You are on page 1of 11
Rivas della Scuola di Fonnazione della Scie Llina Ges ANNO 1996 Flippo Rameta¢ Mara Meadito PlergiogioBststell, Lucio DiGiovanni, Alessandra Famed Francesco Mendito, ‘Michal V. Miler, Maia. Spagna, omit di Redaatone Antonella De Silverio, Laura Sarde, Gabriella Topi ‘Si ingraia per le tradacion le Drssa Marin Martine -Elsion della Scuola i Formaione dela Soiet Tlians Gestalt edatione e Artinstrasione Via de Fienarali 3600153 Kowa ‘Telefono Fx (06) 3897746. (06) 5811688, Ant Graliche Tiga SpA. Via del Fore Brave, 182 Roma Realizasone gral ‘Antonio Carmelo Greco Copyeight B vicata la rprodusione anche pari dato disegie foo public senza previa aunizzazione. ‘Per quanto non espressamente richinmato ‘algo le norme delle Legg slla Stampa ele normeiterazionl sul Copsight Parte del material iconogrfc, rato de font diverse, stato pacelment reobonto dala edaione ‘Cisne pb ine al Redon acl, main egal df congre ereapene, Sal ache ao ‘mae pen ltd propo pela pbitcnee anche na ulinato nerd rest mt vate Alva esr cored dal aoe cope de ten nd leon anc at Se, uaa peer 908 ‘er pre ln cooaderoe, I LIVELLI DELL’ESPERIENZA The author presents and illustrates the five levels of experience elaborated by Filippo Rametta and Maria Menditto: the cognitive-verbal, the imaginative, the emotional, the sensory and the bodily. The levels of experience may be a work 100] in various settings ~ psychotherapy, counseling, training — as they represent a ‘metaphor of each individual's way of Being and existing, After pointing out that Freud, Jung, Rogers, Perls and Reich developed theories which are mainly ‘centered on one of these levels, the author suggests a working approach that moves from focusing on just one level to the ensuing connection between and amongst the various levels in order to allow a likely integration ofthe individual. ivelli possibili dellesperienza ‘La nostra capacita di vivere esperienze | riguarda tre fondamentali suddivisioni vemporali: tutto cié che conosciamo per le esperienze trascorse, vale a dire il pas- | sato, cid che andiamo a conoscere ora 0 espetienza attuale, cio’ il presente, e lo sconosciuto, il nuovo, cio® il futur. Queste tre aree temporal: Passato, Pre- sente ¢ Futuro coesistono sempre nella situazione che stiamo vivendo nel qui-e- ‘ora e, al tempo stesso, ci condizionano Flippo Rametta nella nostra capacita di saper accogliere Tesperienza e dare forma alle novita. Soprattutio nei momenti di pessaggio, | in cui l’ansia del divenire ci spinge verso | lignoto del nostro essere, abbiamo biso- | gno di poter attingere a tutte le nostre | sxpacit per affrontarel eonscao, | Insieme a Maria Menditto, in venti anni | di esperienza in ambito clinico ¢ di for- mazione alla Psicoterapia della Gestalt, alla Gestalt Psicosociale e alla Psicologia del Lavoro, abbiamo focalizzato cinque livelli su cui lavorare, che ci consentono di migliorare la nostra capacita di fare | esperienza con I’ambiente: il livello | Cognitivowerbale, il lvllo Immagine- | tivo, il livello Emotivo, il livello Senso- | tiale e il livello Corporeo. I livello Cognitivo-erbale comprende il Linguageio, il pensiero rezionale, le | idee, Ia cultura, Ia capacita dialogica, la | stotia personale, il concetto che sbbia- | mo di noi stessi, etc., vale a dire tutte le | strutture permanenti che danno corpo | alla nostra identi, e rtte le cose che | sappiamo razionalmen:e sul mondo sul come intetagire con il nostro am- biente Riguarda pure i ruoli che ci assumiamo nel gruppo familiare, sociale ed lavoro. Limportanza della capacti.cognitvo- verbale nel contatto con I’ambiente & conosciuta da tutti noi spesso si conti- | uaa valutare noi stessie chi ei ciseonda 6 in fanzione di come sagiona ¢ di come parla A volte questo livello viene ipervalutato, confermando l'equazione “sapere cogni: tivo=potere” a discapito di ruti gli altri ‘modi di conoscenza e comprensione del mondo, ¢ sorvolando sull'importanza della congruenza del comportamento di “colui che sa”. A volte invece viene svalutato, come se il ragionare sulle cose fosse solo un modo noioso o difensivo di allontanarsi dalla situazione presente rifugiarsi nel “gia conosciuto”.. Ma tutte le nostre espetienze passate, ri- cordate 0 metaforizzate nell'ambito del | livello Cognitivo-verbale, si riversano inevitabilmente € continuamente nella situazione presente, fornendoci codici di accesso all’esperienza del qui-e-ora con uuna drammatizzazione pid! © meno con- sapevole di strutture in noi consolidate | (cliché, copioni, maschere, etichette, | | Ia sfera del sogno, anche se questo non & parti di noi che gia conosciamo...). Limportanza, nel porci di fronte alle esperienze che andiamo a vivere nel qui € ora e nel progettarci nel nostro futuro, del processo con il quale selezioniamo solo alcune esperienze dal continuum della nostra vita ¢ le organizziamo in storie significative nelle quali ticono- | so scerci @ stata da me gia sottolineata (“La Gestalt della propria storia nel processo i integrazione con ambiente”, Ra- metta, 1989), Occorre usare appropriatamente Despe- rienza passata, sia essa positiva o negati- va, per transitare da un‘idea storicizzata dinoi e del mondo, ad una lettura di noi ¢ dell'ambiente pitt aderente alla realta attuale, per riscrivere continuamente la % gestalt della nostra storia, passando dal discorso sui fatti ai fattistessi, al fine di integrate il conoscitto con cid che an: dliamo a vivere. I livello Immaginativo, ci fa leggere Ie sperienza attraverso forme che ineludo- 10 'uso del simbolo, della fantasia e del Vimmaginazione. F Pers considerava la fantasia pericolo- sa, in quanto fuga potenziale dalla realta. Se mettiamo in atto un non-ingaggio con il presente, per le esperienze negat ve gi vissute 0 per Fansia del futuro, ci raffiguriamo scene e rappresentazioni della realta scambiandole per la realta stessa. Ma Pimmaginazione ¢ la fantasia servo- zo anche a connettete tra loro elementi slegati, che resterebbero altsimenti sen za significato, per cestruire nuove com binazioni e nuove possibilita di contatto ‘con il mondo. ‘Al mondo immaginativo & legata anche tuna fantasia in senso stretto: il sogno nella sua essenza no:turna, pur essendo un appuntamento a cui ogni notte non ppossiamo mancare, appartiene ad una realta che solo in minima parte possia ‘mo afferrare al nostro risveglio, atraver- una sua rappresentazione simbolica e | fantasmatica, Sogno ¢ fantasia possono fornirci, co- munque, nuove possibilit di adatta- ‘mento in situazioni difficili, dove la no- stra abituale capacitt razionale non sa darei_ soluzioni soddisfacenti, costretta com’é nel labirinto della logica, del gia conosciuto ¢ dello gia sperimentato, All'ambito del fantasmatico, intimamen- te e autonomamente dal nostro control: 0m er Se Emblema XX! da Atlanta Fulgiens di Michael Maler. “Tua guida sia la nara. Nel two vagare ne ppercera facilmente le tacce, per cul avral sempre bisogno del bastone della raglone: cell ox. Chia del’esperienza e della ampada della letra” Jo razionale, ¢ legata la sfera delle emo: zioni, siano esse a tinte forti, come la rabbia, il panico, la gelosia, siano esse a tinte pid tenui, come Vindifferenza, la noia e il fastdio. A volte, anziché agice sul piano cognit- vo-verbale, “siamo agiti” da un piano immaginativo-emotivo che ci trascina al dil del qui-e-ora Se ad esempio sperimentiamo paua in ituazione presente difficile, € molto probabile che riprodurremo immagini paurose del passato, vissute o fantastica te, come baluardo estremo per gestire Lemozione che ci assale. 