Covid, l’onda lunga della Pasqua: +20% di morti in sette giorni.

Secondo l’Oms,
l’Italia è il 4° Paese al mondo per numero di casi e decessi nell’ultima settimana y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!"!&!$!}

Venerdì 29 aprile 2022 – Anno 14 – n° 117 a1,80

a 1,80--Arretrati:
Arretrati: 3,00
aa 3,00
-ae a1,80
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12con
con
– ilArretrati:
illibro
libro“Casamonica”
“Io posso”
e 3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

MACCARTISMO Vigilanza, Copasir e Livorno Mannelli GAETANO AZZARITI “NO A QUELLE PESANTI” Vieni avanti Cremlino

Orsini, censure da Pd “Parlamento Armi, non solo

suicida, Draghi Conte: anche FI » Marco Travaglio
e Iv. E pure dal teatro renda conto” e Lega frenano
P
roblema: malgrado la stra-
grande maggioranza dei
partiti e dei media sia favo-
revolissima a imbottire di armi
p Mentre il Parlamento dà la caccia alle spie russe nei l’Ucraina, non più per aiutarla a
talk show, il Goldoni di Livorno cancella il recital del pro- difendersi, ma per aiutare Biden e
fessore sull’Ucraina con la scusa che è “politico”. Ma su BoJo ad attaccare la Russia, la
quel palco negli ultimi mesi si sono esibiti fior di politici stragrande maggioranza degli i-
taliani resta contraria. Analisi
q GIARELLI E ROSELLI A PAG. 8 - 9 q TRUZZI A PAG. 7 q SALVINI A PAG. 6 (della stragrande maggioranza
dei partiti e dei media): se gl’ita-
liani non ci seguono, non è perché
rappresentiamo gli americani e
gli inglesi, ma perché sono subor-

“PER CINQUE MESI” GLI USA NE INVIANO A KIEV 20 DI ARMI E 13 DI FINANZIAMENTI

nati da Orsini e dai giornalisti rus-
si. Soluzione: abolire Orsini e i
giornalisti russi. Problema: così

Biden: altri 33 miliardi

sembra di stare in Russia. Analisi:
bisogna inventarsi una censura
che non sembri censura. Soluzio-
ne: dire che sono tutti spie russe.
Problema: Orsini è nato a Napoli
e pare non sia mai stato in Russia
(ergo la Tocci gli disse che non ne
poteva parlare). Analisi: a Carta-

per allungare la guerra

bianca Orsini ascoltava senza in-
sultarla (come fanno tutti gli altri)
la giornalista russa Nadana Fri-
drikhson, che lavora a Zvezda, tv
controllata dal governo russo. So-
luzione: mandare in Vigilanza i
renziani Romano (Pd) e Anzaldi
(Iv), che non possono perdere la
faccia perché l’hanno già persa, a
insinuare che Nadana sia una
spia russa e tirare in ballo il Copa-
BOMBE SUI NEGOZIATI sir, che si porta su tutto; al resto
pensa il sito di Repubblica tito-

DUE MISSILI RUSSI SU KIEV lando “Giornalisti russi o spie nei

talk Rai?” con la foto di Orsini,

DURANTE IL VERTICE ONU-

spia russa per contagio.
Problema: qualcuno obietterà
che anche la Rai è controllata dal
ZELENSKY. SCHOLZ CEDE governo e domanderà cosa spìa-
no esattamente i giornalisti colle-

SUL PETROLIO, SUL GAS NO gati da Mosca coi talk italiani. A-

nalisi: buttarla in caciara funzio-
na sempre. Soluzione: dire Orsini
scrive sul Fatto, come pure altri o-
q GRAMAGLIA E PALOMBI A PAG. 2 - 3 E 5 spiti di Cartabianca, Scanzi e Di
Cesare, quindi se i 5Stelle li difen-
dono è per “salvare i loro cachet”
CHAS FREEMAN, EX AMBASCIATORE USA (Anzaldi), anche quello di Orsini
che partecipa gratis; senza conta-
“Putin indifendibile, ma dire re che “Conte avrebbe incontrato
Orsini”, la cui “candidatura sareb-
criminale allontana la pace” be qualcosa di più di un’idea”
(Corriere); quindi a doversi di-
scolpare non sono i partiti che
censurano, ma il M5S che si oppo-
q PROVENZANI A PAG. 3 ne. Problema: qualcuno obietterà
che gli ospiti dei talk li scelgono i
conduttori, non i partiti. Analisi:
bisogna trovare qualche fenome-
LE NOSTRE FIRME. no che dica il contrario. Soluzio-
» DA MILANO A FIRENZE “ASSOCIATO A DELINQUERE” La cattiveria ne: il Corriere trova subito Mau-

• Padellaro Va tutto bene (fra 8 anni) a pag. 6

rizio M’annoi, pronto a tutto pur
Sparito il Quarto Le Agorà del Pd: In omaggio a Francesco
Merlo di “Repubblica”,
di svelenare su Bianca Berlinguer,
anche a dire che “gli ascolti dei
Stato: e ora chi • Mini Cina e Usa tipo Atene e Sparta a pag. 4 indagato Oddati i nuovi modelli dei cingolati
Iveco si chiameranno
talk stanno precipitando” (rife-
rendosi al suo: gli altri vanno be-
lo dice ai turisti? San Francesco none) e “non accade in nessun’al-
• La Valle Una guerra senza vincitori a pag. 21 q IURILLO A PAG. 14 WWW.FORUM.SPINOZA.IT tra azienda del mondo” che “il
conduttore decida chi invitare e
» Leonardo Bison
• D’Agostino Draghi vìola l’Articolo 11 a pag. 11
che linea dare al programma”
CONSIP, PARLA MARRONI DOCUFICTION E TENNIS (parlando delle aziende metal-

P
er questo 1° maggio meccaniche, tessili e alimentari)
2022, il Quarto Stato
• Minello Cognomi e tradizionalismo a pag. 11
“Accusai Renzi sr, fui Davis ’76: serie tv per “attirare più telespettatori”(e-
di Giuseppe Pellizza scludendo se stesso, che notoria-
da Volpedo, dipinto simbo- cacciato e poi Verdini riunisce Panatta mente li respinge). Problema:
lo delle lotte sociali del pri-
mo Novecento, non si tro- • Barbacetto L’Eni non si processa più a pag. 11 mi disse di attenuare” e gli altri campioni
qualcuno potrebbe ricordare una
frase di Leonardo Sciascia:
verà a Milano. “Quando gli imbecilli si alleano
A PAG. 20 q LILLO A PAG. 19 q PASETTI A PAG. 22 coi furbi, il fascismo è alle porte”.
2 l ESTERI IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022

GUERRA IN UCRAINA • SENZA SOSTA

Biden: “33 miliardi di armi

e fondi per 5 mesi di guerra”
» Giampiero Gramaglia anche nell’Asia-Pacifico, dove Natangelo

“N
L’OSCE VA VIA: on stiamo attac-
“NON ABBIAMO cando la Russia,
ALTRA SCELTA” stiamo aiutando
LA MISSIONE l’Ucraina a difen-
di monitoraggio dersi”: Joe Biden spiega così
dell’Organizzazione all’America la scelta della sua
per la sicurezza e la Amministrazione di non impe-
cooperazione in Europa gnarsi a far finire la guerra, ri-
non può continuare. sparmiando vite umane, ma di
Lo ha confermato il puntare soprattutto a logorare
ministro degli esteri le capacità d’offesa della Russia
polacco, Zbigniew Rau: in un conflitto che può durare
“Abbiamo esplorato “mesi o anni”.
tutte le opzioni possibili
attraverso il dialogo IL PRESIDENTE chie-
politico con gli Stati de al Congresso di
partecipanti per ottenere stanziare altri 33 mi-
il rinnovo del mandato liardi di dollari, di cui FALLIMENTO
della Missione speciale
di monitoraggio,
20 per aiuti militari,
per sostenere l’U- GUTERRES
ma la posizione della
Federazione Russa non ci
craina invasa; e di
autorizzare che i pro-
DA ZELENSKY:
ha lasciato altra scelta” venti della confisca e VOLANO
della vendita dei beni
degli oligarchi russi MISSILI SULLA
siano utilizzati allo
stesso scopo: “Colpi-
MISSIONE
remo – dice Biden, DI PACE
parlando alla Casa
Bianca – la clepto-
crazia di Putin, se-
questreremo gli yacht e le ville
degli oligarchi”. L’invio di armi
in Ucraina e in altri Paesi costi-
tuisce “una minaccia per la si-
curezza dell’Europa”, replica il
portavoce del Cremlino, Dmi-
tri Peskov. E la Cina attacca la
Nato, “strumento di singoli
Paesi per cercare l’egemonia”
non solo nel nord Atlantico, ma
negli ultimi anni “mostra la sua
potenza e fomenta conflitti”. A
chi gli contesta il baratto tra po-
tere geopolitico e vite umane,
Biden risponde: “Cedere all’ag-
gressione avrebbe un prezzo
più alto che aiutare l’Ucraina.
Non ci costa poco sostenere
Kiev, ma possiamo farcela”.
“Finché continueranno gli at-
tacchi e le atrocità – dice –, con-
tinueremo a consentire all’U-
craina di difendersi dall’a g-
gressione”, con “altre armi e
nuovi aiuti”. Le mos-
se di Biden trovano
un’eco nelle decisio-
ni che rimbalzano da
Berlino a Londra. La
Gran Bretagna, che
sta già fornendo a
Kiev missili a lungo
raggio Brimstone,
pianifica l’invio di
batterie “anti nave”,
con l’obiettivo di co-
stringere la Russia a
lasciare “tutta l’U-
craina”, inclusi Don-
bass e Crimea, oltre
che di impedirle di Globetrotter
“controllare il Mar pacifico
Nero”. Decisioni che relegano ché cooperi con la Corte dell’A- nirla”; e ammette il fallimento all’Alleanza, saran- Guterres
in secondo piano la missione di ja che indaga sulle denunce ri- dell’Onu, che non ha saputo né no accolte a braccia con Zelensky
pace, compromessa in parten- cevute. Accompagnato a visita- prevenire né bloccare il conflit- aperte”, dice il Segre- ieri a Kiev:
za, del Segretario generale del- re Borodyanka, Bucha e Irpin, to. Su Kiev cadono missili, du- tario generale, Jens era prima stato
le Nazioni Unite, Antonio Gu- prima di incontrare il presi- rante la sua visita e finiscono vi- Stoltenberg. I moni- da Putin
terres, che visita teatri di stragi dente ucraino Zelensky, Guter- cino all’ambasciata britannica. ti del presidente rus- FOTO ANSA
e di crimini di guerra: “I civili res si mostra scettico sulla pos- La Nato si prepara ad allargarsi so Putin su “una ri-
pagano il prezzo più alto” in U- sibilità di giungere a un ‘cessate al Nord, alimentando le tensio- sposta fulminea”
craina come in ogni altra guer- il fuoco’ perché “la guerra finirà ni con Mosca: “Se Svezia e Fi- russa alle mosse occidentali
ra, e fa un appello a Mosca per- quando la Russia deciderà di fi- nlandia decidono di aderire vengono presi sul serio, ma non

IL REPORTAGE
t
Odessa finge la normalità,
circondata dall’Orso russo
» Alfredo Bosco persone tra cui una madre con fluenza nel sud: l’isolamento. prio della Transnistria, che ri-
ODESSA la sua bambina di tre mesi, ep- Una minaccia che potrebbe es- mane sulla carta un’alleata pre-
pure la popolazione cerca di sere realistica: a est Mykolaiv è ziosa della Russia. Odessa da

I
n piazza Soborna, nel centro
di Odessa, un quartetto di
ragazzi canta e giovani ma-
dri annoiate fissano i loro tele-
foni mentre i figli giocano tra
castelli di legno e ponti sospe-
si. La primavera accarezza tut-
ti quanti, ci si può rilassare ve-
dendo anziani giocare a scac-
chi per strada e persino goder-
si una birra. Eppure l’allarme
anti-aereo suona: viene igno-
rato, forzatamente, perché si
vuole vivere. Ieri tre missili
russi sono stati intercettati
dalla contraerea.
A DUE ORE di auto, la città di
Mykolaiv sta vivendo giorni
terribili, manca l’acqua e i
bombardamenti sono costan-
ti; a Odessa, il 23 aprile un mis-
sile di lunga gittata colpisce in-
vece un palazzo uccidendo otto
non cedere alla paura. Il 26 a-
prile un razzo russo ha colpito,
presso la cittadina di Zatoka,
un ponte che collega proprio
Odessa con l’ovest dell’Ucrai-
na, e in Transnistria diverse e-
splosioni fanno crescere il ti-
more che si accenda un terzo
fronte oltre a quelli del Don-
bass e di Mariupol. Il giorno se-
guente il portavoce della regio-
ne di Odessa, Sergei Bratchuk,
ha dichiarato che ci sono stati
altri attacchi in quell’area e tut-
to viene confermato proprio da
Maksym Marchenko, coman-
dante a capo della regione: “Per
fortuna, grazie a Dio, non ci so-
no state vittime, un razzo è fi-
nito in acqua, ma è chiaramen-
te un tentativo di isolare la cit-
tà”. Quella è la strategia che il
governo di Putin potrebbe ten-
tare per estendere la sua in-
un fronte, a ovest i rifornimenti
sono messi in pericolo proprio
da questi attacchi strategici
sulle infrastrutture come i pon-
ti e le strade principali e non si
può sottostimare il ruolo pro-
IERI TRE MISSILI
IL NEMICO SPARA
POCO: PREFERISCE
L’ISOLAMENTO
ECONOMICO
sempre si organizza per questa
ipotesi, dall’inizio del conflitto
sono presenti vari centri di rac-
colta e distribuzione di aiuti in
caso non arrivino più prodotti.
E fino a che si può si aiutano i
fratelli e le sorelle di Mykolaiv
mandando più acqua possibile
lungo la strada M-14.
ARTHUR È un ragazzo di Odes-
sa: ha studiato in Italia e rac-
conta di essere tranquillo:
“Molti miei amici sono ritorna-
ti, io ho ripreso il lavoro e poi è
da almeno tre settimane che
non si raccoglie la sabbia sulle
spiagge per fortificare i
check-point ”. Questo è vero,
tanti sono i check-pointrimossi
dal centro e i volontari della Te-
roborona (la difesa territoria-
le) si limitano al controllo
dell’area del teatro dell’Opera.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022 ESTERI l 3

INTERVISTA • Freeman Ex diplomatico

“Ora Putin è indifendibile,

ma chiamarlo criminale
allontana ogni trattativa”
» Sabrina Provenzani condannare. Ma chiamare Putin criminale di
LONDRA guerra, demonizzarlo, dichiarare di voler approfit-
I NUMERI DOPO

E
tare di una Russia indebolita, significa allontanare
x diplomatico Usa, Chas Freeman è stato ogni possibilità di uscita dallo stallo. Significa eli- 64 GIORNI
vicesegretario alla Difesa per gli Affari di si- minare ogni incentivo russo a trattare, e mettere DI CONFLITTO

dissuadono l’Occidente. L’au-
toproclamata Repubblica po-
polare di Donetsk, filorussa,
annuncia la cancellazione della
parata del 9 maggio, nell’anni-
versario della vittoria contro i
nazisti durante la Seconda
guerra mondiale, per la minac-
cia di attacchi, rinviandola a
quando i separatisti controlle-
ranno tutto il territorio. C’è pe-
rò l’intenzione di rendere di
nuovo operativo da maggio il
porto di Mariupol, dando il se-
gno che Mosca controlla il cen-
tro sul Mar d’Azov, città martire
di questo conflitto. Anche ieri le
truppe ucraine barricate den-
tro l’acciaieria hanno racconta-
to di essere state bombardate.
curezza internazionale dal 1993 al 1994 e
ambasciatore degli Stati Uniti in Arabia
Saudita, ed è un esperto di Cina. Sul conflitto in U-
craina ha posizioni non allineate.
Lei, il 24 marzo, ha detto: ‘Gli Usa
combatteranno fino all’ultimo u-
craino”. Cosa intendeva?
La guerra in corso sta diventando
una guerra per procura fra gli U-
sa, con la Nato decisamente al lo-
ro fianco, e la Russia, che si con-
tendono sfere di influenza. E ci
siamo arrivati partendo da lon-
5,4
Zelensky nell’impossibilità di farlo. Mi fa pensare
al Congresso di Versailles dopo la Prima guerra
mondiale, con la Germania esclusa dai negoziati, e
sappiamo come è andata a finire. Il risultato è te-
nere l’Europa in una guerra permanente, a-
limentata dalle esportazioni di gas russo MILIONI DI RIFUGIATI
e dall’invio di armi occidentali, e che L‘Unhcr indica questa
può uscire dai confini ucraini, coin- cifra contando coloro
volgere la Nato, portare a un’esca- che sono stati costretti
lation nucleare. Una Russia inde- a lasciare le proprie case
bolita alle porte dell’Ue è un disa- dal 24 febbraio,
stro per gli ucraini, per i russi, per giorno in cui la Russia
gli europei e non conviene nem- ha invaso l’Ucraina

2.800
tano, quando George W. Bush, meno agli Usa.
nel 2008 disse, fra l’altro, incon- Il racconto di questa guerra è e-

‘‘
trando resistenze anche fra gli allea- stremamente polarizzato.
ti, che l’Ucraina sarebbe dovuta entrare Be’, questa è la guerra d’informazione più
nella Nato, cioè nella sfera di influenza massiccia della storia dell’umanità. Tutti
Usa. Dopo il colpo di Stato del 2014 a mentono, distorcono la verità, costruiscono il lo- VITTIME CIVILI
Kiev, a cui gli Usa hanno partecipato, ro racconto. Ma chi è esposto solo alle bugie oc- È l’Alto commissario
l’Ucraina è diventato un Paese ‘ausilia- cidentali, e non anche a quelle russe non ha modo delle Nazioni Unite per
rio’ della Nato, che gli ha fornito adde- di capire la realtà. Naturalmente non c’è equiva- i diritti umani a fornire
stramento, intelligence, materiale per lenza perché quello di questo dato: tra
le vittime, almeno
Da Bush jr. in
la difesa... una escalation che ha allar- Putin è un regime che
mato la Russia. Io non credo che Putin reprime l’in f o r m az i o- 68 bambini e 137
Partita a scacchi volesse incorporare l’Ucraina: voleva ne: però anche da que- adolescenti, 626 donne
impedire che la incorporasse la Nato. sta parte della propa-

poi l’Ucraina
Anziani in un
parco e locali E francamente una Ucraina nazione ganda c’è chi mette in di-
pieni. Odessa cuscinetto fra le due sfere d’influenza scussione quello che di-
vive ancora sarebbe stata meglio per tutti. cono i governi occiden-
FOTO ALFREDO
BOSCO
Facciamo un gioco di ruolo in cui
lei è l’avvocato difensore della
Russia.
era diventata tali o le agenzie di PR
che stanno aiutando Ze-
lensky a raccontare al

un’ausiliaria
Putin è indifendibile, e ora non si può mondo quello che sta
fare altro che inviare armi per fermar- accadendo nel suo pae-
Eppure la minaccia c’è; lo ri- che Putin sta usando contro il lo. Ma è andato a Pechino da Xi Jin- se. Va riconosciuto a Ze-

