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ae ere MENSILE PER GLI appassionari JED )P DI ELETTRONICA - RADIO - wetsigo PR, L CA p™: | LA RADIO CONTROLLO DALL’ANTENNA CONTINUO ALLA CUFFIA BATTERIE A S C 0 L T A T E LE VOC! DELLA NATURA Tutti gli strumenti di misura e di controllo pubblicizzati in questa pagina possono essere richiesti 20124 Milano - Via P, Castaldi, 20 (Telef, 6891945), inviando anticipatamente il rela- STOCK RADIO tivo importo a mezzo Vaglia postale, assegno bancario o c.c.p. n. 46013207. Nel prezzo sono comprese le spese di spedizione. OSCILLATORE MODULATO CARATTERISTICHE TECNICHE mod. AM/FM/30 eee GAMME, A 8 RANGES 100--400Ke 400+1200K¢ 1,1 GAMME E F RANGES 12=40Mc 40=130Mc 80+260Mc TESTER ANALIZZATORE - mod. ALFA (Sensibilité 20,000 ohm/volt) NOVITA’ ASSOLUTA! Questo generatore, data la sua larga banda di frequen- Za consente con molta facilita 'alineamento di tutte, L le apparecchiature operanti in onde medie, onde lun- ghe, onde corte, ed in tutta la gamme oi VHF. 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Ed é quello di abbonarsi subito al periodico, per cautelarsi dagli inevitabili, prossimi au- menti del prezzo di copertina e del canone di abbona- mento, Naturalmente, il consiglio @ rivolto a coloro che, fino ad oggi, hanno preferito acquistare la rivista in edi- cola, ponendo in dubbio I'efficacia dell’abbonamento o, meglio, la tempestivita e la precisione dei servizi postali I quali, durante l'opera di riordinamento e rinnovamen- to, recentemente conclusasi, hanno certamente sollevato qualche delusione fra gli utenti, con sfumature pil o me- no accentuate di disappunto. Ma ora quel dubbio non ha pitt motivo di esistere e la sicurezza di entrare regolar- mente in possesso di ogni numero di Elettronica Pratica, attraverso i servizi di Stato, é divenuta realta. Anche per- ché l’ufficio abbonamenti rispedisce sempre eventuali co- pie non giunte al domicilio del lettore. Auguriamoci, dun- que, che questo consiglio, che vuol essere un invito ad abbonarsi, o a rinnovare l’'abbonamento gia scaduto, ven- ga ascoltato da coloro che intendono difendere, spenden- dolo saggiamente ed oculatamente, il proprio denaro. Do- po aver bene aperto le orecchie a quegli squilli d’allarme, che prendono il nome di inflazione galoppante, svaluta- zione della lira, regresso del reddito nazionale e che noi tutti sentiamo risuonare, un po’ dovunque o in misura crescente, come monito ad utilizzare le migliori formule di risparmio, attualmente disponibili, per la salvaguardia dei quattrini e tra le quali, non ultima, va annoverata quella di sottoscrivere immediatamente un abbonamen- to annuale alla nostra rivista. LABBONAMENTO A ELETTRONICA PRATICA E UN’IDEA VANTAGGIOSA Perché abbonandosi si risparmia sul prezzo di copertina e perché all’uscita di ogni numero Elettronica Pratica viene recapitata direttamente a casa. Per Fitalia L. 20.000 Per l’estero L. 30.000 Canoni d’abbonamento L'abbonamento a Elettronica Pratica da a tutti il diritto di ricevere dodici fascicoli della rivista. MODALITA’ D’ ABBONAMENTO Per sottoscrivere un nuovo abbonamento, o per rinnovare quello scaduto, oc- corre inviare il canone tramite vaglia postale, assegno bancario, assegno circolare o a mezzo c.c.p. n. 916205 intestati e indirizzati a: ELETTRONICA PRATICA - 20125 MILANO - Via Zuretti, 52. Si prega di scrivere con la mas- sima chiarezza, possibilmente in stampatello, citando con grande precisione: cognome, nome, indirizzo e data di decorrenza dell’abbonamento. Si possono sottoscrivere o rinnovare abbonamenti anche direttamente pres- so la nostra Editrice: ELETTRONIGA PRATICA Ya Telefono 6891945. ELETTRONICA PRATICA Via Zuretti, 52 Milano - Tel. 6891945 ANNO 12 - N. 2 - FEBBRAIO 1983 LA COPERTINA - Propone la realizzazione di maggior interesse di questo mese: il dispositi- vo che consente l'ascolto, sano e ricreativo dei suoni e delle voci della natura, In pratica strata di un mierofono divexionale, ad alta amplifieazione, che utiliza gli integrati ope- razionali in un circuito molto semplice. editrice ELETTRONICA PRATICA direttore responsebile ‘ZEFFERINO DE SANCTIS Sommario disegno tecnico CORRADO EUGENIO stampe TIMEC ALBAIRATE - MILANO Distributore esclusivo per I" tall A. & G, Marco - Via Fortez- za n. 27 - 20126 Milano tel. 2526 - autorizzezione Tribu- nnale Civile di Milano - N. 74 del 29-2-1972 - pubblicita in- feriore al 25%, UNA COPIA ARRETRATO MICROFONO DIREZIONALE AD ALTA AMPLIFICAZIONE PER L'ASCOLTO ECOLOGICO g PRIMI PASSI 78 RUBRICA DEL PRINCIPIANTE DALL’ANTENNA ALLA CUFFIA MONITOR CONTINUO PER CONTROLLO COSTANTE DI PILE E ACCUMULATORI L. 2.000 L. 2.500 ABBONAMENTO ANNUO (12 fume) PER LITALIA “L. 20.000, - ABBONAMENTO AN- NUO "(12 numeri) PER L'E- STERO L. 30.000, GENERATORE DI MELODIA PER CAMPANELLI MUSICALI CON INTEGRATI DIGITALI 2 DIREZIONE — AMMINISTRA- ZIONE — _PUBBLICITA’ — VIA ZURETTY 52 - 20125 MILANO. SONDA DIFFERENZIALE PER RIVELATORI DI PIOGGIA E UMIDITA’ ‘od artistica sono VENDITE - ACQUISTI - PERMUTE ‘8@ non pubblicati, non si re- atituiscono. LA POSTA DEL LETTORE VOCI DELLA NATURA Un ascolto ecologico, ricreativo e sano. Il ronzio di un’ape fa pensare al passaggio di un aereo. Il mormorio di un ruscello si trasforma nel rigurgito di un fiume traboccante. Ogni suono lontano viene avvicinato in misura sorprendente. Liascolto delle’ voci della natura, quali il can- to degli uccelli, il ronzio delle api, lo stormire delle foglie o il mormorio dei ruscelli, & oggi pitt che giustificato, sol che si pensi in quan- te parti del mondo e con quale frequenza si bandiscono delle vere € proprie crociate eco- logiche in difesa di tutto cid che appartiene al creato, E per esercitarlo occorre un parti- colare strumento che, alloccasione, pud servi- re anche per scopi professionali. Uno strumen- to che & composto da un microfono selettivo e da un amplificatore e che ci & stato pit) volte richiesto dai nostri, lettor dilette- voli, tecnici, scientifici o pratici. Abbiamo dun- que accolto 'i desideri del pubblico, con la cer- tezza che tutti sapranno fare di questo dispositi- Vo un uso corretto ¢ legittimo, evitando l'intro- missione indiscreta in un dialogo priveto o V’s- scolto di una conversazione a distanza. Affidia. mo quindi al buon senso del lettore I’uso di questo microfono direzionale, anche se esso pud rappresentare un apparato in grado di Violare Vintimita privata e ricordiamo che le finalita, con cuj viene proposto agli appassio- nati di elettronica, sono quelle gia menziona- te, ossia Pascolto di quei suoni meravigliosi con cui la natura ha voluto allietare la nostra esistenza. CARATTERISTICHE Il progetto qui presentato non & certamente quello di un dispositivo @ carattere professio- nale, che risulterebbe ben pit. complesso ¢ co- stoso, Anche perché esso viene realizzato con pochi componenti, sicuramente alla portata di tutti. Pertanto il lettore potra ravvisare in questo circuito alcuni punti deboli, primo fra tutti quello di un leggero soffio_provocato dalla forte amplificazione dei segnali captati. I quale sarebbe stato eliminato soltanto con Yuso di circuiti integrati assai costosi e diffi cilmente reperibili pure nei grossi centri di vendita di componenti elettronici. Tuttavia, qualora l’argomento dovesse risultare di gran- de interesse per molti, ci ripromettiamo fin d’ora di rievocarlo, in un prossimo futuro, con un progetto maggiormente sviluppato e di prestazioni assai_superiori, SEPARAZIONE DEI SUONI L'ascolto di deboli segnali acustici, pure pro- venienti da notevole distanza, % attualmente reso possibile dal progresso della tecnica elet- tronica. Ma il maggior problema che insorge in tale campo @ quello della separazione del suono utile da quelli, spesso pil intensi, che lo circondano. Occorre dunque realizzare un pro- cesso selettivo dei suoni con due tecniche di primaria importanza: una meccanica, I’altra elettrica, Meccanicamente si cerca di stabilire una guida sonora, che convogli il suono proveniente da tuna certa sorgente e da una precisa direzione e lo concentri, tramite sistem solitamente para- bolici, su un elemento sensibile, come ad esem- pio un microfono. Elettricamente si trasformano i segnali acusti- ci in elettrici e li si amplifica fino a livelli ele- vatissimi SPECCHIO PARABOLICO E’ owio che, quando si vogliono ottenere ri sultati altamente validi nel settore della capta- Zione direzionale dei suoni, si deve ricorrere al- Fuso di microfoni appositamente costruiti, do- tati di elementi paraboloidi, in grado di ‘con- centrare j « raggi» acustici in un fuoco vir- tuale nel quale viene sistemato il microfono, E a questo scopo Vindustria ha provveduto alla realizzazione di tunnel acustici e di altri elementi che non @ il caso di elencare in questa sede, Perché le pretese di un dilettante riman- gono sempre contenute nei limiti della sem- plicita ¢ dell'immediatezza costruttiva, La realizzazione di un microfono direzionale, 69 Fig. 1 - il circuito del dispositivo rivelatore di voci e suoni lontani @ dotato di duo stadi, quello se I microfono é di tipo tramite Il potenziometro RE. Condensatorl ct 500.000 pF cz 100 uF - 16 VI (elettrolitico) 3 100.000 pF C4 100 uF - 16 VI (elettrotiticoy cs 10 uF - 16 VI (elettrolitico) ce 500.000 pF 1.000 pF 10 UF - 16 VI (elettrolitico) 2,2megaochm ttantistico, si ottiene cercando di nel_ modo migliore possibile, icrofono, cosi da_conferirgli_ le necessarie doti di direzionalita. E cid & quanto proponiamo in questo articolo, invitando poi il lettore ad accoppiare il microfono direzio- nale con un apparato amplificatore ad alto guadagno, in grado di trasformare il microfo- no direzionale in un apparecchio ricettivo mol- to sensibile, con la possibilita di captare suo- di tipo di addomesticare, un normale 70 COMPONENTI tore C1 © quello amplificatore ad alto livello 1C2. jezoelettrico. Il volume sonoro in cuffia vie ne regolato Re 2,2 megaohm R3 220 ohm Re 40.000 ohm RS 10.000 ohm RE = 2megaohm (pot. a variaz. log.) va ict = yA7at Ic2 uA 741 pz diodo zener (9 V - 1 W) St interrutt. MICRO = piezoelettrico nj anche alla distanza di parecchi metri, ovvia- mente tenendo conto della intensita della sor- gente sonora. Dungue, l'elemento meccanico primario 2 co- stituito da uno specchio parabolico, che pud concentrare un fascio di radiazioni parallele nel fuoco nella parabola, secondo un prin abbondantemente sfruttato nelle telecomunica- zioni, nella radioastronomia e, pili semplice- mente, nei fari delle autovetture, 2 - Plano costruttivo della sezione elettronica dell'apparato sele: CUFFIA ed amplificatore di suoni. Il potenziometro RG deve assolutamente essere mon: tato direttamente sulle apposite piste del circuito stampato. | diversi num delle piste di rame del clreuito trovano precisa riportati presso i terminali corrispondenza con quelli indicati nello schema teorico del dispositivo. IL RUMORE ELETTRICO Nel proceso di amplificazione elettronica in- sorge il problema del rumore intrinseco dei componenti che, alle alte amplificazioni, ot tenute con i circuiti integrati, diviene notevo- le. E per ridurlo si debbono utilizzare compo- nenti particolarmente selezionati e non sem- . Ma con l'impiego di filtri sele- zionatori di frequenza & possibile isolare con- siderevolmente il suono che si vuol ascoltare rispetto ad altri comunque presenti. Tutto cid avviene negli apparati professionali ad alto costo. Tuttavia, se si rinuncia a questa e ad altre prestazioni professionali, & possibile rea- lizzare un utile apparato captatore di suoni con componenti comunissimi ¢ al prezzo di po- che migliaia di lire. Diciamo che il progetto qui presentato & stato concepito per consentire un primo approccio del principiante con la tecnica della rivelazione dei suoni deboli, sele- nati fra altri, in ambienti naturali o ‘artifi ciali. MICROFONO DIREZIONALE. 1 comunj microfoni, quelli usati nei registra- tori o negli impianti di sonorizzazione, posso- no essere suddivisi in pit categorie e con crite- ti diversi. La suddivisione pud essere fata te- nendo conto del principio di funzionamento del componente, della sua sensibilita, della re- sistenza d’uscita e della sua direzionalita. Fa- cendo riferimento al principio di funzion: mento del microfono, si possono ricordare i n i9. 3» Disegno in grandezza reale del ci cuito stampato necessario per la composi. Zione della sezione elettronica del dispos tivo, seguenti_ tipi: microfoni piezoelettrici, magne- todinamici, a condensatore, a nastro, eccetera. Quello da noi adottato nel circuito del sposi- tivo & di tipo piezoelettrico La suddivisione del microfono effettuata in base alla loro sensibilit’, invece, tiene conto della tensione d’uscita generata’ in funzione della pressione sonora esercitata sulla parte sensibile. Per quanto riguarda poi la resistenza duscita, questa pud essere bassa, media, alta, altissima. La direzionalita dei microfoni & tuttavia pur essa una caratteristica assai importante, soprat- tutto se si pensa all’utilita di questa nel ri durre le reazioni elettroacustiche, che si veri- ficano quando un microfono capta le onde sonore prodotte dall’altoparlante cui esso & collegato tramite l’amplificatore e noto sotto il nome di effetto Larsen. 