Conflitti d’interessi, regali e marchette per privati e Stati esteri: la Casellati adotta

un codice che ai senatori permette di tutto. È l’opposto di quanto chiede l’Europa y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!z!&!?!/

Mercoledì 27 aprile 2022 – Anno 14 – n° 115 a1,80

a 1,80--Arretrati:
Arretrati: 3,00
aa 3,00
-ae a1,80
- 11,70
12con
con
– ilArretrati:
illibro
libro“Casamonica”
“Io posso”
e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

IL COLLOQUIO Il capo 5S: “No all’escalation” Mannelli PARLA FRANCO CARDINI MACCHÉ TRASPARENZA Si vis bellum, para bellum

Conte: “Basta armi, “San Francesco Figliuolo, mai

soldato di Cristo, visti i rendiconti » Marco Travaglio
Draghi alle Camere” non di esercito” in Parlamento
A
ntonio Padellaro illustra
come meglio non si po-
trebbe il vicolo cupo e cie-
co in cui ci sta cacciando – per vil-
p Il leader dei 5Stelle fissa il paletto dell’articolo 51 della tà, servilismo e incompetenza – il
Carta dell’Onu: “Stiamo riconoscendo come legittimo nostro governo. Mentre nei nostri
l’esercizio del diritto di autotutela dell’Ucraina, ma non salotti domestici i soliti onanisti
possiamo avere per obiettivo la distruzione della Russia” dibattevano su direttori d’orche-
stra, soprano, balletti russi e Do-
q DE CAROLIS E SALVINI A PAG. 6 - 7 q RODANO A PAG. 6 - 7 q PROIETTI A PAG. 9 stoevskj, sul contratto di Orsini e
le vignette di Vauro, sull’abroga-
zione della consonante Z e il pu-
tinismo dei pacifisti, Papa in testa
(ma non di San Francesco, arruo-

FOLLIA COLLETTIVA LA EVOCANO LAVROV, JOHNSON E ZELENSKY. DRAGHI TACE

lato da Rep come “uomo d’armi”),
sull’evidente somiglianza fra gli
antifascisti italiani e quelli ucrai-

“Terza guerra mondiale”

ni con la svastica, Putin tirava di-
ritto nella sua feroce guerra regio-
nale per il Donbass e Biden e i suoi
camerieri facevano di tutto per
trasformarla nella terza guerra
mondiale. Dài e dài, ci sono riu-
sciti. La tecnica dell’escalation è la
stessa di Mitridate: una goccia di

Ma l’Italia con chi sta?

veleno al giorno per farci accetta-
re, senza accorgercene, una pro-
spettiva terrificante che avrem-
mo respinto tutta in una volta: en-
trare in guerra con la Nato contro
la Russia. A questo portano i de-
lirii di Johnson sulla liceità di at-
tacchi con armi Nato in territorio
russo, e quindi di attacchi russi in
territori Nato. Finora si poteva di-
scutere sull’invio di armi alla sa-
PARLAMENTO AL BUIO crosanta resistenza ucraina per
difendere il suo territorio. Ora

USA E NATO DICHIARANO non più, perché la guerra è diven-

tata un’altra cosa.

GUERRA ALL’ONU, L’UK ALLA

Ora le armi servono a “indebo-
lire la Russia fino a farle perdere
capacità militare” (Blinken). An-
RUSSIA. PUTIN: “TREGUA? zi, ad “attaccarla” (BoJo) in vista
del regime change evocato da Bi-

COL DONBASS E LA CRIMEA” den per destabilizzare un Paese

sovrano, che è pure una potenza
atomica, rovesciandone il presi-
dente eletto. Perciò Blinken ha
q CARIDI, GRAMAGLIA, GROSSI E MARRA A PAG. 2 - 3 convocato a Ramstein 40 Paesi
vassalli, distribuendo liste della
spesa per nuove armi e inviando
pizzini mafiosi contro la missione
INVIA LE VECCHIE E COMPRA LE NUOVE di pace del segretario generale

Armi all’Ucraina, discarica

dell’Onu Guterres (attaccato dall’
apposito Zelensky) e le dissocia-

dalle uova d’oro per la Nato

zioni di Scholz (già rientrate).
Quindi le armi sono un “mezzo di
risoluzione delle controversie in-
ternazionali”: proprio ciò che la
q FABIO MINI A PAG. 4 - 5 Costituzione vieta col verbo più
perentorio (“L’Italia ripudia la
guerra”). Scrive Lucio Caracciolo
(Stampa): “Discutere sull’oppor-
LE NOSTRE FIRME. tunità e sulla moralità per l’Occi-
» DEBITI E DISTINTIVO “PER ME SEPPE DA VANNONI” La cattiveria dente - l’impero americano - di

• Padellaro A fari spenti nella notte a pag. 5

combattere contro i russi fino
Musk è un genio: Consip, Marroni Rosato (Iv): “Con Assunta
Almirante scompare una
all’ultimo ucraino”. E Domenico
Quirico (Stampa): “Siamo a un
prende Twitter, • De Masi Cos’è questo “Occidente”? a pag. 17 inguaia Renzi jr. testimone di rilievo della
eredità morale e politica del
punto di svolta. Si ammette per la
prima volta che la libertà ucraina
non paga un cent marito Giorgio”. La sua unità è solo una cosa fittizia di cui gli a-
• Revelli Cosa chiedono quelle piazze a pag. 11 q LILLO A PAG. 15 di misura è bin Salman. mericani si servono per attuare la
loro politica: l’annientamento
» Virginia Della Sala
• Gomez L’atomica sempre più vicina a pag. 11
della potenza militare russa. Non
L’EX SINDACO DI POLLICA “ESTERNO NOTTE” è estremamente pericoloso?”. La-

È
diventato ufficiale: vrov, Zelensky e Johnson evocano
Elon Musk si sta
• Robecchi Princìpi e mercanti d’armi a pag. 11
Omicidio Vassallo, Bellocchio, la serie in stereo la terza guerra mondiale,
comprando Twitter ma a Roma tutto tace. Vogliono
per 44 miliardi di dollari, pentito parla ai pm: tivù su Aldo Moro gli esimi presidenti Mattarella e
perfezionerà l’operazione
in sei mesi. La mossa ha pe- • Pontani Venezia, Guggenheim d’oro a pag. 18 “Notizie decisive” nelle sale a maggio
Draghi spiegarci dove sta l’Italia,
sempreché abbia ancora un Par-
rò ancora molti lati oscuri. lamento e – absit iniuria verbis –
A PAG. 16 q IURILLO A PAG. 13 q PONTIGGIA A PAG. 19 una Costituzione?
2 l ESTERI
GUERRA IN UCRAINA • BOMBE E DIPLOMAZIA
Verso l’escalation totale
BoJo: “Legittimo colpire
obiettivi in territorio russo”
Lavrov risponde: “Allora
pure nei Paesi della Nato”
I NUMERI
2.729 L
LE VITTIME civili
secondo l’agenzia
per i diritti umani
delle Nazioni Unite,
e 3.111 le persone ferite
nei combattimenti
da quando le forze russe
hanno invaso l’Ucraina
il 24 febbraio, un bilancio
ancora provvisorio.
I bambini morti sarebbero
217 e più di 391 i minori
feriti secondo la Procura
di Kiev
8,3 MLN
I RIFUGIATI che alla fine
della guerra cercheranno
rifugio nei Paesi vicini,
secondo l’Unhcr. Finora,
ad aver attraversato i
confini, sono state oltre 5
milioni di persone e 7,7
sono ancora sfollate nel
Paese.
» Giampiero Gramaglia
a guerra entra nella de-
cima settimana e azze-
rati i colloqui che, un
mese fa, facevamo spe-
rare in un’intesa e in una tre-
gua, si riparte da un tentativo di
mediazione del Segretario ge-
nerale dell’Onu, Antonio Gu-
terres, ieri a Mosca dopo essere
stato ad Ankara e prima di an-
dare a Kiev. Ed è scontro tra
Mosca e Londra su attacchi in
profondità alle linee di riforni-
mento in territorio nemico.
Mentre la Cina dice di non vo-
lere in alcun modo una terza
guerra mondiale e lancia un
appello affinché vi siano tratta-
tive di pace. “Sono fortemente
convinto che prima si mette fi-
ne alla guerra meglio sarà per
tutti”, dice Guterres al termine
del colloquio col ministro degli
Esteri russo Sergei Lavrov, che
a sua volta afferma: “Noi siamo
per una soluzione negoziata”. Il
presidente Vladimir Putin è
ancora più sbrigativo, dopo
l’incontro con Guterres: “I col-
loqui vanno avanti, si tengono
online, speriamo ci siano risul-
tati positivi. Ma senza un accor-
do su Crimea e Donbass non è
possibile firmare garanzie di si-
curezza sull’Ucraina”. Quanto
ai crimini di guerra imputati
all’esercito russo, Putin non la-
scia spazio a discussioni: “Sap-
piamo chi ha messo in scena la
provocazione di Bucha. L’eser-
cito russo non ha nulla a che fa-
re con quanto è avvenuto”.
DAGLI STATI UNITI l’Ammini-
strazione Biden si dice aperta a
un accordo di pace tra Kiev e
Mosca che indichi l’Ucraina co-
me nazione “neutrale” e “non
allineata”: lo ha detto il segre-
tario di Stato, Antony Blinken,
in una audizione al Senato.
Guterres al Cremlino
Il n. 1 Onu: “Per noi
è invasione, per loro
è operazione speciale”
Lo Zar: “Senza Donbass
e Crimea niente tregua”
Blinken ha spiegato che se l’U-
craina decidesse di fare un ac-
cordo che cancelli le sue aspira-
zioni atlantiche gli Usa rispet-
terebbero la scelta. “Sono deci-
sioni che spettano a loro”. Tor-
nando alla visita di Guterres in
Russia, il Segretario Onu rico-
nosce che “ci sono due posizioni
diverse”: “Per la Russia, è in
corso un’operazione militare
speciale… Per l’Onu, l’invasio-
ne costituisce una violazione
dell ’ integrità territoriale
dell ’Uc rai n a”. Anche Mosca
Londra e Mosca: minacce
di terza guerra mondiale
Usa: “L’Ucraina neutrale”
però ha fretta di arrivare a
un’intesa, se il segretario del
Consiglio di Sicurezza, genera-
le Nikolai Patrushev, afferma
che la Russia vuole completare
l’operazione militare speciale
in tempi veloci: i costi dell’inva-
sione, umani, economici, geo-
politici, pesano. Guterres mo-
stra preoccupazione per le no-
tizie sulle violazioni ripetute
dei diritti umani e i crimini di
guerra in Ucraina, anche se –
ammette – le denunce fatte “ri-
chiedono un’indagine indipen-
dente per avere risultati affida-
bili”. L’Onu sta inda-
gando su 300 “omi-
cidi illegali” c o m-
messi in Ucraina e
ritiene che il numero
effettivo di vittime
civili sarà più alto di
migliaia rispetto alle
5.000 finora docu-
mentate: lo dice il
capo della missione
di monitoraggio dei
diritti umani delle
Nazioni Unite nel
Paese, Matilda Bo-
gner. Quanto all’eva-
cuazione dei civili dalle aree di
conflitto, Guterres giudica i
corridoi umanitari “necessari”:
“Devono essere rispettati da
tutti”. Perciò propone un grup-
po di contatto umanitario con
Russia e Ucraina perché i cor-
ridoi siano efficaci e rispettati.
“A Mariupol serve coordina-
mento per consentire evacua-
zioni sicure nelle direzioni vo-
lute dai profughi”, aggiunge.
Londra e Mosca sono ai ferri
corti, per ora dialettici, circa la
possibilità “interamente legit-
tima”, secondo il governo bri-
tannico, che l’Ucraina colpisca
obiettivi sul suolo russo con le
armi fornitele dal Regno Uni-
to: “Colpire in profondità le li-
nee di rifornimento” russe ser-
ve a limitare perdite e distru-
zione nel territorio ucraino.
LA RISPOSTA del Cremlino è che
“l’esercito russo è pronto a con-
durre raid di rappresaglia se la
Russia verrà attaccata con armi
occidentali”, con “raid propor-
zionati contro i centri decisio-
nali a Kiev dove si trovano i
consiglieri occidentali”; e Mo-
sca potrebbe ritenere altret-
tanto legittimo prendere di mi-
ra “in profondità le linee di ri-
fornimento” ucraino fin “den-
tro i Paesi che trasferiscono
all’Ucraina armi” che pure pro-
ducono “morte e distruzione”.
A Kiev intanto è iniziata la de-
molizione della statua
all’Arco dell’Amicizia
dei popoli, costruita
dai sovietici nel
1982, nel centro
della Capitale
dell’Ucraina, che
era una Repub-
blica dell’Ur s s .
“Questo posto – di-
ce il sindaco Klichko
– non rappresenta più
l’amicizia tra la Russia e l’U-
craina, la Russia ci sta attac-
cando. Qui sorgerà il monu-
mento alla libertà dell’Ucrai-
na”. La statua di bronzo simbo-
leggia due operai, uno ucraino
e uno russo , che sorreggono la
stella dell’Ordine sovietico
dell’amicizia dei popoli: il russo
è già stato rimosso.
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
MOLDAVIA Nervi tesi
Missili in Transnistria
“Putin vuole alzare
ancora la tensione”
» Alessia Grossi
L
a sessantaduesima giornata
di guerra ieri è stata soprat-
tutto la testimonianza che
quel “corridoio” meridionale che
va dal Donbass alla Crimea alla re-
gione moldava della Transni-
stria, al confine occiden-
tale, controllata da se-
paratisti filo-russi con
1.500 soldati russi e
un grande deposito
di armi, non sia stato
solo una minaccia
da parte di Mosca.
Il viceministro de-
gli Esteri di Putin, An-
drey Rudenko, ha assicu-
rato di non poter escludere che
quest’area possa essere coinvolta
nella conflitto e che Mosca “è
preoccupata” per la serie di esplo-
sioni, aggiungendo che “vorrebbe
evitare uno scenario in cui venisse
trascinata in guerra, ma allo stato
dei fatti non si sente di farlo”. I fatti:
il Consiglio di sicurezza della Tran-
snistria ha riferito di tre “incidenti”
nella regione nelle ultime 24 ore, a
Tiraspol, al ministero della Sicu-
rezza di Stato lunedì, e ieri esplo-
sioni che hanno messo fuori servi-
zio due antenne in un impianto ra-
dio che ritrasmetteva programmi
radiofonici russi a Maiac. Per il
presidente dell’autoproclamata
repubblica filorussa, Vadim Kra-
snoselsky, “le tracce degli attacchi
terroristici portano all’Ucraina” e
sarebbero i “primi risultati delle at-
tività operative e investigative ur-
genti”. D’altra parte, per la presi-
dente della Moldova, Maia Sandu,
dietro gli attacchi ci sarebbe il ten-
tativo di provocare un’escalation
della tensione nella regione, in
particolare da parte delle “fazioni
pro guerra, interessate a destabi-
lizzare la situazione”. “Condannia-
mo tutte le provocazioni e i tenta-
tivi di coinvolgere la Moldova in a-
zioni che potrebbero mettere in
pericolo la pace”, ha detto Sandu,
che ha alzato il livello di “minaccia
terroristica” a rosso, mentre, se-
condo Kiev, Mosca ha messo in sta-
to di allerta i suoi soldati. A Odessa
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
un missile della Federazione ha
colpito un ponte strategico che col-
lega la regione meridionale con la
Romania, interrompendo anche il
collegamento ferroviario. Ma non
è stato l’unico attacco sferrato ieri
dalla Federazione, nonostante se-
condo l’addetto stampa del Penta-
gono, John Kirby, Putin ha un “e-
sercito più debole”, “provato in
molti modi”.
FUNZIONARI UCRAINI hanno riferi-
to di più vittime tra i civili in più
parti dell’Ucraina orientale. Il go-
vernatore di Lugansk ha parlato di
tre morti in un edificio colpito in u-
na zona residenziale. La situazione
è“difficile”ma “stiamo resistendo e
tenendo la linea del fronte”, ha det-
to alla Bbc Serhiy Haidai, spiegan-
do che sono stati respinti sei attac-
chi russi nelle ultime 24 ore. Molte
città sono rimaste senza elettricità,
acqua e forniture alimentari poi-
ché le infrastrutture chiave sono
state “completamente distrutte”.
Ai residenti è stato consigliato di e-
vacuare in regioni più sicure, le e-
Pace lontana
Guterres incontra
il ministro Lavrov
a Mosca; soldati
ucraini a Kharkiv
tra case distrutte
FOTO LAPRESSE
vacuazioni vengono effettuate o-
gni giorno. Il suo omologo di Do-
netsk ha riferito di due vittime e sei
feriti: “I russi continuano a sparare
deliberatamente contro i civili e a
distruggere le infrastrutture”. A
Nord, a Kharkiv, seconda città del
Paese, il governatore ha raccontato
di bombardamenti sui civili. Più a
sud, a Zaporizhzhia, dove un mis-
sile ha ammazzato almeno una
persona e ne ha ferito un’altra, i
russi hanno lanciato missili a bassa
quota sulla centrale nucleare de-
stando allarme. Per l’ad dell’opera-
tore nucleare statale Energoatom,
Petro Kotin, “è una minaccia di ca-
tastrofe nucleare e radioattiva per
tutto il mondo”.
A Mariupol, ha detto il sindaco è
stata trovata una terza fossa comu-
ne e si sono contate decine di raid
aerei russi su Azovstal. La città di
Kherson è caduta sotto il controllo
russo. La buona notizia, per le for-
ze ucraine, nella regione di Khar-
kiv è che sarebbe stato abbattuto
un altro elicottero russo K-52, del
costo di circa 16 milioni di euro.
ESTERI l 3
GERMANIA • Incontro a Ramstein
Biden: “Più cannoni
per Kiev”. E l’Italia
è sempre sull’attenti
» Cosimo Caridi e Wanda Marra Parlamento italiano. Da questo punto di vista, ci
I
sarà un nuovo invio da parte italiana di equipag-
ministri della Difesa di oltre 40 Paesi si sono giamenti militari, indispensabili per continuare MOSCA, VIA
incontrati nella base militare statunitense di il supporto alla resistenza ucraina”. Il ministro, I DIPLOMATICI
Ramstein, nella Germania occidentale. A fa- specifica la Difesa, si riferisce al secondo decreto SVEDESI
re gli onori di casa c’era Llyod Austin, segre- interministeriale in via di finalizzazione, della
tario della Difesa Usa, accompagnato dal Segre- “stessa natura della precedente tranche di aiuti”e
tario della Nato, Jens Stoltenberg. Ma l’incontro in “ossequio alle risoluzioni del Parlamento”.
non si è svolto sotto il nome dell’alleanza atlan- Quello che però il Pentagono ha esplicitamente
tica. Erano presenti 14 Paesi non membri, tra cui chiesto ai Paesi presenti a Ramstein è un salto di
Svezia, Finlandia, Israele, Giappone, Australia, qualità nelle forniture di armi. Ovvero, artiglie-
Qatar, Kenya, Marocco. Lo scorso fine settimana ria pesante. Che per l’Italia vuol dire cannoni, o-
Austin e Antony Blinken, segretario degli Esteri bici e semoventi. Guerini chiarisce che la riunio-
statunitense, sono stati a Kiev per incontrare il ne di Ramstein è stata “estremamente utile per
presidente Volodymyr Zelensky. Ad Austin è sta- coordinare al meglio le azioni in corso”. Ma non si
to affidato il compito di chiedere ai 43 ‘volente- sbilancia. Fino a ieri a Palazzo Chigi si valutava
rosi’ di aumentare il supporto per la guerra in un decreto sull’artiglieria pesante da presentare
corso. “Siamo qui per aiutare l’Ucraina –ha detto al Cdm forse già domani. A ora parrebbe sparito “INGIUSTIFICATA
il segretario della Difesa Usa – a vincere la lotta dai radar. E Guerini non ne fa menzione. Due gli e sproporzionata". Così
contro l’ingiusta invasione il ministro degli Esteri
russa”. Chiarendo: “Dob- svedese Ann Linde
biamo muoverci alla veloci- Natangelo (in foto) ha definito
tà della guerra”. A fare capi- la decisione della Russia
re il tenore delle richieste di espellere quattro
statunitensi ci ha pensato il diplomatici svedesi. Linde
generale Mark Milley, capo ha spiegato sui social
d e l l o S t at o Ma g g i o r e : media che Stoccolma
“Penso che questo sia un risponderà “in modo
conflitto prolungato. Non appropriato”.
so se decenni, ma sicura- Secondo la ministra,
mente degli anni”. infatti, “espellendo
i diplomatici occidentali
I PAESI INVITATI hanno ri- la Russia sta consolidando
sposto tutti allo stesso mo- il suo isolamento
do: armi. La Francia ha as- internazionale”. Mosca
sicurato l’invio a Kiev di una ha espulso i diplomatici
fornitura di cannoni con in risposta alle "azioni
gittata da 40 chilometri. ostili" di Stoccolma, che
Dal Regno Unito sono inve- nelle scorse settimane
ce in partenza missili an- aveva a sua volta espulso
tiaerei. La Finlandia ha in- tre diplomatici russi in
viato tre navi da guerra a relazione all’invasione
Turku dove inizieranno e- dell’Ucraina. Il Cremlino
sercitazioni per poter lavo- nel comunicato
rare con le truppe Nato. aveva precisato che
L’annuncio più importante ordini di proble- l’ambasciatrice svedese,
dalla Germania. La mini-
stra della Difesa, Christina
Assenso unanime mi: l’Italia sta
cercando di capi-
Malena Mard, è stata
convocata dal ministero
Lambrecht, ha annunciato Anche la Germania re quante e quali degli Esteri per
comunicarle la "ferma
l’invio di armi pesanti a armi pesanti ha a
Kiev. Cade così l’ultimo ta- manderà i blindati disposizione per protesta" contro l’invio
bù tedesco nel supporto a poterle effettiva- di armi da parte
Zelensky. Da settimane il Il ministro Guerini: mente mandare; di Stoccolma a Kiev.
governo e tutto il Paese era- i Cinque Stelle in
no spaccati sulla possibilità “Seguiremo indicazioni primis sono
del Parlamento”
di mandare mezzi corazzati pronti a fare le
all’esercito ucraino. Il can- barricate. Dalla
celliere Scholz si è sempre Difesa ribadisco-
opposto, provocando fri- no che il decreto
zioni con il partito dei Verdi. interministeria-
Sono 50 i carri armati messi a disposizione da le è la “fotocopia” di quello precedente e che si
Berlino. E dal ministero della Difesa hanno fatto rende necessario perché ogni invio prevede un
trapelare che si tratterebbe dei Gepard. Blindati ulteriore stanziamento economico. Qualche
entrati in funzione a metà anni 60 e che sono u- dubbio – anche a livello parlamentare – rimane:
tilizzati per la contraerea; ieri Bild però scriveva sia perché la lista è secretata, sia perché teorica-
che non ci sarebbero proiettili sufficienti. L’Italia mente non servirebbero altri fondi, visto che il
non ha fatto alcun annuncio. Il ministero della nostro Paese manda armi già in suo possesso. Di
Difesa si è limitato a un tweet: “Il ministro Lo- certo, Guerini si trova nella difficile condizione di
renzo Guerini è arrivato nella base aerea di Ram- essere andato ad acconsentire alle richieste degli
stein in Germania per partecipare al Gruppo di States, senza poter dire esattamente fino a che
Consultazione per la Difesa dell’Ucraina, orga- punto possano contare sul contributo italiano.
nizzato dal segretario alla Difesa degli Usa, Lloyd Intanto Emmanuel Macron e Olaf Scholz sta-
Austin”. Poi in serata lo stesso Guerini ha dichia- rebbero programmando un viaggio insieme a
rato che il nostro Paese “continuerà a fare la pro- Kiev. Quello di Draghi continua a essere nelle in-
pria parte sulla base delle indicazioni decise dal tenzioni, ma non in agenda.
4 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022

