Esame Sociologia

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La sociologia

è la più ampia delle scienze sociali ed ha come oggetto di studio qualcosa di molto vicino alla vita di tutti i
giorni. Concetto fondamentale è l’immaginazione sociologica di Mills cioè la capacità di riflettere su sé stessi
come soggetti liberi e non vincolati da tutte quelle influenze sociali che in realtà condizionano
inconsapevolmente ogni gesto della nostra vita quotidiana.
Il paradigma
è una prospettiva teorica condivisa e riconosciuta da una comunità scientifica di una data disciplina,
fondata sulle acquisizioni della disciplina stessa e che opera indirizzando la ricerca in termini di
formulazione delle ipotesi entro le quali collocare la spiegazione del fenomeno osservato e scelta e
approntamento delle tecniche di ricerca empirica necessaria.
I paradigmi si trovano ad un elevato livello di astrazione.
Quindi se si parte dal concetto, più concetti formano una ipotesi, più ipotesi formano una teoria e più teorie
formano un paradigma.
I principali paradigmi sono due:
Paradigma dell’azione (Weber e Simmel) ed è la capacità dell’individuo nel cambiare la realtà che lo
circonda
Paradigma causale (Durkheim) ed è la capacità della struttura sociale di modificare il comportamento
individuale.
Giddens definisce il dualismo della struttura, cioè il sociologo deve evitare i due estremi opposti, da una
parte il volontarismo ingenuo e dall’altra il determinismo strutturale.
Strumenti
per la rilevazione dei dati possono essere qualitativi, osservazione partecipante, e quantitativi,
questionario.
Nel qualitativo, quindi osservazione partecipante interviste aperte, il sociologo si immerge in prima
persona. Il coinvolgimento è fondamentale e l’approccio è di tipo induttivo
Nel quantitativo quindi questionario abbiamo il metodo standard, standardizzazione dei dati tramite
matrice. Il sociologo rimane a distanza, il coinvolgimento è da evitare e l’approccio è di tipo deduttivo dal
generale al particolare.
Azione sociale
è l’oggetto della sociologia.
L’azione sociale è l’agire di uno o più individui che sia riferito secondo il senso intenzionato dall’agente
all’agire di altri individui e orientato in base a questo.
Weber costruisce una tipologia idealtipica di azione sociale.
Distingue tra:
azione razionale rispetto allo scopo, calcolo costi benefici, si scelgono i mezzi per il conseguimento di un
fine
azione razionale rispetto a un valore, è un’azione orientata ad uno scopo che è l’affermazione di un valore
azione tradizionale, cioè tradizioni, credenze, costumi appresi
azione affettiva, dettata da sentimenti e dall’istinto.
Relazione sociale
è l’agire di più individui instaurato reciprocamente secondo il suo contenuto di senso e orientato in
conformità.
Alcuni tipi di relazione sociale sono le relazioni cooperative e le relazioni di conflitto.
Un insieme di relazioni sociali forma un sistema sociale.
La network analisys è l’analisi delle reti sociali sviluppata grazie ai contenuti di Moreno fondatore della
sociometria. Delle reti sociali si misura la coesione e la centralità. Con la N.A si assiste al dialogo tra
paradigma d’azione e paradigma causale. In Italia si diffonde a partire dagli anni 80 grazie ad alcuni
sociologi come fortunata piselli.
Il potere
è la capacità di un soggetto individuale o collettivo di imporre la propria volontà nonostante la volontà
contraria o la resistenza attiva o passiva di un soggetto o gruppo di soggetti
Weber distingue tra
Potere razionale, credenza negli ordini che esercitano il potere legale
Potere tradizionale, credenza nelle tradizioni valide da sempre
Potere carismatico, credenza fondata su una comunità emozionale
Il ruolo
è l’insieme delle aspettative che un gruppo sociale esercita nei confronti di un individuo che occupa una
particolare posizione sociale
Caratteristica fondamentale del ruolo è che rende le relazioni stabili.
Una distinzione fondamentale è quella di ruolo e comportamento di ruolo, cioè come l’individuo interpreta
il ruolo di carattere generale, e non sempre i due coincidono. Si parla infatti di devianza di ruolo quando c’è
discrepanza tra ruolo e comportamento di ruolo e di conformità di ruolo quando invece coincidono.
