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7 La cultura del rapporto scuola-territorio 1 Definizione di territorio Parlare di scuola, cultura e territorio significa affrontare i nodi politici, culturali e organizzativi, oggetto dei prowvedimenti legislativi, assunti non solo sul versante scola- stico ma anche su quello amministrativo eistituzionale per una migliore organizzazione dei servizi del Paese e per un nuovo patto con i cittadini. Infatti nel nostro Paese @ in atto da tempo un processo di snellimento dell’amministrazione, di decentramento di ruoli e compiti, di riforma di ministeri ed enti pubblici, di sviluppo di azioni di controllo evalutazione della qualita dei servizi. Anche il sistema scolastico italiano sta mutando radicalmente in questa direzione. Lintenso impegno politico della fine degli anni Novanta e gli inizi del nuovo millennio ha riguardato la definizione di un quadro generale di innovazioni finalizzate a far fronte auna serie di esigenze, ossia: — fornire alle scuole strumenti e modelli di gestione della propria autonomia; — ridefinire forme e strumenti del governo complessivo del sistema formativo; — costruire partecipazione e consenso al processo di trasformazione nelle scuole e in soggetti che con le scuole interagiscono. Ilsistema non é pid caratterizzato da un centro che opera scelte di indirizz0e indica criteri di gestione dei processi educativi,ma éun sistema che siva articolando piuttosto in una rete di soggetti: il Ministero e i suoi organi periferici, le scuole, il sistema delle autonomie locali, un insieme di soggetti pubblicie privati, in un’unica parola ilterritorio. \l termine territorio, in senso specifico indica una porzione spaziale, di carattere geografico, interna ad uno Stato. Eppure il concetto hain sé significati ben ei ene Ilterritorio esprime unita decisionali di tipo amministrativo e giurisdiziona a come proprie. Dentro alla territorialita si rinvengono Enti di riferimento (nell’or : cist reel ione di una volonta politica locale deter- comune, provincia, regione) che sono espression: minata democraticamente. ; sstisiatliea ce Ilterritorio @ concepito come «laboratorio» potenziale, come Se eT areeet oa lecostituita fuss di domande ersposte chesiintreciano atinermorl oss ilterrtorio&it«contesto» in cui si validano ipotes) ast Prova» dove ogni progetto cerca forme di comPet ss cittadininellestrutture \Iterritorio é anche il luogo della partecipazione: due i a artiti politici, nei gruppi di interesse. di aggregazione, nel volontariato, nei partiti politic rape tee scone i i rme Z IIterritorio é il uogo dove si concretizzano le 7 me di comer otma ala MUDve la specificita del tessuto culturale; ¢ il luogo della composizione sociale. eH Sidice che ilnostrotemposiailtemPr Piattaforma diuna realta economica pol! la . Mentre siva costruendo | mpo della cultura globale. real ‘a transnazionale, 'impulso '6 @ Parte! Legisiazione scolastica » Sezione | eil guardare alla microregione o al cerchio ristretto del territorio comunal apparire un controsenso. In realta oggi assistiamo all’ibridazione tra cu ey che attiene a specificita definite, e cultura globale, che mira, invece, alla sta , zione, prima del modo di intendere, poi del linguaggio e, infine, delvoperare : culture c’é un rapporto che é un continuo adattament ae c attamento e una perenne contamiss Trale due culture si colloca la scuola, cheé mediatric S a SCUC » Promotrice del nuovo ety di cio che ci identifica, produttrice di «curricula» che devono essere adattat) alla reat territoriale e, contempora ineamente, devono essere globalizzati. : Un progetto scuola/territorio delinea nuovi modi di essere: — allinterno della scuola, sia sul versante della ricerca e della proposta formativa, sig su quello organizzativo; — sul piano dei rapporti scuola ed enti locali per coniugare le esigenze di dimensiona- mento e razionalizzazione con quelle della qualita del servizio e garanzia dei presidi culturali sul territorio; — sul versante dei servizi scolastici per il contenimento delle dispersioni scolastiche, per il raggiungimento di repertori culturali e formativi adeguati a ciascun studente, Per potenziare l’efficacia