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(© 2011 Giulio Einaudi edtore sp, Torino woe ina 15 978.88-06-19855.8 Tommaso di Carpegna Falconieri Medioevo militante La politica di oggi alle prese con barbari e crociati Einaudi 4 Prologo in una terta quasi prossima al Polo, un gruppo di vomini beve birra ridendo. I guerrieri portano scudi colorati ed elmi con le corna; le tende del loro accampamento han- no figure di drago scolpite sui pali. Altrove, al di la del mare, un oratore infervorato parla a una piazza attenta: «Dio lo vuole! - grida ai presenti, - @ tempo di bandire Ia crociata per salvare la nostra civilta e per diffonderla, nel mondo». E poi c’8 un uomo che sta vagando per le aule di un’universitd. Afferra sprazzi di lezioni e di con- versazioni e infine si siede esausto, con la testa fra le ma- ni come un gargoyle di Notre-Dame. E una gloriosa giornata di maggio, ma l’anno qual &? Il primo cittadino scende in strada cizcondato da uno stuolo di armigeri, ma poi sale in macchina per raggiun- gete il corteo che @ in procinto di partire dal «centro sto- ico». L'uomo dalla lunga barba mette il suo disegno i uno scanner e lo vede riapparire sul computer: gli servi- 18 per fare dei manifest. Il ragazzo nascosto sta giocan- do alla guerra, insieme ad altri allegri compagni della fo- resta. Quando avra finito di giocare, raccontera la pro- pria entusiasmante avventura sul suo blog. I! bambino che compra il pane pagandolo con teste di sovrano, sta usando banconote da duecento fiorini della Repubbli- ca d’Ungheria. La ragazza che canta la ballata irlandese @ disturbata dallo squillo inopportuno di un cellulare. I Vichinghi dagli elmi cornuti, poi, sono accampati in Au: stralia e la loto birra in latina; mentre Poratore che gtida in piazza & collegato con mezzo mondo attraverso Ia televisione e annuncia la nascita di un social network per radunare i nuovi crociati. L’ultimo personaggio ha attraversato svincoli autostradali e ha preso molti aerei per raggiungere finalmente il campus di un 'universita del Michigan, dove ascolta guizzi di parole con la testa fra le ‘mani come un gargoyle. Attraverso non-luoghi anonimi e tutti uguali, 8 giunto in un posto in cui si sta parlando di uuna grande utopia. Questa utopia é il medioevo. Introduzione Medioevo: la parola significa cose molto diverse a seconda di dove la si trova. Una grande distanza corre infatti tra il medioevo indagato nei centri di ricerca e quello che troviamo nei giornali, nei romanzi, nei film € in altri mezzi di comunicazione della nostra societ’ confemporanea. A qualcuno pud apparire ancora un’as- surdith, ma anche il medigevo mediatico e pid o meno inventato & suscettibile di studio e d’interpretazione, esattamente come il medioevo che s'indaga e s'insegna nelle universit’. Questo studio va fatto non per restit re un'illusoria «verita effettuale della cosa», pretenden- do di spiegare che cosa sia stato il medioevo, bensi per Ja tagione che I’idea comune di medioevo — detta anche neomedicevo e soprattutto medievalismo - un conteni- tore di dimensioni talmente ampie che ciascuno di noi se lo ritrova davanti ogni giorno. Forse non esiste un’altra epoca storica la quale fornisca al mondo contemporanco altrettanto materiale per nutrire il proprio immaginario'. Non solo il medioevo & p: passato, poiché esso @ anche u si serve continuamente. E se ne serve anche in chiave decenni, temi e argo- dievalismo non & solamente un innocuo divertissement, una moda piti o meno passeggera, ad esempio il sintomo epidermico di un desiderio di evasione, di magia 0 fan- tasy, poiché al contratio esso instaura solidi legami con Pagire nel pubblico. oopssep [J “yeedoma apeanayn9 vo¥s Wap «e>UNET PULIOE ‘b[» vguasoudder ooyssep> [ap PzUD9SbUTT B] 94> O23}I9s O7FAS 2 ‘onsodoad orsonb y “esuasaxddes of 26 mo ut pow [ep 9 ofwssed [ns aaa ayp ofz1pnys yep autyzed v Essers 38 BapOsop ‘“THegUT “91038 BJOG TUBE “07 exoUD} OLTES “so0aut 2 no Ip orzysoddo tp vrddoo wurtad vy wyuosaxddex ‘eapIssep @ onsorpaus wxy osext0D orsang) “ANBiquIE Oy -PA Tp 031729 “Tiqissod saysewzoype yp osoaTun un “TyemMay ‘ous of 28 249 O70I00 Tad “owazsTUBIs wy ‘o>qsseP [F UOD ¥ -aurapeip ut op:doxd ‘onzorpaur ff ‘auorzayrod a ofsqyfnbo ‘ezzamnd “gresraarun Ip 2[ept un Tuorzerouo#ys STU zn and ‘oreruesaaddex By oo1ssep [F aniuayy eoods wn je inssou auio> oworTUBIS o wUIIO} OFIGUIED BY OAIOIPIU Flod ur ousoomaeng) [ep ‘,«suetd anp vy o10nA uP» * qufos | u09 9 afored 3y wos axeoo}S vavure ‘TEDL and puourdey ‘x0qeaI0 ons [E9 ‘odwo3 jou axeySBerA 1p aovdeo wra my vy “28ny,p kong [F Hsenb ws1 :oAaorpour Jou azoatA 1p TuaIDs09 |[Pastpaur TurwION TS owe THPOg “a[buly auorzuapar By[op wsaIze ur “erypooAuT 9yp opto! ‘un rp Juowlysa1 ‘tuo8ide po «Turapour» 195038 1859 OT 409 [e {sopuerepisuo> “feAatpaur ruruzon TSP 979889 1p vazojonadesuo9 euNope OUBAIAR UOU - a191a0pr vp >TEN aaduios euy[eueg - 9yp 9 ‘oruSp ouOTBAOH TS 19 BYP O70], “oo ® eImfpsoUODs O79 Jap ‘2IBADIpau eTjanb ‘v79,UA “UE -opou eyjanb 9 wonue yi2,[ Bx [od 2 oqsUTTIseu-EI Ons [Lo eDHep vf en vooTfOD fs ay vIpauusesUT BID] ‘545d a} vipa vy eyfoa euTTAd By rad eIwsuad vies 2 vIOTIY “outeav{S#aysva ayp oufos jep vavredas 1] ay wHIeuaTTIN ‘ems20 by[pp ezzaponadesuoa Omnav OUUEY BIIO}SSEP ETP peIOWeUUT TUFUION TuNaTE OpueNb vp :oTUYF BIO aYD OST “ap 218 m9 Ur OWIOIS [op artlowsVjos vuIs0j Srapuard ¥ OF -eIpurusoo vy OADOIpaUL |] “A809 9] ameoTduIas 9yDIZUe areoqfduoo gnd osm mo [ ‘vapy.un yp onje eyuasaxddes uou Bjored visonb mayzo Uy “Bay vIfou aysIse WOU OAL0Ip oul [F ayp —01703 B UOT O1T99 9 ~ ossads onIap 0383S seopenponyy ‘opuariosiad 36 essa ay> rzzEEEpUT -ssodnuod waz0s aap vamot p sige jamal von PIUDAIp OAdOIPeU tp OIS0U0D |] “TuUaDEP TUN TOU MUIPD2O UT voFIOd aavTyD UT oFeBoIdum 9 omdaoI0d auo{A oxaorpouu [f 9uoo yp rormezoued vun 3715390 afona §8 orgy] o3sanb uy “quoter ons aqpau oreBards aiossa ond bu Sfsppnyouro onenuoos ‘oqane oxtejye 9 uo a9 [hop -aappattt a10]09 Ip ‘ossads °g oyfoosaad auorzvorunuI0 201p09 jf ‘oddnas un & ezusueqaedde eradoad Bf Sua pa areuasasddes sod anbung “Teuorzeuxoiu juorzeex SIBP ypnas Maou varveraudion vlsoBeavs ended eee bun 2 wasypazipayy may [I 2 of808I1 ouaTd ut 2 ousTIOU 9} [eopeWY Ur oySUY “wsronaotA 3 “earureps|eypanb v oF -annieados visoddezuos auoo esta pide et r feveraoo roaUT JT aurzUT ‘eadoma wnuapr/erTuMUt0D fe Te ‘ourlzag 1p omyy [ap ¥anped vj odop asqq,qJop edom, , aveydsoys qouoyeru eanuapy/equntuos ane sooner ~ouoie suojzeurray0 vridoxd wun Ip ¥o190 UT yeuOLHar AUapl/eUNuo spe ‘outpemnt EUapr/eTUNUIOD 3 “Te apeooe oxsonb ‘oruapuoose epeas yp vizoe een ur ead “Honea y ‘uorzeiuasaaddezoine 1p avery ut es “tad xe ousdoxd aIPP