cordano le navi russe che ogni
tanto sono pericolosamente
molto vicine e sopratutto non
permettono a Odessa di ri-
prendere la sua vita commer-
ciale. L’isolamento come stra-
tegia militare sta funzionando
da mesi sull’aspetto economi-
co: il maggior porto ucraino
non esporta più grano, mais e
orzo e le conseguenze saranno
evidenti sulle nostre tavole. Ci
si sente quindi di nuovo vivi
magari passeggiando per i tan-
ti giardini della città, ma la
pressione psicologica della mi-
naccia russa è un’altra arma
popolo del sud dell’Ucraina. Il
fronte nel Donbass pare lonta-
no, non ci sono tank e obici che
colpiscono i quartieri come
succede a Kharkiv, e non ci so-
no i soldati russi per le strade
che preparano la parata del 9
maggio come a Mariupol. C’è
però quella sensazione di atte-
sa che incombe e che può sor-
prenderti; un’improvvisa om-
bra nera che si può allungare
sui cittadini di Odessa, magari
proprio il 2 maggio, anniversa-
rio della strage dei 42 filorussi
che nel 2014 morirono nella ca-
sa dei sindacati di Odessa.
della Nato
ping per discutere del suo piano di lensky di essere un otti-
riassetto della sicurezza europea, cioè mo attore, eletto per
la sua proposta sull’Ucraina, per miti- guidare uno Stato e che
gare la ‘minaccia’ alla Russia. Pechino ora ne ha fatto una na-
era d’accordo, e a favore della neutra- zione, grazie proprio al-
lità ucraina. Ovvio che conteneva ri- la sua capacità di rap-
chieste assurde, come il disarmo dei presentarsi come sim-
Paesi Nato, ma ogni negoziazione par- bolo della resistenza u-
te con premesse non realistiche per ot- craina. E poi ricordia-
tenere i veri obiettivi. Ma la proposta è molo: questo conflitto ci
stata ignorata dalla diplomazia occidentale. A quel viene descritto come scontro fra democrazia e au-
punto lui ha applicato un classico schema da ‘di- toritarismo. Ma il mondo è più grande del G7: l’in-
plomazia coercitiva’, cioè ammassare le truppe al tera America Latina, buona parte dell’Asia, il Me-
confine. L’Occidente ha diffuso l’allarme che ne sa- dio Oriente, la Cina, l’Africa possono condannare
rebbe seguita un’invasione, e lui si è sentito sfidato le atrocità russe, ma non per questo stanno dalla
e ha invaso, senza nemmeno preavvisare i suoi ge- parte della Nato, perché non dimenticano le umi-
nerali. Un errore dalle conseguenze tragiche, da liazioni e il razzismo subiti dagli Usa.
4 l ESTERI
L’ANALISI • La Trappola di Tucidide Perché si fa la guerra
Potenze in collisione:
Cina e Stati Uniti
come Atene e Sparta
» Fabio Mini
D
DAL BUNDESTAG i Tucidide (460 a.C.) ed
L’OK ALL’INVIO Erodoto (484 a.C.?)
DI ARMI PESANTE hanno scritto in molti e
IL PARLAMENTO in Italia di particolare
di Berlino ha approvato valore sono i saggi dello storico
ad ampia maggioranza Luciano Canfora, per Laterza e
la consegna delle armi Mursia. La trappola di Tucidide è
pesanti all’Ucraina, dando un’espressione “a effetto” del po-
il via libera a una nuova litologo statunitense Graham Al-
svolta, arrivata dopo lison, creata per annunciare il po-
un mare di polemiche tenziale conflitto globale tra Stati
e un’enorme pressione Uniti e Cina. La trappola si veri-
sul cancelliere Scholz. ficherebbe quando una nuova
A esprimersi con voto potenza emergente tenta di sosti-
favorevole 586 deputati, tuire una potenza già consolidata
100 i contrari e 7 gli come egemone. In realtà, nell’a-
astenuti. Rientrata nalisi che Tucidide svolge sulla
la frattura interna con Guerra del Peloponneso tra
l’opposizione, dopo che Sparta e Atene non c’è nulla di
la Cdu di Friedrich Merz subdolo. Anzi è un effetto “natu-
aveva minacciato una
ral e”, deterministico e quindi
mozione, mettendo prevedibile. Secondo lui, la prin-
in difficoltà il governo cipale caratteristica della natura
umana è il desiderio inesauribile
di accrescimento, che non può es-
sere né limitato né contrastato se
non da una forza uguale e contra-
ria. Due entità come Sparta e A-
tene (Usa e Cina, Usa e Russia),
tenderanno ad accrescere la pro-
pria forza, a espandersi, a sotto-
mettere le poleis più deboli, fin-
ché le reciproche sfere di influen-
za entreranno inevitabilmente in
conflitto. E di questo l’unico esito
possibile è la guerra di annienta-
mento, condotta dagli uomini,
ma determinata dalle risorse ma-
teriali e non dagli Dei. Ovvero da
un solo dio: il denaro. Allison si
pone l’interrogativo “possono U-
sa e Cina sfuggire alla trappola di
Tucidide?”, ma questo sembra u-
no scaramantico esercizio d’ipo-
Peloponneso conteso
Come allora, il desiderio
di accrescimento delle
nazioni può essere
limitato solo da una
forza uguale e contraria
crisia poiché viene comunque
prevista l’ineluttabilità della
guerra a prescindere da chi la
possa vincere. Di fatto, lo scopo
delle grandi potenze è la guerra,
la vittoria e la sconfitta non sono
mai complete e si alternano. L’u-
nica cosa che dura è la guerra in sé
e la sua preparazione è costante e
richiede tanto denaro. L’effetto di
questa “natura” di Tucidide è evi-
dente nella guerra in Europa co-
me anticipazione di quella che si
sta preparando in Asia e nel mon-
do. Tuttavia, anche considerando
l’ineluttabilità della guerra come
fenomeno “naturale”, la decisio-
ne sui modi di condurre il con-
fronto e il conflitto dipende dalla
volontà degli uomini e in partico-
lare di chi comanda. L’ineluttabi-
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
MOLDAVIA La regione filo-russa
Che cosa succede
Poco Pacifico
in Transnistria,
Biden e Xi,
leader delle
potenze che
si affacciano
altro fronte bellico
sull’Oceano
FOTO LAPRESSE
lità non può mascherare le re-
» Cosimo Caridi sponsabilità dei decisori. Oggi le
decisioni di guerra sono prese da
N
egli ultimi giorni di febbraio, all’inizio della guerra, i capi politici, democratici e auto-
primi profughi in fuga dall’Ucraina arrivavano in Mol- cratici, senza alcun dialogo né
davia. Tra loro c’erano anche diversi italiani e riceven- con l’avversario e nemmeno
doli l’ambasciatore Lorenzo Tomassoni spiegava: “Lo scena- all’interno. Il processo decisiona-
rio è di un allargamento del conflitto fino alla Transnistria”. le dei Paesi cosiddetti “civili” è
Secondo il diplomatico l’avanzata di Mosca sarebbe continua- guidato da imperativi che non
ta nel sud dell’Ucraina per arrivare fino alla repubblica filo- hanno né riscontro né critica. La
russa. La Transnistria si definisce indipendente anche se non stessa base popolare delle demo-
è riconosciuta da nessun Paese al mondo, nemmeno dal Cre- crazie viene neutralizzata con la
mlino. A partire da lunedì ci sono state diverse esplosioni a negazione dell’informazione per
Tiraspol, distante solo 100 chilometri da Odessa. Non ci sono
stati feriti, ma sono stati colpiti un ministero e alcune antenne
mezzo della narrazione, ovvero
del “lo dico io”.
di trasmissione radio. Sembra difficile fare chiarezza su chi
abbia organizzato gli attacchi, non è possibile verificare con VENT’ANNI PRIMA di Tucidide, il
fonti indipendenti sul campo. In Transnistria i media sono “padre della storia” Erodoto mo-
tutti filorussi e l’economia è sotto il controllo di un oligarca che difica il senso e la prassi della sto-
guida la Sheriff, gruppo di aziende fondato negli anni Novan- riografia nel pensiero occidenta-
ta da due agenti del Kgb. Nel 1990 la Transnistria dichiarò la le adottando un metodo empiri-
sua indipendenza dalla Repubblica Socialista Sovietica della co. “Un metodo che consiste nel
Moldavia. Un anno dopo fu la Moldavia stessa ad abbando-
nare il blocco sovietico e rivendicare la sovranità sulla Tran-
conferire un valore alla conserva-
zione della memoria relativa agli
snistria. Le tensioni crebbero fino allo scoppio della guerra nel eventi passati, alla raccolta delle
1992. Ci furono scontri tra i filorussi, supportati militarmente narrazioni trasmesse dalle diver-
da Mosca, e i moldavi che avevano il sostegno di volontari ru- se tradizioni culturali: un valore
meni. Si contarono oltre mille morti. La diplomazia interna- attivo per il tempo presente e per
zionale non riconobbe l’indipendenza di Tiraspol, quindi la le decisioni da adottare” (Federi-
Russia decise di lasciare in stanza permanente un contingen- co Nobili, “Enigma del metodo E-
te militare che a oggi conta 1.500 uomini. La Transnistria ri- rodoto”, I&L 2020). Erodoto, os-
mase formalmente parte della Moldavia, ma Tiraspol ha un servando altri popoli anche con-
governo e una valuta propria. Un terzo della popolazione è siderati non democratici o barba-
russo, la lingua più usata è il russo e si utilizza l’alfabeto ci- ri, sottolinea il particolare meto-
rillico. A mantenere stretti i legami con Mosca ci sono gli aiuti do dei Persiani di prendere deci-
economici, tra cui un’importante fornitura di gas a prezzo ri- sioni. “Sono molto amanti del vi-
dotto. In questi trent’anni ci sono stati diversi tentativi di sta- no. Non è consentito loro né vo-
bilizzare la situazione. Nel 2005 l’Osce diede vita a un tavolo mitare né orinare in presenza di
negoziale con Russia, Moldavia e Ucraina. Tutto si è bloccato altri. Osservano queste regole.
con l’annessione della Crimea nel 2014. E si torna agli attacchi Hanno pure l’abitudine di discu-
di questi giorni: per gli analisti si tratta di un tipico scenario in tere sulle questioni più serie in
cui i filorussi creano episodi per destabilizzare l’area. C’è an- stato di ubriachezza. La decisio-
che la possibilità che gli ucraini tentino di impossessarsi ne presa nel corso della discussio-
dell’arsenale militare lasciato in Transnistria da Mosca, per ne viene riproposta loro l’indo-
utilizzarlo nel Donbass contro lo stesso esercito russo. mani, quando sono sobri, dal pa-
drone della casa nella quale si tro-
vano per discutere: se la approva-
no anche da sobri, la mettono in
atto, altrimenti la lasciano deca-
dere; e se la prima volta hanno di-
scusso da sobri, poi riesaminano
la cosa da ubriachi”. Si chiede No-
bili: “Quali sono le questioni più
serie? E perché i Persiani avreb-
bero davvero adottato questa
modalità operativa come forma
di saggezza pragmatica, che com-
bina razionalità calcolante e va-
glio del delirio ebbro? Avevano
ragione? E se avevano ragione,
perché non hanno vinto per sem-
pre? Si son dimenticati troppo
spesso di ubriacarsi? E vincere
vuol dire avere ragione? E la ra-
gione è più o meno violenta del
vincere? E la sconfitta è un’obie-
zione alla ragione? La violenza è
un’obiezione? È ancora valido il
magistero del metodo di Erodoto
rispetto alle nostre esigenze at-
tuali – nostre in quanto specie in
via di autodistruzione? Gli spe-
cialismi settoriali imperanti, in
ambito scientifico, per non parla-
re della maggior parte delle for-
me di auto narrazione più o meno
oneste, ci lasciano sempre ai
margini dei problemi, alla perife-
ria della gravità”. Di fronte alla
questione ucraina e alla sua gra-
vità più che il metodo Erodoto di
narrare la storia, sarebbe da con-
sigliare ai leader delle parti in
conflitto, a partire da Biden e Pu-
tin, il metodo persiano di decide-
re: prendersi ogni tanto una bella
sbronza collettiva e discutere
“delle questioni più serie”. Il vino
buono lo potremmo fornire noi.
Ne verrebbero fuori decisioni
senz’altro migliori di quelle che
attualmente prendono in stato di
apparente sobrietà. Ma di consi-
gli non hanno bisogno: sanno
sbagliare da soli.
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IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022 ECONOMIA l 5

SANZIONI UE • Berlino cede sul greggio, non sul metano

Il finto balletto sul gas in rubli

COSA DICE
LA COMMISSIONE
EUROPEA
LE LINEE GUIDA
sugli acquisti di gas
dalla Russia consentono
alle aziende Ue tipo Eni
di aprire un conto presso
Gazprombank per pagare
in euro o dollari le loro
forniture. Non possono,
però, essere intestatari
del secondo conto in cui
l’importo viene convertito
in rubli, pena la violazione
delle sanzioni. Problema
facilmente aggirabile
se Putin, irrazionalmente,
non si impunta
e l’embargo vero sul petrolio
L
a spaccatura è netta,
persino esibita: l’Ue è
spaccata a metà sul-
l’embargo energetico a
Mosca e questo genera un bal-
letto che è insieme pericoloso e
ridicolo. Il petrolio russo, come
ormai è noto, sarà bandito dal
prossimo pacchetto di sanzio-
ni, contraria è rimasta la sola
Ungheria. A partire da quan-
do? È il nodo delle trattative in
corso: non prima di settembre,
comunque, ma Berlino spinge
per arrivare a fine anno. Il greg-
gio, al netto dello scontato e
non indolore aumento dei co-
sti, è un mercato in cui pur con
fatica si può modificare la cate-
na dei fornitori, cosa impossi-
bile in tempi brevi per il gas. Lo
ha ribadito indirettamente ie-
ri, in una nota, Entsog (la rete
europea dei gestori di gasdot-
ti): “In uno scenario di interru-
zione dell’approvvigionamen-
to di gas russo a partire dal 1°
aprile, la maggior parte dei
paesi europei non raggiunge-
rebbe l’obiettivo del livello di
stoccaggio dell’80% o del 90%
il 1° ottobre”.
Oggi i Paesi europei hanno
spesso più che dimezzato l’im-
port di petrolio e gas dalla Rus-
sia rispetto allo stesso periodo
del 2021, puntando su altri for-
nitori, la primavera e i prezzi al-
ti dell’energia (niente riscalda-
menti, niente condizionatori,
attività industriale già ridotta
per non lavorare in perdita). I
problemi veri si porrebbero in
estate e in inverno, specie con
scorte parziali. Eppure gran
parte dei Paesi dell’Est e i Bal-
tici, appoggiati dagli Usa, con-
tinuano a chiedere l’embargo
energetico totale, specie dopo il
distacco “punitivo” di Polonia e
Bulgaria (che però ricevono gas
dai loro vicini che viene acqui-
Energia Questione intricata FOTO LAPRESSE
stato anche dalla Russia). Es-
sendo impossibile includerlo
nelle sanzioni, il tentativo è ar-
rivare all’embargo del gas russo
per via regolamentare nel pas-
saggio all’ormai famigerato
“pagamento in rubli”.
Nonostante Ursula von der
Leyen continui a sostenere che
“nessuna azienda europea pa-
gherà il gas in rubli”, le linee
guida della Commissione con-
sentono di accontentare la
Russia (motivo per cui, ha
scritto Politico.eu, alcuni fun-
zionari a Bruxelles non gradi-
scono la retorica stentorea del-
la presidente). Di fatto, sta a
Vladimir Putin decidere se
staccare il gas, come ha am-
messo implicitamente ieri il
cancelliere tedesco Scholz: “Se
e quale decisione potrà essere
adottata sul distacco del gas dal
governo russo è materia di spe-
culazioni, ma bisogna essere
pronti all’eventualità”. Come
scritto ieri, infatti, gran parte
delle aziende europee (Eni
compresa) si stanno già attrez-
zando per il nuovo regime e
l’Ungheria ha fatto sapere di
pagare già col nuovo regime.
Secondo le indicazioni della
Commissione, l’Eni – ad esem-
pio – può aprire un conto in
Gazprombank per pagare in
euro o dollari il gas che compra
dalla Russia sulla base dei con-
tratti già in essere. Il meccani-
smo voluto da Mosca prevede
un secondo conto in cui l’im-
porto sia convertito in rubli:
questo secondo conto non po-
trà essere intestato ad aziende
Ue. Problema facilmente aggi-
rabile se Putin non si impunta
(e non ne avrebbe l’interesse).
Per questo ieri il prezzo del gas
era in deciso calo sia al mercato
di Amsterdam che a Londra.
MA. PA.

EFFETTO RINCARI
t LE STORIE IL PRESIDENTE DI FONDERIE ASSISI: “LO STATO PROPRIETARIO DI ENI E ENEL SPECULA SU DI NOI”

Costi impazziti e aiuti in ritardo: così

muoiono fonderie e acciaierie italiane
» Francesco Ferasin zienda, l’acciaieria Zanardi di no i decreti attuativi. So solo

A
leggere la bolletta del-
le Fonderie Assisi (le
ex Tacconi), il gruppo
metallurgico più
grande dell’Umbria, c’è da
mettersi le mani nei capelli:
“Dall’Enel a marzo è arrivato
un conto di 910 mila euro: lo
stesso mese, nel 2021, avevamo
pagato 250 mila euro”, dice al
Fatto Quotidiano il presidente
Alvano Bacchi.
LA SITUAZIONE della sua im-
presa, come quella di molte ac-
ciaierie e fonderie italiane, è
ormai quasi insostenibile: chi
resiste, tenendo accesi gli im-
pianti, tra caro energia e guer-
ra si ritrova a far fronte a costi
folli. Spesso, infatti, finisce co-
me alle Fonderie di Torbole, in
provincia di Brescia, che a
marzo sono state costrette a
spegnere i forni per una setti-
mana. Filippo Padella, energy
manager e responsabile degli
impianti elettrici del gruppo,
spiega che tenere in funzione
lo stabilimento tre settimane
su quattro costa 1,2 milioni di
euro contro i 400 mila del
pre-pandemia: 800 mila euro
in più in un solo mese. Ora so-
no di nuovo chiusi, ufficial-
mente per manutenzione.
Se al caro energia si aggiun-
ge che i prezzi di ghisa e acciaio
– provenienti per la maggior
parte da Ucraina e Russia – so-
no saliti del 200 per cento, si in-
tuisce la gravità della situazio-
BOLLETTA
QUADRUPLICATA
SUL 2021
A MARZO il conto Enel
per Fonderie Assisi è stato
di 910mila euro contro i
250mila di un anno prima,
per le Fonderie di Torbole
1,2 milioni contro 400mila
ne. Ma c’è di più: insieme a e-
nergia e materie prime, sono
aumentati pure i costi dei ri-
cambi (+30-40 per cento) e de-
gli altri derivati utilizzati nel
settore siderurgico: “L’azienda
che ci fornisce l’ossigeno ha
chiesto di rivedere il prezzo del-
le forniture del 50%, perché
non stanno nelle spese di pro-
duzione”, dice ancora Padella.
Se poi si cerca di recuperare
a monte della filiera, il rischio è
che i clienti scappino all’e-
stero, soprattutto in Ger-
mania, dove l’energia costa
meno. Lo dice senza giri di
parole il presidente dell’As-
sociazione nazionale delle
Fonderie di Confindustria
(Assofond), Fabio Zanardi:
“Se i nostri vicini di casa pa-
gano 60 o 70 euro in meno al
megawattora, prima o poi ve-
dremo emigrare il nostro lavo-
ro oltre le Alpi”. Anche la sua a-
Minerbe, nel Veronese, a mar- che la mia azienda non ha an-
zo è stata costretta a sospende- cora potuto beneficiarne”.
re l’attività. Risultato: a rischio
nel settore siderurgico, ha cal- QUESTO BONUS, a detta del pre-
colato la Fim-Cisl, ci sono mier Mario Draghi, verrebbe
9.790 posti, oltre un dipenden- finanziato tassando il 10% de-
te su 3. E il governo fa “molto gli extra utili dei grandi gruppi
p oc o ”, dice Alvano Bacchi: dell’energia partecipati dallo
“Sulle materie prime non è pre- Stato, “le stesse aziende che ora,
visto ancora nessun aiuto e con le bollette alle stelle, stanno
questo è gravissimo. guadagnano cifre
Sull’energia, invece, pazzesche”, s’arrab-
il nuovo decreto ri- bia il titolare delle ex
sarcisce appena il Tacconi: “Lo Stato
20-25% degli extra ASSOFOND sta facendo una spe-
costi energetici”.
Il decreto Energia “SOSTEGNI culazione sul popolo
e le aziende italiane.
del 21 marzo pro-
me tte un credito
NON ARRIVATI, E su questa specula-
zione ci dice: guar-
d’imposta sui costi TASSATE GLI da, una piccola quo-
energetici che supe-
rano il 30% di quan- EXTRAPROFITTI” ta te la ridò sotto for-
ma di contributo. Ci
to l’azienda pagava toglie 10 e ci ridà 2.
in media nel 2019. Lo Stato, di quegli e-
Tuttavia, a distanza xtra profitti, dovreb-
di oltre un mese, “non ci hanno be prendere almeno il 70 per
ancora detto niente: non sap- cento, non il dieci”.
piamo quando arrive- Eppure Carlo Bonomi, pre-
ranno i risarcimenti, né sidente di Confindustria, si era
su quale componente e- scagliato proprio contro la tas-
Produrrete nergetica va calcolata la sazione “incostituzionale” de-
caro... p e rc e n tu a l e ” l a m en t a gli extra profitti. Ad Assofond
Una fonderia l’energy manager delle non interessa: “Ci sono impre-
umbra: Fonderie di Torbole. se che rischiano di scomparire,
la bolletta è “Il 25% dell’importo mentre altre fanno risultati
quadruplicata della bolletta – spiega straordinari: per questo credo
FOTO LAPRESSE Zanardi di Assofond – sia interesse del sistema poter
dovrebbe essere dato riequilibrare le cose – scandi-
all’azienda come credito sce il presidente Zanardi – Ve-
di imposta. Poi, però, se è solo dere le fonderie che muoiono
sulla componente delle mate- mentre i datori di energia fan-
rie prime o invece sugli oneri, no risultati straordinari è una
questo non si capisce: manca- cosa che grida vendetta”.
6 l POLITICA
DE BELLO MARIO • CRITICHE DA LEGA E FI
l FRANCO TIRATORE
GAS E GIORNALI:
APPENA 8 ANNI
E L’ITALIA AVRÀ
LA SVOLTA
» Antonio Padellaro
A
vete presente quei film dove
c’è un tritacarte che riduce i
documenti compromettenti
in coriandoli e striscioline prima
dell’irruzione della polizia? Ecco,
se vi informate sulla grande stam-
pa dopo le prime pagine munitevi
di forbici, colla (e lente d’ingrandi-
mento). Quindi, sfogliate, tagliuz-
zate, mettete in relazione una frase
qui e una là, compattate il tutto e al-
la fine capirete che ci aspetta un fu-
turo, diciamo, di melma. Doman-
da a caso: nei prossimi mesi riceve-
remo sufficiente energia per non
inceppare la produzione indu-
striale e la vita delle famiglie? Ri-
sposta complicata? Tranquilli, ab-
biamo lavorato per voi. “Il rischio
di un blocco totale del gas da parte
della Russia è ormai il vero incubo
dell’Ue” (Repubblica). Ma niente
paura, poiché “Bruxelles risponde
con il bando sul petrolio. Scatterà
da settembre” (be’, allora siamo a
cavallo). “Se venisse a mancare il
gas russo, al netto di tutte le contro-
misure studiate per attutire le con-
seguenze, nei prossimi mesi il go-
verno sarebbe costretto a razionare
le scorte” (Corriere della Sera). “Già
dal primo maggio vengono adotta-
te alcune misure. C’è una prima
stretta sui termosifoni e condizio-
natori delle pubbliche ammini-
strazioni e delle scuole”. Ottimo, an-
diamo verso l’estate e dunque sul ri-
scaldamento possiamo stare tran-
quilli, tanto più che le scuole saran-
no chiuse. “Subito più carbone, poi
nuovi alleati. Così l’Italia non re-
sterà a secco” (Repubblica).
Infatti, “c’è un piano che arriva
a metà dell’anno prossimo, di più
largo respiro, perché punta a una
situazione strutturale: trovare
Paesi produttori in grado di sosti-
tuire più della metà del gas al mo-
mento garantito da Mosca”. Metà
dell’anno prossimo? “Il presiden-
te Biden ha costituito una task
force per fornire gas liquido
all’Europa” (Repubblica). Anche
se “per reggere il ritmo dei nuovi
arrivi di gas via nave, l’Italia do-
vrà dotarsi di due nuovi rigassi-
ficatori”. Tempi di realizzazione:
un paio d’anni. “Gli Usa all’Euro-
pa ‘Vi aiuteremo’” (Repubblica).
Infatti, dopo il colloquio con la
“Confindustria del gas america-
no” il sottosegretario agli Esteri,
Manlio Di Stefano, ha dichiarato
che “le aziende americane hanno
detto di potere incrementare la
produzione fino al 15 per cento ag-
giuntivo rispetto a quello attuale,
entro il 2030”. Appena otto anni e
abbiamo svoltato.
Nel frattempo meglio dotarsi
di un ventilatore a pile e, per il
prossimo inverno, del vecchio ca-
ro camino a legna.
Armi: destra con il M5S
Ma Draghi non si ferma
» Giacomo Salvini
N
on c’è solo il Movimento 5
Stelle a criticare il governo
sull ’invio di armi all’U-
craina e sul mancato coin-
volgimento del Parlamento: ora
anche il centrodestra apre una cre-
pa nella maggioranza. Matteo Sal-
vini, che ha chiesto un incontro a
tutti i leader per “parlare di pace”,
ieri ha attaccato la scelta del presi-
dente del Consiglio Mario Draghi
di sostenere con nuove armi l’eser-
cito di Kiev: “Più armiamo una
parte più la pace si allontana”. An-
che tra gli alleati di Forza Italia e-
mergono i primi dubbi sulla stra-
tegia del governo che nei prossimi
giorni deciderà di fornire anche ar-
mi pesanti a Kiev: “È giusto aiutare
l’esercito ucraino con armi difensi-
ve ma non offensive” ha detto An-
tonio Tajani, coordinatore nazio-
nale di Forza Italia a Rai News 24.
La stessa posizione del M5S di
Giuseppe Conte: “Noi lo abbiamo
sempre sostenuto – ha continuato
Tajani – sono loro a essere d’accor-
do con noi”.
UN PROBLEMA per il governo che
sembra intenzionato a firmare un
terzo decreto interministeriale pa-
rallelamente alla missione di Dra-
ghi a Kiev che dovrebbe contenere
armi pesanti tra cui blindati Lince,
missili e cannoni. Quasi a voler di-
mostrare al presidente ucraino Vo-
lodymyr Zelensky l’aiuto totale del
governo italiano. Anche questo de-
creto, come quelli precedenti, sarà
firmato dai ministeri di Difesa, E-
steri ed Economia e non dovrebbe
passare per il Parlamento: il gover-
no è stato autorizzato all’invio di
armi con il primo decreto Ucraina
e poi con la risoluzione, approvata
a larga maggioranza, in cui non ci
sono distinzioni tra armamenti
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
leggeri e pesanti. Draghi insomma Aiuti Salvini e Tajani il secondo decreto interministe-
non vuole concedere ai partiti di riale firmato il 22 aprile e pubbli-
riaprire la questione. Al momento attaccano il premier, cato ieri in Gazzetta Ufficiale: una
si sta facendo una ricognizione nei fornitura identica alla prima in cui
magazzini della Difesa ma fonti ma lui prepara un terzo sono inserite armi leggere tra cui
parlamentari hanno dubbi sulla
disponibilità dell’Italia delle armi decreto con cannoni lanciatori Stinger, bombe da mor-
taio, mitragliatrici e munizioni. Il
pesanti. Fonti di governo specifi-
cano che si tratterà comunque di
per la visita a Kiev ministro ha prima letto la lista
completa e poi ha esposto la situa-
“armi difensive” finché gli ucraini zione del conflitto facendo riferi-
non combatteranno in territorio mento al vertice di martedì di 40
russo: un escamotage per aggirare Paesi a Ramstein. Al Copasir nes-
il problema. Il mancato coinvolgi- tre al momento non sono previsti suno ha posto a Guerini problemi
mento del Parlamento rischia di interventi alle Camere. sull’invio di armi: il comitato ha
creare nuove tensioni nella mag- Ieri pomeriggio intanto il mini- deciso di secretare, per la seconda
gioranza perché martedì Draghi stro della Difesa, Lorenzo Guerini, volta, il contenuto della lista.
interverrà a Strasburgo alla plena- è stato ascoltato per un paio d’ore
ria del Parlamento europeo, men- dal Copasir proprio per presentare RESTA però il problema politico,
perché nelle ultime ore anche il
centrodestra si aggiunge al M5S
nelle critiche al governo sulle armi.
PETROCELLI LA COMMISSIONE ESTERI “Non basta spegnere i condiziona-
tori per arrivare alla pace” ha detto
SCRIVE A CASELLATI PER SFIDUCIARLO Salvini. Poi ha aggiunto di non aver
sentito Conte, ma criticato il go-
verno sulla nuova fornitura: “Aiu-
tare gli ucraini è giusto, ma il pro-
UNA LETTERA alla presidente del Senato Casellati per blema è salvare vite, e più armi si
q chiederle di fatto la rimozione dalla presidenza della
Commissione Esteri del 5Stelle Vito Petrocelli. L’hanno fir-
usano più persone muoiono”.
I capigruppo della Lega Ric-
mata ieri tutti i componenti della commissione, fatta ec- cardo Molinari e Massimiliano
cezione per il grillino Alberto Airola. È la mossa dei partiti Romeo aggiungono che “il Par-
per ottenere la testa di Petrocelli, che aveva votato contro la lamento non può essere esauto-
fiducia al governo sul dl per l’invio delle armi all’Ucraina, e rato”. L’idea che sta prendendo
che il 25 aprile aveva fatto un tweet con la Z alta, a evocare la piede in via Bellerio è quella di pre-
denazificazione raccontata dalla propaganda russa, spingendo sentare un'interrogazione al pre-
Giuseppe Conte a ordinarne l’espulsione dal M5S. “Gli atteggia- mier per permettergli di risponde-
menti di Petrocelli – si legge nella lettera – compromettono la credibilità e l’o- re a un question time(che però non
norabilità dell’istituzione, anche nelle delicate relazioni con i principali Paesi prevede voti) o chiedere che sia il
alleati. L’incresciosa situazione che si è venuta a creare ha finito con il minare, ministro degli Esteri, Luigi Di
nel profondo, il rapporto di fiducia che lega i membri di questa commissione al Maio, a venire a riferire in Aula sul-
suo presidente”. Pertanto, scrivono i senatori, “ormai l’operatività della com- la strategia italiana nel conflitto. Se
missione è decisamente compromessa”. Ora la palla dunque passa a Casellati, il governo dovesse decidere di in-
dopo che la capogruppo in Senato del M5S, Mariolina Castellone, si è rifiutata viare armi pesanti, il Carroccio
di destinare Petrocelli a un’altra commissione, nonostante le pressioni degli chiederà che questo avvenga con
altri partiti. “Non è nostra intenzione fare forzature che potrebbero determi- un decreto e quindi con un voto in
nare un precedente pericoloso”, ha sostenuto Castellone. Consiglio dei ministri e poi in Par-
lamento, riferiscono due fonti del-
la Lega. Proprio quello che Draghi
non sembra intenzionato a fare.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022 POLITICA l 7

INTERVISTA • Azzariti Costituzionalista

“Parlamento suicida:
ormai si occupa solo
di questioni minori”
» Silvia Truzzi Ora i buoi sono scappati. Che si fa?

