You are on page 1of 24

ANALECTA ROMANA

INSTITUTI DANICI

XLIII
ANALECTA ROMANA
INSTITUTI DANICI

XLIII

2018

ROMAE MMXVIII
ANALECTA ROMANA INSTITUTI DANICI XLIII
© 2019 Accademia di Danimarca
ISSN 2035-2506

Scientific Board

Karoline Prien Kjeldsen (Bestyrelsesformand, Det Danske Institut i Rom, -30.04.18)


Mads Kähler Holst (Bestyrelsesformand, Det Danske Institut i Rom)
Jens Bertelsen (Bertelsen & Scheving Arkitekter)
Maria Fabricius Hansen (Københavns Universitet)
Peter Fibiger Bang (Københavns Universitet)
Iben Fonnesberg-Schmidt (Aalborg Universitet)
Karina Lykke Grand (Aarhus Universitet)
Thomas Harder (Forfatter/writer/scrittore)
Morten Heiberg (Københavns Universitet)
Michael Herslund (Copenhagen Business School)
Hanne Jansen (Københavns Universitet)
Kurt Villads Jensen (Stockholms Universitet)
Erik Vilstrup Lorenzen (Den Danske Ambassade i Rom)
Mogens Nykjær (Aarhus Universitet)
Vinnie Nørskov (Aarhus Universitet)
Niels Rosing-Schow (Det Kgl. Danske Musikkonservatorium)
Poul Schülein (Arkitema, København)
Lene Schøsler (Københavns Universitet)
Erling Strudsholm (Københavns Universitet)
Lene Østermark-Johansen (Københavns Universitet)

Editorial Board
Marianne Pade (Chair of Editorial Board, Det Danske Institut i Rom)
Patrick Kragelund (Danmarks Kunstbibliotek)
Sine Grove Saxkjær (Det Danske Institut i Rom)
Gert Sørensen (Københavns Universitet)
Anna Wegener (Det Danske Institut i Rom)
Maria Adelaide Zocchi (Det Danske Institut i Rom)

Analecta Romana Instituti Danici. — Vol. I (1960) — . Copenhagen: Munksgaard. From


1985: Rome, «L’ERMA» di Bretschneider. From 2007 (online): Accademia di Danimarca.

ANALECTA ROMANA INSTITUTI DANICI encourages scholarly contributions within


the Academy’s research fields. All contributions will be peer reviewed. Manuscripts to be
considered for publication should be sent to: accademia@acdan.it
Authors are requested to consult the journal’s guidelines at www.acdan.it
Contents

Maurizio Paoletti: “Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò”. L’offerta di un atleta vincitore
ad Olimpia nel santuario di Francavilla Marittima 7

Jan Kindberg Jacobsen, Peter Attema, Carmelo Colelli, Francesca Ippolito, Gloria
Mittica, Sine Grove Saxkjær: The Bronze and Iron Age habitation on Timpone della Motta in
the light of recent research 25

Daniel Damgaard: Architectural Terracottas from Etrusco-Italic Temples on the Later Forum of
Ostia Archaic Ostia Revisited 91

Christine Jeanneret: Making Opera in Migration. Giuseppe Sarti’s Danish Recipe for Italian
Opera 111

Nikola D. Bellucci: Danici sodales. Schow e Zoëga nel carteggio Baffi (e Baffi nel carteggio
Zoëga). Analisi e confronti 135

Marianne Saabye: P.S. Krøyer, Pasquale Fosca and the Neapolitan art scene 149
Anna Wegener: Italian Translations of Scandinavian Literature in the Interwar Period: A
Bibliographic Overview 179

Reports:

Gloria Mittica & Nicoletta Perrone: Espressioni votive e rituali nel Santuario arcaico di
Timpone della Motta. Le novità dagli scavi DIR 2017 237

Domenico A. M. Marino & Carmelo Colelli: Crotone. Lo scavo urbano di Fondo Gesù 265

“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò”


L’offerta di un atleta vincitore ad Olimpia
nel santuario di Francavilla Marittima
di Maurizio Paoletti

Abstract. The small plate with the inscription of Kleom(b)rotos, an athlete winner at the Olympic Games, from Francavilla Marittima
near Sybaris was the object of many epigraphic studies. However, it has not achieved a sure and unanimous interpretation. This arti-
cle examines the various issues of the dedication from an archaeological point of view. The linguistic models and the metric rhythm
of the inscription, expression of an oral culture, are related to the rituals and the ceremonies in the Greek archaic sanctuaries. The
inscribed plate of bronze commemorates the solemn promise of Kleom(b)rotos to Athena and the donation perhaps of a xoanon
or a sphyrelaton erected in the sanctuary on the Timpone della Motta (c. 600-575 BC).

Introduzione Maria W. Stoop la tabella fu scoperta vicino al


La tabella in bronzo con la dedica di Kleom(b) muro perimetrale del vano d’ingresso (definito
rotos ad Atena fu rinvenuta nel 1965 sul convenzionalmente pronaos), ad una quota
Timpone della Motta a Francavilla Marittima inferiore rispetto al “piano di calpestio” ed
durante lo scavo dell’Edificio II, prossimo al anche allo stesso letto di posa delle fondazioni
versante settentrionale dell’acropoli (Fig. 1).1 (Figg. 2-3). Di qui la sua netta convinzione
Le informazioni sul contesto stratigrafico sono che la tabella di Kleom(b)rotos non avesse
scarne e piuttosto approssimative; è dunque relazione con l’Edificio II e che anzi fosse
difficile associarla agli altri materiali rinvenuti antecedente alla sua costruzione.2 L’assenza
nell’area. Soprattutto è problematico ogni di un’affidabile stratigrafia per l’Edificio
tentativo di ricollegarla alle progressive fasi II, che in realtà non fu riconosciuta benché
d’uso di questo piccolo edificio sacro realizzato presente, ha spostato il focus dell’interesse
nel corso del VI sec. a.C. e abbandonato solo sull’interpretazione testuale dell’iscrizione: la
nella seconda metà del IV sec. a.C. Secondo sua struttura linguistica e la sua formularità,

1
Tabella di Kleom(b)rotos: Museo Archeologico grato a Jan K. Jacobsen e Gloria Mittica con i quali
Nazionale della Sibaritide, inv. FM 64676. Le Figu- ho discusso i problemi interpretativi della dedica in
re 1-2 sono di Gloria Mittica; le Figure 4-5 sono relazione al santuario di Francavilla Marittima.
pubblicate su autorizzazione del Polo Museale della 2
Solo un’attenta revisione delle fasi edilizie e d’uso
Calabria, Museo Archeologico Nazionale della Si- dell’Edificio II permetterà di circoscrivere il proba-
baritide (foto R. Maccaferri). bile contesto stratigrafico. Per i pochi e purtroppo
Ringrazio cordialmente Adele Bonofiglio, Direttrice insufficienti dati di scavo v. Stoop & Pugliese Car-
del Museo, e Angela Acordon, Direttrice del Polo ratelli 1965-1966, 15 e tav. I in basso; Stoop 1979,
Museale della Calabria per aver agevolato lo studio 84 e note 32-33; Maaskant-Kleibrink 1993, 42;
della tabella. Devo informazioni e suggerimenti Kleibrink 2011, 25 (trad. it. del “Giornale di scavo”
a Paolo Brocato, Francesco Camia, Ada Caruso, redatto dalla Stoop in olandese: vi si ricorda che alla
Carmelo Colelli, Giovanna De Sensi Sestito e spe- sua scoperta la lastrina di bronzo ricevette un colpo
cialmente a Maria Elisa Micheli; infine sono molto di piccone, oggi visibile sulla l. 5 dell’iscrizione).
8 Maurizio Paoletti

Fig. 1. Francavilla Marittima, Timpone della Motta, Edificio II (foto da drone: G. Murro).

Fig. 2. Francavilla Marittima, Timpone della Motta, pianta dell’Edificio II (da Stoop 1983, fig. 1; rielaborazione grafica
di O. G. Malinovski).

“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 9

Fig. 3a-b: a. Francavilla Marittima, Timpone della Motta. Dedica ad Atena: apografo (da Stoop 1979, p. 86 nr. 3); b.
Francavilla Marittima, Timpone della Motta. Dedica alla dea (Atena?): apografo (da Stoop 1979, p. 86 nr. 4).

la gara nella quale risultò vincitore l’atleta e immediata discussione,3 l’iscrizione non
sibarita e, non ultimo, l’oggetto della dedica ha ricevuto un’interpretazione univoca
non esplicitamente nominato, ma che era e concorde. Al contrario, si registrano
comunque il frutto della decima promessa alla notevoli e significative divergenze, esito di un
divinità. dibattito che l’ingresso nelle principali sillogi
Ad oltre un cinquantennio dalla scoperta, epigrafiche e la ricchezza degli studi specifici
presentata al V Convegno di studi sulla Magna non ha risolto.4
Grecia (Taranto, 1965) dove suscitò un’ampia Ancora recentemente si sono manifestati

