Per il Fmi, l’Ucraina ha bisogno di altri 15 miliardi per evitare il default, ma già

deve restituirne 13,4. Zelensky ne chiede 7 al mese. Ma l’Occidente manda armi y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!"!&!?!$

Venerdì 22 aprile 2022 – Anno 14 – n° 110 a 1,80

a 1,80
- Arretrati:
- Arretrati:aa3,00 - -a1,80
3,00e a1211,70
con
– con
il libro
il libro
Arretrati: “Io“Ilposso”
eFreddo”
3,00
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

CONTRO LE ARMI Chi non le invia o è critico Mannelli 5 STELLE Il Garante in missione a Roma Parlando in Gramellinese

Ue, Berlino non è sola: Grillo con i pacifisti: » Marco Travaglio

7 Paesi senza elmetto “Non inviamo armi” N
oi, gramelliniani della
prima ora, siamo affasci-
nati dalla rubrica fissa che
il sempre spiritoso banalista del
p Oltre alla Germania anche Austria, Irlanda, Grecia, Ci- p Girandola di incontri nella Capitale per il fondatore, Corriere dedica ogni giorno al
pro, Malta, Ungheria e Bulgaria frenano o discutono sugli che ribadisce la vocazione del Movimento nato il 4 otto- professor Orsini. E ci interro-
aiuti militari all’Ucraina. La Francia non si pronuncia in at- bre, giorno di San Francesco. “Sono venuto a dare una ghiamo sulle cause di quest’os-
tesa del voto. La Spagna invece rilancia l’opzione bellicista mano sui temi a Conte”. Che esclude ricadute su governo sessione che porta le meglio firme
del bigoncio a sognarselo ogni
q CARIDI, DE MICCO, GROSSI, IACCARINO, PROVENZANI A PAG. 4 - 5 q DE CAROLIS A PAG. 10 notte e a tentare di demolirlo ogni
giorno, con l’unico risultato di
renderne ancor più proibite
(dunque accattivanti) le tesi. Il
sospetto è che questi noti fre-

MACCHÉ EMBARGO A MOSCA L’AUTORITÀ SULL’ENERGIA SBUGIARDA IL GOVERNO

quentatori di se stessi, che appena
mettono il naso in tv sortiscono
effetti più definitivi dei diserbanti

Gas, smentito Draghi: 10

e dei narcotici, non si diano pace
(absit iniuria verbis) per gli a-
scolti all’insù di Orsini e i sondag-
gi all’ingiù dei bellicisti. Il guaio è
che, portando l’elmetto sulle ven-
titré, hanno la visuale ridotta e
non notano la ridicolaggine dei

settimane di autonomia
loro argomenti. La Tocci intimò a
Orsini di non parlare di Russia e
Ucraina perché non c’era mai sta-
to (un po’ come il Papa quando
parla dell’Aldilà e della Croce).
L’ambasciatore Sessa affermò di
saperne più di Orsini perché, es-
sendo più anziano, ha studiato
più di lui (io, per dire, ho la paten-
te da 39 anni e Leclerc solo da sei,

SE OBBEDIAMO A BIDEN quindi guido meglio io).

Ora Gramellini dà del “gran

IL PREMIER: “SCORTE FINO

paraculo” a Orsini per aver detto:
“Io sono antifascista, nessuno è
più antifascista di me, eppure mio
ALL’AUTUNNO”, ARERA: ALTRO nonno durante il fascismo ha a-
vuto una vita felice”. Purtroppo

