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as Lasuccessione i Augusto: Tiberio 1 LADINASTIA GIULIO-CLAUDIA DINASTIA FLAVIA (1 Bi STORIA Frattanto a Roma correvano a prostitul iti ezelanti a cavalieri: tanto pit ipocriti se ranrido eal toro casato e, con ilvolto atteggiato in arire lieti per la morte di un imperatore, 1né troppo affliti per I'inizio dell’altro, mescolavano jeme lacrime e gioia, lamenti e adulazioni. Tacito (Annales 7) 1 | La dinastia giulio-claudia 1.1 Iproblema della successione L’ambiguita del principato, che di fatto consisteva in un governo assoluto mascherato in forma repubblicana, é ben rappresentata dalla questione della successione di Augusto, Non potendo nominare un successore, perché questo avrebbe comportato un’ufficializ- zazione della natura monarchica del suo potere, Augusto favori l’ascesa di un prescelto e fece in modo che fosse naturale, agli occhi del popolo e dei magistrati, la futura nomina di questi a princeps. Inizialmente penso ai nipoti Lucio Cesare e Gaio Cesare, figli di Giu- jae del suo secondo marito Agrippa, ma dopo la loro morte, nel 2 ¢ nel 4 d.C., decise di adottares indicandolo Cosi come suo successore, Tiberio, figlio di primo letto di sua mo- glie Livia Drusilla. Nel 13 d.C. Augusto gli concesse Vimperium proconsolare maius, che siaggiungeva alla tribunicia Potestas: di fatto, il princeps lo stava investendo del potere sui magistrati € del diritto di veto sulle loro decisioni. In questo modo la successione venne programmata ¢ pilotata senza mettere a rischio limpero. riglio di Livia Drusilla e Tiberio Claudio Nerone, Tiberio apparteneva a una famiglia dafaristocrazia senatoria conservatrice della gens Claudia. Con lui ebbe dunque origine ta dinastia giulio-claudia (unione cio? dellantica gens Claudia con la gens lulia, da cui discendevano Cesare e Augusto), destinata a governare su Roma fino al 68 4.C. Tiberio ‘eva ulteriori legami con la famiglia imperiale: aveva sposato, nell'1l .C. la figia di Au- gusto, Giulia. Egli era dunque figlio adottivo, cognato e successore designato del princeps. 61 imperatori della dinastia giulio-claudia che si susseguono sono: Tiberio (14-37 d.C.), Caligola (37-41 d.C.), Claudio (41-54 dC.) e Nerone (54-68 dC). 1.2 Ilprincipato di Tiberio (14-37 d.C.) Alla morte di Augusto, nel 14 d.C., Tiberio fu ufficialmente nominato dal senato succes- sore. Rispettoso della tradizione augustea, fu un amministratore abile e attento al rispar- mio, promotore di austerita. Inizialmente assunse una linea politica moderata; intrattenne buoni rapporti con i senatori, ostili al sistema del principato che minacciava iloro privilegi, eaffidd percid loro il totale controllo della giustizia ¢ la scelta dei magistrati. Ma dopo la morte di suo nipote Germanico (figlio del fratello Druso Maggiore) che godeva dei favori dell'esercito, ucciso in circostanze sospette nel 19 d.C., il suo governo cambié direzione: accusato da molti di avere delle responsabilita nella morte di Germanico, con nuove leggi rinsaldo il potere imperiale. Ossessionato dal timore di essere vittima di congiure, Tiberio comincid a lasciare sempre pitt frequentemente Roma. Lacongiuradiseiano eleliminazione degli ered Ledonnea Rone BX I giudaio severo della storiografia. Lasucessione: (aligoa il pazz0 Uprinipat di Caligola: politica estera aggressiva potere assoluto ‘ela divinizzazione il favore di Tiberio, ramp Seiano, forte del favor 2 1 prineipato: fee uccidere Druso Mino, In quegli anni il nuovo prefetto del pretorio, Elio 4 Roma nel tentativo di ottenere la successione al ze i : che erano st resfiglo di Tiberi e suo legitimo ered, eperseguit i fig i Germanios © 00 Fo! post soto la tutela del senato, Nel 27d. Tiberio sitio a Capri la situa PIS ta, Seiano elimind i suoiavversari politic, intentando una serie di processt