You are on page 1of 14
LUIGI PIRANDELLO PER UN ANNO ‘cum di Mario Costanzo pete Ecditore belli; te-nanna, ——— 2 In lero = Lo lascio qua? ~ domandd. ~ Tanto, se domani debbo sitornare. i ~ Si, certo, ~ le rispose Cesarino. ~ bacia Ninni... Bacialo, e addi ‘Rosa si prese in braccio il piccino che guardava un po? sbigottito; ma non poté in prima baciaslo: bisognd che si sfogasse un pezzo, pur dicendo: igh ce pe eo Pe Beco, a lei, signorino... se lo prenda. E coraggio, ch? Un bacio anche a Ie. A domani Se ne andd senza voltarsi indietro, soffocando i singhions nel fazaoetto.| ae Subito Cesarino sprang® la porta. Si passd una oo pli si drigarono, ict. Andd a in mano T'orologino E ora, gcc posare Ninai sul letto: gi IPngento, perchéstesse qucto. Secose in gran feeta pocks igle su on foglio di carta: la donazione ai casa, Po spp 2 Rosa della povera suppel in cucina; prepard lesto lesto portd in eamera; chiuse gli seus Hella lampadina che la vecchia Rosa tencva sempre accesa davanti un'immagine della Madonna, si stese a Ninni, Questo allora lascid ca- dere s wrologino, ¢— al solito — alzd la mano per strappare dal naso al fratello le lenti. Cesarino, Guesta volta, se le lascid strappares chiuse gli occhi esi stsinse il bimbo al petto: ~Quieto, ora, Ninni, quicto... Facciamo la aanna, L’ALTRO FIGLIO® ~ C2 Ninfarosa? = Ce, Bussate. La vecchia Maragrazia bussd, ¢ poi dere pian piano sul logoro scalino dav: Era? Ja sua sedia naturale; quel davanti le porte delle casupé © dormiva © piangeva in cal a se- la porta, , come tant’atri di Farnia, Li seduta, Qualeuno, pas” buttava in grembo un soldo 0 un tozzo* di la si scoteva appena dal sonno o dal piantos baciava il soldo o il pane; si segnava, e riprendeva a piangere 0 a dormi ta? era un fito reticcio di rughe, in cui palpebre sanguinavano, rovesciate, bruciate dal con- tinuo laerimare; ma, tfa quelle rughe e quel sangue ccchi chiasi appasivano come Ora, si attaccava, vorace, a que- gli occhi; ma ella era cosi sprofondata e assorta nella sua pena, che non Vavvertiva nemmeno; noa le cacciava. T pochi" capeli, aridi, spartti sul capo, le terminavano in due nodieini pendenti su gli orecchi, i erano strappati dal peso degli orecchini 4 pendaglio portati* in gioventi. Dal men- to, gid git fin sotto la gola, la floscia giogaja era divisa da un soleo nero che le sprofondava ael petto cavo. Le vieine, messe a sedere su Puscio, non le bada- 3 In sien ano pit. Stavano quai suo Toppera pana, chi scepiews Cabs, ¢ insomnia, tute occu conversavano d: che prenderano T pavimento tecotolato come la sada} ed qua jatoja, dove qualche asinelloo qualche mols wan, tormentati dalle mosche; di li, il I beteo a fagio, che pareva una bara; e due o te Seggioe inpagiiat; la madin; e po, attrezzi ural Sirle pared preze, cere bampacee da un soldo, che volevano rafigu: a del pace, Poe anda nana dno stall ruxzavano ragize cot dal sole aleani atl . a brendoli talline razzolavano, « grugaivano, #f- porcalil giorno a ik nuova comidva de- signe che Is satan dope dovews" parte et PAmedia, “pare'Saro Scoma,~ dceva una, ~ Lascia la m gle etre fig = Vito Seorda, — soggiungeva unalra, — net seia cinque e la moglie gravida. = fb vero che Chnmine Ronca, - domandava una terza, ~ se lo porta con sé i che gid andava alla zolfara ~ ‘guzz0, almeno, avrebbe potuto lasciarglielo alla. m glic. Come fari quella povera cristiana, ora, a dars ajuto? Che pianto, che pianto, ~ gridava lamentos , — tutta la notte, in casa veechia Maragraz Udendo* queste notizi a turava la bocca con Io scialle per non seoppiare i Lato flo 3 singhiozzi, La foga del dolore le rompeva perd dagli ‘occhi sanguigni, in lagrime senza fine. Da quattordici anni erano partiti anche a lei per VAmerica due figliuoli; le avevano promesso di ritornare dopo quattro 0 cinque anni; ma avevano fatto fortuna laggid, specialmente uno, il maggiore, e si erano dimenticati della veechia mamma. Ogni qual volta una nuova comitiva d’emigranti partiva da Farnia, ella si recava da Ninfarosa, perché le scrivesse una lettera, che qualcuno dei partenti do- veva per carith consegnare nelle mani dell'uno 0 