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Università degli studi di Perugia

Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione


Corso di laurea in Scienze della formazione primaria

Esame di chimica generale e inorganica

Prof.ssa Noelia Faginas Lago


Studentessa Fiorucci Mirella
TITOLO UDA:
Gli stati di aggregazione della materia
DESTINATARI E CONTESTO
L’attività è rivolta alla classe Va della scuola primaria Primo Levi di
Ponte San Lorenzo (Narni). La classe è costituita da 18 bambini, due
dei quali con BES (dislessia e disortografia).
Non si evidenziano in altri bambini particolari difficoltà.
La scuola è situata alla periferia di Terni, a Ponte San Lorenzo,
frazione di Narni, il contesto socio-economico è variegato. La scuola
dispone di una palestra (che condivide con la scuola dell’infanzia), di
un laboratorio di informatica e di una sala “cinema”.

MOTIVAZIONE
L’unità di apprendimento è stata strutturata in modo da consentire a
tutti i bambini di costruire conoscenze su base esperienziale.
Attraverso un’azione diretta sui materiali ed una riflessione guidata
dall’insegnante, l’esperienza si carica di significato in modo da essere
interiorizzata più facilmente.
METODOLOGIE
Si predilige l’utilizzo del metodo induttivo partendo dall’analisi degli aspetti
macroscopici per ricostruire in seguito la natura microscopica della materia.
Si parte dall’esperienza diretta per ricostruire a posteriori la spiegazione.

Apprendimento per scoperta (→ per ogni esperienza che verrà svolta i bambini
dovranno annotare le proprie osservazioni seguendo le domande-guida fornite
dall’insegnante)

Lezione frontale

Gioco

SPAZI

Aula

Palestra

TEMPI
Primo quadrimestre
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE:

L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo
che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere;

Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto
dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo
svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi
personali.

Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un
linguaggio appropriato.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Classificare oggetti in base alle loro proprietà, in particolare riferendosi
allo stato fisico in cui si trovano;

Conoscere e descrivere le caratteristiche microscopiche e macroscopiche
dei tre stati di aggregazione della materia;

Saper riconoscere i passaggi di stato e cosa li determina.
PREREQUISITI

Conoscenze: Abilità:


Atomo, molecola; ●
Utilizzare strumenti di

Materia; misurazione;

Temperatura, volume, ●
Registrare dati e
pressione; osservazioni;
Energia cinetica;

Tipologie di legame chimico
(ionico, covalente e
metallico);

Conduzione e isolamento;

Forze di interazione
intermolecolari.
ATTIVITÀ 1) Introduzione e recupero delle conoscenze pregresse

Come prima attività l’insegnante chiederà ai bambini di osservare la classe e gli


oggetti che li circondano, quelli che possiedono e che hanno nello zaino e di
dividerli in tre gruppi.

SOLIDI LIQUIDI GAS

Per fare questo l’insegnante disporrà una tabella alla LIM.


In un primo momento i bambini riporteranno la tabella sul proprio quaderno e la
compileranno individualmente.
Successivamente, ognuno dirà gli oggetti che ha annotato e questi verranno riportati
nella tabella dell’insegnante, ognuno controllerà di aver scritto tutti gli oggetti e
aggiungerà quelli mancanti.
Attività 2)
L’insegnante chiederà ai bambini di ipotizzare quali sono le caratteristiche che
differenziano i tre stati della materia. A questo proposito si potrebbe creare un
cartellone in aula dove verranno prima annotate le ipotesi dei bambini e, in seguito
alla spiegazione dell’insegnante, riportare ciò che avviene realmente.

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA


SOLIDO LIQUIDO AERIFORME
Le nostre ipotesi
Come è realmente

Dopo questa prima discussione, l’insegnante proporrà ai bambini delle esperienze


per analizzare i tre stati di aggregazione della materia e successivamente ad ogni
esperienza spiegherà da un punto di vista macroscopico le caratteristiche dello
stato preso in considerazione.
Per ogni esperienza i bambini annoteranno sul loro quaderno le loro osservazioni
sulla base delle domande-stimolo proposte dall’insegnante.
ANALISI DA UN PUNTO DI
VISTA MACROSCOPICO
STATO SOLIDO
Esperienza: osservazione di diversi oggetti solidi.

Quali oggetti hai osservato?

Che caratteristiche hanno?

Hanno una forma propria? La puoi modificare?

