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APOSTOLO DELLE GENTI mh Marco Frisina INTRODUZIONE San Paolo é senz’altro il pit grande missionario di tutti i tempi. Non co- nobbe personalmente Gest Cristo ma, dopo la sua folgorante chiamata sulla via di Damasco, ne divenne un discepolo fra i pit grandi, peroro la causa dei pagani convertiti, fu l’Apostolo delle Genti. LOratorio si articola in pit quadri ¢ si apre con la lapidazione del pro- tomartire Stefano cui Saulo, allora fiero sostenitore delle tradizioni dei padri e accanito persecutore dei cristiani, fu presente pur non parteci- pandovi direttamente. La visione di un cristiano che muore come Cristo, perdonando i suoi persecutori, lo tocca profondamente, gettan- do un seme nella sua anima che lentamente germogliera fino a far ma- turare in Paolo la coscienza che i cristiani sono Gesii Risorto. Continuando la sua persecuzione, sulla strada per Damasco il Signore gli si rivela. Una luce dal cielo l’avvolge e una voce gli dice: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? [...] lo sono Gest che tu perseguiti. Alzati ed entra nella citta e ti sara detto cid che devi fare». Da quel momento nasce Paolo, I’Apostolo delle Genti. Egli si ritira nel deserto per medita- re sul dono ricevuto, trascorrendo tre anni nel pit: assoluto raccogli- mento, dopo i quali inizia a predicare il messaggio evangelico nel mon- do mediterraneo di allora, affermando di «non essere pit lui a vivere, ma Cristo stesso a vivere in lui». La scoperta che Cristo é vivo nella Chiesa come in Stefano e negli altri cristiani lo spinge a dare la vita per lui. Con la sua parola opera la prima e fondamentale diffusione del Vangelo in mezzo ai popoli. I suoi scritti, ripercorsi negli ultimi quadri dell’Oratorio, ci introducono nel mistero di Cristo, umiliatosi fino alla morte di croce per la salvezza dell’uomo, ci parlano del suo amore, la “caritas”, che tutto pud, che é la pid grande e il fine di tutte le virtt. Paolo si conforma dunque al suo Signore e infine lo segue fino al mar- tirio, fino a identificarsi con lui stesso. LOratorio termina con una marcia che sembra scandire i passi dell’Apostolo verso la sua unione definitiva con Cristo. In questa mar- cia, che termina con il tono trionfale di un inno di lode, si odono le sue parole «Chi ci separera dall’amore di Cristo? Né la persecuzione... né la spada... né la morte! », Mons. Marco Frisina MARCO FRISINA Nato a Roma nel 1954, dopo gli studi classici si é diplomato in Compo- sizione presso il Conservatorio di Musica “S. Cecilia” ¢ laureato in Lette- re presso |"Universita “La Sapienza” di Roma. Dopo aver compiuto gli studi teologici, si é specializzato in Sacra Scrittura, licenziandosi in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico in Roma. Dal 1985 & Maestro Direttore della Cappella Musicale della Basilica di S. Giovanni in Laterano. Nel 1984 ha creato il Coro della Diocesi di Roma, che continua ad esercitare la sua attivita soprattutto nelle liturgie solenni della Diocesi e del Santo Padre. Dal 1991 @ Direttore dell’Ufficio Liturgico presso il Vicariato di Roma e Rettore della Basilica di $. Maria in Montesanto, do- ve si svolge ogni domenica la “Messa degli Artisti”. Ha collaborato al pro- getto internazionale “Bibbia” della RAI, dapprima come consulente da parte cattolica e in seguito come autore delle musiche dei film, ricevendo negli USA tre nomination per “Abramo”, “Giacobbe” e “Giuseppe”, € vincendo, con