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Sonata per pianoforte e violino K 377 - Mozart

Analisi - Appunti
In questa sonata il violino è protagonista alla pari con il pianoforte e non in veste di
semplice comprimario. Mozart si muove al di fuori delle regole che volevano il primo
strumento, il violino, trattato come accompagnatore obbligato e con scarsi contenuti tecnici
e quindi adatto ad essere interpretato da amatori e dilettanti.
Non dobbiamo dimenticare che il compositore era anche un virtuoso di ambedue gli
strumenti e gli era quindi congeniale strumentare in modo appropriato le due parti senza
per'altro rinunciare ai contenuti espressivi.

Nell'Allegro grazioso Mozart introduce un unico tema che sarà più volte rielaborato tanto
da non richiedere nuovo materiale. Il secondo movimento presenta un Tema con
variazioni sviluppate in Re minore e che lo caratterizzano da una certa ombrosità
contrastante con l'impostazione vivace del brano nella sua interezza. Il Minuetto finale
parte in modo brillante quasi a sanare le amarezze espresse nel secondo movimento per
mutarsi repentinamente in caratteri malinconici; perde la sua caratteristica di danza
mantenendone solo l'indicazione ritmica. La parte finale riprende il tema del movimento
facendolo a poco a poco esaurire per scomparire del tutto in chiusura della composizione.

Nel novembre 1781 l'editore Artaria pubblicò per sottoscrizione sei Sonate per violino e pianoforte di Mozart, due delle quali erano

state composte a Mannheim (K. 298 e K. 378) e le altre a Vienna (K. 376, K. 377, K. 379 e K. 380). Esse apparvero sotto l'unico titolo

«Six Sonates pour le Clavecin ou Pianoforte, avec l'aceompagnement d'un Violon» e il loro valore non sfuggì all'ambiente musicale,

tanto è vero che sull'autorevole periodico «Magazin der Musik» di quel periodo apparve il seguente commento: «Queste Sonate sono

uniche nel loro genere. Sono ricche di nuove idee e mettono in evidenza il grande genio musicale del suo autore. Sono assai brillanti

e adatte al pianoforte e nello stesso tempo l'accompagnamento del violino è così abilmente combinato con la parte pianistica, che

entrambi gli strumenti mantengono viva la nostra attenzione. Queste Sonate richiedono un violinista esperto quanto il pianista. Non

è possibile in questa occasione compiere una descrizione dettagliata di queste composizioni originali. Gli amatori e i conoscitori di

musica potranno eseguirle per il proprio piacere e si renderanno conto che il nostro giudizio non è esagerato».

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