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RIVISTA TRIMESTRALE DI CULTURA RELIGIOSA eligioni = Setie nel mondo Michelangelp: Creazione Helt"uomo, Cappella Sistina NEW AGE | Marzo 1996 Gs Anno 2 -Numero | The Enneagram: some issues for discussion Sercio FERRARI and GIANNI F. TRAPLETTI The article discusses the Enneagram, an anthropological theory, about which the authors pose some questions in order to stimulate a debate. At first the Enneagram is briefly presented as a psychological typology, then it is historically reviewed. It has not been possible to find any documentary evidence of the existence of an enneagrammatic theory until Gurdjieff presented his own theory to his disciples. He con- sidered it as a cosmological representation. The Enneagram acquired a specifically psychological character with Ichazo and Naranjo, and in the Seventies it was introduced in the Esalen Institute. It was later re- vised by the North American Jesuits, namely by Father Ochs, who re- garded it as suitable for use not only in psychotherapy but also in Ch- ristian spiritual practice. Nowdays, the Enneagram is widely used and 158 L’enneagramma: alcune domande per un dibattito SerGio Ferrari £ GIANNI F. TRAPLETTI® «Cerco l’uomo...» Si racconta che il filosofo cinico Diogene (IV sec. a.C.) se ne andasse per le vie della citt& con una lampada accesa in pieno giorno. A coloro che l’interrogavano sul senso di un simile gesto, rispondeva che stava cercando l’uomo. L’atto di Diogene era pa- radossale e volutamente provocatorio, ma bene rappresenta una delle esigenze radicate nel profondo dell’animo umano: conoscer- si, sapere chi si é, avere una cognizione globale di che cosa signi- fichi essere una persona e trarne indicazioni per la propria con- dotta. La speculazione chiamata “antropologia” ha fornito nel corso dei secoli diverse concezioni dell’essere umano, e molte al- tre se ne possono trarre da sistemi di tipo simbolico, che - senza necessariamente esplicitarla - contengono in sé una determinata idea di uomo. In questo articolo presenteremo Tenneagramma, recente mo- dello antropologico che pare godere di successo nel mondo occi- dentale. Buona parte di coloro che accolgono ’immagine umana enneagrammatica sono cristiani, e se non solo questi ultimi vi ri- servano attenzione - come risultera evidente nel corso dell’inter- vento - notiamo che molti degli autori di libri dedicati all’argo- “I rimandi ai testi vengono effettuati indicando il cognome dell’autore e anno dellintervento; si fa riferimento alle pagine dell’edizione italiana (ove disponibile); in conclusione dell’articolo le referenze bibliografiche. 94 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito mento sono religiosi e che i testi vengono pubblicati da case edi- trici di area cattolica (tra i volumi apparsi in italiano cf. Beesing- Nogosek-O’Leary 1984, Rohr-Ebert 1989, Riso 1990, Hannan 1992). Percid esporremo alcune domande quali ci pare debbano essere poste dai credenti che si accostano ad un modo “nuovo” di pensare la persona umana, ma esso conduce ad approccio non tradizionale al cristianesimo. Non é nostro intento - né preroga- tiva, del resto - fornire patenti @ortodossia o pronunciare scomu- niche, bensi contribuire al dibattito tra credenti su questa forma contemporanea dell’esperienza religiosa cristiana che suscita al- cune perplessita (cf. Valente-Introvigne 1992; Introvigne 1993 p. 209; 1994 pp. 48-50, 159-163, 176-177; Ferrari-Trapletti 1995; Gentili 1995). Con un numero ti dico chi sei Enneagramma é un termine composto da due radici greche: ennea, che significa “nove”, e gramma, cioé “linea scritta”. Esso indica una figura geometrica piana irregolare, delineata fissan- do e numerando nove punti su una circonferenza (il 9 in posizio- ne di mezzogiorno) e unendo quindi con segmenti di retta i punti 3-9-6 (un triangolo equilatero) e la sequenza 1-4-2-8-5-7. Quel che si ottiene @, tanto per intenderci, qualcosa di simile ad una stella a nove punte in un cerchio. Rappresentazioni dell’ennea- gramma fanno bella mostra praticamente su tutte le copertine dei libri che ne trattano. Gli autori, a prescindere dal grafico, presentano lenneagramma come “un modello della psiche” (Rohr-Ebert 1989 p. 15), “un modo per conoscere se stessi” (Riso 1990 p. 231). In pratica, si tratta di un’elaborata dottrina psico- logica, che assume specificazioni particolari a partire da chi ne scrive. E tuttavia possibile descriverla, seppure solo nei suoi tratti generali: esistono nove “tipi” 0 modelli di psiche umana; la 95 Sercio Ferrari £ GIANNI F. TRAPLETTI singola persona, che resta comunque unica ed inimitabile nella sua originalita, rientra necessariamente in uno dei nove tipi. Ognuno di questi ultimi é definito con precisione elencandone le qualita (intellettive, emotive, relazionali) positive e negative pe- culiari. Alcuni autori propongono