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Dinamica Dei Sistemi 2a Parte
Dinamica Dei Sistemi 2a Parte
Ae” Gude eke te 7 Yi mle ao? +2] + =Qmorey)+ ym #2) ma d. He Sent mol 2, male ne me 2 mer Il risultato @ quindi dimostrato. L’ultimo addendo a secondo membro della relazione precedente é infatti nullo, in quanto @ proporzionale alla ascissa del centro di massa, che nel riferimento XYZ coincide con Vorigine. i primo addendo rappresenta proprio Icy, il momento di inerzia valutato rispetto all'asse Z passante per il centro di massa. Un‘altra relazione che talvolta pud risultare utile nel calcolo dei momenti di inerzia mostra che per un sistema di masse distribuite in un piano, nel quale si posizionano gli assi ortogonali x ed y, noti | momenti di inerzia 1, ed 1, relativi a rotazioni intorno agli assi x ed y, il momento di inerzia relativo a rotazioni intorno all'asse 2 ad essi ortogonale, sara la somma di questi ultimi:Moto rototraslazionale: rotolamento puro. E Il caso in cul il corpo rigido si trova a ruotare Intorno ad un asse non fisso, come accade per una ruota, che rotola senza strisclare ’ su un piano con attrito. Facciamo lesempio di un cilindro di raggio R, che rotola intorno al proprio asse: si parla di rotolamento puro, quando la velocita e Ia accelerazione con la quale si muove il centro di massa del sistema, coincide con la velocita tangenziale di rotazione massima (quella che compete ai punti appartenenti al bordo del cilindro). Guardando in sezione si ha quanto descritto in figura. La velocita tangenziale di ogni punto della circonferenza di raggio R é tale da far compiere al punto un giro (una rotazione di 2n radianti) in un periodo. In caso di rotolamento puro, in periodo il centro di massa del sistema si sara allora spostato di 2nR metri. !I moto complessivo del corpo si ottiene sovrapponendo una traslazione pura con una rotazione pura, ragione per cui la velocita del generico punto del sistema sara come stabilito in precedenza: B Bem + C(t) x [F(0) — Feu(0))- Considerando inizialmente la sola rotazione intorno al centro di massa, clascun punto della ruota avra velocita tangenziali rispetto alla traiettoria circolare descritta, come illustrato nelt'immagine a sinistra. A tali velocita occorrera sommare vettorialmente il contributo di velocita dovuto alla traslazione del centro di massa del sistema rigido. Cosi facendo si otterra una distribuzione di velocita del tipo raffigurato a sinistra. Nel caso di rotolamento puro, il punto di contatto istantaneo P* tra la ruota e il supporto avra velocita nulla (il che implica la presenza di una reazione vincolare tangenziale del supporto che si manifesta sotto forma di attrito statico, che impedisce alla ruota di slittare). Sfruttando questa ipotesi, essendo P* un punto del corpo rigido la sua velocita sara: jem + Bt) x [F*(0) — Few (t)] = 0, dal che si deduce che la velocita del centro di massa in caso di rotolamento puro é: Fem = G(t) x [Few (t) - F(O)- Facendo uso dell’espressione ottenuta, nel caso di un cilindro che rotolasse senza strisciare (che é la condizione per la quale si é imposto che il punto di contatto istantaneo P* avesse velocita nulla), la velocita del punti del corpo rigido diventerebbe: B= Bt) x [Fem (t) 7°] + FO x [FO ~ Few (O)] =O) x [FO - FO). II risultato conseguito, mostra come II rotolamento puro del corpo rigido che trasla, possa anche essere visualizzato come un moto rotatorio che ha luogo intorno all’asse passante per il punto di contatto istantaneo P*, owero come una rotazione intorno a un asse che istante per istante cambia, cambiando istante per istante il punto di contatto P* del sistema che rotola rispetto al supporto.Conservazione del momento angolare Nel caso in cui la proiezione del momento delle forze esterne lungo |'asse di rotazione M£** risulti nullo, la derivata temporale de! componente del momento angolare parallelo all’asse di rotazione sara nullo. Individuando tale asse con I’asse z, se ne deduce che Lz = Jw @ una costante del moto. La costanza del prodotto del momento di inerzia per la velocita angolare consente di comprendere una serie di osservazioni che