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: Come usare MusicLap 3. Strategie vincenti Appunti di metodologia CONDURRE GLI ALUNNI AD APPRENDERE ATTRAVERSO UN LAVORO DI RICERCA Musiclab @ organizzato in modo che il pitt possibile sia lallievo stesso a conquistarsi attivamente gli obiettivi della lezione. Ogni unita gli offre alcune informazioni di par- tenza, e poi una serie di stimoli operativi: domande, ativita mirate, spunti per discus- sioni, invita prendere decisiori, e cosi via. Questo vale anche per gli ascolti. Sappiamo quanto sia faticoso per gli alunni concentrarsi;@ una difficolt§ dovuta alla sempre pit frenetica accelerazione degli attuali processi di fruizione e comunicazione, condizionati da una rete complessa di stimoli provenienti dai vari media e veicolati da una connes- sione web che & perpetua e sembra inarrestabile Tuttavia l'interruzione continua di un ascolto, attraverso domande frequenti, ri- schia di far perdere il senso di quello che si sta ascoltando, Per questo si é preferito nella maggior parte dei casi porre i quesiti al termine del brano: lalunno @ invitato a saggiare piuttosto la sua capacita di attenzione durante l’ascolto. In ogni caso le singole musiche proposte sono in grande maggioranza di durata contenuta, CONCEDERE SPAZI AL LAVORO DI GRUPPO II lavoro di gruppo & una modalita di lavoro preziosa per promuovere lappren mento e per questo Musiclab la suggerisce pitt volte. Un esempio, applicabile a tanti altri ascolti lo si pud trovare quando viene proposto lascolto delle Stagioni di Vivaldi (Volume A p. 164 e sgg): divisi in gruppi di cinque, gli alunni sono invitati a scoprire quali risorse del linguaggio musicale il compositore sfrutta di pits, fornendo esempi concreti presi dalla sua musica I lavoro di gruppo presenta numerosi vantaggi; eccone alcuni + Consente a un numero maggiore di ragazzi di partecipare attivamente ai diversi compiti. + Incoraggia la collaborazione. + Permette di confrontare soluzioni diverse rispetto a uno stesso compito (per esempio undattivita creativa, lesecuzione di un brano eccetera). + Favorisce uno spirito critico interno al gruppo, funziona cioé da filtro per la sele- zione critica delle eventuali molteplici proposte. + Stimola sia i meno pronti sia i pid brillanti. + Crea una positiva competizione. Certe abilita, di lettura o di esecuzione, possono es- sere oggetto di “giochi di squadra’ Il confronto pud avvenire tra squadre intere,o trai singolo componente di una squadra e quello di urvaltra, a rotazione (un po’ come nel gioco di “bandiera” o “fazzoletto”), Questo stimola la prestazione individuale. + Spinge i pitt abili ad assistere i meno pronti: é lapprendimento cooperativo. Immaginiamo un compito, con punteggio finale dato dalla somma dei punteggi individuali di ciascun componente del gruppo. E interesse anche dei pit abili del gruppo che il loro compagno meno pronto migliori la sua prestazione, perché il punteggio finale non si abbassi! 31 Il progetto didattico Ma il lavoro di gruppo pud presentare anche delle critica. Di seguito alcune delle possibili obiezioni 1. “Lragazzi non sono capaci di lavorare in gruppo”. Ma saper lavorare in gruppo non é un prerequisito: ossia, non @ che i lavori di ‘gruppo siano proponibili solo se i ragazzi sanno gia lavorare in gruppo. Collaborare con altri, confrontare le proprie opinioni con quelle di altri, prendere decisioni insieme ad altri, é piuttosto un obiettivo trasversale di competenza dellntero cor- po docente. E che sia importante, pit!importante di certi obiettivi delle singole ma- tetie, lo dice il fatto che non necessariamente, diventato adulto, lallievo cantera in coro, 0 applicher’ le nozioni sulla sintesi clorofiliana,o lavorera con la plastilina. Ma quotidianamente si trovera ad agire in un gruppo, piccolo come il nucleo familiare © la compagnia degli amici, o grande come lambiente di lavoro e la sua comunita, UEducazione musicale ha molto da offrire rispetto a questo obiettivo. “Lavorare in gruppo porta via molto tempo”. IN avoro di gruppo conduce al risultato