delfaltzo di quei figliuoli. Poi seguiva per ua lungo tratto dello stradone polveroso Ia comitiva, che si recava, sovraccatica di sacchi e di fagotti, alla sta- zione ferroviaria della prossima cite, fra le madri, le spose ¢ le sorelle che* piangevano e strillavano, di- sperate; e, camminando, guacdava afftto afftto gli occhit di questo o di quel giovane emigrante che si- mulava una romorosa allegria per soffocare la com- mozione ¢ stordire i parenti che lo accompagnavano, = Vecchia matta, - qualcano le gridava. = O per- ché mi guardate cosi? Vorreste cavarmi gli occhi? = No, bello, te li invidio! — gli rispondeva la veechia, ~ Perché tu li vedeai i miei figliuoli. Di loro come m’hai lasciata; che? non mi ritzoveranno pit, se tardano ancora Intanto [i le comari del vicinato seguitavano a fare il conto di quelli che partivano il giorno appresso. A un tratto un vecchio dalla barba e dai capelli a. fosi, che se n’era stato Rnora zitto ad ac: z a pancia ¢ famando a pipa in fondo ducola, ‘capo che teneva appoggiato a una bardella d'asino, e, posandosi le grosse mani rocciose sul ~ Siio fossi re, ~ disse, ¢ sputd, ~ s'io fossi re, rnemmeno wna lettera farei pitt arsivare a* Faraia da lagi. a In clin wwviva Jaco Spinal ~ escl io ~ sc li chiama ¢ porta via tutti quanti! Dove soa pi Ie braccia per lavorare le nostze terre? A‘ Farnia, ormai, siamo rimasti noi soli: vecchi, femmine e bambini. E ho la terra e me la vedo patire. Con un solo pajo di braccia che posso® spalle, ‘dico io. Si rompano il Ninfarosa schiuse Ia porta, € se, da tutto il corpo s legra fierezza. Aveva si vano voluminosamente sulla nuca attorno a uno spa- dino @argento, Nel mento rotondo, una fossetia acuta, rel mezzo le dava una grazia m: josa e provocante. ‘Vedova* dun primo marito, dopo appena duc anni i matrimonio, era stata abbandonata dal secondo, partito per America cinque anni addietro. Di notte ~ nessuno doveva saperlo dalla porticina® posta sul dictro della casa do ‘grosso del paese) veniv neste ¢ simon, Ia vedevano clo, qua tunque in segreto poi la invidiassero. Gliene vole- amo anche, perché in paese el diceva che, pet" vend carsi dell'abbandono del secondo marito, aveva scrit- Lialire felis es to parecchic letere anonime agli emigrati* in Ameri- a, calunniando e infumando alcune povere donne. ~ Chi predica cos? — disse, scendendo su Ia via. = Ab, Jaco restiamo a Farnia noi soli! Zapperemo noi donne la tera. = Voi donne, — brontold di nuovo il vecchio con voce eatarrosa, ~ per una cosa sola siete buone, E sputo, ~ Per che cosa, zio Jaco? Dite forte, = Plangere e un’altra cosa, = E dunque per due, allegramente! To non piango perd, vedete? ~ Eh, 1o so, figlia. Non piangesti neppure quando primo masitol = Mat se morivo prima io, zio Jaco, — ribatté Ninfarosa, ~ non avrebbe forse ripreso mo- Bie, lui? Dunquet Vedete* chi piaage qua per tutti? Maragrazia, = Questo dipende, ~ sentenzid Jaco Spina, sdra- jandosit di nuovo a pancia alParia, ~ perché la vecchi ha acqua da buttar via e la butta anche dagli occhi, Le vicine® risero. Maragrazia si scosse ed esclamo = Due fgli ho perduto, belli come il sole, e volete che non pianga? = Belli davvero, oh! E dat piange faross, - Nuotano nel’abbondanza, sciano morize qua, mendica, = Loro sono i fig ¢ io sono la. mamma, ~ replicd? Ja veechia. ~ Come possono capiela Ia mia pena? ~= Th! To non soF poi che tante lagrime ¢ anti” pena, ~ riprese Ninfarosa, ~ quando voi stessa, uel che dicono, li faceste scappar via per disperati ~ To? — esclamd Maragrazia, dandosi un pugno sul petto * sorgendo in piedi, trasecolata. ~ 10? Chi Pha de ~ disse Nin- gait, © a In silego ~ Lasciatela perdere! — la interruppe una delle vicine, - Non vedete che scherza? ‘Ninfarosa prolungé la risata, ondeggiando dispet- tosamente su le anche; poi, per! rifar Ia vecchia della celia crudele, le domandd con voce affettuosa: = Su, su, Aonnetta mia, che mano? tremolante ‘carta tutto gualcito za, con aria suppli- chevole, a = Se vuoi farmi la solita cari... = Ancora una lettera? = Se vuoi. Ninfarosa sbuifd; ma sarebbe levata d’addosso, La sua casa non era come quel vvasta