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il “Fronimo” rivista trimestrale di chitarra e liuto diretta da Ruggero Chiesa PRESSO LE EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO. ; anno terzo n. 13 - ottobre 1975 - L. 800 SOMMARIO Incontri Colloquio con Ernesto Bitetti Gli interessi chitarristici di Paganini di Bruno Tonazzi 11 problema della diteggiatura nelle musi- he per chitarra di Angelo Gilardino Parte TL Storia della letteratura del liuto ¢ della chitarra di Ruggero Chiesa XIII. Il Cinquecento Hans Judenkiinig Appunti di tecnica dalle lezioni di Narci- so Yepes di Francesco Gorio Idee a confronto I concerti in Italia Corsi € concorsi internazionali Recensioni Musica Libri Dischi iL 15 19 22 23 24 24 24 25 27 Encounters Interview with Ernesto Bitetti Paganini’s Interest in the Guitar by Bro no Tonazzi Problems of Fingering in Guitar Music by Angelo Gilardino Part IL History of the Literature of the Lute and Guitar by Ruggero Chiesa XIII. The Sixteenth Century Hans Judenkiinig Notes on Technique from the Teaching of ‘Narciso Yepes by Francesco Gorio Exchange of Ideas and Opinions Concerts in Italy International Courses and Competitions Reviews Music Books Recordings DIRETTORE RESPONSABILE: RUGGERO CHIESA REDATTORE CAPO: SILVIO CPRUTTL DDIREZIONE, AMMINISTRAZIONE FE PUBBLICITA': EDIZIONI SUVINT ZERBONT 10138 MILANO ~ VIA MF. QUINTILTANO 40 - Tel. 5084 ‘TUPTI_ 1 DIRITTI RISERVATI TAUTORIZZAZIONE: TRIBUNALE DI MILANO N. 331 DEL MANOSCRITTL E FOTOGRAFIE. ANCHE SE NON PUBBLICAT! NON VERRANNO RESTITUITT UN NUMERO: ITALIA L. 800 - ESTERO L. 1.000 ABBONAMENTO ANNUO; ITALIA L. 3000 - ESTERO L. 4200 MEDIANTE VERSAMENTO IN CONTO CORRENTE POSTALE CCP NUMERT ARRETRATI DISPONIBILI 1. 1.000 FINITO Dr STAMPARE NEL MESE DI OTTOBRE 1 [DELL’ARCHETIPOGRAFIA DI MILANO ALL RIGHTS RESERVED - PRINTED IN ITALY 13 SETTEMBRE 1972 3/3859 CON 1 TIP of INCONTRI Nite ortonne 1974 Emesto Biteti & sta- to intervistato a Vercelli da Ruggero Chie sa. RC: Quale importanza ha avuto per la tua formazione la scuola chitarristica sudamericana? EBB. Non credo che esista una scuola sudame- ricana con una identita ben precisa. Vi sono consuetudini per suonare la chitarra folclorist- ca, per ricavarne certi effetti, ma sempre in fun- zione dell'accompagnamento. Ti dird inoltre che, personalmente, non credo alle scuole. 1 mae stro ha il compito di seguire le qualita natura- Ji dell’alunno i quale, dopo una base iniziale, deve ptocedere da autodidatia. Cid per quanto conceme l'impostazione chitarristica; la forma- zione musicale & un’altra cosa, ed ha bisogno di cute pitt assidue. RC: Gli elementi del folclore sudamericano ossono ancora essere inseriti nella musica com lemporanea, 0 pensi che occorra cercare altri modelli? B: Alcuni musicisti, come Villa Lobos ¢ Cha: vez, hanno usato molti motivi del patrimonio popolare. Ancor oggi un giovane autore, Leo Brouwer, inserisce nella sua musica clementi ritmici ed espressivi cubani, Ma con tutto cid credo che pochi abbiano saputo approfittare di questa ricchezza, In Argentina, per esempio, ‘on esistono tuttora opere per chitarra di gran: de valore che abbiano origine dal folclore, ¢ un celebre compositore come Ginastera non si & mai valso di tale possibilita RC.: Qui in Europa, dopo le esperienze di Bar 16k ¢ di Kody, sembra che la musica popolare abbia ormai esaurito Vinfluenza sulla musica colta, Credi che in Argentina la situazione sia EB Se si crede