You are on page 1of 9
FRANCESCO D/ANDREA, LEPTERE 245 52 25 giugno 1685, Da Napoli, a Francesco Redi, Firenze, BCP, mvs. 386. Pubblicata in Tem, Tre comripondenti, pp. 428-29, Accenna alle dificoltt da tui incontate per far svolgere it funcrale di Tommaso Comelio ¢ alle accuse di ateismo rivolte al filosofo corentino, ri- fenuto un seguace delfatomismo. Intende pertanto difendere Famico e Fan. ica dotrina greca e persuadere i ministri ache mai filosofi non attaccarono ta Repubblica». lustrissimo mio signore e padrone osservandissimo Sono pit di cento anni che non ho riverito il mio riveritissimo signor Redi. Gravissimo accidente in diminuzione della salute, che mi ha obbli- gato ritirarmi a vita solitaria, n’é stata cagione la medesima che mba im- Pedito di fare dare alle stampe il funerale del nostro git buon signor Tom: aso Cornelio’, del quale havea pensato mandarne pitt copie a VS. i lustrisima, e veramente mi dispiace che le esposizioni che si fecero riman- ‘ano prive della luce del mondo, ¢ il mondo della luce che potea ricever da loro, Credo perd ch'ella havr& saputo le difficulta che v'incontrai tiga che durai per superarle. Mi si disse ch’anche a cotestaillustrissima Altezza ne giunse qualche avviso, ¢ ch'ella serisse qui a’ suoi ministri de- siderando sapere se era vero quello che s'era pubblicato, che si fusse tra noi scoverta una setta di atomisti, ma per verith ateisti, che niegavano Fimmoralits del'anima che i eadavere del sgnor Tommaso si fsse di sotterrato per spargerne le ceneti al vento. Impostura la pit indegna che si sia mai inventata dallinvidia © dalfodio contro le buone letere; © che, sparsa da quei che soli vogliono esser tenuti al mondo per saputi, non potei estinguerla in altra maniera che col spuntar che si gli celebrasse il funerale, che riusci cosi pomposo ¢ con tanto gran concorso di nobilta, di regi mi- nist e delle persone pit erudite dela nostra patra, e con tanta particolar mia lode che questa giotnata fu per me un trionfo, e della quale non ho havuta altra di maggiore soddisfazione in mia vita, Anche i giesuiti, o lor buono o mal grado, procurai che venissero a celebrarvi le messe. Tutto cid, cessata la persecuzione contro la persona, non & cessata contro la dottrina La tagione & perché da pochi anni sono usciti aleuni letori di legge © di tmedicina che per allettar gli scolari a venire ad ascoltatlileggon loro anche Ia filosofia, colla quale dicono non esser bisogno trattenersi tre anni per ‘pprenderle nelle scuole. Questa cosa ha conciliato loro un grandissimo ‘numero di scolar, i quali ogni di vanno crescendo, e i maestri della filo sofia nelle scuole son rimasti in secco; onde pet mantenersi in eredenza > Cornelio (eft, sopra nt. 12) mon il 28 novembre 1684, mente il fanerale si svolse nella primavera del? anno successivo, Sullavvenimentoe i mateiali poetic a cui allude W'Andrea, cf, Bonnett, I funerae, cit. nellIroduzione me. 36; Avciows, If govemo della ras, eit, nell'Iivoduzione nt. 1, pp. 217-22. 246 Awronto ome pubblicano fanno pubblicare che quest'atra dottrina sia una dottrina pazaa, frenetica, pericolosa nella fede e sospetta alla Repubblica e a quet che Ia governano?