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Nuove questioni della lingua italiano nell’Unione Europea e nel mondo globalizzato Scritto e Parlato Negli ultimi decenni si sono rafforzate e diversificate le varieta diamesiche, tra i due poli dello scritto e del parlato. Di particolare rilievo le varieta di italiano trasmesso (radio, cinema, televisione) e le nuove varieta di scrittura attraverso i media elettronici (SMS, chat, e-mail, mailing list), specie dei giovani. Il linguaggio giovanile, che é varieta soprattutto parlatca ratterizzata da un registro marcatamente informale, utilizzando le nuove modalita di scrittura vi travasa massicciamente elementi tipici dell’oralita. Si crea cosi un “iperparlato-scritto” caratterizzato da fenomeni grafici e iconici, zeppo di abbreviazioni, tachigrafie, onomatopee e prelievi dai fumetti. Scritto e Parlato Nell’ultimo decenni manifestata 'esigenza, a livello teorico e pratico, di un “ritorno alla scrittura”: il problema é anzitutto di chiarezza comunicativa, ¢ interessa le istituzioni, il inguaggio burocratico e amministrativo. Hanno aperto la strada in questa direzione il Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche (Cassese, 1993) e il Manuale di stile (Fiorino, 1997), fino all'incontro tra ricerca scientifica e appli in Dante, il gendarme e la bolletta (De Mauro e Vedovelli, 1999) joni pratiche A livello di educazione linguistica, il problema coinvolge tutto il curricolo scolastico, e ha trovato neg! Itimi anni terreno di studio e di sperimentazione anche nell'insegnamento della scrittura professionale agli studenti universitari. L’Accademia della Crusca Anche la prestigiosa Accademia della Crusca, custode della norma linguistica attraverso i] suo Vocabolario (arrivato alla quinta edizione, l’ultima, uscita dal 1863 al 1923, interrotta all’X! volume alla voce ozono), ha assunto un ruolo profondamente rinnovato, sotto la presidenza di Giovanni Nencioni, di Francesco Sabatini, di Nicoletta Maraschio e, dal 2014, di Claudio Marazzini. L’Accademia della Crusca Oltre a riviste specialistiche (gli Scud di filologia italiana, gli Studi di grammatica italiana, gli Studi di lessicografia italiana), "Accademia publica infatti da alcuni anni una rivista, La Crusca per voi rivolta «alle scuole e agli amatori della lingua», attraverso la quale vuole essere un osservatorio e un punto di riferimento per i fenomeni evolutivi dellitaliano. Inoltre ha aperto un portale (www.accademiadellacrusca.it), articolato in varie sezioni, con la finalita di sollecitare la riflessione e il dibattito sull’evoluzione degli usi. ACCADEMIA DELLA CRUSCA i aeaaoeee L’Accademia della Crusca UAccademia é intervenuta, con I’allora presidente Francesco Sabatini, a sostegno di un plurilinguismo effettivo sulla questione delle “lingue di lavoro” negli organismi dell’Unione Europea, dove di fatto l’italiano & in posizione svantaggiata rispetto all’inglese, al francese e al tedesco, che «sono stati promossia lingue di primo livellon. Ha segnalato anche dei punticritici nella traduzione multilingue della legislazione europea: «non solo la legislazione europea deve essere pubblicata legli stati membri prima di avere forza di legge, ma in tutte le lingue ufficial ogni versione linguistica diventa vincolante di per sé, indipendentemente dal suo rapporto con |'originalen. Nel 2007 |’accademia ha fatto nascere il Progetto Firenze, Piazza delle Lingue Europa, con il quale Firenze si propone, in virtu della sua storia linguistica, come piazza ideale per il dibattito sul futuro linguistico del continente europeo. L’apporto del francese Abbiamo visto che in passato nel la nostra storia linguistica I'apporto maggiore di elementi stranieri @ venuto dalla Francia e dal mondo iberico. Il francese, almeno fino alla seconda guerra mondiale, continua a essere la lingua straniera piu conosciuta e usata dalle persone colte e la principale fonte dei prestiti (dall’economia al commercio, alla politica, alla letteratura, ai vari ambiti della vita pratica - come la gastronomia -, alla scienza, alle nuove tecnologie, allo sport). Anche prima dell’inizio delle campagne del regime contro i forestierismi sono frequenti gli interventi nel 1912 sul giornale del Touring Club italiano a proposito del linguaggio tampo puristico, come la Cacia alle parole promossa dell’automobilismo: «Per diversi rami dello sport si usa la parola panne in corsivo, a far ben comprendere che & vocabolo