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Cateteri Venosi Centrali
Cateteri Venosi Centrali
PERIFERICI
Presidio medico in silicone o poliuretano
posizionato in vena profonda di grosso
calibro, non visibile e non palpabile
Silicone vs Poliuretano
Vantaggi Silicone Vantaggi Poliuretano
Biocompatibile Biocompatibile
Morbidezza Maggior consistenza durante
Minor rischio di trombosi l’inserimento (vantaggio per
Minor rischio di aggressione delle l’impiantatore)
sostanze biologiche Rapporto elevato “lume interno/
Estrusione con rugosità molto spessore”
bassa che riduce il rischio di
adesione batterica Svantaggi
Svantaggi Rischio di inginocchiamento
Rischio di inginocchiamento Rapporto “lume interno/spessore
Rapporto “lume interno/spessore parete” piuttosto basso
parete” piuttosto basso
Punta aperta o Punta chiusa?
Punta Chiusa = Punta in Tungsteno radiopaca con
Valvola Groshong = No presenza di Clamp
CVC valvolati
Tunnellizzato o non Tunnellizzato?
Nel catatere venoso centrale tunnellizzato il punto di
fuoriuscita del catetere dalla cute è differente dal sito
di venipuntura
Elemento fondamentale è la cuffia di Dacron che
permette il fissaggio del catetere e impedisce la
traslocazione batterica dall’exit site cutaneo
all’ingresso del catetere in vena
Sistemi impiantabili
Il catetere venoso centrale totalmente impiantabile è un
presidio impiantabile sottocutaneo usato per infondere
farmaci o liquidi direttamente nel circolo sanguineo e
viene impiantato nella regione sottoclaveare per
garantire un facile e stabile accesso
Sistemi impiantabili
È costituito da due elementi fondamentali:
ü La Camera (reservoir): si tratta di un piccolo serbatoio di circa cm 3
con una parte orizzontale, facilmente riconoscibile sotto la pelle,
chiamata setto e costituita da una membrana in gomma siliconata
autosigillante in cui si inserisce l’ago di Huber o Gripper non carotante
ü Il “Catetere”: si tratta di un tubicino flessibile collegato al port che
permette l’infusione di farmaci direttamente nel circolo sanguigno
attraverso una grossa vena (vena cava superiore, vena giugulare
interna, vena cefalica)
Classificazione degli accessi venosi
Accessi venosi a breve termine (< 30 giorni)
ü Agocannula periferica (teflon) o/e a uso speciale (Power)
ü Midline (cvp) (silicone o poliuretani alifatici; Groshong o non)
ü CVC a breve termine (poliuretano; Certofix - Arrow)
Accessi venosi a medio termine (< 6 mesi/1 anno)
ü Midline (cvp) (silicone o poliuretani alifatici; valvolati o non)
ü PICC (CVC a inserzione periferica)
ü Hohn (CVC a inserzione centrale)
Accessi venosi a lungo termine (> 1 anno)
ü PICC (CVC a inserzione periferica; > 1 anno)
ü CVC tunnellizzati: Groshong, Broviac, Hickman
ü Sistemi totalmente impiantabili - Port
Classificazione degli accessi venosi
Accessi Venosi Periferici a Breve Termine: Aghi
cannula
Il 75 % degli accessi vascolari
ospedalieri è costituito da aghi
cannule. Le linee guida (CDC Atlanta)
dispongono la loro sostituzione ogni
72/96 ore. Le linee guida Epic 2014
dispongono di sostituirli se
clinicamente indicato e non di routine,
salvo che le raccomandazioni
specifiche del produttore di quel
dispositivo non diano indicazioni
diverse con durata tra i 7-10 giorni ma
con ispezione del sito di
posizionamento ad ogni turno (Visual
Infusion Phlebitis Score)
Visual Infusion Phlebitis Score
Accessi Venosi Periferici a Breve Termine:
Aghi cannula
Accessi Venosi periferici a Breve Termine:
Aghi cannula speciali
