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HEGEL – IL SISTEMA
GIORDANO BRUNO: Profonda magia è saper trar il contrario dopo aver trovato il punto de
l’unione.
NOVALIS fr. 159: La vita è un composto di sintesi, tesi e antitesi, eppure nessuna di queste
tre.
Alcmeone [24 B 2]: per questo muoiono gli uomini, per il fatto che non possono unire il
principio con la fine (τοὺς ἀνθρώπους ... διὰ τοῦτο ἀπόλλυσθαι, ὅτι οὐ δύνανται
τὴν ἀρχὴν τῶι τέλει προσάψαι).

LA LOGICA: L’ESPOSIZIONE DI DIO PRIMA DELLA CREAZIONE

Il concetto della scienza pura e la sua deduzione vengon dunque presuppo-


sti nella presente trattazione, in quanto che la Fenomenologia dello spirito non è
appunto altro che la deduzione di tal concetto. Il sapere assoluto è la VERITÀ di
tutte le guise di coscienza, perché, come risultò da quel suo svolgimento, solo nel
sapere assoluto si è completamente risoluta la separazione dell’OGGETTO dalla
CERTEZZA DI SÉ, e la verità si è fatta eguale a questa certezza, così come questa alla
verità.

La scienza pura presuppone perciò la liberazione dall’opposizione della co-


scienza. Essa contiene il PENSIERO IN QUANTO È INSIEME ANCHE LA COSA IN SE
STESSA, oppure LA COSA IN SE STESSA IN QUANTO È INSIEME ANCHE IL PURO
PENSIERO. Come SCIENZA, la verità è la pura autocoscienza che si sviluppa, ed ha
la forma del Sé, che quello che è in sé e per sé è CONCETTO SAPUTO, e che il
CONCETTO COME TALE È QUELLO CHE È IN SÉ E PER SÉ.

Il contenuto della scienza pura è appunto questo pensare oggettivo. Lungi


quindi dall’esser formale, lungi dall’esser priva di quella materia che occorre a una
conoscenza effettiva e vera, cotesta scienza ha anzi un contenuto che, solo, è l’asso-
luto Vero, o, se si voglia ancora adoprare la parola materia, che, solo, è la vera
materia, - una materia, però, cui la forma non è un che di esterno, poiché questa
materia è anzi il puro pensiero, e quindi l’assoluta forma stessa. La logica è perciò
da intendere come il sistema della ragione pura, come il regno del puro pensiero.
Questo regno è la verità, com’essa è in sé e per sé senza velo.(α) CI SI PUÒ QUINDI
ESPRIMER COSÌ, CHE QUESTO CONTENUTO È LA ESPOSIZIONE DI DIO, COM’EGLI È
NELLA SUA ETERNA ESSENZA PRIMA DELLA CREAZIONE DELLA NATURA E DI UNO
SPIRITO FINITO.(β) (WL 31).

(α) Visio sine velamine è nella teologia cristiana (cf. Alberto Magno, in MT 1, p. 460 [R111]; Cusano, Ep.
14-9-1453) la visione di Dio riservata ai beati in paradiso.
(β) Non intende dire che sia possibile “dedurre” aprioristicamente il reale dall’idea. In effetti, all’idea si
arriva solo al termine del cammino e forse sarebbe preferibile dire che, semmai, è dal reale che si

