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L’economia aziendale 25/09/2010

L’economia aziendale studia l’azienda nella sua modalità di concorrere


a risolvere il Problema Economico. Ciò avviene in quanto l’azienda utilizza
razionalmente le risorse produttive rispettando il principio del minimo
mezzo, ossia utilizzando al meglio, senza sprechi, le risorse disponibili.

Il PROBLEMA ECONOMICO
È un problema di scelte tra risorse e mezzi scarsi aventi usi alternativi.
Scaturisce dalla necessità dell’uomo di soddisfare i propri bisogni
attraverso l’approvvigionamento di beni economici.

I BENI ECONOMICI sono beni:


- utili, a soddisfare un bisogno
- scarsi, in quanto limitati.
Dal momento che i bisogni dell’uomo sono molteplici, mentre i beni hanno
la caratteristica della scarsità, risulta necessario contenere il problema
economico ricercando l’ottima allocazione delle risorse evitando gli sprechi
e quindi evitando di perdere ricchezze.
Una classificazione fondamentale dei beni distingue:
- beni privati: prodotti da soggetti privati (imprese, famiglie, istituti non
profit).
- beni pubblici: prodotti da soggetti pubblici (lo stato e le sue
aggregazioni).

Si definisce bisogno l’esigenza di un bene necessario agli scopi della vita.


Si possono fare due distinzioni all’interno del concetto di bisogno.
- La prima distingue:
- bisogni naturali (fisiologici), suscitati dalla componente
biologica delle persone e quindi relativamente uniformi per tutte
le persone.
- bisogni sociali, la vasta gamma di bisogni sociali, etici, estetici
e religiosi.
I bisogni sociali si possono distinguere in:
- bisogni radicali: informazione, giustizia, libertà,
uguaglianza.
- bisogni non radicali: appartenenza, sicurezza, amicizie.
- La seconda distingue:
- bisogni essenziali
- bisogni voluttuari: fortemente influenzati dai processi imitativi
connessi al fenomeno delle mode.

L’economia aziendale è una branca delle scienze economiche.

Le Scienze Economiche studiano le attività di produzione e consumo di


beni atti a soddisfare i bisogni umani.
L’oggetto di studio è dunque l’attività economica dell’uomo. Al
centro dell’analisi economica deve essere posta la persona nella sua
totalità e quindi non soltanto una astratta figura di “homo oeconomicus”
dove prevalgono esclusivamente le caratteristiche economiche.
La persona è membro di società, gruppi e organizzazioni all’interno e
attraverso i quali, svolgendo l’attività economica cerca la soddisfazione
dei propri bisogni.
Attività economica = di approvvigionamento, produzione e consumo di
beni economici.

I bisogni dell’uomo sono disposti secondo un ordine gerarchico di


priorità che emerge dal fatto che al variare dei redditi disponibili, le scelte
di consumo variano sensibilmente.
In particolare l’ordine gerarchico è rigido a redditi bassi ed è più flessibile
all’aumentare dei redditi disponibili dove le preferenze individuali variano
significamente.

SCIENZE ECONOMICHE si articolano in due rami:


- economia Politica
- economia Aziendale

Economia Politica:
- Macroeconomia: studia i grandi sistemi, aggregati di individui, nazionali
e internazionali.
- Microeconomia: studia il comportamento dell’individuo, del singolo
imprenditore e consumatore con tipo appartenente ad una certa
categoria.

Mentre l’economia politica studia l’azienda dall’esterno, come facente


parte di un sistema, l’economia aziendale studia le singole aziende, le
classi e gli aggregati d’aziende dall’interno con riguardo alle modalità di
governo e gestione (sia per quanto riguarda le aziende familiari che per le
aziende di produzione pubbliche e private).

Le scienze economiche sono orientate anche all’individuazione delle


alternative modalità di svolgimento dell’attività economica e alla
selezione, nonché all’innovazione, delle modalità più convenienti nei vari
contesti.

Ogni azienda opera attraverso scelte di mercato.


L’impresa riceve le risorse (input) di cui necessita dal mercato (fase
dell’ APPROVVIGIONAMENTO).
In questo modo l’azienda trasforma le risorse in beni o servizi che
diventano (output)“prodotti finiti” fase della PRODUZIONE).
I prodotti finiti sono venduti nel mercato creando l’offerta
(DISTRIBUZIONE).