serie di associazioni tra tipi e diverse realta, come i colori, gli animali, personaggi noti al pub- blico, raggiungendo estremi perlomeno discutibili come l’'abbina- mento con le nazionalita e con i cibi (gli italiani, per la cronaca, sarebbero accostabili al tipo Sei e la pietanza corrispondente sa- rebbe il minestrone). L'enneagramma ha innanzi tutto una fun- zione diagnostica: attraverso una batteria di test psicologici gli uomini e le donne possono individuare il tipo di appartenenza (il proprio numero); aumentano cosi la conoscenza di se stessi/e, scoprono tratti della propria personalitaé che spesso ignorano, crescono nell’autoconsapevolezza. Ogni tipo, inoltre, pud essere oggetto di variazioni a seguito delle esperienze che la persona vi- ve durante l’esistenza, dell’ambiente che la circonda e delle sue scelte. Tutti e nove i tipi possiedono i germi per dar luogo a una vita colma di soddisfazioni individuali e fonte di arricchimento per gli altri. Purtroppo é anche possibile (alcuni autori direbbero «probabile», quando non «inevitabile») che una persona, soprat- tutto se non si conosce approfonditamente, resti intrappolata nelle dinamiche negative del proprio tipo, andando incontro a tutta una serie di frustrazioni fino a situazioni di vera e propria malattia mentale. Ad esempio un Tre (cioé un appartenente al terzo tipo, sia maschio che femmina), caratterizzato da buona ac- cettazione di sé e fiducia nelle proprie capacita, pud degenerare nell’arroganza, pud vivere i rapporti con gli altri come una lotta in cui primeggiare anche con mezzi sleali, fino a divenire uno psicopatico sadico. Similmente un Quattro, che é dotato di una spiccata sensibilita emotiva e potrebbe costruire positivi rappor- ti in cui esprimere se stesso (spesso é portato per le attivita arti- stiche e creative), pud rimanere bloccato dalla timidezza, essere 96 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito sopraffatto dall’introversione, fino a cadere in una depressione autodistruttiva. Lenneagramma consente di intervenire in tali spirali pericolose, esplicando quindi una funzione di tipo tera- peutico. Afferma un autore, condiviso in questo praticamente da tutti i sostenitori del metodo: «noi siamo realmente prigionieri del nostro io, siamo incatenati dalle nostre paure, siamo limitati nella nostra liberta, soffriamo della nostra condizione. (...) Len- neagramma @ un passe-partout in grado di aprire molte porte. Esso ci dara accesso alla saggezza di cui abbiamo bisogno per sfuggire dalla prigione che noi stessi ci imponiamo, in modo da farci abbracciare una vita pit piena» (Riso 1990 p. 9). Le linee tracciate nel grafico (si abbiano presenti le due sequenze di cifre sopra riportate) indicano le direzioni di cambiamento convenien- ti, proponendosi come percorsi di liberazione o perfezionamento: é bene, a titolo esemplicativo, che un Uno si avvicini al tipo Set- te; @ male che assuma caratteristiche del Quattro. In base allo stesso principio il Sei deve modificarsi verso il Nove, non verso il Tre. Ma, @ bene precisarlo, non tutti gli autori concordano su quali siano le direttrici corrette da seguire. Lenneagramma, a parere dei divulgatori, pud fungere da strumento fruttuoso per migliorare la propria esistenza attra- verso Tautoanalisi e contemporaneamente, poiché tutti gli uomi- ni sono sottoposti alla legge dei tipi, risultare estremamente uti- Je nell'instaurare rapporti interpersonali costruttivi favorendo la mutua comprensione e aiutando a scegliere i comportamenti pit adeguati (essenziale sarebbe il ricorso al metodo nella scelta del o della partner). Il tuo numero ti porta a Dio Lenneagramma possiede, sempre a parere dei sostenitori, anche virti propriamente religiose: la dinamica di autoperfezio- 97 Sercio Ferrari & Gianni F. TRAPLETTI nameno psichico apre ad una dialettica di superamento del pec- cato, verso la conversione e la redenzione, il cui fine @ lincontro con Dio (cf. Beesing et alii 1984 pp. 154-184; Rohr-Ebert 1989 pp. 227-271; Riso 1990 pp. 15-16 e 291-304; Wulf 1991; Zuercher 1992; Gentili 1995). Lienneagramma, se utilizzato come stru- mento di lettura, consente di recepire vividamente la Bibbia (Miller 1991, Hannan 1992) e fornisce un accesso incomparabile alla figura di Gest Cristo (Beesing et alii 1984 pp. 49-86; Nogo- sek 1987; Rohr-Ebert 1989 pp. 276-292; Koller 1991). Attraverso Venneagramma vien reso disponibile un prontuario affinché la vita spirituale del singolo sia adeguata alle esigenze del suo tipo (Metz-Burchill 1987). Di importanza non trascurabile sono gli esiti nella direzione spirituale e nei rapporti intraecclesiali in ge- nerale (Meine 1991; Zuercher 1993). Numerose sono le testimo- nianze fornite da quanti, dopo aver scoperto Yenneagramma ed averlo applicato con impegno alla loro vita, dichiarano di essere come rinati al rapporto con Dio, di godere di esperienze spiritua- li