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1860 il ministro dell'Istruzione, Terenzio Mamiani, Jo Sssegranento | chiam® alla cattedra di Letteratura italiana a Bologna, sestotéleterere| ciye tenne per un quarantennio, lasciandola nel 1904 Condlusse la vita del professore e dello studioso, tra linsegnamento e la cerca, creando intomno a sé una scuola di allievi devoti. Partecipd in- ‘ensamente alla vita culturale del tempo, collaborando ai periodici cul- ‘uraliallora pid prestigiosi, come il “Fanfulla della domenica” ela “Cro- aca bizantina”, Di carattere iroso e battagliero, sostenne infinite polemiche letterarie e politiche. Ottenne il premio Nobel per la poesia nel 1906, e mor! l'anno suecessivo. 2 Levoluzione ideologica e letteraria 4 Dalla democrazia repubblicana all'involuzione monarchica —— Cresciutoin un'atmosfera familiare patriotica, entusiasta ammiratore della Rivoluzio- francese sin dagli anni dell'nfanzia, Carducci fu inizialmente di idee accesamente democra- ‘Sche e repubblicane. Negli anni giovanili segu} con entusiasmo le vicende risorgimentali, in spe- empresa garibaldina (senza perd parteciparvi personalmente), Come molti democratici sub), per, una cocente delusione alla conclusione del processo unitario, col trionfo del compromes. monarchico e delle forze moderate della Destra storica. —— Nii confronti del nuovo governo assunse atteggiamenti di violenta opposizione, che -Scostarono anche una sospensione dallinsegnamento. La sua attivita intellettuale e poetica si Seirizzd alla polemica contro Italia «ile» del suo tempo, che non rispondeva agi ideal risor- mental: si scaglid contro la rinuncia a conquistare al nuovo Stato Roma, ancora in mano al sepa, contro gli interventi dellesercito per bloccare, prima sul! Aspromonte poi a Mentana, “sranzata di Garibaldi verso Roma, contro la corruzione dilagante, che, a sua detta, trasforma- = Roma sognata dai patriot in una sorta di sflbrata Bisanzio, contro la mediocrita della clas- = politica, contro la mancanza di tensione eroica della societa italiana. Si fece giacobinamente stenitore dei diritti del popolo, la «santa canaglia», mitizeandolo come forza motrice della sto- Aptis Done Lapolemica conto alla postuntara| tamitzazione emocratia det Popol ‘Seni progressiste ¢ libertarie e strenuo oppositore del diritti dotto plti maturo e innovativo sotto il profilo metricoe forma: ‘Sssall, con la parte pit conservatrice della popolazione. Ilri- le della sua poesia, ‘seer di episodi analoght costringe 1a famigiia a fuggise da Giosue Carducdl, 1876. “Sessheri ea trasferirsi nella vicina e pid tranquilla Castagneto, 4. La moglie di Carded, Elvira Menicucc, con la figlia primo- “= rimane per quasi un anno, {genita, Beatrice ("Bice’) It poeta sposa Elvira nel 1859, dopo un ‘Ee srada tra San Guido e Bolgher (L1). Junge fidanzamente: 'aveva conoscutaa Firenze died anni pr > Carducci a quarantun‘anni. In quell’anno Carducci, profes- ma, quando era studente ai ginmaslo. I! matrimonio con Elvira ‘== universtario a Bologna, poeta e studioso di fama, viene pone fine al duplice litt del poeta perla morte del fratello Dan. ‘Sexo deputato della Sinistra nel collegio di Lugo di Romagna. te, uecisol il 4 novembre del 1857, e quella del padre, seguita ‘Snostante gli impegni dell'nsegnamento ¢ del lavoro crtico pochi mesi dopo. uel uffical, la creativita della scrittura poetica non viene Elvira Carduec! Menicucci con Bice, settembre 1860 (Archi ‘eno: in quel periodo compone infatti le Oa! barbare il pro- vio fotogratico di Casa Carduce). Percorso 5 Giosue Carducci ria, capace di abbattere le tirannidi e di trasformare il mondo, come depositario di un patrimo- nio di grandi virta civili e di energie politiche. Fu anche massone e violentemente anticlericale, si scaglid contro la Chiesa e il papa quali baluardi della reazione