Il mercato = [insieme degli scambi] + [legge della domanda/offerta]

All’offerta dell’azienda corrisponde una domanda da parte:


- del consumatore finale (consumatore conclusivo)
- delle imprese, per creare un nuovo ciclo.
L’Azienda 25/09/2010

L’azienda è un istituto che si dedica alla soluzione di problemi


economici, ossia di soddisfacimento di bisogni mediante l’impiego
razionale di mezzi scarsi, aventi usi alternativi e quindi attraverso
ragionate scelte di approvvigionamento, produzione e distribuzione di
risorse.

L’azienda è un Istituto, ossia un’organizzazione non casuale, una


società umana con regole e strutture stabili. L’attività economica si svolge
in istituti e da relazioni tra istituti i quali sono famiglie, imprese, istituti
pubblici territoriali e organizzazioni no profit.

L’azienda possiede il carattere di essere Duratura, ossia destinata


a permanere in maniera dinamica nel tempo ricercando le condizioni di
equilibrio e economicità. Inoltre l’azienda è un soggetto diverso e
indipendente rispetto alle persone che l’hanno costituita.

Il fine di un’azienda è il soddisfacimento dei bisogni umani.


In un’economia di mercato, il reddito è il mezzo che consente
all’Azienda di permanere sul mercato.

L’attività delle aziende è un’attività economica di produzione e


consumo.

L’attività economica si svolge secondo modalità che variano


intensamente nel tempo.
Il concetto di innovazione economica consiste nella ricerca,
nell’individuazione e nella sperimentazione di nuove e più convenienti
modalità di svolgimento delle produzioni e dei consumi.
L’innovazione economica attuata nell’interesse comune delle società
umane è fonte di progresso economico.
Il progresso economico è una delle basi del progresso civile.

RELAZIONE AZIENDA – IMPRESA


L’azienda è il genere degli istituti economici atti a produrre e
consumare, con efficacia durevole, beni e servizi.

Le aziende si classificano in:


- aziende di erogazione (prevalentemente erogative)
- aziende di produzione (prevalentemente produttive)
- aziende composte

Aziende di Erogazione
Sono aziende che operano per la soddisfazione diretta dei bisogni
umani. Infatti l’attività economica prevalente è quella di consumo. Se c’è
produzione, questa è destinata all’auto consumo. L’esempio tipico di
aziende di erogazione è la famiglia.

Aziende di Produzione
Sono aziende che operano per lo scambio sul mercato, e dunque
soddisfano i bisogni dell’uomo in maniera indiretta.

Si possono classificare:
- aziende di produzione di beni (materiali e non);
- aziende di produzione di servizi: trasporti, intermediazione
(agente immobiliare), aziende mercantili, assicurazioni, aziende di credito,
aziende di distribuzione di gas e servizi.

I servizi sono diversi dai beni in quanto non sono cumulabili,


immagazzinabili e non sono trasferibili nel tempo. I servizi sono usati nel
momento in cui sono usati
Beni e Servizi sono considerati prodotto quando hanno un contenuto
economico ossia devono essere:
- utili - scarsi - suscettibili di essere oggetto di
contratti

Le aziende di produzione:
- se operano a rischio di Mercato (a rischio della propria economia)
sono Imprese.
- se operano senza alcun rischio di Mercato sono aziende di
produzione di mercato.
Il rischio di mercato si ha quando l’impresa non riesce a produrre
risorse in misura superiore di quelle consumate nel processo di
produzione. In questo caso l’impresa produce perdita, consuma le risorse
investite senza riuscire a rigenerarne, esce dal mercato e fallisce..

Tutte le aziende devono produrre valore.


In economia di mercato per non fallire un’azienda di produzione di
tipo Impresa deve Produrre Utili. L’impresa che produce perdite, fallendo,
impoverisce il sistema economico.
Produrre valore vuol dire produrre ricchezza al sistema economico.
Il parametro per misurare il valore prodotto (la produzione di
valore) dalle imprese è il Reddito.

REDDITO = RICAVI – COSTI

RICAVO = il corrispettivo di una vendita di prodotti o servizi.


Ricavo = prezzo di vendita X quantità vendute.

Il ricavo è diverso dall’entrata:


- Ricavo: momento economico della vendita di un bene/servizio. (il
passaggio di proprietà).
- Entrata: momento finanziario dell’ingresso di mezzi monetari. (Può
derivare dall’incasso di un ricavo ma anche da un finanziamento.
- Uscita: esborso di mezzi monetari. Può essere generata dal pagamento
di un costo o dalla concessione di un prestito a terze economie.

