Frottola

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Petrucci, Frottole, Libro sexto, frontespizio e tabula ee Safa faci qucttoe aldo 1 be Supeasugpz To oben exi promerto Scimo pan 9) aftaren Lchino pan eildo demghio arnel man oo ea Fa doictsayn uoltro perto €6 pracer efela nore Contec wet dre Se eagles Sor been Erie coe come un mighio Vilaricoorurmngie Se guitao euf cago oh Zann une mpone ‘Grade pene nos wrote Ricourhoun i c8 Siemens fr ‘Pan de nangho. agzosy 6 Lex 3 TOAPA eA ssopeg wp easaun Soong wom eae. ITD et ead nc ow pa fo sme po Arapreffum Venetils per OCtaalarura muotorengmengbr Deer Eon Sluas anno Mecccce vs Cum puiego inusentin “Dorn, Vonecaray ion Bip pauispocoaena Repitrum, ABCDEFG Omnes quatemi, 0. Petrucci, Frottole, Libro sexto, privilegio di stampa LA FROTTOLA (sec. XV-XVI) 1. Note descrittive Le Frottole libro sexto di Ottaviano Petrucci ci sono note attraverso un’edizione stampata a Venezia, che nell’impressum @ datata 5 febbraio 1505 (more veneto = 1506) e di cui si conoscono due esemplari: uno conservato presso la Nationalbibliothek di Vienna e l’altro nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera (cfr. RISM B/I). Secondo una segnalazione di Knud Jeppesen (SARTORI, p. 110) un altro esemplare, ora disperso, esisteva nella Biblioteca Capitular Colombina di Siviglia La stampa, in quarto oblungo, & costituita da cinquantasei carte numerate in cifre arabe solo sul recto: la prima, non numerata, contiene il frontespizio e la tabula che porta Vintestazione «Frottole Sonetti Stramboti Ode lustiniane numero sesanta sie»; la carta 26 risulta erroneamente numerata come 29; ultima, priva invece di numerazione, reca la didascalia «Impressum Venetiis, per Octavianum Petrutium Forosemproniensem. Die V Februarii Salutis anno M.ccccc v. Cum invictissimi Domini Venetiarum quod nullus possit cantum figuratum imprimere sub privileg pena in ipso pivilegio contenta, Registrum. AB C DE Fmnes quaterni», I! marchio tipografico sottostante, privo dello spigolo inferiore sinistro, rappresenta un cuore stilizzato bianco disegnato in ‘campo nero e sormontato da una croce a quattro bracci orizzontali, al cui interno figurano le iniziali «OP» che corrispondono a «Octavianus Petrutius Forosemproniens», I singoli fogli dei quaderni recano una segnatura progressiva sul margine destro inferiore da Aall a GgIV. Sul verso del frontespizio & stampata la fabula con gli incipit dei testi, disposti su due colonne secondo un ordine alfabetico non rigoroso che segue il criterio della sola lettera iniziale. Le composizioni poetico-musicali contenute in essa sono sessantasei: quarantuno barzellette (6-8, 17-20, 23-31, 33-36, 38-48, 50, 53-54, 57, 60, 62-65), otto strambotti (9, 11-12, 15-16, 21, SI- 52), cinque ballate (37, 49, 56, 58, 61), quattro ode (2, 13-14, 59), due sonetti (10, 32), un’oda- canzonetta (1), un villancico-barzelletta (55), una terzina di capitolo ternario (3), una strofe di sirventese (4), una stanza di canzonetta (5) e un frammento di villotta (66). E una raccolta di particolare interesse, in quanto é l’unico tra i libri di frottole de! Petrucci che contiene non solo composizioni a quattro voci, ma anche a tre: in tutto sei brani, quattro posti all’inizio (2-5) e due alla fine (65-66). AWinizio si trova la Tabula alfabetica, come d’uso, che mostra il titolo in forma pitt analitica: «Frottole, Sonetti, Stramboti, Ode, Iustiniane numero sesanta sie». Essa richiama