ancora alla validita di un cer to tipo di musica, quella tonale per intenderci Tutilizzazione div questi spunti pud rivelarsi fondamentale. Vi sono infinite possibilita da sfruttare, € non soltanto nel folclore argentino. Un nostro compositore, Valdo de los Rios, fi lio di una cantante di musica popolare e dota to di un’ottima preparazione tecnica, pur limi- tandosi semplicemente ad orchestrare diversi ‘motivi tradizionali, ha fornito dei bellissimi sag gi in questo settore, RC: Quali sono le opere moderne che attua ‘mente interpreti, € quali sono le ragioni delle tue preferenze? E.B.: Io suono poche composizioni contempo: ance. Tra di esse la Sonata di Buenagu, wn au: tore che conosco personalmente, ¢ con’ cui c’® stata Ia collaborazione attiva che dovrebbe sem: pre unire interprete © compositore. Egli ha sctitto per tre volte il terzo tempo della Sonata, € cid non sarebbe stato possibile se non avessi- mo potuto lavorare insieme. In caso contrario bisogna accettare da un autore il risultato com- piuto, non sempre questo pud giovare in fase esecutiva. Un’altra opera importante per me & Suoni notturni di Petrassi, dove ho incontrato un’atmosfera affascinante @ un messaggi che mi ha colpito immediatamente. Per lincisivita ritmica apprezzo molto Leo Brouwer, del quale interpreto alcune composizioni. In futuro pen- so di affrontare altzi lavori contemporanei, tra cui Tenebrae factae sunt di Gilardino, un bra- Emesto Bitett no che ho avuto occasione di ascoltare in que: sti giorni dal suo allievo Marco De Santi. Per quanto riguarda i criteri delle mie scelte posso dirti che esse mi portano sempre verso quella musica in cui io possa identificarmi, ¢ che nello stesso tempo sia comprensibile a un pubblico abbastanza vasto. RC: Tw suoni con unghie molto Innghe. Po- tresti dirci qualcosa sui motivi che t hanno spinto a scegliere questa particolare forma? E.B.; Le mie unghie, pur essendo cost lunghe, sono natutali, e non artificiali come si potrebbe credere. Siccome sono molto deboli, pongo su di esse diversi strati di uno smalto (il Pro life) che consente di creare una grande solidita. Inol- tre, siccome le mie unghie sono totalmente se- parate dalla carne, hanno bisogno di una mag giore lunghezza, in modo che Ia loro superficie adetisca totalmente alle corde. Ottengo cosi un suono pitt potente, che mi avvantaggia special- mente quando suono con l’orchestra R.C.: La chitarra su cui suoni & una Fleta, alla quale sei fedele gid da molti anni. Quali sono le Caratteristiche di questo strumento? EB: La migliore qualita della Fleta & il tipo del suono: pastoso ¢ profondo, che si addice perfettamente al mio tipo di unghie. In ogni cotda vi 2 un grande equilibrio, e ciascuna di esse possiede una propria personalit), Natural mente la Fleta ha anche potenza, ma unita ad uno straordinario prolungamento del suono, RC: Tu hai eseguito alcune opere del reperto- rio ottocentesco, nia poche se si tiene conto del- Ja letteratura esistente. Hai intenzione di inseri. re altre composizioni dell’epoca nei tuoi futuri programmi? E.B.: Si, € non soltanto penso di interpretare pezzi a solo di Giuliani, Legnani ed altri autori, ma anche musica da camera dello stesso perio- do. Vorrei incidere al pidi presto un disco in cui la chitarra faccia parte di un trio, insieme al violino, alla viola o al violoncello. Occotte riva- Tutare questo repertorio, ancota troppo poco conosciuto. —a@IBIo— R.C.: In occasione di concerti