i ns Si. ongonzzb una comgivs nto fo swentto ailments dal princeps ce condann morte Seiano nel 31 .C. La storiografia senatoria dipinse Tiberio come un uomo crudele perverso, scellerato oltre ogni limite, tuttavia non é dificil cogliere nelle parole di Tacito (Annales IV ve- di pp. 358-361), Svetonio (Vita di Tiberi, vedi pp. 439-440) e Cassio Dione (nella sua opera in lingua greca Storia romana LVIL-LVIII) un’avversione generica al potere impe- riale, che i senatori pits conservatori osteggiavano. Ai loro ritratti del princeps ee tiranno folle o incapace si oppongono, infati, le adulazioni di Velleio Patercolo (cft.p. 20), che ei mostrano Foperositie la giustzia di un uomo che mantenne limpero florido e sicuro per pit di vent’anni. ma lascid che il senato scegliesse in autonomia il e il figlio minore di Germanico, ) che indossava da Tiberio non nomind un successore, nuovo princeps tra suo nipote, figlio di Druso Minore, Gaio Cesare, detto Caligola per i particolari calzari militari (caligae) bambino, nell'accampamento con il padre, La scelta ricadde su quest ultimo, non solo per il ricordo ancora vivo di Germanico, che animava senatori e legionari, ma soprat- tutto per il desiderio dell'aristocrazia di imporre un imperatore dal carattere instabile 0 di poco spessore dopo due personalita autorevoli come Augusto e Tiberio. Forse an- che per questo il destino della dinastia giulio-claudia sara segnato da regni brevissimi o allinsegna della follia. 1.3. Caligola ela svolta assolutista (37-41 d.C.) [Alla morte di Tiberi, il senato scelse come imperatore Caligola, che Tiberio aveva legato a sé avviandolo agi studi e alla carriera politica. La scelta,dettata soprattutto dalla popola~ rith di cui godeva la famiglia di Germanico in campo militar, mostrava le forti ambiziont di espansione e di conquista di quella parte di popolo romano delusa dalla prudenza, in «quest ambito, di Tiberio. Sclto per portare avanti una politica estera aggressiva, Caligola organizzd una spedizione sul Reno, cred nuovi Stat vassal sui confinie progettd la con- (uista della Britannia, Tuttavia, non ottenne i successisperat.In politica interna assunse tun atteggiamento ostile nei confronti dei senatori, prima togliendo loro il dirito di eleg- gere i magistrati, poi nominando senatore il proprio cavalo Incitatus (una vera propria umiliazione per la classe senatoria). II breve impero di Caligola éricordato soprattutto peril suo tentativo di dare vita a una distampo orientale, basata sul potere assoluto e sulla divinizzazione del sovra- no. I giovane imperatore prtese che venisse eretto un tempio in suo onore e che isuddi- inginocchiassero davanti ali, impose ag Ebrei di collocare una sua statua nel loro tempio, tentd di ingraziars il popolo con elargizion e giochi cicensi~dilapidando cos patrimonio statale. Non ottenne comunque 'appoggo sperato econ l tempo crebbe slo iI numero dei suoi oppositor. Nel 41 d.. fu ucciso in un colpo di Stato ordito dai preto- peratore). ti riani (la guardia ufficiale dell’ 1.4 Clau , un burocrate al potere (41-54 d.C.) Gli stessi pretoriani che avevano ucciso Caligola proclamarono imperatore il suo anziano zio, Claudio, fratello di Germanico, che sino a quel momento era vissuto in disparte, lontano dalla vita politica, e si era dedicato agli studi di storia e di antichita etrusche. Limperatore vyenne proclamato attraverso un colpo di mano dei militari e il senato accettd di buon grado questa decisione, convinto che questo cinquantenne zoppo e pieno di tic, balbuziente, dal carattere timido e interessato alla cultura non sarebbe stato troppo difficile da manipolare. Una volta salito al potere, contro ogni aspettativa, Claudio si dimostro un abile imperatore. Rifiutd gli onori divini che Caligola aveva preteso ¢ ristabili le finanze pubbliche; assunse una