You are on page 1of 239
\Coprish © 1964 Giulio Binau edtoe 9.2 Teno Martin Lutero DISCORSI A TAVOLA ntreduzion, traduzione e note di Leandro Petint Con un saggio su Martin Lutero di Delo Cantimoti GiulioFinaudiedtore 3969 ‘MARTIN LUTERO Pochi sono, nella storia del genere umano, i protagonisti renitenti ad esser tal, come fu Martin Lutero. Anzituto, nella sua concezione dela vita del genere urnano e della sto: ria degli uomini, dalla creazione di Adamo fino al proprio tempo, di protagonisti veri ce n’era stato e ce n'era un0 50 Jo: cerano autorita come quella degli imperatori, o come aquella dei gran signori: duchi,principi, baront, conti e mar- ‘ravi, senatoti di citta, padri e dottori, come dottore della Chiesa era epli stesso, professori e cavalieri d'impero, guer- sleti e contadini, papi, vescovi, abati: buoni se ubbidienti alla parola divina, oppure malvagi e mossi da Satana, che era i grande antagonista. Dal peceato di Adamo e di Eva in poi, fino alla venuta di Cristo, una lunge decadenza: Ia qua- le, interrotta per fa venuta di Gest Cristo, la rivelazione, I buona novela, il sacrificio della Croce, il nuovo patto, era rlcominciata co! lento tisorgere del vecchio Adamo nell’uo- mmo rigenerato, dall’etd apostolica in poi, git gid fino al trionfo di Satana in Roma al volgere del secolo, Coloro che han capito il significato del suo richiamo alla pura e sempli ce parola divina, dice Lutero nel 1522 in una sua missiva: «non dino nessuna importanza a Mastin Lutero, che sia tun briccone o un santo». E in questo Lutero non era diffe- rente da alti riformatori, come Ulrico Zwinal, il quale di- ‘ova le stesse cose — benché Lutero lo considerasse «stracr dinramenteambiioso>. Non Tumi profesional de «dei frati come egliscrive git nel x512 agi agosti- i fur: di Lute- 20 dopo a egueta dei contadnin: quasi un rors pe ver provocato una seissione cosi grave e per aver scatenato {ane passion o sini. Fin da principio, nell'anno eitico 1519, Lutero comincia «sottolineare: «questa impresa st- 1 solo opeta di Dio che opera dallinterno [della storia e del ‘mondo}, non degli uomini..»; e nel 1543, verso la fine del- Iavita, meditando sulla Riforma: «non possiamo dimne nul- Ia... perché & scritto “faciem meam non videbis imo, non devi vedere quel che mi propongo di fare; “poste- riora mea videbis”: Io vedtai quando lo avrd fatto. Chi a vrebbe mai pensato che in Germania dovesse venire uns ta le ibellione e tanto disprezzo contro il papa...»; «professo di mia spontanea yolonta che non ho cominciato di proposi- to tutto questo affare; & tutto avvenuto per deliberazione di Dio», Le vie di Dio sono arcane, ¢ del tutto opposte alle idee degli uomiai: «actus, non agens» guidato, condotto, fon agente, attore, protagonista. Luterorifuta questa idea da ogni punto di vista: teologico-speculativo, tico-psicolo- ico, storicoetrospettivo, personale-autobiograico, eccle- siastico, accademico-dottorae. Cid non gli impedii di far ppesare contro gli avversari grandi e piccoli la sua potente superiorith personale ¢ scientiica, come osserva Gerhard Ritter, usando tutte le armi della pubblica eontroversia, € lasciandosiandare spesso alla sua piti volte riconosciuta pro- x petto easriscons pensone alla caller lite vent menifsezion veemente sdegno tall da pote far concludere 2 superb Non sno ado di dents 9 ee, Pt ‘halon tai tengono al riparo dalla libidine, e non sono tormentato dh odio ods invidia per nessuno, Rimane in me ancora sol tanto Tira, che tuttavia ® per fo pid cosa gusta e neces. Ad ogni modo, volente 0 nolente, protagonist divenne con grande rapidita, benché non prestissimo. La famiglia cera modesta, non povera; ilnonno el bisnonno paterai era: no contadini il padre aveva abbandonato la terra per dive- ‘nite minatore (non operaio, non garzone), la madre sembra fous di ongine china, Severin! nel'edueaione dat figlioli, e religiosi; il padre fu contrario alla decisione del f- glio Martino di farsi monaco, ¢ i ricordi di questi lo mostra- fo aepramenteantcenel, come ance f nono patos, ‘Dopo Ia scuola di latino, il giovane era stato attirato dagli seul universitet, avvindost alla carlra del ple bevel cots accent autonome precosutnon! ele fiose in senso propriy all univer incomioclane period di fortissimi terrori, che inducono il giovinetto, fra i dicias- sete e i diciotto anni, a meditare sull'ira divina; c’é la mor- te subitanea d'un amico; ee poi il famoso voto peril terrore provato per un fulmine durante un temporale, mentre Lu- tero era in aperta eampagna, Quel terror e quelle angosce ‘Tcoapulan nella decsione inprovese dl coer in ons, stro preto li agostniant i itu «Magis rptay, quot tract, ditt Luteo, usando unanttes! analog a aea che abbiamo citata: pid per slancio, che per convinzione. Nel 1507 fu consacrato sacerdote; anche il giorno della pri- ‘ma messa il. padre Jo. ‘cbbe a rimproverare, mostrando di non esser convinto della vocazione e dell’angoscia religiosa del fglo, Zelante quanto ipetuoso il gorane monaco fi pet 10 nello studio teologico e nella pratica delle virti ascetiche monastiche, a cominciare dalla umilta, Il vicario generale dail Ordine, Glovanni Stapits, nud presto te pasa cls dlisciplina del giovane monaco, ene fece il nome al principe [MARTIN LUTERO x cletiote Federico di Sassonia, che aveva fondato da poco Ja Universita di Wittenberg e cercava energie nuove; cost dal 3508 Lutero insegnd dialettica e fisicaleggendo Aristotele, proseguendo i suoi studi teologicie scriturali: nel 1512 ti Eevette quel titolo dottorale in teologia che doveva tima- rere nella storiogralia protestante l'eppellativo caratteristi ‘co dell'uomo, il quale comincia a ricevere vari incarichi, di governo interno, di sappresentanza degli interessi dell'odi- he in Roma, di predicazione La illante carrera ecclesiastica che si profilava per il giovane trentenne appariva collegata, a questo punto, col Finnovamento cultarale generale umanistico ¢ di dottrine teologicoriosofiche che in Germania in questi pris del secolo x01 si configura sullo sfondo dela is auove univers, df innovamento