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BASSO MEDIOEVO TERZA PARTE

LA NASCITA DELLE MONARCHIE FEUDALI

Nell’XI secolo la situazione politico istituzionale dell’Europa occidentale è caratterizzata da due attori politici
principali. Le due massime istituzioni sono: l’impero e la chiesa cattolica riformata, fortemente gerarchica.
Queste due istituzioni hanno una caratteristica comune: la pretesa di essere universali.
- L’impero si concepisce come un “sovrastato” il cui potere si estende su tutta l’Europa cattolica
occidentale. In realtà, di fatto l’impero controlla politicamente solo la Germania e i territori del centro-
nord Italia.
- La chiesa e il papato si concepiscono come un potere universale. La pretesa della chiesa romana è
quella di estendere il suo potere all’intera umanità (cattolica, significa universale).

I poteri dell’impero e della chiesa sono distinti e in linea di principio complementari:


- L’impero detiene il potere temporale, cioè potere politico in senso stretto, relativo all’organizzazione
della vita materiale e terrena
- La chiesa cattolica romana detiene il potere spirituale, cioè relativo al governo etico delle anime e
finalizzato a garantire la salvezza del maggior numero possibile di fedeli nella vita ultraterrena.
Con la riforma della chiesa, però, gli intellettuali ecclesiastici sostengono che il potere spirituale della chiesa
sia superiore rispetto a quello temporale degli imperatori. Motivano questa superiorità, sostenendo che sin
dalla nascita dell’impero con Carlo Magno nell’800, è la chiesa che incorona l’imperatore. La chiesa quindi
deve esercitare un controllo morale sul comportamento e le decisioni degli imperatori, che dovevano
riconoscere la superiorità dei papi.
Invece, gli intellettuali in favore dell’imperatore e gli imperatori stessi, sostenevano il contrario, ossia che la
nascita dell’impero era stata una decisione di Carlo Magno. Accusano inoltre la chiesa di usurpazione, in
quanto di fatto ha cancellato il Privilegium Othonis.

Questa situazione porta ad un conflitto cronico tra papato e impero. Mentre questa lotta divampa emergono
o si rafforzano altri soggetti politici, cioè altre forme di stato.
- Le signorie feudali
Grandi, medi e piccoli signori feudali nei loro feudi sono sempre più come dei re, cioè esercitano un
potere sovrano. Nello scontro tra papato e impero, alcuni si alleano con il papa, altri con il re.
- Le monarchie feudali
- I comuni
Nel corso del XII e XIII secolo, con la comparsa di monarchie feudali e comuni, si passa dal primo feudalesimo
al secondo feudalesimo. Qual è la differenza?
Nel primo feudalesimo ci sono tre soggetti politici: impero, che prevale sulla chiesa, chiesa cattolica e signori
feudali. Nel secondo feudalesimo la chiesa prevale sull’impero, si rafforzano i signori feudali, nascono le
monarchie feudali e i comuni.

AAA! Tra XII e XIII secolo sono cinque i tipi di stato:


- Impero (potere universale)
- Chiesa (potere universale)
- Signorie feudali (potere locale che si rafforza)
- Monarchie feudali (potere locale)
- Comuni (potere locale)
AAA! L’emergere delle monarchie feudali e comuni è contemporaneo alla lotta tra papato e impero
(lotta per le investiture).

Le monarchie feudali
Le monarchie feudali sono dei regni che si formano su un minimo grado di accentramento del potere nelle
mani delle dinastie regali. All’inizio dell’XI secolo hanno dimensioni ridotte, ma progressivamente nei secoli
successivi si estendono territorialmente, sino a raggiungere dimensioni nazionali.
Le monarchie feudali principali che hanno una forma di governo monarchico feudale sono:
Regno di Francia, Regno di Inghilterra e Regno Normanno in sud Italia.

Quali sono le caratteristiche distintive di questi regni monarchico feudali?


Ereditarietà del titolo regale
I re precedenti, ad esempio i sovrani carolingi, dividevano l’impero tra i figli, causando un indebolimento del
regno stesso. Invece, nelle nuove monarchie regali il titolo di re e il regno è assegnato ad un solo figlio
(tendenzialmente maschio). È una novità importante perché mantiene intatta la forza del regno, che
addirittura può espandersi.

Controllo effettivo del territorio


I re di questi nuovi regni riescono ad avere un potere di controllo effettivo sul territorio. Infatti, delegano il
potere amministrativo ai vassalli (conti e baroni), facendo però rispettare il patto vassallatico, evitando così
che l’esercizio delle funzioni amministrative si trasformasse in un’indipendenza dei vassalli stessi.
I re riescono in questo intento perché fanno parte di grandi famiglie feudali che emergono rispetto alle altre
per una grande ricchezza e quindi progressivamente per una maggior potenza militare.