tirannica, del’ oppressione e del’oscurantismo, polemizz® contro la | religione cristiana stessa, in nome di una concezione della vita “pagana” e classica,libera da ogni : i ascetismo che mortificasse il godimento della vita e l'azione, e presentd la religione come un re- {| siduo dell’oscurantismo medievale, ormai sconfitto dalla «forza vindice» della Ragione, della Lesataxione Scienza, del Progresso. In questa esaltazione della scienza e del progresso materiale e intellet- | eLPORTESSS Fate fu vicino alle istanze del Positivismo, che era lideologia dominante del mondo borghese in , ‘quegli anni Settanta-Ottanta. 1 | = Nella maturita, per®, in concomitanza con lo stabilizzarsi della situazione italiana do- ‘ ‘iwouone po la presa di Roma nel 1870, venne gracualmente moderando le sue posizioni. Innanzitutto si r 1 : | entices ‘econsenaice andd avvicinando alla monarchia. Un evento simbolico fu, nel 1878, lincontro con la regina Mar- herita, di cui subi il fascino e alla quale dedicd un’ode. Nel 1890 fu nominato senatore del Re- gno e nel 91 accettd di inaugurare un circolo monarchico, suscitando l'indignazione dei fieri re- pubblicani, che l'avevano assunto come maestro e simbolo. == II suo acceso patriottismo si colord di nazionalismo, Fu accanito sostenitore della po- litica autoritaria di Crispi e delle sue imprese coloniali. Anche il suo populismo si trasformd in senso reazionario: la «santa canaglia rivoluzionaria» divenne per lui lo strumento di imprese na- zionalistiche. Scriveva nel 1882: «E la plebe contadina e cafona muore di fame, o imbestia di pellagra e di superstizione o emigra. [...] Oh mandatela almeno a morire di gloria contro i can- ; noni dell’Austria e della Francia o del diavolo che vi porti». Anche il suo anticlericalismo si atte- t | nud: assunse atteggiamenti concilianti verso il papa e arrivd a riconoscere il valore del cristia- i nesimo (pur senza piegarsi a una conversione pubblica). I battagliero polemista democratico e r giacobino si trasformd, nella seconda parte della sua vita, nel poeta ufficiale dell'Italia umberti- « na, l'interprete, anzi il “vate”, dei suoi valori e dei suoi miti. | s Dall’antiromanticismo classicistico all'esotismo evasivo 4 F Lapolemica eee Un'evoluzione in certo modo parallela segui nel suo gusto letterario, Negli anni giova- Z romana? nili assunse posizioni violentemente antiromantiche, proclamandosi «scudiero dei classici» e I formando, con gli amici Chiarini, Gargani e Targioni Tozzetti, un gruppo che si defini degli «Ami- ti | ci pedanti», inteso a combattere le manifestazioni del Romanticismo e a sostenere il gusto clas- . sico, Bersaglio della sua polernica era soprattutto il Romanticismo sentimentale della seconda r generazione, quella dei Prati e degli Aleardi, i «mollicchiccio e tenerume, pitt degno invero di un a popolo d’eunuchi che non de’ robusti e dignitosi Italiani»; ma si scagliava anche contro il Ro- f manticismo cristiano di Manzoni e della sua scuola, ritenuto troppo debole e rassegnato, non P combattivo e «virile» come esigeva la tradizione classica, che collegava I'Italia moderna all’anti- n ca Roma. Per questo, cercando una forma adatta alla sua poesia civile e battagliera, Carducci mi- 1 alla restaurazione di un discorso poetico “alto”, che ricuperasse la dignita aulica dei classici; ti e per questo disdegnd i generi “popolari” prediletti dai romantici, il romanzo soprattutto, rivol- P gendosi esclusivamente alla lirica, 3 seme Questa polemica antiromantica e questo recupero classicistico rivelano in Carducci c | una notevole angustia di confini intellettuali: a leggere le sue pagine, sembra di risentire gli ar- P gomenti dei classicisti nelle polemiche del 1816. In buona misura cid deriva dal fatto che il Ro- “I 1. Leta postunitaria manticismo che il giovane Carducci conosceva era solo quello