CHE CONDIZIONATORI BASSI, Orsini non l’ha mai detto. Ha det-

to – insidiando pericolosamente

SERVIRÀ UN RAZIONAMENTO
Massimo Catalano (“meglio spo-
sare una donna bella, giovane e
ricca che una donna racchia, vec-
chia e povera”) – che per un bam-
q PALOMBI A PAG. 6 bino è meglio vivere sotto una dit-
tatura che morire sotto le bombe:
infatti suo nonno, da bambino, fu
ACCIAIERIA: SCAMBIO DI PRIGIONIERI felice nei primi anni del fascismo,
che iniziò le sue guerre quando e-
Putin prende Mariupol senza ra già adulto. Solo un imbecille o
un paraculo potrebbe vedere in
strage finale. Altri droni Usa questa indiscutibile ovvietà una
riabilitazione del fascismo: infat-
ti Gramellini l’ha vista. Purtrop-
q GRAMAGLIA A PAG. 2 - 3 po l’elmetto sugli occhi gli ha im-
pedito di vedere un vero riabilita-
q CON I PARERI DI BERTOLINI, LI GOBBI E TRICARICO tore dei nazisti: Gramellini, che
A PAG. 3
un mese fa su Rai3, pagato coi no-
stri soldi (diversamente da Orsi-
ni), sciolse un epinicio all’eroico
comandante nazista del batta-
LE NOSTRE FIRME. glione Azov, la simpatica milizia
» IL LIBRO DI BRUNO CONTI BALLOTTAGGIO DOMENICA La cattiveria ucraina con le svastiche stilizzate

• Lerner Perché l’ucraino è antipatico a pag. 13

che da 8 anni viene denunciata da
Il mago Liedholm Macron-Le Pen, Assange rischia 175 anni
di carcere negli Usa per aver
Onu, Osce e Amnesty per crimini
di guerra e torture nel Donbass ai
tutto scaramanzie • Ranieri Arruolano il falso Chomsky a pag. 17 decide la sinistra rivelato crimini di guerra.
Se li avesse commessi,
danni dei civili russofoni e ora, ar-
mata fino ai denti dai buoni, s’è
e sedute spiritiche sarebbe presidente asserragliata nell’acciaieria di
• Monaco Chi non sa finire la guerra a pag. 13 q DE MICCO A PAG. 11 WWW.FORUM.SPINOZA.IT Mariupol con centinaia di donne
e bambini da usare come scudi u-
» Bruno Conti
• Cannavò Usa, ambasciata fantasma a pag. 5
mani. Sono i bimbi che tanto
ATTESO RIALZO PER FESTE COMMISSIONE CAMERA preoccupano quel fascista para-