IL DOSSIER • Il grande affare dell’Occidente

ARMI A KIEV, LA DISCAR

USA • Rifornire Zelensky UNA MANNA
Invieremo tutto

Le munizioni quel che langue

abbandonato nei

al bazar dell’ex
nostri depositi:
smaltiremo lì a

Patto di Varsavia
prezzo di mercato
e poi dovremo
rifornirci di nuovo
sità di un’ampia gamma di munizio-
Proiettili non Nato ni, tra cui decine di milioni di proiet-
tili per armi dell’era sovietica che
Gli Usa li chiedono ai non sono all’avanguardia, ma sono
Paesi dell’Est. Ma non elementi fondamentali dell’esercito
ucraino.
tutti sono disponibili Il Pentagono chiama tali armi, in-
clusi razzi, proiettili di artiglieria e » Fabio Mini

L
munizioni per mitragliatrici e fucili
» Fabio Scuto d’assalto, “munizioni non standard”

G
li Stati Uniti stanno trasfe-
rendo centinaia di milioni
di dollari di attrezzature
militari vitali per la capa-
cità degli ucraini di resistere all’in-
vasione di Mosca. Per il portavoce
del Pentagono, John Kirby, è “la più
grande fornitura recente a un Paese
partner in un conflitto”. Il rischio è
che, a lungo termine, alcune
di queste armi possano fi-
nire nelle mani di altri
eserciti e milizie che
gli Stati Uniti non in-
tendevano armare,
come avvenuto in Af-
ghanistan e in Siria.
Ogni campo di volo
polacco – con una pi-
sta adatta per gli aerei
cargo C-17 dell’Air Force –
ai confini dell’Ucraina è in
piena attività. I caterpillar trasfe-
riscono rapidamente i pallet su u-
na flotta di autotreni in attesa nelle
vicinanze per il viaggio in Ucraina.
In totale, più di 3 miliardi di dollari
di aiuti militari sono stati inviati da
quando la Russia ha invaso il Paese
lo scorso 24 febbraio. L’u l ti m o
pacchetto da 800 milioni di dollari
include anche artiglieria pesante,
obici e 300 droni tattici da utiliz-
zare nelle pianure dell’Ucraina o-
rientale. Sono gli “S wi t c h b l ad e ”,
progettati per essere inviati a
schiantarsi contro obiettivi nemici
prima di esplodere.
IL PENTAGONO si rifornisce di gran
parte delle armi di fabbricazione a-
mericana che invia a Kiev dalle pro-
prie scorte, ma si affida agli appal-
tatori della Difesa americani per se-
tacciare le fabbriche di munizioni
dell’Europa orientale per adempie-
re alle promesse del presidente Bi-
den. L’Ucraina usa ancora molte ar-
mi comuni all’esercito russo, come i
Kalashnikov. E mentre le richieste
dell’Ucraina di armamenti più sofi-
sticati – come i missili anticarro Ja-
velin e i missili antiaerei Stinger –
hanno ricevuto ampia attenzione,
l’esercito di Kiev ha urgenti neces-
- dato che le munizioni sono incom-
patibili con quelle usate dagli Usa e
dalle nazioni alleate, che sono note
come munizioni standard-Nato.
DAGLI ATTACCHI dell’11 settembre, il
Pentagono ha acquistato grandi
quantità di tali armi attraverso una
varietà di società di Difesa america-
ne per rifornire gli eserciti clienti in
Afghanistan, Iraq, Siria e al-
tri Paesi che fanno ancora
affidamento su armi di
progettazione sovie-
tica, lavorando con
stabilimenti presen-
ti in Romania, Bo-
snia, Serbia, Slovac-
chia, Repubblica Ce-
ca e Bulgaria. Questi
Paesi forniscono circa il
90 per cento delle muni-
zioni non standard acquista-
te dal Pentagono. Se alcune nazioni
europee che producono ancora mu-
nizioni sovietiche venderanno le lo-
ro merci all’Ucraina è una decisione
politica, che può dipendere in parte
dal fatto che apprezzino il manteni-
mento di un buon rapporto con il
presidente russo Putin. Infatti stan-
no sorgendo difficoltà in Bulgaria e
Romania. Le munizioni non stan-
dard dell’Ucraina saranno esaurite
rapidamente visto il ritmo dei com-
battimenti. L’esercito di Kiev alla fi-
ne dovrà passare alle armi stan-
dard della Nato per sfruttare le va-
ste scorte di munizioni dell’Occi-
dente che si trovano nei bunker in
Europa e negli Usa. Questa mossa è
già in corso con la fornitura da par-
te del Pentagono di cinque batterie
di obici da 155 mm per quello che
chiama fuoco a lungo raggio, che
sono simili per capacità ai 152 mil-
limetri progettati dai sovietici che
l’Ucraina ha usato contro la Russia.
184.000 proiettili per gli obici da
155 millimetri sono stati tirati fuori
dai magazzini dello US Army e già
spediti a Kiev. Dall’invasione gli
Stati Uniti hanno consegnato
all’Ucraina più di 50 milioni di mu-
nizioni per armi leggere, in gran
parte progettate dai sovietici.
a lista della
spesa che il
presidente
Z e l e n s ky h a
presentato agli inviati statu-
nitensi del più alto livello po-
litico è stata accettata. Il se-
gretario di Stato, Antony
Blinken, e quello della Dife-
sa, Lloyd Austin, gli hanno
garantito non solo ciò che ha
richiesto, ma gli hanno offer-
to anche di più, in termini di
quantità e qualità, in arma-
menti e supporto. Gli hanno
anche promesso altri miliar-
di, sistemi informativi, di-
sponibilità di satelliti, adde-
stramento e partecipazione
“privata” all’impiego di altre
armi, munizioni, veicoli da
combattimento e sistemi
d’arma missilistici ai quali
Zelensky non aveva nem-
meno pensato e avrà pro-
blemi a gestire. Troppa
grazia Sant’Antony!
IN CAMBIO L’UCRAINA PUÒ
FARE DEBITI “GRATIS”
I due inviati hanno imme-
diatamente passato la lista di
Zelensky e quella propria ai
ministri della Nato apposita-
mente convocati in Germa-
nia. Ogni nazione dovrà con-
tribuire con una quota in
mezzi, assistenza e fondi. In
altri tempi si sarebbe parlato
di un salasso indebito e inop-
portuno imposto agli alleati,
oggi per tutti gli Stati della
Nato e altri europei si tratta
di un affare colossale, un’op-
portunità unica mai vista
prima e irripetibile. Si tratta
di dar via a prezzi di mercato
tutte le giacenze di velivoli,
veicoli corazzati, artiglierie e
altri sistemi efficienti e inef-
ficienti che languono nei de-
positi e a tutte le munizioni,
ordinarie, perforanti, ad alto
potenziale e “s pe ci al i” niti in “aiuto” dovranno esse-
(fumogene, neb- re sostituiti con materiali
biogene, illumi- nuovi e più costosi. Qui il tra-
n a n t i , i n c e n- guardo del 2%, non si sa bene
diarie, chimi- se del Pil o del bilancio sta-
che, ecc.) che tale, per le spese militari di-
non si sapeva venta una nocciolina. I no-
come smalti- stri fornitori e mercanti pos-
r e . E , a ff a r e sono star tranquilli per i
nell ’affare, lo prossimi 50 anni: le spese
s m a l t im e n t o militari aumenteranno e la
in Ucraina di guerra in Ucraina come al-
questi come al- trove non si estinguerà.
tri “rifiuti specia- In cambio di questo ben di
li” consentiranno Dio, l’Ucraina può fare tutti i
di risparmiare i debiti che vuole e per il mo-
costi e i tempi del- mento deve soltanto assicu-
lo “s ma lti me nt o” rare che la Russia sia fermata
che in genere sono per consentire agli Stati Uni-
salati. Al risparmio ti di “azzerare la sua capacità
va poi aggiunto il di altre aggressioni”. Intanto
profitto che si rica- la Russia sta continuando a
va perché qualcu- combattere e ha già comin-
no è disposto a pa- ciato a distruggere le possibi-
gare per nuovi i ma- li vie attraverso le quali af-
teriali da smaltire fluiranno le armi promesse
in Ucraina. Ma l’af- all’Ucraina. E forse ha già in-
fare più importante tercettato le vie che seguirà il
e l’opportunità im- flusso di denaro destinato
perdibile di questa all’Ucraina. La guerra non è
operazione stanno finita, anzi è appena comin-
nella sua naturale ciata e le posizioni degli op-
conseguenza: tut- pos ti schieramenti sono
ti i materiali for- molto più rigide di prima.
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
Ucraina, cruciali le prossime settimane. Dobbiamo muoverci alla velocità della guerra
l Lloyd Austin • Capo del Pentagono
ICA DALLE UOVA D’ORO
Senza tregua
Tra le forniture per
l’Ucraina
dovrebbero esserci
anche Sidam25
montati sui cingolati
M113 e semoventi
M109. Sotto, Blinken,
Austin
e Zelensky
FOTO ANSA/LAPRESSE
EL ALAMEIN 1942, OGGI
E IL “FRONTE IRRIGIDITO”
SPESE MILITARI, “Il fronte era ora irrigidito.
IL 2021 È STATO Non potendo aggirare le posi-
ANNO RECORD zioni, la guerra aveva assunto
2.113
una forma nella quale en-
trambe le parti avevano gran-
de esperienza e conoscenza
teorica e nessuna poteva sor-
prendere l’altra con metodi ri-
MILIARDI DI DOLLARI voluzionari che arrivassero
La spesa per armamenti completamente nuovi. In
ed eserciti nel 2021 questa guerra di posizione de-
secondo Sipri, Stockholm cideva chi disponeva della
international peace maggiore quantità di muni-
research institute zioni… Solo per pochi giorni
20%
potemmo sperare di superare
l’avversario e di occuparne il
territorio. Mentre noi dove-
vamo combattere tutte le bat-
taglie con le stesse unità, il ne-
LA QUOTA EUROPEA mico era in grado di gettare
La spesa europea è la nella lotta unità fresche, al
seconda più alta dopo completo di effettivi e di ar-
quella Usa, sei punti mamento, e di ritirare dal
in più della Cina (293 fronte per un periodo di ripo-
miliardi, +4,7% e in so le divisioni duramente pro-
crescita da 27 anni) vate. Le mie truppe rimasero
in campo. Gli effettivi dimi-
nuivano sempre più mentre
sempre più aumentavano le
perdite in morti, feriti, am-
malati. Ed erano sempre gli
stessi battaglioni che su auto-
mezzi in gran parte di preda
bellica si dirigevano verso le
posizioni avversarie, balzava-
no dai veicoli e andavano
all’assalto del nemico. Erano
sempre le stesse unità coraz-
zate che si buttavano nella
battaglia e gli stessi artiglieri
che portavano i loro pezzi sul-
le posizioni. Le azioni com-
piute in quelle settimane da
ufficiali e soldati raggiunsero
gli estremi limiti della capaci-
tà umana. Avevo preteso ec-
cezionali prestazioni dalle
mie unità senza risparmiare
né i soldati né i comandanti né
me stesso.” Questa citazione
non è l’anticipazione di un
prossimo discorso di Putin o
Zelensky. È tratta dal diario di
Rommel nei giorni preceden-
ti la battaglia di El Alamein:
1942. Che nel 2022 le sue pa-
role si adattino alla Russia di
fronte alla capacità di com-
battimento dell’Ucraina in-
crementata dall’inter vento
Usa-Nato-Ue o all’Ucraina di
fronte ad un’escalation del
conflitto da parte della Russia
o alle mancate promesse a-
mericane è una questione di
opinioni. Da rispettare.
ESTERI l 5
FRANCO TIRATORE
ALLARME ROSSO,
MA CI FANNO
RESTARE AL BUIO
» Antonio Padellaro
A
pprendiamo dal segretario al-
la Difesa, Lloyd Austin, che lo
scopo di guerra Usa è far vin-
cere gli ucraini fornendo loro tutte le
armi che servono ma, soprattutto, fa-
re sì che la Russia sia così “indebolita”
da non potere lanciare più nuove
guerre. Apprendiamo dal ministro
degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov,
che il “terzo conflitto mondiale è un
pericolo reale”. Apprendiamo che, se-
condo Londra, “Kiev può colpire la
Russia con le nostre armi”. E che Mo-
sca replica: “Noi possiamo colpire i
Paesi Nato”. Mentre veniamo a cono-
scenza di tutte queste parole armate
fino ai denti, sappiamo che i missili
russi sorvolano la centrale nucleare
di Zaporizhzhia. Proviamo a incro-
ciare queste notizie e sentiremo forte e
chiara la sirena dell’allarme rosso sul
futuro dell’umanità. Oltre al pericolo
di un’immane catastrofe nel quinto
complesso atomico al mondo possia-
mo affermare che tutto, ma proprio
tutto, sembra essere andato ormai
fuori controllo. Lo è la strategia di
GUERRA
CAOS TOTALE:
MA UNA VERA
DEMOCRAZIA
DEVE SAPERE
Vladimir Putin la cui “operazione
militare speciale” che doveva durare
al massimo un paio di settimane, do-
po 62 giorni si è come infilata in un
gigantesco buco nero dentro il quale
sembra arrancare come priva di o-
rientamento. E siamo sicuri che lo
sappiano in quale incubo ci stanno
facendo piombare i Paesi Nato riuniti
a Ramstein per concordare l’allarga-
mento della guerra contro lo Zar, costi
quel che costi? A questo punto sì, che la
cosa ci riguarda tutti quanti molto da
vicino, e non soltanto perché le condi-
zioni iniziali dell’intervento italiano
furono decise in un contesto total-
mente diverso da quello odierno. Alla
luce, plumbea, degli ultimi annunci,
infatti, non è più accettabile che il no-
stro Paese proceda come se niente fosse
senza interpellare immediatamente
il Parlamento. Primo, per ascoltare il
presidente del Consiglio in merito ai
reali obiettivi militari sui quali si in-
tende impegnare l’Italia da qui in a-
vanti. Esistono nuove regole d’ingag-
gio Nato? Il rinnovato invio massic-
cio di armi pesanti a Kiev dovrà an-
cora servire per aiutare l’Ucraina a
difendersi dall’aggressione? Oppure è
scattato il piano B e attraverso l’U-
craina (la guerra per procura) si vuo-
le colpire al cuore il regime putiniano
e indebolire per sempre il sistema mi-
litare della Federazione Russa (dot-
trina Biden)? Non sono dettagli e su
questi interrogativi le forze politiche
– in rappresentanza del popolo ita-
liano fin qui spettatore attonito – do-
vranno pronunciarsi in maniera e-
splicita e responsabile. Invece di per-
dersi dietro le gazzarre di piazza e le
risse da cortile, così si comporta una
democrazia consapevole del rischio
mortale che si sta correndo.
6 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022

IL COLLOQUIO • L’EX PREMIER

Conte: “No alle armi

usate per l’offensiva:
diciamolo a Zelensky”
» Luca De Carolis Tradotto, il punto non è quali terminare un indirizzo nelle se-

PETROCELLI,
SI VA VERSO
LA “SFIDUCIA”
PRIMA i capigruppo della
commissione Esteri del
Senato hanno chiesto un
incontro alla presidente
Casellati, poi lei ha
convocato per oggi alle
18.30 la giunta per
il regolamento che dovrà
decidere del futuro di Vito
Petrocelli. Il presidente
della commissione Esteri
è stato espulso dal M5S
per aver votato contro
al decreto Ucraina e per
aver twittato la “Z”
dell’esercito russo il 25
prile. Oggi la giunta
deciderà: ieri si è parlato
del precedente del
senatore Gruber, spostato
da una commissione
e decaduto dal ruolo
di vicepresidente
L’
avvocato si sporge un
po’ dal divano in tinta
bordeaux e scandisce:
“Il tema è l’indirizzo
politico, cioè per cosa forniamo
le armi e non quanto sono gran-
di: magari un carro armato è
meno offensivo di certe armi
più trasportabili, legge-
rezza e pesantezza non
sono il criterio”. Tardo
pomeriggio, nella gran-
de sede (500 metri qua-
dri e più) del M5S a po-
chi passi dalla Camera.
QUI GIUSEPPE Co nt e,
completo blu d’o rd i-
nanza, racconta la linea
dei 5Stelle sulle armi
all’Ucraina, definita un
pugno di ore prima dal
Consiglio nazionale, il
sinedrio dei big allarga-
to ai ministri (ma il titolare de-
gli Esteri Luigi Di Maio non c’e-
ra, “perché in partenza per il
Consiglio d’Europa a Strasbur-
go” spiegavano dalla Farnesi-
na). A riunione finita, Conte
scende all’ingresso e riassume:
“Il M5s si oppone all’invio di
aiuti militari e a controffensive
che esulino dal perimetro del
legittimo esercizio del diritto di
difesa in base all’articolo 51 del-
la Carta dei diritti dell’uomo”.
armamenti mandare, ma per
quale uso e con quale fine. “Il no
all’escalation militare è la linea
del Piave del M5S” giura Conte,
per poi spiegare: “A bbia mo
chiesto al premier Draghi e al
ministro della Difesa Guerini
di riferire in Parlamento, in
modo che ci sia piena condivi-
Richieste Il leader 5S: “L’obiettivo
non può essere certo distruggere
la Russia, l’escalation sarebbe
follia. Draghi e Guerini vengano in
aula a spiegare l’indirizzo politico”
sione e possibilità di conoscere
gli interventi programmatici
del governo”. E se ci fosse un
nuovo voto in Aula? “Voteremo
conseguentemente: vogliamo
che l’Italia sia protagonista di
negoziati che portino ad una
soluzione politica equilibrata”.
Saluti, poi l’ex premier sale le
scale in pietra del palazzo in via
Campo Marzio. Ma ha altro da
dire. “Quello che ci sta a a cuore
è che l’Italia contribuisca a de-
di internazionali, non può esse-
re che accade un incidente e poi
assistiamo a un’e sc al at io n.
Quando c’è un conflitto del ge-
nere va governato sulla base di
una linea e va definito un peri-
metro. Dobbiamo riconoscere
come legittimo l’e s e rc i zi o
dell’autotutela”. E devono farlo
Draghi e Guerini, secondo l’av- p r o m u o v e r e u n ’ e s c a l a- timo, poi replica: “E allora Dra-
vocato: “Ma in questi giorni tion...Chi lo vuole fare, Giorgia ghi deve dirci quale linea e qua-
non ci siamo sentiti”. Resta il Meloni? Sta all’opposizione”. le indirizzo faranno valere in
fatto che sembra un confine la- sede internazionale”. Ma scon-
bile. E Conte non lo nega: “Lo è, MAGARI possono farlo Pd o For- giura questa opzione: “Sarebbe
ma va declinato politicamente za Italia, Conte... “Sarebbe un uno scenario da terza guerra
e non da generali”. Va bene: ma fatto nuovo. Nessuno finora ci mondiale, una follia. Un’even-
come si tengono assieme le for- ha detto che l’obiettivo non è di- tuale controffensiva sarebbe
ze di maggioranza su questo? fendere l’Ucraina ma distrug- un’altra prospettiva”. E comun-
“Escludo che altri partiti si dis- gere la Russia”. Il presidente a- que, “bisogna ragionarne an-
socino dal diritto all’autodife- mericano Biden non sembra che con Zelensky”. Intanto re-
sa, nessuno ha detto il contra- dire qualcosa di molto diverso, sta la grana del presidente della
rio. Se qualcuno invece vuole no? L’ex premier si ferma un at- commissione Esteri Vito Pe-