straniero di cui si servono in mancanza di meglio. Ora, invece, panna é parola italianissiman. L’apporto del francese Per iprimi decenni de! Novecento il pit ricco osservatorio del lessico e del costume é certamente il Dizionario moderno di Alfredo Panzini, con le sue otto edizioni, dal 1905 2l1942, dove si pud cogliere l'andamento del francesismo, sempre maggioritario anche se eroso dall’incipiente ingresso di anglicismi. | giornali e i romanzi degli anni venti-trenta (anche quelli dello stesso Panzini) riflettono il perdurare del prestigio del francese, legato all’ evocazione degli ambienti della jeunesse doré, dei boulevards, dei gigolos. PiU tardi anche francesismi gergali della malavita parigina si diffondono grazie al cinema, che fa circolare termini come sputare (i soldi) (fr. crache), pizzicare ‘arrestare' (fr. pincer), pollastra (fr. poule) . La repressione linguistica fascista La campagna di autarchia linguistica del regime fascista trova e quotidiani. espressione dal 1926 su pe: La peculiarita della battaglia di questi primi anni consiste nella continua richiesta di un intervento diretto dello Stato per reprimere il pullulare di stranierismi che insidiano non solo il concetto di lingua nazionale, ma I’idea stessa di nazione. Cosi, ad esempio, si depreca I’uso del verbo cappottare, considerato inutile francesismo da capote e si propone addirittura che I'inventore del cappottamento sia condotto dinanzi a un tribunale speciale che giudichi i reati contro la nazione. La repressione linguistica fascista La campagna di repressione linguistica raggiunge il culmine con |’intervento della Reale Accademia di Italia (istituzione culturale fondata da Mussolini con il compito di promuovere e coordinare in direzione nazionalista il movimento intellettuale italiano} che nel 1940 promulgo il divieto di impiegare parole straniere e pubblicd gli elenchi di sostituzioni: furono sottoposti a epurazione i settori maggiormente influenzati dal francese (il turismo, la moda, lo sport). In qualche caso la sostituzione attecchi nell’uso, come parabrise ‘parabrezza’, choffeur ‘autista’, régisseur ‘regista’ (queste ultime due sostituzioni proposte dal linguista Bruno Migliorini), amateur ‘dilettante’, in altri non. ebbe sucesso (chac ‘squasso’, parquet ‘tassellato’). Il calo dei francesismi Nel secondo dopoguerra lafflusso di francesismi uisce drasticamente, per il nuovo assetto storico-politico e la sostituzione del modello francese, che per pitt di otto secoli della nostra storia linguistica aveva avuto un prestigio indiscusso, con il modello angloamericano, portatore di nuovi valori economici e sociali: per le generazioni nate nel dopoguerra il francese non é pill la lingua straniera pit! conosciuta e insegnata. Il calo di prestigio dei francesismi é attestato anche dalla concorrenza che subisce da parte di prestiti angloamericani: nécessaire tende a essere awertito come fuori moda e soppiantato dall’inglese beauty case, come maquillage da make up, affiche da poster. Il calo dei francesismi Negli ultimi decenni, tuttavia, molte importanti voci del lessico politico ed economico sono ricalcate sul francese: gruppuscolo e gruppuscolare, terziario ‘settore che produce servizi’ e terziarizzazione, pluralismo, pluralista, strategia bipolare, bipolarismo, terzo mondo, e altre locuzioni internazionali come crescita zero, qualita della vita, nate nell’ambito politico ed economico europeo Inoltre il francese ha mantenuto il suo ruolo tradizionale di mediazione linguistica e culturale: sia dall’inglese (ad esempio I'uso di approccio ‘modo di considerare un problema, un argomento’ che prima i francesi hanno accolto dall'inglese approach), sia da altre lingue (ad esempio autogestione, che & calco dal russo) L’apporto dello spagnolo Uinflusso dello spagnolo é stato piuttosto marginale gia a partire dal secondo Seicento: del Settecento sono rimaste stabilmente in italiano solo una trentina di voci (tra cui cioccolato, eldorado, embargo, sigaro, puntiglioso), dell’Ottocento una novantina appartenenti a vari campi semantici (come caramella, cioccolatino, corrida, matador, torero, bolero, gitano, pampa, gaucho, imbarcadero). L’apporto dello spagnolo Uapporto iberico e soprattutto iberoamericano si rafforza nuovamente in vari settori nel Novecento, con I'intensificarsi dei rapporti politici, economici e culturali: + termini politici come caudillo, falange, falangista e