SuorzvorpuaALt Ip dave UT BIS “eIRAUapE on a i ees ae B] ouvisou9e rod «oasopaur> azoru {pon IF ofoo05 x [ap viue230 rue 18ap our eTEP or -dos 2019 ~ 1880 ouesn 1fequIpI50 BMD a37ou 24 O19e} F (FuorBer ans affau Orde vA wus) Ty990 : a ontgns wis "easop v ontenb vammuys 8 onser oer ~09 939104 |] UO O71U00s Ip 2 assep9 Ip e120] Ip BABTyD a onsorpoxs IP P9PE_[PP Osn tn ‘oss09s ojovas Jap wIUEIIag Tue Bau o1mna.e3dos ‘owwss 2 1A gouesuad of o UCD} ot pumnb sone 2 eNIs0U Bj aqqozaqSfuIOs apenb fe a -oagatiay odwiay un 2 oaaorpaur pour‘ sues ‘pawogun| SHORD Subn na op once Sony un ‘ooroquns anon tp e1z0s amddo com od “wot “onsorpaus jou vaon vauExoduaquoD earifod er] suoyenponuy A 8 Introduaione hasce, muote, rinasce in forme sempre nuove: come accad- de, per citare solo gli esempi pid noti, nel ri-nascimento e nel neo-classicismo. Per cogliere il senso complessivo di quest terpretazione, @ necessario mettere in mezzo @ proprio il caso di dislo) anche il medioevo. Nella fase transitoria fra due rinascite del classico viene collocata una terza et’ che @ proprio il medio-evo. Il gioco di pa- role aiuta a comprendere meglio il ragionamento: il «me- digevor (ovvero l'idea che ci facciamo di esso) si oppone al «classico» sotto molti aspetti: in un certo senso ne é la (_teazione. Chi si innamora del classico rifugge e condan- ~na iT medioevo; chi, viceversa, fino a poco tempo prima erastato affascinato da forme e ideali classicist, si getta 4 capofitto nel sogno del medioevo, scovandovi quei va- loti che, giudicati oppositivi, maggiormente lo attirano, Cos, se il classico & culla della razionalita, che produce filosofiac legge, il medioevo pud essere il simbolo di una positiva irrazionalia, che produce poesia e sentimento. Seil classico ¢a fondamento dell'idea di universalit ceversa il medioevo @ visto come la radice dell'identicd nazionale, come il punto di partenza della differenzia- zione tra le gentes, come la fucina del mito inteso come ppressione autentica di un intero popolo. Se il classico 2 il tempo e il luogo delle solari civilta del Mediterraneo, il medioevo diviene, per contrappunto, il tempo e il huogo delle civiltA settentrionali, della notte ¢ della luna. Infine, se il classico & il tempo della schiavit, il medioevo sara il tempo della libert8 individuale, della barbara vitalith. Cosi, il medioevo anticlassico diviene esso stesso un ca. none classico, e il Nibelungenlied, il canto medievale con- siderato all otigine della nazione, si trasmuta nell'«Ilinde tedesca» della Germania romantica’. Tnsomma, come il senso identitario di una comunit& si forma molto spesso inventandosi un nemico, cost idea stessa di medioevo ha acquisito un significato in opposi ione a un'altra idea. L’una e l'altra epoca possono roduaione ° stere solamente contrapponendole: non c’é medioevo fenza rinascimento, ma vale anche l’opposto. Questo ra- gionamento é centrale perché mostra che il medioevo co- ‘me concetto (¢ come concetto politico soprattutto) nasce nel segno di un’opposizione. La nostra idea di medioevo ¢ perd un connotato ulteriore, quello di contrap- posizione non solo all’«antichit&», ma anche alla «mo- dernita». Questa, per la sua equivalenza con il concetto di «mutamento», & considerata in modo tendenzialmen- te positivo da un versante progressista e tendenzial- mente negativo da un versante