delle pi veechie attr verso i vati gruppi umanistci ¢ nella tendenza, mediata, per Lutar,dallo Stsupite a lascare le dottuine ole corren- {i tradizionali delle varie scuole, ea cercare nellaletteratura asta lesa ides enon cv nella ricer dave stanza filosoficae religiosa pid intensa al moto generale rinnovamento curopeo che per Europa settenttionae ave va il nome di Erasmo. Lutero, dopo la polerica con Era- mo, rifuterd spesso di dovergli qualcosa: «Non ho avuto nulla da Erasmo (Ex Erasmo nibil babeo). Tutto il mio pa- {rimonio intellettuale viene dal dottor Staupitz; il quale mi hha dato P'avvio (accasionem)». Ma eid non topic che fin dai primi anni a Erfure Lutero fosse in contatto con umani he umanista eminente fosse certo anche uno dei suoi pid vicini collaboratori, come Filippo Melantone, per non par- Ie di altri meno notis e proprio a Melantone si deve i di- sc0130, non certo indizio di chiara e acuta intuizione stotica, «noi abbiaro rinnovato la teologia come gli italiani del se- ‘colo scorso hanno rinnovato le buone leteren; che tuttavia 2 rappresentativo dela opinione e delle tendenze culturali ti quel primi decenni, quanto Ventusiasmo di Eresmo per Lutero fino alla disput sul libero arbitrio, quanto i turbo- Jenti entusiasmi di Uleico di Hutten; allo sesso modo che, come risulta dagli chi delle opere indicati dal Garin, smo diretto, analoghi a quelli di mi- xu ELIO CANTIMORI ss fc fami ome Taker, dei Sarangi eda i, si possono riscontraze anche in Giovanni Pico della *andol; allo stesso modo dla tendenzsriessone me tazionerelgiosa generale di Gesparo Contarin(e siamo in tomo api stessi anni), che ha fato parla ad uno strico co. ime Haber Jen di tcologi deli coc peril Contain come se ne parla per Lutero, come leno polemizza con il razors di Pomponsa ed entrambt condannano io Later area comico eu en iss pi com ‘mentaribiblic con il metodo tradzionae, servendosi della ediione dei salmi del famoso umanista e teologo francese Jacques Lefebvre dtapes (Faber Stapulensi) tna poi lene Tamente, aveva cominciato a modificare il veechio metodo delle pagine a stampa di grande formato, con ampie interie reatute; che epi poi rlempiva fra le tighe ¢ al margin di slosse edi coli, con gran curse dilgenza: si pud immagi- fate a foma esters pensindo alla srodsone che di uestoantio sistema si ha nelle edzion, anche tarde, delle ecretalo ei altri testi; el srivevatuito con cua sina. Hosa econ caattripiccolisimi esotlissim in gotico, co ‘me per un exercizio ascetico di preto tipo monastico; avol- te gli studiosi competenti che curano le edizioni di questi test dll prin ein otro ann Semcon ae certe annotazioni postulino necessatiamente la presenra del. Inedigone neotstmentara di Erasmo tn sopra che eqli abbandona lentamente la rigiith del sistema che for- malmente continuava, criti gli autorie aon s limita ae pe so inne bers dl whi sistema del lose e degli scoli, pur continuand il vecchio sistema Akar bench orm samp ly vee eo dl a ‘non troppo, perché cete edizionierano costosisse per i lavoro upogatiooccorrente: pero meno tet di at eri. o «corpin, € una maestia tipogratica possibile solo Baslea) 1 con Basilea, on il Freben, con Faber Stapulem: sis siamo tornat ali umanisti: a Wittenberg sifaceva quel inate lavoro di commento di eseges della Scrittura, cla borando la nuova dottrina, Chi poteva accorgersene in quel ‘mondo fermentante (lentamente ma sicuramente)e liv MARTIN LUTERO sat tante, pieno di tension, di innovamenti: Copetnico stava feriveado il ptimo abbozzo del suo sistema, Magellano si fmetteva in movimentos e poi eli scriti ele ediioni degli u ‘manisti, classici pagani e padri della Chiesa; che importan- za. che eco potevano avere i dubbi di un monaco e dei suoi discepolt sulla valida della traduzione tradizionale della Bibbia, esullavalidita della costruzioneliturgico-disciplina- re-eclesiastico-teologia, che era stata costruita su di essa? Jatanto Lutero comincia a sent bisogno di imparare i gre- coe Lebraico, e comincera sul serio nel 2518, quando ebbe ‘come collega Filippo Melantone. Spesso traluce fra le righe acento a torment, seropoliy e quest acenl come note it Meissinger, sono accompagnati da una patola, «espetien- apie i atc il itatto del Cranach del 1320 visi vede iltormento del monaco ea fatica del’asceta, Sembrava una esperienza di formazione culeurale edi vita intellettuale di fceademici, umanist, era invece una profonda esperienza Gi vita religiosa intensa: quando la volgarta del Tetzel a fece uscte dal tormento de chiostro ¢ delle Iezioni ed esor- tazioni, provocando la collera villana ¢ violenta di Lutero, fauna esplosione che scosse la Germania e Europa; erano Te sfide, e parole, le resistenze che le insoddisfatte popola- oni in Germania e altrove attendevano, che convinsero ‘molta gente di chiesa, e che furono Ia scintilla di una serie i guerre feroci, concluse solo con Ia pace di Westfalia: non erano solo le richieste ele attese di riforma: le parole della, vera fede crstiana, la dottrina (come Lutero ben sapeva) nuova, che sola poteva scuotere Peempia Babilonia». Il periodo di incubazione fu lento, ma non diremmo in- certo, ani sicuro; ma procedette come per cc. Quel della tsperienza religiosa in senso diretto, prima personalissima ¢ pvatisi, tanto doa wvitabile atenzione de- fl psicologi, poi configurantesi come un sacro orrore e spa- vento, come serupolo di studioso, come liberazione mistica, come studio biblico diretto e avviamento ad un esegest Tologico-devotacrtica («ritorno agli original), s"interse- ‘eano, non diremo s'alternano, con i cili delle esperienze xv DELIO caNTIAcORE ‘wmanisticoletterare culturali general (Lutero conserverd 4uteegil ord dla etre di Baus Mamovao, i 1uon Giovanni Battista Spagnoli, che per quest ctaz ricord di goventi, e per qualche invettive moraistica vex Hi considerato «precursore» di Lutero); con quelle dell. ‘manesimo etasiniano, critic e filologico, del umanesimo pio ed «evangelistico» francese, dellinsegnamento teolo 0 sistematico e della predicazione semplice ed immediata, inladoo pe const, in