I
l 9 aprile sulle colonne del manifesto
Gaetano Azzariti, costituzionalista del-
la Sapienza, proponeva una conferenza
di pace, sul modello di quella di Helsin-
ki del ’75 (e non sul modello di Yalta che ser-
Sulla cessione delle armi c’è poco fare, fino al 31
dicembre sarà il governo a decidere senza es- CATASTO,
sere obbligato a comunicazioni pubbliche ul- PASSI AVANTI
teriori, anche perché la lista degli armamenti NEL GOVERNO
inviati è secretata. Però il Parlamento può
chiedere al presidente del Consiglio e ai mini-

‘‘
vì alle grandi potenze per dividersi le sfere
di influenza del mondo). “Può essere una
via per ritrovare la pace e per
ridare voce al diritto. Non la-
sciando solo ai paesi bellige-
ranti – Ucraina e Russia – il
compito di trattare la cessa-
zione delle ostilità, in base ad
stri competenti di riferire – almeno – ai pre-
sidenti delle commissioni esteri e difesa delle
Camere. Mi sembra il minimo, in un regime
democratico.
Comunque resta il fatto che l’Italia ripu-
dia la guerra e non è consentita alcuna de-
roga alla guerra difensiva. O no?
Il diritto costituzionale

Assurda
accordi bilaterali che non po- e il diritto internazio-
tranno che essere figli dei rap- nale sono stati sovrap-
porti di forza. Non solo la posti. La Costituzione IERI POMERIGGIO
guerra, ma neppure la pace è è stata fraintesa: l’arti- il centrodestra di governo
unicamente affar loro”. Poi il
presidente Mattarella ha ri-
preso l’idea di nuova Helsinki
la scelta colo 11, che prescrive il
ripudio della guerra,
non può essere utiliz-
– Lega e Forza Italia – si
sono riuniti per parlare
della delega fiscale che
durante la cerimonia del 25 a-
prile. Ma sembra che sia ca-
duta nel vuoto.
di una delega zato per legittimare
nessuna guerra. Le li-
mitazioni di sovranità
andrà in aula il 9 maggio:
al vertice erano presenti
Matteo Salvini, Antonio

in bianco
Tajani e i capigruppo
LE REAZIONI Corsa al riarmo
Mario Draghi
Le Camere hanno dato u-
na delega al governo
sono chiaramente fi-
nalizzate al consegui- di Lega e Forza Italia.
e Lorenzo Guerini. sull’invio di armi, fino al mento della pace. L’ar- Si è parlato soprattutto
della riforma del catasto
all’esecutivo
A destra, il prof. 31 dicembre. Rischiamo ticolo 11 fu scritto per
Gaetano Azzariti di entrare in guerra senza permettere la parteci- che negli ultimi giorni
FOTO LAPRESSE/ che il Parlamento ne di- pazione dell’Italia ha fatto traballare
ANSA/FOTOGRAMMA scuta? all’Onu, organizzazio- la maggioranza: Palazzo
La risoluzione votata dalla ne oggi in grave crisi, Chigi e il centrodestra
Camere è un suicidio. Da tem- ma la cui finalità era ed stanno studiando una
po si parla di emargina- è il mantenimento del- riformulazione possibile.
zione del Parlamento, la pace tra le Nazioni. Il governo vorrebbe
MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI

“ “
ormai ridotto a ratifi- Voler utilizzare questo effettuare una mappatura
care le decisioni del go- articolo per legittimare degli immobili affidando
Più armiamo Si devono inviare verno e a occuparsi di i vincoli Nato è un’ap- a un’autorità terza i nuovi
una parte, armi questioni minori. L’assenza, in un plicazione per analogia priva di fondamento. parametri, mentre
più la pace si allontana per permettere momento di crisi così grave, dell’or- La Nato non ha la finalità di costruire la pace, è il centrodestra chiede di
e più persone muoiono. all'Ucraina di difendersi gano di rappresentanza popolare è un’alleanza difensiva. sganciare tutto dai valori
E per arrivare dall'attacco russo, preoccupante: l’inazione più che di- Anche l’articolo 52 è stato citato spesso e di mercato. “Cerchiamo
alla pace non basta non per fare la guerra scendere dall’arroganza del governo, di- a sproposito. una soluzione, ma non
spegnere alla Russia: su questo pende da un’incomprensibile timidezza È ovvio che il sacro dovere di difendere la pa- vogliamo nuove tasse
i condizionatori dobbiamo essere molto del Parlamento che ha paura di far tria si riferisce all’Italia. Ma voglio dire che an- sulla casa” ha fatto
chiari perché l'obiettivo sentire la sua voce. E quan- che tutti gli altri articoli che parlano di guerra sapere il centrodestra
finale è quello di do il Parlamento ha pau- (il 78, che stabilisce le forme per la dichiara-
raggiungere il cessate ra di parlare bisogna zione dello stato di guerra, l’87 che dice che il
il fuoco e la pace preoccuparsi. presidente della Repubblica dichiara la guer-
La lista delle armi ra, il 60 che statuisce la possibilità di prorogare
che abbiamo in- le Camere in caso di guerra) parlano di guerra
viato – e invie- difensiva in ambito nazionale. Purtroppo il
remo – è se- concetto di guerra si è trasformato. Travestito
cretata. con mille altre formule: dall’operazione mili-
RICCARDO MOLINARI

“
È una vicenda tare speciale di Putin alle missioni di pace in
assurda. Il Par- Afghanistan. È giunto il tempo di ridefinire il
L’obiettivo è lamento poteva concetto di guerra.
fermare la decidere di for- Da dove derivano i vincoli internaziona-
guerra, la diplomazia nire armi, la stra- li?
deve essere la via GIUSEPPE CONTE

“
grande maggio- Dalla Carta dell’Onu, anche se è difficilmente
maestra per arrivare ranza di deputati e applicabile visto che la Russia ha potere di ve-
a un cessate il fuoco. È giusto che il senatori ha ritenuto to nel Consiglio di sicurezza. L’articolo 51 del-
Il Parlamento presidente del opportuno adottare la lo Statuto legittima la guerra del popolo u-
non può essere Consiglio e il ministro risoluzione, anche su sol- craino perché rientra in quel che è stato de-
esautorato su un tema della Difesa vengano in lecitazione degli altri Paesi. finito il “diritto naturale di autotutela indi-
delicato come questo Parlamento e che ci sia un È una questione politica viduale e collettiva”. Ed è sempre la Carta
chiarimento sull'indirizzo controversa, ma prendia- dell’Onu a condannare Putin: all’articolo 2,
politico che l’Italia porta mone atto. Quello che invece comma 4 stabilisce che la responsabilità del-
ai tavoli internazionali è incomprensibile è la scelta la guerra è dello Stato invasore. Ma per le na-
di dare una delega in bianco zioni non belligeranti valgono gli articoli dal
al governo, rinunciando al 51 al 54: gli altri Stati devono adottare inizia-
controllo su atti politicamente tive straordinarie finalizzate alla pace e alla
molto impegnativi. Una totale sicurezza internazionale.
dismissione di responsabilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
8 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022

DIETROFRONT
Livorno Il “Goldoni” prima
concede il palco a Orsini,
poi ci ripensa: “Qui niente
politica”. Ma in passato
sfilarono tutti, da Di Maio
LIBERA STAMPA a Orlando. L’assessore:
t
“È propagandista di Putin”
Rep.it e la foto
che allude

BAVAGLIO
all’esperto: “Spia
o giornalista?”

AL PROF
L’
NEL TEATRO
ossessione della libera in-
formazione occidentale
sulla figura di Alessandro
Orsini è arrivata a produrre an-
che questo: una foto che (nem-
meno tanto) tra le righe gli dà del-
la spia russa. Sul sito di Repubbli-

DEL PCI
ca l’immagine del commentatore
più divisivo d’Italia viene messa a
corredo di un articolo con questo
titolo: “ ‘Giornalisti russi o spie
nei talk Rai?’ La Vigilanza chiede
lumi al Copasir”. La suggestione è
evidente: la foto di Orsini lascia
intendere che il protagonista
dell’articolo sia lui, che invece con
la notizia non c’entra assoluta-
mente nulla. La foto di Orsini è
stata poi rimossa da Repubblica
dopo un paio d’ore (e qualche op-
portuna segnalazione) per essere
sostituita dall’immagine più in-

nocua e asettica del cavallo di
Viale Mazzini. Ma come si suol
dire, il danno era fatto (e la foto di
Orsini sopra il titolo delle spie era
stato condiviso sui social anche
da illuminati commentatori “filo
atlantici”).
L’ARTICOLO incriminato, come
detto, non aveva alcun collega-
mento con il docente di Sociolo-
gia del terrorismo: si trattava del-
la notizia (riportata anche dal
Fatto) della richiesta di un’audi-
zione congiunta (avanzata dal de-
putato dem Andrea Romano) per
capire se gli ospiti della Rai che ri-
propongono la propaganda del
Cremlino parlino a titolo di rap-
presentanti della stampa estera o
invece come funzionari del go-
verno di Putin. Si tratta, appunto
di giornalisti della televisione di
Stato russa, come Nadana Fridri-
khson, ospite di #Cartabianca
martedì scorso. Orsini, che ha
partecipato alla stessa puntata,
con l’audizione non c’entra nien-
te. Eppure, su Repubblica, la foto
sopra la parola “spia” era la sua.
MARCO FRANCHI
I
» Lorenzo Giarelli
l teatro è quello in cui, soltanto a cose fatte, ma posso
un secolo fa, si consu- dire di essere assolutamente
mò la storica scissione d’accordo con la decisione del-
tra Psi e Pci. Oggi offre la Fondazione. Ritengo il pro-
una ricca programmazione fessor Orsini un propagan-
che include lirica, danza e pro- dista di Putin”.
sa, oltre a qualche convegno Un passo in-
politico. All’improvviso, però, die tro. Nelle
il Teatro Goldoni di Livorno si prossime setti-
è accorto di non poter ospitare mane, Orsini
uno spettacolo in particolare: porterà le sue
quello sulla guerra in Ucraina tesi sulla guer-
curato dal professor Alessan- ra in corso an-
dro Orsini, direttore dell’Os- che a teatro,
servatorio sulla sicurezza in- con una sorta
ternazionale della Luiss e fir- di monologo
ma del Fatto. dal titolo U-
Dopo aver assicurato a Seif craina – Tutto
(la società che edita il nostro quello che non
giornale e che organizza lo ci dicono. Il de-
spettacolo) la concessione del butto è previ-
teatro, la Fondazione che lo sto per il 10
gestisce si è tirata indietro, le- maggio a Ro-
gando la decisione all’impos- m a a l Te at r o
sibilità di dare spazio a “temi Sala Umberto,
di natura politica”. Giustifica- ma anche altre
zione bizzarra, visti i prece- città hanno di-
denti. Ma che ha l ’ava ll o mostrato inte-
dell’assessore alla Cultura, Si- resse per l’evento.
mone Lenzi: “L’ ho saputo L i v o r n o , p e r e-
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
sempio, città a cui Orsini è
molto legato anche per motivi
personali.
Il 26 aprile il Goldoni infor-
ma Seif che è tutto a posto: lo
spettacolo si può fare il 23
maggio. Passano appena due
giorni e la Fondazione ci ri-
pensa, inviando una email in
cui si motiva il dietrofront con
ragioni di principio. A firmare
la lettera è Mario Menicagli,
direttore amministrativo del
teatro: “Siamo spiacenti di co-
municarvi l’i nd i s p on i b i li t à
della struttura a ospitare l’e-
vento. Ciò è conseguente alla
natura e al tema che propone-
te per l’occasione (‘Ucraina –
critica della politica interna-
zionale’): se ne fossimo stati a
conoscenza subito, prima del-
la stipula dell’atto, in cui non
compare detto titolo, vi a-
vremmo indicato come da an-
ni il teatro non possa essere
dato in concessione per dibat-
tere temi di natura politica in
‘‘
senso ampio”. Questo, assicu-
ra Menicagli, “senza che in al-
cun modo possa
subentrare un
giudizio di op-
portunità e me-
rito”. Insomma,
Indisponibilità
conseguente
alla natura e
al tema che
proponete
nello
spettacolo
’’
Teatro Goldoni
“la mancata concessione non
ha niente a che vedere con il
proponente del dibattito né
con tesi e argomentazioni che
avrebbe portato nel corso del-
la vostra iniziativa”. Però non
si può fare.
MA MOLTE COSE non tornano.
Se per il Goldoni è impossibile
dare spazio a “temi di natura
politica in senso ampio” (e il
teatro ci fa sapere che a impor-
lo è il regolamento adottato
nel 2017, dunque quando alla
guida della città c’era il 5Stelle
Filippo Nogarin), viene da
chiedersi come mai la conces-
sione fosse stata in un primo
momento concessa, essendo
difficile equivocare le inten-
zioni di Seif (che, come noto,
edita un giornale e non produ-
ce certo balletti o concerti).
Il paradosso è ancor più e-
vidente se si considerano i
precedenti. Proprio il Goldo-
ni, dove in passato si era esibi-
to pure Marco Travaglio, il
18 febbraio 2018 ospitò in-
Censurato fatti Renzusconi, lo spetta-
Alessandro Orsini colo di Andrea Scanzi che
non potrà portare portava sul palco l’omoni-
il suo spettacolo mo libro di satira politica
al Teatro Goldoni su Matteo Renzi e Silvio
di Livorno FOTO Berlusconi. Il tutto in pie-
ANSA/LAPRESSE na campagna elettorale
per le elezioni. Negli stessi
giorni, il teatro fu dato in con-
cessione per un evento eletto-
rale del Movimento 5 Stelle a
cui partecipò anche Luigi Di
Maio, mentre il 1º marzo di
quell’anno i leghisti Claudio
Borghi e Alberto Bagnai or-
ganizzarono un dibattito alla
Goldonetta, il “r i do tt o ” del
Goldoni. In tempi più recen-
ti, ecco le celebrazioni per il
centenario della nascita del
Pci, alla presenza, tra gli altri,
del ministro Andrea Orlan-
do. Allora era tutto lecito, og-
gi invece persino un professo-
re universitario – sepp ur
molto critico verso il governo
Draghi sulla politica estera –
non passa la dogana del rego-
lamento.
Nonostante le incongruen-
ze, il sindaco di centrosinistra
Luca Salvetti esclude che sul-
la decisione ci siano state
pressioni politiche, riducendo
l’accaduto a “una questione
tecnica di cui non ero stato
neanche informato”. Stessa
tesi sostenuta dall’assessore
alla Cultura Lenzi: “La dire-
zione del Goldoni è autonoma
e ha piena libertà nello sce-
gliere cosa fare. Io non sapevo
della concessione, l’ho saputo
soltanto dopo la rescis-
sione del contratto”.
Certo, se avessero chie-
sto a lui, l’assessore a-
vrebbe saputo cosa
consigliare: “Se mi
chiede cosa ne penso,
dico che sono d’accordo
con la decisione del tea-
tro. Non ho stima di
quello che dice Orsini e
in questo momento lo
ritengo un propagan-
dista di Putin. Il fatto
che avrebbe potuto
riempire il teatro va in
secondo piano”. Si ve-
drà, visto che Seif si sta
muovendo per sposta-
re il spettacolo in un al-
tro teatro, sempre a Li-
vorno.
Certo è che il caso
non è soltanto mediati-
co. Già oggi il balletto
della Fondazione, che è
partecipata dal Co-
mune, potrebbe fi-
nire in Consiglio per
voce di Stella Sor-
gente, capogruppo
del Movimento 5
Stelle pronta a pre-
sentare un’interpel-
lanza: “Ritengo che
la vicenda sia indicatrice di un
brutto clima – dice al Fatto l’ex
candidata sindaca grillina –
perché vengono meno la liber-
tà di informazione e di espres-
sione, che dovrebbero essere
sempre tutelate e a maggior
ragione in una città dove il sin-
daco è un ex giornalista”. E do-
ve i regolamenti si applicano a
giorni alterni.
A DAMILANO
200 MILA EURO
DA RAI3
L’EX DIRETTORE dell’Espresso,
Marco Damilano, guadagnerà 1.000
euro a puntata per la nuova striscia
di approfondimento su Rai3
Lo rivela AdnKronos, che ieri ha fornito
alcuni dettagli: “A quanto apprende
l'Adnkronos da fonti aziendali,
il contratto di Marco Damilano per la
striscia informativa di Rai3 prevede un
compenso di 1.000 euro lordi a puntata
per circa 200 puntate nell'arco di dieci
mesi. Il tetto dei 240mila euro, dunque,
è rispettato, sebbene a dir la verità
non sarebbe necessario, considerato
che norme alla mano è obbligatorio
solo per i dirigenti dell'azienda”
I PROTAGONISTI
ALBERTO BARACHINI ADOLFO URSO
• Per decenni giornalista • È presidente
Mediaset, è presidente del Copasir in quota
della Commissione Fratelli d’Italia. Di intesa
di Vigilanza Rai e propone con Barachini, audirà
un regolamento l’amministratore
per vietare gli ospiti delegato della Rai
pagati in Rai ed “evitare Carlo Fuortes sugli ospiti
spettacolarizzazioni” “spie”. Impossibile
invece avere una
riunione “congiunta”
tra Vigilanza e Copasir
LA DECISIONE Viale Mazzini Decide la politica
Asse Pd-Mediaset:
Fuortes al Copasir
sugli ospiti “007”
Sicurezza Barachini (FI)
e Urso (FdI) danno l’ok
alla proposta dei dem:
l’ad Rai a rapporto sui talk
» Gianluca Roselli
S
pie al soldo del Cremlino reclutate
per diffondere la propaganda di Mo-
sca sulla guerra o solo giornalisti, an-
che se legati al governo russo? Que-
sto il dilemma su cui la commissione di Vi-
gilanza Rai e il Copasir saranno chiamati a
discutere nei prossimi giorni, come antici-
pato ieri dal Fatto.
Dopo le polemiche sugli ospiti tv che di-
fendono o tengono conto anche del-
le posizioni di Mosca (su tutti il
caso di Alessandro Orsini), o-
ra i talk show del Belpaese
sembrano diventati i prota-
gonisti di una spy story in-
ternazionale degna dei ro-
manzi di John Le Carré.
Il caso riguarda gli inviti
in tv di giornalisti russi legati
a Vladimir Putin. Così ieri, in
un incontro a due, il presidente
della Vigilanza, Alberto Barachini
(FI), e quello del Copasir, Adolfo Urso (F-
dI), hanno deciso di agire: Vigilanza e Co-
pasir audiranno il vertice Rai, ovvero l’ad
Carlo Fuortes, ma in due sedute distinte.
“Abbiamo regole diverse: tutte le nostre se-
dute sono secretate, la ‘congiunta’ non si
può fare”, ha spiegato Urso. Inoltre, se la Vi-
gilanza si potrà occupare solo di Rai, il Co-
pasir intende ampliare il campo anche alle
tv private. Per questo sarà “audito” anche il
presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella.
LA QUESTIONE riguarda la presenza fre-
quente nei programmi tv di giornalisti russi
legati al Cremlino: Nadana Fridrikhson di
Zvedza Tv(additata dal teamdi Aleksej Na-
valny come “fedelissima di Putin”), canale
di proprietà del ministero della Difesa rus-
so; Marija Zacharova, direttrice del dipar-
timento d’informazione del ministero degli
Esteri russo; Vladimir Soloviev, conduttore
di uno dei più seguiti talk politici; Aleksan-
dr Dugin, studioso assurto alle cronache co-
POLITICA l 9
ANDREA ROMANO MICHELE ANZALDI
• Il deputato del Pd • Esponente di Italia
è stato il primo Viva, ieri si è accodato
a sollevare il tema al conduttore Maurizio
degli ospiti dei Mannoni: “A decidere
talk show legati la linea editoriale
al Cremlino. Dopo dei programmi
la sua proposta, Vigilanza sia la Rai nel suo
e Copasir sentiranno complesso, con le decine
l’ad Rai Fuortes e decine di dirigenti,
e non la dittatura
del singolo conduttore”
me ideologo di Putin.
Ma se la Vigilanza potrà chiedere a Fuor-
tes una particolare attenzione nel vagliare
gli ospiti della tv pubblica, cosa potrà fare il
Copasir? “La stessa cosa, magari fornendo
qualche informazione in più su questi o altri
personaggi. L’allarme, però, cambia se a
lanciarlo è il Copasir, poiché in questo caso
la questione tocca la sicurezza nazionale”,
racconta una fonte parlamentare.
Ieri, intanto, tirata in ballo, è intervenuta
Nadana Fridrikhson. “Sono una giornalista
e sono felice di parlare con voi. Per quale
motivo bisogna interpretare le mie parole?
Affermare che sono inviata da Putin è una
cosa stupida. Io sono per la libertà di parola
e di espressione”, ha risposto, interpellata
da Myrta Merlino su La7. “Abbiamo detto
fin da subito che Fridrikhson lavora in una
tv legata al governo russo e, prima che a
#Cartabianca, aveva già partecipato a pro-
grammi di Mediaset e La7”, sottoli-
nea Bianca Berlinguer. “Se poi
venisse accertato che è alle di-
pendenze dei servizi russi, si
porrebbe una questione di
sicurezza nazionale che
non riguarderebbe il solo
servizio pubblico”, aggiun-
ge la conduttrice. “Sì, ma
non sarebbe il caso che un
programma della tv pubblica,
invece di invitare giornalisti le-
gati al governo russo, chiamasse in-
vece quei cronisti che in patria non possono
parlare, come quelli di Novaja Gazeta o altri
ridotti al silenzio?”, si domanda il dem An-
drea Romano, che in Vigilanza per primo
ha sollevato la questione. “Berlinguer non è
la padrona unica del suo programma, che è
inserito all’interno di una rete con direttore
e 5 vice. Non può decidere tutto da sola”, no-
ta Michele Anzaldi (Iv), riprendendo alcu-
ne osservazioni di Maurizio Mannoni.
Il tema è caldissimo e i prossimi giorni
saranno decisivi: in Vigilanza martedì si vo-
terà l’ormai famoso “regolamento” sugli o-
spiti di Barachini e mercoledì sarà sentito
Fuortes sulle presunte spie russe travestite
da cronisti. “Il confronto col Copasir conso-
lida la mia convinzione sulla necessità di u-
na policy sugli ospiti, che nulla ha a che ve-
dere con censure o ingerenze”, puntualizza
Barachini. I voti per far passare la sua “boz-
za” sulla carta ci sono, nonostante l’opposi-
zione di M5S e FdI.
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10 l PIAZZA GRANDE IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022

Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano

00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it

La volontà del popolo

NONC’ÈDICHE violata per la guerra LODICOALFATTO
Draghi non ritiene di informare
DANIELE LUTTAZZI l’Italia e il Parlamento su ciò che
accade e su ciò che si dovrebbe
fare. L’unico che contrasta que-
Addio a un lettore “Ciao babbo,
sto cattivo comportamento è
Conte. Biden e Johnson voglio-
no lo scontro. L’Europa appare
sei stato un maestro e uomo unico”
DI MAIO AL DANCING CINESE
una colonia emarginata e noi e-
marginati nella colonia emargi- CARO “FATTO”, il mio babbo, Paolo Chiarelli,
nata. Un valore della democra- avrebbe compiuto 94 anni mercoledì, il 27 a-

BALLA CON LA BELLA

zia che viene tanto strombazzato prile.
è la volontà del popolo, almeno Giustamente vi potreste chiedere in redazione
della maggioranza. Perciò credo perché ve lo comunico. Lo faccio perché, dal pri-
che l’unico modo per far capire

“MANTIDE” DEL MINISTRO

mo numero de Il Fatto Quotidiano, il mio bab-
cosa davvero la gente desidera è bo non ne ha mai perso uno: anche durante la
scendere in piazza e urlare che breve degenza in ospedale voleva che scaricas-
vogliamo la Pace. si il pdf del giornale, sperando di potersi mettere
DAVIDE MORCHIO in pari. Da quando il suo organismo aveva co-
minciato a cedere era per lui difficile trovare l’e-

R
iassunto della puntata di ieri: Draghi ha man- Per il “C o r r ie re” nergia per leggere Il Fatto e riflettervi. La vec- Rassegna “di Fatto” Alcuni nostri lettori
dato Di Maio in Cina col compito di convincerla chiaia è arrivata solo poco prima della morte,
a passare dalla parte degli Stati Uniti sulla que- il Parlamento non serve quella vecchiaia che stravolge le priorità e co- Il mio babbo ha vissuto in modo esemplare, con
stione Ucraina. Quando il Gran ministro dei Sento il dovere civico di espri- stringe a mettere i propri bisogni al primo posto. coerenza e coraggio, momenti storici e perso-
Commerci cinese disse che schierarsi da una parte o mere, tramite il nostro giornale, Il babbo ne era indispettito, non gli sembrava nali assai difficili; è stato un docente che ha la-
dall’altra avrebbe nuociuto agli affari, cioè al socialismo, la mia gratitudine ai giornalisti più di vivere se non poteva leggere il giornale e sciato un segno indelebile, nella scuola e all’u-
Di Maio pensò che, se riusciva a far violare alla Cina i suoi del Corriere per la sensibilità co- ragionarci, possibilmente con qualcuno. niversità: parte integrante era anche l’essere un
accordi commerciali con la Russia, forse avrebbe condot- stituzionale e istituzionale della So che vi ha scritto, e spesso le sue erano lettere lettore attento, sistematico e leale de Il Fatto
to in porto la sua missione. Questo, e sostenere la seconda quale, da diversi mesi, stanno of- di contraddittorio: era questo il suo modo per Quotidiano.
fazione, i bracciali verdi, che volevano una Cina schierata frendo pregevoli esempi. In que- stabilire un dialogo con chi rispettava. FRANCESCA CHIARELLI
con gli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri cinese riportò il sto momento di incertezza e
discorso sui guqin: “L’Italia può vendercene 10 milioni a confusione questi leoni da ta-
prezzi scontati”.“E io ho detto che se si tratta di parlare col stiera, che non mancano occa-
ministro della Cultura non se ne fa niente. Con quel topo sione di rilevare le criticità
di fogna non ci parlo”, disse il Gran ministro. Erano a un dell’attuale governo, rappresen-
punto morto. “Serve il tocco di una mano femminile” tano una importante bussola Grazie per dare voce questa guerra possa durare de- gli atleti russi e bielorussi, per-
pensò allora il ministro degli Esteri cinese, e aperto un per orientare le nostre valutazio- a chi chiede la pace cenni. E che dire poi della nau- ché lo sport è sempre servito a u-
armadio liberò nella stanza Mei Lin, l’amante del Gran ni e scelte politiche. Ultimo e- seante ipocrisia di chi sostiene nire i popoli in conflitto piutto-
ministro, una provocante avventuriera con capelli corvi- sempio, anche rispetto al malde- Prego per voi tutte le sere perché che dobbiamo aspettare la sto che a dividerli. Nelson Man-
ni acconciati alla Wallis Simpson e unghie più lunghe di stro tentativo di accreditare una continuiate a esistere, così come sconfitta di Putin? Ma di cosa dela, dopo gli anni di carcere du-
Mirna Loy ne La maschera di Fu Manchu. Indossava lettura dell’Art. 11 della Costitu- prego per la pace. Avete pensato stiamo parlando? ro, quando è salito al potere in
sempre e solo attillati abiti da sera in seta di gelso che al zione non conforme alla lettera alla possibilità di promuovere SALVATORE LOLICATO Sudafrica, invece di vendicarsi
Gran ministro costavano una fortuna. L’ingresso della del medesimo, ai lavori prepara- una petizione o qualunque ini- sciogliendo la squadra orgoglio
mantide, alle cui carezze non sapeva resistere, turbò il tori ed alle valutazioni di auto- ziativa che coinvolga cittadini Acquistano nuove armi della minoranza bianca Afrika-
Gran ministro: “Che cavolo, Dong, questo è un colpo bas- revoli studiosi e docenti di dirit- normali, importanti, scono- ner, ha favorito la partecipazio-
so!”. Emise un sospiro, afflosciandosi sulla poltrona. “E va to costituzionale, è l’articolo di sciuti, conosciuti, in qualunque a spese dei cittadini ne e la vittoria degli Springbok al
bene. Torna pure dentro, Mei Lin. Ho raggiunto un ac- Massimo Franco apparso sul settore della società, per far sen- Forse sarò un po’ distratto, ma torneo mondiale, riuscendo così
cordo commerciale con me stesso”. Mei Lin, un succhiot- giornale il 28 aprile. Nel corpo tire il grido di pace, per dire che non ho sentito nessuno fare la a riappacificare il Paese dopo gli
to porpora sul collo, parve insoddisfatta, e si mosse verso del pezzo il giornalista critica la stanno giocando con le nostre domanda “chi paga le armi?”. anni terribili dell’Apartheid at-
Di Maio facendo le fusa. Ma proprio in quel momento giù “bizzarra” richiesta di Conte di vite e con quella dei nostri figli? Eppure dovrebbe essere una do- traverso il rispetto del proprio
in strada scoppiò un’altra rivolta. “Ma che diamine, non si sentire il Parlamento sull’invio Per dire al nostro governo che se manda assolutamente lecita, vi- nemico interno. “Amate i vostri
può avere un attimo di pace!” esclamò il Gran ministro, delle armi in Ucraina, definen- ha un’anima a sangue freddo, sto che non credo vengano ac- nemici e fate del bene a quelli
scagliando a terra un piccolo busto di Mao in maiolica. dola “uno smarcamento che il noi non ce l’abbiamo? Voglio ur- quistate con gli stipendi dei go- che vi odiano” sono alcune delle
“Stavolta sono i blu”disse Dong guardando dalla finestra. governo tende a ignorare” per lare la mia adesione a qualun- vernanti o dei parlamentari. I- frasi del Vangelo di Luca. A que-
Nel frattempo Di Maio aveva stabilito un contatto con l’eventualità che si verifichi “un que iniziativa delle poche perso- noltre, mi piacerebbe che qual- sto punto, però, mi chiedo:
Mei Lin: “Simpatizzi con la causa americana?”. “Certa- incidente in Parlamento sulla ne in cui ho fiducia e in cui ri- cuno ponesse la domanda “vo- quanti di noi cristiani sono in
mente” rispose lei strusciandoglisi addosso. “Qual è?”. E politica estera” (Sic!!). Forse conosco un’altra me in quanto gliamo più armi e meno welfa- grado di applicare davvero le in-
qui Di Maio capì che le abilità di Mei Lin, benché potenti, l’incidente temuto da Franco essere umano (non per l’intelli- re?” piuttosto che “vogliamo la dicazioni di Gesù?
erano limitate negli scopi: avrebbe potuto aiutarlo solo Massimo (nel nome un destino) genza e la preparazione, ahimè, pace o i condizionatori?” (che WAKAN TANKA
involontariamente. “Immagino che tu non conosca è l’esercizio da parte del Parla- ma lo dico con affettuoso senso tanto, con l’invio delle armi, il
membri della seconda fazione, i bracciali verdi” le disse mento delle doverose funzioni realistico): voi. primo concetto non si realizzerà
nel modo più casuale possibile. “Oh, tutti i miei amici so- allo stesso attribuite dalla Costi- LUCIANA ROSICA di certo).
no bracciali verdi”, disse lei. “I bracciali verdi sonotrendy. tuzione! A meno che lo stesso CLAUDIO BERNARDIS
Stasera vado a un loro apericena. Vieni con me? C’è un abbia in proposito lo stesso sen- Ho paura che il conflitto
sacco da bere”. Questo sviluppo pareva promettente. timento di Paolo Mieli, che sullo Caro Claudio, l’ha spiegato Fabio Mi-
“D’accordo” disse Di Maio. Sapeva che razza di intrugli lo stesso giornale in data 22 otto- duri molto a lungo ni tre giorni fa sul “Fatto”: svuotiamo
aspettavano, ma il dovere chiamava. E così quella sera ac- bre 2021 scrisse un articolo dal Qualcosa di angosciante aleg- gli arsenali per scaricarli in Ucraina e
compagnò la Messalina dentro un dancing semibuio, ri- profetico titolo “E se decidessi- gia nell’aria. Sembra che la terza compriamo nuovi armamenti, in gran
trovo dei cospiratori della seconda fazione. Alle loro cal- mo di non votare più?”. Chiudo guerra mondiale sia ineluttabi- parte dagli Usa e sempre a spese dei
cagna trotterellava Dong, il ministro degli Esteri, che non con una nota di conforto: meno le. L’angoscia sorge dal fatto cittadini italiani, ignari di tutto.
se la smetteva di chiedere a Di Maio particolari ulteriori male che a presidiare le nostre che, paradossalmente, pare che M. TRAV.
sull’invio dei 10 milioni di guqing. Di Maio si manteneva garanzie costituzionali c’è l’ere- qualcuno la voglia. Si sente con-
evasivo. “Lasci perdere” gli disse a un certo punto da so- de di Enrico Berlinguer, Enrico tinuamente parlare di armi e di Una follia l’e sclusione LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
pra una spalla. “Gli affari, domani. Siamo qui per diver- Letta, che sicuramente esprime- reciproche minacce e recipro-
tirci”. La sala era affollata e i presenti parevano godersela. rà a Mario Draghi e Sergio Mat- che ritorsioni. Per quel che se ne degli atleti russi ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
L’orchestra suonava strumenti di cartone, producendo tarella il proprio fermo e moti- sa, nessuno parla seriamente di Sono molto amareggiato per la accedi a FQEXTRA, la versione digi-
quella che un occidentale avrebbe esitato a definire mu- vato dissenso. negoziati o mediazioni e con decisione di continuare a esclu- tale del nostro quotidiano
sica. Comunque, Di Maio condusse Mei Lin sulla pista da FRANCO VENERI n o nc h a la n c e si ipotizza che dere dalle competizioni sportive
ballo e cominciò a farla girare. A un certo punto, il brano
fu interrotto dal direttore d’orchestra, che ottenuta l’at-
tenzione del pubblico disse: “Amici!”. Tutti pendevano
dalle sue labbra. “È appena arrivata una notizia. La Borsa Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
(Presidente e amministratore delegato) Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
di Londra ha sospeso il trading di...”. Il resto dell’annuncio Antonio Padellaro (Consigliere) Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
Direttore responsabile Marco Travaglio
fu coperto da un boato di urla, e la sala si vuotò rapida- Luca D’Aprile (Consigliere delegato all'innovazione) Società Tipografica Siciliana S. p. A., 95030 Catania, strada 5ª n° 35
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mente. Con calcolata noncuranza Di Maio domandò a Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo Giulia Schneider (Consigliere indipendente)
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Mei Lin: “Era un messaggio in codice, vero?”. “Sì, c’è una Caporedattore centrale Edoardo Novella Tel 02/349621– Fax 02/34962450.
rivolta da qualche parte e ci stanno andando tutti”. Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi Roma 00185 – P.zza Indipendenza, 11/B.
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IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022 PIAZZA GRANDE l 11

NORDISTI
DOPPIO COGNOME AI FIGLI: GIANNI BARBACETTO

SFIDA AL TRADIZIONALISMO
Basta processi Eni:

L ora c’è il governo

a Corte costituziona- ALESSANDRA MINELLO * dettagli, è bene per oggi rendere
le ha annunciato che omaggio al cambiamento. Soli-
nelle prossime setti- tamente i cambiamenti culturali

Draghi & Descalzi

mane depositerà una trovano la quadra su decisioni città di Milano, che di certo non è sono lenti e avvengono con me-
sentenza storica per importanti in tema di parità di una roccaforte del tradizionali- diazioni e rinunce. Quello di ieri
il nostro Paese. La genere. smo, parlano del solo 3% di ri- invece è un passo avanti notevo-
Corte ha stabilito che è discrimi- Talvolta è la Corte costituzionale chieste nell’anno successivo alla le, e segna la volontà di un cam-
natoria e lesiva dell’identità del a dare voce all’urgenza di cam- sentenza. biamento culturale netto.

figlio la norma che prevede l’at-
tribuzione automatica del co-
gnome del padre. Ai nuovi nati
verrà attribuito il cognome di en-
trambi i genitori. Inoltre è stata
dichiarata illegittima la norma
che non permette ai genitori di
attribuire il solo cognome della
madre. I genitori, dunque, po-
tranno scegliere di comune ac-
cordo di assegnare un solo co-
gnome che potrebbe essere an-
che quello della madre. Si tratta
di una sentenza che porta con sé
un cambiamento culturale di
portata storica.
L’Italia non brilla di certo per u-
guaglianza di genere, e a dirlo so-
no tutti gli indici internazionali
che collocano il nostro Paese tra
le ultime posizioni
per parità e che ne
catturano l’asse tto
culturale e struttu-
rale imperniato di
trad iz io na li sm o.
Quando anche ven-
gono dei progressi si
tratta di minime
spinte in avanti
(pensiamo all’allun-
gamento del conge-
do di paternità che
con somma fatica è
giunto nel 2021 a
dieci giorni). Quan-
do anche la società
pare pronta al cam-
biamento, le forze
parlamentari non
biamento. È stato questo il caso,
qualche anno fa, della legge sul
doppio cognome. Già nel 2016 la
norma sull’attribuzione del co-
gnome era mutata, dando la pos-
sibilità ai genitori di assegnare
entrambi i cognomi su richiesta,
grazie a una sentenza della Corte
costituzionale (n. 286 del 21 di-
cembre 2016). Quella che allora
era stata accolta come una svolta,
prevedeva, nella sua applicazio-
ne, una procedura burocratica-
mente complessa. Era stata inol-
tre scarsamente pubblicizzata
diventando poco pervasiva in
molte aree del territorio e gruppi
di popolazione.
I dati ufficiali a disposizione
non sono molti, ma quelli per la
A favorire il cambiamento porta-
to dalla sentenza annunciata due
giorni fa dalla Corte sarà il diver-
so iter burocratico: il doppio co-
gnome verrà attribuito di de-
fault, nell’ordine stabilito dai ge-
nitori. Restano ancora dei dubbi
che sarà proprio il legislatore a ri-
solvere, riguardo, ad esempio, al
numero di cognomi o ai cognomi
attribuibili ai fratelli. Ragione-
volezza vuole che per il numero si
segua il modello del doppio co-
gnome, con solo il primo che pas-
sa alla generazione successiva,
come già in uso in molti Paesi.
Spetterà sempre al legislatore
definire le possibilità di attribu-
zione tra fratelli germani (en-
trambi i genitori in comune) e u-
nilaterali (un solo genito-
re in comune).
CIÒ CHE È CERTO è che in
un contesto demografico
in mutamento si sentiva il
bisogno di questo ricono-
scimento. A seguito
dell’aumento di separa-
zioni e divorzi degli ultimi
decenni sono in crescita
infatti i fratelli bilaterali.
La possibilità di una con-
divisione, anche solo par-
ziale, del cognome ha un
grande valore dal punto
di vista simbolico per il ri-
conoscimento di queste
nuove forme familiari.
In attesa di maggiori
“Entrambi i genitori devono
poter condividere la scelta del co-
gnome”, è una formula che parla
di un modello di genitorialità
condivisa: così come i genitori
sono da sempre stati chiamati a
decidere insieme il nome da at-
tribuire ai figli, ora la scelta andrà
fatta anche per il cognome. È
chiaro che andranno ad inne-
starsi, come già succede per il no-
me, delle dinamiche familiari e
relazionali complesse e che il tra-
dizionalismo giocherà un suo
ruolo. L’automatismo del doppio
cognome potrebbe, però, sem-
plificarne le dinamiche.
La possibilità di dare il cogno-
me della madre parla invece di
un riconoscimento del ruolo
femminile nella famiglia che non
si limita all’ambito domestico ma
che si estende anche al di fuori,
nella sfera pubblica. Il cognome è
identitario forse ancor più del
nome. Perché mentre il nome
parla solo dell’individuo, il co-
gnome parla anche delle sue ori-
gini, ne segna il percorso. Da
questo percorso le madri italia-
ne, tanto vincolate alla presenza
tra le mura domestiche, erano e-
scluse. Quando la sentenza verrà
pubblicata e quando il legislatore
ne definirà i dettagli applicativi
toccheremo con mano le conse-
guenze di questa nuova direzio-
ne che finalmente si apre.
* Demografa sociale,
insegna all’Università di Padova
L
a guerra alle porte di casa ci è già entrata in casa.
Attraverso i tubi del gas e i cavi dell’energia. E ha
già cambiato gli equilibri di potere anche nel
nostro Paese. Non so se vi siete accorti, ma ab-
biamo un nuovo super-ministro, che cura gli affari e-
conomici e gli affari esteri (la transizione ecologica è
sempre stata di sua precipua competenza). Ed è di fatto
più potente del presidente del Consiglio. È Claudio De-
scalzi, l’amministratore delegato di Eni, la compagnia
petrolifera nazionale che ai tempi di Paolo Scaroni ci ha
consegnato nelle mani di Putin e ora lo sta sostituendo
con dittatori forse non migliori di lui.
Il 31 marzo 2022, Descalzi ha incontrato il presiden-
te egiziano Al-Sisi, con cui “ha condiviso”, ci spiega una
nota dell’Eni, “la visione dell’Egitto di diventare un hub
regionale per il gas”, impegnandosi “a sostenere la pro-
duzione locale attraverso una ambiziosa campagna e-
splorativa e di sviluppo, che andrà anche a contribuire
all’export”; e restituendo “all’Egitto il ruolo di esporta-
tore netto” di gas. L’11 aprile, De-
scalzi è poi volato in Algeria e,
con accanto il ministro de-
gli Esteri Luigi Di Maio, ha
siglato un accordo con l’a-
zienda di Stato algerina
Sonatrach per una forni-
tura all’Italia di 9 miliardi
di metri cubi di gas. Il 20 a-
prile è toccato al Congo: con
accanto ancora Di Maio e il
ministro della Transizione ecolo-
gica Roberto Cingolani, Descalzi
ha discusso nuovi accordi sul gas ASCESA
con il dittatore di Brazzaville, Dé-
nis Sassou Nguesso, grande amico ADESSO L’AD
di sua moglie, Maria Magdalena DELLA SOCIETÀ
Ingoba detta Madò, già socia d’af-
fari della figlia del dittatore (Mario
VIAGGIA PER
Draghi quel giorno era strategica- IL MONDO A
mente assente giustificato, causa SIGLARE PATTI
Covid).
FONDAMENTALI
CHISSÀ SE SONO FISCHIATE le orec-
chie ai valutatori dell’Ocse, l’Orga-

IL GOVERNO DEI MIGLIORI INFRANGE

nizzazione internazionale per la cooperazione e lo svi-
luppo economico, che proprio in questi mesi stanno fa-
cendo gli esami all’Italia per verificare la sua capacità di
contrastare efficacemente la corruzione internaziona-

L’ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE

le: sui suoi rapporti d’affari in Algeria e Congo, Eni è già
stata indagata dalla Procura di Milano, proprio per cor-
ruzione internazionale. Senza risultati, naturalmente,
alla fine assolta. Sul Congo l’indagine è ancora in corso,
con Descalzi nella scomoda posizione (se fossimo un