prima sconosciute. Ci pare evidente che quanto affermato merita la pit grande attenzione: il cristianesimo di fine secondo millennio ha rinvenu- to un incomparabile metodo di evangelizzazione? é possibile par- lare di una “spiritualita enneagrammatica” che si collochi, ac- canto ad altre, tra le forme della vita cristiana? Pensiamo sia conveniente sviluppare il discorso in alcuni punti, in modo da focalizzare l’impegno critico. Le origini: alcune luci e una grande ombra Risolviamo in via preliminare la questione attinente Yorigine dell’enneagramma. Gli autori affermano che il metodo sarebbe una conoscenza antica, riscoperta e resa pubblica solo in anni re- centi. Diverse, perd, le opinioni nel definire ambiente storico- 98 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito culturale in cui esso avrebbe avuto i natali. Molte le proposte: l’Afghanistan di circa duemila anni fa (Beesing et alii 1984 p. 7), la cerchia dei filosofi pitagorici del quinto secolo avanti Cristo (@ Yattuale opinione di Ichazo), addirittura la Persia del tremila avanti Cristo (Riso 1990 p. 22). Unico elemento ricorrente, sul quale tutti gli autori paiono trovarsi d’accordo, é la funzione di mediazione delle congreghe sufi. Il Sufismo é un movimento di tipo iniziatico e mistico sorto all’interno dell’Islam. I sufi avreb- bero garantito il mantenimento e la trasmissione della dottrina segreta fino al nostro secolo. Non esistono peréd riscontri docu- mentari che confermino il rapporto tra i sufi e ’enneagramma. Liunica pezza d’appoggio a quest’attribuzione é costituita dalla presunta funzione iniziatica del metodo, che sarebbe stato tra- smesso oralmente da maestro a discepolo in contesto esoterico, impedendo percid la creazione di documenti. Le acquisizioni re- centi di informazioni da parte degli studiosi sono tali da esclude- re, perché storicamente inconsistente, la relazione sufismo-en- neagramma (cf. Moore 1992-93). Stupisce che gli autori dei testi sulla dottrina insistano nel diffondere una simile notizia errata, quando potrebbero correggere i propri libri (errare & umano) in occasione delle numerose ristampe e delle traduzioni e ammette- re con semplicita: «(...) ’affermazione sicuramente pit: onesta & quando diciamo: non sappiamo da dove abbia origine. Possiamo seguire alcune impronte, ma non giungeremo mai fino al suo punto d’inizio» (Rohr 1990 p. 18). Il passato dell’enneagramma @ offuscato da una grande ombra, ammesso e non concesso che la teoria sia realmente esistita prima della sua comparsa agli inizi dell’attuale secolo. E invece possibile raccontare con una certa precisione la sto- ria recente dell’enneagramma unendo le informazioni che i di- versi protagonisti forniscono (Moore 1990 e 1992-93; Becker 1991 pp. 50-54; Pachwa 1991; Edwards 1992; Introvigne 1993 pp. citt.). 99 Sercio Ferrari & Grannt F. TRaPLETTI Lenneagramma fa la prima apparizione pubblica ad opera di George I. Gurdjieff (1866?-1949), un esoterista di origini greco- armene morto a Parigi. Egli, durante una vita colma di periodi oscuri e di episodi discutibili, fondd una scuola di tipo iniziatico le cui teorie e pratiche (malgrado il numero ridotto degli adepti) hanno svolto e ancora esercitano un’influenza notevole nel mon- do degli esoteristi. Non @ agevole individuare le fonti delle dot- trine insegnate dal caucasico, le quali furono comunque profon- damente da lui rielaborate fino a confluire in un sistema concet- tuale-esoterico originale (Moore 1991). Anche se si considerasse per certa la sua frequentazione per un certo periodo di gruppi su- fi (le congreghe Sarmouni e Nagshbandi), cid non significherebbe che da qui provenga la dottrina dell’enneagramma, che essi paio- no ignorare del tutto. Il valore qualificante dell’enneagramma, quale inizid ad insegnarlo Gurdjieff verso il 1916, é di rappre- sentare graficamente l’intero esistente, di essere il modello dina- mico che sintetizza luniverso fisico e spirituale (Ouspensky 1949; Gurdjieff 1973; Webb 1980; Moore 1991 pp. 392-393). Ten- tando una sintesi, necessariamente approssimata: secondo Gurdjieff, cid che esiste @ governato da due leggi di carattere nu- merologico, quella del tre per le realta spirituali e quella del set- te per le realta materiali. L’enneagramma, che risulta fondato su tali cifre in base ad alcune speculazioni numerologiche, é il «ge- roglifico universale», il «diagramma schematico del moto perpe- tuo». Si pud notare che l’enneagramma di Gurdjieff, e quindi la dottrina originale cui avrebbe attinto, non ha alcuna connotazio- ne di tipo psicologico, caratteristica invece delle presentazioni contemporanee. Riteniamo sia il caso di sottolineare, inoltre, che esso appare innestato in un sistema teorico (di pit: ne sarebbe Yespressione pit sintetica) esoterico-sincretistico. Non ci soffer- miamo oltre nell’analisi del pensiero di Gurdjieff, ma precisiamo che