con orchestra, tu tsi spesso il microfono, ma non tutti i chitarvi- sti si sono decisi a compiere questo passo. Cre di che questo accorgimento sia a volte necessa rio anche quando si suona come solisti? E.B.: Non si dovrebbe mai impiegare il micro- fono in quest’ultimo caso, poiché ne risentiteb- be 1a qualita timbrica. Con l’orchestra la que- stione & diversa, poiché Ia quantita del suono ® molto importante, e se Ia sala non possiede tuna buona acustica l’amplificazione diventa ad: dirittura necessaria. Oggi possiamo giovarci di ottimi apparecchi, ma bisogna che il suono giun- ga con eguale intensita a tutti gli ascoltatori e hon, come purtroppo avviene con frequenza, in maniera incostante. La chitarra non. richiede perd un’amplificazione enorme, ma soltanto un piccolo aiuto: cid & sufficiente per risolvere il problema. Quando si ha la fortuna di disporre di un’orchestra di grande pregio, come la En- glish Chamber Orchestra con la quale ho suo- ato di recente, 'inconveniente del. rapport sonoro sparisce quasi completamente, ma se in- vece gli strumentisti non sono eccellenti o il di retrore ha poca esperienza nei confronti, della chitarra, allora nascono parecchie complicazio- ni, Ad esempio, Porchestra mediocre si trova in dilficolta nei “pianissimi”, che sono invece co- si necessari per l’equilibrio con la chitarra! RC: Come tutti i grandi concertisti tu sei un po’ un cittadino det mondo. Quali sono le con dizioni della chitarra nei paesi che hai visitato? E.B.: La nuova vita della chitarra si manifesta ovungue, € questo risveglio & il pitt importante di tutta Ja sua storia, Naturalmente non esiste solo la chitarra classica, ma anche la chitarra folk ¢ la chitatra jazz. Ho osservato perd che anche gli esecutori di pop music ascoltano volentieti i recitals di chitarra classica, e si sentono invo- sliati a studiatla, Generalmente queste persone non ascoltano altri concerti, ma sono attratt dallo strumento, che compie cost un ruolo di divulgazione musicale, Sono convinto che il fu turo sari sempre pid favorevole alla chitarra, gid oggi amata da un numero enorme di per GLI INTERESSI CHITARRISTICI DI PAGANINI A BEN 239 anni dalla scomparsa di Nieold Paganini tutta Ja sua opera attende ancora tuna obiettiva rivalutazione che la inquadri nel contesto della produzione strumentale del pri- mo Ottocento e, per quanto riguarda la musica cameristica con chitarra e specie quella molto abbondante per chitarra sola, tutto 0 quasi ri- mane addirittura inesplorato. Infatti, se da un lato le composizioni chitarristiche possono ve nin elencate con sufficiente approssimazione dall'altro finora nessuno studioso competente in materia ha avuto la possibilita di esaminarle nella loro globalita per poter giungere a delle valutazioni sufficientemente attendibil. Questa dunque Pattuale scoraggiante situa- ante si siano presentate almeno tre approfondito esame del retaggio musicale pa ganiniano. Ecco, in sintesi, i fatti: — nel 1908 i nipoti del Maestro offrirono in vendita al Ministero della pubblica istruzione tutti i manoscritti ereditati; una commissione di nomina ministeriale (composta da Ettore Pinel: li, Enrico Polo e Luigi Torchi), valutata la con sistenza artistica del ponderoso fondo, pur rite nendo validi solo il 3°, 4° e 5° Concerto per vio lino (poi vincolati a termini di legge) giudicd tuto il resto di assai scarso pregio;* Pesame fu portato a termine in soli cingue giorni e venne raccomandato