™ Ho detto a quei che son venuti a parlarmene molte cose, colle quali si ppossan difendere da queste accuse e insieme persuadere i regii ministri che mai {ilosofi non attacearono la Repubblica. E con questa oceasione ho data lor no- tizia dell abiurazione che fu obbligato il signor Ottavio Faleonieri di fare per essere ammesso alla loro Accademia, della quale me ne son ricordata di aleuni pezzi a mente?” Ond’e nata in tuti una grandissima euriosita di haverla in- tiera; ¢ perché fo non me la trovo, porto le mie suppliche a V.S. illustrssima perché si serva d'inviarmene una copia; ¢ come io, sicuro della sua gentilezza «a favorirmene, ho assicurato qui gli amici che tra poche settimane havi sod: disfatto a pieno al lor desiderio, la supplico ad inviarmela in risposta. Mentre ntanto le resto facendo riverenza, non perdonandole perd mai la ripagnanza ch’ha havuto e tiene di dare alle stampe il suo ditirambo, del quale ne "ho pregato tante volte ch’ormai non mi confide pit di ottenerl, € con eid di nuovo la riverisco. Da Napoli di 25 di giugno 1685 Di VS. illustrissima Devotissimo e obbligatissimo servidore vero Francesco d’Andrea 3 17 luglio 1685, Da Napoli, « Francesco Redi, Firenze BCP, ms. 386, Pubblicata in Tstsan1, Tre comrispondenti, pp. 429-31. Riferisce degli atacchi contro gli atomssti, orchestrati dai gesuiti, e della sua ferma volonta di controbattere alle accuse di ateismo con la stesura di un’ Apologia. In particolare vuole noticie su aleuni autori che avevano cer cato di conciliae le teoriecorpuscolari com il dogma dell ewcaristia. lustrssimo signor mio ¢ padrone osservandissimo ‘Non pensi V.S. illustrissima che io per affettar lode di modestia e di non havere ambizione di esser lodato, ora che intendo che ha voluto duplicata- mente onorare il mio nome nel suo ditirambo, habia da lasciar di importu- narla per la stampa™®, Anzi ora il fard maggiormente per Finteresse proprio, 2% Su queste tematiche dandreane eft. Bornsia, D'Andrea atomist, cit, nel Vtroduzione nt. 1 2 ‘Si allude all Abiurazione del perpatcismo di Oxtavio Faleonieri, eft. sopra nt. 342, L'Aecademia & quella della Crusca © Redi fece nel Bacco in Toscana V'elogio di &’Andrea, con versi divenuti roti: «E se ben Ciecio d'Andees | con amabile fierezza, / con teeibile doleczza, tua gran tuoni eloquence / nella propria mia presenzafinalzare un di volea {quel PrANCESCD b'ANREA, LETTER 27 perché me ne stimo onoratissimo. Onde invece de’ pugni, de’ quali ella va ‘scherzando, gliene ho da rendete infiniti ingraslamentt quali wen potrd in- viarglieli da Napoli, senza che per questo effetto mi habbia da portare in Fi- renze. E. perché mi ha scrito cento volte che "havrebbe stampato e non nha fatto mai niente, non ho nessuna sicurezea chiora sia per fatlo. Siché, sinché non Vhavid qui stampato, sasscuri pur che non lascerd mai di gridare, dro al signor Gabriele Fasano Yonor che V.S, illustrissima li fa. Il quale ‘vorrei io che havesse tradotto il suo ditirambo in lingua napoletana, traspot- tandolo a’ vini di Napoli, come fe’ 'Ongaro dell’ Aminta™®; ma non havendo cali genio se non nelle ottave, dove riesce mirabile, non si confidd ¢ invece omineid un poema in ottava tima che non mi curai ch’ proseguisse, perché hon era quello che io desiderava™™', Le vendo infinite grazie, eome anche fo al tnio signor Lorenzo Magalotti?