Cosa puoi dedurre dalle tue osservazioni?

Spiegazione: Una sostanza allo stato solido è caratterizzata da forma e volume


propri.
DIVERSE TIPOLOGIE DI SOLIDI …

SOLIDI SOLIDI SOLIDI


SOLIDI IONICI
COVALENTI METALLICI MOLECOLARI

TIPO DI LEGAME LEGAME LEGAME FORZE DI


INTERAZIONE
LEGAME IONICO COVALENTE METALLICO INTERMOLECOLARI


Duri ma fragili ●
Molto duri ●
Duttili e ●
Teneri e fragili

Isolanti allo ●
Perfetti isolanti malleabili ●
Isolanti
PROPRIETÀ stato solido ●
Buoni

Conduttori una conduttori
volta fusi
Cloruro di sodio Diamante Ferro, Rame, Ghiaccio
(sale da cucina) Argento Zucchero
ESEMPI
STATO LIQUIDO
Esperienza: osservazione di come cambia la stessa quantità di liquido se travasata
in diversi recipienti.

Quali liquidi hai osservato?

Che forma hanno? La puoi modificare?

La quantità aumenta, diminuisce o rimane la stessa?

Cosa puoi dedurre dalle tue osservazioni?

Spiegazione: Una sostanza allo stato liquido ha un volume proprio ma assume la


forma del recipiente che lo contiene.
STATO AERIFORME
Esperienza 1: osservazione di un palloncino.

C’è qualcosa all’interno?

Se si, cosa?
Una volta che i bambini hanno risposto alle domande apriamo il palloncino e
dimostriamo che all’interno non è vuoto ma c’è aria.

Esperienza 2: Spruzziamo del profumo ad un angolo della stanza e facciamo


notare che dopo poco tempo questo è percepibile in ogni punto della stanza.

Che cosa succede?

Cosa puoi dedurre dalle osservazioni delle due esperienze?

Spiegazione: La materia, allo stato aeriforme, non ha forma né volume propri ma si


espande per occupare tutto lo spazio a disposizione.
Attività 3)

L’insegnante chiederà ai bambini:



Da cosa dipendono i tre stati di aggregazione della materia?

Perché a parità di condizioni esiste la materia allo stato solido, liquido o
aeriforme?

Queste saranno delle domande-stimolo che l’insegnante porrà per stimolare la


curiosità dei bambini ed iniziare ad approfondire l’argomento.
ANALISI DA UN PUNTO DI
VISTA MICROSCOPICO
Attività 4)
L’insegnante risponderà a queste domande analizzando le caratteristiche della
materia da un punto di vista microscopico.
Per aiutarsi nella spiegazione l’insegnante mostrerà ai bambini, attraverso
l’utilizzo di un simulatore il comportamento delle molecole nei tre diversi stati.
Grazie all’utilizzo del simulatore i bambini potranno variare la temperatura ed
osservare cosa accade alle molecole se questa aumenta o diminuisce
https://phet.colorado.edu/sims/html/states-of-matter-basics/latest/states-of-matter-basics_it.html
STATO SOLIDO
Le molecole sono strettamente legate tra loro e occupano delle posizioni ben precise.
I solidi sono caratterizzati da forze di coesione molto intense che gli conferiscono
una conformazione particolarmente ordinata e rigida.
Le molecole hanno una modesta quantità di energia cinetica che gli permette solo di
vibrare.

Per far comprendere al meglio


questo concetto ai bambini
la maestra proporrà un’attività
in cui i bambini simuleranno
il comportamento delle
molecole allo stato solido.
(molto vicini con le braccia
a simulare i legami molto
forti)
STATO LIQUIDO
Le molecole interagiscono tra loro ma non hanno delle posizioni
reciproche fisse, scivolano le une sulle altre in quanto dotate di
una certa quantità di energia cinetica.

Come fanno a spostarsi?

→ Modello del volume libero: tra le molecole di acqua esistono


degli spazi vuoti, grazie alla loro possibilità di movimento
le molecole occupano questi spazi vuoti e ne lasciano vuoti
altrettanti così che il movimento non abbia mai fine
(l’insegnante può proporre un gioco di movimento ai
bambini per comprendere meglio come ciò avvenga).