Pacquisto del blocco, ma il Mi ristero non accolse la raccomandazione; = nel 1910, eccetto i tre Concerti, il fondo fi ni all’asta e, in tale occasione Arnaldo Bonaven- tura, ne Gli autografi musicali di N. Paganini, catalog, descrisse e valutd i manoscrittis — nel 1971, dopo vari trasferimenti di pro- prietd avvenuti in Germania, il fondo, acqui- stato dallo Stato, rientrd in Italia e nel 1972 1. Gir. Owpnerra Macearznat, Catalogo delle opere per lita di Nicolo: Paganint (in « Quaderi dell Tsteato dh Sadi Papaninian » n. 2, setembre 1974, Genova, p. 47), 2. Cir Gran Caso Constante, Vita di Niccold Pega ini, cova ed, con ageiunte e note di Fenrnico MompEt 1a, Sie erie Dante Alighieri, Milano Genova Roma Napoli, 1936, pp. 4495, venne affidato alla Biblioteca Casanatense di Roma, dove, in occasione della Mostra di auto- grafi € manoscritti di Paganini, allestita nello stesso anno, venne stampato un catalogot (cu- rato dalla dr. Orchidea Salvati) che purtrop- po non reca alcun contributo critico apprez- zabile; pur trovandosi in una biblioteca pub blica, la collezione non @ accessibile a tutti gli studiosi. Va ora sottolineato che i componenti quel la commissione ministeriale, come pure il Bona- ventura, per quanto riguarda le composizioni per chitarra non avevano alcuna specifica com- petenza tecnico-strumentale per cui le loro va lutazioni in proposito lasciano molto perpless E la perplessita aumenta se si tien conto che cinque giorni non possono esser stati sufficien- tialla commissione per giungere a delle valuta- vioni ben ponderate: gia la lettura di certi au- tografi di Paganini, e specie di diversi per chi- tarra, comporta perdite di tempo per !a decifra- zione (spesso il Maestro vergd con scrittura nervosa, veloce e in molti casi non chiara, qua € la depennando e correggendo). Ne Gli auto: grafi musicali di N. Paganini, poi, il giudizio del Bonaventura sullinsieme delle composizio. ni per chitarra @ addirittura settario ¢ inficiato sin dall’esordio dall’avversione preconcetta per lo strumento, Ecco come mostrd di non condi: videre gli interessi di Paganini per la chitarta To non pretendo certamente di attribuire sover: chia importanza artistica alle composizioni pet chi tarra 0 colla chitarra, data V'indole di questo str mento inferiore 0, per dit meglio, di questo stru mento destinato per la natura sua’piuttosto ad ac compagnare il canto popolatesco, circonfondendolo di una special poesia, che a tradurre, come stra mento di concerto, le manifestazioni dell’ arte pit 3. Anwaipo Bowavexruns, Gli autograft musical iN. Paganini (in, « La Bibliofiia», anno XII, dispensa 1, aprile. 1910, Leo Olschki, Firenze). 4, Brpuroveca CasanaTense, Mostra di autografi ema noscrité di Niccolo Peganini, Roma 1972. I alta e pit: nobile. Dico peraltro che le composizio ni del Paganini per chitarra suscitano un interesse 4h viva curiosita, appunto perché raro trovare, specie nei tempi moderni, chi si sia dedicato a scrivere con intendimenti artistici per quello stru- mento: onde, sebbene non sieno mancati,. dal Car- cassi all’Aguado, al Mertz, al Regondi, al Tarreya [sic], compositori di musica per ‘chitarra, certo la non ricca letteratura chitarristica viene ad accre- teersi notevolmente e, quasi direi, a nobilitarsi, per Te composizioni di Niccold Paganini.