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COME COMINCIARE? CON CHE SI DEVE INCOMINCIARE LA
SCIENZA?
[La filosofia non è una scienza particolare, essa si
rivolge alla totalità. Sorge quindi un problema:] Il cominciamento della filosofia è di ne-
cessità o un MEDIATO oppure un IMMEDIATO,
Enz. § 1. La filosofia non gode del privi- ed è facile mostrare che non può essere né
legio, di cui si avvantaggiano le altre l’uno né l’altro; cosicché tutte e due le ma-
scienze, di poter presupporre tanto i suoi niere di cominciare son soggette ad esser
oggetti, come dati immediatamente dalla confutate. (WL 51)
rappresentazione, quanto il metodo del
conoscere... [Una filosofia ha un principio (oggettivo) in quanto
ha un contenuto determinato, ma per una compren-
[o meglio, in una certa misura anch’essa non può sione più ampia bisogna anche considerare l’atto del
fare a meno di presupporre, ma] soggetto (cominciamento soggettivo): il modo in cui si
arriva a conoscere un contenuto, il percorso per mezzo
... nel considerare le cose con il pensiero del quale vi si arriva non può essere a sua volta
si manifesta subito l’esigenza di mostrare trascurato]
la necessità del suo contenuto, di dimo-
strare tanto l’essere, quanto le determi- Così il PRINCIPIO (Prinzip) ha da essere
nazioni dei suoi oggetti. Quella familiarità anche cominciamento (Anfang), e quello
con essi appare allora insufficiente, ed ap- che è il Prius per il pensiero, ha da essere
pare inammissibile fare o ammettere pre- anche il Primo nell’ANDAMENTO del pensie-
supposizioni e asserzioni. Ma così inter- ro (in Gange des Denkens). (WL 52)
viene, al tempo stesso, la difficoltà di dare
un inizio, poiché un inizio come qualcosa IMMEDIATEZZA(α) E MEDIAZIONE(β)
di immediato costituisce un presupposto,
o, piuttosto, è un presupposto. ... non v’ha nulla, nulla né in cielo né
nella natura né nello spirito né dovunque
[Difficoltà del cominciare: è inammissibile lasciar si voglia, che non contenga tanto l’imme-
correre presupposti e asserzioni non fondate, d’altra diatezza quanto la mediazione, cosicché
parte una giustificazione non può che aver luogo den- queste due determinazioni si mostrano
tro la filosofia, non può esser data in forma come INSEPARATE e INSEPARABILI, e quella op-
preliminare Cf. § 10] posizione come inesistente(γ). (WL 52)

deduce l’idea (più esattamente è appunto questa separazione che va superata). Il “Dio prima della
creazione” di cui stiamo qui parlando non ha quella pienezza che deve ancora conquistarsi nel corso
del processo e questa “eterna essenza”, in quanto astratta dal suo divenire concreto, è manchevole. È sì
Dio, ma in forma ancora implicita e non sviluppata.
(α) Immediato (unmittelbar): ciò che eviene accettato come dato, come fatto, senza che ne sia data
ragione e non riferito a qualcos'altro come sua spiegazione, preso nel suo isolamento.
(β) Mediazione: unisce l'universale e l'individuale. Può essere: 1. fisica = la ghianda è immediata, la
quercia è il risultato di un precedente ciclo di crescita; 2. epistemica = la conoscenza della mia propria
esistenza è immediata, la conoscenza di Dio è mediata; 3. logica = l'essere è immediato, l'essenza è
mediata da un processo logico.
(γ) Nulla è puramente immediato o mediato. 1. La ghianda, a sua volta, è il risultato di un processo. La
quercia è immediata in quanto ha un suo carattere definito (una sua natura intrinseca) che può essere

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IMMEDIATO MEDIATO

conoscenza irrelata conoscenza in relazione ad altro


semplicemente dato spiegato
elementare sviluppato
inizio della conoscenza sviluppo e risultato della conoscenza

IL CONTENUTO DELLA FILOSOFIA

Enz. § 6. D'altra parte non è meno im-


portante per la filosofia comprendere che
il suo contenuto non è altro che il conte-
nuto originariamente prodotto e produ- [Critica dell’intelletto, il quale] considera i
centesi nel campo dello spirito vivente, sogni delle sue astrazioni come qualcosa di
contenuto fatto mondo, mondo esterno e vero ed è gonfio del suo dover essere (Sol-
interno della coscienza - che il suo conte- len), che ama prescrivere soprattutto in
nuto è la realtà(α).... campo politico, come se il mondo avesse
aspettato l’intelletto per apprendere come
[criterio di verità di una filosofia e fine debba essere ma non è...
della filosofia in generale è] la concilia-
zione della ragione autocosciente con la [Finché l’intelletto sottopone a critica cose, isti-
ragione essente, con la realtà effettiva (mit tuzioni, condizioni accidentali, estrinseche e
der seienden Vernunft). passeggere, «avrà anche ragione (mag er wohl recht
haben)», ma l’Idea non si restringe al solo dover es-
Ciò che è razionale è reale, e ciò che è sere, essa si fa realtà, di cui oggetti, istituzioni,
reale è razionale.(β) condizioni sono solo il lato esterno e superficiale].

