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Norma 1. Dalle norme in generale. su, Norme e massime d'esperienza, ‘Un uomo passeggia in un giardino, Stimmbatte in un cartello che reca seritto: eB proibito calpestare Faiuolas, Si ferma un momento, Gli sarebbe stato como- do attraversarla per giungore pid rapidamente dalPaltra parte, Ma non Vattra- versa ¢ allunga, se pure a malincuore, il cammino. Intanto, fnito di leggere il giornale, sta per gettarlo in terra, quando ricorda di aver visto un cestino con su serio: ¢Riftutis, Torna indietzo a suo dispettoe ve lo butts dentro, [a un bre- viesimo spazio di tempo il comportarnento ci quell'uomo & stato sottoposto « due snodificazioni di segno opposto dovute a un tegnale eaterno, Nel primo caio & stato indotto a non fare quello che avrebbe voluto; nel secondo, & stata indotto ‘fare quello che non avzebbe voluto. In eatrambi i cai si dice che il omporta- mento @ stato guidato 0 condizionato o determinato o limitato, 0 anche soltento todificato, da Una norma, Pur nella loro estrema semplict i due easi mostrano ‘che una norma pud modifeate il comportamento principalmente in due mod: © ostacolandolo, int inducendo una persona a non fare quello che in assenza della norma avrebhe fatto, o solleitandolo, cio’ inducendolo a fare quello che, in assenza dell norma, non avrebbe fatto. ‘Non ogni modifcazione del comportamento & V'effeto di una norma. Aun tratto si mette a piovere, L'uomo del giardino se ha Vombrello lo apre, se non Tha si metteacorrere per ripararsi sotto una tetoia. uno elaltro movimento che pur modifcano il compartamento dell’ uomo a passeggio non sono Peffetto di una norma ma di un evento naturale che pud essere, of, interpretato anch'esso come un seguale ma ® comunque un segnale diverso da quelli incontrati nella passeg~ giata, Bun segnale che produce il suo effettoattraverso una massima d’esperien- 2a enunciabo in questa forma: «L'ombrello, la tettoa,riparano dalla pioguia». Dalle massime d'esperienza derivano le eosiddette regole teeniehe, I eu formmu~ Jab «Se wuoi x devi; nel caso specifico: eSe vuoi eitare di bagnarti, devi apr reVombrello riparart sotto una tettoins. Lemassimed'experiensa sono genetal~ rente il prodotto della prolungata osservazione di un rapporto di causa ed ef fetto. Da una massima d'esperienze oi ricava una regola tecnica sostituendo al rapporto eauséeeffett i rapporto mezzo-fine (dove la causa ¢il mezzo e Peffeto ilfine). Spesso si usa il termine ‘regola’ anche per designare una norma (ma meno frequentemente il termine ‘norma’ per designare una regola tecnica). L'uso di ‘un termine per 'altro deriva dal fatto che nelie discipline che ei asoupano di nor- ime il linguaggio non & stato rigorosamente codificato ¢ ogni autore usa le parole a suo modo. Sia nel linguaggio commune sia in quello tecnico (semitecnico, si do- vecbbe dire), ‘norma’ e ‘regola’ vengono usati ora come sinonimi ora come ter~ 897 Norma mini con significato diverso, se pure in modo tutt’altro che uniforme. I! proble- ima terminologico non ha importanza, Cid che importa & rendetsi conto della differenza fra le due situazioni: abituslmente quando ai parla di norme esi cerca di individuare e di delimitare la sfera del xnormativoy ei ai riferiaee 2 modifiea- zioni del comportamento prodotte da segnali simili a quelli incontrati dall'uomo rel giardino piuttosto che da segneli come quello che gli ha fatto aprire Tom- bello o Io ha fatto correre sotto [a tettoia, Una spia della differenza sono le due diverse modalitd che vengono impiegate nell'una e nellalra. II non camminare sulle aiuole o il non gettare in terra cartacce b ebbligatorio; aprire Yombrello 0 iT correre sotto la tettoia® mecessario (sulla base, s'intende, del nesso causale frail piovere e il bagnarsi), L’uso indiscriminato di ‘norma’ e di ‘regola! ha anche le sue buone sagioni. Se ci si domanda quali sono le motivazioni per cui una norma & osservata 0 ese jguite, una di queste, e spesso la principale, ¢ un massima esperienza non dis simile da quella da cui si fa derivare una regola tecnica, la massima ciot secondo ‘cui chi infrange una norma va incontro a conseguenze spiacevoll (una multa, una pena, ece.), ¢ dalla quale ef ricava la regola teeniea: ¢Se vuoi evitare la multa, ‘evi evitare di calpestare le siuole o di gettare cartacce in terra. Tale regola non suona diversamente da quell altra: «Se non vuoi bagnarti, devi aprire 'ombrello ‘© rifugiarti sotto la tettoig». Che il primo comportamento sia obbligatorio e il secondo necessario importa una differenza non sostanziale, ma nella forza condi ionante della regola, forza condizionante che a sua volta deriva dalla maggiore minore probabilita della conseguenza spiacevole. Che io prenda una multa se calpesto Paivola non éaltrettanto certo che io mi bagni quando piove se non apro Pombrelio, Tanto & vero che non e’t bisogno che qualeuno mi stia a guardare perehé io mi conform alla seconda regola, mentre non & escluso che io non conformi alla prima se sono sicuro di essere aolo e che nessuno mi veda, Un'altra ragione della frequente confusione fra norme ¢ regole dé fatto che generalmente la presenza di una norma ha per effetto princi certa uniformita di comportamenti, ma lo steseo effetto ha anche la presenza di luna regols, Infatti per chi osserva i comportamenti dallesterno & difficile, per aon dire impossibile, stabilize se 'uniformita dipenda dalla presenza di une nor- ma oppure di una regola. Chi guard dall’alto la strada di una cittd senza cono- seere il earattere e Ia storia dei snoi