You are on page 1of 9
HEGEL : Lo razionalité del reale 3 La figura di Hegel @ legata ad un pensatore greco che aveva in qualche modo definito la realta nel ‘modo con cu’ immagina Hegel Eraclto. Secondo Eracitolarealta & una dimensione in equilibro instabile: il “logos”, la legge tra gli opposti. L’ equilibrio tra opposti che diviene e che si esprime nel mutamento. “Panta rel”, tutto scorre, tutto diviene, tutto cambia diceva Eraclito. In realta il motivo dominante della filosofia hegeliana sara il divenire della realta e il fatto che la forma di questo divenire @ tutta conoscibile_ dall'uomo perché é la storia. U'essenza profonda della realta & la storia e tutto cid che rappresenta la storia @ il farsi dello Spirito. Hegel ricorre spesso alla parol e il principio che costituisce tutta la realta e che si realizza come immanenza dentro la realta stessa.l'idea dello spirito hegeliano é simile all'idea logos eracliteo. Cid che unisce la filosofia di Eraclito con quella di Hegel é che la realta @ retta da una legge intrinsecamente razionale. La convinzione della razic del reale primo efondamentale concetto delhexelismo expresso con a celebre frase “id che & razior f he & reale @ razionale” che significa che k esattamente con lo one dello'Spirito e il campo di a svolgimento’é la storia, Tutta la realta éuna totalita munita di senso perché contiene in sé un progetto che @possibile leggere, capire, dire. Questo progetto @ immanente alla realta stessa, € un insieme, definito anche “Idea” o “Ragione”, é onnicomprensivo, nel'senso che costituisce un organismo unitario di cui ogni cosa, ‘ogni evento e ogni individuo non sono che manifestazioni particolari, Questa totalita ‘onnicomprensiva non pud avere nulla fuori di sé: ’Assoluto non é finito‘e neppure 'infinito, isolati uno dall'altro, ma laloro unione; ma questa unione deve essere concepita come tale che include anche a loro opposizione oltre che la loro unita (Hegel, inizialmente, identifica nella rel ‘unica soluzione al problema dell’ Assoluto. Negii scritti del periodo di,Jena, perd, non pit la rel jone ma la ragione e la filosofia sono da Hegel concepite come capaci di raggiungere ’Assoluto). Inoltre lo Spirito non & “sostanza”, ma “proce: a verita é “risultato”, ossi manifesta in tutta la sua pienezza soltanto alla fine del processo stesso. Essendo espressi Spirito, la realta coincide con la ragione; una concezione che segna la distanza'tra Hegel e gli illuministi. La funzione della filosofia Per gli illuministi, infatti, il compito della filosofia & quello di condizionare e modificare in senso razionale la realta; per Hegel, invece, Ia filosofia non haiun compito “prescrittivo”-ma “descrittivo”, dovendo semplicemente constatare cid che gia avvenuto € comprenderne la struttal La filosofia ha lcompito non di trasformare, ma di comprendere il percorso necessario della realta della storia, esplicitare la legge razionale immanente nelle cose negli eventi della storia. Il pensiero filosofico non dice come dovrebbe essere il mondo, ma lo racconta sécondo lo sviluppo razionale che coglie. Ma il racconto viene dopo i fatti, dopo cid che si @ esaurito e concluso, per analizzare e valutare e tarda la reat, nonil dover essere, cd che sarebbe stato bene che accadesse, Hegel afferma che la filosofia é come la nottola di Minerva che inizia il suo volo dopo il tramonto. La filosofia ha il compito di riconoscere il divino, il processo razionale nel mondo e di raccontarlo, deve andare al Fondo delle cose e coglieme il nucleo essenziale, cioé razionale. Non sara necessario, ad esempio come fa Platone, indicare come dovrebbe essere lo stato, ma ricostruime il fondamento razionale, la giustificazione per un popd’o una civilta. Dira Hegel “la filosofia deve intendere cid che @, poiché