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CRISTINA ZUCCHERMAGLIO E ALESSANDRA TALAM iO Université di Roma La Sapienza Riassunto. La maggior parte della ssunto. 1 rice dellidentita sociale (Tajiel, 1985) e della celts elambito della teoria (Tuner et al., 1987) si @ concentrata sul coment Cort della i : $ a sociali. La ricerca intende descrivere i procenat ane? intern ar i categor si di un piccolo gruppo in interazione in un conteses Co tone emergenti nei discor- ori dei ‘ si sono considerate . renze di particelle pronominal collettive (GRE: group refering ereeeaees oreo mostrano come: 1) i membri utlizzino un ampio repertrio di proprie ¢ aku sty : ce alirui ep- partenenze social, non descrivibil con ta semplice opovone inp cut oy) pit marcata differenziazione intragruppo che intergruppo, 3) la quanta di marcature riproduca il ruclo organizzativo dei membri #) esse ep elone de get ti dell'interazione discorsiva. Inoltre V'analisi conversazionale ha mostae come Vappartenenza sociale sia un importante contenuto di negoziazione e atgomentacione trai membri, piuttosto che una caratteristica stabile della loro ident IDENTITA SOCIALE, CATEGORIZZAZIONE DI SE E PICCOLI GRUPPI Gli studi condotti sulle relazioni intergruppi nell’ambito della teo- ria delPidentita sociale (Tajfel, 1985) ¢ della collegata teoria della ca- tegorizzazione di Sé (Turner et al., 1987) costituiscono una delle aree pitt ricche della psicologia sociale sperimentale. La teoria di Tajfel (1985) definisce lidentita sociale come quella parte della concezione di Sé, che deriva dalla consapevolezza della ap- partenenza ad un gruppo sociale specifico. Detto in altri termini la teo- tia sottolinea come «sia impossibile immaginare un incontro tra due persone che non venga influenzato almeno in minimo grado, co Te: ciproche attribuzioni dei soggetti ad una varieta di categorie sociali..» (Tajfel, 1985, p. 362). La teoria presenta una distinzione tra ae tamento interpersonale e comportamento amen at Sdividut non sulla descrizione/spiegazione del comportamento eg) : a eae in quanto tali, ma in quanto membri di categorie a ie distinte. Come dice Sherif (1966: « : f Process dc blir iale permettono di costruire la propria identigg gorizzazione socia'® P dallidentita attribuita 4)” le, Ja quale deriva in gran parte da a ‘ Ulta al pro ruppo di appartenenza. Gli studi mostrano come il processo gi i izzazione sociale porti ad una valorizzazione positiva delle no jor ‘ % e deal stereotipi del proprio endogruppo (Ingroup) verso quell rigu,’ danti l’esogruppo (Outgroup), i cui membri Vengono trattati come eh, menti relativamente indifferenziati compresi in un’unica categoria 55 ciale. Ed @ proprio l'identita condivisa che spiega I ‘uniformita di per. cezioni e comportamenti tipica del livello intergruppi (Capozza, 1992). Da questo discende ’ipotesi che la ricerca di differenziaziong favorevole al proprio gruppo sia determinata dal bisogno di valoring re la propria identita. : oe Mentre la teoria di Tajfel é pit: tesa a spiegare come J’identita so. ciale influenzi il comportamento intergruppi, la teoria della auto-cate- gorizzazione di Tuer si focalizza sulla natura psicologica dell'appar. tenenza di gruppo e sulle basi socio-psicologiche del comportamento di gruppo: tale teoria é essenzialmente una spiegazione di come gli in- dividui siano in grado di definirsi (e di agire) come membri di catego- tie sociali specifiche. Il processo centrale & quello della depersonaliz- zazione: «le persone arrivano a percepirsi pid come esemplari prototi pici ¢ intercambiabili di una categoria sociale che come Personalita Percezione di similarita intra-classe e differense inter-classi e pud pre- ie); sociale (inter- ¢ la teoria della categorizzazione del Sé una tent yo qui approfondire le distinzioni, i studi che si caratterizzano per d NNO prodott 1) il privilegiare le relazioni interge Pe Pringan® Motevale mol scale, quali tazze, nazioni, appara STP! tta carpe f 2) il privilegiare la realizzazione we ihe, ccc Sala larga dort in laboratorio, anche utiliza’, 8 sperimental Ssempio gli studi condotti seconde lg individui non in were CON: Billig e Tajfel, 1973). tecnica del paradi La gran parte della ricerca empitic centrata sul comportamento intetgrup, Condotta in tale area sia Serando completamente lo studio dine girs Pl RUPP social, ta 4 piccoli gruppi in interazione nell'ambing hers sere tai me - \ fi Questi ultimi sono distinti dai gruppi di contesti non spetimenns pase alla loro numerosita, quanto gb Stary pit ampi non tanto ay pus esistere un’interazione simultanea tra Fay Funzione del fatto che Secondo Hogg (1996), tuttavia, lo studio ce del gruppo, contesto interattivo rappresentato dal piccolo saa caratteristiche del un’area interessante di puntualizzazione ¢ Tip eUPPO ud diventare tategorizzazione sociale: la possibilita infatt; per ewtny cee colt gruppo di essere direttamente in interazione pub ay membel di un wna significativa nella base informativa gtezie alla quile tac Beacons proce di CUecee wigs ale pee sociale, rendendo, ad esempio, i prodotti di tal procesd ie Inoltre i piccoli gruppi in interazione possono presentar, oltre che diversi € interessanti comportamenti intergruppi, anche una maggiore spinta verso una differenziazione (in termini di ruoli, leadership, reti di comunicazione, ecc.), studiata empiricamente soprattutto nell’area del piccolo gruppo (cfr. Levine e Moreland, 1990; Sanna e Parks, 1997). ‘Al contrario la ricerca nell’area della Identita