You are on page 1of 5
Dt DYLLUNO FELINE # CADORE 3 Oro vox Hussey LA TOMBA DI UN NOBILE LONGOBARDO, A CASTELVINT L’Archivio § rico di Belluno, Feltre ¢ Cadore che ai reperti Val Belluna ha dedicato un articolo di Luisa Alpago-Novello Ferrerio (Anno XLVIII, 197 n, 221; Tesoretto anreo longobardo proveniente da Bejluno, ora al British Mu seum) & particolarmente onorato d*pubblicare, ad apertura Hella sua cinquantasejesima annata, il sequente articolo di Otto con Essen, gid apparso sulla rivista “Germania” TI col. 1984 ne con Essen, noto specialista di archeologia me~ alPUniversita di Pisa, allievo del famoso ar- tedesco J. Werner, un vivo ringraziamento della Di- rezione ver il contribute che ha voluto dare alla Rivista. . doce I materiale che intendo qui esaminare, mi & stato offerto da pubbli- care, per cortese interessamento della Drsa Lopreato (Aquileia) (*). Si tratta di reperti provenienti da una tomba a piastre di pietra scoperta eed Cattelvint e la rete stradale Romana presso «Caput Adriae». Disegno originario fatto da Tab. Imp. Rom. L 32 («Mediolanum») e L 33 («Tergester)- LLUNO FELTRE E CADORE ANNO Ly ane 4 en c . di Belluno) da jastel Vint presso Mel (Prov. ) da eee so Teo avori agricoli. I reperti furono acquistati tint contadini, dura ini Gumgrcheologica di Padova € si trovano oft nel ico di Belluno. = mi HO. fornitemi dalla Drsa Lopreato, che aveva ‘e infonmazion) [fount dettagli adli scopritori della tomba, viedo a entro la pianta di una cappella, che si ene orreno sul quale sorgeva in passato la rocea “auangono tracce minime sia della cappella che dell i jetra @ stata saccheggiata nel passato per cui a viet dei doni funebri che vi si trovavano in <5 materiale che é rimasto dimostra tuttavia che si tratta sicca, Tl fatto stesso che questa tomba del primo pe- , trovasse in una cappella fa pensare che fosse la obile longobardo, ee iene 6 confermata dalla presenza nella tomba di vor (Fig, 1,2), Come @ noto nell’Alto Medio-Evo solo ino broceato d’oro, Talvolta si trovano resti di broceato roe in Italia (2), Quando i fili d’oro sono stati rinve- ci donne o di bambine di solito si trovavano sul capo cbabilmente ornavano un velo o una fascia che girava (). Nelle tombe di uomini o di ragazzi i fili doro si 5 pit yieino al polso € al collo, il che fa pensare che fa- li galloni di broceato che ornavano Tabito (*). Non ab- vve di dove si trovassero nella Tomba di Castel Vint. La dei reperti di broceato d’oro provenienti da tombe lon- 4a si possono datare fra la fine del VI e il primo trentennio ©; non conosciamo fino ad oggi reperti pit tardi. i ribattini d'oro compaiono soltanto in tombe dell’Alto particolarmente rieche e che certamente appartenevano a stel Vint si sono trovati ancora due ribattini (Fig. 1,1). Fi- unici «pendant» di provenienza italiana che conosciamo sono quelli del sarcofago della regina Teodolinda nel Duomo di Monza (°). Si tovavano insieme a due plaeche d'oro che probabilmente facevano parte de] fodero di un coltello. Anche nella tomba del principe franco sotto il coro del Duomo di Colonia, tanto per richiamarsi ad un esempio transalpino si sono trovati dei tibattini d’oro che ornavano il fodero di: un coltello (°). nobili, A C nora gl Non possiamo tuttavia affermare oggi che si tratti anche nel nostro caso di ommamenti per un fodero, perché ribattini di questa forma e Srandezza si usavano nei modi pit svariati, is Particolarmente interessanti sono tre linguette d’argento decorate resti delle qotondl © da Tine diritte incise (Fig. 2, 3-6). Si tratta dei bi Saves ae di una cintura multipla; tale reperto é diffuso nee a ¢ iu aria) fino all'Ttalia (*), Esistono linguette simili pro- completa di owictle () e da Nocera Umbra (*); Tunica guarizione longobardy