A
i miei scherzi ride di culo di Orsini e che presto l’intre-
gusto anche mister
• Truzzi Preside, la brutta commedia a pag. 13
Covid: calo dei casi, Infortuni e morti pido antifascista Gramellini esal-
Liedholm che pure terà come mascotte volontarie
oggi ha preteso di fare la ma col -20% di test sul lavoro pesano della Azov Jugend, fiere di resiste-
solita strada da Villa Pam-
philj, dove siamo in ritiro, • Vitali Anatra-cigno, rifiuti fotogenici a pag. 15 Ancora 166 vittime fino al 6% del Pil
re nell’acciaieria con la svasti-
chetta sul bavaglino. Ora indovi-
allo Stadio. nate un po’ chi è il fascista. E so-
A PAG. 18 q RONCHETTI A PAG. 16 q ROTUNNO A PAG. 15 prattutto il paraculo.
2 l ESTERI
GUERRA IN UCRAINA •
Putin alla fine prende
Mariupol e gli Usa
mandano altri droni
» Giampiero Gramaglia
D
SANZIONI opo otto settimane
A ZUCKERBERG di attacchi, bombar-
E HARRIS damenti, assedio,
Mariupol è nelle
mani dei russi: neppure l’U-
craina lo nega più. Il porto sul
Mare d’Azov sarebbe stato
disseminato di mine in un ul-
timo tentativo d’ostacolare
l’avanzata russa. Il pre-
sidente americano Bi-
den per tutta risposta
vara il nuovo pacchet-
to di aiuti militari, per
un totale di 3,4 miliar-
di di dollari dall’inizio
della guerra: artiglie-
ria pesante con 72 can-
noni Howitzer da 155
mm (oltre ai 18 già in-
IL MINISTERO degli
Esteri russo ha messo
viati) con 144 mila mu-
nizioni, e 121 droni
nella sua “lista nera” Phoenix Ghost che al-
anche la vicepresidente cune fonti indicano co-
americana Kamala Harris me creati su misura
e l’ad di Meta, Mark dall’aviazione Usa per le esi-
Zuckerberg. Le sanzioni genze delle forze armate u-
sono rivolte contro 29 craine, con un raggio d’azione
funzionari, imprenditori più ampio rispetto agli Swit-
e giornalisti Usa. Altre chblade, i ‘droni kamikaze’
sanzioni sono state decise già inviati.
contro 61 canadesi.
L’AMERICA accelera: le nuove
forniture arriveranno a Kiev
in questo fine settimana.
L’annuncio della presa di
Mariupol è stato dato ieri dal
sempre più redivivo ministro
IL REPORTAGE
t
della Difesa russo, Sergej
Shoigu, ricevuto al Cremlino
dal presidente Vladimir Pu-
tin, che definisce la notizia
“un successo”. In città, dice
Shoigu, all’inizio dell’assedio
c’erano 8.100 combattenti u-
craini e mercenari stranieri:
oltre 4000 sono stati “elimi-
nati”. Circa 2.000 soldati re-
stano ancora asserragliati
L’ultimo fortino Il Cremlino evita
la strage finale con uno scambio
di prigionieri, ma dall’acciaieria
non esce ancora nessuno. La Casa
Bianca: “Nuove armi nel weekend”
nelle acciaierie Azovstal. Pe-
rò, Putin ordina a Shoigu di
sospendere gli attacchi invi-
tando gli assediati ad arren-
dersi in cambio della vita. Il
leader russo usa parole cru-
de: “Dobbiamo preservare la
vita di soldati e ufficiali. Non
c’è bisogno di addentrarci in
quelle catacombe e di stri-
sciare sottoterra, sotto quelle
strutture industriali. Blocca
quella zona, fai in modo che
L’esule russo che va a caccia
dei misfatti militari di Mosca
» Sandro Maddalena
KIEV
M
ikhail Savva non è mai
stato una persona qua-
lunque. Già durante il
periodo universitario, a causa
di alcuni scritti ritenuti provo-
catori, venne bollato come ne-
mico pubblico dal Partito co-
munista di Krasnodar. I suoi
problemi con i politici e le isti-
tuzioni non migliorarono con
la caduta dell’Unione sovietica,
ma si inasprirono fino a toccare
il punto di non ritorno durante
il governo di Putin. Nel 2012, il
presidente russo lanciò una ve-
ra e propria crociata contro le
organizzazioni che si occupa-
vano di diritti umani e in par-
ticolar modo con tutte quelle
che ricevevano fondi dall’este-
ro. Mikhail oltre a essere un