i, osservanda Puniformita di compor- tamento dei pedoni che procedendo in una direzione camminano tutti da una parte della strada e procedendo in senso inverso camminano dalla parte opposta, ‘non ? in grado di dire se questa uniformith dipenda da una norma che stabilisce che i pedoni debbono tenere la destra (o la sinistra), oppure da un'abitudine de- sivata a sua volta dalla massima desperienza seconclo cui ea lo ciaseuno secondo il proprio versa tutti camminano pit spediti ed evitano di urtarsi (Pur~ tarsi & una conseguenza spiacevale non meno che il pagare la multa). Non & in grado insomma di distinguere comportamenti che sono soltanto regolari da com portamenti che oltre che regolari sono anche regolati. Eppure le dilferenza exi- ste: mentre un comportamento regolato finisce per diventare regolare, non & detto che un comportamento regolate sia anche regolato e sia tale perch€ rego- Norma a8 Jato. Che le donne vadano in chiesa pit degli uomini une regolarita che non di= pende da una norma; che vadano 4 capo coperto, a diferenza degl womnini & Javece un comportamento repolato e quid & una regolaita che dipende dalla presen di‘una norma, Anche Puso lingustico corrente permette di ilevare {Questa dfferenza, Nel primo cago si dice: «Di regola (od norma) Ie donne wane ho in chiewa pid depli tomini»; nel secondo: «E regola (0 norma) che le donne vvadano in chiesa a eapo copertos, La sovrapposizione dei due termi si riveie anche nel fatto che il rapporto fra ‘normale’ ‘normative’ non divers da quel= Intra regolare’c ‘ogolat', Che le donne vadano in chiesa pit degh vomini un fatto normale; che vadano a capo coperto& un fatto normativa. La sfera della norinativita non coincide con quella dalla normalita anche se la prodvzione di ati o fat normativi tende a, ed ha I fonzione di, dar vita a comportament normal. 1.2, Un criterio di distinzione, Di fronte allesistenza di un comportamento regolare, come si rivela Pesi- stenza di una norma? Non si rivela dalla constatazione di una modifiezzione de] ‘comportamento, perché tale modificszione pud derivare, come si& visto, da alti motivi, Non sirivela neppure dal verificarsi di una uniformica di comportamenti in una data situazione perché, come si& pure visto, un comportamento pud esse re uniforme senza essere regolato (o normale senza essere Vesecuzione di una norma). Sorvolando una citta in stato di guerra, mi avvedo che # un certo mo- mento Ia gente per la strada accelera il passo es affetta in snodo eompatto verso un rifugio, Osservando questa serie di comportamenti uniformi dall’esterno non sono in grado di stabilire se si tratti di comportamenti reyolati, cio® uniformi soltanto perché ubbidienti a una regola. Possono esserlo ma possono anche non easerlo, La gente ha accelersto il passo e si ® avviata verso il rifugio perché ha sentito un"esplosione, oppure perché ha ubbidito al richiamo di una sirena d’al- larme? Solo nel secondo caso, il mutamento dell’agire della folla dipende dalPe sistenza di una norma, Nel primo caso il mutamento & derivato dalla paura del bombardamento, mentre nel secondo Ia gente si comporta in quel modo anche se non ha paure del bombardamento (Pesperienza pub aver dimostrato che vi ‘sono stati sinora falsiallarmi), e ubbidisce al richiamo della sirena perché fa ac- ccttato il modello di comportamento di cul il suono della sirena til segnale: AL suono della sizena i passanti debbono entrare nel pit vieino rifugios. Se si po= tease provare in base a dati statistici che al suono della sirena la gente accelera il passo unicamente perché ha paura del bombardamento, il suono della sizena non fungerebbe da segnale di una norma ma da avvertimento ehe si sta verifican- do un certo evento che produce certe conseguenze. D’altra parte, facenda ipo tesi che si tratti di una popolazione educata alla pid supina ubbidienza alle leggi eal pité cinica disprezzo del pericolo, si potrebbe pensare che all'udire esplo= sione essa si sia comportata in quel modo non per paura delle conseguenze ma uunicamente per ubbidire a una norma dei suoi governanti che preserive di rag siungere il rifugio pit-vicino in caso di minaecia di esplosione. %9 Norma Poiché la differenza fra comportamenti regolari ¢ comportamenti regolati non pud essere rilevata dalPosservatore esterno, si ritenuto che il eriterio della distinzione possa essere trovato nell’assumere come rilevante la distinzione fra punto di vista esterno ¢ punto di vista interno [Hart 1961, trad. it. pp. 69-70, 106-8]. Affinché si possa dre che esiate una norms, Hart sostiene, non basta che ciascuno si comport come alts si eomportano, ma oceorre che, se pure non tutti, tuna certa parte di coloro che si comportano nello stesso modo io faccizno perché considerano quel comportamento come un eriterio generale di condotta, un mo~ dello di comportamento, di tutto il gruppo, ¢ nello stesso tempo un punto di ri- ferimento per criticare il comportamento di eoloro ehe non vi si eonformano. 