posizione conciliante con il senato (Iintento, in realta, era limitarne le ingerenze) e realizz6 una riforma burocratica di grande pregio, che prevedeva una burocrazia centra- lizzata, suddivisa in ministeri e gestita dai liberti della casa imperiale. L’ascesa dei liberti, insieme alla concessione della cittadinanza agli abitanti della Gallia Transalpina, provocd non poche antipatie a Claudio tra i senatori, che si sentivano minacciati dall’apertura del senato ai provinciali, e tra gli italici. I maggiori successi di Claudio si registrarono in po- litica estera: attud la spedizione in Britannia progettata da Caligola, conquistando e ridu- cendo a provincia la parte sud-orientale dell'isola; amplid il confine danubiano con nuo- ve annessioni territoriali; aggiunse all’impero le province di Mauritania, Tracia e Giudea. Nel 48 d.C. il malcontento dei senatori diede vita a una congiura ai danni dellimperato- re, a cui prese parte anche la moglie Messalina, da cui Claudio era deciso a divorziare per infedelta. Sventato il piano dei ribelli e condannata a morte la moglie, Claudio sposd la sua giovane nipote Agrippina, figlia di suo fratello Germanico, che aveva gia un figlio da un precedente matrimonio, Lucio Domizio Enobarbo, pitt noto come Nerone. Per favori- re la successione al trono del proprio figlio rispetto a Britannico (figlio legittimo di Clau- Fassolutismo ‘mea Roma BL iv odiNerone: llo orientale dio e Messalina), Agrippina nel 50 d.C. fece adottare Nerone e poi avvelend Claudio con un piatto di funghi, beneficiando della complicita del prefetto del pretorio Afranio Burro. Grazie agli abili maneggi di sua madre, Nerone poté quindi essere proclamato imperatore nel 54 d.C., mentre Britannico fu eliminato poco dopo. 1.5 Nerone ela corte degli intrighi (54-68 d.C.) Nerone divenne imperatore a soli sedici anni grazie alle abili mosse a corte della madre e all’ appoggio del prefetto del pretorio Afranio Burro. Sotto la guida loro e del filosofo Seneca (vedi pp. 43 ss.), scelto come suo precettore, il giovane imperatore governo per i primi an- ni in modo illuminato, seguendo una politica moderata, in quello che gli storici del tempo definirono il quinquennium felix (54-59 d.C.). Ben presto, perd, emersero le tendenze as- solutiste del giovane Nerone, che si liberd di tutti coloro che limitavano il suo potere: nel 59 d.C. fece uccidere la madre Agrippina e assunse atteggiamenti dispotici verso il sena nel 62 d.C. ripudio la moglie Ottavia (figlia di Claudio) per sposare Poppea Sabina; in se- guito alla morte di Afranio Burro, nomind come nuovo prefetto del pretorio lo scellerato Ofonio Tigellino; Seneca, persa ogni possibilita di influenzare l'imperatore, si ritird a vita privata, Furono intentati processi di lesa maesta contro esponenti dell’aristocrazia, spesso al solo scopo di confiscarne i beni, e fu limitata la ibert di parola; proliferarono le distri- buzioni di denaro (congiaria) e gli spettacoli per ingraziarsi le masse, Risoluto a diventare un sovrano assoluto di stampo ellenistico, Nerone in politica estera guardd a Oriente; consegui un sucesso contro i Partie riusci a imporre il protettorato di Roma sull’Armenia, regione di grande peso strategico. Per cercare di rimediare alle sue I primo secolo: dalletd giulio-claudia alletd flavia spese folli ¢ risanare le finanze pubbliche, promulgé una riforma monetaria, con cui ridu- ceva il peso delle monete d’oro e aumentava quello delle monete in argento; si favorirono cosi i piccoli risparmiatori e le casse statali, continuamente prosciugate dall’organizzazio- ne di giochi e spettacoli in onore dell’imperatore (i Neronia). Nel 64 4.C. un terribile incendio distrusse gran parte di Roma. Nerone tentd di far rica- dere la colpa del misfatto sui cristiani, dando cost inizio a una dura repressione, ma molt esponenti