volgr eso ps, i th, peril popolo artigiano, Boxphese o patrisio, frequentatore della chiesa pasrocchiale di Wittenberg (appena cominci® ad esercitarla anche fuori della comunita conventaale [7526], la predicazione di Lutero ebbe tale successo che le prediche tedesche furono subito pubblicate, tradoxte in latino, © a Pitiriprese, non sempre con il consenso dellastore; ¢ poi tradotte in cBco eritradotte in tedesco); con quelle della a- tiviek organizzativa, come responsable d'una «provincia» agestiniana in supplenca del maesteo di misticismo ed a «0 Stauypitz, come suo agente in quella grande contesa fra la stretta «osservanzao e gli avversari di ogni tiforma, tinno- vamento, riorganizzazione, che scuote, dalla fine del secolo 2, tutti i gandi ordin, in forme e con sfumature diverse, in tutta Europa; ¢ che non verteva solo sulla fedelti alla segola proposta dal fondatore, ma si svolgeva anche in com- plicate azioni di riorganizacione del vai tipi di raggruppa- ‘enti dei conventi di ordini monastici 0 di ordini predicant, allo scopo ei promuovere, con I ne di hhuove «province» o con la ridistribuzione allinterno delle veechie, una meggforanza di conventi 9 monaste, per e- sempio nel senso dell’osservanza, subordinando gli altri a un eprovinciale» favorevole ad essa, in modo da costringe- ze i renitenti oa stacarsene, oa cedere; come in Toscana i domenicani col'szione del Savonazola, cost, nella provine cia di Germania, gli agostiniani con Vazione dello Staupite Era tutta una azione, fra diplomatic e di intighi di corr oio, che si svolgeva dalla periferia a Roma, per fat tieono. Scere questo o quel riordinamentoo forma, ottenut local: mente 0 combattuti, anche a volte con la violenza e la so. praffazione. C’eta chi proponeva di far cessare in ualche Frog . wre al comer fx corns ¢ scones (0 tre, “fenoeainaziont che si dessero), che erano giunte a tur- bate perfino la quiete dell'eremo camaldolese, trasforman- do l'azione di ‘ilorma interna degli ordini in contese anche ppersonali, ma guardate con attenzione anche dai principi ‘the ritenevano d’avere un qualche diritto di patronato, co- wefteoctjllsrs pes et snieycr oak a ‘drastica, anche in proposte di eens e di riorganiz- afl a epee omens ein eee eee ier convent che avevano scot Me ore, cel ro pcan el Stes che avevanosftorato ogni e qualsiasi forma. Lo St pitz, favorevole alla riforma, in maniera rigorosa e intransi- ‘gente, voleva tiunire i conventi siformati agli altri, per co- ‘rali» e le altre forme di organizzazione interna dell’ordine) Pee ee ati oa ins vincia da lui dipendente. I conventi riformati temevano che questa manovra potesse sortire l'effetto opposto: cio che potesse compromettere le loro riforme ¢ le nuove norme, ‘non ancora consolidate. Il convento di Erfurt era fra que- sti; e siccome il generale degli agostiniani era favorevole al Si ee rae breLures Coen ee Non dey essen se alle decisioni dello Staupitz. a questo breve momento della vita del vane Lutero & sorta una leggenda, costruita su affermazioni molto tarde (1582) del figlio di Lutero, Paolo. Liconografiastarico apo. Toe, ch cn i eon ecg dura fino agli inizi di questo secolo xx, mentre pli studi sto- ici avevano fatto giustizia ie miti che erano sorti: prima, uello biogralico-eligioso (il giovane monaco aveva percor- Se rt tafe lore dl puro Ta xr DELIO CANTIMORI ima del av patemo;artvato in cima, aveva sent rsvo nate una voce che diceva la gran parola: «il giusto vivra per via della fede»); poi quello etico;psicologico (la coztuzione paganegziante di Roma inspira il plovane cristiano alla lot ta contro Rome ei papi attraverso lo scandalo morale), Co- 8 ovvio, i critic cattle’ hanno adoperato quel pochissi- mo che si 5a sicuramente di questo viaggio, per dimostrare che Lutero aveva ttadito il suo protettore Staupitz andan- doa perorare una lines di azione differente dalla sua, 0 che aveva tradito il mandato del suo convento sottomettendosi poi alle decsioni dello Staupitz; mentre gi apologeti lute tani se ne sono serviti per dimostrare che, se godeva di tan ta fiducia, non poteva essere reputato un cattivo monaco, ‘un monaco di cativicostumi, Altri rammentando queste ¢ sltre controversie biografiche e storiografiche, potra pur ‘onstatare come Martin Lutero fosse destinato a diventare signunt contradictionis, in grande ein piecolo, dal momento della sua comparsa di fronte alla pi vasta opinione pubbli- ca allora possibile in Europa, da quando si comineid a sape- te delle «95 tesi» ¢ del loro contenuto, in poi. Ma lepiso- dio del viaggio a Roma sta a indicare anche un altro ciclo ‘experience compiute da Lutero, esperienze di «politica ccclesiastica» ose si vuole, di ativith organizzativa etior- ganizzativa interna nella Chiesa cattolica, come membro, sempre pi eminente, del suo convento, del suo ordine, del Ja sua universt, in un periodo di rienovamentie conttasti, Nel 1515 il capitolo degli agostiniani tedeschi aveva nomi nato il dottor Martin Lutero vicario generale per i pur au- smerosi conventi del distretto della Misniae della Turingia, ¢ lo Staupita laveva invitato ad accompagrarlo ia una «viz Hi questi ontrollo disciplinare, dei costumi, deosservanza alla regoa («facco il lavoro di un- dici priori»), controllo amministrativo: casi di mona dlsciplinati, peccatori, da riammettere, da ammonite, con ttasti interni da conciliare, question (economico-giurdi- che) da regolare nei rapport di questo 0 quel convento con le autoritdcivli, Manovre, calcoli minuziosi di posibilita, esperienza non appariscente di uomini e cose, di governo, insomma, sia pute governo di una non certo enorme parte [MARTIN LUTERO xt di uno dei tantiordini (certo non dei minor allora, specie jn Germania): allorch€ Lutero dara le linee generali per Torganizzazione della chiesa evangelica della Sassonia, for ‘endo il modello fondamentale alle altre chiese luterane, quelle esperienze di governo di amministrazione ecclesia: stici gli saranno molto utili, Ma a qualcosa di pi decsivo pli servirono quelle oscure manovze di monaci, fra una le- tone, una predica, le