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So ee ne ae ee om See as Gans GEES Gus Gum Gun Om etait Peel hic tae {eee nme Sn ED GED GED SEED GN GE GDN GS SS SS —— a i quaderni del QQERIN= RORINS Vy | CINQUANTANM ianni Lussoso DEL ““— DESCARA / CINQUANTANNI PESCARA a cura di Gianni Lussoso 1927-1932 Campionati di prima divisione con il nome di «Tito Acerbo » PE 1932-1933 1. divisione 9. posto 1933-1934 1. divisione 3. posto 1934-1935 1. divisione 5. posto 1935-1936 Campionato regionale di zona (la squadra si ritira) 1936 Costituita "AS. Pescara (ufficializzata Ja divisa biancazzurra) 1937-1938 Campionato regionale di zona 1. classificata 1938-1939 Serie © girone G 8. posto 1939-1940 Serie C girone G 6. posto 1940-1941 Serie C girone F promosso in B 1941-1942 Serie B 3. posto 1942-1943 Serie B 8. posto 1944-1945 Campionato regionale della ripresa 1. posto 1945-1946 Campionato misto di A e B 6. posto 1946-1947 Serie |B girone C 3. posto 1947-1948 Serie B girone C 7. posto (spareggio per ia sal- vezza con Parma e Pro Sesto) 1948-1949 Serie B girone unico retrocessione in C 1949-1950 ‘Serie ‘C girone € retrocessione in D 1950-1951 (Campionato interregionale 2. posto 1951-1952 Campionato interregionale girone L promosso in quarta serie 1952-1953 Quarta serie girone G 1953-1954 Quarta serie girone G 3. posto 1954-1955 Quarta serie girone G 3. posto 1955-1956 Quarta serie girone G 1. posto '(perde le finali con la Reggina) 1956-1957 Quarta serie girone G 5. posto 1957-1958 Campionato v'eccellenza 1958-1959 Serie C girone B 14, posto 1959-1960 Serie C girone C 10. posto 1960-1961 Serie C girone © 12. posto 1961-1962 Serie C girone C 10. posto 1962-1963 Serie C girone C 4. posto Lo « spareggio alla bolognese » san 4963-1964 Serie C girone C 5. posto — % 1964-1965 Serie © girone C 11. posto ee IL SOGNO é realta. Lo stadio 1965-1966 Serie C girone C 10. posto ce & stracolmo. Le bandiere bian- cazzurre sventolano spinte dal- 1966-1967 Serie C girone C 6. posto Yentusiasmo di trentamila a- 1967-1968 Serie C girone C 6. posto : 5 bruzzesi giunti a Bologna con 1968-1969 Serie C girone © 15. posto ; pullman e machine e con due 1969-1970 Serie © girone C 9. posto " treni speciali: le « frecce bian- 19701971 Serie © girone G 12. posto ‘ | sazzurre >. Caldora fa i i it - Pe z del impo € va dapprima ver- PTA UTE: Serie © petreceesione 10D: eee eoilat carpal sudiaeraecoio 19721973 Serie D promosso in C 3 : dere il tifo dei supporters 1973-1974 Serie © promosso in B oe che sembrano non 1974-1975 Serie B 10. pesto = caldo che imperves ca, ma non riesc: re’ il grido di «Ale Pescara, si va, si va, in 1975-1976 Serie B 14. posto 2 1976-4977 Serie B promosso in A e if trionfo di Giancarlo Cade e deli'intero Abruzzo: dopo cinquant’anni il Pescara approda in serie A serie A». Il giro di Caldora | obiettivo. Pazienza. Ma il mo-| telli, ed arriva la battuta: «Se completo. Pochi tifosi_neraz- zurri si sono assiepati sulla curva nord. Non hanno pit} nulla da chiedere. Sono gia in serie A. Chi soffre é il nostro pubblico. Abbiamo gid pareg- giato con il Cagliari a Terni, nel primo degli spareggi. Una sofferenza per ventimila a- bruzzesi. Uno zero a zero che @ stata una rapina. Almeno un rigore sacrosanto negato. Ma Je cose del calcio ben si pos- sono capire. Una giornata ne- ra capita anche all’arbitro pit mento magico é scattate ed| ora basta un _pareggio per ar-| rivare in_serie A. In tribuna, | qualche fila di poltrone pit in| Ia c’é la signora Caldora. Sola.