quella del libro IV: «Strambotti, Ode, Frottole, Soneti et modo de cantar versi latini e capituli»; ma la vera novita qui é data dall’indicazione di un genere finora non menzionato: le «lustiniane». Petrucci non ha indicato quali tra queste composizioni sono «giustiniane, tuttavia esse sono ben riconoscibili per la struttura formale, il contenuto ¢, soprattutto, il registro linguistico. Le «giustiniane» 0 «viniziane» sono canti a struttura polifonica, di tradizione semipopolare, derivati da modelli inventati o perfezionati da Leonardo Giustinian. Le «giustiniane», oltre allo scontato Tichiamo a Leonardo Giustinian contenuto nella stessa denominazione, presentano peculi elementi musicali che gia RUBSAMEN cercd di definire, dopo avere individuato alcuni criteri distintivi. Innanzitutto, egli not che le composizioni n. 2, n. 3, n. 4 en. 5 differiscono radicalmente dalle composizioni rimanenti per lo stile, dal momento che esse sono a tre voci, con il discanto riccamente melismatico, mentre le frottole sono di solito a quattro voci, tendenzialmente isometriche € omoritmiche, Inoltre, due delle quattro composizioni in questione sono tratte dalle strofe iniziali di note canzonette del Giustinian: Moro de doglia, e pur convien ch'io ‘I dica (n. 3) da Jo vedo ben che ‘I bon servire & vano, ¢ Aime ch'a torto vo biastemando Amore (n. 4) da Io vedo ben ch‘amor ¢ traditore. Per quanto riguarda le altre due composizioni melismatiche, Aimé, sospiri, non trovo pace! (n. 5) € Cui dicese «E non Vamare» (n. 2), esse corrispondono allo stile delle «giustinane» e i loro testi dovettero esser stati attribuiti a Giustinian a Venezia durante l'ultimo Periodo del secolo XV. Alla fine del libro VI ci sono altre due composizioni a tre voci: Ogni cosa ‘ha el suo loco (65), che il Rubsamen considerd una frottola-barzelletta con brevi frasi ¢ struttura isometrica, ¢ Dun bel matin che fu’ seré: de fora (66), che ha le caratteristiche imitative di un brano strumentale. 2, Autori e compositori Si hanno scarse notizie di quasi tutti i compositori delle musiche presenti in PeVI. Inoltre, la maggior parte dei brani sono anonimi sia per il testo sia per la musica, Per quanto riguarda i testi, abbiamo le seguenti attribuzioni: Moro de doglia (n, 3) ¢ Ahime, ch'a ‘orto (. 4) sono tratte dalle strofe iniziali di due note canzonette del Giustinian, rispettivamente Jo vedo ben che'l bon servire & vano ¢ Io vedo ben ch'amor @ traditore. Tu dormi, 4 veglio (n. 9) & uno strambotto attribuito a Serafino Aquilano. Lassa, donna, i dolci sguardi (n 26) € una barzelletta attribuita a Galeotto del Carretto perché citata in una lettera del 1497 Per quanto riguarda i compositor ~ Bartolomeo Tromboncino (Verona ca. 1470 - Venezia ca. 1535) é presente con sei composizioni, delle quali quattro barzellette e due strambotti - Marco (Marchettto) Cara (Verona, ca. 1465 - Mantova, dopo il 1525), una frottola € uno strambotto - Nicold Pifaro Senese, tre barzellette - Onoftio Antenoreo Patavino, tre barzellette - Filippo De Lurano, una canzonetta e tre frottole - Francesco d’Ana (Francesco Varoter), due barzellette - Nicolo Patavino, una barzelletta 3. Forme poetico-musicali IVI 1n. 41, n, 60 (incipit in latino) e n. 55 (in spagnolo). La corruzione del testo é piuttosto accentuata, ro contiene sessantasei componimenti, tutti con testo italiano, ad eccezione dei brani per cui talvolta la lettura é ardua. In pochi punti il testo é addirittura