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5 ia filos Con il tramonto del! egemonia 3 ypare una Tifles- rale hegeliana si incomincia a SMIPTT onsione ; volgere lo sguardo sione intenta a vo 56 concreta e individuale dellesist : vita umana sia sottolinea come la a . dalVinsensatezza e dal 2o}ore nt iyo di ta da una cieca volont2 che ee : soci alfermare se stess, ¢ ool individual. Kierke- che la somma degli egoism! i ain one sul singolo, che, gard porta la sua attenzione sul a ificit jginalita, non pud est forza dela sua specificiteoriginalt2, non POO re inglobato in una totalitan¢ inserito in detent” zioni generali, ma pud essere compreso sol0 U ret un “pensiero soggettivo” capace di intendere stenza nella sua storicita e libert2. Sulla concretezza dell’esistenza si sofferma Feuerbach, che propone un materialismo in grado di cogliere 'uomo «di carne e sangue>, attraver- so analisi delle esperienze di vita che egli ha sia nei confronti disé, sia nei confronti del mondo. A partire da tale impostazione si sviluppa la riflessione di Marx, che intende studiare lindividuo all’interno dei rapporti sociali nei quali @ inserito, approfon- dendo il materialismo tramite il ricorso alla cono- scenza storica. Marx concepisce r'uomo come soggetto della storia, di cui é protagonista tramite lappartenenza a una determinata classe sociale: il motore dello svi- luppo storico @ costituito dalla lotta tra le classi che, nel tempo presente, si specifica come lotta trala bor. ghesiae il proletariato. Lontana da tale visione dram- ™atica del divenire storico é la concezione del positi- vista Comte, il quale vede nella nozione di progres- 50 la prospettiva che consente di comprendere la reall: esso @ la forza che permette all'uomo di giun- Bere, tramite luso della ragione, a un’ ; ae , a un’eta caratteriz- zata dallordine e dal benessere, INDIVIDUO E SOCIETA TRA IDEALISMO E POSITIVisig EET La vanita dell’esistenza umana (Schopenhauer) nig cee es eee se) La concretezza dell’esperienza vitale umana (Feuerbach) Lajstoriaicome|conflittojeicome svilupy La storia come lotta di classe (Marx-Engels) ETE wae La sovranita dell’individuo (Mil) Uabolizione della proprieta privata (Marx) EERE Clr) Bap Rese Prevedere in modo scientifico i fenomeni sociali (Comte) Una questione aperta... La direzione umanistica della societa (Fromm) Scansionato con CamScanner lorizzare te capacita di tutti i stoi membri, dando a CRMUNO Secondo { suoi bisogni. Mill incentra la pro- | Dria analisi sulla salvaguardia della Liberté di ogni singolo cittadino, mediante una netta distinzione {1a sfera pubblica e sfera privata: in tal modo é pos: bile evitare sia il dispotisino, sia il prevalere di ogni tipo di conformismo. Questa analisi riceve una colo- Titura particolare nel pensicro di Cattaneo, che ve- de nella costituzione federale dello Stato la sola Esistenza, soggettivita, forma di unita conciliabile con la liberta e creativita interiorita sia dei singoli individui, sia dei differenti popoli. (Kierkegaard) Per analizzare in modo rigoroso e scientifico le varie forme di organizzazione sociale e per ottenere uno strumento capace di mettere fine al disordine causato dalla Rivoluzione francese e da quella indu- striale, nasce una nuova scienza: la sociologia. Suo fondatore @ Comte, che & convinto della possibilita di una razionalizzazione complessiva della vita associata grazie all'adozione di criteri scientifici e quindi misurabili, che consentono di superare lanar- chia intellettuale e il disordine. La convinzione del- Tesistenza di leggi generali che determinano l'agire Te leggi fondamental sociale condivisa da Mill, che perd la rende pitt del progresso sociale flessibile, in forza della