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LAVELocITA’ Nicola CANDELORO Vediamo di define il concetto di velocita: per velocita intendiamo Ia capacita di effettuare degi atti mo tori in un tempo minimo, a condi zione che la durata delfazione non vada oltre certi limit, non si deve ive produrre affaticamento poiche Vaffaticamento causa un rallenta mento del gesto,e che la resistenza che si incontra. sia relativamente debole, dal_ momento che res! stenza elevata impedisce un gesto veloce. La velocité & frutto i quest! fation elementari 1) tempo di reazione 2) velocita di un singolo movimento, 3) Frequenza dei movment 4) ampiezza del movimento Per incrementare fa velocité necessario influre su tutt quattro Hatton: Da tenere presente che il migllo- ramento del solo tempo di eeazione non implica iI mghoramento della velocita di un gestoe viceversa Un altro fattore da non trascu rare @ lampiezza del movimento che deve essere sempre di tipo massimale, mnfatti se fampiezza non @ totale anche se il tempo di per correnza e basso non ¢ detto che i gesto sa stato pis veloce Guardiamo ora le. {asi fisioio giche della reazione @ le bas. bio Ghimiche delia velocita il tempo di reazione & dato dallinsieme di cinque components 1) produzione di uno stimolo nel recettore sensoriale, 2) trasmissione dello stimolo al si tema nervoso central, 3) passaggio dello. stimolo_ nella rete nervosa e formazione dol so. gnale effettore (per questa fese accorre i tempo maggiore) 4) entrata del segnale effettore net muscolo, 5) risposta del muscolo Dal punto di vista biochimico fa velocita dipende dalla concentra zione di ATP contenuta nei muscoly dalla rapidité della sua. scissione provocata dallimpulso aervoso € dalla velocta di risintess deATP Questo meccanismo 6 di tipo anaerodico alattacido € richiede una pause la cur durata é propor zionale alla durata dello. sforzo stesso Tormando alla capita i reazione Possiamo definirla come la capacité che permette di iniziare una rie sposta cinetica la pil rapida possi bile dopo uno stimolo percettivo. Questa rapidita si manifesta in tre livelh 1) livello de! segnale: visivo, udit vo, tattle, propriocettivo, vestibo: lare e di relazione, 2) livello decisionale: selezione percettiva dei segnali per scegliere quelli giust 3) fivello del organizzazione della reazione cinetica Le reazioni possono essere sem- plici e complesse. La reazione semplice @ una ri- sposta nota in precedenza, ad esempio la partenza dei blocchi Lefficacia nella rapidita di rea- zone € condizionata dai soguent livell 1) livello di familiarité con la situa- Zione di segnaie: 2) livello di familiarité con la rispo- sta: 3) condizione Fisica Per migliorare | tempi di reazione occorre un accrescimento della fa- miligrita con la situazione percet- tiva ed una automazione massimale della risposta, Tutto cio si ottiene con delle Fipetizioni molto rapide in risposta {ad uno stimolo; per ottenere risul- tati ottimali € opportune allenare, inizialmente, il tempo di reazione & la velocita del movimento separata mente. Un altro metodo interessante si basa sulla capacita sensoriale di distinguere brevi intervally di tem. po. Un esempio di allenabilita di questa capacita sensoriale @ data dallatleta che percorre uno spazio breve e Vallenatore gli comunica i! tempo, in seguito Vatleta percorre ancora lo stesso spazio e cerca di indovinare il tempo che ha impiega: to, infine Vatleta cerca di realizzare il tempo precedentemente concor: dato. Da tener presente che per otte- ere nisultati_migliori Tattenzione delfatleta deve essere rivolta verso | movimento che deve eseguire & non verso la percezione del segna: te Mentre nella reazione semplice erano note sia il segnale sia la risposta, nella reazione complessa il segnale ¢ la risposta variano in misura notevole ed imprevista. Prendiamo come esempio un por- tiere di calcio, egli deve: 1) vedere il patlone. 