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Gi Boise H.3° GAVA fr,ing.C.0,BolJe afGenn 1924 per imparare a conosceré la musica e suonare LA CHITARRA compasto colle masvima seiiphcita e chiareeza LUIGL LEGNANI OP.250 20208, Fr. Propriet ott ett sipraelone trafonons sno rier EDIZIONI & RICORDI MILANO — warour ~ PALERMO ROMA LONDRA 255 REC TREET. Wr Luicl LEGNANI Up.250 PRIMA LEZIONE I principiante che ignora le Teorie della Musica sara tenuto d’imparare prima di tutto il numero delle lineg, deg spazii, il sotto © sopra linee, e i luoghi su i quali posano Je note musicali. Le lines sono einque e gli spazii sono quattro ineominciando a contare al disotto. Tine spazié sopra linee @ spazit ‘WL Sotto Tinee"e spaxit DELLE NOTE DELLA MUSICA Le note della musica sono sette ¢ si chiamano Do Re Mi Fa Sof La Si: la loro eostruzione @ di una te- sting rofonda con una eodetta che si pud chinmare. anche gamba: —=—=—P=s— che ad ogni eam biamento di loro situazione, preduce un differente suono. - DeLta CHITARRA La Chitarra tiene sei corde; tre delle-quali sono Bordoni,ossieno Bassi: Ie tre altre sono simili a quelle del Violino. 11 primo bordone , si chiama in‘buona regoli sesta corda : Il secondo bordone quinta corda: Tl terzo bordone. quarta cord:: La pit: grossa delle altre che rimangono, si chiama ter nella che viene dopo si chiama seconda corda: ¢ Ia pit cate ad un traverso di legno sopra alla tavola armonica che in pari tempo vengono sostenute vicino alla testa del manico da un pezzettino di sia bass sottile, si chiama cantino,ossia pri- corde stanno atta si chiams Ponti oso odi ebano portante il nome di Capotasto. Vibrando le corde colla mano destra senza porre alcun dito della mano sini pra { tasti, (2) cw risultano sei suoni Hiberi; i quali si pouno anche chiamare suoni a zero e a vnote. I suoni liberi a zero 0 pure a vuoto sono Ii seg Hl Medetla 8 tra nb sopra d'esse nf s0- (ay Ltasti sono dedich pexzettint dt onso a di acento cotigenti a traverse del mamieo Proprivte Rivord! yma CoNFORMITA E LUOGHI DELLE SCDDETTE SEI NOTE 0 SCONI LIBERT Tl Mf della sesta corda’sta posto sotto le linee con tre trattine in gamba. Ti La della quinta eor- z a 12 posto sotto le linee con una trattina in gamba ed una in eapo. 11 Redella quarta corde sta posto sotto le Tinee. Ii Sol della terza corda sta posto in secottda linen. === Ml Si della seconiti corda sta posto in terza Tinea == Tl Mi della prima corda sta posto in quarto spazio. SECONDA LEZIONE Nella prima lezione abbiamo detto che i tasti sono dodiei pezzetti di osso 0 di argento collocati sopra il ma- co: i suddetti servono per formarvi le voci basse, medie ed acute ossieno mezzi tuoni e tuoni interi, che si chiamano anche intervalli. II passare con le dita della mano sinistra da un tasto all’ altro, 0 verso i] Ponticelio o verso il Capotasto, produce un cambiamento di mezzo tuono pili basso o pid alto, owero pili grave o pill acuto come si ve~ dra in seguito. hitanto parleremo del modo che si dovri praticure onde tefere: bene la Chitarra:120ecorreris un panchet- tino non pit alto di un palmo, sul quale si porra il piede sinistro: 2°La parte media cho sta piegata den- tro, ossia In parte inferiore dell'istrumento suddetto, fari d'uopo porla sulla coscia sinistra: 3°Sarh_ ne~ cessario tener la Chitarra pit alta dalla parte del eapotasto sostenendola hene colla mano sinistra,afli- ne che la lurghezza superiare delle fiascie resti quesi per met naseosta fra la sinistra e destra. cose: 42.11 braccio destro dovrassi collocare sopra P angolo della tivola armonica e la fuscia, sotto al gomnito, tenendo la, mano alquanto inarcata sopra le corde: 58Le dita della mano destra si do- yranno chiamare coi nomi di Pollice, Indice, Medio, Anulare e Auricolare: 6°11 dito Auricolare si porra sulla cima del Pontivello; " Anulare sopra la tavola armonica; ¢ intunto che il Pollice, Y Indi- ce ed il Medio vibreranno le corde, !’ Anulare e I'Auricolare si dovranno alzare ed abbassare natural- mente, a eeconda che se ne presentera il bisogno. SEGNI pr CONVENZI0NF Lsegni risguardanti alle dita della mano destra saranno li segnent Medio +++ ¢ per I’ Anulare, se occorrerd «see I segni che si praticheranno per Ie ditt della mano sinistra, saranno li seguenti: pel Pollice +, per I'Indice 1,pel Medio 2, per’ Anaiare 8 e per Tl Auricolare 4. ie] Pollice « per I Indice ee pel Deis Scara Siccome abbiamo di gid detto che le sette note della musica si chiamano Lo, Re, Mi, Fe, Sol, La. Si. & necessario supere che Ia scala essendo molto estesa, sorte affutto dal limite di quelle summenzi nate sete note; € che dovendone ripetere i] nome di tutte per pid volte attesa lu suz estensione. non solamente si dovri fare attenzione ai cambiamenti di loro situazione, ma sari anche cox ben fatta il porgere orecchio aj differenti to incomineia sempre dalla nota Do bay a TERZA LEZIONE Prima d’incomineiare la scala, fa d’uopo supere che la besta corda, la quinta, 1a quarta‘e Ja seconda, hanno tre note per ciascheduna: la terza ne ha due: ed i] cantino,ossia prima,ne tiene otto. Nel- Feseguire le note della scala si deve fare attenzione ai loro nomi, come sono fatte, e dove stanno poste; ai numeri e nomi delle corde; alla diteggidtura della mano destra: Police ¢,Indice + ,Medio eo e6,€ Anulare se0,e della mano sinistra: Pollive +, Indice 1, Medio 2, Amulare se Auricolare 4: ai dodici tasti che stanno collocati a traverso del munico, il primo de* quali sta posto vieino al ca- potasto; che, partendosi dal detto primo tasto e progredendo verso il pontivello, si va sino al dodi- cesimo. Per fare poi sortire una bella qualita di suono dalla Chitarra, fa d’'vopo che il Pollice del- la mano destra, quando star per vibrare Je note della sesta, quinta, quarta e terza corda, vadi i ad appoggiare quasi sulla tavola armoniea: I’ Indice ed il Medio dovranno pizzicare la seconda e la prima corda con maniera e destrezza tale, da non farle sferzare sulla tastiera. (a) Il primo, secon- do, terzo e quarto dito della mano sinistr’ bisogna porli sulle corde alquanto inarcati,ossia a mar- tello. ben vicini ai tasti e con forza sufficiente, affine di ottenere le voci chiare. Vi sono delle cir- costanze in ei Indice della mano sinistra non potendo eseguire certe note che tante volte si troveranno mareate, il Pollice della stessa mano sar obligato di rimpiazzarlo. Scara NaTURALE ot - Corde Mano sinistes, Tasth Mano destra (a) V1 manico # uns parte della tavol ‘monica vccupata dal tasti a wes QUARTA LEZIONE Det Drests Tdi is # ha il potere di alterare la nota che Jo precede dal suo luogo naturale e di renderla’ pitt aeuta di mezzo tuna: per esempio se al Fa della sesta corda, che si trova sul primo tasto, si ponesse il diesis, fa @uopo eseguirlo nel tasto secondo: I! Sof della sesta del terzo tasto col diesis, va eseguito sopra i quart Nl La della quinta corda, che si trova a zero o vuoto, se ha il di is conviene eseguir Jo sul primo tasto: II Do parimente della quinta sul terzo tasto, col diesis, va fatto nel quarto: Il Re dey quarta corda, a zero 0 vuoto, col diesis, si eseguisce sul primo tasto: II Zr pure della quarta uel terzo tasto, col diesis, si suona sul quarto: I] So/ della terza corda # zero o vuoto, col diesis, va fatto nel primo tasto: Il _La pure della terza, che sta sul secondo tasto, eol diesis,si fa nel terzo:l1 Do della seconda corda che si trova nel primo tasto, col diesis, si dovr’ fare nel secondo: Il Re della se- conda pure,che