considerazione che la societ2, (Comte) dato Taltissimo numero di elementi che la compon- gono e che non possono essere conosciuti in modo simultaneo, non puo essere oggetto di una compren- sione matematica complessiva. La centralita delle condizioni materiali di vita (Marx-Engels) Ii pensiero novecentesco ha ripreso la riflessione sulla storicit& e socialita dellindividuo, arricchendola di nuove determinazioni. Cosi Fromm mete in luce il disagio, anche mentale, dell'uomo in una so- cieta in cui trionfano le macehine e che @ volta solo a massimizzare la produzione e il profitto. Anche a nella riflessione teologica vi é stato limpegno a valo- rizzare la concretezza dellindividuo, mettendo in lu- le 'e¢ gi dello sviluppe scciele ce, come fa Boff, I'umanita e storicita di Cristo, che e l'iniziativa individuale onsente di superare l’alternativa tra uomo e tal) Dio. Pasolini evidenzia inolte i risehi ai confor mismo e omologazione a cui vanno incontro s- prattutto i giovani. Laccorato appello contenuto ne Topera di Levi vale come monito conclusivo pa dimenticare mai la dignita dell'uomo ea i fone e violeniz. La dignita vigili di fronte a ogni forma di sopraffazione e vs Il diritto federale (Cattaneo) | guasti del umana offesa (Levi) conformismo (Pasolini) 943 Scansionato con CamScanner it jiana mm il La rottura della totalita hegelian NA LA VANITA DELL'ESISTENZA UMA\ nner si presenta come rifuto e negazione di ogni inter nur Schopenhu vito a dirigere lo sguardo al concreto svolgers} dette, Lalosofa di Arty outa e come i i. atone razionalstica della ToT ura, per trovare le radiei ultime della sofferenza ¢ 4 ell’ ia i ibertd dell'uomo fino a risolverle in uno spi, renza, sia aelluorno sia de ione ¢ la libel I Ditto in. dotore. Eglinon intend esallare erate rendere ogni individuo consapevole dei limit alling i vuole rent i ‘come in Hegel), ma ; a finito e assoluto ( coperare, in modo che possa prendere coscienza dell'insensatezza e dep me no dei quali si trova @ i imboccare quelle vie capaci di portarlo alla liberag; licita detfesistenza ¢ Fe ea ea Teamite unfintuiione che permette di coieme g dal dolore. La aaa nena condizione dell’'uomo come quella di un essere costantementeiy, be a ‘nsopprimibile, ceca ¢ irazionale, che lo rende perennemente affannato ne, Tnutile sforzo di trovare soddisfazioni sempre nuove alla sua brama di vivere. Via, nelle pagine di Schopenhauer, il compiuto rifluto di quello schema di pensiero che tang fortuna aveva avuto ne] Romanticismo e che vedeva nel mondo una realta perfetta, un organismg dotato di un finalismo prowvidenzialistico o di una razionalita immanente: al contrario, egli mostra come un'analisi spassionata della realté, non oscurata da pregiudizi religiosi o filosofici, evideng, che sia la natura, sia la societa sono luoghi in cui il contrasto, la divisione e la lotta hanno un ruoly diassoluta preponderanza. La mancanza di un senso ultimo si manifesta nella natura sotto forma g, ciclicita e ripetizione sempre uguale dello stesso processo «destinato a ripercorrere la vecchia stra. da per tutta Feternita del tempo». Nell uomo é la struttura stessa del desiderio a rivelare 'assur. dita dell’esistenza: esso si configura, nello stesso tempo, come il movente dell’agire umano e co. me cid che disvela il carattere aberrante dell'intera esistenza, in quanto si caratterizza come inap- pagabile a causa della sua stessa infinitezza. ‘Ttuomo non ha, inoltre, alcuna tendenza innata alla bonta o alla socievolezza: anche in questo caso lanalisi puntuale del comportamento dei vari individui porta a dire che la regola che {guida i rapporti umani @ costituita dal tentativo di sopraffarsi a vicenda, e che solo il bisogno rec proco ¢ la necesita