Le aspettative sociali possono andando in conflitto generando:
conflitto intraruolo, nello stesso ruolo
conflitto interruolo, ruoli differenti
altro concetto è quello di comportamento collettivo il comportamento che hanno numerosi individui
sottoposti allo stesso stimolo (saltano i ruoli)
il gruppo sociale
è un insieme di individui, tra i quali si sono stabiliti di persona o a distanza processi di interazione sociale
che mostrano una certa regolarità e dunque una certa misura di intensità e durata.
Le caratteristiche del ruolo sono la regolarità, l’intensità e la durata.
Merton distingue due dimensioni di appartenenza al gruppo
Una intersoggettiva o autodefinizione di appartenenza e una soggettiva o definizione altrui di
appartenenza.
Inoltre, sempre secondo merton perché ci sia un gruppo devono verificarsi tre criteri
Definizione di sé stessi come membri
Definizione di membro proveniente da altri anche esterni al gruppo
Frequenza stabile di relazione
Si possono individuare due ideali di appartenenza al gruppo, se faccio parte di un gruppo del quale vivo
come attore sociale sarà definito totalitario, se invece si hanno solo una parte dei ruoli sociali si definisce
segmentale.
I gruppi si dividono in
Primari, sono gruppi di piccole dimensioni a ruoli diffusi con contenuti affettivi e personalizzati
Secondari, sono gruppi di grandi dimensioni a ruoli specifici con contenuti spersonalizzati
Formali, sono caratterizzati da uno statuto o un regolamento
Informali, si formano in modo spontaneo.
La cultura
è l’insieme delle informazioni in senso lato, norme valori linguaggio simboli, che vengono trasmesse
socialmente mediante processi di apprendimento.
Quando parliamo di cultura bisogna parlare di relativismo culturale e di universali culturali.
Clifford, Cohen e cusson parlano di condotte universalmente represse e sono 4
Incesto
Rapimento e stupro
Omicidio volontario di un membro del proprio gruppo
Furto
La subcultura invece è un sottoinsieme di elementi culturali materiali o immateriali utilizzati da un settore o
strato di una società
Quando una subcultura incorpora elementi opposti alla cultura si parla di controcultura.
Parlando di cultura è fondamentale citare Gramsci, secondo Gramsci la classe al potere mantiene il
predominio non solo con l’uso della forza ma anche attraverso la manipolazione delle idee. Con l’egemonia
invece le forze politiche e sociali diffondono con successo le loro idee che appaiono come prospettive
universali e vere.
Norme valori e istituzioni
compongono la cultura
Per valore sociale intendiamo la concezione di ciò che è desiderabile, è un modello valutativo è cioè quella
parte della cultura che aiuta a scegliere tra diverse alternative.
La norma è l’applicazione pratica del valore quindi la norma sociale è una proposizione che prescrive il
comportamento giusto o appropriato in una determinata situazione. A volte le norme sono interiorizzate
cioè vengono rispettate a prescindere che ci sia o meno una sanzione.
Situazione particolare è l’anomia, cioè una condizione in cui l’individuo vive senza regole.
Ci possiamo collegare quindi a Durkheim che tra i vari tipi di suicidio identifica quello anomico che si verifica
appunto in periodi di perdita di riferimenti (tipo boom finanziari)
Connessa alla definizione di norma c’è quella di istituzione.
Le istituzioni sono complessi di norme che regolano il comportamento e che hanno importanza strategica
per il funzionamento del sistema sociale.
Il termine istituzionalizzazione viene utilizzato a seconda della forma più o meno rigida di controllo sociale,
il grado massimo di questo sono le istituzioni totali.
Per goffman l’istituzione totale è un’istituzione che controlla completamente il comportamento
dell’individuo.
Collegato al concetto di istituzione c’è quello di rito che è ogni atto o complesso di atti che deve essere
seguito secondo norme codificate.
La socializzazione
è il processo attraverso cui viene trasmesso il patrimonio culturale di una società e si può distinguere,
anche se non esiste una teoria, in socializzazione primaria, che va dalla nascita all’inizio della scuola, e in
socializzazione secondaria, che va dall’inizio della scuola alla morte.
Il prodotto finale della socializzazione è l’identità definita come il sistema dei modelli interiorizzati di un
individuo
I processi che portano alla formazione dell’identità sono l’identificazione cioè fare riferimento a figure simili
con i quali essi condividono determinati caratteri e l’individuazione cioè il soggetto fa riferimento a ciò che
lo distingue dagli altri.
