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Soe It presente volumetto si vende presso MI Collegio di Maria di Piana del Greci al prezzo di b. 3. oe ae ene De ‘Trovansi pure in vendita presso lo stesso Cole flo di Maria le ultime copie dei Camti Sacri delle Colonie Albanesi di Sicilia vi Giuseppe Schiro (testo albanete traduzione italiana) — Costa L. 5. "P. FRANCESCO FAZIO 5. J. t Madonna Oigitria eaag Bilala ve yelin vor “Albarn Faroe secnerotrset| xt con tv ose, ip fron alee tnd <9 lasers en, dee Hi beritee, apart: o PALERMO Tip. “talo Albanese, G, Petrotta & Fl) Phasta del Grom Gancsiere #-6 aoat 08) &a © mburonjé © Shkiipéris © iiburonjé © Shijipéets, Virgieéahie? © aelir, Mena ¢ larti © Pert ep kishall tai riajte Giysbeatt? ank, ‘TE mos binfén sbejten best, ‘To ku adodden ed Arbéreshet ki} kaxidés, Dilna-rot, ashtt si 4 dotle ArbBreshwet, até ditt toi Wali abe i Bana i prijte si ng dr colle, Rij ujdés por ne i anjert, Zokj A vartie” jase furriket 5 yj knjids pir ata” jerée po Khai 0 scudo dell’Albania. sent del Albania, - © Vergine pura, - wobite mar Are del Signore ~ che ef id buon consigio; ~ tu ehe pro- Aeggesti i nowtri Avi, affuch nom perdensero lq santa fede: -ducungue si (rovino ¢ doeungue siano,- abbi cura Aegli Albanesi. — Difendick, con come difendesti - gli Atbaneai in quel giorno ~ eke Us guidesti nella terra stra wera, = andando daranti a tor come wna luce, — AbbL fctra a wo; miseri, « orfent aceeltt fuori del ido; «abbi ura di quegli altri che gemono sotto tt nemien, (onge mg. Xn) Ai miei concittadini Quando net corso del mese di maggio 1920 «ht conbscere il Rev.tno P: Fran era venvio @ Pian Ja fortuna ¢ Vouore eesco Fazio d.C. 4. G., il qual dei Grect per predieare le glorie ai Maria, restai fortemente amuuirato delle costanti e minuziore r= ‘cerche che egli andava facondo intorno al culto e fla divezione di Maria 88, Odigitria, che sotto i titolo ridotto del’Tteia, @ venerata im qnasl tutta la Sicilia. To ero felicn 6 ripetere una pia leggen fl dotto © plo P. Fazio che, con V amore ai vero studios delle glovie che Ia storia dei popoli va pre agginngendo alla Deipara, aveva git stabilite Piano di an Hbriecine popolare che, per Ia vempl ita aello stile © per Ia devota ispirazione, serviase ‘a ravvivare il enito, della. Ver popolo, in parte sviato, ma non del tutto staccato Omligitria,, lo sguardo affascinante della quale penetra nel profondo dei enori pit induriti @ ne senote Ie fibre pitt intime. ‘Lo spirito fine del Rev.mo P. Fazio into) che Ja Madonna Odigitria rappresenta per il popolo dt wo pareve fornire una notizia, + © indieare una fonte aes Piana dei Groci, il sacro Ps raccoglie devoto, nei momenti di grandi gioie di grandi dolori; intit che basta ricordare a questo po- polo le glorie della sua diletta Odigiteia per ricbia- tmarlo alla fede dogli gui; intml che hisogna Tospirito «i questo popole, per Tango tempo ingan- ato © deluso da falsi miraggi di benessere mate- isle, con la lettura della glorioss storia dei suoi antenati, int’mamente intreeciata com la storia delle lorie delOdigitria : eit ha yoluto Taseiare # not il pit bel ricordo della sua predieasione mariana, che Aimostra nd un tempo la squisitersa ¢ gentilenra el suo animo ¢ il sno zelo per il bene spirituale et fedelt La Rema Superiora , Suor Maria Nicotina Car- 1a Inscinto afuggire quest? altra oecasione Der contribuire al bene del popolo nostro a eni ha dedicato tutta Ia sua zelante « intelligente attivita, Airigendo de lunghi anni il Collegio di Maria, cen tro i conserva Aelia nostra Colonia : dio attorno a cul e880 one ilelle migtiori tradivio E come altra volta assunse Ia sposa della stampa i quel giviello ai purezea spirituale 6 che & II libro del Prof, Giuseppe Sehird intitotate: Canti sacri delle Colonie Athenrsi di Sicilia, cos oggt hha voluto assumere fl non indifere stampa delVauroo hbretto del P. Buaio, {0 orgoglioso di avero anche indirettamente dato mio modesto contributo quest’opera, che eon carezza riuseii ai glovamento al nostro popolo, sento il dovere di ringraziaro pubblicamente it Rev.mo inguistion peso della Fazio per lenebili fatiche dedicate al bene spirit ‘dal nostro pose, ¢ In Rev.ma Superiora che corg- igiosamente ainta © seoonda Ie nobilt iniz "A miei coneittadini, qui o altrove residenti, 0 ‘emigrati in Amorien, raccomando di euoro la letturs ele ai ‘el presente Ubretto , che & un iano ‘i gloria alla Nostra Madonna Odigitria. Plana dei Greet 2 Sellembre £924, forta di Maria 88. Oligitria. Papas Zofi Petta Cappettane delta Chicea dell Odigiria. PREFAZIONE DELL’AUTORE Drovandoci a predicare it caro mese max riano a Piana dei Greci, o meglio degli Ale Danesi, nella bella chiesa det Collegio di Maria, intonammo tutta a nostra modesta parota.at concetto della Madonna Odigi t, Patrona di Piana ¢ venerata in quel tempietto, modellato sul progetto di Pietro Novelli. Ci cenne il de- siderio di conoscere qualche notizia storica intorno ad un titolo cosi antico 0 teologico, qual’? VOdigitria, Ma restammo meravigliati nel sapere che 44 questo argomento non esisteca 0 almeno non si conoscera un libriceino, che aiutasse i p dicatori « it popoto, che devono encomiare ed onorare i pregi di Maria Odigitria. Da cid nacque Videa di daret noi ad un tale lavoro; ¢ Vabbiamo fatto molto volentieri trattandosi della Madre ai Dio cenerata con wn titolo pieno di cosi alto significato. Gli antichi Albancei, che, di fronte alla prepotenza musulmanc, abbandonarono la loro patria per non lasciare la loro fede, furono in ‘signi in questo cutto alla Madonna. Ma i tempi, che passano, si portano via tanti tesori, ¢ talvolta anche quelli della re~ ligione. ‘Da cid viene che watichi santuari marian col volgere aei secoli hanno perduto la toro primitica importanza; ¢ la religione ne ha sof- forto wn poed. Porch? dungue col volgere degli anni, il ‘entimento religioxo si mantenga sempre t come il pits riceo retaggio tramandato col putrimonio delle memorie ¢ della vita dagli avi, ef siamo indotti a comporre quexto lavo- retto, che non ha altra ambizione che quella ai ‘fare sempre pitt amare Maria. Quindi it suo stile @ semplice od ispirato alla pictd eristiana ed alla derozione alla Madre di Dio. ‘Se con la presente operetta rinsciremo a condurre quatche anima di pit a Maria ¢ per ‘Maria a Gest, et stimeremo ricompensati ad wsura della nostra piccola fai L’Autore. | ‘Albanenses posuerunt me custodem La miracolosa immagine della Madonna Odigitria Na 18 klahemi, 0 © bekiaré, Lata Birie Bat pir ml Shit ai jemi t# mundaart ; Shit si rroj’m pa bare ‘And? & kandi na rrethuan jit? ate Fjalén dhané edhe 1 betuan Shpirt 8 kurm ti na ndéerojé Po mi kot, 9 #3) ni kemt Naithatare. te kjo jet Po mil kot, pérn® na jem ‘na whrize Po 48 mhajém veten Fas Dam sje well ra Bt nga pekit «pation thea Pe wo bs ta ‘ae trian Arie; s Mevaté faunas gé na dant, Te ja Pajen i. A tei plangiamo,abenedltapregaer aot lle tuo; recone namo aft; = all come vtiamo pret di Gia i apat parte et wsediarono = epro che t Seta: a G. Sehirs 41 ea »—Palersan Cosroa, re dei Persiani, vedendo che i Romani erano andati a male per opera di Foca tiranno, mandd Sarbaro, suo arcisatrapo con molti soldati, per impadronirsi di tutto VOriente. B di fatto Pesercito persiano, devastato tutto POriente, giunse fino a Crisopoli, che & Pattuale Scutari, facendo sempre nuove conquiste. Eraclio, che allora si trovava nella pe- nuria, muto in danaro i vasi saeti delle ehiese e passando con Ia flotta per il Mar Nero, entrd in territorio persiano, mise tutto a soqquadro, devastd ogni cosa ¢ vinse Peser- cito, compreso lo stesso Cosroa; la vittoria fa solenne. Di Ta non motto, Siroa, figlio di Costoa, si ribella al padre, l'nccide @ stimpadronisee del regno e fa alleanza con Eracleo. Cagano, re dei Bulgari ¢ degli Avari, accortosi che Eracleo era partite. per la Per- sia, volle profittare dell'assenza dellimpera- tore per dare un assalto a Costantinopoli. Rompe Talleanza che aveva fatto coi Ro- mani, raccoglie innumerevoli eserciti, © be- stemmiando Dio, stringe d’assedio Costanti- nopoli dalla parte oceidentale, Percid il mare rigurgita di navi, ¢ la terra & ingombra di infiniti pedoni ¢ di cavalieri Sergio Patriarea non faceva che esortare i Costantinopolitani a non perdersi di corag- gio, ma a confidare con tutto il cuore in Dio € nella Tmmacolata sua Madre; mentro Bono, Prefetto della cittd, preparava I’ occorrente per respingere i_nemici. U1 Pattiaiea prese le Immagini della Ma.