Turchia, ergastolo al filantropo Kavala che sostenne le proteste di Gezi Park.
Per
Amnesty è stato un “processo farsa”. Ma Erdogan è nella Nato: non si può toccare
Martedì 26 aprile 2022 – Anno 14 – n° 114
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
LIBERAZIONE Tra partigiani e bandiere Nato
25 Aprile di popolo
e di liti: fischi a Letta
p La Resistenza celebrata con posizioni diverse e spesso
in conflitto. L’Anpi ribadisce il no all’invio delle armi. Mi-
lano: contestato il segretario Pd (“Servo della Nato”). Tre
cortei a Roma. E Mattarella: “Bella ciao fa pensare a Kiev”
q GIARELLI E MANTOVANI A PAG. 8 - 9
Onu, missione di pace
Nato, adunata di guerra
» QUINDI NIENTE PACE?
Draghi ha scelto
i condizionatori
(da 40mila euro)
» Tommaso Rodano
P
alazzo Chigi ha scelto.
E ha scelto l’aria condi-
zionata. Quella di Dra-
ghi sulla crisi energetica e
l’embargo alla Russia (“pace
o condizionatori?”) sembra-
va una domanda retorica.
A PAG. 14
LE NOSTRE FIRME.
• Padellaro La Meloni dopo la Francia a pag. 11
• Spinelli Le Pen, una strana sconfitta a pag. 17
• Fini Putin, Biden e il fattore Bomba a pag. 2
• Ranieri Il catalogo dell’anticontismo a pag. 13
• Orsini Chi ha fallito su Mosca e Kiev a pag. 13
• Scanzi Macron, il solito meno peggio a pag. 13
PARLA CARLIN PETRINI LA VITTORIA DIMEZZATA
“Basta insultare Micro-Macron
noi pacifisti cerca una donna
come filo-Putin” per governare
q BOFFANO A PAG. 9 q DE CAROLIS E DE MICCO A PAG. 10 - 11
CHI SPERA E CHI SPARA
GUTERRES VOLA DA PUTIN.
USA&SOCI LO BOICOTTANO
A RAMSTEIN: LISTA DI ARMI
PESANTI A GUERINI PER
IL NUOVO DECRETO DRAGHI
MOSCA: “PER ORE NESSUNA TREGUA”
I russi attaccano 5 stazioni
per stoppare i treni di armi
q GRAMAGLIA A PAG. 2 - 3
5 MLN DI ITALIANI COLPITI
Energia e redditi:
rincari di guerra
q DE RUBERTIS A PAG. 16
QUEI 5,4 MILIONI SPARITI
Mai arrivati i soldi
del governo Draghi
ai profughi ucraini
q VERGINE A PAG. 6
y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!z![!$!.
a1,80
a 1,80--Arretrati:
Arretrati: 3,00
aa 3,00
-ae a1,80
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12con
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– ilArretrati:
illibro
libro“Casamonica”
“Io posso”
e 3,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Elezioni per procura
» Marco Travaglio
D
opo i matrimoni per pro-
cura, abbiamo inventato
le guerre per procura (gli
ucraini ci mettono i morti e noi le
armi, marciando intrepidi sul so-
fà). Ora, a grande richiesta, le e-
lezioni per procura: quelle dei
partiti che non riescono a vincere
le elezioni in Italia, ma in com-
penso vanno fortissimo all’estero
perché lì non li conoscono. Pren-
dete il Pd: nei primi 15 anni di vita
(si fa per dire) le ha perse tutte,
anche se ha governato per 10. Ora
tripudia perché in Francia la Le
Pen ha preso solo il 41%, cioè il
doppio del Pd nei sondaggi (per i
voti veri vedremo), e le Presiden-
ziali le ha rivinte Macron (che
nell’Ue non sta col Pd nel Pse, ma
nei centristi di Renew Europe).
Era già accaduto due anni fa,
quando Biden batté Trump e
Renzi disse che aveva vinto lui
(col 2%) perché l’aveva incrociato
un paio di volte. Un po’ come Sal-
vini con Trump per una photo op-
portunity che quello manco ri-
cordava (cazzaro più, cazzaro
meno). Ora il Matteo minore de-
lira di “macronismo all’italiana
per un polo riformista”con “Letta
e Berlusconi”e lui modestamente
lo nacque perché “le nostre traiet-
torie (sua e di Macron, ndr) si so-
no passate il testimone” (Macron
al 58,5, lui sempre al 2). E quell’al-
tro genio della Tinagli, la vicese-
gretaria Pd di destra (quello di si-
nistra è Provenzano), dice che
con Macron “siamo più forti an-
che noi” (inchiodati da sei anni al
18-20%, e Macron c’è da cinque)
e“ora stop ai populismi”(cioè alla
maggioranza dei francesi, che
sceglie Le Pen, Mélenchon e
Zemmour, e degli italiani, che vo-
ta 5Stelle, Lega e FdI).
Ma attenzione: sempre più
q MARRA A PAG. 5 difficile! Abbiamo anche il 25 A-
prile per procura. Politicanti che
se ne infischiano allegramente
della Liberazione dal nazifasci-
smo nel 1945 (merito di Usa,
Urss, Gran Bretagna e partigiani)
e la usano come l’Isola dei Famosi
per farsi notare e regolare i loro
conticini domestici. Cretini che
contestano la Brigata ebraica, ve-
ra protagonista della Resistenza.
Dementi che sfilano con le ban-
diere della Nato, fondata nel
1949 contro una delle potenze li-
beratrici (l’Urss). Smemorati che
paragonano la Resistenza italia-
La cattiveria na a quella ucraina. Somari che
inneggiano alla Costituzione na-
Matteo Salvini: “Il 25
aprile io resto a casa”.
ta dalla Resistenza mentre la cal-
pestano inviando armi in Ucrai-
Ieri raccoglievano na (anche a milizie filonaziste).
solo il vetro Tartufi di Stampubblica che si
stracciano le vesti per un ex-sena-
WWW.FORUM.SPINOZA.IT tore M5S che sporca con la Z la Li-
berazione, ma per anni non dis-
sero una parola quando Rep pub-
LE LIRICHE DI DOROTHY blicava l’inserto di propaganda
putiniana Russia Today in cam-
Parker, poetessa: bio di rubli sonanti. E Mattarella
che “il mattino che gli ucraini so-
“La vita non è no stati svegliati dalle bombe rus-
stata un’idea mia”
se ho pensato a Bella ciao”. Se ci
pensava nel 1999, quand’era vice-
premier, magari evitavamo di
q TAGLIABUE A PAG. 18 bombardare Belgrado.
2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA • SENZA SOSTA

I russi attaccano 5 stazioni

E oggi Guterres vede Putin
» Giampiero Gramaglia stin. Appena usciti dall’Ucrai-

KABAEVA
E LE SANZIONI
IN CASA PUTIN
IL WALL STREET
Journal ha rivelato
un retroscena su Alina
Kabaeva, la compagna di
Putin e madre di almeno
tre dei suoi figli,
riapparsa in pubblico a
Mosca per la prima volta
dall’inizio dell’invasione.
Per il giornale americano,
Kabaeva, sospettata
di nascondere all’estero
le fortune personali del
presidente, era nella lista
delle sanzioni americane,
ma all’ultimo momento
è stata depennata: Putin
avrebbe potuto prenderlo
come un colpo personale
e intensificare la guerra
G
ià ‘impallinato’
dall ’Ucraina prima
ancora di mettersi al
lavoro, il Segretario
generale dell’Onu, Antonio
Guterres, ha incontrato ieri ad
Ankara il presidente turco Re-
cep Tayyip Erdogan, l’unico che
sia finora riuscito a organizzare
incontri ad alto livello tra Rus-
sia e Ucraina dopo l’in i zi o
dell’invasione. Secondo fonti
del Palazzo di Vetro, Guterres
ha espresso sostegno all’impe-
gno della Turchia; lui ed Erdo-
gan hanno affermato che il loro
“obiettivo comune è porre fine
alla guerra il prima possibile e
creare le condizioni perché ces-
sino le sofferenze dei civili”. Og-
gi invece Guterres sarà a Mosca
per incontrare il presidente
russo Vladimir Putin, e questo
non va giù alla leadershipucrai-
na. “Non va bene andare a Mo-
sca. Non capiamo perché parla-
re con Putin”, lamenta uno
stretto collaboratore del presi-
dente ucraino Volodymyr Ze-
lensky, aggiungendo che Gu-
terres “non è autorizzato” a e-
sprimersi per conto del governo
ucraino e dovrebbe concentrar-
si sull’assistenza umanitaria.
BEN DIVERSO il tenore della vi-
sita a Kiev, svoltasi domenica
nel massimo riserbo, degli e-
missari Usa: il segretario di
Stato, Antony Blinken, e il se-
gretario alla Difesa, Lloyd Au-
na, Austin ha dichiarato che gli
Stati Uniti vogliono vedere la
Russia “indebolita” al punto
che non possa più lanciare
guerre e neppure ricostituire in
tempi brevi i suoi arsenali:
“Mosca ha già perso molte delle
sue capacità militari e molte
truppe”. Fonti britanniche sti-
mano in 15.000 i soldati russi
caduti, in 2.000 i veicoli persi e
in 60 gli elicotteri o gli aerei ab-
battuti. L’invasione, che sareb-
be dovuta durare “al massimo
una settimana”, è nella nona
settimana e non se ne vede la fi-
ne. Nei colloqui con Zelensky,
Blinken e Austin hanno pro-
messo di aiutare l’Ucraina a
vincere la guerra con la Russia.
I britannici vedono l’avanzata
russa “rallentare”, gli americani
pensano che Mosca “stia fallen-
do”. Gli Stati Uniti aumente-
ranno gli aiuti militari all’U-
craina sbloccando 700 milioni
di dollari: circa 300 milioni
serviranno a Kiev per acquisire
sul mercato gli armamenti di
cui ha bisogno; il resto andrà a-
gli alleati dell’Ucraina che han- Avanzata
no già fornito aiuti militari e nel Donbass
hanno ora bisogno di ricosti- na e diplomatici statunitensi unilateralmente, non garanti- kiv (almeno tre le Tank russi
tuire le loro scorte. E il diparti- s’apprestano a tornare in U- sce sicurezza”, dicono gli ucrai- vittime civili) e at- a Mariupol;
mento di Stato ha appena dato craina, a Leopoli. Ieri, Mosca ni, che chiedono a Onu e Croce tacchi missilistici Odessa, case
via libera alla vendita di muni- progettava una tregua a Mariu- Rossa di essere garanti. Fonti contro cinque sta- in fiamme
zioni a Kiev per 165 milioni di pol –dove le autorità denuncia- russe al Palazzo di Vetro esclu- zioni ferroviarie FOTO ANSA/
dollari. Per Biden, la missione no la terza fossa comune di vit- dono, però, l’opzione di un ces- nell’Ucraina centra- LAPRESSE
di Blinken e Austin “è andata time – perché i civili potessero sate-il-fuoco su larga scala. In- le e occidentale (al-
bene”. Il presidente si appresta lasciare l’acciaieria Azovstal. fatti, le operazioni militari pro- meno cinque morti e
a nominare Bridget Brink am- Ma per Kiev non c’era un’inte- seguono: ci sono stati bombar- 18 feriti): la Tass scrive di sei
basciatrice degli Usa in Ucrai- sa: “Un corridoio, annunciato damenti nella regione di Khar- tronchi ferroviari distrutti adi-

L’ANALISI
t
Biden e Vladimir il coccodrillo:
trattare all’ombra della Bomba
» Massimo Fini che peraltro non era una vera numero due del Reich, il 10 desca, alla moda degli ingle-
e propria guerra di aggres- maggio 1941, ne è una con- si, dei francesi, dei belgi, de-

“T
rattare con Putin è
come negoziare
con un coccodrillo
che ha la tua gamba nelle sue
fauci”, ha detto Boris John-
son durante un viaggio aereo
che lo portava in India. Gli
inglesi sembrano determi-
nati quanto gli americani, e
forse ancor più degli ameri-
cani, a non arrivare a una
qualsiasi pace concordata
con Vladimir Putin, ma a
spazzarlo via dalla faccia del-
la terra. Probabilmente nella
loro psiche gioca prepoten-
temente l’esperienza degli
anni immediatamente pre-
cedenti il Secondo conflitto
mondiale. Gli inglesi non vo-
levano la guerra, volevano
continuare a ruminare in
tranquillità la propria vita
quotidiana, per questo ac-
cettarono prima l’Anschluss,
sione perché gli austriaci ac-
colsero con entusiasmo l’an-
nessione alla Germania, poi i
Sudeti, poi la presa della Ce-
coslovacchia. Né gli inglesi
né i francesi volevano una
guerra contro la Germania
nazista, da qui il tanto infa-
mato Patto di Monaco del
1938 fra Chamberlain e Da-
ladier da una parte e Hitler e
Mussolini dall’altra. Ma
quando i nazisti aggredirono
la Polonia nel 1939 la guerra
alla Germania, per la quale
gli inglesi e tantomeno i
francesi si erano preparati,
divenne inevitabile. La cosa
curiosa è che nemmeno Hi-
tler voleva muover guerra ai
britannici, considerati una
sorta di “cugini”, c’è tutta una
accreditata letteratura in
proposito e il misterioso
viaggio in Scozia di Hess, il
ferma. Hitler voleva pren-
dersi l’Europa tedescofila, o
di cultura tedesca, per il re-
sto, almeno all’apparenza,
non aveva altre ambizioni
tant’è che non c’è mai stata
alcuna politica coloniale te-
FINO A DOVE?
LE MIRE DI MOSCA
E LE DIFFERENZE
CON LA 2ª GUERRA
MONDIALE
gli olandesi. E fino agli anni
70 del secolo scorso, nell’A-
frica nera, Hitler era un mito
proprio perché aveva com-
battuto i colonialisti europei.
Insomma il Führer voleva u-
na parte dell’Europa, quella
che pensava spettasse alla
Germania, il resto l’avrebbe
lasciato all’influenza inglese.
Ma a questa prospettiva i bri-
tannici, che della Democra-
zia hanno il culto, dissero di
no. E fu la Seconda guerra
mondiale.
Gli stessi problemi si pon-
gono oggi con l’aggressione
della Russia di Putin all’U-
craina. La domanda che tutti
si pongono è: fin dove vuole
arrivare Putin? Le sue ambi-
zioni, dopo l’annessione di
fatto della Crimea che è russa
da sempre, si fermeranno al
Donbass dove la situazione è
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022 ESTERI l 3

I DOCUMENTI
t

Nel ’93 Eltsin

fu rassicurato:
“La Nato non
si espanderà”

GERMANIA Il cancelliere annaspa Governo diviso

Armi a Kiev, Scholz

nel campo minato L
a questione se l’Occiden-
te, e in particolare gli Stati
Uniti, siano i principali
responsabili del ritorno della

delle risse politiche

guerra in Europa a causa del
processo di allargamento della
Nato continua a far discutere
studiosi e politologi. Pochi
giorni fa il Foreign Affairs ha
chiesto l’opinione di 60 esperti
ricavandone una forte maggio-
ranza a favore della strategia
» Cosimo Caridi l’Ucraina. Quindi i tedeschi possono produr- Nato, ma la robusta minoranza
BERLINO re munizioni in Svizzera che però non posso- (18 contro 39 e 3 neutrali) non è

biti “al trasporto di veicoli stra-
nieri”. A Tiraspol, capitale della
Transnistria, la regione separa-
tista filorussa della Moldavia
confinante con l’Ucraina, di-
verse esplosioni sono state udi-
te nei pressi del ministero per la
Sicurezza statale. Putin accusa
“l’Occidente di volere spaccare
la società russa e di distruggere
molto più complessa perché
qui i russofili rappresentano
la maggioranza, ma non l’in-
tera popolazione? Nessuno
lo può sapere. Ma rispetto al
1939 c’è oggi una variabile,
insieme tranquillizzante e
terrorizzante. Questa varia-
bile si chiama l’At o m ic a .
Tranquillizzante perché non
si può pensare che nessuno
la Russia dall’interno” e chiede
che cessino le “provocazioni
contro le Forze armate russe sui
media stranieri”, ordinando
misure immediate anti ‘fake
ne ws’. Quanto alle sanzioni,
“l’economia russa – dice – ha le
capacità per operare stabil-
mente e senza difficoltà anche
nel nuovo contesto”.
NATO, SI FANNO
AVANTI SVEZIA
E FINLANDIA
DOPO L’INVASIONE dell’Ucraina la
posizione di Svezia e Finlandia rispetto
alla Nato è cambiata. In entrambi
i Paesi è cresciuto il timore di una
aggressione da parte della Russia
S
no essere usate dagli ucraini. Questi sono i certamente stata bollata di fi-
ono sempre più tesi i rapporti tra Rus- proiettili per i carri armati che Berlino non lo-putinismo.
sia e Germania. Ieri il Cremlino ha e- vuole inviare direttamente a Kiev. Nel campo Tra l’altro, nel sondaggio
spulso 40 diplomatici tedeschi. Da minato su cui si muove il cancelliere Scholz c’è viene consultata anche l’italia-
Mosca il timbro “persona non grata” una spaccatura all’interno del suo partito. na Nathalie Tocci che ammette
sui documenti dei funzionari è arrivato in ri- La segretaria dei socialdemocratici tede- di aver pensato che l’allarga-
sposta alla decisione di Berlino di cacciare 40 schi, Saskia Esken, ha chiesto all’ex cancellie- mento “sia stato un errore” e
diplomatici russi la settimana scorsa. Il can- re Gerhard Schröder di riconsegnare la sua che si sarebbero dovute pren-
celliere Olaf Scholz sta tentando di mantene- tessera del partito. “Si comporta da anni – ha dere più in considerazione “le
re aperto il dialogo con il Cremlino. La deci- detto Esken –come un uomo d’affari, dobbia- preoccupazioni della Russia in
sione di non inviare armi pesanti in mo smettere di considerarlo uno sta- materia di sicurezza” ma di a-
supporto degli ucraini e il rifiuto di tista”. Schröder è sotto accusa per i ver cambiato idea dopo la guer-
qualsiasi sanzione occidentale troppi interessi economici che ra in Ucraina.
che comporti un embargo to- lo legano a Mosca. Sul nodo di come l’allarga-
tale di gas e petrolio russi “Fa parte del sistema Pu- mento della Nato sia stato ge-
hanno spaccato la società te- t i n” ha detto il sindaco di stito nei colloqui tra Usa e Rus-
desca. Media e opposizione Kiev, Vitali Klitschko, invo- sia è stata data molta enfasi al
definiscono con “troppo po- cando sanzioni contro l’ex colloquio avuto nel 1990 tra l’ex
co, troppo tardi” l’operato di cancelliere. “Nessun me a Segretario di Stato americano,
Scholz. Il punto più contro- culpa. Non è il mio genere”, James Baker, e l’allora presi-
verso resta l’invio delle armi ha risposto Schröder. Riba- dente sovietico Michail Gorba-
pesanti richieste dal presidente dendo che lascerà i suoi incari- ciov, in cui quest’ultimo veniva
Volodymyr Zelensky. Il governo te- chi nel consiglio di amministrazio- rassicurato che la Nato non si
desco si è spaccato più volte ne di Rosneft, gigante pe- sarebbe allargata nemmeno di
su questo punto. Con i Verdi trolifero russo, e nel comi- un centimetro verso Est.
e i Liberali che spingono per tato di controllo di Nord Meno rilevanza ha invece a-
l’invio di carri armati, men- Stream (Gazprom) solo vuto un successivo colloquio
tre i Socialdemocratici I NUMERI quando il gas russo smette- con colui che a differenza di
prendono tempo. DOPO 61 GIORNI rà di arrivare in Germania. Gorbaciov avrebbe influito
DI CONFLITTO Da settimane l’op i ni on e davvero sugli eventi russi degli

dei due contendenti in cam-
po, Joe Biden e Putin (perché
l’Ucraina di Zelensky, chec-
ché ne pensi il presidente di
quel Paese, è solo un pretesto
nello scontro fra le due gran-
di Superpotenze), sia così
pazzo da iniziare una guerra
nucleare. La Bomba infatti,
da quando è stata inventata
(“Baby is born”) è sempre
stata considerata solo un de-
terminante deterrente. Osa-
e così insieme hanno convenuto
di chiedere l’adesione alla Nato.
La conferma arriva dal quotidiano
svedese “Expressen”. Secondo fonti
del governo di Stoccolma, la richiesta
congiunta verrà inviata la settimana
fra il 16 e il 22 maggio, in occasione
della visita del presidente Sauli
Niinisto nella Capitale svedese.
L’ACCORDO trovato la setti-
mana scorsa prevede che la
Germania fornisca diretta-
mente a Kiev munizioni e
addestramento, mentre i
mezzi corazzati verranno
inviati da Paesi terzi ai quali
Berlino invierà armamenti
sostitutivi. In questo sche-
ma, la Bundeswehr (l’eser-
cito tedesco) non perdereb-
be alcun mezzo, sarebbero
infatti le aziende private, le-
2.665
VITTIME CIVILI La cifra è
fornita dall’Alto Commissario
delle Nazioni Unite per i
diritti umani (Ohchr), che ha
registrato 5.718 civili rimasti
colpiti nel Paese, di cui 2.665
morti e 3.053 feriti. Tra le
vittime anche a 67 bambini
pubblica chiede che l’ex ca-
po di governo, tra il 1998 e il
2005, faccia un passo indie-
tro. Schröder ha dichiarato
che la guerra in Ucraina è
un errore, ma non prende le
distanze dal Cremlino:
“L’immagine che la gente
ha di Putin è solo una mezza
verità”. All’interno dei so-
cialdemocratici esisteva u-
na corrente, fino allo scop-
pio della guerra maggiori-
anni 90. Il 22 ottobre 1993, in-
fatti, l’allora Segretario di Sta-
to, Christopher Warren, rassi-
curò a Mosca il presidente rus-
so, Boris Eltsin, riguardo al fu-
turo Partenariato per la Pace
tra Occidente e Russia che a-
vrebbe incluso quest’ultima in-
sieme ai Paesi europei in un
nuovo patto alternativo all’al-
largamento Nato. “Splendido”,
rispose Eltsin, non accorgen-
dosi che la proposta non si sa-