®, dell'abiurazione di monsignor Faleonieri™. Perché qui si formata una gran fazione di atomisti, per alcuni lettori che leggono privatamente nelle loro case la filosofia di Gassendo?, contro { quali si sono armati i giesuiti per farli proibire, perché veggono derelitte {e loro scuole;¢ il padre Lubrano* ha fatta ulzimamente una predica con- to Topinione degli atomi, dopo due altre che n’havea fatte prima, ¢ ha promesso tutto questo verno che verti, perché la state non predica, non fate altzo che predicar contro gli atomi ¢ gli atomisti. Gli spropositi che ha detti sarebbono curiosissimi perché egli poi della scienza non ne sa nien ’Aversa acido Asprino, | che non 50s" apresto, 0 vino /egli a Napoli sel beam (wv, 105-112, in Rvat, Opere, cit. sopra nt. 23, IH p. 4). 18) HL Bacco in Toscana con le Annotazioni usc a nel 1685, irenze, presso Piero Martini, Anche il poeta Gabriele Fasano, amico di d’Andrea, fu ricordato da Redi ‘nel Bacco in Toscana (vv. 114-135, in Re, Opere, cit, sopra nt. 23, IIL, pp» 45), Antonio Ongaro (1560-1600), letterato al servizio dei Farnese, autore del TAleeo, opera, rappresentata a Netsino nel 1581, nella quale rifece I’Amrinta di ‘Tasso, teasportanvdone le vicende in ambiente di pescator, e per questo dettaI'«A- sminta bagnata» Ys Fasano nel 1689 pubblicd a Napoli, presso Giacomo Raillard, una elegante cedizione de Lo Tasso napoletano, 208 la Gerwalemme libberata de lo sio Torguato “Tasso votata a Hengua nosta, Sui rapport fra Redi ¢ Fasano eft. A. Darot, Fra Na pole Firenze: Magalottie Redi consulenti di Gabriele Fasano, cit. sopra nt. 43; A. Frarra, Introduzione alledizione de Lo Taso, a cura dello stesso, Roma 1983, pp. XLXIX; Ib., Comunicazione epistolare toscana e napoletana in aleune lettre inedte ‘del Fasano al Redi (1686-1688), in Conti e perfere del Barocco, Roma 1992, 3 voll, I, pp. 495-73. °» ‘Yorenzo Magalout, cfr. sopra nt. 43, '% Oxtavio Faleonieri, fr. sopra nt. 7 © 342 8 Pierre Gassendl, eft. sopra nt. 61. 2 Gincomo Lubrano (1619-1693), i poeta gesuita, predicatore e abile pole- mista, in rapporti anche con d’Andrea ¢ altri xovafores, ma sempre avversario delle doctrine cotpuscolati, Lubrano dedicb un epigramma latino a Redi (ctr, C. Stas, Cultura barocea tra consenso e polemica: gt epignmmi latini di Giacomo Lubrano, in «Esperienze letterarie», a. 11, n. 2, 1978, pp. 33-54: 37-38). 248 2eToMIo voRRELLE te, come con mia meraviglia ho veduto che nessun giesuita lo sa, né nes- suno ha letto Gassendo ¢ impugnano uno che non han letto e parlano di quello che non sanno. Ma come ha posto in derisione e in errore tutti quei che professano questa dottrina, mi saltd il capriccio pochi. giorni sono di formare una apologia’ ma poi cresciutami la materia per le mani, dubito che non potrd sbrigarmene cos presto come mi eredeva. To da che finii sessanta anni mi son licenziato da tutti i negozi,ritiratomi a vivere di me stesso, onde non ho che fare, ¢ cosi posso trattenermi in queste bagattelle. E perché il maggior fondamento che fanno gli avversarii & in dir che que sta dottrina contradice al mistero dell’eucaristia, io ho fatta una raccolta di tutti quel che ho notizia che rispondono a questa opposizione, e sono": il padre Natale nella Fisica vetus et nova”, Renato nelle Risposte alle oppo- sizioni fatte alle sue Meditazioni”, Gassendo, benché leggiermente™, il padre Magnani, prima nella sua fisica e poi nella sua teologia™, il cavalier © Sulla