sono specificamente costruiti per ottenere alto flusso con minor resistenza per
infusione di mezzo di contrasto (m.d.c.) durante manovre diagnostiche in TAC o
RMN e possono rimanere in sede sino ai 15 giorni
Accessi Venosi periferici a Breve Termine:
Midline
Cvp valvolato (Groshong o non) o non
valvolato
Mono o bilume
Via di somministrazione di
farmaci con qualsiasi ph e
accessibilità guida complica permane
osmolarità sede
vena ecografica nze nza
Accessi a medio termine: Hohn
Accessi a medio-lungo termine: PICC
PICC = Peripherally Inserted Central Catheter (CVC ad
inserimento periferico)
Accessi Venosi Centrali a Medio Termine: PICC
Accessi Venosi Centrali a Medio Termine: PICC
ingresso in vena
cefalica
basilica
brachiale
Gravità
– 3 Fr 50-75 ml/hr
– 4 Fr 100-175 ml/hr
– 5 Fr > 200 ml/hr
Pompa
– 2 Fr 100-125 ml/hr
– 3 Fr 400-450 ml/hr
– 4 Fr 500-750 ml/hr
– 5 Fr > 750 ml/hr
Accessi a lungo termine: CVC tunnellizzati
Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine: Port
(CVC totalmente impiantabili)
Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine: Port
(CVC totalmente impiantabili)
Sono costituiti da una camera serbatoio o
reservoir (di solito in titanio e/o polisulfone
[plastica]).
8 Fr
Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine: Port
(CVC totalmente impiantabili)
Il RESERVOIR è un dispositivo fatto a tronco cono, la cui base è
costituita da un piccolo disco di plastica o titanio del diametro di circa
3-4 cm. La parte superiore, detta “entrata”, è costituita da una
membrana in silicone utilizzata per la puntura percutanea, che si
richiude automaticamente (autosigillante) dopo ogni utilizzo; essendo
leggermente rialzata è facile sentirla sotto la pelle ed è quindi possibile
pungerla con gli appositi aghi (aghi di Huber)
Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine: Port
(CVC totalmente impiantabili)
PORT Bicamerale
POWER-PORT
COMPLICANZE IMMEDIATE
PNX (Se posizionamento in Succlavia)
EMBOLIA GASSOSA
PUNTURA ARTERIOSA
EMATOMA (emomediastino, emotorace)
LESIONI PLESSO BRACHIALE-LARINGE-DOTTO
TORACICO
COMPLICANZE CARDIACHE
MALPOSIZIONE PRIMARIA
NO INDIVIDUAZIONE DEL VASO
COMPLICANZE TARDIVE
DISLOCAZIONE
Lavaggio
Lavaggio
Tipo di catetere Lavaggio Eparinizzazione
CVC Punta Aperta Manovra pulsante mantenendo No Eparinizzazione
pressione positiva con S.F. 10 ml
(farmaci, chemioterapici, ecc.) e
S.F. 20 ml (emoderivati e NPT)
Interventi in caso di complicanze
v Occlusioni trombotiche =I cateteri venosi centrali
facilitano l’insorgenza di trombi che possono essere colonizzati
da batteri dando così origine a problemi di tipo infettivo che
potrebbero portare alla rimozione del catetere venoso centrale.
La somministrazione deve avvenire con tecnica asettica,
osservando le precauzioni standard e prevede l’utilizzo di
urochinasi 5.000 UI/ml in lock per 1-2 ore, per un massimo di 3
tentativi.
La somministrazione di agenti trombolitici non deve superare la
capacità del catetere, cioè si deve iniettare un quantitativo di
farmaco che occupi il doppio dello spazio morto del catetere.
Interventi in caso di complicanze
Occlusioni non trombotiche
Ostruzione da coaguli
Ø Urokinasi (5.000 unità/ml): trombolitico
Ø rTPA (2 mg/ml): trombolitico sintetico (attivatore
plasminogeno tissutale)
Aggregati lipidici
Ø Alcool etilico 55-70%
Precipitato di farmaci
Ø NaOH (0.1 N) opp. HCl (0.1 N)
Mezzo di contrasto radiologico
Na Bicarbonato ʻmolareʼ (8.4%: 1ml=1mEq)
Infezioni CVC
CAUSE INFEZIONI DEI C.V.C.