illeggibile, a causa forse della corruzione dei caratteri; non sono di aiuto edizioni moderne né le fonti parallele, che recano testi divergenti Il valore poetico dei componimenti, nella maggior parte anonimi, é assai modesto, Sono rime fatte per musica, funzionali e non autonomamente concepite, che mettono in evidenza il senso ritmico della parola, pid che il suo valore semantico. Il tema maggiormente trattato é quello amoroso, ma troviamo anche motivi d’intonazione popolareggiante Esaminando le forme poetiche presenti in PeVI si pud osservare che circa i due terzi delle composizioni di questo libro sono barzellette: precisamente, sono in tutto quarantadue, La barzelletta richiama lo schema metrico della ballata grande, Presenta, infatti, una ripresa di quattro versi ottonari, generalmente disposta con le rime incrociate (x y y x); una o pit stanze di sei o otto versi ottonari, con due mutazioni e una volta piti o meno ampia (a b ab b x, oppure ab ab bc cx). Il verso finale della stanza si ricollega, con la rima, alla ripresa. Fungono da ritornello i primi due ali ultimi due versi della ripresa, che a volte viene ripetuta nella sua forma completa. Gli strambotti contenuti sono nove ¢ presentano per lo piil lo schema dell’ottava toscana (A BABABCO), tranne Vana speranza incerta (n. 21), che presenta lo schema A BC BC (B) CC, e Che te giova servir (n.52), che presenta lo schema AB AB AB BB. 7u dormi, io veglio (n. 9) & una serenata sotto la finestra dell'amata, una poesia dall’accento accorato, attribuita a Serafino dell’ Aquila. In PeVI ci sono anche cinque canzonette. Non son quel che solea (n. 1) presenta le stanze con il primo e ultimo verso uguale. Ogni stanza comprende quattro versi settenari Le quattro canzoni a ballo hanno le stanze che riprendono lo schema della ballata antica (a a ax). La ripresa, sempre di settenari come le stanze, ha lo schema della ballata minore (x x). I brani cche presentano queste caratteristiche sono S’io son da te lontano (n, 37) € Se sei da mi lontano (n. 49), di contenuto analogo ¢ con la parola «affanno» alla fine di ogni stanza; Non posso aver pacien- 21 (n, 56), che ripete «licenza» alla fine di ogni stanza; Deh, fossela qui meco (n. 58), che ripete «seco». Le tre ode strofiche sono costituite da una serie pit! o meno lunga di strofe tetrastiche con rima incrociata: tre settenari o ottonari e un quinario o quaternario (ab bc. cd de,...). I due sonetti sono Ben che la facia alquanto (n. 10) e Ingrata donna (n. 32). Questo lo schema delle rime: ABB AABBACDCDCD. Il brano n, 66, D’un bel matin che fu sera de fora, forse @ il frammento di una villotta popolare, che viene utilizzata per una ricca fioritura che potremmo anche considerare strumentale. La barzelletta, dal punto di sta musicale, presenta una struttura costante, bipartita, che, pur avendo qualche variazione interna, costituisce uno schema tipico: due frasi musicali, 1 e 2, intonano la ripresa: X Y / 1 - Y X/2. La voce del Cantus emerge sulle altre, le tre voci inferiori sono solitamente da raccogliere negli accordi di uno strumento. In particolare, il Bassus si muove con valori ampi. Il testo, in genere, aderisce sillabicamente alla musica, semplice e omoritmica I nove strambotti presenti sono tutti a quattro voci. La stessa frase melodica intona tutti i distici. Anche le cinque canzonette sono interessanti dal punto di vista musicale, perché ogni verso @ caratterizzato da una intonazione