1 normali microfoni non sono dotati di una buona direzionalita, perché essi captano suoni da tutte le direzioni, anche se la maggior par- SUONI IN ARRIVO XQ PAraBota Fig. 4 - La parabola concentra le onde so- nore, provenienti dalla sorgente verso cul essa é stata orlentata, nel fuoco fisico, che costituisce il punto in cul si deve fissare ierofono. Sullo stesso fuoco si concen- yrano | suoni riflessi e quelli di provenien. za diretta, 72 te dei suoni risultano attenuati rispetto a quel- |i provenienti dalla direzione principale. Ma i comuni microfoni, possono essere facilmente trasformati in microfoni direzionali e cid & quanto insegneremo a fare in questo articolo. Per ora, tuttavia, occupiamoci del progetto dell’amplificatore. ANALISI DEL PROGETTO Il circuito teorico dell’amplificatore_microfoni- co & quello riportato in figura 1, Il suo stadio dentrata & costituito da una capsula piezoe- lettrica di tipo comunissimo, la quale rappre- senta I'elemento sensore del dispositivo. Ma questo componente, pur essendo molto sensi- bile, presenta lo svantaggio di disporre di una uscita ad elevata impedenza. E cid impone uso di uno stadio separatore ad alta impeden- za, realizzato tramite l’inserimento dell’inte- grato ICI. Lo stadio separatore @ caratterizza- to da un guadagno di tensione unitario e da un elevato guadagno in corrente, che si tra duce in un elevato rapporto tra impedenza d’ingresso e impedenza d’uscita Il terminale d’ingresso dell’integrato IC1, che 2 di tipo A 741, cio’ il piedino contrassegna- to con il numero 3, rimane polarizzato a meta della tensione di alimentazione attraverso le resistenze R1-R2, che presentano lo stesso va- lore ohmmico, quello di 2,2 megaohm ciascuna. La maggior parte dello schema clettrico del- Yamplificatore di figura 1 appare contornata da linee tratteggiate. Ebene, queste linge stanno 2 significare che la parte circuitale in esse com- presa @ quella che viene interamente montata su circuito stampato. iL SECONDO STADIO L'uscita del primo stadio dell’amplificatore, ossia il piedino 6 dell’integrato ICI, viene col- legata _capacitivamente, tramite il’ condensa- tore C6, al secondo stadio amplificatore. Il quale, come il primo, & rappresentato da_un integrato operazionale dello stesso tipo (IC2), ossia un A741 Il secondo stadio rimane collegato con una classica configurazione invertente, nella quale il potenziometro R6 funge da elemento di con- troreazione e controlla i] guadagno del circuito dell’amplificatore, in pratica il livello sonoro in cuffia Al condensatore C7, collegato in parallelo al potenziometro R6, é affidato il compito di ta PARABOLA MICRO vit DI FISSAGGIO IMPUGN. IN LEGNO ASTA ‘OTTONE Fig. 5 - L'asta di ottone, che sorregge il microfono, deve potersi spostare con lievi movimenti, in avan- 8 agilindieto, lato, dolla messa a punto del microfono, che deve rimanere rivolto, con arte sensibile, verso lo specchio delia parabola, gliare le alte frequenze che superano il limite del campo sonoro, cio’ quelle frequenze, non acustiche, che non si possono in alcun modo udire, I! condensatore C7, inoltre, provvede ad aumentare la stabiliti dell’amplificatore. Poiché I'amplificazione del secondo stadio 1C2 @ molto elevata, & assolutamente necessario che il potenziometro R6 venga applicato, in fase di montaggio, in prossimita dell’integrato e di- rettamente sul circuito stampato. L'uscita dell’amplificatore @ adatta a pilotare direttamente una cuffia a media impedenza, con valore compreso fra i 300 ¢ i 600 ohm. 73 |. 6 = Un operatore sta rivolgendo la te concava della parabola verso una del terreno in cul si annidano degli Insetti per ascoltarne l'emissione sonora. per. ALIMENTAZIONE La tensione continua di alimentazione del circuito di figura 1 pud assumere tutti i valori compresi frai 9 Ve i 15 V. Per disaccoppiare Valimentazione tra i due sta di del circuito, in pratica tra ICi e IC2, & stata inserita la cella composta dalla resisten- za R3 e dai condensatori C2 e C3, la quale evita ogni eventuale insorgere di oscillazioni ed inneschi. Il diodo zener DZ1 assicura Ja stabilizzazione della tensione di alimentazione dello stadio d'ingresso, quando il valore prescelto @ supe- riore ai 9 V, che rappresenta i] valore.minimo con il quale il circuito pud funzionare. Questo diodo zener quindi non lavora, se la tensione di alimentazione 2 quella etogata da una co- mune pila a 9 V, mentre entra in attivita con valori di tensioni di alimentazione superiori 14 In ogni caso il consumo di corrente con una pila da 9 V é di 4+5 mA. Questo valore au menta con valori di tensioni superiori giacché come abbiamo detto, viene interessato il dio: do zener DZI, ma un consumo superiore ai 5 mA & da considerarsi trascurabile con le pi- le pitt grosse 0 con le pile collegate in paral- lelo. E’ owvio che, essendo una delle principali_ ca- rattetistiche di questo dispositivo quella della trasportabilita, le pile non possono essere so- stitute con un normale alimentatore, a meno che non lo si faceia funzionare in casa, in pros- simita di una presa di corrente. REALIZZAZIONE La realizzazione pratica del progetto di_ figura 1 si esegue in due tempi. Dapprima si com- ig. 7 - Coloro che volessero servirsi gistrazioni magnetiche, dovranno com; rendo, in ps con la pres: la presa per registrator pone il circuito elettronico, poi si realizza la Parte meccanica, che consiste nell’appronta- mento della parabola. La sezione elettronica si esegue secondo il pia- no costruttivo riportato in figura 2, dopo aver composto il circuito stampato, il cui disegno in grandezza reale @ riportato in figura 3. Sul circuito stampato trovano posto tutti i com- ponenti elettronici, mentre rimangono all’e- sterno la cuffia, V’alimentatore, V'interruttore $1 € la capsula microfonica piezoelettrica. Sulla parte superiore della basetta rettangolare, quel- la in cui si applicano i componenti, ciot sulla parte opposta a quella in cui sono presenti le piste di rame, si dovranno realizzare due pon- ticelli, tramite filo di rame rigido, Questi due ponticelli si diramano dai due ter mi del potenziometro R6 ¢ raggiungono, ri spettivamente, il piedino 2 dell’integrato ‘1C2 e la pista di rame che raggiunge il piedino 6 dello stesso componente. Ai principianti raccomandiamo di inserire esat- tamente nel circuito j due integrati IC1 ¢ 1C2, ione logaritmica del valore di 47.000 ohm, PRESA REGISIR. dell'amplificatore per realizzare delle re- ipletare il circuito originale di figura 1 duscita per cuffia, un potenziometro sul cul cursore si applichera il diodo zener DZ1 e i condensatori elettrol tici. Di questi ultimi, sullo schema pratico di figura 2, & stata riportata una crocetta in cor- rispondenza del terminale positivo. II piedino 1 di ciascun integrato si trova in corrispondenza di una piccola tacca riportata sul corpo del componente, ben visibile sullo schema di figura 2. La capsula microfonica dovra essere’ collegata con i terminali 1 e 2 del circuito stampato per mezzo di cavetto schermato; pit precisamen- te il conduttore centrale dovra essere connes- so con il terminale 1, mentre la calza metalli- ca, che costituisce il secondo conduttore verra collegata con il terminale 2, cio’ con la linea di massa del circuito. Il collegamento con la cuffia, invece, non ne- cessita di cavo schermato e va effettuato me- ante due fili conduttori flessibili con i termi nali 3 e 4 del circuito stampato. Il cavetto schermato diviene obbligatorio soltanto se_si esegue una interconnessione con un amplifi- catore ausiliario oppure con un registratore: 75 La pila o le pile di alimentazione dovranno essere collegate con i terminali 3 e 5. Sul ter- minale 3 si collega il morsetto negativo della pila, sul terminale 5 quello positivo, Per quan- to riguarda la cuffia, lo abbiamo gia detto, questa dovra avere un valore di impedenza compreso tra i 600 e 1 300 ohm. Vanno quindi bene le cuffie di tipo militere, di provenienza abbonatevi a: | ELETTRONICA | PRATICA 76 surplus, che si possono facilmente reperire ne- gli appositi mercati a prezzi irrisori LA PARABOLA Per il nostro prototipo abbiamo utilizzato, co- me specchio parabolico, il coperchio di una ruta’ auto, Ma il lettore potrd risolvere questo problema costruttivo nel modo pitt con- geniale, servendosi di qualsiasi specchio para- bolico di lamiera o di plastica, del diametro di 20 cm+100 cm. La capsula microfonica dovra essere montata sul fuoco della parabola, cio® in quel punto, indicato dal disegno di figura 4, nel quale si concentrano tutte le radiazioni acustiche rifles- se dalla parabola Il montaggio $i esegue secondo lo schema di figura 5, applicando un'asta di ottone sul bor- bo della parabola e, sull’estremita libera di questa, il microfono. Liasta di ottone deve essere leggermente fles- sibile in modo da piegarsi docilmente in fase di ricerca del fuoco fisico della parabola, ossia durante la messa a punto del dispositive. Sul- la parte esterna si applica un’impugnatura di legno, che serve per tenere in mano il disposi- tivo quando si avanza in un bosco, in un pra- to, lungo un sentiero, a caccia di suoni natu- all In figura 6 rappresentiamo un operatore mentre sta sistemando la parabola sul terreno per ascoltare il verso di alcuni insetti Una volta costruita la parabola nel modo ora descritto, si dovra provvedere al posiziona- mento esatto del microfono sul fuoco. Noi ab- biamo risolto facilmente questo problema aprendo un rubinetto dell’acqua e facendo in modo che da esso uscissero in continuazione delle gocce che, cadendo in un recipiente, pro- vocavano un preciso e ben definito « tac-tac- tac». Poi, dopo esserci accertati che nell’em- biente non v'erano altri rumori, abbiemo ri- volto la parabola verso il rubinetto e con lievi spostamenti, in avanti e all'indietro, del. mi- crofono, cide dell’asta di ottone, abbiamo in- dividuato quel punto in cui l'ascolto appariva pid forte. E abbiamo concluso che quello era il fuoco fisico della parabola. Su quel punto abbiamo bloccato la posizione dell'asta di ot- tone di sostegno del microfono. Il quale & ste- to applicato all’asta per mezzo di collante di ottima qualita, ovviemente con la parte sensibile rivolta verso la parabola, Ricordiamo che, qualora non fosse possi perire un paraboloide di recupero, questo po- Fig. 8 deboli 0 lontani, mancano, i questa Per il completamento del dispo iproduzione fotografica, linterruttore St ivo, che consente.l'ascolto dei suoni e [a pila di alimentazione. Ma se si usa una pila da 9 V, si pud fare a serendo la pila stessa dalla presa meno delinerruttore, dato che lo spegnimento del eicuito $i otiene tra essere acquistato direttamente presso i riven- ditori di materiali per radioamatori, dove tali elementi sono presenti nella misura di 80 cm di diametro, REGISTRAZIONI 1! dispositivo da noi deseritto, oltre che ascolta- re i suoni della natura, potra servire pure per ef- fettuare delle registrazioni magnetiche. In tal caso occorre applicare una variante al circuito elettrico di figura 1, quella riportata in figura 7, che consiste nel collegamento in parallelo, con la presa in cuffia, di un potenziometro da 47.000 ohm, di tipo a variazione logaritmica, il cui cursore fa capo ad apposita presa per re- gistratore. I! potenziometro regola il livello d’in- gresso dei segnali nel registratore Rubrica del principiante elettronico LA RADIO DALL'ANTENNA ALLA CUFFIA La radio, di qualunque tipo essa sia, svolge un’unica © ben precisa funzione: trasforma le onde elettromagnetiche, presenti nello spazio, in voci e suoni. E cid avviene altraverso un insieme di elementi compresi tra l’antenna e il cosiddetto trasduttore acustico, che pud essere la cuffia o l'altoparlante. Dunque, se vengono a mancare le onde radio, che si pos- sono pure denominare segnali radio, il ricevi- tore, ciot Papparecchio radioricevente, non ser- ve @ nulla, Ma le onde radio sono presenti in ogni dove, nelle nostre case, per la strada, di giorno ¢ di notte e il loro comportamento @ un 78 po’ simile a quello dell’aria, perché, come Paria, esse circondano ogni elemento, naturale od artifciale, attraversando la maggior parte di questi: le nostre persone, i muri degli edi- fici, le pareti di legno o di vetro, l'acqua e il suolo terrestre, Tuttavia, anche questo magico potere delle onde radio @ circoscritto entro ta- luni limiti, al di 18 dei quali esse nulla posso- no fare, E questi limiti sono, in misura pid o meno grande, i sistemi montani, le strutture metalliche, i giacimenti metalliferi e, in gene- re, tutti i corpi buoni conduttori di elettricita. Riassumiamo brevemente, in queste pagine, tutto quel proces- so radioelettrico che si svolge, ogni circuito di apparato rice- vente, fra lo stadio d’entrata e quello di uscita, con particolare tiferimento al tipo pit’ semplice germanio, di cui proponiamo put pring icevitore radio a diodo di la costruzione a tutti i lettori janti. DUE CATEGORIE DI ONDE Le onde radio possono suddividersi in molie classi, tenendo conto delle loro caratteristiche fisiche ¢ delle possibilita di propagazione, Ma una prima grande differenza pud essere fata raggruppando tutte le onde radio in due cate- Be Onde radio naturali Onde radio artificiali Le onde radio naturali sono sempre esistite, fin dall’origine dell’universo; le onde radio artificiali sono state prodotte dall’uomo appena il secolo scorso, Un tipo di onde radio naturali, molto comuni e a tutti note, sono quelle prodot- te dai fulmini e che noi avvertiamo attraverso i nostri apparecchi radio sotto forma di fasti- diosi rumori, volgarmente chiamati « scariche ». Le onde radio artificiali pit note a tutti sono quelle che ci permettono I’ascolto radiofonico at- traverso lapparecchio radio ricevente, nonché quelle che ci fanno vedere le immagini sullo schermo del televisore, Ma sono pure onde ra- dio artificiali quelle emesse dagli apparati radio- VOLTME TRO Fig. 1 - Con un millivoltmetro estremamen. te sensibiio, inserito fra antenna e la ter- ra, @ possibile valutare l'entita dell'energia captata e trastormata da onde radio in ten- sloni elettriche. 