sta nel terzo tasto, col diesis, si fa nel quarto; Il Fi del eantino o prima corda,che sta nel primo tasto, col diesis, va eseguito nel secondo: Il Sol del terzo tasto, se ha il dis to: Il La del quinto tasto, col diesis si nel nono ssi fi sul quar- seguira nel sesto: I Vo dell’ ottavo tasto, col dies: Il Re finalmente che sta nel decimo tasto, col dies si fara s, converri farlo sopra I’ undecimo.Dun- que di sette note naturali che abbiamo nella musica se ne trovano per ora cinque alterate dal diesis # e sono Fa, Sol, La, Do, Re; e se dalle suddette sete si é potuto ottenere una scala naturale di venti- due note, comprese nel solo manico della Chitarra, per averne ripetuto alcune volte il nome, sembre- rebbe che la seguente scala de’ diesis dovesse avere una maggiore estensione, ma non é vero; essa ha la medesima quantita di note per la ragione che dovendo duplicare tutti i Fa, i Sot,i La,i Doe i Re po- nendole un diesis a sinistra,.ne fa risultare un numero maggiore; a tale effetto se dovessimo levare le cingue note duplicate ¢ altévate, avremmo una scala, eguale a quella che abbiamo veduto nella ter- za lerione; e la seguente non si potrebbe chiamare Scala de’ Diesis. Mano sinistra Mano destra Si Do Do Re ke 22 : Mano sinistra. ‘Mano dest Note: Corde Tasti Mano sinistra.. Mano destra. q way De. Bemorre Se il Diesis $, come abbiumo detto, fa crescere, ossia rende pit acuta di mezzo tuono la nota che lo precede, il Bemolle b invece la fa abba nese la rende piti grave di altrettanto: per esempio il Mr naturale del Cantino 0 prima cords che si trova sopra al {asto dodicesimo, se ha il bemolle b, si fa riell' undecimo: Il Re del decimo tasto; col bemolle b, si fa nel nono: Il Si del settimo tasto,avendo il bemolle b, si suoner’ sul sesto: I] La del quinto tasto. col bemolle b, converr’ eseguirlo nel quar- to: I] So? che trov { nel tasto terzo, col bemolle, andra fatto nel secondo : tutte queste note sono addette al itino solamente; ¢ per le altre cinque corde che rimangono, sara sufficiente il con- vare la medesima regola, ogni qualvolta si troveri un bemolle alla sinistra di quelle tali_ note che lo esigono: se nella passata seala si sono tiovate cinque note alterate dal diesis$, altrettante per ora ne troveremo nella veniente scala, ove vengono diminuite di mezzo tuono dal bemolle be sono: 1) Mi, il Re, il Si, il La ed il Sol. Troveremo pure nella seguente scala de’ bemolli una si- mile quantita di note duplicate, che vedute abbiamo in quella de’ diesis; ed invece @ incominci: re dalla sesta ‘da, ci partiremo dal Mf della prima, posto sopra le linee con due trattine in gam- ba ed una in capo sul dodicesimo tasto, affine di far conoscere l'effetto che fa il bemolle b nel- Ja seguente scala. zee " nt : rem Tat 1 vom e 1 oe * — F ‘Mano sinistra. ¥ = T + 3 T . Mapetnin vase ae ane oe nee sea Need Re Re Do 81 So! Fa Mi Mi Re odes et rarer Tastl | 43 201 43210 Mano sinistra Mano sinistra.. Mano desta. eoalll Y zoos 4 QUINTA LEZIONE Dewy’ Unissono L unissono non @ altro che Punione di due note eguali, che vibrandole sopra-a due corde ri- sultano un solo suono: questa cosa non si pud ottenere che per mezzo de’ trasporti del- le note, sorpassando perd il limite delle scale precedenti: per esempio, incominciando la sca la de’ diesis dalla sesta corda, abbiamo Mi, Fa, Fa diesis, Sol e Sol diesis:invece di continua- re la detta scala passando sulla quinta corda onde eseguire il La, La diesis, Si, Do e Do die sis,come per lo passato, bisogna sempre proseguire sulla sesta corda verso il Ponticello e tro- vare le note della quinta corda suddetta, dove immancabilmente otterremo sul quinto tasto Pu nissono del La; sul sesto quello del La diesis; sul settimo quello del