COSTI = corrispettivo dell’acquisto di beni/servizi


Costo = prezzo di acquisto X quantità acquistate/consumate.

Costi e ricavi riguardano l’aspetto reddituale di una operazione.


Entrate e uscite riguardano l’aspetto finanziario.

Il reddito può essere:


- Positivo se >0 si avrà l’ UTILE (guadagno, profitti)
- Negativo se <0 si avrà una PERDITA
- Uguale se =0 si avrà il PAREGGIO

UTILE = RICAVI – COSTI [R>C]

Mentre nelle aziende di erogazione del tipo famiglia, la misura della


ricchezza prodotta o consumata viene fatta confrontando le entrate e le
uscite, nelle aziende di produzione la misura è fatta sulla base del reddito.

Categoria Impresa: azienda che opera per il mercato e a rischio di


mercato. [privata = il capitale è conferito prevalentemente da soggetti
privati]

Aziende di produzione che non operano a rischio di mercato sono aziende


pubbliche in quanto il rischio di mercato è assunto da un soggetto che è lo
stato.[pubblica = il capitale è conferito da enti pubblici, lo stato, quindi i
cittadini].

In economia di mercato lo stato non dovrebbe esercitare attività di


produzione di beni e servizi in concorrenza con aziende private in quanto
questo altera i meccanismi di libero mercato.
L’intervento dello stato si rende giustificabile soltanto se viene rispettato il
principio di sussidiarietà: lo stato può svolgere attività di produzione (e
vendita) di beni e servizi unicambente quando vi sia un interesse pubblico
prevalente a che quei beni e quei servizi vengano forniti a condizioni
economiche accessibili a tutti i membri di una collettività in quanto quei
beni e servizi sono ritenuti fondamentali per assicurare basilari condizioni
di sussistenza a tutti i cittadini e a garantire condizioni di democrazia.
Esempio: i trasporti. Lo stato garantisce mezzi pubblici e svolge questa
attività per un interesse economico e per garantire servizi alla comunità.
(l’ATM non è un’azienda di produzione a rischio di mercato).
Alle aziende pubbliche non è richiesto di avere reddito positivo perché a
livello istituzionale possono non essere in grado di produrlo (il reddito) in
quanto operano in un sistema di prezzi imposti che non le mettono in
grado di remunerare i costi sostenuti per la fornitura di quei beni o
servizi. Un sistema di prezzi imposti può rendere impossibile la
remunerazione dei costi.

Condizioni di economicità:
- Per un’azienda di produzione del tipo impresa volgersi in condizioni di
economicità significa in ultima istanza, produrre utili.

- Per un’azienda di produzione pubblica svolgersi in condizioni di


economicità significa che deve essere efficiente, ossia devono trovare il
miglior rapporto di conversione tra risorse produttive impiegate e risultati
ottenuti (non devono sprecare le risorse). L’impossibilità di raggiungere
l’utile non deve diventare giustificazione per innalzare
indiscriminatamente i costi. Il principio del minimo mezzo deve essere
rispettato.

Aziende composte:
- aziende in cui una o più aziende di produzione sono strettamente legate
(sono in una sola economia complessa e solidale) con l’azienda di
erogazione.
- le aziende composte sono sia aziende di erogazione sia di produzione, le
une influendo o sottraendo mezzi alle altre con una sensibile intersezione
tra finalità economiche e non economiche.
Esempio: gli enti morali: ospedali, le scuole, gli istituti di ricerca; la
pubblica amministrazione, gli enti pubblici territoriali, lo stato, le
provincie, i comuni.

Una particolare categoria di aziende composte sono le aziende no-profit.

Aziende no-profit:
- aziende di natura privata, si occupano di attività di cultura e creazione,
di istruzione e ricerca, di sanità e assistenza sociale, più in generale sono
istituti ispirati da finalità di ordine sociale, morale e culturale e prevedono
inoltre il divieto di distribuire sia il reddito prodotto sia il patrimonio fra i
soci ma rimane a disposizione per essere al servizio dell’azienda.

Svolgono quelle attività che non essendo svolte in un regime d’impresa


tengono garantite attraverso un sistema di raccolta di fondi collaborano
per garantire un servizio a condizioni particolarmente svantaggiate.