79 Fig. 2 - Inserendo, fra l'antenna e la terra, un clr. culto composto da una bobina (L) @ da un conden. satore (C), & possibile captare un segnale radio, quello le cul caratteristiche elettriche colncidono con le caratteristiche del crculto LC. che prende il nome di circulto di sintonia. il millivottm Teguala a‘ proeenca, della tanslone” eleice cor Spondente. allenergia ‘del. segnale radio. rleevuto. ANT. TERRA nel, relativi al alla’ terra, 80 telegrafici senza fili, quelle inviate nello spa- zio dai radar 0 quelle che permettono di pilo- tare automaticamente i satelliti artificiali, ren- dendoli obbedienti alla volonta dell’uomo’ men- tre navigano negli spazi interplanetari. Le onde radio artificiali, dopo essere state pro- dotte da speciali apparecchiature, si diffondono nello spazio con una velocit’ immensa, uguale a quella con cui la luce si diffonde intorno alla sorgente luminosa, che pud essere una lampa- dina, un faro, un’ corpo naturale luminoso co- me il sole o le stelle. E questa velocita di 300.000 chilometri al secondo. Una velocita, dunque, veramente grande, molto pid grande di quella del suono che & di 385 metri al secon- do appena. L’ANTENNA Per captare le onde radio presenti nello spazio ed introdurle nell’apparecchio radio, occorre un particolare elemento, che prende il nome di antenna e che pud considerarsi la vera sta- zione di arrivo dei segnali radio. L’antenna pud essere rappresentata da un filo teso fra due supporti installati nella parte pit alta di un edificio, oppure da un'asta metallica affusolata ad una estremita. Ma se & vero che queste sono le due antenne pit tradizionali, & anche vero che esistono numerosissimi altri ti pi di antenne, comprese quelle che non si ve- dono, che sono incorporate nei ricevitori_ra- dio ¢ che prendono il nome di « ferriti ». E il merito di tutto cid va attribuito al progresso della tecnica, che & riuscita a ridurre le dimen- nie la forma delle grandi antenne di una quarantina d’anni fa, al punto di occultare I’an- tenna ricevente dentro lo stesso contenitore della pid piccola radiolina oggi in commercio. Dunque, anche se l’antenna non si vede, essa esiste sempre e pud essere rappresentata da tun corto spezzone di filo, da un elementare av volgimento o da un componente che prende il nome di ferrite. L’antenna capta i segnali ma, nello stesso tem- po, li trasfoma in deboli tensioni elettriche € per far cid necessita di un collegamento a ter- ra, come indicato in figura 1 La presenza delle debolissime tensioni elettri- che presenti sulle antenne pud essere verifi cata inserendo, come indicato in figura 1, uno strumento di misura, che non pud essere il co- mune tester, ma un millivoltmetro estremamen- te sensibile. Con questo strumento si pud valu- tare T'entita dei segnali radio captati dall’an- tenna, , @ del condensato- re variabile, a sinistr SELETTIVITA’ Tra le caratteristiche principali di un ricevi- tore radio si possono ricordare la sensibilita la selettivita. La prima definisce le possibilita ricettive di una radio, ossia le capacita di ri- cevere emittenti radiofoniche pi o meno lon- tane, pitt o meno potenti. La seconda stabi- lisce fino a qual punto un apparecchio radio & in grado, durante il funzionamento, di sepa- rare tra loro, pit o meno nettamente, i segnali ricevuti. In ‘pratica si dice che una radio molto selettiva quando, attraverso il suo alto- parlante, si ascolta una emittente per volta, mentre & poco selettiva quella radio in cui si ascoltano talvolta due o pit emittenti allo stes- so tempo. E per esaltare la sensibilité e la se- lettivita di una radio esistono molti_ sistemi. Per quanto riguarda la selettivita, ad esempio, si pud intervenire sul circuito d’antenna, nel modo indicato in figura 2, inserendo, tra’I'an- tenna ¢ terra, un cireuito composto da una bobina (L) e da un condensatore (C). Lo stru- mento di misura, che deve essere anche in questo caso un millivoltmetro molto sensibile, dimostra che si & ottenuto realmente un au: mento di energia elettromagnetica captata dal- Vantenna e trasformata in tensione elettrica CIRCUITO DI SINTONIA Tutti i circuiti teorici sono disegnati per mez- 20 di piccoli simboli, i quali compongono un «alfabeto » elettronico. Pertanto, ogni ricevi- tore radio, trasmettitore, amplificatore 0 stru- mento di misura, anche complesso e volumi- noso, si traduce, grazie al simbolismo, in un semplice disegno su un foglio di carta, dalla cui lettura si deducono le caratteristiche, il funzionamento e la consistenza circuitale, Ov- viamente, questo tipo di lettura & pi o meno immediato, pitt 0 meno approfondito, a secon- da delle capacita e dell’esperienza di chi legge. Per esempio, per indicare l’antenna e la terra, si usano i simboli riportati in figura 3, per in- dicare la bobina e il condensatore variabile adottano i simboli di figura 4. E questi simboli sono per ora quelli che ci interessano di per interpretare i circuiti pubblicati in queste pagine. Ma esaminiamo il circuito teorico, fat- to tutto di simboli, riportato in figura 5. Sulla presa di antenna, contrassegnata con la dicitura ANT., si appli conduttore pro- veniente dall’antenna, Quindi, attraverso que- sta presa entrano i segnali radio, che vengono «intrappolati» nella bobina L, accanto alla quale & presente il condensatore variabile CV, che @ costituito da un piccolo sistema mecca- nico composto da un certo numero di lamelle fisse e di lamelle mobili; un perno di comando Fig. 5 - La presenza di un condensatore variabile GV nel circuito di sintonia consente di captare un segnale radio per volta, a seconda della posizione delle lamine mobili rispetto a quelle fisse. Questo clrcuito rappresenta la prima parte di ogni ricevi tore radio. 81 CUFFIA Fig. 6 - Circulto teorico det pia semplice tipo di ricevitore ra dio a diodo di germanio (DG1) ‘con escolto In cuffa. permette di far ruotare I'asse nel quale sono in- corporate le lamelle mobi Azionando il perno del condensatore variabi- le CV, le lamelle mobili possono assumere una determinata posizione rispetto alle lamelle fisse. Questa posizione crea una condizione radio-e- lettrica del condensatore variabile per la qua- Te non tutti i segnali radio presenti intorno a noi possono circuitare nel sistema elettrico for- mato dalla bobina L e dal condensatore CV. Le condizioni elettriche, create dal condensa- tore variabile, permettono, principalmente, la presenza di un solo segnale radio all’ingresso del circuito di figura 5. L'insieme della bobina Le del condensatore CV prende il nome di « circuito di sintonia ». Esso costituisce la prima parte dell’intero cir- cuito di ogni ricevitore radio. Il voltmetro presente nel circuito di figura 5, a differenza di quello inserito nel circuito di figura 2, segnala il valore della tensione rap- presentativa di un solo segnale radio, quello intrappolato dal circuito di sintonia. E questo 82 valore pud essere pitt o meno intenso, a secon- da della potenza del segnale ricevuto ¢ della distanza da cui esso proviene. UNA CHIAVE DI APERTURA Da quanto detto, si pud ora capire perché, ruo- tando la manopola del condensatore variabile presente in ogni apparecchio radio, & possibile scegliere I’ascolto di una particolare emittente radiofonica. Al perno del condensatore variabile, nei ricevi tori radio di tipo commerciale, & applicata una particolare meccanica che trascina, contempo- raneamente al movimento di rotazione del perno del condensatore, I'indice di sintonia, che scorre lungo la scala parlante del ricevitore Dunque, si pud dire che i] condensatore variabi- le rappresenti la chiave in grado di aprire mol- te porte ¢ in grado di far entrare nel ricevito- re radio il segnale preferito, quello della sta- zione trasmittente che si desidera ricevere. Fig. 7 - Quest! sono 1 dia. grammi dei tre principall se. gnall present! nel vari stadi di un ricevitore radio: in al- to, quello presente In anten- nna, nel clrculto di, sintonla del diodo di germa- I centro, quello che st IN ANTENNA DOPO DGI EFFETTO DI C2 RIVELAZIONE In figura 6 & presentato il circuit teorico del i semplice ricevitore radio che si possa con- cepire, che & composto da tre stadi diversi: quello di sintonia, che & stato esaminato e che & rappresentato dalla bobina L e dal conden- satore variabile C1, quello di rivelazione, che si identifica nel diodo al germanio DG1 ¢ quel- lo di bassa frequenza composto dal condenss- tore C2 e dalla cuffia. Il primo stadio, quello di sintonia, & detio pure stadio di alta fre- quenza I! diodo al germanio DG1 @ un semicondut- tore, solitamente dall’apparenza esteriore vi- trea, che impedisce il passaggio a quella parte delle onde radio che serve soltanto a traspor- tare i segneli rappresentativi delle voci e dei suoni, lasciando passare solo questi ultimi. Si, perché le onde radio sono costituite da una mescolanza di segnali: quelli che fungono sol- tanto da elementi trasportatori e quelli che, come @ stato detto, rappresentano i suoni. Le onde radio possono paragonarsi ad un auto carro in movimento carico di merce; il diodo al germanio DG1 rappresenta un segnale di stop per l'autocarro, che lascia passare invece la merce in esso contenuta. L’autocarro viene de- signato con il termine di « segnali di alta fre- quenza » e la merce in esso contenuta con il termine di «segnali di bassa frequenza », Tutto cid & interpretato analiticamente per mezzo dei diagrammi riportati in figura 7. In cui, il segnale radio completo, quello captato dall’antenna del ricevitore radio, & disegnato in alto; quello presente subito dopo il diodo al _germanio DG, ossia il segnale rivelato, & raffigurato al centro e quello applicato alla cuffia, per effetto del condensatore C2, rimane pit in basso. Si pud dire che il diodo al germanio DGI, che costituisce di per se uno stadio del ricevi tore radio, cio’ lo stadio di rivelazione, separi il circuito in esame in due parti importanti, va- le a dire in due stadi. Lo stadio che precede il diodo al germanio 83 NQQ00000 Fig. 8 - Circuito completo @ perfezionato, CUFFIA ispetto a quello proposto in figura 6, del ricevitore a diodo con ascolto in cuffia. L'antenna deve essero inserita in una delle tre boccole A1-A2-A3, scegliendo fra queste la presa che offre Il miglior rendimento nell'ascolto, ———————_ COMPONENTI 400 +500 pF (condens. varlabile) 5.000 pF (quals. tipo) pai diodo al germanio (quals. tipo) 600: 4.000 ohm bobina sintonia (vedi testo) prende il nome di « stadio di alta frequenza », lo stadio che succede al diodo viene designato col nome di « stadio di bassa frequenza ». A valle del diodo DGI e prima della cufia, & presente il condensatore C2, che he il com di mettere in fuga, nel circuito di terra, quelle parti di segnali di alta frequefiza che attraver- sano il diodo e sono ancora presenti nel segna- LA CUFFIA La cuffia appartiene @ quella serie di componen- ti radioelettrici che prendono il nome di tra- 84 sduttori acustici e tra i quali i pitt noti sono Pauricolare © l'altoparlante. Il compito svolto da ogni trasduttore acustico @ quello di trasformare le correnti elettriche di bassa frequenza in suoni. Nella cuffia, in particolare, le correnti di bassa frequenza, che percorrono gli avvolgimenti contenuti nella cuffia tessa, creano dei campi elettromagneti- ci variabili che sollecitano una_membrana me- tallica in una serie di attrazioni’e repulsioni; il movimento della membrana crea, a sua volta, una serie di successive compressioni e rarefa- zioni dell’eria che, raggiungendo il timpano dell’orecchio umano, danno la sensazione del suono. Fig. 9 ‘eomando di sintoni del diodg DG1, la cul fascetta di presa-cutfia, Il montaggio del ricevitore a diodo deve essere reall tenitore di materiale isolante, Sul perno dei condensatore va riesce dalla parte superiore del contenitore, si potr del ricevitore. Si not Stagnatura dimassa inserire una manopola di i verso di inserimento nel circuito iento @ rivolta verso la boccola di SEMPLICE RICEVITORE All’inizio del nostro secolo, quando ci si avvi- cinava per la prima volta al mondo della ra- dio, si realizzava Yormai storico ricevitore a cristallo di galena. Quello stesso ricevitore viene costruito attualmente con la medesima tecnica di un tempo, ma per mezzo di compo- nentielettronici_ moderni. [1 vecchio cristallo di galena, infatti, 2 stato sostituito con il diodo al germanio; il grosso condensatore variabile ad aria & stato sostituito con un modello. mi niaturizzato, con lamine isolate ad aria o a mica. Ma il principio di funzionamento di quel ricevitore rimane sempre lo stesso. E il circuito @ quello prima esaminato e riportato in figura 6. Tuttavia, per rendere lievemente pid sensibile quel circuito, abbiamo voluto so- stituire la bobina L con altra dotata di alcune prese intermedie, che ora descriveremo analiz~ zando il progetto riportato in figura 8, che & dunque quello che consigliamo di realizzare a chi vuole per la prima volta creare con le proprie mani un vero e proprio ricevitore ra- dio, in grado di ricevere le emittenti locali ¢ quelle di grande potenza. CIRCUITO D'ENTRATA Il circuito d’entrata del ricevitore di figura 8 si differenzia da quello di figura 6 soltanto per una diversa concezione costruttiva della bobi- na L1. Infatti, per il evitore che consiglia- mo di costruire, la bobina deve essere dotata di aloune prese intermedie che consentono di realizzare un perfetto accordo tra il circuito d'entrata del ricevitore e il tipo di antenna adottata. La rimanente parte circuitale @ iden- tica in entrambi gli schemi, Ed essa & gid stata abbondantemente esaminata in precedenza In fase di collaudo del ricevitore, la discesa di antenna dovra essere collegata, per tenta- i, con una delle tre prese A1-A2-A3, lascian- dola poi definitivamente collegata con quella presa che provoca jl massimo volume sonoro in cuffia. I! terminale estremo della bobina L1, quello contrassegnato con la lettera T, deve essere connesso a terra, ossia con un tubo metallico delle condutture dell’acqua, del gas © del termosifone. Un tale collegamento pud essere fatto con qualsiasi filo conduttore, anche con quello usato per Ia costruzione della bo- bina. 85 lindrico si praticheranno dei forellini, come indicato in figura 9, i quali consentiranno di irtigidire il filo, impedendo lo scioglimento dell’avvolgimento. Il filo di rame smaltato dovrd avere un dia- metro di valore compreso fra i 0,4 e 0,6 mm. Le spire compatte saranno complessivamente 100, cosi suddivise: T- A3 = 45 spire AS - A2 = 35 spire A2- Al = 20 spire del filo di rame, prima di essere saldati a stagno, dovran- no essere raschiati con una lametta da barba © un temperino, come illustrato in figura 10, in modo da liberarli completamente dallo smalto, sul quale non si verificherebbe contat- to elettrico, per essere questo’ un isolante, e su cui non sarebbe possibile realizzare le salda- MONTAGGIO DEL RICEVITORE ture a stagno. Il valore capacitive del condensatore variabile Prima di iniziare il montaggio del semplice ri C1 non & critico e potra oscillare fra i 400 € cevitore a diodi, con ascolto in cuffia, il prin- i 500 pF. Esso potra anche essere recuperato cipiante dovra procurarsi tutti gli elementi da un vecchio ricevitore radio fuori uso, op- necessari alla costruzione. La bobina Li non pure acquistato presso i mercatini surplus. @ un componente commerciale; essa dovra II condensatore C2, del valore di 5.000 pF po- quind} essere costruita avvolgendo del filo di tra essere indifferentemente di tipo ceramico, rame smaltato su un supporto cilindrico di a carta, in polistirolo, in poliestere, ecc, materiale isolante. II quale ava un diametro, II diodo al germanio DG1 non necessita di una interno, di 2 cm circa ¢ una lunghezza di 8 sigla particolare; al rivenditore bastera chie- em circa, Sulle due estremiti del supporto ci- dere un diodo al germanio di qualsiasi tipo. Fig. 10 - Prima di effettuare le saldature a stagno Vogliamo ricordare che i termin: sul filo. di rame smaltato, occorre eliminere lo ‘smalto dal terminali, raschiandoli con una lametta da barba 0 con un temperino. palo di sostegno \ treccia isolatori dirame 11. antenna di tipo pl sem- plice @ ottenuta con trecciola di rame nudo, quattro isolatori e due pali di sostegno. La discesa di an- tenna @ realizzata con lo stesso ti po di filo usato per l'antenna vera © propria. \4i Fig. 12 - Tra | sistem| i installazione esterna del Vantenna, questo @ il meno consigliabile nei cen- tri cittadini, perché raccoglie facilmente tutti | disturbi redioelettric!