cid che é, é la rationel” Del resto, per quello che si riferisce all'individuo, ciascuno ¢ figlio del suo tempo, e “ anche la filosofia ¢ il proprio tempo appreso con il pensiero” I.vero é.Mintero "cen westiaaione ten oy Sides! qubeiny Gass io altro asse portante si basa sull'idea che la verita non consiste in una considerazione parziale delle cose, ma nella visione ci e. Un singolo esperto. ta nella sua interezza, e, pertanto, non ci conduce alla verita. Hegel definisce ‘Sstrazione’ il pensiero che non permette di cogliere tutti gli elementi di un fatto. Coloré che giudicano l'uomo che ha commesso un omicidio soltanto un assassino pensano astrattamente, perché prendono in considerazione un solo carattere della personalita ¢ lo assolutizzano. l'astrazione, utile per distinguere i tanti aspetti della realtae fissarli1uno per volta nella nostra mente, non é Ia forma pil completa di pensiero. Dopo aver distinto, infatt, occorre riunificare le differenti parti dell’oggetto in una sintesi superiore, la sola in grado di restituirci la complessita del reale in tutta la sua concretezza. Hegel adopera il termine “astratto” quasi sempre negativamente, per denotare cid che ¢ isolato dal tutto (dal latino abd-trahere, “tirar fuor’”, “estrapolare”) e percio il fnito, la singola cosa 0 un suo particolare (astratta é la ghianda separata dalla quercia; un uomo avulso dal contesto social in cul vive; una legge isolate dalnsieme del/ordinamentogluridic), avert, per Hexel& Lalegge dialettica PER Hegel la ragione 8 ragione dialettica, vale a dire che essa sa riconoscere le opposizioni nelle quali sirivela Ia realta (es. bene e male, finito e infinito), le perché per Hegel le differenze non solo non scompaiono, ma caratterizzano la trama stessa della realta. Egli dira infatti “il vero @ Vintero”. Per la ragione dialettica nessun elemento particolare pud essere considerato in vero lintero”. Cid che @ scisso, diviso, scollato dall’insieme delle trame della realta astratto. Viceversa, & concreto cid che é cresciuto insieme, in un insieme di relazioni, che fa parte di un contesto di relazioni. La scissione é l'elemento che caratterizza [a realta.e Ie funzione della ragione dialettica & quella di procedere a questa operazioni di riunificazione. La frase “tutto cid che & razionale e tutto cid che é razionale & reale” significa che tra la realta e il pensier 8 nessuna differenza e che la ragione vede nella realta se stessa.e il processo. La filosofia é la narrazione dell’odissea della ragione e della realta. Dal momento, perd, che la realta’é mutmento, la ragione é dialettica cio’ sforzo di riunificare la molteplicita. La dialettica si compone di TRE MOMENT. sé: I_PRIMO MOMENTO definito “intellettuale” o “astratto” & es ila posizione o affermazione qualcosa. A questo livello la realta appare costituita di oggetti separati. E a tal stadio che il pensiero “intellettuale” rimane fermo e rigido mantenendo ogni cosa nel suo isolamento. ILSECONDO MOMENTO fANTITESI}Ia negazione dicio che nel momento precedente era affermato, i determinazione si scopre limit Hie i la determinazione opposta. E il “pensiero razionale” che riesce a chiarire la realta e il fatto che ogni ‘cosa non ha senso nel suo isolamento, ma soltanto nella relazione.con tutte le altre. ILTERZO MOMENTO é quello “positivo — razionale”, che al momento “negativo” sostituisce quello “positivo” del € que: del suo superamento, della “negazione delia negazione” che comprende tesi e antitesi e conduce @ un concetto (a una realta) pit ricco. II principio dinon contraddizione aristotelico viene ribaltato perché per Hegel la contraddizione & . >> che ha un doppio significato: togliere sonservate: Ebbene {’antitesi @ compresa nella sintesi; cosi come latesi viene anch’essa immessa nell’antitesi