1 livello Emotivo & quello che noi speri- ‘mentiamo come il piii personale, come quello da tenere piit nascosto, ma para q dossalmente ® anche quello che pid fa riconosciamo ¢ le sperimentiamo possia- cilmente pottebbe connetterci agli altri mo esprimerle, modularle, gestirle, in- individu. terscambiarle consapevolmente con mo: La connotazione emotiva della realti e del dalita relative agli altri livelli dellespe nostro essere nel mondo ci fa sentire la rienza, a tutto vantaggio nostro e del no- nostra unicita e quindi ci guida nel pro- | stro ambiente: se sono atrabbiato con cesso di individuazione e di differenzia- | qualcuno, per esempio, emi viene voglia zione dal'altro: assume quindi particolare | di picchiatlo posso, invece, o colpire un importanza peril contatto con la realtd. _cuscino, 0 mettermi a urlare, o sentire Eppure, molti ritengono che le emozioni un brano di musica che mi trasmette la siano un inutile fardello, zavorra di cui | stessa emozione, 0 fare di corsa il giro liberarsi, se si vuole essere efficaci e pro- | dellisolato in cui mi trove, o semplice- duttivi. | mente comunicargli verbalmente la mia Tnvece la consapevolezza delle emozioni | rabbia. personali o del “clima” @ centrale nel | Se, al contratio, neghiamo le nostre concetto di noi stessi e nel modo di en- | emozioni, per salvaguardare un'immagi- trare in contatto con il nostro ambiente | ne ideale di noi, ci restringiamo sempre familie, sociale lavorativo. pi nella testa, su livelli cognitivo e im- A volte tutto un gruppo vive la stessa | maginativo, anestetizzando distruttiva- emozione: se ad esempio, una tensione, | mente il corpo ¢ compromettendo il un timore inconsapevole, pervade il cli- | rapporto reale con ambiente. ma del gruppo & probabile che un com- | Percepire la nostra emozione ci rende pos- ponente improvvisamente urli, riprodu- | sibile contestualizzeta, limitarla e com- cendo e mettendo in atto “uno per tut- | prenderla nel suo aspetto funzionale. & i sentimento condiviso; 0, al contra- La paura che sperimentiamo alla vista di rio, “tutti” potrebbero attualizzare com- | un leone rende chiara la nostra situazio- portamenti di fuga o di conflitualiti per | ne e, per tentate di sopravvivere, possia Pemozione di “uno” non vissuta diretta- | mo reagire con aggressvita, paralisi mente dallinteressato. fuga. 1 vivere emozione, che nel mondo ani- | Ma se non possiamo diventare consape- male consente ¢ assicura la sopravviven- voli della nostra paura, estendo uomini za del branco, quale risposta spontanea _ impavidi e donne coraggiose, non vedre- i orientamento riflesso, nell’animale mo neanche loggetto esterno connesso uuomo viene svalucata, in quanto super- al nostro timore ¢ Yemozione rimarti flua, 0 osteggiata, in quanto pericolosa, diffusa _nellambiente e amplificata; da una parte della nostra cultura che, a qualsiasi cosa potra evocacla, amplificar- fini puramente manipolativi, basa spesso la a sua volta fino al terrore: reagire di il suo potere sul controllo, sulla inibizio- ventera praticamente impossibile, in ne o sullamplificazione artificiale dei quanto insieme alla nostra emozione ab- nostri livelli emotivi biamo alienato anche la nostra capacit Alle emozioni é legato il nostro modo di, di contestualizzarla e di decodificare si- autivare il contatto con l'ambiente: se le | gnificativamente gli stimol esterni. 