derivati, franchismo, castrismo, desaparecido, golpe, golpismo, peronismo + parole legate alla vita sociale come macho e derivati, movida, aficionado + termini alla danza tra cui tango, cha cha cha, rumba, samba, merengue, salsa, bachata + termini sportivi goleador, mundial, ola, rodeo + nomi di cibi, come paella, tapas, tortilla e bevande come sangria, cuba libre, tequila Numerosi anche i termini che riguardano il mondo della droga, diffusi attraverso i media, soprattutto i prefissati con narco- e coca- (narcotraffico, narcomercato, cocadollari). L’apporto inglese e americano Linflusso massi anni settanta del Novecento. io dell’inglese & un fenomeno recente e si pud datare dagli Nel corso dell’Ottocento un manipolo di anglicismi era gia cominciato a entrare nell’ambito della lingua degli usi comuni attraverso generi popolari di lettura come il romanzo storico e la stampa periodica. Da questi, voci che sono attecchite nell’ yacht. iano sono agitare, fashion, festival, meeting, radicale, tunnel, Negli anni trenta del Novecento, prima dell’ acuirsi della campagna di autarchia linguistica del regime, appaiono ormai stabilizzate alcune centinaia di anglicismi, attinenti soprattutto agli sport e alla vita sociale e mondana (tra / pit ricorrenti jazz, tennis, cocktail, flirt, dancing, hall e film, ancora usato prevalentemente al femminile: la film). L’apporto inglese e americano Contro di essi agira, con scarso successo, Fintervento governativo, proponendo sostituzioni come ‘lavanda dei capelli’ per shampoo, ‘mossiere’ per starter. Polemiche accese, a cui parteciparono tra altro letterati e linguisti dalle colonne di giornalie riviste, riguardarono la parola bar, le cui sostituzioni dovevano essere bettolino, quisibeve, taberna, potoria, barro, bara, mescita e altri. Con la fine della seconda guerra mondiale e Vimporsi del modello americano inizia un piu consistente apporto linguistico, anche se un primo censimento relativo agli anni sessanta registrava poco pid di 700 anglicismi di uso frequente enon settoriale (come baby, bikini, cow-boy, detective, hobby, hostess, juke-box, manager). V’influenza dell’americano Negli ultimi 40 anni é cambiato il peso dell’angloamericano, in concomitanza con il suo prestigio globalizzato c con la sua prevalenza come lingua di studio. Uanglici impatto sulle strutture della nostra lingua, che sarebbe affetta, secondo alcuni linguisti come Castellani, da un vero e proprio Morbus anglicus (presenza di finali in consonante, di foni estranei al nostro sistema ecc.). mo recente desta preoccupazioni anche per ll fenomeno é abbastanza appariscente, ma ancora non sembra giustificare gli allarmismi che si sono concretati dagli anni novanta del secolo scorso per «arginare il pericolo di un’assimilazione sconsiderata e inerziale dell'inglese». V’influenza dell’americano Uinfiltrazione dell'inglese riguarda soprattutto le variera diafasiche (in particolare le lingue speciali, come quelle dell’ economia, dell’informatica, dello sport, della medicina) pid che la lingua d’uso. Il rischio pero, come @ accaduto e accade in malti casi, é che dall’ambito specialistico gli anglicismi slittino nell’uso comune grazie alla potenza divulgativa e alla funzione di cassa di risonanza svolta dai mass media. Un esempio realistico di un messaggio (in ambito giovanile e contesto informale) con massiccia ingerenza anglofona potrebbe essere il seguente: Questo weekend ho un meeting importante e non riesco ad alutartinello shopping. Comunque ho fatto qualche selfie con fo smartphone cost puoi copiarni i! look (un po" casual) ¢ la t-shirt (che per me @ molto cool). Non riesco a girartiné il sito web né la mail del negozio, perché ce li avevo su un file, ‘ma il mouse del mio computer @ out e senza quello | software per apririo non sono molto eosy da utilizzare. Bye Bye! V’influenza dell’americano Per via del mercato globale e della cultura globalizzata, i media ei giornali tendono a dare un’immagine enfatizzata, non oggettiva, della presenza effettiva delle voci di provenienza angloamericana Gli anglicismi integrali (cioé non adattati al sistema fonomorfologico dell'italiano, come accadeva pili frequentemente in passato: il tipo bistecca, da beefsteak) sono oggi meno del 2% dell'intero lessico italiano documentato nei principali dizionari dell’ uso, anche se ¢’é un incremento significativo dagli anni novanta in poi. A partire da questa data cresce anche notevolmente la formazione di parole “miste”, clo di