in tempi pitt lunghi che non la lezione tra- dizionale. Ha perd un grande vantaggio: il risultato del lavoro resta un patrimo- nio dell‘alunno pitt della lezione tradizionale, che spesso viene dimenticata. INDIVIDUALIZZARE OVE POSSIBILE Non c@ un alunno uguale a un altro. Tener conto delle differenze, come raccoman- dano i Programmi, é forse il compito pitimpegnativo per un insegnante di Musica, che puo vedere settimanalmente fino a 250 alunni. Non si tratta solo di aspettarsirisultat diversi da ciascun allievo. II problema vero & consentire una prestazione individuale nelle attivita collettive, come il pid delle volte sono le attivit2 musicali. MusicLab solle- cita frequentemente in questo senso il singolo studente. Per esempio si pud chiedere alfalunno di intervenire nei seguenti modi + Esprimere opinioni personali, sulle musiche ascoltate e in generale sugli argo- menti delle lezioni, e confrontare le proprie opinioni con quelle dei compagni + Prendere decisioni, riguardanti il modo di eseguire un canto, gli strumenti da usa- re negli accompagnamenti eccetera. + Proporre proprie soluzioni in attivita creative, per esempio sonorizzazioni. «+ Nelle attivita di improvvisazione, assumere il ruolo di solista, alcernandosi con altri + Svolgere compiti individuali, i riconoscimento, di scritcura, di invenzione. «+ Nella pratica corale e strumentale, assumere parti adeguate alle proprie possibi- lita. Per esempio, a chi ha problemi (d’intonazione, di ritmo, di motricita eccetera) potremo far praticare note di bordone, o ostinati, con la voce o con gli strument Linsegnante lo pud verificare negli esercizi ritmici 0 melodici. Sono per lo pitt a due voci:e la voce inferiore & sempre pil facile, proprio per poter essere svolta con sucesso anche dai meno pronti + Partecipare con una prestazione personale a giochi di squadra Un modo per attivare singolarmente lallievo & quello di responsabilizzarlo nelle att vita collettive. Per esempio, fargli: igere un canto o umvesecuzione strumentale; + coordinare lattivita di gruppo; + guidare una discussione; + fare una scelta fra diverse proposte fatte dai compagni (per esempio proposte per soluzioni creative); + proporre specifiche attivita; «+ preparare esercizie giochi riguardanti particolari lezioni, per esempio dettati, pro- ve di riconoscimento eccetera. 32 3. Strategie vincenti / Appunti di metodologia E importante che tutti gli allievi abbiano loccasione di assumere ruoli decisionali Responsabilizzando ogni allievo relativamente ai risultati del lavoro del gruppo a cui appartiene, si mette in pratica la metodologia dellapprendimento cooperativo. PROPORRE CONFRONTI: IL METODO COMPARATO Un bimbo piccolo acquisisce il concetto di “vuoto” solo quando gli si mete davanti un oggetto vuoto, ma insieme anche un oggetto “pieno”. | concetti si sa, “maturano” spesso in copie. Anche i concetti pitt avanzati. Se applichiamo questo elementare principio allinsegnamento della musica, ne de- riviamo una scelta metodologica di fondo: ricorrere il pitt possibile alla tecnica dei confront MusicLab se ne serve sia nelle unita riguardanti i concetti della teoria musicale (dalla consapevolezza delle quattro dimensioni del suono fino al concetto di modo), sia so- prattutto nelle lezioni d’ascolto. Per esempio, per capire il contributo che 'agogica (la velocita) reca allespressivita di una musica, non c’& che da mettere a confronto due opposte velocita nellesecuzione di un brano; per capire come la musica sia in grado di rivelarci una civilta, questo ambizioso obiettivo pud essere raggiunto solo ascoltando musiche di civlta diverse, Per questo i nostri ascolti sono organizzati mol- te volte proprio intorno al confronto di due o pit brani musicali, in particolare nella rubrica “Verso le competenze” nel Volume A. CAPOVOLGERE L'INSEGNAMENTO La classe capovolta é un modo singolare ed efficace di mettere in pratica le strategie fin qui elencate. Viene chiamata capovolta (flipped classroom, col termine inglese) perché al cuore di un dato progetto scolastico non sta la lezione