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NIKEPHOROS Zeitschrift fir Sport und Kultur im Altertum 27. Jahrgang Za = 2014 WEIDMANN [NiKERHOROS 27, 2014 Inbaltsverzeichnis za em Band Aufsitze Reyes BERTOLIN CEBRIAN, Psychological Characteristics of Ancient Greek Athletes Eva CHRISTOF, Die Resonanz kaiserzeitlicher Sportveranstaltungen Kleinasiens in der Architekturdekoration 6ffentlicher Baulen Wolfgang DECKER, Ein abgekartetes Spicl. Zu POxy $209 (Sport am Nil, Suppl 11) Femando GARCTA ROMERO, Osservazioni sul lesico sportivo greco antico: Antifane, fr. 231 Kassel-Austin Daniel GRIFFIN, An Overlooked Letter of [Diogenes] and the Role of the Palaistrophylax ‘Thomas HEINE NIFLSES, Foreign Entrants at Minor Athletic Festivals in Late-Archaic and Classical Greece Zinon PAPAKONSTANTINOU, Family Traditions of Athletic Distinction in Archaic and Classical Athens Wemer PETERMANDL, The Introduction of Athletic Nudity ~ Fact or Fiction? Giorgia PROIETTI, Annual Games for War Dead and Founders in Classical Times. Between Hero-Cult and Civie Honors Aikaterni-lliana RASSIA, On Hero-Athletes. Aspects of Ethical and Religious Behaviour Sofie REMUSEN, The International Synods in the Tetrarchic Period On the Limitation of Agonistic Privileges and the Costs of Exclusivity Mirjana SANADER, Welche Fahigkeiten besaf Pomponius Secundinus? ‘Uberlegungen 7u einer Inschrift aus Salona Edmund STEWART, »There’s nothing worse than athletes«. Criticism ‘of Athletics and Professionalism in the Archaic and Classical Periods Jonathan VICKERS, The Presence of Tumbling in Ancient Greek Athletics 37 sl 6 ” o1 159 181 199 21S 4 Inhaltsverzeichnis Bibliographie Zinon PAPAKONSTANTINOU/Sofie REMISEN, Annual Bibl ‘graphy of Sport in Antiquity 2014-2015... Rezensionen Wolfang Decker, Milon de Crotone ou l'invention de sport (lean ‘Manuel Roubineau) Dvd Bret, por, Democracy ond War in Clase! thon (Zinon Papakonstantinow) .. Scho Petes, Wigan Dik lg): Dat knersiiche Gmnason (Ingomar Weiter. Philostrats, Sport in der Amite. Peri Gymnastikes /Uber das ‘Training (Ingomar Weiler) Zeev Weiss, Pale Spectacles n Roman and Late Anique Palestine (Sofie Remijsen .. ns Nachrichten NIKEPHOROS ~ Personalia, Kurzfassungen (englisch) Adressen ‘Tafeln Hinwelse fr Autoren 317 361 365 369 374 379 387 391 399 401 407 Nixeriiono8 27,2014, 63-76] Osservazioni sul lessico sportivo greco antico: ‘Antifane, fr. 231 Kassel-Austin Fernando Garcia Romero Universidad Complutense de Madrid 1 fe. 231 Kasicl-Austin del poeta comico Antifan, del TV secolo aC, € Ta pi antica ‘estimonianza a noi pervenuta sl gioco di pala chamato phaininda. I passo permete di -eonoscere paoechie delle caattensiche principal de gioco, ma offre problemi testa ce interprettivi In questa sede ci proponiarno di stadia quest problemi, che si rovano sopratuto nell ultimo verso (evidentemente cortotto cosi come & stato ramandato dalla teagizione manoscrta di Ateneo), e anche nel verso Tero, e proponiame nuove soluzioni ‘in particolare per la molto prolematica forma verale éyeeractpSora con ci sichiude fraramento nel testo trasmess, I frammenti delle tragedic © commedie perdute forniscono abbondanti Informazioni su molteplici aspetti dello sport greco antico, ma offrono spesso problemi testuali ed interpretativi, aggravati dal fatto che di solito ignoriamo il contesto entro il quale apparivano. In questa sede ci proponiamo di studiare uno di questi testi problematici, dal punto di vista del lessico sportivo, Ilr. 231 Kassel-Austin del poeta comico Anifane, del IV secolo