altrimenti sarebbe difficile interpretare: dal moto degli atleti nel tuffo dal trampolino, a quello dei pattinatori su ghiaccio. Nel primo caso, il tuffatore (che ovviamente in realt3 non rappresenta un corpo rigido), dandosi la spinta iniziale dal trampolino conferisce al proprio centro di massa una certa velocita inziale e, affinché la rotazione possa aver luogo, acquista un certo momento angolare rispetto all’asse di rotazione orizzontale passante dal centro di massa del tuffatore. Una volta abbandonata la piattaforma, trascurando la resistenza dell’aria, le forze esterne si limiteranno alla forza peso, che Possiamo pensare come applicata al solo baricentro (coincidente col centro di massa). II braccio di tale forza é nullo, dunque nullo é il momento della forza esterna rispetto al centro di rotazione. Pertanto, la componente lungo I’asse orizzontale del momento angolare iniziale si conserva. Poiché deve mantenersi costante il prodotto Jw, nella situazione in cul il tuffatore raccoglie le ginocchia rannicchiandosi, | diminuisce e dunque la velocita angolare deve aumentare. Viceversa, quando il tuffatore distende gli arti, | aumenta e w deve necessariamente diminuire. Consideriamo adesso un pattinatore, che trovandosi su un lago ghiacciato abbia I'esigenza di doversi ruotare di 180°. Il lago si comporta come un vincolo liscio, dunque non é in grado di conferire la reazione vincolare orizzontale che servirebbe a spostarsi. L'unica forza esterna é la forza peso, che agisce parallelamente all’asse di rotazione, dunque non conferisce alcun momento al pattinatore inteso come un corpo rigido. Ma il pattinatore in realta rigido non é e puo sfruttare la cosa a suo vantaggio sollevando un braccio sopra la testa, come in figura e ruotandolo facendogli descrivere un cono in verso opposto a quello nel quale desidera ruotare. Per la conservazione del momento angolare lungo I'asse di rotazione, i! corpo iniziera a ruotare nel senso desiderato. I caso nella figura a sinistra descrive un omino che sorregge dei pesi tenendoll lontani dal busto, seduto su uno sgabello rotante, posto in rotazione antioraria con una certa velocita angolare iniziale. Anche in questo caso, trascurando la resistenza dell’aria e tratando |’omino come un corpo rigido, la componente del momento angolare lungo I'asse di rotazione si conserva, cosi quando I’omino avvicinera i pesi al corpo, diminuendo il proprio momento di inerzia, la velocita angolare aumentera. Lomino in figura a destra, seduto su uno sgabello rotante, si trova in quiete e regge una ruota disposta orizzontalmente, che ruota in verso antiorario, con un momento angolare lungo I'asse di rotazione Li, Tale quantita rappresenta il momento angolare del sistema costituito dalla ruota e dall omino, solidale allo sgabello. Se l'omino ribalta la ruota di 180 gradi, il momento della ruota cambia verso. Poiché il momento lungo l’asse di rotazione del sistema si conserva, per compensare I cambiamento di segno del momento angolare della ruota, lo sgabello acquisisce un momento angolare, iniziando a ruotare in senso orario. Se la componente del momento risultante delle forze esterne parallela all'asse di rotazione di un corpo rigido @ nulla, la componente parallela all'asse di rotazione del momento angolare, pari al momento di inerzia per la velocita angolare L = Iw, si mantiene costante (si trata dell’analogo “rotationale” della conservazione della quantita di moto del sistema, quando il risultante delle forze esterne é nullo).EVEQGIn CINETIca DI VN cogpe WGI90 ‘Si é gia visto in precedenza che I’energia cinetica di un sistema di punti materiali, stabiliti un riferimento ‘Sed uno S’ solidale col sistema e avente origine nel centro di massa, nell’ipotesi in cui questo si muova rispetto al primo di moto traslazionale é pari alla somma dell’energia cinetica valutata nel riferimento S’ e dell’energia cinetica che avrebbe il centro di massa, se in esso fosse concentrata tutta la massa del sistema. Tale relazione vale anche per un corpo rigido che trasla. In generale perd, la velocita con la quale i punti del corpo rigido si muovono rispetto al riferimento S, include anche