diversa, mentre tutte le stanze intonano la stessa melodia. Nelle quattro canzoni a ballo, invece, Ia melodia pud essere uguale per la ripresa e per le stanze, sud- dividendosi in brevi frasi musicali che intonano ciascuna un verso; oppure. la ripresa e le stanze possono presentare due diverse intonazioni L’oda musicalmente é impostata in uno schema chiuso, con un’unica frase che intona tutte le stanze. Essa, infat i, € un genere del primo periodo frottolistico, pid legato alla tradizione orale-mnemonica, che quindi necessita di uno schema di base semplice ¢ ripetitivo. Per quanto riguarda i due sonetti presenti in PeVI, invece, nel primo caso le due quartine intonano una melodia diversa da quella delle due terzine, mentre nel secondo caso é utilizzata un'unica melodia, In fine, ultimo componimento contenuto in PeVI, D'un bel matin che fu sera de fora (n. 66), é musicato da un anonimo, a tre voci, Secondo Lutst «é un esempio di straordinaria capacita elaborativa in zona puramente contrappuntistica con imitazioni su due soggetti e vari controsoggetti fioritin. 3. Pan de miglio caldo, caldo Testimone: PeVI, ¢. 26v Testo: 15 20 25 30 Pan de miglio caldo, caldo, donne mie, a chi ne vole! Le man, presto, ale guarnole! Su, su, su, ché questo & caldo! Pan de miglio caldo, caldo, donne mie, a chi ne vole! [Horsi, donne, comperati del mio pan caldo de mfi]glio; fa star tutti inamorati, fresche e belle come un ziglio; vi fara color virmiglio, se 'l gustati cusi caldo. Io so ben e vi prometto, se 'I mio pan voi gustareti, tal dolceza in vostro pecto con piacer e festa hareti, con effecto voi direti «Benedecto, ché I caldo!». Pan de miglio ecc. Tal virti e tal dolzeza el mio pan in sé retiene che, chi ’l gusta con tristeza chi sempre vive in pene, crudel pene non retiene mentre il gusta cusi caldo. Pan de miglio ecc. [HJorsit presto, donne care, le man presto nel mio cesto! ‘Comenzate hormai gustare, non P'[hjal a molesto, se son tropo a voi molesto: qui Amor mi fa star saldo. Pan de miglio ecc. 31. Pan de miglio caldo, caldo Pan de iso Sci ae vos kt Le mae sia eo gua eS, ode mll-gie | gco- meus - hos r 5 ' 15, (Cods] : ‘ ss Autore del testo: anonimo. Forma poetica: barzelletta: 8 xyyx xy ababbx xy ededdx xy efeffx xy ghghh xy L’ultimo verso di ogni stanza rima con ultimo delle altre, quando non usa la stessa parola-rima, Aparato eritico: 8 migliol mglio PeVI. 7.¢ 25 Horsit| Orsit PeVI 28 Vhabiati| Vabiati PeVL zane) Note al tee: bust 1, 5e 7 miglio: «graminacea con pannodchia», dal latino milium ¢ derivato milidciu(m), aggettivo riferito a polente 0 focacce di miglio: off. CORTELAZZ0-ZOLLI,p. 755. 2 vole: «vuole», italiano antico: ROHLES I, p. 283. 3 guarndle: «preparativi per la tavola, dal germanico warnjan, ossia «preparare. 4 su, su, su: ripetizione. 7. comperati: «comprate», forma csortativa con uscita in ~ 10 ziglio: «giglio», forma antica in Boiardo, I-7-14: BATTAGLIA, XXI, p. 1075. 