- ‘tre di Dio, reliquie e il legno della vera Croce salt col popolo sulle mura della éittd € andd in giro, animando tutti ¢ infondendo oro coraggio. Ed ecco Sarbaro dal?Oriente ¢ Cagano dal? Oceidente eominciare ad appiceare il fuoeo a tutto cid éhe si trova intorno alla, citta. Dalla parte di terra, Cagano spinge tale moltitudine di combattenti contro ith che edutro un Romano si trovavano divei nomic, Divesi che ogni mattina il Patriarea Sergio invitasso la Vergine Madre di Dio a lasciarsi vedere sul terrapieno del bastion € che di fatto fosso apparsa, in modo da in eutere un grande spavento ai nemiet, i quali a Ja chiamavano P Immagine terribile, Anai Bi aggiunge che poi sia stata vista, tra i com- Battonti, tendere gli archi, opporre gli seudi, ditiggere i giavellotti, spuntare le spade, cosi via. Cheechd sia di cid, certo & che i Ro- mani #incoraggiano, ¢ atutati dalla Vergine e dal loro duce, trucidano molti nemici ¢ ne riportano splendida vittoria, Oftrono pure di venire a patti coi ne mici, ma non ne rigevono che rifiuto. Cagano dieeva loro: « Voi che confidate ‘in Dio, nel quate eredete , non v*ingannate, poick? domani occuperd ta citti. > Gli assediati, udendo cid, Tevavano le mani al cielo. : Sarbaro ¢ Cagano yennero all assalto, dalla parte di terra eda quella di mare, con macchine e strumenti da guerra. Ma i Romani fecero tale strage dei ne- mici, che i superstiti non bastavano a sep- pellire i morti. Le navi poi, che erano pione ‘di soldati armati, ¢ che, passando attraverso il Corno d’ Oro, si erano indirizzate verso Blacherne dove @ il tempio della Madre di Dio, farono colpite dal turbine € dalla pro: ie ella del mare, che si sconvélse improvvisa- mente; € divise in due parti, colarono a fondo. B pereh® apparisse pitt manifesto il miracolo della potentissima Madre di Dio, furono tutti gettati sul Tido del mare, che si trova a Bl eberne. 11 popolo visto cid, apri subito Te porte anche le donne e i fanciulli si armarono © trucidarono tutti i memici, senza rispar- miarne neppure uno. 3 I condottieri di costoro se ne ritornarono piangendo ¢ lamentandosi; ma il religiosi sino popolo di Costantinopoli , che attribu) Ja vittoria ad un miracolo della Madre di Dio, sciolse, tutta la notte, un inno di rin- graziamento a lei, che aveva innalzato il vessillo della vittoria contro i nemici ed a veva salvato Ia citta. Era una gara, che non finiva mai tra popolo @ clero. Quando finiva di cantare il lero, ripigliava il popolo; e pareva che nes- sumo si rassegnasse ad essere 'altimo a finire. Quest’inno venne eantato tutto in piedi, pereid prese il nome di acd‘isto. Noi ci riserbiamo di farne un cenno pit ampio a suo luogo. —29— _ Bra un’ esplosione di gioi ‘tudine a Maria Odigitri Questa prima liberazione della citta di Costanitinopoli, accadeva Yanno 626. € di grati- ‘Seconda liberazion Eraclio mori nell’anno 641; ¢ troviamo sul trono di Costantinopoli , Costantino IV Pogonato, quando la eitta del Bosforo venne cinta nnovamente di formidabile assedio, per opera degli Agareni, capitauati dal figlio del califfo Maviah. L’iinperatore e il suo popolo furono assolutamente separati dal resto del mondo. Lassedio duro sette Iunghi anni, ma i coraggio ¢ la confidenza degli assediati non vennero mai meno. Chi li sosteneva in tale frangento? Maria, la fedele custode delle loro mura, Ia Distributrice delle vittorie, Y Odi- gitria, T nemici, numerosissimi, svernando nella regione di Cizieo, perdettero molti dei loro soldati, Perduta poi la speranza di riuseirvi, se ne andarono con. tutta la loro flotta; © avendo fatto vela verso Sileo, furono inghiot- iti tutti dai flutti del mare = 30— Tl califto Maviah fece domandare la pace allimperatore Costantino IV. E cosi Maria Odigitria liberava una se onda volta Costantinopoli dalle onde dei Saraceni, Terza liberazione Lia terza © pit clamorosa liberazione si ebbe tielPanno 718 & propriamente i115 ago- sto, net quale giorno ven! imperando Leone Tswurico, che sedette sul trono di Costantinopoli dal 717 al 741. Tt fatto andd eos), Gli Agareni con molte migliaia di sol dati e con a capo il califfo Solimano_s’ im: padroniseono della Persia, poi dell’ Egitto , della Libia , dell’ India, dell’Etiopia © della Spagna; finalmente vanno ad assalire ta tessa Costantinopoli con 1800 nav Chiusa pereid Ia eitta come ito Vassedio , n un cer: chio, aspettavano il momento opportano per Garle Vassalto. Sorpreso per la rapidita del- Yattaceo, Pimperatore voleva entrare in -ne- goziati. Solimano gli risponde: « Coi vinti non si transige © gid ho destinata la guar- nigione che deve oceuparla >. Quosta inso- Via del Santuario s a 4 Plot me bes tae parkstesur Plakarnshia. dal? 8 dali Me limishte vjen nin sjetulh, z & poth guria o! atj® ndodhet MAE mee vais jer a not, Bg! w fom nin barséa ahgite Kor uibi até-Anmbisin priftieat Zong U Sab eb o Parrdisit. 1 ngérmuam ata shatit rind® Ponétari andj § Totet : «U £8 falem, 0 6 htr-plota» Plené ah fede Bnsioante prophere =A tent pais | te rochtardle's Pov co le tome Geeale sll 0roe tio, = bala tm petra che. let troret Sle fused oa Geeta: B 6K fina mad af I tenia paid sles te dene sora rene Te pei ure 20) Perec? Onsale ps wieerre El mela Goo eee OE tee Fees = In mezzo all al poomn a Ge Sched «Te Alen 1 = 33 = Tente spavalderia riaceende Ia fierezza dei Cristiani, i quali rieorrono alla protezione della Madonna Odigitria, proclamandola loro generalissima, come in passato. 5. Germano, patriarea di Costantinopoli, prende la santa Immagine di Maria e il Tegno della santa Croce e seguito dal popolo, va in giro per le mura, propiziandosi Dio con-preghiore @ lacrime. Gli Agareni si dividono in due parti. Aleani Costantinopolitani combattono contro i Bulgari e ne uceidono due m Quella parte di nemiei, ebe furono Ta seiati per impadronirsi della citi, impediti dalla catena, che da Galata arriya alle muna di cinta, si recano al Inogo chiamato Soste- io. Qui soffid un vento impetnoso, che seon quassi © sommerse alenne delle loro navi. Alla vista di questo disastro Solim di rabbia, i suecesse al comando @ vipi parte di ter no, II feeddo si fece sentire con an a. Ma eri peri dall 8 sconoseinto in quelle regioni: per Jo spazio-di 110 giorni seguiti non f che eadere neve, Nel campo dein altro 34 rirono cavalli, eamelli © tutte le bestie da, soma. La fame divenne cosi terribile che i soldati si diedero @ mangiare radici ¢ foglie di alberi ele stesse corregge dei toro cin- goli militari. La peste sopraggiunta eompi Popera di distruzione: sotto le mura: di Co- stantinopoli giaeevano distesi per terra 300000 cadaveri. I superstiti tolsero I’ assedio , come di- ‘commo sopra, il 15 agosto 718 ; anzi presero a faga verso PEgeo © si sommersero ;_ poi che caduta nua grandine violenta .¢ scon- yolto il mare, si seiolse la pece delle nay’ @ queste, in conseguenza, si seompaginarono. ed andarono perdate. E cosi quella immensa tlotta peri; e tion rimasero che soli tre per recare Ia notizia ai superstiti: Questa terza liberazione fu cost clamo- rosa che lo stesso Gregorio II, Pontefice di allora, and al Patriarea, che sedeva allora sul trono episcopale di Costantinopoli, una lettera, nella quale esalto: «i fatti_meravi gliosi della Santa Guerriera, della Vergine valorosa >. ee ___ In memoria del grande avyenimento, fa istitnita In festa dell’ Inno acitisto, che si celebra il sabato precedente la quinta dome- nica di quaresima, che nella Chiesa latina corrisponde al sabato prima della domenica 4i Passione, _ ta igitria ha questo di pro- Drio, di essere trasportata da due monaci basiliani, che con nome generico greco, ven: gono chiamati: Calogeri. Calogero vale quan. to : bel ve buon vecchio; ¢ con questo appellativo sono chiamati anche oggi in Grecia i monaci. Ma perch® la presenza di questi due monaci nel simulacro della Madonna Odi- gitria ? U Mongitore, nella sua pregevolissimia opera: Palermo devota a Maria ci da della tera Mberazione di Costantinopoli una. yariante, che non sara inutile riferire con le sue stesse Parole. Ed ecco il tratto che tt per noi «Segue a riferire il Giustiniani ed it Sarnelli, che nell’anno 718, i Saraceni asse- diarono la citi di Costantinopoli con yna oper 36 — armata numerosa di 1800 legni, Ricorsero i cittadini alla sacra Tmagine ¢ fu condotta con solennita € divozione