dell’opposizione accusarono l’imperatore di aver fatto appiccare l'incendio per beneficiare delle distruzioni e realizzare nuovi progetti urbanistici. E in effetti Nerone, ap- profittando della ricostruzione, fece edificare una reggia fastosa, estesa dal Palatino al Ce- lio - la famosa Domus Aurea -, e un’enorme statua dedicata al Sole con le sue sembianze. Le pretese assolutiste ¢ la crisi finanziaria aumentarono i] malcontento e nel 65 il senatore Gaio Calpurnio Pisone ordi una congiura, a cui presero parte molti intellettuali del tempo tra cui forse Seneca, Lucano, Petronio e Trasea Peto: Nerone riusci a sventare i loro piani, ibeni dei congiurati furono confiscati e molti di loro si uccisero. La violenta repressione della congiura determino un clima di terrore, in cui proliferarono Ie ribellioni al regime. Nel 63 d.C. Nerone decise di partire per la Grecia, dove fu accolto. come sovrano assoluto. Li promosse molte iniziative con intento propagandistico (I’inau- gurazione dei lavori per tagliare l'istmo di Corinto, la concessione dell’esenzione fiscale aicittadini dell’ Acaia, la principale provincia greca, 'organizzazione di giochi), ma al suo rientro la situazione era precipitata: alla ribellione in Gallia guidata dal governatore Giu- lio Vindice era seguita quella in Spagna capeggiata da Sulpicio Galba, con cui il senato de- cise di scendere a patti. Le legioni spagnole si ammutinarono, proclamando imperatore il loro comandante e la sommossa si estese a Roma: Nerone, ormai completamente isolato, dovette suicidarsi. Alle spalle degli imperatori: la storia di Agrippina Minore Agrippina, figlia di Germanico, sorella di Caligola Agrippina Minore (cosi detta per di- stinguerla dalla madre Agrippina Mag- Biore) nacque nel 15 d.C. ad Ara Ubio- rum (non lontano dalfattuale citta tedesca di Colonia) nell'accampamen. to militare dove sua madre aveva segui- to il marito Germanico, fghio adottivo 4i Tiberio, Alla morte dei genitori, nel giro di qualche anno, Agrippina assi- stette al vero ¢ proprio sterminio della sua famiglia: uno dei suoi fratelli, Ne- rone Cesare, venne mandato in eslio, dove mori, Un altro, Druso Cesare im- pazzi e mori rinchiuso nelle segrete del palazzo imperiale, Allo strage soprav- vissero solo le sue sorelle Giulia Livilla ¢ Giulia Drusilla e suo fratello Gaio Ce- sare, passato alla storia come Caligola (vedi p. 4). Gli anni sotto Tiberio sotto Caligola Agrippina fu da Tiberio data in mo- glie, a 14 anni, alfanziano Gneo Domi- io Enobarbo, che ella odiava che la la- seid vedova giovanissima, nel 40. Nel frattempo, nel 37, a Tiberio era succe- duto Caligola, ma Agrippina non ne trasse alcun vantaggio: la difficolta del ‘suo rapporto con il fratello era tale che ‘questi giunse ad accusarla di aver par- tecipato a una congiura contro di hui Giusta o pretestuosa che fosse, Taccusa cost ad Agrippina Fesilio nell isola di Ponza, Nel 41 Caligola fu vittima di una congiura e venne acclamato imperatore Claudio, che la richiamé a Roma. I matrimonio con Claudio Fa, quello, il momento di svolta che cambio radicalmente la vita di Agrip- pina, Dopo un breve matrimonio con Gaio Passieno Crispo, sposato nel 42, che la lascid quasi subito vedova ed b { erede di un cospicul beni, Agrippina divenne una delle {ante nobildonne che a corte circondayano - con speran- ze matrimoniali - Pimperatore Clau- io, rimasto vedovo di Messalina (vedi P. 5). Agrippina, grazie alla bellezza, alla non comune intelligenza e con la complicit dal potente liberto Pallante (che si dice fosse anche il suo amante), sbaragld le pretendenti rivalie nel 49 contrasse matrimonio, in terze nozze, con Vimperatore Claudio. $i aprivano per lei le porte del potere Ifilosofo Seneca dalla sua parte Assai pitt vecchio di lei, oppo ¢ bal- buziente, Claudio, era tuttavia 'uo- ‘mo che poteva