* Una tale presa di posizione oggi non pud che far sorridere persino coloro che hanno un’idea appena sufficiente sulle reali possibilitA espres five della chitarra’ ed ancor pitt coloro che san- no che la letteratura chitarristica non si pud de~ finite “non ricea’” per l’apporto dovuto proprio ‘a quei chitarristi-compositoti che il Bonaventu- ra stranamente non cita: stranamente perché egli, come studioso paganiniano avrebbe, dove: to quanto meno essere al corrente dell esistenza degli italiani Carulli, Giuliani e Legnani i qua Ji, appunto, ebbero contatti con Paganini. An- che se al Bonaventura va riconosciuto il merito i aver curato per primo la catalogazione ¢ la descrizione degli inediti, V'effettivo pregio di gquesta parte del suo saggio deve aver inopina- tamente procurato credibilita pure alle sue va- Jutazione critiche sulla produzione chitarristica, come risulta evidente dal fatto che, sostanzial- mente, hanno purtroppo fatto capolino in suc- cessive monografie di argomento paganiniano. 1 catalogo edito dalla Biblioteca Casanaten- se, a sua volta, ha il pregio di offrire una cata Togazione completa del prezioso materiale ma, specie nelle relative descrizioni, contiene un jgran numero di inesattezze ed errori che sareb- be inutile e troppo lungo elencare. Nella stessa Biblioteca, oltre a pid di 125 pezzi per chitarra (tra cui 42 Ghiribizzi, quasi 40 Minuet? e composizioni varie) sono custo- diti lavori per chitarra ¢ violino (Grande Sona- ta a chitarra sola con accompagnamento di vio- lino e Sonata concertata), per violino e chitarra (Cantabile e Valtz, Duetto amoroso, 6 Duetti, Centone di Sonate contenente 18 Sonate, 60 Variazioni sul Barucaba), gli accompagnamenti per chitarra di Maria Luisa-Suonata con varia 5. A. Bonaventura, Git autograft mauscal (3 itp. 7. 2 th Neguno il Bonaventura, pur riportando”inteprl meice quanto. avevaseitto sulla-« non_ricea, eteratura mtralicn (Wi compreso il nome storpiato Tarreya io Shits Gurcen) sit espreno meno negativamente ne Con Pessailaele chitara (ele. Amwauno Bonaventura, Niccold Togonint A. TF. ormiggini, Modena 1911, pp. 1819). 6 zioni ¢ della Sonata per la gran viola, Canzo nnetta per voce chitarra, Serenata a viola, chi tarra e violoncello, Terzetto per violino, violon cello e chitarra, 2 Terzetti per due violini ¢ chi- tarra e 9 Quartetti per violino, viola, chitarra € violoncello (il 2°, 7°, 8°, 9° 10°, 12°, 13°, 14" © 15° di cui, come appare dal catalogo della Ca- sanatense, ['8, i 10°, il 14° ¢ il 15° sono auto- grali). Tnoltte, presso Biblioteche varie o colle- Fionisti privati, vi sono ancora altre composizio ‘hi autografe 0 manoscritte, ma solo poche di queste non sono comprese nel fondo della Ca- Sanatense, cosi a S. Cecilia in Roma si trova Pautografo della Serenata per due violini e chi tatra, a Parma la Sonata per Revene per viol no e chitarta, pure autografa al Conservatorio Gi Parma PArietta per violino ¢ chitarra, nella collezione Maia Bang Hohn di Washington 5 Quartetti per violino, viola, chitarra ¢ cello (il TO, 11°, 12%, 13° e 14” autografi ¢ il 15°, in cai ® protagonista la viola, in manoscritto) ¢, presso P'Istituto di Studi Paganiniani, di Geno- Ba le Variazioni su ‘La Carmagnola” pet vio Tino e chitarra ed una copia della parte del vio lino solista con Paccompagnamento di chitarra del Grande concerto in mi minore (postumo ma anteriore agli altri cingue, edito nel 1973 dallo stesso Istituto in partitura con Vorchestrazione Heostruita da Federico Mompellio). Sono poi conservate copie di musiche con chitarra non fnedite nel Conservatorio di