_provocati_ da tram, auto, of- ficine ecc., che si riflettono negativamente sulle iizion radio. In luoghl Isolatl, invece, questo tipo di antenna @ da consigliarsi per la sua sem- plicita o la facile installazione La cuffia, qualora non la si possieda gid, deve essere di tipo a medio-alta impedenza, di valo- re compreso fra i 600 e i 4.000 ohm. Il montaggio di tutti i componenti ora citati 50, specialmente in citta di trovarsi ta di installare_un'anten- na esterna. si pud ricorrere allin- stallazione di un filo teso fra quattro isolatorl, lun- angoli superiori delle pareti. Ovviamente ranno inferiori a quelli ottenuti con un'an- dimensioni, montata all’esterno, in levata. La presa di terra pud essere ot- posizione tenuta ricorrendo alle tubature del termosifone, si effettua secondo il piano costruttivo ripor- tato in figura 9, dentro un contenitore di ma- teriale isolante (legno - plastica - cartone rigi- do). II perno del condensatore variabile C1 fuorie- sce dalla parte superiore del contenitore; su di esso si applicherd una manopola di coman- do di sintonia per la ricerca delle emittenti ra- diofoniche. Sui due lati estremi pit piccoli del conteni- tore vengono applicate le boccole per l’inne- sto degli spinotti della cuffia, da una parte, ¢ per quelli di terra © di antenna, dalPaltra. Sul- la boccola di terra vengono saldati a stagno due conduttori: quello della bobina L1 ¢ quello che raggiunge la carcassa del condensatore va- tiabile C1, che si trova in contatto elettrico con Je lamine mobili del componente. Le la- mine fisse fanno capo di solito ad un capocor- da, sul quale si applica il conduttore che rag- giunge la boccola Al e il terminale del diodo al germanio che si trova dalla parte opposta a quella in cui, sull’involucro esterno del com- ponente, & riportato un anello di riferimento, che & ben evidenziato nello schema di figura 9. ANTENNA RICEVENTE Questo semplice ricevitore non pud assoluta- mente funzionare se sprovvisto di collegamen- ti di antenna e dj terra Per il collegamento di terra, lo abbiamo gia detto, va bene il rubinetto dell’acqua, un tubo del termosifone o del gas, sui quali, prima di awvolgere il filo-di terra, si dovra pulire ener- gicamente la parte, fino’ ad evidenziare la lu- centezza metallica, che garantisce il perfetto contatto elettrico. La stessa pulizia, ovviamen- te, va praticata sul filo di terra prima di avvol- gerlo sull’elemento prescelto. Per quanto riguarda antenna, ricordiamo che i migliori risultati si ottengono con antenne lunghe, montate sulla parte pid alta dell’edi- ficio in cui & installato l'apparecchio radio. Quindi, il tipo migliore & quello riportato nel disegno di figura 11. Tuttavia ci si pud servire anche di antenne come quella di figura 12 oppure di antenne interne, tese lungo le pareti di una stanza, come suggerito dalla figura 13 Un tipo di antenna, che pud dare qualche ri sultato positive per’ chi non pud assolutamen- te tendere {ili all’esterno, pud essere rappre- sentato dalla rete metallica del letto, Non pud essere comunque usata antenna della televi sione e neppure antenna a stilo montata nei ricevitori commerciali. 87 CONTROLLO BATTERIE 11 miglior sistema per alimentare qualsiasi appa- rato elettrico, radioelettrico, eletironico, & cer- tamente quello della rete-luce. Perché con I'e- nergia di rete si spende poco e non occorre sot- toporsi ad alcuna operazione di controllo © so- stituzione di sorgenti elettriche, Ma questo si- stema non pud essere sempre adottato. Con gli apparati elettronici portatili, ad esempio, esso & assolutamente impossibile. Chi deve far uso prolungato di apparati alimen- tati_a pile, deve sottostare alla continua spesa delle pile di ricambio. Eppure, allo stato attua- le della tecnica esiste una via di mezzo, in gra- do dj risolvere brillantemente il problema del- Palimentazione dei piccoli apparati portatili per Ja durata dj alcuni anni. Questa via di mezzo ci 88 & offerta dagli accumulatori_al_nichel-cadmio, che oggi vanno tanto di moda e che, in prati: ca, sono delle pile ricaricabili di lunga durata Ma la possibilit& di poter ricaricare gli acct: mulatori non basta, quando si vogliono salva: guardare apparecchiature costose, nelle quali una scarica eccessiva degli accumulatori o delle pile, con conseguente fuoriuscita di sostanze chimiche, pud danneggiare irreparabilmente ta: luni delicati circuiti. Occorre anche un dispo sitivo che possa tenere sotto controllo costante la funzionalita dell’alimentatore, denunciandone un eventuale stato di carica precario. Basta ri cordare, infatti, che una eccessiva scarica degl accumulatori pregiudica seriamente la possibi Tit di ricarica Monitor continuo per pile ed accumulatori. Due diodi led informano I'operatore sullo stato di carica del- l'alimentatore. per tutti i valori in commercio. ii tensione dei modelli di Dunque, tenuto conto dell’interesse di proteg- gere molti apparati elettronici e di_mantenere sempre vitali { costosi accumulatori, & certamen- te giustificato il controllo continuo dello stato di carica di batterie e accumulatori, tramite la connessione di un semplice circuito elettronico, di facile realizzazione e costo molto contenuto, in grado di indicare tempestivamente Vinizio della fase critica di scarica, onde consentire il recupero del prezioso alimentatore VANTAGGI DEGLI ACCUMULATORI Quando si pensa ad un accumulatore ricarica- bile, immancabilmente viene richiamato alla memaria il classico accumulatore per auto, cio’ quella cassettina pesante, di notevoli dimensioni che tutti pitt o meno conoscono. L’accumulatore per auto risolve ottimamente il problema dell’alimentazione elettrica di tutti gli autoveicoli, perché & caraiterizzato dalla possi- bilit& di fornire correnti elettriche anche inten- se. I suoi difetti sono rappresentati dal peso, dall'ingombro, dal controllo continuo del livello del liquido © del suo eventuale ripristino, Un altro difetto & da attribuirsi al fatto che P’accu- mulatore per auto non &.... capovolgibile 0, co- munque, inclinabile al di 1a di una certa gra- dazione. Esso 2 tuttavia molto economico ed @ forse questa la caratteristica che fa dell’accu- mulatore per auto la sorgente di energia elettri- ca continua pit diffusa, Quando si hanno problemi di durata, di impos- sibilita di manutenzione, di resistenza a solleci- tazioni meccaniche, di capovolgimenti, l’accu- mulatore per auto non serve pill ed @ necessa- rio ricorrere ad altri tipi di accumulatori, diver- samente costruiti, anche a scapito della econo- micita, Gli accumulator al nichel-cadmio, anche se ca- ratterizzati da un costo iniziale assai elevato, sono dotati di una durata di funzionamento ele- Yatissima che, rispettando alcune regole, pud raggiungere talvolta anche il decennio, Essi pre- sentano una buona capacita di scarica ed una noteyole robustezza meccanica, Non necessita- no di alcun controllo, perché essi sono ermet camente chiusi ¢ nessun liquido pud essere in- trodotto. 89 st ou Q. BATTERIA 5. Ba covraCucane TRI Fig. 1 - Schema toorco del dapostve i controll di une pls © dun accu. mulatore. Il commutatore $1 consente di regolere |entrata del circuito sul ve- sreeereanale daliticoents. cote conolla il potenomete, 6 consents Ta regolazione fine della tensione di soglia. Resistenze Varie Ri 33 ohm TRI = BC108 R2 100 ohm ‘TR2 BC108 R3 = 1.000 ohm DLI diodo led R4 2.200 ohm: DL2 diodo led RS 3.300 ohm st comm. multiplo (1 via - 5 posiz.) RE 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.) s2 interrutt. R7 820 ohm D1 diodo al silicio (1N4002) RB 820 ohm Ro 4.700 ohm: ——— Il pregio fondamentale di questi tipi di pile, come abbiamo detto, & la possibilita di ricarica. Il loro uso ripetuto @ garantito per lungo tempo, purché la corrente di ricarica sia in ogni caso mantenuta tra 1/10 ed 1/20 della corrente no- minale. L'accumulatore al nichel-cadmio non deve mai essere lasciato scarico. Occorre quindi provve- dere, periodicamente, alla sua ricarica, o 90 ottiene sottoponendo la pila ad una sorgente op- portuna di corrente continua, senza dover ri- pristinare alcun livello di liquido, come inve- ce awviene nella manutenzione degli accumula- tori per autovetture. ‘A questo punto potremmo dire che le regole di ‘uso e di conservazione delle pile al nichel-cad- mio sono del tutto simili a quelle che si adotta- no per gli accumulatori al piombo. BOCCOLE ENTRATA st il diodo led DL1, che deve esser DL2, di color rosso, la batteria sotto controllo é scarica © cominci our oL2 VERDE ROSSO di color verde, iccende il diodo led scaricarsi. "quando si Le pile al nichel-cadmio, tuttavia, presentano il vantaggio di non necessitare del ripristino dell’elettrolita, CORRENTE DI CARICA Una sostanziale differenza, tra il sistema di manutenzione di un accumulatore al piombo € uno al nichel-cadmio, consiste in un valore notevolmente diverso della corrente di carica. Si deve infatti tener presente che, mentre le capacita di carica usuali degli accumulatori al piombo variano attorno ai 32+34 A/h (am- pere-ora), le capacita di carica degli accumu- latori al nichel-cadmio sono solitamente molto inferiori ai 100+500 mA/h (milliampere/ora). Soltanto raramente, in occasione di applicazio- TABELLA DI CORRISPONDENZA TPO DI GENERATORE PILE NORMALI BATT. NICHEL-CADMIO | TENS. NOMINALE|VALORI DI TENSIONI DI PER ELEMENTO |REPERIBILITA’ COMMERCIALE 3V-45V-6V-7,5V-9V-12V 24V -48V-96V-12V- 14,4V 48V-96V-12V 4V-6V-12V 31 ni professionali, le capacit& di carica raggiun- gono valori di qualche A/h (ampere/ora).. CONTROLLO DI CARICA La funzione del dispositivo, presentato e de scritto in queste pagine, non & quella di prov. vedere alla ricarica degli accumulatori al ni- chel-cadmio, ma pitt semplicemente quella di individuare | tempestivamente il momento di inizio della diminuzione della tensione di ali- mentazione erogata non solo dagli accumula- tori di qualsiasi tipo, ma anche dalle normali P Dunque, esso dovra rimanere costantemente collegato con l’apparecchiatura alimentata, in modo da denunciare chiaramente i] fenomeno di scarica ed evitare il protrarsi ulteriore di tale processo, indwbbiamente dannoso per le pile, gli accumulatori e gli apparati elettronici connessi Abbiamo accomunato degli accumulatori, nel- la loro fase iniziale di scarica, e dalla tensione tipica di ciascun elemento, sii pud notare che, press’a poco, pile ed accumulatori, mantengo- no quasi costante il valore della tensione, sui loro terminali, per tutto il tempo di scarica, che cortisponde allo stato di batteria carica, per diminuirlo poi rapidamente non appena la batteria si scarica. Con questo concetto elet- trico si vuol ulteriormente ribadire la validit del dispositive che stiamo per presentere. MONITOR PER BATTERIE Il progetto del monitor per batterie & quello rappresentato in figura 1. Esso pud definirsi come un rivelatore di soglia a due transistor, collegati fra loro in modo da formare un trig- ger di Schmitt semplificato, Tl funzionamento del circuito di figura 1 & al- quanto gemplice, Quando Ja tensione presente sulla base del transistor TRI vale 0 V, questo componente si trova all’interdizione, ossia non conduce corrente, Il transistor TR2 invece ri- ceve corrente, sulla base, atiraverso la _resi- stenza R7, il diodo led DLI e la resistenza R9. E questa corrente provoca la conduzione di TR2 con la conseguente accensione del diodo led DL2. Tale condizione elettrica del circuito di figura 1 corrisponde alla segnalazione di batteria scarica, Si noti che, per effetto della presenza del dio- 92 do al silicio D1, Ia tensione sui due emittori dei due transistor TRI-TR2 rimane costante- mente al valore di 0,6 V circa rispetto a mas- sa, che & rappresentata dalla linea di alimen- tazione negativa a 9 V_crogata dalla pila di alimentazione del dispositivo. DIODO DL1 ACCESO Quando il valore della tensione presente sulla base del transistor TRI supera quello di so- glia di 12 V, il transistor entra in conduzione, dato che viene superata la soglia tipica della giunzione base-emittore, che & di 0,6 V, e quel la prima citata di +0,6 V del diodo al sili cio DI La conduzione del transistor TR1, oltre che provocare Taccensione del iodo’ ted DLI, conduce all’interdizione il transistor TR2, in quanto la giunzione base-emittore viene prati- camente cortocircuitata. In tali condizioni, quindi, il diodo led DL2 si spegne. In definitiva, il circuito elettronico di figura 1 @ in grado di identificare, tramite l'accen- sione ¢ lo spegnimento dei due diodi led DL1- DL2, una soglia di ingresso di 1,2 V. PARTITORE RESISTIVO All'entrata del circuito di figura 1, & presen- te un partitore resistivo, che pud essere ma- nualmente pilotato tramite il commutatore multiplo ad una posizione ¢ cinque vie SI Se non ci fosse questo partitore resistivo, le possibilita del circuito di figura | sarebbero limitate all’identificazione della sola soglia d'in- gresso di valore compreso fra 1 V ¢ 2 V, men- tre le tensioni nominali delle pile © degli ac- cumulatori pitt in uso si estendono da 1,5 V fino ai 15 V. Ma con il partitore R1-R2-R3-R4- RS tutte le pile e gli accumulatori menzionat nell’apposita tabella possono essere monitoriz- zati Per ottimizzare il punto di soglia, occorre in- vece intervenire sul potenziometto a variazio- ne lineare R6, che consente la regolazione fi- ne del circuito, adattandolo al controllo di un preciso valore di tensione della batteria o del- Vaccumulatore, collegati all’entrata del circui- to di figura 1 che, come si pud vedere, & po- larizzata e non tollera quindi una inversione di inserimento dei morsetti positivi con quelli negativi degli elementi sotto controllo. Fig. 3 - Alcuni tipi di accumulatori al nichel.cadmio che possono essere ricaricati e che hanno una lun- ga di eee MONTAGGIO Trattandosi di un progetto alquanto semplice e privo di elementi critic} degni di nota, non abbiamo ritenuto necessario un montaggio su circuito stampato. Pertanto la realizzazione pratica pud essere effettuata secondo il piano costruttivo di figura 2, servendosi di un con- tenitore metallico e di una morsettiera, che age- vola le operazioni di cablaggio dei conduttori ¢ dei terminali dei componenti 11 contenitore metallico funge da condutiore del- la linea di massa del circuito, che coincide con quella negativa della tensione erogata dalla pila di alimentazione a 9 V, la quale risulta fissata al contenitore tramite una fascetta metallica. Questa pila, ovviamente, essendo priva di un controllo diretto, deve essere sempre carica quindi_sostituita ‘con una certa frequenza, se il dispositive & destinato a funzionare in conti- nuita, I due catodi dei due diodi led DL1-DL2 debbo- no risultare collegati con i collettori dei due transistor TRI-TR2. A tale scopo bastera ri- cordare che nei diodi led il catodo & identifice- bile attraverso il terminale pitt corto o pit gros- so, oppure accanto ad una piccola tacca di rife- rimento. Anche il diodo al sicilio D1 deve essere cor- rettamente inserito nel circuito, ma tale opera- zione & facilitata dalla presenza di un anello situato in prossimita dell’elettrodo di catodo. 