italiano, i ben altro respiro ri- spetto a quello straniero. In anni successivi invece il poeta amplid la sua cultura e venne pitt ap- Ua profonditamente a conoscenza della letteratura romantica europea. Perd i poeti che predilesse 2" at furono quelli di spiriti democratici e di forte impegno civile, che egli sentiva pit vicini ai suoi in- ‘eressi, come il francese Victor Hugo, che sferzava con la sua satira il Secondo Impero, e il te- desco Heinrich Heine, che aveva colpito con la sua ironia lo spirito autoritario e “filisteo” della Germania della Restaurazione. — Pi avant, con raffievoirsi dellimpeto polemic, allo sdegno contro un presente ver apeanen Sognoso, espresso in una poesia di forte impegno civile e di aspra invettiva, si sostituisce il ri- piegamento intimo, l'analisi di momenti di sconforto, di tedio esistenziale, Vangoscia per lin combere della morte, la memoria’ struggente degli anni dell’infanzia e della giovinezza, Compaiono anche tendenze evasive, l'abbandono alla fantasticheria, limpulso a fugaire dallo squallore del presente per rifugiarsi in una mitizzata Ellade di sogno, regno di solare pienezza vitale, bellezza, armonia, energia eroica. In questa evoluzione Carducci subisce l'influenza del classicismo «Secondo Impero», tutto impregnato di esotismo e di estetismo, del Parnasse francese (> M5, p. 170) e, per certi aspetti, risente anche delle tematiche baudelairiane, lo spleen (> Sez, 2, Percorso 1, p. 338), la tetraggine irredimibile della vita moderna. “Sanita” classica e “malattia” tardoromantica ——Dicarduccie stata fissata dalla tradizione critica, soprattutto per influenza di Croce, immagine del poeta integralmente “sano”, immune dalla “malattia” romantica che corrodeva ‘anti altri scrittori della sua eta, immagine del cantore di tutte le forze operose e positive, ispi- rato da una visione della vita serena ¢ forte, virile. Di conseguenza, @ stato contrapposto, come «aultimo dei classici», alla tormentata poesia del Novecento. ——— Date indagini della critica successiva, grazie soprattutto alla via aperta da un magi unpoeta strale saggio di Mario Praz del 1940, emerge invece, al di la di tanta esteriorit’. celebrativa ed erudita, di tanta enfasi retorica aulica e classicheggiante, la fisionomia di un poeta sostanzial- ‘mente tardoromantico, per nulla immune dalla “malattia” interiore della sua epoca, che si ag- grappa a un sogno di “sanita” classica e di pagana solarita solo per esorcizzare le ‘Inquietudini e Je angosce che lo assillano, e che quindi assume il mondo antico come termine di un'evasione di tipo esotizzante dal presente squallido e mediocre della civilta borghese e industriale. —— La nostra prospettiva attuale ha rovesciato radicalmente la generale condanna crocia- na della “malattia” romantica e decadente, che impediva di comprendere tutto quanto di nuovo avesse prodotto la cultura europea dell’Otto e Novecento: ormai sappiamo valutare la profonda forza conoscitiva e critica di questa visione “malata”, tormentata, angosciata, stravolta. =——— Purtroppo, perd, Carducci resta ben lontano da quella profondita, Le sue inquietudi- a mancanz ni, anche se ad esse vanno ascritti i momenti pit vivi della sua poesia, hanno qualcosa di angu- ond sto, banale ¢ provincialmente limitato, se confrontate, ad esempio, con Tesplorazione del nega- tivo dellanima moderna condotta da Baudelaire nel suo «libro atroce», i Fiori del male (-> Sez. 2, Percorso 1, pp. 336 ss.). Non per nulla Carducci divenne il poeta ufficiale della borghesia conser. vatrice di fine secolo. La sua poesia, che inizialmente, con le sue posizioni battagliere e provo- catorie, suond aspra e sgradevole al pubblico, suscitando ripulse anche violente, a poco a poco perse ogni forza di contestazione e di rottura e poté tranquillamente essere assimilata dal gusto “medio”. II pubblico borghese