di erigere difese contro le forze della natura conducono alla nascita delle so- cieta. # unicamente la scelta di superare 'egoismo connaturato al suo essere che pud indurre I'uo- moa evitare lingiustizia e ad aprirsi a un sentimento di pieta, che gli fa sperimentare l'unita profon- da di tutti gli esseri umani e gli permette, in casi peraltro eccezionali, di giungere alla carita, alla scelta attiva di fare del bene al prossimo. Rifiutando ogni intento consolatorio, la filosofia di Scho- penhauer intende mostrare come I'ndividuo si caratterizzi a partire dalla volonta che lo anima, dai desideri che lo costituiscono e che incessantemente Jo agitano e come la societA non sia altro che il risultato della somma degli egoismi individual. Ubrano che segue @ tratto dallopera Parerga e paralipomena, pubblicata nel 1851, nella qua- le Yautore indaga gli aspetti dinamici e oscuri della psiche umana, giungendo a un'analisi spietatae nae den sara ee © associata, ¢ alla critica di ogni concezione del mondo come ¢a- rita, in quanto ela ae Pai cogil ene Be ees pe quale si attua la formazione dell'uma- ela folla del nostro tempo e lo é stata quella del tempo reat ane TI La vita umana é una specie di aberrazione ontinuamente desiderata, Essa rassomigl lia i : : e che cadrebe ses arrestee oy lala corsa dt uno che discenda comendo per un pen ‘ne in piedi solo col continuare a correre ~ 0 ad un basto- 244 inaiviauo e Societa tra idealismo e positivismo Scansionato con CamScanner ne che si tiene in equilib sulla punta delle dit quando si arrestasser0 nel lore rapido corso, Qui In un mondo di questo genere dove nulla vi ¢ ro, ma tutto & travolto in un mutamento, tiene in equilibrio solo per wn 0 sabile, Essa non pud al \a ~ od al corso dei pianeti che cadrebbero nel sole indi Vinstabilita & il tipo dell'esistenza. di stabile, dove non possibile uno stato duratu- novice un turbine senza fine, dove tutto corre, vola esi man ate Lh doce ai Uh Progresso continuo =a flicita non & nemmeno pen- Fogo: nessuno @felice, ro arpa Te#R® il edvenire continuo senza essere» di Platone. kn primo Med anche allege 2vhita durante tutta la sua vita ad una presuntafelicta che di rado rag- age a atraga ha cakeitinge solo per esseme dislluso; onde infine cascuno arriva nel porto come un nautlrago. Ma allora @ aflatto indifferente Y'esser stati felici od infelici in una vita tutta com- posta di un presente senza durata e che ora @ alla sua fine. Notiamo di passaggio il fatto meravi di movimenti, come é linsieme ighioso di un complesso cost grande, multiforme, incessante n 'sieme della vita umana ed animale che & messo € mantenuto in attivita da due impulsi semplicissimi, la fame ¢ l'stinto sessuale a cui si aggiunge in qualche parte come aiuto, la noia; € come questi due istinti bastino a costituire il primum mobile di. un meccanismo cos com- plicato come é quello che anima jl variopinto spettacolo della vita. {..] Le scene della nostra vita rassomigliano a dei quadri d’un mosaico grossolano che da vicino non fanno nessun effetto ¢ che bisogna guardare da lontano per trovarli belli. Per questo il raggiungere qualche cosa di desiderato ardentemente vuol dire accorgersi della sua vanita; per questo noi vi- viamo sempre nell’aspetiazione i qualche cosa di migliore e spesso anche in un dotoroso rimpian- to del passato. Il presente invece viene sempre accolto come qualche cosa di provvisorio € tenuto per niente, come un semplice mezzo di un fine superiore. Onde i pid quando alla fine riguardano indietro si accorgono di aver sempre vissuto provvisoriamente e si meravigliano di vedere che cid che essilasciavano passare senza farvi attenzione e senza godemne era appunto la loro vita, era Gd nella cui