11 riconoscimento® degli elettrodi di collettore- autonomla nel tempo. base-emittore’ dei due transistor TRI-TR2 rima- ne agevolato dalla: presenza di una piceola tac- ca di riferimento ricavata sull'involucro esterno dei componenti, come chiaramente indicato nel piano costruttivo di figura 1 IMPIEGO Come abbiamo detto, in virtii della presenza del commutatore SI, il dispositive @ in grado di controllare tutte le batterie e gli accumulatori con tensioni di valore compreso tra 1,5 Ve 16 V circa. A seconda del valore nominale della tensione della pila sottoposta a controllo, occorrer’ se- lezionare una delle cinque diverse posizioni del commutatore multiplo $1. Quindi si dovra col- legare la pile o l'accumulatore da controllare sugli appositi terminali che, nello schema pra- tico di figura 2, sono rappresentati da due boc- cole-serrafilo, e che non debbono essere inver- titi rispetto alle polarita dell’elemento collegato. Cid significa che il morsetto positivo deve esse- re collegato con la boccola positiva e quello ne- gativo con la boccola negativa. Se si suppongono carichi gli elementi sotto controllo (pila 0 accumulatore), si dovra rego- lare lentamente il potenziometro a variazione lineare R6, iniziando la regolazione con il cursore tutto spostato verso massa. Questa po- sizione corrisponde al diodo led DL2 acceso. Non appena il diodo led DL2 si spegne, tramite una lenta rotazione del perno del potenziometro R6, ci si fermerd e si noterd che il diodo led DL si accende, confermando lo stato di carica dell’elemento sotto controllo. Una lieve diminuzione della tensione, rispetto al valore impostato, provoca lo spegnimento del diodo led DLI e Vaccensione di DL2, indi cando, in tal caso, lo stato di « inizio scarica » della pila o dell’accumulatore controllato. 93 MUSICA ELETTRONICA II dispositivo presentato e descritto in questo articolo ha una duplice funzione: quella di av- vicinare sempre piti il lettore alla pratica con le tecniche digitali ¢ quella di generare una se- quenza di quattro note musicali, che fa ricor- dare il veechio carillon, ma che pud servire per la composizione di un originale campanello di case. La realizzazione di questo apparato, che sol- tanto jeri poteva apparire come impresa impos- sibile per un principiante, 2 da considerarsi og- gi alla portate di tutti, grazie al notevole svilup- po di una tecnica moderna e al gran numero di circuiti logici, immessi dall’industria sul_mer- cato al dettaglio, che ha provoceto un abbatti- mento dei costi di tali componenti, riducendoli al livello di quelli dei pity comuni transistor, diodi, diodi controtlati, ecc., anche se gli in- tegrati digitali rimangono dei componenti note- volmente pit complessi e pitt versatili, Da qual- Quattro note musicali vengono emesse, in successione e con- tin nenti, finché si alimenta il circuito, chiudendo un i Cambiando i valori di taluni compo- a seconda dei gusti dell’operatore, che ferruttore con questo dispositivo pud comporre un originale campanello o un carillon elettronico. g Si utilizzano gli integrati digitali. Premendo un pulsante si ascolta la melodia. che tempo a questa parte, quindi, si & verifica- to un avvicinamento sempre pit’ numeroso de: ali sperimentatori dilettanti alle tecniche digitali, non solo per motivi di curiosita 0 di interesse tecnologico, ma per una pura necessita hobby- stica L’uso degli integrati digitali non implica neces sariamente la realizzazione di complicate appa- recchiature, perché con un numero estremamen: te limitato di tali circuiti si possono anche co- struire semplici dispositivi che, pur non presen- tando aleun aspetto professionale, costituiscono un valido sistema di perseguimento didattico, o} tre che un comune divertimento, SINTESI MELODICA La musica elettronica, generata dal nostro pro- getto, non pud essere trasformata in una vera e propria melodia musicale, ma soltanto_ nella sintesi assai breve di un ritornello melodico, perché con solo quattro note non & possibile fa- re di pitt. E cid lo si pud dedurre dall’interpreta- tione del preciso comportamento della tecnica digitale del generatore di musica, che a dire il vero non & cosa semplice, perché appartiene ad una specializzazione dell’elettronica, che la mag- gior parte dei nostri lettori non conosce. Tutta~ via non possiamo esimerci dall’esporre una bre- ve analisi di certi elementi, anche perché tra i lettori ci sono sempre quelli che vogliono sa- perne di pi. Coloro invece che si accontenteran- no di montare il circuito, seguendo le relative istruzioni ed il piano dj cablaggio, avranno mo- do di veder funzionare egregiamente un appa- rato in cui viene affrontata la modernissima tec- nica dell’elettronica digitale. ELETTRONICA DIGITALE 11 funzionamento di un circuito digitale & basa- to sul concetto di due stati: lo stato « 1» e lo stato «0»; questi due stati vengono anche chia- mati « si» € « no» oppure, « vero » e « falso » Anche le tensioni eleitriche, nei circuiti elettro- nici digitali, seguono la legge ora enunciata e possono quindi assumere due soli valori, corri- spondentj ai livelli « 0» ¢ « 1». Per essere pitt precisi, le tensioni risultano con- traddistinte da due bande di valor, nelle quali si interpreta come « 0 » un valore al di sotto del- — Icha 12 ICrb ALIM. ra) veo) | D> | ojos AP OsciLaroRE DiviSORE Oscitarone AMPLE ALIMENT oRotoare Hore Pen ae Fig. 1 = Lo schema a blocchi co! namento e la concezione breve melo per i due integrati digitali IC1 e 1C2. fente di interpretare con grande facilita il ‘cuitale del dispositive generatore di una La stabilizzazione della tensione di alimentazione 95 wyozz = BY Adoo0%001 = 69 8 (‘du esseq) aueuedoywe = dv ‘uyo 000-2 su = = wn Gewupn) wyoo00F = = Le = #2 ‘wnuew = 1S uyose = =H = 99 vIENL Xb = ba - £0 - Za - La wyooy == = Su = 9 (= A H's) seuez opojp = wyoook = = be = sew = wyooor == gu = 29 O6rs = wyoosy = = 2 €lpL = wyoozs == Ie = wb ozuaisisou Hoyesuapucg PONTICELLO Fig. 3 - lodico. Sui terminali 1-3 deve ess tore o pulsante S1 connesso in ser 10 costruttive, composto su circulto stampato, del generatore me- collegato l'alimentatore, con Vinterrut- ‘con il cavetto uscente dal morsetto positivo. Laltoparlante va collegato invece sui terminali 23. la soglia minima di «0», mentre si interpreta come «1» qualsiasi valore al di sopra della soglia minima di « 1». I circuiti digitali possono essere suddivisi, in base al loro comportamento, in due sottoclassi: quella dei circuiti combinatori e quella dei circuiti sequenziali. Entrambi questi circuiti ri- sultano montati nel nostro generatore di me- lodia. Un circuito combinatorio & da considerarsi tale quando lo stato d'uscita dipende esclusivamente, secondo una certa legge combinatoria, dallo sta to degli ingressi. In un circuito sequenziale, invece, lo stato delle uscite @ subordinato non soltanto dagli_even- tuali ingressi, ma anche da un segnale di tem- porizzazione pil comunemente conosciuto sot- to il nome di « clock » CIRCUITI LOGIC! II primo circuito logico, adottato nel progetto del generatore di musica elettronica, & costitui- to da un doppio NAND. Ciascun NAND possie- de quattro ingressi dotati della _caratteristica di Trigger di Schmitt, che rende Ventrata sensi bile a due livelli di tensione ben precisi, quelli precedentemente descritti, che provocano le transizioni d’uscita del dispositivo. II secondo componente utilizzato & un conta- tore decadico con codice BCD. Il contatore & costituito da una serie di flip-flop connessi tra loro in cascata e opportunamente controrea- Zionati, onde raggiungere la desiderata sequenza di conteggio. 11 flip-flop un dispositivo logico che esplica le funzioni di memorizzatore. Esistono vari tipi di flip-flop, che si differenzia- Fig. 2 - Il progetto del generatore melodico pud essere idealmente suddiviso in te se jentazione, Il trimmer. R7 oni: quella logic (IC1-1C2), quella di_potenza (IC3) il volume sonoro in altoparlante. Attr- buendo a G1 ¢ ad Ri valori diversi da quell musica. Per cambiare le note invece occorre s quella di crittl, cambia il ritmo della ituire i valori di R2-R3-R4-R5 e di C3.C4-C5-C6 con altri, diversi da quelli elencatl. 97 IL PACCO DELL'HOBBYSTA Per tutti coloro che si sono resi conto dell'inesauribile fonte di progetti con: tenuti nel fascicoli arretrati di Elettro- nica Pratica, abbiamo preparato que sta interessante raccolta di pubblica- zioni Le nove copie della rivista sono state scelte fra quelle, ancora disponibili, ma in rapido esaurimento, in cui sono apparsi gli argomenti di maggior suc- cesso della nostra produzione edito- riale. Il pacco dell'hobbysta é un'offerta spe- ciale della nostra Editrice, a tutti | nuovi e vecchi lettori, che ravviva I'in- teresse del dilettante, che fa rispar- miare denaro e conduce alla realizza- zione di apparecchlature elettroniche di notevole originalita ed uso corrente, no fra loro per il comportamento in relazione ai segnali d’ingresso. Ogni flip-flop 2 comunque dotato di un segnale di clock, le cui transizioni dal livello 0 al livello 1, 0 viceversa a seconda dei modelli, provocano un aggiornamento della memorizzazione dell’uscita, Per esempio, nel flip-flop tipo Trigger, ogni transizione del clock provoca un cambiamento dello stato duscit uno 0 diviene 1 ed un 1 diviene 0. Nella decade di conteggio da noi utilizzata sono contenuti quattro flip-flop, opportunamente col- legati, cui corrispondono altrettante uscite deno- minate A-B-C-D. Le condizioni assunte dalle uscite, in funzione degli impulsi di clock, sono riportate nell’appo- sita tabella. LO SCHEMA A BLOCCHI Per aiutare il lettore a chiarire il comportamen- to del circuito del generatore di musica elettro- nica abbiamo riportato in figura 1 lo schema @ blocchi del dispositivo, nel quale si possono in- dividuare le diverse funzioni dei componenti ora analizzati. 11 primo circuito integrato ICI 2 stato utilizzato per realizzare degli oscillatori di bassa frequen- za. Il secondo integrato 1C2 serve per contare ali impulsi di clock prodotti dalla prima sezione di ICI, che nello schema di figura 1 & indicato con la sigla ICla. Inoltre, IC2 controlla, tra- mite le sue quatiro uscite, quattro differenti no- te prodotte dal secondo oscillatore IC1b, rea zato sfruttando Je proprieta del Trigger di Schmitt La sezione digitale & seguita dall’amplificatore di bassa frequenza e di potenza, rappresentato dall'integrato IC3, che eleva considerevolmente il livello del segnale generato e lo rende ripro- ducibile attraverso un altoparlante a bassa im- pedenza Liultimo stadio & quello dell’alimentatore, rap- presentato da una pila a 9 V che serve ad ali- mentare direttamente |’integrato amplificatore di bassa frequenza 1C3, e indirettamente, dopo opportuna riduzione, gli altri due integrati [C1 e 1C2. ANALISI DEL PROGETTO La prima sezione del progetto del generatore di musica, riportata sulla sinistra dello. sche- ma teorico di figura 2, 2 quella logica; in essa risultano inseriti due circuit) integrati: IC1 ¢ 1C2, La seconda sezione, riportata sull’estre- Fig. 4 - Disegno in grandez- za reale, clo8 in scala 1/1, del elreuito stampato, che il Tettore dovra com; una basetta di mat ante, di forma rettangola- re, nelle dimension! di 10x7 ma destra di figura 1, & quella di potenza, che risulta pilotata dall’integrato C3 La prima sezione del primo circuito integrato ICla viene utilizzata come generatore di clock Essa funge da oscillatore libero, in grado di determinare la cadenza, ciot il ritmo delle no- te musicali generate; potremmo anche chia- marla « oscillatore pilota di ritmo». Gli im- pulsi prodotti da questo oscillatore, disponibili sul terminale 8 di ICla, vengono inviati al ter- minale contrassegnato con il numero 1 della decade di conteggio IC2. 