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pietiorwecs eavpita acura di CARLO MARIA MAZZUCCHI CESARE PASINI Nuove ricerche sui manoscritti greci dell’ Ambrosiana Atti del Convegno Milano, 5-6 giugno 2003 UNV ER ET TA Questa ricerca e Ia sua pubblicazione sono state finanziate dall Universita Cattolica, nellambito dei suei programini di promozione ¢ diffusione della ricerca scientifica, ¢ dal Dipartimento di Studi medioevali, umanistici ¢ rinaseimentall della stessa Universit. wowevitaepensiero.it Fotocopie por uso personae del lettre possono essere ffouat nei limit del 19% ch ciaseun volume dst pagameno alla SIAE del compongo previsto all's. 65, comin 4, della legge 22 aprile 194 0, 633 ovvero dal acon ‘stipulato tra Sise,"Aie, Sus e Cha, Confartigianst, Cars, Claai, Confeommercio, Confesercenti 18 cere 2000, Le iproduzion a ue iferente da quello personae porenno avvenie, pa wa rumero dl pine nan spesore al 15% del presente vl, solo Sepito specifica autorizzazione laselata da AIDKO, vin delle Ee, 0.2, 20121 ‘Milano, telex: 02 809506, e mail segreerin aio. arg © 2004 Vita c Pensiero- Largo A. Gemelli, 1 - 20128 Milano ISBN 88343-11140 SANTO LUCA L’apporto dell’Ttalia meridionale alla costituzione del fondo greco dell’Ambrosiana Avie Likowy oteros nods abies, ov axitovea. facxds] viv puxiy Bhémwy= (Aambr. F-L44 sup, £ 11v)" A Jacques Nort nabs pia Dopo la fine del dominio bizantino la civilta greca, nonostante la Jenta ma progressiva latinizzazione, & sopravvissuta in Italia me- ridionale sino alle soglic del sec. XVUL In Sicilia, Calabria e Lucania si assiste ad un rapido decadi- ‘mento della componente grecofona. Le élites culturali, che tra X € XI secolo e soprattutto nel sec. XII, almeno a giudicare col metro non sempre oggettivo delle testimonianze superstiti, ave- vavo mostrato una qualche vitalita, furono costrette, 0 comun- que indotte, gid dalla morte di Ruggero I (1154), ad integrarsi nella nuova socicti dominante di cultura latina e dunque ad assimilarsi anche linguisticamente, al fine di evitare la frustrante condizione dell’emarginazione. Sostanzialmente subalterni alla cultura occidentale, i circoli dotti ruotanti attorno ai vescovadi 0 alle famiglic aristocratiche non furono pitt in grado di organiz- zarsi e di esprimere Ia loro identita. L’assunzione delle espres- sioni pid vitali di cultura greca superstite in una dimensione tutta occidentale, ne destrutturd definitivamente i quadri e ne destabilizz6 identita etnica ¢ tipologia culturale, sieché la grecita * Cristofoto Mititeneo, distico per s, Sozonte: B, Fouarens, I Calendar in metro ino _grefio di Cristforo Mitlenee, Société des Bollancistes, Bruxelles 1980 (Subsidia Ha- ‘lographica, 63), p. 18, Nel corso del?avticolo rispestolortografia del coice, scolgo Teabbreviazioni e servo i nomi propri con la maiuscola La bibliografias limita alle voc ‘esemaial’; per i codiei ambresiani si manda alla bibliografia ‘aggiornata’ sel sito wowwambrostana.it alla sezione "Bibliografia dei manoscriti greci" 192 SANTO LUCA calabrosicula, dal see. XIII in poi, appare confinata nellangusto mondo monasteriale, in cui l'attivita di copia, funzionale alle esigenze liturgiche quotidiane, non prevede interessi per la let- teratura classica 0 profana! iceversa, in Terra d’Otranto, segnatamente nel periodo sve- vo € angioino, tale cultura ha conosciuto un. notevole sviluppo che, correlato essenzialmente ai circoli eruditi locali di estrazio- ne laica ¢ alla classe ecclesiastica sacerdotale, si fondava e tracva alimento da un sistema scolastico modellato su quello di Bisan- zio del XII € XIII secolo®, Di qui un repertorio catalogico assai ricco € vario che anno- vera anche, oltre i soliti libri di indole sacra, mumerosi titoli autori e di testi profani che tuttavia, risultando nel complesso copie di ‘edizioni’ bizantine, non sono di grande rilevanza sul piano filologico-testuale. Al contrario, il catalogo dell’ambito calabrosiculo appare certamente molto pitt modesto sia per qualita che per varieta di autori c testi, contando fra altro scarse resenze ‘profane’, ma riveste certamente maggior interesse per gli storici del testo, in quanto i manoscritti sono sovente vetior! di tradizioni antiche o subantiche, uniche o rare, quasi sempre sconosciute a Bisanzio, ¢ in genere peculiari anche nei casi in cui Varchetipo @ costantinopolitano, Siffatta valutazione, che si fonda sull’analisi diretta di centi- naia di codici tiene owiamente conto dei risultati conseguiti da illustri maestri ~ Paul Canart, Guglielmo Cavallo, Enrica Follieri, Jean lrigoin, André Jacob, Agostino Pertusi - credo possa consi. derarsi un dato oggettivo ¢ non pud essere scalfita nella sostanra 1G. Cavaio, Mazogio sir ¢cutira grea. Material er una messa a puns «By zantinische Zeitschuilt», 8485 (1991-1992), pp, 430-110, ratampate col ttolo Me ior suo ¢ cultura grea, in P. THovus” A. Paravicant Bacuaant (A cae al), Federico If ¢ je scene, Sellerio, Palermo 1996, pp. 286249, 8. Luck, Tl Diadora Scns Nop. 4 ¢ ialogreco}, Cara. odotto etto in 1 loco. strofe’, onato~ asto ai oliofili, pirono il 1750 ari con na, dal ua gre- 2c. XIV, Niblioteca 1. 150; J tito des 73 (Stadt set). cardinale ben nove ‘istratto cesalentine ns. 1719 la Biblio- >Taliano der Natio- re, Wien ponies to [LAPPORTO DELLATALIA MERIDIONALE 197 si configura come un grande serbatoio/deposito di libri, dal quale si pud facilmente, e forse anche a costi contenuti, attinge- re per arricchire le biblioteche private”. Se, come dicevo, ben poco rimase custodito nel Sud dell'Ita- lia greca, tuttavia interesse per quel patrimonio librario fu de- terminante per la sua conservazione. ‘Non sfuggi al cardinale Federico Borromeo ~ il quale, «men- tre cominciava a delineare la fisionomia dellistituzione ¢ nel giugno del 1603 dava inizio ai lavori per la costruzione dell’e- dificio, organizzava di pari tempo una vasta ¢ sistematica cam- pagna di acquisto di codici e stampati che sarebbe continuata anche all'indomani dell’inaugurazione dell’Ambrosiana cele- bratasi I'8 dicembre 1609» - ropportunita che il meridione italo-greco offriva ai suoi bisogni. © Dei numerosi libri greci prodotti e/o citcoland nelle region della Terra d’Oua to, che poi confluiranne nelle collexioni di important biblioteche italiane ed euro- pee, danno conto, fa gi alti, eg, KK Miia, Newe Mitheitungen ibe Jano Laskar tend dio Medcesche Biblothel, «Cencralblat fy Bibliotaskswesens, 1 (1884), pp. 402 404; Jacon, Sergio Sto de Zolfino, pp. 166167, eA. Acconcxa Lowtco -A, Jacon, Posie (4 Nicola d'Oounto nel Las, gx. 38.2, «Byrantions, 54 (1984, p. 378; E. Aas, Gli studi Sori in Tera d Otvantn, Binerae 18BB, p. 190; A. Vacca, La Grecia nelMalia meric. hale. Studi literoi + iliografic, «Orientalia Christiana, 3 (1925), pp. 307-918, P arterox, LARloye de Rossano, Connon 2 Uhisioie de la Vatican, Patis 1891, rst. aanast, Vaviorum Reprints, London 1971, pp.95¢ 97;A. 0. Pantancéu, Il asero ti San Nicola di Case, conto di cultera hans in Tara d'Obanto, Bollettino della Badia greca di Grottaferracar, ns. (1051), pp. 2045; 41-43; R. Devanessn, Let manusrits ges de Vale néridionas, Biblioteca ApostolicaVaticana, Ct de! Vaticano OHH (Studi testi, 