attoruo alle mura; ma non compiacendosi la Vergine concederle la grazia della liberazione, un divoto della gran Signora, dotato di gran semplicita, ac- cordatosi con due Monaci del’Ordine di Ba- silio, chiamati Calogeri, ce avevano in eu- stodia la Chiesa della Vergine Odigitria, pi- gliarono V' Imagine tra due tavole, come in una-cassa, in modo perd potesse vedere, e unitamente tutti ¢ tre discesero at mare, Poi il devoto della Vergine espose a vista delari “1 PImmagine, ¢ con Jacrime prego Ia Vergine per la liberazione della cittd. Fu esandita dalla benignissina ignora la sus orazione ; poche assalita da fierissima tempesta Parm: a, in breve fu as si solenne i m I Surnelli (cap. 4, p. 155) ehe rite nando i soldati Sicilians, che alla difesa di Costar sorbita dal mare. Fi racolo, poli, sudditi allora di quell’impero, copie dell? Odigitria per nido, se Ta fecero di trovati si erano, divosione seco port gere sostenuta come in una eassa da due =a Calogeri, che nel mare hanno i piedi, ¢ cid per memoria di cosh gran miracolo ». ‘Aggiunge il sopra citato autore che finchd si parld in Sicilia il greco, la Madonna fu chiamata Odigitria come a Costantinopoli; e che quando questo dolce idioma venne ‘@ mancare, i Siciliani, abbreviando 1’ Odigi- tria, comineiarono a chiamarla: la Madonna dell Itria. Abbiamo gloriosi avanzi di questo culto quasi in tutta Ia Sicilia, perehd a troviamo, in molte parti, delle yecchie chiese dell Itria © specialmente quadri ed altari con- saorati in suo onore. ‘Veniva festoggiata Ia Madonna dell'Itria fl martedi dopo la Pentecoste come si fa ancora a Piana dei Greei ¢ a Nicosia. A lei si consacravano tutti i martedi dell’anno, anche astenendosi dal’'uso delle carni e det La Madonna del’Itria in un certo senso si potrebbe anche chiamare 1a Madonna dei Siciliani, Infatti la chiesa, che hanno a Roma gli abitanti dell’Isola del sole, & dedicata alla Madonna dell’Itria. ‘Anche oggi POdigitria + onorata a Co- 4 —38— thiesa 0 almeno stantinopoli, in quel in quel sito, dove la collocd S$.) Palehe: si deve ai Sicilidni, se P Odie ta emergente col suo Bi portata da due moni Dang gitria venga dipi bino da una ¢é se pare non si voglia dire col Macri ch venga dipinta eosi, perch’ cosi veniva por- tata, ogni marted, in processione per le strade di Costantinopoli. Inno acatisto Abbiamo accennato alVinno acitisto ; ed. ora conviene dame almeno una piecula idea maggio-e conoscenza della storia della Vergine Odigitria, Quest’inno & un vive ricordo delle tre grandi Tiberazioni operate dalla Madre di Dio in favore di Costantinopoli ed uno dei pitt cospieni documenti storiei di quel grande avvenimento. Ci & ignoto il nome delPantore ai que veschezza © clare stinnd; ma esso perd & di tale insieme coo eandido © sublime da riv Vania profondamente cristiana di quel po: lie polo e il tripudio immenso per que oe. di Palermo) Panorama della Colonia albanese di Piana dei Greci (2 Po me-ndihmén © hyinushne ‘T’ Odhijitres th bokname, ‘Tek @ ftohta grop o Merkut, Ata trima te #11 wet, Pérposh Shikimbit mbi_péeroin, MDI ati Gjon t# forgiémor Ge prin sbpit na gorromisi, Bika tH bardhin Horin €? fn, Soto con ta divina protesione - Dell Otigitria beac deita,- Nella Serdda valle det Merco,~Quegli erot in tre anni, - Sotto Uo Skumbi in sul torrente, ~ Sal quet Gon ‘rumoreggionte- Che pol oi distrusse 1a cana, - Goxtrairon te nostra bianca itl. a «te PIANA DE! GRECI (Hora @ 0 Abies B ta pit grande delle Colonie albanesi d'Italia, fondata nel 148M in Diooest di Monreale ¢ Provincia ai Palermo, ‘La popolazione parla albanese , cdmserva i co- stunt tradizionali, 6 in grande maggioranas protessa, Al ito geoeo. Nel Duomo dedicate 9 8, Demetrio. Tossato tense, Chiesa Madre adetta al Vescovo gree di Si cilia, si ammirano i belissimi affrewehi det eelebre pittore siciliano Pietro Novelli (see. XVII), che nel 16H fece anche il progetto della Chiesa dedicat alla Madonna Odigitris, Patrona principale di Piana dei Gree. ws i oa» a, Sehdrdy cae ge Fsso 2 una raccolta dei titoli pitt belli ¢ pitt entusiastici, che si conoseano in onore di Maria. Si aggira specialmente intorno al mistero dell’ Annunsiazione ¢ della conse- guente Incarnazione del Verbo, ¢ risente moltissimo della freschezza e semplicita evan- gelica, propria di quei primitivi tempi di cristianesimo. Vi brilla’ Ia gioia per Totte- nuta liberazione con evidente miracolo am- meso con grande semplicita di fede primi- tiva, Siamo di parere che, dopo il Magnifieat composto dalla stessn Vergine, Pacdtisto. sia Vinno pit bello che sia uscito dal labbro_u- mano in onore della Maitre di Dio. E un pie colo, ma grande poema in onore del? Odigitria. Si chiama acétisto, perch la prima notte dopo la prima liberazione, fu recitato stando tutti in piedi. Si narra che popolo € clero alternavano incessantemente, e nessuno voleva essere Pultimo a finire, tanta era la gioia e Ia gratitndine di tntti! E anche oggi +i canta alimpiedi. Non se ne conosce P autore; pare stato composto nel 626 sotto imperatore Braclio, come abbiamo detto, dopo la prima liberazione. =a E poich’ la regina del Bosforo fu libe- rata tre volte, pereid si istitul Ia festa del- Vinno acitisto (Sdpfiaxoy rot *AxaBiorow "Y= ov) che eade, come abbiamo detto, nel sabato preceilente la quinta domenica di quaresima, © che nella eliesa latina corrisponde al sa- bato precedente 1a domenica di Passione. LOfficio del Tune Acitisto (Axohovdia tls vy “Axd®tatov "Yuvoy wis “Yxequyias O20: réxov) ogg Viene recitato frammentariament » Ja sera del yenerdi, oppure Ia mattina del sabato delle time quattro settimane di qua- resima. Tato poi si canta con grande solen- nit il sabato precedente la quinta domenica, come aceennammo sopra, Non & questo il Inego" d struttura di questo Officio. Ci sa-ebbe piace olissimo trascriverne tatto il solo ‘nyo avitisto per farlo gustare parlare della al lettore. Ma poichd i limiti dello spazio impo” stoci non ee 10 consentono, ci permettiamo solo di pubblicarne, come saggio, solamente il principio, in eni viene personifieata li stessa itt di Costantinopoli dinauzi a Maria, Beeolo : = «. . Ancéra per oltre’ un decennio il piecoto paese seppe*difendersi eon eroisino dalla pre- potenza turea, Ci & piacinto evecare Ia figura storiea ai questo grande eroe, cost benemerito della feile, percha s’intenda contro quale baluardo i seguaci di Maometto lottassero nella loro, marcia (invasione. Morto Ini, gli sueeesse sno figlio D. Gio. anni. Occupandoci del culto alta Madonna O- digitria, non possiamo diffonderei, narrando Ja storia dell’ invasione dell’ Albania e della emigrazione forzata di parte di quel popolo travagliato da un nemico barbaro e tenace. Diciamo solo quel tanto che cinteress per il nostro argomento. Finalmente il Turco numericamente su- periore degli Albanesi prevalse. Parte della ‘Albania soggineque alla forza invadente della Turebia, si sottomise © piano piano si tra sformd diveutando alla «ua volta musulmana. Parte perd, cirea 100,000 guidati da D. Gio. vanni laseid PAlbania, portando seco quanto loro era possibile in quel trambusto. e tra Je altre cose, i quadro della Madonna Odi gitria, venerata nella chiesa del Collegio di Piana dei Gree’ ; I disagi, le sofferenze © 1é privazioni @ecimarono quel popolo -che rinunzid alla Patria, per non perdere la sna fede avita La traversata sull’Ad; penosa, La flottiglia degli Atbanesi profughi, si diresse @ Palermo, Ma il re Ferrante non volle ricevere, ¢ pereidy non permise Jo sbi i qnegl infelici , per timore eho il ‘Turco, venendo dietro a loro, invadesse Ia Sicilia, Per li riforni di viveri e li fece partire inesorabilmente. Essi veleggiarono alla volta di Salerno, recando sempre con loro la cara Madonna Odigitria, come toro sicura aitess Ma il Vicer® non li fece sbareare. Convene ripantire ; ed approdarono Napoli, dove furono accolti bene dalla po- Polazione. atieo non fu meno —16.