11 giocatori di seacchi non si limitano ad avere P'abitudine di muovere la Regina ello stesso modo... hanno, in pid, un atteggiamento critio ¢ riflessivo nei con~ fronti di questo modello di condotta: lo considerano ciot come un criterio di condotta per tutti coloro che giocano a scacchio [sbid., p. 69). C comprendono la differenza tra il fermare la macchina perch uun corteo, da una frana cadute sulla strada, da un ponte rotto, eoe.),e il fermarla al semaforo rosso o al fischio di un vigile. Tutti la comprendono anche s¢ per Fosservatore esterno si tratta dello stesso comportamento, Perd per compren~ derla bisogna abbandonare il punto di vista dellosservatore esterno e mettersi dal punto di vista interno, Solo da questo punto di vista ci si pub rendere conto che il secondo comportamento @ regolato, ¢ non soltanto regolare, essendo com piuto alla presenza di una norma la quale si rivela proprio perché 'automobilista ‘che siferma ha assunto come modelo del proprio comportamento quel ivi de- sertto. Lo ha assunto non solo per #6 ma anche per gi altri, tanto da reagire ne~ sativamente nei riguardi di eoloro che non si comportano come lui e da disso- ciarsene. Proviamo a porve il problema anche in questi termini: io mi rado tutte le mattine. $i tratta di un comportamento regolare o regolato? Dipende: se mi rado per abitudine, perché lo fanno ttt, un comportamento regolare; se mir. do perché considero il radersi come un modello di comportamento che accetto come obbligatorio, e me ne valgo anche per disapprovare coloro che non si ra~ ddono, un comportamento regolare perché regolato, un eomportamento ehe ri= vela Pesistenza di una norma (in questo caso di una norma sociale, eio® di una norma che appartiene alla categoria dele norme la cui sanzione 2 appunto la di= sapprovazione del gruppo). 2, I discorso normativo. 2.1, Tipi di discorso. Parlando dell'uomo nel giardino ho detto che ha incontzato certi segnali, I messaggio contenuto in una norma pud essere cormunicato attraverso differenti specie di segnali. Basti pensare alla segnaletica stradale e alle precise convenzioni che Ia regolano. Ma in generale Ie norme vengono espresse ¢ comunicate attra- voreo il linguaggio, ciot mediante enunciati parlatio seritti di cui lesempio ti- 4 Norma 88 pico sono le leggi di uno stato (la ¢ Gazzetta uffcialev che eontiene le leggi dello stato italiano & un testo linguistico). Da quando del problema del «normativos tha incominciato ad occuparsi Panalisi del linguaggio, da quando ciod si ® evi- Juppato il cosiddetto approccio linguistico alla sfera del normativo soprattutto per opeta della filsofia analitica, si venuta costituendo la categoria generale fel discorso normativo, alerimenti detto prescrttivo, precettivo, diretivo, pra- tico, ec., come un tipo di discorso che ha certecaratterstiche e come tales die stingue dagli ate tipi di discorso. ‘La tipologia delle varie forme di discorso & molto riceae muta secondo i cri~ teri ¢ i punti di vista prescelti, Mente i linguisti si mettono dal punto di vista della stessa struttura dela locutione (si veda Particolo « Discorso xin questa stes- ta Enciclopedia, § 3), gli scienziati socal ivi compresi i giuristi, hanno dato la preferenza alla funzione che i vari tipi di discoreo svolgono nella comunicazione. Rispetio alla funzione ls tipologia pid accolta & quella che distinguc il discorso prescrttivo da quello descrittivo, altrimenti detto assertivo, dichiarativo, cativo, teorieo, ece., e da quello espressivo. Questa tripartizione & fondata aul- TVidea che il linguaggio svolga tre funzioni principali: a) rappresentate o descri- vere corti stati di cose, dave informazioni,traemettere eonoscenze (#uel amo del tago di Como...»); 5) influie sul comportamento altrui, guidare, dirigere, re- xolare, controllare, eve, agione (+ Questo matrimonio non sha da fare, né doma~ ni, né mais); c) palesare,rivelare, trasmettere stati @’animo, suscitare sentiment, provocate reazioni emotive («Addio, monti sorgenti dall'aeque...1) I prototipi, 0 i tipi puri o ideal, di queste tre forme di discorso sono il discorso scientifico, i discorso legislativo, il discorso poetico. Di fatto perd nessun discarso si trova allo stato puro: per fare qualche esempio, una eommemorazione & una mescolan: i proposizioni descrittve (sulla vita € Vopera del commemorate) ed espressive (tendenti a suscitare ammirazione per le opere compiute, indignazione per i tor- Ai subiti, dolore per la morte precoce, ecc.); una predica combina proposizioni espressive (¢Quanti aflitt attorno a noi!s) con proposizioni prescrttive («Date Vobolo per soceorverlis); un'arringa mescola Pinformazione sulla figura morale c intellettvale deimputato con la morione degli affetti, per giungere alla richie~ sta di assoluzione, che® un modo d’influenzare la condotta det giudici, Afinché Valtro si risolva « seguire la prescrizione non sempre & suffciente che ascolti la pura e semplice enuinciazione di essa, Talora & necessario che conosca cert fat per cui occorre dargi aleune informazioni, e che desideri certe eonseguenze, 0 te pud essere opportuno suscitare in lui sleuni sentimenti. Quando dico « Devi andare ditto» e aggiungo «La chiesa tin fondo alls stradas, rafforze la prese zione con una informazione. Se ico «Fa F'elemosina a quel poveretto. ¢ aguiun- igo «Com? triste Ia miserial, rafforeo la prescrizione con Vespressione di wn. Sentimento, La mamma che dice al bambino «Mangia» e poi aggiunge oF latte f poi ¢Com’® buonol + rafforaa a prescrizione con un'informazione e con una frase espressiva, [legislator rieorrono abitualmente all uso di discorsi deserit vied evocativi per dar maggior forza ai loro precetti. Quando un governo emana luna legge destinata ad aggravare eli onerificali probabilmente avra curs di pi gare attraverso il telegiornale di Stato le ragioni del provvedimento dando 881 Norma formazioni sulla situazione economica ed eventualmente di suscitare uno stato 'animo favorevole al nuovo sserificio facendo appello a valori, quali, secondo le circostanze, interes collettivo, la giustia sociale amor di patra, eee. Una volta considerata la funzione come il eiterio principale