aspettazione essi vivevano. [...] Che la vita umana sia una specie di aberrazione risulta gia abbastanza dalla semplice conside- razione che 'uomo é un conglomerato di bisogni il cui soddisfacimento, per sé gia molto difficile, non gli assicura altro che uno stato senza dolore in cui esso preda della noia; la quale & appunto la prova migliore che l’esistenza non ha in sé nessun valore, essendo essa niente altro che la sen- sazione della vanita della stessa. Poiché se la vita, nel cui desiderio consiste tutto l'essere nostro Fesistenza nostra, avesse in sé un valore positivo ed un contenuto reale, non dovrebbe esistere la noia: il solo esistere per sé dovrebbe riempire la nostra vita ed essere una soddisfazione. Invece I'e- sistenza non ci allieta che 0 nello sforzo dove la lontananza e gli ostacoli creano il miraggio d'un fine non vano ~ illusione che scompare una volta raggiunto il fine -; 0 in un‘occupazione pura- mente intellettuale in cui tuttavia gia usciamo propriamente dalla vita per contemplarla dall’e- stemno, come gli spettatori dalle logge. Lo stesso piacere sensibile consiste in un tendere continuo ‘¢ cessa non appena il suo fine é raggiunto. Tutte le volte che noi non ci troviamo in uno di questi due casi, ma ci occupa il semplice fatto dell'esistenza per se stessa, noi acquistiamo la convinzione dellinanita e della vanita della stessa - ¢ questo é cid che si chiama la noia. ~ La stessa avidita, in noi naturale ed incancellabile, del meraviglioso mostra quanto volentieri noi vedremmo interrot- to il cosi noioso ordine naturale nel corso delle cose. ~ Anche lo sfarzo e lo splendore dei grandi nella loro magnificenza e nelle loro feste non 2 in fondo che un inutile tentativo di rimediare alla miseria essenziale della nostra esistenza. Perché che cosa sono in ultimo, ben considerate, le pie- tre preziose, le perle [...] i danzatori ed i giocolieri, i ricchi costumi, i cortege simill2 i P, Martinetti, "Schopenhauer, Parerga ¢ paralipomena, trad. it. di P. Martin (aco e rer orale ¢ religione, Mursia, Milano 1981, pp. 166-170) @Per capire e interpretare © Indica perché instabilita@ la caratteristica dell'esistenza, 8 Evidenzia i motivi per cui il presente @ accolto come qualcosa di provy! oi in 6 un valore positive 1 Esplicita il motivo per cui la noia non dovrebbe esistere se l'esistenza av eee L Intendi: cid che mette in movimento. sana 2 45 it i La rottura della totalita Rees Scansionato con CamScanner ITA ESSTENZA, SOGGETTIVITAy INTERIORI passae, dal punto vista reiis0, emp, ag, ‘ ve deve al allsingolo@ ln categoria attraverso cul deve PERT. io qi Saren Kierkegaard pu cr a ione con i. szione alla lit’ ria, il genere umarion: questa afer e lsofica che, in opposizione alla tot hog ta come cifra di tutta Ia sué ° ath y jenza umana. [error ae ie solfernarisiliripetibile singolarita del! est or ns rua aaa eltaver voluto inquadrare Vesistente in determinazi 1 s tra. consiste nelfaver voluto ina Ja quale non solo non si lascia annullare, ma gione dela specificita di ogni concreta ed teva: eesistenca cid che fa Tntervay ee continuo afferma lo scarto tra astaltert ¢ Cen vta che le congiunge insieme>. Kietkegaay tone le ease separate a 10 no iassunere indifferentemente come i diversi me osserva che gli «stadi» della vita non sila - mainline renti del pensiero, in quanto ciascuno di essi mantiene la sua spect + EON pos. aon narerigondott aun momento di una realta unica e identica che ingoba 7 temporalita ne. eterno, La figura del pensatore sistematico @ una figura comica, in Cae a la pretesa di sapere tutto, di parlare dellassoluto e finisce per dimenticare loggetto vero lella filosofia, ossia la sing. larita delfesistenza umana. . ‘Al *pensiero oggettivo” che