L’INTERVISTA
t
FRANCO CARDINI “San Francesco era soldato
di Cristo, non di un esercito”
» Tommaso Rodano più superficiale.
In effetti l’articolo è am-

P
rofessor Cardini, il
dibattito pubblico
sulla guerra in U-
craina è al punto che su
Re p u b b l i c a Fra n c e s c o
Merlo di fatto “arruola”
San Francesco tra i resi-
stenti ucraini, scrivendo
che non era un “hippie
giullare, un poeta che can-
ta agli uccelli, ma un “sol-
dato di Cristo, un uomo
d’armi”.
Guardi, ho scritto un libro sul
San Francesco cavaliere, po-
trei persino essere d’accordo,
ma bisognerebbe intendersi
Storico sul senso delle parole. Po-
Franco Cardini è trebbe essere che Merlo gio-
professore emerito chi sul fatto che nella tradi-
di Storia Medievale zione cristiana c’è un forte e-
presso l’Istituto lemento di “milizia”, nel sen-
di Scienze Umane so mistico del termine. Ma
e Sociali a Firenze invece ho la netta impressio-
ne che il discorso sia molto
bientato nel cimitero a-
mericano di Falciani. La
suggestione proposta dal
giornalista è tra il santo e
i soldati seppelliti lì.
Ecco. Allora Merlo, che pure
è molto bravo, ha voluto mi-
schiare le carte e ha finito per
commettere l’errore che si fa
quando ci si avventura a par-
lare di un tema che non si co-
nosce bene. San Francesco e-
ra un soldato di Cristo, va be-
nissimo, ma non c’entra nul-
la con i soldati americani, o
tedeschi, russi, o della briga-
ta Azov. Il suo è un vecchio
trucco, una mezza verità. Il
problema è che spesso le
mezze verità sono più delete-
rie e anche più cretine delle
scoperte bugie.
Nel racconto della guerra
sembrano abbondare le
une e le altre.
RAI, ANCORA
LITI SULLO
STOP AI CACHET
È ANDATA in scena fino a tarda sera,
ieri in Vigilanza Rai, la discussione sugli
ospiti dei “talk” su cui la commissione,
con una bozza del presidente Alberto
Barachini, vorrebbe mettere dei paletti,
a cominciare dai cachet. Contrari
alle nuove regole 5S e Fdi, che hanno
chiesto di ritirare il testo. Perplesso ma
pronto a mediare il Pd, mentre a favore
del regolamento sono Lega, FI e Iv.
Dopo la seduta di ieri, resta da vedere
se si arriverà a un voto sul testo, Ad esempio trovo incredibi- fregato molto. Ma che il pre-
magari edulcorato nella parte dei le, con tutto il rispetto per la sidente della Repubblica lo
cachet, o se la bozza finirà nel cestino figura presidenziale, che il lasci cadere perché bisogna
presidente Mattarella abbia difendere la causa ucraina,
tirato fuori dal suo cilindro ecco, mi pare curioso. In U-
retorico la separazione tra craina è difficile confondere
Resistenza e antifascismo. E resistenza e antifascismo,
glielo dico io: da buon ereti- quando in mezzo c’è la briga-
co, in 81 anni di vita, dell’an- ta Azov.
tifascismo non me n’è mai L’uscita di Merlo sulla
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022 POLITICA l 7

ESAUTORATO Parlamento Ipotesi nuovo decreto

Camere senza voce

Due mesi di buio
e Sì a scatola chiusa
» Giacomo Salvini

I
l decreto interministeriale (secretato)
con la seconda fornitura di armi all’Ucrai-
na sarà firmato nelle prossime ore e do-
mani, il ministro della Difesa, Lorenzo
Guerini, lo consegnerà al Copasir. Nel decre-
to legge sul caro-bollette che lo stesso giorno
arriverà in Consiglio dei ministri, inoltre, po-
trebbe essere inserito anche un articolo per
autorizzare l’invio di armi pesanti. Il Parla-
mento, insomma, avrà poca voce in capitolo
sui nuovi rifornimenti italiani all’esercito U-
craino. Fino a oggi, sulla guerra in Ucraina, le
Camere sono stato quantomeno trascurate:
se sono state informate nel primo mese del
conflitto, deputati e senatori sono all’oscuro
dell’atteggiamento del governo italiano ri-
spetto alla “fase due” della guerra.

IN DUE MESI, infatti, il Parlamento ha conver-

tito due decreti strettamente legati alla guer-
ra in Ucraina – il 25 febbraio e l’1 marzo – e
Proteste Cartelli trocelli, di cui Conte il 25 aprile con gli altri partiti”. approvato una risoluzione (l’1 marzo) sugli e- PRIORITÀ di Csm, presidenziali-
contro la guerra
in aula durante
ha sentenziato l’immediata e-
spulsione dal Movimento.
Nell’attesa, “stasera
(ieri, ndr) verrà e-
quipaggiamenti: un documento che permet-
teva alle Camere di autorizzare l’invio di ar- INTANTO smo, risoluzioni sul “de-
flusso di fiumi e torren-
l’informativa
del premier I 5STELLE sono disposti a di-
spulso dal gruppo
del Senato, grazie a
mamenti in Ucraina con un decreto intermi-
nisteriale fino al 31 dicembre senza nuovi
SI DISCUTE ti”, il ddl sull’insularità e
la legge sull’ottavo cen-
Draghi a inizio mettersi in massa dalla com- una modifica del re- passaggi. Una norma che conteneva la lista DI FIUMI, tenario della morte di
marzo FOTO ANSA missione per farlo rimuovere?
“Se non troveremo altra strada,
golamento”. Conte si
alza e si raccomanda:
completa, ma subito secretata: Guerini l’ha
consegnata al Copasir. Il primo dl è stato ap- ISOLE E CSM San Francesco.

ci arriveremo. Siamo disponi- “Non deformi il mio provato con la fiducia al Senato per evitare u- PER QUESTO nella mag-
bili a ogni misura per garantire pensiero”. Perché è no scontro col M5S sulle spese militari, men- gioranza si avverte un
che lui non resti a presiedere. questione di guerra tre sul decreto energia la tagliola è arrivata in certo imbarazzo. È il
Ma non può essere una nostra o pace. entrambi i rami del Parlamento. Viste le re- centrodestra a porre il tema: “In questi giorni
iniziativa: dobbiamo deciderlo © RIPRODUZIONE RISERVATA sistenze del M5S, è probabile che la fiducia il Parlamento è impegnato su norme rinvia-
venga messa anche sul prossimo decreto. In bili – dice Francesco Lollobrigida, capogrup-
60 giorni di guerra, invece, il premier Mario po di FdI – sarebbe il caso di affrontare que-
Draghi ha informato le Camere sulla guerra stioni più urgenti sulla guerra, più dibattito
per tre volte, due dopo lo scoppio del conflitto c’è meglio è per noi”. Il M5S è più duro: “Vo-
marcia della pace è l’ulti- tici decidono che la divisione all’ultimo ucraino. E ha già in e una alla vigilia del consiglio europeo del gliamo sapere che tipo di armamenti man-
mo esempio di una divi- Azov non è poi tanto male, o canna la prossima mossa di 24-25 marzo. Il 9 marzo ha risposto a un que- diamo”, spiega il senatore Gianluca Ferrara.
sione feroce, sull’Ucrai- al limite che non è il caso di questa partita, che sarà in Fi- stion timealla Camera. Il ministro degli Este- Stessi dubbi anche del presidente dei depu-
na, nel fronte che po- parlarne. Poi sono gli stessi nlandia, uno Stato che ha ri, Luigi Di Maio, invece ha informato due tati leghisti, Riccardo Molinari: “Il conflitto è
tremmo definire pro- che fanno le battaglie contro un’estensione di confini con volte il Parlamento: la prima il 23 febbraio, entrato in una fase diversa e noi, anche se ab-
gressista. CasaPound. Io peraltro sono la Russia ben altro che l’U- alla vigilia dell’invasione russa, la seconda il biamo sempre votato per l’invio di armi, stia-
A me questa polemica pare dell’idea che Azov vada stu- craina: da lì la Nato può mi- 16 marzo. Draghi tornerà alle Camere alla vi- mo dalla parte della diplomazia. Vedremo il
talmente debole, superficiale diata e non banalizzata, per- nacciare anche San Pietro- gilia del consiglio europeo del 30-31 maggio. prossimo decreto cosa conterrà: non possia-
e cinica... un esercizio di ipo- ché rappresenta uno spezzo- burgo, oltre che Mosca. Poi più niente. Mentre il Parlamento è esau- mo pensare di sostenere il conflitto all’infini-

‘‘
crisia, come i pater nostri re- ne non trascurabile del pro- Stiamo davvero scivolan- torato su guerra e armi, deputati e senatori to, questo ci metterebbe in una situazione pe-
citati dalle vecchiette. Sono e- cesso di formazione dell’i- do verso la terza guerra questa settimana sono impegnati a discutere ricolosa”.
spressioni pu- dentità nazionale dell’Ucrai- mondiale?
ramente retori- na, una delle espressioni di Di certo Biden va in una di-
che: al momen- un processo identitario ga- rezione che non esclude af-
to opportuno, i loppante. I nuclei dell’élite u- fatto questo scenario. Ora Ze-
buoni democra- craine guardano a occidente lensky può anche dire di es-
e vogliono uno stato na- sere pronto a trattare, ma il

Assurdo anche
zionale che smetta di esse-
re considerato il limite e-
stremo della Russia e nel-
la formazione di questa i-
suo padrone non lo è: l’ha
riempito di soldi e di armi per
fare un gioco preciso. Dal
punto di vista politico, Putin

il parallelo con dentità nazionale no pos-

sono rinunciare ad Azov, a
“eroi” come Bandera, né
fa bene a non parlare con lui:
l’interlocutore è Biden. Non
so se andiamo verso la guerra

l’antifascismo, alla storia dei soldati che

hanno combattuto nelle
Ss o che hanno avuto ruoli
mondiale, magari ci siamo
già dentro e non ce ne rendia-
mo ancora nemmeno conto.

come se Azov
di responsabilità nei cam- Tra il 1939 e la primavera del
pi di sterminio tedeschi 1940 non succedeva nulla: i
tra il 1941 e il 1944. francesi l’hanno chiamata

non esistesse
Di recente lei ha scrit-
to un articolo in onore
del popolo ucraino.
Ma certo, poveri Cristi:
sono le vittime di una
guerra per interposto po-
polo; Biden sta facendo la
guerra alla Russia fino
drôle de guerre (“guerra far-
sa”, ndr), fu una lunga fase di
studio. Tra francesi e tedeschi
sembrava un discorso tra sor-
di, tra gente che non si capiva.
Alla fine si sono intesi e si so-
no trovati d’accordo sul fatto
di distruggersi a vicenda.
8 l ECONOMIA IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022

SANZIONI COL BUCO IL MEGA FORNITORE Il 20% del petrolio trasportato dall’oleodotto
t di Nur-Sultan viene dalla Federazione, che incassa anche per il transito

Stop al greggio russo?

Quello del Kazakistan
fa felice Mosca lo stesso
I NUMERI » Stefano Vergine
OIL Berlino “Bando ora gestibile”

44% N
ovorossijsk, Federa-
zione Russa. I dati sul-
le importazioni italia-
ne dicono che negli ul-
timi due mesi, dall’ in i zi o
IN MANO RUSSA dell’invasione dell’Ucraina, dal
Mosca detiene il 24% porto di questa città sul Mar I fondi
delle quote del consorzio Nero è arrivata buona parte del al Cremlino
che controlla l’oleodotto petrolio usato in Italia. Mi- La Russia ha
Cpc attraverso Transeft, gliaia di tonnellate di greggio incassato 104
che arrivano scaricate ad Augusta, Livorno, miliardi da Ue
al 44% sommando Milazzo, Ravenna, Sarroch, Si- e Inghilterra
le quote di Lukoil (12,5%) racusa, Trieste, Venezia. Eppu- nel 2021 ANSA
e Rosneft (7,5%) re Eni, da sempre il principale

1,3MLN
acquirente italiano di petrolio
russo, a inizio marzo aveva an-
nunciato di voler interrompere
le importazioni da Mosca. Per-
ché allora in Italia continuano
DI BARILI AL GIORNO ad arrivare barili provenienti
È il greggio trasportato dalla Russia?
dal Cpc. Nel 2021
il consorzio che lo
gestisce ha distribuito
1,2 miliardi di dollari di
UNA SPIEGAZIONE è stata forni-
ta dalla stessa azienda di Stato
italiana al Quotidiano Nazio- Embargo vicino
E Putin taglia
dividendi agli azionisti. nale, che a inizio aprile aveva
Alla Russia sono andati segnalato un carico di greggio,
528 milioni di dollari proveniente da Novorossijsk,
in arrivo alla raffineria Eni di

il gas alla Polonia

Livorno: “Si tratta di un pro-
dotto proveniente non dalla
Russia, ma dal vicino Kazaki-
stan”. La precisazione nascon-
de un paradosso che rischia di
sterilizzare in parte gli effetti