ofirire ad Agrippina la cchiave per realizzare ttt i suoi sogni, trai quali (o meglio in cima ai quali) stava un progetto di non poco conto: quello che a succedere a Claudio non fosseil suo legittimo erede Britannico, figlio di Messalina, ma suo figlio Do- mizio, nato dal matrimonio con Eno- barbo (vedi p. 5). E a questo scopo, subito dopo il matrimonio, compi la prima, astuta e lungimirante mossa, Il filosofo Seneca, ormai celebre e mol- to popolare a Roma, era stato condan- nato all’esilio a seguito di uno scan- dalo provocato da Messalina e nel 49 ancora scontava,a ben sette anni dalla condanna, la sua punizione in Corsi- ca (vedi p. 44). Agrippina chiese e ot- tenne da Claudio la revoca della con- dana, raggiungendo cosh, in un solo colpo, due importanti risultat: da un ‘canto quello di acquistare il favore € Tammirazione del popolo, che ama vyae stimava Seneca, mostrando a tutti Ja sua grandezza d'animo il suo amore per la cultura; dal'altro quello di asi curarsi la presenza accanto a suo fio din precettore distraordinaria quali- ta, A partie da quel momento infatti, il giovane Domizio Enobarbo inizid ricevere Ia miglior educazione che giovane romano potesse ricevere, Lesclusione di Britannico dalla successione Ma come eliminare il pericolo rappre- sentato dallesistenza di Britannico? Con due successive implacabili mosse Agrippina mise Verede legittimo fuori gioco. La prima fu il matrimonio di suo figlio con Ottavia sorella di Britannico e figlia di Messalina (vedi p. 412). La seconda fu quella di indurre Claudio ad adottare Domizio, ormai diventa- to suo genero. Il figho di Agrippina en- trava cosi nella famiglia Claudia con il nome di Claudio Nerone e, come figlio maggiore dellimperatore, era ormai il suo erede al trono, L’esclusione di Bri- tannico fu accolta con sincero dolore e grande indignazione da gran parte del- Ta popotazione, ma i giochi erano or- ‘mai fati Seneca, dal suo canto, sitene- va lontano dagliintrighi, dedicandost al suo compito di edueatore, nella spe- ranza di rendere 'animo del suo alle- vo degno della carica imperiale che sua madre stavaallestendo per Ii Vuccisione dell'imperatore: Agrippina al potere ‘Una volta sicura di aver raggiunto il suo scopo, Agrippina prese a mal soppor- tare V'idea di dover attendere la morte del marito per esercitare il potere per- sonalmente, come ~ ben conoscendo la propria influenza sul giovane figlio ~ aveva la certezza di poter fare quando Nerone fosse diventato imperatore. A determinare questo suo stato 'animo concorreva anche il fatto che Claudio cominciava a dare segni di pentimen: to per averla sposata e per aver adot- tato Nerone. In questo clima Agrippi- ‘na comincid a pensare di far uccidere Ladinastia giuo-dautia Aerie, sold Copnaghen Ni atery hp il marito e a tal fine decise di ricorre- re ai servizi di una famosa avvelena- trice, di nome Locusta, Con la com- plicta dall'eumuco Aloto, incaricato di assaggiare le vivande imperil, a Clau- dio venne servita la giusta dose di ve- leno, mimetizzato in un piatto di fun- {hi, di cui era golosissimo. Il piano era stato organizzato in modo che a Clau- dio non restasse la minima possibilita di scampo. Il rischio che egli soprav- vivesse agli effetti del veleno fu evitato dalfintervento di un medico complice di Agrippina, che con la scusa di ait tarlo a vomitare gli stuzzicé la gola con tuna piuma avvelenata, Ma i dettagl, se cost vogliamo chiamarli, poco impor- tano: Claudio mori, Nerone fu accla- tmato imperatore e per qualche tem- Po Agrippina vide coronati tutti i suoi Sogni, Sempre accanto al filo riceve: va onori che superavano quelli che le spettavano in quali di madre delim- Peratore: pi che come tale, ella veni- va onorata come se il potere fosse suo personal. Una violenza dilagante: gliintrighi di corte Ma ben presto la sua presenza