aC., & un testo ben conosciuto, perché si tratta della pit antica testimonianza a noi pervenuta sul gioco di palla chiamato phaininda-haspastén. Qualche anno fa mi sono occupato gid di questo frammento; adesso vorrei aggiun- gete alcune osservarioni € proporre nuove interpretazioni a proposito di alcuni dei problemi che il testo presenta. ‘Come accade di solito nel caso dei giochi di palla praticati nella Grecia antica®, a ricostruzione delle caratteristiche e regole del phaininda offre " Sulle due varianti del nome, vedi Kroll 1938, 1980. Ateneo (14E-1) aferma esl itumente che i duc termini denotano lo stesso gioco (10 8¢ xaoducvey dh is Comipas ‘apraceov gawvivba éxaeieo), ma alcuni studios! moder (al mio avviso senza argomenti ‘convineenti)preferiscono accetae la testinonianza di Fustavio (1601.81, ad Od 8373), che Hi considera giochi diversi (ad esempio, Turschmann 1998, 163-164). Si vedano Schneider 1912; Mendner 1959, sopratutto $19-S20 n.; Pateucco 1972, 38. ® Sui giochi di pala nell antica Grecia, vedi anche: Gardiner 1930, 229-238; Mendncr 1956; Harris 1972, 75 ss. 80, 111; Patrucco 1972, 33358, 345 ss; Weiler 1981, 209 ss; Gareia Romero 1992, 379-390; Crowther 1995 e 1997: Sullivan 2012. Non abbiamo otto leggere il libeo di Michele di Donato: L'esercisio com la alla nell Antchita elassica. Trapani 1965; 64 Fernando Garcia Romero delle difficolt?, Il nostro testo, ramandato da Ateneo 14f,& breve (appena sci vers, trimetrigiambici), ma molto importante per la nostra conoscenza del gioco: ‘ooaipay hafiov 11 wav drBods Eyape, tov 8° Epeny’ Gua, 100 8° &SExpovac, tov 8° aviotnacy Rady, whayxcai owvats ike, waxpav, rap’ adt6v, imip adrov, xév0, veo, Bpazeiav, Findsoat éyxaractpépextid 3 100 8" &expovoe vhuius ex manibus pilam excussit« (Meineke) x00 (CE: rev H. Mercurialis, De arte gymn, (1573) p.85. A é&expovde CE: {expotiodn Ellis AJPH 6, 1885, 286; Btxpoue Kock aveomnoe CE fvécrnocy obscurum Meinekio, suspectum Kaibelio, eorruptum Keckio: rvd" dvécrnoew xddtv Boog de Fouquiéres: rob &° avécrmory nédty sc. thy ‘Brida (quod in lacuna versus sequentisfuerit) Edmonds 4 velut zpdyievos rorato8é nove Kaibel 6 axdi0™ Eyxaraoxpéget C (omittt F): Ax6Soow xaraorpépet Porson (ovellem sensum explicasset« Meineke): an63oo yearanzpége (ngive me back a short balla) Dobree (»quod verum videtur nisi quod malim Syxaraorpéoov, quod aliquis ludentium monetur ul suo se loco teneate Meineke): éyearéotpeiy: Edmonds: andios év xeracepogmt Kaibel coll Sidon, Apoll. Epis. V 17,7 (et etiam 1 9.4) Nel frammento sono deseritte le evoluzioni di un giocatore durante una partita di phaininda, un giocatore che perfino potrebbe essere il capo della squadra (xpéopiug)*, se giudichiamo dalla sua capaciti di comandare riflessa nel testo. Il passo permeite di riconoscere parecchie delle carat- teristiche principali del gioco, e conferma che, malgrado ignoriamo molte delle sue regole (non conosciamo come era il campo di gioco, né se esisteva tuna linea di mareatura in fondo campo, aldili della quale la squadra attaccante doveva posare la palla, né se era permesso toccare la piccola > CL, Gantiner 1930, 232-235, Salle propaste di rcosruzione del gioco, ala biblio- srafiacitata nelle noe precedent si possono aggingete ali contibui: Hessel 1960, Wagner 1963, * Eco fa nostra interprearone del famment: pres Ia palla/ ei dvetva a dala a ‘no fun compagoo}, caus alo [un vale allo stesso tempo sug: dalle mani di un leo strapp la pall, e fae un placcaggo () 4 un alto / con voc snd. fuer Tunga! vein ui sopra di li i / si