ed assorbita dalla sintesi. Abbiamo “tolto-e conversato” nella sintesi ssione-ci ha proposto. L'identita (tesi) viene negata in qualche cosa di diverso (antitesi) in una nuova sintesi. La ragione dialettica rende\concreta la realta. singolarita sono astratti in_un contesto di relazioni; el opposizione, id:che las e l'insieme viene riassort erché nor ialettica che ao Le agere dualettica, crtesto ob : te < vececsens per" La-concezione dialettica dell’esseree del pensiero Secondo Hegel, la contraddizione é una struttd oggettiva del pensiero come della realta: la dialettica carat i it i | pensiero ¢ la regola interna della natura'e della storia. Ogni cosa si determina sempre e soltantoin uno sviluppo dialettico (es. i semi). Nessuna cosa é solo essere, essa @ anche negativita, & cioé definita anche dal rapporto con le altre cose. I “negativo” costituisce un momento fondamentale, senza di esso, intatti, sirimane a ensiero alll'altro. ntrapposizione si origina la'sintesi, che ci_fornisce il concreto e il vero, Tali considerazioni ci permettono di capire perché Hegel definisce la dialettica il<>; quest’ ultima, infatti, & mossa internamente dalla negazione e dall opposizione; risultando “tragica”, come tragica @ stata la figura di Cristo, morto nel dolore della negativita. Mai sacrificio di Cristo si rovescia dialetticamaente. Come la morte del seme é funzionale al fiorire de! tulipano, cos\ !’Assoluto (Dio) per realizzare la propria essenza deve farsi carne, Cristo (ilfinito) e superare questo momento nella resurrezione. Tale é la dialettica della civilta. I| processo storico non si arresta mai al momento negativo. La fine di una civilta @ la condizione per il fiorire di un‘altra. La fenomenologia dello spirito Nell'opera <> Hegel descrive la storia dello sviluppo dello Spirito (i! termine fenomenologia sta a indicare le varie “manifestazioni” dello spirto, dal greco fainomai mostro, appaio) e ha il compito di accompagnare la coscienza nel faticoso processo di formazione del sapere, a partire dal livello pil basso (coscienza sensibile) fino al raggiungimento del livello elevato, ossia quello della ragione, del sapere assoluto, in cul lo Spirito Scopre di rappresentare tutta la verita, La fenomenologia descrive il progressivo emergere della ragione nella storia, ‘ocesso che coin > sviluppo della civilta umana. Si tratta di ripercorrere mentalmente processo che coincide con Io s\ tutte le tappe della nostra tradizione culturale per capire il significato generale della vicenda umana, La <> si sviluppa come un romanzo, il romanzo filosofico della coscienza, ossia il racconto del “manifestarsi” della coscienza umana nella storia, in tutta la sua drammatica sequenza di errori e verita, cadute a scissioni, gioie e dolori. “il singolo, scrive Hegel, deve ripercorrere i gradi di formazione dello Spirito universale”” Le tappe necessarie di tale celle figureldella coscienza.~ 0 assoluto si specifica nella storia con alcune figure proceso evolutivo sono rappresentate da quelle che Hegel defi Voperazione é un racconto di come lo § particolari che scandiscono un’epoca. Scrivend. cammino della coscienza umana, Hegel vuole individuare i momenti nei quali si storicamente realizzato il progresso dello Spirito. wee ey Lo prima figura della fenomenologia: la certezza sensibile. nad aha Ee eae vous Prima tappa della fenomenologia (a certezza sensibile,)che é il sapere dell/immediato, in quanto pone la verita nelle cose esterne all'uomo, considerandole isolatamente; essa & conoscenza del particolare sensibile, senza che la coscienza si distingua dal suo oggetto. Tale sapere @ a prima vista come a forma di conoscenza pit ricca, ma che si rivela poi come la pil povera, in quanto la singola cosa non pud essere colta nella sua complessita senza