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Parrocchia Santuario Maria SS delle Grazie

Giugliano in Campania (NA)

Cari fratelli e sorelle,

vi raggiungo con questo mio scritto in occasione del 20° Anniversario dell’inizio del mio ministero
in questa comunità. Lo faccio in piena quaresima e durante il difficile momento determinato dalla
pandemia, soprattutto per esprimere la mia vicinanza spirituale e il mio affetto in questi giorni santi
della quaresima, ma difficili per i problemi che conosciamo.

Mi domando e vi domando, che cosa ci dice come Cristiani questa prova? Ci insegna qualcosa?
Come leggerla e viverla da una prospettiva cristiana? Questa prova è arrivata e perdura nel Tempo di
Quaresima. Riscoprirci fragili è l’invito del Mercoledì delle Ceneri. Questo non significa cadere nello
sconforto della sofferenza e della rassegnazione. Come cristiani, riscoprirsi fragili significa
riconoscerci figli, bisognosi dell’aiuto del Padre. Siamo fragili ma in buone mani. Dio non ci
abbandona e noi siamo chiamati a fidarci di lui. Si legge nella seconda lettera ai Corinzi: “Mi
compiaccio nelle mie debolezze, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è
allora che sono forte”. Questo atteggiamento di profonda umiltà e fiducia è fondamentale anche per
la nostra preghiera e per la nostra vita. San Paolo comprende con chiarezza come affrontare e vivere
ogni evento, soprattutto la difficoltà; nel momento in cui si sperimenta la propria debolezza, si
manifesta la potenza di Dio, che non abbandona, non lascia soli, ma diventa sostegno e forza.
Mi auguro che l’invito a tenere una “distanza di sicurezza”, possa spingervi a trovare momenti di
solitudine, silenzio e preghiera. Siamo spesso nella massa, spesso in cerca di folla, di rumore di
confusione; viviamo ora questi momenti di solitudine in pienezza, riscoprendo la preghiera e la
compagnia di Dio, senza dimenticare che nella preghiera i cristiani sono uniti, sono uno. Non siamo
separati e distanti, ma siamo un solo popolo. Allo stesso tempo vi esorto, secondo le norme e le
prescrizioni, a non privarvi della celebrazione eucaristica domenicale e a riprendere con fiducia il
cammino insieme, partecipando ai diversi momenti celebrativi della quaresima e della Pasqua che ci
apprestiamo a vivere. Inoltre, vi invito a farvi sempre “prossimo” per quanti vivono difficoltà
economiche di qualunque tipo, mediante una autentica e sincerità carità: Dio non ci giudicherà per
altro se non il modo in cui avremo amato su questa terra, soprattutto in questo difficile momento.
In questi venti anni vissuti al vostro servizio, la provvidenza ci ha donato di sperimentare diversi
momenti ed iniziative che porto nel cuore e che ci hanno visti coinvolti e partecipi, lavorando insieme
per la costruzione del regno dei cieli. Quanti momenti belli vissuti, quante esperienze spirituali,
quante grazie abbiamo chiesto, ottenuto e sperimentato. Con voi e per voi ringrazio Dio e la madre
Chiesa, per avermi posto a vostro servizio come ministro e pastore. A tutti rivolgo il mio
ringraziamento per il sostegno, la collaborazione e l’accompagnamento ricevuto da quanti con me
hanno lavorato per la rifioritura di questa bella comunità. A tutti chiedo umilmente perdono se
qualche volta la stanchezza e la delusione umana mi hanno portato a qualunque forma di chiusura o
negligenza, che mi hanno distolto dal mio essere “padre e pastore”.
Gesù Cristo ci ha rivelato un Padre misericordioso che ci vuole più felici che forti, che ci vuole figli
che amano con la fede certa nello Spirito che ci previene, ci sostiene e ci guida verso la verità tutta
intera. Gesù vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere come una colomba. Da questo cielo aperto
per sempre e che non può essere rinchiuso da nessuna paura, noi attendiamo ancora una volta il dono
dello Spirito che continua ad agire, a volerci bene e a parlare in molte lingue e in molti modi.
Chiediamo al Padre Celeste di continuare a mantenere sia me che voi in ascolto attivo del Suo volere.
Chiediamo a Gesù il Signore di saperlo ascoltare in tutte le circostanze personali e comunitarie.
Chiediamo allo stesso Spirito Santo di saperlo ascoltare e chiediamo alla Madonna di saperlo
custodire.
Grazie a tutti voi per essere la mia sposa amata e preziosa. Vi benedico tutti ed ognuno.
Don Franceso Russo
Parroco

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