3
V. infra nota 4. Gallavotti 1979a, 107-115; Gallavotti 1979b, 190-195
4
Il dossier bibliografico sulla tabella di Francavilla Ma- e note 2-5; Landi 1979, 333, nr. 252 e tav. LXXVIII;
rittima, qui riunito per la prima volta, mostra che gli Stoop 1979, 84; SEG XXIX, 1979, nr. 1017; Guzzo
studi epigrafici e linguistici prevalgono nettamente 1982, 317 e fig.; CEG 1, 1983, 213-214, nr. 394; Pu-
su quelli di carattere archeologico. Si noterà come gliese Carratelli 1983, 37, fig. 2; Stoop 1983, 22; Ra-
nel dibattito sia marginale qualsiasi riflessione sul- gone 1983-1984, 5-18; SEG XXXV, 1985, nr. 1053;
la cronologia della dedica di Kleom(b)rotos – tra Gasperini 1986, 143-144, note 4-5; Camassa 1987,
gli inizi e la metà del VI sec. a.C. – in relazione alla 638-639 e fig. 548, 651, note 85-86; Gigante 1987,
statuaria greca arcaica in Magna Grecia e nella ma- 532-533, 559-560; Guzzo 1987, 213 s.v. Territorio di
drepatria: Ferri 1965, 319-320 e fig. (apografo 1); Foti Sibari: nr. 12 Kleomrotos o DexilaFo; Moretti 1987, 81-
1965, 142-143 e fig. 3; Guarducci 1965, 392-395 e 82 s.v. Kleombrotos; Giacomelli 1988, 11-13, nr. 1, cfr.
tav. I; Stoop & Pugliese Carratelli 1965-1966, 14-21 e 89-91, 95; Leone 1988, 104; Arena 1989, 19 e nota
tav. IV; Pugliese Carratelli 1965-1966, 209-214; Ferri 1, 39-40; Paladino & Troiano 1989, 73, fig. 85 (apo-
1966 [1968], 275-276; Foti 1966 [1968], 228-229 e grafo 2); Jeffery 19902,, 418, nr. 1a, 456, nr. 1a, 458 e
tav. XVI; Trendall 1966-1967, 39 e nota 38 con fig. tav. 77,1 (Johnston); Miller 19912, 181, nr. 160; Gre-
17; Bicknell 1967 [1969], 131-143; Guarducci 1967, co 1992, 30, fig. 19 e 142; Ronconi 1992, 280; Mo-
110-111, nr. 3 e fig. 14; Bulletin Épigraphique 1967, retti 1992, 123; Giangiulio 1993, 100-101 e nota 18;
569, nr. 697; Gentili 1966 [1968], 277-279; Gentili Maaskant-Kleibrink 1993, 42, nr. 213; Arena 1996a,
1968, 222-224; McDevitt 1968, 254-256; Pugliese 194-195, fig. (foto invertita ds./sin.!); Arena 1996b,
Carratelli 1969, 461-462; Moretti 1970, 295-296 s.v. 23-24, nr. 2 e tav. I,2; L[uppino] 1996a, 670 nr. 46.III;
Kleombrotos; Burzachechi 1971, 128-129 e 133, note L[uppino] 1996b, 195, 197, nr. 3.28 e 229 fig. col.;
32-34; Ebert 1972, 251-255 Addendum e tav. XIV,32; Genovese 1999, 35 con nota 42 e tav. VI,1-1a; Du-
Bicknell 1973, 91-100; Hansen 1975, 39, nr. 411; bois 2002, 23-27, nr. 5 e note 39-51; Papadopoulos
Lazzarini 1976, 109, 143, 300, nr. 859 e ad indicem; 2002, 26-27, fig. 2b (foto invertita ds./sin.!); Schenal
Angeli Bernardini 1977, 149-154; Gallavotti 1977b, Pileggi 2003a, 15-16 e fig.; Schenal Pileggi 2003b, 47,
22-23; Veneri 1977, 159; SEG XXVII, 1977, nr. 702; nr. 35; Lippolis 2004, 40 e 51 nota 7; Luppino 2004,
10
Maurizio Paoletti

dubbi sul significato della sigla Δο(-) premessa il dono gradito alla dea – tale era un agalma
al nome di Kleom(b)rotos e, dunque, secondo il primo significato della parola, che
sull’oggetto stesso della dedica, esposto solo in seguito divenne sinonimo di statua –.7
e visibile nel santuario sul Timpone della Ma soprattutto non possiamo trascurare che
Motta: un’edicola (i.e. un modellino di edificio la folla dei fedeli riconosceva nell’anathema la
templare) o piuttosto una statua?5 Inoltre, dimostrazione del patto stipulato con Atena,
intrecciando una seconda questione con la la prova tangibile della sua potenza e del
precedente, ci si è interrogati sulla gara nella sostegno da lei accordato al dedicante.
quale l’atleta di Sibari risultò olympionikes: forse L’offerta di Kleom(b)rotos appariva ai
il pugilato o il pancrazio oppure la lotta.6 loro occhi particolarmente generosa perché
In questa sede si intende riesaminare prelevata dalla decima dei premi ricevuti in
l’iscrizione dell’aristocratico sibarita Kleom(b) patria – a Sibari, la polis di appartenenza –;
rotos secondo una prospettiva archeologica, mentre nelle gare panelleniche di Olimpia,
adatta a spiegarne l’eccezionalità del testo. che erano agones stephanitai, il premio per il
Infatti, nonostante il parere contrario di vincitore non era venale bensì simbolico: una
taluni studiosi e l’assoluta arbitrarietà degli corona intrecciata con un ramo di kotinos,
interventi di Joachim Ebert (di cui si dirà poi) l’olivo selvatico.
non si può negare che riprenda i ritmi propri Il confronto con le altre dediche ad Atena
della lirica arcaica e, sul piano linguistico, attestate nel santuario della chora di Sibari è
ne riecheggi velatamente la corrispondente dirimente: pochi graffiti che presentano una
formularità, per sua natura rigida e al tempo semplicissima formula di offerta incisa su vasi
stesso elaborata. (hydria, skyphoi) dalla probabile funzione
rituale e dal valore assai modesto. Si tratta
Le dediche ad Atena di due brevi iscrizioni che recano il nome di
La dedica di Kleom(b)rotos redatta tra 600- Atena e di una terza che, seppur priva del
575 a.C. (una data lievemente anteriore è da teonimo, sembra a lei riferibile (Fig. 3a-b):
scartare) ha un quadro di riferimento piuttosto
definito e due necessari, nonché sottintesi, a) Iscrizione graffita in direzione destrorsa,
presupposti: l’oralità delle preghiere e delle sulla spalla di un “vaso piuttosto grossolano,
invocazioni alla divinità, poi lo svolgimento forse un’hydria” acromo con decorazione a
dei riti con i quali la promessa dell’offerente fasce sovraddipinte. c. metà V sec. a.C. o poco
è mantenuta e dichiarata solennemente alla dopo (Stoop); 450-400 a.C. (Arena); intorno al
collettività del santuario. Infatti, non dobbiamo 450 a.C. (Dubois).
dimenticare chi preposto al culto di Atena sul [-- Ἀ]θάναι ἀν[έθ]εκ[ε].8
Timpone della Motta ne accettò in sua vece b) Iscrizione graffita in direzione destrorsa,

266, nr. 198; Punzo 2004, 141-142 e note 17-18, 167 7


La questione è ben esaminata in Lazzarini 1976,
e fig. (foto invertita ds./sin.!); Luppino 2006, 72, nr. 95-98 e note 162-176; da integrare con Gallavotti
1; de Lachenal 2007, 19 e 76 note 11-12; Genove- 1977a, 137 in quanto le sue considerazioni lingui-
se 2009, 140 con nota 636 e fig. 53; Kleibrink 2010, stiche e letterarie a proposito del celebre epigram-
117-118 e figg. 157-158; Pace 2010, 26 e fig.; Cuni- ma di Alcmeonide nel santuario di Apollo Ptoios
berti 2011, 275-276 e note 7-8; Kleibrink 2011, 25 e in Beozia (c. 550-540 a.C. o poco dopo) (Museo
fig. 14; Ardovino 2014, 124 e note 34-36; Lazzarini di Tebe) si adattano anche alla dedica di Kleom(b)
2014, 108 e note 9-10 con fig. 1; Guzzo 2016, 299 e rotos. Per l’epigrafe tebana che è incisa sull’abaco di
nota 2337, 320 e note 2445-2446; Colelli 2017, 119- un capitello dorico v. Lazzarini 1976, 300, nr. 856.
120, 122, 126 e fig. 23. 8
Stoop 1979, 86, nr. 3 e 95 [= tav. V,3]; Guzzo 1987,
5
Vd. a titolo d’esempio de Lachenal 2007, 19 e 76 208-209, fig. 203 sin.; Jeffery 19902,, 456 nr. D
note 11-12; Granese et al. 2014, 71 e nota 16. (Johnston); Arena 1996b, 28 nr. 9 e tav. III,1; Du-
6
Da ultimo, e ancora ex gr., Luppino 2006, 72, nr. 1; bois 2002, 30, nr. 7 e nota 62; Lazzarini 2014, 108 e
Guzzo 2016, 320 e nota 2445. nota 14. Cfr. SEG XXIX, 1979, nr. 1019.
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 11