riferirla alle altre cose e alla coscienza stessa che la pone come oggetto. PER La coscienza si innalza alla@erceziona)che é un livello di consapevolezza maggiore dell’oggetto. Ma la.cosa é.una, mentre le sue proprieta sono molteplici (rosso, dolce, solido): abbiamo la cognizione dell’unita o della molteplicita. Nella percezione, infatti, le varie determin: delle cose(colore, codore, sapore...) possono essere colte come facenti parte di un’unita(V/arancia) solo grazie a un io 0 soggetto che la comprende come tali. In termini hegeliani, “in sé” ha senso unitario solo in* “sy riferimento al “per sé”, cio’ alla coscienza. Uoggetto esiste perché “io” lovedoemelo rappresento. a Passando alf‘intelletta) le cose vengono inserite all’interno di una rete di rapporti: il soggetto organizza un universo ordinato di fenomeni di cul si riconosce artefice. Tuttavia la coscienza attraverso l'intelletto conosce spezzoni della verita del mondo e non di se stesso, dunque la coscienza passa all’autocoscienza. La coscienza orienta l'indagine conoscitiva sul soggetto, trovandosi di fronte 2 una nuova esigenza: quella del riconoscimento di sé(autocoscienza) pud ricevere la conferma delle propria identita. Tale obiettivo, secondo Hegel, implica il conflitto, V'incontro-scontro con I’ autocoscienza dell'altro. La coscienza dell’altro si pone, allora, come differenziazione, come conflitto e come opposizione. Ogni soggetto nell’opporsi all’altro teme di essere sconfitto e di dover soccombere fisicamente. La lotta tra due autocoscienze, avendo come i che wet cpgen tome Vetag Sccanelan obiettivo il riconoscimento di sé, si prospetta come possibilita di morte. Di fronte.a tale evenienza tuna delle due soggettivita sceglie di non correre ilrischio e si sottomette trasformandosi in schiavo. Tutto ilmondo antico é stato caratterizzato dal rapporto servo-padrone, Tale dialettica si caratteri2za dal fatto che il padrone sfrutta il servo appropriandosi della sua persona e del suo lavoro. Ma il servo opera, incide sulla natura, modificandola con il suo proprio lavoro perché trasforma l'oggetto imprimendogli una forma che permane nel tempo. Il padrone, invece, dipende ‘sempre pil dal servo e il rapporto finisce per invertirs: attraverso il lavoro il servo riesce ad emanciparsi ottenendo una sua autonomia, mentre il padrone perde Ia sua e dipende sempre piit dal servo. II servo viene chiamato da Hegel la “negazione” “perche dopo essere stato annientato & riuscito ad emanciparsi nel lavoro e a imporsi sul padrone che dipende da lui. Colui che prima era stato ridotto 2 oggetto siscopre grazie alla propria attivita, soggetto libero e autonome. II servo diventa padrone del suo padrone e il padre servo del suo servo. ‘Stoicismo —Scetticismo — Coscienza infelice Con l’inversione del rapporto di dipendenza tra servo e padrone si apre una nuova fase nella storia dello Spirito caratterizzata da una liberazione spirituale. Tale liberazione avviene attraverso passaggi emblematic e figure storico-culturali presenti nella storia dela cvita. primo momento & costituito dallo stoicismo. rappresenta Ia liberazione dell’io perché lo stoico si ritiene libero dai vincoli della natura (e quindi del corpo, inteso come natura corporea) disprezzandota(lo stoico, infatti, disprezza le passioni, gli affetti le ricchezze, promuovendo I'indipendenza dai condizionamenti della realta). Mi jincolo permane lo stesso in quanto la natura viene disprezzata fe non negata. La seconda figura storica é lo(Scetticismd che estende il dubbio su tutto: il mondo stesso viene messo in parentesi ela liberazione dalla dimensione naturale é totale, nessuna dipendenza rimane perché ils nde il giudizio su tutto € si libera di tutto. L’ultimo momento é rappresentato daltcostonz fo Scomparso il mondo