— D. Giovanni mosse alla volta di Roma andd a buttarsi ai piedi del Papa; 6 ne ottenne conforto ed aiuto, 1189 al re di F 10 Dontefice serisse a re Ferrante, rancia ed all imperatore; e dopo non poche difficolta fu deciso che gli Alba neii si dividessero per tutto il regno di Na poli e di Siei sero ineorporati alla nazione, come gli altri sudditi, eol patto di non costraire aleuna eittd senza il eonsenso del re di Spagna, Cosi in Sicilia si formarono varie eo- Jonie delle quali cinque,, tutto Piana dei Greco - Albanesi, Mezzojuso, Con: tessa, Palazzo Adriano e 8. Cristiag G Quelli ai Pi che si estend esistenti : na sono provenienti dall’Epiro, sulPantico Tirieo, Alle falde dolla Pizzuta Ai 25 di agosto del 1488, gli Atbanesi, che poi presero il nome da Piana, giunsero # pié della Pizzuta, alta montagua, che dovea ricordare loro la patr reivescovo di Montsale il sito, sill quale sorgece 14 Doro novella pate Iontana, Ottennero La Chiesa della Madonna Odigitria (inn. dei rei) a di Matin 88, Odigitria fu costeaita 1614-1647 su>progetto architettonien di Pietro Novelli, « a spete pubbliche, Nella xerorosn ura sorta tra i cittadini per inaleare questo ter in onore della Patrona si distinse it munition D, Lo- renzo Petta Vanieo lavore architettonieo che si possa ato~ ricamente attribuite al Novelli. M1 Servo di Dio P. Giorgio Guszetta, V-Apostolo Goqli Allanesi di Sicilia (1682-1756), ehe ebbe sem- Dre particolare devorioue verso! la $8, Vergine Oili- 4Bitria, in oepasione della visita: dell"Areiveccave di Monreale Mons, Testa iu Piana dei Greei, fece porre sulla porta della Chiosa dells Madonna Odigitria, Inv sexnente inserizione : XOX CASU DIKERIS SANE Sub ALTO Dat Gonstuio PACrUSE QU0b EFFIGHHS BEATA ViRGINIS Dx oDrornELA MAGNA “GnETS CONSTANTINOPOLIEAN®. PATIOS (CORLIECSMUTC GRNTL VENERANDA SIT PROPOStTA Qvastherniats concscans sikactuts vr Quan ORaECts urutics yiviT abbicra ORARCAS BIDEALSAGRAT ISEAGINE RENOVAREE | Shaewsiranis Apeo Vinorst, nItsbeMgue F1LI0 GlATUM Rt UE VELIX LAMO DzvOTIO, eT PERS GRABCA q TN AEVUMSIT PRIMANSUIA 4 TPSAMET DEIPARA OFPIDUAL GRARCOSGUE RITHUS PATROCTNANWTE, © Cats Vita det seroo di Dio P. Giorgio: Geeta» 1H Gieraoah Drag, (Ts pa 2 eae Stabilita. cost la loro dimora, vi costrui- rono tna chiesetta in onore della SS. Ver- gine Odigitria e vi collocarono sulValtare il quadro marino portato dall’ Albania, Fa questa la loro prima opera in muratura; @ si conserva tuttora, come loro Santuario. In- torno alla chiesina eressero delle tende 0 ca- panne, per lore abitazione. E cos Ia Madonna Ouigitria fa come una bandiera di religione e di patria, intorno alla quale si attendavano quegli uomini dalla fede provata. Nei giorni di Pentecoste, gli Albanesi di Piana si recano a visitare quella veneranda chiesetta, ¢ rivolti alloriente, eantano qnesti mestissimi versi: © e bnkura Athi, 0 betta Atbania, SitélAshe mi agit” pash! Come ti abbendonai ¢ pit ‘Atio ami a Zotin Tat, non i vivid! Atid kamu Zonjin Mémé, Tei ho io it Signor Padre, tid kam ead tina VILA" fi ho fo ta Signora Madre, 0 6 bukura Arbirt, Ivi ho anche mio Fratello? Si ti Mahe mBngi't! pak! 0 bella Albania, Come th abbandonai ¢ pik ‘won th rividi Facevasi lo-stesso nel gingno a Palazzo =— Adriano sul Monte delle Rose; verso i primi di maggio a Contessa Entellina sulla mon- tagna di S. Maria; sui primi di giugno a Mez~ zoinso sulla Brinja. Ma poich’ a pi della Pizzuta i povert esuli pativano assai: per il sito freddoso, ri- solsero di condursi ad ‘abitare eirea un chi- lometro pitt sottoy in Iuogo pitt Fiparato € piit piano, Pereid forsé'la loro novella patria si chiama : Piana det Greet per ragione del loro “Tito grécoi»Prima si chiamava: Piana doll’ Aveivescoro, perche quel territorio appar- teneva allora all’ Arcivescovo di Monreale. Perd fino all 1810 si chiamo: Piana degli Al- danesi. E cost dovrebbe: chiamarsi. Cosi nacque Piana dei Greci, intorno alla Madonna Odigitria, portata.dall’ Albania, aro palladio di speranza e di patrocinio. a chiesetta montanina non fa pid te: uta nell’onore di prima, anche pereh® il fa- moso quadro dell’ Odigitria venne trasportato- a Piana. In sua yece il Rev. D. Luca Ciulla, lie ne era il Beneficiale, ne fece dipingere un altro sul muro. Nel 1590 fu fatto rinnovare ¢ difendere dalle ingiurie del tempo. come ee — isi Gelobravamo solenni foste net nian ted) di Pentecoste, alle quali accorrevano molti da.ogni parte della. Sicilia, sperando ‘non invano la pioggia,’ che verso quel tetnpo 2} molto desiderata; ¢ poichd Maria non 2 in vocata iavano, pereio POdigitria’ veniva cl mata: la Madonna delacqua. In segnito alla rimozione del quadro ax- tentico dell Odigitria, il venerando tempietto perdette non poco della sta antiea impor- tanzs jetra del Santuario La vio, che da Piana conduce ul San- tuario campéstre & veramente pittoresea, ed offre al pellegtino i pitt bei psnorami di una bellezza che fa pensare. Come & bello salire ‘ai per quell’erta non difficile, eon Ta corona in mano ¢ con lt mente piena dei ricordi di quel tempo di fede eroi ‘ntto per non lasciarsi strappare dalle mani la bandiera di Gest Cristo! La via alpestre condace alla spianata che si apre dietro la cbiesetta, ¢ fa godere della iosa dei monti austeri dai fanehi j della cittadina di Piana, sulla ‘a, quando si laseiava quale spieca Ia eupola della ehiesa del Col- egio, dove & attnalmente onorata POdigitrias della pianura softostants cireondata, dalle colline, dalle quali questa & coronata; @ dai monti Iontani, sui quali giganteggia il su- perbo Basambra, In mezzo alla via alpestre, che mena al santuario della montagna, vi ® una grossa pietra, che vanta ancora la sua pia leggenda; la quale fa parte della storia di questa Ma- donna. narra dal popolo che appena arriyati in questi paraggi, gli antichi albanesi cer- ‘avano un sito conveniente dove erigere lo loro abitazioni, I loro sacerdoti portavano, come Varea santa, il quadro della Madonna, Odigitria, Stanchi dal cammino , posarono quella sacra Inmagine sa quella pietra per riposarsi alquanto; e cost prendere un pd di respiro. Quando si accinsero a rimuovere In sa. era Inmagine per rimettersi in cammino, si agcorsero con loro meraviglia, che Hssa aveva Jaseiato sul masso la sua impronta. Da cir desnnsero tutti di comune ac- eordo essere quello il Iuogo destinato dal =o — Gielo e dalla loro Patrona, dove dovevano fondare In loro Colonia. E senz’altro si mi- sero allopera, Anche oggi si nutée una eerta venera- one per quel masso; e quando i feleli pas- sano di 1a, lo baciano devotamente, inormo- rando qualehe preghiera. LOdigitria a Piana dei_ Greci Ti quadro della Madonna Odigitria, ri- -‘mosso dal Santuario montanino e trasportato in Piana, venne in porere di uno dei migliori albanesi, chiamato Angelo Matranga; womo riceo di fede e di beni di fortuna. Sua moglie, che si chiamava Pietra, lo teneva chiuso ge losamente dentro un forsiere ben ornato e vi accendeva, tutti i marted: e i sabati del- Vanno, una lampada; €.potendolo, andava a jsitarne il Santuario a piedi sealzi. La poverina pativa di mal di pietra, cho qualche volta Ie cagionava angyscv ¢ dolori indicibili; cid che le accadde specialmente la notte del martedi 27 marzo 1607. Allora Pietra non potends pit resistere allo strazio ehe le arrecava il, suo male, si rivolse con =a fede alla wiracolosa Immagine della Madonna Odigitria , dinanzi alla quale allora ardeva uma Tampada avcesa, € vi aftlssd gli oeehi e il ewore, chiedendole di venire in suo aiuto. Tinmediatamente la grazia fu concessaz ela poverina maudd fuori due persi di pie- tra grossi quanto una no¥ 1 medici stimarono questa. grazia, mira- cotosa Ne Ginirono qni le meraviglie. In quello stesso-mese di marzo vi era gin, si focero varie siecita, e per avere la provessioni di penitenza. Pietra volle tonere la lampada sempte aeeest innanzi alla sna dolee Madonna Odi- gitria, Bd ecco che si aceorge che Polio della lampada @ diventato cos) bianco latte, pur tuttavia continuando ad ardere in ossequio della Madre di Di Sparsusi In voce del prowtigio, fit un ac- correre di tutto il paese; @ tutti poterono, constatare Mayvenimento miracoloso: La snddetta lampada fa portata © ser- bata nella chigsa di S. Giorgio pur conti- noando ad ardere nelle, stessa nianiera, Fo allora che Angelo e Pietra, degni 2 sembrare =o — 2 -consorti, vedendo Ta loro casa onorata dalla Madonna con tali prodigi, pensarono di do- nare tanto In casa, quanto lo storieo quadro alla Madonna Odigitria La casa fa abbattuta e vi venne eretta ‘una chiesa artistiea architettata dal Raffaello Monrealese Pietro Novelli; ed & Tunica, cho sia stata proget iano. Vi fu pure eretta una Confraternita ¢, addossato ad essa, il Collegio di Maria ed aaltre pie pratiche, iatese ad onorare la Ma, dre di Dio. La quale comineid ad operare grazie e favori incessantemente, per cui vi accorreva molta gente, anche da punti