sociale/Auto-catego- one ha sempre privilegiato nello studio Yomogeneita intragrup- la conformita, ecc.), tralasciando quasi completa- ica dei processi di categorizzazione sociale Lo studio di questo aspetto piccolo gruppo pud fornire rizzazic po (gli stereotipi, mente la descrizione empit in termini di differenziazione intragruppo. nel contesto interattivo rappresentato dal 0 | importanti elementi per la distinzione concettuale (e empirica) tra processi interpersonali e processi di gruppo, nonché ‘un contributo teo- rico ed empirico sui processi di differenziazione intragruppo. LO STUDIO DISCORSIVO DELLA [APPARTENENZA SOCIALE i intersezioni con la La psi i an particolare nelle sue oe psicologia culturale, in P Soa, so Bil, 967, EX prospettiva discorsiva (Cole, 1995 501 ym ¢ Middleton, 1996; Edwards, 1995; De Grada, 1994), bg alan 10 studio contestuale e retorico dej Costrutt) 5.0 Po Sto lejbast per un i za della situazione interattiy, vol ici, ineando l’importanza J 1 ir ¥8 come | Bh cad zione dell’attore sociale e di definizione dei Process; ® ria alle (Bruner, 1991). Tale prospettiva ha infat Prvilegi agen di analisi psicologica proprio i sistemi di attivieg distribyp “(Hutchins 1993), le comunita di Pratiche (ave e Wenger, 199), Zucchermaglio, 1996) e tutte quelle situazioni di interazione in conte, i turali in cui é possibile evidenziare i processi di Costruzione ¢ negociadione di significati condivisi che rendono possibile la comunj. i \particelare in tale ambito si é evidenziato come attraverso scelte lessial anche minime il parlante selezioni Proprio quegli aspetti della propria identita sociale che intende Presentare come rilevanti in un certo contesto interattivo (Drew e Heritage, 1992; Sacks, 1992; Hester ¢ Eglin, 1997). Particolarmente studiati come segnalatori linguistici di appartenenza sociale sono stati i pronomi! (Drew, 1992). Wilson ¢ Zeitlin (1995) in un recente contributo, Particolarmente rilevante da Gre Soprattutto, ma anche nomi, titoli, non Parentali). L’ipotesi & che ogni parlante abbia a disposizione art mezzi linguistici per rife. tali mezzi si orienti su fat- t arlanti, il contesto specifico Cr igiterazione ha luogo ¢ il rappemc inercorrente tra il parlante ¢ Al referente e/o destinatario del discorso (Ochs, Gonzales ¢ Jacoby, 1996), : | duindi tanto rivolto all analisi srry WANtO piuttosto a de. “tradurren: il contesto sociale fraps enuto, nels fcigpeci dal grade lt tare BUPPO, o sentimento del “ner ae 1974, PPaicione al sentimenco deaf Tiseordt gt? 502 di interazione di un gruppo natu: 1 Gi riferimento sono usate dai ural) in cui ene cal ne. Liavere a disposizione le tras. a del eruppo Ha NCE espressioni permesso di studiare non solo crizioni delle interarinny Vinterazio ferazione discorsiva (in ace ma sae familiani ha mr sc nue neue poe no ad alt ; . : i tetarer la distbustone rele ap cezenal Perea Re temalae Sono in generale, per singol di tali espressioni linguistiche soe utlizzands inoltve come tts Pet singol earn iene & aealidcaineatelcncgned ieee tan pi ata Fe cmeo ongentonativer ene eee he si ta anaes E ganizzativamente collegato nella resli contando dato terazione» (Schlegoff, 1993, p. 105). nella realizzazione dell'in- La conduusione di tale studio @ qui studio & quindi : li che ‘ inflaenzano la scelta det PRE. Modell stabi deoaiene rt sociale, quali i ruoli di genitori e figh, non al ences sec an ee F , . riflettono nell’ i stema linguistico dei pronomi, nomi o soprannomi petit aha Pe per sé, ma pfuttosto nel modo in cui 'intero repenoro d Peauleuone Pee uuliszato dai parlanti» (Wilson ¢ Zeitlin, 1995, p. 88). Gli studi condotti in tale ambito sottolineano suing da una pare la iechezsa dele stuazioni di intervone di pico grupo per de. scrivere rocess! i ‘ici i ‘il i a * + A oe ea i dinamici ay, Paiartee © categorizzazione inter- gruppi ragruppo, nonché la centralita del disporre di dati lingui- Stict primari emergenti dallinterazione discorsiva prodotta in gruppi naturali, anziché di dati secondari provenienti da interviste € questio- nari pre- ¢/o post-interazione di gruppo avvenuta in cont o di laboratorio. esti simulati CONTESTO DELLA RICERCA La ricerca é stata svolta all’interno di una societa di produzione di servizi multimediali. In questo contesto produttivo & stato scelto di osservare le riunioni che hanno accompagnato Jo sviluppo di uno spe- cifico progetto (progetto IPER) finalizzato alla realizzazione di un . stema multimediale di sostegno al lavoro di controllo dei tecnict del ie rete telefonica. Nel corso dei sei mesi della durata del progerre IPE] si sono svolte 5 riunioni finalizzate 4 controllare 10 stato ae mento del lavoro € a stabilire € pianificare Je fasi successive (pet A ji joni junioni sono totale di circa 7 ore di video © audioregistrazion)). Lice : i ersazionale (cfr. state completamente trascritte secondo il metodo conv i dentemente all’ atti- 2 Per gruppo naturale si invende un gruppo che esst€ indipen vitae dagli scopi del ricercatore- 503 N Tas. 1. Il gruppo di progetto RUOLO NEL PROGETTO Responsabile societé produttrice SILLAI Tecnico societa produttrice SILLA2 Realizatore del progetto societa committente ALE2 — Co-real des. Aiello e Fasulo, 1994). II corpus di dati & composi cine ‘i “i suddivis in modo inequale tra le cinque riunionp. iy alle riunioni osservate hanno Partecipato sempre due m societa coinvolti nel progetto (il responsabile del Progetto, il realizzatore tecnico, SILLA2) e un membro della societa i tenza, con ruolo di