della natura non resta allo spirito che la “fede", la religione. Ma Ete ‘ultima pone un problems rilevante all’essere umano: Vinfelicta della coscienza. La coscienza infelice esprime una dolorosa consapevolezza della ‘separazione tra finito e infinito, tra 'uomo e Dio. Sitratta di un momento storico, Ii Medioevo, nel quale I’uomo cerca di innalzarsi a Dio attraverso la sua spiritualita, attraverso le sue cattedrali che puntano verso il cielo quasi a dimenticarsi del mondo ea lasciarlo in basso. La coscienza infelice cerca questo recupero di dio negando se stessa mediante la mortificazione di sé e ascetismo, rinunciando al proprio volere per ritrovarsi in Dio. cates cute La figura della ragione a Lanegazione di sé operata dall’ascetismo porta, dialetticamente, al superamento della scissione: le coscienza, infatti, nel suo vano tentativo di raggiungere I'infinita di Dio, scopre di.essere essa stess@ Dio, cioe il soggetto assoluto. Ecco, dunque, che l’autocoscienza si eleva e ragione e assume in sé ogni realta; e con cid @ supereta la scissione. La ragione @l/autocoscienza che.sié determinata per cui comincia l'esplorazione della realta. Ecco percid il momento della “ragione osservativa”, ciok della osservazione della natura, che é tipica del Rinascimento, quando |’'uomo anziché continuare ad annullarsi nella prospettiva dell’aldila, si accinge a ricercare il divino nel mondo ¢ in se stesso. & questo il periodo dove le scoperte della scienza danno un potere e costruttivo alla civilta umana. A questo punto la “ragione “osservativa” si sente in crisi perché vuole qualificarsi in una Possibilita di operare dentro le cose. Essa si trasforma in “ragione attiva”. jione osservativa’’ e “ragione attiva” rappresentano Itriade dialettica delle ragioné sempre necessario tenere presente che la “ragione” non @ un elemento estraneo alla realt’, ma fa Smbpre-necessario tenere presente che la “ragione” non ¢ un elemento estraneo alla realta, ma fa arte. di questa: la ragione é la stessa realta, Ragione, “rag Nelle opere della maturita, in particolare nella “Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio” enei “Lineamenti della filosofia del diritto”, Hegel assume una prospettiva sistematica, analizzando \e varie fasi di sviluppo delldea. in particolare distingue 3 momenti essenziali della vita dello spirito cui corrispondono 3 livelli del sapere filosofico: ~ Gidea in sé per sé, studiata dalla logica; » ** “Oo oot See QWlidea fuori di sé, studiata dalla filosofia della natura; » =\-'ee = Case na Sos sh on wos ere @Wltidea che ritorna in sé, studiata dalla flosofia dello spirito.. sms = BSG abe eh oe Seek mipo neat, dalle kao a de « suiswoin Lo filesofia della natura e filosofia dello spirito “soc ase, 2 dando origine al mondo fisico, alla natura. Hegel svaluta la natura in quanto regno dell accidentalita, della contingenza ¢ della finitezza e, pertanto, deve essere considerata la decadenza dell’ides da sé stessa. Siamo in presenza di una concezione della natura come dellidea, momento della sua “estraniazione”, la cui funzione & quella di preparare il passaggio alla fase successiva, ossia alla filosofia dello Spirito, che ha come oggetto Idea nel momento in cui “ritorna in sé” (la sintesi). Questo momento che é il pid importante della filosofia hegeliana, si suddivide in Spiri La natura é il 2° momento, o antitesi, del divenire dialettico deltidea, che si estrania da sé nell'altro, ‘Soggettivo”, “oRgettivo” e “assoluto”, II 1° lo spirito ha di sé, ma in quanto singolo in« rappresenta la consapevolezza che iduo (si articola in antropologia, psicologia e momento in cui lo spirito si realizza concretamente nella vita di un popolo, istituzioni sociali e politiche icola in diritto, moralita, eticita), Diritto > studia pagine @RevEIE So\- Sine ; ow Moralita, —- "icine « bare Lamoraitasiriferisce alla sfera della volonta soggettiva, dei proposit e delle intenzioni. Tale campo { caratterzzato, secondo Hegel, dalla separazione tral soggetto” che deve agree Il “bene che deve essere realizzato”. In altre parole la moralita concepisce il bene come qualcosa di esterno alla soggettivita, ossia come un imperativo categorico o dovere e pertanto implica necessariamente la sonttaddizione tra essere e dover essere tipica della morale kantiana che Hegel critica per la sua > impotenza a realizzarsi. Per superare la contraddizione tra il bene e la soggettivita secondo Hegel bisogna passare all NES Gunaeie toca onee peak Slate gal Lene wh geeatle Come Etwasonsia cho Anas. Paniglus ,oeuete qua ne Ste) (Studia l'eti , la famiglia, la societa civile) pagine 824-825 aoa Nella “Fenomenologia” si era descritta in forma “romanzata’’ la storia della coscienza, quindi la fase della vicenda dello spirito che coincide con il progresso della civilta umana, nelle opere successive (che rappresentano una seconda modalita d’indagine) lo sguardo diventa sistematico e si volge ad analizzare l'intero proceso di realizzazione dell'idea (lo spirito assoluto) La Fmiciit & prune romano, dele" ohicibe 4) idea in sé e per sé > LOGICA Se tune Qi seett W uncle: op cumusle WOES sll" Sirewe @ sulle Goluere— t> fom Soir eee eee 2) idea fuori di sé > FILOSOFIA DELLA NATURA Bees So St elect « RA Geeta SE SEAS wowanto le 3)l'idea che ritorna in'sé FILOSOFIA DELLO SPIRITO._“ sivvst dell) sina’ Wiggtene. whee ole giuatore la kanpen | oe SEIT hee romeel ito soggettivo > antropologia > fenomenologia > psicologia Spitito oggettivo > diritto > moralita ~Xeticita) Spirito assoluto a ve famiglia arte societa civile religione stato chines Fhe ~_-.9 filosofia nee SSCA OMe pease Cae RRL Nee LUNE Maihielees sea leew Meena SM cma Th cage Wneweuibe Sue EN cue oka . Ss shay Hh wena jt Me ie sta, ‘phic slot eehle Os HERTS Sileeea! 9 Lo stator Ss ements SETS ess gee AB 2 Peknare, en tue tome Lo STATO rappresenta il 3° momento deleti izzazione, il supremo itto, della morale, della religione: é legale, @ bene, é religioso per i singoli Stato decide. Pero il vero “Dio vivente” per Hegel non é | ittadini cid che lo to, ma la Storia universale che si ronte all’affermarsi di un altro popolo e di un altro orma di governo é la monarchia (prussiana). Hegel ri: 1)potere legslatvo 2) pot decisione formale>> poiché in fin dei conti <>. I vero potere, dunque, compete ai pubblici funzionari. Passando a trattare i rapporti tra gli Stati, Hegel ritiene che di fronte a controversie insanabili non ci sia altro rimedio che la guerra Contrariamente a Kant che auspicava la presenza di un organismo internazionale in grado di dirimere le questioni tra gli Stati surare la <>, Hegel considera la guerra necessaria, antidoto contro I'infiacchimento dei popoli, simile al vento che impedisce alle acque di stagnare, “> 2po""s “Se ul Lo Spirito assoluto: arte, religione e filosofia to nella vita etica dello Stato, ossia in modo oggettivo ed esteriore. Nell'ultimo momento, sintesi suprema, esso diventa Spirito assoluto, in quanto la ragione ritorna in se stessa, dopo essere passata attraverso le determinazioni oggettive (e parziali e si scopre infinita, perché porta in se tutta la realta molteplice e finita del mondo. Lo Spirito raggiunge il sapere assoluto attraverso: l'arte, la religione e la filosofia, Tutte hanno come oggetto I’Assoluto, ma si distinguono per il modo con cui lo esprimono. Lo Spirito universale si é manif BONEN TEene tro dprak Compene Spinute © pater Varte —» arte @ il primo movimento attraverso il quale lo spirito assoluto coglie se stesso attraverso la forma dell'intuizione sensibile. Nell'arte @ possibile cogliere