181), pp- 5059 M, Perea, Tie manoscrt grec della chisa arroe- chile di Galatone, «Bolletino della Badia greca di Grotaferrata, ns. 24 (1970), pp 3.96, Un elenco pit dettgliato, nonostante sia stato compilato con materiali di Seconda mano, presto M. Pers, Codie gre della Puglia trafrit in bilioteche italiane ‘i eter, Bollettno della Badia greea di Grotiarerraax, ns. 26 (1972), pp. 88129, € ©. Mazzorra, Monae ¢ libri grci nel Salento medicunle, Bibliotheca Minima, Novoll (Lecce) 1989 (Seriproriam, 2) pp. 58-101. Elenchi fondati sul export paleograticn €dlungue scientficamente ineccepibili presto A. Jacon, Les éeritures de Tee d’Otrant, Jin Le palingraphicgrecqueet banting, Centre National de la recherche seientiphiqu Paris 1977 (Colloques da CNRS, 559), pp. 277-281, c 1. Culture grecque el manwscrits, en Tere d'Otrant, in At del I Congreso Internazionale di Studi Saletin del I Congreso Storco di Tera d’Otvant (Lecce, 22-25 ottobre 1976), Lecce [1980], pp. 70-77 (estat to), Per quanto attiene invece Pambito calabro e calabrosicul siavio principalmen- tea Barit¥OL, LAdhaye de Roane; DEVREESSE, Les manuscrts recs de Tale Maxcat, Perla storia. 2G. pasint, Codie ¢ foment git dltAmbrosian, Integravion’ al Catalogo di Emidio ‘Martine Domenica Bais, Universita di Roma «La Sapienzar, Roma 1997 (Testi estat bizantino-neoellenic, 9), p. XL ie pps av Woven Oe indinrvinma ak one 198 SANTO LUCA Antonio d’Aquino, vescovo di Samo, del resto, lo aveva infor mato, tramite lettera del 15 dicembre 1604, che nelle regioni dell'Ttalia del Sud v'erano molti manoscritti®, Mentre Antonio Salmazia e Domenico Gerosolimitano nel 1607 © 1608 compiro. no esplorazioni a Corfi, nell'isole dell’Egeo ¢ in Tessaglia®. alla ricerca di libri edi rara antichitix «et de buoni autorin®, Grario Maria Grazi (1553- post 1625), su ordine del cardinale, fs inviato nell'Italia meridionale®. Qui acquist tra il 1606 e il 1607 ben 75 manoscritti greci segnalati nel Catalogo di Emidio Martini ¢ Domenico Bassi®, nonché, ma limitatamente ai cimeli acquistati nel Salento, da Marco Petta e Oronzo Mazzotta®. Nel computo delle 75 unita sono annoyerati tanto il tetravangelo ‘Fetrar’ B56 sup. vergato nel 1022 in una minuscola di «scuola nilianay™, verosimilmente in Campania, che allo stato @ privo di annota. zione, quanto l'Ambr. F 81 sup., un cartaceo del sec. XVI di ambito greco-pugliese, che venne donato nel 1606 da un sacer. dote di Corighano™. La nota emptionis, fornita sovente delV'indi. ANN: Pans, Duc protagonist dell Editio Romana del concili examenici- Piro Movin od Anlonio daquing, in Mélanges Eugine Tiserant, i, Biblioteca Apostolcn Varo (Git del Vaticano 1964 (Stu eesti, 257), pp. 131-282: 176¢ 201 de" iil grec alli monasteri di monaci get in Calabria si me potranno havetey gui user egal Ulligentia per servire Vostra Signovia Ulustrissima et ritrovandone ng dard sei a Yestra Signoria Mustissimay, Divers iri in posseso del vescovo di Samo e pot ‘Taranto (t 27 agosto 1627) fnirono nella Biblioteca Vatcana: bi pp. I7TLT4 18h, * Sulla misione a Corti si rimanda a C. Paste, La rect dei manoseit gta’ rigine de Ambrasiana: tine di acquiscion in paticolare le misione di Antonto Sebang Carfi negli anni 1607-1608), «Stadia Borromaican, 15 (2001), pp. 58107, con la bibliogratiarelava ai due personage alle note 1418 (pp. 8350) TOE Maxeins« D. Basst, Catalogs eodiciom raccoon Bibitacae Ambrsiance, Ei, Hocpli, Mediolani 1906, p. IX © Sulla figura del Grazi mi limito a rimviare ad A. PaReDr-M. RoDEui, Le mcalte inmnveries prin fond liver, Soria dell Ambrasana IL Scent, CARIPLO, (Mllsneh 1992, pp. 