11 segnale & del tipo ad onda quadra ed incrementa il. conteggio della decade QUATTRO USCITE Sull’integrato 1C2 si possono individuare quat- tro uscite, rappresentate dai terminali 8-9-11- 12. Queste uscite rimangono collegate con una rete resistivo-capacitiva di oscillazione della seconda sezione dell’oscillatore pilota di ritmo, indicata con la sigla IC1b. Esse controllano, attraverso dei diodi la carica-scarica di quat- tro condensatori elettrolitici (C3+C4+C5+ C6). In pratica, quando l'uscita si trova allo 0 logico, il relativo condensatore rimane libero e controlla Loscillazione dell'integrato IC1b. Quando invece l'uscita si trova a 1, anche il rispettivo ingresso di Trigger di Schimtt ri- mane costantemente a 1. Quindi, mano a mano che loscillatore pilota di ritmo provvede alla commutazione delle uscite della decade di con- teggio, uno o pit miscelatori vengono abilitati al funzionamento, E questi ultimi, miscelan- dosi fra loro, forniscono la melodi La frequenze degli oscillatori & ovviamente re- golabile, cosi come awviene per il ritmo. Le variazioni dj frequenza si ottengono variando di valore il gruppo resistivo-capacitivo asso- ciato all'ingresso del Trigger di Schmitt. Per esprimerci pit praticamente, basta cambiare i valori dei condensatori elettrolitici C3-C4-C5- C6 e delle resistenze R2-R3-R4-R5 per far cam- biare la frequenza, cio’ le note musicali ripro- dotte dall’altoparlante. SEZIONE DI POTENZA Il segnale musicale miscelato, generato dalla sezione logica, ossia dalla parte del circuito che si trova a sinistra dello schema di figura 1, viene prelevato dall'uscita, contrassegnata con Corrispondenze impulsi-uscite Uscite D c B A Impulso CeITsBVEUnKO 99 KIT PER CIRCUITI STAMPATI L. 16.000 Dotato di tutti gli elementi necessari per la composizione di circuiti stampati su vetronite © bachelite, con risuitati tall da soddisfare anche | tecnic! pli esigent, que- sto kit contlene pure la speciale penna Fiempita di Inchiostro resistente al perclo- ruro e munita di punta di riserva, Sul di- spensatore d’inchiostro della penna & pre- inte una valvola che garantisce una lunga durata di esercizio ed Impedisce l'evapo- razione del liquido. Consente un controlio visivo conti- nuo del processo di asporto. Evita ogni contatto delle mani con i prodotto finito. E sempre pronto per 'uso, anche dopo conservazione illimitata nel tempo. li contenuto & sufficiente per tratta- re pid’ di un migliaio di centimetri quadrati di supertici ramate. il numero 6, dell’integrato IC1b. Esso viene ine viato al potenziometro R7, che permette di re- golare il volume sonoro in altoparlante. Il segnale prelevato dal cursore del potenzio- metro R7, che in pratica é rappresentato da un trimmer potenziometrico dotato di perno di re- golazione, viene inviato, tramite il condensa- tore C7, all'amplificatore di potenza, vale a dire al circuito integrato amplificatore di bas- sa frequenza 1C3, che @ di tipo LM380, Questa soluzione & stata scelta per la sem- plicita e la sicurezza del funzionamento del dispositivo. Ad ogni modo, l'integrato 1C3, po- tr comunque essere sostituito con altro ampli- ficatore di bassa frequenza, alimentabile con la tensione continua erogata da una pila a 9 V,, con la certezza di ottenere analoghi risultati. L’impedenza dell’altoparlante non deve esse- re inferiore agli 8 ohm ALIMENTAZIONE Poiché nel generatore di musica vengono uti lizzati circuiti integrati della serie TTL, Pali- mentazione deve essere di tipo stabilizzato e ben filtrata con valori compresi tra 4,75 V e 5,25 V. Poiché soltanto in questo modo ven- gono garantite le massime prestazioni degli tegrati, Cid non & invece necessario per l’am- plificatore di potenza, che risulta direttamente alimentato con la tensione di 9 V ergata da una comune pila da 9 V o da due pile da 4,5 V ciascuna collegate in serie tra di loro. La riduzione della tensione necessaria per ali mentare gli integrati TTL é ottenuta tramite Ja resistenza R6 e il diodo zener DZI Liinterruttore $1 chiude il circuito di alimenta- zione e provoca quindi l'emissione sonora in altoparlante. Pertanto, questo elemento po- trebbe essere sostituito con un pulsante, dato che la funzione rimane la stessa. In tal caso, finché viene premuto il pulsante, attraverso Vattoparlante AP si ascolta musica, ossia la ripetizione continuata delle quattro diverse note musicali. Appena si abbandona il pulsan- te, la musica cessa e per riprodurla occorre ri- premere il pulsante oppure richiudere l'inter- ruttore S1 COSTRUZIONE Il dispositivo riproduttore di note musicali si realizza con pochi componenti passivi e con i tre circuiti integrati_ pid volte menzionati nel corso dell'articolo, Ma la prima operazione da eseguire & certamente quella della costruzione del circuito stampato, il cui disegno in gran- dezza reale & riportato in figura 4. Sul circuito stampato si montano tutti i com: ponenti nel modo indicato nel piano costrutti vo di figura 3. Quindi rimangono fuori da questo schema V’altoparlante, l'interruttore S1 e la pila di alimentazione. Pid precisamente, l'interruttore va montato in serie con il con- duttore che raggiunge il morsetto positivo del- la pila, da una parte, e il punto contrassegna- to con’ il numero 1 nel circuito stampato, dal- Valtra, Il morsetto negativo della pila va cok legato con il punto 3 del circuito stampato. L’altoparlante, invece, va collegato fra i punti 2e 3 dello stampato. Per non danneggiare gli integrati, durante procedimento di saldature # stagno dei com- ponenti, consigliamo di montare degli oppor- tuni zoccoletti, che evitano le saldature dirette sui piedini di tali componenti. Ai lettori_principianti raccomandiamo di inse- tire esattamente nel circuito i condensatoti elettrolitici, che sono componenti polarizzati, ossia dotati di terminale positivo € terminale negativo. Nello schema pratico di figura 3, in corrispondenza di questi condensatori, & stata disegnata una crocetta La stessa raccomandazione si estende pure al diodo zener DZ, i cui catodo ® contrassegna- to da una fascetta di riferimento, riportata sul corpo del componente. E cid vale pure per i quattro diodi al silicio D1-D2-D3-D4, nei qua- i la fascetta sta ad indicare la posizione del catodo, ciot dell’elettrodo collegato con i ter minali’1-2-4-5 della sezione integrata IC1b. Prima di inserire i tre circuiti integrati nei ri- spettivi zoccoli, si dovra individuare su que- sti il terminale 1, che & quello che si trova dalla parte in cui & visibile una piccola tacca di riferimento (dischetto), del resto ben evi- denziata nello schema di figura 5. MANUALE DEL PRINCIPIANTE ELETTRONICO Edito in formato tascabile, a cura della Redazione di Elettronica Pratica, @ com- posto di 128 pagine riccamente ‘illustrate a due colori. Llopera @ il frutto dell'esperienza pluridecenna- le della redazione periodico. E wuol mestiere da tenere sempre a portata di mano, amica di notizie © Informazioni, I volumetto @ di facile e raplda consultazione per principiantl, dilettanti e professionisti. Ad ‘sso I ricorre quando si voglia confrontare la esattezza di un dato, la precisione di una for- mula 0 le caratteristiche di un componente. E Fappresenta pure un libro di testo per | nuovi appassionati di eleltronica, che poco o nulla ‘sano di questa disciplina e non vogliono ulte- rlormente rinviare il piacere di realizzare i proget- ti descritti In ogni fascicolo di Elettronica Pra- ties Tra i molti argomenti trattati si possono men- zionare: Il slmbolismo elettrico - L’energia elettrica - La tensione © la corrente - La potenza - Le unita di misura - | condensatorl - | resistori - | dlodi = 1 transistor - Pratica di laboratorio. Viene inoltre esposta un’ampia analis! del prin- cipal componenti elettronici, con l'arricchimento dl moltissimi suggerimenti pratici che, al dilet- tante. consentiranno di ragglungere il sucesso fin dalle prime fasi sperimentali. 101 Rivelatore di umidita. Segnalatore di pioggia. Indicatore di temperatura. SOND DIFFERENZIAL Questo dispositive serve per determinare la con. ducibilita, pili o meno attiva, di molti elementi solidi, liquidi e fluidi. Ma il suo impiego pit naturale si esercita maggiormente in agricoltu ra e nel giardinaggio, potendosi definire come un vero e proprio rivelatore di umidita o, il che 2 lo stesso, di siccita. La misura dell’umidita & rapportata a quella del- la conducibilita di un elemento sotto controllo, come ad esempio una porzione di giardino, un pezzo di prato o, molto pid semplicemente un vaso di fiori Due puntali metallici, affondati nella terra, me glio se in prossimita di una pianta, controllano la resistenza elettrica del terreno che, indi. pendentemente dal contenuto di sali di que- sto, varia sempre in proporzione con la quan- ita d’acqua assorbita od evaporata Rivelare una zona di terreno secca, dunque significa stabilire al di sopra di quale valore resistivo l’apparato deve essere in grado di for- nire un qualsiasi segnale d’allarme, da interpre tarsi come una richiesta d’acqua da parte della flora tenuta sotto controllo. E il progetto pub- blicato in queste pagine risponde perfettamente ai requisiti esposti, ed 2 inoltre di facile realiz- zazione e molto economico, costituendo senza dubbio un grande beneficio per il mondo vege- tale, con la possibilita di estensione del suo impiego in molti altri settori. 102 FUNZIONAMENTO 11 progetto riportato in figura 1 si identifica principalmente con quello di un amplificatore differenziale, in grado di visualizzare, attra- verso due diodi led, se la resistenza elettrica, compresa fra due elettrodi-sonda, rimane ei tro limiti prefissati, oppure risulta inferiore © superiore a questi. Tuttavia, dai livelli di re: sistenza % facile risalire al rilevamento dei livelli di tensione per mezzo di semplici modi fiche. Bastera infatti realizzare una sonda loj ca, con livello di soglia regolabile, in grado di rilevare anche valori_indeterminati, come ad esempio quelli degli ingressi_ sconnessi ESAME DEL CIRCUITO La denominazione di amplificatore differenzia- le, attribuita allo schema di figura 1, deriva dal fatto che il segnale d’uscita risulta propor- zionale alla differenza dei segnali applicati ai due ingressi Il progetto utilizza due transistor (TRI-TR2) di tipo NPN, uguali ¢ selezionati, con le stesse caratteristiche. Questi due elementi sono cir- cuitalmente accoppiati tre loro attraverso una comune resistenza di emittore (R3), alla quale spetta il merito della reazione. Uno dei due possibile sullo stato di u ingressi, quello relativo al transistor TR2, mane polarizzato ad un valore di riferimento attraverso un partitore resistivo, in cui i] po- tenziomeiro R6 funge da elemento di con- trollo. Il secondo ingresso fa capo al segnale d’entrata controllato dal valore resistivo della sonda. La tensione presente sulla base del transistor TR1, dunque, segue le variazioni della resistenza d’in- gresso. ~ Quando il valore della tensione diviene esa tamente uguale a quello presente sul cursore del potenziometro R6, si raggiunge una condi zione di equilibrio per la quale anche le ten- sioni presenti sui collettori dei due transistor divengono uguali, ovviamente supponendo che TRI e TR2 siano perfettamente uguali e sele- zionati. E in queste condizioni nessuno dei due diodi DL1-DL2 viene interessato dal flusso di corrente e quindi entrambi rimangono spenti ACCENSIONE DEI LED Quando per effetto di una maggiore resistenza della sonda, la tensione d'ingresso tende ad aumentare, il transistor TRI aumenta la pro- ptia conduzicne, ossia aumenta la corrente di collettore-emittore. E questa corrente provoca un aumento della tensione sui terminali della resistenza di emittore R3 che, di conseguenza, fa diminuire la tensione di base-emittore nel transistor TR2, abbassandone la conduttivita L'effetto prodotio da un transistor, dungue, si riflette in misura opposta sull'altro transistor, Si potrebbe ora dimostrare che i segnali_pre- senij sui due collettori dei due transistor TR1 TTR2 si trovano in opposizione di fase tra loro, uguali in ampiezza e proporzionali alla diffe- renza tra i due segnali presenti sulle due basi. Tuttavia, senza entrare in una questione Con questo dispositivo |’elettronica si accoppia felicemente e principalmente alla botanica, offrendo all’agricoltor niere, al fioraio e alla massaia la piu precisa collaborazione ita o siccita del terreno o della terra | al giardi- contenuta nei vasi in cui si conservano o coltivano piante e fiori. analitica, diamo per scontato tale asserto, ag- giungendo che, quando la differenza delle due tensioni, presenti sui due collettori dei due transistor TRI-TR2, supera il valore di 1,5 V circa, corrispondente al valore di soglia di con- duzione dei due diodi led, uno di questi si accende, In particolare, se la tensione presente sulla base del transistor TRI supera quella presente sulla base di TR2, si accende il diodo led DL2. In caso contrario si accende il diodo led DLA TENSIONE DI RIFERIMENTO Regolando il potenziometro R6, & possibile variare la tensione di riferimento sulla base del transistor TR2 e, di conseguenza, il valore della resistenza d'ingresso che determina I'ac- censione di uno dei due diodi led. In modo analogo, nel caso di applicazioni diverse da quella primaria di indicatore di umidita del progetto, si potra pure variare il valore della resistenza RI, per ottenere una, diversa sensi: bilit&. Per esempio, se si aumenta il valore di Ri, lintero circuito diviene maggiormente sen- sibile ai valori resistivi elevati, mentre se lo si diminuisce, il circuito di figura 1 si... indu risce, divenendo sensibile ai valori resistivi bassi. Naturalmente si fa riferimento ai_valori resistivi della sostanza interposta fra gli elet- trodi della sonda, che pud essere pitt c meno conduttiva, a seconda della natura di essa e delle condizioni fisiche in cui si trova MONTAGGIO Il montaggio del dispositive si effettua seguen- do il piano costruttivo riportato in figura 2 dopo aver ovviamente composto jl circuito 103 9 ‘e" ENTR, SONnDA Fig. 1 - Circuito elettrico della sonda differenziale. Le linee trattegglate rac- chiudono quella perte del progetto che deve essere composta totalmente su ircuito stampate. 1 due diodi led DL1-DL2 sono dl colore diverso, uno & ros- ro, altro @ verde. Essi possono essere scamblati tra loro, destinando Il rosso ‘ad una situazione di allarme e quello verde ad uno stato di normalita, Resistenze Varie Rt 3.800 ohm TRI BC107 R2 ‘470 ohm TR2 BC107 R3 330 ohm DLt diodo led R46 = 470 0hm DL2 = diodoled RS 2.200 ohm. RE 4.700 ohm (trimmer) stampato, il cui riportato’ in figura 3 Tl circuito stampato si esegue su una basetta di materiale isolante, di forma rettangolare, delle dimensioni di 7,5 cm x 5,5 cm. -gno in grandezza reale & 104 Il circuito della sezione elettronica, cio quel- lo realizzato sulla basetta rettangolare, potra essere inserito in un contenitore metallico 0 di plastica, indifferentemente. Servendosi di un contenitore metallic, questo fungerd pure da ALIMENT, Fig. 2 - Piano costruttivo della sonda differenziale. Il circulto stampato, sub quale @ composta la parte elettronica del dispositivo, rimane inserito in un contenitore, che pud essere indifferentemente di metallo o di materiale iso- lante. Sulla boccola d’entrata si innesta uno spinotto bipolare collegato con tuna sonda via avo. elemento conduttore unico della linea di massa del circuito elettrico, che coincide con quella dell’alimentazione negativa. Infatti, osservan- do Io schema pratico di figura 2, si pud notare come uno dei due terminali della boccola d’en- trata della sonda rimanga in contatto con il contenitore metallico © con la linea della ten- sione di alimentazione negativa, in corrispon- denza della quale & stata riportata la lettera «m». — Fig. 3 - Disegno in grandezza reale del circulto stampato ne- cessario per comporre la sezio- ne elettronica della sonda dif ferenziale. = 105 IMPUGNATURA PUNTALI " Fig, 4 - Questo, tipo i sande wsiderarsi la" pli adatta cavo4, BP nlovamento. dello” stato al La timigita o di sleclta dl una 20- fe di terreno. Limpugnatura de- ‘SPINA ve essere di materiale isolante. tra essere ricavata da due pile da 4,5 V ciascu- . na, collegate in serie tra di loro, in modo da ero- = gare la tensione di valore complessivo di 9 V. $ Tuttavia, si potra anche ricorrere ad un comu- Ss ne alimentatore da rete-luce, in grado di ero- CIRCUITO STAMPATO Fig. 5 - Volendo destinare il dispositive alla_fun- ne di rivelatore di ploggla, conviene realizzare 10 di sonda, da esporre all'aperto, in