camera, un po” buja quando perché prendeva luce allora solta ferrata che s'apriva su la porta stessa, era imbiancata, ammattonata, pulita ¢ ben mesa, con una lettiera di ferro, un armadio, un cassettone dal piano di ‘marmo, un tavolino impiallacciato di noce: modesta, ma di cui tuttavia si capiva che Ni da una finestra piedi. ——Dite su, sbrigatevi = Cari fig, ~ comincid a devtare la vecchia. = To mon bo pid ecchi er piangre.. ~ seguitd Ninfa rosa, con un sospiro di stanchezza, E la veechia = Perc gli ocebi miei sono abbracati dl vederoi almeno ‘per Paltioa v0 ~ Avanti, avantil ~ la incitd Ninfarosa, — Questo glicPavrete seritt, a dir poco, una trentina di volte, Lalo filo. 37 pee , cuore mio, non vedi? ~ Daceapo? ~ No. Adesso un’altra cosa. Ci ho pensato stanote, Sen: Car fh ls pve mache mars et stra vi promutteegirai cos, oi promette¢ para denen 6 Die hy we write w Far oes ti Ninfarosa scoppid a sidere: _Z,2M Hl galino? Ma che vole che we ne fe ciano, se gil sono ricchi, di quet quattro mori di ee ~ E tu sctivi ~ riperé la vecchia, ontinata. ~ Vale gono pit quattro pietruzze in patria, che tutto un rego fuorivia Sev, activi ~ Ho seritto, Che altro volete aggiungere? = Eco, questo: che le vot fora wana, cr Fili, oras che Vinverno @ alle porte, trema di freddo? vor- rebbe farsi wx vestitino e+ nom pub; che voghate farle la carts di mandarle almeno* wna carta da cingue lite, per. ~ Basta basta bastal - fece Ninfarosa, ripiegando il foglietto e cacciandolo dentro la” busta, ~ Ho bell’e scritto, Basta. = domandd, investita a, la vecchia, po’ di pazienza con questa overs vecchia, figlia mia, ~ disse Maragrazia. ~ Che vuoi? Sono mezzo stolida, ora. Dio ti paghi Ia ca. titi, ¢ Ia Bella Made Santissima, tera © se la caccid in seno. Aveva pen- la al Giglio di Nonsia Ligredi, che a» cava a Rosario di Santa Fé, dov'erano i suoi figliuol es'avvid per portargliela, 8 In silage Git Ie donce soperrventa la era, ero sestate ingane's quia ite ie foes aieleres, Bete deocisccle angures aon posers pit wc nims pionaj ® andava in gito, con la scala in collb, per ac- Temple a petaln, ci en co ates Ios pune vio esis at qucle yieees Weaeoiocue, Maagaa Ladera carrey, persed! con fas a eds an a ee coe por comicees «goal eis A eal aoe ero, Con luo rats pall, oa! gamers ia tom, A opal? mova leer, sabes ees ee eee aoe duc a ommuovecee « chia te le lagrone verat per loro ing ei oi dold Aglvol i eaputo resitere, a, ne non* era molto sod¢ Ninfarosa Pavesse buttata git! troppo in fretta,e non cra neanche bea scura che ol avete proprio messo Valkima parte, delle cingue lire peril vestitino. Cin- Bia ricchi, cinque lice, per vestire le cari della ‘vecchia mamma infreddolita? ae “Attraverso le porte chiuse delle casupole, le gi gevano inanco le pda di qualche made che Pi sgeva-la-prossima partenza del figliuolo. — Oh figli! figli! — gemeva allora tra sé Mari grazia, premendosi pit forte la lettera sul seno. - Con che cuore potete partire? Promettcte di ritorna poi fon sitornate pia. Ab, povere vecchie, dete alle loro promesse! I vost figlivol non ritorneranno pit A un tratto, si fermd sotto wn lampioncin tendo romor? di passi per la viuzza, Chi? era? altro fio: a Ak, era il nuovo medieo condotto, quel giovine venuto da poco, ma che presto ~ a quanto dicevano ~ sarebbe andato via, non perché avesse fatto cattiva prova, ma perché malvisto dai pochi signorotti del acse. Tutti i poveri, invece, avevano preso subito a bene. Sembrava un ragazzo, a vederlo; eppure era proprio vecchio di senno, ¢ dotto: fi. ceva restar tutti a bocca aperta, quandot parlava, Dicevano che anche lui voleva Ma non aveva pitt Ia mamma, = Signor dottore, ~ prego fami una eariti? Il giovane dottore si fermd sotto il lampioacino, "mato. Pensava, andando, e non s'era accorto della veechia, = Chi sicte? Ab, voi... Si ricordd d'aver veduto pitt volte quel mucchio 4i cenci davanti alle* porte delle casupole. Vorrebbe farmi la carita, ~ ripeté Marageazia, ~ eggermi questa® letterina che debbo mandare ai miei figli = Se ci vedo... ~ diss settandosi sul naso le Maragrazia trasse dal ce resto in attesa ch’egl