si riconosceva perfettamente nei motivi da essa toccati, negli at- oe Percorso 5 Giosve Carducci | 1 53} \ridimensona- mento ertco Losulero el asic ‘vbicna were Inovazini ingugaio 154). teggiamenti sentimentali verso la vita, gli affetti familiar, la natura, Varte: Ia contemplazione di ‘un paesaggio 0 di un’opera dlarte, un momento di sconforto e di tristeza, Yabbandono alla me- ‘moria, 0, a contrario, la celebrazione della storia e delle glorie nazionali. w= Las poesia carducciana, nell'Italia fine secolo, divenne i paradigma dell'idea stessa dt “poesia”, a cui pot sirifecero ancora generazioni di italiani di media cultura (grazie anche alla scuola, che lo predilesse particolarmente: nei programmi della secondaria fino a ierivigenti, che risalivano al 1944, si raccomandava caldamente di dare il pitt ampio spazio possibile a Carducci, per «i carattere educativo della sua patriottica ed umana poesia») seme Anche la critica lo ha considerato a lungo tra i “grandi"; ogat invece il suo valore é sta to drasticamente ridimensionato (ec chi, come Sapegno, 'ha definito un «poeta minore»), € persino nella scuola,tradizionale santuario della sua fortuna, la sua poesia @ passata in secondo piano, Perd Carducci ha avuto ai suoi tempi un enorme peso culturale, ponendosi al centro del- Tavita intellettuale italiana per almeno vent'anni, trail 1870 e il 1890, e si pud dire che riassurna emblematicamente in sé la fisionomia di un'epoca. Per questo riteniamo indispensabile dedica~ re ugualmente alla sua opera uno spazio abbastanza ampio, assumendola come prezioso docu- mento storico di un gusto e di una mentalita. 3 La prima fase della produzione carducciana: + Juvenilia, Levia gravia, Giambi ed Epodi = Gili inizi della produzione poetica carducciana sono segnati dal classicismo intransigen- te degli «Amici pedanti», Le prime raccolte di versi uvenilia e Levia gravia (1850-1860 ¢ 1861- 1871), sono poco pit che esercizi di apprendistato poetico. Vi si vede alfopera lo «scudiero dei lassici», che riproduce amorosamente teri, immagini, metri degli autori della grande tradizione italiana, da Dante a Petrarca sino a Monti e Foscolo. # una poesia che va in una direzione esatta- ‘mente contraria a quella inaugurata dal nostro Romanticismo, che puntava al “Spopolare’, ed & ric- caditermini aulic e preciosi, di riferimenti dott alla mitologia alla storia, alla letteratura ——— Ben altra originalita possiedono invece i Giambi ed Epodi, una raccolta che com- prende poesie scritte tra il 1867 e il 1879, gia pubblicate via via in altre sedi. Il titolo, classica- ‘mente, allude alle forme metriche usate dai poeti antichi, Archiloco, Orazio, per la poesia di vio- Tenta satira e invettiva, Sono infati le poesie in cui Carducei sfoga le sue ire di democratico e di anticlericale contro I"Italietta” vile e indegna del presente, contro una classe politica inetta e corrotta, contro tn costume ipocrita e immorale, che ha dimenticato la tensione eroica del Ri- sorgimento, contro Toscurantismio della Chiesa ¢ la tirannide papale. sxe In opposizione a questa realt&, che gli appare intollerabile, il poeta evoca la preceden- te epopea risorgimentale, gli eroi come Garibaldi, i martiri come Ugo Bassi e Giovanni Cairoli Qui, accanto al peso della tradizione classica, si vede l'nfluenza di modelli moderni, Hugo, Hei- ne, il democratico e popolare poeta francese Béranger. In questa raccolta, Carducci sperimenta ‘un linguaggio che si allontana dall'aulicita marmorea dei classici e ricorre a termini della lingua parlata, ad asprezze plebee, ad un ritmo spezzato e dissonante, a cadenze volutamente prosai- che, Talora il linguaggio aulico viene usato come veicolo di sarcasmo, in violento contrasto con la meschinita degli oggetti rappresentati Leta postunitaria Yarg

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