del possibile embargo sul pe-
trolio russo, quello che l’Ue si
appresta a varare nel sesto pac-
chetto di sanzioni. Il Kazaki-
stan potrebbe infatti diventare
per Mosca una scappatoia per
aggirare il divieto di esportare
greggio in Occidente, o perlo-
meno per attenuarne gli effetti.
Il gestore Nel consorzio
tanti colossi occidentali
Fermare i flussi significa
colpire anche loro
E infatti gli Usa hanno
già detto “niente blocco”
L’enorme Paese dell’Asia cen-
trale, che a gennaio ha soffoca-
to le proteste di piazza con l’aiu-
to dei militari di Mosca, è il do-
dicesimo produttore di petro-
lio al mondo (dati Iea). Nei suoi
giacimenti di Tengiz, Kasha-
gan e Karachaganak hanno in-
vestito diverse compagnie oc-
cidentali: le americane Che-
vron ed ExxonMobil, l’anglo-o-
landese Shell, la francese Total
ed Eni, per la quale il Kazaki-
stan è il Paese con le maggiori
riserve di idrocarburi al mon-
do. Oltre due terzi del petrolio
esportato passa attraverso il C-
tc, l’oleodotto che dal Mar Ca-
spio arriva a Novorossijsk, in
Russia, dove il greggio viene ca-
ricato sulle navi destinate ai va-
“N
on ho una data esatta perché c’è bisogno di un accordo ri porti del mondo, compresi
tra i nostri capi di governo”, ma “stiamo lavorando al quelli italiani. L’infrastruttura
sesto pacchetto di sanzioni”europee alla Russia e “so- è controllata dal Caspian Pipe-
no attese molto presto”. La commissaria Ue all’Energia, l’esto- line Consortium. Ed è proprio
ne Kadri Simson, ha ribadito ieri quel che si sa: non c’è ancora grazie alla compagine aziona-
un accordo pieno tra i vari Paesi dell’Ue, ma la proposta formale ria di questo consorzio che si
sulle prossime misure anti-Mosca dovrebbe arrivare la pros- spiega il paradosso. Tra gli azio-
sima settimana per diventare poi una norma attiva solo a fine nisti principali ci sono infatti le
maggio, quando è convocato il prossimo Consiglio europeo. americane Chevron (15%) ed
Questo famigerato “sesto pacchetto”, com’è noto, dovrebbe ExxonMobil (7,5%), l’azienda
comprendere, oltre a nuove sanzioni finanziarie (in particolare di Stato kazaka KazMunaygaz
contro il settore bancario) anche il bando all’importazione di
petrolio russo, ancorché non immediato e probabilmente di-
(19%), ma il controllo è salda-
mente in mano al Cremlino. La
versificato per tipo di prodotto. La strada sembra segnata visto
il sostanziale via libera arrivato ieri dal governo tedesco: il mi-
Russia detiene infatti il 24%
delle quote attraverso Transeft,
nistro dell’Economia, Robert Habeck, ha sostenuto che “la che arrivano al 44% somman-
Germania è molto vicina all’indipendenza dal petrolio russo e do le partecipazioni di Lukoil
oggi posso dire che un embargo è diventato gestibile”. Di fatto, (12,5%) e Rosneft (7,5%).
ha spiegato il leader verde, la quota di import da Mosca per Ber- Il risultato è che per impor-
lino è passata dal 35 a 12% in otto settimane: solo la raffineria di tare in Italia petrolio kazako,
Schwedt an der Oder dipende ancora del tutto dal greggio rus-
so e una soluzione “spero sarà trovata in pochi giorni”. Che sia
Eni – così come qualsiasi altra
compagnia – deve pagare i di-
una posizione ottimista o no, il messaggio di Habeck è chiaro. ritti di transito al Caspian Pipe-
Sia lui che Simson, simbolicamente, parlavano dalla Polo- line Consortium, cioè soprat-
nia, uno dei Paesi che più si è speso per l’embargo totale a Mosca tutto alla Russia. Il consorzio
e anche quello che –così sostenevano ieri pomeriggio i media di non divulga i dati di bilancio.
Varsavia, citando fonti governative – sta sperimentando per Alle domande del Fatto, la so-
primo la ritorsione di Vladimir Putin: ieri la Russia avrebbe cietà basata a Mosca si è limi-
bloccato le forniture di gas verso la Polonia del gasdotto Yamal tata a rispondere che “oltre 1,2
(era già successo a gennaio), uno dei tubi –ma non l’unico – che miliardi di dollari di dividendi
porta il metano anche verso l’Italia. Ieri all’ora di cena Gazprom sono stati pagati nel 2021 agli
ha negato che il flusso sia stato fermato, ma ha sostenuto che i azionisti”. Significa che l’anno
polacchi avrebbero dovuto “pagare da oggi in rubli”. Il governo scorso sono finiti in Russia
di Varsavia aveva però già anticipato che non avrebbe usato l’e- (44% delle quote) almeno 528
scamotage del doppio conto in Gazprombank, sistema, peral- milioni di dollari. Per questo
tro, imposto a loro già da ieri, ma non ad altri Paesi come l’Italia: motivo, anche se alla fine l’Ue
ovviamente è una ritorsione per le posizioni del governo po- dovesse decidere di mettere
lacco sulla crisi ucraina (Varsavia è assai dipendente dagli idro- sotto embargo il greggio di Mo-
carburi russi). La notizia ha agitato i mercati, seppur per adesso sca (lunedì Josep Borrell, alto
solo per qualche minuto: il prezzo Ttf del gas è salito subito del rappresentante agli Affari este-
17% per poi tornare sotto i 100 megawattora. Oggi si vedrà se la ri dell’Ue, ha detto che non c’è
situazione è davvero seria. “ancora l’unanimità”), Putin
MA. PA. non resterà a bocca asciutta.
Per risolvere il problema bi-
sognerebbe vietare gli acquisti
del petrolio che passa attraver-
so l’oleodotto Cpc, ma farlo si-
gnificherebbe infliggere perdi-
te rilevanti alle compagnie che
estraggono in Kazakistan. Non
a caso gli Usa, che già da marzo
hanno vietato le importazioni
di greggio russo, hanno escluso
dall’embargo quello trasporta-
to via Russia attraverso il Ctc.
Questo petrolio, ha spiegato il
Dipartimento del Tesoro, “è
prevalentemente di origine ka-
zaka”. L’avverbio usato nascon-
de un altro dilemma. L’oleo-
dotto, dice il consorzio che lo
controlla, trasporta “anc he
greggio proveniente da pro-
duttori russi”. Circa il 20% del
petrolio veicolato attraverso il
Ctc arricchisce infatti società
della Federazione. E non sono
spiccioli, dato che il tubo può
trasportare 1,3 milioni di barili
al giorno. Insomma, il divieto
europeo di importare greggio
russo farebbe perdere sicura-
mente un mucchio di soldi al
Cremlino – secondo l’O ng
Transport&environment, la
Russia nel 2021 ha incassato da
Ue e Regno Unito 104 miliardi
di dollari per il proprio petrolio
– ma per azzerare le entrate del
Cremlino, l’Occidente dovreb-
be sacrificare parte dei profitti
delle proprie compagnie. Gli
Usa finora non sono stati di-
sposti a farlo. Vedremo l’Ue.
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
SPESE È stato però ristrutturato Palazzo Caprara, sede dell’ufficio del Generalissimo
Mai arrivati alle Camere
i rendiconti di Figliuolo
EPATITI INFANTILI:
ESCLUSI VACCINI
E ADENOVIRUS
L’ORIGINE delle epatiti
acute che hanno colpito
190 bambini nel mondo
continua a non trovare
una risposta e l’Iss ritiene
"improbabile" l’ipotesi
dell’adenovirus.
“L’adenovirus – precisa
l’Iss – normalmente non è
associato a malattie
epatiche”. Un’ipotesi
è quella di un’azione
tandem di un adenovirus
assieme a un altro virus,
come il SarsCov2.
Esclusa una relazione
coi vaccini anti-Covid-19,
poiché i bambini in Gran
Bretagna, come quelli in
Italia, non erano vaccinati.
» Ilaria Proietti
I
n Parlamento, del documen-
to che il generale Francesco
Paolo Figliuolo avrebbe do-
vuto presentare, in ossequio
al decreto Sostegni bis, non c’è
traccia: nonostante gli obblighi
di trasparenza della rendiconta-
zione, la struttura commissaria-
le non fornisce notizie né rispo-
ste. E non viene fugato così nes-
sun dubbio neppure sul fatto che
i fondi per i lavori di ristruttura-
zione del cosiddetto “Palazzo Fi-
gliuolo” siano stati attinti pro-
prio dell’emergenza Covid.
INFATTI, non è passato inosser-
vato il gran dispiegamento di o-
perai e progettisti per ristruttu-
rare con tutti i lussi proprio l’uf-
ficio di Figliuolo: si tratta di Pa-
lazzo Caprara in via XX Settem-
bre, l’immobile a due passi dal
Quirinale che il governo Genti-
loni nel 2017 avrebbe voluto
vendere per la bellezza di 50 mi-
lioni di euro al Qatar, causa
spending review. Poi, dopo che
l’affare era saltato a causa delle
polemiche, più nulla fino alla
nomina di Figliuolo che si era ac-
quartierato nel palazzone giusto
al fianco di quello che ospita il ti-
tolare della Difesa. Solo dopo a-
ver messo al lavoro uno squadro-
ne di tecnici, elettricisti, imbian-
chini e tanto altro per rinverdire
i fasti dell’immobile già tempio
dello Stato Maggiore. E, alme-
no, adesso c’è qualche parla-
mentare che sui soldi destinati
all’emergenza vorrebbe saperne
qualcosa di più: i deputati del
gruppo Alternativa, Andrea Val-
lascas e Raffaele Trano, hanno
presentato un’interrogazione
per sgombrare il campo dai so-
spetti, chiedendo al presidente
del Consiglio Mario Draghi di
“chiarire quali iniziative intenda
IL BOLLETTINO COVID ALTRI 146 MORTI
E CRESCONO DI NUOVO I RICOVERI: +278
adottare per garantire la massi-
ma trasparenza delle spese so-
stenute dalla struttura commis-
sariale durante l’emergenza Co-
vid producendo un rendiconto
completo e comprensivo delle
motivazioni che hanno reso ne-
cessarie e urgenti le spese non-
ché delle modalità di assegna-
zione degli approvvigionamen-
ti”. Spese peraltro esentate per
legge dal controllo della Corte
dei Conti nonché dalla discipli-
na del controllo di regolarità
amministrativa e contabile, in-
terno alla Presidenza del Consi-
glio dei ministri, per i contratti di
acquisto di beni strumentali o
per gli atti negoziali stipulati dal
Commissario straordinario per
l’emergenza.
Resta la responsabilità conta-
bile e amministrativa (anche se
SONO 29.575 i nuovi casi
q di Covid e 146 le vittime re-
gistrate ieri. Su un totale di 182.675
tamponi effettuati, il tasso di posi-
tività è al 16,2%. Sono +278 i rico-
veri ordinari con sintomi Covid
mentre in lieve calo (-7) quelli in te-
rapia intensiva. I ricoveri ordinari
salgono così a 10.328 mentre sono
409 quelli in terapia intensiva con
23 ingressi del giorno. La curva
pandemica in Italia, pur con fisio-
logiche fluttuazioni, si conferma
stabile, anche se tende ad aumen-
tare leggermente l’incidenza dei
casi in alcune province. Una situa-
zione definita di plateau.
limitata ai soli casi in
cui sia stato accertato
il dolo del funzionario PANDEMIA
o dell’agente che li ha
posti in essere o che vi SUI CONTI
ha dato esecuzione) e
fatti salvi gli obblighi
PER
di rendicontazione L’EMERGENZA
che, a questo punto,
secondo i due deputati ESISTONO
di Alternativa, “acqui-
stano straordinaria
SOLO
importanza a fronte di DELLE STIME
una considere vole
spesa di risorse pub-
bliche sottratta ai più
elementari principi di controllo
e vigilanza nonché, in alcuni ca-
si, alle procedure di evidenza
pubblica”. Nonostante gli obbli-
ghi di rendicontazione però, il
mistero sulle spese continua a
restare fittissimo: “A bb ia mo
Trasparenza
mancante
Il generale di
Corpo d’Armata,
Francesco Paolo
Figliuolo
FOTO LAPRESSE
cercato tracce anche in commis-
sione Bilancio alla Camera del
documento che Figliuolo avreb-
be dovuto presentare in parla-
mento in ossequio al decreto so-
stegni bis, ma non ne abbiamo
trovato traccia”, spiega Trano al
Fatto riferendosi all’articolo 34
del decreto 73 del 2021 che pre-
vedeva che il commissario pre-
sentasse alla Presidenza del
Consiglio, al ministero dell’Eco-
nomia e alle Camere il rendicon-
to sull’effettivo utilizzo delle
somme messe a sua disposizione
decorsi sei mesi dal loro trasfe-
rimento sulla contabilità specia-
le della struttura commissariale
e poi, da quel momento, ogni
quattro mesi. “Alla Camera non è
arrivato nulla di tutto questo. È
evidente che ormai è saltato ogni
schema: il Parlamento già legi-
fera poco, ma non è messo nep-
pure in condizione di esercitare
alcun controllo. Se siamo solo un
orpello sarebbe bene dirlo”.
DELLE SPESE commis-
sariali vi è traccia solo
sulla piattaforma di
rendicontazione della
struttura, ma vi com-
paiono – proseguono
Vallascas e Trano –so-
lo gli elenchi delle
spese “privi delle mo-
tivazioni di necessità e
urgenza che hanno
determinato quelle
spese nonché delle
modalità di assegna-
zione degli approvvi-
gionamenti”. Per il re-
sto sui conti del Covid
sostenuti grazie alle tasse dei cit-
tadini esistono solo delle stime
approssimative. Insomma sup-
posizioni che rendono plastica
“una situazione di scarsa traspa-
renza nella gestione dei conti
della struttura commissariale”.
CRONACA l 9
DOMANI LA DECISIONE
t
Mascherine,
ipotesi proroga
per gli uffici
e per le scuole
I
l governo deciderà domani
dove e per quanto tempo ri-
marrà l’obbligo di mascheri-
na al chiuso, destinato altri-
menti a scadere sabato 30 apri-
le come è previsto per l’obbligo
di mostrare il green pass. Ma
sarebbe orientato a mantenere
le mascherine anche in alcuni
negozi, in alcuni uffici e nelle
scuole. Oltre che negli ospedali
e nei luoghi di cura e assistenza,
sui mezzi di trasporto pubblici
e nei cinema, nei teatri e in altri
luoghi appunto chiusi che o-
spitano concerti, spettacoli e
altre manifestazioni. Dovrà
anche decidere sulle scuole. E
se mantenere l’obbligo di por-
tare la Ffp2, dove è attualmen-
te previsto come sui mezzi di
trasporto, o basterà la masche-
rina chirurgica. Dovrebbe es-
sere prorogato fino a giugno il
protocollo di sindacati e im-
prese che prevede, tra l’altro, i
dispositivi di
protezione
OBBLIGO
sui luoghi di
lavoro.
DRAGHI
I l p r e s i-
MEDIA dente Mario
TRA LEGA Draghi, al ri-
torno a Roma
E SPERANZA dopo il Covid,
dovrà arbi-
trare nel con-
sueto confronto tra la Lega e il
fronte aperturista e quello più
prudente del ministro della Sa-
lute Roberto Speranza e di vari
ministri, da Dario Franceschi-
ni a Enrico Giovannini e Patri-
zio Bianchi, che vogliono le
mascherine nei loro settori.
Dal mondo medico si moltipli-
cano da settimane gli appelli a
non azzerare l’obbligo, tanto
più che la crescita del tasso di
reinfezioni fa ritenere, anche al
ministero della Salute, che
l’immunità naturale indotta
dal virus non duri a lungo. Par-
te della comunità scientifica ri-
tiene però sufficiente che a in-
dossare la mascherina siano le
persone anziane e più fragili. E
del resto nei Paesi che hanno a-
bolito l’obbligo, non sono acca-
duti disastri. La proroga, ha
detto il sottosegretario alla Sa-
lute Pierpaolo Sileri, “sarebbe
di qualche settimana, prevedo
un’estate senza mascherine”.
A. MAN.
LUTTO
Tutti gli amici del Fatto
Quotidianosi stringono ad
Antonella Mascali e alla
sua famiglia per la perdita
del papà Salvatore
10 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
BOTTONI PER LA TRISTEZZA,
TETTE DI SUORE DIABOLICHE
E BACI LUNGHI CHILOMETRI
L’ennesimo editore ha appena rifiutato il mio ultimo
romanzo, “Le tette di suor Melania”. Il motivo è
sempre lo stesso: uso eccessivo della parola “tette”
(dissero lo stesso a Hemingway). Eccone alcuni
estratti.
I
l volto di Roberto, butterato dal vaiolo, era quello di
un bambino solitario, rigido, risoluto. Gli piacevano
tutte le donne, ma solo parti di esse.
Era un guascone che riusciva a imbucarsi alle ceri-
monie ufficiali della neonata Repubblica finendo ac-
canto al presidente Gronchi. All’ingresso, indicando la
spilletta dorata del Touring Club al bavero, con tono au-
torevole diceva alla guardia: “Cormorano!”, e quella lo
lasciava passare, salutando con grande deferenza.
Vedova, Melania gestiva una botteguccia di merce-
rie. Perché entrò in convento? Un giorno le dissero che
il figlio, Loris, era disperso in guerra. Una donna mi-
nuta, dimessa, con due tette che levati. Restò in negozio,
ma non riusciva a trovare bottoni alla sua tristezza.
Durante la veglia funebre, offrì ai presenti i suoi bi-
scotti appena sfornati. Al vederli, tutti esplosero in una
fragorosa risata.
Le tette di Melania avevano sempre esercitato su
Roberto un tipo di condizionamento grazie al quale,
appena la sua mente le evocava, lui smetteva di essere
quello che era al principio. “Che peccato, due tette co-
sì, finire in un convento!” pensò, quando lo venne a
sapere.
Roberto, percorso l’ampio atrio moresco, si piantò
sbuffando sulla soglia della cappella. Suor Melania si
strinse nelle spalle e finse di ignorarne la presenza. Tut-
tavia, quella presenza la eccitava.
“Come mai così bella, oggi?”. Lo guardò con una
graziosa simulazione di meraviglia. “Saranno le
preghiere”.
Roberto scoprì che la sua audacia cresceva in ragione
inversa al quadrato della distanza che lo separava da
quelle tette fatali.
Allungò la mano verso quelle tette, ma lei gliela fer-
mò con la cautela affettuosa e triste che si ha verso i ma-
lati inguaribili.
“Melania, non mi piace rivangare il passato, ma ri-
cordo altre due circostanze in cui dicevi: ‘Impossibile!’
E io sono andato avanti lo stesso”. “Per scoprire che a-
vevo ragione”. “Per questo non mi piace rivangare in
passato”.
Suor Melania non poteva immaginare che un pene
lungo 6 cm sarebbe stato così doloroso.
Una lacrima le discese dagli occhi belli lungo la gota,
e fece pluc! nell’acqua del laghetto.
Niente avrebbe potuto impedirle di seguire Roberto,
adesso. Ma prima doveva dirlo al suo cane.
Non è vero che tutti gli avvenimenti sono distribuiti
nel tempo: alcuni sono connessi tra loro nel sentimen-
to, sicché il tempo perde, tra essi, ogni valore.
La locomotiva si lanciò sulla rotaia, scalpitando con
le bielle.
Roberto le circondò con un braccio la vita e le diede
sulle labbra un bacio lungo 2 km e mezzo.
“Oh, papà. È tutta colpa mia. Io l’ho uccisa”, disse Re-
becca. “No, tesoro. Sono stato io. Io l’ho uccisa col mio
piano folle”, disse Roberto. “No, sono stata io. Io, con i
miei poteri magici”. “Figuriamoci se questo convincerà
la giuria. Io l’ho fatto!”. “No, io!”. “Io!”. “Io!”. “Io!”. Poi,
d’un tratto, non sembrò più così importante chi l’avesse
uccisa. Erano entrambi felici che finalmente fosse mor-
ta. Lei e le sue diaboliche tette.
Il Pd pagherà presto
l’asservimento agli Usa
Mi aspettavo le contestazioni a
Letta durante il corteo del 25 apri-
le: nessun partito come il Pd sta
dimostrando un asservimento a-
gli Usa e un tifo per la guerra a-
nomalo in una compagine che si
definisce di sinistra, ma che evi-
dentemente ha perso il senso di sé.
Non so quale sia il calcolo di detto
partito nella situazione attuale o
se risponde solo alla incapacità di
iniziativa politica in linea con i va-
lori che dice di perseguire. Sono
convinto però che ben presto, non
appena la guerra riverbererà i suoi
effetti economici in modo dram-
matico sulla vita degli italiani, il
Pd patirà un calo di consenso che
punirà questo suo atteggiamento
irrazionale e servile agli Usa. Con-
tinuano a vagare senza una dire-
zione precisa, ma con un’unica
preoccupazione: la gestione del
potere e delle poltrone. Senza nes-
sun progetto né idea di società.
LEONARDO GENTILE
La Resistenza ucraina
non è quella partigiana
È una forzatura equiparare la Re-
sistenza alla guerra fra Russia e U-
craina. In questo caso si tratta di
una aggressione militare di uno
Stato (la Russia) a un altro Stato
(l’Ucraina) dotato di un esercito
regolare, armato e addestrato, a
partire dal 2014, dagli Usa e dal
Regno Unito. La nostra Resisten-
za è stata la ribellione di civili che,
armatisi “alla bell’e meglio”, han-
no intrapreso una lotta impari
contro il poderoso esercito occu-
pante della Germania nazista e
contro le milizie fasciste. Inizial-
mente, a parte qualche lancio pa-
racadutato di armi da parte degli
Alleati, i partigiani italiani pote-
vano contare su armamenti sot-
tratti al nemico in audaci azioni di
guerriglia e poco altro. In Ucraina
esiste una resistenza di popolo, di
cui non si parla: quella iniziata,
dopo il colpo di Stato a Kiev del
2014, dalle milizie popolari del
Donbass, nate per difendere la
popolazione russofona dalle vio-
lenze razziste e dai massacri delle
formazioni paramilitari naziste e
dai continui bombardamenti
dell’esercito ucraino, che hanno
ucciso migliaia di civili, colpevoli
solo di essere etnicamente e lin-
guisticamente russi e di volere
l’autonomia e poi l’indipendenza
da uno Stato che li perseguita e
nega loro i più elementari diritti.
VENANZIO ANTONIO GALDIERI
Nessun rispetto su La7
per l’ex premier Conte
Sono una ex giornalista polacca e
per anni ho lavorato nella televi-
sione del mio Paese, purtroppo
nel periodo antecedente alla ca-
duta del Muro. Ma certi atteggia-
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Caporedattore Stefano Citati
Art director Fabio Corsi
mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Società Editoriale il Fatto S.p.A.
sede legale: 00184 Roma, Via di Sant’Erasmo n° 2
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
LODICOALFATTO
Da Legambiente “La guerra e la crisi
non siano scuse per tornare ai fossili”
GENTILE DIRETTORE, l’intervento di Giovanni
Valentini su queste pagine pone un tema impor-
tante e di grande attualità.
La guerra in Ucraina avrà conseguenze enormi
sulle relazioni internazionali, sull’economia e
sulle scelte energetiche. Il rischio è che, appro-
fittando dell’emergenza, non solo le scelte per
fermare la crisi climatica siano ancora una volta
rinviate, ma che si determini un vero e proprio
passo indietro verso carbone, gas e perfino il
nucleare.
Questo nuovo scenario è una sfida per gli am- Ambiente è vita Manifestazioni di pace
bientalisti, perché devono riuscire a ricavare u-
no spazio di attenzione nei confronti di una crisi dure più semplici e trasparenti per le rinnovabili
climatica che sta avanzando con impatti sem- e per la riqualificazione energetica del patrimo-
pre più rilevanti e sulle possibilità che oggi ab- nio edilizio. Per riuscire a superare le orecchie
biamo di chiudere davvero con il gas russo e la sorde della politica e gli ostacoli posti dalla bu-
dipendenza dall’estero, puntando su un model- rocrazia, dovremo puntare su una sfida inedita
lo energetico incentrato sulle rinnovabili. Non per il nostro Paese, che è quella di passare – nel
sarà semplice e, come sottolinea Valentini, si portare avanti i progetti più grandi e complessi –
dovrà fare i conti e prendere le distanze da chi si non per i soliti commissari ma per dibattiti pub-
oppone a ogni cambiamento, da quelli che ri- blici con tempi e spazi ben organizzati. Come si fa
guardano il paesaggio agli stili di vita, fino agli da tempo negli altri Paesi europei, in modo da
spazi delle città. Possiamo riuscirci perché oggi entrare nel merito delle questioni e informare i
larga parte dei cittadini ha compreso che que- cittadini dei progetti che riguardano i territori,
sta prospettiva è nell’interesse generale e di per costruire il consenso su quei progetti met-
ciascuno, e di fatto l’unica ricetta che possa da- tendoci la faccia. Proprio quel tipo di confronto
re una speranza per il futuro. democratico di cui abbiamo bisogno per guar-
Le principali associazioni ambientaliste – Le- dare oltre la drammatica situazione che il mondo
gambiente, Wwf e Greenpeace – questa scelta sta vivendo.
l’hanno presa da tempo e chiedono con forza al EDOARDO ZANCHINI
governo di accelerare nella direzione di proce- VICEPRESIDENTE LEGAMBIENTE
menti ostili verso un rappresen- sistenza italiana del 1943-1945 fronti dello striscione di Rifonda-
tante di un partito (o movimento) porta a delle conseguenze para- zione comunista “Contro la Nato
politico, come con Conte da parte dossali. Spesso i giovani che sce- e contro Putin” ma, in realtà, De
dei partecipanti a Otto e Mezzo, glievano la via della montagna lo Sanctis aveva definito “inoppor-
non li avevo vissuti neanche allo- facevano per non tornare a com- tuno” solo quello che rappresen-
ra. Questo modo di intervistare battere nella guerra del duce e dei tava la morte con la bandiera Usa
che sembra più un interrogatorio nazisti dopo l’8 settembre. Poi, e, più tardi, ha ringraziato Rifon-
a un criminale non è certamente il data la caratteristica di guerra ci- dazione per averlo fatto togliere.
giornalismo democratico che di- vile, la resistenza si batteva essen- L’altro, che non era l’unico contro
chiarano di svolgere. Ai miei tem- zialmente contro la ventennale la Nato, è rimasto al suo posto.
pi, tutta l’informazione veniva se- dittatura fascista e il disastro della Chiedo scusa per l’errore agli in-
lezionata e censurata prima di an- guerra persa con connotazioni teressati e ai lettori.
dare in onda, mentre oggi in Italia sempre più accentuate di riscatto A. MAN.
vengono censurate le persone du- sociale e riconquista della libertà.
rante le interviste. I partigiani combattevano nel
DANUTA BISKUPSKA caos dell’armistizio e con gli Allea-
ti che risalivano la penisola contro
La lotta antifascista la guerra imperialista in cui erano
stati trascinati. Quindi l’Anpi fa
per la giustizia e libertà bene a ribadire il carattere antifa-
Posto che difendersi da un eserci- scista e pacifista della Resistenza,
to invasore è diritto e compito del- che faceva germogliare nella co-
le forze armate del paese aggredi- scienza civile dei partecipanti il
to, il tentativo di equiparare lo seme dei principi costituzionali.
scontro armato tra due Stati (con BENEDETTO TILIA
un coinvolgimento oscuro e peri-
coloso di forze esterne interessate I NOSTRI ERRORI
a creare caos anche in Europa co- Nell’articolo sulle manifestazioni LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
me fatto finora in molte parti del romane del 25 aprile ho attribui- ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
mondo per imporre poi il peso to al presidente romano dell’An- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
della loro forza militare planeta- pi Fabrizio De Sanctis una presa tale del nostro quotidiano
ria), alla storia e ai valori della re- di posizione polemica nei con-
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
(Presidente e amministratore delegato) Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
Antonio Padellaro (Consigliere) Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
Luca D’Aprile (Consigliere delegato all'innovazione) Società Tipografica Siciliana S. p. A., 95030 Catania, strada 5ª n° 35
Lorenza Furgiuele (Consigliere indipendente)
Giulia Schneider (Consigliere indipendente)
Pubblicità: Concessionaria esclusiva per l’Italia e per l’estero
SPORT NETWORK S.r.l., Uffici: Milano 20134, via Messina 38
Tel 02/349621– Fax 02/34962450.
Roma 00185 – P.zza Indipendenza, 11/B.
mail: info@sportnetwork.it, sito: www.sportnetwork.it
COME ABBONARSI Distributore per l’Italia: Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. - Segrate
È possibile sottoscrivere l’abbonamento su: Resp.le del trattamento dei dati (d. Les. 196/2003): Antonio Padellaro
https://shop.ilfattoquotidiano.it/abbonamenti/ Chiusura in redazione: ore 22.00 - Certificato ADS n° 8429 del 21/12/2017
• Servizio clienti abbonamenti@ilfattoquotidiano.it • Tel. 06 95282055 Iscr. al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022 PIAZZA GRANDE l 11