12 gustatt «gustate», forma esortativa con uscita in i 12 € 24 cusi: «cosin, contratto di cussita, composto dal latino sic rafforzato da eccum ¢ ita: TURATO- DURANTE, p. 52 14 gustaren: «gusterete», futuro con uscita in 16 hareti: cavrete», futuro con uscita in -1 17 direti: adirete», futuro con uscita in i 19 dolzeza: «doleezza>, 27 comenzate: «cominciate», esortativo dal latino parlato comintiare 28 habiati «abbiate», forma esortativa con uscita in i 28-29: rima identica, Autore della music Forma musicale: coda a1j2 [2/3] [1/2] 4) Bixly lylx| [xly aby |b |x| [idem Apparato critico: 10,C-A-T-B: barra di divisione omessa in PeVI 13,C.4: Sb in PeVI risolto in trascrizione moderna con 2 M per analogia con 3,C,4-4,C,1 Note alla musica: C, Ae T procedono prevalentemente per terze ¢ seste parallele. Edizioni modert 126-128 (da PeV1). : GALLUCCL, pp. 354-356 (da PeVI); LUIS, pp. 210-211 (da PeV1); Gus Canti, pp. Letteratura: BOORMAN, p. 1003; LINCOLN, p. 797; SARTORI 25; VOGEL-EINSTEIN: 150S°; TUPI, II, p. 1226: HAAR, p. 62; GHISI, p. 330; JEPPESEN, I, pp. 98-99; JEPPESEN, Il, p. 243; LUISI, pp. 210, 212; PRIZER, p. 235; RUBSAMEN, p. 62, SCHWARTZ, p. 450; VERNARECCI, p. 260. Osservazioni: Unicum. Il canto dei venditori di focacce di miglio utilizza un testo che rivela una chiara tendenza all’espressione ¢ alla rappresentazione drammatica. E stato posto in rapporto diretto con i canti fiorentini dei venditori ambulanti, in particolare con il «Canto dei bericucoli ¢ confortini» attribuito a Lorenzo ill Magnifico (LUIS, pp. 210-212), ¢ soprattutto con la tradizione dei canti camascialeschi e delle ‘mascherate fiorentine proprio per i suoi spiccati caratteri di immediatezza scenica (GUISI, p. 330). Per queste caratteristiche e per la tendenza a giocare sui significati allusivi delle parole ¢ delle immagini descrite, ha tuna precisa relazione ad esempio anche con la «Canzona di donne che vendono mele» ¢ altri testi simili Taccolti in SINGLETON, pp. 44-45, oltre che con i canti Ai maroni, ai bei maroni (BOSCOLO, n. 40) ¢ Fabbe e Jfasoi, fabbe e fasoi (LUISI-ZANOVELLO, n. 11). E un canto di probabile origine popolare, che progressivamente ha acquisito una struttura polifonica a quattro voci, trasformando la forma originaria della ballata, di cui conserva ancora il ritmo trocaico, in una frottola-barzelletta. Allo schema della ballata rinvia la stessa struttura musicale chiusa ¢ monopartita, che alle due frasi iniziali ne aggiunge una terza pili ‘contrappuntistica a conclusione della ripresa c delle stanze, con una coda ritmicamente vivace alla finc del refrain. La struttura musicale, tendenzialmente omoritmica & variata dai ripctuti prolungamenti dei tempi forti e dal gioco imitativo delle voci in fase di cadenza, I. BIBLIOGRAFIA 1, Repertori e monumenti musicali BECHERINIT BIANCA BECHERINI, Catalogo dei manoscritti musicali della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Kassel-Basel-London-New York, Barenreiter, 1959. BOORMAN Ontaviano Petruce! Catalogue Raisonne, ed. by Stanley Boorman, Oxford, University Press, 2006, JEPPESEN KNUD JEPPESEN, La Frottola. Bemerkungen zur Bibliographie der dltesten weltlichen Notendrucke in alien, Aarhus, Universitetsforlaget-Kobenhavn, Einar Munksgaardrhus, 1968 (Acta Jutlandica - XL: 2); La Froola I Zur Bibliographie der handschrifilichen musikalischen Uberlieferung des weltlichen italienischen Lieds um 1500, Aarhus, Universitetsforlaget-Kobenhavn, Hansen, 1969 (Acta Jutlandica - XLI 1); La Frottola II. 