delle comunita localineiconfrontidel disagio, delle vecchie € nuove marginalita, delle nuove fragilita. Per lungo tempo, in Italia, almeno dall’Unita risorgimentale del 1861, il paradigma politico culturale fondamentale é stato quello della coincidenza Nazione-Stato-Patria. Eevidente che il territorio ha avuto un’esistenza affievolita entro il perimetro nazionale. \l potere decisionale, fondamentalmente centralizzato, ha creato un apparato buro- cratico statuale imperniato sui valori di Serarchia e fedelta. Nel territorio operavanoi rappresentanti del potere centrale e cioé Prefetti e Proweditori, Le periferie avevano il compito di adeguare le proprie azioni applicando criteri di legittimita. In questa lunga fase storica nasce e si sviluppa la scuola publica, principalmente statale Essa conti? buisce, seppure in forme spesso elitarie, a combattere la piaga dell’analfabetismo é/ Particolarismi locali derivanti da una tradizione di divisione geopolitica, 2 Regionalismo Con\’espressione «regionalismo» si intende quel processo politico Parziale, avviato negli anni Setanta, in cui si sono costituite in Italia le Regioni, applicando la Costituzio- ne dopo oltre venti anni dalla sua promulgazione. Fu messo in atto al di articolazione della territori integro. cons Wotan (applicazione dellarticolo 117 della Costituzione (testo previgente) sono stati assegnati poteri decisionali ad aree geopolitiche ena (20 regioni), seppure sottoposte ad alcune limitazioni. Lo Stato si rservava di stable Su alcune «materie», con apposite leggi quadro, la cornice delle compete! gnate al potere waa ca meanness ag gta cman mrad ue: seguito dell’awenuta pubblicazione, dopo l’esito referendario, della Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. lora un processo ‘4 all’interno di uno Stato-Nazione rimasto nella Capitoto 7 \a.cultura del rapporto Scuolarteritorio m 77 'a Modific; { i lusiva cosiddetti Principi fonda testa legislativa statale, in jutonomia delle istituzioni St ‘ofessionale (quest’ultim; ‘ato Vart. 117 ¢, ella Costituzi rquantoney ituzione, mantenend ment guarda leenorme generalisull' at vece, diventa co, d ni colastichec conse 1a Spetta alla Potesta le, istruzio- ise, i eee di istruzione, edellstruzionee forma, Usion forma. slativaesclusvadelle Region Potesta legislati rere lo Stato (cui spetta la determin in oltre che dei livelli essenziali per la » Perla materi lazione dinorme Benerali, di fruizione del diritto allo stu 3 Il principio di sussidiarieta 3.1 Aspetti generali 'a dell’«istruziones, Zione», vede concor- Principi fondamentali dio) e le Regioni. La prima elaborazione esplicita e articolata del concetto di sussidiarieta si deve alla Chiesa cattolica nel contesto della sua «dottrina sociale», di cui tale principio costituisce uno dei pilastri portanti. il principio, enunciato nell’Enciclica Quadragesimo anno del 1931, consisteva nell’af- fermazione che non si possono togliere ai singoli per trasferirli alla comunita attributi che essi stessi sono in grado di acquisire di propria iniziativa e con i propri mezzi. Fon- dato su una visione gerarchica della vita sociale, il principio di sussidiarieta afferma che gli enti di ordine superiore devono aiutare, sostenere e promuovere lo sviluppo di quelli minori (per esempio, la famiglia, le associazioni, le confessioni religiose ecc.) che si trovano in qualche modo tra il singolo cittadino elo Stato e che vengono definiti corpi intermedi. Se i corpi intermedi svolgono una funzione sociale, lo Stato non oa privarli delle loro competenze, ma piuttosto sostenerli, anche finanziariamente, e al massimo coordinarne gli interventi. ee i juridico, la portata del principio disussidiar Passandodalcampo soiled Byer ata cata una chive ete einai init fa di Giano, un istituto unto di definirlo, alla stregua di Giano, Mee i I; aspetti di «garanzia» in ambiguo e bifronte. C’é stato da un lato chine ha esata al ea favore degli enti territoriali inferiori, e chi, cial ane ; i i i enti territoria iuridico di sussidia ampliamento dei poteri degli enti ae tp conceto i co ai ui ait __Enellaseconda meta degli an e Europea, cosi come rigiseenet ane aluncrteo ilsuo ingresso ufficiale