FATTICHIARI
GLI ITALIANI SCESI IN PIAZZA PETER GOMEZ

CHIEDONO PACE, NON ARMI

Il conflitto è mutato:

L
e piazze del 25 aprile MARCO REVELLI pietoso confronto/scontro con
straripavano di una
diffusa, popolare do-
manda di pace. Di portati in montagna e per cui sori”, importante ma dal punto di
quell’“autobiografia della nazio-
ne” (per dirla con Piero Gobetti)
che era stato il fascismo, l’origine
il Parlamento discuta
ora un nuovo piano
pace, non di armi. combattevano. E nella lotta di- vista dell’essenza di quell’espe- della “moralità della Resistenza”.
Tranne pochi casi di sarmata di tante e di tanti che aiu- rienza non la più qualificante, La risorsa che permise, assai più
esibizionismo fuori luogo – i cre- tavano, anche senza sparare, la perché accanto a essa si combat- dello scontro “militare”, all’Italia
tini che hanno contestato la Bri- Resistenza a sopravvivere. È bla- teva anche quella che Pavone di riprendersi un posto onorato
gata ebraica, quelli che ostenta- sfemia suggerire che Ferruccio chiama una “guerra di classe”, de- nel mondo, e di costruire una de-

vano bandiere della Nato o, sul
fronte opposto, dell’ex Urss –, la
giornata ha confermato quanto
giusta, ponderata e in consonan-
za con i sentimenti di massa, fosse
stata la posizione dell’Anpi, di
ferma condanna dell’aggressione
e di rigoroso pacifismo. Così co-
me, su un diverso versante, com-
plementare, ne è testimone la
marcia Perugia-Assisi, con le sue
decine di migliaia di partecipanti
(liquidata dai giornali m a i n-
stream come fossero “diecimila”)
a testimoniare fisicamente la
propria voglia concreta di pace.
Diverso invece il clima con cui
il mondo mediatico e politico ha
preparato l’evento, in una bolla
comunicativa in cui a
dominare in modo tota-
lizzante era invece la
guerra, e dentro la guer-
ra l’ossessivo tema delle
armi assunte quale ele-
m e n t o q u a l i fi c a n t e
dell’oggi e di ieri, unico
discrimine tra i “giusti” e
gli indegni. Le armi co-
me icona monopolistica
e assolutizzata dell’e-
sperienza resistenziale,
simbolo esclusivo della
scelta partigiana. Di-
menticando che i parti-
giani avevano imbrac-
ciato, certo, le armi, ma
la loro forza vera stava
nelle idee che li avevano
Parri non avrebbe mai preteso
minacciosamente “armi, armi,
armi”, avrebbe piuttosto parlato
di Giustizia e di Libertà?
Forse sarebbe opportuno che
chi si rivolge al Paese dalla cuspi-
de delle nostre istituzioni repub-
blicane, si rileggesse un testo fon-
damentale sulla morale della no-
stra Resistenza, il ponderoso,
storiograficamente esemplare,
lavoro di Claudio Pavone intito-
lato Una guerra civile. 1943-
1945, in cui è spiegato perfetta-
mente come nella Resistenza ita-
liana si intrecciassero non una
ma tre guerre: una guerra pa-
triottica di “liberazione naziona-
le”, certo, contro i tedeschi “inva-
gli operai e dei contadini contro
padroni oppressivi che del fasci-
smo avevano fatto il proprio stru-
mento di oppressione sociale. E
soprattutto una guerra “civile”,
non nel senso deteriore di scon-
tro fratricida (su cui insisteva in-
vece la retorica neofascista) ma in
quello nobile di intimo confronto
con se stessi, con i propri vizi per-
sonali e nazionali (buona parte
degli italiani erano stati attiva-
mente o passivamente fascisti), le
proprie colpe, le proprie cadute.
Una resa dei conti degli italiani
(quelli che “scelsero” la via della
montagna) con la propria italia-
nità. Lo affermò in modo esem-
plare Vittorio Foa, in un saggio
d e l m a r z o d e l ’4 4 ,
quando scrisse che “a
differenza di quegli al-
tri popoli” quello ita-
liano “non deve sol-
tanto combattere e
vincere un nemico e-
sterno ben identifica-
to nel suo volto minac-
cioso e violento, ma
dovrà insieme com-
battere se stesso, il
vuoto miraggio dei
destini imperiali, l’a-
rido egoismo che rin-
nega il lavoro comune
dei popoli, in una pa-
rola il nazionalismo”.
Stava in quella radi-
ce, di autentico e im-
mocrazia non (troppo) viziata da
un qualche peccato originario. Il
fattore “strategico” che non a-
vrebbe mai e poi mai permesso a
quei combattenti di abbando-
narsi a una qualche “esaltazione
della propria italianità”, ma al
contrario li rese, per lo meno i più
coerenti, severi custodi critici nei
confronti delle tentazioni retori-
che auto-assolutorie.
Dimenticare tutto questo, per
esasperare solo l’aspetto “patriot-
tico” di quell’esperienza, significa
tradirne lo spirito più vitale e pro-
fondo. E alla fine sciogliere le spe-
cificità più qualificanti della Re-
sistenza italiana nel gran conte-
nitore indifferenziato in cui con-
vivono tutti coloro –popoli, grup-
pi, milizie di vario colore –, che re-
sistono per una propria, spesso
sacrosanta (come nel caso dell’U-
craina) a volte ingiusta o non ac-
cettabile (penso ai vari jihad) a un
intervento esterno. E magari a re-
clutare nel nobile esercito dei
“partigiani” quanti, come il fami-
gerato Battaglione Azov, se ne
collocano agli antipodi nei sim-
boli, nell’ideologia, nello stile di
comportamento e di combatti-
mento. Tragico cortocircuito, cui
la “passione”scatenata dal demo-
ne della guerra, di questa guerra,
trascina chi a quella vertigine si
abbandona, senza lume di ragio-
ne e di coscienza storica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Q
uando a inizio marzo venne votato alla Ca-
mera il decreto Ucraina, poi approvato con
la fiducia al Senato, tra gli analisti militari e
nelle cancellerie di tutto il mondo vi era
un’idea prevalente. Quasi tutti pensavano che Putin
fosse destinato a vincere la sua guerra d’aggressione
in tempi brevi. Veniva dato per scontato che l’avan-
zata sarebbe stata veloce, che l’esercito ucraino a-
vrebbe perso città su città, ma si riteneva che i russi
avrebbero avuto grandi difficoltà a controllare i ter-
ritori conquistati. Per questo i più vedevano l’invio di
armi occidentali in Ucraina come un modo per co-
stringere Mosca alle trattative.
L’IDEA ERA CHE SE LA RUSSIA si fosse trovata ad af-
frontare una sorta di resistenza partigiana (fatta di
imboscate e attentati come era avvenuto in Afgha-
nistan) si sarebbe presto resa conto di non avere al-
ternative al cessate il fuoco e a
un accordo con ucraini e oc-
cidentali. Meglio per Pu-
tin, si diceva, poter esibi-
re al suo interno una vit-
toria parziale dal punto
di vista territoriale (rico-
noscimento della Cri-
mea e di un Donbass al-
largato rispetto all’inizio
del conflitto) piuttosto che
impantanarsi in una guerra de-
stinata a durare a lungo. Anche
per questo allora venivano for- PUTIN AVANZA
nite solo armi leggere, semplici
da usare, che in molti definivano LA SOLUZIONE
difensive. Anche per questo il IN TASCA
nostro Parlamento allora votò a
larga maggioranza (ma con
NON ESISTE,
molti assenti) l’ok alle forniture. MA IL NOSTRO
Il decreto non specificava che ti- GOVERNO SIA
po di strumentazione sarebbe
stata data a Kiev (gli elenchi, al TRASPARENTE

PIOVONOPIETRE
contrario di altri democrazie, in
Italia sono segreti), ma tutti gli
osservatori pensavano che mai in Ucraina sarebbe-
ro arrivate armi pesanti come carri armati o can-
ALESSANDRO ROBECCHI noni semoventi.
Quello che finora è accaduto sul campo di batta-
glia ha però cambiato le carte in tavola. L’esercito rus-

Non è uno scherzo “Gente, pianeta so è apparso meno forte e meno ben armato del pre-
visto. Questo fatto, come ha spiegato Marta Dassù su
Repubblica di ieri, ha spinto gli americani a mutare

e principi”: lo slogan di chi vende fucili totalmente strategia: anche se è troppo presto per
prevedere come andrà l’avanzata russa nel Sud e
nell’Est del Paese, Washington si è convinta che Pu-
tin possa perdere o quantomeno non vincere. Tanto

P
roblemi con le bollette? L’infla-
zione vi morsica? Il potere d’ac-
quisto vi sfugge di mano? Il vo-
stro stipendiuccio si accorcia o-
gni anno del 6-8 per cento? Non
disperate amici, c’è sempre una
via d’uscita. Comprate armi! Cioè, almeno,
comprate azioni di aziende che inventano,
producono, vendono armi, un affare che non
conosce crisi, anzi cresce ininterrottamente
da sette anni, pandemia o non pandemia. Per
la prima volta nella storia la spesa militare
globale ha superato i 2.000 miliardi di dol-
lari (vediamo se così si capisce meglio:
2.000.000.000.000 dollari), una cifra che
fa sembrare Elon Musk un barbone che dor-
me sotto i ponti, figuratevi noi.
È IL MERCATO, BELLEZZA. Se si sommano i fat-
turati dei primi venticinque gruppi che pro-
ducono armi, l’incremento (dati 2019, Stoc-
kholm International Peace Research Institu-
te, Sipri) è di 631 miliardi, più o meno l’8,5 per
cento. Coraggio, nessun fondo di investimen-
to, assicurazione, o portafoglio di obbligazio-
ni, vi darà lo stesso risultato. Pensateci!
Come per tutte le merci hi-tech – l’irresi-
stibile fascino dell’ultimo modello – domina
la componente “sexy” dei prodottini elencati
nei siti dei principali produttori, con qualche
che il capo del Pentagono ha affermato: “Vogliamo la
comprensibile paraculata di marketing. Per cento del fatturato in armamenti, oltre 25 mi- Russia indebolita al punto da non poter più fare il
esempio, la prima azienda produttrice di ar- liardi) apre la sua home page con una bella tipo di cose che ha fatto in Ucraina”. Londra è andata
mi nel mondo, la Lockheed Martin, apre la immagine di foresta vergine attraversata da ancora più in là. E ha dichiarato legittimo l’utilizzo
sua home page con una bellissima spianata di un fiume azzurrissimo e il titolo: “Gente, pia- delle armi inglesi inviate a Kiev anche per attaccare
pannelli solari. Uh, che bello, energia pulita, neta e principi”, video che si alterna con im- obiettivi russi oltreconfine.
ecologia, tutto verde, verrebbe da compiacer- magine di eliche, motori. Anche qui per ca- Nessuno, né in Gran Bretagna né negli Usa, ha po-
si, ma è un trucchetto per i gonzi, perché poi si pire che si vendono armi micidiali bisogna tuto però escludere che un Putin messo alle corde
scopre che il fatturato del compar- scarrellare un po’ con il mouse. E possa tentare di risolvere la questione utilizzando in
to armamenti dell’azienda rappre- anche qui, però, la guerra non si ve- Ucraina armi nucleari tattiche (cioè molto meno po-
senta l’89 del business, più di 50 CHE TREGUA? de mai: niente corpi smembrati, tenti e devastanti rispetto alle atomiche tradizionali)
miliardi di dollari (all’anno) di fat- niente case distrutte, nessuna im- in modo da costringere il presidente Zelensky alla re-
turato. E infatti basta scendere un LA SPESA magine “brutta”, solo satelliti, spa- sa. E nessuno è al momento in grado di prevedere
po’ nella home page e si comincia a MILITARE zio profondo, sistemi radar, impie- quale potrebbe essere la risposta occidentale.
ragionare: missili, cacciabombar-
dieri, elicotteri, blindati collegati
NEL MONDO gati sorridenti davanti a schermi
avveniristici. Insomma, tra i primi
Il quadro rispetto al giorno in cui il nostro Parla-
mento diede l’assenso all’invio di armi è insomma
tra loro con il 5g e via elencando. HA SUPERATO dieci produttori mondiali, cinque profondamente cambiato. Per questo – visto che al
Quanto basta per far dire ai gover- I 2.000 MLD sono americani, il sesto è cinese, A- contrario dei russi abbiamo la fortuna di vivere in u-
ni di mezzo mondo: “Oh no! Ab- vic (affari di armi per 22 miliardi e na democrazia liberale – è giusto e doveroso che qua-
biamo il modello vecchio!”. DI DOLLARI mezzo, 34 per cento del fatturato), lunque nuova decisione (a partire dall’invio di armi
Lo stesso vale più o meno per le seguono un’azienda britannica pesanti) venga ora presa dopo un approfondito di-
altre aziende della top ten, un ca- (Bae Systems), altre due cinesi e battito parlamentare. Nessuno di noi può dire di a-
talogo di fantascienza già disponibile, come un’americana a chiudere la top ten. vere in tasca la giusta soluzione per risolvere la crisi
dice un bello slogan sul sito del Northrop Noi, poverini, giochiamo a mezza classifi- nata dall’aggressione di Putin. Ma da chi ci governa e
Grumman (86 per cento del fatturato in ar- ca, dodicesimi con Leonardo, poco più di 11 rappresenta si pretende che, in un momento tanto
mamenti, pari a quasi 30 miliardi di dolla- miliardi di fatturato negli armamenti (il 72 difficile e pericoloso, ogni scelta sia frutto di ragio-
ri): “Per qualcuno la parola ‘impossibile’ per cento del fatturato del gruppo). Danna- namenti approfonditi e soprattutto trasparenti.
chiude le discussioni. Per noi è un punto di zione, ma si può fare di meglio, e ci è stato
partenza”. Bene, mi sento più tranquillo, an- spiegato recentemente che la spesa militare è
che voi, vero. amici? un volano per l’economia. E voi, amici, volete
La Rayteon Technologies, invece (87 per la pace o il volano acceso?
12 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022

\/ \/
CAPUA, CENTRO RICERCHE
FONDI DEL VATICANO
Sassari, perquisite
14 persone vicine
al cardinale Becciu

Q
uattordici decreti di per-
quisizione e sequestro, e-
messi dalla procura di
AL SENATO SARÀ DURA Sassari, sono stati eseguiti nei
giorni scorsi nei confronti di
Riforma del Csm, Caritas presso la diocesi di O-
zieri, di Spes, soc. Coop A.r.l.
sì della Camera: (Ozieri), riconducibile a sog-
getti legati da vincoli di paren-
renziani astenuti tela o personali con il cardinale
Giovanni Angelo Becciu, già
sostituto per gli affari generali
della Segreteria di Stato Vatica-

I
l primo ok alla Camera è ar-
rivato ieri con 328 sì, 41 no e
25 astenuti. Ma i problemi
per la riforma del Csm firmata
Marta Cartabia arrivano ades-
so: al Senato infatti, se il gover-
no non porrà il voto di fiducia,
la legge delega rischia di bloc-
carsi perché sia in commissio-
ne che in aula il centrodestra
na, e di 12 Caritas parrocchiali
nella provincia di Sassari. L’at-
tività di polizia giudiziaria, se-
condo l’Adnkr onos, sarebbe
stata finalizzata alla ricerca e al
sequestro di documentazione
concernente le cessioni di beni,
che per gli investigatori sareb-
bero state effettuate dai sogget-

Casalesi, le mani sugli appalti aerospaziali più Italia Viva hanno più pos-
sibilità di mettere in difficoltà il
governo. I primi scricchiolii so-

Al centro l’uomo di Nicola Cosentino no già arrivati ieri in aula a

Montecitorio. Se il M5S e Forza
Italia hanno votato a favore pur
ammettendo che “non è la no-