reazionario. L’opposizio- ne nel segno del medievalismo pud infatti assumere un carattere reazionario quando si vuole tornare al medioe- vo recuperando o creando una tradizione; oppure pud avere un carattere rivoluzionario, nel momento in cui permea un movimento di contestazione che si serve di alcuni simboli medievali, rtrovando in questi simboli un esempio di solidarieta sociale e di ribellione all’ordine co- stituito, Storicizzando il discorso, il medioevo come me- tafora ¢ specchio della reazione o della rivoluzione co- stituisce la chiave di volta dell’impianto interpretativo che giunge fino a oggi*. Gliusi dell’idea di medioevo come eta dell’oro da so- gnare e possibilmente da riprodurre nell’attualita sono molti, radicalmente diversi tra loro, oppure sfumati gli uni negli als, potendosi declinare in termini anarchici, te domandot se shbla sens tontugindeate una logica interna, o se invece questo sforzo di riot ‘namento concettuale appartenga soltanto alla specifica forma mentis di uomini che si trovano quotidianamente a ripensare il medioevo e che cercano di renderlo com- prensibile. L’oggetto che ci sforziamo di fissare con uno sguardo purtzoppo sfocato, pud somigliare a una costel- jor ue, -orzaoys vy axepuorduos sad 9 yexouaé ru ea aa x {09} aUOISTAIPPNs r areasoduir Jad apgin 2 vor sone 3 ouoU “ErABIIN], ‘aTvUOTseS | JSos9A0p a tsouauM F ants omen opour comes coe oma yp :ypauoupme> emayna 3 auossesojaue emmys Bf OpuBIIOIyUOD ITEC I ae ap : (09 TUOUTAOU! 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Cosicché & fax cile imbattersi in simboli o tropi considerati medievali, i quali ci servono per dire e pensare cose diametralmente opposte. I cavalieri, se si vuole, sono puri ¢ senza mac- |, oppure sono dei predoni sanguinari; sono dei crociati pervasi da una salda fede cristiana, oppure dei colonizza- = tori senza scrupoli, o ancora, insieme ai bardi e ai druidi, sono gli ultimi testimoni di un sapere antico, prectistia no e pagano. I sentieri s’incrociano anche nelle coscienze | delle persone, poiché non & detto che chi oggi si avvicina al medievalismo, lo faccia con un’intenzione politica. Co= Joto che leggono romanzi fantasy, che ascoltano musi gothic, che entrano nel castello di Merlino in un parco| divertimenti con la stessa gioia e curiositd con cui visi ai loro segreti e ai loro tesori, che addirittura vivono una virtuale second life insieme a tanti altri pseudoamici legati in rete, dandosi nomi di dame, draghi e cavaliet i jane o navi che salpang verso Pignoto, tutti costoro, di solito, sono semplicemen: te degli appassionati di quel tempo antico, che ricreano nelle loro menti con ’ausilio di descrizioni stereotipatey Il loro sentimento principale - del tutto prepolitico =8 quello della nostalgia: nostalgia per le terre verdi, perl passioni autentiche e, nell’assoluta virtualita del loro vi vere, per una vita vera, per un perduto santo Graal: I medioevo, dal romanticismo in avanti, & certam ‘un contenitore di nostalgia, senza che si sua connotazione politica. La nostalgia, viceversa, d © sinistra ~ progres __ lta: visto sia dall’una sia dall’altra parte, il medioevo & > potra: B10, € cogl " Japatria la Chiesa, la monarchia - il riverbezo delle tra: "dition antiche; mentre un pensatore progressista riterr& Introduaione 3, ne politica quando si coniuga