coral toma! ovesia [un vale * Wagner 1963, 364 ® ixgoro 8 dv evan 00 jo oan, dx ro Apxav bvSpaorar sa 8 iw xa rv & Hc ehans onions mab Obes Kaoin (Polluce 9.108): évpoN ‘toon yowo’ xa niin axexbveun, cf Ex opaion m axpeAavewy ry panivea aia ap yduoea (Clem. Al. Paed 3.1030). La pllalizzraaveva lo sesso Osservazioni sul lessico sportivo greco antico 65 palla con i piedi © soltanto con le mani, etc.), forse non sia sbagliato assimilare in termini generali il nostro gioco al rugby odierno’ (con tutti i dubbii che possiamo avere sul particolare). Infatt, il phaininda potrebbe consistere basicamente nel confronto di due squadre; i giocatori della stessa squadra cercavano di passarsi la palla, mentre gli avversariiintendevano strapparglicla. A mio avviso é questa Ia ricostruzione piit probabile del ‘gioco a partie dalle informazioni tramandate dalle fonti che siriferiscono con sicurezza al gatvivba, ed & questa la ricostruzione sulla quale abbiamo basato la nostra interpretazione del frammento di Antifane, Tuttavia, € anche diffusa un’altra ricostruzione, secondo la quale nel phaininda non si confrontavano due squadre, ma si trattava di un gioco nel quale un giocatore, appostato al centro, si opponeva a parecchi rivali cercando di strappare loro la palla® Il nostro frammento riflete benissimo, credo, le carateristiche princi- pali del gioco, ricostruito come abbiamo detto. I versi 1-2 non oflrono delle vier significa di solito arate chi € coduto per tera, ochi & seduto 0 a lttox «ef, in contesto sporivo, Joh. Chrys. im Joan. 144 (59, 96 Migne). Come termine venice sponiv, eviornut viene impiegato di ubitudine nella voce media ed in senso intransitive, ‘esprimendo le avioni di rsollevasi dopo una caduia e mettersi in pied) davant alaversario (J, 23.709; Od. 17.134 e 18.334; Bpiet. 4.9.15-16; Luc. Anach. 24; AP 1.136; anche la Tinea I di POxy Tt 466, et.) CE Poiakoft 1982, 117, 167 (anche 101 +.) Gara Romero 2009, 35-36. % Vedi anche Epict. 2.5.16, che fa riferimento alle esonazioni fade e wh fins, lance onan laneiarex Osservazioni sul lessico sportivo greco antico 71 struttura metrica del trimetro giambico. Esiste consenso quasi generale fra ali studios nel leggere dnéoc, Iimperativo aoristo del verbo éo8iba.t, che risulta adatto allo schema metrico ¢ al contesto: »ritorna (Ia palla)«, Pit difficile da capire & i senso della forma verbale éyeaxaotpépet con cui si chiude il frammento nel testo trasmesso. Diverse interpretazioni sono state proposte; poiché nessuna di esse é riuscita ad ottenere un certo cconsenso", tento di suggerire una nuova proposta, che inoltre non modifica quasi in nulla il testo tramandato, Ma vediamo prima le interpretazioni propose finora, 1) Kaibel propose di correggere il testo leggendo dndd0g év kaxaazpo- (oft, a partire dalla frase ac per catastropham saepe pronatus aegre de ruinoso flexu se recolligeret", la quale si trova nclla descrizione di un gioco di palla che, otto sccoli dopo Antifane, fa Sidonio Apollinare nelle sue Epistole (V 17, 6-7), un gioco che & stato identificato da alcuni con il ‘awivda / épaact6v". Con la correzione di Kaibel il senso del testo sarebbe »restituiscila in roveseiata'« (Patruceo), cio’, »rimanda la palla volgendoti bruscamente« 2) A sua volta Meineke dubitava se mantenere il testo tramandato op- pure modificarlo leggeramente leggendo un imperativo in voce media Eyearactpégon, »giralic (ndrch’ dich dabei um!