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2018 2019 - M. PAOLETTI Kleom B Rotos Fi PDF
2018 2019 - M. PAOLETTI Kleom B Rotos Fi PDF
INSTITUTI DANICI
XLIII
ANALECTA ROMANA
INSTITUTI DANICI
XLIII
2018
ROMAE MMXVIII
ANALECTA ROMANA INSTITUTI DANICI XLIII
© 2019 Accademia di Danimarca
ISSN 2035-2506
Scientific Board
Editorial Board
Marianne Pade (Chair of Editorial Board, Det Danske Institut i Rom)
Patrick Kragelund (Danmarks Kunstbibliotek)
Sine Grove Saxkjær (Det Danske Institut i Rom)
Gert Sørensen (Københavns Universitet)
Anna Wegener (Det Danske Institut i Rom)
Maria Adelaide Zocchi (Det Danske Institut i Rom)
Maurizio Paoletti: “Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò”. L’offerta di un atleta vincitore
ad Olimpia nel santuario di Francavilla Marittima 7
Jan Kindberg Jacobsen, Peter Attema, Carmelo Colelli, Francesca Ippolito, Gloria
Mittica, Sine Grove Saxkjær: The Bronze and Iron Age habitation on Timpone della Motta in
the light of recent research 25
Daniel Damgaard: Architectural Terracottas from Etrusco-Italic Temples on the Later Forum of
Ostia Archaic Ostia Revisited 91
Christine Jeanneret: Making Opera in Migration. Giuseppe Sarti’s Danish Recipe for Italian
Opera 111
Nikola D. Bellucci: Danici sodales. Schow e Zoëga nel carteggio Baffi (e Baffi nel carteggio
Zoëga). Analisi e confronti 135
Marianne Saabye: P.S. Krøyer, Pasquale Fosca and the Neapolitan art scene 149
Anna Wegener: Italian Translations of Scandinavian Literature in the Interwar Period: A
Bibliographic Overview 179
Reports:
Gloria Mittica & Nicoletta Perrone: Espressioni votive e rituali nel Santuario arcaico di
Timpone della Motta. Le novità dagli scavi DIR 2017 237
Domenico A. M. Marino & Carmelo Colelli: Crotone. Lo scavo urbano di Fondo Gesù 265
Abstract. The small plate with the inscription of Kleom(b)rotos, an athlete winner at the Olympic Games, from Francavilla Marittima
near Sybaris was the object of many epigraphic studies. However, it has not achieved a sure and unanimous interpretation. This arti-
cle examines the various issues of the dedication from an archaeological point of view. The linguistic models and the metric rhythm
of the inscription, expression of an oral culture, are related to the rituals and the ceremonies in the Greek archaic sanctuaries. The
inscribed plate of bronze commemorates the solemn promise of Kleom(b)rotos to Athena and the donation perhaps of a xoanon
or a sphyrelaton erected in the sanctuary on the Timpone della Motta (c. 600-575 BC).
1
Tabella di Kleom(b)rotos: Museo Archeologico grato a Jan K. Jacobsen e Gloria Mittica con i quali
Nazionale della Sibaritide, inv. FM 64676. Le Figu- ho discusso i problemi interpretativi della dedica in
re 1-2 sono di Gloria Mittica; le Figure 4-5 sono relazione al santuario di Francavilla Marittima.
pubblicate su autorizzazione del Polo Museale della 2
Solo un’attenta revisione delle fasi edilizie e d’uso
Calabria, Museo Archeologico Nazionale della Si- dell’Edificio II permetterà di circoscrivere il proba-
baritide (foto R. Maccaferri). bile contesto stratigrafico. Per i pochi e purtroppo
Ringrazio cordialmente Adele Bonofiglio, Direttrice insufficienti dati di scavo v. Stoop & Pugliese Car-
del Museo, e Angela Acordon, Direttrice del Polo ratelli 1965-1966, 15 e tav. I in basso; Stoop 1979,
Museale della Calabria per aver agevolato lo studio 84 e note 32-33; Maaskant-Kleibrink 1993, 42;
della tabella. Devo informazioni e suggerimenti Kleibrink 2011, 25 (trad. it. del “Giornale di scavo”
a Paolo Brocato, Francesco Camia, Ada Caruso, redatto dalla Stoop in olandese: vi si ricorda che alla
Carmelo Colelli, Giovanna De Sensi Sestito e spe- sua scoperta la lastrina di bronzo ricevette un colpo
cialmente a Maria Elisa Micheli; infine sono molto di piccone, oggi visibile sulla l. 5 dell’iscrizione).
8 Maurizio Paoletti
Fig. 1. Francavilla Marittima, Timpone della Motta, Edificio II (foto da drone: G. Murro).
