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VOLUME 3 e CAPITOLO 7 L’avvento del fascismo in Italia 71] \La situazione dell'Italia postbellica | UN DIFFICILE DOPOGUERRA In Italia, alla fine della guerra, forti tensioni sociali coinvolsero soprattutto le masse operaie e contadine che rivendicavano una maggiore rappresentanza parlamentare, una redistribuzione delle terre, un allargamento dei diritti e migliori condizioni Lavorative e salariali. Come altrove in Europa, aumentd molto il numero dei lavoratort iscritti ai sindacati e inoltre al Centro-Nord vi furono scioperi nelle fabbriche e nei campi, mentre al Sud gli ex combattenti occuparono le terre incolte della grande proprieta latifondista. IL«BIENNIO ROSSO» IN ITALIA Durante il abienaio rosso» (1919-20), l'Italia fu scos~ sa da una lunga serie di proteste sociali. Tl clima inquieto spinse parte dei so- cialisti a prospettare soluzioni di tipo bolscevico, mentre Uopinione pubblica di A MAPPA DEL «BIENNIO ROSSO» (Ril Oxaparclatene [Bl Zovediion mezacnie I Zone iota brccane * cpl mde SS \ bow hn destra era preoccupata dall'ipo- tesi di una deriva rivoluzionaria e reagi duramente alle proteste dei lavoratori delle fabbriche e delle campagne. 1 FATTORI DELLA CRISI AU conte~ sto della crisi economica, do- wuta alla difficile riconversione industriale e all'inflazione, si aggiungevano ls debolezza del mercato interno, incapace di sostenere la ripresa dei consu- mie quindi della produzione, e Venorme debito pubblico, accu- mulato con le spese belliche, che rendeva impossibile al governo tanto nell'economia quanto abbassare le tasse investire INAZIONALISTI CONTRO LA PACE DI PARIGI I governi liberali furono messi in difficolta anche dalle trattative di pace: il mito della «vittoria mutilata> si diffuse nel Paese, alimentando imprese come quella dannunziana di Fiu- me [— cap. 6, p.295] Lawvento del fascismo in Italia | Capi Tl risentimento nazionalista non fu indirizzato solo contro le altre potenze, ‘ma anche contro il governo italiano, accusato di non aver saputo difendere le lesigenze del Paese. La tendenza all’autoritarismo ¢ la tentazione di risolvere con | Ue forza i problemi sociali divennero molto forti. NUOVO RUOLO DEI PARTITI DI MASSA Apparve evidente la necessita di un‘evolu- tione del sistema politico liberale, Nel gennaio 1919, il sacerdote siciliano Luigi Sturzo (1871-1959) fondé il Partito popolare italiano, il cui programma, ispirato Gi solidarismo cristiano, prevedeva la suddivisione di terre incolte tra | solidarismo: S ctesaini, une riforma pit equa del fisco, una legislazione sociale | stepslanentod! Rolta a migliorare le condizioni del proletariato. A distinguere il Partito | sed polare dalle formazioni di sinistra era il netto rifiuto della lotta di | sosteqnomaterisleo + morale agi altri. Proporzionale: sistema ELEZIONI DEL 1919 E IL SISTEMA PROPORZIONALE Le elezioni del novembre | elttoralenel quale inumero dei seggi? a ccgnarono it trionfo del prtiti di massa, con la vittoria i popotast_| mame socialist. ee Questo sucesso elettorale fu favorito dall'introduzione di un nuovo si~ ai voti ottenuti, al fine ma elettorale proporzionale che favoriva le liste invece dei singoti | digarantirelamessie : arta ale madidati. assemble a tutte le forze false ache eae Sri .2 |11crollo dello Stato liberale | DA NITTI.A GIOLITTI Dopo le polemiche sorte alla conferenza della pace di gi, nel giugno 1919, Vittorio Emanuele Orlando lascid la presidenza del Consi- ‘a Francesco Saverio Nitti (1868-1953), che tentd senza successo di garantire Libero e pacifico confronto tra forze politiche e sociali. PACIFICAZIONE INTERNA GIOLITTIANA In seguito al rifiuto di socialisti e cattolici appoggiare