lon- tani delle Sicilia, specialmente il martedi dopo la Pentecoste, in enti si celebra la sua festa; in modo da essere stimata una delle pit celebri immagini venerate in Sicilia, Ma ora partroppo non & cost! Speriamo che Maria Odigitria riscuota dai fedeli il culto e la venerazione di una volta ta dal grande pittore sici questa @ una delle ragioni, per lo quali ci siamo indotti a serivere questo Ia voruceio modestissimo, intorno ad un. titolo ost antic © eos glorioso della Madonna. eg ‘Finch® un popolo rimane fedele al enlto di Maria, & salvo; perché Maria conduce a Gosii, Ma dove venga a mancare questa de- youione collettiva, in ehe cosa si pud spe~ raret Per quale via si pud andare a Gesit E senza Gest, come si potra sconginrare la estrema rovina di un popolot iva neglindividai, nelle famiglie e in tutta la massa del popolo cristieno Maria, Tanto in citta, quanto a pie della Piz zata, i due Santnari diventino meta di con- € devoti pellegrinaygi; e vedremo tempi igliori, tempi santi di pace © @i amore fra: terno, cristiano, aceanto al trono della Ma- dre di Dio Odigitria, Sesree ae Spe —6 BIBLIOGRAFIA + Kallendarium manuaté utrineque eclesiwe Orie talis et ogcidontalis a Nicotao Nillee 8. J, — Storia dei Papi dalla sine del Medio Evo ai ‘Ludovico Partor. — La Vierge Marie dane 1 Histoire de 1'Orien ehrétien par I'4blé Zéman. — Palermo devota di Maria di 4. Monyitore = Te dheu | huaj (Nella terra straniera) — P el Praf. Ginseppe Sehiri — (Palermo 1900). — Della Madonna d’ltria ovvero di Costantinopoti ‘ti Matteo Catalano — (Roma 1506). — Inno Acatisto alla 88. Vergine, — AKOAOYOIA ELE TON AKAGIZTON YMNON THE YOEPATIAS @EOTOKOY (Oficio det Die. — AKOAOY@1A TOY MIKPOY IMAPARAHTIKOY KANONOE EI THN YIEPATIAN @KOTO- KON, ~ Ufficio della «Paraclisis» in i Dio — (Versione dal-greco) nario italo -albanese 1921, — Le opere di Pietro Novelli in’Piana dei Greet iG. Mittanzi — (Vedi « Rassegna ita nese» Anno IT ¢ s¢g.), — Fiala e t in’ Zoti, settimanale religioso alla: nose , edito in Piana dei Greci da 8. E. Mon Fignor Paolo Schird (annate 1912- 18-11-15). inno acatisto in onore della $8. Madre jore della 88. Ma. erin — Semi- " TPOILAPION Ty Ovordup dxcevs viv xooadgduoney, Gyagroloi xai vaxewoi , xi xgoonéowiey ev, peravolg, zodtovees &x ios wuxfs’ Aéomowa BorOneov, 2p” ‘piv axkayyviodetoa oxetoov Gxolkipeda, xd xbiibous xravoudeor" i) Axoargeyns 00s Bovlovs xevors’ ot ag wai ndvyy Paide nourqede. ssn ot ‘To Mims w t? Lartit gjith nant po t” hjidhemi, tna fajtor’ edbd te mer! 1 pérajemi , nga thelbi i aéwbris po tue thitré axij nf pendim: Zonjér? piirmallshiime na jip udihain t? Gude, shpat x jemi f shiremi pir Inzméo ¢ mikativet. Mos le pa-hie t? Abinit « tu, 98 tj shpres na Kemi ¥ vetéime! Orst, peccatori, accorriamo alla Mare di Dio : unituente prostriamcei ai anoi piedi, ¢ dal profendo de nostro cuore a Lei eaclamiamo : Aiutach , 0 Signo agretta i tuo. occor €h8 siamo oppresi dalla moltiludine dei nostri peecati Now respingere da Te i teoi verci senza arerlt evanditi, poichd Te aola noi abbiamo per wovtra speranze. suocilt @ compessione di not: (Gat CAicio det Paracists CORONCINA ALLA | SS. VERGINE ODIGITRIA i e fradofte in lingua albanese dal!’Ill.mo | composta del Rev.mo P. Franc. Fazio S. I. lee Sai a | | So CORONCINA alla SS. Vergine Odigitria Tn nome del Padre ¢ det Figlinoto dello Spirit. Santo, Cosi sia. la ime a Dio, volgi tuoi oi, fight di Teva, che pian- ont a", 0 Maaoe-potonis- alien t Carico! eee ten atbiame “s.ehirivole Bo, WU kes Mitel eee mater ” Deh per pietd! insegnaci la via sieura che con- Anse alte Gonty sho 9 ita © Siburrerionsl fc @ ioonelliantone nostra; gan felieth vera. Ta sols Apu Hera dalle ahgustioy valla quale te- iato. regalo tt, © Mare dolelsima, perehd. el aocolheada ib nest Peophiers, Salve Regina, eve. Santissima Odigitria in questa wirada infde Tw et sicura guida aelvanima feet, Enili data patria, sentiann la nostalgia? ‘montract Tw la ey che mena dritio at KUROREZE Zonjees Virgigerae Odhigiitrie ( prorkanthyere arboerisht nga 2. Prof, G. SCHIRO) Nee timber tw Atit, tw Birit ale tw Shpyrtit Shijt. Ashvie Rift. © shtjtije Virgin Odbiggiteie th ge me te Hertéte prin Gl ambi ne eynit oth an Eves, gw, te klar 6 ti Kado grop Na © Meine © dh-empshaeme, sate t kajtdjam we jemi els bij te ta 6 sn, te ‘to kékjot t? Gna, x" kei KO} t 1 kldhemi vég so wmutéres semberse U wade. Ab, kij diuenbin! 6 maséna trdgien © deéjte It fahe jot 6 tw ngjal ikje 6 pajtim’ par né, gwalm edhé Jumert 6 . Ti votwm mant te ni shpmtish nga tae Kékjot ndser tee gilat nd ndGdheni, Jou lit Ath, © Meu’ © wmbele, sa Af tw ba gexinjw 6 te m4 Dekonjee, the gjéajur tw liturit ¥ ans. Te félem, Rregjaréaber.... GE prinjowe e veridte f ahpyrtit gar Bess, Per vendin ¢ tw pdrevet aeeshir ta math nd hemi ben ud nee rriges Cnt, prt te Kjelé sé, nL 2 u chi rigortiamo, se non a Te, che sei la Madre della misericordia ; i porto sienro nelle teu peste della vita; il rifvgio tranquifle negli assalti del nemico infernale ; iT balsame del enore eaulee- rato, il eonforto dei tribolati t Vedi, © Maitre tenerissima, come soft qnanto ei sia amara Ta vita; vedi quanto seorrano trieti i nostri giorn, in questa valle di laerime t Salvaci Tu, 0 Vergine Odigitria, difendici dai rigori della ginstizin ; cho ei tratta come mveritin per i nostri peceati, Sappiamo, di meritare quello ‘che soffriamo , perehd abbiamo peceato, allo foci dal fervure religioso degli antichi nostri padri tenebre della indifforenza, smarrendo wr eadere it divitto sentiero, che conduce alla vita eterna ‘0 Madre, o vera Odigiteia, pleta, pietd di nei, tuoi figli erranti! Mistiea Jana, risebtaract ican rmino della vita, in modo che possiamo raggiungure on sicurezza 1a porta del Santo Paradiso. Satee Regina, ecc. Te sei vera Odigitria, che in mezzo alla proce, gridit te naviella fal porto della fe. ‘Dal trono di twa gloria, tuning gli orvanti, che Tacrimosi ¢ affranti eran ta rove a te, F kiij do © trithems, vég se Ty}, se j6 Moana © pardelimit; véndi te kn nd ment tw rébemi Sak aheaergatat © jouer; vendi to kn ment 4 Kfendréjem pa dre arnikat © mallktain ; ngushinl- ce Huni i xembicres «7 nbkjGrew ; lebtwsfini t atys Janw te Drengostrn 1 ‘Shih, o Masmuza e 16mm, sbil ag hélkjejem; shi sae Midiete isht Jota per ne; Shih Ae ditet. Gna na shkéjen no nl, te ajo stipe Ioteeah ? Ty shpurt6na, 0 Virgjeere Odigitrie; ashpresia’ © Ligios, gna amundon me te d fajet nw, Née dim ae na Tel Klim, peersé kémi Dir markt , tie m toe nizchtit © hoses, sie Kishen tw pret 0 én, Gse rim net crret, si njérene ga gm nde} aie te embers 6 tre , edbé we sbiarem r¥6- one dréjte, % afell te Jéta © pasdmmne. © Meme, 0 Odhigiitrie © vertétw , taj. Iypist poor ney ga du bij ta 10 gee 6? dim Ka tie atm! O henze e shpyrtit. vane bs i eugve. tn Jeties, sh 4 toe joan ae x6teet arr pa ndyshiin, te déra © Parrsis ‘Te falem, Rreqiariabe Vavidta jé Oahigitris ew dG ton Kikj OP fee eéglen prin ant Kn jb do RG pu Nya thréni t jyt i advitemi, dri kee trdh te ndta, te kid ¢ me title t" gléta eerkn tek 16 shpartio. eae m. Dolcissina Madre © vern Odigitsia Marin; col- pevoli come siamo per tantt falli commessi, non ab- Diamo iT eoraggio di rivelgerci al tuo Gest, sulla bn Dio ¢ Inesorabile, Come possiamo presentarci 4 Ini, quando sappiamo a? averlo affeso Te tante ante volte? Bad pe © Madre divina, perehd o! nt frote vediamo riaplendere la maesti che ci rivolgiame a te, gol a placare To sdogno iglinolo. F chi potrd compire una. ‘pera cos) pietora we non ti, che sei la Madre ai Dio ¢ la Madeo nostra t In te riponiam ‘ost ogal mostra speranza, ered ‘Ta sola hai il poters di arrestare il brace ventieatore del tuo Gesh ginstamente irato, Deh ! i, 0 Madre, quest’ opera di misericordia © di perdono. Concedici le graaie delle quali abbiam © specialmente (si domandi la grazia ranterern in lol tuo divin tanto. bisogno deverata), isericordia. eterno la tna materna Salve Regina, eee. Picti, dolee Oigitrio, pieta dei fgli in panto, ‘oprilt cal t40 manto, (peidali 0 Yoesh, Poi doyo questo eilio, <= rolanto at Paradins, redone il teo bel iso, vedrema il two Geni © Meme shime © embele edhd Odbigiiteie 2 vertéte, 0 Mert; tue klenw to ndéture me gilthe ata {jo que Komi bier, na’ 8? guzdjom ww ngrjam sft te Jaithi i fytj nm bill te te oi lit shohajom te ehkelkjen madeshtia © nt Zoti tw \dhernam me to drejt. B st ment twe vemi prepara