brillante accademico era mem-
bro di una delle associazioni
che finirono nel mirino del Cre-
neppure una mosca possa
entrarne o uscirne”. Prender-
li per inedia o per sfinimento,
d u n q u e , p r e s e r va n d o l a
maggiore installazione pro-
duttiva della Regione, dove
la Russia continua a fare af-
fluire e a muovere forze, an-
che se non sembra affondare
gli attacchi. Fonti del Penta-
gono che monitorano l’offen-
siva di Mosca nel Donbass ri-
feriscono che tre battaglioni
si sono aggiunti alle truppe
già operative, portando il to-
tale a 85.
I BOLLETTINI russi parlano
della distruzione di 1.001 o-
biettivi militari, incluse 162
postazioni di fuoco: l’80% del
Lugansk sarebbe controllato
dalle forze russe. Per il mini-
stero della Difesa britannico,
mlino e questo fu sufficiente a
procurargli le sgradite atten-
zioni dei servizi segreti. Il risul-
tato fu un’accusa di spionaggio
e nove mesi di detenzione a cui
seguì un regime di arresti do-
miciliari particolarmente re-
strittivo. Nel 2015, temendo
per la sua vita, Mikhail fuggì dal
suo paese e ottenne lo status di
rifugiato politico in Ucraina.
DOPO ANNI relativamente tran-
quilli, conditi da un’instanca-
bile attività a sostegno dei più
deboli, il destino lo ha messo di
nuovo di fronte ai suoi aguzzi-
ni. Il posto che il dissidente di
Krasnodar aveva scelto come
sua dimora in Ucraina è parte
dell ’agglomerato urbano di
Bucha, una delle zone che por-
tano i segni più evidenti dell’in-
vasione russa. Poche ore prima
che le forze di occupazione ar-
rivassero in città, Mikhail deci-
de di spostarsi a Lisne, villaggio
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
reparti russi “stanno avan- gente dagli stabilimenti A-
zando verso Kramatorsk”, zovs tal” dove ci sarebbero
sotto attacco con razzi. Khar- “circa 1.000 civili e 500 sol-
kiv, la seconda città ucraina, è dati feriti”, cifre che non col-
stata ieri oggetto di furiosi limano con quelle date nei
bombardamenti; bombe an- giorni scorsi e con quelle di
che su Mykolayiv. Da Mariu- fonte russa. I militari ucraini
pol sono stati finora evacuati possono deporre le armi e la-
142 mila civili. Il presidente sciare Mariupol attraverso i
ucraino Zelensky riferisce corridoi umanitari, precisa il
che la quasi totalità degli edi- portavoce del Cremlino Dmi-
fici sono distrutti. Kiev chiede try Peskov, rispondendo alla
“un corridoio umanitario ur- p r o p o s t a d i Z e l e n s ky d i
situato lungo l’autostrada che mone oculare del tiro a bersa-
unisce la capitale a Zhytomir. glio dei mezzi blindati sulle
Sa che in caso di cattura le sue macchine di civili inermi. In se-
possibilità di uscirne vivo sono guito a un bombardamento che
nulle, ma invece di mettersi al colpisce la linea elettrica di Li-
sicuro rimane nella zona dove i sne è costretto a spostarsi di
combattimenti sono più inten- nuovo e fare base a Shpytky do-
si per documentare la brutalità ve oltre al suo lavoro di moni-
della guerra. Il 3 marzo è testi- toraggio delle operazioni belli-
che, organizza la distribuzione
di aiuti umanitari per la gente
rimasta senza cibo e medicine.
MIKHAIL SAVVA LA RITIRATA delle forze armate
di Mosca oltre il confine bielo-
ATTORNO A KIEV russo, non ha fermato il lavoro
di Mikhail che continua la sua
indagine sul territorio in cerca
RACCOGLIE di prove che inchiodino la
Russia alle sue responsabilità.
LE TESTIMONIANZE In collaborazione con Euro-
Maidan Sos, l’organizzazione
fondata da Olexandra Mat-
DEI CIVILI viychuk che dal 2014 si batte
per la tutela dei prigionieri e
assiste le vittime di abusi, l’e-
sule russo gira in macchina per
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022 ESTERI l 3