con un disegno di rito al passato: quando la laudatio tersporis acti, che gli uom: ni provano subito dopo essere usciti dalla giovinezza, traduce in una volonta reazionaria. Insomma le stesse fi: gure che connotano la nostra idea di medioevo, ad esem- pio le streghe e i cavalieri, possono avere un significa- to politico oppure non averlo: da sole, esse restano inert Le vie che ci portano all’idea di medioevo non sono solamente queste: altri sentieri interpretativi s’intreccia- no con i precedenti, venendo a formare un senso ancora pi complesso. Difatti, @ possibile pensare al medioevo anche attraverso un’ulteriore coppia di opposti: come pri- mae come altrove. II medioevo viene spesso interpretato come I colloca all’origine della modernita. segmento della storia occidentale, in un tempo che precede, esso contiene in sé, in forma potenziale, gli elementi che poi troveranno la propria espressione matura nelle istituzioni e nelle societa del- leepoche successive. Ad esempio, il medioevo come di fondazione e mattino dell’ Occidente pud essere rite- rnuto la sagoma nella quale i Franchi diventano francesi e ‘uno con altro, in cui si formano le classi sociali ¢ l'idea di Europa. Pensare il medioevo in questo modo vuol dire attribuirgli un senso preciso nel petcors0 storico, che @ il senso del costruire e del dive- nite. In questo caso, ogni distinzione troppo ti un pensiero di destra - conservatore o reazionario edi sta o rivoluzionario ~ non va formu- considerato parte di un percorso pit o meno teleologico, ‘ma comunque sentito come necessario. Un conservatore nete che il bel medioevo vada esaltato e imita- nelle istituzioni del suo tempo - lo stato, ou o1umenb uy ‘oaneBou oroyqu8is un cues ornquaAE usta 119 ‘anbunao vans 1s oAdorpaut [f ‘sured easonb® yuue jubzenb eC] “1007 fPU ¥sOA MON Ip dU HOT, aTJep offox9 [ep 2 6g6x Jou ourpZag Ip omy [ep einpeagf “Tp eamnoy epomaar ensou wou awuouoroqs Hid -jo3s ‘yjeooda uaa TunoTe ep 2 9[erPuoU voTTOd eUEds vyjep ounuedax axenur yep Heayydure pws ouos ome -¥09 Je Bur ‘oust TNUDA Nid ous UOU ToRITod Isn Tons {ez ¥qo#tentofonat fp wiimstag rae N85p 2a app seq we ovwusos 2 ‘weusoeomb vay! 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La seconda ragione per la scelta del segmento crono logico @ invece dettata dal fatto che, proprio dai primi anni Settanta, gli storici, e i medievisti in particolare, si sono resi conto dell'interesse culturale celato nel medie- valismo contemporaneo (non solo dunque in quello ot- tocentesco, gia ben noto) e hanno cominciato a osserva- recon attenzione questo fenomeno. Dungue laffermar- si del medievalismo dei nostri anni trova una precisa corrispondenza nella sua analisistoriografica. Nel nostro caso quest’analisi non ha intenzione apologetica né, vi- ceversa, demolitrice, bensi, per quanto possibile, costrut- tivamente critica. I capitoli che seguono trattano delle macrointerpre- tazioni principali dell’idea di medioevo. I primi due se- guono la traccia del medioevo rappresentato come tempo del buio e del sopruso, mentre gli altri dieci affrontano il tema del medioevo vagheggiato come luce del mattino, all’origine di molte identita politiche contemporance. In tutti i capitoli si ragiona su come e perché ci siamo costruiti queste rappresentazioni culturali; poiché, sia ben chiaro, ci stiamo muovendo