lettere che aveva da scrivere, le visite ai conventi, queicalcoli sulla possbilita di soverchiare eli avversari della eosservanza» 0 riforma interna mediante tun gioco di divsioni o raggrappamenti e tiuniicaziont di conventi, quel pesare la convenienza di fermarsi a un certo punto e dion permettere alla minoranza di riprender for- ze divenire maggioranza (non nel senso di vot singoli di persone singole, ma di voti e di peso rappresentativi, con levine al ats i cui) fe infite cutie di salvaguardia di dieiesi acquisitie di principt generali di giu- re naturale e divino (sanciti dal Decretur, dalle Decretalie dai loro glossator, e dai canonist), fra la necesita di rifor- tne nel senso della «osservanzay ~ pit o meno rigorosa ~ € I nccessiti di non metiere in pericolo di poterle proporse «fare avanzare senza incorrere in accuse di scarsacarithe di scarsa indulgenza, di zelo ambizioso e superbo, 0 anche di dortrine pericolose e mertevoli di scomunica, procedendo attraverso assaggi, mosse in avant, rtirate. Quella espe- ricnza silenziosa affind quelPstinto politico (nel senso ge- nerale eclassico del termine, quello pit tardi formulato nel- Ie definisione ela polities & in scicnea del posible») che Martin Lutero dimostreri, in modo manifesto ed inconte- stabile, negli anni delle grandi e clamorose lotte ¢ contese risolutive; la sua capacita di agire rapidamente, compiendo Je sue mosse al momento giusto, prevenendo una proibizio- ne di chi lo proteggeva, pitt spesso che un attacco dell’av- versatio, promettendo tregua, sicuro che gli evversari sa- rebbeto stati i primi a romperla. Costretto dalle sue con- vizioni(finché non le ebbe abbandonate e criticate attr verso studio e meditazione) alla reverenza verso il papa. € renitente a tompere Punita cristiana-cattolica tradizionale; ‘rato e devoto suddito di Federico di Sassonia, suo protet- xvnt DELIO caNTIMORT tore ¢ suo signore naturale, al quale non poteva e non vo- leva disubbidie; spinto ¢ incalzato da amici ¢ da sequaci entusiast, veechi ¢ nuovis provocato inesorabilmente da suol avversari local reverente verso l'autorith imperiale; ‘rascinato dal suo senso profondo della vocazione del pro- fessore ¢ del predicatore, dalla «liberta» donata non solo alla sua coscienza, ma anche al suo pensiero teologico ¢ re- ligioso, quanto alla sostanza della vita crstiana; scosso da quella e da quelle collere, Lutezo sapeva manovrare € muoversi abilmente fra queste ( altre minoti)forze cont stanti ¢ spesso divergenti, guadagnandosi quelle accuse di ia fratesca, di astuzia diabolica, di protervia ed clusi- viti clerical, di prepotenca, insolenza, furberia da villano, che si assommano, quando vengono dagli avversari— specie se, anche soo in pate, seonfiti~, nella capacita di lotta po- litica. Lutero non disdegneti, pr esempio, espedienti come quello dell'amico o addirittira del tipografo che diflonde abusivamente (per etrore o per avi di denaro) uno scrit- to che doveva essere ritirato © non pubblicato, o almeno cotretto e modifcato; oppure, quando and® alla disputa di Lipsia, antica universta,celebre per la lotta contro eresia boeina sprezzante e antagonistica verso la recente Witten ivenuta allimprovviso tanto famosa ¢ frequentata, egli si lseid accompagnare da duecento studenti ben arma tie desideros di azzulfarsi con quelli di Lipsia. Ma, certo consigliato da numerosi amici ed esperti e da loro aiutato, seppe usare in grande quella relativamente nuova arte tipo: rain, che fio alla avereusato pr pubblcron i soi scritti¢ per far preparare quei fogli dalle grandi margina- ture e dagli ampi,spazi interlineari, che dovevano servire alle esereitszioni dei suoi student di teologia. Satebbe rischioso affermare che in quelle controversie ¢ in quelle manovre di monaci Luteto avesse acquistato quel senso politico pid profondo, quel realismo oggettivo, coe quella capacit’ di cape Ia situazione reale di quanto avve- nivao stava per avvenire o era avvenuto. Quante volte, nel celebre tiennio, sentiamo Lutero invocare il nome di Dio, anche prima del celebre «cost Iddio mi aiuti» di Worms, quando ebbe rifutato la steattazione al cospetto della mae. [MARTIN LUTERO ax sx xr, incrmata de Carlo V, di quella macs cesar (© sacra autorith impetiale, alla quale il cristiano non dovr nai opporre maggiore resistenza che la preghiera ola fuga, come Litero stesso si troveri a teorizzare pi tardi, Benché si trattasse di una formula consuetudinaria, non sipotra di re che fosse una semplice giaculatoria, o poco di pit: prendere una formula solenne di giuremento, in quel conte- sto assumeva soprattutto il valore di una espressione ango- sciata del suo senso profondo dellrrevocabilti e della gra- viti di quanto stava avvenendo: profondo e piamente e- spress0, ma lucido quanto quello dei grandi curali romani, i quali si resero conto trattarsi di cosa grave, e lo dichiara: ono in termini pis perspicui ed evidenti, proponendo Ia ternativa: o farsi caro Lutero coi suoi amici e i sempre pi snumerosi seguaci, accettando seriamente le sue richieste (non poche) accextabili o spegnerli con la forza della spada.. Cosi, pit tardi, le vari illusioni generose e sante e i vari pil tentativi di pacifcazione attraverso formulazioni dottri- nali ambivalenti ed accettabili, furono rifutati, attraverso iTriftuto delle formulazioni e definizioni teologiche, benché approvate dal suo eatissimo Filippo Melantone, che fo ave- va persino indotto ad ammettere un ritomo sistematico eg insegnamenti «atistotelic nelle universiti (fondati sulla «lezione> o lettura di opere di Aristotele del professor Mar- tin Lutero a Wittenberg), mentre venivano ricusate a Ro- ma da Paolo IV Carafa, benché fossero state approvate 3 Ratisbona, anai, negoziate dal famoso cardinale Gasparo Contain ‘Non eta rfito 0 condanna di quei pit desiderie di quelle sgenerose ecaritatevol aspirazion alla pace, alla con nee concordia fra i membri della respublice ecumenica stiana, né della sapientissima doterina degli eminent teo ai presenti a Ratisbona nel 1542; ma era il senso politico profondo della