Si; sull’ottavo quello del Do; sul nono quello del Do diesi ; sopra il decimo il Re della quarta corda; su I’ undecimo il Re diesis della quarta suddetta ; e-finalmente sul dodicesimo tasto, il Mi pure della quarta:e seguendo cosi sempre la stessa regola sopra Ie altre corde, troveremo che colle note traspor tate, un giusto unissono, sari inevitabile; tanto & vero che se ne vedra Veffetto dalle seguen- ti scale de’ diesis: N.B. la mano sinistra in queste sei scale, scorrera i] manico della Chitar. va colla stessa maniera @ sopra tutte le corde, come sié prativato sul cantino nella seal de? di s che veduto abbiamo nella quarta lezione: la mano destra pure seguird la stess: manie~ ra delle seale pasate: i segni che prenderanno sopra due e tre corde pi note progressive di queste sei seale, faranno conoscere tutte Ie situazioni dove si pud ottenere V'unissono. q 20203 q Seata della quinta Corda gquarta Corda Seale della tersa Conta Seale della second Corda Seala alli prime Curda ‘Tasti. Mano sinistra. Mano destra. ‘Tast Tasti ‘Tasti ‘Mano sinistra ‘Mano destra. Tasti Mano sinistra Mano sinistra. Mano sinistea Th siamo destra ut 4 n a ‘ te —# a 12 Mano deste. q 20203 SESTA LEZIONE L Cnissono si ottiene egualmente ne? trasporti che presentano le altre sei scale bemolizzate che trovansi qui appresso. E necessario che lo scolaro conosca Ja quantita di scale che si posso- no fare sulla Chitarra, prima di eseguire o 4’ incominciare a suonare qualche cosa: con que~ sto mezzo, il discepolo restera padrone della manicatura, di modo che per qualunque posi- tione gli si’presentasse, impieghera poca fatica per eseguivla.La diteggiatura,tanto della ma- no destra che della sinistra, sara sempre la stessa come per lo passato, vale x dire come ab- biumo praticato’ nelle alfre sei scale de’ diesis; ad eccezione solamente che invece d’ incomin- ciare dalla sesta corda a yuoto o zero alla mano sinistra e Pollice alla mano destra, per a- scendere, si prineipiera dal’ ultima nota della prima corda che trovasi sul dodicesimo tasto col quarto dito della mano sinistra” e Medio della mano destra, per discendere sino al zero 0 vuoto di ciascheduna corda, come si vedri dalle seguenti scale. Tsegni pure che prenderanno da una nota all’altra, indicheranno V’unissono come le prece- denti. q msg Tastl . ; jane sinistra “4 sé Mane sinist toe fop got oa ° £ o Seata f+ obs della ‘ prima Corda Mano deste: Testi once Mano sinistra Seal della seconda Corda Mano Tasth Mano sinistr Seal della tersa Conta || Mano deste... ‘Testh Mano sinistra Seala della grarta Corda . Tasti Mano sintstra ast Seala Mano sintstea. delta | esta Corda Mano destra g meg SETTIMA LEZIONE Vi sono delle circostanze in cui le seale di terza, quarta, quinta e sesta corda de’ diesis e de’ be- molli, invece di doverle eseguire col solo Pollice della mano destra, come abbiamo veduto si- no ad ora, sari nevessario servirsi dell'Indice e del Medio, come si é praticato colla seconda e prima corda, Troveremo inoltre nelle scale de’ bemolli e de? diésis tanto nell’ ascendere quan- to nel discendere un segno che si chiama Lequadro, fatto in questa maniera: $. Il bequadro ha i potere di rimettere a suo posto naturale qualunque nota stata alterata dal diesis o diminui- ta dal bemolle: per esempio se il Fit, Su’, Lu, Do e Re fossero stati alterati di mezzo tuono,po- nendole il bequadro $.quelle note ritornano al loro Iuogo naturale: se il Sol, La, Si, Re e Mi sero stati diminuiti di mezzo tuono, poneudole il bequadro § ritornano anche quelle «] posto na- turale, Ora si vedranno due scale co'digsis, bemol!? © bequadri, ambe per ascendere e discen- dere. In queste seale le note diesate duranno il medesimo suono delle bemolizzate.e nel tem- po stesso