culeura di Lubrano eft. jsequenti sagei di C. Senst, L'eArcimondo ella paola. Sag su Giacomo Lubrano, Padova 1983; La retorica dell apoteos. Ate ¢ antficio nei paneiici del Lubrano, in «Svudi secenteschi», XXIV, 1983, pp. 69 152; La talucenca delfantico. La elassicta in Lubrono, Paria 1984 %® SullApolotia in difesa degli atomisti, conservata in due testimoni nella BOG (ns. XXVIIE 4 1, cc. 927-1250) nella BNN (XIII G 20, ce. 1-180) e pub Dilicata integralmente in Borns, D'Andrea alomita cit, nell lnirodezione nt. 1, rt 9. 59-104, ef. A. Quowban, Minin dandreiana: prima ricogricione sul testo delle ‘Risposte’ di Francesco d’Andrea a Benedetto Aletino, in «Rivista storia italiana», LXXXIL, 1970, pp. 887-916; V.L. Comanaro, Due lettre di Francesco D'Andrea 4 Francesco Redi e Apologia in difea degl atomiai in «ll pensiero politico», X, 1978, 74-80; M. Rak, Di aleuni document della ricerca atomisticae det suoi model 4 comoscenza, in Il Hbertinismo in Europa, a cura di $. Bex, Milano-Napoli 1980, pp. 435-63; A. Boneesis, L’Apolopa in difesa degli atomisti di Francexco Andrea, in «Filologia e evtiea», a. VI, fase. 1, 1981, pp. 259-80; Ascione, I! over della pass, cit. nll ntoducione nt. 1, pp. 215-28. ™ Su questi temi eft. P. REDONDI, Galileo eretco, Torino 1983, pp. 257.87; Ip,, Atomi, indvsibii ¢ dogma, in «Quaderni storiiv, 59, 1986, pp. 529-73; To, Teologia ed epistemologia nella Rivoluzione scientifica, in «Belfagor», VI, 1990, ‘pp. 613-36; interessamti spunti anche in M. BucciaNtna, Contro Galileo. Alle ori gin dell Affaire, Fivenae 1995, pp. 59 ss, 170-74. Perla discussione napoletana cle Boxneins, D'Andrea atomista, cit. nelllntroduzione nt. 1. Molti degli autori qui ri cordati da d’Andrea sono presenti nel’ Apologia 9 Exienne Noél (1581-1659), professore nel Collegio dei gesuiti di La Ftche, fa autore della Physica vetus ct nova (Parigi 1648). % Sono le Risposte di Descartes alle Obbierioné di Antoine Arnauld (1612. 1694) alle sue Meditationes de prima philosopbia, in qua Dei existentia et anine Jmmonalites demonstranter Pati 1641) 2 Si allude al Syntapma philosophicum di Pierre Gassendi (ft, sopra nt. 61), % Emanuel Maignan (ca, 1601-1690), teologo e matematico dell'ordine dei tminimi, tentd un accordo tra filosofiaeartesiana e dogmi teologic; nel 1652 pub: blicda"Tolosa il Cusuephiloropbicus © nel 1661, nella stessa cit 4a Sacra phi sopbia sive enis tune supematualis tum increat (1 FRANCESCO DIANDREA, aEETERE 249 pigbi nel suo tratato dellimmortalita dell'anima e il padre Cosmo nella 2a fisica universale””, benché questi mostri di eredere in qualche cosa Mi & stato detto che vi sia anche un olivetano che non ho veduto, ma mi stato promesso””*, Non so se il Rossetti stampasse il libro che promise de} suo Atomista fedele™, onde supplico V.S. illustissima darmene not Gia, con reassumer quel che dite su questa materia; ese ella havesse notizia the ve ne fasse altri me ne farebbe favor grande, perché come habbiamo pia bisogno pit di autorita che di ragioni, & bene alegre quanti pit st ossono. Mi ricordo ancora che V.S. illustrissima solea tener sul sto tavo- fino un francese che scriveva tutta la fisica in lingua francese, e mi patve che fusse secondo la dotttina di Renato, e il libro era ad uso del delfino di Francia, mi gioverebbe assai Vallegatlo, perché si