grave realth di una situazione di fatto, tale da non poter essere ormai pit risolta con formule negozia- bbenché vaste e profonde rimanessero le aspirazion ire- niche, per decenni e decenni destinate a essere costrette ad una vita semisotterranea, espesso, quando collegate a certi movimenti religiosi completamente «ereticalin, ad una vita =x DELIO CANTIMORI del tutto sotterranea, latomica, catacombale, clandestina, 0 tenute in dispatte, come nello sfondo, in altti casi, dove mancava tale collegamento. Ad ogni modo Lutero manife- sta in questo, come in altri casi, un senso politico realistico che si accoppia alle finezze per lo meno tatiche del lottatore del triennio x5r9-21. Ul dottor Martin Lutero mostrava dunque di aver gid sect aa strata sve una inn una dzone re cisa di azione nel campo degli studi teologici: pochissimo tempo prima delle celebri «95 tesi», aveva confortato un suo allievo a presentare peril accalaureato biblico, 97 tsi da sostenere, secondo Puso tradizionale, di fronte al corpo accademico dei professori ¢ degli studenti, contro un altro professore che si assumeva la funzione dei contraddittore, mentre il professore, che aveva promosso il lavoro elo ave: vva in parte ispirato, ne assumeva il patronato. Le tesi del Giinther furono discusse ai primi del settembre 1517 (ma rano state preparate a lungo nei mesi precedent), suscta do Venusiasma det glovan lo seandalo cgi anaani 1 Sutavano il libero arbitri, anzi, Ia capacitd di distinguere fea il bene il male, con la conseguente morale stoica e u- sanistica della possbilita che anche eoloro che siano fuori del eristianesimo, non avendolo potuto conoscere, 0 pet ra- gioni cronologiche o per ragioni geografiche, possano fruire della salvazione; combattevano la logica aristotelica, che non serve per le cose divine; proponevano infine atraverso il contrast fra Ie teologia della Legge e quella della fede, le idee mistiche della teologia germanica. I riftuto della pos- sibilita di salvezza ai non credenti, cio ai non crstiant i, &fondato sulla ertica alla dottrina del i 4 etgagn ¢ chimera che Tuomo pesca anivare allamore per Dio mediante 'uso delle proprie forze, L'uomo, in uan- to tale, zesiste alla grazia diving esi ribella ad essa, Noi non dobbiamo soltanto volere quel che Dio vuole che noi vo- gliamo, ma dobbiamo volere, in assoluto, quel che Dio vuole, qualunque cosa egli voglia. Con tutto Pempito mist coecon tutto linteresse che possono presentare le formula: [MARTIN LUTERO xr sion provoctore di quest tei (Io stesso gomn della setibher 9 settembre 1517, Luteo servers 2d.un am So Sbe ori er il momento di comincae la publica d- ‘Sessone ed non acontentrs pid stare a bronolze Sil prope cantcto, si provs un cevto senso di chiusura, tape a fete come, ello stesso torso cl tempo, sulle Uncen! tradionall del iber sbitso comineesero 2d {Shestaret quelespecleion e quelle coetonion! sl tod nature chbornte da alcuni domenion! spagaol per ri scale eatanento umn al polio! dl eo Tame spgholee portophes del nuove eontnente sine fo Mi sansa chisusee senza compresione non ¢& eplo- Fella dela ine del mese di ottobre 1527 fauna vera esplotione, che doveva presto spaventare anche l'ntrepido Hveafor Germanions, come presto sree stato carat. Si prepara od ws dal proprio cantuclo, e#portae ia pubbic fe sue concerti cle, avevs probabmente cl Botao na cera ifsione epubblice come per queste dal ‘Shcnbre, ere famigerte ws fesindeoxtobe: ma era tn pubblico eactademicon (doe unverstanio), ed eclesia- Ses Certo, in questo period (seconda meta del Quatro. ent e prima res al Cingoecento), fs le popolssion!t- disco, Vnterese pet la clo supeiore per gl studi Universita era puttosto forte ifs: Fastagonismo fea Universiti non era solo el po ingleseo del tipo teologt « Geman o univers recente © po- lle 0 frequentata ¢ universitaantica ¢ frequentatisim: sorti di Wittenberg sinteressavano per esempio tutti cit- tadini gli artigiani, non solo gli studenti ci professor, il principe elertore e i monaci dei vari monasteti. Cost avve- niva nelle altre parti della Germania, Ed 2 vero anche che Tmportanza dele universitie delle facolta di teologia era sande in tutta Europa; non parliamo della Chiesa, clero regolazee lero secolaze (nella quale le universtdrientrava- no); esta costituiva, per peso, massa di propriet fondiaria, Potenza fnanziasa, prestigio, una gran parte della societ3 Cristiana, Tuttavia, da quel famoso 31 ottobre 1517 in poi, atteaverso gli anni dal x518 al x52r, dal x52 al 1525, ecc0 sour DDELIO CANTIMORI venit fuoti, nelle acque gid agitate della vita politica gene- fale d'Europa alle corti det sovrani iui meveant a ban. chi dei cambiavalute e dei banchieri, fra i anzichenecch, nei villagi e nelle campagne, oltre che dai conventi e dai monasteti, dalle pievi ¢ dale cattedrali o dalle aule delle scuole, gente di ogni tipo e di ogni categoria, che ascolta, che lege, ches fa leggere quello che a detto, che ha scr to, che ha fatto Martin Latero. Aleuni studios! cattolici “anno ecenteconesato la vali le vidi de acconto tadizionale, consacrato da una iconografia popola- re di tipo oleografico © melodrammatico, di Martin Lutero che, coa aspetto cupo e deciso, va con chiodo e martello ad affiggeze le tsi alla chiesa del Castello di Wittenberg. Non «i sono testimonianze precise; Lutero non dice mai di ave feaftole tei acento tarda ral a Melantone, ten ta anni dopo (1547); quindi andrebbe eambiata, dicono, anche la data. La discussione, inirats anni or sono fra pro fessori di storia ecclesastica, & arrivata al grande pubbli- co, in Germania, alla fine del 1965: ® probabile che ne ar Fivi presto al grande pubblico un‘altra, a proposito del fa. ‘mox0 rogo della bolla di scomunica e dei libr! base del diz ritto eanonico: il Decretune Gratin ele Decretales che lo erpretavano e spiegavano. Quanto alla «afissione» delle tesi, la mancanza di testimonianze ditette, coeve, ocular, e soptattutto di dichiarazioni precise di Lutero stesso, fa nere che Ia critica degli storici cattolici posta esser presa in one: poiché Melantone, pure