rono utilizzarla solo gli ame-
ricani nel 1945, ma perché
non avevano di fronte un’al-
tra potenza nucleare. In real-
tà, come scrisse Umberto E-
co, le bombe su Hiroshima e
Nagasaki furono solo un av-
vertimento all’Unione So-
vietica (guardate che noi
quest ’arma ce l’abbiamo).
Come avvertimento a noi
sembra un tantino pesante,
ma lasciamo perdere. L’ato-
mica è un’arma tanto mici-
diale quanto inutilizzabile,
perché è come gettarsela sui
piedi. Le radiazioni infatti
non rispettano i confini. La
guerra atomica esce dall’am-
bito della guerra ed entra in
quello dello zero assoluto
perché significherebbe la
scomparsa o la mutazione
genetica dell’umanità inte-
ra. Si legga o si rilegga in pro-
posito il romanzo di Philip
Dick Cronache del dopo
Bomba.
gate con contratti al mini-
stero della Difesa, a manda-
re proiettili e carri armati.
Tra queste ditte una delle
più importanti è la Rhein-
metall, colosso da oltre 6
miliardi di fatturato annuo.
La produzione di munizio-
ni dell’azienda tedesca av-
viene in Svizzera. Il governo
di Berna, che sostiene la
propria neutralità nel con-
flitto, ha deciso di porre un
veto sull’esportazione verso
7,1 MLN
GLI SFOLLATI secondo
l’Agenzia Onu per i rifugiati.
Il numero comprende anche
le persone che sono state
costrette a lasciare le loro
case, ma restano in Ucraina
taria, ben disposta nei con-
fronti della Russia. Wandel
durch Handel (c ambia-
mento attraverso il com-
mercio) è stato il mantra ri-
petuto per anni dal partito
di Scholz, quando si parlava
dei rapporti con la Russia.
Oggi ci sarà un vertice di
maggioranza, Verdi e Libe-
rali potranno usare anche
l’ “affaire Schröder” per far
sbloccare da Scholz l’invio
delle armi pesanti a Kiev.
rebbe avverata. Warren, nelle
sue memorie, affermò che El-
tsin aveva frainteso il suo di-
scorso nel quale si specificava
che il problema dell’allarga-
mento si sarebbe posto più a-
vanti. Ma il senso delle sue pa-
role nel 1993 era quello. Il di-
battito continua.
S.C.
4 l CRONACA
“ASD EUROPE” Oggi la riunione riservata Le imprese dell’Aerospazio e della Difesa
Lobby delle armi in conclave
a Roma per festeggiare l’affare
» Giulio Da Silva
L’
esclusiva riunione è
fissata per oggi in un
lussuoso albergo ro-
mano, vicino a villa
Borghese. I convitati sono gli
amministratori delegati di una
ventina delle maggiori aziende
europee della difesa e i capi di
22 associazioni nazionali di 17
paesi europei, non solo della Ue
ma anche esterni come Gran
Bretagna, Norvegia e Turchia.
L’incontro, a porte chiuse,
sarà l’occasione per festeggiare
quello che, in seguito alla guer-
ra della Russia in Ucraina e alla
corsa (annunciata) all’aumen-
to delle spese militari in Euro-
pa per superare l’asticella del
2% del Pil come preteso dalla
Nato (cioè dagli Stati Uniti), è
un momento d’oro per l’indu-
stria delle armi del pianeta.
SOVRINTENDE Alessandro Pro-
fumo, l’ex banchiere (Unicredit
e Monte dei Paschi) che ha vo-
tato alle primarie del Pd e che
da maggio del 2017 è l’ad
della prima azienda ita-
liana del settore, Leo-
nardo (ex Finmecca-
nica). Dal 21 settem-
bre 2020 Profumo
ha aggiunto un’altra
carica, è presidente
di Asd Europe, l’as-
sociazione europea
delle industrie
dell’aerospazio e di-
fesa, che ha sede a
Bruxelles. Prima che
termini l’incarico bien-
nale all’Asd, in autunno,
Profumo ha chiamato
nella capitale i colleghi
europei per l’incontro di
primavera. Forse anche
missione Ue, il “contributo alla
difesa europea” e la “roadmap
sulle tecnologie critiche per la
difesa e la sicurezza”. Invece
dell ’incontro romano non si
parla, neppure la data è stata ri-
velata. Come se fosse una riu-
OFFICIA PROFUMO nione carbonara.
All’Asd aderiscono cinque
LE INDUSTRIE DELL’UE grandi aziende francesi (Air-
bus, Dassault, Thales, Safran,
Naval Group), tre inglesi (Bae
FATTURANO 230 MLD, Systems, Rolls-Royce, Gkn),
tre tedesche (tra cui Hensoldt,
IN BORSA I RIALZI la società di sensori di cui Leo-
nardo ha comprato il 25,1%),
due spagnole, una ciascuno per
SONO A DOPPIA CIFRA Svezia, Finlandia e Norvegia, la
società missilistica Mbda,
franco-inglese-italiana. Per l’I-
talia sono soci Leonardo, Fin-
cantieri e l’Aiad, l’associazione
che comprende anche le picco-
un modo per autopromuover- le imprese, presieduta dall’ex
si, tra dodici mesi scade il man- sottosegretario Guido Croset-
dato in Leonardo (il secondo). to. “Le nostre oltre 3mila im-
Intanto, malgrado le ammac- prese associate, di tutte le di-
cature riportate nella vicenda mensioni, con più di 880mila
D’Alema-Colombia nella mal- dipendenti, sono il nucleo cen-
destra trattativa per la vendita t ra l e d e l l a c o m p e t i t i v i t à
di aerei e navi militari, dell’industria europea perché
Profumo può sentirsi innescano ricadute sugli altri
più sollevato, si è sba- settori”, fa notare Profumo nei
razzato del rivale rapporti dell’Asd.
Giuseppe Bono, non
confermato dal go- SECONDO gli ultimi dati pubbli-
verno alla guida di cati, del 2020, l’industria euro-
Fincantieri. pea nell’aerospazio e difesa di-
L’Asd fa sentire chiara 229,7 miliardi di ricavi.
spesso la sua voce co- A causa del Covid nel 2020 si
me lobby sulle que- sono ridotti di circa 30 miliardi
stioni della difesa. Sul e gli occupati sono diminuiti da
sito sono in evidenza 890mila a 884.600. L’indu-
due “position paper” stria degli armamenti però an-
del 12 aprile firmati dava bene anche durante la
dal segretario gene- pandemia. La sola difesa vale
rale, lo svedese Jan 119 miliardi di ricavi, nel 2020
Pie, in cui l’A sd il giro d’affari è aumentato di 3
commenta due do- miliardi e gli occupati di 22mi-
cumenti della Com- la, a un totale di 462mila.
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
Il modello
L’AgustaWestland
AW139
è un elicottero
Leonardo per uso
militare e civile
FOTO ANSA
Grazie a Vladimir Putin (e a
Joe Biden che invia armi all’U-
craina e sollecita l’Europa ad
aumentare le spese militari) le
industrie di armamenti festeg-
giano perché c’è la prospettiva
di maggiori contratti dai gover-
ni e maggiori guadagni. Gli a-
mericani hanno offerto all’U-
craina armi per più di 3 miliar-
di di dollari, incluso l’ultimo
pacchetto di 800 milioni di ar-
tiglieria pesante annunciato
giovedì scorso. Boris Johnson
ha annunciato maggiori spese
militari, il governo Draghi in-
tende aumentare di almeno 10
miliardi l’anno le spese per la
difesa entro il 2027. I 100 mi-
liardi di spese in più una tan-
tum per ammodernare le armi
della Bundeswehr annunciati
dal cancelliere tedesco Olaf
Scholz il 27 febbraio hanno in-
cendiato le azioni delle indu-
strie tedesche ed europee. Ri-
spetto all’inizio dell’anno le a-
zioni che sono salite di più sono
le tedesche Rheinmetall
(+153%) e Hensoldt (+100%).
Bae Systems ha guadagnato il
32%, Thales il 63%, Leonardo
che stentava sopra i 6 euro è ar-
rivata a 10, con un rialzo del
56,6 per cento. In realtà, fanno
notare alcuni analisti citati dal
Financial Times, nuovi con-
tratti non ne sono ancora stati
stipulati. E un manager di pun-
ta del gruppo Leonardo, come
Lorenzo Mariani, a.d. di Mbda
Italia e dire ttore vendite
dell’intero gruppo missilistico,
frena gli entusiasmi: “La Ger-
mania aumenta gli stanzia-
menti ma manderà l’80% dei
soldi altrove: quando cominci a
parlare di acquisto di F-35, di e-
licotteri Chinook e pure di Apa-
che, sono prodotti americani”.
I DATI DEL “SIPRI”
t
Un 2021 record:
superato il tetto
dei 2mila miliardi
di spesa militare
I
l segnale era arrivato già prima della
guerra, e questo lo rende doppia-
mente rilevante (e inquietante). Lo
scorso anno la spesa militare globale
ha superato per la prima volta i 2.000
miliardi di dollari e, con la corsa al riar-
mo innescata dalla guerra in Ucraina,
è destinata a salire ancora.
Le cifre sono state rivelate ieri dallo
Stockholm international peace re-
search institute (Sipri), che da anni
monitora l’andamento del settore. Nel
2021 si è speso per armamenti ed eser-
citi 2.113 miliardi di dollari, +0,7% in
termini reali (cioè al netto dell’infla-
zione, inclusa la quale l’aumento è del
6,1%). È il settimo anno di fila di cre-
scita, nemmeno la pandemia ha fer-
mato la corsa al riarmo che è calata so-
lo tra il 2011 e il 2014. Dal 2015 la ri-
presa è stata alimentata in gran parte
dalla maggiore spesa europea dopo
l’invasione della Crimea da parte della
Russia e per effetto delle pressioni de-
gli Usa di Donald Trump sugli alleati
Nato per alzare le spese militari al tar-
get del 2% del Pil deciso al summit di
Newport, in Galles, del 2014 (che però
non è mai stato vincolante e prevedeva
come orizzonte il 2024). In quel mo-
mento, peraltro, solo tre Paesi su 30
superavano quella soglia (Usa, Gran
Bretagna e Grecia), mentre nel 2021
se ne sono aggiunti altri otto, tra cui
Croazia, Polonia e Romania.
I Paesi Ue membri della Nato si so-
no impegnati ora a portarsi in tempi
più o meno rapidi a quel target (l’Italia
lo prevede nel 2028). A ogni modo lo
scorso anno la spesa europea ha rap-
presentato il 20% del totale, sei punti
in più della Cina (293 miliardi, +4,7%
e in crescita da 27 anni), il secondo
Paese con la spesa più alta dopo gli Sta-
ti Uniti, che restano saldamente al pri-
mo posto con 801 miliardi di dollari
(-1,4%). I dati mostrano anche come
gli Usa si siano orientati verso lo svi-
luppo di tecnologie di ultima genera-
zione: tra il 2012 e il 2021, la loro spesa
per armamenti è diminuita del 6,4%
mentre quella per ricerca e sviluppo
nel settore militare è aumentata del
24%. La Russia ha invece aumentato
le sue spese militari del 2,9%, a 65 mi-
liardi di dollari, mentre preparava l’in-
vasione dell’Ucraina. Dopo un calo tra
il 2016 e il 2019, quello passato è stato
il terzo anno di crescita e la spesa mi-
litare russa ha raggiunto il 4,1% del Pil.
Questi tre Paesi, insieme a India (76
miliardi) e Gran Bretagna (62), valgo-
no il 62% della spesa globale.
In Europa, la Germania resta il ter-
zo paese per spesa militare 56 miliar-
di), ma se manterrà la promessa di au-
mentare la spesa di 100 miliardi diver-
rà di gran lunga il primo in Ue. L’Italia
si è fermata a 30 miliardi (erano 28 nel
2020). La minaccia russa, invece, ha
spinto l’Ucraina ad aumentare del
72% le spese dal 2014.
CDF
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
RAMSTEIN • Il Pentagono convoca gli Alleati in Germania
» Wanda Marra
S
i deciderà al vertice del
Pentagono nella base
Nato di Ramstein in
Germania di oggi
quanto dovrà essere forte
l’ impegno dell ’Italia nel
mandare artiglieria pesante
all ’Ucraina. A presenziare
per l’Italia a un summit al
quale hanno aderito oltre 20
Paesi sarà il ministro della
Difesa, Lorenzo Guerini, che
dovrebbe tornare con la lista
delle armi da inserire in un
decreto che potrebbe arriva-
re in Cdm già giovedì. Si a-
spettano le decisioni che ver-
ranno prese oggi dai ministri
della Difesa dei Paesi riuniti
sotto il cappello del Pentago-
no per l’ufficializzazione e
anche per l’elenco preciso
degli armamenti.
MA IL CAMBIO della natura
dell’aiuto degli Alleati è cosa
di fatto già decisa e allo studio
del governo italiano da gior-
ni. Da notare che la cornice
della decisione avviene non
nell’ambito della Nato, ma di
quei Paesi che si riconoscono
nella difesa dell’Uc ra i na .
“L’obiettivo è quello di riunire
le parti interessate di tutto il
mondo per una serie di incon-
tri sulle ultime esigenze di di-
fesa di Kiev e garantire che la
sicurezza e la sovranità
dell’Ucraina siano rispettate
e sviluppate”, ha spiegato il
portavoce del Pentagono,
John Kirby. A essere stati in-
vitati sono una quarantina di
Paesi, non tutti appartenenti
all’Alleanza Atlantica. La li-
nea è quella data dagli States.
Il segretario alla Difesa Lloyd
Austin ha annunciato un ul-
teriore stanziamento di aiuti
militari per 713 milioni di
dollari, di cui 300 per l’Ucrai-
na e il resto a 15 Paesi dell’Eu-
ropa centro-orientale che
hanno fornito aiuti bellici a
Kiev e hanno bisogno di rico-
stituire le loro scorte di armi.
Il governo italiano ha già i-
niziato una ricognizione
dell ’artiglieria pesante da
mandare a Kiev. Si tratta so-
stanzialmente di cannoni se-
moventi del tipo M109, dei
ESTERI l 5
Guerini&C. al vertice Usa
per avere la lista della spesa
COSA C’È DA SAPERE
I rifornimenti da Parigi,
Londra e Berlino
• Francia, spediti
i cannoni Caesar
“Penso che dobbiamo
continuare su questa
strada, senza però
superare la linea rossa di
un nostro coinvolgimento
diretto”. Così il ministro
della Difesa Parly ha
confermato l’invio di oltre 100 milioni in
equipaggiamento militare tra cui gli obici da
155 millimetri Caesar e migliaia di proiettili,
oltre le dotazioni anticarro Milan
• Il Regno Unito
manda i blindati
Il premier Boris Johnson
ha confermato che
Londra è tra le più attive
nella spedizione di armi
a Kiev per contrastare
l’invasione russa: si parla
di 200 mila pezzi tra cui
missili anticarro Nlaw e Javelin, missili I ministri La Ramstein Air, base americana a Landstuhl, in Germania. In basso, il responsabile della Difesa, Lorenzo Guerini FOTO ANSA
antiaerei Starstreak e 120 veicoli corazzati
• La Germania, le quali il nostro paese dispone Copasir. Ma non è previsto un semblea dei 5Stelle. Il tema è
divisioni interne in abbondanza. E poi auto- voto del Parlamento per il via delicato e particolarmente
e le armi dell’Est blindo di tipo Centauro e Pu- a questo nuovo invio. divisivo. E Draghi si riserva di
È il Paese dove più si ma. Mentre si è parlato anche La decisione del governo di incontrare i vari leader di par-
dibatte sull’invio di armi di obici. fare, invece, un decreto vero e tito, anche per blindare una
pesanti. Il cancelliere Oggi intanto dovrebbe ar- proprio per il salto qualitativo linea comune sull’invio delle
Scholz si è detto rivare in Gazzetta Ufficiale il dei materiali da mandare, che armi.
contrario, Verdi e Liberali decreto interministeriale deve dunque ripassare dal
favorevoli. Finora Berlino (Difesa, Mef, Esteri) che con- Parlamento, è significativa NEL FRATTEMPO il premier a-
ha spedito 1.000 armi anticarro, 500 missili sentirà un nuovo invio di aiu- anche a livello poli- spetta di negativizzarsi
terra-aria Stinger, circa 2.700 missili terra-aria ti. Dalla Difesa assicurano tico: quello che de- dal Covid per perfezio-
Strela e munizioni. Dato che il governo ha voce che si tratta di un elenco fo- ciderà oggi il verti- Consiglio di guerra nare il suo viaggio a
in capitolo sulle forniture dell’ex Germania Est, tocopia delle armi già man- ce e che il nostro go- Kiev. Potrebbe avveni-
Berlino ha approvato le richieste di Estonia e date, a partire dai missili verno renderà ef- L’ipotesi di inviare a re subito prima del pri-
Repubblica Ceca di spedire tank e obici, che in Stinger. Ma, in realtà, non sa- fettivo è un cambia- mo maggio o dopo il
cambio otterranno quelli tedeschi rebbe servito per questo fare mento del tipo di Kiev anche armamenti viaggio negli States,
un altro provvedimento. Tan-
to è vero che fonti parlamen-
coinvolgimento
dell ’Occidente in pesanti. In settimana previsto per il 10 e l’11
maggio. Da vedere, in-
tari raccontano che nella lista
ci sono armamenti anche di
Ucraina. Si tratterà
sempre più chiara-
forse il testo in Cdm fine, se oggi le richieste
del Pentagono agli eu-
tipo diverso rispetto ai primi. mente di una guer- ropei saranno fermate
Difficile sapere davvero come ra offensiva e non dagli appuntamenti
stiano le cose: l’elenco sarà difensiva. Tanto è diplomatici: prevista
comunque secretato, anche vero che per stasera Giuseppe anche una telefonata tra Er-
se Guerini andrà a riferire al Conte ha convocato un’A s- dogan e Draghi.
6 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA
t
Profughi, i soldi promessi
» Stefano Vergine
non sono ancora arrivati
L’
annuncio porta la da-
ta del 29 marzo. “Si
prevede anche un
contributo di 300 eu-
ro a favore di profughi che ab-
IL CASO Annunciati 54 milioni per le esigenze dei rifugiati: 300 euro al mese
biano trovato una sistemazio-
ne autonoma”, aveva detto la a 60mila persone. Non è stato erogato un euro. E gli ingressi sono già 100mila
ministra dell’Interno, Lucia-
na Lamorgese, a proposito dei
cittadini ucraini fuggiti dal lo-
ro Paese dopo l’invasione da no. Per ritirare il denaro il pro-
parte della Russia. A quasi un fugo dovrà recarsi personal-
mese di distanza dall’annun- ARRIVI E AIUTI, mente alle Poste, presentando
cio e a due mesi dall’inizio del- I NUMERI un documento di identità e il
la guerra, i soldi promessi dal DEL VIMINALE codice unico rilasciato dalla

governo non sono però ancora
arrivati nelle tasche dei pro-
fughi. I quali, nel frattempo,
sono aumentati: dai 75.155
ingressi conteggiati fino al 29
marzo, ai 99.788 del 23 aprile
(dati del Viminale). Insom-
ma, al momento ci sono circa
100 mila rifugiati di guerra –
il 90% dei quali rappresenta-
99.788
piattaforma creata dalla Pro-
tezione civile. Questo per evi-
tare, ad esempio, che possibili
sfruttatori ritirino il sussidio
al posto dei veri profughi.
I PROFUGHI ucraini
arrivati in Italia secondo PER QUESTO SERVIZIO Pos te
i dati del ministero (società quotata) riceverà un
dell’Interno aggiornati rimborso da parte dello Stato:
a sabato 23 aprile. non è chiaro a quanto am-

to da donne e bambini – che
devono sopravvivere soltanto
grazie alle proprie risorse fi-
nanziarie, o a quelle messe a
loro disposizione da parenti e
amici.
Q UA LCO SA dovrebbe final-
mente muoversi in settimana,
35.888
monterà, ma dovrebbe essere
minimo dato che l’azienda a
controllo pubblico non preve-
de nuove assunzioni per gesti-
re il carico di lavoro. Di sicuro i
I MINORI in fuga dal soldi stanziati dal governo al
conflitto in Ucraina momento sono sufficienti per
arrivati in Italia fino erogare a tutti gli aventi di-
a sabato scorso. ritto il sussidio. L’ordinan-