di distinzione fra i vari tipi di discoreo, alcuni [Hare 1952, p. 19) ritengono che essi si distinguano anche in base al diverso modo con cui ia loro funsione pub dirsi ademapiuta, eiok in base al criterio con cui si verfica Padempimento della funzione. Un'assersione si dice adempiuta quando colui cui & diretta vi assente, ciot crede che sia vera; ‘una prescrizione, quando il destinatari Ia eseguisee, erede che sia giusta o buo- na 0 opportuna, o ancke soltanto legittima; un'espressione, quando il destina~ tario vi consente, nel senso di con-sentimento, da con-sentie, o sentire insieme, cio quando prova quella emozione ehe con quella frase si intende suscitare, criterio funzionale ha riguardo alla dimensione prammatica del linguageio. ‘Ma il linguoggio pub essere analizzato da molt altri punti di vista, Attenendosi alla nota tripatizione fra aspetto prammatico, semantico, sintattico, del linguag- gio, si pub ora aggiungere che Is caratterizzazione del diseorso prescrittvo in bi- fe alla funzione, cio® con riguardo allsapetto prammatico, dipende dalla consi- detazione che una caratterizzarione secondo le atte due dimensioni va incontro a noteroli dificlta o€ alla fine impossbile, Rispetto alla dimensione semantica, secondo wn’opinione, le asserzioni si distinguono dalle preserzioni perché delle prime si pub dire che sono vere o false, delle seconde no. Dinandi allasserzione 4 Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno..» ha senso domandarsi se ia vera o false. Di fronte élla prescrizione «Questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mais, non ha aleun senso domandarsi se sia vera o fala, an- ‘che 5 ha senso domandarsi se sia vero o falso che sia stata in quella circostanza «da quella persona pronunziata II discorso prescrittivo non & un discorso die si possa predicare la veritho lo falsit8. Ma allora quale predicato gli si pud atte buire? Ii problema pu essere posto in questo modo. Vertac falsita sono i predi- ‘ati in base ai quali un‘asserzione viene approvata o respinta. Quali sono i pre- il permesso di fare che nega un comando di non fare, € «facoltativo il permesso di-non fare che nega un comando di fare, Che in una certa zona la czecia sia permessa vuol dire che non é proibits, che nel piano di studi di uno studente universitario una ma- teria sia facoltativa significa che non é obbligatoria. Una prova della sussidiarietA delle norme permissive si pub ricavare osser- vando che sono possibili sistemi normativi composti soltanto di norme impera- tive 0 positive o negative, mentre non si danno sistemi normativi eompasti sol- tanto di norme permissive. Cid dipende dal fatto che isistemi del primo tipo non ‘escludono comportamenti che non siano né obbligatori né proibiti perché vale ‘sempre la massima generale che tutto eid che non & proibito o obbligatorio & per~ messo (nel senso debole della parola); e queste massima vale sempre perché non si da di fatto, ed & anche difficile concepire, un sistema normativo in cui tutti i ‘comportamenti possibili siano 0 comandati o proibiti. Non @ tale nemmeno la ‘morale rigoristica, la quale pure ¢ caratterizzata dalla massima estensione dei co- mandi e dei diviet, e eid nonostante non esclude comportamenti leit, il che non vyuol dire moralmente indifferenti (Ia scclta fra eastita © matrimonio non & mo- ralmente indifferente ma i due eomportamenti sono entrambi leciti nel senso che ‘non sono né imposti né proibiti). Un ordinamento in eui tutto eid che non & vie~ tato & obbligatorio e viceversa, & Pideale-limite (negativo) dello Stato onnipo- tente, onnipervasivo, totale, oggetto di satira di fosca congettura per la sua as- surdita. Tutt'al pid vi possone essere sistemi normativi di tipo autoritario, nella ‘eui categoria rientrano le cosiddette isttuzioni total, come il carcere, il campo di concentramento, i! manicomio; eono istituzioni dove non vi sono 0 sono rie dott al minimo i comportamenti permessi in senso debole, dove un comporta- mento per essere permesso deve essere espressamente previsto da una norma permissiva, ed esistono quindi eoltanto permessi in senvo forte. Senza andere ‘oppo lontani, nel rapporto fra genitoriefigli spesso la famiglia assume la figura di un sistema normativo di questo tipo. Suonerebbe strang che aun padre rim= proverante il fglio di essere andato in piscina, il figlio rispondesse Non me Pavevi proibites, Ci si pd immaginare facilmente la risposta del padre autori- tatio: ¢Potevi andarc, sf, ma col mio permesso . Una risposta di questo genere 893 Norma + tipica di un sistema in cui vi sono permess soltant in senso forte, in eui cio’ lun comportemento per essere permesso deve essere previsto a una particolare norma permissiva Perché si potesse dare un sistema normativo composto coltanto di norme issve bisognerebhe immaginare un ordinamento in cui Ia norma generale fosse,anziché oF permesso tuto eid che non & proibitor, ¢F proibito tutto cid che non & permesso.. Se un ordinamento di questo genere esistesse, accanto alla distinzione fra permesso debole e permesso forte ci sarebbe anche la distingione fea obbligo debole e obliga forte, Ma questa distiione non & mai stata fattae non & mai stata fatta perché non & necessaria. Non & necessaria per~ ché gli obblighi sono sempre fot ei’ esstono soltanto se sone previsti expres samente da una norma. La questione pud essere posta anche in questi termini mente, come si& detto, la unzione principale delle norme permissive ¢ di an- nullate 9 Timitare norme imperative, non vale I'afermazione inverse che la fun- tone principale