amico fedele econ- traccambiato di Lutero, e pure praeceptor Germaniae, non andava tanto per il sotile, come & testimoniato dal fatto che cambid la data di nascta di Lutezo per poterne fare rientrare la enativit» astrologica in und costellazione di felicta ¢ fortuna per il mondo (come il Chirdano spost® la stessa data di nascita di Lutero allo scopo di poterla fare ientrare in una costellazione di sciagure e di sventure). Ad ani modo, a tendenza di tale critica & duplice: si continua a dimostrare che Martin Lutero non aveva intenzioni rivo- luzionarie, neppure in quel modesto senso consuetudinario accademico, onde ancot oggi, nelle universit italiane, per norma ministeriale, si deve afiggere largomento delle le [MARTIN LUTERO voc joni e invitare il pubblico, relitto di consuetuding solenni, dna insoma non Fvoksionaie( probablmente Melanto- he s'era tiferito per analogiaa tale consuetudine); est infe- sce un forte colpo a un mito popolare, profondamente ra- Gicato nella tradizione eonfessionale evangelico-luterana ~ dalla Germania del Nord ai piani del Texas ~ nonché, come Eovvio, alla storiografia illuministca e liberale, che aveva accettato e trasmesso la narrazione di Filippo Melantone iI dottissimo umanistae Bilologo, facendo cost proprio, ac ticamente, un mito popolare. Mito, non leggenda, perché vivente attuale, anche se ormai soltanto per una parte re- lativamente piccola della societa ecumenica cristiana; un ¢grancl di senape che non ha perduto ancor del tutto il suo sapore, il suo pizzicore, Tn una pagina famosa della sua Storia d'Italia, il Guie- ciardini, pur deplorando che Martin Lutero sifosse poi a- Sciato trascinare all'eresia eal dstacco dalla Chiesa, raccon- ta la storia della questione delle indulgence che erano state concesse da Giulio II per la crociata contro il Turco, ¢ pet Ia efabbrica di San Pietron, e dell’appalto che Leone X ne aveva concesso a favore di sua sorella, del subappalto per Ja Germania al vescovo di Magonza, della propaganda e ver i domenicani, dello scandalo suscitato, della profonda iritazione nei paesi tedeschi, che pid rende- vvano finanziatiamente alla Camera Apostolica ¢ ai suoi in- termediari, anche in questo caso; altze fonti, non contesta- te, confermano Vinsolenza e la volgatith dela propaganda del Tetzel, ciarlatanesea, ma coronata da successo, I pro- fessore Martin Luteo voeta far cessare tutto queso; ¢ ben presto la propaganda scandalosa, perché superstiziosa € vvolgate, del Tetzel ela stessaincresciosa discussione sul te ‘ma furono dimenticati. Quando il propagandista Tetzel, col uale aveva avuto polemiche e contese feroci, venne a mor- te, Latero gli mand parole di conforto cristiano: ma intan- to, Pimpresa di pulizia teologico-pastorale ¢ teologico-mo- tale, che aveva creduto di dovere compiere, se ne era andata per conto suo. aw DELIO cANTIAORE La «Germania» da una parte come «Impero>, senza te- ner conto di rapporti giuridici validi in senso stretto ma non molto iznportanti, come la dipendenza feudale dei Sa voia © dei Gonzaga, aveva grande estensione, perché, nel 1517 ~ Massimiliano I d’Asburgo regnante ed imperante comprendeva l’Alsaia, comprendeva la Lorena, compren: deve dein det prindpenescovo di Teo e dala pa te, come lingua e cultura, comprendeva anche i potent belli delle montagne svizzeree pet sli verso ly anche se insofferente, Boemia, cosi come le terre slave non ancora prose dai Turchi; la «Germania» o «Impero» comprende- vala parte pit grande di quella che i geografi del tempo chia: mavano, sulla taccia di Tolomeo, «Europa». Del rest, a. che i Gonzaga avevano, fra le loro impzese, qualche motto in ingua alemanna. Questa Germania era irequicta da tem. po: in questo momento della predicarione delle indulgence Vinsofferenza generale era acuita: dallimperstore Massimi- Tiano I, che proteggeva, ammirava Alberto Direre gli dava commissioni, via via, ai mercant, ai «cavalieri d'impezom, impoverti e tidotti a fare i mercenari o i rapinatori ¢ bei, ganti, ognuno aveva i suoi guai economici o finansiari: ¢ tutti quel soldini che invece di andare nelle casse delle citth oll amnostzion’ rade ieee donne e donne te(e non solo le donne) facevano scorrete per amore e timo- xe verso le casse della Camera apostolica, sembravano rubs ti: un vero borseggio. Federico il Saggio,elettore di Sasso. nia, del quale Martin Lutero era fedele e devoto suddito pnonché protetto ¢ favorito, aveva proibito al Tetzel di en tare nel suo territorio, senza preoccuparsi tanto né di Ma ‘gonza, di dove il collega elettore gestiva la vendita delle in. ulgenze, né di Roma: non cra questione di principio teatava dun ato di semplic autodifesapatemnalistico Ma ora, il dottor Martin Lutero, che era gid notoe acre: ditato anche fuori di Sassonia come professore di teoloria molto preparato, crtico del metodo scolastico, critico della impostazione scolastca dela doterina delle buone opete, sf butta a capofito nell'esame della dottrina dele indulgente, perché tanto Ia dottrina delle indulgenze, quanto la procla, (MARTIN LUTERO saw azione dell'indulgenza pet la efabbrica di San Pietro», ‘quanto inline Ie canagliesca propaganda e vendita che ne fa- ceva Teal, costuivano insommna un bel esempo, hi foe pungente, delle conseguenze alle quali poteva portare Guela dotirna escolastica> delle buone opere, Questo, ers Shea an problema su streta compere come do toree professore di teologia: ecos{ con rutta la appassiona- {2 pesante serie del sno modo d lavorare ea sudare, Simiseatiflttere ea indagare sulle ragioni dogmatiche, sui presuppose sulle cause teolopiche di quelevidente abu- 5, € della dottzina che lo permetteva e giustficava, 0 an- zi'lo induceva, Non pit: «ecco, vedete le conseguenze del- in ormazione scolastica della dotrina delle buone opere»; maz «quali sono le ragioni di questa dotirina, scolastica- mente alien formula che sin?» ‘metto per questa come per le sue altteindagini era o- smal pe enero! de lan an, wo sls Ta Sexton, de> posito della Rivelazione. Cos, armato di fede e di dottina, Himette al lavoro, e prepara le