quest’ultimo, il Cable Ace Award nel 1995. Ha ricevuto il premio “Colonna sonora 1998” per la musica della Bibbia televisiva e lo stesso premio nel 2002 per il film “San Giovanni-Apocalisse”. La sua produzione di canti per Ia liturgia é molto vasta e diffusa sia in Italia, sia all’estero. Ha composto appositamente ed eseguito, dinanzi al Papa Giovanni Paolo Il, 23 oratori. Ha al suo attivo numerose colonne sonore di film, composizioni sinfoni- che e da camera. Ha collaborato con artisti italiani e internazionali. E compositore dell’opera La Divina Commedia, kolossal teatrale ispirato al capolavoro di Dante Alighieri. CORO DELLA DIOCESI DI ROMA Questa formazione polifonica é nata nel 1984 da un’idea di Mons. Marco Frisina, con l’intento di fornire alla Diocesi di Roma un servizio per Panimazione liturgica, e allo stesso tempo rappresentare un punto di riferimento per un cammino spirituale e culturale dei giovani. Arricchitosi negli anni di numerosi elementi, il coro é attualmente for- mato da circa 300 iscritti, provenienti da diverse parrocchie romane. La | sua intensa attivita prevede l’animazione di tutte le celebrazioni dioce- | sane, alcune delle quali presiedute dal Pontefice, e l’esibizione nell’am- bito di eventi significativi e manifestazioni in tutta Italia. i i ; Oratorio sacro per voce recitante, soli, coro e orchestra 1. APOSTOLO DELLE GENTI 2. LA BUONA BATTAGLIA 3. STEFANO 4. CRISTO NOSTRA PASQUA 5. LA VIA DI DAMASCO 6. TU SARAI PER ME 7. IN MISSIONE 8. CRISTO $’E FATTO OBBEDIENTE 9. LA CARITA 10. DOVE LA CARITA E VERA 11. LAMORE DI CRISTO 12. CHI CI SEPARERA e Ate, Paolo, noi cantiamo ripercorrendo il tuo cammino, annunciando il Vangelo, speranza e gioia per il mondo. Tu, chiamato dal Signore ad annunciare la salvezza predicando alle genti la Croce di Cristo, nostra gioia. Apostolo delle genti, apostolo della grazia, con te noi cammineremo testimoniando il Vangelo, portando al mondo I'annuncio di Cristo Salvatore. Testimone del Risorto, a lui donasti la tua vita, nella forza dello Spirito portasti l’annuncio dell’amore. Tu, Apostolo di Cristo, hai seminato la Parola, con la grazia della fede formasti la Chiesa del Signore. La missione che hai compiuto nel tuo martirio hai suggellato, la tua corsa hai concluso e hai meritato la vittoria. I tuoi passi percorriamo seguendo insieme il Signore; la potenza del Vangelo sostenga la Chiesa in mezzo al mondo. oO LA BUONA BATTAGLIA PAOLO Il mio sangue sta per essere sparso in libagione, ed é giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnera in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. UN DISCEPOLO Fratello, il Signore ti liberera come ha fatto altre volte: tu sei prezioso ai suoi occhi. PAOLO Si, mi sciogliera dalle catene del mondo e mi fara volare fino a lui. UN DISCEPOLO La tua corona sara preziosa. PAOLO Ma quanto poco I’ho meritata! Ricordati: io ho perseguitato la Chiesa, ho perseguitato il corpo di Cristo. Mi sono macchiato del suo sangue lasciando che i suoi discepoli fossero uccisi e perseguitati, desiderando !a loro morte perché potessero vivere ancora le mie certezze, quell’uomo vecchio che in me si agitava e soffriva. GIUDEI Lo abbiamo udito pronunciare espressioni blasfeme contro Mosé e contro Dio. Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. STEFANO Fratelli e padri, ascoltate: Dio che condusse per mano Abramo verso una terra nuova, che chiamd Isacco e Giacobbe, che liberd Giuseppe dal carcere per la salvezza dei fratelli. GIUDEI Lo abbiamo udito dichiarare che Gesii il Nazareno distruggera questo luogo e sovvertira i costumi tramandatici da Mosé. STEFANO / Dio clemente che chiamé dal roveto Mosé \ per farlo guida e profeta del suo popolo, | per renderlo muro di bronzo di fronte all’incredulita dei nostri padri: | Dio oggi vi offre la salvezza, i la salvezza per mezzo di Gest Cristo, ! il Giusto di cui voi siete divenuti | uccisori e traditori. j GIUDEI Sia messo a morte! STEFANO Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’Uomo che sta alla destra di Dio. GIUDEI Ha bestemmiato! CORO Lapidavano Stefano, mentre con gli occhi al cielo pregava dicendo: STEFANO Signore Gest, accogli il mio spirito. Signore, non imputar loro questo peccato. CORO Lapidavano Stefano, mentre con gli occhi al cielo pregava PAOLO Le sue stesse parole, la sua stessa pace... era Cristo che ancora una volta rendeva al Padre la sua vita e al mondo intero la salvezza. Ed io approvavo quell’uccisione, quel martirio beato! Il suo corpo, come quello di Cristo, le sue parole come le sue, i suoi occhi come i suoi, ed io non comprendevo. Solo pit tardi compresi come in Cristo diventiamo nuove creature: Stefano o Paolo, Pietro o Giovanni, non siamo piu noi a vivere, ma é Cristo che vive in noi. Cristo nostra Pasqua é stato immolato. Alleluia. Celebriamo la festa con azzimi di purezza e verita. Alleluia. Se moriamo con Cristo certo vivremo in lui, perché noi crediamo che il Risorto non muore piil. Per amor nostro mori al peccato, ma ora vive con Dio per sempre. Non piti regni il peccato nei nostri corpi, ma le nostre membra siano offerta al Signore come strumenti della giustizia: ormai viviamo nella legge di grazia. Ormai la nostra vita é nascosta con Cristo, ed il nostro sguardo é rivolto al cielo con lui. Lassii si trova la nostra vita, da li attendiamo tutta la nostra gloria. PAOLO Fremente chiesi al sommo sacerdote lettere per Damasco: volevo condurre in catene a Gerusalemme i seguaci di Cristo. Ma all’improvviso una luce dal cielo m’avvolse penetrando nel mio cuore. IL SIGNORE Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? PAOLO Chi sei, Signore? IL SIGNORE Io sono Gest, che tu perseguiti! Alzati ed entra nella citta, e ti sara detto cid che devi fare. PAOLO I miei occhi e la mia mente cosi aperti si oscurarono alla sua luce, ma il mio cuore lentamente comincid a vedere la nuova luce della sua Verita. IL SIGNORE Tu sarai per me uno strumento eletto e porterai il mio nome dinangi ai popoli. Dinanzi al re, ai figli di Israele, dinanzi al mondo mi annuncerai. Sarai per me Apostolo di grazia, un testimone della mia carita. Tu sarai per me strumento di salvezza e sarai chiamato Apostolo delle Genti. [VILE IN MISSIONE PAOLO Quanti popoli, quante regioni, quanto dolore, quante speranze. Il Signore mi guido per il mondo ad annunciare la sua salvezza, la mia salvezza, ad annunciare che la Chiesa é il suo corpo che vive in mezzo al mondo. Mi mostré la sapienza e Ja scienza, mi mostré ’ignoranza e il timore, 43 il mondo stretto dalla fame di una verita senza ombre, e confini lontani, sempre pit lontani, che aspettavano ansiosi la sua Parola. Una notte m’apparve una visione: un macedone era dinanzi a me e mi supplicava: “Passa in Macedonia e aiutaci!”