• I PARERI •
MARCO BERTOLINI “CON MARIUPOL I RUSSI
HANNO I DUE TERZI DI QUANTO VOLEVANO”
D a un punto di vista tattico la presa di Ma-
riupol segna sicuramente una svolta, nel
senso che due terzi degli obiettivi che la Rus-
sia ha dichiarato – vale a dire il Donbass, la
Crimea e l’Ucraina non nella Nato –sono stati
conseguiti. Il Donbass viene a essere sotto
controllo della Russia, lo stesso discorso vale
per la Crimea, da un punto di tattico dunque
Marco Bertolini la guerra di Putin avrebbe ottenuto il suo ri-
Ex comandante sultato. Il problema è che non c’è l’intenzione
Vertice interforze di chi supporta Zelensky di puntare a una pa-
e della Brigata Folgore ce. La Von der Leyen ha detto che bisogna “ar-
rivare alla vittoria”, che poi significa la scon-
fitta della Russia. Se queste sono le premesse,
vuol dire che l’Ue spinta dagli Usa si sta orien-
tando ad alimentare una lotta continua con-
tro la Russia che potrebbe durare a lungo. Le
conseguenze sono più politiche che tattiche.
Ma da questo punto vista, Putin ha avuto quel
che ha dichiarato: ora l’obiettivo dell’Ucraina
fuori dalla Nato deve essere raggiunto per via
negoziale. Ma se il negoziato non c’è, perché
gli Usa non lo vogliono, la guerra va a vanti
chissà quanto. Ed è una cosa spaventosa.