il governo, nel giugno 1920 Nitti si dimise. Al suo posto venne no- ‘ato Giovanni Giolitti che risolse la questione di Fiume firmando il trattato Rapallo; in settembre egli dovette fronteggiare Voccupazione delle fabbriche. Jitti impiegd gli stessi metodi del 1904, limitandosi a mantenere Uordine ‘blico, senza usare V'esercito per sgomberare le fabbriche, ma lasciando che la- tori e padroni raggiungessero un accordo. L‘occupazione cessd con la firma un'intesa. CcRISI ECONOMICO-FINANZIARIA Nonostante questi successi, Vesecutivo rimaneva sabile © cresceva il fronte degli awersari: molti lavoratori giudicavano insuf- enti i risultati ottenuti con Voccupazione delle fabbriche, mentre la borghesia eva sempre piu il pericolo della rivoluzione. Th tutto fu aggravato dalla crisi economica del 1920-21, durante la quale ~ tra itro ~ il crollo dell'industria Ansaldo trascind con sé anche il suo principale anziatore, la Banca di Sconto, che falli, rovinando i molti piccoli risparmiatori Te avevano affidato i loro beni. qn questo quadro, lo scontro fu radicalizzato dalla formazione di due auove e politiche: il Partito comunista e il movimento fascista. FONDAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA La sinistra estrema, che attribuiva la fine Voccupazione delle fabbriche alla deboleza dei socialisti, abbandond il Psi. Lawento del fascismo in Italia | Capitolo 7 Il risentimento nazionalista non fu indirizzato solo contro le altre potenze, ma anche contro il governo italiano, accusato di non aver saputo difendere le esigenze del Paese. La tendenza all/autoritarismo e la tentazione di risolvere con 1a forza i problemi sociali divennero molto forti. IL NUOVO RUOLO DEI PARTITI DI MASSA Apparve evidente la necesita di un‘evolu- zione del sistema politico liberale. Nel gennaio 1919, il sacerdote siciliano Luigi Sturzo (1871-1959) fonds il Partito popolare italiano, il cui programma, ispirato al solidarismo cristiano, prevedeva la suddivisione di terre incolte tra solidarismo: Volume 3 i contadini, una riforma pili equa del fisco, una legislazione sociale _ stteggiamento di volta a migliorare le condizioni del proletariato. A distinguere il Partito solidarietA che siesprime nel tentativo di fornire popolare dalle formazioni di sinistra era il netto rifiuto della lotta di Scenario classe. ali altri. Proporzionale: sistema LE ELEZIONI DEL 1919 E IL SISTEMA PROPORZIONALE Le elezioni del novembre elettorale nel quale 1919 segnarono il trionfo dei partiti di massa, con la vittoria di popolari il numero dei seggi & e socialisti. attribuito aciascun partito in properzione Questo sucesso elettorale fu favorito dall'introduzione di un nuovo si- | aivotiottenut, al fine stema elettorale proporzionale che favoriva le liste invece dei singoli | digarantirelamassima candidati. rappresentativta nelle assemblee a tutte le forze politiche, anche quelle ‘minoritarie. = I crollo dello Stato liberale DANITTIA GIOLITTI Dopo le polemiche sorte alla conferenza della pace di Parigi, nel giugno 1919, Vittorio Emanuele Orlando lascid la presidenza del Consi- glio a Francesco Saverio Nitti (1868-1953), che tentd senza sucesso di garantire il libero e pacifico confronto tra forze politiche e sociali. LAPACIFICAZIONE INTERNA GIOLITTIANA In seguito al riffuto di socialisti cattolici di appoggiare il governo, nel giugno 1920 Nitti si dimise. Al suo posto venne no- minato Giovanni Giolitti che risolse la questione di Fiume firmando il trattato i Rapallo; in settembre egli dovette fronteggiare Voccupazione delle fabbriche. Giolitti impiegd gli stessi metodi del 1904, limitandosi a mantenere Vordine pubblico, senza usare l'esercito per sgomberare le fabbriche, ma lasciando che