quasi sempre all'inter- no delle «invenzioni della tradizione» e delle «comunita immaginate», concetti antropologici accolti dalla storio- gratia dai primi anni Ottanta del secolo scorso", Con- densato sino all’estremo, con il primo concetto si espri- me la consapevolezza che alcune tradizioni occidentali da noi credute plurisecolari o millenarie sono in realta, molto pid recenti, risalendo in genere al xxx secolo. Il secondo concetto si pud invece riassumere nell’osserva- re che l'identita delle comunita organizzate é, in massi- ma parte, un artefatto culturale, frutto dell’attivita di ‘maitres d penser e della divulgazione mediatica, che pas- Introdusione x7 sa ai movimenti di massa secondo una forma modulare, cio? sempre identificabile ma che si adatta ai differenti casi. Le comunita acquistano consapevolezza di sé sola- mente quando vengono descritte. La storiografia contemporanea @ pienamente consa- pevole del ruolo fondativo dell interpretazione e di quan- to la costruzione della memoria sia uno strumento arti- ficioso che pud anche trasformarsi in un produttore di falsi, Tanto uomo che ricorda, quanto la societa che tramanda, ricostruisce o addirittura inventa la memoria dissé, scelgono, selezionano, interpretano, spiegano, di- menticano, riscoprono, ingigantiscono, ridimensionano, scambiano l'ordine di anterioritA e posteriorit’, determi- nano cause ed effetti lirigirano, costruiscono o distrug- sgono, conferiscono un senso, cio’ una direzione alla sto- ria, anche quando la storia, come dice una canzone dei nostri anni «un senso non ce I'ha»”. Forse la natura non facitsaltus, ma la memoria certamente s{. Ed & per que- sto che gli studi sugli inganni camuffati dietro all/so € all’abuso della grande parola «storia» sono ogei numero- si, Proprio per queste ragioni, la medievistica non pud prescindere dal porsi domande intorno al «senso comune del medioevo» e anche intorno ai suoi usi politici. La percezione, quand’anche fosse finzione, falsita 0 inven- zione delle tradizioni, concorre pienamente a formare V'idea compiuta di quel periodo, @ in parte provocata da- gli stessi storici e soprattutto determina conseguenze fat- tuali, concrete. Questo ragionamento investe direttamente il me- stiere di coloro che sono abituati a ragionare sulle fonti prodotte durante il millennio medievale. Proprio i me- dievisti possiedono una buona carta da giocare, poiché sono in grado di instaurare paragoni tra il medioevo che tiaffiora dalle fonti che analizzano e il senso comune del medioevo che trovano espresso nella societa contempo- ranea. Essi, avendo sviluppato efficaci termini di con- yp muaon aes en cn sacs bps PS ‘orcr aoe a pap vo suc mod atqody 0) "uo pata 9 ects pe Mae "PM (6961 a 2 20 a) L96r ouuoy Ipretny ‘ou |p tr ap ao} Sp TLD oe qnorpaa srafpam musopend uy ‘Eg6z auton 27-11 “uj ‘Sonam 9 mote ‘eubioduanuns arn fu oasorpou, Pp oufory 2 69-gL 4a "CRS: our ordi, a8 "eeaoppont 7 auBo ove re nga OP 8 “Goo saIpunWK Hd MIPUE, emp sy soy mp atongy wey ania SH eR6E AY AT 2B Joo pt in hepa ee san SP me poser pon hfs Poet 20 ap anbnoog ay wtoy remus teg-g00e " open sonore eet 0 Bats ONE “WP TPFUL| ‘Opes 1p wou “oxpue wy “eT ¥[ won [Te ouvHOp ayp “erI¥ax eT LOU 2 uosUTdo 9] ottOs ‘vssais 28 opueyfops eifog ¥] aoIp auo7) “3s09 apap eaqear ¥] Ouos tou ayD ‘sauonudo vabureryD trepronoy Bp