4.
din altra condizione di compatibilita’ statica,dae
terminante per le travi appoggiate e’ ta verifica al
taglio -aghi -estremi, dove l’altezza h* deve essere
maggiore di quella che corrisponde al massimo vaiore
cammissitile imposto dalle norme per ia sollecitazio-
ne tangenziale:
"
Dia
In nota (*) si riporta lo sviluppo di un esempio
41°) ESEMPIO ‘NUNERICO
Assumendo i seguenti walori:
3 tm = 500.000 kgca Gy = 2000 kgcm” ; b= 20 cm
f
7800 kem = 7800 -30
B000-2 m= 8960 «107
= BOL ke sk = 15 7- 123 -
numerico dal quale si trae un risultato di un certo
interesse; infatti per gli assegnati valori dei coef
ficienti, L’altezza piu’ economica della trave-risul
ta di 18,5 cm, il che orienterebbe senz’altro il pro
gettista ad adottare travi a spessore.
Infatti quando il risultato teorico indica come
altezza h* piu’ conveniente un valore di poco diver-
so dello spessore s del! solaia, e’ intuitivo che
e’ senzialtro conveniente assumere L’altezza pari ad
s . Si puo’ al massimo determinare di quanto. il co-
sto C aumenta teoricamente per il fatto che se’ di-
versa dal valore h* fornito dal procedimento ~
Puo’ anche bastare a tale scopo un esame qualita
tive dell’ anaamento della curva in prossimita’del mi
nimo: se essa presenta ivi piccola curvatura, ed if
valore di s e’ di poco discasta da h* si ottiene per
s un lieve incremento del costo, certamente bilancia
wooden *= iooo-10"* fen? ;
@= 1,5
loo =7=1000-10°* &em* ; B= 1,5
= 0° (trave in. vista)
2¢ 2ac c
: {v8 er, 246tep :) 7 5
VP eb e,> c,6
wife 2x1000X107 “x1, 5 : 2x1, 5x1000%107 “) 3
= Bs = «
8000X10 °x20 _ g000x10° °x20 .
Te
we Vtect Se. \ 7800 X10 exeszea _
0,9 > of C 0, 9% 2000800010 .
+ 00.000
98
= 18,50 cm.~ 124 -
to dai vantaggi che repentinamente si determinano. pas
sondo da una cassaforma discontinua ad una cassafor-
ma piana.
Occorre infatti sempre tener ben presente che il
procedimento innanzi svolto ha carattere qualitativo,
non essendosi tenuto conto in modo esatto di tutti i
fattora che i ffettivamente intervengono nel costo.
Nel caso che si e° considerato risuiterebbe poi
che La condizione r'> r non sarebbe rispettat
nel
campo dei valori normalmente ammissibila per le sol-
fecitazioni ail che orienterebbe ancora La scelta ver
so la trave a spessore.
4.5 Pisnosizione delle armature nelle travi emergenti.
43 1 - Problemi'counessi alla presenza di "sagomati"
In Italia la disposizione piu’ usuale delle bar-
re metalliche nelle travi in cemento armato e’ quel-
la idlvstrata dalla fig 4-8a che
HF oi verticali
pisni verticali
in cui e’conte
nuta le sagoma.
de diritti
in altez-
za La posi -
zione del fon-
do e quella del
—hracein
Fig. 4-9 »)7
ne nel caso, abbastanza ftrequente, che il numero del
Je barre sia tanto elevato aa doverie disporre, per
al rispetto degii interferri, in piu’ strati o "regz
stri', E’ evagente che per le barre appartenenti ai
diversi registri, le altezze delie sagomature debba
no essere diverse tra Joro. Per una accettabile ese
cuzione occorre anche studiare preventivamente !’ubi
cazione delle singole tarre nella sezione trasversa-
Je della trave essendo artficili, e talora impossibi
li, an fase ai montaggio (fig. 4-9 b),deviazioni tra
sversali dei segomati dal proprio piano di giacitu-
ra.
~E! poi ada tener presente che in un edidiczio mul
tipiano, dotato di iano tipo, Le rastremazioni dei
pilastra obbiigano a spostare gradueimente la posi -
zione delie sagomature ai vari piani per un raziona-
le assorbimento de! regime flessionale e tagliante in
prossimita’ del pilastro. Cio’ richiede specifiche in
dicazioni nel "sagomario" delie armature. Ne risulta
sostanzaatmente imficiata la possibilita’ di utiliz-
zare il concetto ai p2zano tipo perche’ia continua va
riabilita’ aelle dimensioni delie armature e° in con
traddizione con la unificazione e la ripetizione al-
Je quala tenderetbe tale concetto (f1g. 4-10)
Inoltre in pratica. per rendere possibile il mon
taggio dei segomati la staifa al banco si realizza
aperta (v fig 4-11) e si raggiunge la iorma chiuse
solo an un secondo momento picgando in opera 11 la
to superiore di un angolo di 90° dopo che il montag
g10 dei sagomati e stato completato. Talvolta, meno
opportunamente si completano statfe ad: forma aperta
aventi un modesto ancorageio superiors con cappel
Jotti discontanur e quind: di minore s+ ticacia per- 129 -
Fig 4.10
quanto riguarda il ripristino completo della forma
chiusa (fig. 4-11) che e’ invece essenziale, ad esem
Pio. in presenza di elevati momenti torcenti,
Se non si affrontano e risolvono in sede di pro-
getto e di esecuzione i protiemi innanzi illustrati,
si verificano inevitabilmente aifett: del. manutatto.
con pregiudirio, talora anche sensibile, della quali-
ta’ e funzionalitea si verificano infatti, special-
mente in mezzeria ed agli incastri, eccessivi adden-
samenti di armatura € conseguenti midi di ghiaia
(fag. 4-12) nel conglomerato. Se, ad esempio, nume-
ros: “sagomati" (che andretbero disposti in pau re
9. M.PAGANO - Teoria degli edifici.- 130 -
gistri) si realizzano tutti con la stessa altezza di
sagowatura si determina agli estremi deila trave, dove
si eccavaliano con queili delle campate adiacenti, uno
strato di barre poste tutte allo stesso livello che
hon rispettando 1 prescritti valori dell’ interterro,
forma una superficie, praticamente continua,che inter-
rompe la continuita’ de! conglomerato
I} conglomerato ftresco,nella zona immediatamente
al gi sotto aa tale strato di barre.si distacca per et
tetto del calo che il getto sutisce nelje prime ore
con pregiudizio cella preservazione del metaiio lungoI] conglomerato flyido
continua ad assestarsi
dopo il svetto; se il
movimento e’ ostecola-
to delle barre si puo’
formare un moto nel
|
pilastro. Loe eo
la trave e dell’aderenza tra conglomerato e metallo.
La scarsa compattezza, discontinuita’, del conglome-
rato puo’ diventare pregiudizievole per la stessa sta
bilita’ nel nodo @’intersezione tra trave e pilastro
tormando un vuoto nella sezione compressa dei pila-
stro,