| Bella come sempre. Appat pensieros: snte il peso di questa partita. Ha imparato a dividere gioie e dolori con} il marito. Un presidente che nessuno avrebbe_accreditato| della potenziale vittoria di un posto in serie A. Tantomeno ci credeva Di Properzio, pre- sente pure Jui, con i due fra- il Pescara pareggia o vince e conquista un posto in serie A, io e la mia famiglia ci di- mettiamo. Abbiamo assolto al nostro compito ed ora ce ne andiamo ». «Si, ce ne _andia- mo» precisa ancora il fra tello Mario. «Ora possono fa- re da soli». Ma il tempo passa. Arriv: momento in cui le squadre en- trano in campo. Un'ovazione accoglie i nostri ragazzi. L'ar- bitro & Gonella. Con lui, @ stato battuto il casa, & » cenza, Si spera di_dimentica- re Michelotti e il Cagliari, Questa la formazione: Pilo- ni; Santucci, Mosti; Zucchini, | Andreuzza, Galbiati; La Rosa, | Repetto, Orazi, Nobili, Di Mi- | chele. In panchina, Pruneccht | e Mancin. SI COMINCIA A GIOCARE. Si capisce subito che il Pe scara ha la possibilita di an- dare in serie A. L’Atalanta & squadra ben organizzata ma non possiede nemmeno la pa prika necessaria ad accendere il palato del tifoso meno esi . Per I’Atalanta (che dopo il 2-1 . per il Pescara é la «grande occasione» gente. Il piatto offertoci scen-| de git accettabile solo per il) fatto che significa, per noi, il| passo in avanti verso la con- quista della serie A. Non ci sono momenti « magici », non ci sono contorni ricchi: non| ce altro che un primo piatto che prelude al dolce. Un gio-| co a centrocampo che solo il nervosismo di alcuni elemen- ti pud far credere da thrilling. Altrimenti tutto procede se condo un copione normale che fa irritare al massimo il cagliaritano venuto a vedersi da vicino lo scontro tra le due squadre che potrebbero farlo ancora sorridere con un ri- sultato che condannasse il Pe- scara. Ma non ci sono proble- mi, Non riesce a vivacizzare la partita nemmeno una spe- cie di papera collettiva della difesa a cui mette una pezza Andreuzza, il gigante che ha saputo conquistarsi una di- mensione notevole nell’arco del campionato, tanto da di ventare un punto di forza in assoluto della squadra. Soffre il cagliaritano, gioisce il pescarese, se ne frega l’ata lantino. Si destreggia Gonel- la, Solo il pubblico fa scena E’ uno spettacolo d’altri tem- pi. Una citta povera, delusa, tartassata, umiliata,’ ritrova nel calcio una sua’ rivincita spirituale, politica e societa- ria, e non molla. FINISCE come tutti avevano pronosticato: zero a zero. Ri- mango li, in mezzo alla trib na stampa, con gli occhi Iuci- di ed un dolore che mi prende al petto e non intende lasciar- mi in pace. Siamo in serie A. I giocatori salutano, portano in trionfo Cadé, il pubblico impazza, la promozione cade proprio nell’anno del cinquan- tenario della Provincia. Adesso il Pescara @ in A. Ne parliamo tutti, ancora incre- duli. Non ci saziamo di dirci che ormai é fata. I pescaresi hanno vissuto un altro mo- mento importante, quello del la promozione in B, a Latina, ma il momento @ diverso. An: che quel campionato fini tra timori ed ansie. Anche quel campionato fu vinto sul filo di lana con l'ultimo exploit, Yultimo rush a Latina. Colpo vincente di Franco Rosati. Ma fu diverso. Non si dovette lot: tare contro avversari che non fossero le squadre del campio- nato. In questo, invece, quan- ti ostacoli da superare, ¢ non tutti di carattere calcistico. Basti ricordare