ous 19] B18 ay QD Ip eed ys oxqy] oySanb Ur ‘eunOSUT “gq 9HoIs rurua3 uy owoyTuBis un aisanb v aysue axep 3d 9 “quoTsioxsyp af ‘tworzqppenuoo 3 ‘ozuaraqyIp 9] areosouoaTE rod EzzaN “AB 919889 sp suorzpuod v]jau anbunp oueAON 1 ss > 9 rd aay 3 1 span suc pw onzopon op anon auorenponuy gr 6: auormponuy 20 _Introdusione fm ging et div on our et eteramene Soper dvette rmedierale sul too culo». Cf C, Dinchaw, Getting medial Past, The Hevtge Crzade and the Spi of Histor, The Free 5: U,Fabiettie V. Matera, Menoric ident. Simbolt sate ai 2007; M, Calfiero e M. Proce: ei acre, Vo fae: polis dello, Da Atri Pas he Used Alaa of ‘68 Jly 2009, Ho ar "97", pe #3637, ‘9 aygans aye ¥pp2e9 ey ‘ouorzismbuy_ ‘puazr031x apse -29 aj ‘vaqyesBoulop ouoyssardap vf ‘treueoTeUr 1p apuLg ep ai20ptioo sjomorirans asonisesip oruenb aaruEyu af 8 [WUY o1u95 fop exIONS F] OUTEIAON auyy wns UIE fOZtIOIS “issnis BioU Jp OFAN] UM ¥ OUTS a¥zNUOD TS aYD PTEIOUORE,| seudedurma ur af8n4y ayo aqu98 vy “eH ayjep vsredms09s 2 (puBUge Ip o:oUMU Tap oTfo [F “tOTOFUY saNUIIEE oF ofony {] -orexidsox & oaonw 1p aerourwod gnd 18 “UoTuTE 2 aUTYyDOEUU BNI EPEFULS 1D 2 20so 18 puodde uO ‘soc “earsseo Ip ammau a areuuvuL ‘tddao “eye1uep 230M “on dysoogen aypqenb aquouqissod 9 222303 aap BIau -e9 vun ‘jauas 9 axaav ‘9101I9} aroynouT asap HIAdSTE Is ay offaiseo seyspenb ‘edomgy uy :oopystsn4 oaoasy uM dypue ey ‘aquaupesNaeu ‘oxsenb orn], “TTeAaypaus Lous 48 | OuOMy ayp weZzIpeBa] LOWessex8 Tanb rp TwOWZESsen. 2] 9 aeysue 9f “epens 1p 8Bepad 1 ‘yjozjeq mbrer ys ‘woo auogesed un orossontr graysod [ auoyzeuTSeuIUT exisou pf BrOT[e aypuE auaqge ‘eIDO[24 Ip 0869900 sad at -O(ZUSAABITUOD ETETES BUN areaaa tod xad ‘oyzasep OUT] paz un o8uny oysndsao un ox="p xojaaoine ofsdoxd TT ‘2puooseu ourgan apifya a1i9jos uN a2aauE ag “«o3snIBUE BUTOISTS» Ip OUITUOUTS 2 «alepnay EUHAIsIS» gyDied O¥SOND fe syeampomoau 2142p190,T ‘J ‘upnay radoid a 1320 rep P00 SoU Te oUBIUZATp ‘A -nanst ‘nuaurpredyp "yaone; “onstaop oso] ff oUtvyT3E989 889 m9 UT TyBoNI t SxqUDUE “TuoTEG Ip BtIOD frOssaord 1p ‘uopted 1s ‘(o[0098 mx you purB1z0 ans 9 oraAaep epuojze 2yp ‘osrour sad o1ap vis ‘auorznansr,un) eaysi9atun | 38> “ED afonA Is as ‘ordurasa py “TurprAyUHs armnsoo rod oxnfe Uj 2u9{4 19 oxaoIpow TF o1IgNs ‘atterprionb atou 309 -31d ox1sou 9] woo azey ay ¥ owrerqqe opuenb aysuy ‘Womue¥osd NIsoU T aTOATA e OuoreA0H Is Ind uF Inq yoD9s Jeu Ha-vlgp InSTUTS Ip oueZ 09 1 9149p 1990,| 9 WHST,| Hj «tapA Ip oxIUCoN» Of 9 Feag Ip wéodgod t “esseu tp rupIaIs 115 “oaueoduray “oo optiow! [pp azzopuezou a] azaatrosap rad auofered Ip onsur syuaysisiod ep aAias wazray Q39,]Jop eIOFeIUT UY] ‘ezUs]OIA ‘quo}ZvaTTeAaId ‘OMSTUBMIsO ‘ezuBIOUST “EATS “130 ‘ezzarenanre ‘ezuaryzour ‘ouorzesroapeut ‘erzTsTI “UL [89 B 210033 Ip OUTEIAON 1p aYD eYOA TUBO wIqqel 2yf8 au9ta Yo ayp o}uguIWUOD Un 2 «onaoTpaw Ep Eqoy (6961) m9 Moy ma0200) Sapo wnaiog MIO yop A O10 apeing U8 ‘ouMoy orp Pp at om yun oe oer op 9[eAaTpawiosu auapIs90),"7 owrsd ojourdes) 24 Ceapitolo primo soprattutto, la peste. Compresso tra barbari e appestati il medioevo fa davvero paura: é il tempo della brutal 1e macabre, dei flagellanti, delle torture, del Vimminente fine del mondo. a di medioevo (che & rinascimentale e soprat- tutto illuminista) si formata attraverso un procedimento che, del millennio medievale, ha tenuto in