Fig. 2. Francavilla Marittima, Timpone della Motta, pianta dell’Edificio II (da Stoop 1983, fig. 1; rielaborazione grafica
di O. G. Malinovski).
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 9
Fig. 3a-b: a. Francavilla Marittima, Timpone della Motta. Dedica ad Atena: apografo (da Stoop 1979, p. 86 nr. 3); b.
Francavilla Marittima, Timpone della Motta. Dedica alla dea (Atena?): apografo (da Stoop 1979, p. 86 nr. 4).
la gara nella quale risultò vincitore l’atleta e immediata discussione,3 l’iscrizione non
sibarita e, non ultimo, l’oggetto della dedica ha ricevuto un’interpretazione univoca
non esplicitamente nominato, ma che era e concorde. Al contrario, si registrano
comunque il frutto della decima promessa alla notevoli e significative divergenze, esito di un
divinità. dibattito che l’ingresso nelle principali sillogi
Ad oltre un cinquantennio dalla scoperta, epigrafiche e la ricchezza degli studi specifici
presentata al V Convegno di studi sulla Magna non ha risolto.4
Grecia (Taranto, 1965) dove suscitò un’ampia Ancora recentemente si sono manifestati
3
V. infra nota 4. Gallavotti 1979a, 107-115; Gallavotti 1979b, 190-195
4
Il dossier bibliografico sulla tabella di Francavilla Ma- e note 2-5; Landi 1979, 333, nr. 252 e tav. LXXVIII;
rittima, qui riunito per la prima volta, mostra che gli Stoop 1979, 84; SEG XXIX, 1979, nr. 1017; Guzzo
studi epigrafici e linguistici prevalgono nettamente 1982, 317 e fig.; CEG 1, 1983, 213-214, nr. 394; Pu-
su quelli di carattere archeologico. Si noterà come gliese Carratelli 1983, 37, fig. 2; Stoop 1983, 22; Ra-
nel dibattito sia marginale qualsiasi riflessione sul- gone 1983-1984, 5-18; SEG XXXV, 1985, nr. 1053;
la cronologia della dedica di Kleom(b)rotos – tra Gasperini 1986, 143-144, note 4-5; Camassa 1987,
gli inizi e la metà del VI sec. a.C. – in relazione alla 638-639 e fig. 548, 651, note 85-86; Gigante 1987,
statuaria greca arcaica in Magna Grecia e nella ma- 532-533, 559-560; Guzzo 1987, 213 s.v. Territorio di
drepatria: Ferri 1965, 319-320 e fig. (apografo 1); Foti Sibari: nr. 12 Kleomrotos o DexilaFo; Moretti 1987, 81-
1965, 142-143 e fig. 3; Guarducci 1965, 392-395 e 82 s.v. Kleombrotos; Giacomelli 1988, 11-13, nr. 1, cfr.
tav. I; Stoop & Pugliese Carratelli 1965-1966, 14-21 e 89-91, 95; Leone 1988, 104; Arena 1989, 19 e nota
tav. IV; Pugliese Carratelli 1965-1966, 209-214; Ferri 1, 39-40; Paladino & Troiano 1989, 73, fig. 85 (apo-
1966 [1968], 275-276; Foti 1966 [1968], 228-229 e grafo 2); Jeffery 19902,, 418, nr. 1a, 456, nr. 1a, 458 e
tav. XVI; Trendall 1966-1967, 39 e nota 38 con fig. tav. 77,1 (Johnston); Miller 19912, 181, nr. 160; Gre-
17; Bicknell 1967 [1969], 131-143; Guarducci 1967, co 1992, 30, fig. 19 e 142; Ronconi 1992, 280; Mo-
110-111, nr. 3 e fig. 14; Bulletin Épigraphique 1967, retti 1992, 123; Giangiulio 1993, 100-101 e nota 18;
569, nr. 697; Gentili 1966 [1968], 277-279; Gentili Maaskant-Kleibrink 1993, 42, nr. 213; Arena 1996a,
1968, 222-224; McDevitt 1968, 254-256; Pugliese 194-195, fig. (foto invertita ds./sin.!); Arena 1996b,
Carratelli 1969, 461-462; Moretti 1970, 295-296 s.v. 23-24, nr. 2 e tav. I,2; L[uppino] 1996a, 670 nr. 46.III;
Kleombrotos; Burzachechi 1971, 128-129 e 133, note L[uppino] 1996b, 195, 197, nr. 3.28 e 229 fig. col.;
32-34; Ebert 1972, 251-255 Addendum e tav. XIV,32; Genovese 1999, 35 con nota 42 e tav. VI,1-1a; Du-
Bicknell 1973, 91-100; Hansen 1975, 39, nr. 411; bois 2002, 23-27, nr. 5 e note 39-51; Papadopoulos
Lazzarini 1976, 109, 143, 300, nr. 859 e ad indicem; 2002, 26-27, fig. 2b (foto invertita ds./sin.!); Schenal
Angeli Bernardini 1977, 149-154; Gallavotti 1977b, Pileggi 2003a, 15-16 e fig.; Schenal Pileggi 2003b, 47,
22-23; Veneri 1977, 159; SEG XXVII, 1977, nr. 702; nr. 35; Lippolis 2004, 40 e 51 nota 7; Luppino 2004,
10
Maurizio Paoletti
dubbi sul significato della sigla Δο(-) premessa il dono gradito alla dea – tale era un agalma
al nome di Kleom(b)rotos e, dunque, secondo il primo significato della parola, che
sull’oggetto stesso della dedica, esposto solo in seguito divenne sinonimo di statua –.7
e visibile nel santuario sul Timpone della Ma soprattutto non possiamo trascurare che
Motta: un’edicola (i.e. un modellino di edificio la folla dei fedeli riconosceva nell’anathema la
templare) o piuttosto una statua?5 Inoltre, dimostrazione del patto stipulato con Atena,
intrecciando una seconda questione con la la prova tangibile della sua potenza e del
precedente, ci si è interrogati sulla gara nella sostegno da lei accordato al dedicante.