Il componente rotazionale: B Bem + G(t) x [F(t) — Few (0). Tenendo conto di cid I’espressione dell’energia cinetica sara: 1 K > zimelBeam + BEE) X [FiO — Fea) (Bem + BCC) x [Fc (O) — Fea (OND) ra n My {G(C) x [F(t — Fem (OP + x mydeu* a m0 —Feu(O)- fat Uultimo addendo nell’espressione precedente @ nullo, in quanto ricordando che ,(t) — Fcy(t) rappresenta la coordinata 7, del k-esimo punto nel riferimento S’, per definizione si ha Dy, m7 = 0, in quanto il centro di massa del sistema coincide per ipotesi con lorigine della terna di assi in S’. II secondo addendo pud essere espresso in altra forma ricordando che a é un vettore parallelo all'asse di rotazione. Individuando I'asse di rotazione con I'asse z, si pud suddividere 7,, come gia fatto in precedenza, nella somma del componente parallelo all'asse z e del componente ortogonale a tale asse: Fy = Ah + py. Al prodotto vettoriale con @ contribuisce solo il componente ortogonale all’asse di rotazione k. Tale quantita rappresenta la distanza fj, del k-esimo punto del corpo rigido, dall’asse di rotazione. Da cid consegue che il termine {(t) x [ric(t) — fcw(t)]}? @ pari a wpj. Si giunge dunque alla seguente espressione dell'energia cinetica del corpo rigido: iw Mv3y + oe m, w2p3 fa 1 1 qMviw +3lo?, nella quale | rappresenta il momento di inerzia del sistema rispetto all'asse di rotazione. Venergia cinetica di un corpo rigido & la somma dell’energia cinetica traslazionale del centro di massa, nel quale si immagina concentrata l’intera massa del sistema, pid 'energia cinetica rotazionale, pari a un mezzo del momento di inerzia del sistema rispetto all’asse di rotazione, per il quadrato della velocita angolare.Lavoro delle forze agenti sui sistemi rigidi Supponiamo di avere un sistema di n punti materiali e di studiare il passaggio da uno stato iniziale ad uno stato finale, in un certo lasso di tempo. In generale, tra I'istante iniziale e finale le posizioni e le velocita di ciascun punto varieranno in funzione del risultante delle forze applicate a tale punto. Per clascun punto e per il sistema, vale la considerazione che il lavoro si traduce in variazione di energia. Se il sistema @ rigido, non potendo essere realizzati spostamenti di una massa rispetto all’altra, le forze Interne daranno un contributo nullo al lavoro. Concentrandosi sulle forze esterne e ipotizzando che il sistema possa solo ruotare intorno a un asse z, di versore k si ha: oL= ) Fe - dig, che, sostituendo a di, I'espressione i, dt = (@ x 7,)dt, e sfruttando l'identita vettoriale d - (b x ¢) = B- (x d) diventa: ‘ext a ik . text ext a6 ext Dike t.(Bx Fdt = ee x Fps)ae =e at = redo. oL=) Pet di, T£**d8 rappresenta dunque il lavoro elementare SL compiuto dal momento, che é la causa motrice, nella rotazione. Va sottolineato che sono in grado di compiere lavoro di rotazione solo i componenti del momento paralleli all'asse di rotazione z. Questo perché a causa dei vincoli che bloccano i corpo rigido, Z rappresenta I'unico asse di rotazione. | componenti ortogonali az, anche qualora fossero non nulli, non potrebbero compiere lavoro, in quanto al sistema non é consentito ruotare (@ la nostra ipotesi) intorno ad assi diversi da 2. Se al sistema rigido oltre alla rotazione é consentita anche la traslazione, al risultato appena ottenuto va aggiunto il contributo traslazionale. A tale scopo é sufficiente sostituire allo spostamento elementare di, del punto di applicazione del risultante delle forze esterne 'espressione i, dt = deydt + @ x (Fi — Fey)dt. Cosi facendo si giunge al seguente risultato: OL = Roxe * diicy + Tey wdt, dove Rex: rappresenta il risultante delle forze esterne applicate al sistema ed Zcy il momento del risultante delle forze esterne, calcolato rispetto al centro di massa. Integrando l'espressione precedente, il primo addendo si traduce nella variazione di energia cinetica traslazionale, dipendente dalla massa del sistema e dal quadrato della velocita, mentre il secondo addendo rappresentera integrato la variazione di energia cinetica rotazionale, legato al momento di inerzia del sistema rispetto all’asse di rotazione e al quadrato della velocita angolare.