servono anche assai della proibizione che si dice fatta in Francia dal Re delle opere di Renato. ‘Anche gli inquisitori credono che sia cosa che possa portar pregiudizio allo Stato, e stenno assai propensi a proibie che non si legga. Percid la preghe- yei serivermi il nome e il titolo del libro, e quale maniera seguiti, se di Gassendo o di Renato o altra sua propria. Il libro del caldo e del freddo che si servi inviarmi anni sono, non mi ricordo a chi Pimprestai, o mi fu Y% Kerichm Digby (1603-1665), flosofo, chimico e viagiatoreinglese, soggiotn® pit volte in Italia; scrise opere a sfondo atomistco tra le quali i Two Treatises, inthe ‘One of Which the Nature of Boies in the Orber, the Nature of Alans Soule, is looked into: in way of discovery, ofthe Inmortatyof Reasonable Souls (Pati 1644), tradott in latino con il titolo Demomtatio immorabtais anime rationals (Lonca 1651), Stefano Cost (1629-1706), veneziano, somasco, vescovo di Spalato, nel 1659 pubblico a Venezia a Physica universal, in qua de rerum natura generatin: nova methodo disputatar Si trata defolivetano Andrea Pissni, autore dellopera Naturalinm doe: trina, qua funditis cveris mateici prinmae, formacque substantialis et accidental, camctisgue ferm® secarionun:sententis (Augusta 1673) 9 Dianato Rossetti (1633-1686), allievo di Giovanni Alfonso Boreli,espresse Je sue teorie atomistiche nell Antignome fisico-matematiche, con il nuovo orbe, 0 Sistema tereste (Livorno 1667) ¢ nella Compostione e passion’ de’ vet (Livorno 1671) In quest altima scriveva di aver pensato di fare «un'opereta[..J initolata it Polita Fedele» nella quale avrebbe dimostrato che «gl'Atomisti Toscani non sono democritici se non di nome» e che egli era « Teologo Cattolico» (cfr. Gone Lore2, Le passion degli atom, cit. sopra nt. 45, p. 190), Il tratatello rimasto ine dito, teca il titolo Due proposition’ di disinganmo {.... Dove vedei come il Demo- critco possa convenive coll Aistotelico nello spiegae il Sapramto dell Eucarestia, in BNF, Zibaldone di E. Redi, ms. Palatino 1099, VII, ce. 4lr480. 4 TL riferimento potrebbe essere al Traté de physique (Amsterdam 1671) di Jacques Rohaule (1618-1672), che subi una condanna per aver nagato, secondo I's ‘usa, il dogma della transustanziazione. Quest opera ebbe alinizio del Settecemto ‘wolta fortuna a Napoli, dove nel 1713 ne fu fata un’edizione con le annotazion i Samuel Clarke (eft. V. Fexxone, Natura sienza religione. Mondo newtoniano ¢ cul tw italiona nel prin Settecento, Napoli 1982, p. 91 58 250 Averonto woRRELLE tolto™!, Ma so benissimo che non V’ho trovato tra’ miei libri, Se qui in Napoli ne venissero oggi troverebbono gran smaltimento, perché oggi si & dlilatata la dottrina assai pits che possa immaginarsi; né v's altro di mal che quei che la leggono sono di mediocrissimo talento. Ma gli scolari vanno a disputare al Giesi? e fanno il diavolo, © peggio, ¢ se V.S. illustrissima ppotesse mandarmene un aliro esemplare me ne faria un favor singolare, Perché tun mio amico che vorrebbe legger la moderna filosofia in Capua‘ lo desidera grandemente, Degli autori viventi ch’hanno stampati libri in Iralia secondo questa maniera di filosofare, oltre il Montanaro, il Malpighi ¢ il Bellini, ¢ il Rossetti, non ho d’altri notizia**, I Rinaldini non so Sthabbia stampato', Pregherei V.S. illustrissima