I
n un interessante e istrutti-
vo articolo del 2007, il pro-
fessor Michele Ainis osser-
vava sconsolato che eventi successivi
all’entrata in vigore della Costituzione e
un dibattito equivoco all’interno del
Parlamento sulla guerra in Kosovo avevano
consentito “un colpo di spugna non soltanto
sull’articolo 11, ma inoltre sull’articolo 78
della Costituzione, secondo cui ogni guerra
dev’essere preceduta dalla delibera parla-
mentare”.
LA PREOCCUPAZIONE dell’autore era rivolta
all’uso spregiudicato, e non adeguatamente
condannato, di una prassi contraria ai prin-
cipi costituzionali eppure ampiamente os-
servata fino a divenire una contro-Costitu-
zione, ispirata, si aggiunge qui, al criterio
della mera ricezione della volontà e soprat-
tutto dell’arbitrio dei potenti e, per questo, in
aperto e insanabile contrasto con i principi di
sovranità popolare, legalità e uguaglianza.
Tra le vittime illustri della prassi anticostitu-
zionale va perciò annoverata anche quella di-
sposizione che enuncia il ripudio della guer-
ra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali. Quindici anni
dopo il saggio di Ainis la situazione è perfino
peggiorata, anche se la norma viene ribadita
a ogni piè sospinto nei media e nelle dichia-
razioni ufficiali come antecedente di rito ri-
Paese normale) di essere l’amministratore delegato di
FILORETO D’AGOSTINO in Italia fin quasi al crollo della una azienda che ha affidato a società di sua moglie la-
prima Repubblica: dare premi- vori in Africa per almeno 300 milioni di dollari.
nenza alla missione di promoto- Ma in questo quadro politico e geopolitico, con il nu-
spetto ad affermazioni e proposte esatta- re internazionale della pace e della compren- mero uno di Eni diventato più potente di qualunque al-
mente contrarie, fino a giungere alla demo- sione tra i popoli, in piena sintonia con l’o- tro ministro italiano, non possiamo certo stupirci se ora
nizzazione di chi osa manifestare anche solo perato della Santa Sede. L’Italia fino al 1990 nel palazzo di giustizia di Milano, dopo le assoluzioni,
una minima perplessità sulla congruenza ha sempre cercato di coltivare ogni occasione sta per arrivare una cosa mai vista prima: la Procura
dell’azione politica nell’attuale frangente. per favorire la pace tra Stati e popoli in guerra generale retta da Francesca Nanni sta abdicando al suo
Gli studi sulla prima proposizione dell’arti- o ha comunque partecipato a missioni mili- compito, che è quello di sostenere l’accusa nei processi
colo 11 hanno messo bene in luce che, trat- tari Onu per identica finalità. L’invasione d’appello, rinunciando a portare in aula, il prossimo 19
tandosi di ripudio e non già di ri- dell’Ucraina, segnata da orrori e luglio, le prove raccolte dalla Procura di Milano in anni
nuncia, il parametro costituziona- devastazioni, era forse l’occasione d’indagine sull’acquisizione da parte di Eni e Shell del
le formula “anche una direttiva ge- PARADOSSI per ritrovare il profondo senso del- campo d’esplorazione petrolifero Opl 245 in Nigeria.
nerale di politica estera... un invito la missione pacificatrice dell’arti- Descalzi è imputato di corruzione internazionale insie-
a perseguire attivamente una po- LA FRANCIA colo 11, una cultura impregnata di me a Scaroni e ad altri manager e intermediari, perché
litica pacifista” (Antonio Cassese). HA UNA CARTA Cristianesimo, una tradizione di del miliardo e 300 milioni di dollari pagati da Eni e
Come tale interpretazione possa
coniugarsi con il linguaggio, i toni
PIÙ BLANDA, valori all’insegna della compren-
sione e della non violenza. Finora
Shell per Opl 245 non un cent è restato nelle casse dello
Stato nigeriano, ma l’intera somma è stata dispersa e
e taluni contegni dei nostri espo- MA RISPETTA nulla di tutto questo e, per contro, divisa tra politici nigeriani, mediatori e manager. In
nenti governativi e, a cascata, dei IL “GALATEO” dichiarazioni sbadate o silenzi primo grado è arrivata una salvifica assoluzione gene-
media è difficile da giustificare. d’intesa sulle sbandate espressive rale. E per Eni e Descalzi basta un grado di giudizio.
In altri Stati, ad esempio la BELLICO del presidente Usa Biden. L’appello probabilmente neppure si farà. La sostituta
Francia, dove manca una norma Sarebbe quantomai opportuno pg Celestina Gravina non dovrà neanche leggere gli in-
come l’articolo 11, e in cui la Costi- che il nostro governo recuperasse il numerevoli faldoni dell’accusa, perché probabilmente
tuzione è piuttosto blanda nel legare al Par- senso dell’articolo segreto inserito in Per la rinuncerà all’impugnazione in appello. Con buona pa-
lamento le decisioni dell’esecutivo in mate- pace perpetua di Kant: “Le massime dei fi- ce dei valutatori internazionali dell’Ocse. I “campioni
ria militare, l’atteggiamento dell’autorità go- losofi sulle condizioni di possibilità della pa- nazionali” non si toccano in tempo di pace. In tempo di
vernativa è molto più attento a evitare inutili ce pubblica devono essere consultate dagli guerra diventano eroi, un po’ come la brigata Azov.
incomprensioni e rimostranze per linguaggi Stati armati per la guerra”. Il senso è che i pro- © RIPRODUZIONE RISERVATA
e comportamenti non attenti alle regole del blemi della pace impongono alle autorità un
galateo diplomatico. Non si tratta di mani- dialogo con qualificati soggetti pensanti. Il
festazioni estemporanee, dal momento che che vale anche per i governi definiti, con un
sembra essersi persa la tradizione osservata certo ottimismo, “dei migliori”.
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022

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INCHIESTA A POZZUOLI
APPALTI FORZE ARMATE
Abiti sartoriali
in dono a Figliuolo,
i pm: “Archiviare”

RICHIESTE APPELLO BIS
Strage di Viareggio
“Sei anni e 9 mesi
per Mauro Moretti”
L
a Procura di Roma ha
chiesto l’a r c h i v ia z i o n e
per il generale Francesco
Paolo Figliuolo. L’ex commis-
sario straordinario per l’emer-
genza Covid-19, infatti, era ac-
cusato di corruzione per eserci-
zio della funzione, avendo rice-
vuto in dono quattro capi di ab-
bigliamento sartoriali – nel pe-
riodo in cui era comandante lo-
gistico dell’Esercito italiano –
da una società coinvolta in una

S
ei anni e 9 mesi di carce-
re. È questa la condanna
richiesta dalla Procura
generale di Lucca nei confron-
ti di Mauro Moretti, ex ammi-
nistratore delle Ferrovie dello
Stato e di Rfi, imputato per la
strage di Viareggio, che nel
giugno del 2009 costò la vita a
32 persone. Alla scorsa udien-
più ampia inchiesta sugli ap-
palti delle forze armate. Le in-
dagini condotte nei mesi scorsi
dal pm Carlo Villani, tuttavia,
hanno permesso di verificare
che non vi è stata alcuna con-
tropartita, effettiva o promes-
sa, di Figliuolo nei confronti
della società e dunque non so-

“Promotore di un’associazione a delinquere” za Moretti aveva annunciato

di non voler più rinunciare al-
la prescrizione, un cambia-

Indagato Oddati, a capo delle Agorà del Pd mento di linea che ha fatto ca-
dere l’accusa di omicidio col-
poso plurimo. Moretti è tutt’o-
ra sotto accusa per disastro