esso é dottrinalmente incompatibile con il cristianesimo qua- le si @ venuto definendo nei due millenni che ci separano da Ge- 100 L’enneagramma: alcune domande per un dibattito su Cristo, benché l’esoterista non abbia mancato di utilizzare - corrompendoli - elementi tradizionali del cristianesimo. Alla morte del maestro, i discepoli diedero il via a una serie di lotte (ancora in corso) per aggiudicarsi la sua eredita ideale; a gettare paglia sul fuoco stava il fatto che Gurdjieff non avesse fissato per iscritto in forma definitiva il proprio insegnamento, tramandato per lo pitt tramite i ricordi e gli appunti degli ascoltatori. Aleuni discepoli di Gurdjieff diedero alle stampe studi dedicati anche al- Yenneagramma, nei quali proponevano la propria interpretazio- ne della dottrina (Ouspensky 1949; Bennett 1974-1983; Popoff 1978): di nuovo, l’enneagramma viene presentato come strumen- to in grado di spiegare qualsivoglia realta (dall’evoluzione del co- smo alla preparazione dei cibi, quindi anche l’essere umano), ma non possiede alcuna specificita psicologica. Merita di essere ri- cordato il caso di Rodney Collin-Smith (1909-1956), ex-seguace di Gurdjieff, il quale convertitosi al cattolicesimo diede alle stampe un curioso fascicoletto in cui l’incarnazione, la morte e la resurrezione di Gest Cristo venivano rilette usando come stru- menti interpretativi l’enneagramma, i segni dello zodiaco e le in- fluenze planetarie (cf. Collin-Smith 1954). Collin-Smith fu il pri- mo fedele della Chiesa Cattolica, per quel che é dato sapere del- la sua appartenenza religiosa, che abbia tentato di coniugare dottrine ortodosse con le componenti della dottrina enneagram- matica di Gurdjieff. Il suo sforzo fu duramente condannato dai gurdjieffiani, che lo considerano eretico, ed é discutibilissimo dal punto di vista cristiano, ma é pur sempre un precedente. Lienneagramma, probabilmente, sarebbe rimasto un sapere di tipo iniziatico riservato ai ristretti circoli gurdjieffiani se, alla fine degli anni Sessanta, non gli fosse stata data una netta ster- zata verso l’interpretazione psicologica, quella oggi pit diffusa. I] boliviano Oscar Ichazo e lo psichiatra cileno Claudio Naranjo so- no i principali artefici dell’evoluzione in senso tipologico. I due ebbero modo di collaborare nel 1969 presso l’Istituto de Psicolo- 101 Sercio Ferrart £ GIANNI F. TRAPLETTI gia Aplicada di Santiago (Cile). Ichazo ama circondare la propria persona di un alone di mistero, come fece Gurdjieff a suo tempo, e racconta di aver maturato una formazione intellettuale e spiri- tuale quanto mai composita: viaggi fuori dal corpo fin da bambi- no lo portarono ad abbandonare il cattolicesimo in cui era stato educato; studid arti marziali, Zen, sciamanesimo, ipnotismo; compi lunghi viaggi in Oriente, sponsorizzati da un gruppo eso- terico di Buenos Aires (Argentina) contattato tramite un miste- rioso personaggio incontrato a La Paz (Bolivia), viaggi che gli consentirono di apprendere tecniche e tradizioni iniziatiche (Keen 1973). Fondé nella citta di Arica (Cile) Istituto de Gnoseo- logia, presso il quale impartiva i propri insegnamenti. Qui fu raggiunto da Naranjo, che vi condusse un gruppetto di “discepo- li” statunitensi. Ichazo nel 1971 si trasferi a New York, ove ora si trova la sede dell’Arica Istitute, centro di un movimento di carat- tere magico, vera e propria scuola di tipo esoterico-iniziatico (Lil- ly-Hart 1975). Fu Ichazo a stabilire i caratteri salienti dell’at- tuale teoria dell’enneagramma (che egli perd chiama - bonta sua - “enneagono”), a partire dall’individuazione dei nove tipi di per- sonalita umana e delle dinamiche evolutive o degenerative del soggetto. Successivamente Naranjo, di formazione medico-psi- chiatrica, tentd lintegrazione tra le intuizioni di Ichazo e le ac- quisizioni della psicanalisi freudiana con la volonta di riformula- re con maggiore pertinenza psicologica il sistema (Naranjo 1990). Poiché sia Ichazo che Naranjo conoscevano le opere di Gurdjieff, @ lecito pensare che almeno l’idea di base e la figura geometrica siano state derivate dalle scuole che a lui rimontano. Ichazo (cf. 1972) rifiutd ben presto di riconoscere i debiti specu- lativi nei confronti del caucasico, giungendo ad affermare: «Vor- rei dire molto chiaramente che non c’é una una ‘idea’ di qualsia- si importanza nell’intera opera del signor Gurdjieff» (Ichazo 1991 p. 90). Negata dal boliviano @ pure la possibilita che l’en- neagramma gli sia stato trasmesso durante uno dei suoi viaggi 102 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito in Oriente: «Non ho ricevuto la teoria Arica da qualche oscura setta sufi o da chiunque altro. La teoria e il metodo Arica sono di- rettamente e completamente proposti e presentati esclusiva- mente da me. Io sono l'unica fonte della teoria e del metodo Ari- ca» (ibid. p. 116; cf. anche 1982). Viceversa, il