la- voratori e padroni raggiungessero un accordo. L'occupazione cessb con la firma di un‘intesa, LA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA Nonostante questi successi, Vesecutivo rimaneva instabile e cresceva il fronte degli avversari: molti lavoratori giudicavano insuf- ficienti i risultati ottenuti con Voccupazione delle fabbriche, mentre la borghesia temeva sempre pit il pericolo della rivoluzione. Tl tutto fu aggravato dalla erisi economica del 1920-21, durante la quale - tra Valtro - il crollo dell’industria Ansaldo trascind con sé anche il suo principale finanziatore, 1a Banca di Sconto, che falli, rovinando i molti piccoli risparmiatori che le avevano affidato i loro beni. In questo quadro, lo scontro fu radicalizzato dalla formazione di due nuove forze politiche: il Partito comunista e il movimento fascista. LA FONDAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA La sinistra estrema, che attribuiva la fine delVoccupazione delle fabbriche alla debolezza dei socialisti, abbandoné il Psi. Volume 3| Capitolo 7 | L’avvento del fascismo in Italia Subito dopo, con il congresso di Livorno del gennaio 1921, nacque il Partito comu- nista d'Italia, fondato da Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci (1891-1937), Umberto Terracini e Palmiro Togliatti (1893-1964). Presto i comunisti arrivarono allo scontro di piazza con gli esponenti dell’estrema destra, riuniti nel movimento fascista. LO SVILUPPO DEL MOVIMENTO FASCISTA I Fasci italiani di combattimento erano stati fondati il 23 marzo 1919 a Milano da Benito Mussolini (1883-1945), ex socialista rivoluzionario ed ex interventista, fondatore del quotidiano «Il Popolo d'Italia». Il suo movimento ebbe inizialmente scarsissimi consensi (solo 4000 voti alle elezioni del 1919), raccolti soprattutto tra le fila della piccola borghesia, spa- ventata dal pericolo della rivoluzione bolscevica, e degli ex combattenti, reduci irrequieti e inadatti ai ritmi del tempo di pace. Mussolini intui allora che, per aumentare il suo seguito, avrebbe dovuto rap- presentare il ritorno all’ordine, anche a costo di ricorrere alla forza. Per questo organizz6 le «camicie nere», squadre che compivano spedizioni violente contro operai, contadini e politici di sinistra. Squadismer gruppi parariitar fascists crganizzarono in wsquadre a azione», da cui il termine squadrismo» per indicare Teazion violente da esi perpetrate. Lo squadrismo [- Ds] raggiunse Vapice tra il 1920 e il 1922, spesso con Vappoggio dellesercito, degli industriali e dei grandi proprietari terrieri. LA CRISI DELLE ISTITUZIONI LIBERAL! Buona parte del mondo politico e dell’opinione pubblica credeva che la violenza fosse utile per arginare le proteste operaie, ma i fatti dimostrarono che sbagliavano. Le forze liberali non seppero frenare Uavanzata di Mussolini e la radicalizzazione della lotta politica. L'ingrossarsi della mobilitazione fascista si sovrappose al processo di crisi delle istituzioni liberali e, tra il 1920 e il 1922, it Paese si trasformé in una dittatura, G. Matteott I fascismo Lo squadrismo fascista Nel cuore della notte, mentre i galantuomini sono nelle loro case a dormire, arrivano i camions di fascisti nei paesell nelle campagne, nelle fazionicomposte scree at, heap reaerenret rd fe cell ptt ele seeps us Gok poiche altrimenti non sarebbe possibile conoscere nello~ scurit’, in mezzo alla campagna sperduta, la casetta del capolega, oil piccolo misero Ufficio di collocamento. Sipresentano davanti a una casaesisente ordine:Circon- dare la casa. Sono venti, sono cento persone armate di fucilie di rivoltelle. si chiama il capolegae gli si intima di scendere, Se il eapolega non discende, gli si dice: Se non scent bruciamo la casa, tua mogleei tuoi figlval 1. Agrarta: associazione dei proprietari terrieri [ANALIS! GUIDATA - - COMPRENDERE 1. Chi il «capolega» al quale sfarferimento nel testo? 