delle norme imperative sia di annullareo limitare norme per= missive. Anche se si pub dare il caso che una norma imperativa venga introdot- ta per svolgere questa funzion, si tratta per le norme di questo tipo di una fun- zone secondaria, In generale Femanazione di norme imperative si verifiea in una situazione in cu la sfera della permissivid da Hmitare non ® costituita da per- messi in senso forte, ma 2 costtuita da permessi in senso debole, coe da quello stato di genersle mancanza di norme che pud essere chiamato «avomia». L'ipo- tesi hobbesiana dello stato di natura, da cui nasce per antitesi lo Stato civic, & {quella di uno stato permanente di anarchia, che & tale non perche sia regolato ‘danorme permissive ma perché non & regolato da aleuna norma, esintende da aleuna norma imperativa, pid esattamente da alcuna norma imperativa efficace ‘che gli individui viventi in quello stato siano tenuti a rigpettare. Non mi riulta che sia mai stata fatta 'potesi opposta, cio ehe lo stato di natura sa stato con- cepito come stato naturale di soggezione, in cui vi sarebbero obblighi, secondo la terminologia corrente, debol, etl passaggio da uno stato di natura snomico a uno Stato civile nomico sia stato concepito come il passaggio da uno stato di sog- xetione a uno stato regolato da norme pecmissive, in altre parole che il passsgyo dallo stato di natura allo Stato civile sia stato concepito come pessaggio, anziché ‘da uno stato di permisivit in senso debole a uno stato di obbligatoriet in sene 0 forte, da uno stato di obbligetorieta in senso debole «uno stato di permissivita in senso forte 3.6 Norme attributive, Continuando Ia sua passeggiata I'uomo nel giardino s'imbatte in una panea con su scritto: «Riservata ai mutilatie agli invalidis. Che specie di norma &? A prima vista non sembra né un comando né un divieto, Non si pud dire neppure cho sia una norma permissiva nel senso illustrato poc'anzi, di una norma cioe che faceia venire meno un imperativo precedente. Se mai limita non un imperative rma la facolti generale (il permesso in senso debole) di sedersi sulle panche dei siardini pubblici. Vediamo un po’: qual &effetto di una norma di questo gene Norma 894 re? Lo stesso linguaggio comune suggerisce, il linguaggio tecnico conferma, cche Peffetio di quella norma @ una situszione che viene chismata edirittos (nel senso di diritto soggettivo), ed & non una facolth qualunque bensi una facolta protetta, nel caso specifico, Ia facolti dei mutilate degli invalidi di sodersi su ‘quella panea ad esclusione di tuti gli altri. A questo punto bisogna rieonoscere. cche accanto alle norme irpperative e @ quelle permissive dabbiamo far posto a un altro tipo di norme che si possono chiamare (ma qui il nome ® meno corso Tidato) cattributiveo: Ia loro funzione infatt di attribuire a coloro cu sono in- lirizzate una facoltd esclusiva di fare o di non fare aleunché, facolta che altri- ment, cine senza quella norma particolare, non avrebbero. Norme siffate si trovano in tutti i sistem: normativi e non soltanto nel diritto, Se i soceorrono. csempi trati dal diritto, ei) dipende unicamente dal fatto che fea i diversi sistemi normativi il dirito & quello che & stato pitt langamente ¢ ampiamente stdiato per opera di quel ecto di esperti commentatori di norme che & il cto det giurst. Bsempi di norme attributive in altri sistemi normativi: Ia regola del gioco delle carte che attribuisee il ditto di iniziare il gioco a chi soopre la carta pit alta, ola regola del gioco del ealeio che attribuisce il dirtto di seegliere i eampo sl capita- no della squadra favorito dalla moneta lanciata in aria ‘A prima vista ladifferenaa fra le norme attributive ¢ quelle imperative appare nettissima: mentre queste yengono osservate 0 eseguite, nessuno oserebbe dire che V'invalido sedendosi su quella panca esegue o csserva la norma, ma si dice che se ne serve, la utiliaza, ne trac vantaggio. Ma si tratta davvero di un genere di norme eos diverso da oscurare o eddirittura cancellae Pilea ehe ci siamo fat- tasin qui della Fanzione primaria, se non eselusiva, ehe le norime hanno di con- dizionare il eomportamento? A ben guardare, la norma che autorizza gli invalidi i mutilatia sedersi su una panes a loro rizervata avrebbe potuto benissimo es sere riseritta in questo modo: «E vietato a coloro che non sone né invalid né mu- tilati di sedersi su questa pancas. Si ponga mente, per converso, alla norma che troviamo cosi spesso sul nostro cammino: « Vietato V'ingresso ai non addetti ai layorie. Non avrebbe lo stesso significato normativo una norma eos! concepita: #Sono autorizzati a entrare soltanto gli addetti ai lavoris? La ragione della con- vertibiliti sta nel fatto che divtto e obbligo sono concetti conversi nel senso che uno non pub essere definito indipendentemente dall’atr0, come padre ¢ igo, € pertanto possono essere convertiti'uno nell’alto, onde il dire che Tio ha un. obbligo nei riguardi di Caio equivale a dire che Caio ha un dirito nei confront di Tizio (cast come il dive ehe Cimone & fighio di Milziade equivale « dire che Milzade @ padre di Cimone). Insomma, la dove una norma regola rapporti in- dividual, ta la norma attributiva rivolta al soggetto ativo del rapporto e la n mma imperativa rivolta al soggetto passivo, solo Tenunciato, aon il signtieato, & diverso, o,altriment, lo stesso signifcato normativo pub essere expresso con due enuneiati diversi, Se't vero che la presenza di norme permissive non confuta la funzione primaria delle norme, che & prescrittiva, lz presenza di norme atteibue tive