... l'esistenza (Dasein) in generale è in


parte apparizione (Erscheinung), e soltanto
in parte è realtà effettiva.

visto/descritto senza riferimento esplicito alla relazione con altre cose. 2. La conoscenza della mia
propria esistenza è mediata dall'educazione, dalla relazione con gli altri e da tutto ciò che mi rende un
essere autocosciente. La conoscenza di Dio è di un contenuto mentale determinato, definito. 3. Il puro
essere è mediato in quanto presuppone l'astrazione dai dati empirici. L'essenza è immediata in quanto
stadio definito dell'Idea e in quanto ritorno a un'interna semplicità dalla complessità esterna di qualità,
quantità, misura.
(α) Wirklichkeit: realtà, effettualità o essere effettuale (“effettivo”: compiuto, opp. a virtuale, potenziale).
(β) Was vernünftig ist, das ist wirklich, und was wirklich ist, das ist vernünftig (Filosofia del diritto, Werke
VIII, 17; tr. it. 658).

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il razionale è reale = solo ciò che è il reale è razionale = ciò che è reale
razionale è realmente ha una sua ontrinseca razionalità

UNA SOLA FILOSOFIA

Enz. § 13. La storia della filosofia mostra [Quindi, la filosofia che è ultima nel tempo è il
[...] che le filosofie, che sembrano diverse, risultato di tutte le precedenti e le contiene tutte. È
sono una medesima filosofia in diversi gra- di conseguenza, «beninteso se è davvero una filoso-
di di svolgimento... fia», la più sviluppata, ricca e concreta.]

Enz. § 14. Il pensiero libero e vero è in [la filosofia contiene quanto vi è nella storia della
sé concreto, e pertanto è idea, e nella sua filosofia, liberato però «da quella esteriorità storica
intera universalità la idea o l’assoluto. La e PURAMENTE NELL’ELEMENTO DEL PENSIERO.»]
scienza di esso è essenzialmente sistema,
[Il vero è il concreto, ciò che concresce, si
poiché il vero, come concreto, è soltanto in
sviluppa]
quanto si dispiega in sé e si raccoglie e
conserva nell’unità, cioè come totalità...

IL COMINCIAMENTO NELL’ELEMENTO DEL PENSIERO

Il cominciamento è logico, in quanto dev’esser fatto nell’elemento del pen-


siero che è liberamente per sé, cioè nel sapere puro. Esso è quindi mediato per ciò
che il sapere puro è l’ultima, assoluta verità della coscienza. [...] La logica ha quindi
per presupposto la scienza dello spirito che appare [la fenomenologia dello spirito]
... In questa scienza dello spirito che appare si parte dalla coscienza empirica, sen-
sibile. Questa è il vero e proprio sapere immediato. (WL 53)

IL COMINCIAMENTO È IL PURO ESSERE

... il cominciamento dev’essere un cominciamento ASSOLUTO o, ciò che in


questo caso significa lo stesso, un cominciamento astratto. Non può così PRESUP-
PORRE NULLA, non deve esser mediato da nulla, né avere alcuna ragion d’essere.
Anzi, dev’esser esso stesso la ragion d’essere o il fondamento di tutta la scienza.
Dev’esser quindi semplicemente un immediato, o, meglio, soltanto l’IMMEDIATO
STESSO. Come non può avere una determinazione di fronte ad altro, così non può
nemmeno avere alcuna determinazione in sé, non può racchiudere alcun contenu-
to, perché una tal determinazione o contenuto sarebbe una distinzione e un
riferirsi di diversi l’uno dall’altro, epperò una mediazione. II cominciamento è
dunque il PURO ESSERE. (WL 55)