2) valutare la direzione e la velocita, 3) scegliere cosa fare, 4) poterlo fare, Occorre quindi un adattamento ‘eculocinematico per vedere log- getto che si sposta velocemente. Questo adattamento si ottiene con lesercitarsi a guardare oggetti di piccole dimension che si spo- stano a velocité sempre crescent Vediamo ora la velocita del movi- mento, Essa permette ad un segmento corporeo 0 a tutto il corpo di muo- versi velocemente e dipende da: 1) frequenza degli stimoli derivanti dalla determinazione mentale, 2) velocita della contrazione mu- scolare, 3) grado di automazione del gesto Compiuto, 4) stato di certe qualita muscolari come la forza. Quindi la velocita massima di- pende non solamente dalla capaci: t& propria ma anche da altri fatton 1) livello della forza dinamica, 2) destrezza 3) padronanza della tecnica. Vediamo ora il metodo per lo sviluppo della velocita: bisogna au- tomattizzare il pit. possibile gli atti motori corretti; lo sforzo mentale deve essere concentrato nella ese- cuzione del movimento per indurre una velocita sempre maggiore; in- fine lo svilyppo della forza dinami- II tutto deve rispondere a questi tre criter: 1) esercizi la cui esecuzione sia possibile ad un ritmo massimale, 2) esercizi dove limpegno dell'a- tieta sia rivolto esclusivamente alia rapidita del movimento e non all secuzione dello stesso, 3) esercizi che non facciano insor gere eccessiva stanchezza e quindi far scendere la velocita col passare del tempo. | parametri di questi esercizi durata delesercizo, ~ pausa, numero delle ripetizion. La durata dellesercizio deve permettere che la velocita del mo- wimento (intensité) non decresca verso ia fine della prova. Lintensita deve essere massimale. La pausa deve essere sufficientemente lunga in modo da permettere un recupe: in generale la pausa deve evitare che Teccitabiita del SNC dime nuisca (quindi_non deve essere troppo lunga) e deve permettere 55 nel contempo un ristabilimento quasi completo delle funzioni cen: trali @ periferiche (non troppo bre. ve). Durante la pausa & conve niente introdurre degli esercizi di riposo attivo per mantenere elevato lo stato di eccitabilita del SNC Quando il nostro atleta_non niesce pi a mantenere la velocita come negh esercizt precedenti é consighabile smettere con lallena: mento di velocita, infatt l'ulteriore lavoro servirebbe unicamente a sviluppare la resistenza, Una premessa importante @ che le sedute di allenamento di velocita vengano poste preferibilmente il gioro dopo il ripaso 0 un lavoro ‘non impegnativo e che nella seduta gli eserciz: vengano eseguiti subito dopo il nscaldamento e non dopo altri elementi della preparazione Questo per non compiere gli eser cizi in stato di affaticamento, alte menti non si raggiunge lo scopo prefiss: Bisogna perd prestare atten- zione ad un inconveniente, infatt: numerose ripetizioni massirnali por lano alla stabilizzazione non solo dei movimento, ma anche della ve locita dei movimento stesso, Tanto che pud insorgere la cosidetta 56 «barriera della velocita ». Quind sorge una contraddizione: per au mentare la velocita di un movi mento bisogna ripeterio molte volte 2 velocita massimale, ma piu & ipetuto e pili la velocita massimale viene stabilizzata. Per owiare a questo si possono adottare due metodi 1) metodo generalizzato, 2) metodo specialistico. Col metodo generalizzato pun. tiamo al miglioramento della veloci- ta attraverso il miglioramento di altre qualita: forza veloce, de strezza e padronanza della tecnica Questo metodo va utilizzato in eta giovanile fino a portare latleta ad lun buon livello, in seguito si passa al metado specialistico e di fronte alle problematiche relative alla bar Fiera della velocita possiamo ricor rere ad accorgimenti che si suddi- vidono in due gruppi a) esercia) per il superamento della barniera, b) esercizi per Veliminazione della barriera Per il caso a) si usano delle esercitazioni atte a far superare la