4 (i Una tristezza non sperimentata si ampli- fica, invade il campo fino alla depressio- ne, € porta frequentemente alle malattie psicosomatiche, che, a loro modo, tenta- no di denunciare e contestualizzare quella tristezza I timore di non riuscire a controllare le proprie emozioni, ci fa spesso difendere | ed esplorare il mondo pitt con la testa che con i piedi; & evidente il paradosso, perché la testa sta in aria e i piedi per terra, e cosi esploriamo razionalmente, ignorando i messaggi emotivi ¢ sensori, precludendoci la possibilita di un radi- camento stabile alla realt Nel livello Sensorio ci sono tutte le ca: pacita sensoriali di entrare in contatto col mondo tramite i nostri cinque sensi Bi studi sulla percezione ci hanno di- ‘mostrato come questa non sia una foro- agrafia fedele della realta che ci circonda ‘ma un'interpretazione grandemente in- fluenzata da fattori intemi ed esterni: questo continuo sforzo in direzione di tun significato ha degli alleati nei nostri organi di senso; ma vista, udito, tatto, olfatto © gusto, non sono strumenti “dati”: sono capacita che necessitano di essere coltivate, curate ed affinate. Aleune di queste capacita, come ad ‘esempio la vista ¢, in misura minore, Pu- dito, sono state pit sviluppate a discapi- to di altre. Sono pitt trascurati Polfatto, il tatto e il gusto. Nei cibi di un supermer- cato immaginiamo odore e gusto dalla setitta sulle scatole, 0 desumiamo il suo interno dalla dicitura delletichetta: sia- ‘mo quindi incanalati pitt sul livello co gnitivo ¢ immaginativo che sul sensorio, Cos, per individuare le qualita ¢ le ca: ratteristiche di una persona appena co- nnosciuta, partiamo spesso dal livello eo- gnitivo 0 dal livelo immaginativo rie guardante il nostro passato, ma difficil- ‘mente ci fermiamo ai dati fenomenolo- | gici: come mi ha stretto la mano, come | muove lo sguardo,.com’é il tono della sua voce, che profuro emana, etc | Entrare in contatto con il velo sensorio Gi porta immediatamente a fare i conti con la realta fenomenologica dell'altro: anziché interpretare com’é Faltro posso fermarmi ai fatt, a cid che vedo, sento, etc, rinviando ad un momento successi- vo una mia valutazione personale. e siamo coscienti delle nostre sensazio- ni restiamo radicati alla realté fenome- nologica: la nostra capaciti razionale ha | continuamente bisogno di dati da dover claborare, dati che possiamo percepire dal mondo estemo attraverso i nostri sensi; se riduciamo significativamente il | nostro spiraglio di osservazione del mondo, saremo fors:illusoriamente pitt protetti, ma certamente meno capaci di mobilitare la nostra energia e, parados- salmente, meno stabili in una realta in continua trasformazione. E, come in un’azienda il cui vertice deci- sionale si ostina a restare slegato dalla base esecutiva, attualizzando una scis sione pericolosa che a lungo andare dari risultati disastrosi, anche Pefficacia del nostro contatto con il mondo sari inevi tabilmente ridotta e compromessa. Vista, udito, tato, olfato e gusto sono le nostre finestre sul mondo ¢ dobbiamo imparare a meglio gestime Papertura e Ja chiusura. I livello Corporeo & legato alle sensazio ni interne del nostro corpo, alla nostra postura, all’occupare uno spazio © a 8 muoversi in quello spazio, ai gest alla sgestualita, alla considerazione del corpo nella sua interezza ed anche alle singole parti che lo compongono, 1 corpo raccoglie la proiezione dell'im: ‘magine di sé e pertanto le & subordina to. Difficilmente, infati, lasciamo che il corpo ci guidi in alcune