le naturali saranno bequadrizzate . Queste scale sono molto utili, poiché da esse s'im- para a conoscere la forza del diesis #, del bemolle b, ¢ del bequadro }. Letfetto che produce imile a due suoni eguali o all’unissono: per Ja nota col diesis unita a quella che ha il bemolle, esempio se si trova un Fa diesis, quello diventa un So? bemolle: un Sof diesis diventa un La be- Re diesi Re bemoll diventa Mi bemol- molle: La diesis diventa Si bemolle: Do diesis dive le. Rapporto poi alla diteggiatura della mano destra € sinistra non che a’ tasti, non é necessario a porre i numeri, essendosene bastantemente presa cognizione dalle altre scale: solumente si ‘i i nomi delle note e delle corde. troveranno segna yg erg ScaLe PER DISCENDERE Mi_Fa -Fa_ Sot Sol Ia La Si Do Do Re Be Mi Fa Fa Sol Sol La Tu Do ‘Do Re Re Mi \ Bh . } La ta Sol So! fu fu Mi fe Re Do Do Sl 1a Ia Sut Sol Fa Fa Mi ' ee gms g a2 Ti doppio diesis per esempio il Fr naturale col dies OTTAVA LEZIONE DEL DOPPIO DIESIS E DOPPIO BEMOLLE is enarmonico che si chiama anche Diesis Enarmonico, é fatto cosi ¢ cosi } ed ha la facolta di rendere la note che lo precede, pitt acuta di due mezzi tuoni che corrispondono 4 un tuono inte! diventa un So? naturale: il So? diesis enarmo- nico diventa un La naturale: il La diesis enarmonico diventa un Si naturale: il Do diesis enarmoni- co diventa un Re naturale: Il Re diesis enarmonico diventa un AV naturale. ESEMPS La Si Nat. Do Hi doppio Bemolle viene composto di due Bemolli uno presso all’ altro bb; questi hanno la forza di rende- ve la nota che li precede di due mezzi tuor oppure di un tuono’piit bas yer esempio il Mf col dop- pio Bemolle bp diventa Re naturale: 11 Keb diventa Do naturale: 1 Si bp diventa La naturale: Lu) diventa Sof naturale: Nl So? diventa Fa naturale. ESEMPS yey si La bo ie = He ar. ra at ~TSsor Nat Di sette note che abbiamo nella musica, come si é detto, einque portano il diesis e il die chiamano Fa, Sol, La, Do © Re: quelle che portano il bemolle € doppio bemolle, sono: Mi. Re Sot. E perd necessario sapere che moltis is enarmonicoe si Si, Lae * sime cireastanze obbligano di porre il diesis ¢ il doppio diesis, sal Sie ul Miz nonche il bemolle e doppio bemolle al Do ¢ al Fa; poiché anche queste quattro note n- no soggette ad essere alterate 0 diminuite di un mezzo tuono o tuono intero piti acuto 0 pi grave,eo- me si vedri in seguito. II Si diesis diventa Do naturale; e il Mf diesis diventa Fi naturale. Do Nat ’ ESEMPS II Si diesis enarmonieo diventa Do diesis 0 Re bemolle; e il Midiesis enarmonico diventa Fi # 0 So? b. ESEMPS Do Re a II Do bemolle diventa Si naturale; e il Fa bemolle diventa Me naturale. ESEMPS ESEMPI {sina is NONA LEZIONE Deer’ INTERVALLI jvamente si chiamano anche salti GU’ Intervalli sono certe Wistanze che passano da una nota all‘altra, che abu di terza, di quarta. di quinta, di sesta, di settima, di ottava, e di pit ane formano Tutervallo di terza Do e Fa, quello di quarta; Do e Sol quello di quinta; Lo e La quello dis Do e Si quello di settima; Do e Do quello di ottava Dag’ Intervalli si possono formare intanto sei scale di alternate e ripetute note: La prima coi salti di terze: Do Mi,Re Fa, Mé Sol, Fe. La,Sol Si, La Do,Si Re,Do; La seconde di quarte: Do Fa, Re Sol, Mi La,Fa Si, Sol Do, La Be,Si Mi,Do: La ter- za di quinte: Do Sol, Re La, Mi Si, Fa Do, So? Re, La Mi,Si Fia,Do: La quarta di seste: Do La, Re Si M) Do,Fia Re, Sol Mi,La Fa,S¥ Sol, Do: La quinta di settime: Do Si, Re Do, Mi Re,Fi Mi, Sol Fu,La Sol, 8i La, Do: La sesta di ottave: Do Do, Re Re, Mi Mi,Fi Fa, So! Sol, La La, Si Si,Do Du. Dopo qu= ste scale, si pud anche sortire dal limite dell’ottava e formare delle distanze per sino di diciasette note, come si vedra nella scala deg!’ Intervalli in generale. * ra volendo; per esempio Do ¢ Mi ASCENDERE E DISCEXDERE i Intervalli di ‘Terze Interval di Quarte: 3t Intervalli di Quinte Interv Seste Bt Intervalli di Settime Otave svreRvanEr a yy bt let ue in WB te 2 et oo terendere 1st et mt lot 4 wos AA DECIMA LEZIONE DELLE Frocre pexta Musics Le figure della musica le pid usitate sono sette, ¢ si chiamano: Semibreve, Minima, Semiminima, Croma, Semicroma, Biscroma e Semibiseroma. Il valore corrispondente ad ognuna delle suddette figure musik Quattro Quarti ossia una Battuta, vale la Semibreve. ‘Due Quarti ossia mezza Battuta, vale la Minima. Un Quarto di Battuta, vale la Semiminima. Un Ottavo ossia mezzo Quarto di Battuta, vale la Croma. Un Sedicesimo di Battuta vale la Semicroma, ¢ un Trentaduesimo di Battuta, vale la Biscroma. li, viene diviso come segue: ESEMPSs Semibreve Minima Semiminina —*_ Croma Semicroma S. é ——— “ee = i =} 1 Rattata Latins Laman Latatwe z + A at Batata A ay astute 6 cr La Minima vale due quarti ossia mezza battuta, per causa ddila codetta che tiene; ed @ per questo che vi vo- gliono due Minime a formare la Semibreve. La Semiminima, perché é tutta affutto chiusa nel capo, vale un quarto di battuta, ¢ ve ne vogliono due por formare la Minima, e quattro ad eguagliare il yalore della Semibreve . La croma, oltre essere chiusa nel capo, tiene la covletta rivoltata; una simile eostruzione le da il valore di mezzo quarto, ossia di un ottavo di battuta, e ve ne yogliomo poi due per formare Ja Semiminima,quat- tio per la Minima e otto per la Semibreve. _ La Semicroma scema anch’ essa la met’ del valore, per causa di uma trattina che tiene a traverso della eo -detta rivoltata; e non avendo che Ia valuta di mezz’ottavo ossia di un sedicesimo di battuta,ve ne vo~ gliono due per formare la croma, quattro per lu Semiminima, otto per la Minima « sediei per la Se- mibreve. . La Biscroma pure, avendo due trattin a traverses della codetta rivoltata, non ha che i] valore di un tren- tadnesimo di battuta; e per questo ve ne vogliono due a formare In Semieroma, quattro Ia Croma, otto la Semiminima, sedici ls Minima e trentadue la Semibreve. Si vedranno Ie due, le quattro, Ie otto, le sedi . fante volte le tre, le sei, le nove e le dodiei note eollega- te assieme per mezzo di una o piit trattine o segni che le uniranno; di modo che daila quantita de’ snd- detti segni o trattine che avranno, si potri eonuseere il valore e ls qualita di ciascheduna figars musi- als; ¢ nel tempo stesso qiuunte ne oveorreranno delle minori per pareggiare il valore delle maggiiri, q 03g nna ESEMPS SEMIBREVE “> E ‘una bathata ane Minime quattro Semininime ane baituta otto Crome a battata sedici Semicrome Tana battate eg 45, una SEMIMINIMA, —e- un quarto ai ane, Crome arto df battata, quatiro Semicrome ed = fn quarto di bate oito Biserome un quarto ai battata una cRoMs 2 un otfavo di battuta trentadue Biscrome due — Semicrome es | Ss tuna battata tn oftave a1 battuta quattro una Biserome MINIMA imezsa battuta due Seaniminime “2 iwexra bata quattro Crome — ————— wucara battata otto Semicrome #00 «2-0 20, Pet ‘wczza battata sediei rmenaa battate q e003 tun otiavo di batiate una SEMICROMA ee = ~— ‘tn sedicesimo df bateuta due Biserome im sedicesime a una BISCROMA ‘un trentaduesimo i battute una Semibise i6 UNDECIMA LEZIONE PAUSE CORRISPONDENTI ALLE Frotre Mcsicat1 Quando si suona o si canta in compagnia c*é sempre qualéuno che,nella rispettiva parte, vocale 0 i- strumentale, tiene delle battute, mezze battnte, quarti, ottavi, sedicesimi ¢ trentaduesishi d aspetto. Quelle e quelli si chiamano pause. La parola Pause d’ aspetto, significa lo stare in silenzio senza suonare o cantare, sino a tanto che