Per devianza
di intende qualsiasi atto o comportamento di una persona o di un gruppo che viola le norme di una
collettività e che di conseguenza va incontro a qualche forma di sanzione.
La classificazione degli individui devianti si fa in base al grado di volontarietà che mettono nel commettere
l’atto deviante.
Cusson identifica quattro tipi di attori sociali
I devianti subculturali mettono in discussione la legittimità delle norme che violano, il grado di volontarietà
è massimo
I trasgressori violano una norma di cui riconoscono la validità
Individui che hanno un disturbo del comportamento, la volontarietà dell’atto non è né scontato né escluso
Gli handicappati, sono una categoria al limite della classificazione, si abbandona il campo dell’azione
volontaria.
Esistono quattro teorie sulla devianza
Teoria di conflitto di culture, chi commette un reato lo fa perché resta fedele alle norme interiorizzate nei
primi anni di vita
Tensione e privazione relativa, se un individuo commette un atto deviante è perché spinto da una forte
frustrazione provocata dallo squilibrio tra struttura culturale e struttura sociale
Teoria del controllo sociale, si commettono più atti devianti in contesti dove c’è meno controllo sociale
Analisi strategica, sono atti delineati come mezzi per la soluzione di un problema o come elementi di una
strategia
La comunicazione
è la trasmissione di informazioni codificate che usa il linguaggio come strumento privilegiato.
I sociologi sono interessati agli effetti che la comunicazione ha sul mutamento del funzionamento del
sistema sociale.
Per comunicazione di massa si intende ogni processo di comunicazione che raggiunge in modo simultaneo
un gran numero di persone, in questi tipo di comunicazione non c’è interazione né reciprocità.
Ci sono differenze e mutamenti tra società tradizionali e società moderne
In quelle tradizionali l’istruzione era disponibile per pochi e la sua distribuzione era controllata dall’autorità
In quella moderna col capitalismo l’istruzione e la lettura si diffondono verso il ceto medio e nasce il
mercato della cultura.
Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per la diffusione si passa dalla carta stampata ai mezzi di
comunicazione di massa, quindi radio cinema ecc. i materiali da questi diffusi sono spesso ripetitivi,
superficiali e sfruttano il gusto personale del pubblico.
Alcuni fattori principali della comunicazione di massa sono
Il comunicatore, il contenuto cioè il messaggio, il ricevente, il processo di comunicazione ecc.
Tra gli effetti del mutamento sulla gente troviamo invece
La crescita dell’individualità quindi morte del sociale
Un’identità viziata e narcisista
Indebolimento del senso di realtà quindi rapporto online offline ecc.
Per sesso
si intendono le caratteristiche biologiche dell’individuo quindi maschio/femmina
Per genere invece le qualità distintive definite culturalmente quindi mascolinità/femminilità
La distinzione è più marcata da un punto di vista di genere soprattutto durante la socializzazione primaria.
In merito a questo ci sono gli studi di Vanda lucia Zamuner preferenze giocattoli olanda/Italia, distinzione di
genere più marcata in Italia.
La cultura influenza anche i comportamenti più intimi studio Ford e beach studio sulle pratiche sessuali,
materiale antropologico di 200 società da questo si evince che il sesso è un atto intimo e influenzato da
aspetti culturali.
L’atteggiamento occidentale verso la sessualità è il prodotto di oltre 2000 anni di storia influenzata
principalmente dal cristianesimo. I padri della chiesa indicavano le posizioni e le modalità.
La prostituzione veniva vista come male necessario.
Anche il termine prostituzione è definito culturalmente come scambio di una prestazione sessuale verso
denaro.
Anche il diritto è influenzato dalla cultura e viceversa infatti a seconda del contesto sociale si hanno forme
giuridiche diverse nei confronti della prostituzione.
La religione
è un sistema culturale relativo all’esistenza di un ordine sovrannaturale e cerca di mettere ordine al
disordine nella vita dell’uomo da ciò che poteva essere incontrollato come catastrofi naturali.
La sociologia si occupa della distinzione tra religione e magia.
La magia è vista come un richiamo del trascendente come aiuto nel quotidiano per risolvere un problema,
dall’alto verso il basso, la religione è il processo inverso.