I
l Pd trasformato in un comitato d’affari per spartirsi gli Oddati. Secondo l’accusa, Musella, titolare della Cytec, im- ferroviario, incendio colposo
appalti di Pozzuoli (Napoli), con diramazioni tra la Pu- presa che lavora su tutto il territorio nazionale, conosceva il e lesioni colpose. Il procurato-
glia e la Calabria. Un dirigente nazionale dei dem, Nicola dirigente dem e gli avrebbe chiesto più volte informazioni, re generale Sergio Affronte ha
Oddati, responsabile Agorà Democratiche, membro della ottenendole. Tra i nomi degli indagati ci sono quelli dell’ex chiesto 5 anni e 9 mesi per l’ex
direzione nazionale, commissario del Pd di Taranto e già segretario del Pd di Taranto, Luciano Santoro, e del segre- ad Rfi Michele Elia, 5 anni e 8
braccio destro dell’ex segretario Nicola Zingaretti, ritenuto tario del Pd di Reggio Calabria Sebastiano Romeo, ex ca- mesi per Mario Castaldo, di- no stati rilevati reati. Per questo
il promotore, insieme all’imprenditore puteolano Salvato- pogruppo del consiglio regionale calabrese. A questi non è rettore divisione Cargo Treni- è stata chiesta l’archiviazione.
re Musella, di un’associazione a delinquere finalizzata alla contestata l’ipotesi associativa. Gli investigatori sono in talia; 6 anni e 9 mesi per Joa- Ancora non è concluso, invece,
corruzione, alla turbativa d’asta, alla rivelazione di segreto possesso di una mole di intercettazioni e di relazioni foto- chim Lehmann, ex superviso- il filone principale dell’inchie-
d’ufficio e al traffico d’influenze. Un’associazione di cui a- grafiche dalle quali risulterebbe che il sindaco di Pozzuoli, re dell’Officina Jugenthal. Le sta che riguarda l’ex capo di sta-
vrebbe fatto parte anche il sindaco Pd, Vincenzo Figliolia, tramite un dipendente comunale, abbia cucito appalti su pene richieste vanno dada 3 to maggiore della Difesa, Enzo
che in questi mesi sta concludendo il suo secondo mandato. misura per Musella in cambio di denaro ed altre utilità. Ap- anni e 6 mesi fino a 8 anni e 2 Vecciarelli, anche lui indagato
È questa l’ipotesi inquirente di una indagine condotta dalla palti che l’imprenditore non si sarebbe però aggiudicato. mesi per una decina di mana- per corruzione per aver ricevu-
Guardia di Finanza e della Squadra Mobile. Avrebbero riguardato la riqualificazione del Rione Terra e ger italiani e stranieri. Nella to la “donazione di generi ali-
Sono 12 gli indagati riportati sul decreto di perquisizione la realizzazione di un parcheggio nella ex cava Regia. gestione della sicurezza, se- mentari e di 58 capi di abbiglia-
della Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo – pm Sui social, Figliolia ha lanciato un appello affinché la vi- condo l’accusa, ci furono “o- mento”, in cambio di “favori” a
Stefano Capuano e Immacolata Sica – eseguito nei giorni cenda giudiziaria si chiarisca in tempi brevi per non turbare missioni gravi, gravissime e un’azienda sartoriale di Biella
scorsi nel Comune flegreo e in altre città, anche fuori Cam- la campagna elettorale. A Pozzuoli, infatti, si torna al voto in reiterate negli anni”. coinvolta nell’indagine.
pania, tra le quali Taranto e Saronno. Finanzieri e poliziotti giugno. E il Pd, anche qui, è diviso, tra il candidato ufficiale M.GRA. VINCENZO BISBIGLIA
hanno acquisito la documentazione dei bandi e dei rapporti del partito e il candidato che invece rivendica l’appoggio
tra pubblica amministrazione ed impresa, ed hanno seque- delle liste civiche del governatore Vincenzo De Luca.
strato alcune attrezzature e cellulari, compreso quello di VINCENZO IURILLO
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
ESTREMA DESTRA
\/
OGGI LA CONVENTION FDI
BOZZA LUNEDÌ IN CDM
Inceneritore Roma,
ecco il decreto per
i poteri a Gualtieri
“A
l fine di assicurare gli
interventi funzionali
alle celebrazioni del
Giubileo della Chiesa cattolica
per il 2025 nella città di Roma,
in considerazione della esigen-
za di prevenire gravi criticità
nella gestione dei rifiuti urbani
(...) spettano al Commissario
straordinario del Governo (...)
le competenze assegnate alla
Regione (...)” in materia di ri-
fiuti e di autorizzazione per i
nuovi impianti “con riferimen-
to al territorio di Roma Capita-
le”. Con questa dicitura, come
anticipato dal Fatto, il prossi-
mo decreto energia consegnerà
a Roberto Gualtieri i poteri di
poter decidere autonomamen-
te la realizzazione e la localizza-
zione del futuro inceneritore di
Roma, probabilmente nel sob-
borgo pontino di Santa Palom-
ba. La bozza del provvedimen-
to governativo, svelata ieri
dall’agenzia Dire, dovrebbe es-
sere discussa lunedì in Consi-
glio dei Ministri.
Nella sua veste di commissa-
rio per il Giubileo, Gualtieri po-
trà decidere di realizzare tutti
gli impianti di rifiuti di cui Ro-
ma ritiene abbia bisogno biso-
gno (tra cui il termovalorizza-
tore ma anche la discarica di
servizio) bypassando il piano
regionale dei rifiuti. Il commis-
sario, oltre a predisporre e a-
dottare il piano di gestione dei
rifiuti di Roma Capitale, “rego-
lamenta le attività di gestione
dei rifiuti, ivi compresa la rac-
colta differenziata dei rifiuti ur-
bani, anche pericolosi”, recita la
bozza, “elabora e approva il pia-
no per la bonifica delle aree in-
quinate di propria competen-
za” e “approva i progetti di nuo-
vi impianti per la gestione di ri-
fiuti, anche pericolosi”.
VIN. BIS.
\/
BARONI E UNIVERSITÀ
“Concorsi truccati”
12 indagati a Genova
CONCORSI truccati all’università,
q scambi di favori tra prof per favorire
i rispettivi allievi e, in un caso, il figlio di un
barone universitario. E l’ombra lunga della
punizione per chi si era ribellato al sistema,
la ricercatrice-whistleblower che già nel
2012 aveva svelato con la sua denuncia lo
scandalo che aveva portato la Procura di
Firenze a indagare 60 accademici. Quel
“tradimento” è stato pagato con l’estro-
missione dal mondo accademico. Ora
un’inchiesta della Guardia di Finanza,
coordinata dal pm genovese Francesco
Cardona Albini, travolge la facoltà di giu-
risprudenza del capoluogo ligure: 7 docen-
ti sono stati perquisiti. Dodici sono inda-
gati: tra questi la prorettrice Lara Trucco.
M. GRA.
Funerale “Donna Assunta”,
tra “presente” e saluti romani
“A NOI”. “Camerata Assunta Almirante
presente”. E braccia alzate nel saluto fasci-
sta. Così è stato accolto all'uscita dalla
chiesa il feretro di Assunta Almirante, ve-
dova di Giorgio Almirante fondatore del
Meloni spacca il centrodestra a Palermo
e a Milano si presenta da candidata premier
M
entre Matteo Salvini prova disperatamente a orga-
nizzare un vertice con gli alleati (ieri si è visto con
Antonio Tajani e i capigruppo per parlare di riforma
fiscale), Giorgia Meloni si muove in solitaria e di buon mat-
tino fa una mossa che spacca ulteriormente un centrode-
stra già in frantumi: la candidata sindaca di Palermo di Fra-
telli d’Italia, Carolina Varchi, si ritira per appoggiare Ro-
berto Lagalla, nome sostenuto dall’Udc, da Matteo Renzi e
da Marcello Dell’Utri. Un modo per mettere all’angolo Le-
ga e Forza Italia che nel capoluogo siciliano hanno deciso di
candidare il ticket Francesco Cascio-Alberto Samonà, che
al momento non intendono fare passi indietro. FdI aveva
chiesto, come condizione per sostenere Cascio, il disco ver-
de dagli alleati sulla riconferma di Nello Musumeci a pre-
sidente della Regione. Cosa che però non è avvenuta: “Se ne
riparla dopo le Comunali”, è la linea di Salvini. E così è sal-
tato un vertice tra gli alleati (“si farà più avanti”, dice Ignazio
La Russa) e ogni tentativo di trovare un accordo in vista del-
le Amministrative a Palermo per il momento è saltato.
L’altra sfida di Meloni all’alleato Salvini partirà oggi da
Milano: alle 14 inizia la tre giorni di convention dal titolo
“Italia energia da liberare” con cui la leader di Fratelli d’I-
\/
LA FAKE NEWS SU TUTTI I SITI
“Raiola è morto”, e lui
smentisce su Twitter
“È MORTO MINO RAIOLA”. La
q fake news ieri all’ora di pranzo ha
fatto il giro dei siti di tutto il mondo. Le
principali agenzie di stampa (tranne
l’Ansa) danno la notizia. Il sito della Gaz-
zetta dello Sport addirittura pubblica tre
coccodrilli già pronti, visto che l’impor-
tante agente sportivo sta male da tem-
po. “Male, molto male, ma sta ancora
combattendo”, conferma, in realtà
smentendo, il primario del San Raffaele
di Milano, Alberto Zangrillo. Così, men-
tre iniziavano i requiem per il procuratore
di Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic,
lui twittava arrabbiato: “È la seconda vol-
ta che mi uccidono in quattro mesi, sem-
bra che sono in grado di resuscitare”.
Scherzi del giornalismo senza verifiche.
Movimento sociale italiano, i cui funerali si
sono svolti nella Basilica di Santa Maria in
Montesanto, in piazza del Popolo a Roma.
“Donna Assunta” è deceduta due giorni fa
all’età di 100 anni, da almeno 30 era punto
di riferimento e “madre nobile” della destra
italiana. Storica la sua “scomunica”nei con-
fronti dell’ex leader di An, Gianfranco Fini.
talia si presenterà come futura candidata premier. Oggi alle
17, dopo un intervento di Gennaro Sangiuliano, e quello dei
governatori di FdI, Meloni farà una relazione in cui si pre-
senterà come leader affidabile per il governo del Paese, ri-
vendicando il suo atlantismo e non lasciandosi mancare
qualche frecciata agli alleati che, come ha già spiegato, “non
so se vogliano un governo di centrodestra”. La convention
servirà anche per lanciare la sfida al Nord, un tempo leghi-
sta: lo farà annunciando l’ingresso di Stefano Benigni, de-
putato bergamasco eletto con Forza Italia e poi passato con
Cambiamo!, ma soprattutto rivolgendosi ai ceti produttivi
del Nord che un tempo votavano il Carroccio. Per questo
alla convention parteciperanno imprenditori e docenti, ol-
tre a intellettuali conservatori come Francesco Alberoni,
Marcello Pera, Giulio Tremonti e Carlo Nordio e l’amba-
sciatore Stefano Pontecorvo che ieri ha ipotizzato un gover-
no Meloni. Tornerà anche Carlo Fidanza, autosospeso dopo
l’inchiesta di Fanpage sulla “Lobby nera” a Milano. Sono
stati invitati i capigruppo di Lega e FI, ma non sono previsti
loro interventi. E, per oscurare l’evento che inizia oggi, ieri
Salvini ha annunciato che in autunno tornerà Pontida.
GIACOMO SALVINI
\/
REGIONE CAMPANIA
Accusato di camorra,
assolto Grimaldi (FI)
ACCUSATO DI SEDERE in con-
q siglio regionale da circa 15 anni
grazie al sostegno elettorale di alcune
fazioni del clan dei Casalesi, e uscito in-
denne da una richiesta di arresto re-
spinta dal Gip, il consigliere campano di
Forza Italia Massimo Grimaldi è stato
assolto con formula piena dal reato di
concorso esterno in associazione ca-
morristica. Inchiesta aperta e chiusa tra
il 2013 e 2014 e poi riaperta in seguito,
tra dichiarazioni di alcuni pentiti rivela-
tesi processualmente inconsistenti.
“Oggi è il mio vero 25 aprile – dichiara
Grimaldi in un post – ora si riparte con
entusiasmo. Ringrazio i miei avvocati,
Claudio Botti e Carlo De Stavola”.
VIN. IUR.
ZOOM l 15
PENTASTELLATI
t
Il M5S diventa
partito: iscritto
al registro
(per il 2 x 1000)
O
ra i Cinque Stelle sono pro-
prio un partito. Lo racconta
un registro, quello dei par-
titi appunto, dove il M5S è stato i-
scritto dopo il via libera della Com-
missione di garanzia degli statuti e
il controllo dei rendiconti dei par-
titi politici, arrivato lo scorso 7 a-
prile. Mentre il 27 lo Statuto del
Movimento è stato pubblicato sul-
la Gazzetta Ufficiale. Ai grillini
serviva per rincorrere i soldi pub-
blici del 2 x 1000, e anche questo
racconta la mutazione: da Movi-
mento orizzontale che riteneva i
fondi alla politica sterco del diavo-
lo, a partito con un presidente e u-
na galassia di organi, che si affanna
per avere la sua quota di contributi,
seppur volontari. Non poteva fare
diversamente, il leader Giuseppe
Conte. Perché vuole un M5S radi-
cato sui territori con sedi fisiche –
quella principale è a Roma, 500
metri quadri in centro – e una
struttura, con tanto di scuola di
formazione. Ma ha dovuto fatica-
re, l’avvocato, perché in prima i-
stanza la commissione aveva re-
spinto la richiesta.
IN SOSTANZA, pare, perché lo Sta-
tuto era “poco chiaro” in alcuni
passaggi, tra cui quello sulla for-
mazione delle liste elettorali. Così
Conte ha fatto approvare sul web
dagli iscritti le necessarie modifi-
che allo Statuto, lo scorso 11 marzo.
Ed eccolo, il M5S partito tra i par-
titi. Dove si vocifera ancora di un
possibile cambio di simbolo. E do-
ve Grillo e l’avvocato, nell’ultima
visita romana del Garante, hanno
parlato di molte cose. Grillo ha
chiesto e avuto tanti soldi – 300
mila euro – per rilanciare sul suo
blog i contenuti dei 5Stelle. Impe-
gnandosi ad aiutare su temi “e nel-
la promozione anche all’estero del-
le attività del M5S”. Conte invece
ha ottenuto mano sostanzialmen-
te libera sulla gestione della grana
delle grane, il vincolo dei due man-
dati. La sua idea resta quella: de-
roghe alla regola, solo per un pu-
gno di big. Mentre sul suo tavolo c’è
la bozza con l’elenco dei 20 refe-
renti regionali e di quelli provin-
ciali. La mappa del suo M5S.
LUCA DE CAROLIS
16 l ECONOMIA
SERVIZI SEGRETI
t
Draghi vuole prorogare
» Alessandro Mantovani
e Valeria Pacelli
i vertici dell’Intelligence
S
i va verso la conferma dei
vertici dei Servizi segre-
ti. Questo sarebbe l’o-
rientamento di Mario
Draghi. Secondo quanto risulta
al Fatto, gli uffici di Palazzo Chi-
gi prepareranno a breve i decre- CARAVELLI (AISE)
ti per prorogare i numeri uno E PARENTE (AISI):
dell’Aisi (Agenzia informazioni ALTRI DUE ANNI
e sicurezza interna), Mario Pa- L’INCARICO per i vertici
rente, e dell’Aise (Agenzia in- degli 007 può durare
formazioni e sicurezza esterna), al massimo otto anni.
Giovanni Caravelli. Entrambi Caravelli proviene
in questi anni hanno ottenuto dall’Esercito, è stato
molti apprezzamenti per il lavo- nominato direttore
ro svolto, sarebbe davvero diffi- dell’Aise 2020. Scade
cile trovare successori graditi a il 16 maggio. A giugno
tutta la composita maggioranza scade anche l’incarico
di governo. Inoltre non avrebbe di Mario Parente, numero
senso intervenire su funzioni uno dell’Aisi dal 2016
così strategiche durante la
guerra in Ucraina che nessuno
sa dove ci porterà. Come previ-
sto dalla legge 124 del 2007, che
riformò la struttura dei Servizi
segreti italiani, la nomina dei
vertici di intelligence spetta al
presidente del Consiglio e così
anche le successive proroghe.
GIOVANNI CARAVELLI è un gene-
rale dell’Esercito, è stato nomi-
nato nel 2014 vicedirettore
dell’Aise, per diventare direttore
nel 2020. Proprio il 16 maggio di
POLTRONE&POTERE
t DOPOLAVORO L’EX DEL DIS PASSA DA FINCANTIERI AD ATLANTIA. L’EX NUMERO 1 AISE ORA IN BERETTA
PROTAGONISTI » Giulio Da Silva
“I
l governo ha accettato
che lasci Fincantieri
per andare a fare il pre-
sidente di Atlantia. Ma
siamo d’accordo che se avesse-
ro ancora bisogno di me come
presidente di Fincantieri si di-
sfa tutto e torno indietro”. Alcu-
ni intimi raccontano questa
GIANNI DE GENNARO confidenza di G i am p i er o
Massolo, l’ex 007, ambasciato-
• Ex capo della polizia, re, che ha fatto gran parte della
è stato presidente carriera con Silvio Berlusconi,
di Leonardo. Ieri si ma considerato vicino a Mas-
è dimesso da Pop Bari simo D’Alema.
Per Massolo non ci sarà bi-
sogno di rompere il patto di fi-
ducia con i Benetton. Una
nomina benedetta dal
governo, che sta per
fare un regalo alla fa-
miglia di Treviso,
staccare un asse-
gno da oltre 8,2
ALBERTO MANENTI miliardi di eu-
• Ex direttore Aise,
r o p e r c o m-
prare l’88% di
dal 2020 è nel cda Autostrade
di Banco Bpm. Dal 2021 per l’Italia e
anche nel cda di Beretta chiudere la ver-
tenza sul crollo del
Ponte Morandi con 43
morti.
PUR CON QUALCHE af-
fanno, il governo ha scelto i
nuovi vertici di Fincantieri
(Claudio Graziano presidente,
Pierroberto Folgiero come ad).
LUCIANO CARTA Così oggi Massolo potrà otte-
nere il via dell’assemblea di A-
• Ex direttore Aise, tlantia alla nomina a presiden-
ora è il presidente te. Classe 1954, Massolo è stato
di Leonardo anche direttore generale del
(ex Finmeccanica) Dis, il Dipartimento delle in-
formazioni per la sicurezza, che
coordina i servizi segreti. No-
minato dal governo di Mario
quest ’anno scade il mandato,
ma con grande probabilità ri-
marrà, secondo alcuni per altri
due anni. Caravelli è uno dei
principali esperti di Libia, dos-
sier che segue da quando era vi-
cedirettore negli anni in cui l’I-
Da Massolo a Manenti,
la seconda vita nei cda
degli ex capi dei Servizi
Monti l’11 maggio 2012, fino a
maggio 2016, quando il gover-
no di Matteo Renzi lo ha nomi-
nato presidente di Fincantieri,
confermato nel 2019 dal primo
governo di Giuseppe Conte.
Continua a occuparsi di geo-
politica, è presidente dell’Ispi
ed è nel comitato direttivo del-
lo Iai. Ad Atlantia raddoppierà
lo stipendio, in Fincantieri nel
2021 Massolo ha percepito
430 mila euro lordi, contro gli
talia intervenne per frenare i
flussi migratori allora in forte
aumento. Nel 2020 si occupò
pure della trattativa per liberare
18 pescatori, di cui otto italiani,
detenuti in Libia.
Proviene invece dall’Ar ma
820 mila del presidente u-
scente di Atlantia, Fabio
Cerchia. Prima che crollas-
se il ponte Cerchiai però ha
guadagnato anche due mi-
lioni l’anno.
Massolo non è l’unico ex
007 che passa ai vertici di u-
na società per azioni. Il pre-
decessore al Dis, Gianni De
G ennaro, capo della polizia
durante il G8 di Genova, quan-
do ci furono le violenze alla
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
I direttori
Mario Parente
(servizio interno),
Giovanni Caravelli
(servizio esterno)
dei carabinieri il FOTO LAPRESSE
generale Mario
Parente, in pas-
sato comandante del Ros e poi
nominato nel 2015 vicediretto-
re dell’Aisi, con competenze
specifiche nel contrasto al ter-
scuola Diaz, poi sottosegreta-
rio ai servizi segreti nel governo
Monti, è stato per sette anni
presidente di una grande socie-
tà pubblica, l’ex Finmeccanica,
oggi Leonardo. No-
minato nel luglio
2013 dal governo di
Enrico Letta, mal-
grado qualche per- DE GENNARO
plessità sia per le vi-
cende del G8 sia per- EX POLIZIOTTO
ché alcuni vedevano
una potenziale in-
IERI SI È
compatibilità per DIMESSO
conflitto d’interessi
tra la nomina in una DA POP BARI
società di difesa e si-
curezza e la blanda
legge Frattini del
2004 che vieta a componenti
del governo, fino a 12 mesi dopo
la fine dell’incarico, di
assumere cariche in so-
cietà pubbliche “che o-
Ambasciatore perino prevalentemen-
Giampiero te in settori connessi con
Massolo, la carica ricoperta”.
ex Dis, dal 2016 “Non c’è conflitto”, sen-
è presidente tenziò l’Antitrust. Il 20
di Fincantieri maggio 2020 De Gen-
FOTO ANSA naro ha lasciato la presi-
denza di Leonardo al ge-
nerale della Gdf Lucia-
no Carta(490 mila euro lordi il
compenso nel 2021), all’epoca
direttore dell’Aise, l’Agenzia
informazioni e sicurezza ester-
rorismo internazionale jihadi-
sta. Nell’aprile 2016 è stato no-
minato direttore del servizio in-
terno. Il suo incarico scade a
giugno, è al suo sesto anno, ma
potrebbe arrivare a otto, il mas-
simo consentito dalla legge.
ALL’ATTUALE SISTEMA di proro-
ghe si è arrivati dopo due inter-
venti legislativi. Nell’autunno
del 2020 fu il governo Conte-2
che inserì nel decreto d’agosto
(che prorogava l’emergenza Co-
vid) una norma sulla durata de-
gli incarichi ai vertici dell’Aise,
dell ’Aisi e del Dis (il Diparti-
mento di Palazzo Chigi a cui fan-
no riferimento le agenzie opera-
tive) che permette la conferma
per ulteriori 4 anni. Il governo
Draghi ha poi inserito nel Mille-
proroghe un comma che, con-
fermando il limite di 8 anni, con-
sente più proroghe temporanee.
Ora l’esecutivo utilizzerebbe
quelle norme per garantire con-
tinuità agli apparati di intelli-
gence in un momento di estrema
delicatezza e tensione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
na, il servizio segreto militare,
dove era stato nominato nel di-
cembre 2018 dal governo Con-
te. Per l’ex superpoliziotto si è a-
perta un’altra strada. Nell’otto-
bre 2020 è stato nominato pre-
sidente della Popolare di Bari
in dissesto, salvata dallo Stato
con Mcc-Invitalia. De Gennaro
si è dimesso ieri, accampando
“motivi personali”.
In banca anche Alberto Ma-
nenti, ex direttore Aise, nomi-
nato nel 2014 da Renzi, con Ro-
berta Pinotti ministro della Di-
fesa. In pensione da fine 2018,
Manenti il 4 aprile 2020 è stato
eletto nel cda di Ban-
co Bpm, la terza ban-
ca italiana, nella lista
di minoranza di As-
sogestioni. Manenti
fa parte del comitato
remunerazioni, l’an-
no scorso ha ricevuto
dalla banca 120 mila
euro (68.292 euro
nel 2020). Nel mag-
gio 2021 poi è entra-
to anche nel cda del-
la Beretta, che pro-
duce pistole e fucili.
Il 7 marzo la Beretta si è aggiu-
dicata un contratto per 3.500
mitragliatrici Pmx alla Guar-
dia reale dell’Arabia Saudita.
IN QUESTI PASSAGGI non è mai
stata ravvisata un’incompati-
bilità. Per le nomine nelle so-
cietà pubbliche il 14 aprile
2020 l’allora ministro dell’E-
conomia, Roberto Gualtieri, ha
introdotto con una direttiva il
principio dell’autocertificazio-
ne: i candidati devono esclude-
re di avere incompatibilità. Re-
gola confermata il 31 marzo
2021 da una direttiva-fotoco-
pia di Daniele Franco.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
DATI ISTAT • Quest’anno persi 5 punti di potere d’acquisto
» Roberto Rotunno
O
gni dato non fa che
ribadirlo e risulta al-
la fine ripetitivo: i sa-
lari, la quota di ric-
chezza che finisce al lavoro, so-
no la vera emergenza naziona-
le. Lo erano prima e ancor più
lo sono oggi che una nuova cri-
si mette in ginocchio mezzo
mondo: la previsione dell’Istat
per il 2022 è che i lavoratori
perderanno cinque punti di
potere d’acquisto, saranno
cioè soprattutto loro a pagare il
caro energia e la guerra di Pu-
tin. Gli aumenti delle retribu-
zioni garantiti dai rinnovi dei
contratti nazionali sono una
frazione dell’inflazione che si
abbatte sulle famiglie.
L’economia italiana è stata
travolta dagli effetti del caro
bollette e della guerra in Ucrai-
na molto prima di recuperare il
crollo dovuto al Covid e ora il
macigno pesa sulle spalle di chi
lavora e lì deve restare secondo
l’associazione degli industriali.
Guai infatti a chiedere a Carlo
Bonomi di innalzare le buste
paga a fronte di spesa pubblica:
per il presidente della Confin-
dustria si tratta di un “ricatto”.
Destinatario della reprimen-
da, il ministro del Lavoro, An-
drea Orlando, che aveva propo-
sto di detassare gli aumenti sa-
lariali e provare a legare gli aiuti
all’aumento degli stipendi: il
leader degli industriali ha detto
che non se ne parla e chiede
sgravi da destinare in parte alle
imprese e in parte ai lavoratori.
Il governo peraltro, al netto
della proposta “personale” di
Orlando, non ha ancora una li-
nea per affrontare la questione
salariale, che dovrebbe essere
“Niente aumenti” Rinnovi assai inferiori all’inflazione,
contratti scaduti per 7 milioni, part time e precariato
dilaganti, ma per Bonomi va bene così: “C’è la guerra”
invece la prima delle sue prio-
rità visto che è qualche decen-
nio che i salari pagano per tutti:
la fotografia scattata ieri dall’I-
stat coi dati del primo trimestre
2022 dovrebbe suggerire anco-
ra maggiore fretta.
NEL PERIODO GENNAIO-MARZO
la crescita è stata dello 0,6%
nelle retribuzioni medie orarie.
La proiezione per il 2022 dice
che si salirà in media dello
0,8%: risultato del +1,5%
dell’industria, dello 0,4% dei
servizi privati, dello 0,9%
dell ’agricoltura e dello 0,3%
della Pubblica amministrazio-
ne. Come detto, non basterà
neanche da lontano a coprire
gli aumenti dei prezzi: il potere
d’acquisto di chi lavora scende-
rà di cinque punti.
Il problema vero è che la via
maestra per far salire gli stipen-
di, i rinnovi dei contratti collet-
tivi, sembra inceppata. Al mo-
mento gli accordi in attesa di
rinnovo coinvolgono 6,8 milio-
ni di lavoratori e il tempo medio
di attesa è aumentato di parec-
chio rispetto a un anno fa: oggi
siamo a 30,8 mesi contro i 22,6
mesi del primo trimestre 2021,
e lì – polemizza Orlando – “ci
sono settori che non li rinnova-
no perché gravati dalla guerra e
settori nei quali la guerra non
c’entra niente e il costo dell’e-
nergia è limitato”. Non è solo un
problema di quantità, ma an-
che di qualità: dei contratti rin-
Guai ai salariati: saranno
loro a dover pagare la crisi
novati, solo quello del legno è
basato sull’inflazione effettiva;
quello dell’edilizia invece ha
garantito incrementi anche su-
INAIL SONO 189 I DECESSI DA INIZIO ANNO. AUMENTANO DEL 50% LE DENUNCE DI INCIDENTI
Di lavoro si continua a morire
» Patrizia De Rubertis
• IN ITALIA si continua a mo-
rire sul lavoro. Solo tra gen-
naio e marzo ci sono stati 189
decessi, 4 in più rispetto allo
stesso periodo del 2021
(+2,2%). Facendo una triste
media, significa che ogni
giorno perdono la vita due la-
voratori.
E
neanche la Giornata
mondiale per la salute
e sicurezza ha fatto
sconti: ieri, poco prima delle
9, un operaio di 39 anni è pre-
cipitato nella tromba dell’a-
scensore all’interno degli uf-
fici del ministero degli Esteri
alla Farnesina. Un'emergen-
za mai risolta quella che e-
merge dal nuovo report tri-
mestrale dell'Inail per un
Paese che ogni anno conta
ormai più di mille morti. Ma
periori all’indice dei prezzi al
consumo, ma come è noto il
settore delle costruzioni, spin-
to anche dai bonus, è in fase di
se il governo continua a so-
stenere di voler contrastare
con ogni mezzo la piaga delle
morti sul lavoro, al dramma
umano si affianca il costo de-
gli infortuni che incide sul
3% del Pil (circa 45 miliardi
di euro ogni anno), mentre
poche risorse vengono de-
stinate alla prevenzione. In-
tanto quello che resta è la
glaciale lettura dei dati. Se-
condo l’Inail, solo nel mese di
gennaio sono state 46 le per-
sone morte mentre lavora-
vano, cinque in più rispetto a
quelle del gennaio 2021, in
aumento del 12,2%. Ma ap-
pena due settimane fa, il 15
aprile, sono state ben le tre
vittime in meno di 24 ore. A
preoccupare l'istituto stata-
le che assicura gli infortuni
sul lavoro è anche un altro
dato: l’incremento nel nu-
mero delle lavoratrici che
grande crescita e oggi lavora
addirittura più di quanto face-
va prima della pandemia.
Per Bonomi, dunque, alla lu-
ce dell’aumento del costo di e-
nergia e materie prime, non c’è
spazio per alzare i salari. Il solo
chiederlo, anzi, è segno di “un
sentimento anti-industriale”:
“La mia non mi sembrava una
proposta eversiva – ha risposto
Orlando – A me sorprende
hanno perso la vita nei primi
tre mesi dell'anno, passate-
da 14 alle 24. Mentre gli uo-
mini sono passati dai 171 del-
lo scorso anno agli attuali
165. La geografia non fa, in-
vece, distinzioni. Da Nord a
Sud sono in crescita le de-
nunce mortali e, altro segna-
le allarmante, si abbassa l'e-
tà media delle vittime. L'Inail
segnala, poi, gli aumenti dei
decessi tra gli under 40 (da
34 a 49 casi) e tra i 45-49en-
ni (da 22 a 24); in calo, inve-
ce, quelli tra i 40-44enni (da
17 a 16).
I dati non migliorano
neanche sul fronte degli in-
fortuni. Dopo due anni di Co-
vid che che hanno stravolto
questi report, sono tornate a
crescere anche le denuncia-
re infortuni non legate alla
pandemia: nel primo trime-
stre sono state 194.106, pari
questa reazione, perché mi dà
l’idea di una inconsapevolezza
di quello che si può produrre
nel Paese nei prossimi tempi.
Noi rischiamo la crisi sociale e
una caduta della domanda in-
terna. Di questo le imprese si
dovrebbero preoccupare”.
Oggi si parla di guadagni dei
lavoratori per via dell'inflazio-
ne, ma come detto si tratta di un
guaio ormai strutturale della
al +50,9%. E se si allarga l’o-
rizzonte dell’analisi degli in-
fortuni non mortali, i dati e-
videnziano un incremento
sia dei casi avvenuti in occa-
sione di lavoro, passati dai
115.286 del 2021 ai 176.545
del 2022 (+53,1%), sia di
quelli in itinere, cioè nel tra-
gitto di andata e ritorno tra
l'abitazione e il posto di lavo-
ro, che hanno fatto registrare
un aumento del 31,2%, da
13.385 a 17.561.
“Vogliamo con forza de-
nunciare la necessità di in-
tervenire per azzerare i morti
sul lavoro”, ha commentato
il segretario generale della
Cgil, Maurizio Landini. Sul
tema è intervenuto anche il
Papa, con un tweet: “Lavora-
re in sicurezza permette a
tutti di esprimere il meglio di
sé guadagnando il pane quo-
tidiano”.
ECONOMIA l 17
CONFINDUSTRIA
ANTI-ORLANDO:
“CI RICATTA”
L’INNOCUA proposta
del ministro del Lavoro
(detassare gli aumenti e
legare sostegni pubblici
e aumenti in busta paga)
ha fatto impazzire
l’associazione industriali,
che ha parlato di “ricatto”.
Orlando: “Mi pare
una reazione ridicola”
nostra economia. A novembre
l'Ocse ha fatto notare come i sa-
lari annui medi reali siano ca-
lati in Italia del 2,9% tra il 1990
e il 2020, mentre sono cresciuti
in tutti gli altri Paesi Ue. Come
ha fatto notare l’Inapp in uno
studio pubblicato lo scorso an-
no, non è un automatismo sem-
pre legato alla produttività del
lavoro: questa, infatti, è cre-
sciuta tra il 2006 e il 2009, sep-
pur debolmente, e con i crolli
legati alle due recessioni tra il
2009 e il 2012. Ebbene, anche
quando la produttività è salita i
salari calavano.
SULLO SFONDO DEL DIBATTITO
resta la proposta di legge sul sa-
lario minimo. Il governo Dra-
ghi l’aveva accantonato la scor-
sa primavera, ma in sede Ue è in
corso l’esame di una direttiva
sul tema, anche se il testo è stato
annacquato dal Consiglio eu-
ropeo (i governi). Semmai do-
vesse vedere la luce - a giugno
finisce la presidenza di turno
francese e inizia quella della
Repubblica Ceca, seguita da
quella svedese, entrambi con-
trari al salario minimo -la di-
rettiva europea imporrà se non
altro un dibattito sul tema: non
ci sarà alcun obbligo, però, di
introdurre un minimo legale.
Altra cosa da tenere presen-
te è che il lavoro povero in Italia
non dipende solo dalle basse
retribuzioni orarie, ma anche
dall’alto numero di contratti
part time (4,3 milioni gli occu-
pati a tempo parziale) e dall’al-
to numero di precari, quasi 3,2
milioni a febbraio 2022, un re-
cord che costringe tante perso-
ne a lavorare (e guadagnare)
solo in modo discontinuo.
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18 l CRONACA
COVID-19 • Nei luoghi di lavoro protezioni “raccomandate”
D mascherina fino al 15.06
al 1° maggio non si
dovranno più indos-
sare le mascherine al
chiuso, salvo alcune
eccezioni per mezzi di traspor-
to, cinema e spettacoli al chiu-
so, dove l’obbligo di indossare
Ffp2 resterà in vigore fino al 15
giugno. Lo ha chiarito il sotto-
segretario alla Salute, Andrea
Costa, sottolineando come
“senza distinzione tra pubbli-
co e privato, la mascherina sa-
rà solo fortemente raccoman-
data”. Questo, in sintesi, il con-
tenuto dell’ordinanza del mi-
nistro della Salute, Roberto
Speranza, che ricalca un e-
mendamento approvato dal
Parlamento al decreto in via di
conversione in legge. “Sono
personalmente soddisfatto –
ha detto Speranza –. L’inizio di
questa fase nuova è coerente
con la responsabilità dimo-
strata dagli italiani che hanno
imparato a convivere con il vi-
rus con grande consapevolez-
za. È un atteso messaggio di fi-
ducia per i cittadini”.
Nei luoghi di lavoro e negli
uffici valgono i protocolli con-
divisi con Confindustria e sin-
dacati e già in vigore. È consi-
FONDAZIONE GIMBE
t REPORT “CONFERMATO FLOP QUARTA DOSE”. L’OMS: “ITALIA 4ª AL MONDO PER DECESSI”
» Natascia Ronchetti
I
contagi che aumentano
nuovamente così come i de-
cessi, la campagna vaccinale
per la quarta dose agli immu-
nocompromessi e ai trapianta-
ti che non decolla, proprio co-
me quella che riguarda gli over
80, gli anziani delle Rsa, gli ul-
trasessantenni con fragilità.
Non sono numeri confortanti
quelli che arrivano dalla Fon-
dazione Gimbe. Il Covid-19
circola ancora diffusamente
(non siamo entrati nella fase
endemica) e verso i vaccini (al-
meno verso quelli oggi dispo-
nibili) si evidenzia ormai una
grande stanchezza.
IN UNA SETTIMANA, compresa
tra il 20 e il 26 aprile, sono stati
oltre 433 mila nuovi casi, il
22,7% in più rispetto ai sette
giorni precedenti, mentre i
morti, di nuovo in crescita, so-
no stati 1.034, oltre il 20% in
più. I decessi a partire dal 23
marzo sono stati ben 4.826, più
del doppio dei morti provocati
mediamente ogni anno dall’in-
fluenza. Secondo i dati dell’Or-
ganizzazione mondiale della
Sanità relativi al periodo 18-24
aprile, invece, l’Italia è il quarto
Paese al mondo per numero
più alto di casi e decessi nella
settimana monitorata. Mentre
a livello europeo è terza per
contagi e seconda per numero
di morti registrate in 7 giorni.
È l’effetto Pasqua, come ave-
vano previsto infettivologi e
medici di famiglia, pronosti-
Trasporti, cinema, stadio:
IL BOLLETTINO gliata “la necessità di proteg-
gere naso e bocca”, ma non c’è
69.204
l’obbligo di indossare la ma-
scherina, a meno di accordi a-
ziendali differenti. Nei cinema
e negli stadi, invece, fino al 15
giugno si potrà accedere solo
NUOVI CASI Mercoledì indossando la mascherina. E
erano stati 87.940 lo stesso vale per teatri, sale da
131
concerto al chiuso, locali dove
si suona musica dal vivo, even-
ti e competizione sportive al
chiuso. Unica eccezione, per le
discoteche dove si potrà entra-
MORTI Il giorno prima re “a volto scoperto”.
le vittime erano state 186 Sempre fino a metà giugno,
-91
invece, bisognerà indossare la
mascherina sui mezzi di tra-
sporto a lunga percorrenza e
sul trasporto pubblico locale.
Obbligo di mascherina pro-
RICOVERI Nelle terapie lungato fino a metà giugno per
intensive il saldo in 24 h “i lavoratori, gli utenti e i visi-
è -12 (382 posti letto tatori delle strutture sanitarie,
occupati), nei reparti socio-sanitarie e socio-assi-
ordinari è -79 (10.076) stenziali, ivi incluse le struttu-
Effetto Pasqua su casi e vittime:
+ 20% di morti in una settimana
cando una impennata dei con- “INVECCHIATI”
tagi dopo le festività. Dati
preoccupanti, con il 1° maggio QUESTI VACCINI
alle porte e il nuovo allenta-
mento delle misure restrittive,
ORMAI HANNO
secondo il presidente di Gim- ESAURITO LA
be, Nino Cartabellotta. “La
media dei nuovi casi giornalie- LORO FUNZIONE
ri è risalita a quasi 62 mila, il
tasso di positività dei tamponi
molecolari ha superato il 18% e
il numero dei positivi, ampia-
re di ospitalità e lungodegen-
za, le Rsa, gli hospice, le strut-
ture riabilitative, le strutture
residenziali per anziani, anche
non autosufficienti, e comun-
que le strutture residenziali”,
conclude Speranza.
Una decisione, quella di
prolungare l’obbligo di ma-
scherina, all’insegna della
cautela, dato che la pandemia,
pur avendo rallentato, è lonta-
na dall’essere cessata. Nelle
ultime 24 ore i nuovi casi di
positività al Covid sono stati
69.204 e 131 i morti. Il tasso di
positività si è attestato al
15,7%, in calo dello 0,2% ri-
spetto a mercoledì. In lieve
flessione anche i ricoveri: i let-
ti occupati in terapia intensi-
va sono 12 in meno di ieri e
quelli nei reparti ordinari so-
no 79 in meno.
Anche la Chiesa sta pensan-
do di continuare a raccoman-
mente sottostimato, supera
quota 1,23 milioni – dice Car-
tabellotta –. Con questi numeri
se è ragionevole mandare in
soffitta il green pass che ha or-
mai esaurito definitivamente il
ruolo di spinta gentile alla vac-
cinazione, sarebbe una follia a-
bolire l’obbligo della mascheri-
na nei locali al chiuso, in parti-
colare se affollati o scarsamen-
te aerati, e sui mezzi pubblici”.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
dare l’utilizzo della mascheri-
na, in una ottica di responsa-
bilità e rispetto di attenzioni e
comportamenti per limitare la
diffusione del coronavirus ar-
riveranno a breve delle dispo-
sizioni a tutte le parrocchie per
invitare i fedeli a continuare a
coprirsi naso e bocca anche
dopo il 1° maggio.
Dal 31 marzo, secondo i de-
creti del governo, è terminato
lo stato d’emergenza e anche
nei luoghi di culto da allora
non è più obbligatorio rispet-
tare il distanziamento inter-
personale di un metro. Le ac-
quasantiere sono ancora vuo-
te, i sacerdoti continuano ad i-
gienizzare le mani prima di di-
stribuire le ostie. In presenza
di sintomi influenzali o in caso
di isolamento per positività al
Covid-19 ci si deve astenere dal
partecipare alle celebrazioni.
FQ
Anche il dato relativo ai ricove-
ri nelle aree mediche non spin-
ge all’ottimismo: nessun arre-
tramento, sono ancora sostan-
zialmente stabili (10.328, con
un lieve incremento dell’1,1%).
E anche se è di nuovo aumen-
tato il numero di tamponi fino
a poco più di una settimana fa
in caduta libera (più 11,7%, ol-
tre 2,5 milioni in una settima-
na) siamo lontani dal volume
dei test, tra antigenici rapidi e
molecolari, a cui ci eravamo a-
bituati nei mesi scorsi. Per que-
sto Cartabellotta parla di una
sottostima del numero delle
persone attualmente positive.
QUANTO ai vaccini, si arranca.
Se il tasso di copertura con la
terza dose ha raggiunto
l’84,1% della platea ufficiale, la
campagna per il secondo boo-
ster sembra quasi arenata. So-
lo il 13,1% degli immunocom-
promessi (su un totale di
791.376) ha ricevuto la quarta
dose. E con grandi differenze
tra le regioni, dato che in Pie-
monte si è raggiunto il 47,8%
della platea e in Calabria appe-
na il 2,5%. Va ancora peggio
per il secondo richiamo per gli
over 80 e gli over 60 fragili. Il
tasso di copertura nazionale è
infatti solo del 2,8% (“un flop
clamoroso” secondo Cartabel-
lotta) anche qui con sensibili
differenze regionali. L’unica
nota positiva è quella che ri-
guarda l’occupazione delle te-
rapie intensive. I ricoveri in a-
rea critica sono leggermente
diminuiti: meno 3,1%.
MEDICI IN FUGA
POST-COVID, RIPRENDE
LA CORSA ALL’ESTERO
M
ichela Piledu, specialista in
Chirurgia generale, ha lasciato
il servizio sanitario nazionale
dopo 16 anni. “Non riuscivo più ad
avere una qualità della vita decente,
a causa di turni e orari massacranti
– dice –. Nel nostro sistema la disor-
ganizzazione è totale e i medici non
sono tutelati: vengono usati e spre-
muti”. Michela adesso fa il medico
all’estero: si è stabilita a Londra.
Marco Belgeri, urologo, è andato in-
vece a Losanna. “Non volevo restare
intrappolato in un sistema di forma-
zione prima e lavoro poi – spiega
Belgeri – in cui le possibilità di pro-
gressione e di crescita sono dettate
da rigide gerarchie e da fattori che
spesso non hanno nulla a che vede-
re con il merito”.
Marco e Michela sono due degli
oltre 11 mila giovani medici che in
dieci anni hanno lasciato l’Italia.
Hanno cercato nuove prospettive
soprattutto nel Regno Unito (dove
se ne sono insediati oltre 4 mila), in
Svizzera e in Francia. Altri sono an-
IL DANNO
FORMARE UNO
SPECIALISTA
COSTA 141 MILA
EURO ALL’ITALIA
dati in Canada o negli Usa. Così, per
una virologa di fama che rientra – I-
laria Capua ha annunciato di aver
abbandonato gli Stati Uniti per tor-
nare, per un anno, in Italia – ci sono
migliaia di giovani che varcano le
frontiere. Con un costo elevatissimo
per il Paese, visto che la formazione
di un medico specialista costa alla
collettività 141 mila euro. La pande-
mia ha solo frenato una fuga che poi
è ripresa. “Perché il sistema sanita-
rio nazionale non è più appetibile”,
dice Pierino Di Silverio, responsabile
di Anaao Giovani, sindacato dei me-
dici ospedalieri (oltre 4 mila iscrit-
ti), ieri a congresso per celebrare i
tredici anni di attività. “Il Covid ha
scoperchiato il vaso – prosegue Di
Silverio –. I luoghi di lavoro non sono
sicuri, il carico di lavoro è abnorme,
le retribuzioni sono inadeguate. Il
nuovo contratto di lavoro, firmato
peraltro dopo dieci anni, non è stato
nemmeno una boccata d’ossigeno.
E con il Pnrr si creano strutture sen-
za stanziare risorse per il personale.
Ma chi ci andrà nei nuovi ospedali
di comunità?”. Ora, spiega il sinda-
cato, i giovani laureati non vogliono
nemmeno sperimentarlo il Servizio
sanitario nazionale. “Dopo la laurea
– aggiunge Di Silverio –, vanno di-
rettamente all’estero per conseguire
la specialità”.
NAT. RON.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
CONSIP • I due giorni di testimonianza dell’ex ad Luigi Marroni
“Così mi hanno cacciato dopo
i verbali su papà Renzi e Lotti”
PROTAGONISTI » Marco Lillo
A
l processo Consip ieri
si è persa un’occasione
per far chiarezza su
quel che è successo nel
2015 tra Tiziano Renzi (padre
dell ’allora premier Matteo),
Carlo Russo (il giovane amico
di Tiziano) e l’allora ammini-
stratore delegato di Consip
LUCA LOTTI Luigi Marroni. Né il pm Mario
Palazzi né gli avvocati né i giu-
• Deputato Pd, a Roma dici del collegio presieduto da
è imputato per Paola Roja hanno letto Il Fatto
rivelazione di segreto di ieri evidentemente. Peccato.
Avevamo infatti riportato le
chat trovate nel cellulare di
Carlo Russo e scambiate con
Tiziano Renzi che rendevano
poco plausibile la ricostruzione
offerta martedì dal supertesti-
mone Luigi Marroni.
L’EX AD DI CONSIP probabil-
TIZIANO RENZI mente ha fatto confusione ma,
essendo la sua parola decisiva
• Padre del leader di Iv, nel processo, sarebbe stato fon-
è imputato per traffico damentale chiarire i dubbi sol-
di influenze illecite levati dalle chat con domande
specifiche sui messaggi tra Ti-
ziano e Russo che, secondo gli
investigatori, lo citano con lo p-
seudonimo ‘Colorato’.
Il processo è rinviato al 19 lu-
glio. Il pm Palazzi ha annuncia-
to che depositerà le informati-
ve dei Carabinieri con i messag-
gini che riguardano Tiziano
DENIS VERDINI Renzi e Carlo Russo. Magari si
approfondirà meglio la que-
• Condannato in primo stione in assenza di Marroni
grado in abbreviato ma certo il testimone poteva es-
per turbativa di gara sere sfruttato meglio. E forse se
lo sarebbe anche meritato. Per-
ché il prezzo pagato per raccon-
tare quel che è successo intorno
a lui in Consip è stato alto. Mar-
roni ha raccontato quel che gli è
successo dopo l’esplosione del
caso con la pubblicazione delle
accuse contenute nei suoi ver-
bali, sul Fatto, a dicembre del
2016. Prima difeso dal Gover-
no Gentiloni e poi, dieci giorni
dopo aver confermato le accuse
che coinvolgevano a vario titolo
Luca Lotti e Carlo Russo, ami-
co e coindagato di Tiziano Ren-
zi, rimosso senza spiegazioni.
“Ero lì per difendere gli inte-
ressi dello Stato e li ho difesi”
ha raccontato in aula il 26 a-
prile, “poi ho avuto terra
bruciata. Alcuni amici mi
hanno dato un incarico
nelle loro aziende per
un po’ poi mia moglie
mi ha assunto per un
anno e poi sono anda-
to in pensione. C’è
stata una messa al
bando sociale, a me e al-
la mia compagna”.
Il pm Palazzi gli ha chie-
sto nell’udienza del 26 apri-
le: “Qualcuno le fece mai ri-
chieste esplicite di rivedere
qualche sua dichiarazione?”.
Marroni prima è stato vago:
“Non ci fu uno che disse se
ritratti...” ma quando Palazzi
insiste il teste butta lì con scarsa
convinzione un nome: “Ma
guardi ci fu l’onorevole Verdini
che a un certo punto mi disse:
‘Forse se attenui e cambi pos-
siamo gestire la cosa’. E io gli
dissi: ‘Ma che vuol dire?’ (E lui,
Ndr) ‘Mah forse niente forse
possiamo gestirla’. Poi come lei
sa non ho ritrattato. Non disse
allora A, B, C. Quindi ci fu ma...
non fu specifico, diciamo”. Pa-
role vaghe, va detto, e mai ri-
scontrate.
Il processo in corso vede alla
sbarra anche Tiziano Renzi,
Carlo Russo e Alfredo Romeo
per traffico di influenze illecite
sulla gara FM4, la più grande
mai bandita, 2,7 miliardi per la
pulizia e manutenzione di tutti
i palazzi pubblici. Secondo l’i-
potesi di accusa Russo si faceva
dare utilità come l’assunzione
della sorella della sua compa-
gna da Romeo e si faceva pro-
mettere soldi in nero per sé e
per Tiziano Renzi dallo stesso
Romeo. E non lo faceva all’in-
saputa (come sostiene Renzi
Sr.) ma “in accordo con Tiziano
Renzi”. I soldi, mai ricevuti da
nessuno, secondo l’accusa sa-
rebbero stati il prezzo della me-
diazione illecita per far com-
piere all’Ad di Consip Marroni
atti contrari ai doveri di ufficio
per favorire Romeo nella gara.
Tutti sono innocenti fino a
sentenza definitiva e la Procura
di Roma inizialmente aveva
chiesto l’archiviazione perché
riteneva che Tiziano nulla sa-
pesse e che Russo fosse un mil-
lantatore. Impostazione boc-
ciata dal Gip Gaspare Sturzo
che ha chiesto nuove indagini e
alla fine i pm si sono
convinti a fare la ri-
chiesta di rinvio a
giudizio. Per capire IN AULA
cosa sia accaduto
tra Russo, Romeo e “DENIS DISSE:
Tiziano Renzi è
fondamentale ri-
‘SE ATTENUI
costruire gli in- GESTIAMO
contri tra loro.
Alla preceden- LA COSA’”
te udienza mar-
tedì Marroni (co-
me durante le in-
dagini) ha sostenuto di ave-
re incontrato Tiziano a fine
settembre-inizio ottobre
2015. Il padre del premier
in carica gli avrebbe chie-
sto di fargli un favore: in-
contrare Russo, un suo ami-
co che aveva tanti progetti, sen-
za fargli riferimento a gare o al-
tro. Marroni poi avrebbe in-
contrato Russo a Roma e questi
gli avrebbe fatto pressioni per
aiutare una società impegnata
nella gara Consip FM4. Marro-
ni ha ribadito di non ricordare
il nome della società ‘spinta’ da
Russo e ha però escluso fosse
Romeo. La stranezza è che se-
condo gli investigatori Russo e
Tiziano Renzi avevano incon-
trato Romeo a Firenze in gran
segreto il 16 luglio 2015 e a par-
tire dal 20 luglio 2015 Tiziano
Renzi aveva iniziato a chiedere
un incontro a Marroni, tenen-
CRONACA l 19
Il processo
L’ex ad
di Consip,
Luigi Marroni,
teste chiave
del processo in
corso a Roma
FOTO ANSA
do informato Russo con mes-
saggini sul ‘Colorato’.
IL FATTO ha pubblicato ieri le
chat di Russo svelate nelle in-
formative dei Carabinieri. Da
quei messaggi si comprende
come finisce il corteggiamento
di Tiziano a Marroni: il 13 set-
tembre Tiziano scrive a Russo
di avere parlato con ‘Colorato’
alias (per il Gip Sturzo) Marro-
ni. Tiziano invita
Russo a scrivere a
Marroni via sms e a
chiamarlo ma Russo
gli risponde che ha
già fissato un appun-
tamento per il 15 set-
tembre. Marroni
nella sua testimo-
nianza del 26 aprile
probabilmente sba-
glia nel collocare la
prima volta che parlò
di Russo con Tiziano
a fine settembre-inizio ottobre.
Peraltro il 12 settembre 2015
alle 11 e 32 (come risulta da
un’annotazione dei Carabinieri
del 22 gennaio 2018 depositata
il 10 marzo scorso dal pm Pa-
lazzi) c’è una telefonata di 162
secondi di Marroni che chiama
Tiziano Renzi. Il giorno dopo,
ricordiamolo, Tiziano Renzi
scrive a Russo “Parlato con co-
lorato manda sms w poi chia-
malo sennò non risponde”. La
telefonata del 12 potrebbe esse-
re stata fatta per fissare un ap-
puntamento nel quale Tiziano
ha parlato a Marroni di Russo?
E l’incontro del 15 settembre
Russo-Marroni è quindi il pri-
mo dopo la sponsorizzazione di
Tiziano? Il Fatto con l’articolo
di ieri aveva messo pm, avvoca-
ti e giudici nelle condizioni di
porre a Marroni le domande
giuste. Non è stato fatto.
20 l CRONACA
PELLIZZA DA VOLPEDO
LA TELA
“SOCIALISTA”
DEL 1901
IL QUARTO STATO
è un dipinto a olio su tela
(293 × 545 cm)
del pittore italiano
Giuseppe Pellizza
da Volpedo (1868-1907),
realizzato dal 1898
al 1901 e conservato
al Museo del Novecento
di Milano dal 1920.
Pellizza incominciò
a lavorare a “Ambasciatori
della fame” (bozzetto
del 1891), dopo
aver assistito a una
manifestazione operaia.
Seguì “la Fiumana”
nel 1895 e – infine –
“Il Quarto Stato”,
divenuto un manifesto
del proletariato
GRANDIRITORNI
PRIMO MAGGIO La trasferta anomala del celebre dipinto
Firenze “ruba” il Quarto Stato
a Milano. Chi lo dice ai turisti?
» Leonardo Bison
P
er questo 1º maggio
2022, il Quarto Statodi
Giuseppe Pellizza da
Volpedo, dipinto sim-
bolo delle lotte sociali del pri-
mo Novecento, non si troverà
al Museo del Novecento di Mi-
lano, la città che nel 1920 decise
di acquistarlo attraverso una
sottoscrizione popolare senza
precedenti, ma a Firenze, nel
Salone dei Cinquecento di Pa-
lazzo Vecchio. Il dipinto ha la-
sciato la sua collocazione la se-
ra del 26 aprile per mettersi in
viaggio per la Toscana, in vista
dell ’inaugurazione prevista
per la Festa del Lavoro. Non un
giorno qualunque per aprire al
pubblico l’esposizione, della
durata di due mesi.
LA NOTIZIA, frutto di un accor-
do tra le amministrazioni di
Milano e Firenze annunciato
alla fine di marzo – di cui non
sono stati chiariti i termini, ma
che prevede scambi reciproci
di opere d’arte –, era passata in
sordina, tanto che anche i lavo-
ratori esternalizzati operativi
al museo sono stati informati
dello spostamento e della chiu-
sura delle sale la mattina stes-
sa. Uno spostamento repenti-
no, a soli quattro giorni dall’i-
Il “trasloco” dell’opera
L’iniziativa dell’assessore
alla Cultura che prima
ricopriva lo stesso ruolo
nel comune toscano
naugurazione e nel momento
dell’anno in cui più visitatori
scelgono di programmare una
visita per ammirare l’opera di
Pellizza da Volpedo (anche il
ministero della Cultura su In-
stagram l’ha scelta come “testi-
monial” della Domenica gra-
tuita al Museo del 1º maggio,
indicando come collocazione
quella milanese).
Si tratta infatti di un trasfe-
rimento del tutto straordina-
rio, il primo dal 2008 per un’o-
pera delicata, di 2,93 x 5,45 me-
tri, coperta dal 2010 da una te-
ca protettiva: si parla di un’as-
sicurazione da 30 milioni di
euro. Un’opera parte delle col-
lezioni civiche milanesi da
cent’anni, che definire identi-
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
Musei statali, domenica ingresso gratuito
Non serve green pass, basta la mascherina
TORNA domenica 1º maggio, finito lo stato di emergenza
per la pandemia, l’ingresso gratuito in tutti i musei, i parchi
archeologici e i luoghi della cultura statali. Per accedere a
monumenti, musei, gallerie, parchi, giardini monumentali
dello Stato non sarà più richiesto nessun green pass, mentre
resterà l’obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche.
mostrata gratuitamente a fio-
rentini e turisti)” più che di
u n’operazione culturale. Di
norma, infatti, i musei evitano
di spostare opere che sono i-
dentitarie per la collezione; e-
vitano prestiti brevi, dati i ri-
schi nello spostamento; e pre-
diligono spostamenti legati a
un solido progetto scientifico.
Progetto che nel caso in que-
stione non pare esistere: nep-
pure il Museo del Novecento
ne parla, limitandosi a citare
la felicità di “condividere il
messaggio di forza e speranza
che sprigiona la marcia silen-
ziosa e compatta
rappresentata nel
Quarto Stato”.
Calato Il trasferimento è
dalla finestra inserito in un’opera-
Il “viaggio” zione dal sapore eco-
della tela nomico-politico, un
di Giuseppe annunciato sistema
Pellizza di scambi di opere
da Volpedo reciproci tra i capo-
FOTO ANSA luoghi toscani e lom-
bardi, voluto dall’as-
sessore alla cultura
Sacchi, ora a Milano e in prece-
taria per il museo è poco: lo denza a Firenze (dove la delega
stesso percorso del Museo del ora è al sindaco stesso). Il con-
Novecento, dove l’opera si tro- tenuto degli scambi, ad oggi,
va dal 2010, è stato progettato non è noto. Ma certo, nelle in-
appositamente per ospitare l’e- tenzioni dell’assessore, un si-
norme dipinto, il più celebre stema in grado di produrre una
della collezione, uno dei sim- serie di esposizioni straordina-
boli dell’arte prole- rie con relativi introiti per i ge-
taria dell’inizio del stori della biglietteria.
secolo scorso (lo
stesso Pellizza da NEL CASO del quadro in que-
Volpedo, di origine stione, però, non pare ci sia solo
contadina, la dipinse questo, perché auspicabilmen-
in un momento di te l’operazione può garantire
forte repressione dei
moti sociali). Seppur
un incasso politico, in un mo-
mento in cui entrambe le am-
lo spostamento do-
vrebbe, nelle inten-
ministrazioni stanno regi-
strando problemi con i lavora-
zioni dell’assessora- tori esternalizzati del sistema
to, consentire anche culturale cittadino: due gli
una nuova colloca- scioperi registrati a Firenze
zione dell’opera – poco valoriz- dall’inizio dell’anno, mentre a
zata in quella attuale, a detta di Milano 200 lavoratori, in stato
larga parte di utenti e critici – di agitazione dalla fine di mar-
non è difficile prevedere la de- zo, faticano a trovare un’intesa
lusione dei visitatori che trove- con l’amministrazione. Non a
ranno il museo privo del dipin- caso, in modo quasi grottesco,
to, delusione che già serpeggia il 30 aprile, appena svelato il di-
sui social: “Utilissimo prenota- pinto, a Firenze è previsto un
re gli ingressi in anticipo e pa- dibattito coi sindaci delle due
gare le visite guidate” scrive chi città e il Ministro del Lavoro
ha programmato una gita sco- Orlando, con il “Quarto Stato”
lastica senza essere stato avvi- come scenografia: una cosa
sato dell’assenza. mai vista, in questi termini. E
La spiazzante operazione se si comincia a utilizzare gli
rompe diverse prassi nel pre- spostamenti di opere d’arte co-
stito di opere d’arte, tanto che me mezzo di propaganda poli-
il direttore di Finestre sull’Ar- tica, o peggio a parlare del do-
te Federico Giannini ne parla lore dei lavoratori del passato
come di “un’ostensione (a pa- per non parlare di quelli del
gamento beninteso, a parte il presente, si può prendere una
1° maggio quando l’opera sarà china terribilmente rischiosa.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022 ESTERI l 21