non & passato il tempo di quel tal numero di batftite, che vien segnato nelle parti cantanti o a’ Orche- stra, du chi compone musica, o riduce, per pir vori o strumenti, qualche pezzo @ Opera. ESEMP) DELLE PAUSE CORRISPONDENTI ALLE FIGURE MUSICALL Semibreve Pausa Minima Pansa Semiminima Pansa > —_— == = - = =t una battuta ‘mezza battuta Tai battata TT Croma Pausa Semicroma Pisa Biseroma Pansa = * : = : Vi sono pure delle Pause di due, tre, quattro, einque, sei, Sette ¢ otto battute d’ axpetto che trovans! seg te nella maniera seguente: Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto S= S22] 26 4= 325 Fe Battute Battute Baitute Battute Battute “Bgftute Battute Oggi giorno perd per facilitare maggiormente al lettore di Musica il calcolo delle pause d aspetto, si po- ne semplicemente il numero i quella tal quantita di battute che esiger potesse Pintenzione del muo- stro compositore; a tale effetto trovano al pit delle volte le 10, 20, 30,40, 50, 80, 90. 100, 150, 200 © pit battute d’ aspetto segnate pit: co’ numeri che colle sopra marcate cifre. Det Pryto presso La Nota Tl punto dopo la nota aumenta della meta il valore della medesima; per esempio,se una Semibreve vale quattro quarti o una battuta, col punto appresso vale sei quarti o una battuta ¢ mezza. La Minin che vale due quarti o mezza battuta, col punto vale tre quarti. La Scmiminima di un quarto di bat tuta, col punto vale un quarto e mezzo. La.Croma ai un ottavo di battuta, col punto vale un ottavo mezzo. La Semicroma di un sedicesimo di battuta, col punto vale un sedicésimo © mezzo. La Bis- croma. che vale nn trentuduesimo di battnta, col punto aumenta anch’ essa la meti del suo valore, e questa meta si chiama allora Semibiseroma ESEMPS Semibrese col punto Minima emiminima Semicroma __Biseroma ‘Sel guard Dattuta e merea 1 1 tre guertt on quartoemetzo Le mezzo ee mez 9 * t yes og AT Der Tepr 1 Tempi pili usati sono otto © i loro nomi sono i segnenti Ordinario, 2° alla Breve ossis a Cappel- la, 3° Dupla, 4% Sestupla, 5¢ Tripola, 6% Tripoletia, 7? Nomupla, 8° Dodicupla. 11 primo ha rapporto con la Semibreve e si.marea colla mano o col piede in quattro quarti: due in bat tere e due in levare. Il secondo ha rapporto pure con la Semibreve; ma ero valore della Semibreve suddetta. H terzo ha rapporto con In Minima e deve mareare uno in battere e uno in levare I'in- j marea in due quarti; uno in battere e uno in levare. Tl quarto ha rapporto a sei Crome e si marea in due quarti: uno in battere e uno in levare, prendendo tre crome per quarto. Tl quinto ha rapporto con Ja Minima ed il punto ¢ si marea in tre quart ; due in battere e uno in levare. I sesto ha rapporto con In Semiminima ed il punto e si mare come fossero tre Crome; due in battere e una in Jevare, Il settimo ha rapporto a nove Crome © si marea in tre quarti; due in battere e uno in levare, prender do tre crome per quarto. L ottavo ha rapporto a dodici Crome e si marea in quattro quarti; due in battere e due in levare, pren- dendo tre erome per quarto. I DETTI TEMPI SONO FATTI NEL MODO SEGCENTE Tempo alla Breve . Tempo Ordinario ossia a Cappel Tempo Dupla Tempo Sestupla ————— 2 ai quattro quart Ai quattro quarti fa due a due quart ‘temply ano in batiere uno! in Tevare =—— 41 sel Crome in due quarti Tenino Tripwh Tempo Tripoletta Tempo Nonupla Tempo Dodicupta i 6: ESE = ———— 8 di tre guarti i tre Crome In wn quar. i nove Crome in tre quarti ‘Crome in quate foe mease to quarth In tanth ime maniere Spud eon av,celle figure musicali, eoi punti e Te trattine a tre dei tompis por 04 pid no- te cellegute ins empio una Minima, una Semiminima e dve Crome jeme. i valore formano gust quarti. ESEMPIO

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