situazioni, come, ad esempio, quando fumiamo 0 mangiamo di pitt di quello che farebbe sentire bene il nostro corpo. Questo & fortemente portatore di ele smenti strutturali,@ la struttua fsiea del- la nostra esistenza, e riceve tutte le scat che narcisistiche del nostro bisogno di auto affermazione, del nostro senso di ‘onnipotenza o del nostro masochismo; & il nostro suddito preferito, e come tale a volte siribella e ci da una batosta. E un po’ Popposto del livello cognitivo, insito nella parte alta, nella testa, mentee il resto del corpo & “messo pitt in bas- 50", anche nel senso che il cognitive lo considera tale Cariosamente, nella nostra cultura cid che & posto geograficamente a nord ap- pare pid qualitativo di cid che & a sud, come nel nostro corpo in cui la parte “alta” @ ben valutata e la parce “bassa” & Ja pi svalutata Né bisogna farsi fuorviare dalla cura ec- cessiva che al giorno d’oggi viene riser: vata alPoggetto “corpo”: rimane pur sempre una macchina non pensante che ci deve ubbidire, ci deve portare in giro facendoc fare bella figura, ci deve soste- rere nei momenti di bisogno, ci deve far divertire e dare piacere, e, soprattutto, znon deve infastidirci con i suoi inutli bi- sogni legati al benessere. Ma il corpo @ la stessa nostra vita; al di pT Ti del fatto se questa ® lunica forma spa: ziale 0 temporale della nostra esistenza, @ sicuramente la forma che ci tocca vive: re “oggi” La differenza fra “essere” un corpo 0 “avere” un corpo determina spesso la differenza fra salute e malattia, fra em- patia © psicopatia, fa cultura e culturi- Lintegrazione possisile Nei rapporti interpersonal non <8 co: municazione reale ¢ comprensione se non si in grado di entrare in contatto sullo stesso livello dellaltro: occorre, dunque, comprendere su quale canale si sta comunicando per sintonizzarsi su questo. La comunicazione, come sappia- ‘mo, non & solo verbale, ma include ad cesempio anche i gest, il tono della voce, Jo sguardo, la postura ¢ cos via, e parte di cid & incontrollabile, come la voce che trema o il rossore. Gli uomini, come gli animal, per avvici- narsi compiono una “danza di avvicina- ‘mento”: spesso cominciano a comunica- re col cognitivo verkale, il pit accettato socialmente, per pessare a livelli pit coinvolgenti: in un ambiente di lavoro sari privilegiato il livello cognitivo-ver: bale; in un contesto amoroso si spera che entri maggiormente un livello emo- tivo-corporeo. Lobieitivo nel lavoro con gli individu e con i gruppi & quello di facilitate la con- nessione ¢ la flessibilita fra i vari livelli tun individuo pud saccontare un'espe rienza € poi passaze fluidamente ad esprimere Demozione che quell’espe- ed ricnza gli suscita, pud poi stringere le spalle ¢, restando in contatto con questa parte del corpo, diventare consapevole di quanto facilmente stringe le spalle se si sente inadeguato alla situazione per poi tomare a livello cognitivo verbale e raccontare al terapeuta di quando il pa- de gli rimproverava di non essere co- raggioso come lu Connettere i vari livelli vuol dire accet- tare i messaggi del corpo, che ei teasmet- te le sue tichieste e i suoi limiti, ascolta- re le emozioni che sperimentiamo nel qui ed ora, ma vuol dire anche dare un significato all’esperienza nel contesto di tutta la vita delPindividuo. Il modo di lavorare posto in essere da tutti coloro che a diversi livelli si occu- ppano della psicoterapia, del counseling, dellorientamento, etc., @ direttamente ed inevitabilmente condizionato dalla cultura del tempo in cui operano e spes- s0, sfortunatamente, dalla sottocultura del momento. Facilmente, e soprattutto