dell'insegnante ma il lavoro di ricerca degli alunni. II “capovolgimento” é organizzato in tre fas. Fase 1 In aula Linsegnante solleva una questione rilevante della sua disciplina, ed @ apace di suscitare lnteresse, 0 almeno la curiosita, degli alunni. II punto di partenza pud essere uno qualunque degli argomenti del testo. Pud per esempio vertere sui vissuti musi- cali degli alunni,o sui loro cantanti preferiti,o su come la musica é usata negli spot pubbli- citari,o su come nel tardo Ottocento pittori e musicist s'influenzavano reciprocamente, e via continuando, Uinsegnante lo pone come questione a cui dare risposte adeguate documentate; non solo, ma anche capaci di estendere largomento al di la della consegna iniziale, Nel caso pitt semplice suggerisce le pagine del testo da cui poter prendere le mos- se o indirizza a contributi video appositamente allesttio reperibil in rete. Fase 2 A casa Gli alunni ~ meglio se lavorano a piccoli gruppi, per esempio di cinque - si leggono le pagine del testo che toccano largomento scelto, Da qui si mettono in moto per raccogliere altri document scritti, video, materiali informatici. Le ricerche della vecchia scuola ~ quelle che consistevano nella pura e semplice raccolta del maggior nu- mero di informazioni su un qualsiasi argomento ("Fate una ricerca su Verdi... una ricerca sul violino... sul Romanticismo ... su ..") ~ sono soppiantate da un investimento di re- sponsabilita: gli alunni si stanno preparando ad assumere il ruolo di docenti: i material trovati serviranno proprio per la fase successiva, quando ritornano in aula, Fase 3 In aula | materiali trovati vengono mostrati, spiegati, raccontati, esibiti, com- mentati nei loro punti certi, ma anche nei nuovi aspetti e in altre questioni che la ricerca ha fatto nascere. Si arriva a fornire risposte confrontando le idee di ciascun gruppo. Destinatari della lezione, i compagni, Ma anche il loro docente. Da qui na- sce il concetto di flipped, capovolgimento: ora sono gli alunni a svolgere la lezione, 33 Ul progetto didattico ‘mentre insegnante ascolta e si limita a intervenire quando gli sembra il caso, o quan- do é sollecitato dagli alunni stessi, per fornire spiegazioni particolari o per suggerire altri materiali da cercare per completare il risultato, ‘Musiclab suggerisce vari casi di insegnamento capovolto. Qui di seguito riproponia- ‘mo gli spunti forniti nei Volumi A e B,integrandoli con altri suggerimenti da sviluppare. La classe capovolta nel Volume A La fonosfera (pp. 16-17) + In che senso la musica pud essere definita larte del tempo e la scultura larte dello spazio? + Avolte capita che in un film la scena sia drammatica e la musica che l'accompagna sia serena e delicata. Oppure viceversa. Come spieghiamo questa divergenza? In un film la musica che cosa pud esprimere? Che cosa sa farci capire? Ml Medioevo (pp. 88-89) La musica @ arte delle emozioni. | religiosi del Medioevo raccomandavano invece di non dare spazio alle emozioni quando si cantava in chie- sa. Come dovevano cantare allora, per corrispondere a questo precetto? Ml Rinascimento (pp. 110-111) Cantare a pili voci fa provare ai cantori un ricco ven- taglio di emozioni. Ecco allora che nelle sontuose dimore del Rinascimento anche la musica si apre alla straordinaria ricchezza offerta da una delle pitt grandi conquiste della civilta occidentale: la polifonia. Quale significato pud avere questa grande rivo- luzione nella storia della musica? Nl Barocco (pp. 132-133) «Se presti attenzione a come parlano le persone, se sono tranquille oppure agitate, puoi trasferire le stesse proprieta per inventare un canton: cosi scriveva alle soglie del secolo un musicista. Che cosa pud significare? Come pos- siamo mettere in pratica anche noi quel suggerimento? Prima che i dialoghi di unvopera lirica incomincino sentiamo il pit delle volte una mu- sica strumentale, pili o meno lunga: un preludio o addirittura una sinfonia. A che sco- po? Pid propriamente: a quante e quali funzioni espressive e narrative pud assolvere? La prima meta del Settecento (pp. 