role dettate a Ninfarosi lottore, ch'era miope, ras- eno Ia lettera; glicla porse ominciasse a leggerle le pa- ~ Cari fil. ~ Ma chet I medico, 0 non ci vedeva, o non tiusciva a decifrar la scrittura: accostava agli occhi il foglietto, lo al- Jontanava per vederlo meglio al lume del lampion- ~ ino, lo sovesciava di qua, di li. Alla fine, disse: = Ma che 8? ~ Non si legge? ~ domandd timidamente Mara- raza, Udottore si mise a sidere, = Ma qua non! c' scritto nulla, ~ disse. ~ Quattro sgorbii, tiati gid con la penna, a zig-zag. Guardate, = Comel ~ esclamd la vecchia, restando. di quelle tante lettere, I ilo — Possibile? - fece Ia vecchia, - Ma come? Se gliePho deteata io, a Ninfarosa, parola per parolal E Pho vista che serive = Avri finto, ~ disse spalle. Ee ‘Maragrazia simase come un ceppo; poi? si diede ‘un gran pugno sul petto: ign infamaccial — proruppe.t ~ E perché m'ha ~ Ah, inf prorupp pee ico steingendosi nelle? ingannata cosi? Ab, per questo, dunaue, non mi rispondono! Dungue, scritto loro di tutto quello® che io le ho deta questo! Dungue non ne sanno niente i fgl del mio stato? che io sto morendo per loro? E wo, signor dottore, me ua, che si sempre burlata di me... coh Dio! E'come si pud fare un simile tradimento a luna® povera madze, a una povera vecchia come me? O ob, che" cosa! ob. Daggers ee Lees ee Sguitce cues ate were creduto di man- tata scritta veramente € fosse loro tore dovette pro- metterle che la mattina segueate avrebbe scritto lui tuna lunga lettera per quei figliuoli: = Su, su, non vi disperate cosi! Verrete domattina'? da me. A dormire, adesso! Andate a dormire. ‘Ma che dormire! Circa? due ore dopo, il dottore, Laie filo e assando per quella straducola, la ritrovd ancora! che Piangers inconsolabile,aecoscita sot illam- mncino. La rimproverd, Ia fece levare, le ingiunse andar subito a casa, subito, perché era notte. © = Dove state? ~ Ah, signor dottore... Ho un casalin alPuscita del pac scrivere ai fl vita, se volevano ritornare. a ridere, sver- gognata! perché sono quattro muretti di creta e can- sae. Ma io. ~ Va bene, va bene, ~ troncd di nuovo il dottore, — Andate a dormire! Domani scriveremo anche del ‘asalino, Su, venite, v’accompagno. = Dio La benedica, signor dottore! Ma che dice? Accompagnarmi, vossignoria? Vada, vada avanti; io sono vecchierella ¢ vado piano, I dottore le diede la buona notte, e s'avvid. Mara- grazia gli tenne dietro, a distanza; poi, arrivata al portoncin ride entrare, si? férmd, si tid sul capo lo scialle, s'avvolse bene, e sedette su lo sealino It davanti la porta, per passarvi tutta la notte, in attesa, ste, nell’apritlo, si vide! cadere ai piedi la vecchia dormente, che vi stava appog- lata, = Ohé! Voi! Vi sicta fatta male? = Vo... vossignoria® mi perdoni, = balbetib Maza: srazia, ajutandosi, con ambo le mani, avviluppate rello scale, a rizarsi. ~ Avete passato qua la notte? ~ Sissignore... B niente, ci sono avvezza, ~ si scusd la vecchia. ~ Che vuole, signorino mio? Non mi so dar pace... non mi so dar pace del tradimento di quella sceleratal Mi verrcbbe @ammazzarla, signor « In slegio dottore! Poteva ditmi che le seccava scrivere, sarei andata da un altros sarei! venuta da vossignoria, che & tanto buono... j Jpettate un po’ qua, ~ disse il dottore. ~ Ora passerd io da questa buona femmina, Poi seriveremo “dove! la veechia la sera avanti gli Gli avvenne per caso di domandare frost, che si trovava gid in istrada, colei @ cui voleva parlare. a Becomi qua, sono io, signor dottore, ~ gli s spose, rdendo ¢ arrostendo, Ninfirosa; Io inv a enteare. “Aveva veduto passare pid! volte per la stradetta quel giovane medico dallaspetto quasi infantile, © Som'eza sempre sana, © non avrebbe saputo fingere ata, i star male per chiamaclo, ora si mostrd co: per nella sorpresa, ch’egli Fosse veauto da sé per" parlare con lei. Appena seppe di che si trattava, ¢ lo le turbato € severo, si piegd, procace, verso di il dispiacere ch’egli si pren- mettere la sconvenienza "Ma scusi tanto, signor dottore, ~ endo i bel ose ne é -r quella vecchia matta? Qua in paese la conoscono eer ae ee domandi a chi vuole, e