L
e mani del clan dei Casalesi sugli appalti truccati del funzionari del Cira accusati di essersi fatti corrompere stra riforma”, i renziani di Italia
Cira, il Centro italiano di ricerche aerospaziali, a Ca- con una tangente del 5% sui bandi di gara per favorire le Viva hanno fatto ostruzioni-
pua (Caserta). Undici misure cautelari e una figura imprese segnalate da Orsi. Si tratta di Vincenzo Filome- smo presentando e votando u-
che si staglia, quella di Sergio Orsi, crocevia delle inchieste na, progettista dell’Ufficio Tecnico del Cira, e Carlo Russo, na decina di ordini del giorno a
di ecomafia negli anni a cavallo tra il vecchio e il nuovo responasabile unico della procedura di scelta del con- cui il governo ha dato parere
millennio, un fratello, Michele Orsi, ucciso nel 2008 dal traente. “Consapevoli della personalità di Orsi”, avrebbe- contrario. Poi i renziani si sono ti destinatari del provvedimen-
killer dell’ala stragista del clan, Giuseppe Setola. ro favorito le imprese segnalate dall’imprenditore, defi- astenuti nel voto finale. “È un to a favore delle stesse Caritas.
Sergio e Michele Orsi furono tra i principali ingranaggi nito dalla Dda di Napoli guidata da Giovanni Melillo “l’ag- passo importante” commenta Inoltre sono stati sentiti come
della macchina del patto politico mafioso per la spartizio- giudicatario di fatto” delle gare. il vicepresidente del Csm, Da- testimoni i referenti di ogni sin-
ne degli affari sui rifiuti attraverso la società mista Eco4: Il trojan sul cellulare di Sergio Orsi ha registrato le con- vid Ermini. Anche la Guardasi- gola Caritas che, di massima, si
da un lato Nicola Cosentino per la politica, dall’altro Fran- versazioni tra padre e figlio sulla spartizione tangentista gilli esulta: “Abbiamo proposto identificano nel parroco di cia-
cesco Bidognetti per il clan dei Casalesi. degli appalti. Dipendeva dalla gara: dal 5% al 10% per im- la riforma migliore possibile scuna delle località e chiese in-
Espiate le condanne definitive per associazione ca- porti piccoli e tra 2 e 3% per importi più grandi. “E che lo ben consapevoli che tutto è per- teressate. Intanto anche a Ro-
morristica e turbativa d’asta, scarcerato nel 2020, riecco- stabilisco io … lo stabiliscono loro”, dice Sergio ad Adolfo fettibile”. Ma sia Lega che IV ma nell’ambito del processo in
lo, Sergio Orsi, che pur privo formalmente di un’impresa secondo il quale la stecca sembra troppo grossa. “Sì ma sui annunciano battaglia a Palazzo Vaticano sulla gestione dei fon-
a suo nome inizia a ruotare intorno alle gare del Cira: un lavoretti ad affidamento diretto si prendono il 2-3% mica Madama: “La riforma non fre- di della Segreteria di Stato è
deposito di rifiuti, la messa in sicurezza di un laboratorio, si prendono il 10%”, replica Adolfo. “No, invece è il con- na il correntismo – dice Giulia stato aperto un procedimento
lavori e servizi di manutenzioni, importi tra i 40mila e i trario – risponde Sergio - sul lavoro grosso scendono di Bongiorno – la Lega al Senato sul finanziamento della Cei alla
990mila euro. Poca roba, rispetto agli anni d’oro. Ma co- prezzo”. La chiacchierata prosegue fino a quando Adolfo proporrà correzioni”. diocesi sarda di Ozieri.
munque “un modo per tornare nel giro”, scrive il Gip di sentenzia: “Ma il 10% nemmeno più i camorristi ci arri-
Napoli tra le 110 pagine dell’ordinanza notificata ieri a lui, vano“. Sembra quasi un rimpianto.
al figlio Adolfo e ad altre nove persone. Tra le quali due VIN.IUR.
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
PADOVA
\/
DEPISTAGGIO BORSELLINO
Pm: “Scarantino
fu collaboratore
costruito ad hoc”
“V
incenzo Scarantino è
un collaboratore di
giustizia costruito a
tavolino. In maniera diretta e
chiara, mette in connessione
l’attività di studio fatta con
Mattei (Fabrizio, ndr) e Ribau-
do (Michele, ndr) con l’attività
di supervisione di Arnaldo La
Barbera e Mario Bo”. A dirlo è il
magistrato Stefano Luciani
durante la requisitoria della
Procura di Caltanissetta nel
processo sul depistaggio di via
d’Amelio. Per il pm, i tre poli-
ziotti Bo, Mattei e Ribaudo, ac-
cusati di calunnia aggravata, a-
vrebbero creato ad hoc il finto
pentito, spingendolo ad au-
toaccusatosi del furto della Fiat
126, poi imbottita di tritolo e u-
sata per l’attentato, per indebo-
lire le indagini sulla morte del
giudice Paolo Borsellino e dei
agenti della scorta. Da piccolo
criminale, Scarantino divenne
uomo chiave nei processi di
mafia, dopo aver subito dai po-
liziotti sotto accusa “maltratta-
menti e vessazioni”.
“Subì un pressing asfissiante
– dice Luciani – e quando disse
di volere parlare della strage e-
ra un uomo disperato, sfianca-
to da interrogatori, da plurimi
procedimenti penali e condan-
ne per droga”. Saranno i pentiti
Giovanni Brusca, Giovambat-
tista Ferrante, Gioacchino La
Barbera e Gaspare Spatuzza a
smontare “il più grande depi-
staggio della storia italiana”.
“Fu Spatuzza –conclude Lucia-
ni – a raccontare una verità che
da subito è apparsa dirompen-
te e andava a sconvolgere ben
due processi che si erano già ce-
lebrati per la strage, mettendo
in discussione condanne all’er-
gastolo comminate sulla base
di prove manipolate”.
SAUL CAIA
\/
SANTA MARIA CAPUA VETERE
Procura: “Botte in cella
a giudizio 107 imputati”
PRESI A SCHIAFFI e calci. Ma an-
q che a manganellate in testa, alle
gambe. Colpi che non hanno risparmiato
nemmeno un detenuto in sedia a rotelle. Il
tutto per 4 ore. Sono gli abusi immortalati
nell’aprile 2020 dalle telecamere del car-
cere “Francesco Uccella” di Santa Maria
Capua Vetere. La Procura ha chiesto il rin-
vio a giudizio per 107 persone, in partico-
lare poliziotti della Penitenziaria e funzio-
nari del Dap. Per un altro agente coinvolto è
stato richiesto poi il proscioglimento, che
si aggiunge ad altre dodici analoghe richie-
ste avanzate dalla Procura nei mesi scorsi.
Le accuse: tortura, lesioni gravi, falso, de-
pistaggio, omicidio colposo, morte come
conseguenza del reato di tortura, ovvero
quella dell’algerino Lakimi Hamine.
Ritrovato nel Brenta il corpo
di Ahmed, il 15enne scomparso
IL CADAVERE di Ahmed Jouider, il 15enne
del quale si erano perse le tracce giovedì 21
aprile a Padova, è stato ritrovato nel fiume
Brenta. Gli inquirenti al momento non esclu-
dono nulla e hanno disposto l’autopsia. Il cor-
IL DELITTO DI POLLICA
Vassallo, i pm hanno ascoltato un pentito:
“Sa particolari fondamentali dell’omicidio”
C’
è un pentito di camorra che secondo la procura di
Salerno conoscerebbe particolari fondamentali
per arrivare a scoprire l’assassino o gli assassini del
sindaco di Pollica Angelo Vassallo, un omicidio che attende
giustizia dalla sera ancora afosa di fine estate del 5 settem-
bre 2010. Si chiama Romolo Ridosso, è originario di Ca-
stellammare di Stabia. Proviene dal clan Loreto-Ridosso,
operante nell’agro-nocerino, tra Scafati e dintorni. Ne è sta-
to uno dei capi. Romolo Ridosso risulta indagato in un pro-
cedimento connesso a quello dell’omicidio Vassallo. Recen-
temente i pm salernitani sono andati ad ascoltarlo a Firen-
ze, nel carcere di Sollicciano, dove è detenuto nella sezione
protetta. Assistito dall’avvocato Rolando Iorio, del foro di
Avellino, Romolo Ridosso ha risposto alle domande dei
magistrati. “La sospetta matrice camorristica dell’omicidio
è tuttora oggetto di indagini, gli inquirenti sembrano essere
ad un passo dalla risoluzione del delitto”, riferisce l’avvocato
Iorio al Fatto Quotidiano, confermando la notizia.
Romolo Ridosso è detenuto per espiazione pena, frutto
di un cumulo di condanne definitive, compresa l’ultima per
fatti relativi alle aggressioni alla sua ex compagna. Ha par-
lato dell’omicidio Vassallo sin dai cinque verbali illustrativi
\/
MILANO, FOREIGN FIGHTER
Vavassori: “Sono vivo”
Aperta un’inchiesta
IVAN LUCA Vavassori, 29 anni, fi-
q glio adottivo di Pietro, titolare
dell’azienda della logistica Italsempione
ed ex patron della pro Patria di Busto Ar-
sizio, e di Alessandra Sgarella, l’imprendi-
trice rapita dalla ‘ndrangheta negli anni
90, è vivo. Il giovane era partito un mese fa
per l’Ucraina per combattere con le briga-
te internazionali al fianco dell’esercito di
Kiev. Lunedì sui social si era diffuso il timo-
re che fosse stato ucciso a Mariupol. “So-
no vivo, ho solo febbre molto alta, alcune
ferite in varie parti del corpo. Per fortuna
nulla di rotto”, ha scritto ieri su Instagram.
Il pool antiterrorismo della Procura di Mi-
lano, guidato da Alberto Nobili, ha aperto
un’inchiesta conoscitiva, quindi senza ti-
tolo di reato né indagati, sulla vicenda.
po è stato trovato in mezzo al fiume, all’altez-
za del ponte dove la sera prima era stato ri-
trovato il cellulare di Ahmed. Il ragazzo è sta-
to ritrovato con indosso gli stessi abiti che a-
veva al momento dell’allontanamento da ca-
sa, motivo per cui la prima ipotesi è che sia
morto a ridosso della scomparsa. La Squadra
Mobile sta analizzando il suo cellulare.
della sua collaborazione di giustizia, resi tra il 2016 e il 2017.
Dichiarazioni su cui si fonda l’iscrizione nel registro degli
indagati di Giuseppe Cipriano, il titolare di un cinema di
Scafati che nel 2010, nell’estate del delitto Vassallo, prese in
noleggio il cinema di Pollica, a pochi passi dal ristorante ge-
stito dalla famiglia del sindaco. Cipriano è uno dei due soli
indagati noti, entrambi a piede libero. L’altro è il carabinie-
re Lazzaro Cioffi, in carcere dal 2018 per altri reati, con l’ac-
cusa di essere stato a libro paga del clan Fucito di Caivano e
dei loro traffici di droga. Furono convocati entrambi per
rendere interrogatorio negli stessi giorni di inizio luglio
2018. Cioffi fece scena muta. Cipriano rispose.
Intanto a maggio dovrebbero riprendere le audizioni del
gruppo di lavoro della commissione parlamentare antima-
fia dedicato al caso Vassallo, coordinato dal deputato Luca
Migliorino (M5S). “Vogliamo la desecretazione degli atti,
sono troppi anni che aspettiamo”, hanno scritto nei giorni
scorsi in una nota Dario e Massimo Vassallo, i fratelli del
sindaco pescatore. Esasperati per l’attesa di una verità giu-
diziaria che pare sempre imminente ma non arriva mai. “La
nostra pazienza è finita”, dicono.
VINCENZO IURILLO
\/
TRIBUNALE DI MONZA
Rapper va a processo
“Insultò figlia Staffelli”
SI CHIAMA Simone Rizzuto, ma si
q fa chiamare ”Mr Rizzus”. È stato rin-
viato a giudizio per diffamazione nei con-
fronti di Rebecca Staffelli, figlia dell’inviato
di Striscia la Notizia, per una frase oltrag-
giosa inserita in una delle sue canzoni, po-
stata sui social con tanto di commento dif-
famatorio. Lo ha confermato il Procuratore
di Monza Claudio Gittardi, dopo un servi-
zio del programma Mediaset nel quale ve-
niva denunciato il rischio di archiviazione
del procedimento. “Rizzuto è stato rinviato
a giudizio immediato il 3 settembre 2021,
nel procedimento ai danni di Rebecca Staf-
felli, con procedimento fissato 25 gennaio
2023”, ha confermato Gittardi. Nella can-
zone incriminata il rapper canta: “20900
delinquenti, sco...o la figlia di Staffelli”.
ZOOM l 13
PROCURA DI CATANZARO
t
“Fondi rubati
alla Regione ”
Perquisizione
in casa Pittelli
A
ltri guai giudiziari per l’ex
senatore di Forza Italia,
Giancarlo Pittelli, imputato
per concorso esterno con la ’ndran-
gheta nel processo “R i n a s c i-
ta-Scott”. Ieri mattina l’ex parla-
mentare e i suoi familiari hanno
subito una perquisizione dalla
Guardia di finanza nella casa dove
Pittelli è ristretto agli arresti domi-
ciliari. Nell’ambito di un’inchiesta
per bancarotta fraudolenta e di-
strazione di fondi, su richiesta del-
la Procura di Catanzaro diretta da
Nicola Gratteri, i finanzieri sono
andati alla ricerca delle carte con-
tabili della società “AT Alberghie-
ra” che diversi anni fa aveva otte-
nuto un finanziamento dalla Re-
gione Calabria. Al centro dell’in-
dagine c’è la cosiddetta “vicenda
Copanello”, un debito di 1 milione e
36 mila euro di cui si è parlato an-
che durante le udienze del proces-
so “Rinascita”. In sostanza, tramite
la società AT Alberghiera, Pittelli
aveva ottenuto un anticipo di fi-
nanziamento da 880 mila euro per
la costruzione di una struttura tu-
ristica in località Copanello nel Co-
mune di Stalettì, in provincia di
Catanzaro. La concessione della
Regione alla AT Alberghiera, di cui
era amministratrice la madre di
Pittelli, era in totale di 4 milioni e
400 mila euro, ossia il 49% del pro-
getto finanziato con i fondi Por Ca-
labria 2000-2006.
Incassata la prima tranche, cioè
il 20%, il resort è rimasto solo sulla
carta. Nel 2009 l’AT Alberghiera
ha rinunciato al finanziamento. Il
denaro ricevuto per realizzare la
struttura, però, non è mai stato re-
stituito alla Regione che non ha
potuto quindi aggredire nemme-
no il terreno di Copanello perché la
società riconducibile a Pittelli, se-
condo i pm, l’ha venduto nel 2018
per sottrarlo all’ente creditore.
Il 29 marzo, su richiesta della D-
da di Catanzaro, il Tribunale ha di-
chiarato fallita l’AT Alberghiera.
All’appello mancano ancora le car-
te contabili. Quelle che ieri la Fi-
nanza ha cercato in casa dell’ex se-
natore e che consentirebbero alla
Procura di ricostruire il percorso
del denaro pubblico fatto sparire.
LUCIO MUSOLINO
14 l POLITICA
CONFLITTI D’INTERESSI • Casellati sceglie la linea soft
EUTANASIA:
PILLON SARÀ
IL RELATORE
IL LEGHISTA Simone
Pillon sarà il relatore
del ddl sulla fine vita
in arrivo al Senato.
La scelta dell’ultrà
cattolico – che ieri
parlava del suo lavoro
orientato contro il
“rischio di vedersi privati
delle cure necessarie” –
ha già provocato reazioni
accese. L’associazione
Luca Coscioni ha
definito la nomina come
“emblematica di una
volontà di scontro”
PORTFOLIO
t OBITUARY È MORTA LA MOGLIE DI GIORGIO ALMIRANTE: AVEVA CENT’ANNI
1. Custode
del passato
Nata a Catanzaro
nel 1921, Raffaella
Stramandinoli
divenne poi donna
Assunta Almirante:
dopo la moglie del
marito Giorgio, lea-
der repubblichino
del Msi, divenne
custode della me-
moria post fascista
della destra
2. Vestale
della Fiamma
Donna Assunta
non approvò mai
la scelta di Gian-
franco Fini (già
pupillo di Almi-
rante) di scioglie-
re il Msi per far
nascere An: lo de-
finì traditore e in
seguito appoggiò
la Destra di Fran-
cesco Storace,
che uscì da An do-
po la visita finiana
a Gerusalemme
Tutti promossi in “condotta”:
ecco il codice-farsa del Senato
» Ilaria Proietti
O
ra anche a Palazzo
Madama c’è un codi-
ce di condotta, ma
per i senatori non
cambia nulla o quasi: miracoli
di Sua Presidenza, Maria Elisa-
betta Alberti Casellati, che ieri
ha proposto un testo basico, di-
ciamo così. Sono stati bocciati
tutti gli emendamenti che pun-
tavano a rendere le regole più
rigorose sulla scia delle richie-
ste del Greco, l’organismo anti-
corruzione del Consiglio d’Eu-
ropa. Per questo il M5S parla di
occasione persa: “È mancata la
volontà di aggredire il rischio di
conflitti d’interessi e di zone o-
pache nello svolgimento
dell ’attività parlamentare: il
nuovo Codice non introduce
sostanziali elementi aggiunti-
vi”, spiega la capogruppo a Pa-
lazzo Madama, Mariolina Ca-
“Donna Assunta”:
era la Vedova Nera
della destra missina
stellone. E il pensiero corre a
Matteo Renzi, che grazie al vo-
lano della politica ha ingranato
pure come imprenditore e offre
consulenze anche all’estero co-
me se nulla fosse.
I 5 STELLE avevano proposto di
far entrare nel codice le dichia-
razioni oltre che patrimoniali
anche relative a incarichi o at-
tività imprenditoriali e profes-
sionali svolte dai senatori affi-
dando a un comitato consulti-
vo l’onere di fornire indicazio-
ni attuative delle regole e so-
prattutto di vigilare sulle viola-
zioni. Ma è prevalsa la linea
soft, l’invito ad attenersi ai sa-
cri principi e nulla più. “I sena-
tori esercitano senza vincolo di
mandato la funzione rappre-
sentativa, agendo con discipli-
na e onore (...) al fine di preve-
nire qualsiasi azione o com-
portamento che possa com-
3. Imperatrice
dei salotti
Donna Assunta è
stata un’assidua
frequentatrice dei
salotti romani: qui
con Lella Bertinotti
e Maddalena Let-
ta. Ieri il cordoglio
è stato trasversale
non senza gaffe:
il renziano Rosato
ha scritto di “eredi-
tà morale del Msi”
fascista ed è stato
costretto a cancel-
lare il suo tweet
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
promettere il prestigio del Se- sonorare il laticlavio, si rischia
nato della Repubblica”. E an- insomma un buffetto.
cora. “In nessun modo la carica
di senatore può essere utilizza- ALL’ACQUA DI ROSE anche la di-
ta per ottenere vantaggi finan- sciplina dei doni: sono i senato-
ziari diretti o indiretti o altri ri stessi che “verificano che il va-
benefici la cui accettazione po- lore dei doni accettati nell’eser-
trebbe determinare una alte- cizio delle proprie funzioni sia
razione del principio della li- conforme alle consuetudini di
bertà di mandato di cui all’art. cortesia”. Alla Camera ad esem-
67 della Costituzione”. Eccel- pio ai deputati è prescritto di a-
lente. Ma quali siano nel detta- stenersi dall’accettare doni so-
glio le circostanze che alterano pra i 250 euro. Ed è in corso una
la libertà di mandato non è da- revisione del codice di condotta
to sapere: sulla condotta vigila per renderlo più in linea con le
la presidente del Senato che prescrizioni del Greco. Che ri-
decide se avviare un’istruttoria spetto ai due rami del Parla-
nel caso vengano rilevati “fatti mento insiste sull’introduzione
di particolare gravità”, even- della disciplina dei conflitti di
tualmente, investire il Consi- interessi e sulla compatibilità
glio di presidenza che “può” degli incarichi per gli eletti du-
deliberare le sanzioni previste rante e pure dopo il mandato
dall’art. 67 del regolamento: la oltre che sulla necessità di am-
pena massima è l’esclusione pliare la gamma delle sanzioni
per 10 giorni dai lavori con an- non penali per condotte moral-
The Queen Elisabetta Casellati FOTO ANSA nessa perdita della diaria. A di- mente discutibili.
Foto di UMBERTO PIZZI
Testi di FABRIZIO D’ESPOSITO
4. A favore
del divorzio
Assunta e Giorgio
Almirante si co-
nobbero nel 1952.
Nel 1969 ci fu un
matrimonio catto-
lico di coscienza:
lei vedova, lui
divorziato solo in
Brasile. Nel refe-
rendum del 1974 il
Msi sostenne l’abo-
lizione del divor-
zio, ma la coppia
votò segretamen-
te per mantenerlo
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022 CRONACA l 15

ROMA CONSIP L’ex Ad Luigi Marroni in aula parla degli incontri con l’amico
t del padre di Renzi e conferma le accuse a Lotti: “Mi disse dell’indagine”

“Per me Vannoni disse a Matteo

delle pressioni di Carlo Russo”
» Marco Lillo

A
lla fine, la domanda
politicamente più
sensibile, dopo sette
ore di interrogatorio
del testimone chiave del caso
Consip, non la fa il pubblico mi-
nistero, ma il presidente del
collegio giudicante. Luigi Mar-
roni, l’amministratore delega-
to di Consip dal giugno del
2015 al giugno del 2017, ha rac-
contato ieri come era stato no-
minato da Matteo Renzi e so-
prattutto come è stato rimosso
dal governo Gentiloni (me-
diante le dimissioni del resto
del Cda) all’improvviso, dieci
giorni dopo aver confermato le
accuse contro Luca Lotti e an-
che quelle contro Carlo Russo
che coinvolgevano Tiziano
Renzi. Effettivamente Lotti lo
ascoltava ieri dal banco degli
imputati proprio perché Mar-
roni nel 2017 confermò ai pm di
Roma quel che aveva già detto
ai pm di Napoli sei mesi prima,
e cioè di avere ricevuto anche
dal ministro una soffiata sulle
indagini in corso a Napoli su
Consip. Marroni ieri in aula ha
ribadito la sua versione su Lotti
e Tiziano, ma ha raccontato an-
che altro. Per esempio quel che
gli disse Lotti su Denis Verdini:
“Nel gennaio del 2016 incon-
trai l’allora sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio e mi
disse di essere gentile con Ver-
dini, che ci tiene su il governo”.
GLI IMPUTATI:
L’EX MINISTRO
E IL “BABBO”
TRAFFICO d’influenze
illecite: è il reato per
il quale è imputato
in un filone dell’indagine
Consip, Tiziano Renzi. Per
lui ha Procura di Roma
in passato ha chiesto
l’archiviazione, rigettata
dal Gup. A processo,
tra gli altri, ma per altre
vicende, c’è anche il dem
Luca Lotti che invece
risponde di rivelazione
di segreto: secondo i pm,
informò l’ex ad di Consip,
Marroni, dell’esistenza di
un’inchiesta sulla società
Il manager
Luigi Marroni,
ex Ad di Consip;
a sinistra, il leader
di Iv Matteo Renzi
e il deputato Pd
Luca Lotti ANSA
rebbe dipeso da ciò che avrei TESTIMONE zitto? Agli avvocati tore retribuito dal governo a stanzialmente detto che la cosa
fatto. Rimasi sorpreso, frustra-
to e umiliato da quelle minacce. L’EX MINISTRO ha risposto che il suo
azionista di riferi-
Roma e di fatto interlocutore di
Marroni sulle questioni Consip
giusta da fare di fronte alle
pressioni di Russo (sponsoriz-
Ero preoccupato e in effetti poi
è andata come diceva Russo,
MI CHIESE: mento era il governo
e che, per capire co-
di interesse del governo, Ndr)
cosa fare. Lei ci ha riferito che
zato da Tiziano Renzi) era ‘ge-
stirlo’. Non denunciarlo o met-
perché alla fine sono stato cac- “SII GENTILE me comportarsi, a- Vannoni le chiese di attendere terlo alla porta. Giusto? Ecco,

PERÒ LA COSA politicamente

più delicata (anche se sotto for-
ma di sua deduzione) Marroni
l’ha detta alla fine dell’udienza
in risposta a una domanda del
presidente del collegio giudi-
cante. Il testo che segue non è la
riproposizione della domanda.
Per quella si dovrà far riferi-
mento a Radio Radicale, quan-
do sarà tutto online. Qui ren-
diamo volutamente più schiet-
ta la forma per rendere più
ciato e non ho più trovato un la-
voro’. Ebbene, dottor Marroni,
dopo quelle pressioni lei ha
continuato a incontrare Russo
e ha risposto persino con un ab-
braccio via sms ai suoi auguri di
Pasqua. Eppure aveva subito
pressioni gravi. Perché è stato
FIRENZE
t IN APPELLO FALSE FATTURE: LA RICHIESTA DELL’ACCUSA
CON VERDINI” veva chiesto a Filip-
po Vannoni (allora
perché doveva sentire qualcu-
no. Poi tornò da lei con la rispo-
caro Marroni, ma chi era que-
sto autorevole personaggio che
presidente di una sta seguente: ‘Gestiscilo’. Cioè, disse a Vannoni di consigliarle
municipalizzata fio- lei oggi ci ha detto che non ha di gestire Russo?”.
rentina, figura chia- denunciato le pressioni di Rus-
ve del cosiddetto ‘Giglio magi- so perché questo autorevole QUESTA BREVE DOMANDA (sen-
co’ legato all’ex sindaco di Fi- soggetto con il quale Vannoni za la lunga premessa che è solo
renze Renzi, allora collabora- aveva parlato gli avrebbe so- una nostra sintesi di quanto av-
venuto prima in aula a benefi-
cio dei lettori) è stata posta non
dal pm, non dagli avvocati, ma
dal giudice. Perché per fortuna
c’è un giudice a Roma. Si chia-
ma Paola Roja ed è il presidente