quando il sistema di aiuti pre-
disposto dal governo dovreb-
be iniziare a muovere i primi
passi concreti.
Ripartiamo allora dal 29
marzo scorso, quando Lamor-
gese annuncia per la prima
volta che ai profughi ucraini
l’Italia regalerà 300 euro al
mese. La misura viene detta-
gliata in un’ordinanza firmata
quello stesso giorno da Fabri-
zio Curcio, il capo della Prote-
zione civile: per chi ha trovato
“autonoma sistemazione”
(non dunque chi è ospitato nei
centri d’accoglienza né dalle
associazioni del terzo settore)
il governo ha previsto “un con-
tributo di sostentamento una
tantum pari ad euro 300 men-
sili pro capite, per la durata
massima di tre mesi decorren-
ti dalla data di ingresso nel ter-
ritorio nazionale”, cui si ag-
giunge “un contributo addi-
150e
IL CONTRIBUTO
previsto dal governo
italiano per ogni rifugiato
ucraino di età inferiore
ai 18 anni.
zionale mensile di 150 euro
per ciascun figlio di età infe-
riore a 18 anni”. Significa che
una mamma con due figli mi-
norenni ha diritto a ricevere
600 euro al mese, per un mas-
simo di tre mesi. Ma come fun-
zionerà concretamente la di-
stribuzione dei sussidi?
IN QUESTI GIORNI dovrebbe fi-
nalmente essere lanciato il si-
to attraverso il quale i profughi
ucraini potranno fare richie-
sta per il sussidio. Dalla Prote-
za della Protezione civile
In fuga parla infatti di 54 milioni
dalle bombe di euro messi a budget per
Profughi alla coprire le esigenze dei rifu-
stazione Ostiense, giati in sistemazione auto-
di Roma. A lato, noma per tre mesi. Calco-
Lamorgese latrice alla mano, significa
FOTO ANSA poter dare 300 euro al me-
se a 60 mila persone. È vero
che al momento sono en-
trati in Italia 100 mila pro-
IL SUSSIDIO zione civile spiega- soldi. Perché ci è voluto così fughi ucraini, ma di questi 35
È DESTINATO no infatti che, “salvo
imprevisti, in setti-
tanto tempo? “Considerando mila sono minori, che hanno
che non è facile mettere insie- diritto a 150 euro, e dal com-
A CHI È IN mana la piattafor-
ma sarà operativa”.
me diverse banche dati per e- puto vanno sottratti i rifugiati
vitare possibili frodi, essere ospitati nei centri d’accoglien-
“AUTONOMA Funzionerà così. riusciti a fare tutto questo in za (8 mila i posti messi a dispo-
SISTEMAZIONE” Muniti della richie-
sta di permesso
circa un mese è già un ottimo sizione) e quelli in carico alle
risultato”, dicono dalla Prote- associazione del terzo settore
temporaneo pre- zione civile. Secondo quanto (15 mila posti). Per ora, dun-
sentata in questura, ricostruito dal Fatto, la distri- que, lo stanziamento è suffi-
i profughi si iscrive- buzione materiale del denaro ciente. A quasi un mese dal-
ranno alla piattaforma. Il si- verrà fatta da Poste Italiane, l’annuncio del governo, i rifu-
stema li doterà di un codice u- che con i suoi 13 mila uffici è la giati aspettano solo di poter
nico, con il quale i rifugiati po- banca presente in modo più effettivamente incassare il
tranno poi andare a ritirare i capillare sul territorio italia- primo sussidio.

DIS-UNIONE
t SANZIONI BORRELL SPIEGA CHE L’UE È DIVISA SU GAS E GREGGIO, SLITTA IL NUOVO PACCHETTO ANTI-MOSCA

“Sull’embargo energetico non c’è intesa”

N
onostante i toni sempre
più ultimativi del governo
PETROLIO, ucraino (“serve un embar-
IL “LUNGO go completo su energia, gas e pe-
ADDIO” trolio russi”, “troppe scuse e mez-
ze misure mentre gli ucraini sono
IL SESTO pacchetto sotto le bombe”), nell’Unione eu-
di sanzioni Ue contro ropea non c’è affatto accordo sul
la Russia per la prossimo pacchetto di sanzioni.
guerra in Ucraina Secondo l’Ansa ad esempio, che
conterrà anche cita fonti anonime di Bruxelles, il
il bando al petrolio lavoro diplomatico sul più volte
russo: non preannunciato sesto pacchetto si
immediato, però, misure contro la Russia non è fi-
ma diluito nel tempo nito, tanto che la discussione tra
per arrivare (almeno) gli ambasciatori degli Stati pres-
a fine anno. Tra le so l’Ue (nell’organismo detto Co-
altre misure dovrebbe reper) dovrebbe slittare da que-
trovare posto sta alla prossima settimana.
anche l’ampliamento
delle banche escluse UNA DIFFICOLTÀ ammessa pub-
dal sistema Svift blicamente dall’Alto rappresen-
tate europeo per gli Affari esteri,
Josep Borrell, in un’intervista ie-
ri al giornale tedesco Die Welt:
“Al momento nell’Ue non abbia-
Affari esteri Ue Josep Borrell
mo una posizione comune sulla
questione” dell’embargo totale a
Mosca e nemmeno sul tetto di
prezzo agli acquisti energetici
(che è una proposta italiana). In
realtà, anche se il Coreper la
prossima settimana dovesse af-
frontare la questione del sesto
pacchetto di sanzioni, è parere
di Borrell che stavolta non potrà
prendere decisioni: è probabile,
scrive Die Welt nel colloquio con
Borrell (ma senza citare fonti),
che della questione debbano oc-
cuparsi direttamente – sulla ba-
se di una proposta della Com-
missione europea – i capi di Sta-
to e di governo nel Consiglio Ue
di fine maggio.
C o m’è noto, infatti, se un
gruppo di Paesi (soprattutto
dell’Est e i Baltici) spingono per
un bando immediato e totale de-
gli idrocarburi russi, la maggio-
ranza –guidata dalla Germania –
tentenna sul petrolio ed esclude
l’embargo sul gas. “Non farebbe
certo finire la guerra”, ha detto il
cancelliere tedesco Olaf Scholz, e
porterebbe Germania ed Europa
in recessione. Il lavorio diploma-
tico, a questo punto, riguarda il
modo di includere almeno il pe-
trolio nel prossimo pacchetto di
sanzioni, ma diluendolo parec-
chio nel tempo: se l’addio al car-
bone russo è stato ad esempio
dilazionato a metà/fine agosto,
quello al greggio potrebbe esse-
re spostato alla fine dell’anno,
momento in cui la Germania –
che dipende per circa un terzo
del suo import dal petrolio russo
– ha già annunciato che si ren-
derà autonoma da Mosca. “Il
bando completo (compreso il
gas, ndr) non è sul tavolo”, ha
detto Borrell.
E non può esserlo al momento
se ha ragione la presidente della
Commissione Ue, Ursula von der
Leyen: “Abbiamo progettato le
sanzioni per sostenerle per un
periodo di tempo più lungo.
Questo ci dà una leva per rag-
giungere una soluzione diplo-
matica che porti una pace dura-
t u ra ”. Un embargo energetico
immediato, però, non sarebbe
sostenibile dalle economie euro-
pee e preoccupa – come ha detto
la segretaria al Tesoro, Janet Yel-
len – gli stessi Stati Uniti per la
spirale inflazionistica che com-
porterebbe per tutto il mondo.
COSA CI SARÀ ALLORA nel sesto
pacchetto di sanzioni? Oltre al
lungo addio al petrolio, ci sarà
probabilmente un ampliamento
delle società e delle persone sot-
toposte a sanzioni, come pure
l’ampliamento – secondo quanto
scritto da Poli tico.eu qualche
giorno fa – della lista di banche
russe escluse dal sistema di paga-
menti internazionali Swift.
MARCO FRANCHI
8 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022

25 APRILE • LE MANIFESTAZIONI IN TUTT’ITALIA

Liberazione: in 70 mila a Milano

Fischi a Letta “servo della Nato”
» Lorenzo Giarelli
PENNE ARMATE MILANO

L
a scala cromatica delle
bandiere dice già tutto.
In fondo al corteo c’è il
rosso dei Carc, del Pci,
di Sinistra Italiana. Poco prima
della testa - dove ci sono sindaci
e Anpi - ecco il blu della Nato e

TRA RUSSIA dell’Europa, oltre a quello (uni-

to al giallo) della bandiera u-
craina. Nel mezzo c’è il Pd, filtro

E RESISTENZA fisico e ideologico tra due parti

della manifestazione nazionale
per la Liberazione che que-

L’INVITO st’anno, a Milano, sembrano

andare ognuna per conto pro-
prio. Anzi, una contro l’altra.

AD ARMARCI Perché nonostante gli ap-

pelli all’unità, del corteo resta-
no le divisioni. I gruppi di sini-
stra ce l’hanno con la delega-

•questiGUERRA
25 APRILE DI
In tutti
anni abbiamo
zione dem guidata dal segreta-
rio Enrico Letta. Un gruppo si
sgancia dalla coda del corteo e
celebrato il 25 aprile si mette accanto al Pd (con Let-
come il giorno in cui, ta ci sono, tra gli altri, Gianni
caduta la dittatura, è Cuperlo, Irene Tinagli e Simo-
rinata la patria, abbia- na Malpezzi) gridandogli di
mo ritrovato lo Stato tutto: “Servi della Nato”, “Fuori
(...). In questo 2022 dal corteo”. I Carc sventolano
non basta più. L'irru- un fotomontaggio di Letta con
zione della realtà ci l’elmetto da guerra. Cuperlo si
interpella e ci obbliga
a fare i conti con
avvicina e viene insultato. Lui
la prende con filosofia: “Passa-
SCONTRO I gruppi di sinistra contestano il leader dem e le bandiere
quanto sta accaden-
do in Ucraina, met-
re da servo della Nato mi man-
cava”. Letta alza le spalle: “Le americane. Mattarella: “Resistente è chi lotta contro l’invasore”
tendolo in relazione contestazioni fanno parte della
con la primavera del politica e della democrazia”.
1945 e con noi stessi. Un’altra cinquantina di per- (“Le contestazioni sono scioc- guerra è come una metastasi, mo verso il baratro”. Tutt’altra Papa da anni dice che c’è una
EZIO MAURO sone sposta bandiere e insulti a chezze fisiologiche”), poi defi- non sai come può evolversi. Si versione rispetto a Sala: “La li- terza guerra mondiale combat-
(Repubblica) metà percorso, tra Porta Vene- nisce “inopportune” le bandie- insiste sull’invio di armi e credo berazione non si fa con le paro- tuta a pezzi. Nessuno lo ha a-
zia e Piazza Duomo, dove a- re Nato. Infine, auspica “la ri- sia molto pericoloso, come il le, ma combattendo”. scoltato. Ora non abbiamo cer-

•scatenata
TOCCA A NOI La
seconda guerra
da Putin ci
spetta che passino la Brigata e-
braica e alcune associazioni -
soprattutto della galassia Radi-
cerca della pace” e ribadisce il
no alle armi: “L’Ucraina ha il
diritto di difendersi. Ma la
riarmo. Come si fa a non vedere
che è in corso una apocalittica
reazione a catena? Camminia-
PARLA ANCHE il segretario della
Cgil Maurizio Landini: “Ma il
to bisogno di disperdere altri
soldi in armi, ma di investire in
salute, lavoro, ambiente”. Per i 5
coinvolge direttamen- cale - che si dimostrano piutto-
te: Mosca vuole met- sto propense allo scontro, men-
tere nell'angolo le de- tre agitano le bandiere della
DIVISIONI
Roma in 3 piazze, Anpi
mocrazie occidentali, Nato e degli Usa. Letta mini-
colpirne le economie, mizza: “Non mi era mai capita- t
creare un nuovo equi- to di vedere bandiere della Na-
librio geopolitico in to il 25 aprile. Ma mi sembra u-
cui gli attori principali na polemica sul nulla”. I cori

contro Rifondazione
diventerebbero alcuni scandiscono il dissenso, anche
Stati autocratici, co- verso Mario Draghi: “Governo
me la stessa Russia e guerrafondaio”, “No alle spese
soprattutto la Cina. militari”.
LUCIANO FONTANA
(Corriere della Sera) È QUESTO il prevedibile esito di
settimane di lacerazioni so-
» Alessandro Mantovani
• TOCCA A MA-
CRON (...) il
prattutto a sinistra, con effetti
non solo a Milano. A Torino,
tor, dedicate alle resistenza u-
craina, ma forse lui non se n’è
Sono comparse almeno due
bandiere ucraine, se è per que-
abbiamo viste. Rifondazione ha
fatto arrabbiare il presidente