suo compagno di un tempo Naranjo non ha timore di citare con una certa frequen- za Gurdjieff. I] cileno svolse un ruolo essenziale nella diffusione dell’enneagramma perché, trasferitosi in California presso l’Esa- len Istitute (la culla del New Age), vi insegnd la dottrina ed ebbe tra i suoi uditori la medium Helen Palmer, autrice di un testo di grande successo (1988) ed il gesuita p. Robert Ochs. Quest’ulti- mo diffuse la conoscenza dell’enneagramma dapprima presso i seminari della Compagnia di Gest, quindi ne segui la rielabora- zione presso la Loyola University (I’ateneo gesuita). La volonta era di verificare (eventualmente creare) la compatibilita tra il metodo e la fede cristiana: l’opera di suor Beesing e compagni, pubblicata nel 1984, @ la proposta al pubblico del risultato di questo lavoro di “revisione cristiana” dell’enneagramma. Gli enneagrammi, s’il vous plait! La digressione storica dovrebbe aver posto in luce un dato: non bisogna parlare di enneagramma, quanto piuttosto di en- neagrammi. Accanto ad una formulazione orale antica, ormai in- disponibile se mai @ esistita, si colloca l'insegnamento di Gurdjieff e quindi dei suoi epigoni. La formulazione di tipologia psicologica di Ichazo, che peré ora con il suo “enneagono” si muo- ve in direzione magico-esoterica, grazie a Naranjo raggiunge l’ef- fervescente ambiente californiano della cultura “alternativa”. Seguono diversi tentativi di sviluppare il sistema; essi danno ori- gine a quelle che potrebbero essere chiamate “scuole (0 tradizio- ni) enneagrammatiche”: nuovamente in forma esoterica (Jaxon- 103 Sercio Ferrari & Gianni F. TRAPLETTI Bear 1989); mediante un approccio pragmatico per renderlo strumento di auto-aiuto psicologico (Palmer 1988; Hurley-Dob- son 1992); avvicinandolo alla psicologia di Jung (Keyes omnia); Yenneagramma cristiano, nelle sue versioni americana (Beesing et alii 1984) e tedesca (Rohr-Ebert 1989). Ef utile precisare che non siamo di fronte a spiegazioni diversificate nelle formule ma coincidenti nel significato. Si tratta di vere e proprie interpreta- zioni distinte, che se in taluni punti concordano, in altri si trova- no contrapposte. Significativa la vicenda di don Richard D. Riso, divulgatore di successo, che sembra abbia lasciato la Compagnia di Gest: perché in disaccordo con la teorizzazione “religiosa” che dell’enneagramma si stava compiendo (cf. Riso 1987). Attual- mente egli opera all’Enneagram Personality Types di New York ed ha elaborato una propria docimologia diagnostica (cf. Riso 1992). Sorge un dubbio: l’enneagramma vien presentato come un si- stema che apre l’accesso alla conoscenza dell’essere umano; di quale enneagramma si sta parlando? quale la qualita di tale co- noscenza, presentata contraddittoriamente? non si rischia di creare confusione invece che fare chiarezza? @ il caso di ricorrere ad uno strumento, per il momento tanto instabile, come guida per la vita di fede? La parola agli specialisti della psiche La caratterizzazione principale dell’enneagramma é di essere una descrizione tipologica della mente umana, cioé di essere una teoria psicologica. Lasciamo a coloro che si occupano a livello professionale del tema, ossia agli psicologi, il compito di verifica- re quanto la descrizione dei tipi e delle dinamiche tipologiche siano pertinenti: realmente l’intera umanita sarebbe suddivisi- bile in sole nove classi? avviene davvero che all’interno di esse i 104 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito processi si verifichino secondo modalita standard? Alcuni specia- listi hanno gia iniziato ad occuparsi del problema utilizzando gli strumenti della disciplina (Becker 1991; Wagner 1993; Naranjo 1995). A nostro parere, perd, gran parte del lavoro resta ancora da svolgere: @ bene che nuovi studiosi siano coinvolti nella elabo- razione critica (finché solo coloro che sono pit o meno aperta- mente sostenitori del metodo si pronunciano sulla sua validita non si pud parlare di conclusioni accolte dalla comunita scientifi- ca); le verifiche empiriche devono essere allargate a campioni maggiormente rappresentativi. Non nascondiamo le nostre per- plessita di fronte ad un simile sistema, che ci pare teso a risolve- re - un poco ingenuamente - il dilemma dell’identita personale fornendo uno schema lineare in cui collocare sé ed incasellare gli altri. Provi il lettore a svolgere i test finalizzati all’individuazio- ne del tipo: non sono granché differenti dai giochini psicologici da rotocalco estivo o femminile, sulla cui fondatezza scientifica ben poco é conveniente scommettere. Lenneagramma é un pas- satempo, un innocuo gioco di societa, sul modello dei role-games? Non abbiamo l’impressione che quanti lo utilizzano lo prendano cosi alla leggera; anzi, se dobbiamo credere alle loro testimo- nianze, esso ricopre un ruolo notevole nell’indirizzare la vita dei singoli nell’ordinarieta quotidiana, nei frangenti di crisi e nei momenti di scelta. Tanto piti deve essere severa, percid, la verifi- ca scientifica: nessuno si sposa in base al fest apparso sul setti- manale («Sei fedele o avventuriero?»), pochi - speriamo - si affi- dano all’oroscopo quotidiano ascoltato alla radio nell’affronatare decisioni importanti; viceversa, l’influenza dell’enneagramma pud essere rimarchevole, e quindi merita d’essere maggiormente ponderata e verificata la teoria. Un’aggravante, se cosi ci é con- cesso chiamarla, é costituita dalla presenza di diverse teorie del- Yenneagramma, di autori non concordi nello stabilire le qualifi- che dei tipi: chi ha ragione? quale ipotesi gode di maggiore atten- dibilita? 