zone ostacoli naturall o artificiali. Il circuito camblamento di di poche gocce d'acqua. Ai lettori principianti raccomandiamo di fare bene attenzione al senso esatto di inserimento dei due transistor TR1-TR2 nel circuito stam- pato. Ma per non commettere errori, baster’ far riferimento alla piccola tacca metallica sporgente da quella parte dell'involucro ester- no del componente che si trova in prossimita dell’elettrodo di emittore Le cinque resistenze che concorrono alla com- posizione del circuito sono tutte a bassa poten- za, dato che le correnti elettriche che le attra versano sono di piccola intensita. In ogni ca- so non conviene in alcun modo superare il quarto di watt. Lvalimentazione & in continua ¢, come indica- to nello schema elettrico di figura 1, deve avere un valore compreso tra i 9 V ei 13'V. Essa po- 106 gare una tensione continua di valore compre- so entro i limiti gia citati DIODI LED I diodi led DL1-DL2, emettitori di luce, sono componenti optoclettronici, ossia delle piccole lampadine allo stato solido, le cui caratteristi che sono ben note ai nostri letiori 0, almeno, alla maggioranza di essi. Ai principianti invece ricordiamo che la principale proprieta di que- sti elementi consiste nelia loro durata, prati- camente infinita, che ne permette l'uso’ in ap- parati segnalatori con la garanzia della pid assoluta affidabilita. Inoltre, a differenza delle comuni lampadine a filamento, i diodi led sono Fig. 6 - Simbolo elettrico del diodo led adottato nelia composizione dei progetti elettronici. Le frec- ce stanno ad indicare l'emissione luminosa del com- ponente optoelettronico. Fig. 7 - Soltanto nel caso in cui il diodo led ven. ga polarizzato direttamente, esso funziona emetten- do luce, Il morsetto positive della pila deve essere collegato con Vanodo del componente, quello nega- ne di ‘polarit della jermette alcun flusso a destra) non pil di corrente attraverso il led, il quale rimane spento, qui presentati assumono un valore esclusivamente teorico, perché in pratica non & possibile far attraversare il led dalla corrente sen- za una opportuna resistenza di controllo. ———_—_————— componenti freddi, per cui & possibile inserirli in punti delicati, 18 dove il calore potrebbe compromettere il’ buon funzionamento di una apparecchiatura elettronica. Essi consumano poca energia, rispetto alla luce emessa, sono di piccolissime dimensioni ed infrangibili. A seconda del materiale usato per la loro costru- zione, possono emettere luce rossa o verde. Ma per condurre la corrente elettrica, cio® per potersi accendere e quindi emettere luce bile, i diodi led debbono essere polarizzati di rettamente e quindi inseriti in un modo ben preciso nei circuiti di utilizzazione. Perché le bassa_tensione inversa, sopportabile da questi tipi di componenti, potrebbe condurre, in caso di errato inserimento, alla distruzione del diodo stess Ogni diodo led @ dotato di anodo e di catodo ed il loro simbolo clettrico 2 quello riportato in figura 6, Se Ia tensione positiva & applicata all'anodo ¢ quella negativa al catodo, il diodo led si accende, come indicato nello schema a sinistra di figura 7; viceversa, se la tensione positiva @ applicata al catodo e quella negativa all’anodo, il diodo led rimane spento (schema a destra di figura 7) Per distinguere in pratica il catodo dall’anodo, Je varie case costruttrici ricorrono ad alcuni si stemi, Per esempio, a volte, & presente una tacca’ di riferimento in prossimita del catodo, altre volte il terminale’ di catodo & quello pit corto 0 pid ingrossato rispetto a quello di ano- do. LA SONDA Sulla boccola d’entrata del circuito di figura 2 deve essere innestato uno spinotto bipolare col legato al cavo proveniente dalla sonda. Non di- sponendo di una boccola e di uno spinotto bi polare, si potranno usare due normali boccole €, ovviamente due spinotti La costruzione della sonda, in ogni caso dovra effettuarsi in relazione con I'uso che si inten- de fare del dispositivo. Per esempio, destinan- dolo alla valutazione del grado di umidita di un terreno o del livello di un liquide, baste- ranno due puntali metallici, fissati_ad un ma- nico di legno, come indicato in figura 4. In pratica, i due puntali dovranno essere confic ati nel terreno o immersi nella sostanza_li- quida, la quale, a seconda del livello raggiunto, provocheri l'accensione di uno o dell’altro diodo led. Perché la resistenza fra i due pun- tali.metallici dipende sia dalla natura che dal livello del liquido, cioé dalla quantit& di liqui- do che coinvolge i puntali. La stessa cosa vale per la misura dell’umidita del terreno, nel quale i due puntali debbono essere conficcati e suc- cessivamente si deve tarare il circuito tramite il trimmer R6 che, come abbiamo detto, rego: la la sensibilit® dello strumento Il nostro apparato potra anche essere destinato al rilevamento della presenza di pioggia. A tale scopo converra realizzare una sonda del tipo di quella riportata in figura 5, cio’ un {rcuito stampato a doppio pettine. Le prime gocce di pioggia si debbono inserire fra le piste del circuito stampato, per diminuire la resisten- za elettrica e provocare V'accensione di uno dei due diodi led. Ma anche in questo caso, dopo aver esposto all’aperto la sonda, si dovra prov- vedere alla taratura del circuito, per sensibi- lizzarlo a tale tipo di rilevamento. Il dispositivo potra anche essere destinato al controllo della temperatura, purché in sosti- tuzione della sonda si applichi, all’entrata del circuito, un termistore. Un'ulteriore applicazione pratica della sonda differenziale pud essere quella del controllo di presenza di un segnale in tensione proveniente da un qualsiasi apparato elettrico od elettronico Per questa destinazione della sonda occorrera, eventualmente, eliminare la resistenza RI, op- pure sostituirla con valori diversi da quello prescritto. La taratura del circuito va fatta, in ogni caso, tramite il trimmer R6; essa muta per ogni tipo di applicazione del dispositivo e a seconda della lunghezza del cavo che congiunge la boccola d'ingresso con Ja sonda. 107 Vendite - Acquisti - Permute VENDO due giochi televisivi uno a cassette mod. LEM 2000 corredati con due cassette decatlon grand prix 1 mese di vita; l'altro mod. tele partner-gioco del carri armati, Ye anno di vita perfettamente fun: zionante (colori). Al magglor offerente PISATI STEFANO ~ Via Savona 18 - 20144 MILANO - Tel. 8398661 ore pasti VENDO bicicletta mod. 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TESTO (scrivere a macchina o in stampatello) Inserite il tagliando in una busta e spedite a: ELETTRONICA PRATICA - Rubrica « Vendite - Acquisti - Permute « Via Zuretti, 52 - MILANO. 12 LA POSTA DEL LETTORE © no, ta. Risponderemo nei limiti del possibile su questa rubrica, senza accordare prefe- renza a chicchessia, ma sce- gliendo, di volta in volta, quelle domande che ci saranno sem- brate pit interessanti. La regola \ ci vieta di rispondere privata- \ mente 0 di inviare progetti esclu- ad uso di sivamente concepiti un solo lettore. TERMORESISTENZA PT100 Trovandomi in possesso di tutti i componenti necessari per realizzare V'indicatore di tempera- tura a led, presentato sul fascicolo di ottobre dello scorso anno, ho voluto comporre quel- Vinteressante circuito, utilizzando una moderna termoresistenza in sostituzione del termistore da voi prescritto nell’elenco componenti, Quella da me montata nel dispositivo @ una termoresi- stanza di tipo PT100, che mi @ stata regalata da un parente, la cui attivita professionale si svol- g nel settore dei controlli termici e che mi ha assicurato la validita della sostituzione. Pur troppo i risultati pratici sono stati assai delu enti, perché, alimentando Vapparecchio, si ac- cendé soltanto sempre il diodo indicatore di Ido», mentre V’altro non si accende neppu re introducendo il sensore nel frigorifero. Sa- pele dirmi se esiste incompatibilit® fra la ter- moresistenza ¢ il termistore? CROCI GIANGIACOMO Roma Normalmente, quando vi & possibilita di sosti- suire alcuni componenti con altri similari, ci we SUSUMU \ SERV. CONSULENZA preoccupiamo sempre di injormare i nostri let- fori, soprattutto per motivi economici, perché sappiano che la maggior parte dei dilettanti con- serva, nei vari cassetti del loro laboratorio, un gran numero di montaggi in disuso e parti di questi che si prestano al riutilizzo, Ma questo non @ il caso della resistenza a coefficiente di temperatura negativo, detta anche termistore E lo é tanto meno se si ricorre alla termore- sistenza PT 100, come ha fatto lei, che @ un componente usatlssimo nei settori industriali € professionali, ma con caratteristiche diverse dalla NTC. Infatti, mentre quest'ultima pre- senta un valore resistivo di 5,000 ohm, alla temperatura di 25°C, la termoresistenza PT100, che @ di tipo al platino, ha il valore resistivo di 100 ohm con un coefficiente di temperatura pari @ 0,0036. Cid significa che la resistenza di 100 ohm varia di soli 0,3 ohm, per ogni variazione di un grado centigrado della temperatura, La va riazione, inoltre, @ positiva e non negativa come nel termistore. Ne consegue Vincompatibilita as- soluta tra i due componenti nel circuito in que- stione. Tra Valtro, ta termoresistenza, che @ do- tata di caratteristiche pitt precise e stabili, richie. de, per il suo impiego, sofisticati ed accurati si- stemi di amplificazione. 113 SIRENA ELETTRONICA Mi servirebbe una sirena elettronica, alimental le tramite la batteria d’auto, in grado di fornire un segnale modulato e di pilotare direttamente, cio senza amplificatore ausiliario, un normale altoparlante con 8 ohm di impedenza. PARISE CLEMENTE Napoli La accontentiamo pubblicando questo semplice circuito a cingue transistor NPN al silicio, che 2 formato da_un oscillatore astabile ad onde guadre (TR2-TR3), da uno ad onde sinusoida- fi e da un amplificatore, La frequenza di oscil- lazione dell'astabile @ modulata da TR1. Con R10 si regola il volume del segnale modulato, che viene amplificato dai due transistor TR4- TRS collegati in Darlington ¢ con uscita ad emitter follower, tale da consentire il pilotag- gio diretto di altoparlanti di bassa impedenza. Condensatori C1 cz 10 pF - 16 VI (elettrolitico) 10 uF - 16 Vi (elettrolitico) 3 40 pF - 16 Vi (elettrolitico) 4 10.000 pF cS 10.000 pF ce 47 uF - 16 VI (elettrolitico) Resistenze Ri 10.000 ohm R2 10.000 ohm R3 220.000 ohm Re 4.700 ohm RS 4.700 ohm RE 2.200 ohm R7 220.000 ohm (trimmer) R38 = 47.0000hm RO 47.000 ohm Rio 2.200 ohm (potenz. a variaz. log.) Ri 15.000 ohm Varie TRI = BC107 TR2 BCI07 TRS BC107 ‘TRE 2Nt1711 TRS BD137 s1 interrutt BATTERIA = 12V AP = altoparlante a bassa imp. re ALIMENTATORE PER AUTO Vorrei realizzare un dispositivo per la_riduzio- ng con stabilizzazione della tensione della bat- teria d’auto a 12V. Questo mi servirebbe per far funzionare in macchina una radiolina e un mangianastri, MANFREDINI ELIO Como 114 Le proponiamo ta costruzione di un ottimo ap- parato con integrato operazionale in qualita di amplificatore di errore. La tensione stabilizzata di riferimento & fornita dal diodo zener DZ1, mentre la regolazione di potenza & assicurata dai due transistor TR2-TR3. I! transistor TRI controlla il circuito di alimentazione della cor- rente ed @ tarato intorno ai 2 A. Questo valore consente limpiego di mangianasiri semiprofes- sionali, garantendo lo spunto dei motorini di R4 4.700 ohm trascinamento, Occorre dotare TR2 di adeguato RS 0,3 ohm -5 W radiatore. Con il potenziometro RS si regota la 8 Cee ee v-1 Ww) mmsione in usci iodo zener (5,6 V - tensione in uscita fra 6V e 11. p24 diode zer C1 25 UF - 50 VI (elettrolitico) TRI 2N3704 Rt 750 ohm TR2 2N3704 R2 220 ohm ‘TRS 2N3055 R38 = 4.700 ohm (potenz. a variaz. lin.) Ict uA 741 BARRA LUMINOSA IN SCATOLA DI MONTAGGIO L. 16.600 (con modulo monocolore) L. 19.800 (con modulo bicolore) L’applicazione aila barra di un qualsiasi segnale provoca I'accensione di uno © piu trattini di color rosso 0 rosso-verde. Serve per realizzare un gran nume- ro di dispositivi di utilita immediata e continua, in casa, nel laboratorio e in automobile. Di questi, una buona parte é illustrata e interpretata nel fascico- lo di novembre '82 del periodico, che viene allegato gratuitamente al kit. 115 MIXER A QUATTRO CANAL! Sono alla ricerea di un miscelatore a quattro entrate in grado di miscelare quattro segnali diversi su _un’unica pista. Potreste presentarlo quanto prima sulla vostra pubblicazione? MIGLIARESE LUCIANO Pavia Realizzi pure il progetto qui presentato il quale, pur apparendo circuitalmente semplice, offre ottime prestazioni. In esso si fa uso di un in- tegrato operazionale uA 741 ¢ di un potenzio- metro (R6) che consente il controllo del guada- gno globale da 1a 5 volte. Questo elemento, per evitare Vinsorgere di oscillazioni, dovra es- sere montato in prossimita dell’integrato, Vo- lendo, si potranno sostituire le resistenze R1- R2-R3-R4 con allrettanti potenziometri da 10.000 + 20.000 ohm, collegando in serie ad es- si-una resistenza da’ 1,000 ohm, in modo da ROUNDING LIGHT LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE L'uso di luci diversamente colorate ed il loro accorto collegamento, in serie o in parallelo, che consente I'inserimento di aicune cen- tinaia di lampadine-pisello, é determinante per la creazione di un ambiente suggestive @ fantasmagorico. Caratteristich Potenza elettrica pilotabile su ciascun ca nale: 200-250 W aumentabile fino a 800W con opportuni radiatori La frequenza della successione dei peggii é regolabile a piacere lam- Su ciascuno degli otto canali si possono collegare otto lampadine, oppure otto grup pi di lampadine in un quantitative superio- re ad alcune centinaia 116 realizzare una regolazione indipendente degli ingressi con un rapporto 10/1 Condensatori C1 = 100.000 pF c2 100.000 pF c3 1 UF (non elettrolitico) C4 2.200 uF - 16 VI (elettrolitico) C5 = 2.200 UF - 16 Vi (elettroliticoy Resistenze Ri = 10.000 0hm Re 10.000 ohm RS 10.000 ohm R4 10.000 ohm RS 10.000 ohm R6 = 47.000 ohm (potenz. a variaz. log.) Varie ict BATA Pt ponte raddrizz. (80 V - 0.5 A) W trast. d'alim, (220 V- 9V + 9 V) st interrutt. _IN SCATOLA DI MONTAGGIO L. 24.000 © Per l'albero di Natale * Per insegne pubblicitarie * Per rallegrare le teste SERVIZIO BIBLIOTECA IMPIEGO RAZIONALE DEI TRANSISTOR! L, 12.000 ' J.P, OERMICHEN. 