160-161) «La musica é lordine razionale che diamo ai suoni; dove non c’é organizzazione non c’é musica», scriveva un autore, Ap- plicando questo principio, i compositor del Settecento arrivano a costruire grandi cattedrali sonore: lunghe composizioni tenute insieme da una chiara organizzazione. Come sapranno conciliare ordine e sentimento? I Classicismo (pp. 196-197) In natura e nelle arti la simmetria, intesa come la di- sposizione regolare delle parti intorno a un centro, suggerisce equilibrio e sicurezza. Come faranno i musicisti del tempo a raggiungere lo stesso risultato nei suor LOttocento romantico (pp. 234-235) Stiamo per entrare in un secolo di grandi passioni, nella vita civile e nelle arti. Come si manifestano in musica le passioni? Che caratteri deve avere una composizione musicale per suggerire grandi passioni? La seconda meta dell’Ottocento (pp. 278-279) Dalle vette ideali delleta roman- tica i compositori fra !Oxto e il Novecento “scendono a parlare, con la loro musica, degli eventi della realta quotidiana. Questi orientamenti si chiamano Realismo e Ve- rismo. Come si allacciano con la tendenza a far tesoro del repertorio musicale nato fra la gente comune, il repertorio popolare della propria nazione? I Novecento e oltre (pp. 326-327) II Novecento é stato un secolo di tragedie mai sofferte prima dal umanita, tragedie che hanno messo in crisi idea stessa di vivere in un mondo fondato su regole ordinate. Come pué la musica aiutarci a riflettere sui gravi problemi della societ’? 34 ie ee 3. Strategie vincenti / Appunti di metodologia I jaz (pp. 362-363) Il jazz nasce da un mondo di sofferenze e umiliazioni, nei tempi disumani dello schiavismo. Fiorisce unvarte straordinaria, che ha trasformato il grido di protesta in forme di potente espressivita musicale. Come ha saputo seguire i cam- biamenti avvenuti nel mondo nel secolo scorso? La classe capovolta nel Volume B Le cinque note Cinque note: Do, Re, Mi Sol, La, Possono bastare per inventare una varieta di musiche, con la voce o con gli strumenti? Impariamo a scrivere le nostre creazioni sul pentagramma. Aggiungiamo parole adatte al ritmo. Aggiungiamo ritmi di accompagnamento per la body percussion, La melodia In che modo la linea melodica concorre al significato espressivo di un brano? Sperimentiamo la differenza espressiva tra una linea che va verso alto e una che scende. Cerchiamo risposte nelle nostre canzoni. Modo maggiore e modo minore Il modo é solo un fatto tecnico della musica 0 ha anche qualcosa da dirci? La scelta che un musicista fa del modo é legata allespres- sione che vuol dare alla sua composizione? Come? N musical | canti della prima guerra mondiale che cosa ci fanno capire della vita dei soldati e pitt in generale della realta della guerra? Sappiamo inventare noi un musical cucendo insieme in uno spettacolo canzoni che scegliamo dall'antologia del nostro Volume B? Perché si canta? Che cosa aggiunge la musica al significato delle parole? INTERDISCIPLINARITA E COMPITI DI REALTA Musiclab si basa su un concetto largamente condiviso di cultura: cultura non come catalogo di nomi, ma come padronanza di strumenti che permettano di capire il mondo in cui viviamo e di prendervi parte attiva. Ora, se capire & essenzialmente mettere in relazione fenomeni diversi, promuoveremo fa cultura musicale dei ragazzi quando [i aiuteremo a scoprire le relazioni esistenti tra i fenomeni musicali e gli altri aspetti della realta, le altre manifestazioni della vita dell'uomo, ossia della sua cultura. € il concetto di interdisciplinarita. Dietro Vesigen- za didattica delt’interdisciplinarita, sta laspirazione alla visione unitaria della cultura. Questo é un principio fondamentale che ha guidato l'impostazione di MusicLab. In questa prospettiva si colloca lesperienza dei compiti di realta, o comy esperienze interdisciplinari intorno a un tema significativo del mondo contemporaneo, che gli alunni sono invitati ad affrontare lavorando in gruppi, mettendo in campo le conoscenze, le abilita e le competenze che vanno maturando. Anche tante proposte di