quale l’atleta di Sibari risultò olympionikes: forse L’offerta di Kleom(b)rotos appariva ai
il pugilato o il pancrazio oppure la lotta.6 loro occhi particolarmente generosa perché
In questa sede si intende riesaminare prelevata dalla decima dei premi ricevuti in
l’iscrizione dell’aristocratico sibarita Kleom(b) patria – a Sibari, la polis di appartenenza –;
rotos secondo una prospettiva archeologica, mentre nelle gare panelleniche di Olimpia,
adatta a spiegarne l’eccezionalità del testo. che erano agones stephanitai, il premio per il
Infatti, nonostante il parere contrario di vincitore non era venale bensì simbolico: una
taluni studiosi e l’assoluta arbitrarietà degli corona intrecciata con un ramo di kotinos,
interventi di Joachim Ebert (di cui si dirà poi) l’olivo selvatico.
non si può negare che riprenda i ritmi propri Il confronto con le altre dediche ad Atena
della lirica arcaica e, sul piano linguistico, attestate nel santuario della chora di Sibari è
ne riecheggi velatamente la corrispondente dirimente: pochi graffiti che presentano una
formularità, per sua natura rigida e al tempo semplicissima formula di offerta incisa su vasi
stesso elaborata. (hydria, skyphoi) dalla probabile funzione
rituale e dal valore assai modesto. Si tratta
Le dediche ad Atena di due brevi iscrizioni che recano il nome di
La dedica di Kleom(b)rotos redatta tra 600- Atena e di una terza che, seppur priva del
575 a.C. (una data lievemente anteriore è da teonimo, sembra a lei riferibile (Fig. 3a-b):
scartare) ha un quadro di riferimento piuttosto
definito e due necessari, nonché sottintesi, a) Iscrizione graffita in direzione destrorsa,
presupposti: l’oralità delle preghiere e delle sulla spalla di un “vaso piuttosto grossolano,
invocazioni alla divinità, poi lo svolgimento forse un’hydria” acromo con decorazione a
dei riti con i quali la promessa dell’offerente fasce sovraddipinte. c. metà V sec. a.C. o poco
è mantenuta e dichiarata solennemente alla dopo (Stoop); 450-400 a.C. (Arena); intorno al
collettività del santuario. Infatti, non dobbiamo 450 a.C. (Dubois).