comin- ida farsi eccessivamente invadente ilsuo comportamento, da sempre spre Eiudicato, divenne sfrontatamente im- Prontato al ricorso a intrighi e del Seneca e Afranio Burro (che sin all nizio avevaaffiancat i filosofo nell o- pera di educatore e consigliere di Ne- tone, vedi p. 6 e p. 45) si rendevano conto del pericolo della situazione. Ne- ‘one, come se questo non bastasse, mo- strava. con sempre maggiore eviden- za un’innata sensbilta e un’emotivita che lo inducevano @ comportamen- ti non esattamente ‘imperial’, ai qua- li si aggiungeva certo Yinsofferenza per Vingerenza materna. E questo determi- nava situazioni incresciose:preoccupa- ta dal mutato atteggiamento del figlio, forse dovuto anche al fatto che que- sti siera innamorato della liberta Atte, Agrippina - si dice - tento di sedurlo, inducendolo a rapporti incestuosi ai quali, secondo alcuni, questi non sa- rebbe stato del tutto restio, Liinsofferenza di Nerone Seneca, sempre pit preoccupato dalla piega che stavano prendendo gli even- ti, aveva la chiara percezione della ro- vina morale del suo ex allievo e del- Ja. minaccia che questo rappresentava per la sicurezza dello Stato. Forse aiu- tato da Atte egli tentava di ritardare quello che ormai gli appariva inevita- bile, mettendo Nerone in guardia con: tro i rischilegati al suo rapporto con la ‘madre ed esortandolo a starlelontano, Ea quanto pare vi riusc, al punto che Vesistenza stessa di Agrippina diven ne, peril figlio, causa di timori che lo costringevano a cautele per lui cost in- sopportabili che, in breve tempo, nac: que in lui la determinazione di ucider- Ja. Ma Fimpresa si riveld pit ardua del previsto. li tentato omicidio (Quella che sembrava una buona occa sione gli venne olferta durante una va- canza che trascorreva con la madre a Baia, Alcuni suoi complici furono in- caricati di far naufragare la nave su cui Agrippina viaggiava. Mail progetto fal- Ii: diversi membri della ciurma venne- 10 schiacciati dal crollo di un soffitto, a ‘questo scopo manomesso, ma Agrippi- na venne sbalzata in mare insieme alla sua schiava Acerronia, Sperando di es- sete trattain salvo, quest ultima prese a gridare di essere Agrippina e venne uc- cisa a colpi di remo e sassate. La vera Agrippina, invece, sopravvisse: dopo aver per qualche tempo nuotato silen- ziosamente, venne avvistata da alcune barche di pescatori, che la raccolsero e poi la lasciarono davanti alla sua casa di campagna (vedi p. 413). Lamorte di Agrippina Qui giunta decise di giocare d'astuzia: pur avendo capito quel che era acca- duto, finse e invid uno dei suo liber- tia raccontare al figio la sua avventu- 1a, tranquillizzandolo sulla sua sorte. Nerone, venuto a sapere, ancora pri- ima che giungesse il suo messo, che la madre era viva, fu preso da un acces- so di rabbia, unita al timore che Agrip- pina avesse capito Ia verita e volesse vendicarsi. Non gli restava che invia- re qualcuno a uccidere Agrippina. Spe- rando in buoni suggerimenti, mando a chiamare Seneca e Burro, raccontando loro quel che era successo, ma il com- portamento dei due gi fece chiaramen- te intendere la loro riprovazione: i pre- toriani, glidissero, non avrebbero mai obbedito a un suo eventuale ordine di tuccidere la figlia di Germanico. L’uni- ca persona che avrebbe potuto eseguire i suoi ordini era il liberto Aniceto, un personaggio estremamente controver So, che infattiaccettd Vincarico. Era il 59 d.C. Trafitia da molte frit, Agri pina protese il ventee dicendo «colpi sei questo Di inteligenza e fascino indiscutibi- Ii, di grandi qualita e capace di incre dil nefandezze ella fu comungue un Personaggio afasciante e controverso.¢ una delle pid significative figure fem ‘mini delimpero romano. | + La dinasta giulio-claudiae la dinastia lavia (14-96 4.C.) 9

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