57.58, 65.71 3 Maxrant- Bassi, Catalgus, 1, pp. XXU1281-1282 (Ladlemptions vel dersations). Ant: Codie gr della Pui, pp. 93102; Mazzorrs, Monaci eli ge pp. 80 88 (alent). A LUOhs Sete ir deta escuela nilianas, in G. Cavatno -G. Dz, Gxxconi0-M Mavact (a cura di, Seritture, Uri e testi nelle are provincial di Bisansia Ack tel Seminario di Frice (1825 settembre 1988), 1, Spoleto 1991 (Bibliotces del «Cenvve peri collegamento degl studi medieval imanistcnell'Universit di Pevuglaw 5), . $52 © nota 150, ta, XIX. Jacon, Une bibithique méticoals de Tere d Otrante p. 307. wNro Luca, veva infor le regioni » Antonio compiro- glia’, alla °%, Grazio fu inviato 07 ben 75 Martini e acquistati computo trar’ B56 tilianay™, i annota c. XVI di un sacer- dell’indi- 0 Morin of 2 Vaticana, © libri greet userd ogni lard aviso a ‘noe poi di 71178, 184, “greet a’. oSelmaxia 07, con fa vsianae, HI, + Le raccole 3, {Milano} rivationis), 4 pp. 8088 conto -M. a, Atti del el «Centro rugiaw,5), : UAPPORTO DELL'ITALIA MERIDIONALE 199 cazione puntuale del Inogo, stata apposta, a quanto sostengo- no gli autori del Catalogo, da Antonio Olgiati, primo Prefetto della biblioteca, di norma sul primo foglio di ogni manoscritto™, verosimilmente sulla base dell"elenco del Grazi medesimo. Le annotazioni di acquisto, Per conoscere consi- stenza ¢ tipologia dei codici, non sempre appaiono prive di mende. Gli studi attualmente in corso in Ambrosiana permetto- no di intuire che alcune informazioni fossero registrate su sche- de inserite nei manoscritti al loro arrivo in biblioteca, altre inve- ce (in particolare quelle inerenti all’anno di acquisto) dovettero esservi talora annotate successivamente, con maggiore possibili- 8 di errore. E ben noto, a questo riguardo, che Femissario del cardinale si recé in Puglia nel 1607, non nel 1606 come invece si legge sui manoscritti Difatti Grazio Maria Grazi, stante la ricostruzione operata da G. F Opicelii, inizi6 il suo viaggio di ricognizione nell Italia del Sud «spirante mense Novembris> del 1606, cominciando da Reg- sio Emilia, avendo con sé «Guidium Caueleantum nobilem ge- here virum» ¢ awalendosi dell'aiuto ospitale di Camillo Bossi"; dla Ti si reed a Bologna, fu poi a Firenze, Siena, Roma, Napoli ¢ nel febbraio 1607, proprio dalla citta partenopea, si diresse a Melfi in Basilicata. Quindi fia Bari, Canosa, ‘Irani «et oppida quaedam Apuliae famae non vulgaris» e finalmente nello stesso mese si stabili a Galatina, Qui ebbe modo di conoscere Fede- rico Mczio, vescovo di Termoli, ma nativo di Galatina, il quale certamente fu prodigo di consigli peril buon espletamento della. sua missione®, Dall'inizio di marzo 1607, muovendosi da Gal: tina, bbe modo di visitare i centri pit importanti della grecit salentina, quali Stematia, Soleto, Gallipoli, Otranto, Brindisi, Nardo «et singula regionis oppida» spingendosi poi in Calabria, * Maxrin - Bass, Catalogs, pp. XXX, 1 Pes Onicutss, Monunenta Biiothecoe Ambrsianae, Mediolan 1618, pp. 4-4, i pp. 4447, 4960. © Bi, pp. 51-52: «Redericus Metius.. per eos dis ibidem Eeclesasticis inventus ne- gotii qui peritus focoruim erat, unde dle omni re locupletissime Cratiumn edocut, litteras dehine superaddidit ad faciliorem adituan implendae re guatiosa, Circa Mezio cl B. PavAbin Menoriestoiche dela cit di Calatina nella Jigen Napoli 1792, sist. a cura di G. Vallone, Congedo, Galatina 1984, pp. 20-71: (By Gurcomo, Costantinapal- Tubing - Roma, orveo la ‘duplice conversion’ di un mancsctlo Beane (at. gr 738), «Bycantinische Zeitechvifee, 8 (3000), pp. OL101

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