su orlo di skyphos a f.r. con voluta vegetale. cancellare e ricondurre ad un’identità greca
“Possibilmente prima del 350 a.C.” (Stoop). il sistema religioso enotrio.11 Ora, accanto
Ἀθα[---].9 ad Atena i nuovi scavi in corso permettono
c) Iscrizione graffita in direzione destrorsa di identificare anche Artemide, divinità
sotto il piede di uno skyphos italiota a f.r. della natura in grado di partecipare ai riti di
con coppia di efebi e palmetta sotto le anse transizione giovanile.12
tra volute vegetali. c. fine V sec. a.C. (Stoop); Il quadro religioso presente sul Timpone
380-370 a.C. (Zancani Montuoro); inizio IV della Motta diviene così gradualmente
sec. a.C.(?) (Arena). più chiaro e appare esaltare il “carattere
[θ]εᾶς ἐγὼ ἱαρά.10 polifunzionale” rivestito in età arcaica da
queste divinità femminili.13
È evidente che il forte iato cronologico Sembra molto verosimile che Atena,
tra l’offerta di Kleom(b)rotos e questo dalle possibili e varie epiclesi, presiedesse ai
ridottissimo corpus di dediche iscritte non passaggi di status femminile, specialmente
aiuta a comprendere la natura del suo dono. aventi carattere prematrimoniale e forse anche
I graffiti testimoniano soltanto che il culto matrimoniale.14 Tuttavia il moltiplicarsi di
di Atena proseguì nel corso del V sec. a.C. offerte maschili, come le armi miniaturistiche
applicando molte pratiche rituali diffuse, e nonché la nota statuetta in bronzo di oplita15,
quasi standardizzate, e che non s’interruppe lasciano intuire un’altrettanto possibile
sino a poco prima del 350 a.C. Per questo “compartecipazione maschile” al culto, forse
motivo, la dedica dell’ex voto manifesta in riconducibile anch’essa ai rituali di transizione
primo luogo la straordinaria ricchezza, il degli adolescenti affidati alla tutela e alla
prestigio e la capacità di attrazione – popolare protezione della dea.16
e, al tempo stesso, aristocratica – dell’area
sacra sul Timpone della Motta. La dedica di Kleom(b)rotos (Figg. 4-5)
Dunque, un grande santuario che La dedica di Kleom(b)rotos è incisa su una
accoglieva nel suo temenos la compresenza di lastrina o tabella di bronzo rettangolare, dagli
almeno due (e forse tre) edifici di culto: segno angoli arrotondati e dai margini regolari ma
di una forte e vivace attività religiosa nonché non perfettamente rettilinei.
prova di quella sostituzione del pantheon Misure: cm 24,3 x 12,1-12,2 (il rapporto è
locale cui si dedicò Sibari nel trascorrere di dunque di 2:1); spess. cm 0,02-0,03.
qualche generazione, allo scopo di assorbire, Agli spigoli presenta i fori per quattro

9
Stoop 1979, 87, nr. 5 e nota 16, 97 [= tav. VII,5]; 2018, 135-136 e figg. 12-13. Sul ruolo di Artemide
Dubois 2002, 30, nota 62 (che integra la lacuna con in relazione ad Hera nelle colonie achee v. Giangiu-
il teonimo al nominativo); Lazzarini 2014, 108 e lio 2002, 290-294 e note 51-64; Paoletti 2019, 127.
nota 15. Cfr. SEG XXIX, 1979, nr. 1021.
13
Granese 2006, 448.
14
10
Stoop 1979, 86-87, nr. 4 e note 10-15, 96 [= tav. Per Atena Eilenia v. Maaskant-Kleibrink 1993, 8-18
VI,4a-c]; Guzzo 1987, 208-209, fig. 203 ds.; Zan- e note 7-16, 26-28 con figg. 6-10 e 11b; Kleibrink
cani Montuoro 1987, 301-305 e note 6-7 con figg. 2014, 394; Kleibrink & Pace 2018, 127-129 e 130
2-8; Jeffery 19902,, 456 nr. E (Johnston) (“piede di note 44-44 con figg. 8-10. Per Atena promachos e kou-
skyphos attico [sic!] a f.r.”); Arena 1996b, 29, nr. 10 rotrophos, ma anche con una possibile valenza di pot-
e tav. III,2; Dubois 2002, 31, nr. 8 e nota 62; Lazza- nia theron v. Granese 2006, 444-450 e note 201-256.
rini 2014, 108 e nota 16. Cfr. SEG XXIX, 1979, nr. Per Atena Ergane v. Paoletti 2014, 17-20 e note 54-71
1020. con figg. 1-2; Paoletti 2017, XIV-XVII e note 15-17
11
Sulla complessa questione cfr. Paoletti 2019, 125- 15
con figg. 4-6; e specialmente Paoletti 2019, 132.
142 e 177-183, nrr. 54-62 (catalogo); inoltre Grane- Stoop 1970-1971, 48-50 e tav. XIX (oplita); e da ul-
se 2006, 448, che preferisce delineare le sfere reli- timo Iannelli & Sabbione (eds.) 2014, 93 nrr. 264.
giose e gli ambiti cultuali astenendosi dall’indicare i Scudo miniaturistico e 266. Lophos di elmo miniaturistico
nomi di distinte divinità. e 94 nr. 272 Statuetta di oplita (schede di M. Cardosa).
16
12
Mittica et al. 2018, 111-112; Mittica & Jacobsen Granese et al. 2014, 71.
12 Maurizio Paoletti

Fig. 4. Iscrizione sulla tabella bronzea di Kleom(b)rotos. Museo Archeo-


logico della Sibaritide, inv. FM 64676.

chiodi a stelo quadrato e capocchia circolare del chiodo, lasciando supporre che i quattro
(cm 1,4 c.). fori di alloggiamento fossero già predisposti.17
L’incisione del testo, su linee 1-6, in
scrittura retrograda è stata condotta forse Il testo dell’iscrizione è il seguente:
con un solo strumento (un piccolo scalpello a
punta rettilinea, adoperato sia per i tratti diritti Δο · Κλεόμροτος
sia per quelli rotondi). Sul retro sono visibili i ὁ Δεξιλάϝō · ἀνέθεκ’
segni della forte pressione esercitata dai colpi Ὀλυνπίαι · νικάσας
per incidere il bronzo, specialmente per la linea ϝίσο(μ) μᾶκός · τε πάχος τε
1 e l’inizio delle successive. Probabilmente, 5 τἀθάναι · ἀϝέθλōν
cominciando il lavoro, l’incisore si esercitava εὐξάμενος · δεκάταν
a calcolare la resistenza opposta dal bronzo
della tabella, che è piuttosto sottile. Mentre la redazione manuale, retrograda e
L’impaginatura del testo è regolare e in alfabeto acheo, non presenta incertezze di
prossima ai margini della lastrina, ad eccezione lettura, il testo della dedica contiene al suo
del limite inferiore che è maggiore per difetto interno due specifiche espressioni o formule
di calcolo. La cura nell’incisione è evidente e lessicali (linee 1 e 4) che sembrano ostacolarne
l’oscillazione nel numero delle lettere è ridotta. la corretta e piena comprensione. Per questo
l. 1: lettere 13 oltre ad un punto; motivo, caso molto singolare agli occhi degli
l. 2: lettere 16; si noti che l’epsilon finale di epigrafisti, siamo costretti a registrare quattro
anetheke non è omessa per mancanza di spazio, distinte interpretazioni, che non sono tra loro
ma per elisione. conciliabili.
l. 3: lettere 15; Pare opportuno metterle a confronto dal
l. 4: lettere 16; momento che la prima (di Pugliese Carratelli),
l. 5: lettere 14; lo spazio residuo è lasciato in- poi corretta da alcune varianti interpretative
tenzionalmente vuoto. (di Guarducci e di Moretti), gode di una
l. 6: lettere 16. particolare fortuna in campo archeologico; la
La linea 1, al suo inizio, rispetta la posizione seconda (di Ferri) è stata presto abbandonata;

sulla tecnica scrittoria in Stoop & Pugliese Carratelli


17
Altre notazioni sulla spaziatura e, più in generale. 1965-1966, 17.
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 13

Fig. 5. Retro della tabella bronzea di Kleom(b)rotos. Museo Archeologico


della Sibaritide, inv. FM 64676.

la terza (di Ebert, ma anche di Dubois) è Ragone con ottime osservazioni).19


accolta specialmente da storici ed epigrafisti; = Δ ( )O( ) i.e. D(ios) O(lympiou) (Ferri).20
mentre la quarta (di Miller) sceglie senza = Do(lichos) con riferimento alla corsa cui
necessario motivo di alterare la sequenza delle partecipò Kleom(b)rotos (Bicknell).21
parole. (Appendice) = Δo avverbio locativo (domi, “qui in patria”)
In questa sede ci si propone d’inserire (Gallavotti).22
l’iscrizione nell’originario contesto formulare = Δo(-) espressione acrofonica del fratronimo
d’età arcaica e di mostrare mediante una nuova o della stessa fratria o una sigla che funge da
interpretazione più aderente alla sua struttura demotico (Ferri, Guarducci e ancora Ragone
lessicale che la dedica dell’olimpionico con argomentazione inoppugnabile).23
Kleom(b)rotos è priva di qualsiasi ambiguità
e difficoltà linguistica. Ormai non c’è alcun motivo per dubitare
che la sigla Δo(-) sia un’abbreviazione di
Commento tipo acrofonico e brachigrafico strettamente
linea 1: Δο(-) · Κλεόμ(β)ροτος riferita allo stesso Kleom(b)rotos. Perciò è da
= forma abbreviata Do(ma) dell’omerico Doma respingersi ogni altra interpretazione: sia quella
(casa, con il significato di casa del dio) con il di edicola o di piccolo modello (del tempio di
valore di aedicula, cioè l’oggetto stesso della Atena?) sia quella di un tempietto edificato
dedica (Pugliese Carratelli, ipotesi ripresa più realmente (Edificio X sul Timpone della
volte18 ma respinta già da Guarducci e poi da Motta?), così come proposto dalla Stoop.24