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Egizione anastatica: Genéve, Minkoff, 1982. Edizione moderna: DISERTORI, /-1T Pel Frotiole libro primo, Venezia, Ottaviano Petrucci, 28 novembre 1504 (csemplari completi in A-Wn ¢ D-Mbs). JEPPESEN: Pe I; RISM B I: 1504*; SARTORI II: 16; VOGEL-EINSTEIN: 1504"; CATTIN, Rimatori, pp. 278-279. Edizioni moderne: CESARI-MONTEROSSO-DISERTORI, Pe/-III; SCHWARTZ, Pel IV. Pell Frotiole libro secondo, Venezia, Ottaviano Petrucci, 8 gennaio 1504 (= 1505: esemplare completo in D-Mbs). Ristampato il 29 gennaio 1507 (= 1508: esemplari completi in A-Wn ¢ D-Rp) JEPPESEN: Pe.II; RISM B I: 1505, 1508°; SARTORI II: 17, 39; SARTORI III: 39; VOGEL-EINSTEIN: 1504", 1507'*, 1507°; CATTIN, Rimatori, pp. 279-280. Edizione modema: CESARI-MONTEROSSO-DISERTORI, Pe/-IIT Pell Frottole libro tertio, Venezia, Ottaviano Petrucci, 6 febbraio 1504 (= 1505; esemplare completo in D-Mbs), Ristampato il 26 novembre 1507 (esemplari completi in A-Wn ¢ D-Rp). JEPPESEN: Pe_III; RISM B I: 1505*, 1507'; SARTORI: 18, 35; SARTORI IIL: 18, 35; VOGEL-EINSTEIN: 1504*, 1507*; CATTIN, Rimatori, p. 280. Edizione modema: CESARI-MONTEROSSO-DISERTORI, Pe/-IIL PelV ‘Strambotti ode, frotiole, sonetti. Et modo de cantar versi latini e capituli. Libro quarto, Venezia, Ottaviano Petrucci, 1505 (esemplare mutilo delle cc. 49 ¢ 56 in D-Mbs). Ristampato il 31 luglio 1507 (esemplare ‘completo in A-Wn), JEPPESEN: Pe.TV; RISM B I: 1505°, 1507°, SARTORI II: 19, 34; SARTORI III: 34; VOGEL-EINSTEIN: 1505', 1507"; CATTIN, Rimatori, pp. 281-282 Edizione modema: SCHWARTZ, Pel IV. PeV Frottole libro quinto, Venezia, Ottaviano Petrucci, 23 dicembre 1505 (esemplari completi in A-Wn © D-Mbs; esemplare mutilo delle cc. 1-8 in F-Pse), JEPPESEN: Pe-V; RISM B I: 1505°, 1507’, SARTORI I: 24; SARTORI III: 24; VOGEL-EINSTEIN: 1505", CATTIN, Rimavori, pp. 282-283 Edizione moderna: MACCHINI, PeV. PeVI Frottole libro sexto, Venezia, Ottaviano Petrucci, 5 febbraio 1505 (= 1506: esemplari completi in A-Wn ¢ D-Mbs). JEPPFSEN: Pe.VI; RISM B I: 1506? SaRToRI II: 25; SARTORE III: 25; Vos Rimatori, pp. 283-285 Edizione moderna: MARCON, PeVI “EINSTEIN: 1505*; CATTIN, PeVIL Frottole libro septimo, Venezia, Ottaviano Petrucci, 6 giugno 1507 (esemplare completo in D-Mbs). JEPPESEN: Pe. VII; RISM B I: 1507"; SARTORI II: 33; SARTORI IIT: 33; VOGEL-EINSTEIN: 1507"; CATTIN, Rimatori, pp. 285-287. Edizione modema: ACOLEO, PeVIT; BOSCOLO, PeVIL. PoVIII Frotole libro octavo, Venezia, Ottaviano Petrucci, 21 maggio 1507 (esemplare completo in D-Mbs). JEPPESEN: Pe. VIII, RISM B I: 1507*, 1507'; SARTORI II: 32; SARTORI IIT: 32; VOGEL-EINSTEIN: 1507°; CATTIN, Rimatori, pp. 287-289. Edizioni moderne: BoSCOLO, Pe VIII, ZAMPERETTI, PeVIIL. PelX Frottole libro nono, Venezia, Ottaviano Petrucci, 22 gennaio 1508 (= 1509; esemplari completi in A-Wn € D-Mbs), JEPPDSEN: Pe.IX; RISM B I: 1509*; SARTORI II: 44; SARTORI III: 44; VOGEL- Rimatori, pp. 289-291 Edizioni moderne: BETTANIN, PeLX; FACCHIN-ZANOVELLO, PelX. INSTEIN: 1508"; CATTIN, PeXI Frottole libro undecimo, Fossombrone, Ottaviano Petrucci, 20 ottobre 1514 (esemplare completo in E-S) JEPPESEN: Pe.XI; RISM B I: 1514"; SARTORI II: 50; VOGEL-EINSTEIN: pp. 613-624.; CATTIN, Rimatori, pp. 291-202, Edizioni moderne: LUISI-ZANOVELLO, PeXT; MACARRONE, PeXI. 4. Stampe letterarie ‘Aq Bes1502 Opere del facundissimo Seraphino Aquilano collecte per Francesco Flavio, Roma, Giovanni Besicken, 1502 (esemplare in I-Rn). LA FACE-ROssI, Aguilano (1), pp. 367-371 Can Queste sono le canzonette et strambotti d'amore composte per el magnifico miser Leonardo Iustiniano di Venetia, Venzia, Marchion Sessa, 1506 (esemplare in I-Vm) INI, Giustinian. Fiore Comincia il fiore delle elegantissime cancionette dil nobile messere Leonardo lustiniano, Roma, G. Herolt, 1490 c. (esemplare in I-Fn), PIN, Giustinian,

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