sue etesin, per sottomettere Ale autora ede eal publico univers ce Glesiastico il rsultato della propria competenza, con devoro tispetto verso le autoritae verso la Chiesa alla quale app teneva, senza contestare nulla, fuorché il sigaifcaro di quel- Ie dotine Toro valida punto dvs della teologia iblica, Non guards, non vede, non waol forse vedere quan- cacdinale di Magoaza, dal quale dipendevano el sles stil tedesci,e polo prima, o contemporaneamente, le fe- cz conosere a Wittenberg, che Te aggeste © meno, un siomo prima, un giorno dopo. Se Lutero non aveva veduto le conseguenze delle sue «te- Sif cle trae sito: Yopinione publi i Germ nia Fimpadron in poche setimane, come osserva uno sto- Tico tedesco, di quel foglio di carta stampata, che, allim- prowio semb® ere onnipresent, come il manifesto tan partito moderno bene organizzato: le «95 tesi» vennero tistampate infinite volte mole rprese, Anche ford Ger ‘mania, in tetra straniera il mereante tedesco poteva trovare alla mensa o al banco dove andava a bere nell'osteria che lo wr DeL10 cavrintont expitava, dove qualeuno fo avera dimenticatoo insin bella post, i folio delle tess: comincd'a far coming, Belg fommeso, po! sempre pid vast esicuo, came coro di centnaiaemiglsia di voc ignot, ale quali tere on ave pews, i che of ripondeva ents si a parola, uno rombante, di tip extrance alle senor dellcloguensa del pupito, che spaventa 0 ie leaueza del pupite, che patent non poco Latero ro s'attendeva certo Matin Lutero quando s'accnge- Yaad uscire dal suo cantuccio: ma quelle settimane'¢ gest esi nel qual cere di capte quel motmorioe quel soa Ea Git! aerogenes, © in gulch modo ruta ender 'o nonostante lo sgomento ela sorpresa, cab no radiclente la sostanea dels persona tubtlon oi Lutero,Avevaproposo una dpe ipoarademee co Bp tant are analoghe, ede virtute indulgentiarum (sulla eflcacia delle indulgense) il professor Luteo avrebbe ps sieduto la discussione, e invitava a contibuie por ists soloro che non poteseto intervene di persons afar sae {re a propria voce, La discussione non et far Ma che he ‘mana di scritture! Alberto di Magonza pass il docanseny i quel monaco temerario alla sua canclleria, per le te isione in Curia. Nel gennaio 2528 Pannuncio dela dk islns proposes con le ates sle qual dctere, eu id arrivato a Roma; Leone X fece trasmettere Pincattarnen tol generale viaro dell Ondine del exemian’aponti Pkgon Lennotaione nel soso di ft stare tranquil quel "om, Ms prola—leparoledi quello scone utosgoa nano che viveva in un iasgnficanteconvento del sete rione, di quel professore fuori del mondo, che nsegaavs Lntuivesth recente ed tere entepoia comin ia sua So eS gm corono sel nino, son tad per le povere anime, intercedendo con la proptis pry ton mediante ls posta dele chivi (eke Gi dosthoh {questa & la traduzione della tesi 26. La seguente stone a Finczca: «Dannata ¢ peecsminosa doetina uinana prdica hieiviene a dire: Sobald das Geld im Kasten klingt, MARTIN LUTERO voxvit die Seele in den Himmel springt {appena la moneta suo- pa nella cassetta, anima saltain cielo)»; e nella tesi 28 Lu. tro inca, ipetendo «Certo quest: Sobld das Geld ins Kasten Hlingt pu essere aumentato lo sporco guadagno patina nercestone dla Chea oo ea fonta di Dion. Gli scherze le satire sul modo ciarlatanesco ai predicare del Tetzel erano molt, ma, nel battere incal- ane el esl bs a Latro a slo qualche eet Sione del Tetzel per avere la gente dalla parte sua © no. sono pid solo scherz salaci o motti allusvi: & un rullosordo Gi tamburi di guerra che fa percepire non solo Pstitazione popolare generale, ma la presenza di tensioni pericolose, formal tali da non potere pit essere temute nascoste per a mor di pace e concordia, Il Tetzel aveva atteccato brutal mente il Sermone sul indulgenza e la grazia, scritto in tede- sco da Lutero nel momento di sgomento dopo la composi- zone c la diflusione delle tesi (marzo 1518): questo Sermo- ie tedesco, come & detto pit semplicemente, ebbe subito successor fino al 2320 ci furono 21 ristampe, ciascuna di Inigliia di copie, e si bruciarono pubblicamente, nel mag, gio del 1518, tanto il Sermone che le «tesin (Ia condanna al ogo ? Ia condanna che spetta agli ereticie ai loro scritt) ‘guinti rophi di ibsi cominciano in Germania con questo rogo di scrtterell lterani, un foglietto volante, un libret- to di pochi quadesni, compivto dal domenicano Tetcel! TL ‘Tetzel aveva anche fornito una violenta ma inetta confuta- sone del Sermone, in tedesco, Lutero risponde ora con il primo della Iunga serie dei suo scritti polemici in tedesco: ‘Buon diritto del sermone del dottor Martin Lutero...» Nel fio di pochi mesi questo piccolo scritto viene tistampato et To meno una dein vole pare che ia primo so fi questo genete (ante sistampe in un petiodo cost ristret- to) come osserval Meisinger Quando Lutro di che oe corte rallegarsi dei doni che Dio ci ha dato, citera la pro- pia traduzione tedesca dei Selmi: ma la semplice lettura di {questo scritto polemico fa sentite al vivo il gusto che il teo- Jogo e dattore Martin Lutero prova nello scrivere e nello scoprie il proprio talento per le polemica popolare, in lin- gua volgare, in termini energic, sarcastica, amare ¢ inse xvi DELIO CANTIMORI ze, pid che ironic, umoristica: il Terzel ayeva scritto che chi paga una indulgenza fa meglio di chi fa Pelemosina a un Povero, @ meno che questi non sia in punto di morte «state atenti ~ incalza Lutero — a non dar da mangiare sg affamati, a non vestire gl ignudi a meno che non stiano per esalar anima e non abbiano pit bisogno del vostro be- neficio, voi che seguite questo interprete..» «E quando & stanco di martoriare la Sacra Serttuta o magari non ha sa puto trovare alto da dire, ecco tuoni e fulmini contro di set arciretico, eretico scismatico, pieno di sbagl, malfat- tore, maldicente, ¢ cos vi Jo rispondo: io conceda ate ‘eames sua gtazia, Amen, Ma poi questa gente non a nep- pore che cosa vogla dre Bereies fa latino, o eretico volgare..» Alle citazioni di Aristotele dei dottori delle scuole, Lu ‘0 sponderh rma con cao! della Sty