18
Pugliese Carratelli 1965-1966, 209-214; cfr. Stoop 22
Gallavotti 1979a, 109-110 e note 5-7; Gallavotti
& Pugliese Carratelli 1965-1966, 20; Pugliese Car- 1979b, 190-195 e note 2-5.
ratelli 1983, 37; de Lachenal 2007, 19. L’ipotesi è 23
Ferri 1965, 319; Guarducci 1965, 394-395 e note
ripresa anche da Gigante 1987, 532-533, 559-560; 10-16; Ferri 1966, 275-276; Guarducci 1967, 111; lo
Maaskant-Kleibrink 1993, 42; Kleibrink 2010, 118. status quaestionis non muta dopo Ragone 1983-1984,
19
Guarducci 1965, 393-395 e note 4-16; specialmente 5-8 e note 5-12, Dubois 2002, 24 e note 39-40; Gal-
Ragone 1983-1984, 5-8 e note 2-15 e con ottime lo 2002, 137 e nota 23 con significativi confronti a
osservazioni 14-16, note 36-49; cfr. CEG 1, 1983, Metaponto e Padula; Ardovino 2014, 124 e note 34-
213-214, nr. 394. 36. Andrà esaminata con attenzione anche la pos-
20
Ferri 1965, 319 dove l’ipotesi è presentata in forma sibilità che la sigla Δo indichi la γενεά (discendenza
fortemente dubitativa; cfr. Ragone 1983-1984, 6. familiare): v. in proposito De Sensi Sestito 2018, 43-
21
Bicknell 1967, 132, nota 7; contra Ebert 1972, 253, 46 e note 48-63 con bibl.
nota 1. 24
Stoop 1979, 84.
14 Maurizio Paoletti

linea 1: Κλεόμ(β)ροτος che prevedeva un esametro, destinato a


= antroponimo tessalo, perciò Kleom(b) comporre un distico con il pentametro
rotos sarebbe originario della Tessaglia o delle successive linee 5-6.29 La tesi non ha
l’immediato discendente di un Tessalo (id est fondamento, come già indicato da Ragone.30
il figlio) (McDevitt, Bicknell); falso (Pugliese D’altra parte, è totalmente arbitrario supporre
Carratelli).25 che Kleom(b)rotos, il committente della
dedica e dell’anathema, accettasse una modifica
La possibile origo tessala di Kleom(b)rotos introdotta dallo scriba per un errore scrittorio
è stata abbandonata dopo le osservazioni o intenzionalmente. Nell’uno e nell’altro caso,
storiche e linguistiche di Pugliese Carratelli, la dedica sarebbe stato incisa ex novo su
il quale con una certa arguzia notava che un’altra tabella.
“come certi ghosts, i Tessali fanno periodiche
apparizioni nella piana di Sibari”. linea 4: ϝίσο(μ) μᾶκός · τε πάχος τε
Questo ha permesso di eliminare dal L’espressione formulare ha ricevuto cinque
dibattito anche la seconda ipotesi (Bicknell), interpretazioni in funzione del caso attribuito
necessario corollario della precedente, che il all’agg. ϝίσο “uguale” (genitivo, accusativo o
sito stesso di Francavilla Marittima andasse nominativo?).31
identificato con Aminaia, una piccola apoikia ϝίσō = ϝίσω(ν)
tessalica poi sottomessa da Sibari.26 = gen. pl. m. “(nella gara degli atleti) uguali
per altezza e corporatura” (Pugliese Carratelli,
linea 2: Δεξιλάϝō Guarducci).32
= gen. di un antroponimo Δεξίλαϝος (fere
omnes). ϝίσō = ϝίσου
= gen. di un antroponimo Δεξίλας (Guarducci = gen. sing. n. accordato con il gen. μάκους ·
in forma dubitativa, Gallavotti).27 τε πάχους τε “(una statua) di eguale altezza e
Sul patronimico Δεξίλαϝος e il digamma inter- dimensione” in quanto copia di quella dedicata
no di -λαϝος che è quasi privo di altre attesta- ad Olimpia (Ferri).33
zioni si rinvia a quanto detto da Dubois.28
ϝίσō = ϝίσου(ς)
linee 2-3: un esametro eliminato dal testo? = accus. pl. m. “(avversari) pari per altezza e
Joachim Ebert ritenne che l’epigrapheus della corporatura”. Oppure in alternativa ϝίσο(ν)
tabella intervenne sul testo originario della acc. sing. m. “(un avversario) pari” retto da
dedica, sconvolgendo l’originaria disposizione νικάω (Gentili, Moretti, Angeli Bertinelli,
dei termini ed eliminando la sequenza metrica per i quali l’espressione indica una gara in cui

25
McDevitt 1968, 254-256, Bicknell 1967 [ma 1969]), suo patronimico di Giacomelli 1988, 12-13.
in ptc. 133 nota 15 che cita McDevitt; contra Puglie- 29
Ebert 1972, 251-255 e tav. XIV, 32 che s’ingegna a
se Carratelli 1969, 461-462. Sulla mancata notazio- ricostruire “die ursprüngliche Reihenfolge” del te-
ne del beta epentetico adottato in antroponimi della sto. V. ancora infra nota 40.
Tessaglia, di Naxos e Megara Hyblaea, forse anche 30
Ragone 1983-1984, 8-9 e note 17-19.
31
di Caulonia v. Gallavotti 1979a, 110; Dubois 2002, La questione è ben sintetizzata da Angeli Bertinelli
24. 1977, 151-152 e Ragone 1983-1984, 8-11 e note 16-
26
Bicknell 1967 [ma 1969], 133 e 136-137; Bicknell 25 da prospettive tuttavia divergenti.
27
1973, 95-96. Cfr. Colelli 2017, 91, Tabella 1. 32
Stoop & Pugliese Carratelli 1965-1966, 20-21;
Guarducci 1967, 110 propone ambedue gli antro- Guarducci 1965, 393 e nota 2; Guarducci 1967,
ponimi; Gallavotti 1977b, 22-23; Gallavotti 1979b, 111.
192-193 e note 4. 33
Ferri 1965, 319 (duplice ex-voto); Ferri 1966, 275,
28
Dubois 2002, 25 e note 43-44. Cfr. ancora il com- cfr. Ardovino 2014, 124 e note 34-36 che sembra
mento linguistico all’onomastica del dedicante e del accogliere l’interpretazione.
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 15

competono due atleti alla pari: pugilato, lotta, zione nell’età dei concorrenti.38 Comunque, ad
pancrazio).34 Olimpia rimase sempre in vigore l’originaria
partizione in due sole classi.
ϝίσο = ϝίσο(ν) Pare dunque evidente che la formula “(atleti
= acc. sing. m. “(una statua a lui) eguale” vel un atleta) di pari altezza e corporatura”
riferito al sottinteso ἀνδριάντα (Ebert).35 non sia capace di descrivere la medesima
= acc. sing. n. accordato con l’accus. μᾶκος + classe di età, poiché i vari partecipanti
πάχος (Gallavotti).36 ammessi alla stessa gara potevano avere
un’altezza e una corporatura assai diversa.
ϝίσο = ϝίσο(ς) L’espressione resterebbe fuorviante e poco
= nom. sing. m. (K. “eguale (alla statua)” comprensibile anche qualora fosse adottata
sottinteso ἀνδριάντι (ancora Ebert; CEG in maniera allusiva come uno stereotipo
1983).37 formulare e poetico. Una volta messa da
parte quest’interpretazione, sebbene sia stata
Per la comprensione del lessico di questa accolta con molto favore, resta da verificare
formula, da cui dipende l’interpretazione la possibilità che l’espressione lessicale illustri
dell’intera dedica, finora ci si è avvalsi soltanto mediante il richiamo ad un rapporto di parità
del suo uso e della sua fortuna nell’ambito le dimensioni e l’aspetto dell’anathema stesso
letterario. Ma è naturale che se ne debbano consacrato ad Atena.
verificare anche la validità e il significato in un A questa soluzione aveva pensato Silvio
contesto atletico. Ferri, appena resa nota la tabella di Kleom(b)
La tesi che ϝίσο(μ) μᾶκός · τε πάχος τε si rotos al già ricordato Convegno di Taranto,
riferisca ad una competizione tra “atleti di pari forse perché era non solo un “vecchio
altezza e corporatura” è contraddetta dalla epigrafista” ma soprattutto, io credo, un ottimo
regolamentazione degli agones che ad Olim- conoscitore di Plinio.39 (Fig. 6) Egli aveva
pia, come altrove, non prevedeva categorie ri- colto con grande acume anche l’incongruenza
conducibili all’aspetto fisico degli atleti. Non di vantare una gara con atleti pari fisicamente,
sono note eccezioni né per l’epoca arcaica né mentre “titolo di gloria”, come scriveva allora,
successivamente. Al contrario, i concorrenti sarebbe stato l’aver vinto contro concorrenti
erano suddivisi per classi di età: inizialmente più prestanti e più forti di lui.
distinguendo tra andres e paides, quest’ultimi di Secondo Ferri, per questo motivo l’ex voto
12-17 anni; in seguito si diffuse una suddivisio- ricordato dall’iscrizione non poteva essere
ne in tre categorie: paides (non oltre i 14 anni), che “un’erma, una statuetta”, replica esatta
ageneioi o neaniskoi (14-18/20 anni) e andres (ol- non solo nel soggetto ma anche nelle sue
tre 18/20 anni). Tutt’al più si registrò in taluni dimensioni di quella dedicata, dopo la vittoria,
concorsi agonali una lieve modifica e oscilla- nel santuario di Olimpia.

