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Arte Italiana Presenze 1900-1945 Ji Pontus Hulten acura di Pontus ¢ Germano Celant Bompiani 7 2B 7 3 ey “8 a ca ° 103 3 1a Bs 167 Sommario Un secola italiano? Pontus Hulten Un mosaico di identts Germano Celant Giolitt « Pitaia gioitiana ‘Giuseppe Galasso Disisionioma ¢ Simbotiomo ‘Anna Maria Damigella er italic fotoyrfico Carlo Bertelli 1 Futuritme ¢ fe vangnardic Maurizio Calvesi Architect, pitura arte econativa Talis 1923-1940 dalla 1 Bena alle VI Tolenzale Vittorio Magnago Lampugnani Gili ni det Vator? Plastics Giuliano Briganti Architetiua e cit ie alia vella rina moti del '900 Francesco Dal Co Gili artist italian Paes Seige Faucherea Sogno di letteratur, sogno di pitura Enzo Siciliano Gli anit italint © le rite exropec Serge Fauchereau Un vege fra due gueme Silvio Lanaro De Chirico ¢ Savina delle Metafisica al Sumeatisno Maurizio Fagiolo dell’Arco La sen & bolle: nggttivitd etasfigurazione neql alleineenti denmursian ‘Franco Mancini gtind ciecbi Jean Cla am 181 189 201 219 Bs Ds 245 235 zat 307 x9 ost 7 387 732 749 165 itera italiona ta le due guero « filosofia Mario Perniola Aleune essemesiont teoriche ‘dle seudera italiana moderna Donald Kuspit Le comete le luciole: ‘grand © piccolt sean luminost i quarant'ansé di cinoma Gian Piezo Brunetta 1s ricerca plastica futurista fra H due guerre Enrico Crispolti La letteratea exitca Ermanno Migliorini Aswratt(@ non flguatsi) ‘anni Trente Paolo Fossa H. disegro dei mannfatti (1900-1943) Vittorio Grepotth Treat “clone,” eal anni Trent Renato Baril Spuardi parallel Dieses ¢ scare 1899.1909 190921919 1919:1939 1939:1985 Dopo il 1945, Cromologia 1900-1945 Td Gianell Sehede entice Nicoletta Boschiero Bibl RES Bencieo Indice det nomi 10 Briganti Gli anni dei Valori Plastici Numerosi sono i motivi culturali e varie le implicazioni estetiche che si intrecciano all interno di quella “'restaurazione” dei valori formali alla quale tendono le forze pitt vive dellarte italiana, e della critica, nell'immediato dopoguerra e che trova, dal 1918 al 1922, un luogo di convergenza e di confronto, ¢ anche un’autorevole tribuna, nella rivista ““Valori Plastici”” di Mario Broglio. Gli anni dei “Valoti Plastici”: cos si dice infatti per definire quel momento della cultura artistica italiana che va dalla fine del- Yesperienza metafisica — intendo la specifica esperienza degli anni ferraresi di Gior- gio de Chirico e poi di Carlo Carra — al nascere del “‘Novecento”. E non c’é dubbio che la fortunata rivista di Broglio, nelle cui pagine pur collaborarono fin dal primo numero artistie critici spesso in contrasto fra loro e nel cui seno covarono forse pitt inimicizie che fraterne intese, sia stata la pitt viva espressione di una aspirazione co- mane ¢ di un clima intellettuale tipicamente italiano. Un clima che, per la specifica natura del progetto che lo sostiene, nato da una riflessione critica, e per lintento di definire addirittura “il carattere dell'arte”, sidistingue in qualche modo dalla genera- le tendenza del ‘rappel & Pordre” che negli stessi anni coinvolge tutta Europa. Cost come il classicismo, 0 meglio ‘‘'italianismo artistico” invocato sulle pagine della rivi- sta da chi aveva attraversato il rumore futurista e il silenzio metafisico, era un classic smo diverso da quelli degli idilli mediterranei di Pablo Picasso e dell’ Ode alle colonne di Paul Valéry. T terreno comune su cui si incontrarono i cellaboratori dei “'Valori Plastic” era del resto un terreno italiano. Con una storia italiana alle cui ultime vicende molti di loro avevano partecipato ¢ come attori primari. L’aspirazione a dar vita ad un‘arte positi- va, libera da ogni residuo romantico e simbolista, priva di effusioni sentimentali ¢ di lixismo, attenta solo alla ricerca di uno stile, di un linguaggio che si esprimessero nel- Pambito di regole formali ritenute eterne ma variabili all’infinito (“la regola libera- mente cantata dell’eterno spirito formale italiano”), il rifiuto di ogni tensione dram- ‘matica non risolutiva, la conquista di una risolutezza formale che fosse propria, speci- ficamente, solo alla pittura: queste, molto sommariamente, erano le idee che, nel deli- ato momento di passaggio che segut all'esaurirsi delle esperienze d’avanguar. vvano riunito intorno a Mario Broglio un gruppo di artisti, di critici e di letterati il cui nucleo centrale era costituito da Carlo Carra, Giorgio de Chitico e Alberto Savi- nio e ai quali si affiancarono Ardengo Soffici, Filippo de Pisis, Emilio Cecchi, Giu- seppe Raimond e molti altri ancora. Erano idee, come é naturale, che ognuno interpretava a modo suo, nel chiuso del pro- prio animo, secondo le propre origin’ e il proprio temperamento, e sulle quali la silen- ziosa musa della Metafisica estendeva ancora il suo inquietante dominio. Ma quell'im- pulso che li induceva a rispondere a quei richiami, a ritenere necessarie quelle aspira- zioni, quel che c’era in esse di generoso, di vitale, insomma di non reazionario, non era nato solo allora, negli “anni dei Valori Plastici”®. Non era, per dirla in altre parole, solo il frutto del dopoguerra. C’erano stati, ancor prima della guerra, o negli anni del- la guerra, altri momenti in cui, nelle opere stesse o nelle idee espresse dagli artisti, Paffiorante esigenza di una “

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