considera la verita, sul madello della matematica, come estera a) soggetto e che riduce lesistenza a qualcosa di evanescente, Kierkegaard contrappone Un “pensie. ro soggettivo”, capace di immettere nel sistema Fesistenza stessa del pensatore, valorizzando la sua interiorita: esso comporta un rapporto personale e diretto con Ia verita, un rapporto che 2 caratterizzato dallincertezza e dal rischio, perché la verita che lesistente ricerca ® una verita che Jo coinvolge direttamente e che fa appello alla sua liberta. Proprio perché @ situata nella storicitae nella contingenza Fesistenza attesta Pesperienza della liberta: Puomo & infatti cid che sceglie di essere. Questo conduce a mettere in primo piano la categoria della possibilita, «la pitt pesante delle categorie», perché porta con sé sia il rischio dellimmobilita e della paralisi, sia quello deller- rore e della perdizione. Ipensiero di Kierkegaard é un pensiero tragico, che non trova una calma serenita neppure nel- Tapprodo religioso, unico che salva la singolarita dall'insignificanza: anche il rapporto con Dio, in- {ati,sirivela come una scelta da vivere con «timore e tremore>, in quanto mette in gioco tuttoluo- ‘mo, portando il singolo a un confronto diretto, a «essere solo davanti a Dio». Un rapporto di tal ge nere non pud essere dimostrato, ma solo testimoniato nella specifict’ di una vita, che manifesta co- siil modo concreto in cut il rapporto con la verita @ vissuto. Lariflessione di Kierkegaard, come gia quella di Schopenhauer, non intende avere alcun inten- to consolatorio, rifugge dalla fiducia nel perfezionamento storico e nei risultati scientifici, eonfuta le pretese totalizzanti della ragione e si presenta come la proposta di vivere un’esistenza au- tentica, capace insieme di passione e di seriet2, Essa indica al pensiero suecessivo una strada non facile da seguire, ma tale da evitare allndividuo il rischio di essere considerato solo come un it- granaggjo di un meceanismo sociale. Il brano che segue, tratto dallopera Postilla conclusiva non scientifica del 1846, evidenzia lintimo legame trai singolo e la verita, mostrando come Iadesione ‘essa avvenga nellinterioritae sia alimentata da una passione coinvalgente. T2 Ogni conoscenza essenziale riguarda I’esistenza F _nscrmna pet Fesistente non ci sono ora che due vie: 0 egli pud far tutto per dimenticare che one aries ate ad aa (a contraddizione comica di voler essere cid che nom sié, Chest, come tread cela essere un uccello, non pitt comico di non voler essere quel coche uno diennela cen stents; come anche nel inguaggio corrente st rova ch’? cot See ES ama, e dimenticare il proprio nome non é pitt rilevante del she esistent eat gl aces eee: Petché Fesstenza ha questa proprieta parca heli esiste. Sotto questa ppure pud concentrare tutta la sua attenzione sul fat! etto bisogna fare a tutta la filosofia moderna I'obiezione ch’eS# 246 navicuo e sot ta idealism e postivisme Scansionato con CamScanner non ha un presupposto falso ma uno comico, i tone cosmico-storica cid che significa essere some a imenticato in una specie i ‘tele gl ; a essere uomo: non cid ch’é ina specie di distra- oa gi spoculantt potchbers nck 1on cid ch’é essere uomo in y mini ciascuno per sé. [...] che capita), ma cos’ che i, tu, ll, che mol sam a no pe tU, siamo uo- Che ogni spirito esistente sia un esistente e ct s eee ¢ i ; ripeterd mai abbastanza: perché il fatto chek Fee eee Der Se coetente eae Me caaae Nesino EI anes & fantasticamente perduto di vista & causa di mol- ii ue we si power, btn mney Sock naar spirito esistente, come tutti gli altri uo- rn ee ee one, darmi una mano per diventare qualcosa di See ta pid cae ae nela note disposi ingrarare del dono e