mandarmene un catalogo i quei ch’ella sapra, anche che habbiano stampata picciolissima cosa. E con cid le resto facendo riverenza. Da Napoli di 17 di luglio 1685. Di VS. ifustrissima Devotissimo et obbligatissimo servidore vero Francesco d’ Andrea 34 23 agosto 1685. Da Napoli, ad Antonio Magliabechi, Firenze, BNE, Cartegrio Magliabecbi, cl, VIM, serie IV, t. 1., ee. 173-174r. Pubblicata in Contes, Francesco d'Andrea, pp. 242-45; QuonpancRax, Lettre dal Regno, pp. 368-70, Ripete le medesime cose della lettera precedente, ampliando il numero della «autoriti» di cui ba bisogno per stendere I’ Apologia. Chiede pertanto al bibliotecario fioventino dettagliate notizie bibliografiche. Mio signore e padrone osservandissimo'™ Credo che V.S. conserveri ancora Ia memoria della servitit che con: ' Si allude alla Lettera intomo alla natura del caldo e det freddo di G. Dex Para, eff. sopra nt, 244, “0: La chiesa del Gest Nuovo, al centso di Napoli © Con ogni probabilits Laca Rinaldi, canonico della cattedrale di Capua, ‘molto amico di d’Andrea, autore delforazione al funerale di Cornelio (eft, Cota vera, Llamabile firezza, cit. nel introduzione nt. 9, p. 95 58) © Per un quadro d’ ieme dell'atomismo di questi autori cfr. Brxzon1, Intro- duzione a Matvicnt, Opere seelte, cit. sopra nt. 55, pp. 9-55; U, Baroni, Il corpu- scolarismo italiano del Seicento. Problemi di metodo e prospettive di ricer, in Ri- cerche sullatomismo del Seicento, Atti del convegno di studio di Santa Margherita, Ligure (14-16 ottobre 1976), Firenze 1977, pp. 3-16. “Casio Rinalini €’Ancona, cfs. sopra nt. 193, ‘ Antonio Maplabechi (1663-1714), i rande erudtoGirentino, biblioteca tio di Cosimo IIL Per la sua corrispondenza con i letteratie pli seienziai regnicali ft. Vintroduzione di QuowpancRax a Lettre dal Regno, pp. V-LXXXIL FRANCISCO DANDREA. LEPEERE 21 trassi seco pil! anni sono, quando fui cost in Firenze, ricevendo infiniti favori da tutti loro altri signori fiorentini*”. E se pur se havesse seor- idata, siticordi che quando fui a veder la libreria di $.A. ella mi fc infiniti favori ¢ mi die’ moltissime notizie di libri in quel poco tempo ch’hebbi fortuna di goder della sua conversazione. Ora confidato sulla gran volont’ che all'ora riconobbi in lei di favorirmi, sono a supplicarla di un favore che {qi in Napoli non posso riceverlo da nessuno, € fuor di Napoli non da altri aie da lei. Mi trovo impegnato di fare un’ Apologia in difesa degli atomisti contro le prediche di un padre predicatore'®* che non ha fatto altro che predicar contro loro et ha promesso di predicar tutta la vegnente vernata ul medesimo suggetto. Glia trattati da atei, da ignoranti, con cento altri spropositi, sparlando del Gassendo®™ ¢ di Renato*® e di atti gli altri, Senza perd haver letto nessuno di loro ¢ senza sapere in che consista la ottrina degli atomi. E perché I'Apologia ha da esser fatta per gl'ignoranti, perché con gli huomini che sanno non ve ne sazebbe bisogno™", stimo di fortificarla assai pitt coll'autorita che colla ragione, E. sopra tutto ho biso- ‘no della notizia di tutti i libri de’ moderni che seguitano questa maniera 4 filosofare, tanto di quei che prineipalmente sostentano la dottrina degli ntomi o delle particelle, che tutti poi tendono ad uno, quanto di. quei che filosofando si setvono di spiegat le