superficial ‘mente, si potrebbe affermare che Freud poneva attenzione al livello cognitivo- verbale, con le libere associazioni *ver- | bali”, Jung al livello immaginativo, con la sua attenzione al simbolo, Rogers al li vello emotive, con lempatia, Perls al sensoriale, con i suoi eserczi sulla con- sapevolezza psicocorporea, Reich al li- vello corporeo, con il suo lavoro sulla corazza caratteriale Penso che, tuti loro potrebbero rigirarsi nelle tombe, creare un’associazione pet la difesa dei “padri” ¢, legitimamente, vomitare anatemi su tutti noi. Non mi sembra assolutamente vero, come spesso sento affermare, che ad ‘esempio Freud non tenesse in conside- razione il corpo: i suoi pazienti portava- no sul lettino oltre alle libere associazio- ni anche il loro corpo; il limitare al mas- simo il movimento corporeo, il cercare di non entrare in contatto, attraverso i sensi, con l'analista, etc, consentiva pit facilmente la produzione delle immagini ¢ delle emozioni a loro collegate, ¢ s0- steneva Ia produzione di libere associa- zioni: ottima metodologia per tutti colo- to che sono abituatia pensarsi ossessiva- ‘mente in modo logice e razionale. Cosi come non & vero che Jung si allon- tanava dal qui-e-ora ¢ tralasciava la vita quotidiana dei suoi pazienti per occu- parsi solo dei simboli alchemici: al di a della sua incredibile cultura e conoscen- za delle “scienze umane” egli cercava con il suo lavoro sullimmaginazione at tiva e sull’amplificazione del simbolo di ridare significato,ridare senso e contin, 4 ci8 che lo aveva perso: ottima metodo- logia per tutti coloro che hanno smarrito il senso del proprio essere nel mondo. Ed ancora, Rogers nen accettava incon. dizionatamente tutte le emozioni dei suoi “clienti” perché “...in fondo sono buoni, ...bisogna capil ..worrei vede- re te al suo posto, ...e poi ricordati che sono loro che ti pagano”, Rogers accet- tava incondizionatamente il diritto di cognuno di sperimentare il mondo cost come voleva, rifiutando di sentirsi l'ago della bilancia, la stela polare dei suoi pazienti restituendo loro, insieme alla verbalizzazione delle emorioni speri- mentate, la responssbilita delle scelte della propria vita: ottima metodologia pet tutti coloro che hanno perso, oltre alla capacita di sentirs, il proprio potere sl ee personale consegnandosi al conformi- smo del sentire comune. Perls non formulava esercizi, giochi © | tecniche per raggiungere in “sette-gior ni-sette” la felicita psicofisica, quasi a voler trasformare il setting terapeutico in un citco o in un club vacanze. Perls tentava di dare strumenti conereti per | far Si che le persone potessero tormare ad essere “umani: limitati forse, inte- sgrati nei propri confini si spera, ma ind scutibilmente vivi ed in contatto con il proprio ambiente: ottima metodologia per tutti coloro che non riuscendo pitt a distinguere essere” dall"esserci”, in tun processo inesorabile di desensibiliz- zazione, rischiano di morire psicologica: mente molto prima della loro stessa morte fisica. Infine, non penso proprio che Reich vo- lesse essere preso ad esempio per pale- stre di body building. Ponendo, nel set ting terapeutico, la sua attenzione diret- tamente anche sul co:po, Reich ha ticor- dato a tutti noi che mente e corpo sono ‘un'unita inscindibile, che parti alte” e parti “basse” hanno pati dignita che la pietrificazione del corpo non risolve i conflitti ma, anzi, li fa assurgere a monu- enti dimperitura memoria. Dobbiamo a Reich Videa che @ possibile, sfruttando il lavoro sul corpo come strumento tera- peutico, far breccia nella corazza carat- teriale dei nostri pazienti per