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Capitolo 2
Capitolo 2
L’attività economica di produzione di beni e servizi svolta dalle aziende richiede la disponibilità di risorse e
lo svolgimento di un insieme di operazioni. Tali operazioni possono essere ricondotte a quattro classi:
-operazioni di finanziamento;
-operazioni di investimento;
-operazioni di trasformazione;
-operazioni di realizzo.
Tutte le operazioni di gestione determinano variazioni nella composizione della “ricchezza” netta a
disposizione dell’azienda (capitale); esemplificando rispetto alle imprese industriali:
-i finanziamenti ottenuti determinano un afflusso di risorse monetarie;
-gli approvvigionamenti si trasformano il fattore generico denaro in fattori specifici di produzione (beni e
servizi)
-gli atti di gestione interna trasformano fattori produttivi in prodotti;
-le vendite trasformano prodotti in denaro;
-ogni operazione, attraverso l’acquisizione di esperienze e conoscenza, modifica il livello delle potenzialità
disponibili.
A ogni operazione il capitale di modifica nella sua composizione e nel suo valore
Ciò porta all’insorgenza del rischio. Per rischio si intende il verificarsi di eventi che siano in contrasto con gli
obiettivi dell’azienda.
Si presentano anche numerose entità del rischio: entità del danno, probabilità di manifestazione
dell’evento dannoso, durata del rischio, durata delle manifestazioni del rischio.
Le operazioni rappresentano l’unità elementare di analisi nell’ambito dell’attività economica svolta dalle
aziende. Le operazioni possono essere indagate sia individualmente sia in aggregati più o meno ampi.
Esistono due tipologie di aggregati di operazioni aziendali:
-i processi: insiemi ordinati di operazioni della stessa specie e con medesimo oggetto;
-le coordinazioni parziali: insiemi ordinati di processi che presentano relazioni d’interdipendenza.
Le operazioni di gestione sono svolte durante l’intera vita dell’azienda, per valutare di tempo in tempo i
risultati raggiunti e la loro adeguatezza rispetto al futuro, è necessario suddividere la vita dell’azienda in
periodi.
Tali periodi, definiti periodi amministrativi, sono di durata annuale e di regola coincidono con l’anno solare.
Si definiscono esercizio la porzione di gestione attribuibile al periodo amministrativo.
Le operazioni di finanziamento
Le operazioni di finanziamento assumono caratteri diversi in funzione delle caratteristiche del fabbisogno
originato dagli investimenti da compiere e dalla stima dei tempi di recupero.
I finanziamenti si distinguono in:
-finanziamenti attinti con vincolo di capitale di proprietà; si tratta di risorse vincolate all’azienda per un
temo indefinito e apportate da coloro che l’hanno costituita. Tali finanziamenti configurano il capitale
proprio, definito anche capitale di conferimento o capitale di pieno rischio; la remunerazione del capitale
proprio è legata alla misura degli utili conseguiti e distribuiti ed è il carattere residuale;
-finanziamenti attinti con vincolo di capitale di prestito; si tratta di risorse di cui l’azienda beneficia per un
tempo definito e da restituire alla scadenza convenuta. Tali finanziamenti configurano il capitale di prestito,
remunerato mediante il pagamento di interessi, espressione del costo da sostenere per il finanziamento
dell’attività produttiva.
Con riguardo alle operazioni di approvvigionamento occorre considerare due aspetti principali:
-mercati di approvvigionamento: punti dello spazio (economico) dove operano i potenziali fornitori che
possono offrire i fattori produttivi, a prezzi e condizioni variabili nel tempo
-relazioni con i fornitori: scambi monetari (si cede moneta e si acquista il fattore produttivo)
I fattori produttivi sono gli input del processo di produzione. Essi sono distinguibili i base a due criteri:
-consistenza fisica
-concorso alla produzione
L’arco di tempo nel quale un fattore pluriennale può essere utilizzato in prima approssimazione è definito
da circostanze di ordine tecnico (giuridico o fisico):
-circostanze giuridiche: i fattori pluriennali potrebbero divenire inutilizzabili per via della scadenza di un
brevetto
-circostanze fisiche: i fattori pluriennali tendono a perdere economicità e a diventare inutilizzabili nel tempo
per via del progresso tecnologico.