Con la globalizzazione si tende sempre più a una privatizzazione delle esperienze religiose che porta
l’individuo a fare un vero e proprio bricolage religioso prendendo ciò che più gli piace da ogni religione e
creandone una personale.
Proprio a causa della globalizzazione e della mancanza di riferimenti a volte i movimenti religiosi
coinvolgono l’individuo nella totalità. Si parla quindi di movimenti religiosi totalizzanti (riferimento
all’istituzione totale)
Le principali teorie sono quelle di Marx, weber e Durkheim.
Il rito è un comportamento standardizzato, ripetitivo che possiede un significato simbolico più o meno
interpretabile da chi vi partecipa.
Spesso si utilizza il termine rituale come sinonimo, ma il termine ha un’accezione più ampia si parla anche
infatti di comportamento rituale.
Van gennep parla di rito di passaggio che si celebra in occasione della nascita, della pubertà, del
matrimonio, morte ecc. accompagna quindi l’individuo da una fase all’altra della sua vita.
Il rito di passaggio è composto da tre fasi
Fase preliminare, separazione dallo stato di origine
Fase di margine, stato intermedio tra lo stato di partenza e quello di arrivo
Fase di aggregazione, l’individuo viene reintrodotto nella società
Per quanto riguarda il rito religioso si può dire che l’attività religiosa si traduce in atti attraverso i quali
l’individuo cerca di mettersi in contatto con il divino.
Ci sono tre tipi di riti religiosi
Pellegrinaggio, è una conseguenza diretta della ierofania che conferisce a certi luoghi una carica sacrale
abbastanza forte perché i credenti si muovano verso essi
La preghiera accomuna le diverse religioni e consiste nel mettersi con gesti, atteggiamenti in una posizione
favorevole di contatto con il sacro
Il sacrificio, mauss e hubert, è un sistema composto da tre elementi
La consacrazione, un oggetto passa dal dominio comune a quello religioso
Sacrificatore, il soggetto che raccoglie e subisce gli effetti del sacrificio
Gli oggetti sui quali si irradia la consacrazione ed è ciò che interessa al sacrificatore
Stratificazione sociale
Il concetto di stratificazione sociale è alla base della disuguaglianza e della diversa distribuzione delle risorse
sociali.
Ha due aspetti uno distributivo che riguarda l’ammontare delle ricompense materiali e simboliche ottenute
dagli individui e uno relazionale che riguarda i rapporti di potere esistenti tra gli individui
Il potere è la capacità di ottenere che gli altri facciano ciò che si richiede anche se contro la loro volontà.
Coloro che hanno molto potere si posizionano in altro nel sistema di stratificazione.
Collegato a questo concetto ci sono quello di stato e di prestigio
Lo stato è un insieme di individui o famiglie che godono della stessa quantità di risorse o che occupano la
stessa posizione nei rapporti di potere
Il prestigio è la valutazione che la maggioranza di una collettività esprime a carico di un’altra collettività
attribuendole una posizione superiore o inferiore rospetto ad un'altra collettività dello stesso tipo.
Esistono dei cambiamenti che riguardano
Gli elementi di differenziazione tra i tre ambiti di risorse
Le società preindustriali
E lo status che può essere ascritto cioè dalla nascita e acquisito cioè per meriti e capacità
Una delle caratteristiche fondamentali del sistema di stratificazione è l’idea che le posizioni sociali si basino
sull’acquisizione cioè sui meriti dell’individuo, ma non è sempre così in quanto nel sistema di stratificazione
lo status di una persona di solito ha molto a che fare con l’ascrizione.
I principali sistemi di stratificazione sono
La schiavitù cioè la forma estrema di disuguaglianza dove la persona è definita come proprietà
Le caste cioè un sistema chiuso dove la mobilita individuale è molto limitata, ad esempio ci si sposa con
individui della stessa casta e sono vietati i contatti con individui di caste diverse
Il ceto che si basa sugli status ascritti quindi alle differenze sia sociali ma anche di diritto, ad esempio alcuni
ceti erano esenti da tasse. Quindi appartenere ad un ceto conferiva un certo prestigio.
La classe cioè individui che si trovano in posizioni sociali simili nella struttura.