ANTONIO LI GOBBI “LA RUSSIA CONQUISTA

LA CITTÀ MA PERDE LA SUA CREDIBILITÀ”
Fascia bianca
Soldati russi
con i loro segni
scambiare truppe russe cat-
turate con un salvacondotto
per i militari ucraini di Ma-
neppure dall’acciaieria Azov-
stal. Yuriy Ryzhenkov, ceo di
Metinvest Holding, la società
soprattutto il cibo. Penso che
ora siamo vicini a una cata-
strofe”. Fronte diplomatico:
S oldati e civili imprigionati all’Azovstal sa-
ranno probabilmente merce di scambio e
di propaganda per Putin. Ma nonostante la
di distinzione, riupol. “Questa possibilità e- proprietaria dell’i m p ia n t o la Russia ribadisce che la presa di Mariupol, con le perdite umane e di
pattugliano le sisteva anche prima che il dice alla Cnn: “Quando è ini- guerra “può finire solo con credibilità che ha subito a livello militare e
strade di Mariupol presidente Zelensky facesse ziata la guerra avevamo fatto colloqui diretti” tra Putin e politico, trattare ora rappresenterebbe una
FOTO ANSA la sua dichiarazione”, sottoli- grandi scorte di cibo e acqua Zelensky. Il presidente ucrai- sconfitta cui potrebbe non sopravvivere. Mi
nea Peskov. Ieri, però, nessun nei rifugi antiaerei e nelle no che dice: “Andrò ovunque riferisco al compattamento della Nato e alla
autobus è riuscito ad arrivare strutture dell ’ im pian to, ma non a Mosca” ha ieri rice- Antonio Li Gobbi richiesta di adesione di Finlandia e Svezia.
a Mariupol per evacuare i ci- quindi per un certo periodo di vuto il capo del governo spa- Ex direttore delle ope- Presumo che aspiri ancora ad acquisire una
vili – 200 persone erano tempo i civili sono stati in gra- gnolo, Pedro Sanchez, e la razioni presso lo Stato fascia sul confine orientale dell’Ucraina, la
pronte a partire – e non c’è do di usarle. Purtroppo tutte premier danese Mette Frede- maggiore della Nato più ricca di risorse minerarie, eventualmente
stata nessuna evacuazione le cose tendono a esaurirsi, riksen. con Kharkiv, oltre alla fascia costiera sul Mar
Nero (potrebbe aver abbandonato l’obiettivo
di acquisire Odessa e congiungersi alla Tran-
snistria). Non credo intenda spingersi a nord
o a ovest del Dniepr e comunque non avrebbe
le risorse per farlo. Deve tener conto del pre-
stigio acquisito da Zelensky e del massiccio
KADIROV DOVEVA sostegno fornito da Usa e Nato alle forze u-
ELIMINARE craine. Comunque, in questi due mesi, Putin
ZELENSKY ha fatto scelte che non paiono sempre pon-
IL 3 FEBBRAIO, 21 derate e ciò lo rende più pericoloso, specie se
giorni prima dell’inizio si sentirà con le spalle al muro.
dell’invasione,
il presidente Putin
avrebbe ricevuto
al Cremlino Kadirov,
il leader ceceno, per LEONARDO TRICARICO “ZAR IN DIFFICOLTÀ
ordinargli di uccidere
il presidente ucraino
Zelensky. La notizia è
ORA L’EUROPA SI SMARCHI DAGLI STATES”
stata diffusa dall’agenzia
di stampa ucraina
Ukrinform, e a
raccontare il retroscena
A lla parata del 9 maggio parlerà ai russi di
vittoria. Ma nella campagna d’Ucraina,
Putin ha subito una sconfitta militare tale da
è stato il segretario certificare che Mosca in futuro non sarà più
del Consiglio nazionale un pericolo. Non ha raggiunto gli obiettivi
di Sicurezza e difesa minimi prefissati. Neppure Mariupol è cadu-
la regione di Kiev raccoglien- Danilov, parlando a una ta, soldati e civili non rendono le armi. È pure
do testimonianze di civili che radio. La storia, per dubbio che le sue forze mantengano quel che
hanno perso la casa durante i il momento, non trova Leonardo Tricarico hanno conquistato. Così assistiamo al tragico
bombardamenti. conferme indipendenti Ex capo di Stato gioco dell’oca al ribasso, coi soldati che colpi-
Insieme a lui e a Olexandra, maggiore dell’Aero- scono con più brutalità e il loro leader che
una miriade di attivisti per i nautica militare sembra Kim Jong-un, tra la sceneggiata per
diritti umani hanno costruito Villaggi sventrati un ordinario missile intercontinentale o la di-
una rete che si chiama il “Tri- Mikhail Savva, retta streaming con Shoigu. La sconfitta ora
bunale per Putin” che ha già la scritta “persone” interroga noi. Il differenziale militare emerso
registrato oltre mille episodi su un edificio con la Nato ridimensiona il pericolo a Est nei
di crimini di guerra. L’entità distrutto decenni a venire: dal pacchetto di mischia ca-
del numero induce a pensare e una abitante peggiato dagli Usa sarebbe ora si levassero
che non si tratti di casi acci- di Makariv voci critiche dei governi europei per chiedere
dentali, ma di una deliberata FOTO SANDRO di promuovere la fine delle ostilità, anziché la
strategia volta a terrorizzare la MADDALENA perentoria campagna per la sconfitta totale di
popolazione. Putin, che potrebbe durare anni.
4 l ESTERI
PENNE ARMATE
IL PARTIGIANO MERLO:
ARMATEVI E PARTITE
• LA VERA RESISTENZA
Anche il confronto che si
è aperto nell’Anpi e sull’Anpi
sta chiarendo alla fine che, in
una guerra d’aggressione, l’i-
dea ossimorica del partigia-
no-disarmato mette a rischio i
preziosi valori e la memoria
del 25 aprile e dell’antifasci-
smo. La Resistenza dell’Ucrai-
na sta ridicolizzando gli invec-
chiati samurai dell’antiameri-
canismo che si sono mala-
mente accucciati nel pacifi-
smo integrale come le volpi