ISTITUTO Famiglia Impresa Istituti pubblici Noporfit

AZIENDA Azienda Azienda di Aziende Azienda no


familiare produzione composte profit
pubbliche

Studiare caratteristiche delle altre aziende


Aziende di produzione del tipo Impresa 29/09/10 18:33

Momenti dell’attività economica dell’impresa:

Nelle economie primitive ci si fermava alla fase del consumo.


Le imprese hanno stabilito un processo intento a soddisfare meglio i
suoi bisogni (definizione).

si parte dai bisogni, illimitati, che possono essere soddisfatti per


mezzo di mezzi scarsi il che pone continuamente un problema di scelte
impegnative. Le scelte tra i bisogni e i mezzi portano ad una richiesta di
beni e servizi di mezzi da consumare, ossia una domanda di beni
economici.
La domanda viene soddisfatta attraverso l’approvvigionamento dove
l’impresa acquisisce sul mercato le risorse necessarie ad alimentare il suo
processo produttivo.
Queste risorse sono input. L’impresa si approvvigiona di fattori
produttivi, questi sono compendiabili (riassumibili) in due tipologie: il
lavoro umano (fattore produttivo sui generis perché entra sul processo
produttivo la persona, non tanto la sua capacità di lavoro) e il capitale.
Attraverso questi alimenta la produzione tecnica dove le risorse sono
trasformate in output (prodotto finito).
A questa fase segue quella di distribuzione, dove rientra lo scambio
con il mercato attraverso lo scambio dei prodotti finiti che sono venduti e
che vanno ad alimentare l’offerta. L’offerta va a soddisfare la domanda di
beni da consumare per soddisfare i bisogno.

Il marketing, tra l’offerta e i consumi.


Nel tempo l’impresa è passata da un approccio (product orientiv) al
prodotto ad un orientamento al marketing.
- Productv orientiv: l’impresa produceva un bene in maniera ottima
e cercava un acquirente. Questo approccio tiene in economie ad alto
grado di sviluppo, in cui i consumatori non hanno niente e hanno bisogno
di tutto. Questo tipo di mercato, dove c’è potere d’acquisto da parte della
popolazione, è ad esempio quello asiatico-cinese.
- Marketing orientiv: Studio della domanda volto a orientare il
processo di produzione dei beni. Non studio il prodotto ma la domanda,
individuo i beni che sono richiesti e produco un bene che possa
soddisfare.

Rapporto tra Impresa, Reddito e Processo di produzione


economica
Abbiamo già visto come il reddito non sia il fine ultimo dell’impresa
ma il mezzo perché in economia di mercato un’ azienda possa perdurare
nel tempo e perdurando raggiungere la finalità del soddisfacimento dei
bisogni, pertanto l’azienda per perdurare deve produrre valore.

L’impresa produce valore attuando un processo di produzione


economica (concorre a risolvere il problema economico).
Fasi:
1) Approvvigionamento di fattori produttivi
2) Produzione tecnica
3) Distribuzione

1) L’azienda domanda beni sul mercato scambio di denaro(risorse


finanziarie) e beni. (denaro per beni) i beni possono essere:
- materie prime, ossia beni di consumo (destinati ad essere
consumati);
- beni strumentali, ossia beni durevoli che servono per la
produzione di altri beni;
- servizi

2) i beni di consumo che attraverso i beni strumentali sono


trasformati in prodotto finito.
La produzione tecnica (fase della produzione economica) deve
essere intesa come l’insieme di apparati (macchine, impianti,
attrezzature) organizzato per la trasformazione delle materie prime, la
lavorazione e l’assemblaggio di prodotti vari sulla base delle
caratteristiche del processo di produzione tecnica si identificano vari tipi di
aziende classificabili:
- aziende industriali;
- aziende manifatturiere o di produzione originaria;
- aziende distributive;
- aziende intermediarie;
- di servizi ausiliari.

3) i beni, prodotto finito, devono rientrare come risorse finanziarie

1 e 3 possono essere non contestuali, non è richiesta la


contestualità tra costo e uscita e ricavo e entrata.

1) il costo: un impiego di risorse produttive.


Se il momento del costo non è contestuale a quello del pagamento
al terzo fornitore, l’impresa ha nei confronti del fornitore un debito.

3) il ricavo: costituisce il disimpiego delle risorse produttive (le


risorse impiegate sono vendute e sono disimpiegate).
Se l’impresa vende beni ai propri clienti e contestualmente non
incassa il corrispettivo, l’impresa ha crediti e quindi clienti debitori con i
quali l’impresa contratta un pagamento differito (concede dilazioni di
pagamento).