eon sionamenti evidenti per la gente semplice, per «l'uomo co- snes La suas peruse dil canto wovaa Non sono tanto temerario da voler volare [come aquila) al di sopra degli alti abet; non dispero neppur tanto, da striscia- re sulla gramigna inariditan: questa la parafrasi della ) la fede eristiana secondo la dottrina luterana, aquellache la professa secondo ladottrinawelvetica» ozwin- sliana e poi calvinista, oppure secondo la Chiesa anglicana, cost via, Sono tutte Chiese docenti e governanti; Pautori. {8 imperial riconosce solo, oltre la Chiesa romana e (di fat to) ols Ta Chiesa pecs fe comunil evanglcotuterane (protestant), dalla dieta di Augusta del 1530 in poi; Ie al- gen dn i Any esp ot eal Hiconosciute solo molto tardi (per esempio le dottrine wel- {etches © elacsines nel compless dl dro inperiae internazionale). Tuttava, sia la ctth di Zutigo, o un gruppo di canton cic della Confedeesione sizer, con Po il cantone di Berna, ole libete citta di Ginevra o di Stra- sburgo, sia un prinelpe come Federico il Saggio ei suoi suc- cessori, & sempre presente una autor politica e civile, principe o senato, che garantisce Pattivit di queste chiese ¢ 4a controlla in un modo o ne altro, Non sono eretii, pro- Priamente,¢ non vogliono essere tli, bnché per tuto il se colo xvr e oltze, ogni econfessiones sia per Faltra ertica, incarnazione dell’Antictisto (PAntiristo di Roma, TAnti Geist di Witeaberg.) Sol gl abut rimarannofuo. #1 (e ne saranno scacciati se riconosciuti) da queste nuove Configurazioni della societdcrstana, che furono in costans 24 una creazione, propriamente dovuta a Mattin Lutero, € soca, DELIO CANTIMORI connessa alla sua concezione fondamentale della vita ct stiana— che ha necessiti di una Chiesa ~e del dirtto di ave- re dottrine diferent, senza percid esser passibile di com anna o di esclusione dalla Chiesa universale, «una ct sane Non esaminiamo qui le conseguenze I i questo fe nomena nuovo emodero,e dalle stazion! immediate da esso cre: ufcienteconsttare ches trata d opera che jorta il nome e Pimpronta di Martin Latero, e che & ancora Presents ogi al mondo religiosoe socal dela eistie nit, anche se, forse, il movimento ecumenico potrd supe atl, Dopo le tsi del suo discepoto, dopo le 95 tei» ela pri- sma polemica con il Tetzel, a stuaztone biogratica dl pro- fessor Martin Lutero era la seguente: fondamentalmente, il suo sistema teologico-dottrinale era ormai elaborato € 0 stanzialmente solido, sicuro.¢ completo: squadrato e non Fini. Il principio primo, il pit tedesca da uieare sow Hips econo! ganda ‘Rosle wabolent i sirorremoin questa storia, mas Flea snc pense che nelentesisnssburico di que, i segac dl Franz von Sickingen centraser anche un po Foti del Fogger certo non era gente da aver ran Be tonella decisions che dovevan pender sete ltr sl ip petsona del succetsore di Necnimilino 1. Maggior peso {Revano aver accord con la Santa Sede ote dopo iste manos eft edie i sh ato Sin favre deglt Asburgo a ose deiso Federico il Sag tial panpe elton di Sasson: tanto patente che aRo- ol da pensoo afi come fst imperstore, pe evitare perce Suna srapotenc ispano-edburgea oa una sae potezafrangzse. Faeic il Sggioprotengevaefavoriva io cag fedele suddito profesor Martin Luteo, non testo perch avese proprio gran sinpata 6 per Il né pet iets lrg pesomlent sna ence on rn ap fltore ai reir, che eran conservate propio in quella ivesa €Ognasant nel recnco dl eastello dt Witenber, tl portone dela quie Lsteroavtebbe aio le sue eso, Pelco ablsimo econcsctor epero dela situasone ¢ di rapprt i fore eno il complicato sistema del poveno fcntaedellimpero, non aveva interess teligiosl pte fire non fu msl elterano>, né nl senso formale i na Aesione etera,né ne senso di una adsione intima ala ourina nuova Fino alla poptia morte iGut di ntoduree MARTIN LUTERO soot le slo roost da Lateto ne sui Sia. Fede i aggio, che non eta un sognatore, ma un able ammninistra- tore, aveva un debole per la sua cara universta di Witten. berg (fondata nel 1502), e, certo, da quando ci era venuto ‘Martin Lutero, di Wittenberg si parlava sempre pi, gi stu. dentine popolavano sempre pit numerosi le aule, la fama dell'universtdcresceva, Circa cento anni pit tard, nell’ Ar eto di Shakespeare, V'universta pid famosa e importante del «continenten, sta proprio Wittenberg. A Federico il Saggio e ai suoi consiglieri sembrava intanto molto impor- tante che un altro giovane di gran fama gia ventuno oven tidue anni e di andi promesse nel mondo umanistico te desco, Filippo Melantone, avesseaccettato, fra alte pt lu Singhiere possbiliti, proprio a «chiamatas o nvito a dive. aire professorea Wittenberg, perché, come amico della no- va dottrina, gli piaceva divenir collega di Martin Lutero. Dungue, il potente signore teneva molto a questo sud to cosf famoso e cosf utile alla sua cara universita: ma, a quanto pare, non pari mai col suo protetto, e forse lo vide una volta sola, da lontano, nella sala delle riunioni solenni ella deta di Worms. Tut rapporti col grande professore ssarono attraverso il cappellano di corte, il celebre Spa- tinus Johannes von Spelt), ¢ spesso per iscrtto, Non c's, a quanto pate, rcordo che Lutero chiedeseeintervisteo col. logui personal e diteti col suo signore. Alla astuzia diplo- matia dell'uno cortispondeva Pastuziaecclesiastiea dell tro: conveniva al protetiore non immischiarsi nella dott na ereticale (non ancora condannata, ma prevedibilmente vicina alla condanna, come eretica), non solo perché 2 un sovrano non decet aver a che fare di persona con un nova tore cosé rumoroso, ma soprattutto perché cost la protezo. ne poteva essere condotts con maggioresicuzezza escioltez. 235 conveniva al protetto che la protezione fosse indizetta, nn dichiart, che non ci fossro post acute, ‘rincipe faceva la sua politica tenace e astuta, ei pro- sof, co ufcialmentegnoat, non avers bop delle cautele'c dei grie tigiri della politica: cost poteva andare avanti tranguillo sulla linea delle sue ricerche teologico-pa- Stora, senza distrazioni e ~ almeno in apparenza = senza

You might also like