BOMBE E POLITICA

» RANIERO LA VALLE
Si continua
a sparare
Un carro armato

S
ucraino
mimetizzato nei
e non si riesce a porre fi- pressi di Donetsk nuta per l’Uc ra i n a
FOTO LAPRESSE quando ha comin-
ne a questa guerra nefa- ciato a credere che la
sta che ha già distrutto guerra poteva vin-
cerla davvero con tutti gli incoraggia-
l’anima del mondo pri- menti e l’altruismo sospetto dell’Occi-
ma ancora che le istitu- dente, con gli aiuti di ogni genere, po-
litici, militari, economici, sacrali, con
zioni che ne assicurano il suo straziato popolo narrato come e-
la vita, è perché non è sercito, sia pure con lo stereotipo delle
donne che accudiscono e portano in
stato esorcizzato lo spet- salvo i bambini mentre gli uomini re-
tro della vittoria. È un stano o sono mandati indietro a com-
battere, e oltre cinque milioni di pro-
luogo comune, ma del fughi, e le città bombardate e distrut-
tutto falso, che la vittoria te, e la fama di invitti su tutti i tele-
schermi e in molti Parlamenti del
sia la conclusione mi- mondo, compreso il nostro.
gliore di una guerra. In realtà, a questo punto della sto-
ria, dopo tutti gli errori che da una par-
Si tratta di un mito antico: la vittoria è te e dall’altra sono stati fatti, la vittoria,
il premio della guerra; la vittoria alata di chiunque essa sia, è la peggiore scia-
si libra sul trionfo del condottiero, gura che possa capitare. Come dice il
schiaccia l’elmo del vinto; non è con- papa: che vittoria c’è sulle macerie? E
cepibile se non la vittoria come uscita Noam Chomsky, nell’intervista a Tru-
dalla guerra, padre e principio di tutte thout che gli chiede se siamo all’inizio
le cose, come è stata teorizzata da di una nuova era di continuo confron-
sempre, almeno a partire dal detto di to tra la Russia e l’Occidente, risponde
Eraclito. che è difficile sapere dove cadranno le
Perfino Gesù, che amava i nemici, ceneri, “e questa potrebbe non essere
ammetteva che la guerra si fa per vin- una metafora”. Infatti, secondo
cerla: “Quale re, partendo in guerra Chomsky, “che piaccia o no, le opzioni
contro un altro re, non siede prima a ora si riducono o a un brutto risultato
esaminare se può affrontare con die- che premia piuttosto che punire Putin
per l’atto di aggressione, o alla for-
te possibilità di una guerra termi-

.L’ULTIMA GUERRA.
nale”. E questa, secondo Chomsky,
sarebbe “una condanna a morte
per la specie, senza vincitori: sia-
mo a un punto di svolta nella storia
dell’umanità. Non lo si può nega-
re. Non lo si può ignorare”.
“Senza vincitori”: perché che