1 capolega discende, se apre la porta, lo legano, lo portano sul camion, gli fanno passare le torture pit inenarrabil fingendo di ammazzarlo, di annegarlo, poi lo abbandonano in mezzo alla campagna, nudo, legato ad un albero! Sei capolega ® un uomo di fegatoe non apre adopera le malgie paste pM een ineeionste siconsuma nel cuore della notte, cento contro uno. Questo @il sistema nel Polesine. (6. Matteoti I fasciomo.nchiesta social sl gesta di fascist in_ alain https: /eronolgialeonardo.it/fascismo/fascoeo htm)” ANALIZZARE 2, Atuo parere, quali sono gli scopi delle azioni dello ‘quadrismo fascista nelle campagne ela logicasottesa al «sistema» descritto da Matteotti? Llawvento del fascismo in Italia Capitoke 7 7.3 |L’ultimo anno di governi liberali |p eteioNI DEL 1921 LA “PARLAMENTARIZZAZIONE® DELFASCISMO Privo di una Taggioranza stabile, nel maggio 1921 Giolitti indisse aucte elezioni, promuo- coor cn'alteanza elettorale tra Liberali, nazionalisti ¢ fascist! («blocco na- Fionste>), I cattolici si rinforzarono e i socialisti, pur calando, st confermarono Gt primo partito del Paese; liberali e fascisti ottennero la magai®t taza, anche se vcjesta, « il Partito fascista entrd in Parlamento con 35 deputati {A NASCITA DEL PARTITO NAZIONALE FASCISTA Mussolini riorganiaz® quindi i Fasci, Leastormandoli nel Partito nazionate fascista (Pnf), dotandoli di un nubi® Die” Gramma che aderiva alle posizioni delle classi dirigenti, Ye clit parole d/ordine era- serMitforamento dello Stato, amore della patria, rispetto delle tradizion! & della famiglia, liberismo economico. In questo modo, egli ottenne visibilita e appoggio, ser tre nelle strade le camicie nere continuavano a compiere atti di intimidazio- ren, violenza, Questa linea ambigua fu definita un «doppio binatio>: da un lato fatteggiamento rivoluzionario e squadrista, dall‘altro Vazione politica partamen- tare, che permise 2 Mussolini di diventare Uarbitro della politica nazionale. {COVERNI BONOMI E FACTA; LA VIOLENZA SQUADRISTA In luglio @ Glolitts MELEE {1 cocialista Ivance Bonomi (1873-1951), che non riusci comunaue @ fermare le Miclenze del Partito fascista e fu sostituito nel febbraio 1922 dal iberale Luigi Pvts (1861-1930) che si dimostrd incapace di perseguire una Linea politics certa. Tea il maggio e il settembre 1922, te violenze fasciste si intensificarone © ft gccasione di uno sciopero pacifico delle sinistre, i fascistl assaltarone la sede scit'cAvantit» e quelle di Camere del lavoro ¢ cooperative, arrivando 2 distrug- gere le aule dei municipi controtlati dai socialisti, Di frente alVinerzia del governo Facta, una parte del Partito socialista PUB&S snvalleansa con i cattolici per fermare il fascismo, ma la prospettiva fu osteggiata Gallinterno e il partito si scisse in due; nacque cosi il Partito soctalista unitario (Psu). IAMARCIA SU ROMA Mussolini comprese di poter trarre vantaggio dalle debolezze delle forze parlamentari e dei partiti e il 24 ottobre 1922 il congress del Par- tito fascista annuncid una marcia verso Roma delle squadre fasciste provenienti da tutta Italia. Era, di fatto, Van- nuncio di un colpo di Stato: « tra il 27 e il 28 ottobre gli squa- dristi fascisti si accamparono alle porte di Roma + il primo ministro Facta chiese al re Vittorio Emanuele III di firmare lo stato di assedio e di mandare Uesercito a disperdere i fascisti: # il re rifiuto di intervenire e il 30 ottobre 1922 offri la presidenza del Consiglio a Benito Mussolini. +» Militanti delle squadre d’azione del Partito nazionale fascista ‘a Roma nel 1922. Volume 3| Capitolo 7 | Ltavvento del fascismo in Italia + Giacomo Balla, La marcia su Roma, 1931-33, olio su tela (Collezione privata). 