neo-confermato pre- per esempio, agli insulti a Pd e
sidente francese (...) Radicali (ancora per Nato e
dovrà rapidamente ri- bellicismo) si aggiunge l’im-
focalizzarsi sull'Ucrai- brattamento delle sedi dei due
na (...). La prima oc- partiti. A Reggio Emilia, Iv de-
casione potrebbe es- nuncia intimidazioni a una
sere il grande raduno bambina con la bandiera Usa.
dei Paesi sostenitori A Bologna qualcuno danneg-
dell'Ucraina organiz- gia i palazzi di Eni e Unicredit.
zato nella base di
Ramstein (...) il tema
Quanto al merito della ma-
nifestazione, ancora pochi
non può essere guer-
ra o pace, ma quanto
giorni fa il sindaco Beppe Sala
pretendeva “una presa di posi-
a lungo può durare la zione chiara” da parte del pre-
guerra.
PAOLO GARIMBERTI
sidente dell’Anpi Gianfranco
Pagliarulo, schierato contro
(Repubblica) l’invio di armi in Ucraina e per-
ciò tacciato di putinismo. In
realtà Pagliarulo, l’ultimo a
parlare in Duomo, tiene il pun-
to su tutto. Prima difende Letta
I
l 25 aprile a Roma è in due
piazze, anzi tre. Del resto ci si
divideva anche prima
dell ’invasione dell’Ucraina e
del pericolo di un coinvolgi-
mento ancor più diretto della
Nato nel confronto militare
con la Russia. Bastavano le
bandiere palestinesi e quelle
della Brigata ebraica.
Ieri qualche migliaio di per-
sone hanno sfilato in corteo con
l’Anpi e la Cgil da Tor Marancia
e tanti altri attendevano a Porta
San Paolo, dove la Resistenza
romana tentò di fermare i na-
zisti nel 1943. Meno di cinque-
mila in tutto. Un paio di fischi
hanno sottolineato le parole
dell ’assessore comunale alla
Cultura e storico, Miguel Go-
neanche accorto. Rappresen-
tava il sindaco Pd Roberto
Gualtieri, che si è limitato alla
cerimonia ufficiale con il presi-
dente Sergio Mattarella, maga-
ri perché temeva di prendere
più fischi di Gotor come era ac-
caduto, sullo stesso palco, a
Virginia Raggi. Per la Regione
Lazio non c’era Nicola Zinga-
retti ma Alessio D’Amato, as-
sessore alla Sanità e probabile
candidato alla successione.
IN PIAZZA c’erano quelli che “giù
le mani dal Donbass”, “fuori l’I-
talia dalla Nato”e i cartelli scritti
a mano contro le forniture di ar-
mi a Kiev, ma pure chi dice che
“le armi bisogna dargliele però
anche la Nato ha le sue colpe”.
sto anche una jugoslava, una cu-
bana, altre curde e soprattutto
quelle della pace, della Cgil, di
Emergency e di Rifondazione
comunista. Di altri partiti non le
IN CORTEO
LA “MORTE”
CON VESSILLO
DEGLI USA
romano dell’Anpi per uno stri-
scione “Contro Putin e contro la
Nato” e un altro che rappresen-
tava la morte accanto a una ban-
diera americana. “Inopportuni,
ce ne occuperemo”, li ha bollati
l’avvocato Fabrizio De Sanctis
che guida l’associazione parti-
giani nella capitale e ha scelto u-
na linea di comunicazione più
morbida di Gianfranco Paglia-
rulo, che viene come lui dal Pdci
cossuttiano. Nonostante i ripe-
tuti inviti, solo un gruppetto a-
veva una bandiera della Nato e
altre dell’Unione europea, ma è
stato invitato a metterle da par-
te e la polizia, con garbo, ha e-
vitato incidenti. Anche in que-
sto caso non se n’è accorto quasi
nessuno. Meglio ascoltare Iole
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
Giornata calda
Tensione tra
frange pro-Nato
e antagonisti alla
festa milanese
del 25 Aprile
FOTO LAPRESSE
Stelle c’è Stefano Buffagni, per gli ucraini, mi sono venute in
SI Nicola Fratoianni. Gli orga- mente, come alla senatrice Li-
nizzatori non mancano di otti- liana Segre, le parole: ‘Un a
mismo annunciando “70 mila mattina mi sono svegliato e ho
presenti”. A chiudere la mani- trovato l’invasor’”.
festazione è l’imm anc abi le Poi un riferimento alla resi-
Bella Ciao, già evocata in mat- stenza: “Il titolo di resistente va
tinata dal presidente della Re- a tutti coloro che, con le armi o
pubblica Sergio Mattarella in senza, mettendo in gioco la
visita ad Acerra (Napoli): “Il propria vita, si oppongono a u-
giorno dell’invasione russa ho na invasione straniera”. Nulla
avvertito un senso di allarme, che sia bastato a mettere d’ac-
di indignazione. Pensando a- cordo le piazze.
Porta San Paolo Manifestanti anti-dem nella Capitale FOTO LAPRESSE
Mancini, 102 anni, che fu reclu- Radio Onda Rossa e dei collet-
sa nelle famigerate carceri di via tivi studenteschi che si ricono-
Tasso, quelle dei torturatori di sce nei manifesti “Depdfichia-
Erich Priebke. O Mario Fioren- mo il 25 aprile”, apparsi in città.
tini, 104, partigiano e poi mate- C’erano poi, in Largo Argenti-
matico di valore. na, i radicali di +Europa, altre
Quasi altrettanti hanno ri- associazioni partigiane e la Co-
cordato il 77esimo anniversa- munità ebraica. Per loro “Cele-
rio della Liberazione a Cento- brare la Liberazione è schierar-
celle, periferia est. Era la piazza si con la resistenza di Kiev”. Cir-
dei centri sociali, delle case oc- ca 200 persone e moltissime
cupate, dei sindacati di base, di bandiere gialloblu.
L’INTERVISTA • Carlin Petrini
“Ora basta offese ai pacifisti
Nessuno di noi è filo-Putin”
» Ettore Boffano
D
ue anni fa, nel lockdo-
wn più duro, organiz-
zò un 25 Aprile “digi-
tale” che mobilitò l’I-
talia: fu anche una “vittoria”
nell’ora più buia del Covid. Og-
gi, invece, Carlin Petrini, il fon-
datore di Slow Food e di Terra
Madre, l’antico militante di
“Radio Bra Onderosse” che dia-
loga con il Papa, manifesta “di-
sagio, difficoltà, amarezza” e
proprio nel giorno che ricorda la
libertà. “Sono andato in crisi,
sulla guerra in Ucraina, come
credo molti altri. Ogni giorno
trovo difficile, lacerante, avere
solo una posizione netta. E co-
munque credo che la scelta di
chi è solo ‘tutto interventista’ sia
sbagliata. Non si può pretende-
re di escludere il pacifismo dalla
memoria dell’antifascismo”.
Che cos’è successo di così
grave in questi giorni, che
cos’è che ha avvelenato i
pozzi del dialogo e del con-
fronto?
Assieme alla guerra, è comin-
ciato anche un movimento
contro di essa che si fa forte del-
la cultura non violenta. È una
delle posizioni possibili e certa-
mente ha tutto il diritto di esi-
stere: non può essere insultata,
addirittura criminalizzata. Ho
amici di sinistra che, sulla que-
stione dell’invio delle armi a
Kiev, mi dicono: io forse avrei
votato sì, ma poi so che non a-
vrei dormito la notte. A mia vol-
ta rispondo: io forse avrei vota-
to no, ma probabilmente non
avrei dormito anch’io.
È quasi impossibile discu-
tere così in queste ore, però.
Lo scontro, la durezza del
linguaggio, l’uso delle paro-
le per colpire, trionfano.
Sto per dire una cosa parados-
sale, lo so: forse è il troppo di-
battito che porta a questo estre-
mismo. Servirebbe un po’ di sa-
no pragmatismo, un dialogo
pacato che sapesse rispettare la
diversità, ma anche la legitti-
mità delle posizioni. Nessuno,
soprattutto, può essere tacciato
di filo-putinismo perché è con-
tro le armi.
La risposta a una dichiara-
zione come questa è a volte
sprezzante, a volte com-
passionevole, ma in so-
stanza è sempre la stessa: a
Mariupol e a Bucha muoio-
no donne e bambini. Lo
spiritualismo, insomma,
non salva nessuno. Come si
può replicare?
Rifiuto una simile lettura del
pacifismo e della non violenza.
Non si tratta solo di spiritualità,
di etica. Fare quella scelta si-
gnifica avere una posizione po-
litica precisa e pragmatica, c’è
molto, molto realismo in tutto
questo. Sulla guerra Papa
Francesco non è spiritualista,
ma indica una prassi politica. E
si può incarnare la non violenza
proprio dentro la guerra.
‘‘
Ma esistono esempi con-
creti che possano dare ra-
gione a questa
scelta?
Sì, quello di Gino
Strada. Sulle armi e
sulla guerra non ha
mai avuto ripensa-
Gino Strada
menti, ha sempre
detto no e credo che
la notte dormisse.
Però, con quelle idee
e quelle scelte, è
sempre andato in
mezzo alle guerre.
con le sue
Che cosa c’è di più
concreto dei suoi
compor tamenti?
idee è andato
in mezzo
Vogliamo insultare
la sua memoria, i
suoi gesti, ciò che ha
alle guerre
sempre fatto?
Lei viene dalla si-
nistra, quella del
1968, quella del-
le battaglie per il
Vietnam e contro
la Nato. Non le fa
impressione sco-
prire che alcune
delle voci più im-
placabili verso la non vio-
lenza di oggi appartengo-
no al suo stesso album di fa-
miglia?
Sarebbe troppo facile replicare,
FONDATORE
DI SLOW FOOD
E TERRA MADRE
NATO A BRA il 22 giugno
1949, è gastronomo e scrittore.
Nel 1989 ha fondato “Slow
Food”, Movimento per la
salvaguardia delle cucine
locali e della qualità dei cibi,
e ha poi ideato la rete
“Terra Madre”. Ha collaborato
con Repubblica, l’Unità
e La Stampa. Nel 2007
è stato membro del Comitato
nazionale del Pd
POLITICA l 9
Il simbolo
della pace
Il corteo, diretto
in Piazza Duomo,
è partito da Corso
Venezia
FOTO LAPRESSE
fare ironia, mettersi di traverso.
E non ci sarebbe neppure biso-
gno di ritornare al Vietnam: ci
siamo già dimenticati della Si-
ria, dell’Afghanistan? Ci spie-
gano che adesso è diverso, che
oggi il conflitto è nel cuore
dell ’Europa, accanto a noi.
Quelle vicende, però, erano nel
Mediterraneo: anch’esse ac-
canto a noi.
Dunque?
Non voglio ripagarli con la loro
stessa moneta. Io rispetto inve-
ce le loro posizioni, ma chiedo
rispetto per quelle di chi crede
che il pacifismo e la sua prassi
siano la strada vera. Spero an-
che io che finisca tutto presto,
ma temo invece che questa
guerra andrà ancora avanti. Se
sarà così, sono convinto che
certi atteggiamenti più viru-
lenti si ridimensioneranno.
Già oggi, però, una cosa deve
essere chiara.
Che cosa?
Non può essere negata in alcun
modo piena cittadinanza, pie-
na dignità alle posizioni del pa-
cifismo. Lo dico nella maniera
più chiara e più esplicita. Lo
ripeto: non si possono of-
fendere uomini come Papa
Francesco o come Gino
Strada.
Q u a l è l a p a u ra p i ù
grande per il mondo
che verrà dopo questo
conflitto?
Per le conseguenze di questa
guerra in quei territori, in
mezzo a quei popoli, innan-
zitutto. Per gli strascichi che
lascerà assieme a probabili
motivi per nuovi conflitti.
Poi, però, c’è l’ambiente. L’e-
mergenza energetica legata
al gas e al petrolio sta met-
tendo da parte i temi del
cambiamento climatico e
del dramma ambientale.
Sento sparire parole come
sovranità alimentare, biodi-
versità, lotta allo spreco del
cibo, energie alternative. Il sim-
bolo è il ritorno al carbone: tutto
il passato viene rilegittimato. Il
rischio è che non si riesca più a
cambiare nulla.
10 l ESTERI
IL DOSSIER • L’Eliseo e la ricetta per un paese diviso
UN PREMIER DONNA PE
Il giorno dopo
Il 42% lo ha rieletto
per fermare Le Pen
Il 34% dei francesi
– tra astensione
e schede bianche –
ha preferito non
scegliere. Frattura
anche tra classi
LEGISLATIVE IL 12 GIUGNO
Dopo il presidente,
si sceglie il Parlamento
• La consultazione tra meno di due mesi
Il sistema francese prevede che le elezioni
per il rinnovo del Parlamento si tengano poche
settimane dopo le Presidenziali. Le prossime
Legislative sono il 12 e il 19 giugno
e il voto solleverà per forza di cose
la questione del primo ministro. Il premier
in Francia non è eletto, ma nominato
dal presidente della Repubblica
• L’ipotesi della “coabitazione”
Per tradizione, anche se non è previsto dai testi,
il primo ministro dà le dimissioni poco dopo
l’annuncio del nuovo presidente ed è quello che
farà Jean Castex nei prossimi giorni. Un piccolo
rimpasto di governo è possibile. Se a giugno
il partito di Macron, LaRem, conserverà
la maggioranza in Assemblea, il premier che avrà
preso il posto di Castex potrà conservarlo.
Ma se dalle urne un’altra forza politica ottiene
la maggioranza ci sarà la cosiddetta “coabitazione”.
Macron cioè sarà tenuto per principio a nominare
come premier un esponente della nuova
maggioranza. Il caso più recente fu la coabitazione,
dal 1997 al 2002, tra il presidente gollista Jacques
Chirac e il primo ministro socialista Lionel Jospin
» Luana De Micco
PARIGI
M
erci qui?,
“Grazie a
c hi ? ”, ti-
tolava ie-
ri in prima pagina Libération.
Il giorno dopo il ballottaggio
della presidenziali, il quoti-
diano della gauche ricordava a
Emmanuel Macron che la sua
larga vittoria di domenica sera
la deve allo “slancio democra-
tico” dei francesi che non lo a-
mano, ma che hanno voluto
tenere l’estrema destra lonta-
no dall’Eliseo. Stando a un
sondaggio Ipsos di ieri, il 42%
di chi ha votato Macron do-
menica lo ha fatto
solo per fare da scu-
do a Le Pen. A conti
fatti, più del 35%
dei francesi, tra l’a- ESCAMOTAGE
stensione (più di 13
milioni non hanno UN VOLTO
votato) e le schede
bianche o nulle (3
FEMMINILE:
milioni), ha prefe- IL SEGNALE
rito non scegliere.
“Per Macron una DI SVOLTA
serata elettorale
senza trionfo, se-
gnata dal risultato
storico dell’estrema destra e
dal timore di un terzo turno
politico e sociale”, scriveva ie-
ri Le Monde.
Domenica sera, a Parigi e in
altre città, Rennes, Lione,
Marsiglia, Tolosa, diverse cen-
tinaia di persone si sono radu-
nate per protestare all’annun-
cio della vittoria di Macron. In
alcuni casi si sono creati disor-
dini e la polizia è dovuta inter-
venire Sulla statua della Ma-
rianne della place de la Répu-
blique, a Parigi, è stato scritto
“Il mondo brucia”.
I SINDACATI hanno lanciato sin
da ieri un appello a manifesta-
re domenica prossima, Festa
del lavoro, per l’aumento degli
stipendi e contro la riforma
delle pensioni che Macron in-
tende rilanciare, anche se rivi-
sitata, portando l’età della
pensione da 62 a 65 anni.
La sfida di Macron sarà di
riuscire, in un clima sociale già
teso e nella frustrazione dei
delusi che può scoppiare da un
momento all’altro, di mettere
in pratica un programma che
prevede, oltre alla riforma del-
le pensioni, anche una riforma
dell’educazione, un dibattito
sulla riforma delle istituzioni e
una nuova batteria di misure
per far fronte all’inflazione.
Il suo mandato termina uf-
ficialmente il 13 maggio. Il
premier Jean Castex ha già
annunciato che darà le dimis-
sioni nei prossimi giorni, co-
me da tradizione (anche se la
legge non gli impedirebbe di
restare fino alle legislative).
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
Corre voce che potrebbe sosti-
tuirlo una donna. Si fanno i
nomi di Élisabeth Borne, l’at-
tuale ministra del Lavoro, e di
Nathalie Kosciusko-Morizet,
ex ministra dell’Ecologia di
Sarkozy.
La scelta del nuovo pre-
mier sarà capitale per Ma-
cron. Intanto perché ha pro-
messo, strizzando l’occhio a
sinistra e ecologisti, che sarà
il premier a prendere in mano
la futura “pianificazione eco-
logica”. E poi perché spetterà
a lui (o a lei) portare avanti la
battaglia delle Legislative di
giugno, il 12 e 19, per eleggere
i 577 deputati.
Data la spaccatura del pa-
norama politico in tre blocchi
forti, il partito del presidente,
LaRem, potrebbe non ottene-
re la maggioranza.
Da sondaggi, tra
l’altro i francesi,
63%, non vogliono
neanche una vitto-
ria di Macron alle
politiche. Gli avver-
sari del capo dello
Stato si stanno già
organizzando. Un
“blocco popolare” di
sinistra sta nascen-
do con alla sua testa
Jean-Luc Mélen-
chon, il leader della
France Insoumise, arrivato
terzo al primo turno con il
21,9%, pronto a fare aperture
e concessioni agli alleati pur
di unire la gauche: “Eleggete-
mi primo ministro”, ha ripe-
tuto ancora domenica, poco
dopo le 20, praticamente di
nuovo già in campagna. Delle
trattative sono già in corso tra
gli “indomiti”, i socialisti e i
comunisti.
A destra, Eric Zemmour 38%-42% di elettori di Mé- “il paese è fratturato”. “Né Le
(7% al primo turno), pur cri- lenchon che ha fatto lo sfor- Pen né Macron”, avevano
ticando l’ennesima sconfit- zo di votare per lui. E che, al scritto sugli striscioni prima
ta di un Le Pen a un’elezio- di là delle belle parole, non del ballottaggio gli studenti
ne, ha fatto appello all’u- si aspetta per forza qual- della Sorbona, occupando l’a-
nità delle destre. Anche cosa in cambio. teneo. L’estrema destra è cre-
Marine Le Pen, che inve- sciuta ovunque: Le Pen ha
ce ha rivendicato una I FRANCESI hanno visto raccolto 13,29 milioni di voti
vittoria alle urne, ha su- Macron battersi il petto (41,5%), dal 2017 conta 2,6
bito lanciato un appello e fare mea culpa per il milioni di elettori in più. Ma-
a “chiunque si voglia u- suo modo di fare arrogan- cron, con i suoi 18,7 milioni di
nire” a lei contro Macron. te e ricominciare da capo co- voti (58,5%), dal 2017 ne ha
Per il partito gollista, me se niente fosse. Lo hanno persi 2. I sondaggi indicano
Les Républicains, non è e- visto costituire “convenzio- anche che quello di domenica
sclusa un’alleanza con La- ni cittadine”, piene di pro- sera è stato un “voto di classe”.
Rem. Se Macron non ottiene messe, come quella per la Loi I più diplomati, i quadri diri-
una solida maggioranza par- Climat, che fu un’enorme de- genti, i più agiati, hanno vota-
lamentare, il Paese divente- lusione. Come a dimostrare to Macron. I meno diplomati,
rebbe ingovernabile. Sarebbe che i buoni propositi rischiano gli operai, gli impiegati che te-
il riflesso della spaccatura e- di durare lo spazio di una se- mono un impoverimento di
mersa dal voto recente. rata, ieri il ministro dell’Eco- fronte all’inflazione, hanno
Macron, con la Tour Eiffel nomia, Bruno Le Maire, ha as- votato Le Pen. Le zone rurali
alle spalle, tra gli sventolii di sicurato che la riforma delle hanno votato per l’es trema
bandiere francesi e europee, pensioni si farà, anche se si do- destra. Le città hanno preferi-
ha promesso che i prossimi vesse forzare la mano in Par- to Macron. Tra i giovani l’a-
cinque anni saranno diversi: lamento ricorrendo all’artico- stensione è stata altissima
“Si apre una nuova era”. Ha lo 49.3 della Costituzione, co- (41%). I sindacati ieri si sono
anche riconosciuto il suo “de- me nel 2016 il governo di detti preoccupati per la pro-
bito” nei confronti di chi non François Hollande era riusci- gressione dell’estrema destra.
ha votato per adesione alle to a imporre l’impopolare Loi Il Medef, la Confindustria
sue idee: “Dobbiamo ri- Travail. francese, si è rallegrato per la
spondere alla rabbia del Richard Ferrand, presi- vittoria di Macron. Due mon-
Paese”. Dovrà in particola- dente LaRem dell’Assemblea, di si oppongono.
re rendere conto a quel ha rifiutato di riconoscere che © RIPRODUZIONE RISERVATA
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022 ESTERI l 11

Si apre una nuova era, dobbiamo rispondere alla rabbia del Paese

l Emmanuel Macron • 24 aprile 2022

FRANCO TIRATORE

R MACRON DIMEZZATO IL PARTITO UE,

GIORGIA MELONI
E LA PALUDE
DEL NON VOTO
CENTROSINISTRA Le proposte del leader 5S
» Antonio Padellaro

Il Conte “rosso”: G
iorgia Meloni preferisce i-
gnorare Marine Le Pen,
forse perché la leader del
Rassemblement National rap-

più con Bersani

presenta un destra gonfia di voti
che in Francia non riesce a vin-
cere, condannata all’eterna op-
posizione. Mentre la leader di u-
na forza stabilmente in testa ai

che con Letta

sa fuggita nel 2018 dal Pd renziano che
Mélenchon Dal salario stingeva. Un piccolo ma compatto popo-
lo, che domenica ha accolto come uno di
minimo al nucleare, casa Conte, quasi per proteggerlo. “Siamo
punti in comune: “Ma stati i primi a vedere la deriva politica ren-
ziana, ma su quello non c’è stata analisi
Giuseppe non è come lui” politica” ha scandito dal microfono Pier
Luigi Bersani. Parlava al Pd di Enrico Let-
ta, “che ha fatto un passo avanti verso di
noi ma ora dobbiamo lavorarci”. Però in
» Luca De Carolis sala ad ascoltarlo c’era quel Conte che l’ex
sondaggi non solo vuole vincere,
si candida a governare l’Italia
nel 2023 e nella Conferenza pro-
grammatica di FdI (Milano, 29
aprile) ci spiegherà come. Ciò che
colpisce è l’apparente indifferen-
za di quello che semplificando si
può chiamare il partito Ue (unico
europeo) messo di fronte alla cre-
scita costante del fronte conser-
vatore in Francia e Italia, ovvero
nel cuore stesso dell’Europa. In-
fatti, i complimenti sperticati
giunti a Emmanuel Macron da
Ursula von der Leyen e Mario
Draghi (per citare gli altri due in-
fluencer dello status quo) sem-
brano dire: dài, per altri cinque
anni abbiamo salvato la pelle no-