34
Gentili 1966 [ma 1968], 277-278; Gentili 1968, 19912, 207 s.v. ageneios e 218 s.vv. neaniskos e pais.
223; Moretti 1970, 296; Angeli Bertinelli 1977, 151; 39
Ferri 1966, 275. La definizione di se stesso come un
Moretti 1987, 82 [= Moretti 1982, 123]; cfr. Guzzo “vecchio epigrafista” rinvia certamente alle sue pri-
2016, 320 e note 2445-2446. me esperienze sulle iscrizioni latine di Lucca (1912)
35
Ebert 1972, 252 e note 4-7 e 254; Dubois 2002, 27. e poi quelle greche di Cirene, tra le quali l’importan-
36
Gallavotti 1979a, 111-112; Gallavotti 1979b, 191. te lex cathartica (1927). A Silvio Ferri si deve il primo
37
Ebert 1972, 252; CEG 1983, 214: “fortasse recte”; apografo della laminetta tratto da una fotografia,
contra Angeli Bertinelli 1977, 151-152; Ragone come egli era uso fare, (Ferri 1965, 319-320 e fig.
1983-1984, 9 e nota 18. 1); un nuovo apografo più accurato, ma realizzato
38
Fondamentale l’esame delle classi di età e della car- verosimilmente con la medesima tecnica presso l’al-
riera atletica di paides e adulti condotto in Golden lora Ufficio Scavi di Sibari, è pubblicato in una guida
1998, 104-123; Golden 2004, 10 s.v. andres e 121- locale (Paladino & Troiano 1989, 73 fig. 85).
122 s.v. paides; cfr. Papini 2003, 27. V. ancora Miller 40
Ebert 1972, 253. V. anche supra nota 29.
16 Maurizio Paoletti

Fig. 6. Apografo dell’iscrizione sulla tabella bronzea di Kleom(b)rotos (da Ferri


1965, 319, Tav. I).

La stessa strada interpretativa è stata solo successivamente. Maria Letizia Lazzarini


percorsa, qualche anno dopo, da Ebert nel suo ancor oggi indispensabile corpus delle
per il quale la tabella doveva riferirsi dediche votive nella Grecia arcaica (1976) era
necessariamente a una statua; tuttavia egli in grado di registrare due sole attestazioni
non esitava a stravolgere inutilmente il testo arcaiche: una in Eolide (nr. 767 del suo
della dedica per restituirgli in sostituzione catalogo) e l’altra in Ionia (nr. 768).43
di “komplizierte lyrische Versschemata” Al contrario, il medesimo corpus indirizza
(sic!) una struttura metrica più tradizionale verso una diversa soluzione, molto semplice e
(esametro + pentametro).40 assolutamente aderente alla struttura testuale
A sostegno della sua tesi Ebert indicava della dedica di Kleom(b)rotos. Come è intui-
appunto l’espressione ϝίσο(μ) μᾶκός · τε πάχος bile, sono le dediche arcaiche di anathemata che
τε ovvero il rapporto di parità dimensionale adottano la formula (με) ἀνέθηκε sia esplicitan-
tra l’anathema consacrato ad Atena e lo stesso do il nome della divinità ricevente (nrr. 1-209)
Kleom(b)rotos. Ma per motivare l’ellissi – più sia con l’omissione del teonimo, quando le cir-
che l’assenza – del complemento oggetto egli costanze o il contesto ne rendevano superflua
si trovava costretto a sottintendere il termine la menzione (nrr. 210-345).44
“statua” (ἀνδριάντα).41 La ‘dedica parlante’ in prima persona con
Questa soluzione è accolta autorevolmente il (me) sottinteso è la formula più adatta e
anche da Laurent Dubois, come mostra la sua corrente per questa tipologia di dedica votiva
traduzione (non compresa nell’Appendice).42 rispetto a quelle che denominano l’oggetto
Però non tiene conto di un’obiezione, fondata (dekate, agalma, mnema, doron ecc.) o che più
e rilevante: ἀνδριάς (statua) è termine rarissimo semplicemente lo indicano (tonde) perché
nelle iscrizioni d’età arcaica, che si diffonde visibile.45

41
Ebert 1972, 252-253. 43
Lazzarini 1976, 104.
42
Dubois 2002, 26-27: “Do Kleomrotos, le fils de 44
Lazzarini 1976, 111-118 per il commento a questa
Dexilawos, après sa victoire à Olympie a consacré ricca esemplificazione; cfr. Day 1994, 40.
à Athéna (cette statue) de même taille et même cor- 45
Lazzarini 1976, 87-109 per le singole denomina-
pulence (que lui), après lui avoir promis le dixième de zioni generiche o specifiche (statue, monumenti in
ses prix”. Si noterà che il nome di Atena è anticipato pietra, edifici o parti di essi, armi o prede belliche,
rispetto alla sua posizione nella dedica. Anche Miller suppellettile varia e premi).
19912, 181, nr. 160 sposta artificiosamente il teonimo.
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 17

La dichiarazione (με) ἀνέθηκε con la quale linea 1 Do(-) Kleom(b)rotos


la statua si rivolge direttamente ai fedeli prova, 2 figlio di Dexilaos (mi) dedicò
a mio giudizio in maniera inequivocabile, che 3 avendo vinto ad Olimpia,
l’iscrizione di Kleom(b)rotos aveva lo scopo 4 eguale (a lui) per altezza e
di esaltare l’accordo stipulato con Atena nella corporatura,
forma di un’invocazione e di una preghiera 5 ad Atena dei premi
solenne, di ricordare i termini della promessa 6 avendo promesso la decima
– la decima dei premi – e di manifestare
pubblicamente il mantenimento del patto Conclusioni
nello stesso tempio dove aveva pregato prima Sembra opportuno trarre alcune conclusioni
di mettersi in mare verso la Grecia.46 non definitive ma chiare nel tracciare
Poiché la partecipazione ai giochi olimpici future linee di ricerca su tre punti specifici
non poteva considerarsi un evento limitato al dell’iscrizione qui presa in esame.
genos del concorrente, ma aveva una ricaduta Innanzitutto, se si vorrà respingere il
collettiva sul corpo civico della polis di Sibari, giudizio di chi accusava gli epigrafisti (e
cerimonie e feste avranno accompagnato forse gli archeologi) di dimostrarsi talvolta
il ritorno in patria del vincitore e, amousoi, estraenei al mondo delle Muse ovvero
successivamente, la collocazione dell’anathema ignoranti, si dovrà riconoscere che la dedica
all’interno del santuario sul Timpone della di Kleom(b)rotos ad Atena riprende metri
Motta nello spazio sacro pertinente al culto e ritmi della lirica corale arcaica.48 È difficile
di Atena. districarsi nel novero delle soluzioni di volta
D’altra parte non è necessario insistere, in volta suggerite o individuate. 49 Ma non
in quanto il fatto è ben noto, sulle relazioni si può eludere l’affermazione che esista una
politiche di lunga durata fra Sibari ed Olimpia, “sostanziale omogeneità della tradizione
che avviate in precedenza s’intensificarono poetica arcaica, sia essa lirica o epica,
specialmente nella prima metà del VI sec. epigrafica o letteraria, che sottende una cultura
a.C. e di cui sono testimonianza la precoce di trasmissione essenzialmente orale”.50 A
partecipazione di atleti sibariti agli agones maggior ragione, l’iscrizione del santuario
olimpici – Philythas risultò vincitore nel di Francavilla Marittima può costituire
pugilato dei paides già nel 616 a.C. (Paus., V, 8, un’interessante conferma dell’interazione
9) – e la costruzione del thesauros nel santuario esistente tra le offerte votive, le loro dediche e
di Zeus.47 i rituali religiosi d’età arcaica.51 Naturalmente,
a questo proposito si dovrà tener conto
Propongo dunque la seguente interpretazione e valorizzare gli studi più recenti sulla
(e traduzione): “submerged literature in an oral culture”.52

46
Day 1994, 37-74, in ptc. 41 e 63-71. nia da Veneri 1977, 157 nel giudicare grottesca la
47
De Sensi Sestito 2013, 485-501, specialmente 487 lettura metrica della tabella di Kleom(b)rotos avan-
per la tabella di Kleom(b)rotos, 494 e 496 per il the- zata da Hansen 1975, frutto del rifiuto program-
sauros di Sibari ad Olimpia. Si aggiungano Cuniberti matico di accettare come metriche molte iscrizioni
2011, 275-279 e note 3-25 sulle vittorie magnogre- votive o sepolcrali.
49
che e siceliote ad Olimpia tra VI e V sec. a.C.; Pran- Gentili, B. 1966 [1968], 277-279; Gentili 1968, 222-
di 2011, 17-17, 21 e nota 33.e Taita 2006, 345-363, 224; Angeli Bernardini 1977, 149-154; Gallavotti
in ptc. 347 e nota 19 sull’iscrizione e 349-350 con 1977b, 22-23; Veneri 1977, 159; Gallavotti 1979a,
note 44-53. La storia politico-sociale di Sibari tra c. 107-115; Gallavotti 1979b, 190-195 e note 2-5; cfr.
600-550 a.C. è affrontata da Aversa 2008, 31-33 e CEG 1, 1983, 213-214, nr. 394.
50
note 194-214, che ricollega l’iscrizione di Kleom(b) Veneri 1977, 164.
51
rotos alle strette relazioni di Sibari con il santuario Day 1994, 40.
52
panellenico di Olimpia. Palmisciano 2014, 19-32. Cfr. altresì Lippolis 2016,
48
L’espressione amousoi è adoperata con malcelata iro- 125-160.
18 Maurizio Paoletti