2) il reddito: incrementa il patrimonio dell’impresa. Il patrimonio in


questa fase è definito come l’insieme di condizioni di produzione, di
proprietà e a disposizione dell’impresa per la produzione di redditi futuri.

Il processo di produzione economica conclude quando l’impresa ha


beni/ricavi quando l’impresa incassa i crediti. Infatti se ha un ricavo ma
non un incasso ha una perdita che va a incrementare i costi…
Ogni impresa ha debiti e crediti in quanto questo fa parte del
processo di produzione, non quando ciò diventa patologico.
I debiti sono fonti di finanziamento mentre i crediti sono impieghi di
risorse.

Questo processo non ha mai soluzione di continuità.

La massimizzazione del reddito


L’azienda deve produrre reddito rispettando alcune condizioni.
L’impresa per produrre economicamente deve massimizzare il
reddito (massima differenza ricavi/costi) ma perché possa prosperare in
modo durevole deve massimizzare il reddito in un sistema di massimi
simultanei ossia massimizzando il reddito insieme con la massimizzazione
di altri elementi a volte tra loro contrastanti ma per i quali è
indispensabile il raggiungimento di livelli massimi contestualmente con il
livello massimo di reddito.

Oltre al reddito devono essere massimizzati: i salari, la


remunerazione del capitale investito, la qualità dei prodotti e del processo
produttivo, l’autofinanziamento.
- i salari -> massimizzarli vuol dire corrispondere ai lavoratori
salari (remunerazioni) che siano congrui rispetto alle normali condizioni
vigenti sul mercato in quel momento. Il salario è la remunerazione di chi
svolge azioni remunerative da operaio. Lo stipendio è la remunerazione di
chi svolge mansioni impiegatizie.

- la remunerazione del capitale investito: l’azienda si


approvvigiona principalmente di due fattori produttivi: il capitale e il
lavoro umano. Attraverso il capitale l’azienda compra tutti i fattori
produttivi necessari alla produzione.
Il capitale è l’insieme delle fonti di finanziamento conferite
all’impresa, che possono essere conferite a due titoli:
-> a titolo di proprietà si parla di capitale proprio;
-> a titolo di credito si parla di capitale di credito.
Entrambi i capitali devono essere remunerati.

- fonti di finanziamento a titolo di proprietà -> si parla di


capitale proprio; il capitale proprio non è rimborsato. Coloro
che conferiscono capitale proprio a titolo di proprietà si chiamano
soci.
Nelle società per azioni i soci si chiamano azionisti (share
holders) (coloro che detengono una quota di titolo di proprietà.

La remunerazione del capitale proprio avviene attraverso la


distribuzione ai soci dell’utile prodotto. È importante remunerare
il capitale proprio perché altrimenti i soci non conferiscono più
capitali all’impresa.
Nella differenza ricavi- costi = reddito la remunerazione del
capitale proprio è da trovare nel reddito positivo (utile).
L’impresa ha un interesse a trattenere gli utili prodotti nel
proprio patrimonio, perché attraverso questi l’impresa si
autofinanzia e quindi migliora la propria struttura finanziaria.
Sull’utile ci sono due interessi contrapposti: uno è dell’impresa,
che cerca di trattenere l’utile prodotto, l’altro sono i soci che
cercano di avere remunerato l’investimento che hanno fatto.

Massimizzare il capitale conferito vuol dire avere un livello di utile


tale che l’impresa riesca a massimizzare contemporaneamente la
remunerazione del capitale proprio e l’autofinanziamento.
Nelle società per azioni l’utile distribuito è il dividendo.
L’utile non distribuito serve per l’autofinanziamento è
rappresenta la riserva di utili dell’impresa.
La migliore impresa riesce a portare avanti tutti questi obiettivi
mantenendo i prezzi competitivi.