Da qui nasce l’esigenza di distinguere la vita fisica dalla vita utile (o economica) del bene: la prima è legata
alla durata fisica, la seconda è legata alla convenzione economica a utilizzare il fattore.
La vita utile è inferiore rispetto alla durata fisica, a causa del noto fenomeno dell’obsolescenza, che può
investire:
-il fattore in quanto tale;
-le strutture organizzative e operative dell’impresa;
-i beni/servizi ottenuti mediante l’utilizzo del fattore pluriennale.
Nel primo caso, l’introduzione di innovazioni tecnologiche può rendere il fattore non più economicamente
utilizzabile, essendo superato da fattori di recente introduzione.
Nel secondo caso, l’obsolescenza delle strutture operative può essere dovuta all’introduzione di sistemi
operativi più efficienti.
Nel terzo caso, l’obsolescenza del fattore pluriennale può essere originata dall’obsolescenza dell’output che
esso concorre a produrre, essere legata alla totale o parziale inidoneità dei beni/servizi realizzati a
soddisfare le esigenze dei destinatari.
Le risorse monetarie affluite all’azienda possono essere investite anche in operazioni di carattere
finanziario, riconducibili alla concessione di finanziamenti a terzi e all’acquisto di titoli pubblici o privati.
Concessione di finanziamenti a terzi: l’azienda che concede il prestito acquisisce il diritto di ricevere la
restituzione delle somme prestate (quota capitale) più gli interessi attivi maturati nel tempo
Acquisto di titoli pubblici o privati: l’azienda che concede il prestito acquisisce il diritto di ottenere il
rimborso del titolo più gli interessi attivi maturati nel tempo.
Le operazioni di trasformazione
Le operazioni di trasformazione sono operazioni di gestione interna poiché non implicano il coinvolgimento
di attori esterni e non danno luogo a entrate o uscite monetarie.
Per tale ragione, si pone il problema della misurabilità delle operazioni di trasformazione: non essendovi
movimentazione monetaria, risulta complicato stabilire il valore generato
Tuttavia, sono operazioni fondamentali, senza le quali non si riuscirebbe a trasformare gli input in output da
collocare sul mercato.
Dopo la trasformazione, l’azienda ottiene prodotti da destinare all’estero. Tale destinazione può essere
condotta in diversi modi.
Nel caso dell’impresa, la destinazione è realizzata mediante lo scambio di mercato, mediante la vendita di
beni/servizi intesa come momento terminale del ciclo produttivo. La vendita si configura quale realizzo
delle risorse a suo tempo investite.
Discorso analogo può essere fatto per le cooperative, anche se i destinatari dell’output possono essere gli
stessi soci della cooperativa e il prezzo praticato può essere diverso da quello di mercato.
Nel caso delle amministrazioni pubbliche, la destinazione dell’output è realizzata mediante erogazione,
configurandosi uno scambio atipico, in cui il tributo ricevuto rappresenta un corrispettivo indiretto della
prestazione destinata alla collettività amministrativa.
Nel caso delle aziende no-profit, l’output è destinato o senza ricevere un corrispettivo diretto della cessione
o ricevendo un corrispettivo simbolico.
Ad ogni modo, indipendentemente dalla modalità mediante la quale si realizza la destinazione dell’output,
è fondamentale che l’azienda ottenga risorse tali da consentire l’acquisizione di nuovi fattori produttivi.
Le operazioni di gestione danno luogo alla dinamica dei valori, la quale può essere rappresentata mediante
un prospetto a due sezioni, denominato <<Tavola dei valori>>.
-sezione sinistra: come sono investite le risorse (IMPIEGHI);
-sezione destra: da dove provengono le risorse (FONTI).