In secondo luogo, i devoti che una statua che non c’è: appunto quella
frequentavano il santuario sul Timpone raffigurante Kleom(b)rotos. Però la tabella
della Motta non avranno avuto difficoltà bronzea di Francavilla Marittima mette a
a riconoscere lo stesso Kleom(b)rotos nostra disposizione un piccolo indizio. Poiché
nell’agalma, perché la statua dichiarava d’essere era affissa con quattro chiodi all’anathema,
“eguale (a lui) per altezza e corporatura”. possiamo escludere che quest’ultimo fosse
Certamente il principio dell’isometria era di calcare o di marmo. D’altra parte, quando
attento, secondo una brillante osservazione la base di una statua è lapidea, l’iscrizione è
di Giuseppe Ragone, a mostrare il rispetto del incisa sulla pietra oppure la tabella di bronzo
valore economico e monetale della dekate.53 è fissata con grappe.57
Però lo stesso principio, escluso qualsiasi Se la base dunque era di legno, anche la
interesse per l’individualità fisiognomica, si statua scolpita a grandezza naturale poteva
preoccupava anche di riprodurre con fedeltà essere di legno o, in alternativa, avere una
le proporzioni della sua figura; e non è difficile struttura lignea ed essere rivestita di lamina
immaginare che egli si presentasse allo bronzea: verosimilmente uno xoanon oppure
sguardo dei fedeli come un giovane kouros. uno sphyrelaton. Poiché ignoriamo l’importo
Per definire l’agalma dunque l’iscrizione non della dekate impegnata da Kleom(b)rotos, un
può che ricorrere ad una formula poetica di olimpionico sibarita degli inizi del VI sec.
notevole fortuna non solo omerica, che sarà a.C., per assolvere al voto solenne che aveva
ripresa intenzionalmente da Pindaro.54 La indirizzato ad Atena nel santuario del Timpone
stessa ricomparirà mutata, ma tradendo la sua della Motta, nulla di più – correttamente – si
lontana origine, in Posidippo di Pella.55 Ma l’ può o si deve aggiungere.
“eguaglianza in altezza e nella corporatura”
che caratterizza l’agalma pare altresì costituire
un antecedente significativo del celebre e Maurizio Paoletti
discusso passo di Plinio relativo alle statue Dipartimento di Culture, Educazione
di vincitori olimpionici definite “iconiche” e Società
per la manifesta somiglianza nella resa delle Università della Calabria
membra.56
Sembra quasi provocatorio e destinato maurizio.paoletti@unical.it
all’insuccesso qualsiasi tentativo di definire paolettimaurizio@yahoo.com

53
Ragone 1983-1984, 11-13 e note 26-35. za naturale. L’intera questione pliniana è esaminata
54
Hornblower 2004, 366 e nota 51. specialmente da Gross 1969, 61-76.
57
55
Posidippo, Sulle statue, 63 Una statua di Filita di Cos, Per questa soluzione tecnica v. ad Olimpia l’iscrizio-
3: “Καὶ μεγέθει καὶ σαρκὶ τὸν ἀνθρωπιστὶ διώξας”. ne in onore di Troilos, che fu due volte olimpionikes
Cfr. Bernardini & Bravi 2002, 152 con diretto ri- (372 e 368 a.C.) (IvO 166; Ebert 1972, 127-128, nr.
chiamo all’iscrizione di Kleom(b)rotos. 38). La tavoletta di bronzo mostra, sul retro, due
56
Pl., XXXIV, 16 “ statuas [...] ex membris ipsorum grappe di fissaggio alla base della statua, con grande
similitudine expressa, quas iconicas vocant”. V. le probabilità quella scolpita da Lisippo (Paus. VI, 1,
osservazioni di Ferri 1942, 69-116, 75 e nota 1, cfr. 4-5, per il commento cfr. Pausania. VI, 1999, 172).
anche 115: iconicus inteso come “corporeamente
uguale all’individuo dato”; sulla base di E.Q. Vi-
sconti che interpreta iconicas come statue a grandez-
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 19

ABBREVIAZIONI

CEG 1, 1983: Hansen, P.A. (ed.), Carmina epigraphica Graeca saeculorum VIII--V a.Chr.n., Berolini - Novi Eboraci.
IvO: Dittemberger, W. & Purgold, K., Die Inschriften von Olympia, [Curtius, E. & Adler, F. (hrsg. von), Olympia V], Berlin
1896.
Pausania. VI, 1999: Maddoli, G. et al. (a cura di), Pausania, Guida della Grecia. VI, Milano.
SEG: Supplementum Epigraphicum Graecum, Leiden.
StCal I: Settis, S. (a cura di), Storia della Calabria. La Calabria antica. I, Roma-Reggio C. 1987.

BIBLIOGRAFIA

Angeli Bernardini, P. Bicknell, P.J.


1977 “Ancora sull’iscrizione agonistica di Kleomro- 1967 [1969] “Aminaia”, Klearchos IX, 35-36, 131-143.
tos”, Quaderni Urbinati di cultura classica 26, 149-
154. Bicknell, P.J.
1973 “Kleomrotos of Aminaia and Som(b)?rotidas
Ardovino, A. of Megara Hyblaia”, Klearchos XV, 57-60, 91-
2014 “Brevi riletture epigrafiche a proposito di Achei 100.
e non Achei”, Rivista dell’Istituto Nazionale di
Archeologia e Storia dell’Arte 69 (s. III, XXXVII), Bulletin Épigraphique
2014 [2016] [= Enotri, Greci e Brettii nella Siba- 1967 REG LXXX, 453-573.
ritide. Atti Giornata di studi in memoria di Silvana
Luppino], 107-117. Burzachechi, M.
1971 “Gli studi di epigrafia greca relativi alla Magna
Arena, R. Grecia dal 1952 al 1967”. In: Acta of Fifth In-
1989 “La documentazione epigrafica antica delle co- ternational Congress of Greek and Latin Epigraphy,
lonie greche della Magna Grecia”, Annali della Cambridge 1967, Oxford, 125-134.
Scuola Normale Superiore di Pisa (Cl. Lett. e Fil.) s.
III, XIX, 15-48 e tavv. 4-5. Camassa. G.
1987 “La codificazione delle leggi e le istituzioni po-
Arena, R. litiche delle città greche della Calabria in età ar-
1996a “La colonizzazione greca dell’Occidente: i caica e classica”, StCal I, 613-656.
dialetti”. In: Pugliese Carratelli, G. (a cura di),
I Greci in Occidente (catalogo mostra: Venezia, Colelli, C.
1996), Milano, 189-200. 2017 Lagaria, mito, storia, archeologia, (Ricerche, Suppl. 7),
Cosenza.
Arena, R. (a cura di)
1996b Iscrizioni greche arcaiche di Sicilia e di Magna Grecia. Cuniberti, G.
IV. Iscrizioni delle colonie achee, Alessandria. 2011 “Le partecipazioni occidentali ai Giochi olimpi-
ci e il valore dell’hesychia tra intenti di pace e di
Aversa, F. conflitto”, Ὅρμος. Rivista di Storia Antica n.s. 3,
2008 “Società e politica a Sibari nel VI sec. a.C.”, Stu- 274-286.
di di Antichità 12, 7-47.
de Lachenal, L.
Bernardini, P. & Bravi, L. 2007 “Francavilla Marittima. Per una storia degli
2002 “Note di lettura al nuovo Posidippo”, Quaderni studi”. In: van der Wielen-van Ommeren, F. &
Urbinati di cultura classica n.s. 70 [= 99], 147-163. de Lachenal, L. (a cura di), La dea di Sibari e il
20 Maurizio Paoletti

santuario ritrovato. Studi sui rinvenimenti del Timpone Gallavotti, C.


Motta di Francavilla Marittima. I.1 Ceramiche di im- 1977b “Un poemetto citarodico di Stesicoro nel
portazione, di produzione coloniale e indigena (tomo quadro della cultura siceliota”, Bollettino del Co-
1), BdA volume speciale, 15-81. mitato per la preparazione dell’edizionale nazionale dei
classici greci e latini. Accademia Nazionale dei Lincei
Day, J.W. n.s., XXV, 1-30.
1994 “Interactive Offerings: Early Greek Dedicatory
Epigrams and Ritual”, Harvard Studies in Classical Gallavotti, C.
Philology 96, 37-74. 1979a “Metri e ritmi nelle iscrizioni greche”, Bollettino
del Comitato per la preparazione dell’edizionale nazio-
De Sensi Sestito, G. nale dei classici greci e latini. Accademia Nazionale dei
2013 “Olimpiadi e potere in Magna Grecia. Il caso di Lincei suppl. 2, Roma, 106-115.
Sibari”. In: Bassani, M. et al. (a cura di), L’inda-
gine e la rima. Scritti per Lorenzo Braccesi, (Hesperìa Gallavotti, C.
30), Roma, 485-501. 1979b “Myc do-de, gr. δῶ in Esiodo, e un’iscrizione
achea del sesto secolo”. In: O. Carruba O. (ed.),
De Sensi Sestito, G. Studia Mediterranea Piero Meriggi dicata, Pavia,
2018 “Terina: la tessera di Anthropiskos”. In: Camia, 187-197.
F. et al. (a cura di), Munus Laetitiae. Studi miscella-
nei offerti a Maria Letizia Lazzarini, Roma, 33-54. Gallo, L.
2002 “Le istituzioni politiche delle città achee d’oc-
Dubois, L. cidente”. In: Greco, E. (a cura di), Gli Achei e
2002 Inscriptions grecques dialectales de Grande Grèce. T. II: l’identità etnica degli Achei d’Occidente. Atti del Conve-
Colonies achéennes, (Hautes études du monde gréco-ro- gno Internazionale di Studi. Paestum 2001, (Tekmeria
main 30), Genève. 3), Paestum-Atene, 133-141.