Regno di Francia
È la prima monarchia feudale ad emergere. Il regno di Francia nasce con l’incoronazione a re nel 987 di Ugo
Capeto, conte di Parigi, il quale dà origine alla dinastia dei capetingi. Ugo è ricco, potente e riesce a diventare
re poiché alcuni signori feudali minori accettano di essere suoi vassalli, in cambio di favore e protezione.
Inizialmente Ugo Capeto in qualità di re controlla solo l’area compresa tra Parigi e Orleans, quindi un’area
ridotta. Nel corso del tempo, i successori di Capeto, riescono ad allargare il proprio dominio sino a controllare
l’intera Francia (questo processo si conclude nel XV secolo).
La forza del regno di Francia si basa sui possedimenti fondiari diretti della famiglia dinastica. In origine infatti
non c’è un’imposizione fiscale diretta, in quanto la funzione fiscale è esercitata dai diversi signori feudali
(dazi, dogane). Per mantenere l’esercito (fondamentale per lo Stato), unico gruppo armato nel territorio dello
stato, il re si basa su risorse patrimoniali proprie, cioè sulle terre e immobili propri.

Regno d’Inghilterra
Nell’887 l’imperatore Carlo il Grosso è deposto dai signori feudali della Francia perché incapace di arginare
le incursioni dei normanni. Successivamente nel 911 il re Carlo il Semplice, per evitare i saccheggi dei
normanni, conferisce a Rollone, capo dei normanni, il titolo di duca e gli regala un territorio sulla Manica, la
Normandia. Rollone diventa duca di Normandia, vassallo del re di Francia. I normanni si stabiliscono in
Normandia.
All’inizio dell’XI secolo i normanni danesi guidati da Canuto il Grande conquista l’Inghilterra, che al tempo è
occupata dagli anglosassoni (stabiliti qui dal V secolo) e diventa re. Canuto sposa la figlia del duca di
Normandia: le due famiglie normanne, quella francese e inglese, stabiliscono un rapporto di parentela e
alleanza.
Negli anni successivi diventa duca di Normandia Guglielmo il Bastardo (figlio di una concubina del duca).
Nel frattempo in Inghilterra muore il re Canuto e a causa dell’assenza di un discendente diretto, la corona di
re d’Inghilterra è lasciata a Guglielmo il Bastardo.
Un signore feudale anglosassone si oppone a questa successione. Guglielmo, nel 1066 con il suo esercito
attraversa la manica e nella battaglia di Hastings sconfigge l’oppositore e prende il potere. Guglielmo diventa
il Conquistatore.
AAA! Nasce il regno normanno d’Inghilterra che si configura come una monarchia feudale. Infatti, il
Conquistatore divide il regno inglese in tante contee e le attribuisce ai suoi cavalieri che diventano conti, ma
attraverso un rigido patto vassallatico. Guglielmo inoltre, inizia ad imporre delle imposte blande, in quanto
è lui che ha conquistato il territorio.

Regno del sud Italia


È fondato dalla famiglia Altavilla, una famiglia feudale normanna stanziata in Normandia.
Nell’XI secolo in sud Italia sono presenti: domini bizantini (Calabria, Puglia e Basilicata), alcuni ducati e città
indipendenti (Napoli, Amalfi e Gaeta) e gli arabi in Sicilia.
Gli Altavilla decidono di trasferirsi in sud Italia in cerca di fortuna e inizialmente sono mercenari, cioè mettono
al servizio del miglior offerente il proprio esercito. Successivamente riescono a occupare la contea di Aversa
e progressivamente con Roberto Guiscardo e i suoi discendenti Ruggero I e Ruggero II, conquistano i domini
bizantini (Puglia e Calabria), i ducati di Benevento, di Capua, di Salerno, le città libere e la Sicilia.
La conquista del sud Italia si conclude 1130 con l’incoronazione, da parte di un vescovo, di Ruggero II Altavilla
re del sud Italia. Infatti, la conquista normanna avviene in base ad un patto tra Altavilla e la Chiesa cattolico-
romana, ossia l’accordo di Melfi del 1059, in base al quale la Chiesa consacra, cioè legittima religiosamente,
il dominio normanno nel meridione. Di fatto gli Altavilla si dichiarano vassalli del papa.
AAA! La chiesa cattolico-romana stringe questa alleanza politico-militare con i normanni, poiché è in
contrasto con l’imperatore di Germania e quindi necessita della forza militare normanna per contrastare
l’esercito imperiale. Inoltre, la chiesa legittima le conquiste normanne per riportare la fede cattolica nei territori
bizantini (ortodossi, considerati eretici) e nella Sicilia araba. Gli Altavilla edificano chiese e monasteri e
addirittura il papa concede al re il potere di conferire le cariche ecclesiastiche.
La monarchia feudale del sud Italia, grazie al forte potere in ambito religioso, è particolarmente centralizzata
(imposizione fiscale in quanto conquistatore), anche se formalmente risultano essere vassalli del papa.

AAA! Regno d’Inghilterra e regno del sud Italia sono entrambi fondati dai normanni.

I nuovi re delle monarchie feudali si considerano investiti di un’autorità sacrale, unti del Signore.
Infatti, sono i vescovi a consacrare i nuovi re. In questo modo legittimano religiosamente i nuovi poteri
monarchici, dando loro prestigio e forza rispetto agli altri signori feudali.
Perché questa alleanza tra neonate monarchie feudali e chiesa cattolico-romana?
- I papi hanno bisogno di alleati perché cercano di sottrarsi al controllo degli imperatori e realizzare il
programma di predominio della chiesa sull’impero.
- Per nascere, alle monarchie serve un aiuto.

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