Genova € presso i marchesi Cartega. "Tra le non molte composizioni fatte pubbli- care da Paganini, quelle riguardanti la chitarra sono le seguenti: Sei Sonate Op. 2 ¢ Sei Sonate Op. 3 per violino e chitarra; Tre Quartetti Op de Tre Quartetti Op. 5 per violino, viola, cel Joe chitarra, Dopo la sua morte, il figlio Achil le, suo erede universale, nel 1851 acconsent{ che venissero stampate importanti composizio fni ma, se non andiamo ertati, solo una che com- prendesse lo strumento a pizzico, ciot le citate 60 Variazioni sul Barucaba. Poi, nel periodo in cui il cospicuo fondo si trovava in Germania, Ja casa W. Zimmermann di Francoforte sul Me rho ha dato alle stampe 26 Originalkomposiio ren per chitatta, la Grande Sonata a chitarre 7, Par di taglio bipartito, di solito i Minuet di Papas anivaon presentano le catateristiche di gueste dante ¢, Nolte, sono ai concezione vitruosstca Meche" Rowann Nett, I riforn! di Pepanini (in « Re senna musicale’ Cure» anno XXVIL, a, 1, aprile 1974 GRE, Milano, p. 6). Linteressante studio contiene anche Souse ben eentratigiudizt su Paganini compositore sola con accompagnamento di violino, la Sona- ta concertata per chitarra e violino, le prime sei Sonate del Centone di Sonate per violino ¢ chi- tarra, le Variazioni di bravura per violino ¢ chi- tarra (sul 24° Capriccio, ma la parte di chitarra aggiuntavi non @ sicuramente attribuibile a Pa- ganini), il Cantabile in re maggiore per violino e chitarra (la parte di chitarra & trascritta da quella autografa per pianoforte), la Tarantella per violino e chitarra (il cui accompagnamento per chitarra & stato ricavato dalla partitura per violino e piccola orchestra), il Terzetto in re maggiore per violino, cello ¢ chitarra, il Ter- zztto concertante per viola, chitarra e cello ¢ il Quartetto 7° per violino, viola, chitarra e cello; coi tipi della Casa Schott’s Séhne di Magonza usciva un Quartetto in re maggiore per lo stes- so organico; dalle Edizioni Bérben di Ancona sono state pubblicate Tre compasizioni inedite per chitarra e la Serenata per due violini e chi- tarra (Pautografo di questa si trova perd a S. Cecilia in Roma). Quando Paganini comincid ad accostarsi alla chitarra, questa, dopo un periodo di stasi, stava allineandosi al movimento di profondo rinnova- mento strumentale allora in atto. In quel te po di fervida evoluzione Ja scrittura chitarri- stica, nelPadeguarsi progressivamente alle nuo- ve esigenze estetiche, attraversd una fase in aiale ~ fase che ebbe pure qualche strascico — in cui si presentd con caratteristiche stenografi- che che non consentivano una costante indivi duazione dei rispettivi valori relativi a ciascuna parte del tessuto musicale, e cid in anal quanto si verifica nella scrittura tecnico-violini- stica. Non deve pertanto stupire se nelle com- posizioni chitarristiche sia prevalso in Paganini Vabito mentale derivatogli dalla sua formazio- ne violinistica, abito che lo ha portato ad espri- mersi con una scrittura sommaria e, per quanto riguarda certi dettagli, a non curarsi delle effet- tive possiblita dello stramento di cui tuttavia aveva una conoscenza profonda. Avvenne infat- ti che, limitatamente a quei dettagli, benché consapevole che la prassi esecutiva non avrebbe consentito il prolungamento di certi suoni (spes- so i bassi), che per esigenze musicali si sarebbe- 10 dovuti mantenere, si accontentd che ne ve- nisse accennato il solo stacco, proprio come, ad esempio, avviene