Il pg: “Condannare Tiziano”

chiaro il senso della domanda
del giudice: “Caro dottor Luigi
Marroni, lei ha appena raccon-
tato alla Corte davanti agli im-
putati Alfredo Romeo, Luca
Lotti, Emanuele Saltalamac-
chia e ai giornalisti (pochi) e av-
vocati (tanti) presenti che,
quando era Ad di Consip, fu
pressato pesantemente da Car-
lo Russo. Questo giovane ami-
co di Tiziano Renzi le chiese so-
stanzialmente di aiutare una
società privata, della quale lei
non ricorda il nome, a vincere la
gara più grande d’Europa per la
manutenzione degli uffici pub-
blici dell’Italia intera, divisa in
lotti. Caro dottor Marroni, ci ha
appena raccontato qui in aula
Occorsio del Tribunale che fu
Tiziano Renzi a chiederle in
due occasioni di incontrare il
suo amico Russo e di ascoltarlo
» Marco Grasso
• IL PROCURATORE generale Filippo
Di Benedetto ha chiesto la conferma
delle condanne di primo grado per Ti-
ziano Renzi e Laura Bovoli (un anno e
nove mesi ciascuno) nel processo per
false fatturazioni in cui i genitori dell’ex
premier Matteo Renzi sono imputati
insieme all’imprenditore pugliese Luigi
Dagostino. Le contestazioni riguarda-
no pagamenti che secondo la Guardia
di Finanza mascheravano finte consu-
lenze. Ma ieri in tribunale è andato in
scena anche un piccolo giallo: non si
trovano più alcuni atti relativi alle u-
dienze tenute fino a questo momento
in appello.
sull’Arno. La Tramor avrebbe affidato
consulenze per studi di fattibilità per
lavori all’outlet a due società ricondu-
cibili ai Renzi, la Party e la più nota E-
venti 6, per un totale di 160mila euro.
Ma per la Guardia di Finanza quelle
fatture –20mila euro alla Party
e 140mila euro alla Eventi 6
– coprivano in realtà pre-
stazioni inesistenti. Il 7
novembre del 2019 il tri-
bunale di Firenze aveva
riconosciuto la solidità
dell’impianto accusato-
rio dei pm Luca Turco e
Christine Von Borries e con-
dannato gli imputati: 1 anno e
nove mesi per i coniungi Renzi, due an-
compiuti fino a questo momento nel
corso del processo d’appello. “Speria-
mo che da qui al 7 di luglio il fascicolo
venga ritrovato – commenta Federico
Bagattini, legale dei Renzi –. È pacifico
che i processi senza i fascicoli nella
loro integrità non si possono
fare”. La Corte ha deciso di
andare avanti comunque
e ha consentito alla pub-
blica accusa di effettua-
re la requisitoria, termi-
nata con la richiesta di
conferma delle accuse.
Nel frattempo, però, i giu-
dici dovranno sbrogliare
un ’altra matassa: i difensori
hanno chiesto di riaprire l’istruttoria
del I Collegio della VIII Sezione
Penale del Tribunale di Roma
che sta giudicando Tiziano
Renzi per traffico di influenze
illecite con altri coimputati per
il caso Consip. La risposta di
Marroni è stata all’incirca que-
sta: “Io ho sempre pensato che
avesse parlato con il figlio di Ti-
ziano Renzi, cioè con Matteo
Renzi”. Ovviamente quello che
ha detto Luigi Marroni è solo
un suo pensiero, una deduzio-
ne. Non esiste alcuna prova che
Vannoni sia stato a parlare con
Matteo Renzi delle pressioni ri-
cevute dall’amico di Tiziano
Renzi prima di dare quella ri-
sposta a Marroni stesso. Però se
fosse andata davvero così, il
senso politico del caso Consip
cambierebbe un po’. Dopo l’af-
fermazione di Marroni in aula,
ieri nessuno gli ha chiesto per-

perché era una persona a cui te-
neva. Un paio di avvocati oggi le
hanno chiesto giustamente
perché, dopo aver ricevuto
quelle pressioni, lei non ha rea-
gito. Eppure, ci ha riferito oggi
in aula ‘Russo mi disse che il
mio destino professionale sa-
L
a vicenda al centro del processo ri-
sale al 2015, quando Dagostino era
amministratore delegato della
Tramor, società di gestione dell’outlet
“The Mall” di Leccio di Reggello, loca-
lità a pochi chilometri da Rignano
ni per Dagostino.
Il processo d’appello ha risentito di
ritardi e rinvii legati alla pandemia. L’u-
dienza è cominciata subito con un col-
po di scena: il presidente della Corte ha
constatato che in cancelleria non si
trovava il fascicolo con alcuni degli atti
dibattimentale, un’istanza a cui si è già
opposta la Procura generale.
L’udienza è stata rinviata al prossi-
mo 7 luglio, giorno in cui prenderanno la
parola le difese e verrà sciolta la riserva
sulla riapertura del dibattimento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ché lui avesse pensato a Matteo
Renzi. Il presidente Paola Roja
ha aggiornato l’udienza a do-
mani quando Marroni sarà
contro-esaminato dai legali
che difendono Alfredo Romeo.
Sarà l’occasione per chiedere
qualche cosa in più sul punto.
16 l ECONOMIA
NUOVIMEDIA
L’ACCUSA DI BEZOS
SUI LEGAMI
CON PECHINO
IL PATRON di Amazon,
Jeff Bezos, non nuovo a
schermaglie contro Musk,
rispondendo al NYT che
ha messo in evidenza che
Tesla dipende dalla Cina
per le batterie al litio, ha
twittato: “Forse il governo
cinese ha appena guada-
gnato influenza?”. Poi il
parziale dietrofront: “Pro-
babilmente no”. A inizio
aprile, il Washington Post,
di proprietà di Bezos, ave-
va scritto che “l’investi-
mento di Musk su Twitter
sarebbe stata una cattiva
notizia per la libertà
di parola”. Musk twittò:
“Il WP è sempre buono
per farsi una risata”
Il “capitano coraggioso”
Compra il social a credito
e lo caricherà di debiti
Ma dei 44 mld promessi
21 restano un mistero
SENZADIRITTI
IL SOCIAL Il miliardario mette l’uccellino in gabbia
Twitter, ora Musk può tutelare
la sua “libertà” di fare affari
» Virginia Della Sala
È
diventato ufficiale: E-
lon Musk si sta com-
prando Twitter per 44
miliardi di dollari, per-
fezionerà l’operazione in sei
mesi e al termine il titolo del
social network sarà delistato
dalla Borsa. La mossa ha però
ancora molti lati oscuri. L’uo-
mo più ricco del mondo, pa-
tron di Tesla, considerato un
genio visionario ed erede della
cosiddetta “generazione Pa-
ypal” (sistema di pagamento
online che Musk ha fondato e
venduto mettendo le basi per
la sua ricchezza) dovrà chiarir-
li presto. L’operazione con-
trappone infatti una narrativa
eroica a una realtà dei fatti
molto tradizionale.
LA NARRATIVA è che un ricco
corsaro del web, il troll del “si-
s tema”, il capitalista critico,
stanco della dittatura del poli-
ticamente corretto, amante
delle criptovalute, dello spazio
e del futuro delle rinnovabili,
si sia comprato il social net-
work su cui – nonostante nu-
meri inferiori a rivali meno no-
ti come Pinterest – si muove
l’opinione e si forma l’infor-
mazione globale per “garanti-
re la libertà d’espressione” e
per aggiungere un altro tassel-
lo al mondo che prova a co-
struire a misura della sua vi-
sione. Vorrebbe perfezionare
nel suo stile i buoni propositi
già esistenti, sviluppare il po-
tenziale: lo ha fatto per il set-
tore cripto puntando su Doge-
coin dopo aver criticato Bit-
coin&C. per l’impatto am-
bientale; sulla mobilità green
puntando su Tesla e i pannelli
solari, per le spedizione nello
spazio investendo su SpaceX.
Vuole dimostrare di poter
trarre il meglio dal meglio.
La realtà dei fatti è che l’ope-
razione di Musk per ora è solo
un tradizionale “leveraged bu-
yout”, una scalata a debito che
viene poi scaricata sull’azienda
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022
Licenziati su Whatsapp, l’Ispettorato
sospende l’azienda per ‘lavoro irregolare’
È STATA sospesa l'attività dell’azienda di Campi Bisenzio
(Firenze) che avrebbe licenziato 5 lavoratori pachistani
che si erano rifiutati di effettuare turni di 12 ore e di la-
vorare il giorno di Pasquetta. L’Ispettorato del Lavoro, do-
po un controllo, ha trovato 6 lavoratori irregolari su 13. Ma
la vertenza, denuncia Si Cobas, non è ancora risolta.
tuali azionisti potrebbero deci-
dere di investire sulla società.
Queste eventualità rassicure-
rebbero anche gli azionisti di
Tesla, preoccupati che Musk
venda parte delle sue quote
per finanziare l’operazione
(il titolo ieri ha perso l’11% in
Borsa). Comunque, nuovi a-
zionisti in Twitter sarebbero
solo di minoranza e senza
più la quotazione in Borsa la
trasparenza su conti e ge-
stione sarà assai ridotta.
IN TEMA di libertà d’espressio-
ne, invece, è molto probabile
che Musk garantirà prima di
altre la sua libertà di fare
grandi affari. Nel 2018 scris-
se proprio su Twitter di vo-
ler ritirare Tesla dalla Borsa
sborsando 420 dollari per
azione (numero simbolico
riferito alla marijuana) fa-
cendo salire il valore delle azio-
ni. Qualcosa di molto simile a
un aggiotaggio. Da allora la
Sec, la Consob americana, ha
conquistata: per Il patron di Tesla teresse medio, però, B lo o m be r g stima in provato a limitarlo imponen-
sostenere l’offer- Elon Musk è è compreso tra il 4,5 e 257 miliardi di dollari dogli di far controllare i tweet
ta Musk ha rac- considerato il più il 5 per cento e secon- “la fortuna” di Musk, su questioni finanziarie prima
colto 25,5 miliar- ricco del mondo do alcuni analisti si- in gran parte però data della pubblicazione (vincolo a
di di dollari a de- (patrimonio gnifica che la futura dal valore delle sue a- cui Musk non ha mai obbedito)
bito da una dozzi- di 257 mld) Twitter carica di de- zioni in Testla&C:, la li- e aprendo dossier nei molti casi
na tra le più tradi- FOTO LAPRESSE biti dovrà pagare quidità ammonta a “so- in cui ai suoi post sono seguite
zionali banche, 1,15- 1, 3 miliardi lo” tre miliardi. I soldi, movimentazioni massicce di a-
da Morgan Sta- l’anno di soli interes- dunque, andranno presi zioni. L’immagine di Musk sul
nley a Barclays, Bank of Ame- si, più di quanto il social net- altrove: secondo alcuni, social, l’andamento della sua
rica, Deutsche Bank etc. Di work ha fatto di profitti netti lo ora che l’accordo è diven- ricchezza e la ‘fidelizzazone’ del
questi, 13 miliardi tramite fi- scorso anno. tato amichevole, le società suo pubblico social hanno sem-
nanziamenti garantiti da Twit- Il resto, circa 21 miliardi di di private equity – che in pre seguito percorsi paralleli.
ter stessa e 12,5 miliardi garan- dollari, al momento non hanno genere evitano scalate o- Ora, una delle ipotesi è che ci
titi da una parte della quota da una provenienza certa. Do- stili – p ot r e b b e r o sarà anche una sorta di abbo-
170 miliardi di dollari detenuta vrebbe metterceli Musk di ta- farsi avanti così namento “senza pubblicità” al-
da Musk in Tesla. Il tasso di in- sca sua ma non è così semplice. come alcuni at- la piattaforma. “Spero che an-
che i miei peggiori critici ri-
mangano su Twitter –ha scritto
Musk – perché questo è ciò che
significa libertà di parola”.
In molti però sono preoccu-
pati: i dipendenti (circa 5mila)
temono di perdere il lavoro e le
associazioni dei diritti umani
vedono nella auto-definizione
che Musk si è dato di “assoluti-
sta della libertà di espressione”
il rischio che la piattaforma non
tuteli gli utenti più vulnerabili.
“L’ultima cosa di cui abbiamo
bisogno è un Twitter che chiuda
un occhio sui discorsi violenti e
offensivi contro gli utenti, in
particolare quelli più colpiti in
modo sproporzionato, com-
prese le donne, le persone non
binarie e altri”ha detto Michael
Kleinman, direttore della tec-
nologia e dei diritti umani ad
Amnesty International Usa.
L’incognita maggiore è proprio
su come sarà gestita la piatta-
forma e sulle sue “policy”.
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022 ESTERI l 17

OLTRE KIEV

Il 10 marzo
a Versailles
I “grandi” si
incontravano
sulla guerra
FOTO ANSA

» DOMENICO DE MASI Se invece di un parametro qualita-

tivo ne usassimo uno quantitativo,
ammettendo in “Occidente” i soli Pae-
si che hanno adottato le sanzioni con-
tro Putin, saremmo costretti a ricono-

S
scere che, messi insieme, essi rappre-
sentano la maggioranza del Pil mon-
i stanno facendo largo diale, ma non la maggioranza delle na-
zioni e delle popolazioni terrestri.
tre idee, venate di orgo- Potremmo allora appellarci a un
glio quasi razziale, ac- parametro valoriale e, in tal caso, ci
verrebbe in aiuto un prestigioso inter-
creditate da Federico prete del pensiero antico come Gio-
Rampini nell’editoriale vanni Reale, secondo cui l’Occidente è
connotato dall’eros platonico, dall’a-
del Corriere di domenica more cristiano, dalla metafisica classi-
17 aprile: 1) Quella in U- ca e dal senso della misura. Ma in base
a questi criteri resterebbe difficile ca-
craina è una guerra della pire se sia più occidentale Salvador Al-
Russia contro l’O cc i- lende o Richard Nixon, Gandhi o il suo
persecutore Freeman-Thomas, mar-
dente; 2) Una nazione chese di Willingdon.
non è degna di rientrare Più prosaicamente, Ferguson so-
stiene che sono sei le forme istituzio-
nella cerchia di “noi oc- nali, con tutto il loro bagaglio di idee e
cidentali” se non applica di comportamenti, che oggi connota-
no l’Occidente e ne determinano la
le sanzioni contro la potenza globale: la competizione, la
scienza, i diritti di proprietà, la medi-
Russia; 3) Troppi “occi- cina, la società dei consumi e l’etica del
dentali” sono ingiusta- lavoro. Ma anche applicando questi
parametri resta vaga l’identificazione
mente critici contro lo di “Occidente”.
stesso Occidente. Proviamo allora con la sociologia.
Nella seconda metà del secolo scorso,
alcuni sociologi statunitensi come
Leon Bramson, Edward Shils o

.IL NOSTRO OCCIDENTE.

Daniel Bell identificarono l’Occi-
dente con la società di massa che si
andava affermando soprattutto
negli Stati Uniti, ma anche in In-
ghilterra, in Francia, nell’Italia
settentrionale, nell’Europa nor-
doccidentale, nel Giappone e via

. E LA “SUA” GUERRA .
BUSSOLE Non esiste nessun riferimento “geografico” o “culturale”
che tenga assieme le nazioni che hanno armato l’Ucraina contro
l’aggressione di Putin. La bandiera dell’Ovest non può essere sventolata
Queste tre idee presuppongono anzitutto che le categorie di “Occidente” e di “oc-
cidentali” siano chiare a tutti e una volta per tutte.
Henry Kissinger diceva che, se ci si volesse mettere in contatto con l’Europa,
non si saprebbe a chi telefonare. Temo che sarebbe ancora più difficile mettersi in
contatto con l’Occidente, definito in mille modi nella sterminata letteratura che
tenta di tracciarne l’identikit. Cos’è, infatti, l’Occidente? È un luogo, una civiltà,
una cultura, o cos’altro? Quali sono i tratti che lo connotano? Razionalità, libe-
ralismo, libertà, capitalismo, fraternità, Cristianesimo, Auschwitz, umanesimo,
razza, lingua, illuminismo, Nato o cos’altro ancora?
Nella concezione fascista, Inghilterra e Russia erano escluse dall’Occidente,
mentre l’America era considerata “estremo Occidente”, infido e minaccioso. Niall
Ferguson, autore del notissimo saggio Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà,
scrive che, dopo la Seconda guerra mondiale, le persone colte intendevano per
Occidente il corridoio che va da Strasburgo a San Francisco. Ferguson, invece, vi
comprende anche la Russia europea mentre il suo collega Samuel P. Huntington,
autore del saggio altrettanto fortunato Lo scontro delle civiltà, vi include soltanto
l’Europa occidentale e centrale, il Nordamerica e l’Australasia, con esclusione di
Messico, Russia, Grecia, Israele, Romania, Ucraina e isole dei Caraibi.
Difficile pensare a un Occidente senza la Grecia, universalmente considerata
come sua culla. È invece bizzarro constatare che, adottando il criterio geografico,
una parte del Medio Oriente è esclusa dall’Occidente benché sia situata a ovest
della Grecia mentre la capitale del Marocco, decisamente orientale, si trova a
occidente di Land’s End, il punto più occidentale dell’occidentale Inghilterra.
Anche se sostituiamo gli indicatori geografici con quelli culturali, la localiz-
zazione dell’Occidente resta sfuggente. Nel 1977 sono state inviate nello spazio le
due sonde Voyager dotandole di 27 brani musicali ritenuti rappresentativi di tut-
ta la musica prodotta dagli umani, ma solo 10 di essi appartenevano a compo-
sitori “occidentali”. Così pure, nel 2010, il direttore del British Museum ha pub-
blicato una History of the World in 100 oggetti di cui solo 30 appartenevano alla
“civiltà occidentale”.
via in alcuni Paesi dell’Europa
centrale, orientale e persino del
Terzo mondo. Alfiere di questo
Occidente post-moderno erano,
ovviamente, gli Stati Uniti dove –
secondo questi sociologi america-
ni entusiasti dell’America – regna
la democrazia; non vi è mai attec-
chito né il fascismo né il comuni-
smo; tutti possono permettersi ec-
centricità e anticonformismo; è
concentrato il numero maggiore
di musei, libri e concerti; dove esi-
ste un avanzato egualitarismo mo-
rale; la tecnologia ha liberato l’uo-
mo dalla fatica fisica; non esiste la
censura; gli individui sono affran-
cati dal giogo della tradizione, della scarsità e dell’autorità.
È questa la visione idilliaca dell’Occidente, appiattita sul modello americano,
che oggi vediamo trionfare nel mainstream dei nostri talk show.
Rampini teme che la potenza dell’Occidente sia oggi intaccata dal rimorso che
gli stessi occidentali provano per i lunghi soprusi inflitti al resto del mondo: co-
lonialismo, imperialismo, mercato degli armamenti, corruzione, aggressione,
tortura, sfruttamento, saccheggio di risorse. Ma, a prescindere dal fatto che que-
sti soprusi continuano imperterriti, perché considerare come indice di debolez-
za e non di forza il prendere coscienza del danno arrecato all’umanità? Spengler
imputava il tramonto dell’Occidente alla sua forsennata dinamica faustiana;
Rampini lo paventa come conseguenza di una formazione anti-occidentale che
si va diffondendo in tutto il mondo, alimentata dagli stessi occidentali in preda a
rimorsi sproporzionati rispetto alle loro colpe. Una chiave ben più robusta ce la
fornisce Heidegger denunciando che l’Occidente ha convogliato nello sviluppo
tecnologico tutta la volontà di potenza dell’uomo, trasformandola in fine a se
stessa. Così facendo ha ucciso l’umanesimo, ha trasformato il mondo in apparato
tecnico e noi tutti in impiegati di questo apparato. “Dio è il sommo Tecnico del
passato, la Tecnica è l’ultimo Dio del presente”, aggiungerebbe Emanuele Se-
verino che, insieme a Umberto Galimberti, ha offerto i maggiori contributi i-
taliani a questa riflessione. Dunque non è più l’uomo a dare forma alla tecnica ma
è la tecnica che ricrea l’uomo a sua immagine e somiglianza, guidando il mondo
in una corsa frenetica. Oggi possiamo constatare che questa corsa è ormai giunta
a un tale vertice di follia che Russia, America, Cina e Nato gareggiano a chi ac-
cumula più migliaia di testate nucleari, pur sapendo che ne bastano solo sessanta
per distruggere l’intero pianeta Terra.
Non sappiamo dove ci porterà la guerra ucraina ma sappiamo che ciascun
suo protagonista, nessuno escluso, opera attraverso l’avanzatissima tecnica
delle armi e, dunque, mette in campo la parte comunque “occidentale” della
propria essenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
18 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022

Croisette, Lindon presidente Fedez torna a “X-Factor”

L’attore presiederà la giuria del 75esimo Il rapper sarà di nuovo giudice del talent
Festival di Cannes: con lui, tra gli altri, dopo aver partecipato a cinque edizioni
Jasmine Trinca, Rebecca Hall, Noomi tra il 2014 e il 2018: “Insieme al mio
Rapace, Asghar Farhadi e Jeff Nichols matrimonio è la mia relazione più lunga”

BELL’EXPO Alla Collezione Guggenheim: Ernst, Dalí &C.