«, Mendner, che tuttavia preferisce éyxatacrpéget nel testo greco)™; il giacatore protagonista del frammento esortercbbe cosi un compagno a girarsi e »rimanere nel luog0 in cui si trovaw (quod aliguis ludentium monetur ut suo se loco teneat). A nostro parere, questinterpretazione presenta un problema lessicale: perché ‘viene impiegato il verbo composto éy-xara-czpépoyat e non invece la forma semplice expépoyat (0 in ogni caso éverpépopiat), »girarsiv? cio, ® Cosi Mendner(ngib abl), Edmonds (return). > ye bisherigen Deutungversuche sind unbefredigends (Wagner 1963, 365) y(un giocatore) per causa dun giro brusco sovente restava chino verso terra © a ‘malapena si ralzava da quella posizone squlibrata che rischiava rovinariow. "Cr now’, ™ Cosi Descousseaux & Astruc (nivre en renversement!e), Gulick (pass it back in the scrimmages), Patrcco (nresttuisila in ovesciatale), Gambato ed alr (rimndaka indietoe,affermandosi espressamente che si traduce secondo I'emendamento di Kaibe. yMeineke...4o te loco tene. Mie scheint eher die Aufforderung, sich dabei um ‘wenden, ein Bedringen durch Geyner anzudeuten, so daft man an unser »Hintermann!« denken kénnte« (Mendner 1959, 518 n.2). Condividiamo Vopinione di Meineke che per {questo valore intransitive aspettiamo la voce media del verbo (ef. Campagner 2001, 298- 299), La stessaosservazione vale anche per la proposta (non molto caavincente) di W ner di leggere un infinitivo con valore imperative, nella voce atva (Epsaastpégc: bvsch darin umwenden oder umdrehen, him Spielfeld die Plate wechseln. Wie bei tuns mich der Halbzeit die Mannschaften die beiden Halften des Spielfeldes vera chen. 72 Fernando Garcia Romero ‘quale sarebbe in questo contesto il valore del preverbio xa, che significa gi? 3) In terzo luogo, Dobree preferisce mantenere il testo tramandato, con il verbo nella voce attiva, EyKataoxpépet (penso che sarebbe meglio Eywavictpape, come legge Edmonds); 'oggetto del verbo sarebbe la palla il preverbio xaza- avrebbe il significato vindietro, di ritorno« (»give me back a short ball«)"S. A mio avviso, I'interpretazione di Dobree pone diversi problemi: a) Il preverbio xava-, infati, pud significare »in dietro, di ritorno«, ad esempio in xeex’pyowa (LSI, s.v. I: »come back, return«)™; ma io non ho trovato nessun. esempio chiaro di questo uso per il verbo xarastpéow™. b) Se éyxaréerproe significa »give me back the ball«, quale sarebbe la differenza fra le azioni espressate dai verbi dvriboc ed Eywardatpenpe, se entrambi designano il fatto di rimandare la palla al ‘compagno? In tutte le interpretazioni che abbiamo commentato finora (eccetto in quella di Meineke), loggetto non esplicito del verbo éyxataarpépe si considera che sia la palla. E questa é forse la radice del problema. lo pro- pongo di intendere che Poggetto di éyxataorpépo non sia la palla, ma, ancora una volta, un giocatorerivale: »rovescialo (Kata-onpigw) ¢ lascialo caduto (éy-). Gia abbiamo commentato che le fonti affermano che nel ‘aiviva venivano impiegate tecniche caratteristiche della nin, € molt testi mostrano che il verbo oxpéia e i suoi composti sono, senza dubbio, termini tecnici della lotta sportiva Infatt, oxpépo é la seconda parola che appare nel catalogo di termini tecnici della lotta (nakmopdtow dvopera) di Giulio Polluce (3.155). ‘Secondo Roberto Campagner”, axpég »connota un brusco cambiamento di posizione di un lottatore, che volgendosi di schiena, atterra 'avversariow. ‘Anche diversi composti del verbo otpéipo appartengono al lessico tecnico sportivo®. II composto Kura-axpéige si trova attestato in contesti cche, penso, non lasciano dubbi sul suo carattere di termine tecnico della ® CC whack play'« (Edmonds), »rimandalaindieeo!