derivati e composti con formanti inglesi, come chattare, linkare, web-sondaggio, spazio-nursery, baby bandito V’influenza dell’americano La frequenza degli anglicismi nella lingua della comunicazione quotidiana risulta ancora modesta: nel Lessico di frequenza dell’italiano parlato a cura di Tullio De Mauro (1993), la parola pitt comune (okay) é posizionata solo al 417° posto nella lista delle parole pit frequentemente usate nel parlata dagli italiani; nel Grande dizionario italiano dell’uso (GRADIT, 1999) solo una trentina di prestiti inglesi appartengono al vocabolario di base, mentre poco pit di 3.000 appartengono ai lessici specialistici. Italiano dell’economia Uno dei settori pit esposti al fenomeno, ad esempio, é il linguaggio economico-finanziario: i] comportamento dell’italiano di fronte a tecnicismi borsistici di importazione anglomericana sia decisamente piii passivo rispetto al francese e allo spagnolo, e accolga in misura molto piu rilevante solo l’anglicismo, dove francese e spagnolo usano solo il termine indigeno (ad esempio cost of carry, commodity futures contro i francesi cout de portage, operations a livrer, e gli spagnoli coste de mantenimiento, operaciones de mercancias a plazo). Italiano dell’informatica italiano informatico e di Internet comprende tre diversi livelli di anglicismi. Lessico comune o di bas jonostante V'alta percentuale di anglicismi integrali, non adattati (43%), si nota anche un importante orientamento della lingua italiana a un‘interazione con i forestierismi, soprattutto per la produttivitd di molte basi inglesi che hanno dato suffissati italiani (bypassore, scannerizzare, chattata ecc.), ¢ molti calchi che hanno sostituito — gli anglicismi entrati in precedenza in - italiano: cartella per directory, finestra per window, formato per format; Italiano dell’informatica 2. Linguaggio elettronico e delle chat: il lessico specialistico informatico si arricchisce continuamente di nuovi anglicismi, che restano perd nella maggior patte circoscritti al settore. Gli anglicismi del gergo elettronico e delle chat, tra cui molti derivati (scannerizzare, download, formattare, resettare, zippare, attachment, nickname), risultano avere un’alta diffusione tra i jovani (un campione di studenti universitari). Ma il dato pit significativo e che molti degli anglicismi di Internet e dell’informatica hanno subito metaforizzazioni e slittamenti semantici vari, specie nel linguaggio giovanile: zipparsi’stringersi’, un bit’un attimo’, hardware ‘aspetto fisico’; Italiano dell’informatica 3. Linguaggio tecnico e hacker: |'abbondanza di sigle (DSN, Domain Name Server; CT, Iniformation Communication Technology), acronimi (BIOS, Basic Input Output System; DOS, Disc Operating System; IRC, Internet Relay Chat, che ha prodotto vari derivati e composti: ircare, ircatori, irc-amici), parole macedonia (emoticon, luser da loser user utente perdente’), abbreviazioni (chan per channel 'canale di chat’, op per operator ’operatore di sistema’, nick per nickname "pseudonimo’) caratterizza i nuovi anglicismi e sta influenzando lo stile di scrittura sul Web in italiano. Anglicismi ibridi e pseudoanglicismi Altri aspetti che caratterizzano I’anglicismo in italiano sono il frequente uso di ibridi (sintagmi formati da un elemento italiano e uno inglese, come alga killer, baby pensionato, box auto, caldo record, industria leader, presidente manager) e Vaccorciamento dei compost inglesi (night per night-club, soap per soap-opera). Recentemente si sono formati anche gli pseudoanglicismi: si tratta di parole che in inglese non esistono o, se esistono, non vengono usate con quel significato: tra le pili diffuse ricordiamo antidoping (anti-dope test), autogrill (motorway snack bar) , autostop (hitch- hiking), box (garage), footing (jogging), mister (coach, trainer),pressing (forcing), recordman (recorder holder), slip (pants), slow food (modellato su fast food), smoking (tuxedo, evening suit), tight (morning jacket), toast (sandwich) Vitaliano all’estero La fortuna all'estero della lingua italiana @ sempre stata collegata, dal Rinascimento in poi, soprattutto alla forza espansiva della sua tradizione culturale, letteraria, artistica, musicale. | prestiti italiani nel lessico di altre lingue (italianismi) sono stati molto consistent in questi settori (@ noto che soprattutto nel Settecento sono italiani i termini della musica e dell’ opera). Oggi italiano & ancora dotato di una grande forza