74 La costruzione del regime fascista LA «FASE LEGALITARIA» DELLA DITTATURA Convinti che V'incarico a Mussolini fosse l'inizio di una democratizzazione del fascismo, Giolitti e i Liberali votarono la fiducia al nuovo governo. Nel dicembre 1922 Mussolini ottenne ampi poteri dal Parlamento e diede ini- zio 2 una trasformazione in senso autoritario delle istituzioni: lo squadrismo venne legalizzato con la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Acquist® notevole peso il Gran consiglio del fascismo organo direttivo del Pnf. I fascisti furono messi a capo dei settori chiave dell'amministrazione pubblica, mentre fu- rono imitate le attivita sindacali e politiche e la liberta di stampa. LDECRETI-LEGGE IN ECONOMIA: LA FASE LIBERISTA In ambito economico Mussolini cer- © il consenso della borghesia ¢ del mondo industriali. I decreti-legge del 1923 permisero la gestione privata di alcuni servizi statali (linee telefoniche e assicu- razioni sulla vita) e introdussero agevolazioni fiscali per la classe media LA RIFORMA DELLA SCUOLA E LA CULTURA Nel 1923 il filosofo Giovanni Gentile (1875-1944), ministro della Pubblica Istruzione, riorganizzé la scuola e Vuniver- sita: © separd la formazione professionale e tecnica da quella liceale; | « esalto la cultura umanistica a scapito di quella scientifica; « introdusse la religione cattolica nelle scuole elementari; « si sforzd di uniformare al fascismo anche la cultura universitaria, redigendo nel 1925 un Manifesto degli intellettuali Fascisti, al quale si contrappose l'analogo documento antifascista promosso da Benedetto Croce (1866-1952). Per condizionare la cultura il regime sfruttd a fini propagandistici anche le potenzialita dei mezzi di comunicazione di massa, come la radio. Lavwento del fascismo in Italia | Capitolo 7 | Volume 3 e il regime autoritario, sarebbe stata ne- ISIZIONE AIPOPOLARI Per consolidaré 5 osteggiata dai popolari, quidati xia una nuova legge elettorale, che era per: Sturzo nella difesa delle regole politiche democratiche. lessolini intreccid allora trattative e intimidazioni con la Chiesa: mentre in- fteneva relazioni cordiali con papa Pio XI (1857-1939), nel 1923 venne ucciso cendote antifascista don Giovanni Minzoni (1885-1923): questo porto alle sioni di Sturzo e al ritiro dei ministri popolari dal governo. sizione, nel novembre 1923 fu approvata la jo»), che per garantire stabilita agli esecutivi a relative. LEGGE ACERBO Senza la loro oppo va legge elettorale («Legge Acerbe nava due terzi dei seggi parlamentari al partito di maggioranz: si, alle elezioni dell’aprile 1924 il cblocco nazionale> formato da fascisti, ‘ali e nazionalisti ottenne il controllo della Camera dei deputati. wunque, perd, e soprattutto nel Centro e nel Nord della penisola, la campagne orale ¢ le votazioni si svolsero tra brogli, intimidazioni, minacce e violenze driste. \cIDIO MATTEOTTI Tl 10 giugno 1924 una banda di sicari rapi e uecise il deputato slista Giacomo Matteotti (1885-1924), che aveva denunciato pubblicamente le gra- Grregolarita del voto, Il coinvolgimento di Mussolini nel grave episodio non fu mat te, ma Vondata d'indignazione che colpi il Paese lo mise in seria difficolta. 