La classe può avere due accezioni una realistica o organica, sociologia europea, con confini tra classi
categorici e l’accezione nominalistica o ordinale, sociologia usa, dove il confine tra le classi è sfumato
Ci sono tre principali teorie sulla stratificazione
Teoria marxiana, basata sulla divisione tricotomica, Marx individua due classi una in sé e una per sé
La classe in sé è formata da individui che hanno la stessa posizione rispetto alla proprietà dei mezzi di
produzione
La classe per sé sono sempre individui che hanno la stessa posizione ma ne sono consapevoli
Il passaggio dalla classe in sé a quella per sé è costituito da tre fattori cioè fattori che facilitano la
comunicazione tra i membri della stessa classe, fattori che riducono le stratificazioni interne e fattori che
rendono più rigide le barriere di classe
Weber invece tenta di superare Marx individuando oltre alla classe quindi la dimensione economica, altre
due dimensioni, una culturale che si identifica nel ceto e una politica che si identifica nel partito
Legato a questo tipo di differenze strutturali c’è l’incongruenza di status che nasce dal carattere
multidimensionale della stratificazione e dal fatto che la posizione detenuta da un individuo su una scala
non determina necessariamente o non coincide sempre con la sua posizione su altre scale
La teoria funzionalista invece si contrappone a Marx
Le caratteristiche universali della stratificazione mettono in evidenza la disuguaglianza inevitabile e
necessaria per il buon funzionamento della società.
Ci sono tre ipotesi di differenziazione cioè ogni società è un insieme di posizioni strutturate a cui sono
connessi obblighi o funzioni, i membri della società devono essere ripartiti tra queste posizioni, gli obblighi
connessi a ciascuna posizione devono essere soddisfatti ai membri della società
Un concetto legato alla stratificazione sociale è quello di sottoclasse costituita dalle persone che si trovano
in uno stato perenne di povertà. Ci sono due teorie che cercano di spiegare la sottoclasse.
La prima è la concezione culturalista di Murray che vede la sottoclasse costituita tra tre gruppi, ragazze
madri, persone espulse dalla forza lavoro e delinquenti. Secondo Murray lo sviluppo di questi tre gruppi è
dovuto alle politiche sociali liberali e al welfare state.
La seconda è la concezione strutturalista, la sottoclasse è il frutto di una debolezza di fondo dell’economia il
problema della povertà è quindi la mancanza di posti lavoro che diano un reddito sufficiente per vivere.
Chiunque nel sistema di stratificazione sociale è interessato alla mobilità sociale, ovvero la capacità o
incapacità di cambiare la propria posizione nella gerarchia. Ci sono diversi tipi di mobilità sociale: relativa,
ascendente, discendente, assoluta, orizzontale
Famiglia
La famiglia, definita come un gruppo di persone che sono legate tra loro per discendenza, matrimonio, o
adozione, è particolarmente importante nel socializzare i bambini in modo che siano più abili nell’inserirsi
nella società più ampia. I sociologi vedono la famiglia come un’istituzione sociale universale che è centrale
per la vita sociale. Sono interessai a questioni come il rapporto tra famiglia e matrimonio, le diverse forme
adottate dalle famiglie, e come le famiglie si formano e si mantengono, si espandono e si contraggono, e
anche come si dissolvono.
Facciamo una distinzione tra:  Famiglia (a): insieme di persone unite tra loro da legami di parentela, di
affetto, di servizio o di ospitalità che vivono sotto lo stesso tetto;
 Famiglia (b): gruppo di persone direttamente legate da fori legami di parentela, all’interno del quale i
membri aduli hanno la responsabilità di allevare bambini. Tutte le definizioni di famiglia sono influenzate
dalla cultura e dalle tecniche di apprendimento.
Per parentela si definiscono coloro che sia che convivono o no, sono legai a vincoli di filiazione,
matrimonio e adozione. Per matrimonio s’intende l’unione sessuale socialmente riconosciuta e approvata
tra due individui aduli. Tipi di famiglia: conviventi, mono parenterali, non residenti, ricostituite, gay ecc.
Gli aspetti principali della famiglia. La famiglia è anch’essa legata ad una definizione culturale. L’idea di
famiglia sarà diversa a seconda del contesto culturale in cui ci troveremo.
La sociologia studia:  Le dimensioni, l’organizzazione politica, l’organizzazione economica, l’organizzazione
affettiva, l’organizzazione riproduttiva e il ciclo vitale.