P
rottamatore ha disarcionato da Palazzo stra e dell’Unione europea. Non è
iù di un contiano ammette di aver Chigi. Entrambi non vogliono più saper- così e loro sono i primi a saperlo,
notato “punti di programma in co- ne di Renzi: non invitato al congresso. visto che hanno sotto gli occhi i gi-
mune”, o comunque “similitudini” ganteschi costi economici e socia-
con le idee di quel politico francese EPPURE, con lui, Letta ha chiuso accordi in li prodotti, dopo la pandemia,
di 71 anni. E qualche grillino lo ha pensa- diverse città per le Amministrative. Lo dalla guerra e dalle sanzio-
to: “Magari quando gli hanno chiesto di considera ancora recuperabile nel suo ni-boomerang alla Russia. Non
scegliere tra Macron e Le Pen, Giuseppe campo. Poi però c’è un big del M5S che rendersi conto che nei prossimi
avrebbe potuto rispondere che lui avreb- sussurra: “Per Conte, Le Pen è più o meno mesi a Parigi, Roma, Bruxelles ci
be votato per Mélenchon...”. Ma si potrebbe ritrovare a governare
Giuseppe Conte non lo ha det- con maggioranze parlamentari
to, perché “non si sente certo il sempre più minoranze nelle ri-
Mélenchon italiano” spiega u- spettive comunità significa gui-
Altro mandato na fonte a lui vicina: rapida nel dare a fari spenti nella notte.
Emmanuel ricordare che il leader di La Se il presidente francese, alme-
Macron France Insoumise “è di estrema no per qualche tempo, potrà con-
ha staccato sinistra”, mentre l’ex presiden- tare sull’inerzia positiva della
Marine Le Pen te del Consiglio “ha sempre nuova investitura, in Italia la
al ballottaggio parlato di un fronte progressi- rappresentanza dei non rappre-
FOTO ANSA sta”. E però sia il Mélenchon di sentati dovrebbe essere la que-
queste ore che Conte vorrebbe- stione politica dominante. Par-
ro fare la stessa cosa. Essere il liamo dei non rappresentati per
perno o almeno il mastice di un autoesclusione, che si riversano
nuovo centrosinistra (o di ciò senza sosta nella palude del non
che ne resta, nella Francia dove voto e del distacco dalle istituzio-
i socialisti non esistono quasi ni. Poi c’è la destra rappresentata
più). Un campo largo da defini- nelle istituzioni ma non nel go-
re, Oltralpe come in Italia. verno del Paese. Per scelta auto-
noma, con il rifiuto di partecipa-
PER CONTE e per i suoi alleati, re alla maggioranza di unità na-
l’obiettivo dovrebbe essere an- zionale. E per effetto della cosid-
che recuperare un po’ di sini- detta discriminante antifasci-
stra radicale e un pezzo di quel Abbraccio Pier Luigi Bersani e Giuseppe Conte FOTO ANSA sta, l’ultima tuttora operante do-
proletariato urbano che nelle po la scelta di FdI di pieno soste-
scorse Amministrative ha vol- gno alla Nato e all’Ue (qui con il
tato le spalle ai 5Stelle e che da tempo i- come la Meloni, ma Macron secondo lui è freno a mano tirato). Adesso ci si
gnora i dem. Insomma, le famose perife- molto simile a Renzi”. Forse per questo aspettano da Giorgia Meloni pa-
rie. Chissà se può riuscirci il leader del l’avvocato non aveva voglia di sbilanciarsi role ancora più nette sulla collo-
M5S, seminando parole d’ordine che sulla Francia. Poi per tamponare lo ha cazione europea, occidentale e
spesso sono più a sinistra del Pd. Talvolta, chiarito: “È vergognoso attribuirmi sim- anti-Putin. E, naturalmente, su
affini a quelle di Mélenchon. Dal salario patie lepeniste”. E per Mélenchon? Il suo fascismo e antifascismo. Sarà u-
minimo – che l’ex socialista francese vo- insistere “sul non allineamento alla Nato” gualmente interessante ascoltare
leva aumentare nel suo Paese – fino al “no è più rigido ma non lontanissimo dal Con- cosa risponderanno in proposito
alle trivelle selvagge” e soprattutto “al nu- te che domenica ha insistito sull’esigenza Enrico Letta e Giuseppe Conte,
cleare” (nel suo programma Mélenchon di un’Italia “non a rimorchio della Ue e impossibilitati a evitare una
parlava di chiudere gradualmente i reat- della Nato”. Anche su questo, siamo in zo- scelta chiara. Se ricacciare FdI
tori atomici francesi). Ma la vera, attuale na Bersani. Dalla sua parte, fino a scan- nelle braccia di Salvini e Berlu-
frattura con il Pd è sulle armi. Con Conte dire: “Con i continui attacchi a Conte si a- sconi. Se continuare a confinare
che si è detto contrario “all’invio di arma- prono porte alla destra”. Tra lui e l’ex pre- il 20 per cento dell’elettorato nel
menti sempre più pesanti e offensivi” mier i rapporti sono solidi. Tanto che la limbo dell’ininfluenza. O se apri-
all’Ucraina. Non vuole “un’escalation mi- scorsa estate, quando era sul punto di fare re un confronto diretto con la de-
litare”. E rivendica la battaglia “che mi è un suo partito, l’avvocato valutò di coin- stra italiana.
costata tanto fango”, ossia “quella contro volgerlo. Altri tempi. Oggi Conte riunirà il © RIPRODUZIONE RISERVATA
la corsa forsennata al riarmo”. La stessa Consiglio nazionale dei 5Stelle sull’Ucrai-
frase detta dal suo ex ministro Roberto na. Con quella linea: “L’Italia deve preme-
Speranza, dallo stesso palco: quello del re per la cessazione delle ostilità e il ritiro
congresso di Articolo Uno. La sinistra ros- delle truppe”.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
LE SCOREGGE IPERSONICHE
DI PUTIN E I TENTATIVI
DI MACRON E JOHNSON
S
coregge ipersoniche: cosa sono e perché fanno co-
sì tanta paura. Il 18 marzo 2022, Putin ha lanciato
una scoreggia ipersonica contro un deposito di
armi ucraino nella parte occidentale del Paese, e
poi un’altra contro un deposito di carburante a Mykolaiv,
provocando una reazione inorridita in tutta la comunità
internazionale. Considerate la più importante novità de-
gli ultimi decenni di sviluppo della tecnologia per scopi
militari, le scoregge ipersoniche sembrano spaventose
perché lo sono: la biotecnologia russa utilizzata in quegli
attacchi è particolarmente avanzata. Sono armi di nuova
generazione, a disposizione di poche potenze militari: gli
unici Paesi ad aver condotto test su scoregge ipersoniche,
oltre alla Russia, sono Stati Uniti, Cina e Corea del Nord.
Anche Francia e il Regno Unito ci stanno lavorando, ma
per ora i progetti consistono nel far mangiare molti fa-
gioli borlotti a Macron e Boris Johnson, e vedere cosa
succede. Una scoreggia è ipersonica quando, dopo aver
attraversato la fiamma di un accendino, vola a una ve-
locità almeno cinque volte quella del suono: più di “Mach
5”, quindi, essendo “Mach 1” la velocità del suono (1.200
km orari); le scoregge con velocità tra Mach 1 e Mach 5
sono semplicemente supersoniche. Esistono tre tipi di-
versi di scoregge ipersoniche: aero-balistiche, da crocie-
ra e a planata. Una scoreggia ipersonica aero-balistica è
una scoreggia enorme che viene sparata oltre l’atmosfera
dal portellone aperto di un aereo e poi, sfruttando la gra-
vità, ricade sull’obiettivo attraverso una traiettoria para-
bolica, per cui sono molto imprecise: possono mancare il
bersaglio anche di chilometri. La scoreggia ipersonica e-
messa da Putin per attaccare l’Ucraina era aero-balistica,
ed è stata usata, secondo gli analisti militari, per intimo-
rire tutti: propaganda psicologica. E' molto impegnativa
da fare, e questo spiegherebbe i tic di Putin. Le scoregge
ipersoniche da crociera, invece, sono emesse dal ponte di
una nave da crociera: viaggiano lungo una traiettoria o-
rizzontale, parallela all'acqua e al suolo, ma se sparate a
poppa in diagonale possono accorciare a un giorno una
tratta transoceanica. Quelle a planata, infine, sono spa-
rate da un deltaplano e sono le più preoccupanti: mano-
vrabili, possono cambiare traiettoria fino a pochi secondi
prima dell’impatto. La ragione principale per cui le na-
zioni stanno sviluppando le scoregge ipersoniche è che
sono difficili da intercettare a causa della loro velocità.
Strategiche contro obiettivi importanti come i condut-
tori di talk show (eliminarli ha un impatto significativo
sull’esito di un conflitto), le scoregge ipersoniche sono in
realtà un grosso problema perché la loro velocità riduce
drammaticamente il tempo per qualsiasi risoluzione di-
plomatica in extremis. Siccome l’influenza destabiliz-
zante delle moderne scoregge ipersoniche rappresenta il
rischio maggiore di una possibile escalation dei conflitti,
sarebbe auspicabile un approccio diplomatico alla ge-
stione di queste armi da parte delle potenze mondiali, e
invece ciccia: una buona escalation fa comodo a tutti
(spread a 1000 quando la Banca d’Italia annuncerà i sal-
di di chiusura). Curiosità: nel 1962, quando John Glenn
tornò sulla Terra dopo averla circumnavigata nello spa-
zio, la sua capsula entrò nell’atmosfera a velocità iperso-
nica. Poiché durante la manovra Glenn fece una scoreg-
gia, c'è chi sostiene che quella fu la prima scoreggia iper-
sonica della storia, ma le cose ovviamente non stanno co-
sì, altrimenti la capsula sarebbe esplosa. Il quesito inte-
ressante è un altro: se da una capsula che andasse alla
velocità della luce venisse emessa una scoreggia iperso-
nica in direzione opposta, di quanto quella scoreggia an-
drebbe indietro nel tempo? 5 secondi, più o meno. Non si
finisce mai di imparare.
Viva le Resistenze,
con le dovute differenze
In questi due mesi di guerra il
paragone tra gli ucraini che re-
sistono (doverosamente) contro
l’aggressione russa e la resisten-
za italiana del 1943-45, fa emer-
gere una critica vergognosa nei
confronti di chi si schiera dalla
parte del pacifismo. Il pensiero
dominante nei media ma in-
stream crede sia doveroso l’invio
di armi agli ucraini che resisto-
no, esattamente come i partigia-
ni italiani le ricevettero dagli Al-
leati, etichettando come putini-
sti tutti coloro che si pongono in
contrasto a questo pensiero. In
questo ragionamento non sono
però trascurati alcuni elementi
fondamentali per il dibattito?
1) I partigiani italiani rice-
ve ttero armi dagli Alleati
quando una guerra mondiale
era già in corso, mentre oggi le
scelte dovrebbero essere quelle
volte a evitarla;
2) La presenza nella resisten-
za ucraina di una forte compo-
nente nazista come il battaglio-
ne Azov crea un problema non
irrilevante in questa vicenda;
3) I partigiani italiani si uni-
rono volontariamente alla guer-
ra di Liberazione, mentre in U-
craina per molti uomini ritenuti
idonei alla guerra combattere è
un obbligo.
4) Una guerra allargata oggi,
e con il tipo di potenze in campo,
ci espone a un conflitto nucleare,
non ancora conosciuto durante
la seconda guerra mondiale.
FABIO BRAMBILLA PISONI
La libertà va tutelata
contro ogni nemico
Non mi incanta il dibattito sulla
analogia tra la nostra Resistenza
e quella del popolo ucraino. O-
gnuno “resiste” all’invasione se-
condo un contesto storico che è
unico e irripetibile. La Resisten-
za italiana si caratterizza per una
triplice connotazione: fu guerra
di liberazione dal nazifascismo;
fu guerra civile, tra italiani se-
guaci del fascismo e italiani che
lottavano per la democrazia, ma
fu anche lotta costruttiva per la
giustizia sociale, per un ordine
nuovo fondato sulla libertà e
sulla pace. Dalla tragedia odier-
na deriva un monito: la libertà
non si conquista una volta per
tutte, ma va tutelata, nel tempo,
con occhio vigile, con lungimi-
ranza, senza abbassare la guar-
dia nei confronti di nemici pa-
lesi e occulti.
ENZA SCALISI
Perché questo 25 aprile
sia un giorno di Pace
Spero che vi giunga gradita que-
sta foto da Verona, piazza Bra,
celebrazioni ufficiali del 25 apri-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Caporedattore Stefano Citati
Art director Fabio Corsi
mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Società Editoriale il Fatto S.p.A.
sede legale: 00184 Roma, Via di Sant’Erasmo n° 2
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
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00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
LODICOALFATTO
Ambiente “Ecologia e Digitale: così
si attua la vera transizione energetica”
CARO DIRETTORE, ho letto l’interessante in-
tervento di Giovanni Valentini sul Fatto sul neo
ambientalismo. Mi sono permesso di scrivere
questa breve considerazione.
Senza vera efficienza e risparmio di energia e di
risorse, senza una diffusa produzione di ener-
gia da rinnovabili, innanzitutto sole e vento ma
anche idroelettrico, maree e geotermia soste-
nibili, non potremo uscire dalla dipendenza dai
fossili e quindi dal rischio di un cambiamento
climatico catastrofico, che potrebbe portare al-
la fine di questo secolo all’estinzione dell’Ho-
mo Sapiens. Spazio alle rinnovabili In Sardegna
Valentini, da storico esperto di ambiente e da lu-
cido osservatore, ha ben tracciato sul Fatto nei fondali, può limitare l’impatto sulla fauna
Quotidiano le nuove sfide di un’ecologia degli marina e bloccare le pale al passaggio dei mi-
anni 20 di questo secolo. gratori. E il solare sulle superfici ha raggiunto li-
Già nel 2007, quando firmai il conto energia che velli di efficienza e integrazione sui paesaggi che
avviò il fotovoltaico in Italia e scelsi proprio Carlo permettono di evitare o ridurre al minimo instal-
Rubbia e Jeremy Rifkin come autorevoli consu- lazioni a terra su aree che vanno riservate alla
lenti, la sfida era quella di rinnovabili che fossero nostra grande tradizione agricola.
sostenibili e da Genova, con il convegno “Eco- E tutto ciò può essere monitorato grazie alle po-
logia è Economia”, si lanciò il tema di quell’am- tenzialità della transizione digitale, che per que-
bientalismo del “fare bene”. sto deve essere integrata con quella ecologica.
Purtroppo, dal 2008, prima Berlusconi con il nu- Ecco la sfida Ecodigital del nuovo ambientali-
cleare e poi Renzi con le trivellazioni petrolifere, smo di cui parla Valentini, indispensabile per
hanno fatto perdere anni preziosi, rallentando e creare lavoro e benessere in una riconversione
a volte bloccando le rinnovabili. verso un’ecologia integrale che soprattutto nel
La tecnologia oggi consente di fare impianti Sud del Paese significa un vero progresso soste-
sempre più rispettosi degli habitat naturali. Il nibile.
nuovo eolico può galleggiare senza palificazioni ALFONSO PECORARO SCANIO
le. Le parole che le ragazze e i ra- Qualche riflessione dell’America. Quando gli ameri-
gazzi hanno scritto sul loro stri- sulle elezioni francesi cani invadevano Paesi sovrani,
scione sono le medesime che non mi risulta che Saddam,
portiamo impresse nel cuore og- Caro direttore, come fa a scrive- Gheddafi o i talebani si siano col-
gi, al secondo mese di una guerra re che Giuseppe Conte non si legati con il Parlamento italiano
che poteva essere evitata. può esprimere sulle elezioni per chiederci aiuto. Va rivisto il
CRISTINA STEVANONI francesi perché è un ex premier significato di “democrazia” e la
italiano tenuto a non interferire situazione di Assange ne è un’ul-
nelle elezioni altrui? Come fa a teriore conferma: un giornalista
sostenere che la scelta migliore è che ha semplicemente scritto la
quella degli studenti della Sor- verità sarà probabilmente con-
bona e cioè “né con la peste né dannato al carcere a vita dagli a-
con il colera”? mericani.
FRANCO PELELLA GIANCARLO CALDERONI
Lo sostengo perché lo penso. In Fran-
cia avrei votato Mélenchon al primo
turno e mi sarei rigorosamente aste-
nuto al ballottaggio.
Grazie al Fatto M. TRAV.
per essere pluralista
Mentre lodano Zelensky
Ho apprezzato molto l’affianca-
mento degli articoli sul 25 aprile si dimenticano Assange
di Dalla Chiesa, Lerner e Mon- Ho sempre considerato Putin
tanari. Sono scritti da angolazio- per quello che è sempre stato,
ni diverse e permettono al letto- ma essere contro Putin non si-
re di arricchirsi delle loro diffe- gnifica essere a favore di Zelen-
LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
renze. Questo metodo di “opi- sky, uomo in mano agli america-
nioni parallele” mi sembra mol- ni, che gli hanno imposto di evi- ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
to utile per tener conto della bio- tare i negoziati, in modo che la accedi a FQEXTRA, la versione digi-
diversità dei lettori del Fatto. guerra continui, indebolendo la tale del nostro quotidiano
MASSIMO BARNETTO Russia e l’Europa, a vantaggio
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IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022 PIAZZA GRANDE l 13

IDENTIKIT
SE SEI CONTE, TI TIRANO ANDREA SCANZI

LE PIETRE: UN CATALOGO
Macron e la logica

D del “meno peggio”

i seguito elenchia- DANIELA RANIERI tagonismo. Voleva parlare coi ta-
mo le principali lebani. Va a giocare a tennis ve-
colpe di Giuseppe stito in completo da tennis (“Ten-

cara a certa sinistra

Conte, emerse in sir di essere sentito in merito alla no deprimere). Indossa abiti blu nis-gate”). Non vuole l’aumento
questi anni grazie missione di aiuti russi per l’emer- (sotto sotto è berlusconiano). Era delle spese militari: è un sempli-
alle inchieste dei genza Covid, a riprova del fatto il vice dei suoi vice. È dittatoriale. ciotto pacifista. Vuole farci inva-
più autorevoli giornali italiani. che ha qualcosa da nascondere. Il È decisionista. È indeciso. La sua dere. Si finge pacifista per desta-
Piace alle casalinghe di Vo- suo governo ha pagato carburan- calligrafia tradisce una doppia bilizzare Draghi. La sua è una vit-

ghera. Ancora indossa la pochet-
te, dopo anni che gli diciamo di
smetterla. È un vecchio democri-
stiano. È uno scomposto oltran-
zista. Vuole imitare Papa France-
sco. Ha autorizzato un incontro
tra il capo della nostra Intelligen-
ce Vecchione e il ministro di Giu-
stizia degli Usa Barr: la prova che
ha tramato con Trump per scre-
ditare Renzi, che infatti poi, col
suo partito, è precipitato dal 3 al
2%. È un gagà. Una volta si è
messo in maniche di camicia. La
camicia era di sartoria, che non
tutti si possono permettere. Non
ha appoggiato abbastanza Ma-
cron, come invece ha fatto Renzi
(poi Macron ha vinto lo stesso). È
contro l’aumento immediato
della spesa militare, se-
gno che tifa per Putin.
Sapeva che Barr e Vec-
chione sarebbero anda-
ti a cena a piazza delle
Coppelle. Non sapeva
che Barr e Vecchione sa-
rebbero andati a cena a
piazza delle Coppelle. Il
Copasir ha detto che
non c’è niente di opaco,
quindi Conte dovrebbe
chiarire. Ha il ciuffo. Ha
il ciuffo ribelle. Ha il
ciuffo troppo dritto. Ha
il ciuffo troppo nero.
Durante il lockdown a-
veva un barbiere clan-
destino (“Ca pe ll i- ga-
te”). Ha chiesto al Copa-
te, vitto e alloggio ai russi (Draghi
li avrebbe fatti tornare in Russia a
piedi e mandati da McDonald’s).
È nel mirino delle inchieste gior-
nalistiche (fattispecie della “col-
pa per tautologia”).
È pugliese. Fa il dandy. Aveva
fatto schizzare lo spread a 105;
oggi è sceso a 171 (“effetto Dra-
ghi)”. Faceva le conferenze stam-
pa all’ora di cena. Non ha voluto
prendere il Mes perché è stupido
(mentre Draghi non lo prende
perché è intelligente). I suoi D-
pcm erano un vulnus democrati-
co (quelli di Draghi, una decina,
no). Si credeva Orbàn. Anzi, Na-
poleone. Anzi, il Duce. Anzi, il Re
Sole. Ha detto che gli artisti fan-
no divertire (doveva dire che fan-
faccia. È avvocato. Azzeccagar-
bugli. Avvocaticchio. Leguleio
di provincia. Non ha preso lui i
209 miliardi del Recover y
Fund, è stata la Merkel a darceli.
Li ha presi Draghi, che è arrivato
7 mesi dopo. Dopo gli scontri
con Rutte era in tracollo fisico e
aveva le tempie brizzolate. Si
tinge i capelli. Alcuni grillini
hanno fatto ricorso per farlo de-
cadere da presidente e hanno
vinto; lui si è ripresentato e ha ri-
vinto col 94%: è un leader di-
mezzato (“VisConte”).
Trump lo ha chiamato Giu-
seppi. Barattava vantaggi perso-
nali (il tweet di Trump). Avrebbe
dovuto negare la collaborazione
all’Intelligence Usa (nessun PdC
lo ha mai fatto nella
nostra storia: ma lui a-
vrebbe dovuto). Usa
una colonia agli agru-
mi. È un Signor Nes-
suno. È professore or-
dinario di Diritto pri-
vato. È disoccupato.
Ha truccato il curricu-
lum. Non lo ha trucca-
to, alla New York Uni-
versity c’è stato, ma è
u n’esperienza non
particolarmente qua-
lificante. Non si è fatto
fotografare mentre si
vaccinava: è novax. Ha
comunicato che stava
andando a fare il ri-
chiamo: mania di pro-
toria di Pirro. Un’esibizione mu-
scolare. Non è vero che riempie le
piazze. Riempie le piazze, ma so-
lo al sud. Riempie le piazze pure
al nord, ma crea assembramenti.
Riempie le piazze, ma i concerti
dei cantanti sono vietati. Riem-
pie le piazze perché è un sedutto-
re. Riempie le piazze, ma poi la
gente non lo vota. Ha smesso di
indossare la pochette: segno che
prima fingeva eleganza. È torna-
to a indossare quella a tre punte:
segno di provincialismo. L’ha in-
dossata pure a quattro punte: se-
gno di arroganza. È astuto. È fin-
to tonto. È azzimato. È inquie-
tante. Ha il sorriso smaltato. È di
Volturara, quindi è voltafaccia.
Firma con la penna d’oro della
prima comunione. Una volta si è
abbassato la mascherina al chiu-
so. Pronuncia male alcune paro-
le. È cafone. È dislessico. Non
può allearsi col Pd perché non di-
ce che voterebbe Macron. Ha la
riga da una parte. Ha la foto di
Padre Pio nel portafoglio. Fa fin-
ta di essere cattolico. Doveva sta-
re in Parlamento ad ascoltare Ze-
lensky anche se non è parlamen-
tare. Cita il Papa per opportuni-
smo. Invidia Enrico Letta. Ha
speso soldi pubblici per compra-
re i banchi a rotelle.
Nonostante tutto ciò, è in te-
sta (con Meloni) alle classifiche
di gradimento personale come
leader di partito: è la prova che è
populista.
M
acron ha vinto le elezioni presidenziali in
Francia, e tutto sommato è una buona no-
tizia. Nulla per cui fare cortei, ma l’alter-
nativa era il fascismo, ovvero la peggiore
delle fogne. Perché però Macron ha vinto? Per la pau-
ra dell’avversario. La solita storia: non si vota quasi
mai “per”, ma “contro”. Immagino che molti lettori
del Fatto Quotidiano, al primo turno, avrebbero vo-
tato Mélenchon. Per poi passare due settimane a
chiedersi se votare al ballottaggio Macron, oppure
stare a casa. Un dubbio legittimo. Da italiano, e dun-
que da spettatore, avrei votato Mélenchon al primo
turno e poi sarei stato a casa. Da francese, e quindi da
elettore non ipotetico ma coinvolto, alla fine avrei
votato Macron e mi sarei – per l’ennesima volta –
turato il naso.
PURTROPPO QUESTA SENSAZIONE di optare per il me-
no peggio caratterizza, da decenni, anche quel che re-
sta della politica italiana. La for-
za dei primi 5 Stelle fu quella
di presentarsi, nel bene e
nel male, come qualcosa
di radicalmente diverso.
Da qui il successo (e gli
attacchi). Oggi però an-
che il M5S è uno degli in-
gredienti (neanche il
principale) di quella mito-
logica “scatoletta di tonno”,
che li ha drammaticamente in-
globati in coincidenza con la na-
scita del governo Draghi. E IN ITALIA
La tecnica del “votatemi per-
ché l’altro è il Male”, nel centro- IL PD DI LETTA
sinistra, va di moda dalla notte SI SVEGLI:
dei tempi. E in alcuni casi ha a-
vuto anche una sua logica. Basta
NON BASTA PIÙ
pensare alle ultime regionali in AGITARE LO
Emilia-Romagna, Toscana e Pu- SPAURACCHIO
glia: nelle prime due la molla di
quelle tornate elettorali fu il ter- DELLA MELONI

NUOVOATLANTE
rore che a vincere fosse Salvini,
mentre in Puglia fu la paura che
potesse vincere Fitto o peggio ancora Scalfarotto (va
be’, su Scalfarotto scherzavo: non si vota neanche da
ALESSANDRO ORSINI solo). Erano tempi vicini cronologicamente ma lon-
tanissimi politicamente, in cui Salvini sembrava ad-
dirittura un vincente (non il rottame politico attuale)

Il conflitto in Ucraina È il fallimento e in cui pareva possibile la nascita del “campo pro-
gressista” di contiana e bersaniana memoria. Nessu-
no aveva certo il poster in camera di Giani, e tutti sa-

(di parte) della classe dirigente italiana pevano che con lui (brava persona) avrebbero vinto
renziani e derivati orribili, ma quel voto significava
fermare la destra e incentivare un’alleanza tra cen-
trosinistra e 5 Stelle.