. Sentivo quella voce di giorno e di notte, un sussurro, un pianto, un canto, un grido. CORO Vieni in Macedonia e aiutaci! Vieni in Tessaglia e aiutaci! Vieni in Italia e aiutaci! Portaci la verita, portaci la salvezza! PAOLO Vengo, Signore! Eccomi, manda me! 14 CRISTO $"E FATTO OBBEDIENTE PAOLO Fatto servo della tua Parola, fatto schiavo del tuo amore, vivo ogni giorno per le vie del mondo, debitore del Vangelo verso ogni creatura. Cristo s’é fatto obbediente per noi, obbediente fino alla morte, alla morte di croce. Per questo Dio I’ha esaltato ¢ gli ha dato un nome sopra ogni nome. (Ix LA CARITA PAOLO. Ora sono in catene per te, Signore, ora la mia vita sta per essere versata in libagione. Ho corso la buona battaglia, attendo il premio. I DISCEPOLI La carita é paziente, la carita é benigna. PAOLO Non @ invidiosa, non si vanta. I DISCEPOLI Non manca di rispetto, non cerca il suo interesse. PAOLO Non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verita. I DISCEPOLI E PAOLO Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carita non avra mai fine. 16 DOVE LA CARITA E VERA Dove la carita é vera e sincera, la c’é Dio. Dove la carita perdona e tutto sopporta. Dove la carita benigna comprende e non si vanta, tutto crede ed ama e tutto spera, la vera carita. Ci ha riuniti in uno l’amore di Cristo: esultiamo e rallegriamoci in fui, temiamo ed amiamo il Dio vivente ed amiamoci tra noi con cuore sincero, Quando tutti insieme noi ci raduniamo vigiliamo che non sian divisi i nostri cuori, non pit liti, non pit dissidi e contese maligne, ma sia sempre in mezzo a noi Cristo Signore. Noi vedremo insieme con tutti i beati nella gloria il tuo volto, Gest Cristo Dio, gioia immensa, gioia vera noi vivremo per l’eternita infinita dei secoli. Amen. 17 (XIX L’AMORE DI CRISTO UN DISCEPOLO Apostolo di grazia. PAOLO Ultimo e aborto fra tutti! UN DISCEPOLO Strumento di salvezza. PAOLO Vaso di creta che porta l’oro di Dio. | UN DISCEPOLO Maestro della verita del Vangelo. PAOLO. Discepolo e povero servo della Parola di verita. Sono in catene per te, ma t’offro la mia vita, Signore. Tutto cid che ho annunciato, tutto cid che ho sofferto. Ecco il mio corpo, sacrificio per te. DISCEPOLI Cammina, Apostolo, incontro al tuo Signore, ti attende la spada e la gloria, il martirio ed il cielo. 18 Il Vangelo che annunciasti t’accompagna. Donaci il tuo coraggio, donaci il tuo amore. CORO Chi ci separera dall’amore di Cristo, forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la spada? Nessuna cosa al mondo potra mai separarci dall’amore di Cristo. LO EIRO RSA Chi ci separera dal suo amore, la tribolazione, forse la spada? Né morte o vita ci separera dall’amore in Cristo Signore. Chi ci separera dalla sua pace, la persecuzione, forse il dolore? Nessun potere ci separera da Colui che é morto per noi. Chi ci separera dalla sua gioia, chi potra strapparci il suo perdono? Nessuno al mondo ci allontanera dalla vita in Cristo Signore. 4 “ACCADEMIA D’OPERA ITALIANA” DI RoMa diretta da Salvatore Sica rANTI: Rino Cassano (Paolo), Paolo Debilio (Discepolo) CI SOLISTE: Fabrizio Flamini (Paolo), Gianni Proietti (Stefano) Cecchi, Cristina Alfano ) DELLA Dioces! Dt Roma diretto da Marco Frisina prani: Patrizia Bufagna, Elettra Dalmazzo, Loredana Di Bartolomeo Marchettini, Gianni Proietti, Roberto Roselli 0 Bonvecchi, Paolo Debilio, Paolo Franci Gigliarelli, Pino Roccasalvo : Alfamusic Studio, Roma - maggio 2008 Caravaggio, Caduta di San Paolo, Santa Maria del Popolo, Roma del Fondo Edifici di Culto - Ministero dell’Interno PCD 231

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