di attrazione, e il suo studio & in espansione in tutti i paesi, anzi risulta al quarto © quinto posto in molte dagli USA ai paesi dell’ America Latina, al Regno Unito, dal Giappone ai nazioni: pae Tullio De Mauro, «lo studio dell’italiano come L2 contende ormai le prime jella fascia mediterranea e a quelli dell’Europa dell’ Est. Came sintetizza posizioni allo studio di lingue come il francese, lo spagnolo e il tedesco, e supera lo studio come 12 di altre grandi lingue pure diffuse, dal giapponese al russo, al'arabo o al portoghesen. Fattori di attrattiva dell’italiano Dalla prima indagine condotta vent’ anni fa dall’Istituto dell’Enciclope emergeva ancora il ruolo di grande lingua di cultura delt'italiano. La pitt recente indagine Italiano 2000 sul italiano all’estero, promossa dal ministero degli Affari esteri (MAE) sotto la direzione scientifica di Tullio De Mauro, ha fatto emergere, accanto a quelli culturali tradizionali, altri fattori di attrattivita della lingua italiana, in particolare il sistema produttivo italiano, che ha rapporti economici e culturali con I'estero soprattutto in relazione ai settori della moda e del design, del cinema, della canzone e dell’ enogastronomia, che fungono da polo di attrazione. Sono analoghi anche i risultati delt'indagine condotta dalla Societa Dante Alighieri in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), diffusi nel 2003 nel rapporto Vivere italiano. I! futuro della Lingua. Fattori di attrattiva dell’italiano Anche dalla ricerca GFK EURISKO (Societa Dante Alighieri, 2006) sulla rete delle istituzioni scolastiche italiane all’estero (126 sedi) emerge che i settori di maggiore interesse sono la gastronomia, a moda, la musica, il design. U'immagine dell'italia che i mezzi di comunicazione di massa hanno diffuso @ infatti quella di un paese non solo ricco di attrattive naturali o artistiche, ma nel quale si @ affermato e generalizzato uno stile di vita particolarmente attraente {il cosiddetto “vivere all’italiana”). MADE IN ITALY Fattori di attrattiva dell’italiano Scrivono Bertini Malgarini e Vignu 2007): Uno degli elementi fondamemali di questo stile di vita é senz’altro fa cucina italiana che, con la sua varietd e ricchezza di proposte, ha ormai conquistato una posizione di primissimo piano in tutto il mondo: non a caso pizza ma anche cappuccino sono italianismi gastronomici diffusi ovungue [...]. Nel 2007 la piu antica e prestigiosa rivista di cucina in Italia, La cucina italiana, ha pubblicato, accanto alla versione americana della rivista, un magazine intitolato italian Cooking and Living. Fattori di attrattiva dell’italiano Vintero mado di vivere italiano riesce a imporsi, praponendo immagine di una societa moderna e articolata che perd @ riuscita a salvaguardare le sue tradizioni e le sue specificita. Questa diffusione dell'italiano fuori dai confini nazionali va anche collegata alla rivoluzione linguistica del Novecento, che ha visto l'affermazione dell’italofonia di massa. Anche il sociolinguista Hermann Haller (2005) scrive: Chi osserva il destino dellitaliano all'estero, e in particolare ne! mondo urbano degli Stati Uniti nel corso degli anni recenti, non pud non essere colpito dalla sua forte visibilita, soprattutto nel mondo degli affari e della cultura, evidenziata dalle insegne in italiano che riguardano la gastronomia, il cinema, il design, la moda e Varte. Promozione dell’italiano La promozione e la diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero rientrano nei compiti istituzionali del ministero degli Affari esteri (MAE), delle universita per stranieri e di altri enti, come e la Societa Dante Alighieri e "Unione Latina. Negli ultimi anni sono diventati sempre piu numerosi isiti che, sia tituzionalmente, sia per iniziativa di enti privati e studiosi, promuovono e diffondono la conoscenza e ’uso della lingua italiana attraverso la rete. Sempre Benini Malgarini e Vignuzzi (2007): Sitratta di uno strumento (...] dalle potenzialita, come ciascuno di noi oggi pud faciimente comprendere, enormi e ancora largamente inesplorate. Poiché & proprio nel poter avvicinare chi 6 fisicamente lontano che le nuove tecnologie dell‘informazione e della comunicazione esprimono fa loro pi grande utilita, anche Ia diffusione e lo conoscenza dello lingua e della cultura italiana fuori dai confini nazionali potranno attraverso la rete estendersi e rafforzarsi.

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