I
l valore di una classe dirigente si misura
dalla sua capacità di fare previsioni. Ad
esempio, il generale Vincenzo Campori-
ni, il 14 febbraio 2022, durante una di-
retta a Tutta la città ne parla (Radio 3),
ovvero dieci giorni prima dell’invasione
russa dell’Ucraina, si era detto assolutamente
certo che Putin non avrebbe mai dato l’ordine
di invadere l’Ucraina. Le parole di Camporini
furono queste: “Io credo che gli attori di que-
sta questione siano attori razionali e che Putin
sia una persona razionale. L’attacco militare
di massa della Russia contro l’Ucraina è privo
di qualsiasi credibilità”. Camporini è stato uno
dei generali italiani più alti in grado, addirit-
tura capo di Stato maggiore. Oggi si è dato alla
politica. Fa il consulente alla difesa per un pic-
colo partito politico. Il 14 febbraio 2022, Pu-
tin aveva già ammassato 180.000 soldati al
fronte. Era davvero impossibile immaginare
che non avrebbe invaso l’Ucraina. Eppure
Camporini giurava che non avrebbe osato
tanto. Desta impressione. Ma c’è di più: du-
rante un’audizione al Senato del 4 dicembre
2018, Confindustria chiedeva di ritirare le
sanzioni contro la Russia. Quanto ai nostri go-
verni, non si sono mai preoccupati di diver-
sificare l’acquisto delle fonti energetiche: non
hanno mai pensato che Putin avrebbe invaso
l’Ucraina. Dunque, il fallimento della classe
E adesso? Adesso non è rimasto quasi nulla. E il
dirigente italiana riguarda i generali (non tut- lazione dell’informazione. La prima tecnica “voto utile” è tale solo per i Letta & Macron. L’errore
ti, per fortuna), la classe industriale e quella di fondamentale per il controllo dell’informa- che sta rifacendo il Pd è quello di credere che basti
governo. Potremmo dire che siamo in presen- zione nelle società libere in tempo di guerra agitare lo spauracchio Meloni per vincere: col cavolo.
za di un fallimento totale. Le ragioni di una consiste nel suscitare il sentimento di identità La sostanziale impresentabilità di Fratelli d’Italia
condizione così avvilente sono numerose, ma, nazionale, che oggi diventa sentimento di i- non basta più come molla per votare i Marcucci. Se
al momento, nessuno le discute, nonostante dentità europea. L’appello a essere tutti uniti domani ci fosse un ballottaggio tra Renzi, ovvero il
un dibattito su questa smisurata incapacità di svolge una funzione manifesta e una funzione Macron che non ce l’ha fatta, e la Meloni, starei se-
previsione sia vitale per gli interessi latente. La funzione manifesta è renamente a casa. Per il semplice fatto che il centro-
nazionali dell’Italia. La tecnica per quella di unire la popolazione da- sinistra è senz’altro migliore della destra, e per dire tra
non riflettere su questo fallimento ERRORI vanti al nemico avanzante. La fun- un Provenzano e un Donzelli (chi?) o tra una Schlein
totale è parlar male di Putin. Tutte e una Santanchè non avrei dubbi, ma tra il renzismo
le attenzioni dei cittadini devono EX GENERALI,
zione latente, cioè quella che le per-
sone comuni colgono più difficil- (ovvero il centrodestra più meschino) e il postfasci-
essere dirottate contro la Russia e, INDUSTRIALI mente, è quella di chiudere la bocca smo scelgo una partita di padel. Renzi non è meglio di
soprattutto, l’intero dibattito poli-
tico-strategico deve essere impo-
E POLITICI ai critici e a coloro che sollevano
dubbi sulle scelte dei governi in ca-
Meloni, così come Rosato non è meglio di Crosetto.
È questo che il Pd di Letta non vuol capire: il “meno
stato in termini moralistici. Le per- NON AVEVANO rica. In questo modo, il governo non peggio” può essere occasionalmente accettato dall’e-
sone vengono così indotte a ritene- CAPITO NULLA deve rompere le teste dei cittadini; lettorato esigente se ha dietro un progetto. Una vi-
re che il dibattito debba affrontare deve semplicemente lasciare che il sione, un approdo. Per esempio, appunto, il “campo
una sola domanda: se sia moral- DELLA RUSSIA lavoro sporco sia fatto da milioni di progressista”. Se è invece soltanto l’ennesimo giochi-
mente giusto o sbagliato che la persone comuni sollevando un’on- no per la conservazione della specie dei poltronari
Russia abbia invaso l’Ucraina. Ciò data di violenta intolleranza. Ecco gattopardeschi, vale ancora la sintesi iconoclasta del
che sta accadendo in Italia è importante per- che i critici e i dubbiosi, che sono poi la vera Gaber del 1978: “Quando è merda è merda, non ha
ché consente di osservare, in misura ravvici- salvezza di un Paese in guerra, vengono “silen- importanza la specificazione”. Fatevi furbi e datevi u-
nata, come la libertà di informazione possa ziati”, anche se, in apparenza, le libertà liberali na mossa, dalle parti del Pd, altrimenti al prossimo
essere “costretta” e “ristretta” anche nelle so- sono garantite giacché l’intolleranza colletti- giro prenderete una sveglia che ve la ricorderete per i
cietà libere. Il problema è questo: nelle società va orientata dal governo non richiede l’appro- prossimi 50 anni.
libere, le teste degli elettori non possono es- vazione di nuovi decreti o la modifica della Co-
sere rotte con i manganelli e allora il problema stituzione. Non esistono “società libere”. Esi-
è elaborare le tecniche più raffinate per con- stono società più o meno libere e noi dobbia-
trollarle attraverso la distorsione e la manipo- mo capire in quale siamo.
14 l ZOOM
l l
IL CORSIVO
Palazzo Chigi
non ha scelto
la pace: meglio
i condizionatori
A
lla fine Palazzo Chigi
ha scelto. E ha scelto
l’aria condizionata.
Quella di Mario Draghi sulla
crisi energetica e l’embargo
alla Russia – “volete la pace o
i condizionatori?” – sembra-
va una domanda retorica,
ma la risposta del governo è
spiazzante. Si trova in un
contratto, scovato dal Tem-
po, firmato lo scorso 13 apri-
le, una settimana dopo la
conferenza stampa dell’e-
xploit draghiano: la Presi-
denza del Consiglio ha dispo-
sto l’acquisto di 57 nuovi con-
dizionatori “split” al prezzo
di 39.426,40 euro. Serviran-
no a rinfrescare gli uffici in
via della Stamperia, dove ha
sede il Dipartimento per gli
Affari regionali guidato dal
Mariastella Gelmini.
Ora, non c’è bisogno di spe-
cificare che la decisione di ac-
quistare i condizionatori non
possa essere imputata perso-
LA SPESA
40 MILA e
PER NON
SOFFRIRE
IL CALDO
nalmente al presidente del
Consiglio, né c’è motivo di du-
bitare che le attrezzature di
via della Stamperia avessero
bisogno davvero di essere am-
modernate; un acquisto che
magari potrebbe persino ge-
nerare un risparmio energe-
tico (tanto negli uffici pubbli-
ci, come ha stabilito il gover-
no, la temperatura dell’aria
condizionata non dovrà mai
essere al di sotto i 25 gradi di
temperatura).
Però, ecco, la coincidenza
temporale tra lo slogan di
Draghi e l’acquisto di una
flotta di condizionatori nuo-
vi di zecca è oggettivamente
irresistibile. Anche perché
quella domanda – per via
de ll’aria un po’ scocciata e
all’espressione corrucciata e
indisponente dell’ex banchie-
re – era diventata istantanea-
mente un meme: ora ha un
potenziale comico infinito.
Magari finirà per essere una
lezione, per Draghi, a sforzar-
si di trovare una comunica-
zione meno infantile.
TO. RO.
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
LA CONDANNA
IL CORSIVO
Difficile brindare
alla Casa Bianca:
mancano i calici,
“colpa” di Melania
» Stefano Citati
C
heers! In alto i calici. Sì,
ma quali? Alla Casa
Bianca c’è penuria di
bicchieri, ormai da più di un
decennio. Di chi è la colpa se il
personale della residenza pre-
sidenziale non è in grado di
mettere insieme un servizio
completo di cristalleria da-
vanti agli ospiti delle grandi
occasioni (e che devono dun-
que essere noleggiate)? Cher-
chez la femme, direbbero i
francesi, la première femme
La Turchia di Erdogan manda all’ergastolo per l’esattezza: ovvero, la fist
lady, in questo caso Melania
il filantropo Kavala per il fallito golpe del ’16
Trump. Sarebbe lei a non aver
ottemperato – nei 4 anni in ca-
rica del marito Donald –
all’obbligo di garantire una
fornitura di calici, secondo
L’
imprenditore, attivista e filantropo turco Osman park contro un piano di sviluppo edilizio a Istanbul, che fu quanto indicato dalla White
Kavala è stato condannato all’ergastolo per sovver- repressa con violenza della polizia. Diversi manifestanti House Historical Association,
sione al termine di un controverso processo. Accu- rimasero uccisi. Kavala ha detto di ritenere le accuse “e- l’organizzazione senza scopo
sato anche di spionaggio, il 64enne era in carcere in attesa stremamente irrealistiche e illogiche”, aggiungendo che di lucro fondata nel 1961 dalla
di giudizio dal 2017. Fondatore dell’ong Anadolu Kultur, la protesta di Gezi park, cui ha partecipato, era “decen- first lady Jacqueline Kennedy
che promuove il dialogo con i Paesi vicini tramite lo scam- tralizzata”e“senza leader”. Fuori dal tribunale una folla di per preserva-
bio culturale, Kavala è accusato in relazione alla protesta almeno 100 persone ha percosso il portone di ingresso del re la “Casa del
di Gezi park nel 2013 e al fallito golpe del 2016 contro il tribunale e la protesta si è interrotta dopo l’arrivo di un Popolo” a
presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Secondo l’accusa, gruppo di agenti di polizia. I partiti di opposizione hanno Washington.
Kavala era uno degli organizzatori della protesta di Gezi contestato duramente la sentenza dopo l’udienza. La Cnn ha
cercato di
\/ \/ \/
comprendere
cosa ci sia
dietro l’a m-
GASTRONOMIA A NEW YORK MUSK PAGA 44 MILIARDI ATTACCO A HARRY E MEGHAN manco croni-
co di cristal-
Pizza alla marijuana Mister Tesla si prende La nuova Murdoch-tv leria, poiché il cerimoniale del-
la residenza al numero 1600 di
vietata agli under 21 anche il social Twitter comincia da Trump Pennsylvania Avenue ha già
problemi con piatti e posate. Le
seconde vengono regolarmente
riacquistate perché finiscono
PIZZA in tutte le salse e per tutti TWITTER nelle mani di Mister nelle tasche degli invitati come
q i gusti, anche alla marijuana. La
nuova frontiera a New York del piatto più
q Tesla, Elon Musk, un accordo per
la vendita del social al magnate è stato
souvenir. Ma i bicchieri no, il
loro numero non permette or-
famoso al mondo potrebbe essere quella raggiunto ieri. Ne hanno dato notizia mai da tempo di apparecchia-
con un’aggiunta di cannabis. Secondo Bloomberg prima e Wall Street Journal re le cene di Stato perché né
quanto scrive il New York Post, dopo aver poi. Secondo il quotidiano finanziario Laura (Bush), né Michelle (O-
dato il via libera alla marijuana a scopo l’accordo sarebbe stato raggiunto sulla bama), né Melania (Trump) si
ricreativo, l’Empire state sta valutando la base di 44 miliardi di dollari. Il consiglio sono preoccupate di rimpiaz-
possibilità di concedere la licenza a piz- di amministrazione di Twitter sembrava zare e ampliare il servizio di
zerie e ristoranti per vendere cibi con inizialmente orientato a bocciare la pro- 130 calici forniti a suo tempo
cannabis. Per la senatrice democratica posta di Musk, ma negli ultimi giorni la dalla coppia Reagan.
dello Stato di New York, Liz Krueger, l’u- sua posizione si sarebbe ammorbidita PROMETTE NOTIZIE schiera- La penuria è tale da preoc-
tilizzo di cannabis da parte dei ristoranti
non era oggetto della legge approvata
in seguito ai dettagli diffusi dal patron di
Tesla sulle modalità di finanziamento
q te, ma soprattutto “dibattiti ani-
mati” il nuovo canale britannico TalkTv
cupare il personale della Casa
Bianca. E l’attenzione si è ri-
mesi fa, ma non è illegale. Ci sono però dell’operazione. Musk, secondo indi- del gruppo di Rupert Murdoch che da ie- volta all’ultima inquilina:
delle complicazioni. L’acquisto di ma- screzioni, ha incontrato privatamente ri ha iniziato le trasmissioni e attraverso Melania, che fin dall’ingresso
rijuana è vietato ai minori di 21 anni, quin- alcuni azionisti di Twitter venerdì scor- network controllati dal magnate dei nella residenza rivelò la con-
di la pizza alla cannabis non potrebbe es- so per spiegare loro la bontà della sua media viene diffuso sulle piattaforme trarietà a dover vivere lì. Solle-
sere venduta a bambini e adolescenti. proposta e mettere in evidenza come il televisive e online di Regno Unito, Stati citata dal cerimoniale l’ex mo-
management di Twitter non è in grado Uniti e Australia. Il lancio è avvenuto della slovena (terza moglie del
da solo di spingere i prezzi delle azioni al con Piers Morgan, uno dei più caustici e tycoon newyorchese) si sarebbe
livello della sua offerta, ovvero 54,20 controversi anchormen britannici, con a un certo punto convinta a or-
dollari. un’intervista all’ex presidente Donald dinare un servizio proprio dal-
Alcuni analisti ritengono che il consi- Trump, che si è prodotto in attacchi con- la Slovenia, ma non lo fece mai.
glio di amministrazione di Twitter non tro Harry e Meghan. Morgan è noto per Ora la grana è finita nelle ma-
può voltare le spalle all’offerta di Mu- la sua crociata personale contro i duchi ni di Jill, consorte di Biden.
sk senza presentare un’alternativa a- di Sussex dopo il loro strappo dalla fa-
gli azionisti e, al momento, di alterna- miglia reale e il trasferimento in Califor-
tive in termini di offerte superiori non nia. Trump ha invitato la regina Elisabet-
ci sarebbero. ta a privarli del loro titolo di duchi.
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
LA “DOLCE VITA”
\/
DONO ALLA CAMBOGIA
L’Italia ora regala
i vaccini, ma sono
di AstraZeneca
L’
Italia ha donato ieri
oltre un milione di
vaccini anti-Covid al-
la Cambogia, in una cerimo-
nia in pompa magna a
Phnom Penh in cui l’amba-
sciatore italiano in Thailan-
dia, Lorenzo Galanti, ha
consegnato la donazione al-
la presenza del primo mini-
stro cambogiano, Hun Sen.
I vaccini consegnati sono
però quelli di AstraZeneca,
che l’Europa ha deciso da
tempo di non somministra-
re più alla popolazione so-
stituendoli di fatto con Pfi-
zer e Moderna.
Nonostante questo, il pri-
mo ministro cambogiano
Hun Sen si è detto grato del
dono, parte degli impegni
assunti durante la presiden-
za italiana del G20. Avendo
vaccinato con doppia dose
oltre il 93 per cento della po-
polazione, Hun Sen ha fatto
capire che le autorità di
Phnom Penh utilizzeranno i
vaccini donati dall’Italia nel-
la somministrazione della
terza dose alla parte di popo-
lazione che non l’ha ancora
ricevuta.
Sottolineando l’amicizia
tra i due Paesi, l’ambasciato-
re Galanti ha espresso la vo-
lontà italiana di approfondi-
re la cooperazione con la
Cambogia anche in altri
campi, dallo sviluppo soste-
nibile allo sminamento degli
ordigni ancora presenti dalla
guerra civile che ha dilaniato
il paese fino ai primi anni
Novanta. La cooperazione
tra Italia e Cambogia avviene
nel quadro del partenariato
di sviluppo tra l’Italia e l’A-
sean, l’organizzazione dei
dieci paesi del Sud-est asia-
tico di cui la Cambogia eser-
cita quest’anno la presidenza
di turno.
\/
’NDRANGHETA ALL’ESTERO
In Spagna il processo
per l’omicidio di Nirta
È INIZIATO ieri in Spagna il pro-
q cesso per l’omicidio di Giuseppe
Nirta, ucciso a 52 anni il 9 giugno 2017
nella regione di Murcia a colpi di pistola
mentre rientrava casa: lo riportano La
Verdad ed altri media locali. L'uomo ave-
va precedenti per traffico di droga ed era
stato coinvolto nell’operazione Mino-
tauro contro la ’ndrangheta in Piemonte.
Per questo omicidio, l’unica accusata è la
compagna della vittima, Cristina Elena
Toma. Per lei la procura chiede una con-
danna a 26 anni. Secondo le cronache lo-
cali, la donna sostiene la propria inno-
cenza e attribuisce l’omicidio a un sica-
rio, vecchio conoscente della vittima.
È morto Molinari, l’erede
del regno della Sambuca
È STATO uno dei protagonisti del successo
della sambuca, uno dei simboli della dolce
vita e dell’Italia all’estero. È morto all’età di
81 anni Antonio Molinari, imprenditore e
presidente di Molinari Italia, la società che
CORONAVIRUS
Covid in Cina, l’ondata di Omicron spaventa
Pechino: code nei supermarket. Giù le Borse
S
i estende a Pechino il nuovo allarme coronavirus in
Cina, dopo l’emergenza in corso a Shanghai da oltre
un mese. Covid-test sono stati programmati per i
3,5 milioni di abitanti del quartiere di Chaoyang, nella
capitale, dopo che domenica sono stati registrati 51
nuovi casi in tutta la città, il numero più alto dall’inizio
di questa nuova ondata epidemica. Ieri i nuovi casi sono
stati 29. L’ordinanza, che prevede tre diversi test a di-
stanza di due giorni, ha fatto scattare il panico per l’in-
troduzione di un nuovo lockdown. Nei quartieri occi-
dentali sono stati chiusi i ristoranti, i locali e i cinema. I
residenti della città hanno fatto incetta di prodotti nei
supermercati.
Il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin,
in risposta a una domanda sui timori di lockdown a Pe-
chino simile a quello draconiano di Shanghai, ha repli-
cato che “di fronte alla variante Omicron, la Cina non
cederà, ma avanzerà nella guerra per bloccare Omicron”.
Pur riconoscendo l’impatto sull’economia, Wang ha ri-
marcato gli sforzi anti-epidemici del governo, sottoli-
neando che già con la variante Delta la Cina aveva ot-
tenuto “risultati notevoli: vinceremo sicuramente e da-
remo maggiori contributi al mondo”. Intanto, però, la
Borsa di Hong Kong crolla sui timori dell’ondata di Co-
\/
CAMORRA IN GINOCCHIO
Arrestati i capi dei clan
dell’area nord di Napoli
BLITZ anti-camorra nella “167” di
q Arzano (Napoli) che decapita i capi
dei clan dell’area Nord di Napoli. I carabi-
nieri hanno eseguito questa mattina
un’ordinanza applicativa di misure caute-
lari nei confronti di 27 persone (23 in car-
cere, 4 agli arresti domiciliari) e del seque-
stro di un autonoleggio, emessa dal gip di
Napoli su richiesta della Direzione distret-
tuale antimafia partenopea. I destinatari
dell’ordinanza sono indagati a vario titolo
di associazione mafiosa, associazione fi-
nalizzata allo spaccio di stupefacenti e de-
tenzione ai fini di spaccio, detenzione il-
legale di armi, estorsione, ricettazione e
trasferimento fraudolento di valori.
ZOOM l 15
insieme al padre e ai suoi fratelli rese celebre
nel mondo il liquore a base di anice stellata.
La storia della sambuca si intreccia forte-
mente con quella della famiglia Molinari. La
società è fondata nel 1945 a Civitavecchia
dal padre Angelo che dopo essere stato in
Africa ha lavorato alla fabbrica di Sambuca
Manzi per poi aprire la Sambuca Molinari.
IL BOLLETTINO
t
La curva cresce,
Cartabellotta:
“Non togliete
le mascherine”
L
a nuova settimana è comin-
ciata con una decisa crescita
dei contagi rispetto a lunedì
scorso: sono 24.878 i nuovi casi da
Covid registrati ieri, secondo i dati
del ministero della Salute, contro i
18.380 di sette giorni fa. Il numero
dei tamponi molecolari e antigeni-
ci effettuati si ferma a 138.803, con
il tasso di positività al 17,9%, stabi-
le rispetto al 17,2% di ieri. I decessi
sono invece 93, in aumento dai 79
vid in Cina (e della stretta dei tassi negli Usa): l’indice registrati lunedì scorso.
Hang Seng cede il 3,73%, a 19.869,34 punti. Ma peggio- Resta invariato il numero dei
rano anche le Borse europee con i timori che il Covid pos- pazienti positivi ricoverati in te-
sa frenare la crescita cinese e creare problemi alla supply rapia intensiva: sono 416, con il
chain globale in un contesto già complicato per la corsa saldo tra entrate e uscite pari a ze-
dei prezzi, la stretta monetaria e la guerra in Ucraina. ro. Gli ingressi giornalieri sono
Milano e Parigi cedono il 2,2%, Londra il 2,1% e Fran- 26, in questo caso in calo rispetto
coforte l’1,5%. In calo di circa l’1% anche i future sui prin- ai 39 registrati una settimana fa. I
cipali indici di New York. A guidare i ribassi in un’Europa ricoverati nei reparti ordinari tor-
che non riesce a festeggiare la vittoria di Emmanuel Ma- nano invece sopra quota 10 mila:
cron alle Presidenziali francesi sono i titoli petroliferi sono 10.050, ovvero 155 in più ri-
(-4,2% l’indice Stoxx), delle materie prime (-2,5%) e del spetto a domenica. Lunedì scorso
lusso (-4,2%), che pagano il crollo del prezzo delle ma- l’incremento era stato di +182, ma
terie prime e i timori di un calo della domanda cinese. i pazienti totali in area medica e-
Domenica in Cina continentale sono stati segnalati in rano 9.940.
tutto 2.971 nuovi casi, confermati, di Covid-19 a trasmis- Siamo in una situazione di so-
sione locale, di cui 2.736 a Shanghai. Oltre a Shanghai, stanziale stabilità dell’epidemia in
altre 16 suddivisioni a livello provinciale della Cina con- Italia, da alcune settimane, “un
tinentale hanno assistito all’insorgere di nuovi casi lo- plateau con leggere diminuzioni e
cali, tra cui la provincia nordorientale dello Jilin con 136 fluttuazioni”, ma la circolazione
e Pechino con sei, dove gli abitanti si sono accalcati, con del virus “resta ancora alta”: lo
lunghe code, davanti a supermercati e negozi in previ- spiega Nino Cartabellotta, presi-
sione, appunto, del nuovo lockdownmentre il presidente dente della Fondazione Gimbe:
Xi ribadisce la tolleranza zero contro il Covid. “Abolire dal 1º maggio l’obbligo di
mascherina in tutti i locali al chiu-
so e nei mezzi di trasporto è una de-
\/ cisione azzardata, perché con que-
sto livello di circolazione virale nei
CLASSIFICHE UNIVERSITÀ locali affollati e o scarsamente a-
reati la probabilità di contagio è
La Sapienza migliore molto elevata”. Per capire la situa-
zione e vedere un eventuale “effet-
italiana al mondo to Pasqua” serviranno ancora di-
versi giorni, quando la normale at-
tività di testing, che in questo lun-
go periodo di festività ha avuto un
A POCHI GIORNI dalla confer- forte rallentamento, riprenderà
q ma come leader mondiale negli
studi classici, l’Università Sapienza di
normalmente. Solo allora sarà
possibile verificare pienamente il
Roma si piazza prima tra gli atenei ita- trend. Ma certamente un eventua-
liani nella classifica internazionale ela- le addio alle mascherine, a queste
borata dal Center for World University condizioni, per Cartabellotta rap-
Rankings (Cwur) confermando la 113e- presenterebbe un serio rischio: “Al
sima posizione a livello mondiale e momento l’orientamento è quello
guadagnando la 37esima in Europa (+1 di lasciarle sui mezzi pubblici e nei
rispetto allo scorso anno). Confermate locali come cinema e teatri e to-
le prime tre posizioni a livello mondiale glierle nei ristoranti dove la mag-
per Harvard, Mit di Boston e Stanford gior parte del tempo si sta senza”.
University. In Italia, dopo La Sapienza di
Roma si collocano le università di Pa-
dova (170esima), Milano (179) e Bolo-
gna (181).
16 l ECONOMIA
INFLAZIONE • In difficoltà oltre 5 mln Eroso il Rdc
Rincari e guerra, la crisi rischia
di colpire milioni di persone
REDDITI BASSI E
MAGGIORI
DISUGUAGLIANZE
5
MILIONI Le famiglie
che rischiano di chiudere
il proprio bilancio in rosso
a causa dei rincari energe-
tici e alimentari, secondo
l’ufficio Studi e Ricerche
di Intesa Sanpaolo
250.000
FAMIGLIE I nuclei che
con i rincari finirebbero
in povertà energetica,
mentre la quota del Rdc
destinata alle spese
energetiche passerebbe
dal 16 al 26%
» Patrizia De Rubertis
G
li effetti dei pesanti
rincari, iniziati la
scorsa estate con la
crisi delle materie
prime e poi deflagrati a causa
della guerra in Ucraina con
l’impennata dei costi di ener-
gia e gas, hanno già avuto pe-
santi ripercussioni sulle fami-
glie. Ma bollette più pesanti e
rincari dei prezzi dei beni ali-
mentari, insieme ai salari fer-
mi da anni rischiano di far sci-
volare centinaia di migliaia di
famiglie verso la povertà e di
aggravare la condizione di
quelle (quasi due milioni) che
già sono nell’indigenza. L’in-
flazione oltre il 6% (livello che
non si vedeva dal 1995) peserà
sui bilanci familiari che, a cau-
sa degli aumenti, a fine dicem-
bre potrebbero chiudere pe-
santemente in rosso. A rischia-
re di ritrovarsi schiacciate da
spese extra, che peseranno
quanto una mensilità, saranno
5 milioni di famiglie. Secondo
le stime del centro Studi e Ri-
cerche di Intesa Sanpaolo, ri-
portate dal Sole 24 Ore, per un
quinto delle famiglie italiane il
saldo finale tra redditi e consu-
mi potrebbe essere negativo
per 1.366 euro. Soldi che non ci
sono più perché spesso gli ita-
liani hanno già attinto ai ri-
sparmi per far fronte negli ul-
timi due anni ad altre spese
durante l’emergenza pande-
mica, magari quando per lun-
ghissimi mesi si sono ritrovati
in Cassa integrazione.
CON L’INFLAZIONE che si è por-
tata via i lievi miglioramenti e-
conomici di cui avrebbero be-
neficiato le famiglie quest’an-
no –lo scorso autunno il gover-
no prevedeva una crescita del
Pil nel 2022 del 4,7% – è sem-
pre più forte il rischio che si al-
larghi la platea già ampia di
quanti si ritroveranno in una
condizione di povertà assoluta
(9,4% della popolazione).
A confermare il rischio che
gli aumenti dei costi energetici
e dei beni alimentari impatti-
n o m a g g i o r-
mente sui nuclei
più poveri sono i
dati Istat: nel
primo trimestre
2022 l’inflazione
è stata più ampia
sulle famiglie
con minore ca-
pacità di spesa ri-
spetto a quelle
con livelli più ele-
vati (+8,3% e
+4,9% rispetti-
vamente). E, sempre guardan-
do i dati Istat, il rischio è che
con un’inflazione a fine anno al
6% i poveri assoluti potrebbe-
ro aumentare di quasi un mi-
lione, oltre 400 mila famiglie
non più in grado di fare una
spesa considerata essenziale.
L’impatto dell’inflazione sul
rischio povertà lo si vedeva già
nei dati dello scorso anno.
“Senza la crescita dei prezzi al
consumo registrata nel 2021
(+1,9%) – spiega l’Istat – l’in-
cidenza di povertà assoluta sa-
rebbe stata al 7,0% a livello fa-
miliare e all’8,8% a livello indi-
viduale, in lieve calo, quindi,
L’impatto Gli aumenti
di gas e luce producono
“povertà energetica”
Il 25% del Reddito di
cittadinanza va in bollette
rispetto al 2020” invece di ri-
manere stabile (a quota 5,6
milioni di persone).
I rincari delle bollette della
luce e del gas rischiano anche
di far aumentare l’incidenza
delle famiglie in cosiddetta
“povertà energetica”, quelle
che fanno fatica ad acquistare
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
L’allarme
Sempre più
famiglie fanno
fatica a fare
la spesa o a
pagare le bollette
FOTO LAPRSSE
servizi energetici essenziali
come riscaldamento e luce. In
Italia erano l’8,5% nel 2019 e
l’8% nel 2020 e in entrambi gli
anni circa l’80% di queste fa-
miglie apparteneva alle fasce
più povere della popolazione (i
due decili più bassi della distri-
buzione della spesa familiare
equivalente). Adesso, secondo
uno studio pubblicato sulla ri-
vista Il menabò di etica ed eco-
nomia se i rincari dovessero
mantenersi ai livelli registrati
a inizio anno finirebbero in po-
vertà energetica altre 250 mila
famiglie. Per dare l’idea di
quanto gli aumenti dell’ener-
gia andranno a impattare sulle
fasce di popolazione più pove-
ra, l’analisi ha preso in consi-
derazione i nuclei che benefi-
ciano del Reddito di cittadi-
nanza. Le spese energetiche
assorbivano poco più del 16%
del sussidio nel 2020, ora la
percentuale potrebbe salire al
25%. In altre parole, con i prez-
zi in salita, il caro bollette as-
sorbirà oltre il 10% del RdC, il
cui importo non si adegua
all’inflazione.
LA RICHIESTA DEI PARTITI
t
A bilancio solo
briciole, così
lo scostamento
è inevitabile
I
l governo continua a escluderlo, ma
un nuovo scostamento di bilancio
sembra sempre più inevitabile. Il
primo segnale è l’aumento della pres-
sione politica. Nella risoluzione al Def
i partiti hanno chiesto con cortesia al
governo di pensarci. Se la richiesta di
M5S e Lega è scontata, lo è meno quel-
la del Pd, sempre attento a non met-
tere in difficoltà il premier Mario Dra-
ghi. Ieri il segretario Enrico Letta ha
dismesso l’aplomb e chiesto “inter-
venti immediati da finanziare grazie
all’extra-profitto di compagnie ener-
gia e petrolio e, se necessario, con uno
scostamento di bilancio. Bisogna in-
vestire oggi – ha scritto su Twitter – al-
trimenti serviranno fondi 10 volte
maggiori tra 6 mesi”.
Il secondo segnale è che le risorse
messe in campo dall’esecutivo sem-
brano sempre più insufficienti a far
fronte all’impatto che il combinato di-
sposto dei rincari energetici e della
guerra stanno avendo sull’economia
(lo leggete a sinistra). Se il conflitto do-
vesse continuare, la revisione al ribas-
so delle stime di crescita mostrerà che
di fatto si sta già facendo ricorso a de-
ficit aggiuntivo.
Come noto, infatti, il governo si è
dato uno spazio di manovra che esiste
solo sulla carta. A fine 2021 prevedeva
un disavanzo per il 2022 al 5,6% del
Pil, nel Def appena approvato stima
che senza interventi si fermerà al 5,1%.
Quello 0,5 in più (9 miliardi) è la “dote”
per far fronte all’emergenza, per metà
peraltro già usata dall’ultimo decreto
bollette. Per nuove misure, insomma,
ci sono 5 miliardi scarsi grazie a un ar-
tificio contabile che si regge solo se
verranno centrate le previsioni. Il go-
verno, per dire, stima una crescita del
Pil al 3,1% nel 2022, considerata otti-
mistica praticamente da qualsiasi isti-
tuzione e centro studi (Ufficio parla-
mentare di bilancio, Fondo monetario
internazionale, Confindustria etc.).
Sembra sempre più probabile che nel
secondo trimestre di quest’anno l’Ita-
lia entri in recessione tecnica (6 mesi
di Pil in calo). Con un conflitto prolun-
gato, a non dire di un embargo sugli i-
drocarburi russi, è probabile che l’ap-
porto del 2022 alla crescita del Pil di-
venti negativo (tenuto conto dell’effet-
to trascinamento del rimbalzo regi-
strato nel 2021).
In questo scenario al momento il
governo non prevede ulteriori inter-
venti di peso. Non è un caso che il Def
stimi in soli 0,3 punti di Pil (5 miliardi)
il loro contributo alla crescita nel
2022. Di fatto, il documento disegna
un bilancio neutro, in cui si spaccia per
spesa aggiuntiva ciò che si era già de-
ciso da tempo nella speranza di conte-
nere il disavanzo e portarlo al 3% del
Pil in un triennio come previsto dal
Patto di stabilità (ora sospeso). Se n’è
accorto perfino il Pd.
CDF
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022 ESTERI l 17