dtc t®, HPO & stata ritrovata nella Tomba 2 del cimitero Bobardo di Arcisa presso Chiusi (*°), _ARCHIVIO STORICO DI BELLUNO FELTRE m caDoRE FIG. 1 - Castelvint: | due ribattini della tomba (1a - 1b). | fill d’oro, del peso complessivo di gr. 29,95 (2). Queste guarnizioni traforate sono uma variante delle cinture mul- tiple del tipo Martinovka, la cui decorazione, costituita da un di- segno a volute, & indicata da J. Werner con Yespressione «Kturvo- linear» (lineare curvo) (). Non é raro che nelle tombe longobarde d'Italia (*) si trovino guarnizioni del tipo Martinovka, in oro e soprat- tutto in argento su cinture e briglie, ma il loro centro di diffusione va cercato nell Europa sud-orientale e probabilmente sono originarie vio sromico DY BELUUNO r ancuivig STONE 0000 q sffermato che queste guamizioni © 4 Toro Jy quella zona J Wer eee orientale, ma & difficile atttbuitle é 5 certamente di orig! ornamenti sone nico (**). ommamparticolare gruppo et Sembra che 4 *yultiple non compaiano nelle tombe ee, St lee necropeli staliane G3) eat longobarde della Panfor’no infatti che i Longobardi, i qualt prove= ito lascia perplessi, Este cero a portare cinture «orientali» soltanto no dalforiente, cominels gobardi abbiano assunta questa muova Italia, Ci si domanda oa gli Avari, che li premevano da oriente, ia in seguito af content Coda mano dai Bizantini. Le einture del uno reevt parte, potrebbero essere tuttavia,giumnte jn Nicruinovka almeno in Meme ai Longobardi che le indossavano, aon gon. possiamo_ attualmente rispondere, ma forse le a ot; qiuteranno a chiarire questi problemi, Per ill mo: ments ceive che le guamizioni del tipo Martinovka ven- emo aiiitio trentennio del VI secolo e anche Te linguette i emo considerate dello stesso periodo. sit) hello del nostro complesso di reperti é indubbiamente snto (Fig. 2,1) che faceva parte di una seconda cintura ‘Lala forma di rettangolo allungato, che in basso pre- 2 vettangolari con funzione di passante. La parte superiore ‘yolare, con due sporgenze triangolari su due lati. T passanti «. inferiore sono incorniciati da un nasto intrecciato decorato che unisce due teste di animali, Si trata di cinghiali ri lalle zanne incise. Nella parte superiore della placca sono ‘due animali in Stile HL, il cai corpo @ ornato da puntini entano, Ambedue le parti erano niellate. Inoltre quattro ‘ni cicondate da un bordo perlinato, sono state saldate tc ‘sul corpo degli animali addentati, tanto da coprime to mi isulta fnora non esiste nessun esemplare identico al possiamo citare dei reperti che presentano analogie nellor- wione. Per es. le due teste di cinghiali, unite da un nastro si possono aecostare a certe coppie di teste zoomorfe di- ) modo analogo, che compaiono sul piede di fibule a staffa mgobarde e racchiudono una testa di animale a rilievo (**), Anche la decorazione in Stile II, con gli animali dal corpo punteggiato, siamo citare una serie di paralleli; per es. una placca del tipo Weihmérting della tomba di Marzaglia presso Bologna (*°). Particolar- mente interessante @ osservare come Tinventario della tomba di Castel Vint presenti analogie con il corredo funebre della Tomba 3 (Fig, 5), anch’essa saccheggiata, che si trova nella seconda basilica paleocristiana di Fenékpuszta sul Jago Balaton, Si tratta di una tomba maschile, pro- babilmente longobarda, che in origine doveva possedere un ricco cor redo, di cui si sono conservati soltanto una forbice di ferro, resti di un pettine di osso (Fig. 5,1), una linguetta d'argento di tipo Martinovka (Fig. 5,2) e una guarnizione di scarpe di argento dorato con ornamenta- ZINE & eADONE = 6a 6b FIG. 2 - Castelvint: Linguette d’argento decorate (3-6); placca d’argento (1a - 1b) passante in bronzo (2).

You might also like