del beneficio, Se inve- ore adiig migtlo pero | maniera indicata, dicendo Sesamo aprit, oppure legando un jocco per poi nel plenilunio gettarlo in un ht alors prefers. re quel che sono, un povero uomo singolo esistente. | fn ne na ‘ 1 : emt, |. La via dela rilessione oggettivatrasforma il soggetto in qualcosa di acc indi ri esrenm.a qualeosa dl indi a 1B qualcosa di accidentale, ¢ quindi riduce indifferente, di evanescente. Allontanandosi d ifn rita oggettiva e mente il soggetto ¢ scente, Allontanandosi dal sogget, si finise nella ve~ ere aes aecen la soggettivita diventano indifferenti, lo diventa anche Ja verita, ete ce Eee i sua validitd oggettva, perché Finterese si trova, come la deciione, ela soggeti La via dell sillessione oggettva porta dungue al pensier astrato, alla matema- tica, alla scienza storica di varie specie; essa allontana sempre dal soggetto, la cui esistenza 0 non: isan, oggettivamente con ogni ragione, é infinitamente indifferente: con ogni ragione, perché ‘esistenza ela non-esistenza, come dice Amleto, hanno soltanto significato soggettivo. [.. La riflessione soggettiva si volge all'interno verso la soggettivita e in questa interiorizzazione yuol essere la riflessione della verita e questo in modo che, come nel caso precedente la soggettivita § dileguava alaffermarsi dell oggetivita, qui la stessa soggetivitadiventa Fuliiio stadio e Fogget- tivita il momento dileguantesi. Qui non si dimentica neanche per un momenvo che il soggetto es stente, e che I'esistere ¢ un divenire, propria della verita, di pensiero ed che percid quell‘identita, essere @ una chimet Igia della creatura (Rom., 8, 19): ra di astrazione e in verita non @ che una nostal hon perché la verita non sia questo, ma perché il conoscente @ un esistente, ¢ quindi per lui finché eli esist, la verita non pud essere questo. ‘Ogni conoscere essenziale riguarda 'esistenza, roscere che non attinge lesistenza dall'in essenziale all’esistenza & conoscere essenziale. II con: wae @ dal punto di vista essenziale un conoscere casuae, i cui senziale si rapporti essenzialmen- I conoscere che ha un rapporto ‘ovvero soltanto i temo della riflessione dell‘interiorizzazio1 grado €. ambito é essenzialmente indifferente. Che il conoscere es fica quell dentita astratta sopraindicata fra pensiero ed eS6, né oggetti- 1a vuol dire che diesistente come al suo oggett ve dive essenzialmente un esistente,€ che percid ogni ome I[esistere. Percid solo il conoscere etico io-religioso @in rapporto es- te all’esistenza non signil vamente che la conoscenza si rapp' a conoscenza si rapporta al conoscen ente si rapporta all’esistenza € a scere essenziale essenzialm e td etico-religioso & conoscere essenziale. Ma osm! conoscere etico ed etl Senzialmente al fatto che il conoscente esiste- (S. Kierkegaard, pere, a cura di C. Fabro, jorti a qualcosa wt nom scientific 972. pp- 3 Postilla conclsit ‘Sansoni, Firenze posto di mPer capire e interpretare I presus 8 Indica i che cosa consiste il «comico» e per quale motivo secondo Kierkegaard ess0 il presupt tutta la filosofia moderna. itico? mE possibile superare il fatto di essere un esistente pat lat e specitico! Eeplicita qua él risultato della via della ter 6 on02t8 conosco ed os 1 Evidenzia il nesso tra riflessione soggett2 einteriorita, 4 ere. iorita, verso una ore 247 certo obiettivo at —rroiungimento oi 0" sauna reget? Scansionato con CamScanner j ta 2. L'uomo come realta concre TALE UMANA 7 : eee ritoma centrale nel dibatitoMosofico interpre Con la riflessione di Luc a ji jero romantico. Il motivo prof, a tata ripudiata dal penst oh i ne materialistica della realta, che era S| pl dell’uomo concrete, «

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