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UN CIRCOLO DI CIRCOLI TORNARE AL FONDAMENTO

Enz. § 15. Ciascuna delle parti della filo- ... in filosofia l’andare innanzi è piutto-
sofia è un tutto filosofico, un circolo che si sto un andare indietro e un fondare, per
chiude in se stesso; ma l’idea filosofica è in mezzo di che, soltanto, si giunge a vedere
un tale circolo in una determinatezza o in come quello con cui si era cominciato non
un elemento particolari. Il circolo singolo, sia semplicemente qualcosa che si è assun-
essendo totalità, infrange anche i limiti del to ad arbitrio, ma sia nel fatto per un lato il
suo elemento e fonda una sfera ulteriore; il VERO, e per l’altro il PRIMO VERO.
tutto si presenta perciò come un circolo di
circoli, ciascuno dei quali è un momento Bisogna riconoscere che è questa una
necessario, per cui il sistema dei loro ele- considerazione essenziale (che risulterà
menti peculiari costituisce l’intera idea, poi meglio dentro la logica stessa), - la
che pure si manifesta in ogni singolo. considerazione cioè che l’andare innanzi è
un TORNARE ADDIETRO (Ruckgang) AL FONDA-
Enz. § 17. ... la filosofia mostra di essere MENTO (Grund), all’ORIGINARIO ed al vero,
un circolo che ritorna in se stesso ... dal quale quello, con cui si era incomincia-
to, dipende, ed è, infatti, prodotto. Così a
[ovvero il concetto della scienza, il primo (= il partir dalla immediatezza, colla quale in-
principio), è «il suo unico fine, la sua unica opera e comincia, la coscienza vien ricondotta, per
il suo unico scopo».]
la sua via, al sapere assoluto come alla sua
più intima VERITÀ. Quest’Ultimo, il fonda-
mento, è poi allora anche quello da cui
sorge il Primo, quel Primo che dapprinci-
pio si affacciava come immediato. (WL 56)

... l’intiera scienza è in se stessa una cir-


colazione (Kreislauf), in cui il Primo
diventa anche l’Ultimo, e l’Ultimo anche il
Primo.

Perciò si mostra come parimenti neces-


sario, dall’altro lato, che quello, in cui il
movimento ritorna come nel suo FONDA-
MENTO (Grund), sia considerato qual
RESULTATO. Sotto questo rapporto il primo è
anche il fondamento, e l’ultimo un deriva-
to. (WL 57)

PARTIZIONE I. LOGICA – scienza dell’idea in sé (e per sé)


DEL II. FILOSOFIA DELLA NATURA – scienza dell’idea nel suo alienarsi da sé
SISTEMA III. FILOSOFIA DELLO SPIRITO – scienza dell’idea che torna in sé

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LOGICA
LA SCIENZA PIÙ DIFFICILE
La logica è la scienza più difficile perché ha a che
Enz. § 19. La logica è la scienza dell’idea fare con astrazioni pure, ma potrebbe anche essere
pura, cioè dell’idea nell’elemento astratto considerata la più facile perché il suo contenuto non
è altro che il nostro pensiero.
del pensiero.
La difficoltà fondamentale, la stessa da cui nasce
[...] L’idea è il pensiero non come un al- il problema del cominciamento, è che il pensiero
cunché di formale, ma come la totalità che non deve semplicemente “trovare” le sue leggi e le
si svolge delle sue peculiari determinazioni sue determinazioni: queste leggi e determinazioni,
e leggi, le quali esso si dà a se stesso, e non invece, sono date dal pensiero a se stesso.
già le ha semplicemente e trova in sé.

IL PENSIERO E IL SUO ALTRO


Se dico “l’individuale”, “questo singolare”, “qui e
Enz. § 20. ... [il pensiero] è se stesso e il ora”, queste sono tutte universalità (d’altra parte
suo altro, domina quest’altro e niente gli “tutto” e “ogni cosa” sono a loro volta individuali)
sfugge.

TRE ASPETTI
α) le cose finite sono – si ferma alla determina-
Enz. § 79. L’elemento logico, quanto alla zione rigida e alla differenza da altre det.,
forma, ha tre lati: astrazione limitata che vale per l’intelletto
come cosa che è e sussiste per sé
α) astratto o intellettivo
β) la vita porta in sé il germe della morte – è il
β) dialettico o negativo-razionale sopprimersi da sé di tali det. finite e il loro
passare nelle opposte. Ogni finito è il su-
γ) speculativo o positivo-razionale perare se stesso

Non tre parti della logica, ma momenti di ogni γ) coglie l’unità delle det. nella loro opposiz-
atto logico reale, cioè di ogni concetto e di ogni vero zione; è ciò che vi è di affermativo nella
in generale. loro risoluzione e nel loro trapasso

PARTIZIONE DELLA LOGICA


I. dottrina dell’essere dottrina del pensiero nella sua immediatezza, — il concetto in sé;
nella sua riflessione e mediazione, — l’esser per sé e l’apparire del
II. dottrina dell’essenza
concetto;
dottrina del concetto o nel suo ritorno in se stesso e nel suo essere presso di sé completa-
III.
dell’idea mente sviluppato, — il concetto in sé e per sé.