.SENZA VINCITORI.
PROSPETTIVE POLITICHE La Russia diverrebbe in ogni caso
il “nemico” del resto del mondo. L’Ucraina sarebbe invece
bastione militare contro il vicino ingombrante. Poi, c’è l’atomica
cimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora
lontano gli manda dei messaggeri per chiedergli pace”.
Ma in realtà non è affatto vero che, una volta precipitati nella guerra, la cosa
migliore è vincerla. Se oggi celebriamo la vittoria del 25 aprile, è perché avevamo
perso la guerra, ed era stata una fortuna, con i tedeschi in casa! Chi oggi rim-
piange di non aver vinto quella guerra? Nemmeno i fascisti. Altri orrori si sa-
rebbero aggiunti agli orrori. E non avremmo avuto la Costituzione, la libertà,
l’industria, il denaro, tutte le cose di cui oggi ci gloriamo.
Eppure siamo sempre là. Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il
capo del Pentagono Lloyd Austin nella loro fuggevole visita a Kiev di qualche
giorno fa hanno promesso all’Ucraina di Zelensky di farle vincere la guerra, che
poi vuol dire che a vincerla saranno gli Stati Uniti. La stessa cosa aveva promesso
qualche giorno prima il presidente Biden in un tweet (che sono le nuove dichia-
razioni di guerra che una volta si consegnavano agli ambasciatori) enumerando
le armi e i soldi che gli Stati Uniti avrebbero fornito all’Ucraina, mentre Lloyd
Austin ha aggiunto che bisogna fiaccare la Russia in modo che non possa fare più
nessuna guerra. Più vittoria di questa!
Naturalmente anche Putin vuole vincere, tanto più ora quando gli hanno det-
to in tutti i modi che in gioco c’è non solo la sua sopravvivenza ma quella stessa
della Russia; però non sa come fare, perché certo non basta, come ha chiesto al
ministro della Difesa Shoigu, non far volare nemmeno una mosca sull’acciaieria
Azovstal (che non sembra la metafora di una vittoria).
E vincere vuole soprattutto Zelensky, ben contento che ora le armi, come ha
detto, gli arrivino “in tempo reale”, cioè subito e quante ne vuole.
Ma l’Ucraina ha già pagato un alto prezzo al mito della vittoria, questo spettro
che viene dal regno dei morti, dagli Stati Uniti attraversa l’Atlantico, da Ram-
stein si aggira per l’Europa e minaccia il mondo dal mucchio di cadaveri su cui
sale in Ucraina. Già una rovina era stata per l’Ucraina aver insistito con pun-
tiglio a volere la Nato, nonostante ci fossero ben più di ventimila russi a premere
sulla frontiera del Paese (e chissà per quale inconfessato disegno incoraggiati da
Biden a entrarvi, come sostengono Caracciolo e Limes). Ma la catastrofe è ve-
cosa sarebbe una vittoria per gli
Stati Uniti e la Nato e l’Europa, se
davvero essa dovesse consistere
nell’accendere la miccia della terza
guerra mondiale, mettendo fuori
gioco la Russia, provocando la Ci-
na e prospettando all’umanità in-
tera un mondo fatto del solo Occi-
dente?
E che cosa sarebbe una vittoria
per la Russia, che andasse al di là
della rivendicazione iniziale di
u n’interdizione della minaccia
proveniente dall’Ovest, se ciò vo-
lesse dire diventare l’anatema del-
le nazioni, essere votata alla nega-
zione genocida del suo esserci stes-
so, che si tratti del rublo, del popolo o del Lago dei cigni?
E che cosa sarebbe una vittoria per l’Ucraina se anche recuperasse la Crimea,
e il Donbass, quando pur sempre rimarrebbe lì, a fare da antemurale dell’Oc-
cidente contro la Russia che, Putin o non Putin, certamente non sparirebbe e
sarebbe pur sempre una grande Potenza ansiosa di rivincita, mentre l’Ucraina
sarebbe ancora lì, gloria sì del mondo libero, ma sua prima vittima sul monte
Moria? E l’Oscar all’attore protagonista!
In questa situazione è del tutto irresponsabile fare il tifo per la vittoria dell’u-
no o dell’altro, comunque questa vittoria la si voglia chiamare, difesa della Patria
o dominio del mondo; ed è un’insensata complicità voler essere nel campo dei
vincitori. Vera sapienza è la ricerca di un’alternativa alla vittoria per mettere fine
alla guerra. Tale alternativa sta nel dialogo, nel negoziato, nel riconoscere cia-
scuno le ragioni dell’altro, nello “scambiarsi con l’altro”, nel sapere che la sicu-
rezza dell’altro è la sicurezza anche propria, perché la sicurezza non consiste in
uno “status”, ma in un rapporto, o è di tutti o non è di nessuno, come già aveva
realizzato la saggezza dell’Onu.
Tra le macerie di questa guerra c’è l’illusione, o la speranza, che si potesse
costruire un nuovo ordine mondiale, fondato non sulla potenza ma sul diritto,
non sulla ragion di Stato, ma sulle ragioni dei popoli, non sulle guerre vinte,
ma sulla guerra ripudiata. In ogni caso si può sempre ricominciare di nuovo.
Come ha scritto in una sua poesia il politico Pietro Ingrao, “leva in alto la scon-
fitta”. Il vero germe della vocazione spirituale dell’Occidente, sia nella versio-
ne greca che in quella cristiana come ci ha suggerito Simone Weil, non è la
gloria dei vincitori, ma è il sentimento della miseria umana, che è una con-
dizione della giustizia e dell’amore: in Grecia, sostiene la Weil, per il trauma
non rimosso del crimine della distruzione di Troia (l’Iliade!), nella tradizione
cristiana perché al patimento della miseria umana neppure uno spirito divino
può sottrarsi se unito alla carne (i Vangeli!), ciò che vuol dire non soggiacere al
dominio della forza, il rifiuto di tutti i rapporti di dominio. Come ha ricordato
papa Francesco celebrando la “resistenza e resa” della Pasqua, “con Dio si può
sempre tornare a vivere”.
22 l SECONDO TEMPO
Renga in tour da luglio
Il cantante torna live in tutta Italia
con “Estate 2022”: si parte il 19.07
da Ferrara, mentre l’ultima data, per
ora, è il 17.08 a Rocca Imperiale (Cs)
“UNA SQUADRA” FORTISSIMI
La serie sui campioni del tennis
R
» Anna Maria Pasetti
itrovarsi. E amarsi un po’, for-
se. La squadra, “quella” squa-
dra leggendaria che vinse la
storica Coppa Davis nel 1976
nel Cile sotto la dittatura di
Pinochet è di nuovo Un a
squadra. Un po’ come Amici
miei, scanzonati, litigarelli
“che ci viene molto naturale”,
sodali più ora che allora. Per-
ché la vittoria di quella mitica
insalatiera non è mai stata ve-
ramente e degnamente cele-
brata, ricordano a gran voce i
campioni e protagonisti
dell’impresa: Adriano Panat-
ta, Corrado Barazzutti, Paolo
PIÙSCHERMI Bertolucci e Antonio “Toni-
no” Zugarelli, capitanati
dall’inossidabile Nicola Pie-
trangeli.
CADUTA NEL DIMENTICATOIO
perché percepita politica-
mente scorretta – il dibattito
sull’opportunità che la squa-
dra italiana di tennis andasse
Una squadra
Domenico
Procacci
a casa dell’efferato dittatore
di estrema destra a giocarsi la
Davis era più acceso che mai –
Il docu-film è in fu osteggiata dagli intellet-
sala dal 2 al 4.05, tuali dell’epoca, privata della
la serie è in onda diretta tv, “persino Modugno
su Sky dal 14.05 si mise in mezzo” ricorda il
dream team, che invece partì
– e vinse – nonostante il clima
ostile. E non bastarono le ma-
gliette rosse omaggiate nel
DATA STORICA bel doc di Mimmo Calopresti
LA DITTATURA del 2009, ma di cui a quel
DI PINOCHET tempo “nessuno s’accorse”
Capitanati da Nicola ricorda Panatta.
Pietrangeli, Adriano Il mondo dello sport se
Panatta, Corrado l’è colpevolmente scorda-
Barazzutti, Paolo ta, quello del cinema e
Bertolucci e Antonio della tv prova a risarcire. E
“Tonino” Zugarelli
vinsero la Coppa la vis produttiva di Dome-
lo fa con lo stile, il talento e
Davis nel Cile
di Pinochet nel 1976.
nico Procacci, che sceglie
di esordire in regia unen-
La storica impresa do le passioni di una vita:
tuttavia fu cinema e tennis. Se lo
osteggiata per motivi scorso novembre al Tori-
politici: nessuna no Film Festival ci fu un
diretta tv e molti assaggio del docu-film U-
opinionisti contro
(persino Modugno)
na squadra, ora arriva a
compimento l’intero pro-
getto composto appunto
dal documentario – nelle
sale il 2, 3 e 4 maggio – di
una serie tv di sei episodi –
dal 14 maggio su Sky Do-
cumentaries e Now – e di
un libro edito da Fandan-
go. Un “kit” di favolose me-
morabilia che articola la nar-
razione dell’impresa
nell ’ampio contesto dei tu-
multuosi anni 70 ma anche di
Addio al figlio di Auster
Daniel, figlio del romanziere Paul, è
morto per overdose: era stato arrestato
giorni fa per omicidio colposo della
figlia di 10 mesi, deceduta per droghe
La tv omaggia la vittoria della Davis
in Cile, boicottata da stampa e sport
personalità umane difficil- anche Sky, Luce Cinecittà e il
mente replicabili nello sport patrocinio del Coni. Un Coni
‘‘
contemporaneo. che avrebbe potuto celebrare
C’era tanto da raccontare “un po’ meglio” i nostri, ancor
infatti, “molto più più gravemente ignorati da-
di una finale” spie- gli annali degli Internaziona-
ga Procacci sulla li di Roma, la cui edizione
genesi di Una 2022 coinciderà appunto
squadra, da lui con la diffusione dei primi
due episodi.
Procacci ci ha
Il paradosso vuole che il di-
battito politico si ripeta, ma
rimesso insieme... su altri fronti. Se nel ’76 i
quattro moschettieri decise-
C’eravamo persi, ro di partire per il Cile “contro
tutto e tutti”, oggi gli stessi si
ci ha restituito la oppongono fermamente alla
scelta politica di Wimbledon
voglia di raccontare di impedire l’accesso al tor-
la nostra impresa neo agli atleti russi e bielorus-
si. Una scelta “indegna, in-
sensata” chiosa Panatta, e an-
cor peggio sarebbe se gli stessi
Internazionali imitassero i
britannici: “Suonare giusta-
mente l’inno ucraino e boi-
cottare ingiustamente i ten-
nisti russi è una buffonata!”
concepito e poi scritto insie- tuona Bertolucci a cui l’amico
me a Sandro Veronesi, Lucio Adriano, nonché storico
Biancatelli e il montatore compagno di doppio, non
Giogiò Franchini. Dietro, ov- manca l’incalzata di rimbal-
viamente, c’è Fandango, ma zo: “Se dovessi scendere io in
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
Torna Paolo Capodacqua
Il musicista riprende la tournée
interrotta per i due anni di pandemia:
questa sera sarà in concerto a Roma
all’Antica Stamperia Rubattino
Fab Four
Zugarelli,
Barazzutti,
Bertolucci
e Panatta.
Sotto, il regista
Procacci
campo oggi, indosserei la ma-
glietta giallo-azzurra a soste-
gno dell’Ucraina, proprio co-
me feci con la maglietta ros-
sa... giusto per farvi capire da
che parte stare ma nel modo
giusto, almeno per me”.
Ascoltarli oggi, i Fab Four
– più il “sovrano” Pietrangeli,
intervenuto con un finale a
sorpresa nonostante un pic-
colo infortunio – sembrano
usciti da un copione comico,
reciprocamente affiatati su
battute feroci, disinvolti co-
me se da sempre non avesse-
ro fatto altro che cinema e tv.
E il lavoro di Procacci – specie
nel respiro della serie – ne è lo
specchio preciso: un prezioso
montaggio “che fa palleggia-
re” tra loro le interviste sul
passato con i materiali d’ar-
chivio sulle gesta tennistiche
e non solo. Non mancano, in-
fatti, scene e notizie ignote ai
più, come il gesto politico a
favore dei black della tenni-
sta Monica Giorgi nel Suda-
frica razzista dei 70, un gesto
che le costò la sospensione
dalla Fit. Insomma, Un a
squadra saprà incollare agli
schermi anche i non appas-
sionati di tennis, in quanto
tracciato epico-sportivo del-
la nostra Storia. “Procacci ci
ha rimesso insieme... C’era-
vamo persi, ci ha restituito la
voglia di raccontare la nostra
impresa dopo tanti anni”. Pa-
natta dixit, applausi.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022
MOTORI
DIETRO LE QUINTE La pandemia prima e la guerra ora stanno
indebolendo una già complicata transizione verso l’elettrico
Così l’auto “green”
rischia di peggiorare
la crisi industriale
» Omar Abu Eideh
30 U
INUMERI
na transizione troppo
frenetica nonché e-
sclusiva all’auto elet-
trica potrebbe mette-
re in ginocchio l’indus tria
I MILIONI
DI VEICOLI
dell’auto, specie alla luce degli
avvenimenti dell’ultimo bien-
L'obiettivo
della Commissione
nio. È quanto afferma Giorgio
Barbieri, Senior Partner di De-
europea di arrivare loitte e North & South Europe
a 30 milioni automotive leader: “Il settore
di veicoli a zero- automotive è influenzato dalla
emissioni nuova propensione green dei
in circolazione consumatori e dalla sempre
entro il 2030 maggiore attenzione verso la
15
mobilità elettrica ed ibrida. La
spinta alla transizione verso
veicoli più sostenibili ha, però,
accentuato la crisi dell’indu-
stria automobilistica, che si è
MILIARDI trovata nel mezzo di una pan-
D’INVESTIMENTI demia globale con interruzio-
il "Chips Act", ni intermittenti delle supply
il provvedimento che chain, delle attività produtti-
prevede 15 miliardi ve, oltre che una crisi dei semi-
di investimenti conduttori internazionale che
pubblici e privati ha compromesso la capacità
entro il 2030 a produttiva”.
supporto del settore Si è aggiunto, negli ultimi
dei semiconduttori, mesi, il disastro geopolitico
che si aggiungono della guerra in Ucraina. “Il
agli oltre 30 miliardi quadro globale ha ulterior-
già stanziati dall'Ue mente complicato una crisi
molto grave del settore impat-
tando ancor di più i costi delle
materie prime, di sru pt io ns
della supply chain e dei vari
comparti produttivi. Le pro-
spettive future restano pertan-
to incerte. Altro tema da tene-
re sotto controllo è quello delle
materie prime critiche neces-
sarie per la transizione ecolo-
gi ca”, sottolinea Barbieri:
3MERCEDES3 È l'anello di congiunzione ideale con la più grande Classe V. Sarà sul mercato da luglio
Classe T, il multispazio ora è premium
4
» Cesare Gasparri Zezza
C
on l’ inedita Classe T,
Mercedes ha creato l’a-
I METRI nello di congiunzione i-
DI LUNGHEZZA deale con la più grande Classe
Ed è alto 1,80. V. Un veicolo multispazio pre-
Mentre i prezzi mium lungo 4 metri e alto 1,80
sono a partire dove possono trovare spazio,
da sotto i 30 mila ad esempio, famiglie numero-
euro, Classe T se con bagagli (ed eventuali
sarà disponibile passeggini), ma anche sporti-
con motori diesel vi, con le loro biciclette o tavole
e benzina entrambi da surf.
con due livelli La posizione di guida e co-
di potenza moda, e si può contare sui nu-
e funzione merosi ADAS come il sistema
ECO Start/Stop di frenata attiva con funzione
di assistenza agli incroci, quel-
lo antisbandamento attivo, il
Blind Spot Assist e il sistema di
“Non si può escludere che il
nuovo assetto geopolitico ridi-
segnato da questa crisi abbia
conseguenze anche su questo
fronte, considerata la forte di-
pendenza dell’industria euro-
pea da alluminio, palladio e
neon provenienti da Russia e
Ucraina”.
L’obiettivo della Commis-
sione europea di arrivare a 30
milioni di veicoli a zero-emis-
sioni in circolazione entro il
2030 appare dunque a rischio
nonostante il “Chips Act”, il
provvedimento che prevede 15
miliardi di investimenti pub-
rilevamento automatico del li-
mite di velocità. C’è poi l’info-
tainment MBUX con schermo
da 7” di serie, freno di sta-
zionamento elettrico,
la Keyless Go e l’il-
luminazione di at-
mosfera. A com-
pletare la dota-
zione di sicurez-
za, poi, ci sono 7
airbag.
La Classe T è inol-
tre dotata della predi-
sposizione per l’ut ilizzo
dei numerosi servizi digitali
“Mercedes me connect” e della
navigazione con Live Traffic
Information.
Al divano posteriore si acce-
de attraverso una porta scorre-
blici e privati entro il 2030 a In fabbrica tuzioni manten-
supporto del settore dei semi- Sono forti gano un approccio
conduttori, che si aggiungono i ritardi volto a promuovere
agli oltre 30 miliardi già stan- delle case tutte le tecnologie
ziati dall’Ue. “Dal punto di vi- automobilistiche ‘green’ focalizzando
sta delle istituzioni europee, la nella consegna il framework legisla-
strategia di lungo periodo è in- delle nuove tivo sugli obiettivi di
centrata sull’auto elettrica. Per auto performance am-
i regolatori non è dunque più bientale anziché su
una questione di ‘quando’ ben- una specifica tecno-
sì di ‘come’ raggiungere gli o- logia”, specifica Barbieri. Ciò
biettivi preposti. Gli stessi che, significherebbe puntare su
però, furono delineati ben pri- quell’auspicata neutralità tec-
ma dell’attuale guerra e di tutte nologica che, a oggi, si configu-
le conseguenze di lungo termi- ra come la strada più percorri-
ne dovute alla pandemia. Sarà bile per decarbonizzare il set-
importante, quindi, che le isti- tore automotive.
vole per lato, in questo modo cedes, verrà proposto nella ver-
viene garantito un accesso più sione da 95 o 116 Cv. Quest’ul-
comodo per i passeggeri. Ri- tima variante dispone anche
baltando la seduta poste- della funzione overpower/o-
riore, si forma con il vertorque, che eroga tempora-
pianale del baga- neamente una potenza fino a
gliaio un’ampia su- 120 Cv.
perficie di carico. Il 1.3 benzina dotato di tur-
Per il debutto bocompressore e iniezione di-
sul mercato, pre- retta può erogare 102 o 131 ca-
visto a luglio con valli. Oltre al cambio manuale
prezzi a partire da a sei marce, i due modelli diesel
sotto i 30 mila euro, e benzina più potenti possono
Classe T sarà disponi- essere equipaggiati anche con
bile con motori diesel e il cambio a doppia frizione a
benzina entrambi con due li- sette rapporti (DCT). In un se-
velli di potenza e funzione ECO condo momento, Classe T arri-
Start/Stop. In particolare il 4 verà sul mercato anche con la
cilindri a gasolio diesel, che ri- versione più lunga a 7 posti e
prende quello impiegato nella con la versione 100% elettrica.
famiglia delle compatte Mer- © RIPRODUZIONE RISERVATA
SECONDO TEMPO l 23
3STRATEGIE3
Componenti, gas
e caro energia:
le quattro ruote
sono in difficoltà
» Marco Scafati
L
avorare nell’ufficio ac-
quisti di un qualsiasi co-
struttore automobilisti-
co significa, oggi, sentirsi
come su un ottovo-
lante. Senza riferi-
menti e con la ter-
ra che ti manca
sotto i piedi. Per-
ché alimentare
fabbriche, produ-
zione e, di conse-
guenza, vendite e ri-
cavi è sempre più com-
plicato. Prima la pande-
mia, con relativi lockdown e
chiusure di impianti, poi una
delle dirette conseguenze: la
difficoltà nel reperire micro-
chip, di cui le case automobi-
listiche avevano rallentato gli
ordini in previsione di volumi
commerciali più bassi a causa
dell’emergenza sanitaria. Or-
dini di cui si fa fatica a riap-
propriarsi perché nel frat-
tempo sono stati dirottati ver-
si altri comparti merceologi-
ci. Come se non bastasse sono
arrivati gli aumenti dei prezzi
delle materie prime, su tutte
quelle necessarie per la mobi-
lità elettrificata come potete
leggere in questa pagina. E,
dulcis in fundo, la guerra tra
Russia e Ucraina, che oltre a
privare l’industria automoti-
ve di componentistica sta
mettendo a rischio la catena
di approvvigionamento
dell’energia elettrica e del gas,
sempre più cari. Specie que-
st’ultimo vive un futuro incer-
to, per la chiusura dei rubi-
netti da parte della Russia a
Polonia e Bulgaria, che si sono
rifiutate di pagarlo in rubli.
Come del resto tutti gli altri
paesi europei, i quali potreb-
bero ben presto dover pensa-
re a un serio piano di raziona-
mento e di risparmio che fini-
rebbe inevitabilmente per
impattare anche sulla produ-
zione automobilistica, già
messa a dura prova. Prospet-
tive di miglioramento? Nes-
suna, per ora.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 29 Aprile 2022

THE WINNER IS

LA POLITICA SALVA
LA TV DA ZELENSKY
, CI CHIEDIAMO dove ci
porterà questo conflitto,
e mentre scaviamo il bunker
sotto casa incrociando le dita,
una speranza ci sostiene: che
Volodymyr Zelensky sia meglio
come presidente della Repub-
blica che come attore. Perché
di Putin sappiamo ogni giorno
di meno, non sappiamo se sia
un vampiro, un cyborg, un ma-
lato terminale che vuole rende-
re terminale il mondo… invece
su Zelensky una certezza l’ab-
biamo: è un interprete mode-
sto, e la sua elezione sarà an-
che un problema per il pianeta,
ma resta un’ottima notizia per
cinema e tv.
Ormai la televisione ha davvero
ucciso la realtà, se una serie
puerile come Servant of the peo-
ple (lunedì sera, La7) si è tra-
sformata nel partito di maggio-
ranza ucraino. Il professore di
Storia interpretato da Zelensky
è un personaggio a metà tra
Robin Hood, Mister Bean e Ma-
stro Lindo, con tracce di Forrest
Gump, Serpico e Capitan U-
craina (questo supereroe non
c’è ancora, ma prima o poi Bi-
den lo produrrà). Si rimpiange il
crudo neorealismo di Don Mat-
teo di fronte al presidente della
porta accanto che beffa le lob-
by, scova i corrotti, punisce gli
oligarchi, incassa mazzette per
distribuirle al popolo, frustra il
nepotismo dei parenti (più o
meno le stesse cose che aveva
promesso Renzi nella fiction “Il
Giglio magico”, ora fortunata-
mente uscita di programmazio-
ne). Tutto ciò lo Zelensky atto-
re lo affronta a suon di battute
da “Ridete e starete sani”, una
serie di completi Facis, un’os-
suta irreprensibile segretaria e
una guardia del corpo con cui è
culo e camicia.
La visione di Servant of the peo-
ple ci lascia nell’oscurità più fit-
ta rispetto al successo ottenuto
di una serie che sembra conce-
pita mezzo secolo fa, ma chiari-
sce perché il suo protagonista
si sia buttato in politica, un
mondo affollato da attori me-
diocri anche più di lui. Come di-
cevamo, a questo punto c’è so-
lo da sperare che se Putin fa sul
serio, fin troppo, invece Zelen-
sky non continui a recitare,
convinto di essere anche un
grande attore. Se fosse così, si
salvi chi può.
NANNI DELBECCHI

PROGRAMMITV

07:15 Speciale Tg1 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:35 Chips 07:59 Tg5 06:45 Cartoni animati 07:30 Tg La7 19:25 Baby Boss 2 - Affari di
09:05 UnoMattina 09:55 Gli imperdibili 09:45 Agorà Extra 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:40 Chicago Fire 07:55 Omnibus meteo famiglia
09:55 Storie italiane 10:00 Tg2 Italia 10:35 Elisir 09:40 Hazzard 11:00 Forum 10:30 Chicago P.d. 08:00 Omnibus La7 21:15 Diavoli
11:55 È sempre mezzogiorno 11:00 Tg Sport Giorno 12:00 Tg3 10:40 Dalla Parte degli Animali 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 09:40 Coffee Break 23:05 Ti presento Sofia
13:30 Tg1 11:10 I fatti vostri 12:45 Quante storie 11:55 Tg4 13:42 Beautiful 13:11 Sport Mediaset 11:00 L'aria che tira 00:50 The Call
13:00 Tg2 Giorno 13:15 Passato e presente 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 14:00 I Simpson 13:30 Tg La7
14:00 Oggi è un altro giorno 14:00 Ore 14 14:20 Tg3 02:30 Lansky
15:55 Il Paradiso delle Signore 13:00 Slow Tour Padano 14:45 Uomini e Donne 15:20 I Griffin 14:15 Tagadà, tutto quanto 04:30 10 giorni senza mamma
15:15 Detto fatto 15:25 Gli imperdibili 14:00 Lo Sportello di Forum 16:10 Amici di Maria 15:45 Magnum P.i. fa politica
17:05 La vita in diretta 17:15 Castle 15:30 #Maestri 16:40 Taga Focus
18:30 Tg Sport Sera 16:15 Geo 15:30 Tg4 - Speciale 16:40 L' Isola dei Famosi 17:30 Ncis: Los Angeles
18:45 L'eredità 16:44 FILM Caro Zio Joe 16:47 Brave and Beautiful 18:30 Studio Aperto 17:00 Speciale Tg La7
20:00 Tg1 18:50 LOL :-) 19:00 Tg3 18:15 Ce l'avevo quasi fatta
19:00 Blue Bloods 20:00 Blob 18:58 Tg4 17:25 Pomeriggio Cinque 19:30 C.s.i. Miami 20:00 Tg La7 19:15 Cash or Trash
20:30 Soliti ignoti - Il ritorno 19:52 Tempesta d'amore 18:45 Avanti Un Altro 20:24 Ncis - Unità Anticrimine 20:35 Otto e mezzo
21:25 The band 19:40 The good doctor 20:20 Bangla - La serie 20:20 Deal With It Stai al gioco
20:30 Tg2 20:45 Un posto al sole 20:30 Stasera Italia 20:00 Tg5 21:20 Rocky III 21:15 Propaganda Live 21:25 Fratelli di Crozza
00:00 Tg1 Sera 21:20 NCIS 21:20 Germinal 21:20 Quarto Grado 20:40 Striscia La Notizia 23:26 300: L'alba di un impero 01:00 Tg La7 - Le notizie 22:55 Accordi & disaccordi
00:05 Tv7 23:00 Belve 23:15 Illuminate 00:50 Training Day 21:20 L' Isola dei Famosi 01:16 Taken 01:10 Otto e mezzo 00:05 Fratelli di Crozza
01:10 Rai News24 23:55 O anche no 00:00 Tg3 Linea Notte 01:52 Tg4 Ultima Ora - Notte 01:15 Tg5 02:06 Studio Aperto 01:50 L'aria che tira 01:35 Airport Security: Europa