Atl}, Mo dijtur s0 @ Kémi ftésur akjee hérwe ? Par anddj n& tw kéhemi ty}, 0 Meme © hieriashine, oa ti tie na messh si kemi tw sfllemi par tye sbitur hidheerimin e Birit *? sent’ to Lavtit. & kish mout Ve mbarinje nie pune hékjw to mew, vee ty, 0 j8 Joma et yn! Zsti edhé Moma 6 jouw? NG, mo bésw 1 midho, viim tek ti xgithe shprésat t' éna , porsé ti vétam © ke fokjin tw biish déren met? gilen do U nn Ujére 6 do na erdhnjee, per mondim, Jathi i jyt me tw dreit i zamberiar. Muaroje tf, 0 Meme, kite yépere perdelimi ¢ ndajéawje. Fal néve até hire ge na Aishon , 6 mi se mi (hatd lypet hiei ca dishirinel). E ng do v kwndéjom pwr gjith mone maeshert ren V sende emotire, Tar Silom, Bregjeréshe.. Dhawidio por né, Odhigitrie, Aheombine par Tita Sua; ine ahpdgrin Cant pocshtr ina silt ku Damar Gat, 4 pda gar w’ dhé nd vigitim, nee ijill the ftatariar, ahpyrti na ie nga ti é ngd 2600 Kerioht. Preghiera a Maria Odigitria Ricordateri, 0 piissima Maria Odigitria, che voi siete ta fonte inesauribite delle grazie, non solamente per noi, ma per tutti i vostri flali, che gemono in questa valle di pianto. Ascoltate enigna ta nostra preghiora, che fiduciosi ve- niamo @ deporre a pid del vostro trono, per- che Vascoltiate, impetrandoci dal vostro Gesit la grazia delta quate abbiamo tanto. bisogno. Dateci in aumento di fede, di speranza ¢ di itt. Fate che la nostra vita sia ingemmate di opere Ione, che hanno tanto vatore dinanzi ‘al trono di quel divin Giudice inappeltabile, che un giorno ei dovri giuiicare, Volgete +n noi i vostri oechi misericordiosi, come un giorno, li volgeste ai poveri sposi di Cana. Concedeteci in modo speciale (si domanda la grazia desiderata). A voi nulla costa Vesau- drei, pereké siete cosi potente presso il vostro Geni. Avcoltate, 0 Madre, ta nostra umile preghiera, mentre vi satutiamo con V Angelo : ‘Ave Maria! a Tee kujtinesh, 0 lypinidrarja zénjeeze Oahi- giitrie, se ti jé burimi i pashtérraeskaem i hi- revet, jé vétwm peer ne, po peer gjithec bijesi € ti, ga vekdjan te kajé gripe task. Gjewe me tee mire Litajen ga nd, me vése vijem é tae vim parpira ne kambu te thrénit, sé Hi 0 e parce me tw bit, tie na ftiar nga. Teiithi i jyt hivin ow dkja na dihet, Shténa ti bésen, skparéswen & dashurin. Bon ti sé jéta e jonw ta jét ¢ sbukuriare ‘me vépara’ta mira, tw gilat kinw “dkj valése “é reendasi pwerpdra thrdnit Pat Gjykjtari ta hieriiasham, cw njw dite ka te na giykinje, Syila © U gilit isht © pathye: she. Uj mbi né ayzit © ti lypisidre , ashti si nje héra i ie mbi até gw tw biteshin te dismat ne Kanan. Mé se mé faina sit hirin (keeté Iypet biti gw dishirénet). Por ty isht pine e White te na gazish, persé ti ké fuji é pushtét tw math perpira Jsithit ? ent. Digit, © Meme bitajen t aie to peerifjeshme, si nd po tee fitemi me Bngjallin: T? félem,o Mari! METAAYNAPIA (al Ufteio della Paraclisis) “ABW Eorww ds dindis, pomugiter ob vi Oeordxov, ciyy deywcxigiotoy eal xavae- tubynroy xai Mncépu xoB cod f\nav. Thy nyrwrégay Gv Xeoovpip, xu EvBotoréguy dovy- ayitos toy Zequpip, viy dupe Oedv Abyov rexodaay , ry Bytwe Oeorsxov o® We wdsivouey, B veramente para, Te ehe set iusto chiamare beata Te, pre degoa di essere detta beata, immacolata, ¢ Madre del nostro Dio. Te pit ‘eonfronto pit glo- row dei Serafini. Te che senza ombea di co partorieti il Verbo Dio, ‘Te vera Madre di Dio noi sunaguitiehia Tiy tymoréguy wav obquvaiy, nai nada: quriyay haumBovey Huedy , viv uewou névny finds & wig xardgus, cy Aéaxoway To8 xdouov, Suvois ryusooper. Colei che & pit eceet ruggi del sole, Colet che ef 1a Regina dell'Uaiverso, con ini onoriamo, dei cieli, © pitt pura det pags MEGALINARIA lel Prt, Gianepps Sebin) ‘rmtuone it Bakur se shiime mé te veertete J gw Hinde # Lavtin; tw 0 lumbrdjem T Fj pwrbérw € himuren dhe t? papwerly edhe Ma Yj mw tw nderishmen se Hjernvim maw tw tw miidhit Zot ; jésur, mié tw Levddshmen se Serafim, lw Kite, &, pa tw ps ge pa fare U prishur, te Larten Fj tit tae mad vertéta Meme mit lint @ Mirta e kjfellit fsht 2 m& shim’ © tjéshte a6 shkielzimet gw dielli ka; Ke dhé pri siperdlésen per ne nga mema e pare, te giithigjes te zénjen kengash do.) ndériem, ane *And wy xolidy pow duageidy, dodevet + oda, dodevet pov xai 4 yuri’ meds ob aacagesyo viy Keyaguouévny’ Barts dxmdxio~ nivow, ort 01 Boridnoov. iol ® infermo corpo, ® Te, piena di’ grazie, io ranza dei disperati, Sn aintamt. Aéoxowa xii Mireg tod Avrgorod, dar rapailijosis, dvatioy oGy obxeroy, Twa peor revions x0i¢ tov Bx aod texdévra, "2 Aéonowwe rod xéguow, yeVO jeatroUe. © Signora ¢ Madre del, Redentore , acco, inyooazioni dei tuoi indegnl servi, perch® Ta inter- coda presso Colui che da Te 6 nato; 0 Regina del- nostra Mediate le = Po gjith? ati fije ge vet kim bien, i semirm & karmi, i swm arm edhé shpyrt’ i jim; tek ti vinj # réhem, tok tf gm jo hinplote ; ti ndibmen filme méa, shprés? © t? pashpréseshimit. ‘Zénjw, gxe na priire kee prt shpeetim, veri vésh Lusivet shaerbeetéresh gw 9? vigjen dot, sh tw josh pajtére perpdra AtT) gw inde. B gjithiejes, 0 Zonjwe, a Deen ndwermyétiese, —s2— Weddouer xpos oot chy Odiy, vov HA xarunfro, Ororay zapnovids. Mera cob Toodouov, xii advea wav “Ayfov, bvedaet, Ocordee, cod olureiofjaut Aud. Noi con fervore © con letizia cantiamo ora que- sto cantica a Te, Madre di Dio, degna di ogni lode; {insieme al Procussore ea tutti i Santi prega, 0 Maulre di Dio, poreh® abbia piotd din Maka ca yetn coy docPov, xv qi xgoaxvvotveoy , thy Elxévat oov thy aextiy, tiv torognetony ad rod “Axnoréhov, Aovid Teordcov, chy ‘Odnyirotar. Divengano mute Je labbra di queglt empi, che non venerano Ia tha sacra Toone Odigitria, dipinte Gall’ Apostolo San Luca How ray "Ayyéov at orgacual, T96b90- ue Kugiov, "Axoorhov # dobexis, ot “Avot dives, pect rig Oeordxov, aowjaare xpeofielav dle xd owiivar nds. 0 voi tutto, schiere angeliche, o Precursore del Signore, 0 voi dodici Apostoli, o Santi tutti insieme alla Madre ai Dio, progato per la nostra salvezza. TYj, tw pokiendéshme Mem’ et’ Lértit, me gis tw math. Ti, bishk me Shen Jinjin edhé me tifat, shite, vepré, méj Mem? © Zotit, per mesherine per ne. Neemur’ aj6 gdje gw s' te lnevdén, give kuj 8 Ci filet shambelléses parr Aj (ge K16 val nder, ur shkriar préj jij Apéstull, ng @ Lika i hiertiashem), Zonjodhij Engjxjish te gjitha jd ushers, Prinjres i ? fn? Zoi, Apostaj’ te dymedhjéte, 6 Shéjtera t? gjithe, me Miemen ¢ t? Yn" Zéti, ndermjétose te beni, 88 né te kémi shpmetim. EN EMOI @AYMAZTQZON ORNEROEUA ea: SION EAEOS a Inno alla SS. Vergine Odigitria | P, Francesco Fazio S. |, Salve, © Marin Odigitria, salve, del’ ciel ai Pi 5 popoto fede Yeniamo a te, © Doleissima, ‘del divin Sol forier ‘aecoglt Ia preghicra et nostro euore anel. Imes dipinse a Solims celeste Pellegrina, Bisansio tospit Fermasti il pid snl Bosfore fa Blacherne ; « felice, Ta Santa imperatr Poleheria Ponor®. \ 7 — 36 — Do Iu tua bella Tmagine ‘empinth iL greco impor ‘parlanti a Ogai pensiero, parlasti ad ogni enor. Con odo fratellevole stringenti tay 0 Ma ieilia eal Albania nicl enlto del tuo amor, Gia ramoreggia Il fremito do Voste usulmana, ‘eho abbatte tutto fel so rieurvo ace Cade Costantinopoli, Santa Sola & mosehea : Ma contro Vislam levast, ‘sol Giorgio Castriota : ch com pupilla Immota fatronta it maealman, rw pur ne guidi, 0 Vergine, il braceto battagliero, Infoudi al Gran Guerriero ‘valore sovrmman, Morto VEree, qual nugolo aor cavallette, ili oxpitalt Tid Ae Visola det Sot oS guardando il pellegring fl gaudio di lassi, Ma gi Costantino ¢ Leone, tre volte Ia tenvone {| Bosforo seoppio. ‘Ta sgominasti, © Verxine le forze saracene 5 infranto Te eatene, Bisanzio respiro, Tl clero allor eo! eantd com voei alterne, hel tempio a Blacherne, titta Ia notte in pie. intona i grande es con cuore grato a Te, Par oggi, i9 santo giubilo Ia greca ealmodia a — 38 — ‘Tw Ii, preeedi, 6 Vergine, che sei In lor andiors, i patria o di. preghiers ai Tedelta ¢ dif. ‘Ta se-rti Ia colonia dei profaghi Albanes!, jer wari e per presi, de Ja Pizzuta al pie. © doles Santuari hiesetta montanins Vania. pellegtina a Vombra tua rist Intorno: a te si aggruppano pe set ti Pian petra arena. che immobile star. Salve, o Maria Odigiteia Jingo il mortal viaggio, col tuo materno FAgKIO j guide la mente ¢ il enor, Dal tho trono di grazie, vyolgi tno sgoarde ai fgll; talvali dai perigli {li wn mondo traditor Deh fa che splonda vivi Vanticn fe degli avi! Seuoti, 