tutti Le diranno che & matt “proprio. mats ax quattordcl-anna2 da ch fono parti quei due figliuoli per America. ‘RootePammetiere ehe ext si sitnotscoedat di com’e Ia veriti, ¢ sostiaa a Ora, tanto per conte i face la leteras quel prendersela per recat Ide, Ma? se tutti dovess signor dottore mio, aon ci sarebbe pit mondo. Guar: Lali fio “ di, anch’io che Le parlo* sono stata abbandonata da che coraggio ha avuto, idarmi un ritratto di della sua bella di laggit! Glielo posso far ve- tanno tuttie due con le teste, 'una appo; alfaltra, ¢ le mani afferrate? c mano... cosi! E ridono, rido: da: in faccia a me, vuol di. la pieta @ per chi parte; e per chi resta nient pianto anch'io, si sa, nei primi tempi; ma poi mi so- no fatta una ragione, ¢ ofa... ora tito a campare € a spassarmela anche, se mi capita, visto che il mondo & fatto cosi e servita in bocca. Se volesse. Non wu = Come? - domando il dottore, alzando gli occhi, meravigliato, Ninfarosa, nel vedergli quel bel faccino stupito, scoppid a ridere, scoprendo i denti forti ¢ bianchi, the davano al suo sorriso la belleza splendid della = disse. - Non vuole, signor dottore! figlio qua, Pultimo, che la vorrebbe con séenon le farebbe mancaze mai nulla, alteo fglio? Lei? ~ Sissignore. Si chiama Rocco Trupia, Non vuole PB peck? _~ Perché proprio" matta, non glielo dico? Piange giorno e notte per quei due che" Phanno abbando- fata, enon vuole accettare neanche un tozz0 di —fiato; Poche altre-povere-caset ¥ In slegio pane da questltro, che la prega a mani giuate. Dagli estrant Non volendo un’altra volta mostrarsi stupito, per dottore s’acci- nascondere il turbamento crescent Hid e disse: i Ort Forse avrh trattata male, codesto figlio. = Non credo, - disse Ninfarosa, ~ Brutto, da camminare molto. Guardi, seguitando per questa via, appena a un quarto di miglio, uscito dal pas troveri a destra quella che chiamano la Casa d Colonna. Sta i, Ha in affitto una bella chiusa, che fli rende bene. Ci vada, e vedri che & come le ot Tl dottore si levd. Ben disposto da quella conver- sazione, allettato dalla dolce mattinata di settembre, ¢ pitt che mai incuriosito sul caso di quella vecchia, diss = Ci vado davvero. Ninfarosa si recd le mani* dietro la nuca per ras- settarsi i capelli attorno allo spadino d’argento, & sogguardando il dottore coat gli occhi che le tideva- no, promettenti: Buona passeggiata, allora, — disse. - E serva sua! Superata l'erta, il dottore si ferm®, per riprender di.qua e di li e' ‘paese finiva; la viuzza immetteva nello stradone pro- Yinciale, che correva diritto e polveroso per” pi d'un miglio sul vasto altipiano, tra le pane, per la maggior parte, gialle ora di stop ‘Unt magnifico pino marittimo sorgeva a sinistsa, co me un gigantesco ombrello, meta ai signorotti Farnia delle consuete loro passeggiate vespertine. Una lunga giogaja? di monti azzurrognolilimitava, i foo- Lialirs fis 4s do in fondo, Paltipiano; dense nubi candenti, bam- bagiose, stavano dictro ad essi come in agguato: qualcuna? se ne staccava, vagava lenta pel cielo, pas- sava sopra Monte Mirotta, che sorgeva dietro Farnia, A quel pass bra capa, vi ari dei cacciatosi al passo delle tortoze © alla prima entrata delle allodole; seguiva? a quegli spari_un Iungo, faribondo abbajare' dei cani di guard Tl dottore andava di buon passo per guardando di qua e di la le terre atid ‘vano le prime piogge esser lavorate, Ma’ le brac- cia mancavano, ¢ spirava da tutte quelle campagne un senso profondo di tristeza e d'abbandono. Ecco laggiti 1a Casa della Colonna, detta cos! per- ché sostenuta a uno spigolo dat una colonna d’antico tempio greco, corrosa ¢ smozzicata, Era una cata- pecchia, veramente; una rob, come? i contadi Sicilia chiamano le’ loro abitazioni rurali. Protetta, ietro, da una fitta siepe di fichidindia, aveva davanti due grossi pagliai a cono. = Ob, della reba! ~ chiamd il dottore, che aveva paura dei cani, fermandosi davanti a un cancelletto i ferro arrugginito e cad Venne un ragazotto di cizca dieci con una selva di capelli rossastri, sc € un pajo? d’occhi verdognoli, da be = Ce il cane? ~ gli domand if dot = Ce; ma