co-realizzatore tecnico (ALE2). A partire ¢, allan Mitten. za riunione si é aggiunto un altro membro della societa di co, za con funzioni di controllo sull’intero progetto «dalla parte de] lien. lembr; si dic t te», ALE1 (cfr. tabella 1). Bae : I partecipanti alle riunioni possono quindi essere considerat un gruppo naturale (di lavoro) alla luce di come questo viene definito ad Johnson e Johnson (1987): «Un gruppo sono due o Pitt individuj in interazione facia a facia, ognuno consapevole della Propria apparte. ‘gli altri che appartengono al ognuno consapevole de; ipevole della loro positiva interdipendenza nel nenza al gruppo, gruppo e ognuno consa cercare di perseguire ob Inoltre nell'interazione discorsiva di tatteristica che rende Particolarmente interessante Jo studio ntergruppi e intragruppo & che i membri del “pPattenenza organizzativa (due membri Sppartengono alla societa realizzatrice e due alla societ§ committente) 1 ong inoltre uno di questi ultimi (AL E2) oy I i del la sua attivita lavorativa nel properns geo, YS 1a jee Pe at eetto con i membri della societa realiz- zatrice e presso la loro sede, iettivi comuni» (p. 8). questo gruppo naturale, la ca- dei pro- }POTESI DELLA RICERCA Lobietti c i ae el ae € quello di fornire indicazioni sy; sruppo nel coor 5 dad di (2€B0tizzazione inte tt MOG in cui ‘sto di un piccolo 8UpPO natyr, aie eruppi € intra- 1 Patticolare si si intende verificare 5 vis la la Care se quanto previsto dalle teorie dell Aategorizzazi izzazio. 2 La prima riuni euneneeh tiunione ha 197 turni, la seconda 123, la tere 585, i, * 18 Quarta 27, ela 504 descrivere: soprattur 1) Vesistenza di una prevalenza dei tragruppo tispetto a quelli inter, + Processi di differenziazi 2) Hemergenza nel discorso di ene Seen ‘genza nel discorso di una pluralita ji, oltze a quelle organizzative attese; »* 4 appartenenze soe ; ay : ae 3) Crary longitudinale dell’uso dei ae delle proprie ¢ altrui appartenenze attraverso | catori di segnalazione 4) Vinfluenza sulla distribuzione © cingue riunioni; wd nuolo e la presenza dei as i variabil: quali so — il contenuto dell’interazione discorsiva: — Ja natura conflittuale dell’ i lell'inte ‘ oe terazione discorsiva; : ‘ gi tivo € retorico della costruzion: i i discorsiva delle proprie e altrui appartenenze social Pte Un obiettivo pitt propriamente metodologico era inolre quello i verificare I utilita del metodo di analisi sperimentato per lo scl a pirico dei processi di categorizzazione sociale. i METODO DI ANALISI In coerenza con quanto suggerito da studi precedenti si sono con- siderati come marcatori di categorizzazione sociale (e quindi come va- riabile dipendente) tutte le particelle pronominali plurali presenti nel- Vinterazione discorsivat (Benveniste, 1985; Brown e Gilman, 1973): quando questi termini (i pronomi collettivi, n.d.t.) sono usati in rife- rimento a persone, essi sono collegati ad una delle pid basilari deci- sioni nella percezione delle persone: la categorizzazione cognitiva del- le persone nel proprio Ingroup 0 Outgroup» (Perdue, Dovidio, Gurt- man e Tyler, 1990, p. 475). In italiano infatti Yuso del pronome & marcato, in quanto la declinazione del verbo consente di ometterlo i i i fasi sul soggetto 0 (Beretta, 1985) e il suo uso st traduce in una enta soggett Loggetto della predicazione. Lutilizzo di tli particelle linguistiche i ituazione i ale in 3 i di una situazione interperson pud segnalare la trasformazione ae 7 ; ‘ 7 i rocessi una pitt propriamente sociale che chiama in aa d pruppo). Pur tizzazione intergruppo (0 jdentita sociali a live (GRE: group referring expres 4 Lielenco completo di tali particele pronominal ce VeVi. sions) @ il seguente: NOI, VOI, ESSI, LORO, CI, CE; SI, 505 oli che le particelle pronominali non sono gli unici ™ez2 ln, prep il parlante ha a disposizione per segnalare |g Tefetenn, (Schleyott 1993) si sceto di consider come Oooorene pl di referenza linguistica. Questa scelta ha inoltre ermesso di dip di un sistema di categorizzazione di tali occorrenze basato sus criteri sintattici e quindi di nei ue i feet clus. : i pronomi, sia singolari che plurali, sono infatti eumente iene, cabill allinterno delle trascrizioni delle interazioni discorsive ¢ {. pe correnze di ogni pronome (ad es. «noin) costituiscono una classe fin ta (tute le occorrenze del pronome «noi sulle trascrizioni) e soag fa. cilmente diversificabili dagli altri pronomi (ad es. voi, tu, loro, cc,), Sulle trascrizioni sono state calcolate, da tre valutatori indipenden. ti, tutte le occorrenze di particelle Pronominali collettive (GRE; group referring expressions)’, tranne quelle richieste dall’uso dei verbi rifles. sivi. I] grado di accordo tra valutatori stato pari al 98%, identificati, con Vaiuto di uno dei parlanti rilerimento attraverso la marcatura, distinguendo inelene se in essi il Parlante era compreso, o meno, come membro (ee cioé si trattava di Ingroup © Outgroup). Anche in questo caso j valutatori erano tre ¢ il loro grado di accordo @ stato pari al 95%. Come «ambiente di possi- si @ scelto di considerate il € sicura da usare come de. interazione discor- Siva (clr. anche Wilson e Zeitlin, 1995). La frequenza di tali partic the corpus di dati @ pati a 285 GRE (14.19 dati composto da 2017 turn), L’andamento di tale distribuzione @ stato analizzato considerando. quattro variabili situazionali 1) il ruolo e la Presenza dei parlanti; 3) ie Suluppo temporsle del gruppo lungo le cinque riunioni; 9) Ia caratterizzazione di contenure delle rlunioni