0 Maria, gl'ighavi, | scorta del prTlegrivo, fdditaci il eammino he mena al to Goad. Lecrdotale ha voiito Tasoiarei, ‘come riet =a) — A ODGITRIA INNA OBI GRECL APPENDICE el Dott, Papen Gaetan Petrotta Tl Rev.mo P. Fr. Fazio che con vero zelo sa- fo della sa, predicazione mariana a Piana dei Groci, questo pre- evoliasinn libretto, dopo avere magniticato le glorie AF Maria sotto il titolo a noi earissimo dell” Odigi fria, fa voti cho in mezzo al nostro popolo si rinveg! niente T'amore verso Ia bostra celeste Guida e Pro- fettrice © che §) Santuario wolitario della Pizeuta Aiventi eta di religion! devoti pellegrinaga; Tl P. Passo nel fare questo plo © gentile au rio, ba precorso col desiderio quello che & accadute usai anno nelle feste del wettembre in ouore del- POuigiteia, Dal Comitato per le Teste. fu -promosee tun solenne pellegrinoggio ‘xl Santuario del Monte Pinmnta. La trionfale procossions dello storico Quadro, ccompagnato da tutto il nostro popolo. festante, ha Taminosamente dimostrato che aneor vivo are dente ® it sacre 4ueco delVamore verso Colei che fu Guida sienra dei nostei Avi quando esularono dalla Patria invana dalle orde Ottomane, e che @ stata rempre il centro della vita morale ‘Wella nostra Co Tonia nel corse. dei seco! "Poca facitla gran flamma vcoonda: % bastato il nobile appello de! Comitato perch quest'anno sutto HI popelo segtiane in processione per Vert montana it Quadro di Maria» Cot ha dimestrate ehe Panties Aeyoriaue verso dt Lei nel suo enore now era, an= ‘cera spenta, ma che, iovoluta, « offwegta. tra le — 9 — et vispetto nana, aspettava’WFopeasione pro~ per manifestars! owaltra volta , come nei bet Viuptantichi, grande e profondaniente sentita To venuta «AW alba del 2 settembre un popolo reverente € commosso trasportd ,. cantando ini religioso - patriottiei, il quadro di Maria SS. Odigitria dalla chiesa , sit centro della cittd al Santuario, che » il primo fab: brieato fatto sorgere alle, falde del maustose monte’ Pizauta dali esuli albanesi', ivi ae- campatisi, prima di re In sottostante yullata, ove poi fu costruita Piana dei Greei. Nessttno maned al commovente pellegti naggio, € si videro Te donzelle delle classi bose! piir elette, accomunate con quelle detie classi pitt niili dal pensiero della. toro comune e nobile or ese, eittadini di tutte le classi Sociali segitire in folto stuoto lo, st6- rico Quadro, a cui si rieoll pia Albanese, che & la tra quelle d'Italia ‘A met dell’erta santuario , il Quadro, portato a braccia da Ine sacerdoti dell’ avite rito reco tradizio Yenne posato st quel inasso, sul quale secondo la tradizione, ta posato dagit esuli lbanesi nel loro fati¢oso eammino. ivi tutti coloro che si recano in’ pelle- grinaggio al santuario si fermano sempre a aciare il sacro-masso, ¢ le madri raccon- ha storia di giore questa Ci 6 condice al Il Pellegrinaggio del 2 settembre 1921 — 9 — et vispetto nana, aspettava’WFopeasione pro~ per manifestars! owaltra volta , come nei bet Viuptantichi, grande e profondaniente sentita To venuta «AW alba del 2 settembre un popolo reverente € commosso trasportd ,. cantando ini religioso - patriottiei, il quadro di Maria SS. Odigitria dalla chiesa , sit centro della cittd al Santuario, che » il primo fab: brieato fatto sorgere alle, falde del maustose monte’ Pizauta dali esuli albanesi', ivi ae- campatisi, prima di re In sottostante yullata, ove poi fu costruita Piana dei Greei. Nessttno maned al commovente pellegti naggio, € si videro Te donzelle delle classi bose! piir elette, accomunate con quelle detie classi pitt niili dal pensiero della. toro comune e nobile or ese, eittadini di tutte le classi Sociali segitire in folto stuoto lo, st6- rico Quadro, a cui si rieoll pia Albanese, che & la tra quelle d'Italia ‘A met dell’erta santuario , il Quadro, portato a braccia da Ine sacerdoti dell’ avite rito reco tradizio Yenne posato st quel inasso, sul quale secondo la tradizione, ta posato dagit esuli lbanesi nel loro fati¢oso eammino. ivi tutti coloro che si recano in’ pelle- grinaggio al santuario si fermano sempre a aciare il sacro-masso, ¢ le madri raccon- ha storia di giore questa Ci 6 condice al Il Pellegrinaggio del 2 settembre 1921 tano ai figli la storia della Madonno, ¢ con cid raecontano Ta venuta degli esuli Albanesi mantenendo cost vivo il rieordy dellorigine di questo popolo, nonéhé Pamore alla lingua albanese, al maestoso rito orientale, ai canti popdlari, ai costumi ¢ a tutto quanto. sa di albanese... Non & possibile deserivere la commozione del popolo che circondava il masyo stories, sul quale dopo ben 433 anni venne nuovamente pesato il saero Quadr Lacrime di fervida devozione irrigavano yolto det discendenti di quegli esuli albanesi che in questa sacra ¢ madre terra ospitale quel Quadro, come simbolo della Toro fede Teligiosa ¢ della loro patria abbandonata per sempre, portarono. Arrivato il pellegrinaggio al Santuar mentre il popolo festante continnava a can: tare i canti tradizionali albanesie i canti liturgici greci, da S$. E. Mons. Paolo Schnrd, © da Mons, Arciprete Giorgio Dorangrikj ‘yennié concelebrata 1a messa su un altare eretto in aperta campagna sallo spianato su ‘eni sorge il Santnarie, precisamente Id ove nel 1488 si accampavano gli esali albane: Dope evangelo il Vescovo eelebrante pro mungid una bella omelia in lingua albanese. Alla fine della cerimonia religiosa il popolo, rivolto alPoriente, eantd gli storie: versi al” banesi che swoiano rimpianto per la patria origine abbandonata dagli avi, rinnovando cost una cerimonia patriottica che mostra quanto nobilmente ideale sia questo popolo siculo - albanese. Nella sera dello stesso 2 settembre, il qnadro del?Odigitria fu riportato in trionto n cittd dal nostro amato € stimato clero di rito greco, fra eni vi erano sacordoti delle altre colonie siculo-albanesi, ¢ dal popolo tutto, fra cui notavansi molti valorosi profes- sionisti, che nutrono vivo Pamore alle patrie tradizioni, e sanno levarsi al disopra di vieti pregindizi, specialmente quando nobili ideali ly impongano» (1). La manifestazione aii quest’anno. dopo una non breve erie di ani di propaganda tendente a di- straggere nel enore del nostro popolo ogni attaces- fmento alle pitt sante idealita che nobilitaao una gente; il riavegliarsl del sentimento religion dopo: ‘twemenda bufera di indifferenza edi odio: Fiaccendersi del desiderio di ritornare all? Odigitria. @opo Ia tragedia terribile. dellg guerrn mondiale, ton segnirvidenti che Ella contious ad exvers FAstro Inminoso che ei guida 6 ei protogge, conti- ana. ad essere In Stella polare verso cit pent di fede ‘frdi speransn si rivolgono tntti | noste! ocehi ‘«Finehé aa popolo rimane fedle al eulto di Maria, 9 salvo; ‘nerchd Maria condnee a Geri». Cont aérive il Py Pano © com. efloacemente snona H nostro detto popolare: Kwek me Shen Marin u ‘ear ker ve sbuar E poichd il pellegrinaggio di quest? anno ci ha (8) Ora ai Palermo 17 sett, Y801, Corrinponenan del Git, ioe Cat. Avy. Glonge Mandal a conyinto che iL nostro popolo ama Maria; poiehe VOdigitria, checehe posta nembrare ad un occhio at perficiale, sta nel fondo di ogni euore anche in appa Fensa indit Toichd tite, scene Mistinzion Gi clasai, corrono all” Altare di’ Lai per iniplorare Aiuto © proteriune aei frangentl pia dolores! dell ita; poich® tutto i nostro popolo, nella Tinga del G el vetusto tito dricntal invoea Ll come Salvezra nei perieolt , come Gu nei viagai, come Custode delle tania tlle infermita, come Speranza dei diaperati, come Mediatrice presse Dio, possianwe were. sicuri eh come augura iI P, Patio, « vedremo tempt ugh tempi sunt di pace e di amore fratern aecanto al trone della Made La storia della nosten Colonia non pud essere igginuta dalla storia del eulto delVOdigitria, 11 n0- stro popolo pid andare siperlin di eaneral post Sotto Ta Proteziont dt Maria nicl worso det secolh non ha-smentito mai-il sue forte, invigeibile, ins- perabile ailetto vere dj Lai Toostri-antenati yeunti-esnli in quest ospitali eontrade cla prima eura el-ebbero fu quella di cerger appid della Pizznta,, dove da prima si crano Manziati, una chiesetta , ehe aucor Ogg) esiste , in ent poser Minmnagine della Madonna dell"Odigitria, Sila quale dovettero i sulvamente, ed iT fellee arrive iu que” Inoghi» (2). ‘Quando per iniziativa di Angelo. Pietta Mt tranga, cht cost evidenti grazie aveyano ricevuto, Malla nostra