cose per vie di unione di parti, siché si vede che son della medesima dottrina. ‘Ma perché in questa citta di questi libri ven’ grandissima scarsezza, ex io havtei gusto di nominatli distintamente co i titoli dati ai loro libri e con sapete anche il tempo quando si son stampati, questa notizia non posso haverla che da VS., che da tutta Europa & conosciuto pel primo thuomo che sia in haver cognizione di quanto si & scritto, siché pud chia- ‘marsi una viva biblioteca. Sopratutto havtei caro saper tutti gl'italiani, fo che hanno scritto in Italia. Di questi io non ho notizia daltri che del Berigardi nel Cireolo pisano*, di Rodrico da Castro, che fu lettore a 1" Si allade alla permanenza a Firenze, ahi ini del 1672, durante il viaggio per Vealia Giacomo Lubrano, eft. sopra nt. 388, ® Pierre Gassendi, cfr. sopea nt. 61 ‘9 René Descartes, eft, sopra nt. 62. ‘1 Nelle prime pagine dell Apologia Andrea ebadi tal Or per questi secondi, come quei de’ quali non & corrotta la volontae se ce diferto& solo hellintendimento, habbiam formato la presente scrttura [> (in Bornetss, D’Ax- trea atomista, ci. nell Itrodzione ot. 1, p. 63); «Equi prima di dar principio do- viem pregare anche i mediocremente erudt, non che gl scienziati, che ci condo- nino se havremo a rir molte di quelle cose che son gt state tante volte dette, e da tanti che ormai non vi chi co’ primi Labri habia gustate Te scienze, che non ne sia pienamente informato» (ii, p- 65), "2 Claude Guillermet,signore di Bérigard (1591-1664), arstotelico francese, professore nelle Universita di Parig, Pisa e Padova, fa autore dell opera Circli pi sani, pubblicata a Udine frail 1643 e il 1647, e pai a Padova nel 1661, 202 ANTONIO BoRRELLE Pisat™, il Galileo, il padre Cosmo nella Fisea universale*™, ¢ '| padre Pissini ultimamente, monaco olivetano, nella sua Filosofia naturale". Di quei poi che, trattando altre materie filosofiche, han filosofato per que- sta maniera, non so altri che 'l Borrelli, il signor Redi, il Malpighi e 'l ‘Montanati, il signor Del Papa, e 'I Bellini, in alcuni suoi opuscoli*”. Ora io pregherei V.S. veder di questi trovarmene quanti pitt potesse, anche che non habbian dato in lude altro che una lettera sola 0 qualun- que altro pensiero, purché sapessi la materia della quale trattano. Come anche tutti i titoli dell opere del signor Rossetti". E vorrei sapere cost i nomi come i luoghi e gli anni in che hanno stampato. E cos) anche se di personaggi grandi o per lettere o per condizione ¢ qualith del lor stato mi potesse dar notizia che habbiano approvata questa maniera di filoso- fare, come si dice del conte Montecucoli*, «tutto mi sarebbe favor singolarissimo». Del padre Natale della Compagnia di Giesti® nella sua Filosofia vetus et nova qui non si ha notizia, né io ne so altro che quel che n’ho letto nel padre Maignani, nella sua Filosofia sacra", La pre- sherei percid darmi notizia dell'anno nel qual stampd e se tiene gli atomi indivisibili, come Gassendo, o divisibil, come Renato. Il Magnano™? ancorché fiammingo pur lo tipongo tra glitaliani, perché lesse in Pavia ¢ stampd in Milano. De’ forestieri poi havrei caro sapere i pitt celebri ‘oltre Gassendo ¢ Renato, che sono i pitt eelebri, e Sebastian Basson? ‘ Esteben Rosiigo de Castro (1559-1637), portoghese, allievo del Universita

You might also like