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il cinema del 67’

ero contro gli stereotipi di qualunque tipo.


se fosse stato per me, ora il mondo sarebbe un casino del quale il fantomatico
sottosopra sarebbe una caricature da quattro spicci.
amavo il disordine dei capelli a prima mattina, le lettere minuscole dove non
dovevano esserci, i baci dati fuori luogo, fuori di testa, fuori di tutto; un
amante dell'alternativita, di tutto ciò che poteva essere fatto diversamente,
nel posto in cui andava fatto.
ma un dettaglio importante andava detto: ero un amante del contraddittorio.
non troppo da risultare bipolare, ne troppo poco da apparire stupido.
bastava vedere dove lavorassi, per trarne una conclusione; di uno squallido e
malfunzionante bar in pieno centro, avevo fatto la mia seconda casa.

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