Protettrice , si pose mano alla costrue (0 Sac, Neola Spata feeme 18 La Messa in aperta campagna sullo spianato del Santuario del Tempio, che ora surge nel contro della hontra eittadina, iutto il popelo eon entisiasme cone corse por daro alla Madre Angista, wna degna din mora, dove in seguito fu trarportato il Quailto sto- rico che tattora si comterva grloxamente come Sacto Palladio ¢ enme pexao della Sua ovleste proteriones Nel terremoto del To settembre 1726, Pia resta incolnme: per volonta del popole. Vien tuita una nova festa, aria del Matted) di Pe sitria © ogni anno il 2 set grande avvenimento con soleanita © peampa, straor- dtinaria, Ogai anno la scr del 1 Settembre alle fore 23, tutto i popola di, Piana, in memoria del miracoloso seampo fal terremoto, st raccoglie , si affolla nel temmplo dil’ Odigitria. per cantare le Sue lorie, per rinovate V'atto dt devorione, per elevare Pinno di ringraziamente, canta affeltuoso. della gratitudine, Nan vogliamo ripetere im questa breve ppendice quanto bellamente ha seritto IP. 0 al enlto dell Onigitria a. Plana dei Greet, ma vogliamo: con insistence ripetere e rieordare a. tutti nol che ben fortnnata w avventurosa & la nostra gente, che ha riposto tutte Te sve speranzey tutte le ane a zloni, tutto jl sve avventre in Maria Odigitria, katint, wt fitin gi ke, $81 dishur 38 Nga Menino veetéte. Sehtr Corone.autree Oi lod! lia intrecciate por’ POdigitria tuite il nostro popelo nel coro dei secoll Ma fon possiame tacere “della nobile gara fra it ‘WHpostolo Siculo = Bibanese Servo di Dio P. Giorgio Guzzetta fondutore dol Seminario greco-albanese di Palermo, sell’Orato: ivdi Plana: dei Greci, « di altre pie vpere, Spose ‘tutta la sua santa vita por iL bene dit Plana. det Greci e di tutte le Colonie albanesi di Sicilia, (1682-1756) Si lero ¢ 1 Jaieito'lnteliettuale per seiggliers canti ed fnni di-gloria alla nostra Augusta Patrona , Guide data dei nostri grandi Avi, Custole vigile della nostra citta, TL Servo di Dio P. Giorgio Gazette ineuleava a tutti la devosione all Odigittia. « Ei oon inehietterza @ con eristiana sompligita sovente raccontar solea, che mentre un di) trayavasi solo in sia eamera, ean tahdo delle Todi in onore di Masia Vorgine, gli parve Yederla macstosa di ragglante Ince ripleta.. Au iow pereld te dimanda, se wal erale a ewore snodar la sua lingua in di Tei Tode eon eanti orien tali. Monto Ella di aggradire t dt Tui desideri; a’ egli con pit eanzonette non solo a? allors in pol prosogui a lodarla con tmaggior ardore; ma ancora Grdind che sulla porta della Chiess della Signor di Odigitria “nella Plana fosse posta la iserizione (ri- prodotta in altra parte di questo libretto) in tempo, che I’ Areivescovo Monsiguor Testa visitava la sa ‘iocest at Monreale » (1). ALP. Giorgio tu tanto cava In devorione del canto ella Peractisi che « nell” Appendice del suo testa. mento ai Padri della Pians volende laseiare nn sa. Intevol rieordo, inenled, che now omettersere in opt era la bella pratica di'queste divote escreizio,, as- sicurandoli che, eos) sareblion pur provar sieuras sempre. propia indigenze », E'ell’ Oratorio i Plana dei Greei fu grande ed esemplare la devozione verso Maria, come'si atteste nelle brevi biogeatic dei primi Padvi, fra eui il eo Iebre P. Antonine Brancato. fondatove det Collegio ai Maria © autore di eanth albanesi in onore della Vergine. ‘Devazione particolare all"Ox tempo e Prelatt nostri e conciteadini illustri ) (Vila del Servo di Dio P. Glorglo Gustetta Xi Giovann Didngeo™“Paietne {198 mae. S53. Papas DEMETRIO CAMARDA Parreco grece di Livorno = 100 — Mons. Giuseppe Sebiro, Arcivenoove di Durazzo, mitsionario jn Alliaia , uel 1746 yubblied a Rome fina versione italiana del isi distinsero per Ia devoxione all Odigitria | vescow Mons. Bo Matranga, Mons. Macario Musacehia, ol fu Rettore della Chiesa della, Pinta di Palermo, ove ‘Tn tempi a hei pil sieini dobbiamo ricordare Ar -ciprete Giorgio Matranga ,"dotw teologo © prodica- ‘ore di fame, © ali Insigal ellenisti Papas Piatro Filippo Matranga; Papas Nicola Camarda , Payas febpe Musacehia, © molt di Vincenzo Sebiro, Papas Gi altel, i quali tutti reearone dl loro. cont gloria all? Odigitria componendo ¢ resitando-e p Dileando elaborati pauegirici ¢ tralucendo dai Pade fella Chiesa geeca ec dat libri Hiturgiot Te pit belle pagine e le belle uMleiature dedicate alla” Grande Maire di Dio. : Sopratutti& deguo di essore qui segualato il grande atbanologo Paps Demetrio Camarda, Archimandrita Ali Liverno, I quale, trai soveri studi della lings ‘tien albanese, iieditava un" opera iutofno all” Odi- xitria di éai restano pochi frammenti ined: Tegli, acceso di xelo apostolien , compose con for: ‘mule tolte dai libri Iturgtel della Chiesa orientale Tp teguente bellissima Preghiora a Maria, per otto. Here il ritorno della Chiesa greca 6 fussa all? unit attoliea : } ‘ Pieni di fducia in Te, 0 Madre di Dio. sempre Fergine, dninieme cot fratelli da nok soparati, nob rene: ‘tana nella tua. conorsione il fondamento detla salute, (a base dlla grasia, il sonleguo della nostra speronce. S"ascalia, 0 Maria, le preghiere che de. not si fannd ‘por questi featelli, che con nol 1 salutano tutta-vantay ‘arbitra dei dont di Dio, dispensatrice dt tutti bent. ‘Fa eh eset comprendendo una volta U antorita. deina a quel Pietro, ext chiamano fondamento delta Chiesa, = 104— supremo fondamento degli Apostoli, clarigero del repro et citi, Inconenane bane dei doymi, pi non disconoseano Pantorid del sommo Contefcey che evsi wtersi mela per~ hora del Magno. Leow: , appeliano toro proprio pastove, rede del trono € det primate db Pietra, ¢ onpo delle Chiesa, Con sin ‘Giaculatoria —« Pictro, della fede ta picira, Pasta, tanto dell” niteruey renenite iasieme da Roma, confer mate vot» (1, ‘Era i laiel illustei Totterati © ginreconsulti 6 me- insigni rivolsero anch’ ess! Iq loro mente all'O- z iri restano indimenticabili Gi Camara e Giorgio Costantint ehe eon canzoni in albanese dedicate a Maria Montimenito fuperltuto poem Tivieo &i sup helleaya artisticn, eollana’at lodi a Maria Odigi nella Tinga del nostro popolo reste T Inctto intitolato Gantt Saert delle Colonie atbavest di Sicilia di Ginseppe Sehird Profeesore di 1 weno. Direttore del R. Tati poli, il-quale ha tradotto ritmfeamente ina Ta. Paraelint di cui viene pubbtieato in questo voln: metto In Megatinavia, Allvatre Prof, Sehird dob- Dauche aitre apere inedite , ma gid diffuse 6 tintte le mua eppe wosero dele eonosei 1 popelo, pe est xtra liturgiche nella nostra Colonia postono essere fatte in in anes, il che ha contriimite non poco a suscitare egli wmili il vero sentito vissute seutime gion (0) Sm santita Leawe U1, com Bones della S. Comer. a eens ac era nel dente Oreste Je 9 ape tek at rE ce eoubedete Fladalgensn i 50 ioral per emecaba wala ‘cra rei questa prehioas alin "Grate Indigent sowo applica alle Anime del Pangatorio — 109 = questo nostro seritto abbian omaggio allopers tornitae! grazionamente dal Reva P. Vario e, accettando di enore iL voto dia iio del calto ai Maria in mezzo al po Solute rieordare a avi stesst quanto grande & stata Ja devosione dei nostri Maggtor! verso 1’ Odigitria, ‘quanta, premira dimostrarono in ogul tempo il Cl Hl Popolo per il dveora e per To splendore del eutto, la Maire @i Dio, nella speranza ¢ nella fidncia tthe Clero e Popolo’ contribaiseno ellieacemente ravvivare qneste eulto, a rendere pitt ordinati e pit meros! e pit spiritualmente profit i pellegrinagsi fli al Santiario della. Pizzuta e eli si uniscano ‘ouperazione ere ‘vel Tempio dolla Nostra Angst Patrona 0 in hier degna delle nostre pin belle tradiziont , co ‘orgogliosn angurio che postert possano dire di siquello. che. nat sdieinmo dei nostri an “¢ Sono stati gelosi custod! del patrimonio avito, hanno tenuto fede al retaggio spirituale degli antenatl, hanno’ prestato II tributo di onore alla Madonna Odigitria a Cul sono legate le sort! del nostro popolo ». settembre 1921 Pinna det INDICE Prefasione del Papas Petia. Prefacione dell Antore Cap. I. — Ragioni ai questo enlto Cap. IL sgittia @ Costantinopoli Cap. IL. — Calta alla $8. Vergine Oai- gitria a Piana de ergine Odi- Greoi Coroncina alla 88. Vergine Odigitria Jano alVOdigitria — Li Odigitria © Piana dei Greet (Appen- dice del D.r Papas Gact. Petrotta) - pag. IIL > so » 9 > 49 > 69 » 89

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