dimenticare chi preposto al culto di Atena sul [-- Ἀ]θάναι ἀν[έθ]εκ[ε].8
Timpone della Motta ne accettò in sua vece b) Iscrizione graffita in direzione destrorsa,
su orlo di skyphos a f.r. con voluta vegetale. cancellare e ricondurre ad un’identità greca
“Possibilmente prima del 350 a.C.” (Stoop). il sistema religioso enotrio.11 Ora, accanto
Ἀθα[---].9 ad Atena i nuovi scavi in corso permettono
c) Iscrizione graffita in direzione destrorsa di identificare anche Artemide, divinità
sotto il piede di uno skyphos italiota a f.r. della natura in grado di partecipare ai riti di
con coppia di efebi e palmetta sotto le anse transizione giovanile.12
tra volute vegetali. c. fine V sec. a.C. (Stoop); Il quadro religioso presente sul Timpone
380-370 a.C. (Zancani Montuoro); inizio IV della Motta diviene così gradualmente
sec. a.C.(?) (Arena). più chiaro e appare esaltare il “carattere
[θ]εᾶς ἐγὼ ἱαρά.10 polifunzionale” rivestito in età arcaica da
queste divinità femminili.13
È evidente che il forte iato cronologico Sembra molto verosimile che Atena,
tra l’offerta di Kleom(b)rotos e questo dalle possibili e varie epiclesi, presiedesse ai
ridottissimo corpus di dediche iscritte non passaggi di status femminile, specialmente
aiuta a comprendere la natura del suo dono. aventi carattere prematrimoniale e forse anche
I graffiti testimoniano soltanto che il culto matrimoniale.14 Tuttavia il moltiplicarsi di
di Atena proseguì nel corso del V sec. a.C. offerte maschili, come le armi miniaturistiche
applicando molte pratiche rituali diffuse, e nonché la nota statuetta in bronzo di oplita15,
quasi standardizzate, e che non s’interruppe lasciano intuire un’altrettanto possibile
sino a poco prima del 350 a.C. Per questo “compartecipazione maschile” al culto, forse
motivo, la dedica dell’ex voto manifesta in riconducibile anch’essa ai rituali di transizione
primo luogo la straordinaria ricchezza, il degli adolescenti affidati alla tutela e alla
prestigio e la capacità di attrazione – popolare protezione della dea.16
e, al tempo stesso, aristocratica – dell’area
sacra sul Timpone della Motta. La dedica di Kleom(b)rotos (Figg. 4-5)
Dunque, un grande santuario che La dedica di Kleom(b)rotos è incisa su una
accoglieva nel suo temenos la compresenza di lastrina o tabella di bronzo rettangolare, dagli
almeno due (e forse tre) edifici di culto: segno angoli arrotondati e dai margini regolari ma
di una forte e vivace attività religiosa nonché non perfettamente rettilinei.
prova di quella sostituzione del pantheon Misure: cm 24,3 x 12,1-12,2 (il rapporto è
locale cui si dedicò Sibari nel trascorrere di dunque di 2:1); spess. cm 0,02-0,03.
qualche generazione, allo scopo di assorbire, Agli spigoli presenta i fori per quattro
9
Stoop 1979, 87, nr. 5 e nota 16, 97 [= tav. VII,5]; 2018, 135-136 e figg. 12-13. Sul ruolo di Artemide
Dubois 2002, 30, nota 62 (che integra la lacuna con in relazione ad Hera nelle colonie achee v. Giangiu-
il teonimo al nominativo); Lazzarini 2014, 108 e lio 2002, 290-294 e note 51-64; Paoletti 2019, 127.
nota 15. Cfr. SEG XXIX, 1979, nr. 1021.
13
Granese 2006, 448.
14
10
Stoop 1979, 86-87, nr. 4 e note 10-15, 96 [= tav. Per Atena Eilenia v. Maaskant-Kleibrink 1993, 8-18
VI,4a-c]; Guzzo 1987, 208-209, fig. 203 ds.; Zan- e note 7-16, 26-28 con figg. 6-10 e 11b; Kleibrink
cani Montuoro 1987, 301-305 e note 6-7 con figg. 2014, 394; Kleibrink & Pace 2018, 127-129 e 130
2-8; Jeffery 19902,, 456 nr. E (Johnston) (“piede di note 44-44 con figg. 8-10. Per Atena promachos e kou-
skyphos attico [sic!] a f.r.”); Arena 1996b, 29, nr. 10 rotrophos, ma anche con una possibile valenza di pot-
e tav. III,2; Dubois 2002, 31, nr. 8 e nota 62; Lazza- nia theron v. Granese 2006, 444-450 e note 201-256.
rini 2014, 108 e nota 16. Cfr. SEG XXIX, 1979, nr. Per Atena Ergane v. Paoletti 2014, 17-20 e note 54-71
1020. con figg. 1-2; Paoletti 2017, XIV-XVII e note 15-17
11
Sulla complessa questione cfr. Paoletti 2019, 125- 15
con figg. 4-6; e specialmente Paoletti 2019, 132.
142 e 177-183, nrr. 54-62 (catalogo); inoltre Grane- Stoop 1970-1971, 48-50 e tav. XIX (oplita); e da ul-
se 2006, 448, che preferisce delineare le sfere reli- timo Iannelli & Sabbione (eds.) 2014, 93 nrr. 264.
giose e gli ambiti cultuali astenendosi dall’indicare i Scudo miniaturistico e 266. Lophos di elmo miniaturistico
nomi di distinte divinità. e 94 nr. 272 Statuetta di oplita (schede di M. Cardosa).
16
12
Mittica et al. 2018, 111-112; Mittica & Jacobsen Granese et al. 2014, 71.