nell’Union ae pom cussidariet® assume oa ino astricht. In tale nuovo contesto il pri “ iP artenentia ve vet ee el regolatore di competenze tra piu oe pe (ivello nasa lo nein Europea (livello sopranazionale); rayne «sus ria’ . Vente sovraordinato svolge una fu astro " al cittadino (singolo stato membIo)- nel sistemaeUrOPe come appunts inci ds idiariet’, come eer, in un macros ®t ginamentO, Pov ; sue terest rargua furziones nee ot stati. Nel nostro ie Region funzion i velo 2 SE EEE allinterno dei! ing° onoscev europeo, m: Ci Stato favorito dal fatto ch appare pil contenuta e, for se, P univoca ed alcuni si sono spinti al p elanostra ‘ostituzion ione | 78 m Parte! Legislazione scolastica * Sezione islativa it ‘fiche materie e nell’ambi a islativa in alcune speci bio ‘amministrative e potesta i (anche se poi si é dovuto aspettare fino al 1979 percha incipifissati dalle leggi sta es poe ies hho eee la sua concreta realizzazione) ed era percié gia pronta ad e rico ; il principio di sussidiarieta sfociato in enunciazione espj;-> scp nna picid san arene oe iro di sussidiarieta si comincid a parlare con la legge Bassanini (Leg Sion quando il Parlamento si proponeva di realizzare la massima espressione possibile di regionalismo avanzato a Costituzione invariata, il punto di Partenza vero e proprio di costituzionalizzazione del principio pud essere considerato il Progetto di riforma licenziato dalla Commissione bicamerale per le riforme istituzionali culminato conla stesura dell’art. 118 della Costituzione, approvato da entrambi i lati del Parla. mento ed attualmente vigente. Uart. 118 Cost., nello specifico prevede che: «Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne I'e- sercizio unitario, siano conferite a Province, Citta metropolitane, Regioni e Stato, sulla bose del principio di sussidiarietd, differenzazione ed adequatezza. ! Comuni, le Province e le Citta metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive compe- tenze. La legge statale disciplina forme di coordinamento tra Stato e Regioni nelle materie Gi cui alle lettere b) ed h) del secondo comma dell’art 117, e disciplina forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali. Stato, Regioni, Citta metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma inizia- {iva dei cittadini, singoli ed associati, per lo svolgimento di attivita di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarieta», _ In concreto, il principio di sussidiarieta colloca Vattuazione delle funzioni ammi- nistrative al livello di governo pit vicino ai cittadini, tenendo conto delle effettive dimensioni e potenzialita degli enti locali. : Var. 118 attualizza il processo che va ad incrociarsi con l’affermazione di uno Stato oe Phin di fees allo Stato persona. Tale tipo di Stato deve = cameos nee che svolgono un doppio ruolo: operano con sort dae unita e identita alle pine costituiscono la Piattaforma del sistema, in grado di ipo di tutti i soggetti, Vaute 7 A va pomia funzionale riconosciuta alle istituzioni scolastiche siinserisce nel nuove Non sitratta di un nella logica diun sistema 2 forma di dipendenza gerarchica bensi di coordinamento, i strate Ufficio scolastico regionale come autonomocent’or® vuol dire che esso utiliza le risorse come strume vn i rusk 16 dovrebbe comportare un ruolo attivo dell" tegici di politica scolastica. Nella fase succes: Capitolo 7 La cultura del rapport scuol te ascendente tali obiettivi vanno incorporati lacterritorio m 79) nistrativa e la gestione. Ma la funzi ati nella direttiva ann Pari guccessivamente a questo atto di indi ney orainament Nae sullazione ammi- dipartimento delstruzione, coinvatee eo ulterior ath gener ngs HUSR. Tal indirizzidovrebbero onset ee g uel oe ellazione amministrativa relatvialciche oe cnet operat, Gaerne agli USR. Gli obiettivi operativ roporeloannuale biancoedalertonence . i is dalle polticheintersettoriali cancheehioermea ee eazone deglobitinansens attivita correnti degli USR. itv dl migioramentodfunzonamenta del Le competence attribui " is ie Scene core el ute all’USR fissano, per il loro riconoscimento, ill ce mp nze iconosciute alle istituzioni scolastiche autono! eee onvié dubbi i i ae 10 che la