liberare la distruttvita, la rabbia e Yodio controlla- ti dalle difese. Dobbiamo ancora alle sue ipotesi la consapevolezza che la repres- sione di ieti, 0 lo scatenamento di oggi, della sessualita dei singoli individui sono strettamente connessi al controllo auto: ritario e manipolativo di una parte del 2 sistema nei confroati della societi pid mpi Ogouno di questi “maeste” ha focalia- zato in modo particolare un aspetto di ci® che qui definiemo livelli dellespe- rienza, senza per questo squalificare im- plicitamente l'impo-tanza degli alti Alcuni colleghi tendono, invece, a crea re una gerarchia di valore tra i vari live: | li, considerandone alcuni pit importanti degli altri o, peggio, considerandone al- uni solo negli aspetti pid positivi ed al- tri solo negli aspetti pitt negativi, Ad esempio: “tu pensi cosi, ma le tue emo- ioni dicono il contrario, Ascolta le tue emozioni”. | In questo esempio, viene negata dal te- | rapeuta la possibilita che il conflitto fra | id che il paziente pensa e cid che sente emotivamente possa emergere nel suo significato dinamico, consentendo Viin- dividuazione di nuovi modi possibili di contatto con ambiente; invece di pro- porre alla persona il nostro modo di af- frontare l’esistenza, andrebbe sempre ri- cercato Pequilibrio ver lui possibile fra i diversi liveli, senze discapito di uno a | favore dellatro. TI nostro metodo he sviluppato un lavor ro che prevede momenti di focalizzazio- ne di un livello dell'esperienza, momenti legati all’osservazione e all’amplificazio- ne del qui ed ors, dellespericnza di quello che la persona sta vivendo e spe- rimentando e delle sue modal di resi stenza nel contatto con Pambiente; momenti di connessione con gli altri li- velli, per collocare lesperienza appena fatta nella sua identita globale e dare si- gnificato, cos, all'esperienza stessa. T livelli dellesperienza costituiscono (i un'unita: & necessario tenere ben pre: sente che siamo noi a scinderl artifical mente per meglio comprenderli, in un sioco di figura/sfondo; se, attraverso tuna focalizzazione, mettiamo in primo piano il livello che emerge in figura, dobbiamo essere consapevoli che nella sfondo, quale contesto attivo, sono pre- senti tutti gli alte livel. T cinque liveli dellesperienza sono, in- | fatti, compresenti c interconnessi: vanno | conosciuti ed integrati; i livelli cogniti- vo-verbale, immaginativo, emotivo, sen- sotiale € corporeo sono funzioni, indi- spensabili per ognuno di noi, che posso- no essere rappresentate metaforicamen- te nel sistema nervoso centrale e perife- rico dell'essere umano. Il definili “livell” non vuole intendere che essi abbiano, come qualita intrinse ca ed oggettiva, una maggiore 0 minore rilevanza, ma solo che ognuno di noi, in base a fattori personali ed ambiental, li colloca in “gerarchie funzionali”; ed & necessatio conoscere profondamente le nostre personaligerarchie, in quanto queste vanno ad influire in modo deter- minante sul metadlivello dell'autorap- presentazione di noi nel mondo. Atraverso un attento lavoro di focaliz- zazione e di amplificazione del livello in figura, prima, e di connessione con gli altri livelli, poi, & possibile gestire consa- pevolmente la propria esistenza verso tuna integrazione di un self che si dimo: stra sempre piit multipolare. Rilegare, come fogli di un libro prezio- so, tuti questi aspetti sviluppa un lento ‘ma costante recupero dell'identiti, non immaginata ma reale, che ci pud consen: tire di entrare in contatto con la realti senza troppa ansia per le tragformazioni e T'ignoto che il futuro inevtabilmente i tiserva 3 OE

You might also like