non solo non la coafuta, ma la conferma, in quanto Pattibuzione din dirit~ to ha effet soltanta se esiste Vobbligo correlative, Ia dove la narma attributiva 2 accompagnata, non importa se espressamente otacitamente, da una normna pre= Bos Norma scrttiva, La norma che autorizzagY'invalidi ei mutilai a sedersisu quella panea non avrebbe effetto, e quindi non avrebbe aleun significato normativo, se non implicasse Pobblige di non sedersi da parte di vutt gli alr 3.6. Norme che attribuiscono poter Non si pud negare che Ia esi secondo eui il dovere & Toperatore deantico fondamentale da cui tuti gli atsiderivano 0 cui eorvispondono incontra spes- so delle difcoltd ext & stata fatta oggetto di frequent eritiche e confutazioni Ogni tanto qualeuno scopre o erede di scoprire norme che non sono prescrttive 9 non sono ridueibilia prescrizioni. Cos & stato sostenuto che il dure tutte fe rorme a norme che impongono obblighi& la udistorsione che viene pagataal- Teale irraggiungibile) della cuniformita» [Hart 196s, trad. it. pp. 48 agg]. Chi haa fatio questafermazione Tha chirita con latest che aecanto alle norme che impongono obblighi, 0 primarie, vi sono in tuti gli ordinamentigiuridiel (ma ton solo in quelli) norme che attribuiscono poteri,o sccondaric, le quali hanno tuna funaione bea diversa da quella di costingere a fare o non fare aleunehé, per~ che la loro funzione specifica @ di «fcilitare gli individ nella realizzazione dei loro desideri, Tali sarebbero tanto le norme che atsibuiscono poteri privat, eo- re il potere ai fare testamentoo di contrarre matrimonio, quanto quelle che at- twibuiseono poteri pubblci, come il patere di emanare norme giurdiche o potere legislativa, il potere di pronunziare sentenze per risolvere confit interesse 0 potere giudiiaro,e il potere di compere ati amministrativ o potere eeccutivo. ‘Queste norme che attribuiscono poteri sono state chiamate anche norme di competenza, ugualmente distinte in norme dell'autonomia privatae in norme dellautorita publica [Ross 1968, trad. it. p. 203). Perd lo tessa Rose ha avuto cura di avvertie sin dainizio della sun classificazione molto artiolata che Ia modalith dell'obblige & pur sempre la modalita fondamentale,e che qualunque norm di competenza pud essere trasertta come norma di eondotta mentre non # vero il contraio. Lasciando per ora da parte le norme ehe conferiseono poter pubblic, le nome che conferiscono poteri privat, come quello di fae testamen- {0 0 di contrarre matrimonio, sono normne preserittive nel senso pieno della pa rola perché la loro funzione & di stabilire come l'agente debba comportarsi per ottenere certi effetti giuriici, per esempio che i suoi beni siano effettivamente ‘rasmessi secondo la sua volont o che anione con persona di altro sesso sia tie conosciuta come matrimonio. Le norme dell'autonomia privata apparteagono alla categoria degl imperativ ipotetii (e sono anche state chiamate role final), vale a dire sono norme che preserivono quali sono i mezzi che debono essere adottati per ottenere un certo scopo. L’art. 602 de codice civile secondo eu! il testament olografo deve essere scritto per intero, datato e sottaserito, preserive quali sono gli atti da compiere per ottenere un certo rieultato, e pud benissimo essere trascritto sot forma di imperativo ipotetico o di sazola finale in questo modo: 1Se vuoi fare un testamento olograto, devi seriverl per intro, datarlo © sottoscriverlos. Come tutti gli imperativi ipotetici, le norme che nel dicitto re- zgolano la sfera delPautonomia privataricevono la Toro forza vincolante non gid Norma 896, dda una sanzione pet Ia loro inosservanza ma perché Is loro inosservanza preclude il roggiungimento del fine. Per chi viola un norma imperativa per eccellenza, ‘come sono generalmente gli articoli di un codice penale, In conseguenza spice vole pud essere qualche anno di prigione, ed & una conseguenza che per essere prodotia deve essere prevista da wn'altra norma del sistema, Per chi viola una norma ipotetica, come quella ehe prescrive le formaliti richieste per fare testa- mento clografo, Ia sanzione, se si vuole usare ancora questo termine, ma molti ron lo titengono opportuno, ¢ la nuit delatto, vale « dire Ia mancata prod ici che con quell'atto agente si proponeva di conseg lea che norme siffatte sono norme che eonferiscono py teri, purché una definizione di questo genere non faccia dimenticare che questi poteri non sono nallaltro che It conseyuenza dell'aver compiuto cert atti in ot- femperanza a eerte preserizioni Le cose si complicano quando si affronta il problema delle norme che con- feriscono poteri pubblici. Suonerebbe un po’ strano ridurre le norme costitu- ziomali che regolano le modalits per la formazione delle leggi a norme ipotetiche di questo tipo: «Se que signori, detti deputati che siedono in quella sala, deter parlamento, vogliono fare delle leggi,ciot emanare norme provviste di certi ef feiti giuridici (ei qual il prineipale & Pobbligo di ubbidirle de parte di coloro cai sono rivolte), debbono adempiere a questa o 2 quella formalitt», Per® non & altrettanto strano che norme costituzionali sulla formazione delle loggi, come quelle clencate nella sezione TI del titolo I delle Costituzione italiana vigente, vyengano collegate a una norma prescrittiva fondamentale come Part. 54 che im- pone a tut eittading dé osservare le leggi cin particolare ai publi! funzionari Gi sdempierle con diseiplina e onore, cio ad una norma che, stabilendo quale sia Peffetto degli atti compiuti mediante quelle formaliti, permette di interpre- tarli