non fa niente: tonosce, ~ rispose il xt- guzz0. = Sei figlio di Rocco Trupia, = Sissignore. ica il toncime, di la, ton le mule. Sul! murello davanti la rabe stava seduta la madre, ~ In silercio che pettinava la fgliuola maggiore, la quale poteva ver presso 2 dodici anni, seduta sa un secchio di Tat eapovolto, con! un bambinello di pochi mesi su le ginocchia, Un altro bambino ruzzava per terra, tra le galline che non lo temevano, a dispetto d'un bel gallo che, impettito, drizzava il collo ¢ seoteva la o'Vorsei® parlare con Rocco Trupia, ~ di vane dottore alla donna. - Sono il nuovo del paese. ‘La donna rimase un tratto a guardarl non comprendendo che cosa potesse vol ico da suo marito. Si caccid la cami sto, che le era rimasto aperto da che aveva fi ‘ace il piccino, se lo abbottond e si levd in piedi per offrice una sedia, Il medico non la volle, 2 carezzare il bamboccetto per terra, men- fagazzo scappava a chiamare il padre. ‘Poco dopo s'intese lo scalpiccio di* grossi scasponi imbulletiat, ¢, di tra i fchidindia, apparve Rocco Trupia, che camminava curvo, con Te gambe la ad arco, e una mano alla schiena, comet Ia maggior parte dei contadini. Tl naso largo, schiacciato, ¢ Ia troppa lunghezza bro superiore, raso, silevato, gli davano un 10 seimmiesco; eft* 0880 di pelo, ¢ aveva la pelle del viso pallida e sparsa di lentig , affossati, gli guizzavano 2 ‘faggent-—————-— -yo una mano pet spingere un po" i la fronte la berretta Nera, a calza, in segno di salut -B ‘vossignoria. Che comandi ha da darmi? seco, ero venuto ~ comincid il medio, ~ per parlaryi? di vostea madre. Rocco Trupia si turbd: = Sta male? turbata, dura con me; eppure I Lialire filo irs fal a = No, ~ s’affrettd a soggi soltp; mm con veel, expret, act ena ae "Wik ope ee Le pee Wee di Roceo Trupia cresceva. Alla fine, non poté pi = Signor" dottore, mi deve dare qual 2 venuto qua per patlarmi di mia made, Le ehiedo® licens, tne ae torno Sasoe ~— Aspettate... So che is medico per trattenerlo. ~ M'hanno detto che ‘wor signor dottore, — saltd su a di Rocco Trupia improvvisamente, a ‘8 dela rel. = Case ds poverl, fa ae vosngnotis medico, chi sa quante alte ne avri vedute. Le voglio mostrare il letto pronto sempre e apparee- Chiat? per quell... buona veccha: © mia made ‘10a posto chiamaria altrimenti. Qua c’ mia mog i sono i miei fighvol: possonot aiestarie com abbia loro comandato di servire, di rispettare quella ec cone’ Baca Sets Pte a ace santa, sigaor dot the ho fatto io a qu ime? Pathe deve srergoymimt sos devted ts signor dot mio padre, @ vero, fin da baml spettarla come madre, perché essa @ stata sempre ES € Ie ho voluto su0i figliacci partirono perl’Am« Bene: Quand qu Hea, subito crs la mia casa, Nossignore! nese, deve dare speacolg ll geme'e questons ste! Signor lottore, Le giuro? che se qualeano di quei suoi f- Blac! rtorna a Farnia, io lo ammazzo per questonta per tutte le amarezze che da quattordici anni soffo Deve far la mendica, per “ In cleo ammazz0, com’? vero che sto parlando pretenza di mia moglie e di questi quattro id che mai sbiancato in volt, Rocco* bocca schiumosa col braccio. Gli sdegnato. sten madre non vuole accettare Lospi codesto odio che nutrite contro i vostei fratell chiaro. = Odio? ~ fece Rocco Trupia, serrando? le pugaa indietro e protendendosi. ~ Ora si, odio, signor dot- tore, per quellot che hanno fatto patire alla loro madze e a me! Ma prima, quando erano qua, amavo € sispettavo come fratelli maggiori. E loro inyece, due Caini per me! Ma senta: non® lavoravano, € lavoravo io per tutti; venivano qua a dirmi che non avevano da cucinare Ia sera; che* la mamma se ne sarebbe andata a letto digiuna, cavano, scialacquavano con le donnacce, ¢ io davo; quando partirono per I’America, mi svenai per loro, Qua cé mia moglie che glielo pud dire.