PRESIDENZIALI FRANCESI

.LE PEN SCONFITTA,.

.MACRON NON RIDE.
» BARBARA SPINELLI

S
trana e perturbante vittoria, quella di Emmanuel
Macron domenica sera. Marine Le Pen è stata
sconfitta in maniera netta, visto che il presidente
uscente ha ottenuto il 58,5% dei suffragi, ma non
esce stremata dalla prova: la vetta che ha raggiunto
è senza precedenti nella storia dell’estrema destra
francese (41,5%). Sconcertante anche l’alto nume-
ro di schede bianche e nulle – circa 3 milioni di e-
lettori – e quello degli astensionisti (le tre categorie
insieme rappresentano oltre il 34% dei voti, più di
16,7 milioni).
Quando vinse alle Presidenziali del 2017, Macron aveva fatto una promessa: farò
indietreggiare la destra estrema. Non è stato di parola. Ha vinto e perso al tempo
stesso. Ormai è chiaro che la Francia non intende votare nessun candidato che
abbia il nome di Le Pen, ma nessuno può escludere che in futuro scelga come ap-
prodo l’estrema destra che Jean Marie e Marine hanno incarnato per vent’anni.
Il futuro di cui parliamo potrebbe essere vicinissimo: il 12 e 19 giugno i francesi
torneranno alle urne per eleggere la maggioranza parlamentare di cui Macron
potrà disporre per governare e tradurre in realtà un programma che peraltro non
ha mai veramente presentato agli elettori. Non ha sentito il bisogno di presen-
tarlo perché fin dall’inizio ha scommesso sulla carta più comoda: il duello con Le
Pen al secondo turno. Non ha nemmeno sentito il bisogno di fare campagna e-
lettorale, se non fra il primo e il secondo turno quando i giochi erano fatti. Non ha
neppure garantito l’adozione dello scrutinio proporzionale che a parole dice di
favorire. Sapeva che i francesi lo avrebbero in gran parte votato non perché con-
vinti dal suo regno o perché impauriti dall’alternanza al potere ma perché ostili
all’alternativa lepenista (i convinti non superano di molto il 27,8% strappato al
primo turno).
Questo significa che i giochi sono tutt’altro che fatti e che la terra continua a
tremare sotto l’Eliseo: subito dopo il secondo turno delle Presidenziali ci sarà il
terzo turno delle Legislative e forse un quarto nelle piazze, in autunno. Rieletto
con una maggioranza forte ma profondamente equivoca, Macron continua a es-
sere oggetto di un vasto rifiuto: che comprende non solo le destre estreme in ascesa
ma anche e non secondariamente la sinistra di Jean-Luc Mélenchon, che al primo
turno delle presidenziali ha ottenuto un successo insperato, distanziando Le Pen
di poco più di un punto. Fin da domenica sera Mélenchon ha dato inizio alla cam-
pagna delle legislative presentandosi come l’unico, autentico leader dell’opposi-
zione a Macron, l’unico garante credibile di future alternanze. La lotta decisiva, Bis all’Eliseo solo in Francia: un duello decente, non storpiato, fra Macron e Mélen-
alle elezioni di giugno, sarà tra lui e Le Pen. Ambedue aspirano a questa leader- Emmanuel Macron chon. Sono anche da convincere non pochi suffragi popolari che solo
ship. Ambedue hanno come scopo la conquista di una maggioranza in Parlamen- ha vinto provvisoriamente, forse, hanno votato estrema destra.
to che costringa Macron a governare con l’estrema destra o con la sinistra. il ballottaggio con Marine Le Pen, da parte sua, punta a estendere quel che ha conqui-
Naturalmente le élite francesi e i giornali non dicono “sinistra”, quando men- Marine Le Pen. stato. Il nucleo più fedele al suo partito si esprime nel nazionalismo, specie
zionano Mélenchon. Dicono “estrema sinistra”, generando in questo modo un Sarà ancora quello xenofobo di Eric Zemmour. Ma la sua vera forza di attrazione, quel-
distorcente parallelismo fra i due aspiranti capi dell’opposizione e lusingando Presidente la che le ha fatto fare il balzo in avanti, non è tutta qui: è nella rabbia e nello
quello che Macron magnifica come “estremo centro”: un luogo della politica più FOTO LAPRESSE scontento delle classi popolari e degli impoveriti, il cui potere d’acquisto è
che impreciso, dove sono invitati a confluire i minuscoli frammenti del Partito oggi tartassato. Ed è nelle classi di età intermedie, dei cittadini “attivi”
socialista, dei Verdi, dei Repubblicani a destra, tutti disintegrati al primo turno (Macron raccoglie consensi soprattutto nelle “classi”dei giovani e anziani,
delle presidenziali. oltre che nelle grandi città).
In realtà Mélenchon rappresenta l’unica sinistra rimasta in piedi dopo i due Questa Francia grandemente frantumata, questi esiti così complessi della
terremoti che hanno creato il fenomeno Macron nel 2017 e 2022. I socialisti sono campagna di Le Pen e di Mélenchon, sono stati mal compresi e interpretati ancor
estinti, avendo raccolto l’1,7%. I Verdi hanno raggranellato il 4,6. È il motivo per peggio in Italia. Si è mostrato impreparato e miope soprattutto il Pd di Letta, che
cui l’Unione Popolare di Mélenchon si è mossa con cautela fra i due turni, pro- ha subito sposato la tesi di Macron sul doppio estremismo da combattere, di de-
mettendo rivincite ma sconsigliando il voto a Le Pen con insistenza accresciuta stra e sinistra. Il Pd si rifiuta ottusamente di dare a Mélenchon la patente di si-
rispetto al 2017. Appena saputo che Macron aveva vinto, Mélenchon è rimontato nistra, di constatare e ripensare la morte del vecchio socialismo francese e l’in-
a cavallo e ha annunciato l’inizio della battaglia per il terzo turno. Lo stesso ha consistenza dei Verdi. Non ha visto l’enorme rigetto di Macron, espresso dalle
fatto Le Pen, che ha parlato ai suoi elettori senza condividerne le delusioni ma classi popolari che in massa hanno scelto Le Pen, o che si sono astenuti o hanno
anzi spronandoli a inforcare subito i cavalli e ripartire per vincere davvero. votato scheda bianca e nulla.
Mélenchon, in particolare, scommette sugli astenuti e sulle tante schede bian- Il degrado mentale italiano si è rivelato con evidenza quando Giuseppe Conte
che e nulle che hanno rifiutato un secondo duello snaturato e mistificatore, tra è stato accusato di non indicare chiaramente la preferenza per Macron, quando
Macron e Le Pen. Tra loro c’è chi voterebbe sinistra, che già l’ha fatto al primo si è limitato a dire (come Mélenchon) che dietro il voto lepenista c’è una collera
turno, che ha quasi visto venire quel che molti democratici desideravano, non sociale che va meglio analizzata e riguadagnata. Lo stesso Macron ha ammesso
che questo è il messaggio del secondo turno e che
ne terrà conto. Si è guardato dall’inveire, come ha
L’ANALISI DEL VOTO Scomparsi i vecchi partiti (repubblicani, fatto Letta, contro chi votando Le Pen “dà la vit-
toria a Putin”. Strana e perturbante è dunque la
socialisti e verdi), a sinistra emerge il solo Mélenchon (etichettato Francia. Ma non meno strani e perturbanti gli i-
taliani macronisti che nel desiderio di emargina-
a torto come “estremista”) e la destra resta sempre più radicata re Conte girano il mondo con gli insulti facili e gli
occhi bendati.
18 l SECONDO TEMPO
Serie tv, addio a “Ozark”
Venerdì su Netflix usciranno gli ultimi
sette episodi della stagione finale,
la quarta: tra i protagonisti, Jason
Bateman, Laura Linney e Julia Garner
T
» Camilla Tagliabue
enta il suicidio almeno tre vol-
te, campa fino a 74 anni: è “la
donna più spiritosa d’America”
Dorothy Parker. “Questa vita, ti
giuro, questa vita/ non è stata i-
dea mia”; dal cappio passa
all’alcol, Veleni & Champagne,
come recita una sua raccolta di
“poesie dell’età del jazz (1926-
1931)”, a cura di Silvio Raffo e
fresca di stampa con De Piante
Editore.
PER GLI AMICI E I NEMICI, Dottie,
o Dot, è la regina dei salotti ne-
ILLIBRO wyorchesi degli anni Venti del
Novecento, i “Roaring Twen-
ties, gli ultimi fuochi di Fitzge-
rald e soci” prima della Grande
depressione e della guerra: na-
ta Rothschild nel 1893, dal ra-
mo povero della famiglia, Dot
nutre vergogna e paura per
quel “titolo” così ingombrante
di fronte all’antisemitismo stri-
sciante. Adotta perciò il cogno-
me del primo marito Edward
Pond Parker nel 1917, pochi an-
» Veleni ni dopo aver iniziato a scrivere
& Champagne per Vogue e Vanity Fair, dove
Dorothy Parker prende il posto di P. G. Wo-
Pagine: 170 dehouse come critica teatrale.
Prezzo: 16 e Infelice, sarcastica, feroce –
‘‘
Editore: soprattutto con se stessa –, la
De Piante Parker, oltre al giornalismo, si
dedica alle little songs, poesie
sbertuccianti e acide in stile
Capote-Lebowitz, altro che
Brontë-Dickinson; i suoi fiori
amati non sono le rose, ma le
auto: “Ditemi, per-
ché nessuno mai mi
dona/ una perfetta
l im o us i n e? ”. Il suo
componimento più
noto è Résumé, cita-
to dalla Jolie nel film
Ragazze interrotte:
“I rasoi fanno male,/
i fiumi sono freddi,/
l’acido lascia tracce,/
le droghe danno i
crampi,/ le pistole
sono illegali,/ i cappi
cedono,/ il gas ha un
odore nauseante…/
Tanto vale vivere”.
I rasoi fanno In Ve l e n i &
Champagne i capi-
male, le pistole toli sono scanditi da
“fucili, corde” e am-
sono illegali, mennicoli vari con
cui farla finita. Se-
i cappi cedono guono “Morte e tas-
se”: Dot è insoddi-
Tanto vale sfatta di tutto, persi-
vivere... no della sua arte “ba-
nale e terribilmente
datata... Non sop-
porto il mio stato
mentale:/ sono
scontenta, garrula,
asociale…/ Non so
come non mi abbia-
UN’IDEA MIA”
no arrestata/ per
quel che penso”. Eppure la da-
ma vanta estimatori come Wil-
liam Somerset Maugham (“Ha
la capacità di vedere il lato ridi-
colo anche nelle più amare tra-
gedie della bestia umana”).
Assieme alla metrica, ab-
bandonata definitivamente nel
1936, Parker prosegue con le
cronache culturali e mondane
ed è temuta dal jet-set per i suoi
giudizi affilati, che le costano il
posto a Vanity nel 1920: in se-
gno di solidarietà, si dimettono
dal giornale i colleghi e amici
Robert Benchley e Robert
Sherwood, animatori della Ta-
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022
Morto Marco “Kim” Occhetti
Si è spento all’improvviso a 62 anni
il cantante dei Cugini di Campagna, dal
1986 al 1994. Lo ha annunciato la figlia
sui social: “Grazie per i messaggi d’affetto”
DOROTHY PARKER “Poesie dell’età del jazz” vola rotonda – alias “Circolo vi-
zioso” – all’Algonquin Hotel di
Manhattan. Dot è la padrona di
casa, tra gossip e bollicine, cir-
condata da altri irriverenti in-
tellettuali come George Kauf-
Ultimi anni man, Edna Ferber, Harpo
ruggenti Marx... Una sera si presenta tra
I “Venti” del loro con la testa protetta da un
900 di Gatsby, elmetto (“per ripararmi dai
Parker (sotto) prossimi colpi”). Quando viene
e compagni fondato il New Yorker nel 1925,
FOTO ANSA Parker e Benchley diventano
collaboratori e arruolano la ve-
lenosa sodale: “Quattro cose
conosco molto bene:/ ozio, do-
lore, un amico e un nemico./ Di
quattro cose avrei poi fatto sen-
za:/ amore, curiosità, lentiggi-
ni e dubbio./ Tre cose non po-
tranno esser mai mie:/ soddi-
sfazione, invidia e champagne
a sufficienza./ Tre cose avrò fin-
ché rimango in vita:/ riso, spe-
ranza e un pugno nell’occhio”.
Nel 1928 l’autrice divorzia
dal marito, anche se la ferita
che più brucia è quella lasciata
dall ’amante Charles MacAr-
thur, che le regala un aborto e
un addio. L’anno dopo Dot si ri-
scatta con la scrittura, vincen-
do l’O. Henry Prize per il rac-
conto Big Blonde, una forma
letteraria in cui più tardi eccel-
lerà, conquistando fama inter-
nazionale con la raccolta di no-
velle Here Lies (Il mio mondo è
qui, secondo la traduzione di
Eugenio Montale per Bompia-
ni nel 1941). Sul fronte matri-
monio e altri disastri, Dottie si
concede ad Alan Campbell, bi-
sessuale di undici anni più gio-
vane, con cui collabora quando
viene chiamata a Hollywood
come sceneggiatrice: è della
coppia (più Robert Carson) lo
script di È nata una stella (A
Star is Born, 1937) di William
A. Wellman, che frutta loro una
nomination agli Oscar.
Lo sfavillio dello star system
non acceca, però, l’impegno
politico e umanitario della Par-
ker: già schierata contro la con-
danna di Sacco e Vanzetti nel
1922, si fa reporter della Guer-
ra civile in Spagna nel 1937 e
poi del Secondo conflitto mon-
diale. Attivista per i diritti civili,
finanzia la Lega antinazista:
“LA VITA?
bene, viene allontanata da Hol-
lywood e indagata dalla Fbi
perché “comunista”. Non ba-
stasse, Dot divorzia dal secon-
do marito (1947), ma poi si ri-
sposa (1950), ma poi si ri-sepa-
ra (1953), ma poi ci torna insie-
NON FU
me (1957), fino alla morte di lui
nel 1963. E “ogni giorno il Do-
lore/ torna con me a flirtare”.
Alcolizzata, Parker trascor-
re gli ultimi anni di vita in un
alberghetto a New York, con
pochi soldi e molte “lacrime di
scorta”: muore da sola, per un
arresto cardiaco, il 7 giugno
1967, donando in eredità i suoi
scritti a Martin Luther King,
che a sua volta li lascia alla Na-
tional association for the ad-
vancement of coloured people.
Per 21 anni nessuno reclama il
cadavere della “donna più spi-
ritosa d’America”, finché nel
1988 la Naacp le costruisce u-
na tomba-giardino a Baltimo-
ra: “Qui giacciono le ceneri di
Party, gin e depressione
Dorothy Parker, umorista,
scrittrice, critica. Ha difeso i
diritti umani e civili. Come e-
pitaffio suggerì ‘Scusatemi se
faccio polvere’”.
IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022 SECONDO TEMPO l 19

