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Egle Salamone

IIIAC

13/03/2020

La formazione dello Stato moderno è un evento importante per la storia, in


quanto è il momento in cui si fonda l’Europa così per come la conosciamo oggi.
Vengono a delinearsi gli Stati di Francia, Inghilterra, Spagna e Portogallo; una
formazione diversa subiranno, invece, Italia e Germania. Come tutti i processi
storici, la formazione dello Stato moderno avvenne in più secoli e durò all’incirca
fino al 600; non avvenne uniformemente in tutte le nazioni, ma con tempi
diversi.

Tra il 1300 e il 1400 si concluse il Medioevo e cominciò quella che gli storici
definiscono età moderna. Dal punto di vista economico il Medioevo si
concluse con la peste nera. Le due superpotenze del Medioevo, che erano
papato e impero, in questo periodo entrarono profondamente in crisi. Per
quanto riguarda l’impero abbiamo visto che, dopo la morte di Federico II di
Svevia, divenne soltanto germanico e via via l’imperatore perse sempre più
potere, fino divenire simbolico. Per quanto riguarda il papato, Bonifacio VIII,
secondo un evento molto importante, fu schiaffeggiato dal re di Francia, Filippo
il Bello, perché quest’ultimo voleva tassare anche i beni della chiesa, ma
ottenne una scomunica dal papa. Gli emissari del re scesero in Italia; si verificò
“lo schiaffo di Anagni” (del quale però non si ha una certezza storica) e il
papa fu arrestato. Nel 1309 il re spostò il papato in Francia, ad Avignone; questo
episodio è noto come Cattività Avignonese, che durò circa 70 anni.

Quindi la perdita d’importanza delle due potenze coincide con l’ascesa delle
monarchie nazionali. L’ascesa delle monarchie nazionali si basa su due cardi:

l’unificazione territoriale
Scelte già proposte da
Federico II di Svevia.
la centralizzazione del potere.

L’unificazione territoriale venne agevolata dalla guerra. I due paesi simbolo di


questo stato moderno sono la Francia e l’Inghilterra, che avevano due visioni
politiche completamente differenti.
La Francia per secoli si basò sull’assolutismo, di conseguenza il re non aveva
nulla al di sopra di sé, se non Dio. Invece l’Inghilterra era una monarchia
costituzionale. In quel periodo ci fu una guerra definita “Guerra dei Cento
Anni”, proprio perché durò ipoteticamente cento anni, dal 1337 al 1453; durante
la quale i sovrani presero i poteri per via di questa guerra e quando questa finì
non li mollarono più. Quindi la guerra dei Cent’anni partì come una guerra
feudale, ma poi finì per diventare una guerra nazionale.

In Francia c’erano i Plantageneti, discendenti dei Normanni, che avevano


conquistato nel 1066 l’Inghilterra, possedevano il feudo di Normandia, ma il re
di Francia richiedeva la loro obbedienza, ma questi non accettavano questa
proposta in quanto sostenevano che il loro ruolo fosse di pari importanza del
suo, e quindi affermavano di non essere feudatari del re di Francia.

Nel 1328 morì Carlo IV e non lasciò eredi. Così Edoardo III, re di Inghilterra,
che era l’erede più prossimo in quanto nipote di Filippo il Bello, voleva ereditare
il regno, ma un’altra casata, i Valois di Francia, a cui spettava in parte il potere,
non volle dare in mani francesi il potere di Inghilterra e perciò sorsero vari
scontri.

La Francia confiscò le terre agli Inglesi, mentre l’Inghilterra non esportò più la
lana in Francia, così i mercanti francesi erano sull’orlo del tracollo. A causa di
ciò, cominciò una nuova guerra, all’inizio della quale gli Inglesi ebbero la meglio
e addirittura nei primi anni del XV secolo Enrico VI si proclamò re di Francia.
Successivamente, però, Carlo VII di Valois si autoproclamò re e si recò al sud
della Francia. In quel periodo emerse la figura di Giovanna D’Arco, una
contadina appena diciottenne. Quest’ultima parlò con Carlo VII, dicendogli che
in sogno le era comparso Dio, che le aveva detto che proprio il re avrebbe dovuto
cacciare gli Inglesi dal territorio francese. Giovanna si mise addirittura a capo di
un esercito e nel 1429 riuscirono a liberare Orleans. Di lì a poco Carlo VII di
Valois si fece incoronare re di Francia nella cattedrale di Reims,
creando finalmente la nazione francese.

Anche in Inghilterra si creò una nazione, infatti dopo la guerra dei Cent’anni,
questa fu investita da un altro decennio di guerra: la cosiddetta “Guerra delle
due rose”, chiamata così per via dei fiori che comparivano nelle rispettive
insegne delle famiglie a capo delle due fazioni: gli York (rosa bianca) e i
Lancaster (rosa rossa). La guerra decimò in parte la nobiltà inglese. Questa
guerra si concluse con l’intervento di Enrico Tudor, che fu incoronato re con il
nome di Enrico VII e diede vita a un periodo di stabilità dinastica e politica.
Ottenuta l’unificazione, si pensò anche alla centralizzazione del potere, secondo
cui il re era l’unico a cui spettavano le decisioni.

In Francia si diede vita alla nobilitazione della borghesia, prendendo ricchezza e


importanza, acquistando così un titolo nobiliare e divenne la noblesse de
robe, di conseguenza i nobili divennero “nobili di toga”. Contrariamente si
diffuse anche la noblesse d'épée, quindi i nobili divennero “nobili di spada”.

In Inghilterra, invece, contrariamente a quanto accadeva in Francia, furono i


nobili a divenire borghesi, cioè ad iniziare a lavorare.

Questo processo che, come abbiamo visto, avvenne prima in Francia e solo dopo
in Inghilterra, avverrà in tempi diversi in tutte le nazioni arrivando alla
formazione dello Stato moderno.

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