relazione gerarchica trail direttore dell’URS ei dirigente sco- lastico persista, anche se «allentata» dallo spazio dec 3 sista, allo isi iri 5 Teena : io decisionale del dirigente scolastico 3.2 Gli obiettivi della sussidarieta Gli obiettivi della sussidiarieta sono sostenuti da cinque principi: — apertura; — partecipazione; — responsabilita; — efficacia; — coerenza. Questi principi si applicano tutti livellidi governo: europeo, nazionale, regionale e locale. Per quanto concerne Vapertura essa consiste nella comunicazione istituzionale affidata a tutti i soggetti pubblici. La scuola, in particolare, deve spiegare all'utenza qual é la sua azione, come viene costruita, ¢ in che cosa consistono le decisioni che adotta. Vanno sicuramente riguardati erivalutatiidocumenti comunicativ chelascuola produce sulla Carta dei servizi, ma anche altri documenti che ad ogg ee tutti riservati ad un uso interno, ad esempio la relazione a consuntvo oe at scolastico, che riveste un ruolo fondamentalenell’esplicitazione Cee oe adel Nel momento in cui questi documentiservono a Se sana Ane di awiare scuola, il linguaggio deve essere accessibile e compren iche. Un processo di fiducia nell’operato delle istituzion coast. amento Dae La partecipazione, invece, deve essere la pit ampia fi “nivasollecttato attraversO borazione al momento iratresecuatone. Linteresse del forme collaborative e partecipative. La responsabilita va individuata a qualit see tem- nistrativa e professionale, poiché da entram! ie colastiche devon’ sseree ae : eee Kerticacies polis ad obiettivi chia: pi wo consistere Pestive, producendo i risultati Hee Paivello pid corer 00 ancora in necessari isioni siano ado" “agola i essario che le decisioni siar ale o nella singota istitl abilita ammi- -ctinzione tra respons? endo una distinz! A fact ipende l li Nel livello regionale o sub-region Un soggetto intermedio. go m Partel Legisl22 jone scolastica Sezione : ivari tti che si occupano del, itiche dei vari sogge’ ella seu yarda le politiche de! V2" ola : areal loro coerenti, al fine at | e mantenere un quadro orgs e che devono essere i14 cedere al loro controllo. i : nico degli interventi oa eau rieta vertical le si riconosce, nell allocazion ne ah ae legislativa all’erogazione dei servizi, a quattro livelti i nzioni, : diverse it territoriale, singola scuola. reaiene ects : nale, regions di sussidiarieta orizzontale, nell’istruzione, @ stato consolidato co, : auaies del 2000, la cosiddetta «Legge sulla parita scolastica», Oggi Vinteresse la Legge 0. 6 tr sostituito dall'interesse della collettivita e pud essere soddistattog, a net sistema pubblico diistruzione prevede il sistema statale e il sistem, 1 _ a . 5, . a, soxesri,entrambi assolvono alla funzione sociale dell’istruzione da svolgersi ai fini dell’art, 3 della Costituzione. i ‘ Difatto la sussidiarieta orizzontale si attua attraverso una libera scelta della famiglia, che valuta il livello di offerta formativa da parte della scuola pubblica o privata ed esercita il suo diritto di scelta. Infine, la coerenza r! 1e delle Nazi, 4 Glocalismo e analisi del territorio \ltermine glocalismo é un neologismo che nasce dalla fusione linguistica di globale € locale. Da esso deriva l’espressione «pensare globalmente e agire localmente» Nel campo scolastico rappresenta l’impegno della scuola su tematiche generali radicate, perd, nel territorio di cui vanno analizzate le dimensioni fondamentali: quella econo- mica, demografica e socioculturale. Per cogliere la vitalita economica del contesto del territorio & importante: ~ conoscere i dati relativi alla consistenza della popolazione attiva, non attiva, tass di disoccupazione ed in occupazione; : — stimare le risorse economiche investi itori i Enti a favore dalciiene ite nel territorio da parte di Enti locali a fav del territorio, le tipologi ive, {modell or reil : , ologie produttive, i mode! a femeeL inuso, le strategie di sviluppo, gli vedere an mere 2 Possiblita di stringerealleanze col mondo economico, analizz. ’ i are : ete demografico & importante conoscere i processi disent Interessate al dirtto/dovere altstruzione, i dati relativi@? »( brospettive di sviluppo demografico