immancabilmente se al violi no si debbano eseguire quattro suoni simulta nei, E perd molto probabile che, prima di even: tuali pubblicazioni ~ non si dimentichi che in vita non fece in tempo a dare alle stampe alcu- nna composizione per chitarra sola — egli avreb- be opportunamente perfezionato quelle stesure originarie e, a maggior ragione, avrebbe pure sviluppato ogni suo lavoro da cui traspare con evidenza la tipica provvisorieta che caratteriz- za V’'abbozzo. Nel rendere noto che nel presente articolo ogni nostra considerazione pid che altro detiva dall’esame delle musiche finora pubblicate, os serveremo che Ja scrittura paganiniana, pur di concezione personalissima, rispecchia tutti i ca noni della scuola chitarristica italiana dell’Otto- cento che, tra altro, ammetteva l'uso del polli- ce sinistro sulla 6° corda e, in certi casi, anche sulla 5*, Questa particolarita tecnica, purtrop: po in Paganini non espressamente indicata, tal: volta veniva praticata per ricavare degli effetti sonori che, ovviamente, devono venir riprodot ti anche con Ja tecnica attuale, sia pure a costo di accrescere le difficolta di esecuzione. II Mi nuetto in la maggiore (il n. 15 dell’Ed. Zimmer: mann), alla 5* misura come alla 6* che 2 identi- ca, ad esempio, presenta un caso del genere in. cui Valternarsi nel basso del do diesis col la “a vuoto” produce un bell’effetto di “legato” che viene molto agevolato dall’uso del pollice sini- stro che, data la sua impostazione ottocentesca, non pud correre il rischio di intralciare le vi brazioni della 5* corda. Ecco come, sia pure meno agevolmente, si potrebbe ottenere leffer- to voluto da Paganini seguendo i dettami della tecnica moderna (facendo perd attenzione che il 1° dito non intralci inavvertitamente le vi brazioni della 5° corda): Si @ gid visto che, a causa della sua sintetici 12, la scrittura chitarristica di Paganini compor- ta dei problemi interpretativi, se poi si conside- ra che essa di solito non é corredata dalle indi cazioni di tempo, dinamiche ed agogiche, allo 1a appare chiaro che tali problemi non possono che aumentare. Nel cercare di risolverli, ¢ per una pid stretta aderenza allo stile paganiniano, potri forse rivelarsi utile riflewtere sugli inten dimenti espressivi insiti nelle svariate indicazio. ni introdotte da Paganini stesso in molki suoi lavori cameristici, come, ad esempio, con anima, con passione, vivo e spiritoso, galantemente, scherzoso, amorosamente, piangendo, innocen: temente, calando, ecc., indicazioni che, di gu- sto prettamente romantico, sono sottilmente compenetrate nei piti diversi atteggiamenti emo- tivi € psicologici? ‘Al fine di illustraze Ia reale portata degli in- teressi di Paganini per la chitarra, ci riferiremo spesso a quanto egli stesso ebbe a scrivere in proposito e, per diverse documentazioni, cis vviremo del suo epistolario pubblicato dal Codi gnola in Paganini intimo.” ‘Che Paganini sia stato un abilissimo chitarri- sta ce lo testimoniano inconfutabilmente le ar ditezze tecniche presenti in certi suoi lavori, ma non si sa invece né come né quando egli abbia iniziato lo studio dello strumento. E perd certo che il suo accostamento alla chitarra & avvenuto sin da ragazzo dato che nel luglio del 1795, quando cio® non aveva ancora compiuto tredi- ci anni, al suo esordio violinistico ‘ufficiale al Teatro Sant’Agostino di Genova esegui le Va riazioni su “La Carmagnola” da lui composte pet violino e