12 Maurizio Paoletti
chiodi a stelo quadrato e capocchia circolare del chiodo, lasciando supporre che i quattro
(cm 1,4 c.). fori di alloggiamento fossero già predisposti.17
L’incisione del testo, su linee 1-6, in
scrittura retrograda è stata condotta forse Il testo dell’iscrizione è il seguente:
con un solo strumento (un piccolo scalpello a
punta rettilinea, adoperato sia per i tratti diritti Δο · Κλεόμροτος
sia per quelli rotondi). Sul retro sono visibili i ὁ Δεξιλάϝō · ἀνέθεκ’
segni della forte pressione esercitata dai colpi Ὀλυνπίαι · νικάσας
per incidere il bronzo, specialmente per la linea ϝίσο(μ) μᾶκός · τε πάχος τε
1 e l’inizio delle successive. Probabilmente, 5 τἀθάναι · ἀϝέθλōν
cominciando il lavoro, l’incisore si esercitava εὐξάμενος · δεκάταν
a calcolare la resistenza opposta dal bronzo
della tabella, che è piuttosto sottile. Mentre la redazione manuale, retrograda e
L’impaginatura del testo è regolare e in alfabeto acheo, non presenta incertezze di
prossima ai margini della lastrina, ad eccezione lettura, il testo della dedica contiene al suo
del limite inferiore che è maggiore per difetto interno due specifiche espressioni o formule
di calcolo. La cura nell’incisione è evidente e lessicali (linee 1 e 4) che sembrano ostacolarne
l’oscillazione nel numero delle lettere è ridotta. la corretta e piena comprensione. Per questo
l. 1: lettere 13 oltre ad un punto; motivo, caso molto singolare agli occhi degli
l. 2: lettere 16; si noti che l’epsilon finale di epigrafisti, siamo costretti a registrare quattro
anetheke non è omessa per mancanza di spazio, distinte interpretazioni, che non sono tra loro
ma per elisione. conciliabili.
l. 3: lettere 15; Pare opportuno metterle a confronto dal
l. 4: lettere 16; momento che la prima (di Pugliese Carratelli),
l. 5: lettere 14; lo spazio residuo è lasciato in- poi corretta da alcune varianti interpretative
tenzionalmente vuoto. (di Guarducci e di Moretti), gode di una
l. 6: lettere 16. particolare fortuna in campo archeologico; la
La linea 1, al suo inizio, rispetta la posizione seconda (di Ferri) è stata presto abbandonata;
18
Pugliese Carratelli 1965-1966, 209-214; cfr. Stoop 22
Gallavotti 1979a, 109-110 e note 5-7; Gallavotti
& Pugliese Carratelli 1965-1966, 20; Pugliese Car- 1979b, 190-195 e note 2-5.
ratelli 1983, 37; de Lachenal 2007, 19. L’ipotesi è 23
Ferri 1965, 319; Guarducci 1965, 394-395 e note
ripresa anche da Gigante 1987, 532-533, 559-560; 10-16; Ferri 1966, 275-276; Guarducci 1967, 111; lo
Maaskant-Kleibrink 1993, 42; Kleibrink 2010, 118. status quaestionis non muta dopo Ragone 1983-1984,
19
Guarducci 1965, 393-395 e note 4-16; specialmente 5-8 e note 5-12, Dubois 2002, 24 e note 39-40; Gal-
Ragone 1983-1984, 5-8 e note 2-15 e con ottime lo 2002, 137 e nota 23 con significativi confronti a
osservazioni 14-16, note 36-49; cfr. CEG 1, 1983, Metaponto e Padula; Ardovino 2014, 124 e note 34-
213-214, nr. 394. 36. Andrà esaminata con attenzione anche la pos-
20
Ferri 1965, 319 dove l’ipotesi è presentata in forma sibilità che la sigla Δo indichi la γενεά (discendenza
fortemente dubitativa; cfr. Ragone 1983-1984, 6. familiare): v. in proposito De Sensi Sestito 2018, 43-
21
Bicknell 1967, 132, nota 7; contra Ebert 1972, 253, 46 e note 48-63 con bibl.
nota 1. 24
Stoop 1979, 84.
14 Maurizio Paoletti
25
McDevitt 1968, 254-256, Bicknell 1967 [ma 1969]), suo patronimico di Giacomelli 1988, 12-13.
in ptc. 133 nota 15 che cita McDevitt; contra Puglie- 29
Ebert 1972, 251-255 e tav. XIV, 32 che s’ingegna a
se Carratelli 1969, 461-462. Sulla mancata notazio- ricostruire “die ursprüngliche Reihenfolge” del te-
ne del beta epentetico adottato in antroponimi della sto. V. ancora infra nota 40.
Tessaglia, di Naxos e Megara Hyblaea, forse anche 30
Ragone 1983-1984, 8-9 e note 17-19.
31
di Caulonia v. Gallavotti 1979a, 110; Dubois 2002, La questione è ben sintetizzata da Angeli Bertinelli
24. 1977, 151-152 e Ragone 1983-1984, 8-11 e note 16-
26
Bicknell 1967 [ma 1969], 133 e 136-137; Bicknell 25 da prospettive tuttavia divergenti.