interne al tertit0™, it ‘ivi i rend relativi agli insediamenti e alla mobilita inter"? © est i terna (immigrazione ed emigrazione) 5 Disegnarela Mappa deli Per disegnare Pidentit -stimare il live ti llo diistruz; diploma, lauren istruzione del a Cquisire elementi ci a enti circa le interessate alla Cosiddetta ni Ngee sees: ‘tori? Videntita socio-cutturale di un territo™ alee Necessario; a sociocultur; x “ricer lla popolazione e dei genitori (possesso di ee" ‘ande di f ; . solat® utenionermazione di persone in eta non i e} one delle conoscenze e delle compete™ . rilevare la diffusione di e di sue forma (lettura dei 5 turali di ei quotidiani, di accesso indivi . conoscere le stru n!, Possesso foe cualeall emeroteche, tture che Contribuiscon tad Po); cultura ealle » teatri, cinema, circoli fee diffusione della c Ivi, Oratori cin Uultura: biblioteche, nella fase post scolare); . censire e intercettare le associazion} 4 jazi i e che esplicano volontariato; Oni che sioccupano del tee tim . individuare la diffusione di agenzie (anch 4 be amu inche i formativi (corsidi informatica, di lingue, di teatie oi ye) Me etn cultura e In questo modo il territori : aoa ae : credence Potrebbe essere rappresentato in una sorta di I ‘Ne da essa pud scaturire nella formulazi ee ferta formativa, anche triennale. ee meelee Uanalisi dei dati pud costituire : See anche la bi i i zione di azioni politiche relative allistruzione e Satna ieee ‘fetti 3 ne, 7 ie o a ] air re effettuate fi nora hanno consentito di conoscere una ricchez- a n ada ‘© contenuto di specializzazione sia multifunzionale che docenti, irigenti, agenzie, enti 0 istituzioni hanno contribuito a far nascere per rispondere ad esigenze particolari. : Quest centri di servizio, nati dal basso e qualche volta anche per ispirazione dell’ammi- nistrazione locale, hanno affrontato molteplici problemi, dall’integrazione delle diversita, all’insegnamento della seconda lingua, al supporto diattivita delle istituzioni scolastiche. Dopo la riforma dell’Amministrazione (D.P.R.347/2000), questi centri sono stati fronteggiati dauna nuova realta quella dei Centriintermedi di servizio, i quali hanno una funzionedi start up neiterritori dove i centri di servizio non ci sono o sono carenti e, laddove esistono, una fanzione di raccordo, di pianificazione, dirazionalizzazione attraverso sistem! idiknowledge management (gestione della documentazione e innovazione tecnologica). {centri di servizio sono sortie vivono di linfa vitale pseudo en eae in ir 1o termedi di servizio sono, invece, a! i oni itori il compi rticolazioni sul territorio con 1 if i " id uali sono se le risposte dei centri di servizio hanno soddisfatto oat e, pili ancora, q| stati gli effettivi cambiamenti, le ricadute, le soluzion ee daunareaeattuadone La configurazione dei servizi, dunque, non puo presci ini di ri ‘mento significative di processi valutativi det servizi in termini di rcaduta ai cantiomerto poe edi valore aggiunto, né da una vision sistemica dei s lezza di i nella consapevo garante della propria identita e della propre ee influenza reciproca e di interdipendenza di scelte. ; tituzionale 6 zione in eristituz! Le principali forme di collabora: jone int 6. iati ivi : 1 | partenariati educat seasoned . j intende !@ a solu Con l’espressione partenariato si inter igual cerca Sl al soggetti diversi coinvoltinello stesso se veento diO jung! raggiunga il massimo consenso, Per il rage mI « Sezione! 2 m Parte! Legislazione scolastice Sei 8: almente per la realizzazione dipateis aces che operano generaim perla ion a situ verso partenariati locali, cioé partenariat interistity tig. educativisul territorio, tra soggettiistituziona’ e, Le scuole possono promuover liche si fanno portatori delle istanze locali, o misti (associazionieet oaderire a partenariati gia costituiti, a divers) lvl, — locale; — regionale; — nazionale; — europeo. : He es Lintegrazione tra la scuola ¢ le istanze ment sul territorio trova il suo riferimenty normativo nellart. 