in generale ¢ de- gli interventi contenenti i GRE, In Particolare ji] sistema di Categoriz- ceoe del contenuto dei tum disconvi vaio @ il seguente (Zuc. chermaglio € Musso, 1997): ica (architettura e interfaccia), Plicigi Si sono poi i a cui i pronomi facevane: oa mento, sono emersi come «attivi» nell’interazione discorsiva ben 9 gruppi (cfr. figura 1). _ Questo dato descrittivo iniziale dimostra come i parlanti scelgano di rendere salienti attivi nel discorso pit gruppi di quelli che for- malmente sembravano in gioco. A parte il gruppo dei committenti in- ea ALE (Gr. 7), che & unico gruppo di cui nessuno dei membri puo far parte, tutti gli altri gruppi marcati nell’interazione discorsiva sono gruppi di possibile appartenenza di almeno uno dei membri: i primi sei sono sottogruppi composti esclusivamente da membri inter- ni al gruppo di progetto stesso, mentre i gruppi 8 € 9 sono compost da uno o pia membri del gruppo di progetto € da membri esterni, Nell'interazione discorsiva vengon° quindi resi salienti attraverso la marcatura pronominale pit gruppi di plausibile appartenenza ae ogni membro: ogni membro ha cioé pid possibilita di essere pate aa gli altri, 0 collocarsi, in diversi Ingroup, Coe di ame a PI pria e altrui appartenenza sociale marcando erupp ik vreatiazioni al- Tale dato evidenzia come siano pit) eet le . Yesterno, in Vinterno del gruppo di progetto che tra tale gruppo : : eer ale situazione : ane f Pidentita sociale. Tale s : modi non Pree dalle too? ae plessa i quanto st sarebbe PO differenziazione risulta quindi a da la differenziazione in- tuto prevedere (soprattutto Per quanto rigua} 507 Tegruppi» emergent; Gruppi 1 Progettazione tecnica Realizzazione tecnica Rappresentanti SILLA Gruppo di Progetto «Vecchio» gruppo di Progetto 8 Pid gruppi marca di quelli attesi * Pitt differenziarionc intragruppo che intergruppo Orso, distribuziong Wantitativa deli, marcatu- * tlunioni per avere at q Madro pid det, Get Gr2 Grd Grd Ges Ge6 G7 Geb i 9 Fic. 2. Quanto vengono marcatii gruppi? tagliato dell’andamento dei processi di zea ‘ figura 2). Le differenze alla quad di mavature del dees g ta risultano statisticamente significative (Friedman test, p < 0.03). Ste Il gruppo reso pitt saliente mediante marcatura é il gruppo di pro- gettazione tecnica (Gr. 1, 31.2%) che matetialmente segue la realizza- zione del prodotto multimediale, gruppo composto da tre membri, mi- sti per appartenenza organizzativa. Il fatto che la sua presenza sia cosi «pesante» nell'interazione discorsiva lo fa emergere come una presenza ¢ un luogo di appartenenza sociale importante sia come Ingroup per i suoi tre membri che come Outgroup per il quarto membro. T gruppi di appartenenza organizzativa — significativamente diversi dal gruppo di progettazione tecnica (Gr. 1) (Wilkoxon test, p < 0.04) - sono quelli pitt marcati tra i restanti gruppi: il gruppo dei rappresentan- ti SILLA (Gr. 4) pesa per il 24.9% ¢ quello dei rappresentatt ALE (Gr. 3) per il 16.5%. Marcato con una percentu ale superiore al 10% (prec- samente 11.9%) risulta anche il gruppo di progetto (Gr. 5). Tutti gli al- Outgroup per tutt tri gruppi, compreso l’unico vero sip per i parlanti (Gr. 7, 63%), sono marcati con percentuali inferior al %. In sintesi cosa significa questa distribuzione? = La numerosita dei gruppi indica che i gruppi di pore Loa cazione per i membri sono pit: numerosi di quelli attesi, ren gare 'uso da parte teressante I’indagine delle variabili che possano spies so da prt dei membri di tale ampio repertorio di appartenenze sociali. is = attivo di piccolo gruppo emerge, in questo particolare contesto inter: 509 ra stato ipotizzato, Timportanza dei fenomenj di a we intragcuppo rispetto ai quelli intergruppo, Sm, ne intra Parlanti e gruppi Analizziamo ora quanti e quali gruppi j sin na Zoli Memby 1 corso delle riunioni. Prima di procedere a nel 1 may Tle analisig ute! ivere la diversa partecipazione dei membri all interaziong sco an bate atticolare si pud vedere (cfr. figura 3) come a resent va. a di GRE sul numero di interventi dei nou del aruppes ip . ‘ Redict oeriente aioe (Friedman test, p < 0.03), 20 18 16 14 12 10 8 6 a 2 ° SILLAL ALE2 FIG. 3. Quanto marcano i membri? alizzare quali siano ni (cfr. figura 4), some ogni parlante “e- In particolare “#1 nel discorso. Nom disco! srupps, Gri G2 Gr3 Grd Gr5 Gré Gr7 Gr8 Gro @ SILLAL @ ALEZ @ ALEL O sttiaz Fic. 4. Quali gruppi marcano i membri? csistono gruppi di appartenenza sociale marcati da (e quindi significa- tivi per) un solo parlante, il che sottolinea un alto grado di condivi- sione tra i membri delle identita sociali rese ative nell’interazione di- scorsiva. Quando si analizzano i gruppi marcati distinguendo tra Ingroups € Outgroups si vede come tutti i membri marchino la totalita o quasi to- talita dei propri possibili Ingroups ¢ Outgroups’. SILLAI marca 4 dei 5 dei suoi possibili Ingroups © marca tutti € quattro i suoi possibili Outgroups. ALE1 marca tutti i suoi possibili Ingroups ¢ 4 dei 5 possi- bili Outgroups. Ogni parlante utilizza nel discorso in interazione Vin- tero repertorio delle sue e altrui possibili appartenenze sociali. Analiz- zando pid approfonditamente i gruppi marcati si vede come ALEL marchi come propri Ingroups soprattutto il gruppo di appartenenza organizzativa (Gr. 3) ¢ il gruppo dei presenti alla riunione (Gr. 5) come Outgroups soprattutto il gruppo di progettazione tecnica (Gr. yy 5 Sul totale delle marcature sono pit frequenti le marcature degli ingroups (649%) piutosto che degli outgroups (35.1%). Questo rsultto & approfondito in Zuccherma- slio ¢ Talamo (1998). sul cl gruppo della organizazione (Gr. 4). Questa dsb le marcature ¢ oppostaspecularmente a quella di SILLay (22° dy te organizzativa di ALE1) che nomina come propri Ingrong tc gruppo di progttasione tecnica (Gr. 1 i propo anpartenenca organizatva (Gr. 4) come Ontgroupy so? & gruppo dell’altra organizzazione (Gr. 4) e in misura mole minor i gruppo dei committenti esterni (Gr. 7). Questi due membri rendono quindi salient nel dsco¥0 le prop te altri) appartenence organizzative, ma queste non impedceos marcatura di possbili alte appartenenze sociali evidentemente fn nali al progredire dellinerazione discorsiva. Paticolarmente vpn’, ar. da parte di SILLAL il rfesimento al gruppo di progettaione teen. (Gr. 1) come «gruppo» da difendere dal controllo di ALE1. Quest timo chiama frequentemente ¢ polemicamente in causa tale gripre come & evidenziato dall’estratio 1 (ctr. estrato 1) nel quale & prota ALEL che propone di distinguere il «cosa fate voi qua» dal «cong dobbiamo fare» e da quello «che si deve fare». SILLAI cerca di mit gare Tintento polemico rivolto al controllo del lavoro di gruppo pro. Ponendo di fare il piano di quello che «facciamo noi qua adeso», Proponendo quindi una marcatura che facendo rifetimento a tutti | membri del gruppo di progetto (e a tutti i presenti alla riunione, Gr. 9) superi il pericoloso spezzettamento sociale proposto da ALEL, tra luie gli altri ESTRATTO 1 (RS 30:32) SILLAI: — facciamo il piano perativo di quello che dobbiamo fare: ALE2: di quello che dobbiamo fare:? di quello che si deve fare? oppure di quello che fate voi qua? SILLAI: facciamo intanto la scaletta di quello che facciamo noi qua ades- so in questo momento I riferimento al gruppo di progetto & inoltre spesso gels el corso delle siunioni da ALEI (27% Gr. 5) come un Ingroup cava dinato da contrapporre a «gruppi» esterni (averin Outgroups). Tale uso € visibile nellestratto 2 (cfr. estratto 2) in cui ALE riferisce al- Tutilita e al vantaggio di tutti (¢ anche di entrambe le organizzazioni) nel «vendere» ¢ «piazzare» il prodotto multimediale ad un cliente del- la grandezza e complessita di XYZ, En RATTO 2 (Rs 218.229) b ALEL —_allora = allora io non io aspetti quai: perd voglio gen del lavoro:: per: un ‘por a oramai é stato venduto e ; che io \ quella che una volta che noi eli dno " nc i a Bilt presto, possibile < pene prams > bisogna ca one ae ee 3 fa che tutti Chen avon la personelizecone ti col pre tira! io vad con [LA2) tu cert quando Vai fate een tN? U melge . SILLA come no Pha fatta luil 0 no la personalizzarioner ‘ALEL _perfetto! Anche nell’estratto seguente (cfr. sae mento di ALE1 al «noin, fuse fe estat 3) visti come il i funzionale ad ottenere una maggior adesione Gi progetto (Gr. 5), sia struire una pagina di presentazione del prodotto anti Proposta di co- rata dell organizzazione cliente, icipando i deside- ESTRATTO 3 (RS INT. 438) ALEL —_allora attenzione qui = qui non ce Phanno richiesto perd noi bi- sogna prevedere: > a parte iperfama < bisogna prevedere chara mente i due termini, allora Mac e: SILLAL —e: quis: ALE1 aspetta, fammi parlare:. Mac e: XYZ > perché se non Io preve- diamo noi < probabilmente ce lo chiederanno /oro e allora do- sremono comunque intervenirci sopra. poiché i nosti interlocuto- ti sono differenti questa volta, sono degli interlocutori diciamo: Fon addentro a ste’ cose:. perd poi, quando vanno: allinterno dell'azienda sti prodotti devono praticamente vestire tutti quanti lo stesso marchio e: SILLA1 —appunto! ALEL allora noi comunque dovremmo, revedere da qualche parte una paginetta, ma paginetta: tipo sbt = tipo sbt. i i piu a vediamo Per quanto riguarda invece t gruppi pid marcati eT a come (cfr. figura 4) gli Ingroups marcati pit sini rete OF gruppo di progettazione tecnica (Gr. 1) € la propria @ 53 ganizzativa (Gr. 3). Come Ontgroups i pit Marcati song j ee Valtra organizzazione (Gr. 4) € quello dei formatori ALE Gra Questa distribuzione testimonia il ruolo «ambiguo» di ay 8) lante tra la sua appartenenza organizzativa formale © quella rl di progettazione tecnica insieme ai membri del] OrRANizzaziong gy? con i quali svolge la gran parte del suo lavoro. u ESTRATTO 4 (R3 310-312) SILLAI no, questo. allora, come: come realizzazione & questo Cid abbiamo:: stabilit ALEL —_ciot io vedo ALE2 che ha molti appunti: molto seri ALE2 no, ma loro hanno lavorato con il soft: non & che! va bo come cose da fare < abbiamo detto nuovo bottone ambiente epee & stato fatto, so stati fatt i visualiazatori per fart vedere rar” meni: dunque con tutte le voci: questa architettur In questo estratto (cfr. estratto 4) SILLAL propone ad ALE} 4 racconto di quello che & stato fatto da parte del gruppo di progert. zione tecnica (gruppo che appunto comprende ALE2). ALE! inter viene cercando di «separare» il ruolo di ALE2, proprio per facilitan il suo controllo sul lavoro svolto. A questo appiglio si attacca ALED che per descrivere il lavoro svokto separa quello che hanno fate «loro» (gruppo organizzativo SILLA, Gr. 3) da quello che & stato fe Soprattutto sara) il suo ruolo, confermando attraverso una marcatins esplicita Videmtité organizzativa nella quale l'aveva «collocato» ALE]. Distribuzione longitudinale lungo le riunioni se € possibile descrivere alcuni insiemi ricorrenti o stabili di marcatu- ta dei GRE nel corso delle cingue riunioni, I GRE sono distribuiti in maniera disomogenea nelle diverse riu- nioni (cfr. figura 5), che sono inoltre diverse anche Per i gruppi che in ‘esse vengono piti frequentemente marcati. Tak distribuzione, quantitativa e qualitatva, sembra indicare un andamente molto speci- fico per ogni riunione per cui alcuni gruppi (ad eccezione di G1 che € marcato in tutte le riunioni) vengono chiamati in causa in alcune riunioni e non in altre (ma comunque tutti almeno in due tiunioni), altri sono chiamati in causa con percentuali molto diversificate, in aj’ cune tiunioni sono presenti pid gruppi che in altre, ece eee Anche la quantita delle marcature varia da riunione a tiunione co, Percentuali che mostrano come in alcune riunioni i GRE sian: molto crite, va bs ente gnomes a Vedere tung? : i ad A di peta Progetta. \LEL inter, speci- G1 che alcune nioni), in al- € con molto : q Riv! Riu2 Riu Ring ac Bo ey ee. ap A Ge 0 G7 cs De 5 rc. 5. Distribuzione longitudinale dei GRE per gruppi pit presenti che in altre (da 7.7% della Riu. 4 a 19.1% della Riu 5) Analizzando longitudinalmente le riunioni non é visible quindi ‘una tendenza costante all’aumento o alla diminuzione dei marcatori. Sem- bra piuttosto che la distribuzione possa dipendere da variabili sua. zionali quali ’entrata in scena di ALEL a partire dalla terza riunione e ln catatterizzazione delle riunioni in termini di contenuto delintera zione discorsiva. ‘entrata in scena di un altro membro ALEI, responsabile del progetto per conto della committenza ALE, comincia a partecipare alle riunioni a partire dalla terza rlunio- ne con I’e ne di ’ :0 del lavoro. Per Vesplicita funzione di controllo dell — ~ te questa ragione era legittimo ipotizzare che la sua entrata in scena, @ ta ragione era legittimo ipotizzal i bit te a rendre pit complesa la situazione di grupo « # Sree zione inter ¢ intragruppo, potesse rendere pitt salient le aP organizzative a scapito di altre appartenenze. a Al contrario Ventrata in scena di ALEL non proved 800 (cr, © dela numerosita det gruppi chiamati in cause 8 POP, ura 5): la quarta riunione ha meno gruppi marcel aumen- 515 plesvamente l meta dei GRE (7.7 vs. 14) dell second the ha inoltre pia GRE anche della terza riunione, oMinoltre, per quanto riguarda la salienza delle appartenenze g ative la presenza di ALEL non sembra incidere dtmene es siuzione delle marcoture dei gruppi organiza forma i ALE) (cfr. figura 5). Si pud notare infatti oa solo nella prim, % nione (in cui ALEL non é peraitro presente) e in mi mg nella quinta riunione entrambi i gruppi organizzativi Geace vengono marcatinelfiteravione discorsiva, mente nelle are ye! nioni (in due delle quali é presente ALE1) & marcato solo any due gruppi organizzativi e con percentuali molto ase. Questi dati indicano quindi che Tentrata in scena di ALE1 non iy flusce, in modo diretto, sulla frequenza di marcatura dell apparenen 2a sociale né sulla qualita/quantita dei gruppi che i membri decidons di far emergere come rilevanti nell'interazione discorsiva. Tale vata le situazionale non ci aiuta quindi a spiegare 'andamento della dis, buzione dei GRE. one Il contenuto dell'interazione discorsiva Proviamo ora a caratterizzare le riunioni in base al contenuto, £ Possibile trovare una relazione tra contenuti del discorso e la frequen. 2a dei GRE? E cio’ possibile che il contenuto del discorso possa spi sare Ia numerositi ¢ varieta di marcature delle proprie ¢ altrui appar- tenenze che i membri scelgono di rendere salienti nel diccorso? Evste cio® una selazione tra «scelta» di posizionamento del parlante e con- tenuto del discorso? Innanzitutto emerge (cfr. figura 6) come le riunioni siano molto di- verse per quel riguarda il contenuto prevalence dell interazione discor- ci caratterizzare sinteticamente in terrmni coment ao Sat pone cnsmlgns, abbiamo considerato come indice nent discorsivi Te Porto tra queste due categorie. * dl contenuto il fePT Tale rapporto caratterizza, in modo sintetico, ge ore caits te Prevalenza’del contenuto, Prag pianificason fzzazione Tecnica: indica cio’ qua siOM® tispetto. al Pianificazione del lavoro futuro ¢ quel wae modalica a Borst sulla olgimento 516 _ a 100% 80% 60% 40% 20% HH Passato gig, 6. Teontenuti dell'iterazione discorsiva. tale lavoro siano prevalenti rispetto a quelli che riguardano pit di- rettamente la Realizzazione Tecnica, in termini di architettura ¢ din tefaccia del prodotto multimediale. 5 Considerando la distribuzione di tale indice (cfr. figura 7), si vede conn seconda ¢ la quinta riunione siano le pit caratterizzae pet la prevalenza del contenuto Pianificazione, mente nella terza riunione il Pre @ leggermente a favore della Realizzazione tecnica. Quest'ulti- mo contenuto dell’interazione discorsiva diventa pitt «pesante» nella prima riunione ¢ addirittura «schiacciante> nella quarta riunione. E interessante notare Co} ii tale indice riproduca me la progressione d quasi perfettamente la_progressio ‘a percentuale dei ne della frequenz: Gee Selle siunioni (cfr. figura 8): con un’unica inversions la se- conda e la quinta riunione, a d un aumento del rapporto tra Pianifica- tione ¢ Realizzazione tecnica (cioé a pit alti valori dell’indice di con- tenuto) corrisponde un aumento ‘dei GRE nell’interazione discorsiva. Quanto pitt i contenuti discorsivi si concentrano nell’area della Pia- nificazione del lavoro futuro, tanto pid i membri marcano le loro ap- partenenze social, Come spicgare questo dato? alley Per approfondire tale relazione abbiamo oF ntrollato se quello che emerge a livello di riunione, si riprodu lla relazione CO! contenuto dei singoli interventi discorsivi dei membri. La a fo ‘dei marcatons si concentrano negli interven a ar ‘azione? E questo @ vero per tutte Je riunioni? 