Per educazione
s’intende ogni processo di interazione sociale diretto a trasmettere da una generazione all’altra, o da ceri
gruppi di individui ad altri appartenenti alla stessa generazione, norme di azione, valori di orientamento,
definizioni cognitive, affettive e valutative, usi e costumi in ogni sfera della vita associata.
Per sistema educativo s’intende tuto l’insieme delle istituzioni e organizzazioni specializzate in ogni tipo di
istruzione, addestramento, formazione, aggiornamento, sviluppo, sviluppo professionale e culturale in
genere
Due momenti fondamentali legati alla trasmissione di informazione definito come educazione, sono quelli
che hanno riguardato il passaggio da cultura orale a quella scritta e successivamente alla stampa.
Prendendo ad esempio Venezia nel ‘500, vi erano a scuola il 26% dei maschi e lo 0,2% di femmine. Ciò non
significa che questa percentuale si riferisca all’alfabetizzazione ma che c’erano altre possibilità di
apprendimento:  Ragazze laiche in convento;  Educate in famiglia;  Scuole di catechismo. Si arriva così ̀ ad
un’alfabetizzazione che vede tassi del 33% per i maschi e il 12% per le donne. Solo le persone che
appartenevano ai ceti più alti venivano alfabetizzati.
Le principali teorie sono: la teoria funzionalista, marxista e weberiana.
 Teoria funzionalista: collegata alla stratificazione sociale. un sistema strutturato di diseguaglianze per i
funzionalisti è necessario per il buon funzionamento della società, tutto ciò viene inserito nei vari processi
di modernizzazione all’interno dei quali l’istruzione ha un ruolo importantissimo perché permette di
differenziare le posizioni sociali e i ruoli da loro interpretai in base alla loro preparazione e in
corrispondenza di posizioni strategiche che devono essere occupate, ciò significa che il sistema educativo
deve occuparsi di formare maniera diversa gli individui affinché vadano a occupare diverse posizioni che
corrispondono a differenti ruoli.
 Teoria marxista: seppur Marx non si sia occupato in modo diretto dell’istruzione, parliamo di teoria
marxista con riferimento a degli autori che hanno continuato il pensiero di Marx sull’istruzione in
particolare Bowls che parte dal concetto che la scuola serve a perpetuare le disuguaglianze esistenti tra le
classi. Tutto ciò avviene con l’apparato di stato nella società capitalistica la riproduzione dei rapporti di
produzione viene assicurata dall’esercizio del potere di stato negli apparati di stato.
Sono di due tipi: 1. Apparati di stato repressivi: governo, amministrazione, esercito, polizia e tribunali.
Appartengono alla sfera pubblica. Funzionano con la violenza;
2. Apparai di stato ideologici: chiesa, famiglia, scuola, mezzi di comunicazione di massa. Appartengono alla
sfera privata. Funzionano con l’ideologia. Esiste un principio di corrispondenza all’interno di questa teoria
secondo il quale si insegna che il sistema di diseguaglianza è normale e si insegna a vivere a preparare i
soggetti a comportarsi seguendo la stratificazione. 1.
Teoria weberiana: per ogni tipo di potere vi è un diverso tipo di ideale educativo. Al potere carismatico
corrisponderà l’iniziato, al potere tradizionalel’uomo colto e al potere legale-razionalelo specialista. Uno
sviluppo della teoria weberiana è quella che ha portato al concetto di credenzialismo (Parkins e Collins
1979) l’uso inflazionato dei titoli di studio come mezzi per controllare l’accesso alle posizioni chiave nella
divisione del lavoro.
Quanto più è elevata la classe di origine, quanto più probabile è che uno studente abbia un buon
rendimento scolastico e che continui a lungo gli studi, ino alla laurea e oltre. La spiegazione a questa ipotesi
viene data da alcune teorie: teoria del deficit, teoria della differenza e capitale culturale.
Teoria del deficit: i giovani provenienti dalle classi sociali più basse hanno un cattivo rendimento scolastico
e interrompono presto gli studi, perché, a differenza di quanto avviene nelle classi medie, la famiglia non
fornisce loro né la capacità cognitiva e linguistica né i valori, né gli atteggiamenti e le aspirazioni che la
scuola richiede. Quindi Secondo i teorici del deficit, la causa del cattivo rendimento scolastico dei giovani
delle classi più disagiate va ricercata nelle carenze proprie del contesto familiare di appartenenza.