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LA DOTTRINA DELL’ESSERE

A. ESSERE

ESSERE, PURO ESSERE, - senza nessun'altra determinazione. Nella sua inde-


terminata immediatezza esso è simile (gleich) soltanto a se stesso, ed anche non
dissimile (nicht ungleich) di fronte ad altro; non ha alcuna diversità né dentro di sé,
né all'esterno. Con qualche determinazione o contenuto, che fosse diverso in lui, o
per cui esso fosse posto come diverso da un altro, l’essere non sarebbe fissato nella
sua purezza. Esso è la pura indeterminatezza e il puro vuoto. - Nell’essere non v’è
NULLA da intuire (Es ist nichts in ihm anzuschauen), se qui si può parlar d’intuire,
ovvero esso è questo puro, vuoto intuire stesso. Così non vi è nemmeno qualcosa
da pensare, ovvero l’essere non è, anche qui, che questo vuoto pensare. L’essere,
l’indeterminato Immediato, nel fatto (in der Tat) è NULLA, né più né meno che nul-
la.(α) (WL 70)

B. NULLA

NULLA, IL PURO NULLA. È semplice simiglianza con sé, completa vuotezza,


assenza di determinazione e di contenuto; indistinzione in se stesso. – Per quanto
si può qui parlare di un intuire. o di un pensare, si considera come differente, che
s’intuisca o si pensi qualcosa oppur NULLA. Intuire o pensar nulla, ha dunque un
significato. I due si distinguono; dunque il nulla è (esiste) nel nostro intuire o pen-
sare, o piuttosto è lo stesso vuoto intuire e pensare, quel medesimo vuoto intuire e
pensare ch<'era> il puro essere. - Il nulla è cosi la stessa determinazione o meglio
assenza di determinazione, epperò in generale lo stesso, che il puro ESSERE.(β) (WL
70)

(α) Sein, reines Sein, – ohne alle weitere Bestimmung. In seiner unbestimmten Unmittelbarkeit ist es nur
sich selbst gleich und auch nicht ungleich gegen Anderes, hat keine Verschiedenheit innerhalb seiner
noch nach außen. Durch irgendeine Bestimmung oder Inhalt, der in ihm unterschieden oder wo-
durch es als unterschieden von einem Anderen gesetzt würde, würde es nicht in seiner Reinheit
festgehalten. Es ist die reine Unbestimmtheit und Leere. – Es ist nichts in ihm anzuschauen, wenn von
Anschauen hier gesprochen werden kann; oder es ist nur dies reine, leere Anschauen selbst. Es ist
ebensowenig etwas in ihm zu denken, oder es ist ebenso nur dies leere Denken. Das Sein, das
unbestimmte Unmittelbare ist in der Tat Nichts und nicht mehr noch weniger als Nichts.
(β) Nichts, das reine Nichts; es ist einfache Gleichheit mit sich selbst, vollkommene Leerheit,
Bestimmungs- und Inhaltslosigkeit; Ununterschiedenheit in ihm selbst. - Insofern Anschauen oder
Denken hier erwähnt werden kann, so gilt es als ein Unterschied, ob etwas oder nichts angeschaut
oder gedacht wird. Nichts Anschauen oder Denken hat also eine Bedeutung; beide werden
unterschieden, so ist (existiert) Nichts in unserem Anschauen oder Denken; oder vielmehr ist es das
leere Anschauen und Denken selbst und dasselbe leere Anschauen oder Denken als das reine Sein. –
Nichts ist somit dieselbe Bestimmung oder vielmehr Bestimmungslosigkeit und damit überhaupt
dasselbe, was das reine Sein ist.