27
1973, 95-96. Cfr. Colelli 2017, 91, Tabella 1. 32
Stoop & Pugliese Carratelli 1965-1966, 20-21;
Guarducci 1967, 110 propone ambedue gli antro- Guarducci 1965, 393 e nota 2; Guarducci 1967,
ponimi; Gallavotti 1977b, 22-23; Gallavotti 1979b, 111.
192-193 e note 4. 33
Ferri 1965, 319 (duplice ex-voto); Ferri 1966, 275,
28
Dubois 2002, 25 e note 43-44. Cfr. ancora il com- cfr. Ardovino 2014, 124 e note 34-36 che sembra
mento linguistico all’onomastica del dedicante e del accogliere l’interpretazione.
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 15
competono due atleti alla pari: pugilato, lotta, zione nell’età dei concorrenti.38 Comunque, ad
pancrazio).34 Olimpia rimase sempre in vigore l’originaria
partizione in due sole classi.
ϝίσο = ϝίσο(ν) Pare dunque evidente che la formula “(atleti
= acc. sing. m. “(una statua a lui) eguale” vel un atleta) di pari altezza e corporatura”
riferito al sottinteso ἀνδριάντα (Ebert).35 non sia capace di descrivere la medesima
= acc. sing. n. accordato con l’accus. μᾶκος + classe di età, poiché i vari partecipanti
πάχος (Gallavotti).36 ammessi alla stessa gara potevano avere
un’altezza e una corporatura assai diversa.
ϝίσο = ϝίσο(ς) L’espressione resterebbe fuorviante e poco
= nom. sing. m. (K. “eguale (alla statua)” comprensibile anche qualora fosse adottata
sottinteso ἀνδριάντι (ancora Ebert; CEG in maniera allusiva come uno stereotipo
1983).37 formulare e poetico. Una volta messa da
parte quest’interpretazione, sebbene sia stata
Per la comprensione del lessico di questa accolta con molto favore, resta da verificare
formula, da cui dipende l’interpretazione la possibilità che l’espressione lessicale illustri
dell’intera dedica, finora ci si è avvalsi soltanto mediante il richiamo ad un rapporto di parità
del suo uso e della sua fortuna nell’ambito le dimensioni e l’aspetto dell’anathema stesso
letterario. Ma è naturale che se ne debbano consacrato ad Atena.
verificare anche la validità e il significato in un A questa soluzione aveva pensato Silvio
contesto atletico. Ferri, appena resa nota la tabella di Kleom(b)
La tesi che ϝίσο(μ) μᾶκός · τε πάχος τε si rotos al già ricordato Convegno di Taranto,
riferisca ad una competizione tra “atleti di pari forse perché era non solo un “vecchio
altezza e corporatura” è contraddetta dalla epigrafista” ma soprattutto, io credo, un ottimo
regolamentazione degli agones che ad Olim- conoscitore di Plinio.39 (Fig. 6) Egli aveva
pia, come altrove, non prevedeva categorie ri- colto con grande acume anche l’incongruenza
conducibili all’aspetto fisico degli atleti. Non di vantare una gara con atleti pari fisicamente,
sono note eccezioni né per l’epoca arcaica né mentre “titolo di gloria”, come scriveva allora,
successivamente. Al contrario, i concorrenti sarebbe stato l’aver vinto contro concorrenti
erano suddivisi per classi di età: inizialmente più prestanti e più forti di lui.
distinguendo tra andres e paides, quest’ultimi di Secondo Ferri, per questo motivo l’ex voto
12-17 anni; in seguito si diffuse una suddivisio- ricordato dall’iscrizione non poteva essere
ne in tre categorie: paides (non oltre i 14 anni), che “un’erma, una statuetta”, replica esatta
ageneioi o neaniskoi (14-18/20 anni) e andres (ol- non solo nel soggetto ma anche nelle sue
tre 18/20 anni). Tutt’al più si registrò in taluni dimensioni di quella dedicata, dopo la vittoria,
concorsi agonali una lieve modifica e oscilla- nel santuario di Olimpia.
34
Gentili 1966 [ma 1968], 277-278; Gentili 1968, 19912, 207 s.v. ageneios e 218 s.vv. neaniskos e pais.