Teoria della differenza: critica alla teoria del deficit perché centra le cause del fallimento o del ritardo non
delle istituzioni ma esclusivamente nei bambini e nel loro ambiente d’origine. Diverse ricerche hanno
mostrato che, se gli allievi provenienti da classi sociali più basse hanno un cattivo rendimento scolastico
non è tanto perché sono culturalmente privai, ma perché questo è esattamente ciò che la scuola e gli
insegnanti si aspettano da loro. Quindi, la causa dei fallimenti e dei ritardi scolastici non andrebbe ricercata
nelle carenze familiari del ragazzo, quanto nei deficit delle istituzioni scolastiche, che opererebbero, delle
discriminazioni nei confronti dei bambini provenienti dalle classi più basse. L'origine del cattivo rendimento
deriverebbe pertanto dalle aspettative che in quel senso hanno maturato gli insegnanti.
Teoria del capitale culturale (Pierre Bourdieu): se gli studenti delle classi agiate vanno meglio a scuola è
perché godono di privilegi sociali. La famiglia trasmette ai figli un certo capitale cultura, cioè un complesso
di conoscenze e di valori, e un certo ethos di classe, cioè un insieme di atteggiamenti nei riguardi della
cultura. Esistono una serie di ricerche per lo più microsociologiche dell’istruzione che studiano le dinamiche
interazionali tra studenti e docenti, la classe come gruppo con riferimento allo studio di norme, leadership,
stratificazione di influenza, ruoli ecc. Le impostazioni principali seguite dalle ricerche in questo campo: sili di
leadership (autoritario, democratico, laissez-faire); strategie e negoziazioni; la profezia che si auto adempie
in classe. Spesso per queste ricerche viene utilizzato l’approccio dell’interazionismo simbolico.
Interazionismo simbolico. Blumer con le sue tre premesse ha gettato le basi per la formalizzazione di quello
che è questo filone teorico metodologico significativo per gli studi sociologici.
Le tre premesse di base sono:
1. Gli esseri umani agiscono nei confronti delle cose in base ai significati che esse possiedono per loro;
2. Il significato delle cose emerge dall’interazione sociale di un individuo col proprio compagno;
3. I significati delle cose vengono manovrai e modiicai attraverso un processo interpretativo utilizzato dalle
persone nell’affrontare le cose in cui si imbattono.
Benché sia stato Blumer a concepire il termine il primissimo approccio teorico all’analisi sociale è
largamente accreditato al lavoro di Mead durante la sua attività presso l’università di chicaco
Razza etnia e nazione
Per quanto riguarda la generazione bisogna definire cos’è una coorte, cioè un insieme di persone nate nel
medesimo arco temporale che assimilano la stessa cultura.
Quindi la generazione è l’insieme di persone nate nel medesimo arco temporale che hanno assimilato la
stessa cultura e sono state socializzate ad una determinata cultura.
La razza è una popolazione composta da individui che hanno tratti somatici comuni trasmessi per eredità da
una generazione all’altra.
In sociologia si studiano diversi aspetti come conflitti, relazioni interpersonali, connessione tra razza e
religione, razza e politica ma anche come nasce una nazione o il razzismo.
Connesso al concetto di razza c’è quello di etnia che si riferisce ad abitudini culturali che
contraddistinguono una determinata comunità di persone
Le differenze etniche sono ormai completamente apprese.
I sociologi definiscono la nazione come una popolazione che ha sperimentato per parecchie generazioni
una comunanza di territorio, vicende storiche ecc al punto che gli individui hanno sviluppato un
attaccamento affettivo.
Concetti collegati a questi sono quelli di pregiudizio e discriminazione.
Il pregiudizio si riferisce a opinioni o atteggiamenti di un gruppo verso i membri di un altro, ci può quindi
essere pregiudizio senza discriminazione e anche il contrario, spesso le due cose viaggiano assieme
Quando tutti questi aspetti si uniscono si crea il pensiero stereotipo, avviene tramite bias, la persona sfoga
la sua frustrazione sugli altri senza che siano necessariamente loro la causa
Lavoro e forme di vita Economica
Esistono 3 tipi di forme di integrazione tra economia e società:
Reciprocità Redistribuzione e Scambio di mercato.