ü TIPO DI CATETERE: Singolo vs triplo lume
ü SCELTA DEL SITO DʼINSERZIONE: femorale e giugulare interna
vs succlavia
ü POSIZIONAMENTO CVC.: preparazione, difficoltà all’ inserzione,
tecnica di inserimento
ü MODALITAʼ DI POSIZIONAMENTO: asepsi (rimuovere gli accessi
posizionati in emergenza)
ü MODALITAʼ DI INFUSIONE
ü CARATTERISTICHE DEL PAZIENTE
ü DURATA DELLA CATETERIZZAZIONE
ü TERAPIE INTENSIVE VS REPARTO CHIRURGICO VS REPARTO
MEDICO
Infezioni CVC
Quando siamo in presenza di sospetta o certa infezione (score
1-2-3) dopo aver eseguito la medicazione del cvc applicare disco
di biopatch (a lento rilascio di clorexidina) o cerotto in poliuretano
a lento rilascio di clorexidina per 7 giorni e ispezionare ad ogni
turno (CDC 2011).
Infezioni CVC
VIE COINVOLTE NELLE INFEZIONI CORRELATE AL
CATETERE
Infezioni CVC
MICROBIOLOGIA
IL TIPO DI GERME VARIA SECONDA EMOCOLTURA
In caso di sospetta infezione del
Ø Tipo di reparto ospedaliero C.V.C.
Ø flora locale Eseguire il prelievo in rapida
successione da:
Ø Tipo di catetere
Ø catetere venoso centrale (tutti i
Ø Patologia del paziente lumi)
Ø vena periferica
FATTORE PREOCCUPANTE
CONTAMINAZIONE DEL CATETERE
Aumento dei germi resistenti agli antibiotici carica <103
INFEZIONI CATETERE
carica > 105
Rimozione
ü Procedere all’antisepsi delle mani ed
indossare i guanti sterili
ü Dopo avere rimosso la medicazione,
procedere all’antisepsi della cute del
paziente.
ü Rimuovere i punti di ancoraggio.
ü Sfilare il catetere avendo cura di aver chiuso
i rubinetti o le clamp in modo appropriato,
invitando il paziente ad effettuare la manovra
di Valsalva (espirazione forzata a glottide
chiusa). Se il paziente non è in grado di
effettuarla, rimuovere il CVC in aspirazione.
ü Eseguire coltura della punta se richiesto.
ü Disinfettare e ricoprire con cerotto medicato
“a piatto”
Medicazione CVC
ü Il rinnovo della medicazione è una tecnica sterile, si devono utilizzare guanti
sterili oppure la manovra no touch.
Medicazione CVC
ü In caso di catetere tipo Hohn®, PICC o Groshong® non vengono più
utilizzati i punti di sutura cutanei ma presidi di ancoraggio
(comunemente conosciuti come Statlock®) che vanno rinnovati ogni
7 giorni
Gestione linee infusionali
Ø Sostituire i set usati per infondere sangue, emoderivati o emulsioni lipidiche (sia
le emulsioni combinate con amino-acidi e glucosio in sacche ʻall-in-oneʼ o sia
quelle infuse separatamente) entro 24 ore dallʼinizio dellʼinfusione (Categoria IB)
Gestione linee infusionali
(NFC) Needle-free connectors
Prelievo da CVC
Materiale:
Ø Guanti monouso e DPI
Ø Antisettico in soluzione alcoolica
Ø 2 siringhe da 20 ml preriempite con 20ml di soluzione
fisiologica
Ø Vacutainer + adattatore
Ø Provetta
Ø Garze sterili
Ø Tappino monouso
Ø Contenitori per aghi e taglienti
Prelievo da CVC
ü Indossare il visor
Prelievo da CVC
TECNICA DEL PRELIEVO
ü Chiudere il rubinetto e rimuovere la provetta e il
dispositivo vacutainer da smaltire immediatamente
ü Nel caso in cui la febbre persista eseguire le emocolture ogni 72 ore (da
centrale e da periferica) fino alla scomparsa della febbre
DOMANDE