“Animali fantastici” al top

Il terzo film della serie di J. K. Rowling
LIBROINGOCCE
resta in vetta con un incasso finora di 6,2
milioni di euro. Debutta al secondo posto GIORGIO DELL’ARTI
“Il sesso degli angeli” di e con Pieraccioni

Il Sole ha un’età,
genesi delle stelle
IN BELLA MOSTRA A Mestre è esposta la storia culinaria del Paese, tra prodotti
originali, come il pollo della Sora Lella, e cibi esteri “fake” come il “Reggianito”
e cos’è il Big Bang

Che “Gusto” l’Italia a tavola. O ro. Gli Incas chiamavano il dio del Sole
teotl e l’oro teocuitlatl (letteralmente,
“la merda di teotl”).
Miliardi. Il Sole ha 10 miliardi di anni.

Dalla vera pizza al “Caccio”

Gliene restano 5 da vivere. “Verso la fine della sua
vita, il Sole si ritroverà in debito di idrogeno, il suo
volume arriverà a duecento volte quello attuale e
nel frattempo la Terra sarà stata assorbita e di-
strutta. Ma ancor prima che il Sole si espanda
nello spazio, le temperature terrestri saranno au-
mentate di svariate migliaia di gradi e i mari si
saranno trasformati in fonti d’acqua bollente. Il
Sole morente, ormai diventato una gigante ros-
sa, sarà sferzato da forti venti stellari che provo-
» Francesco Ferasin ternano gli schermi interatti- sono sempre meglio dei “Cha- cheranno un’incessante perdita di materia. I suoi

S
e è vero che gli italiani
più che un popolo so-
no una collezione – di-
ceva Flaiano –, allora
il cibo è l’oggetto culturale
che meglio li rappresenta. È
infatti con la mostra Gusto!
Gli italiani a tavola, allestita
al Museo del 900 di Mestre
fino al 25 settembre, che Lau-
ra L a z z a r o n i e Ma s s i m o
Montanari vogliono sbozza-
re il ritratto “gas trologico”
del Bel Paese: eterogeneo,
campanilistico, ma soprat-
tutto creativo.
“UNA COSA da non chiedere
mai a tavola? Sicuramente
come si prepara un piatto”.
Montanari, storico dell’ali-
mentazione, è tassativo: “I
grandi libri di ricette non
danno regole, ma alternati-
ve”. Se infatti c’è un ingredien-
te che distingue la cucina ita-
liana da quella del resto del
mondo è la libertà.
Gusto! è un’esposizione per
tutti i palati, e le età. Alle in-
stallazioni dei cartelloni pub-
blicitari della Campari si al-
3MASTERIZZATI3
Gnam Al Museo del 900 di Mestre fino al 25.09
Massimiliano Raffa in studio
vi su cui ammirare Al Bano ai pagetti” coreani. La Fonda- strati esterni verranno scagliati nell’universo
fornelli, o Sora Lella che spie- zione Campagna Amica ha sotto forma di una nebulosa detta “planetaria”(si
ga come preparare il Pollo alla calcolato che più di due pro- tratterà essenzialmente di carbonio e ossigeno e
romana, direttamente dal dotti agroalimentari italiani di un po’di azoto) che feconderà le nubi interstel-
mercato rionale: “Quando che su tre, nel mondo, sono falsi. lari e tornerà là dove sono nati i sistemi solari. Il
il pollo è dorato, mettete giù il Ciò che rimane autentica è nucleo del Sole, interamente costituito da carbo-
pomodoro e, quando è fitto, la voglia di stuzzicare il pala- nio, diventerà quindi un residuo, una di quelle
fitto, viè ’sto pollo to. In cucina vige la stelle che chiamiamo nane bianche. E questa na-
ch’è n’amore!”. democrazia diretta na bianca si raffredderà molto lentamente: pian
Spassosa anche e il gusto è il più po- piano perderà luminosità finché, nel giro di una
la sezione dedicata litico di tutti i sensi. decina di miliardi di anni, sarà invisibile. Ecco
alle fake news “ali- CHICCHE Tu t t a v i a , n o n o- come si concluderà la vita di una stella come il
me nta ri”. Con la
scusa dell’i ta li an
L’ingrediente stante il campanili-
smo, prima o poi le
Sole. Da nana gialla a gigante rossa, e poi nana
bianca, il Sole diventerà infine una nana nera. La
s ou n d in g , in giro “segreto” della papille trasforma- nana si raffredderà, ed essendo fatta di carbonio
per il mondo, alcuni nostra cucina no i sapori. Monta- si cristallizzerà in diamante. Il Sole morente, una
Paesi si sono spe- nari sorride: “Ora ci nana nera, sarà soltanto un cuore di diamante”.
cializzati in prodot- è la libertà: arrabbiamo se sen- Silenzio. L’espressione Big Bang fa pensare a
ti pseudoitaliani, ricette varie tiamo che gli ameri- un’esplosione accompagnata da un boato assor-
che di simile agli o- cani mettono l’ana- dante, ma nel vuoto non ci sono rumori: quindi il
riginali hanno solo e mai rigide nas sulla pizza, ma Big Bang è avvenuto in silenzio.
l’assonanza con il finirà che tra dieci Stelle. Le stelle nascono
nome. Ma a volte anni la aggiungere- all ’interno di enormi
neanche quella. In mo pure noi”. nubi di gas e polveri
Argentina si serve in tavola il L’italiano è così: tanto at- di idrogeno. Per ef-
“Reggianito”, o il “Grana Pam- taccato alla sua terra quanto fetto della gravità,
peana”, da abbinare magari al velocissimo ad adattarsi all’e- l’ammasso comin-
“Bordolino Vino Tinto”. A Rio stero. È solo molto nostalgi- cia a girare su sé
de Janeiro si tagliano a fette la co: quando è fuori casa, ritro- stesso e a contrarsi
“Mortadela” e il “Caccio Cava- va Sorrento nel profumo di un sempre di più. Al
lo”. Nei supermercati austra- limone comprato in Svezia. E centro di questo vor-
liani vanno a ruba le “San Re- poi finisce per portarsi la piz- tice, la temperatura au-
mo Penne”; che comunque za nello spazio. menta in modo esponen-
ziale finché non si producono reazioni nucleari,
fissioni e fusioni, e il nucleo comincia a brillare di
luce propria. Nell’arco di alcuni milioni di anni
nasce una stella.
Centro. “Quando il Sole illumina le nostre

Johann Sebastian Punk giornate e lo osserviamo, ci accorgiamo che se ne

sta lì, nel cielo, tutto solo. Altre stelle, invece, vi-
vono in coppia. Stelle binarie, sistemi binari, si-

torna con un Classico: stemi stellari, così le chiamano gli studiosi. Ma al

di là dei vari appellativi, che alla fine della fiera
contano poco, si tratta di due stelle che ruotano

“Un pasticcio dionisiaco,

attorno a un centro di gravità comune. A luglio, in
Giappone si celebrano queste coppie di stelle. È il
Tanabata Matsuri, la festa delle stelle innamo-

ma post-moderno”
rate. La leggenda narra che la stella Vega (Orihi-
me), dedita ogni sera a ricamare nel cielo gli abiti
per gli dèi, si fosse innamorata di un pastore di
nome Altair (Hikoboshi). Dopo essersi sposati, i
due smisero di adempiere ai loro doveri, e cosi il
padre di lei (Tentei), infuriato, li separò frappo-
nendo tra loro la Via Lattea. In seguito, di fronte
» Pasquale Rinaldis rò, non sono quelli sperati. “Negli creativo, che però si è rivelata illu- sico, per il prossimo autunno è pre- alla disperazione e alle lacrime della figlia, si
ultimi anni si è assistito alla morte soria: oggi c’è un tale appiattimen- vista la pubblicazione di un nuovo commosse e finì per cedere: da quel momento,

“Q
uando le canzonette di-
ventano una condanna e
lo spirito annientatore del
punk è l’unica via per dare all’arte
una forma credibile, distruggere
per creare, sempre”.
Non è un caso se fin dagli esordi,
grosse aspettative si riponevano in
Johann Sebastian Punk, il pro-
getto dell’eccentrico artista sicilia-
no Massimiliano Raffa, che quan-
do fece la sua comparsa, poco più
che ventenne, si definiva “eroe de-
cadente” intenzionato a “riportare
un’immagine dionisiaca di bellez-
za, laddove questa è stata sostituita
da un grigio e sordido provinciali-
smo”. I risultati ottenuti fin qui, pe-
dei generi musicali, cosa che anzi-
ché arricchire i contenuti musicali
liberandoli dalle briglie delle eti-
chette ha invece innescato delle di-
namiche deleterie di totale impo-
verimento compositivo. Nel tem-
po – prosegue l’artista – ho dovuto
fare i conti con la realtà, con il mo-
do in cui si è evoluto lo scenario
musicale sia a livello globale sia na-
zionale. Mi sono scontrato con una
cultura e uno scenario che sono in
codice binario: quando ho iniziato
la situazione era critica, secondo
molti persino peggiore di oggi,
perché c’era meno spazio per certe
produzioni di tipo indipendente,
ma c’era maggiore libertà, a livello
to… o fai zero o fai uno”.
La delusione è tanta e nel 2018,
Raffa decide addirittura, attraver-
so un suicidio metafisico, di porre
fine a Johann Sebastian Punk, ed è
grazie al produttore Matteo Can-
taluppi (Thegiornalisti, Ex Otago,
Fast Animals and Slow Kids tra gli
altri), al quale fa ascoltare alcuni
brani in italiano, che viene convin-
to a rialzarsi “sotto rinnovate spo-
glie, con una nuova ossessione:
portare l’effervescenza stilistica
dei precedenti lavori all’interno
dei canoni della canzone italiana”.
E così, dopo l’uscita del primo sin-
golo Oceano di Champagne, segui-
to da Vivo nello scandalo e da Clas-
album, “una sorta di pasticcio post
moderno”, con una grandissima
varietà stilistica, fra glam rock,
new wave, psichedelia, sintetizza-
tori, sassofoni e chitarre elettriche,
composto da dieci brani scritti in i-
taliano: “L’obiettivo è arrivare a un
pubblico più esteso, e soprattutto
farlo cantare, perché la canzone
pop va cantata: e quindi che si torni
alla dimensione del sudore, del
sangue, della prossimità fisica, che
in questi due anni ci sono mancati,
causa pandemia. Il problema è il
solito: come arrivare a quelle tante
persone che tu vorresti vedere can-
tare, se domina l’algoritmo?”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ogni anno, il settimo giorno del settimo mese del
calendario lunare, gli amanti celesti si incontra-
no. Si dice che l’indomani in Giappone pioviggi-
ni: sono le lacrime della principessa Vega che si
separa dal suo pastore. Quella sera, i giapponesi
restano fuori fino a tardi per guardare Vega e Al-
tair che, per un’unica notte, sembrano finalmen-
te riunirsi nel cielo, sopra la Via Lattea”.
Nana. Il Sole è una nana gialla: è minuscolo
rispetto ad altre stelle ed emette luce gialla.
1. (continua)
Notizie tratte da Fetoumata Kébé
“Il libro della Luna. Storie, miti, leggende”
Blackie Edizioni, pagine 192, 17,00.
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Martedì 26 Aprile 2022

ANTIVIRUS

LA CURA FANTASMA
DEL PLASMA IMMUNE
, È ORMAI CHIARO che
questa pandemia sia stata
attraversata da propaganda politi-
ca, interessi economici, dogmi i-
nattaccabili, scienza spesso calpe-
stata, “dubbio” ucciso. La rigida a-
desione al pensiero unico ha persi-
no fatto ignorare l’approfondimen-
to di possibilità terapeutiche, di
misure di contenimento. Quando
si elencano queste strade interrot-
te non si può non chiedersi quali
danni si siano provocati, anche in
vite umane. È la storia del plasma
immune, detto di De Donno. Sen-
za sminuire il suo impegno, biso-
gna chiarire che non si tratta di u-
na sua invenzione, ma il tentativo
di trovare una possibile soluzione
terapeutica, applicando un meto-
do già utilizzato per altre infezioni.
Così affermava il 14 marzo 2020,
Massimo Franchini, immunologo:
“Nelle gravi epidemie virali per le
quali non esistono terapie consoli-
date, l’Oms ammette l’utilizzo del
plasma da pazienti guariti per la
cura dei malati. Il plasma prelevato
contiene alte concentrazioni di an-
ticorpi in grado di distruggere il vi-
rus. Tale tipo di terapia, già impie-
gata per Sars ed Ebola, si sta ten-
tando anche per il coronavirus”.
Dopo aver vinto non poche resi-
stenze, si organizzano banche del
plasma per uno studio clinico. Do-
po poco tempo la sperimentazione
viene interrotta per risultati di-
scordanti. Non si cerca di capire
perché a volte funziona e a volte
no, non si cerca di modificare il
protocollo, approfondire: si abban-
dona. Non avviene così in altri
Paesi: la Francia autorizza l’uso di
plasma immune, in casi severi di
Covid, a maggio 2020; in Germa-
nia viene raccomandato dal Paul
Ehrlich Institut. Negli Usa, di re-
cente, sono stati pubblicati i risul-
tati positivi di un trial clinico di am-
pie dimensioni. Insomma, il tratta-
mento con plasma convalescente
ha dimostrato d’essere sicuro. Pa-
zienti non immunocompetenti
(non capaci di produrre anticorpi),
hanno mostrato che la terapia è
efficace e si ottiene un aumento
dei linfociti T che gli immunode-
pressi non immunocompetenti
non sono in grado di formare. Ri-
sultato sorprendente che non sfio-
ra il tavolo delle decisioni in Italia,
ignorando che la vaccinazione è i-
nutile in tali pazienti e che invece
la plasma-terapia potrebbe avere
alta probabilità di successo.
MARIA RITA GISMONDO
direttore microbiologia clinica
e virologia del “Sacco” di Milano

PROGRAMMITV

07:15 Speciale Tg1 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:35 Chips 07:59 Tg5 08:10 Cartoni animati 07:00 Omnibus News 19:45 Songbird
09:05 UnoMattina 10:00 Tg2 Italia 09:45 Agorà Extra 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:40 Chicago Fire 07:30 Tg La7 21:15 Una vita spericolata
09:55 Storie italiane 11:00 Tg Sport Giorno 10:35 Elisir 09:40 Hazzard 11:00 Forum 10:30 Chicago P.d. 07:55 Omnibus 23:05 Hurricane Allerta uragano
11:55 È sempre mezzogiorno 11:10 I fatti vostri 12:00 Tg3 10:40 Carabinieri 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 09:40 Coffee Break
13:42 Beautiful 00:55 Jack Reacher - La prova
13:00 Tg2 Giorno 12:45 Quante storie 11:55 Tg4 13:11 Sport Mediaset 11:00 L'Aria Che Tira decisiva
13:30 Tg1 14:00 Ore 14 13:15 Passato e presente 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 14:00 I Simpson 13:30 Tg La7
14:00 Oggi è un altro giorno 15:15 Detto fatto 14:20 Tg3 13:00 La Signora in Giallo 14:45 Uomini e Donne 15:20 I Griffin 14:15 Tagadà 03:05 I babysitter
15:55 Il Paradiso delle Signore 17:15 Castle 15:25 #Maestri 14:00 Lo Sportello di Forum 16:10 Amici di Maria 15:45 Magnum P.i. 16:40 Tagadà Focus 04:30 Una squadra di 12 orfani
17:05 La vita in diretta 18:30 Tg Sport Sera 16:10 Geo 15:30 Tg4 - Speciale 16:40 L'Isola dei Famosi 17:30 Ncis: Los Angeles 17:00 Speciale Tg La7
18:45 L'eredità 18:50 LOL :-) 19:00 Tg3 16:55 FILM I dominatori della 16:47 Brave and Beautiful 18:30 Studio Aperto 19:00 Eden pianeta da salvare
19:00 Blue Bloods 20:00 Blob prateria 17:25 Pomeriggio Cinque 19:37 C.s.i. Miami 20:00 Tg La7 18:15 Ce l'avevo quasi fatta
20:00 Tg1 18:45 Avanti Un Altro
20:30 Soliti ignoti - Il ritorno 19:40 The good doctor 20:20 La scelta - I partigiani 18:58 Tg4 20:28 Ncis - Unità Anticrimine 20:35 Otto e Mezzo 19:15 Cash or Trash
20:30 Tg2 raccontano 19:52 Tempesta d'amore 20:00 Tg5 21:26 La Pupa e il Secchione 21:15 DiMartedì
20:30 Striscia La Notizia 20:20 Deal With It Stai al gioco
21:25 La scogliera dei misteri 21:20 Come ti divento bella 20:45 Un posto al sole 20:30 Stasera Italia Show 01:00 Tg La7 Notte 21:25 Parker
23:25 Porta a Porta 21:00 Calcio Champions League
23:20 Ti sento - Il suono 21:20 #cartabianca 21:20 Fuori dal Coro Man City-Real Madrid 01:15 I Griffin 01:10 Otto e Mezzo (R) 23:50 Come una volta - Un
01:45 Magnifiche. Storia delle emozioni 00:00 Tg3 Linea Notte 00:52 Sorelle Assassine 00:10 X-style 02:04 Studio Aperto 01:50 Artbox amore da favola
e storie di Università 00:20 Generazione Z 01:15 Save the date 02:33 Tg4 Ultima Ora - Notte 02:16 Sport Mediaset 02:20 L'Aria Che Tira (r) 01:35 Airport Security Spagna