chitarra. Inoltre, come risulta d la sua breve autobiografia, “per qualche anno gli prese « gusto a pizzicare Ia chitarra »:" si tratta cio’, secondo i piti autorevoli studiosi paganiniani, del periodo compreso tra il 1801 ¢ il 1804, durante il quale non svolse attivita concertistica. E perd pure noto che egli non ab bandond mai la chitarra, sia perché se ne servi per il suo ininterrotto lavoro di compositore, & sia perché, anche se non in pubblico, la suond solisticamente ed in esecuzioni di proprie mu- siche da camera. E il suo attaccamento ad essa 2 confermato da lui stesso, ad esempio, in una Jettera del 26.2.1824 inditizzata all'avv. Luigi Guglielmo Germ, violinista dilettante, suo le- gale e intimo amico (si noti anche il palese ti- more di possibili plagi delle proprie opere) Jo non suono quasi mai, ma accompagno spes- sissime volte colla chitarra il Sig. Generale ([Dome- nico Pino] qualche sonatina che gli ho composto, ¢ tale musica, se fossi Samo che il Sig. Botto non Ja imprestasse a nessuno, gliela farei copiare pet inoltrargliela, Che ne dici?” Inoltte, dimostrando di avere a cuore i pro- pri Quartetti con chitarra, ancora col Germi si rammaricd che aveva dovuto rinunciare ad ese- guirli a Palermo e a Napoli per non avervi tro vato chitarristi preparati.” Ma, sempre nella stessa letteta, quasi a voler fugare l'amara de Iusione, incaricd 'amico’di salutare « il pitt bra vo armonista, e professore di chitarra (Luigi) Riva > rimarcando: « questi & Vunico pet i mi Quartetti »." Petd stimd molto anche le capaci- 1h chitarristiche del fratello Carlo, egli pure vio- linista, Cost infatti scrisse al Germi: « non sa 1 difficile ch’io lo facia venire qua [a Milano] per suonate colla chitarra i miei Quartetti che bramerebbero sentire. »" Nella stessa lettera chiese Finvio dei « Ghiribizzi di Chitarra, che ‘amo rivederli prima di fame tirar copia »,” ¢, successivamente, su tale raccolta espresse que- sto indicativo giudizio: Li Ghiibizai di chitarra dovettero servire ad una bambina di Napoli, e non volli comporse ma sca- raboechiare; ma petd non dispiaceranno eesti moti- vii sentiti, e per passare il tempo non farai male Ge ne hai copia) di farli vedere all'amabile figlia del Sig. Botto.” In diverse occasioni Paganini manifestd il proposito di dare alle stampe tutte le sue com- posizioni, ivi naturalmente comprese quelle pet econ chitarra, ma non poté realizzare il suo as- sunto solo perché impedito dalla morte soprav- venuta troppo presto. Si sa, per esempio, che egli progeitd di pubblicare ‘suoi lavori presso Teditore Pacini di Parigi e che, in seguito, di proprio pugno compild un Elenco dei pezi di rusica da stamparsi.* Ed anche su questi pro- positi & ancora il suo carteggio a venisei in 90c- corso: ‘Tutta 1a professione, nonché i Maestri di Cap- pella, mi pregano di dare alle stampe la ria musica, ed attendono pure con impazienza il metodo pet 9, Nella letter soo amico Germ: « Come trattl i ‘Sdetmo sida una idea del suonaze parlante,» (ARTURO Choicnows, Pagenint fatima, edito a €ura del Municipio F Geneve, Genova, 1925, p- 316). La locuzione “suonare Slatante” di per he stessa ct offre Tidea di quanto sia pre Preate il rwolo dellespressvith nelle esecuzioni di mu ‘che paganiniane Tope amor’ di precsione confronteremo costante mente le correioni che, previo control degli autogafi, Rego tate apportate da Pietro Berri e Zdenek Vyboeny

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