Cesariani e pompeiani si scontrano prima a Durazzo e poi in Tessaglia.
Qui Sesto Pompeo, figlio
dell’avversario di Cesare, chiede una profezia alla maga Eritto sull’esito della guerra; quest’ultima richiama in vita un soldato caduto, il quale predice a Sesto Pompeo la rovina della sua famiglia e dell’ordinamento politico di Roma (libro VI).
Ovviamente, il termine di confronto principale del Bellum civile è l’Eneide di Virgilio,
che Lucano ribalta e capovolge a più livelli. Sul piano contenutistico, egli oppone alla vicenda mitica e fondativa di Enea quella di più stringente contemporaneità della “guerra civile” da cui è nato l’assetto di potere a lui contemporaneo. Da ciò dipende anche la distanza ideologica tra le due opere: se Virgilio celebra, attraverso la figura di Enea, l’avvento della pax augustea e del primus inter pares Ottaviano, Lucano rimpiange (non senza contraddizioni segnalata dalla critica) l’ideale repubblicano, qui incarnato dalla figura mirabile di Catone . Strettamente connessa con questa dimensione c’è la questione del ruolo delle divinità negli eventi umani: se Virgilio, in accordo con le caratteristiche del genere, faceva guidare gli eventi del suo poema dal volere degli dei, in Lucano tutto appare dominato dall’imprevedibile potere del caso, tanto che le vicende prendono avvio senza che alcun dio sia coinvolto e che il Bellum civile è privo di qualsivoglia invocazione alle Muse, che occupa tradizionalmente la sede del proemio e che troviamo nei primi versi dell’Eneide. La Pharsalia si struttura come una serie di lutti e tragedie che colpiscono senza sosta uomini e cose, senza lasciare alcun spiraglio ad una speranza di salvezza. Le profezie, che costellano la vicenda, sono un chiaro indizio in questo senso. Quella del sesto libro, che ha per protagonista Sesto Pompeo, è un trasparente rimando alla catabasi (cioè, la discesa agli Inferi) di Enea nel sesto libro del poema virgiliano; qui però, oltre al responso orrifico per il figlio di Pompeo, la scenografia è quella di un atto di negromanzia e la profezia giunge dal cadavere di un soldato morto.