- fonti di finanziamento a titolo di credito, si parla di capitale di


credito o di terzi, in generale si parla di debiti. Il capitale di
credito deve essere rimborsato. Coloro che conferiscono capitale
a titolo di credito sono i creditori.
La remunerazione del capitale di credito avviene attraverso la
corresponsione di interessi ai creditori, interessi calcolati in
percentuale sul capitale conferito.
Gli interessi per l’impresa corrispondono a costi, vengono definiti
come interessi passivi. Più elevati sono gli interessi passivi più
scendono i ricavi.
- qualità dei prodotti (output) e del processo produttivo
(input):
la qualità di un prodotto è un dovere per un impresa nei confronti di un
lavoratore. Il processo produttivo è il meccanismo che pongo in essere
per produrre il prodotto. Un processo produttivo che danneggia
l’ambiente, i lavoratori e i consumatori per massimizzare i costi non è un
processo che segue la linea etica, sorella di quella economica.

- l’autofinanziamento:
pur praticando prezzi di vendita competitivi rispetto alla concorrenza.
Esempio, i salari: per massimizzare il reddito posso aumentare i
ricavi aumentando i prezzi (e la concorrenza?) oppure posso aumentare la
quantità venduta. L’aumento dei ricavi fa scontrare con il mercato.
Oppure per aumentare il reddito posso diminuire i costi.
I salari sono il corrispettivo del lavoro. Se riduco i salari
indiscriminatamente i salariati peggiorano il lavoro che peggiora i prodotti
e il reddito peggiora, oppure possono scioperare. Nelle economie delle
potenze asiatiche gli stipendi sono minimi perché non esistono norme sui
diritti umani (giornale 24 giugno).
Classifichiamo le imprese sulla base della loro
forma giuridica: 25/09/2010
Possiamo classificare le imprese sulla base della loro forma
giuridica:
- Imprese individuali : costituite da un unico soggetto,
l’imprenditore
- Imprese collettive: costituite da più soggetti che insieme danno
vita ad una società.

La società art. 2247 del codice civile: Con il contratto di società


due o più persone conferiscono beni o servizi per l'esercizio in comune di
un'attività economica allo scopo di dividerne gli utili.

Distinguiamo due tipi di società: di persone e di capitali.


La differenza fondamentale sta nella responsabilità dell’impresa
rispetto alle obbligazioni sociali (impegni contratti dall’impresa).
Nelle società di persone la responsabilità dell’impresa comporta la
responsabilità illimitata e solidale di tutti i soci.

- Società di persone:
società in nome collettivo (SNC),
società in accomandita semplice (SAS).
Le società di persone non hanno una perfetta autonomia
patrimoniale, vi è una confusione patrimoniale tra i soci e l’impresa con la
conseguenza che il rischio d’impresa può ricadere anche sul patrimonio
personale dei soci e non soltanto su quello dell’impresa. Se la società
dovesse arrivare al fallimento i soci sono autorizzati a discutere il
patrimonio personale dei soci.

- Società di capitali:
a responsabilità limitata (SLR),
società per azioni (SPA),
società in accomandita per azioni (SAPA).
Prevedono una responsabilità limitata al capitale conferito, c’è
un’autonomia patrimoniale perfetta tra soci e impresa. Ogni socio è
responsabili limitatamente al capitale che ha conferito all’impresa.
Nelle S.R.L. il capitale è diviso in quote e il capitale sociale minimo
deve essere di 10.000€.
Nelle S.P.A. il capitale sociale è diviso in azioni che sono titoli
rappresentativi di quote di partecipazione nell’impresa. Il capitale sociale
minimo di una SPA deve essere di 120.000€.
Il capitale sociale di una SPA è dato dal valore nominale di ogni
azione moltiplicato per il numero di azioni in circolazione.
In uno stesso momento storico tutte le azioni in circolazione di una
spa devono avere lo stesso valore nominale.
La SPA è la forma preferita dalle grandi società. Le Spa possono
essere anche quotate in borsa, in tal caso i suoi titoli azionari possono
essere scambiati sul mercato borsistico.
Il prezzo a cui vengono scambiate le azioni sul mercato borsistico
dipenderà dall’incontro della domanda e dell’offerta di quel titolo sul
mercato (sulla borsa).

Un esempio di SPA sono le Public company (società per azioni ad alto


diffuso azionariato). Società per azioni in cui le azioni sono distribuite su un
numero molto alto di azionisti investitori. Gli azionisti investitori sono
interessati esclusivamente alla remunerazione che possono ritrarre dal
loro investimento. (solo per avere un profitto sul suo investimento).

Organi societari, organi attraverso cui si sostanzia il potere di


governo di un’impresa:
organi societari delle spa.
Gli organi societari sono prevalentemente organi collegiali, ossia che
deliberano a maggioranza. Organi collegiali: organo sovrano è l’assemblea
dei soci

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