« (Turturr), »put down a short, returns (Haris) CE Pespressione geminarepilam inyat nel riferito testo della Lan Pi sonis (no repeat the Aight ofthe ball, eo send hack the balla, Martin, Lams Pisomis, 80) % Revuelta 1994 LSI (2 IIb cita un passo di Aristotle in cui i verbo potebbe essere usato con valor intransitive significando »returne dys, orogeny, andes, Avrewy, apap, pdoaew, évarpéxew, onoockiew, veel maytatpa Bé x dayaxigay modawopaeay Sve jara. »(Ver}drehen« ¢ la waduzione proposta per axpgey in Doblhofer,Petermandl & Schachinger 1998, 205. » Campagner 2001, 298-299, sx: CF. Polakof" 1982, 140-141: win the palaesra it denotes a twist or tum; Gardiner 1930, 189; Doblhofer, Petermand] & Schachinger 1998, 416, includono expan nell sezione »Wendung, Verdrehung. Cf, Poliakoff 1982, 140-141 e 157; Garcia Romero 1996, 89-90, 93, 95-96. tt, Osservazioni sul lessico sportivo greco antico 73 lotta sportiva'!. Nei w.93-96 della N4 (ode dedicata a Timasarco di Egina, Vincitore nella lotta) Pindaro fa la lode dell’allenatore Melesia attraverso una serie di metafore della lotta sportiva, ¢ tra esse impiega il verbo opin: olov aivioy xz MeAnoiay Eptda expo, / pryara mdKow, Gxid.auoros év Spot Edxewy, / uaaxt ev gpovée éorolk, / rpaybs Bb vit cdots Bpe8pos, Ebene, per chiarire 'espressione Epiba oxpépor, gli scali usano il verbo kaasrpé9e, in contesto, dunque, sportivo, nel senso di »rovesciare 'invidiae: povov tiv nig aivéo tov Mednoiav, tig Gxavrdious Epidas Karaotpépor Kai karayaviGorto, fyouv nepryEvorto TV épidov". Non per caso, nella collana di testi sulla lotta sportiva compilata «da Georg Doblhofer, Werner Petermandl e Ursula Schachinger™ il verbo ‘oxpépe nel v.98 del passo pindarico viene tradotto con »nieder-ringena, una parola che, se non sbaglio, éIesatta equivalenza in tedesco per il greco xara-orpépus. Nel suo commentario al passo di Aristofane al quale faremo riferimento subito, Campagner"® afferma che karaoepé9e »& un verbo tecnico della fotta« che »indica un movimento con un’'improvvisa torsione della schiena per rovesciare I'avversario, agganciandolo«; propone per esso Ja traduzione vrovesciarew, ¢ considera che 1a mossa definita dal verbo aaotpéipe(ciod, la teenica che si chiamercbbe xatacrpooi) & quella che appare rappresentata in un bronzetto dall’Egitto, del secolo IL a.C. (Atene, Museo Archeologico Nazionale, AIG 2548). ‘Anche in uso metaforico, rtroviamo il verbo kacaoxpéiga in Ar. Eq. 260 ss. In una Junghissima sequenza diversi che sviluppano una metafora sportiva attraverso termini tecnici della lotta, nel v.274 Aristofane impicga Mespressione tiv n6dav karaorpéiper (rrovescia la citthu, come un lotatore rovescia l'avversario), che viene glossata dagli seoli con un’altra parola molto caratteristica dei »eombat sport«: xaraorpégets] kaxapaaAet, E gid in senso proprio © non metaforico, Karaotpéipe definisce una tecnica della lotta sportiva (ntranne che nessuno ti rovesciv) nel verso finale «dun epigramma satirico di Lucillio(4P 11.163)" “ Naturalmente, i verbi compost con ll preverbio xava-sono frequent termini tenict el lessico dela lotta, dai poem omerci (xeraaaiw, xxrafaduo, xaxarirea, et. et) Cf. Latumann 2010, 134-135: (cepégen) bezeichnet einen Stndorwechsel zum Niederwurf des Gegnerse; Willeock 1995, 109; Henry 2005, 4. "© Gli schollavetera impiegano nella loro glossa altri due termini tenic della palestra, cntrambi compost con il preverbio Kana: novov Sv nig éxawvav tov Mednsioy, ras axavtoqvas ipbas rapi wv Boy oxpéipo