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Were you there?

Ai piedi della croce


Concerto spirituale in preparazione della Pasqua

PEACE (BAMBINI)

NOSTRA GLORIA (CORO PARROCCHIALE)

WERE YOU THERE

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Dal Vangelo secondo Luca (19,35-44)

Gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava stendevano i loro
mantelli sulla via. Quando fu vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei
discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano
viste, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi
altissimi!» Alcuni farisei, tra la folla, gli dissero: «Maestro, sgrida i tuoi discepoli!» Ma egli rispose:
«Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno». Quando fu vicino, vedendo la città, pianse
su di essa, dicendo: «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è
nascosto ai tuoi occhi. Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno
delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi gli dentro
di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei
stata visitata».

LAMENTAZIONI

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Dal Salmo 21 (1.8.17.20)


Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno be e di me quelli che mi vedono,

storcono le labbra, scuotono il capo.


Un branco di cani mi circonda,

mi accerchia una banda di malfattori;

hanno scavato le mie mani e i miei piedi.

Posso contare tutte le mie ossa.

Signore, non stare lontano,



mia forza, vieni presto in mio aiuto. 

ELI ELI

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Dal libro del profeta Isaia (53,4-5.10-12)

Egli si è caricato delle nostre so erenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo
castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato tra tto per le nostre colpe, schiacciato per le
nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo
stati guariti. Quando o rirà se stesso in sacri cio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a
lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giusti cherà molti, egli si addosserà le loro
iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato
se stesso no alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i peccatori.

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ANIMA CHRISTI

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Dalla Mistica Città di Dio di Suor Maria d’Agreda (n. 1213)


Cristo espresse l'assenso che apri le porte al mare della passione e dell'amarezza, perché
entrassero con impeto nella sua anima […]. E così incominciò a sentire paura ed angoscia, e tutto
preso da questi sentimenti disse ai tre apostoli: «La mia anima è triste no alla morte». […] Questa
tristezza del nostro Redentore racchiude tanti misteri, fonte di insegnamento per noi. […] Non
disse che era triste per la morte, ma no alla morte, perché fu meno la tristezza causata in lui dal
naturale desiderio di vivere in vista della morte così vicina che non quella di vedere la perdita dei
reprobi [che non avrebbero accolto la sua salvezza].

TRISTIS EST

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Morire per vivere di Carlo Carretto


Ho scoperto che fra tante cose belle e buone fatte da Dio, una non è meno bella, anzi è
bellissima, ed è la morte. E perché?

Perché mi dà la possibilità di cominciare da capo, mi dà la possibilità di vedere “cose nuove”.

Per nessun momento, come quello, capisco il detto della Scrittura: “Io faccio nuove tutte le cose”.

Amo la morte perché mi ridà la vita.

Amo la morte perché credo alla resurrezione. Quella sì che mi interessa!

Che servirebbe tutta la mia fatica a credere, tutto questo sperare contro ogni speranza, se giunto
a questo momento accettassi il nulla o peggio l’immobilità, o la sclerosi del tempo?

No, non l’accetto e vi dico, meglio vi grido: “Credo alla vita eterna”.

E qui vi dico ancora un segreto che ho scoperto in questi ultimi tempi: sono certo che quando il
maglio della morte mi schiaccerà come un’oliva, in quell’istante capirò tutti i perché della vita, in
quell’istante dirò: “Ora capisco perché la morte è questa grande realtà nel cosmo intero. In essa è
nascosto il segreto stesso della vita”.

E un grande “Oh!” di meraviglia uscirà dal mio essere. Non tremare allora, anima mia, e non aver
paura. Guarda davanti a te e sorridi ancora una volta.

Se lo spirito si è posato sul caos al principio, e Dio ha creato l’universo, ora torna a posarsi su di
noi per rifare nuove tutte le cose.

CRUCIFIXUS

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Dalla Via Crucis presieduta da papa Francesco il 25 marzo 2016


O Croce di Cristo, simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, icona del sacri cio supremo
per amore e dell’egoismo estremo per stoltezza, strumento di morte e via di risurrezione, segno
dell’obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria.

O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi,
bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco.

O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, s niti
e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti
Pilati con le mani lavate.

[…] O Croce di Cristo, Arca di Noè che salvò l’umanità dal diluvio del peccato, salvaci dal male e
dal maligno! O Trono di Davide e sigillo dell’Alleanza divina ed eterna, svegliaci dalle seduzioni
della vanità! O grido di amore, suscita in noi il desiderio di Dio, del bene e della luce.

O Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte. O Croce di
Cristo, insegnaci che l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota e di fronte
alla certezza della Risurrezione e dell’amore di Dio che nulla può scon ggere od oscurare o
indebolire. Amen!

O CRUX

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«Stava presso la croce di Gesù sua madre» (Gv 19,25). Anche Maria, insieme a suo glio, so re
una sorta di martirio, il più crudele che ci sia: quello di una madre che vede morire davanti a sé un
glio innocente. Una Madre preferirebbe so rire i dolori dei gli, piuttosto che vederli patire senza
poterli soccorrere.

Dal momento in cui Gesù fu catturato nell’orto degli Ulivi, i discepoli lo hanno abbandonato. Maria
invece non lo abbandona. Vede il Figlio fra i tormenti e tuttavia non fugge né si allontana, ma “sta
lì” presso la croce, sempre e no alla ne.

Madre addolorata, tu non ci abbandoni mai quando siamo oppressi dalla croce.

Insegnaci a non fuggire dalla croce dei nostri fratelli che so rono.

CORPUS CHRISTI CAROL


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