105 Sercio Ferrari & G1annt F. TRAPLETTI Ancor pit cautela sara poi da usare nel giudicare l’ennea- gramma come strumento terapeutico, come mappa da seguire per vivere meglio. Liincidenza della teoria sulla vita delle perso- ne pud essere notevole e determinare l’aumento del benessere, se corretta; ma pud essere causa di grandi mali, qualora incespi- chi in errori nel delineare le strutture psichiche e nell’indicare gli interventi atti a ristabilire lequilibrio e a riconquistare l’inte- grita personale. Gli psicoterapeuti che seguono l’enneagramma (non abbiamo notizia di alcuno attivo in Italia) affermano che es- so si dimostra strumento di guarigione efficace: speriamo sia ve- ro, ed attendiamo le controprove. Un settore particolare ci pare quello dell’applicazione dell’en- neagramma alla psichiatria, cioé al trattamento di casi di pato- logia mentale grave. Di nuovo, spetta a coloro che si applicano a livello professionale del trattamento degli stati psicopatologici giudicare se ’enneagramma @ in grado di fornire un apporto qualificante ai fini della guarigione: fino a questo momento, l’ef- ficacia del metodo in questo ambito é proclamata a priori ma non comprovata. «Esaminate ogni cosa, tenete cid che @ buono» (1Ts 5,21) Un dibattito pit ampio, non ristretto alla cerchia degli spe- cialisti (ma aperto ai suoi contributi), ci pare vada incoraggiato sull’enneagramma che si potrebbe chiamare “cristiano”. Alcuni religiosi nordamericani sembrano fare molto affidamento sull’e- laborazione compiuta dalla scuola gesuita e salutano senza ten- tennamenti l’enneagramma come il nuovissimo strumento per Yevangelizzazione, un vero e proprio dono dal cielo per rivitaliz- zare lesperienza di fede. Libri, conferenze, esercizi spirituali en- neagrammatici, persino qualche famiglia religiosa che inserisce il simbolo nell’insegna del proprio istituto, laddove si trovava il 106 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito monogramma di Cristo 0 la corona di stelle sul capo della Vergi- ne. La Loyola University, prestigioso centro cattolico di cultura oltreoceano, lo usa per Vorientamento dei giovani studenti (Cal- lahan 1992). In Germania dal 1989 @ sorto ’Okumenischer Ar- beitskreis Enneagramm (Gruppo di lavoro Ecumenico sull’En- neagramma), che ha tra i suoi pid attivi animatori il francescano (di origini statunitensi) p. Richard Rohr e il luterano Andreas Ebert. Articoli scritti da cristiani appaiono con una certa costan- za sull’Enneagram Educator Newsletter, il periodico di collega- mento pubblicato a Chicago da Ruth Creighton a partire dal 1988. Ma non mancano le voci dissenzienti: Pevangelico tedesco Ulrich Skambracks non perde occasione nei suoi interventi a conferenze, alla radio e sui giornali per accusare Tenneagramma di essere nientemeno che opera del demonio, strumento dell’An- ticristo per demolire la fede della Chiesa. Sulle sue labbra le pa- role di Paolo: «Verra giorno in cui non si sopportera pitt la sana dottrina, ma, per prurito di udire qualcosa, gli uomini si circon- deranno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verita per volgersi alle favole» (2 Tm 4,3-4), La favo- la che fa tacere la verita cristiana sarebbe, secondo Skambracks, Yenneagramma. Con pit pacatezza, ma non minore vigore, il ge- suita americano p. Mitchell Paewa denuncia Tenneagramma co- me infiltrazione gnostico-esoterica tra i fedeli della Chiesa (cf. Pacwa 1992 pp. 95-148). Egli ebbe modo di apprendere l’ennea- gramma da p. Ochs nel 1972, quando ancora Yinsegnamento av- veniva solo oralmente e nel contesto di un rapporto da maestro a discepolo. Si applicd secondo le direttive ricevute, esercitandosi pure nello yoga e facendo “meditazione orientale” secondo le in- dicazioni di Ochs. Successivamente ebbe modo di ricredersi sul- Venneagramma, a seguito di una profonda esperienza di fede vis- suta in un gruppo di preghiera (nel quale, ironia della sorte, era stato introdotto da p. Rohr: ora i due si trovano su fronti oppo- sti). A parere di p. Pacwa, ’enneagramma allontana anziché av- 107 Sprcio Ferrari & Grant F. TRAPLETTI vicinare a Dio, perché le sue radici occulte e la sua stessa natura perseguono il