517 207 18 4 16 4 144 1,2 1,0 08 06 04 4 0,2 4 0. ® Riul Fic. 7. Indice di 504 45 40 35 30 4 25 20 15 10 5 % Gre o4 Rut FIG. 8. GRE e Pianificazione. contenuto per riunione. Riu2 Riu2 Riu 3 Riu 4 Rius Riu 25 20 5 10 34. [ 2 1 Riu2 " Riu3 oe Riud ” Riud % Gre /rurni a Dene longitudinale dei GRE. puione dei GRE, anche se non basta a spiegare perché i parlant biome oricament, di dare sens ad uno piston che ad alt gei propti (€ altrui) possibili Ingroups © Outgroups. ™ Prop are de protocol delle riunioni ci inducono ad ipo eee tanto esol il contenutoPianiicaione di per st eee che et eado di inciere sulla dstibuzione det sperenior nelle tnio. ble ina pitonto il fatto che Te iterazion’ dicorsive che riguarda- ns gu Facaione Futura del Tavoro sian spess I pi conflttuali ‘A tal fine stiamo Javorando alla costruzione di un indice del livello di conflittualita dei singolt interventi proprio per sottoporre questa ipo- tesi ad una analisi pia precisa, anche considerando la distribuzione dei PRE. ‘uso retorico dei marcatort In ques’ ultima parte del lavoro si yuole descrivere come i marcato- ri della propria o altrui appartenenza possono essere funzionali al rag- giungimento di particolari scopi argomentativi nel corso delle intera- oni discorsive. In particolare quanto i posizionamenti sociali Propo” sti dal parlante agli altri membri del gruppo diventino parte integran- te di particolari mosse argomentative- In particolare si @ scelto di circoscrivere qui Vanalisi al ruolo argo- mentativo specifico che la marcatura Gel gruppo di progettazione tee nica (Gr. 1), in misura maggiore della marcatura delle appartenenze organizzative formali, ha nello svolgimento del'interazione discorsiva. Dall'analisi emerge come SILLA Cerchi sempre di proporre UPS de- sctizione del lavoro gia compiuto come ‘volte dal gruppo di Pro“ett® tione tecnica (Gr. 1). SILLA1 propone retoricamente una mareatura che, permettendo di wnascondere» il ruolo di SILLA «dietrom © «den 519 tro» un gruppo che comprende anche un me, oe bro dell’ organ committente (ALE2), rende pitt problematico e difficile tn catia Puntuale del lavoro svolto da parte di ALEL. "tro, Questo € chiaramente visibile nell'estratto 5 nel i stanno discutendo di quanto & stato fatto © quanto timane ante SILLAL marca 'opposizione organizzativa (NOI = Giga he Gr. 3) per distinguere i ruoli reciproci nel lavoro che rimane v0! = nella distribuzione delle risorse, impegnandosi inch, 1a Far zi Te, Come mem di SILLA, a terminare la realizzazione del Prodotto multimediale ro tro _un tempo stabilito. E interessante not: n are come a questa nt ALE2 debba riposizionarsi (poco prima era stato al contrario Colloca, to da SILLAI nel gruppo di progettazione tecnica (Gr, 1) in conn, Posizione ad ALE1) marcare esplicitamente la sua ap ap. Partenenza op ganizzativa al gruppo ALE. ESTRATTO 5 (RS INT. 293-309) SILLAL i contenuti, sono comunque vostri pid problematica, sono: > poi il fate tipo di collegames Quindi io dico: che la cosg 1 che da qui a qui sono et tc: < per guelli che noi sappiamo, lo faccort Te gi vuole poi molto: ei vuole pitt tempo per vor per identificare iT collegamento. > per questo = per questo dice attenzion convinto < allora, are lanimazione e Son riassuntiva del Piuttosto che = piuttosto che il resto. > ti ho detto:< se ni non mi impegno a dire che il 30 clot, ce fear in termini: di: di: eesti: ex: disponsh fare una valutazione sul quanto tenner eg mia sensazione ire Ie altre cose < rispetto a quello che c'eravamo detti =e nnito in termini di numero io avessi tutto il matenale, ili: io potrei anche dire ALE1 Se noi avessimo tu/to il testo = S¢ noi avessimo tutto il testo ades- 80 disponibile tu quando finiresti> in dieci giorni abbiamo finito: 0 dai stiamo procedendo: cos) bene: Teetlee siomni abbiamo finito. > se noj avessimo tutto quanto iT testo gid questo volewe dig termini deo? Bungimento di obietivi: > siccome not ian” fuori di te, 520 oo to ie mese < non & che niente per un mese ALEL —n0-va BE diciamo, SILLAL siamo fuoti perché, avevg, agsiungevama 150: angi"? detto come ty > a he in rive amo e . im gee i rede 7 cee cose} ST pare inal tang, ALE Cheat lett 2 ay | che, (OTO poteva essere annnet®, el lavorg, 1 PAO © wid fat eee? Pensa SILLAL — & telativo = & relativo, s ALEL in queste due settimane sj zazione: del lavoro nuovo SILLAL ti sto dicendo:, la parte su questa realizzazion ALE bravo:, me 1 te Tho detto alVinizio, — - 10: Noi possiamo anche mei Pe Guesto modo lo potete rivedere ee mo anche: nell’essere a ee ropositvi in tex non essendo: < poi, Paolo ha detto che my com da fares: ed & vero! ha fatto une bet a tun foglio che Paolo aveva sontto)\ de nosire da una parte le cose vostre Te cose nostre: Testo, © voi. aevantagaae mito. > put avete un sacco di cose Pia tiga ((si riferisce ad Parte ci sono le cove ose vosire sono wuate ¢ Poi, le Emerge qui una dinamica argomentativa che si ripete spesso nel Tinterazione discorsiva: quando SILLAL parla del lavoro gia svelto marca esplicitamente il gruppo di progettazione tecnica (Gr. 1) pro. prio per coinvolgere ALE2, mentre quando parla del lavoro futuro € della sua pianificazione preferisce retoricamente marcare le proprie (e altrui) appartenenze organizzative. ‘Al contrario ALE1 propone marcature di appartenenza nei rispetti- vi gruppi organizzativi, proprio