Così come fatto per lo stato solido l’insegnante può proporre


ai bambini la simulazione motoria del comportamento delle
molecole allo stato liquido in modo da fissare il concetto.
Esperienza: la tensione superficiale

Per analizzare una delle proprietà dei liquidi, l’insegnante proporrà ai bambini
un’esperienza pratica.

Ad ogni bambino sarà dato un bicchiere che dovrà riempire con dell’acqua fino
all’orlo. Una volta raggiunto il limite massimo, i bambini
dovranno osservare cosa accade.

→ come mai l’acqua si dispone in questo modo e non


fuoriesce dal bicchiere?
Spiegazione: le molecole di un liquido situate all’interno del liquido stesso
sono attratte dalle molecole che le circondano a causa di forze chiamate
forze di coesione.
Le molecole che si trovano sulla superficie del liquido invece sono attratte solamente
dalle molecole laterali e sottostanti (ricordiamo che le molecole di un gas non danno
luogo ad interazioni stabili).
Queste forze attraggono le molecole della superficie verso l’interno e il liquido tende
ad assumere la forma che da luogo a meno interazioni possibili con il mezzo esterno,
ovvero quella sferica.
Esperienza: Viscosità
L’insegnante proporrà alla classe un esperimento per affrontare il concetto di
viscosità.
Mostrerà ai bambini due liquidi: acqua e miele.
Metterà i due liquidi su una tavola inclinata e mostrerà ai bambini il
diverso comportamento dei due liquidi.
Dopo questa prima osservazione si scalderà il miele attraverso un fornello elettrico
e si ripeterà l’esperienza per osservare le differenze.

Domande:

Che differenze ci sono tra i due liquidi?

Che succede se riscaldiamo il miele?

Spiegazione: la viscosità è la resistenza che un liquido oppone al suo fluire.


Aumentando la temperatura, aumenta l’energia cinetica delle particelle e il
miele fluisce più velocemente.
STATO AERIFORME
Le particelle non interagiscono tra loro, si comportano come se fossero da
sole. Hanno un’elevata energia cinetica che rende impossibile la
formazione di legami nonostante le numerose collisioni che avvengono.

Anche in questo caso l’insegnante proporrà


alla classe l’esperienza motoria di simulazione
del comportamento delle molecole allo stato
aeriforme per fissare il concetto.
Attività 5)
L’insegnante concluderà la spiegazione sui tre stati di aggregazione della materia
riprendendo le domande stimolo poste inizialmente alla classe.

Da cosa dipendono i tre stati di aggregazione della materia?

Perché a parità di condizioni esiste la materia allo stato solido, liquido o aeriforme?


Forze di interazione tra le molecole

Energia cinetica

Temperatura
Attività 6)
Per concludere e facilitare un consolidamento delle conoscenze circa le differenze a livello microscopico
della materia, l’insegnante proporrà alla classe un gioco da svolgere in palestra.
Sul pavimento saranno disegnati 3 riquadri, uno dentro l’altro, così come
rappresentato sulla destra. Il riquadro più grande rappresenterà un recipiente.
La zona più scura rappresenterà lo stato solido, la zona intermedia rappresenterà
lo stato liquido mentre la zona più chiara rappresenterà lo stato gassoso.
L’insegnante dirà ai bambini di disporsi nelle tre zone e di comportarsi come le
molecole nei tre differenti stati.
Perciò nello spazio più scuro i bambini si metteranno compatti tra di loro, nello
stato intermedio avranno dello spazio per muoversi interagendo sempre tra loro,
nello spazio più chiaro avranno modo di muoversi (correndo) senza interagire
tra loro.
L’insegnante dirà casualmente: solido, liquido o gassoso e i bambini dovranno
disporsi e comportarsi di conseguenza basandosi sulle conoscenze acquisite.

Questo gioco può essere utilizzato sia come consolidamento che come forma di valutazione
VALUTAZIONE

Valutazione in itinere Valutazione sommativa


Osservazione degli studenti Test scritto
durante lo svolgimento delle Valutazione delle annotazioni
attività riferite alle esperienze svolte
Criteri di valutazione: Criteri di valutazione:

partecipazione attiva; ●
correttezza lessicale (→ utilizzo

rispetto degli altri; di un linguaggio specifico);

rispetto delle istruzioni e delle ●
correttezza dei dati, delle
regole date dall’insegnante; osservazioni riportate e delle

rispetto del turno di parola. conclusioni dedotte.
Rubrica valutativa per la valutazione degli obiettivi di apprendimento

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