Reciprocità. È la prestazione di servizi o la cessione di beni materiali, con la previsione di avere
successivamente una restituzione di servizi o beni in modi, quantità e tempi fissati da norme culturali.
Abbiamo 3 tipi di reciprocità: generalizzata, bilanciata e negativa.
Generalizzata è il cosiddetto estremo solidale: si riferisce a transazioni che sono supposte altruistiche,
prestazioni di tipo di assistenza prestata e se necessaria assistenza ricambiata. Il tipo ideale è il puro dono di
Malinowski. Altre forme etnografiche per indicarla sono l’ospitalità, il dono gratuito, l’aiuto la generosità.
Meno amichevoli ma tendenti allo stesso polo sono gli obblighi familiari e gli obblighi del capo;
Bilanciata il cosiddetto punto di mezzo: si riferisce allo scambio diretto. Nell’equilibrio perfetto, il
compenso è equivalente di una cosa ricevuta e avviene senza ritardo, le conferme empiriche sono ceri
matrimoni e trattati di pace. Molti casi di scambio di doni, molti pagamenti, molto di ciò che per l’etnografia
va sotto il titolo di commercio e moltissimo di ciò che viene chiamato acquisto- vendita e che comporta
l’uso di una moneta primitiva appartengono al genere di reciprocità bilanciata. La verifica pratica per
riconoscerla consiste nell’incapacità ad accettare lussi unidirezionali;
Negativa cos̀ detto estremo ostile: è il tentativo di ottenere impunemente qualcosa in cambio di niente: le
numerose forme di appropriazione, transazioni iniziate e condotte a scopo utilitario. Termini etnografici per
indicarla sono barato, contrattazione, gioco d’azzardo, raggiro, furto ed altre varianti della rapina. È il tipo di
scambio più impersonale. come il barato è la più economica. Le pari si fronteggiano con interessi opposi,
cercando ognuna di massimizzare il proprio rendiconto a spese dell’altra. Il lusso può essere unidirezionale
e il contraccambio dipende dal ricorso ad opposte pressioni all’inganno.
Redistribuzione. È uno schema di integrazione dell’economia nella società caratterizzato da un
trasferimento di risorse di produzione, di lavoro, di beni, di sussistenza a un centro, e successivamente
un’allocazione e ripartizione di risorse e beni fra i membri della società.
Gruppo di portici
Era un gruppo di studiosi che aveva la propria sede alla facoltà di agraria di portici tra dopoguerra e anni 60.
Punto di riferimento per studiosi italiani e stranieri
Definiti dagli altri amici, folli o collaboratori della cia, per i sociologi si tratta di un gruppo di scienziati da vari
titoli e varie discipline.
Potere carismatico di rossi-doria, che negli anni 40 era commissario ordinario all’istituto di economia
agraria. Dopo la liberazione dell’Italia riprese la sua attività alla scuola agraria di portici guadagnandosi in
poco tempo la qualifica di maestro.
Unendo vari individui carismatici e luminari riuscì in poco tempo a creare un gruppo che in pochi anni prese
il nome di gruppo di portici.
Tema di studio centrale fu la questione meridionale. Il gruppo presentava al suo interno una gerarchia ben
definita. C’erano riti di accesso come quello del sigaro.
Le riunioni si svolgevano spesso in luoghi informali
Tra gli anni 50 e gli anni 60 si sviluppa un loro network multidisciplinare di relazioni con vari studiosi italiani
e stranieri con riferimento a delle riviste di importante rilievo. Legame particolare con Ernesto de martino
che negli anni 50 si dedica allo studio etnografico delle popolazioni contadine.
Tra le interviste va ricordata il mulino. Il libro è nata al sud si sviluppa grazie alle interviste a marselli
Banfield trasse spunto dai suoi studi sul campo condotti nel corso di un viaggio nel mezzogiorno svolto con
l’aiuto di rossi-doria presso un paesino della basilicata che presentava vistosi tratti di arretratezza sotto il
profilo economico e sociale. Questo paesino prese il nome di montegrano e venne analizzata la sua realtà
per 9 mesi utilizzando metodi diversi come l’osservazione partecipante, interviste,test psicologici.
Il paradigma del familismo amorale nacque dallo sforzo di banfield di capire perché alcune comunità siano
socialmente ed economicamente arretrate.

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