* ~ E allora perché? ~ disse di muovo, quasi a se stesso, il dottore. Roceo? Trupia cuppe in un ghigno: ~ Perché? Perché mia madze dice che non sono suo figlio! ——-Come? asia ud = Signor dottore, se lo faccia spiegare da lei. Io non ho tempo da perdere: gli uomini di la mi aspet- tano con le mule cariche di concime. Debbo* lavo- raree... guard, mi sono tutto rimescolato. Se lo faccia dire da lei. Bacio le ma E Rocco Trupia se n’andé curvo, com’era venuto, larghe, ad arco, ¢ la mano alla schie lo segzui con gli occhi per un tratto, poi Lali flo. a ' a guardare i piccini, ch’eran rimasti come Ja moglie. Questa congiunse le mani e, agi- tandole un poco ¢ socchiudendo amaramente gli occhi, emise il sospiro delle rassegnate = Lasciamo fare a Diol Ritornato in pase, il dottore volle venir subito in chiaro di quel caso cost strano, da parer quasi inverosimile; € ritrovando Ia veechia ancora seduta su lo scalino davant alla porta della sua casa, come Vaveva lascata, | a salire con una certa asprezza nella voce, = Sono stato a parlare con vostro fil della Colonna, ~ poi le disse. ~ Perché scosto che avevate qua quest altro figlio? Maragrazia' lo guardo, dapprima smartita, poi ass0 le mani tremanti su la fronte ri pala di quel igo, ~ Ma perché? ~ ~ Che wha fatto? Di m’ha fatto, — s’afiretto « rispondere la veechia. ~’Questo debbo riconoscetlo, int coscienza! Anzi, m’é sempre venuto appresso, rispettoso... Ma ede come trem, signorino mio, lo? Non ne posso parlare! Perché quell dottore, non é figlio mio! Il giovane medico perdette la pazienza, pi 2 Il giovane medico roruppe: ~ "Ma come™ non & figlio vostro? Che dite? Siete stolida o matta davvero? Noa Pavete fatto voi? La vecchia chind il capo, a questa sfuriats, soc- chiuse gli occhi sanguigni, rispose: ~ Sissignore. E sono stolida, forse. Matta, no. Dio volesse! Non penerei pitt tanto, Ma certe cose vossignoria non le pud sapere, perché @ ancora ra- 8220. To ho i capelli bianchi, sto a penare da tanto 50 In silo Ho visto cose, tempo io, et a’ho viste! n’ho % i pud nemmeno signorino mio, che vossignoria no he avete visto, isomma? Pasatel "la inci) il dottore. = Cose ere! cose nere! — sospird la vecchia sco- tendo il eapo. = Vossignoria non era allora neanche nella mente di Dio, ¢ io le ho viste con questi occhi cche® hanno pianto da allora lagrime di sangue. Ha sentito parlare vossignoria = Gasibaldi? - domand: fossero aperte tutte le carceri di tutti i pacsi. Ora, figuri vossignoria che ira di Dio si scatend allora per le nostre campagne! I pe; sassini, bestie selvagge, sanguinarie, arrabbiate d pid feroce, ua certo Cola Camizzi, capo-bri che ammazava le povere creature di Dio, co placeze, come fossero mosche, per provare vere, ~ diceva, ~ per vedere se la carabina era para bene, Costui si battd in campagna, dalle nostre parti Passo per Farnia, con una banda che s’era formats, —di-contadini;-ma* non era contento, ne voleva 2 € uccideva tutti quelli che non volevano segui To ero maritata da pochi anni fi quei due figliucei, che* ora sono lag; mio! Stavamo nelle terre marito, a viva forza. Due giorni dopo, me ritornare come un morto; non pareva pit fui; non Lato fio ee poteva parlare, con gli occhi pieni edatoy eal tasconevs le man ribtezzo di cid ch’era stato cost signotino mio, mi si volt me lo vidi davanti (sant’anima!) «Nino mi poteva parlare, « Te ne sei scappato? E se ti ti tano, ofa? T'ammazzeranno! » Il cuore, il cuore mi parlava, Ma egli,zitto, sedette vicino al fuoco, sem- Pre con le mani nascoste, cosi, sotto la giacca, gli echt dainenato,e tet un peazo a unsere veo. tetta, poi disse: « Meglio mosto! ». Non disse altro. Stette tre giorni nascosto; al quarto uscl: eravamo poverelli, bisognava che lavorasse. Usci pet lavorare. Venne la sera; non tornd... Aspettai, aspettai, ah Dio! Ma* gid lo sapevo, me imaginato. Pure? peasavo: «Chi sal forse non hanno ammazzato; forse se lo sono ripreso! ». Venni a sapere, dopo sei Biota che Cola Camiazi ei trovava con a sua buna rel feado di Montelusa, che era dei Padri Liguorini, scappati via. Ci andai, come una pazza. Cerano, dai Pozzetto, pit di sei miglia di strada. Era una gior- ignorino mio, come non ac ho pit Si vede il vento? Eppure quel val Pareva che tutte le anime degli gtidassero vendetta agi ‘quel vento, strappata, ed esso mi ciavrd messo appena _avora ad arsvare al convento, che stava aso, fs, ‘a tante pioppe nere. C’era un gran cortile, murato, Vi