223; Moretti 1970, 296; Angeli Bertinelli 1977, 151; 39
Ferri 1966, 275. La definizione di se stesso come un
Moretti 1987, 82 [= Moretti 1982, 123]; cfr. Guzzo “vecchio epigrafista” rinvia certamente alle sue pri-
2016, 320 e note 2445-2446. me esperienze sulle iscrizioni latine di Lucca (1912)
35
Ebert 1972, 252 e note 4-7 e 254; Dubois 2002, 27. e poi quelle greche di Cirene, tra le quali l’importan-
36
Gallavotti 1979a, 111-112; Gallavotti 1979b, 191. te lex cathartica (1927). A Silvio Ferri si deve il primo
37
Ebert 1972, 252; CEG 1983, 214: “fortasse recte”; apografo della laminetta tratto da una fotografia,
contra Angeli Bertinelli 1977, 151-152; Ragone come egli era uso fare, (Ferri 1965, 319-320 e fig.
1983-1984, 9 e nota 18. 1); un nuovo apografo più accurato, ma realizzato
38
Fondamentale l’esame delle classi di età e della car- verosimilmente con la medesima tecnica presso l’al-
riera atletica di paides e adulti condotto in Golden lora Ufficio Scavi di Sibari, è pubblicato in una guida
1998, 104-123; Golden 2004, 10 s.v. andres e 121- locale (Paladino & Troiano 1989, 73 fig. 85).
122 s.v. paides; cfr. Papini 2003, 27. V. ancora Miller 40
Ebert 1972, 253. V. anche supra nota 29.
16 Maurizio Paoletti
41
Ebert 1972, 252-253. 43
Lazzarini 1976, 104.
42
Dubois 2002, 26-27: “Do Kleomrotos, le fils de 44
Lazzarini 1976, 111-118 per il commento a questa
Dexilawos, après sa victoire à Olympie a consacré ricca esemplificazione; cfr. Day 1994, 40.
à Athéna (cette statue) de même taille et même cor- 45
Lazzarini 1976, 87-109 per le singole denomina-
pulence (que lui), après lui avoir promis le dixième de zioni generiche o specifiche (statue, monumenti in
ses prix”. Si noterà che il nome di Atena è anticipato pietra, edifici o parti di essi, armi o prede belliche,
rispetto alla sua posizione nella dedica. Anche Miller suppellettile varia e premi).
19912, 181, nr. 160 sposta artificiosamente il teonimo.
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 17
46
Day 1994, 37-74, in ptc. 41 e 63-71. nia da Veneri 1977, 157 nel giudicare grottesca la
47
De Sensi Sestito 2013, 485-501, specialmente 487 lettura metrica della tabella di Kleom(b)rotos avan-
per la tabella di Kleom(b)rotos, 494 e 496 per il the- zata da Hansen 1975, frutto del rifiuto program-
sauros di Sibari ad Olimpia. Si aggiungano Cuniberti matico di accettare come metriche molte iscrizioni
2011, 275-279 e note 3-25 sulle vittorie magnogre- votive o sepolcrali.
49
che e siceliote ad Olimpia tra VI e V sec. a.C.; Pran- Gentili, B. 1966 [1968], 277-279; Gentili 1968, 222-
di 2011, 17-17, 21 e nota 33.e Taita 2006, 345-363, 224; Angeli Bernardini 1977, 149-154; Gallavotti
in ptc. 347 e nota 19 sull’iscrizione e 349-350 con 1977b, 22-23; Veneri 1977, 159; Gallavotti 1979a,
note 44-53. La storia politico-sociale di Sibari tra c. 107-115; Gallavotti 1979b, 190-195 e note 2-5; cfr.
600-550 a.C. è affrontata da Aversa 2008, 31-33 e CEG 1, 1983, 213-214, nr. 394.
50
note 194-214, che ricollega l’iscrizione di Kleom(b) Veneri 1977, 164.
51
rotos alle strette relazioni di Sibari con il santuario Day 1994, 40.
52
panellenico di Olimpia. Palmisciano 2014, 19-32. Cfr. altresì Lippolis 2016,
48
L’espressione amousoi è adoperata con malcelata iro- 125-160.
18 Maurizio Paoletti
In secondo luogo, i devoti che una statua che non c’è: appunto quella
frequentavano il santuario sul Timpone raffigurante Kleom(b)rotos. Però la tabella
della Motta non avranno avuto difficoltà bronzea di Francavilla Marittima mette a
a riconoscere lo stesso Kleom(b)rotos nostra disposizione un piccolo indizio. Poiché
nell’agalma, perché la statua dichiarava d’essere era affissa con quattro chiodi all’anathema,
“eguale (a lui) per altezza e corporatura”. possiamo escludere che quest’ultimo fosse
Certamente il principio dell’isometria era di calcare o di marmo. D’altra parte, quando
attento, secondo una brillante osservazione la base di una statua è lapidea, l’iscrizione è
di Giuseppe Ragone, a mostrare il rispetto del incisa sulla pietra oppure la tabella di bronzo
valore economico e monetale della dekate.53 è fissata con grappe.57
Però lo stesso principio, escluso qualsiasi Se la base dunque era di legno, anche la
interesse per l’individualità fisiognomica, si statua scolpita a grandezza naturale poteva
preoccupava anche di riprodurre con fedeltà essere di legno o, in alternativa, avere una
le proporzioni della sua figura; e non è difficile struttura lignea ed essere rivestita di lamina
immaginare che egli si presentasse allo bronzea: verosimilmente uno xoanon oppure
sguardo dei fedeli come un giovane kouros. uno sphyrelaton. Poiché ignoriamo l’importo
Per definire l’agalma dunque l’iscrizione non della dekate impegnata da Kleom(b)rotos, un
può che ricorrere ad una formula poetica di olimpionico sibarita degli inizi del VI sec.