xa kataad.aiox xa xaraiZoteo, POW rpeyivoro va pido. “ Dobiofer, Petermandl & Schachinger 1998, 260. * Campagner 2001, 183 sv: Rinvia a Decker 2012, 176 fig 1972, fg. 141,142, 143, 46Cf, Robert 1969, 243, cf anche Patriceo 74 Fernando Garcia Romero pos tov avery Oavunoy Ovijoios HAO" 6 xahmorr ai xévrahog "Yaag kai aradieis Mevexaii, ris nédden vucdiv abt tov deydva OéhoveE: ‘yavan. xéxeivoc tols iepois EvGiv, pmavees —Epn- VIKA, UOVOY jt Tig o& AaPEAONL kai oé Karaotpéymt Kai Gé xapatpoxiomt CF. anche gli scholia rec. ad Soph. O7 386: éveada && 1 “imeABGv" dnd uerapopac vv Rakméveoy Aéyerat, Stay rods aevtintinons imépyovtan Aad6vtes, Wve edxerparous obtw ovjoavtes Karuorpéyoot. Insomma, penso che, interpretando il doppio composto éyxaraotpépen ‘come termine del lessico della lotta, che avrebbe come oggetto non la palla ma un giocatore rivale, il testo si capisce bene, c anche la forma verbale si pub capire benissmo in ognuno dei suoi componenti: »rovesciare Pavversario (oxpépety), di modo che cada (warva-)e rimanga per terra (&v- 4, Nel caso di verbi paragonabili sono ben attestati i doppi composti con i preverbi €v-e karta-, come éyxuraxtrto 0 éyxarappinte (cf. HId. 9.5, in contesto agonistico); ed il verbo éyxaraorpégeay significa ngettare giti« (benché non sia in contesto agonistico) in due testi cristiani del secoli 1V— V: Basil. Caes., Serm. 11 = PG XXXI.97, col 637B (xohAodc yap Eyxpf}oNs iovie mop aapéBeoxe, xvevparrxt SADev dyn eis 1 TV MevEAROAIEY ywoUpov PApalpov Eyxatacrpéyas airo%s) € Gennadius 1, Fragm. in Epistulam ad Romanos, p. 359, 15 Staab, ad Rom. 1.28 (ob toit0 woivey gnoiv, Sxep aroiig 6 eds éyKacéotpEYE Tos PSedvpoig toino1 tokurwaow)”. Inoltre, con la nostra proposta iaparirebbe nell’esortazione det nostro giocatore ai suoi compagni nei -versi 5-6 lo stesso schema che abbiamo trovato gid nel verso terzo (e anche nel secondo): pasare la palla al compagno e fare un placcaggto al rivale Per concludere, se veramente il gioco chiamato patvivéa / apnactov aveva delle similitudini generali con il rugby odiemo, ¢ se Campagner ha ragione quando suggerisce che la tecnica denominata xaraotpéyety & quella illustrata dalla scens di lotta illustrata dal bronzetto egiziano, non sarebbe stato affatto strano che durante una partita di gavivéa si potesse vedere una scena simile « quella rappresentata nella stattueta; dopo tutto, essa assomiglia abbastanza ad azioni abituali nel rugby odiemo (Taf. 1, fig. 1), ¢ forse anche sarebbero abituali in una partita dell'antico gawvivéa. © Ho ava conoscenza di questi due pass per coresia del prof. Conti Bizzaro, a cui Fingrazio anche da cuore per la sua correzione del mio testo italiano © per unte cosservazioni che hanno migliorato questo lavoro. ee Osservazioni sul lessico sportivo greco antico liograp Fudyyehog Adpravibng:lorapia ms dBinans orav gaa Eline wbquo. Thessaloniki 2008 Louis Beog de Fouquitres: Les jeux des anciens. Paris 1869 Roberto Campagner: Lessico agonistco di Arisiofane. Pisa & Roma 2001 Nige!B. Crowther: Team spocs in Ancient Greece: some observations « IJHS 12 (1995) 127-136, Athlta, Hildesheim 2004, 351-360) Nige! B. Crowther: »The ancient Greek game of Fpiskyros.« Stadion 23 (1997) 1-15 (© Athltia, Hildesheim 2004, 361-372) ‘Wolfgang Decker: Sport in der griechiscl Antik, Gétingen 2012 Alexandre M. Destousseaus & Charles Astrc: Athénde. Les Deipnasaphistes. Pais 1956 Gicorg Doblbofer, Wemer Petemandl & Ursula Schachinger: ingen. Wien-Kola- Weimar 1998 John M. 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