velocita magsima (corsa in discesa, attrezzi pid leggeri) Peré le facilita- zioni non devono essere eccessive: si usano anche esercizi con carichi pid pesanti (corsa in salita, attrezzi pi pesanti). Anche in questo caso |l carico non deve essere troppo elevato. Per il caso b) per un certo lasso di tempo si tralascia il gesto tecnico e ci si indirizza esclusivamente sullincremento della forza veloce, Questo procedimento elimina la barriera senza per altro apportare effetti negativi alla tecnica anche se tralasciata, Tutto old owviamente @ valido per atleti di grande levatu- Generalmente per aumentare la velocita massima occorre aumen- tare la forza dellatleta, entro certi limith pero. Inoltre se la resistenza da vin- cere @ minima, al crescere della forza non corrisponde crescita di velocita, Esaminiamo ora i seguenti 1) movimenti senza carico, 2) movimenti con carico non eleva- to, 3) movimenti con carico elevato. L’aumento della forza influisce in misura notevole sulla velocita di questo cago e influisce poco sugli altri due. Di conseguenza si usano esercizi di forza per aumentare la velocita Per esempio nel salto in alto da fermo la velocita di uscita é propor zionale alla forza, mentre per un giavellonista il cui attrezzo pesa £800 grammi non c'é dipendenza tra aumento della forza e aumento della gittata problemi che si presentano sono due: 1) aumento della forza assoluta, 2) aumento della forza veloce Per il punto 1) si rimanda alia metodica propria dellincremento della forza. Per il punto 2) diciarno che laccorgimento @ quello di ese. quire gli esercizi con carichi non la massima ampiezza del movimen ‘6 Gli eserciz forza influiscono sulla velocita ‘se la. forea, viene mighorata per Io stesso movimento er cu'si vuole ottenere il migiora Mento dela velseta, Cio pestetto un aumento della forza del quadro delfautomatismo tecnico fonda mentale, eioé si mighorano simula- neamenie la tecnica del movimento e la qualita fsiea, Ma's canch, non oltre @ non avere un aumento d velocit si ha addinttura una modi Freazione della tecnica Cerchiamo di spiegare ora per- ché Tulteriore aumento della forza non determina aumento di velocita Aumentare troppo la forza per in crementare la velocita presente de problemi 1) eventuale formazione della bar 2) aumento tale di forza che la resistenza da superare diventa troppo piccola, 3) niduzione della durata e dellam piezza del movimento. Liesecuzione corretta di un movi mento eseguito ad alta velocita & cosa difficile da realizzare. Tra Taltro bisogna adattare la tecnica al nuovo tipo di velocita, Poniamo per esempio che un calciatore aumenti la propria velocita: da quel mo: mento la sua tecnica deve aggior- arsi altrimenty non sara piu in grado di realizzare le cose che prima gli erano natural La tecnica di apprendimento de: movimenti veloci si sviluppa in due modi 1) eseguire 1 movimenti allinizio lentamente, e progredire gradata mente fino a raggiungere il mas simo della velacita, 2) cercare di imparare la tecnica al massimo della velocita Entrambi | casi presentano difet ti nel primo rischia di non arrivare mai al massimo a causa dellinsor gere della barriera nel secondo ¢ ‘difficile appren dere la tecnica perché latleta si deve concentrare su due fattori contemporaneamente, Per nidurre questi rischi occorre quindi ) svolgere lalienamento ad una velocita vicina al massimo (9/10) che possiamo chiamare velocita controllabile, 2) variare Spesso la velocité di esecuzione passando da ritmi lent! a nitmi veloci e richiama della capa. ila sensoriale di distinguere brevi intervalli di tempo, Possiano quindi concludere che pur presentando notevol difficolta © margini minum & possibile incre. mentare la qualita fisica velocita Tratto da W. Zacrorskiy, « Le dello sportivo » gera - Milano. ell hbro delle qualta fisiche » Ed, cio. qualita fisiche d. Atletica Leg 87

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