notevole fortuna non solo omerica, che sarà a.C., per assolvere al voto solenne che aveva
ripresa intenzionalmente da Pindaro.54 La indirizzato ad Atena nel santuario del Timpone
stessa ricomparirà mutata, ma tradendo la sua della Motta, nulla di più – correttamente – si
lontana origine, in Posidippo di Pella.55 Ma l’ può o si deve aggiungere.
“eguaglianza in altezza e nella corporatura”
che caratterizza l’agalma pare altresì costituire
un antecedente significativo del celebre e Maurizio Paoletti
discusso passo di Plinio relativo alle statue Dipartimento di Culture, Educazione
di vincitori olimpionici definite “iconiche” e Società
per la manifesta somiglianza nella resa delle Università della Calabria
membra.56
Sembra quasi provocatorio e destinato maurizio.paoletti@unical.it
all’insuccesso qualsiasi tentativo di definire paolettimaurizio@yahoo.com
53
Ragone 1983-1984, 11-13 e note 26-35. za naturale. L’intera questione pliniana è esaminata
54
Hornblower 2004, 366 e nota 51. specialmente da Gross 1969, 61-76.
57
55
Posidippo, Sulle statue, 63 Una statua di Filita di Cos, Per questa soluzione tecnica v. ad Olimpia l’iscrizio-
3: “Καὶ μεγέθει καὶ σαρκὶ τὸν ἀνθρωπιστὶ διώξας”. ne in onore di Troilos, che fu due volte olimpionikes
Cfr. Bernardini & Bravi 2002, 152 con diretto ri- (372 e 368 a.C.) (IvO 166; Ebert 1972, 127-128, nr.
chiamo all’iscrizione di Kleom(b)rotos. 38). La tavoletta di bronzo mostra, sul retro, due
56
Pl., XXXIV, 16 “ statuas [...] ex membris ipsorum grappe di fissaggio alla base della statua, con grande
similitudine expressa, quas iconicas vocant”. V. le probabilità quella scolpita da Lisippo (Paus. VI, 1,
osservazioni di Ferri 1942, 69-116, 75 e nota 1, cfr. 4-5, per il commento cfr. Pausania. VI, 1999, 172).
anche 115: iconicus inteso come “corporeamente
uguale all’individuo dato”; sulla base di E.Q. Vi-
sconti che interpreta iconicas come statue a grandez-
“Kleom(b)rotos, figlio di Dexilaos, (mi) dedicò” 19
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Appendice
1) Kleómbrotos figlio di Dexílawos, avendo vinto in Olimpia in gara con (atleti) pari per altezza
e corporatura, dedicò (questa) edicola ad Athana, secondo il voto fatto di (offrirle) la decima dei
premi (ottenuti)
Stoop-Pugliese Carratelli 1965-1966, 18.
Accolta da Foti 1966; Pugliese Carratelli 1983, (con qualche variazione linguistica), Leone 1988;
Maaskant-Kleibrink 1993 (trad. inglese), L[uppino] 1996a; L[uppino]1996b; Schenal Pileggi 2003;
Luppino 2004 (trad. ingl.); Luppino 2006.
1a) Δo inteso come sigla preposta all’antroponimo: Guarducci 1965, Guarducci 1967.
1b) avendo vinto un atleta pari per altezza e corporatura: Moretti 1970; Moretti 1987; Moretti 1992.
2) Δo. Kleombroto di Dexilao dedicò, avendo vinto in Olympia, (un oggetto) di eguale altezza e di
eguale peso ad Atena dei premi avendo promesso la decima.
Ferri 1965, 319.
3) Do. Kleomrotos, der Sohn des Dexilawos, hat nach seinem Sieg in Olympia (dies Standbild)
geweiht, (ihm ) gleich am Größe und kräftiger Gestalt; hatte er doch der Athana den zehnten (Teil)
seines Kampfpreises gelobt.
Ebert 1972, 254.
Accolta da Dubois 2002 (ma nella trad. il teonimo di Atena è anticipato).
4) A gift. Kleombrotos son of Dexilaos having won at Olympia and having promised a prize of
equal length and width (?) to Athena, dedicated a tithe.
Miller 19912, 181.