222 pagine "= 262 illustrazioni formato cm. 21297 - legature In tela con Incision! In oro sovraccoperts plastiticate pica, agit amplficator! al cl. ult) fogiel, con 1 pid. recent aggiorament! tecnic! del settore 1 CIRCUIT! INTEGRATI Tecnologia € applicazion! L. 9.000 PF SACCHI 178 pagine - 195 illustrazion! formato ‘cm 15x21 - stomps @ 2 colori « legatura in brossu Fa - copertina plastifcata volume tutto quento Niguarda questa basllare realiz. zazlone: dal princip| dl funzi amento alle tecniche di produ: zlone, alle applicazioni e ei me- tod di Implego nel pid. svariat! campl della. tecnica | SEMICONDUTTORI NEI CIRCUIT ELETTRONIC! L. 13.000 RENATO COPPI 488 pagine - 367 illusteazioni formato em 14,8 x25 - coperting plastieste a due color! Gil_argomentitrattat! possono essere succintamente Cosi n- Gieat: fisice del ‘semiconduttori teorla ed applicazione det transistor = SGR TRIAC DIAC UIT FET © MOS - norme di cal: colo ¢ al funzionamento ~ tecni- che di collavde. RICEVITORE PER RADIOCOMANDO Recentemente ho acquistato un ricetrasmettito- re che lavora sulla frequenza di 144 MHz e che ho installato nella mia autovettura, Con questo apparecchio vorrei lanciare il segnale di comando per Mapertura automatica di un can- cello, gia predisposto per tale funzione, che ne cessita soltanto di un ricevitore con uscita in relé per avviare il ciclo di apertura e chiusura automatica D’AVERSA AGOSTINO Brindisi Realizzi questo semplice circuito per radioco- mando, composto da uno stadio accordato, da un rivelatore a diodo e da un amplificatore a due transistor che pilota un relé sensibile, La bobina L1 2 composta da quattro spire di filo di rame argentato da \ mm. Il diametro interno dell'avvolgimento @ di 13 mm. Tra spira e spi ra occorre lasciare uno spazio di 3 mm. II col- legamento con l'antenna 2 alla prima spira, quello con il diodo Di alla seconda, L’antenna éun dipolo verticale con due bracci da 48 cm ciascuno; la discesa deve essere effettuata con cavo RGS8. Il compensatore C1 va regolato per la massima sensibilita. 1 315 pF (compens. ad aria) ce 10.000 pF a bobina TRI ACI27 TR = BCI07 D1 diodo al germ. (quals. tipo) D2 11N4007 RL relé (12 V - 300-+500 ohm) KIT PER LUC! STROBOSCOPICHE L. 12.850 ‘Si possono far lampeggiare normall lam- pade a filamento, diversamente colorate, per una potenza’ complessiva di 800 W. Gli effetti luminosi raggiunti sono vera: ‘mente fantastici. E* dotato di soppressore di disturbi a radiofrequenza. Pur non potendosi definire un vero @ proprio stroboscopic, questo apparato consente di trasfor- delle persone in un movimento per Yampade per iui mare il normale procede: sembrano emettere bagliori di fiamma, cosi da soi gli effetti ipnotizzanti dei presenti, che, possono avver ‘strane ma rapide sensazioni Contenuto del kit: n. 3 condensatori - n. 6 resistenze - n. 1 po- tenziometro - n. 1 impedenza BF - n. 1 zoccolo er circuito integrato - n. 1 circuito integrato - n. 1 diodo raddrizzatore - n. 1 SCR - n. 1 cor. done alimentazione con spina - n. 4 capicorda - 1. 1 circuito stampato. 118 KIT PER LAMPEGGII PSICHEDELICI L. 18.200 Un nuovo sistema di funzionamento che div mottere le mani sul riproduttore audio. Non occorrono ili di collegamento, per- che basta avvicinare il dispositive a\ qual- slasi sorgente sonora per provocare una sequenza ininterrotta di suggestivi. lam- peggii psichedelici CARATTERISTICHE Circuiti @ quattro canali separati indipendenti Corrente controllabile max per ogni canale: 4 A _ Potenza teorica max per ogni canale 880 W > Potenza reale max per ogni canale 100 = 400W 220 V rete-luce Alimentazione AMPLIFICATORE MICROFONICO Poiché il mio amplificatore di bassa frequenza & dotato di ingresso ausiliario per registratori, sintonizzatori, ecc., vorrei completare il siste- ma di riproduzione collegando un microfono magnetodinamico, cosi da realizzare un impian- to-voce. Mi occorrerebbe quindi uno schema adatto allo scopo, tenendo conto che dispongo di una alimentazione filtrata di + 30V ed una stabilizzata di 24 V. CARPINELLI PIERANGELO Modena Dato che lei si & dimenticato di precisarci il li- vello d’uscita del microfono, le proponiamo un circuito con guadagno selezionabile, tramite il commutatore §2, fra 20 e 60 4B, con intervalli di 10 dB. Lo schema & caratterizzato da un basso rumore ed 8 quindi adatto per impieghi hi-fi. Il solo elemento regolabile, rappresentato dal trimmer RA, serve per ottenere in uscita, cio’ sull’emittore di TR3, una tensione di va- lore compreso fra 9V ¢'15V. SALDATORE ISTANTANEO A PISTOLA L. 13.500 CARATTERISTICHE: Tempo di riscaldamento: 3 secondi Alimentazione: 220 Potenza Bow llluminazione del punto di saldatura 120 ‘Condensatori cr 1 F (non elettrolitico) c2 470 pF 3 100 LF - 36 VI (elettrolitico) C4 2,2 pF - 36 Vi (elettrolitico) cs 47 (uF - 36 VI (elettrolitico) cB 470 pE cr 1 pF (non elettrolitico) ca 470.000 pF cs 50 j1F - 36 VI (elettrolitico) Resistenze Ri 1 megaohm (trimmer) R2 ‘1 megaohm RB 82.000 ohm R4 47.000 ohm RS 1.500 ohm R6 2.2 megaohm R7 470.000 ohm RB 3.300 ohm Ro 3.300 ohm Rio 15.000 ohm Ri 4 megaohm Riz 330.000 ohm Ri3 100.000 ohm Ris 33.000 ohm RIS 10.000 ohm E dotato di punta di ricambio e di istruzioni per l'uso. Ed @ particolar- mente adatto per lavori intermittenti professionali e dilettantistici RIG RI7 Ris R19 R20 R21 oe = a ‘a ae 6.800 ohm Varie 40.000 ohm Rt BC108 47.000 ohm TR2 BC108 4.700 ohm TRS BC108 100 ohm st interrutt = ‘1 megaohm. S2 comm. multipl. (1 via - 5 posizioni) KIT PER LUC! PSICHEDELICHE IN SGATOLA DI MONTAGEIO AL 19.500 CARATTERISTICHE Circulto a tre canali Controllo ton! alti Controllo tonl medi Controllo ton! bass! per _canale: Allmentazione: 220V" (rete-luce) Isolamento a trasformatore 121 EQUALIZZATORE RIAA Ho sostituito il mio veechio giradischi con un Condensatori nuovo modello dotato di cartuccia magnetica. 1 E poiché l'amplificatore ad esso accoppiato non G2 & dotato di un ingresso per pick magnetico, mi 3 occorre un idoneo circuito di amplificazione. 4 4,7 uF - 12 Vi (elettrolitico) 33 pF 15 pF 10 UF - 36 Vi (elettrolitico) Potreste consigliarmi uno schema di buone pre- $5 ss0o ae 12M! (elettrolitico) stazioni e di facile realizzazione? o 4.700 pF MESSINA FULVIO cg 1 UF (non elettrolitico) Palermo Resistenze Si ricordi che, assieme all‘amplificazione del se. ® ron gnale, lei deve provvedere pure alla correzione fig 40.000 ohm della risposta in frequenza secondo la curva Ra 680.000 ohm RIAA, in modo da compensare la caratteristi- RS 62.000 ohm ca di incisione non lineare. Le consigliamo RB £2,000 ohm quindi ta realizzazione del circuito a tre trai ohm sistor qui pubblicato. Se possibile, colleghi il RS ae eoo ohm preamplificatore nei pressi del piatto giradischi, Py = aoygoocnm per evitare di introdurre ulteriore rumore sul R14 48,000 ohm debole segnale del pick-up. R12 5.100 ohm MODERNO RICEVITORE DEL PRINCIPIANTE CON INTEGRATO PER ONDE MEDIE PER MICROFONO PER PICK UP IN SCATOLA DI MONTAGGIO L. 14.750 (senza altoparlante) L. 16.750 (con altoparlante) CARATTERISTICHE: potenziometro - 1° Entrata +1 megaohm ~ Alimentazione: 9 Vcc - Impedenza scita: 8 ohm - Potenzs d'uscita: 1 W circa. 1 kit contiene: 1 condensatore variabile ed aria - 1 potenziometro di volume con interruttore in- corporate - 1 contenitore pile - 1 raccordatore collegamenti pile - 1 circuito stampato - 1 bobine sintonia - 1 circuito integrato - 1 zoccolo porta Integrato - 1 diodo al germanio - 1 commutatore = 1 spezzone di filo flessibile - 10 pagliuzze capicorda - 3 condensatori elettroltic! - 3 resistenze = 2 vitl lssagglo varlablle. 122 Varie mR TR TRS BC108 BC108 BC108 INVERTER PER BATTERIE LA SCATOLA 12 Vec- 220 Vca-50 W DI MONTAGGIO COSTA L. 34.200 Una scorta di energia utile in casa necessaria in barca, in roulotte, in auto, in tenda. Trasforma la tensione continua della batteria d'auto in tensione alternata a 220 V. Con esso tutti possono disporre di una scorta di energia elettrica, da utilizzare in caso di interruzioni di corrente nella rete-luce. 123 124 OROLOGIO TERMOMETRO In scatola di montaggio L. 56.000 c ~ SERVE PER COSTRUIRE: un moderno orologio numerico a di- splay un termometro di precisione una radiosveglia un interruttore elettrico temporizzato Ma offre la possibilita di realizzare innumerevoli e sofisticate ulteriori applicazioni tecniche RIVELATORE AUDIO Da qualche tempo a questa parte sto consultan- do i fascicoli arretrati del vostro periodico con lo scopo di trovare un progetto di rivelatore audio, ossia di un dispositivo abbastanza sen: bile, ‘in grado di chiudere un interruttore in presenza di un segnale audio in entrata. Ma, non avendo ancora trovato nulla che mi possa interessare, mi sono deciso a dervi la pubblicazione di tale circuito. Ricorda- tevi che a valle del rivelatore dovrei collegare un _apparato digitale con alimentazione tipica di 5 Vec. TADINI STEFANO Ancona Quello che presentiamo 2 sicuramente un pro- getto che pud soddisfare le sue esigenze. Esso 2 composto da uno stadio amplijicatore d’in- gresso, seguito da un rivelatore a diodi e, suc- cessivamente, da un altro rivelatore di soglia a due. transistor. Un ulteriore amplificatore-bufler pilota un sensibile relé di tipo reed, utilizzato per la sua compatibilita con alimentazione a 5 Vee ed il basso assorbimento. Condensatori 1 1 pF (non elettrolitico) c2 1 WF (non elettrolitico) 3 4,7 uF - 16 VI (elettrolitico) c 100 uF - 16 Vi (elettroliticoy Resistenze RI 47.000 ohm (controllo livello) R2 220.000 ohm RB 4.700 ohm R4 47 ohm, RS 10.000 ohm Re 1,000 ohm R7 10.000 ohm Re 10.000 ohm RO 100 ohm R10 47 ohm Varie TAI BC109 TR2 BC109 TRI BC109 TR4 BC107 D1 diodo al germanio (quals. tipo) D2 diodo al germanio (quals. tipo) D3 1N4148 RL relé reed st IL CORREDO DEL PRINCIPIANTE L. 9.500 Per agevolare il compito di chi inizia la pratica dell’elettronica, intesa come hobby, @ stato approntato questo uti- lissimo kit, nel quale sono contenuti, oltre ad un moderno saldatore, legge- ro e maneggevole, adatto a tutte le e- sigenze dell'elettronico dilettante, sva- riati componenti e materiali, non sem- pre reperibili in commercio, ad un prezzo assolutamente eccezionale, II kit contiene: N° 1 saldatore (220 V - 25 W) - N° 1 spiralina di filo-stagno - N° 1 scatolina di pasta saidante - N’ 1 poggia-saldatore - N° 2 boccole isolate - N’ 2 spinotti - N" 2 morsetti-coccodrillo - N° 1 ancoraggio - N° 1 basetta per montaggi sperimentali - N° 1 contenitore pile-stilo - N’ 1 presa polarizzata per pila 9 V- N° 1 cacciavite miniatura - N° 1 spezzone filo multiplo multicolore. AMPLIFICATORE BF - 50W Fin dagli inizi della mia attiviti di appassionato di elettronica ho accumulato un gran numero di transistor per impieghi circuitali di bassa frequenza, Ora, con questi ed altri componen- ti, vorrei costruire un amplificatore da 50 W, da accoppiare con strumenti musicali, tenendo conto che dispongo gi’ di idonei preamplifica- tori-correttori di tonaliti ¢ che mi serve Ia sola sezione amplificatrice di potenza. ‘BERTACCO LORENZO Udine Il circuito che la invitiamo a realizzare presen- ta una configurazione a simmetria quasi com- plementare. Tutti i transistor, di tipo molto co- mune, dovranno essere ben raffreddati con adat- ti radiatori. I! progetto é di tipo autocentran- te per quanto riguarda la tensione d’uscita non vi sono quindi regolazioni in tal senso. L'unico controllo & rappresentato dal trimmer R10, che consente la regolazione della cor- rente di riposo dai transistor finali, la quale dovra essere fissata in modo da stabilire un assorbimento a vuoto, con ingresso cortocircui- tato, di 20+40mA, cost da minimizzare la distorsione di crossover tipica di questa conji- gurazione circuitale, Condensatori c= 1 UF (non elettrolitico) 126 ce 470 pF 3 47 UF - 50 VI (elettrolitico) C4 250 uF - 50 Vi (elettrolitico) cs 120 pF ce 220.000 pF c7 2.200 uF - 40 VI (elettrolitico) Resistenze Ri 1.500 ohm R2 100.000 ohm R3 120.000 ohm R4 1,000 ohm RS 5,600 ohm R6 390 ohm R7 39.000 ohm R8 270. ohm Ro 820 ohm R10 1.000 ohm (trimmer) Ri 390 ohm Ri2 390 ohm R13 390 ohm R14 100 ohm Ris 100 ohm RIG 0,2 ohm Ri7 0.2 ohm R18 68 ohm Varie TRI BCI77 TR2 2Nni711 TRS 2Ni7i1 TR4 BD137 TRS 2N305S TRE BD198 TR7 2N3055 AP altoparlante (4 ohm - 50 W) CONTROLLO TENSIONE BATTERIA Mentre tutte le pratiche applicazioni della bar- ra luminosa, da voi suggerite nel fascicolo di novembre dello scorso anno, hanno avuto esito positivo, cosi non & stato per il controllo Iumi- noso della tensone della batteria dellauto, Per ché? PULINA GIAN BRUNO Sassari CIRCUITO BARRA ‘LUMINOSA ALIMENTATORE STABILIZZATO Caratteristiche Tensione regolablle 5+ 13V Corr, max, ass. O.7A Corr, piceo 1A Ripple ‘1mV con 0,1A d'use. SmV con 0,6 d'usc. 100mv Stabilizz, a SV d'usc. Protezione totale da cortocircultl, sovraccarich! @ A tale domanda avevamo git risposto, in que- sta stessa rubrica, il mese scorso, limitandoci peraltro a rilevare Verrore comiesso nel dis gno, in cui il simbolo rappresentativo del dio- do ‘zener appariva invertito, Ora, poiché Va punto ci @ stato mosso da pitt parti, ripubbli chiamo quello schema con Vindicazione esatta dell'inserimento del semiconduttore, BATT. AUTO In scatola di montaggio 127 offerta speciale! NUOVO PACCO DEL PRINCIPIANTE fascicoli arretrati accuratamente selezionati fra quelli che hanno riscosso il maggior successo nel tempo passato. Una collezione di dod aCEWTIOM ETL GLE ULTRASUONT L. 9.500 Per agevolare l'opera di chi, per la prima volta, @ impegnato nelia ricerca degli elementi attici introduttivi di questa affascinante disciplina che é l'elettronica del tempo libero, abbiamo approntato un insieme di riviste che, acquistate separatamente, verrebbero a co- stare L. 2.560 ciascuna, ma che in un blocco unico, anziché L. 30.000, si possono avere per sole L. 9.500. IN SCATOLA PROFESSIONALE | 1. 38.400 @ STABILIZZAZIONE PERFETTA FRA 5,7 e 14,5 Vcc @ CORRENTE DI LAVORO: 2,2 A Dj faciligsima costruzione ¢ di grande util oratorio dilettantistico, l'alimentatore sta dotato di una moderna protezio permette di tollerare ogni e CARATTERISTICHE 2 220 Vea Tensione d’entr Tensione dus 146 Vee Tensione d'usei 5,7 @ 145 Vee Stabilizzazione: — 100 mV Corrente di picco: 3A Corrente con tensione perfettamente stabilizzata: 22 A (entro — 100 mV) Corrente di cortocircuito: 150 mA il kit dell’alimentatore professionale (@ vuoto): regolabile fra 58 © (con carieo 2A): regolabile fra contiene: =n. 10 Resistenze + n. 2 pres =n. 3 Condensatori elettro! —n. 3 Condensatori normali =n. 3 Transistor =n. 1 Diodo zener al 1 Raddrizzatore =n. 1 Dissipatore termico (con 4 viti, 4 dadi, 3 rondelle e 1 paglietta) =n. 1 Circuito stampato — a. 1 Bustina grasso di silicone

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