le lotte.... pri maverili in seno alla presi denza e rientrate solo perché il Guerin Sportivo le denun- id immediatamente. Il fatto & che i dirigenti pescaresi non hanno mai perso labitudine di giurarsi fedelta alle sedu- te «private » del consiglio e poi di parlare con questo ¢ con quello, solo per farsi bel- li, per darsi un atteggiamento importante. Si dovette lottare anche contro alcuni arbitrag- gi, che condizionarono la squa: dra, e non @ il caso, certo, di fare « pianti greci» e passare da vittime di un andazzo che, comunque, c’é. Si dovette lot- tare contro i dissapori esisten- ti tra i Club e tra il presi- dente effettivo e quello ono- rario, Stracca e Manzo, per intenderci; e contro la disin- formazione di alcuni che poi tavano altro fuoco sulle di scordie interne. Ma, soprat- 1 tre protagonisti del «giallo della presidenza »: sopra, Galdora; al centro, il sindaco Casalini; e sotto, 'Amministratore delegato Di Properzio tutto si dovette lottare contro Vincredulita di coloro che, in- vece, avrebbero dovuto cre- dere per forza e per fede e portare il Pescara a raggiun- gere il meraviglioso traguar- do tagliato a Bologna. RITORNO A CASA. Tutti uw briachi di stanchezza, di sole e di soddisfazione anche. An- che la gente rimasta a Pesca- ra sta alla finestra e applau- de. Nella notte continuano a sventolare bandiere. Si sten- ta a credere che siano le quat- tro del mattino. Penso alle dimissioni strategiche di Di Properzio. Una mossa fatta nel momento meno opportu: no. Me ne domando anche il motivo. E allora vedo che I’ ultimo. tassello del mosaico chiude il gioco. Caldora, in questo modo, viene fatto fuo- ri. Di Properzio sara costret- to a rientrare da una volonta superiore (vedi Casalini, il sin- daco), ¢ alla fine gli studieran- no il modo di dirigere senza esporsi. Come ha fatto sem- pre del resto. L'indomani in citta il clima & strano. Non sembra di vive- re pit in una citta promossa in serie A. I caroselli del gior- no prima son diventati un ricordo, Tutti mugugnano e¢ commentano _negativamente la posizione assunta da Di Properzio, Si dimettono altri. Era previsto. Sono stati i so- stenitori della linea di Renzo ed ora appoggiano la sua mos- sa, Il risultato si delinea nel primo pomeriggio di giovedi 7 luglio. Caldora si agita e convoca una conferenza stam- pa. Ribadisce di essere in ac- cordo con tutto il Consiglio di prensidenza. Ma fa presente che se muore un papa (Di Properzio) se ne fa un altro. La sua filosofia é spicciola € pratica. Ma non siamo sicuri che questa volta gli basti. Sentiamo tutti che ci sono sotto delle motivazioni pit se- rie. I premi di promozioné non sono stati pagati. I gio catori hanno fatto sapere di essere un po’ scocciati. Cal dora dice che @ pronto a pa- gare la sua quota. Ma solo quella. Non se la sente di an- ticipare se non é sicuro di es- sere rieletto. Di Properzio, da parte sua, dice di poter an- ticipare il tutto se, perd, gli assicurano di poterselo ripren- dere a campagna abbonamenti avvenuta. LOTTANO, intanto, anche i di- rigenti dei Club. ‘Il sindaco Casalini richiama tutti all’or- dine. Non per nulla il Pesca- ra é una societa calcistica fondata sul mattone. E alla parola del sindaco non si pud restare sordi. Specie in ma. teria edilizia. II gioco @ fatto. Anzi, il Consiglio @ fatto: un- dici elementi_a reggere le sor ti del sodalizio, con un ammis nistratore delegato. Dieci soci » 5

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