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Numero 8:
Secondo alcuni studiosi l’aneddoto autobiografico “l’ascesa al monte ventoso” di
Petrarca non sia vero. In realtà non è così rilevante se non è un’autobiografia
perché l’importante è che a ogni sequenza sia associato un significato morale e
allegorico. L’ascesa al monte rappresenta il percorso che, con il susseguirsi di
esperienze, portano Petrarca all’elevazione interiore ovvero quella spirituale.
L’intero viaggio inizialmente può sembrare come quello di tanti altri viaggiatori,
ma all’arrivo sulla cima dove succede la lettura, delle confessioni, porta a
valorizzare la propria interiorità e non la realtà esteriore e illusoria, chiarendo
il valore allegorico della narrazione nella quale l’azione fisica corrisponde alle
intenzioni della propria anima, per esempio compiendo azioni benevole o cattive in
base alla strada presa dal proprio mondo interiore. Sono presenti anche molti
particolari come la durata del viaggio di tre giorni, valore dal tradizionale
significato biblico e teologico, oppure la data che ci riporta alla prima volta in
cui Francesco incontra Laura, il 26 Aprile 1336. Particolare la scelta del
destinatario, Dionigi che ha regalato una copia del libro delle confessioni a
Petrarca. In fine il più significativo ovvero il fratello Gherardo che rappresenta
una specie di alter-ego che incarna la scelta contemplativa e monastica, modello
che Francesco cerca e vuole seguire, ma la sua titubanza lo allude all’attrazione
dei beni terreni distogliendolo dal vero bene.