Ebert, J. Gasperini, L.
1972 “Griechische Epigramme auf Sieger an gym- 1976 Vecchie e nuove epigrafi del Bruzio ionico, Mi-
nischen und hippischen Agonen”, Abh. der scellanea Greca e Romana X, Roma, 141-171 e tavv.
Sächsischen Akademie der Wissenschaften zu Leipzig. I-VIII.
(Phil.-hist. Klasse) 63, 2, Berlin.
Genovese, G.
Ferri, S. 1999 I santuari rurali nella Calabria greca, Roma.
1942 “Note esegetiche ai giudizi d’arte di Plinio il
Vecchio”, Annali della Scuola Normale Superiore di Genovese, G.
Pisa (Cl. Lett. e Fil.) s. II, XI, 69-116. 2009 Nostoi. Tradizioni eroiche e modelli mitici nel meridione
d’Italia, (Studia Archaeologica 169), Roma.
Ferri, S.
1965 “Esigenze archeologiche – VI”, Studi Classici e Gentili, B.
Orientali XIV, 291-320 e tavv. I-II. 1966 [1968] “intervento”. In: Filosofia e scienze in Magna
Grecia. Atti V Conv. Studi sulla Magna Grecia. Ta-
Ferri, S. ranto, 10-14 ottobre 1965, Napoli, 277-279.
1966 [1968]“intervento”. In: Filosofia e scienze in Magna
Grecia. Atti V Conv. Studi sulla Magna Grecia. (Ta- Gentili, B.
ranto, 10-14 ottobre 1965), Napoli, 270-276. 1968 “La dedica di Kleombrotos di Francavilla Ma-
rittima”, La parola del passato XXIII, 222-224.
Foti, G.
1965 “Attività della Soprintendenza alle Antichità Giacomelli, R.
della Calabria”, Klearchos VII, 25-28, 139-146. 1988 Achaea Magno-Graeca. Le iscrizioni arcaiche in alfa-
beto acheo di Magna Grecia, Brescia.
Foti, G.
1966 [1968]“L’attività archeologica nella Calabria”. In: Giangiulio, M.
Filosofia e scienze in Magna Grecia. Atti V Conv. 1993 “Le città di Magna Grecia e Olimpia in età
Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 10-14 ottobre arcaica. Aspetti della documentazione e della
1965), Napoli, 223-229 e tavv. XIII-XVI. problematica storica”. In: Mastrocinque, A. (a
cura di), I grandi santuari della Grecia e l’Occidente,
Gallavotti, C. Trento, 93-118.
1977a “La dedica di Alcmeonide in Beozia e la cultura
ateniese fra Solone e Tespi”, Quaderni Urbinati di Giangiulio, M.
cultura classica 26, 135-147. 2002 “I culti delle colonie achee d’Occidente. Strut-
ture religiose e matrici metropolitane”. In: Gre-
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 21
co E. (a cura di), Gli Achei e l’identità etnica degli An Analitical Survey, Copenhagen.
Achei d’Occidente. Atti del Convegno Internazionale
di Studi. Paestum 2001, (Tekmeria 3), Paestum- Hornblower, S.
Atene, 283-313. 2004 Thucydides and Pindar. Historical Narrative and the
World of Epinikian Poetry, Oxford.
Gigante, M.
1987 La civiltà letteraria nell’antica Calabria, StCal I, Iannelli, M.T. & Sabbione, C. (eds.)
527-563. 2014 Le spose e gli eroi. Offerte in bronzo e in ferro dai santua-
ri e dalle necropoli della Calabria greca (catalogo della
Golden, M. mostra: Vibo Valentia 2014), Vibo Valentia.
1998 Sport and Society in ancient Greece, Cambridge.
Jeffery, L.H.
Golden, M. 19902 The Local Scripts of Archaic Greece, revised ed.
2004 Sport in the ancient World from A to Z , London- with a Suppl. by A.W. Johnston, Oxford.
New York.
Kleibrink, M.
Granese, M.T. 2010 Parco Archeologico “Lagaria” a Francavilla Marittima
2006 “Culti e pratiche rituali nel santuario arcaico di presso Sibari. Guida, Rossano.
Francavilla Marittima (Sibari – CS)”, Annuario
della Scuola Archeologica Italia di Atene LXXXIV, s. Kleibrink, M.
III, 6, t. 1. 2011 “Schizzo biografico sull’archeologa Olandese
Maria Wilhelmina STOOP e le sue relazioni
Granese, M.T. et al. di scavo a Timpone della Motta 1963-’65”. In:
2014 “Ancora su Francavilla Marittima tra processi IX Giornata archeologica Francavillese (Francavilla,
insediativi e interazioni culturali”, Rivista dell’I- 2010), Francavilla Marittima, 5-31.
stituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte 69
(s. III, XXXVII), [= Enotri, Greci e Brettii nella Si- Kleibrink, M.
baritide. Atti Giornata di studi in memoria di Silvana 2014 “Remarks on the Veneration of Athena in An-
Luppino], 67-79. cient Calabria and Basilicata”. In: J.M. Álvares
et al. (eds.), Centro y Periferia en el Mundo Clásico.
Greco, E. Actas XVIII Congreso Internacional Arqueología
1992 Archeologia della Magna Grecia, Roma-Bari. Clásica. Merida 2013, I, Merida, 391-395.

Gross, W.H. Kleibrink, M. & Pace, R.


1969 “Quas iconicas vocant. Zum Porträtcharakter 2018 “Materiali e culti sul Timpone della Motta”. In:
der Statuen dreimaliger olympischen Sieger”, Malacrino, C. et al. (a cura di), Tanino de Santis.
Nachrichten der Akademie der Wissenschaften in Una vita per la Magna Grecia (catalogo mostra,
Gőttingen. I. Phil.-hist. Kl., fasc. 3, 61-76. Reggio Calabria 2018), 121-130.

Guarducci, M. Landi, A.
1965 “Sulla tabella bronzea iscritta di Francavilla Ma- 1979 Dialetti e interazione sociale in Magna Grecia, Napoli.
rittima”, Rendiconti della Classe di scienze morali, sto-
riche e filologiche dell’Accademia Nazionale dei Lincei Lazzarini, M.L.
s. VIII, XX, 392-395 e tav. I. 1976 “Le formule delle dediche votive nella Grecia
arcaica”, Memoria della Classe di scienze morali, sto-
Guarducci, M. riche e filologiche dell’Accademia Nazionale dei Lincei
1967 Epigrafia greca I, Roma. s. VIII, 19: 2, 47-354 e tavv. I-II.

Guzzo, P.G. Lazzarini, M.L.


1982 Le città scomparse della Magna Grecia, Roma. 2014 “Per la redazione del corpus epigrafico greco
della Sibaritide”, Rivista dell’Istituto Nazionale di
Guzzo, P.G. Archeologia e Storia dell’Arte 69 (s. III, XXXVII),
1987 “L’archeologia delle colonie arcaiche”, StCal I, [= Enotri, Greci e Brettii nella Sibaritide. Atti Giorna-
137-226. ta di studi in memoria di Silvana Luppino], 107-117.

Guzzo, P.G. Leone, R.


2016 Le città di Magna Grecia e di Sicilia dal VI al I secolo. 1988 Luoghi di culto extraurbani d’età arcaica in Magna
I: La Magna Grecia, Roma. Grecia, Firenze.

Hansen, P.A. Lippolis, E.


1975 A List of Greek Verse Inscriptions down to 400 B.C. 2004 “The Cultural Framework of the Polis and
22 Maurizio Paoletti