8 del Regolamento sull’autonomia scolastica (D.P.R. 275/1999) secondo il quale la determinazione del curricolo della singola istituzione scolasticay, definito anche attraverso un’«integrazione tra i sistemi formativi sulla base di accorgj con le Regioni e gli enti locali». ae i a L'integrazione tra la scuola e il territorio poi é esplicitamente richiamata anche dall’art. 9 che afferma: «le istituzioni scolastiche, singolarmente, collegate in rete otra loro consorziate, realizzano ampliamenti dell’offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realta locali (...)». !protocolli d’intesa, le convenzioni, gli accordi, i consorzi di scuole sono gli strumenti pili utilizzati nella creazione delle reti di scuole (v. retro, Parte I, Sez. |, Cap. 2, par.6). Le varie forme di partenariato educativo prevedono la partecipazione di diverse componenti, tra le quali: — enti locali (Comuni, Province, Comunita montane); organismi di partecipazione decentrata sul territorio (Consigli di Circoscrizione ect) — Camere di Commercio; — associazioni culturali; — musei, biblioteche ecc,; Istituti di ricerca, Universita, CNR ecc.; Privato sociale, terzo settore; Centri e Enti di formazione professionale; | ordinie associazioni Professionali, rappresentanze di interessi; Servizi assistenziali e socio-sanitari, zioni comunisu pee integrate, unendo le risorse a disposizione nella ricer oat comunl, sl cont ‘emisentitiin maniera collettiva e peril conseguimento H lies gone realta anche molto distanti tra di loro. at attraversoilpartena, ae un Progetto educativo, frutto della collaborazion plicit delle risorse a disposizion ‘ne conto della pluralita dei bisogni, della mF ne Occorte, nche della complessita dei vincoli perla real! ive fattibilita, pianificazi > lone di ri autovalutazione e as . 6.2 Le reti di scopo ele reti di ambit 0 Le istituzioni scolasti iche, sin; tenendo conto delle esi eee | sigenz Oin rete it erage diseercae bere contesto culturale, Baca 2 loro autonomia edelterritorio, in coerenza con letra i ae emergent ale atta trig males cghitee as ettative di i Tale modello di scuola cosi delineato pret ee aire ry ne, alla possibilita di utili: ; s ibil tilizzare modelli associativi ineeeice eee bailar lo della rete. In particolare, l'art. 7 D. » 7 D.P.R. 275/1999 : trascuole che reputano di poter condividere per dela possibilta di effettuare accor nita strutturali oper finalita condivise, al fine ai malo ee v esigenza che spinge le istituzioni ‘mig! iorare il servizio erogato all’utenza. al scolastiche a creare fc i cuni casi anche associative, tra di loro é che in forma De aoe E. ee le problematiche e le potenziali difficolta Ce Poe in a i professionalita e mezzi per l’arricchi ace ae ical fc chimento dell’offerta formativa; ai i interlocutoriistituzionali (Regioni, enti i, i See erl0 gioni, entilocali, ASL); ai c i i jioni sociali e culturali del territorio. Baleantaticeniedhene seen sc La tipologia di reti realizzabili @ molto variegata: si possono creare reti di libero ambio (associazionismo professionale, gruppi spontanei); reti locali di scuole su tematiche di progetto, sulla base di apposite convenzioni € protocolli d’intesa; reti di servizi, per la messa in comune di risorse; reti nazionali di progetti e partenariati anche a livello europeo. ett nella stipulazionedelle areal delle istituzioni scolasti ! to da realizzare reti vie. i m ' a ; i i eI ivié, in primo luoge, il Collegio dei docenti che predispone il prose. ate scolasticd eche richiede la collaborazione con altre scuole. instaurare idl ear aieattag in quanto in capo a questa figura risiede la compete it CF pporti con Vesterno, con le istituzion! territoriali per Us lui fa propost@ alle altre condivisione degli obiettivi educativi pertanto proviené OY ita dal pune istituzioni scolastiche della realizzazion® della rete di scoP0» didattico dopo aver messo a punto un? studio di fatto co fo od'istituto- , Vaccordo di rete viene poi deliberato dal conn costituite dell einen : oe avento della Buona scuole (men, cd reti dt sett e diverse : porzione all’ambito territorial a-capotl er siNgOl Pe ginamento & elle quali é possibile individuare Une scuola-cr al, facile” for scuole-polo che, in quanto veri @ Prob! Fe rete tomle note" 2” la cooperazione tra le singole scuol® pens! 2 Vinctusione.

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