per non accettare come «presenza» il gruppo di progettazione tecnica (Gr. 1) che inglobando uno dei «suoi» gli rende difficile svolgere il ruolo di controllore del lavoro svolto. ‘Ad esempio nell’estratto seguente (cfr. estratto 6) ae ae conto di quello che @ stato fatto al gruppo di iA ‘ questa richiesta ALE2 marca individualmente se aa ae ALEI, richiamando la loro comune ae dal altsi membri del di progetto e cosi ottenendo di distanziarst aan tte 10 SPO gruppo di progettazione tecnica. Tali marcas ie ila pate argomentativo di «difendersi» dal controllo : aaiee contributo di ALE1: ALE2 oscilla cio’ tra il volet a ri come individuo e il volersi schermare/difens dietro il grupP° di to MO- te con quan i : coerentementé © s01t0- progetazione. Al cntaio SILLA, Sen ees enti, strato anche negli estratti prece a lineando come quello che & stato fatto sia di comune Tesponsab; del gruppo di progettazione tecnica, ricollocando quindj ALED Ut coe nel ‘anda iniziale gruppo in cui lo stesso ALEI lo aveva messo con la dom, _ ALE1 ALE2 ILLAL Anche l’interazione presentata nell’es| si parla del lavoro ancora da svolgere economici collegati al suo svolgimento), citamente la propria e I’altrui apparten 'STRATTO 6 (R3 INT. 33-35) pero:: & difficile capire:capire: la percentuale: di quanto regtg fare, secondo voi: ce lo dovremmo vedere tutto per capires No = no ma io ho segnato qua: quello: che & stato fatto veg 44 inserito certe cose cioé man mano che lui fa una pagina peo va io ti scrivo questo @ stato fatto, poi in separaca sede dict noi iniziammo: > ti Ricordi < nof tre in aula quando vedenn? per grosse linee ¢ decideremo: qui solo il testo: qui un agganeg: € questo & un altto punto poi ultima volta che io sono venag qua: ho lasciato a loro un foglio: > e dico < guarda pensate us po’ alla struttura: relativa un po’ a cosa? relativamente a queen argomenti: por, contemporaneamente io sono andato avanti a. Giuliano con: altri lavori per esempio:: non entro nei dettagl: he dato a lui alcune maschere ipo: che lui mi sta preparando: pers contemporaneamente ho preso tutta una serie di altre maschere di altre informazioni: perd, altre cose sono proprio da vedere clos adesso stiamo vedendo una procedura pero, & da vedere le altre quante ne sono cioe alcune sono da togliere perché sono diventa te pitt semplice altre sono da ampliare, cioé a parte tutto il lave. ro: € percié & bene che noi parliamo con tex: diciamo @ un po’ ingarbugliata tutta la faccenda: allora diciamo noi fino adesso quello che abbiamo fatto @ stato tentare nel piit breve tempo possibile dis: selezionare quelli che i sembravano essere i punti pitt significativi per tipologia ¢ an. che rispetto poi al lavoro per pianificare il lavoro che ¢ sarcbbe stato dietro ciascuno di questi punti > riprendendo il discon one ginale < a me mi vengono in mente alcuni: poi in manieca siste. matica, li riprendiamo, tratto 7 conferma che, quando (e in questo caso dei compensi » SILLA marchi sempre espli- enza organizzativa (Gr. 3 e Gr. interazione discorsiva. Lo Scopo 4) come le identita pia rilevanti nell il contributo che Ja sua organiz- retorico é infatti quello di evidenziare distinguendolo nettamente dal zazione dara allo sviluppo del lavoro, gruppo di progettazione tecnica che pure lui stesso usa frequentemen- te con lo scopo di svolto, difendersi da un controllo puntuale sul lavoro ata OF Ks 370.5, a Micaccis: dito che in ef = LEH sil! 8 Mi sa che ghey. Pred RLEZ come sel esagerato alrela manda e _ amo, u ALEL E09 PO" POCO-AUElo che ho ig SILLA ma auarda che 107 stiamo payin Pt 88 fate ALE! facciamo cost: vediamoci G anc sempre. "0 eo di quello che ci stava oe OSGi se 4 ¢ : ogi al * Ou. SILLA! petch€ quanto & quello dio Hora lafturina fy dog L : gi? 0 Pio) ALE avello di oggi: secondo mer ch cain SILLA lo studio é fatto! Studio non posse park 80 parlare ALEL no! ma rispetto a quello x calizzato, 7 . Fispetto a quanto si deve realizzare: second, quar lo an = SILLAI pid Varchitettura: ‘me: siamo al 5,17 TSPEO a 10% 15%:: lo studio: sicurament ALEL SILLAL — guarda, tw devi star attento a ell gone. usate per due motivi UNO eens aa perché le 2 poi speto < al sold che bisogna fanart I . sei tu che devi star att ees ’ ; he dev its perch fatto i 10% > gmanteniamo il 10% su eeeeeche se n0% abbiamo vuol dire che dobbiamo ancora fare il 90%. supine i , che i parlanti usano come Fepertotio gj ie e altrui identita sociali. Sree : oe a del proprio (e altrus) posizionamento sociale in un gruppo, nt pordines da variabili quali il ruolo dei parlanti e il contenuto dell'in, letsionelditeonsiis che riaeapons comunque fattori da indagare st teriormente anche in riferimento all'uso ¢ alla distribuzione dei mar catori individuali (PRE), per poter meglio distinguere Processi inter. ersonali e processi sociali / ee panalisi es riguardato un solo gruppo naturale operante in un comtesto avorativo specifico © questo pone evident limi alla gerece dei risultati otenuti, anche se In questo contesto é stato Dialtra parte proprio la validita ccologica dei dati analizzati raffor- 2a la rilevanza di alcuni risultati, rendendo auspicabile uno studio pit rater Ce € controllato di tali processi in contests simulati 0 di labo- bill omens Taverso la manipolazione sperimentale di alcune delle varia- bili emerse come rilevanti (contenuto, ruoli e Scopi argomentativi) nel descrivere i processi di SateRorizzazione sociale di questo Particolare gruppo in interazione. 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