Sport in the Greek West”. In: Stampolidis, N. Mittica, P. & Jacobsen J.K.
Ch. & Tassoulas, Y. (eds.), Magna Graecia. Athlet- 2018 “Recenti ricerche nel Santuario di Timpone
ics and the Olympic Spirit on the Periphery of the Hel- della Motta a Francavilla Marittima”. In: Mala-
lenic World, (catalogo mostra: Athens, 23 giugno crino, C. et al. (a cura di), Tanino de Santis. Una
- 2 ottobre 2004), Athens, 39-53. vita per la Magna Grecia (catalogo mostra, Reggio
Calabria 2018), Reggio Calabria, 131-138.
Lippolis, E.
2016 “Sacred Texts and Consecrated Texts”. In: Co- Moretti, L.
lesanti, G. & Lulli, L. (eds.), Submerged Literature 1970 “Supplemento al catalogo degli Olympionikai”,
in Ancient Greek Culture. Case Studies, Berlin-Bo- Klio 52, 295-303.
ston, 125-160.
Moretti, L.
Luppino S. 1987 Nuovo supplemento al catalogo degli Olympionikai,
1996a “Tabella con iscrizione arcaica”. In: G. Pugliese Miscellanea Greca e Romana XII, Roma, 67-91.
Carratelli (a cura di), I Greci in Occidente (catalogo
mostra: Venezia, 1996), Milano, 670, nr. 46.III. Moretti, L.
1992 “Nuovo supplemento al catalogo degli Olym-
Luppino, S. pionikai”. In: Coulson, W. & Kyrieleis, H. (eds.),
1996b “La ricerca archeologica sul Timpone Motta”. Proceedings of an International Symposium on the
In: Lattanzi E. et al. (a cura di), I Greci in Occiden- Olympic Games (Athens, 5-9 September 1988), Ath-
te. Santuari della Magna Grecia in Calabria (catalo- ens, 119-128.
go mostre: Vibo Valentia, Sibari, Crotone, Reg-
gio Calabria, giugno - dicembre 1996), Napoli, Pace, R.
195-197 e 229-230 figg. col. 2010 “Le Timpone Motta à Francavilla Marittima de
la résidence indigène au temple grec?”, Les Dos-
Luppino, S. siers d’archéologie 339, (mai-juin), 22-27.
2004 “Inscribed plaque”. In: Stampolidis, N.Chr. &
Tassoulas, Y. (eds.), Magna Graecia. Athletics and Paladino, A. & Troiano, G.
the Olympic Spirit on the Periphery of the Hellenic 1989 Calabria citeriore. Archeologia in provincia di Cosenza,
World, (catalogo mostra: Athens, 23 giugno - 2 s.l. [Trebisacce, CS].
ottobre 2004), Athens, 206, nr. 198.
Palmisciano, R.
Luppino, S. 2014 “Submerged Literature in an Oral Culture”. In:
2006 “Tabella con iscrizione arcaica”. In: Reggiani, Colesanti, G. & Giordano, M. (eds.), Submerged
A.M. & Sapelli Ragni, M. (a cura di), Eroi e atleti. Literature in Ancient Greek Culture. An Introduc-
L’ideale estetico nell’arte da Olimpia a Roma a Torino, tion, Berlin-Boston, 19-32.
(catalogo mostra: Torino, 8 febbraio – 30 aprile
2006), Torino, 72 nr. 1. Paoletti, M.
2014 “La necropoli enotria di Macchiabate, Lagaria
McDevitt, A.S. e la ‘dea di Sibari’ ”. In: Brocato, P. (a cura di),
1968 “A Thessalian in Magna Graecia?”, Glotta XLVI, Studi sulla necropoli di Macchiabate a Francavilla Ma-
254-256. rittima (Cs) e suoi territori limitrofi (Ricerche, Suppl.
5), Arcavacata di Rende (CS), 7-21.
Maaskant-Kleibrink, M.
1993 “Religious activities on the ‘Timpone della Paoletti, M.
Motta’, Francavilla Marittima - and the identifi- 2017 “Un’introduzione a Lagaria. Gli “splendidi tro-
cation of Lagaría”, Bulletin antieke beschaving 68, vatelli” di Francavilla Marittima”. In: Colelli, C.,
1-47. Lagaria, mito, storia, archeologia, (Ricerche, Suppl. 7),
Arcavacata di Rende (CS), xi-xxvi.
Miller, St.G.
19912 Arete. Greek sport from ancient sources, Berkeley- Paoletti, M.
Los Angeles-Oxford. 2019 “Un gesto di devozione per la dea nel santuario
di Timpone della Motta. Le statuette di terra-
Mittica, G.P. et al. cotta (NCG I.N. 3502-3510)”. In: Mittica, G. (a
2018 “Pratiche rituali nel Santuario di Timpone della cura di), Francavilla Marittima. Un patrimonio ricon-
Motta, Francavilla Marittima (CS)”. In: Colelli, testualizzato, (Catalogo della mostra: Francavil-
C. & Larocca, A. (a cura di), Il Pollino. Barriera la Marittima, 15 luglio 2018-15 gennaio 2020),
naturale e crocevia di culture. Atti delle giornate inter- Vibo Valentia, 125-142 e 177-183, nrr. 54-62.
nazionali. San Lorenzo Bellizzi, 16-17 aprile 2016,
(Ricerche XII), Rossano, 95-112. Papadopoulos, J.K.
2002 “Minting Identity: Coinage, Ideology and the
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 23
Economics of Colonization in Akhaian Magna settembre 2002 – luglio 2003), Reggio Calabria,
Graecia”, Cambridge Archaeological Journal 12, 21- 13-26.
55.
Schenal Pileggi, R.
Papini, M. 2003b “Tabella in bronzo con iscrizione arcaica”. In:
2003 “Santuari e giochi panellenici”. In: La Regina, Sabbione, C. (a cura di), Lo sport nell’Italia antica.
A. (a cura di), Nike. Il gioco e la vittoria (catalogo Testimonianze nei Musei Archeologici della Calabria
mostra, Roma, 4 luglio 2003 -7 gennaio 2004), (catalogo mostre: Reggio C., Sibari, Crotone,
Roma, 24-49. Vibo Valentia, Locri, settembre 2002 – luglio
2003), Reggio Calabria, 47, nr. 35.
Prandi, L.
2011 “Sibari e gli ‛altri’ giochi olimpici”, Aevum 85, Stoop, M.W.
13-24. 1970-1971 “Santuario sul Timpone della Motta. I - I
Bronzi”, Atti e memorie della Società Magna Grecia
Pugliese Carratelli, G. n.s. XI-XII, 37-66 e tavv. XV-XIX.
1965-1966 “La dedica di Kleombrotos e le sigle pre-
poste a nomi in epigrafi italiote”, Atti e memorie Stoop, M.W.
della Società Magna Grecia n.s. VI-VII, 209-214. 1979 “Note sugli scavi nel santuario di Atena sul
Timpone della Motta (Francavilla Marittima -
Pugliese Carratelli, G. Calabria), 1-2”, Bulletin antieke beschaving 54, 77-
1969 “Ancora Tessali a Sibari?”, La parola del passato 97.
XXIV, 461-462.
Stoop, M.W.
Pugliese Carratelli, G. 1983 “Note sugli scavi nel santuario di Atena sul
1983 “Storia civile”. In: Pugliese Carratelli, G. (a cura Timpone della Motta (Francavilla Marittima -
di), Megale Hellas. Storia e civiltà della Magna Grecia, Calabria), 4”, Bulletin antieke beschaving 58, 16-52.
Milano, 3-102.
Stoop, M.W. & Pugliese Carratelli, G.
Punzo, G. 1965-1966 “Tabella con iscrizione arcaica”, Atti e me-
2004 “Le città della Magna Grecia e i loro campioni”. morie della Società Magna Grecia n.s. VI-VII, 14-21
In: Teja, A. & Mariano, S. (a cura di), Agonistica e tav. IV.
in Magna Grecia. La scuola atletica di Crotone (Ago-
nes 1), Calopezzati (CS), 137-172. Taita, J.
2006 “L’indovino Kallias di Elide e le relazioni fra Si-
Ragone, G. bari e Olimpia in epoca arcaica”. In: Italo-Tusco-
1983-1984 “Due note esegetiche sull’epigrafe votiva Romana. Festschrift für Luciana Aigner-Foresti zum
di Francavilla Marittima”, Annali della Facoltà di 70. Geburtstag am 30. Juli 2006, Wien, 345-363.
Lettere e Filosofia, Università di Napoli n.s. XIV,
5-18. Trendall, A.D.
1966-1967 “Archaeology in South Italy and Sicily,
Ronconi, L. 1964-66”, Archaeological Reports, 29-46.
1992 “intervento”. In: La Magna Grecia e i grandi san-
tuari della madrepatria. Atti XXXI Conv. Studi sulla Veneri, A.
Magna Grecia (Taranto, 4-8 ottobre 1991), Ta- 1977 “‘Unmetrical metres’ nell’analisi di P.A. Hansen”,
ranto, 280. Quaderni Urbinati di cultura classica 26, 157-164.

Schenal Pileggi, R. Zancani Montuoro, P.


2003a “Le colonie magnogreche della Calabria e gli 1987 “Kotyle”, PP XLII, 300-306.
agoni panellenici”. In: Sabbione, C. (a cura di),
Lo sport nell’Italia antica. Testimonianze nei Musei
Archeologici della Calabria (catalogo mostre: Reg-
gio C., Sibari, Crotone, Vibo Valentia, Locri,
24 Maurizio Paoletti

Appendice

Traduzioni del testo epigrafico

1) Kleómbrotos figlio di Dexílawos, avendo vinto in Olimpia in gara con (atleti) pari per altezza
e corporatura, dedicò (questa) edicola ad Athana, secondo il voto fatto di (offrirle) la decima dei
premi (ottenuti)
Stoop-Pugliese Carratelli 1965-1966, 18.
Accolta da Foti 1966; Pugliese Carratelli 1983, (con qualche variazione linguistica), Leone 1988;
Maaskant-Kleibrink 1993 (trad. inglese), L[uppino] 1996a; L[uppino]1996b; Schenal Pileggi 2003;
Luppino 2004 (trad. ingl.); Luppino 2006.
1a) Δo inteso come sigla preposta all’antroponimo: Guarducci 1965, Guarducci 1967.
1b) avendo vinto un atleta pari per altezza e corporatura: Moretti 1970; Moretti 1987; Moretti 1992.

2) Δo. Kleombroto di Dexilao dedicò, avendo vinto in Olympia, (un oggetto) di eguale altezza e di
eguale peso ad Atena dei premi avendo promesso la decima.
Ferri 1965, 319.

3) Do. Kleomrotos, der Sohn des Dexilawos, hat nach seinem Sieg in Olympia (dies Standbild)
geweiht, (ihm ) gleich am Größe und kräftiger Gestalt; hatte er doch der Athana den zehnten (Teil)
seines Kampfpreises gelobt.
Ebert 1972, 254.
Accolta da Dubois 2002 (ma nella trad. il teonimo di Atena è anticipato).

4) A gift. Kleombrotos son of Dexilaos having won at Olympia and having promised a prize of
equal length and width (?) to Athena, dedicated a tithe.
Miller 19912, 181.

You might also like