s'entrava per una porticina' piccola piccola, da luna parte, mezzo nascosta, ricordo ancora, da un tan cespo di capper radicato su, nel muro. Presi una pietra, per bussare piti forte; bussai, bussai; ‘non mi volevano aprire; ma tanto bussai, che final- mente m'aprirono. Ab, che vidi A questo punto, Maragrazia si levd in piedi, stra quello che aveva —porre le idee, non seppe comprendere che n 2 In slegio volta dall'orrore, con! gli oechi sanguigni sbarrati, Talings nom coo coo fare Sl vero mancé la voce in prima, pet* proseguire. i = poi disse, ~ in mano... Quegli a move, come soffocata, e agitd quell lesse lanciare qualcosa. = domanda il dottore, alll in quel cortile.. alle boct con teste d’uomini... nere, piene di terra vano acciuffate e allora, quattro, prendendo ardre da quelio, gli s'avventarono contro, se lo pre in mezzo. Erano rannia feroce di quel mostro, signor dot li occhi miei, dai suoi stessi compagni, cane as- sassinol a veechia s'abbandond* su la seggiols sin imante, agitata tutta da un tremito convuls wvane" medico stette a guardasl, raccapriccia to, col volto atteggiato di pieti, di sibrezzo®e di orzo- re. Ma passato il? primo stupore, come poté sicom. ice sora potesse avere col caso di qu ello domand “Aspett,~ rispose la yece preader fato. ~ Guello che prima’ st nbello, quel lo che prese le mie difese, si chiamava Marco Tru- MT Abt - cacamd il. medico, ~ Dunque, questo Roa... Lali folio i = tispose Maragrazia, se io potevo esser la tre? mesi mi tenne con sé, legat ché io gridavo, lo mordevi sgiustizia venne a scovarlo I, elo richiuse in galera, dove mori poco dopo. Ma rimasi incinta, Ah, gnorino mio, Let giuro che mi sarei strappate le Scere: mi pareva che stessi a covarci un mostro! Sentivot che non me lo sarei potuto vedere tra le braccia. Al solo pensiero che avrei dovuto attaccar, melo al petto, gridavo come una pazea, Ful per morire, quando lo misi alla Iuce, Mi assisteva mia madre, sant’anima, che non me lo fece near che vedere: Io port’ subito dai parenti di che lo allevarono.. Ora non Le pate, sigaor® di io possa dire davvero ch’egli non @ figlio Ui giovane dottore stette un pezzo senza ispon- dere, assorto a pensare; poi disse : = Ma lui, in fondo, vostzo figlio, che colpa ha? ~ Nessunal - rispose? subito la veechia. ~ E quan- do mai, difati, le mic labbea hanao detto una parola sola contro di Ini? Mai, signor dottore! Ai che ci posso fare, se non resisto a veder da lontano! B tutto* suo padre, signorino mio; ne fattezze, nella corporaturs, finanche nella voce. metto a tremare, appena lo vedo, ¢ sudo freddol Non sono io; sibel il sangue, ecco! Che® di posso ‘fare? Atese un po’, asciugandosi gli ocehi col dorso delle mani; poi, temendo che Ia comitiva degli emi. fgranti partisse da Farnia senza la lettera per i suol filiuoli veri, per i suoi™ figliuoli adorat, si fece coraggio ¢ disse al dottore ancora assorto: = Se vossignoria volesse farmi Ia carita che mi ha promesso... In slegio re, riscotendosi, le disse che era Sloe ares eee ee? ede hee ee cominci® a dettare: LA MORTE ADDOSso* ~ Ab, lo volevo dite! Lei dunque un uomo pacifico 2... Ha perduto il treno? = Per un minuto, sa? Arrivo alla stazione, e me lo vedo scappare davanti, = Poteva corsergli dietto! ~ Git. B da ridere, lo so. Bastava, santo Dio, che i icci di pacchi, pacchetti, arico d'un somaro! Ma le donne commissioni... ~ non la finiscono ti, creda, appena sceso dalla vettura, per dispormi i nodini di tutti quei pacchett alle dita’, due pacchetti per ogni dito. ~ Doveva esser bello... Sa che avrei fat avrei lasciati nella vettura mia moglie? Ah sil E le mie figliuole? E le loro amiche? Suillarc! Mi ci sarei spassato un mondo. = Perché Iei forse non sa che cosa diventano le donne in villeggiatura! ~ Ma si che lo so! Appunto perché lo so. Dicono tutte che non avranno bisogno di niente. Questo soltanto? Capaci anche di sostenere che anno pet Fisparmiare! Poi, appena arrivano in un paesello qua dei dintorni, pid brutto é, pid misero lercio, ¢ pit imbizzarriscono a pararlo con tutte le ro galanteric pid vistose! Eh, le donne, caro si- io? Li

You might also like