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C. DIVENIRE

1. Unità di essere e nulla.

IL PURO ESSERE E IL PURO NULLA SON DUNQUE LO STESSO. Il vero non è


né l’essere né il nulla, ma che l’essere, non passa, - ma è passato, nel nulla, e il nulla
nell’essere. In pari tempo però il vero non è la loro indifferenza, la loro indi-
stinzione, ma è anzi ch’ESSI NON SON LO STESSO, ch’essi SONO ASSOLUTAMENTE
DIVERSI, ma insieme anche inseparati e inseparabili, e che immediatamente CIA-
SCUNO DI ESSI SPARISCE NEL SUO OPPOSTO. La verità dell’essere e del nulla è
pertanto questo movimento consistente nell’immediato sparire dell’uno di essi
nell’altro: il divenire; movimento in cui l’essere e il nulla son differenti, ma di una
differenza, che si è in pari tempo immediatamente risoluta.(α) (WL 71)

(α) Das reine Sein und das reine Nichts ist also dasselbe. Was die Wahrheit ist, ist weder das Sein noch
das Nichts, sondern daß das Sein in Nichts und das Nichts in Sein – nicht übergeht, sondern
übergegangen ist. Aber ebensosehr ist die Wahrheit nicht ihre Ununterschiedenheit, sondern daß sie
nicht dasselbe, daß sie absolut unterschieden, aber ebenso ungetrennt und untrennbar sind und
unmittelbar jedes in seinem Gegenteil verschwindet. Ihre Wahrheit ist also diese Bewegung des
unmittelbaren Verschwindens des einen in dem anderen: das Werden; eine Bewegung, worin beide
unterschieden sind, aber durch einen Unterschied, der sich ebenso unmittelbar aufgelöst hat.

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Enz. § 213. L’idea è il Non una idea, ma l’idea.
vero in sé e per sé, l’uni- Assoluto = IDEA (universale e unica idea).
tà assoluta del concetto Il singolo essere è un qualche lato dell’idea: per questa occorrono
e dell’oggettività. dunque ancora altre realtà, che a loro volta appaiono esistenti per sé come
particolari. Solo tutte insieme e nella loro relazione è realizzato il concetto:
la limitatezza della sua esistenza costituisce la finità e la rovina del singolo.

a. ragione
b. soggetto-oggetto
c. unità di ideale e reale
L’IDEA
d. unità di finito e infinito
§ 214
e. unità di anima e corpo
f. possibilità che ha in se stessa la sua realtà
g. natura che può essere pensata solo come esistente

§ 215. È essenzialmente processo (la sua identità è dialettica). Il concetto (universalità che
è individualità) si determina quale oggettività e tale esteriorità si riconnduce nella
soggettività.

§ 236. Idea che pensa se stessa

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I. LOGICA
Dottrina dell’essere
Qualità – Qualität Quantità – Quantität Misura – Maß
Essere Quantità Misura
Essere determinato Quantum Misura specifica
Essere per sé Grado Smisurato (senza misura)
Dottrina dell’essenza
Essenza – Wesen Fenomeno – Erscheinung Realtà – Wirklichkeit
Riflessione Mondo Sostanzialità
Esistenza Contenuto e forma Causalità
Cosa Relazione Azione reciproca
Dottrina dell’idea
Concetto – Begriff Oggetto – Objekt Idea – Idee
Concetto Mechanismus Vita
Giudizio Chemismus Conoscere
Sillogismo Teleologia Idea assoluta

II. FILOSOFIA DELLA NATURA


Mechanik Physik Organische Physik
Raum und Zeit Allgemeine Individualität Geologischer Organismus
Materie und Bewegung Besondere Individualität Vegetabilischer Organismus
Absolute Mechanik Totale Individualität Animalischer Organismus

III. FILOSOFIA DELLO SPIRITO


Subjektiver Geist
Anthropologie Phänomenologie Psychologie
Anima naturale Coscienza Spirito teoretico
Anima senziente Autocoscienza Spirito pratico
Anima reale Ragione Spirito libero
Objektiver Geist
Diritto Moralità Eticità
Proprietà Proposito Famiglia
Contratto L’intenzione e il benessere Società civile
Diritto e torto Bene e male Stato
Absoluter Geist
Arte Religione Filosofia

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