raggiungimento di quella che si potrebbe definire Villuminazione, e non, come nel cristianesimo, la comunione con il Trascendente che si fa incontrare in Gesu Cristo. Il gesuita muove una serie di appunti sull’ortodossia dei libri cristiani sul- Yenneagramma e conclude affermando che esso é incompatibile con la fede cristiana, perché viziato dalla sua matrice New Age. Non é questione da poco conto: l’enneagramma é un’occasione per icristiani della nostra epoca o un pericolo? Dovrebbero susci- tare una certa apprensione le parole di Ichazo, al cui pensiero tutti si rifanno, il quale ha affermato: «Nella mia teoria non c’é posto per Gesu. Lo dissi ai gesuiti che avrebbero dovuto stare at- tenti, perché non c’é nessun Gest da trovare qui» (cit. in Dean- gelis 1995). Precisiamo la questione proponendo una serie di do- mande, che riteniamo esigano risposta. La questione genetica Lenneagramma cristiano é un derivato concettuale da mate- riale precedente di tipo esoterico-iniziatico localizzabile nell’am- pio bacino del New Age. I religiosi nordamericani lo hanno sotto- posto ad un’opera di ricomprensione e riformulazione: ma é suf- ficiente? Ci sembra eccessivamente disinvolto l’atteggiamento di alcuni autori, che ritengono ininfluente la qualita originaria, parlando genericamente di “battesimo” per indicare la trasmuta- zione in realta compatibile col cristianesimo: «(...) molte cono- scenze scientifiche o esperienze religiose non sono “in sé” cristia- ne o meno, ma lo diventano grazie al modo in cui le trattiamo» (Rohr-Ebert 1989 p. 15). Alla radice di tale atteggiamento rite- niamo di poter individuare uno scorretto modo di porsi di fronte al New Age proponendone una lettura deviata, quasi fosse un “assalto pacifico” che dall’Oriente (ecco le insistenze sui sufi) ar- 108 L’enneagramma: alcune domande per un dibattito riva all’Occidente, secolarizzato e religiosamente decadente. E vero che diverse sono le valutazioni in proposito (c’é chi giunge all’incondizionato abbraccio del New Age affermando che é il nuovo volto del cristianesimo: cf. Schiwy 1987), ma non si do- vrebbe abbandonare troppo avventatamente la cautela critica nell’accostarsi alla religiosita acquariana (Introvigne 1993 e 1994; Maccari 1994). Il New Age é un paradigma occidentale, an- che se alla ricerca delle vie orientali; in esso rientrano esperien- ze che sono religiose solo in senso ampio e non secondo il model- lo cristiano della relazione uomo-Dio, che pone come fine la co- munione, ma muove dalla consapevolezza della separazione e di- stanza tra i due; l'ideologia del New Age propone il superamento positivo del cristianesimo: su queste basi non é indice almeno di presunzione pericolosa pensare di poter usare indiscriminata- mente apporti alieni e includerli nel cristianesimo? Psicologia o spiritualita? Lenneagramma soffre di uno statuto epistemologico debole, non sufficientemente chiaro su cio che esso vuol essere: metodo psicoterapeutico o strumento di perfezionamento religioso? E la descrizione nel linguaggio della psicologia delle dinamiche della fede o una teoria psicologica tanto ampia da inglobare in sé l’e- sperienza religiosa? L’aspirazione - per quanto apprezzabile - ad un sapere “integrato”, in cui collimino scienze umane e scienze teologiche, @ e resta un desiderio: discernere i due aspetti @ ne- cessario per comprendere rettamente il metodo e quindi appli- carlo convenientemente. Se é lecito che la teologia ricorra al lin- guaggio della psicologia per dire il proprio messaggio in forma comprensibile agli uomini del nostro tempo, non é invece corret- to che l’esperienza religiosa sia ridotta a sola esperienza psichi- ca: «La teologia rischia di perdere la propria liberta solo nel mo- 109 Sercio FERRARI E GIANNI F. TRAPLETTI mento in cui si fa dettare da un’altra disciplina scientifica le leg- gi del proprio pensare e parlare. Pud allora succedere che i con- cetti e le categorie presi in prestito si trasformino da servitori in padroni, che schiaccino la fede cristiana privandola della sua so- stanza — un linguaggio, dunque, non piu disponibile, ma dispoti- co» (Zahrnt 1989 p. 117). Un certo riduzionismo psicologico - il voler spiegare l’intera religione come fenomeno mentale - @ se- gno distintivo delle forme tipiche del New Age; ma se ne pud tro- vare traccia anche in alcuni testi sull’enneagramma. I] rapporto tra benessere mentale della persona e salvezza religiosa ricevu- ta non é facilmente definibile (cf. Aletti 1994; Fizzotti 1994; Pa- vesi 1994), tuttavia il piano umano (vissuto mentale) e quello so- vrumano (relazione salvifica per Grazia) non sono semplicemen- te sovrapponibili, tantomeno interscambiabili. I] rischio, ricono- sciuto anche da coloro che praticano o hanno praticato l’ennea- gramma (Meine 1991, Pacwa 1992), @ quello che si perda la spe- cificita relazionale del cristianesimo a favore di un generico “viaggio verso il Sé” o di una ancor pit vaga “vita nell’Essenza”. Lenneagramma é l’apripista verso un concetto gnostico di reli- gione, verso un culto del Sé (cf. Vitz 1977), verso la dissoluzione della Trascendenza a favore dell’immanenza panteista new age? Il cuore del cristianesmo é il Dio rivelatosi in Gest Cristo: @ que- stione di sostanza, non di forma; la mistica é accogliere la rela- zione con questo Dio che si dona, non altro (Goffi 1994). Parole, parole... n’est pas? La natura ibrida dell’enneagramma, in bilico tra psicologia e teologia, si mostra compiutamente nell’uso della terminologia da parte degli autori: leggendo i loro testi sembra quasi che alcuni di essi considerino sinonimi guarigione e salvezza, integrazione (psichica) e redenzione, dinamiche terapeutiche ed esperienza 110 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito religiosa, meccanismi di difesa inconsci e colpa morale, conpul- sione e peccato. Parte della responsabilita di questa approssima- zione lessicale pud essere attribuita a Ichazo, che inizid a defini- re i nove tipi dell’enneagramma usando l’elenco tradizionale dei sette vizi capitali con l’aggiunta della paura e dell’insincerita. I religiosi statunitensi ritennero fosse il caso di proseguire su que- sta strada che frammischia parole della psicologia e parole della teologia, ma il risultato - prevedibile, del resto - sono formulazio- ni ambigue e imprecise, teologicamente incongrue e psicologica- mente insignificanti. Non é il caso di fissare un vocabolario con- diviso dai cultori dell’enneagramma, con una definita valenza tecnica? Una teologia dell’enneagramma? Si possono contare alcuni tentativi di riformulare sulla base dell’enneagramma le verita del cristianesimo. I risultati, perd, per il momento ci paiono assai modesti. Il gesuita Hannan (1992) propone la contemplazione delle forme dell’amore di Dio attra- verso ’enneagramma, ma ben poco innovativo risulta il suo te- sto, che si limita a riorganizzare sullo schema del simbolo rifles- sioni che il sacerdote, probabilmente, anche in precedenza offri- va durante le predicazioni. Pit interessanti gli esercizi di esegesi biblica attraverso Pen- neagramma, che muovono perd da un fraintendimento di base: interpretano i personaggi della Bibbia - Gest. compreso - attra- verso un realismo psicologico che ignora completamente il carat- tere proprio dei testi biblici, cio8 di essere innanzi tutto testimo- nianze di fede e non racconti biografici attenti alla dimensione psicologica dei protagonisti. Pud darsi che la tendenza a “psicolo- gizzare” in eccesso il libro sacro sia una reazione al metodo er- meneutico storico-critico, il quale @ stato talvolta applicato con 111 Sercio Ferrari £ GIANNI F, TRAPLETTI modalita rigidissime, tanto da trasformare la lettura della Paro- la di Dio in una specie di archeologia religiosa del Vicino Orien- te. Un eccesso, perd, non giustifica il proprio contrario. A nostro parere, infine, in alcuni casi le riflessioni teologiche alla luce dell’enneagramma suonano come applicazioni meccani- cistiche, come il frutto della volonta di far concordare con il mo- dello enneagrammatico cid che, di per sé, non vi avrebbe asso- nanza alcuna (cf. Zuercher 1992). Verso la Babele degli enneagrammi? Non ci é dato prevedere con certezza quale sara il futuro del- Yenneagramma. II carattere dinamico del metodo, il quale ha mostrato di essere intellettualmente rimanipolabile senza ecces- siva difficolta, suggerisce che la mutabilita possa essere una del- le sue caratteristiche. Di fatto, cid provoca una ridda di voci sul- Yenneagramma, ognuna delle quali dice qualcosa di diverso dal- le altre. Avremo un accordarsi dei pareri su una linea sostanzial- mente unitaria o il sorgere di una Babele degli enneagrammi, ove ogni comunicazione sara impossibile? Vedremo. Indichiamo come indizio, ben poco promettente, che il livello di talune opere recentissime sull’enneagramma sembra scadere. Il filone della psicologia popolare presenta l’enneagramma come nient’altro che un modo per trovare l’amore e fare soldi (Palmer 1995). Liesoterismo divulgativo - quello i cui testi si trovano an- che sugli scaffali dell’ipermercato - lo pone nell’allegra compagnia dei cristalli magici e degli ufo, del pendolino e dei tarocchi, tra la cabala e i viaggi fuori dal corpo (Omaggio 1995 p. 196). Sembra che il processo di trasformazione, invece che muoversi verso ’au- spicata autenticazione dell’enneagramma , attraverso la prolifi- cazione delle interpretazioni finisca col diluire cid che di significa- tivo potrebbe sopravvivere all’interno del metodo simbolico. 112 Lenneagramma: alcune domande per un dibattito Referenze bibliografiche Arr Mario (a cura di), Religione o psicoterapia? Nuovi fe- nomeni e movimenti religiosi alla luce della psicologia, Roma: LAS, 1994. 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