GATTE E DEE,
SURREALISTI
E MAGHI
Venezia, altro che Biennale

L’
» Filippomaria Pontani
opera più attuale esposta a
Venezia non cercatela alla
Biennale, ma nella terza sala
della mostra Surrealismo e
Magia ospitata fino al 26
settembre presso la Fonda-
zione Peggy Guggenheim.
L’Europa dopo la pioggia di
Max Ernst, dipinta a olio e
decalcomanie nel 1941-42 e
oggi a Hartford, Connecti-
cut, è un’illustrazione enig-
matica e perfetta dello stato
primitivo, minerale, immo-
bile del continente, un terre-
LA MOSTRA no brullo da cui emergono
È IN CORSO rocce come spugne colorate,
FINO AL 26.09 sparute figure antro-
pomorfe, e una guglia
con al centro un ca-
pezzolo. In perfetto
pendant, nell’ultima
sala, si ammira il ne-
rissimo Idillio atomi-
co e uranico melanco-
nico di Salvador Da-
lí, concepito all’indo-
mani di Hiroshima.
“SURREALISMO
e magia. La MA LA MOSTRA, che
modernità incantata”, raccoglie in buona
a cura di Gražina parte opere degli anni
Subelytė, è allestita 40, non parla di guer-
alla Collezione ra: la vive, tramite la Paura
Peggy Guggenheim (così una tela di Yves Tan-
di Venezia; dopodiché guy), gli incubi e le fughe de-
traslocherà gli artisti, tutti protesi a evo-
Roberto Matta; già nel ’38
ripara a New York lo svizzero
Kurt Seligmann – il teorico
de The Mirror of Magic – con
le sue figure leggendarie co-
me Iside o Melusina, e i qua-
dri “ciclonici” ottenuti facen-
do vorticare un vetro sulla te-
la; e non sarà in Messico che
André Breton r it ro v er à
Diego Rivera e Trotskij, po-
chi mesi prima del brutale
assassinio?
Il Surrealismo di questa
mostra non è la metafisica di
Giorgio de Chirico (il cui
Cervello del bambino, in a-
pertura, serve solo per ricor-
dare che tutto partì da lì,
Opere “inedite” in Italia
Il taglio non è metafisico
né onirico, ma esoterico:
lode all’artista stregone
contro “le armi nelle
mani dei politici”
quando prima Breton e poi
Tanguy, a distanza di pochi
mesi, videro proprio quel
quadro in una vetrina di Pa-
la nera del sogno” ha le fat-
tezze di Freud), negli apoca-
littici sabba a seno nudo di
Paul Delvaux, nelle sfingi e
nelle streghe di Leonor Fini
(la Fine del mondo), o ancora
nella Donna-gatto, altissimo
totem à la Giacometti scolpi-
to dalla Carrington sulla fal-
sariga della dea egizia Bastet
e ben confrontabile con le fi-
gure non meno ancestrali e
ominose del cubano Wifre-
do Lam.
Simboli osc uri, me ta-
morfosi del vivente, un bim-
bo androgino che tesse un
filo in una stanza scoper-
chiata: quadri finissimi,
spesso mai visti in
3IL TOUR3 Dall’Arena a Berlino (con Clapton)
Italia e scelti da u-
na c uratrice ac-
cortissima (Graži-
na Subelyte), sve-
Il sex & soul di Zucchero:
lano del Surreali-
smo un lato poco
noto e (quasi) tut-
“Suonare, dormire 13 ore
e al risveglio una bella
to femminile. Un
vertice si tocca an-
c o r a a C i tt à d e l
donna che mi provochi”
Messico, dove si ri-
trovano due pittri-
ci ben rappresen-
tate sia qui sia in u-
na “capsula” anti-
quaria del Padiglione cen-
trale della Biennale (assieme
a una leggiadra Deirdre di » Stefano Mannucci bero: questa imposizione gli ha
Dorothea Tanning): inten- provocato problemi ai nervi e alle

al Museum Barberini care un leggendario altrove
di Potsdam tramite pratiche magiche o
(22.10-29.01.23). alchemiche di rosso o di blu,
È la prima mostra e tutti pronti a scappare per
internazionale ad salvarsi. Dopo ottant’a nn i
affrontare l’interesse ecco riuniti i ritratti incrocia-
dei surrealisti ti di Ernst e della sua compa-
per l’esoterismo, gna Leonora Carrington, o
la mitologia meglio dei loro alias terio-
e l’occulto con 60 morfi (l’uccello rosso, il ca-
opere provenienti vallo bianco), dipinti mentre
da oltre 40 istituzioni lo scoppio del conflitto nel
1939 li aveva già separati.
Dall’altra parte dell’Oceano,
tra Stati Uniti e Messico, ec-
co fiorire le tempeste magne-
tiche di Wolfgang Paalen, le
statue intrappolate di Kay
Sage, gli Anni di paura di
rigi e decisero tutti e due di
darsi alla pittura); non è
nemmeno la dimensione o-
nirica di Joan Miró o di Re-
né Magritte, anche se del
belga non manca la “donna
fatta di cielo” (titolo: La ma-
gia nera). Omesse le fasi e-
roiche e confuse degli anni
20 e 30, qui si dà risalto all’af-
fermarsi, nella fase matura,
di quel sapore di occulto che
verrà codificato da Breton ne
L’art magique del 1957 (dove
si arruola alla causa magica
anche la Tempesta di Gior-
gione), e farà capolino nei ta-
rocchi marsigliesi decorati
da Victor Brauner (la “Stel-
do la spagnola Re me di os
Varo, patita della masonite e
ossessionata da un mondo
assurdo e claustrofobico in
cui tutto è in gabbia (gli oro-
logi, i monaci, la luna), e la
stessa Carrington votata alle
mitologie celtiche (era di o-
rigine irlandese) e a quelle
maya – “Finché l’artista non
ridiventa un mago e alza le
gonne di Venere”, ebbe a dire
nel ’57, “i destini dell’arte so-
no oscuri e pericolosi quanto
le armi nelle mani dei politici
moderni”.
Messico e nuvole, insom-
ma, mentre in Europa piove.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
“L’
Arena è come una bella
fica”, sentenzia Zucchero
quando la prima è ormai
andata. Quattordici date a Verona
(oltre 140 mila biglietti venduti)
dopo un doppio sold-out alla Ro-
yal Albert Hall di Londra e prima
di un tour italiano in estate, il re-
sto del mondo in autunno. Più un
evento speciale con Eric Clapton
il 29 maggio a Berlino: “Con Eric
ci conosciamo dall’89: venne allo
stadio di Agrigento, in vacanza
con Lory Del Santo, che era una
mia fan. In camerino Clapton mi
disse: il mondo dovrebbe vedere
questo show”. Lì è nata un’amici-
zia duratura. “Eric no vax? È un
uomo ipersensibile e fragile ma li-
mani e si è incazzato. Non lo bia-
simo, avrà avuto paura di non po-
ter suonare ancora”.
Pure Adelmo confida di non fer-
marsi mai. “Dei dischi non mi fre-
ga, continuerò a farli, però il futuro
è il live”. Zucchero pianifica di in-
vecchiare davanti al pubblico, im-
merso nella “sofferenza blues”. Co-
me certi testardi ottuagenari.
“Chiesi al produttore Don Was: hai
mai trovato un altro artista più
rompicoglioni? E Don: ‘Tu sei una
passeggiata! I Rolling Stones, ar-
riva Mick Jagger e dice di abbassa-
re il chitarrista, poi viene Keith Ri-
chards e chiede di abbassare il can-
tante’. Questi da sesso droga e r’n’r
hanno dei coglioni così. Chi resta là
IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022 SECONDO TEMPO l 19

Chiellini lascia la Nazionale Strega Ragazzi, i tre finalisti

Il difensore 38enne “saluterà l’Italia con Si contendono il premio (il 20.05) “Una
l’Argentina a Wembley” il 1.06: “La mia specie di scintilla” di E. McNicoll, “Le
ultima partita in azzurro”. Dopo deciderà cronache dell’acero...” di C. Monceaux
sul resto della sua carriera, tra Juve e Usa e “Miss Dicembre...” di A. Murgo

TRA DC E BR Svelati trailer e locandina della serie sul rapimento Moro (interpretato
da Gifuni): in cartellone a Cannes, il film sarà al cinema in due parti, il 18.05 e il 9.06

A che punto è l’“Esterno Notte”:

Bellocchio in sala da maggio
» Federico Pontiggia piopetto sulla spiaggia di Tor- classe politica: i partiti tradi-

Fattucchiere
e nuvole
René Magritte,
“La magia nera”,
1945
© MAGRITTE, SIAE
PHOTO J. GELEYNS
così a lungo non dorme la notte
e va nei dettagli”. Zucchero in-
vece ronfa 13 ore, “e al risveglio
per stare in forma serve una
bella donna che mi provochi”.
Lui è così: ruspante, taver-
naro, con una band internazio-
nale che pompa gagliarda-
mente sex & soul. La scaletta
cambia ogni sera: al debutto
non sono mancati duetti vir-
tuali con De André su Ho visto
Nina Volare e Pavarotti per Mi-
serere. Più un Partigiano Reg-
giano corredato dall’urlo “W il
25 aprile!”. “Non sono un mes-
saggero, politicamente sono
più dentro a quello che succede
nel mondo e più incazzato dei
rocker... Ma non mi va di fare
quello in cattedra”. Durante il
“C
he cosa c’è di fol-
le nel non voler
m or ir e?”. Se lo
chiede Aldo Mo-
ro, incarnato con effettiva ve-
rosimiglianza da Fabrizio Gi-
funi, nel trailer di E ster no
Notte, la prima serie di Marco
Bellocchio.
IN CARTELLONE al 75° Festival
di Cannes (17-28 maggio) nel-
la sezione Première, arriverà
nelle sale in due parti, la pri-
ma il 18 maggio, la seconda il 9
giugno, per poi approdare in
autunno su Rai1 nel formato
seriale: la scansione vi ricorda
La meglio gioventù di Marco
Tullo Giordana? Avete ragio-
ne, ci torniamo.
Nel cast Margherita Buy
(Eleonora Moro), Toni Servil-
lo (Papa Paolo VI), Fausto
Russo Alesi (Francesco Cossi-
ga), Gabriel Montesi e Danie-
la Marra, la serie è scritta da
Bellocchio con Stefano Bises,
Ludovica Rampoldi, Davide
Serino: “Lo spunto mi è venu-
to dalla foto di Moro in dop-
set scorrono immagini dell’U-
craina: “Rendo il concerto più
leggero possibile, ma ci sono
6-7 brani riferiti a quel che stia-
mo vivendo. Come S areb be
questo mondoo Ci si arrende. Il
repertorio è sottilmente mira-
to. Per Madre dolcissima ho
cambiato lo speech. Invece di
‘gli albanesi seppellirebbero i
loro morti di nascosto per ti-
more di nuove rappresaglie’ ho
messo ‘gli ucraini’. Anche se
non mi piace essere troppo pa-
lese”. Diversamente dai Mane-
skin, che l’Arena se la prende-
ranno domani. “Il rock era an-
nacquato negli ultimi anni, so-
no tutti diventati perbenisti.
Ben vengano i Maneskin! A-
vessi il fisico di Damiano!”.
vaianica attorniato da bambi-
ni in costume. Mi è parso – ha
dichiarato il regista – di poter
ribaltare il campo rispetto a
Buongiorno, notte, che era
tutto interno alla prigione:
qui guardo fuori, a Cossiga, al
segretario della Dc Benigno
Zaccagnini, Andreotti, Eleo-
nora Moro e ai terroristi, dalla
strage all’epilogo”.
In una delle tre sequenze
mostrate in anteprima all’ul-
tima Festa del Cinema di Ro-
ma, Zaccagnini, Andreotti e
Cossiga visitano in ospedale il
Moro liberato: “Mi dimetto
dalla Dc”. Nel trailer diffuso
ieri ritroviamo, parzialmente,
le rimanenti: una manifesta-
zione che degenera nell’assal-
to a un’armeria in centro a Ro-
ma; Moro a colloquio con
Paolo VI, cui chiede invano di
benedire l’apertura ai comu-
nisti: “Penso alla coscienza dei
cattolici contrari a divorzio e
aborto, penso a un partito che
si definisce cristiano e invece
si allea con chi ha convenzioni
diverse su temi
fondame ntali”.
Le nuove imma-
g i n i r i c o n s e-
Lo spunto del regista
gnano il politico “Ho visto il presidente
che esorta i col-
leghi – direbbe in costume da bagno: ho
l ’A n t o n i o C a-
puano di Paolo pensato di ribaltare così
Sorrentino – a
non disunirsi: ‘Buongiorno, notte’, che
“Ripeto a tutti,
stiamo uniti”, era girato tutto in interni”
giacché “oggi è il
tempo della re-
sponsabilità”.
Correva l’anno 1978, l’Italia
– rammenta la sinossi – “era
dilaniata da una guerra civi-
le ”: da una parte le Brigate
Rosse, dall’altra lo Stato. Vio-
lenza di piazza, rapimenti,
gambizzazioni, scontri a fuo-
co, attentati e, nel trailer
all ’annuncio “Hanno rapito
Moro”, aule universitarie in
tripudio. Nel giorno dell’inse-
diamento del governo che era
riuscito abilmente a costruire,
il 16 marzo 1978, sulla strada
che lo porta in Parlamento
Moro viene rapito, la scorta
annientata: la prigionia dure-
rà cinquantacinque giorni,
cadenzati dalle lettere dello
statista, dai comunicati dei
terroristi, dagli appelli, tra cui
quello del pontefice: “Io scrivo
a voi uomini delle Brigate
Rosse, restituite alla libertà
l’onorevole Aldo Moro”.
Sono passati quaranta-
quattro anni da “una tragedia
Scudo crociato di rose e spine Fabrizio Gifuni è Aldo Moro che mandò in crisi un’intera
zionali – ha osservato Belloc-
chio – avrebbero iniziato a
boccheggiare, quella passio-
ne politica è oggi inimmagi-
nabile”. Esterno Notte vuole
darne contezza, inquadran-
do dopo due mesi di trattative
e fallimenti, speranze e paure
un cadavere, abbandonato su
una Renault 4 a metà strada
tra la sede della Dc e quella
del Pci, destinato a divenire il
fantasma della Repubblica:
“Con il vostro irridente silen-
zio”, come Moro deplorò Zac-
cagnini (la celebre invettiva
fa da titolo al fortunato mo-
nologo teatrale dello stesso
Gifuni).
Prodotta da Lorenzo Mieli
per The Apartment e Simone
Gattoni per Kavac Film, con
Rai Fiction e Arte France, la
serie arriva vent’anni dopo
Buongiorno, notte eLa meglio
gioventù, entrambi del 2003:
allora fu il festival francese a
segnalare ai miopi nostrani la
bontà del lavoro di Giordana,
la messa in onda fu dilaziona-
ta, i due atti da tre ore ciascu-
no – stessa cosa sarà per Bel-
locchio – al cinema fecero fa-
ville. Stavolta arriviamo pre-
parati, Andrea Occhipinti,
che distribuisce con Lucky
Red, saluta “un vero capola-
voro. Il racconto di un mo-
mento cruciale della storia
del nostro Paese e non solo, di
una generazione, di una fa-
miglia, di un uomo”.
Bella la locandina – caso
rarissimo nel nostro audiovi-
sivo – con lo scudo crociato di
rose e spine che strizza l’oc-
chio a un pubblico pop, Ester-
no Notte è una lunga dissol-
venza sulla res publica che e-
ra, e che diversamente è, a di-
stanza di mezzo secolo: “Papà
è ancora vivo”, rammenta E-
leonora (Buy) alla figlia che
vuole urlare, di certo non è
ancora morto. Per Marco
Bellocchio Aldo Moro porta
la croce. Ancora?
@ fpontiggia1
20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Mercoledì 27 Aprile 2022

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

IANNACONE E LA TV
DEGLI ULTIMI
, CI SONO ANCHE i pro-
fughi dell’etere e Dome-
nico Iannacone deve esserne
consapevole, tanto da perseve-
rare nella serie Che ci faccio qui
(sabato sera, Rai3), un titolo e
insieme una dichiarazione di
poetica, un’ostinata transu-
manza al confine tra il reporta-
ge, l’intervista e il documenta-
rio, ma con un unico punto di
fuga, il racconto degli ultimi,
dei dimenticati, dei margini. Di
tutto ciò che nella bulimica,
smarginata televisione di oggi,
semplicemente, non esiste.
Nell’era degli influencer, Ianna-
cone rema controcorrente e
cerca in tutte le direzioni, torna
a vedere che è successo dove
era stato anni prima, scopre
nuove sorgenti di umanità.
C’è una piazza di Trieste dove
una psicoterapeuta e un inse-
gnante, ora in pensione, si de-
dicano alla cura dei profughi
che sono riusciti a varcare il
confine tra Bosnia e Croazia.
Sono i fortunati della dispera-
zione, quelli che ce l’hanno fat-
ta a non morire, e forse soprav-
viveranno ai loro sguardi sbar-
rati, muti. La loro fortuna cam-
mina sulle piaghe dei piedi che
Lorena Fornasier ha imparato a
medicare nel pronto soccorso
nato tra le panchine. “Quel che
facciamo è poco, una goccia
nel mare”, osserva il marito,
“eppure è tutto quello che pos-
siamo fare”.
C’è padre Alessandro Santoro,
che è arrivato nella zona più
disagiata della città più in
ghingheri d’Italia, Firenze, e lì,
alle Piagge ha fondato una co-
munità aperta a tutti, perfino
ai vandali, procurandosi qual-
che problema con le gerarchie
ecclesiastiche. Un tempo si di-
ceva prete operaio, e in effetti
Alessandro ricicla i rottami,
ma nel suo caso è più giusto
parlare di prete anarchico: “Io
non lo so se Dio c’è. Però so
che se Dio c’è, mi chiede que-
sto. E se Dio non c’è, mi chiede
la stessa cosa”.
Che ci fa don Santoro alle Piag-
ge? Che ci fa in piazza, a Trie-
ste, Lorena Fornasier? E che ci
fa Domenico Iannacone il saba-
to sera su Rai3? Stilla gocce di
senso, una alla volta. Ma nel
mare morto della programma-
zione corrente quella goccia è
tutto.
NANNI DELBECCHI

PROGRAMMITV

09:05 UnoMattina 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:35 Chips 07:59 Tg5 06:45 Cartoni animati 07:00 Omnibus News 19:25 Diavoli
09:55 Storie italiane 10:55 Tg2 Flash 09:45 Agorà Extra 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:40 Chicago Fire 07:30 Tg La7 21:15 Una squadra di 12 orfani
11:55 È sempre mezzogiorno 11:00 Tg Sport Giorno 10:35 Elisir 09:40 Hazzard 11:00 Forum 11:26 Chicago P.d. 07:55 Omnibus 23:20 Il sacro male
13:30 Tg1 11:10 I fatti vostri 12:00 Tg3 10:40 Carabinieri 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 09:40 Coffee Break 01:05 Belli di papà
14:00 Oggi è un altro giorno 13:00 Tg2 Giorno 12:45 Quante storie 11:55 Tg4 13:42 Beautiful 13:11 Sport Mediaset 11:00 L'Aria Che Tira 02:45 Blood
15:55 Il Paradiso delle Signore 14:00 Ore 14 13:15 Passato e presente 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 14:00 I Simpson 13:30 Tg La7 04:20 Il giorno sbagliato
17:05 La vita in diretta 15:15 Detto fatto 14:20 Tg3 13:00 La Signora in Giallo 14:45 Uomini e Donne 15:20 I Griffin 14:15 Tagadà 05:45 Amore senza confini -
17:15 Castle 15:25 #Maestri 16:10 Amici di Maria 16:40 Tagadà Focus Beyond Borders
18:45 L'eredità 14:00 Lo Sportello di Forum 15:45 Magnum P.i.
20:00 Tg1 18:30 Tg Sport Sera 16:10 Geo 15:30 Tg4 - Speciale 16:40 L'Isola dei Famosi 17:30 Ncis: Los Angeles 17:00 Speciale Tg La7
18:50 LOL :-) 19:00 Tg3 16:47 Brave and Beautiful 19:00 Eden - pianeta da salvare
20:30 Soliti ignoti - Il ritorno 19:00 Blue Bloods 20:00 Blob 16:44 Amore, Ritorna! 17:25 Pomeriggio Cinque 18:30 Studio Aperto 20:00 Tg La7
21:25 Brooklyn 18:58 Tg4 19:30 C.s.i. Miami 17:15 Sulle orme dell'assassino
19:40 The good doctor 3 20:20 Bangla - La serie 18:45 Avanti Un Altro 20:35 Otto e Mezzo 18:15 Ce l'avevo quasi fatta
23:25 Porta a Porta 20:30 Tg2 20:45 Un posto al sole 19:52 Tempesta d'amore 20:00 Tg5 20:24 Ncis - Unità Anticrimine 21:15 Atlantide 19:15 Cash or Trash
01:10 Rai News24 21:20 The good doctor 5 21:20 Chi l'ha visto? 20:30 Stasera Italia 20:40 Striscia La Notizia 21:20 Le Iene 01:00 Tg La7 Notte 20:20 Deal With It Stai al gioco
01:45 Applausi 22:10 The resident 4 00:00 Tg3 Linea Notte 21:20 Controcorrente 21:20 Un'altra Verità 01:05 Pressing 01:10 Otto e Mezzo (R) 21:25 Come una volta - Un amo-
02:35 Movie Mag 23:00 Speciale 90° Minuto 01:15 Il segno delle donne 00:52 Venuto al mondo 23:40 Maurizio Costanzo Show 02:00 Studio Aperto 01:50 LIKE Tutto ciò che piace re da favola
03:05 Rai News24 23:45 Una pezza di Lundini 02:10 Rai News24 03:19 Tg4 Ultima Ora - Notte - 01:50 Tg5 02:12 Sport Mediaset 02:20 L'Aria Che Tira (r) 23:25 La mercante di Brera