1 iti di opposizione decisero di boicottare i lavori parlamentari fino al ripristino la legalita, in quella che fu chiamata la «secessione dell'Aventino». Nonostante le pressioni, Vittorio Emanuele III non revocd Vincarico a ritravano i plebel in epoca nn ras romana nei period di lotta olini, Mentre nelle strade le «camicie nere» agivano indisturbate, | pin aspraconi patric | Aventino: colle sul quale si Hiscorso alla Camera del 3 gennaio 1925 fu proprio quest'ultimo a | Lespressone fuadottata re fine alla crisi, assumendosi «la responsabilita politica, morale e | perindicareil rifluto dei rica> del delitto Matteotti e ammettendo il superamento dello Stato ee . fale e di diritto [~D9, p. 307} ioral pata 2 : ovra:il nome della polizia | formato da fascisti, ali e nazionalisti ottenne il controllo della Camera dei deputati. ‘Ovunque, perd, e soprattutto nel Centro e nel Nord della penisola, la campagna torale e le votazioni si svolsero tra brogli, intimidazioni, minacce e violenze ‘ialista Giacomo Matteotti (1885-1924), che aveva denunciato pubblicamente le gra~ irregolarita del voto. Il coinvolgimento di Mussolini nel grave episodio non fu mai wato, ma V'ondata d'indignazione che colpi il Paese lo mise in seria difficolta. I i titi di opposizione decisero di boicottare i lavori parlamentari fino al ripristino | ila legalita, in quella che fu chiamata la «secessione dell’Aventino». Aventino: colle sul quale si Nonostante le pressioni, Vittorio Emanuele III non revocé Uincarico a_| Titiravanoiplebei in epoca : romana nei period ota ssolini. Mentre nelle strade le del delitto Matteotti e ammettendo il superamento dello Stato | Pstttidlopposzionedt rale e di diritto [-+D9, p. 307]. evel partascedar 2 nome dela poliia LEGGI FASCISTISSIME» Fino al 1929, Mussolini riusci nelWopera di edi~ | sopets asec ena sazione e consolidamento del regime autoritario fascista. da Mussolini enon ba un Le leggi emanate nel 1925-26, note come «leggi fascistissime», costrui- skcnliatoee fensbel 0 un nuovo tipo di Stato e imposero la dittatura, Esse prevedevano: | “ubesereriodet Vabolizione del diritto di sciopero e delle organizzazioni sindacal Vigilanzae larepressione j Vampliamento dei poteri del capo del governo; dellantifascismo. | il riordino dell’amministrazione statale in senso centralistico; Vabolizione della Uberta di associazione e di stamp: 4 partiti di opposizione furono dichirati fuori legge. Furono anche istituiti 'Ovra, la polizia politica segreta incaricata indagare sugli oppositori del fascismo, e il Tribunale speciale per la fesa dello Stato, per giudicare gli avversari del regime. Corporativismo:i termine allude ale . T bambini e i ragazzi italiani erano divisi secondo classi di eta. IL MONOPOLIO DELLA COMUNICAZIONE In un Pae- se come l'Italia, caratterizzato dall’elevato nu- mero di analfabeti, radio e cinema conobbero un‘ampia diffusione e un gradimento popolare tale da renderli strumenti essenziali per par- lare alle masse, trasmettendo idee e progetti del regime. La pubblicazione delle notizie fu subordi- nata al vaglio dell'Ufficio per la stampa e la propaganda che determinava contenuti ¢ stili di comunicazione. L'ufficio divenne nel 1937 Ministero della Cultura popolare (Minculpop). Per incoraggiare Vindustria cinematografica Mussolini ordiné nel 1924 la creazione dell'I- stituto Luce, che preparava cinegiornali setti- manali proiettati prima di ogni spettacolo in tutte le sale del Paese {totalitarismo: comunismo,fascismo e nazismo | Capitolo 9 | Volume 3 + Mario Sironi, La Giustiia fra la Legge ¢ la Forza (La Giustizia , scregno». Inazistidiedero alla Germania di Hitler ilnome di Terzo eich, in continuitA con l Primo € Secondo impero tedesco: il primo era tatoil Sacro romano impero medievale, sciolto da Napoleone Bonaparte nel 1806; i secondo eral'impero sgelielminonato nel 1871 ‘ecaduto al termine della Prima guerra mondiale. ‘ Asinistra, manifesto antisemita affisso dai nazisti nei Paesi ‘occupati. A destra, lincendio del Reichstag, 27 febbraio 1933. | |

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