MusicLab vanno nella stessa direzione: ogni volta che si propone al ragazzo di condurre una ricerca su un dato argomento del programma. In questa Guida i percorsi interdisciplinari sono proposti in particolare nella rubrica Estensioni. Per diventare un compito di realta, basta che la ricerca non sia fine a se stessa, ma sia introdotta con una motivazione reale, qualcosa di cui l'alunno veda la spendibilica pratica. Per semplificare, invece che chiedergli “fai una ricerca su...”, sottoporgli un immaginario invito che viene alla sua classe, per esempio da un ente, a produrre una documentazione su un argomento particolare. Che cosa é il compito di realta? «Una situazione problematica, complessa e nuova, quanto pit possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilita gia acquisite e trasfe- rendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento mode- ratamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Pur non escludendo 35 ee Il progetto didattico 36 prove che chiamino in causa una sola disciplina, si tratta di privlegiare prove per la Cui risoluzione Talunno debba richiamare in forma integrata, componendoli auto- nomamente, pitt apprendimenti acquisiti. La risoluzione della situazione-problema (compito di realea) viene a costituire il prodotto finale degli alunni su cui si basa la valutazione dellinsegnante>. Questo si legge sulle Linee Guida della Circolare del MIUR n.3 del 13.02.2015. A parti- re dalla Scuola dell infanzia e per Vintero percorso scolastico, gli alievi sono chiamati a utilizzare competenze e saperi, associati alle diverse materi, in situazioni definite, contestualizzate e ricalcate su esperienze che si possono presentare nella vita di tutti i giorni. II compito di realta ha le seguenti caratteristiche. + Propone compiti che ci si trova ad affrontare nel mondo reale, sia personale che professionale. + Pone problemi complessi, adeguati ovviamente alleta dello studente, ma aperti a diverse interpretazioni, risposte e scelte. + Non ha mai una risoluzione unica e definita, ma pud essere svolto da diverse pro- spettive e punti di vista + Non si pud risolvere con poco tempo: solitamente vengono associati a ogni com- pito giorni o settimane, + E pensato per essere svolto in gruppo, quindi uno dei requisiti fondamentali per la risoluzione é la collaborazione. + Adotta una prospettiva multidisciplinare: non si tratta di mettere in campo co- noscenze di una sola materia, ma di saper selezionare le informazioni e ragionare in modo completo e critico. + Avra un prodotto finale, che verra valutato dallinsegnante o dagli insegnanti. Perché nasce il compito di realta, o autentico? Negli ultimi anni in ambito scolastico e di formazione si parla sempre pitt di autentt cita, per indicare tutto cid che, nellambito accademico, fa riferimenti alla vita reale. ‘Molti docenti, infatti, hanno iniziato ad opporsi a strumenti di valutazione come le domande chiuse, reputandole distanti da un uso corretto e critico delle conoscenze acquisite. Ma nell'uso di questo aggettivo, autentico,sié fatta spesso confusione, in- terpretando male questa definizione. Per esempio: «+ se in un problema di matematica si calcola il costo della spesa, 0 si chiede il costo del rifornimento di un‘automobile, sara sicuramente la rappresentazione di una situazione comune, ma non c coinvolgimento in prima persona dello studente. Si parla quindi in un compito non autentico. + nel caso in cui chiedo ai miei ragazzi di stilarmi la spesa da fare per una festa della scuola, comprensiva di elenco prodotti, budget e tempi di acquisto, investo i ragaz- zi di un incarico reale, che li coinvolge in prima persona e che deve essere portato a termine per realizzare una condizione. Quindi @ un compito autentico. In musica non sono propriamente autentiche le tradizionali ricerche: sui singoli com- Positori, su strumenti musical, su cantanti doggi o di iri sulla musica in TV e cosi via. Diventano autentiche quando rispondono a bisogni concreti della vita quotidiana.

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