come att istirutivi di un potere pubblico, Consideriamo il easo pid sempli- ce, quello delle norma costituzionale che isttuisce il potere legislative di un 150- narca assoluto: ¢Quod principi placuit legis habet vigorems. Padronissimi di dire che & una norma che eonferisce un potere. In realtA essa b perfettamente convertible nella norma imperative sesond cu tutii sudditi hanno il dovere di fare cid che il xprinceps» ha voluto, 447. Norme eoatttive Ancor pi recentemente, nelle strminato pacaggio delle nore 2 stata re taglate a figura delle mone ettaive [Caresterra 1974), deine come norme 1TSuretet'nondipende da un comportrento che sy, ¢ pub anche non s- gait, ala pressions, mn & teostaton (donde it nome) dietamente dll ores al momento seco dell sua entata in vigore. Per ecinpi, Fart 0 dl Dungy 19yache die Liars too del code penale¢ abrogate, on preserve iT model 1 Gomportanento ebrogaziones wun fotor ef eventual deta taro ma abrogaelertvamente ls aoa in queatone nel momento sexo inc aMfemma di ebfogera, Un alto eempio: Tate 4g del codce civil secondo et ‘Ea moglc che ton logement epaats hei domilio del masiton tom pre 897 Norma serive o permette nulla alla moglie, ma semplicemente stbilisce, eosttuisce, uno stato di fatto. L'dea delle norme eosttutive & stata suggeritadall’ayvernto riconoscimento degli att linguistic’ deti performativ in cul dite &fare (How to Do Things with Words, come suona il titolo dell opera di Austin [1962] eu ci lito si fa viferimento per Vanalisi di questo genere di at linguistic’). Quando uno dice sPromettos, 0 «Seommettos, 0 «Mi seuso9, 0 «Battezz0 questa nave Regi- na Elisabetta, fa qualche cosa col semplice fatto di dila, perehé Paione con- siste nonin un fare ma in un dite, o ps. precisamente tutta 'azione di seotmet- tere; 0 promettere, 0 battezare, sta nel dice «Scommettot, «Prometton, ¢Dat- tezz03. Quando dico «Mangio una melas, compio con le parole un’azione ben diversa da quella di mangiare una mela, Se bas tase ire emangio® per compere Pazione del mangiare il problema della fame del mondo sarebbe presto risoto. Quando invece dico «Seommetto®, non indico Tazione dello seommettere ma compio tutta azione in cui consiste la scommessa. L’azione della soommessa consiste nel dire «Seommetto», & un'azione verbale, Cost il sostenere che la nor- rma che ne abroga un'altra & immediatamente costtutiva dell abrogezione deriva dal considerare sabrogares in quel determinato contesto come un performativo, Tazione dellabrogare come ssolta nel dire che una determinata norma viene abrogat Anche sul? autonomia delle norme costtutive coal definite si potrebbe forse sollevare qualche dubbio. E proprio vero che dicendo che quella tal norma & abrogata il legislatore ha inteso cancellae immediatamente quella norma? Non si pub interpretare Pespressione +b abrogatas come una preserisione rivolta ai destinatai della stessa norma, in partcolae ai giudic, che sino alloraerano te- ‘uti ad applicara, a non considerarla pi come un modello di comportamento? B vero che Part. 45 del codice eivile non preserive nulla alla mogle, ma perché non pub essere considerata, dal punto di vita di tutti coloro che dovranno com piere att elaiv alla sfera dei diritti di quella moglie, una norma che prescrive i recepitari a quel domicilo enon ad altri? dificleeapire quale sal differenza fra questo art. 45 ¢ una delle tante norme che stabiliscono in date eircostaze ‘appartenenza din bene a una persona piuttasta che a n’atrs, Si pub ben dire che sono norme costtutive nei riguardi di quel soggett, ma eid em tog che siano prescrittve nei riguardi di tuti gli alti soggeti che ono tenuti a rispetta- re Pappartenenza di quel bene @ quel soggetto cos{com’® stato tcostituitor da (quella norma, Rispetto alle norme costitutive un’altra dificolta nasce dal fatto che a tessa ‘spressione viene ueata anche in un signficato in parte divers, Mi rifersco alla distinzione fra segole cositutive ¢ rgole regolanti proposta da Seatle (2965). © anche da Ross [1968, rad. it, p. 110). Per uregole regolantiesintendono quelle regole che regolano forme di comportamento gi eslatenti in precedenza ind pendenicmente dalle regole; per regolecosttutive, quelle che ereano o defini scono una forma di eomportamento che non esiste di per se stesso al di fori del- la regola, Per torare ancora una volta all'uomo del gisrdino, il camminave sulle aiuole oil getarecartace in terra un comportamento che east indipendentee mente dalla regola che proibisee uno e I'sltroatto. Lo scopo infati di quelle re- Norma 898 ole non 2 di costituite o definite un comportamento ma soltanto di guidato, li Initatio, appunto aregolaro« (donde il nome di tregolantis). Le regole deli seac- chi, al conteario, aon si limitano a segolare il modo di giocare, ma definiscono cert comportament, per esempio che il eaallo deve muovere in un certo modo ¢ la regina in ua altro, a euiesiatenza dipende eschusivamente dallexistenza di {quelle regole, Mentre gli uomsini passeggiano nei giardini buttano eartacce an- che prima che esista una regola relative al passegwiare nei giardinic al buttsre cartzcce, gli uomini spostano il cavallo 0 le regina nei modi prestablit unica mente perché c' una regola che stabilisce come il eavallo¢ la regina debbano ‘miuoversi. Nessuno muove il eavallo in un certo moslo se nan per giocare a seae~ Chi, Se To muove in quel modo al di fuori di una purtita compie un‘azioneo senza Senso oppure avente un significato completamente diverso dalla mossa del gioco ‘degli scacchi, cine dalla mossa isttuita da quella