in modo intuitivo la compenetrazione tra lo spirito (il contenuto ideale) e la natura (la materia). in un quadro o su una statua, 'uomo in quanto lo spirito si naturalizza, trovando un’espressione sensibile, ¢ la le il contenuto ideale. Hegel distingue arte in “simbolica”, percepisce tale unit natura di spiritualizza, rendendo vis “classica” e “romantica”. ropria dei popoli oriental, é caratterizzata dallo squilibrio tra il contenuto ideale ia dallo sforzo di attingere all'ideale senza perd poterlo raggiungere a causa eguatezza della forma (i simboli). tra in contenuto Larte classica, elaborata in Grecia, é la sola in grado di raggiungere l'equilibr i popoli germanici, equi repassato; si ha la supremazia ibrata deldeale atistico dei Greci subentra ia wtalta Nell’arte romantica, diffusasi ito sulla materia, Alla La religione La religione é il secondo momento della vita dello spirito assoluto. Essa ha il merito di mostrare all’uomo che il punto di vista del “finito” non pud essere lultimo per l'uomo e che quindi @ necessario andare oltre, verso I'infinito; Ie religione é, pertanto, I'unita dell’uomo e di Dio, del finito e dell'infinito. Nella religione, perd, questa unita ¢ <> e non <> e cid spiega l'importanza che in essa hanno il culto e ‘esteriorita della simbologia religiosa. La storia delle religioni, perd, & una storia del progredire della coscienza che, dalle forme primitive tutte esteriori e ritualistiche, giunge alle forme odierne, e in particolare al cristianesimo. La religione cristiana @ la jore forma di eligione, la pid spirituale e completa. Nella storia del cristianesimo Hegel vede lata la storia del mondo, che é poi la storia di Dio. La religione cristiana é la pili elevata, in quanto le sue rappresentazioni sono quelle pit vicine ai concetti filosofici; ad esempio la triade adre-Figlio- . Santo esprime il divenire dialettico dell’idea: I'idea in sé @ rappresentata da Dio prema della creazione, I'idea fuori di sé dall’incarnazione del Figlio, idea che ritorna.in sé dall epoca dello spirito successiva alla morte di Cristo. Tuttavia anche il cristianesimo presenta i limiti propri di tutte le religioni, L'unico sbocco coerente della religione é la filosofia che ci parla anche’ essa di Dio e dello spirito ma nella forma di “concetto” (non della rappresentazione) Lafilosofia — \. Sone 20 ou E il terzo ed ultimo momento della vita dello spirito, | pit esso lo spirito si comprende non piti mediante I'intuizione sensibile o la rappresent: bensi mediante il concetto. La filosofia ha lo stesso oggetto dell'arte e della religione, |/Assoluto ma lo esperisce in forma concettuale, ossia totalmente spirituale, Fine alla filosofia & la comprensione di cio che & awvenuto nella storia: per questo Hegel afferma che la filosofia (come “la nettetedi Minerva che inizia il suo volo sul far del crepuscolo”) giunge a cose fatte, per dimostrarne la razionale necesita, Le varie dottrine filosofiche succedutesi nel tempo non sono che momenti necessari allo sviluppo dello spirito. Per Hegel la filosofia atti solo nella storia che lo spirito perviene alla sua pili completa autocoscienza. La filosofia coincide con l'intero processo del divenire della verita di cui idealismo rappresenta la conclusione. identifica con la storia: Giustificazionismo II rischio di una filosofia, come quella di Hegel, & quello di giustificare qualsiasi cosa, qualsiasi awenimento storico, anche i fatti | irrazionali e nefasti, affermando che cid che @ accaduto ha un motivo razionale che comportera successivamente il meglio. Il pericolo di giustificare il male e fazionale é cid che rende insicuro il pensiero hegeliano, anche se Hegel potrebbe rispondere che esistono e si realizzano nella storia umana sia il male che lirrazionale.

You might also like