conto il princi- pio ela fine, riftutando finanche di considerare degno di menzione tutto cid che si trova nel mezzo. Si tratta di una costruzione ideologica e di una rappresentazione menta- le molto efficaci, Queste perd appaiono configurate nello stesso modo con cui noi stessi, volendo raccontare la vita ditun uomo, ci limitassimo a descrivere la morte di par- to della made e poi, subito dopo, la sua decrepita vec- chiezza: Come fece Francesco Milizia (1725-1798), che con una crasi mirabolante di sette secoli descrisse in que- sto modo atte gotica: « Gotico é una rozzezza introdotta nelle arti dopo la ruina dell’ Impero Romano distrutto da’ Goti, e percid detto goticoy’. ‘interpretazione del medioevo come tempo delle tenebre @ utile ancora oggi, anzi soprattutto oggi, pet esprimere una grande varieta di lamentazioni, tutte con- vergenti nell'idea di fondo che I’etd in cui viviamo sia i qualche modo sinistramente equiparabile a quell’altra. Si tratta di interpretazioni condivise che hanno un notevole impatto sull'agire pubblico e che, di conseguenza, del mitano in modo abbastanza chiaro I'idea di medioevo. In un caso, quello del cosiddetto New Medievalism, si & giunti a una sistematizzazione anche teorica del rapporto contemporaneiti/medioevo. Questo caso é talmente im- ponente nelle sue proposizioni e nei che baste- rebbe da solo a giustificare I'analisidell'intero fenomeno® La sensazione secondo la quale il mondo sta tornan- do aun nuovo medioevo @ straordinariamente presente nel nostro contemporaneo, e basta farsi un giro sul sveb per rendersene conto. Oltre che parlare di crisi degli ap- L’Occidente neomedievale 25 dlissequi alla barbarie medievale, agli stupr, alle guerre calle violenze di allora, Lo stesso accade anche da parte di personaggi autorevoli che scrivono su important t state. Mi vengono fa mente due casi relat ad aspre questioni degli ultimi tempi: mi & capitato di leggere ad esempio che la Mafia rispecchia un sistema di rapporti di forza e ha un controllo del territorio di ti- po, contemporaneamente, barbarico e feudale'; che al- cuni paesi in via di sviluppo e sovrappopolati (come la Cina) stanno acquistando terre coltivabili in Africa e vi stannd instaurando una nuova servitd della gleba’. Questo modo di pensare, lo si diceva, non @ affat- to nuovo, ¢ anzi é il piti antico di tutti, poiché l’idea di medioevo 8 nata proprio come una figlia degenere della storia, E dungue, anche se @ un paradosso, parlar male del medioevo é, in fondo, latteggiamento filologicamen- antenati pid lontar anno in anno non é una novita, trattandosi di un pro- cesso presente lungo tutto il Novecento sibile dai suoi disastri: le guerre mondiali mento ¢ lo sfruttamento delle masse, la colonizzazione e la decolonizzazione, il terrore dell’atomica, sino ai ti- i ¢ variamente condivisi la fame, id del mondo, l’inquinamento, la perdita delle tradizioni ¢ identit’ locali, la globalizza- zione dei sistemi economici e produttivi, lo scontro fra il surriscaldamento del pianeta, il buco dell’o- la morte della foresta, l'affacciarsi di malattie sco- nosciute e il ritorno di altre che si credevano debellate, almeno in Occidente. Anche la solenne crisi economica nella quale annaspia- ‘mo in questi anni avrebbe un forte sentore di medioevo.

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