regoa, ‘Le regole de giochi vengono dette costitutive in un senso diverao dll no me di cut st parlato poclanz, che sono state chiamate costitutive rispetto agit cfftt, ci’ in quanto Ia modiicazione di uno stato di cose non dipende da un comportamento ultcriore previsto dalla norma ma é Ia conseguenza immediata Cella norma stessa, Nel senso di Searle le regole costtutive vengono cosi deno~ sminae rgpetto allo steseo comportamento che & oggetio dela rela perché & la tessa regola a creare quel comportamento. In questo senso le norme cositutive rispetto agli effetti sono anch'ese norme regolanti; nel senso precedente, le re- gole costitutive di Searle sono anch’esse norme preseritive, In patticolare, con fiferimento al diritta, come si possono distinguere norme costitutive © norme preseritive nel primo senso esaminato di norma eostitutiva, cos si possono di- inguere regoleregolantieregole costitative, nel secondo senso di rego ca tutive, se ef acoglie la distinaione ci Searle ta fati brut come passeggiare e fatt isttuzionali come sposarsi. La norme che proibisce il fatto bruto di ealpe- stare le nigole & una regola regolante; le norme che regolano il fatto istituzionale ‘mnatrimonio» sono costtutive. Mentze & possibile descrivere il comportamento regolato dalla prima norma in termini di fatti brut non & possibile compren- dere che cosa sia un matrimonio slo rcorrende alla descrzione di fatti Dra (f= Sie, biologic, psichie), ma occore far siferimento alle regle che ne accompa ‘gnano la celebruzione e che come tai e perché tai sono regole costitative 328, Norme di seconda istanza, ‘Le norme appartengono all'universo della cultura (nel senso antropologico del termine) di una determinata societd. Sono un prodotte, pitt o mene sponta neo, pitio meno cosciente, pit o meno artificiale, della vita associata (anche se vi sono norme individual, norme cio® che un individuo da a se stesso), Come tali, le norme regolane comportamenti ma sono esse stesse il prodotto di comporta- menti, cio’ appartengono allo stesso universo della condotta umana in societa ‘cui uppartengono i comportamenti che esse regolano. Al pari di tutti gli ati uma ni (Ge pure soltanto, come si detto, gli atti possibili), anche gli atti che produ ccono norme postono essi stesei essere regolati da norme, Il che yuol dire che in 899) Norma ‘ogni socita, oltre alle norme propriamente dette, che dora innanzi possono dit sinorme di prima istanza, vi sono norme di seconda istanza o metanorme, la cui funzione & di regolare quei perticolari atti umani che sono gli atti produttori di norms. Lo studio di queste norme® recente, anche se gid alla fine del secolo scor- 80 nel campo specifico delle norme ginridiche erano state rieonoseiute da un giv rigta (Zitelmann), che aveva coniato Vespressione, a dire il vero non fortunata, di ediritto sul ditto», ‘Nella vasta categoria delle metanorme se ne sono idemtificate e analizzate s0- prattutto duc specie: le norme che rogolano fa produzione delle norme primeric (Chiamate anche norme secondarie), e le norme iterate [Nei sister normativi complessi, come sono gli ordinamenti ginridici, oltre alle norme di condotta delle varie specie sinora analizaate vi sono norme che sta- biliscono le modalta mediante Ie quali tuna norma deve essere prodotta per pater cexsere accolta come norma valida del sistema o per essere modificatao eliminata. Inalire parole, un sistema normative complesso si svolge attraverso opera ni come la produaione di norme nuove e la modifiewzione 0 cancellazione delle vecchie, che sono regolate da norme dello stesso sistema. Nel dirtto sono consi derate norme secondarie in questo senso quelle che: a) regolano le procedure per Ja formasione delle norme nuove dell ordinamento, come le norine costituziona~ Hi che regolano Pattivita degli organi legislativi o le norme dle dirito civile che regolano Ia formazione di quelle norme private ehe sono i contrat; 6) fissano i limit i vaidit delle norme del sistema nell spazio nel tempo} c) stabiliscono tun ordine gerarchico tra le varie fonti del ditto in modo da permettere Pidenti- ficazione della norma valida in caso di eontrasto fra norme dello stesso sistema, come Part, 1 del codice civile (Disposizioni sulla legge in generale), nel quale sono elencate in ordine di autorita deerescente le fonti del dirito italiano, o gli artt, 3 4 sui regolamenti, art. 8 sugl us, art. 25 sulPabrogazione delle leg. Per norme iterate s'intendono le norme che impongono tna certa diseiplina allfatore delle norme primarie (Opfermann). Sono quelle norme che non si I- mitano, come le norme secondarie, a stabilire le modalita per la produzione di norme valide del sistema, ma stabiliscono limiti al contenuto delle stesse norme prodotte secondo quelle formalita: iterate nel senso che P'una o Paltra delle mo- dalita deontiche (che sono Vobbligatorio, il proibito el permesso) si presenta due volte, come nel celebre slogan che comparve sui muri della Sorbona durante Ia rivolta del "68: «f vietato vietares, Una volta accettata Ia tripartizione classica delle norme in comand, divieti e permessi, ai possono avere vari tipi di norme iterate, come: a) norme che comandano di comandare (cost Part, 34 della Cost tuzione, in cui il costituente comanda al I i are leget cche rendano obbligatoria istruzione); 6} norme che proibiscono di comandare (art. 27 della Costituzione, che proihisce al legisltore ordinario di imporre a pena di morte); c) norme che permettono di comandare (il che avviene in tutti

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