nel pollaio.
FRANCESCO MERLO
(Repubblica)
•prendere
IL VERBO DI ZELENSKY
Bisognerebbe imparare a
sul serio Volodymyr
Zelensky e bisognerebbe ave-
re il coraggio di ascoltare il
presidente ucraino non solo
quando ci dice le verità che ci
vogliamo sentir dire. (...) La
seconda verità è di natura mi-
litare e sempre ieri Zelensky
ha ricordato che l’Ucraina, per
vincere la sua guerra e non
perdere Mariupol, ha bisogno
di armi pesanti, “non tutte ma
quelle che ci mancano, e so-
prattutto in tempo”, e ha ri-
cordato all’Europa che il so-
stegno all’Ucraina ha bisogno
più di fatti che di parole.
CLAUDIO CERASA
(Il Foglio)
•partigiani
L’ANPI SNATURATA
L'Associazione nazionale
sta subendo una me-
tamorfosi politica che rischia
di danneggiare le nobili ragioni
per la quale è stata costituita.
SERGIO STAINO
MEGLIO SENZA ELMETTO
(Intervista a Repubblica)
LA GERMANIA NON È SOLA
IL DOSSIER
Armamenti in Ucraina
Austria, Irlanda, Grecia,
Cipro, Malta, Ungheria
e Bulgaria prudenti
o contrarie; la Francia
non si esprime, la Spagna
invece si fa più bellicista
» C. Caridi, L. De Micco, A. Grossi,
F
M. Iaccarino e S. Provenzani
in dall’inizio
dell ’i nva s i o n e
r u s s a d e l l ’ U-
craina, il blocco
Nato-Unione europea è stato
compatto nell’inviare – chi più,
chi meno – aiuti umanitari e
militari a Kiev. Tuttavia, a quasi
due mesi dall’inizio del conflit-
to, qualcuno – a partire da Ber-
lino – comincia a smarcarsi.
In Germania il cancelliere
Olaf Scholz fa il gioco delle tre
carte: Berlino non intende in-
viare le armi pesanti richieste
da Kiev, in particolare i carri ar-
mati Marder invocati a più ri-
prese dal presidente Volo-
dymyr Zelensky, ma la Germa-
nia si è detta pronta a mandare
i propri tank alla Slovenia, per
sostituire quelli che Lubiana
consegnerà all’Ucraina. Lo
scambio avverrà “nei prossimi
giorni”, ha indicato la ministra
della Difesa, Chrtistine Lam-
brecht. Sottolineando però che
i mezzi tedeschi non sono quelli
in dotazione al Bundeswehr (le
forze armate tedesche). Da Lu-
biana dovrebbero partire i vec-
chi autocorazzati dell’ex Urss e
arrivare Marder e Fuchs tede-
schi. Questi ultimi sono veicoli
da trasporto truppe, mentre i
Marder sono carri armati in
dotazione alla Bundeswehr da
oltre 50 anni. Il ministero della
Difesa ha iniziato la loro di-
smissione. Tra le richieste a-
vanzate da Zelensky a Scholz ci
sono anche i sistemi missilisti-
ci. Nein anche su questo. L’uni-
ca apertura possibile è un adde-
stramento fatto dai militari di
Berlino.
Anche Vienna, che però non
è membro della Nato, si rifiuta
di inviare armi a Kiev. Dall’ini-
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
zio della guerra l’Austria ha
messo a disposizione dell’eser-
cito ucraino solo elmetti e gaso-
lio. “Se qualcuno non può aiu-
tare con le armi, può mostrare il
suo supporto in altri modi” ha
detto Zelensky ringraziando il
cancelliere austriaco Karl
Nehammer, il primo leader oc-
cidentale recatosi a Mosca
dall’inizio dell’invasione.
La Francia ha fornito all’U-
craina dall’inizio della guerra
oltre 100 milioni di euro di aiuti
militari, ma solo la settimana
scorsa la ministra della Difesa,
Florence Parly, ne ha parlato
per la prima volta, restando
piuttosto vaga su numeri e ma-
teriale. Un’informazione su cui
Parigi preferisce restare discre-
ta. Si tratta di “dispositivi op-
tronici” (sensori a infrarossi e
laser), “mezzi di protezione”,
“armi e munizioni” e altri di-
spositivi “che rispondono ai bi-
sogni dell’Ucraina”. Nella stes-
sa nota, il governo si è impegna-
to a continuare a fornire “soste-
gno militare sul lungo termi-
ne”. Da indiscrezioni di stam-
pa, Parigi avrebbe inviato an-
che dei missili anticarro Milan.
Kiev critica spesso l’atteggia-
mento troppo cauto di Macron
che, in piena campagna per l’E-
liseo, ha rifiutato di parlare di
genocidio a Mariupol, termine
rivendicato da Zelensky, e che,
a differenza di altri capi di Sta-
to, non si è ancora mai recato a
Kiev, pur invitato. Macron insi-
ste sulla via diplomatica e evi-
tare l’escalation militare. “Sia-
mo riconoscenti per gli aiuti u-
manitari e diplomatici – ha
detto Zelensky –. Ora speriamo
di ricevere armi”. Secondo Le
Parisien gli ucraini hanno co-
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
Lo scontro
nel Donbass
Un tunnel
ricoperto
di cadaveri
di soldati ucraini
FOTO LAPRESSE
niato il neologismo macronete
che si potrebbe tradurre con
“macronare”, che vorrebbe dire
“mostrarsi molto preoccupato,
ma non fare nulla”.
A fine febbraio, il ministro
greco della Difesa, Nikos Pana-
giotopoulos, aveva dichiarato,
senza fornire dettagli, che la
Grecia, membro Ue e Nato, a-
veva inviato in Polonia aiuti u-
manitari ed equipaggiamento
militare, fra cui lanciamissili,
munizioni e kalashnikov desti-
nati all’Ucraina, Il canale tv
greco Channel Open ha parlato
di 20.000 kalashnikov confi-
scati nel novembre 2013 vicino
Rodi da una nave partita da un
porto ucraino e diretta in Libia.
Il 13 aprile, però, Panagioto-
poulos ha annunciato in parla-
mento che la Grecia non invie-
rà altre armi per non indebolire
la propria difesa nazionale.
C ip ro , l’isola contesa fra
Turchia e Grecia, è membro
dell’Ue ma non della Nato. Nel
2002 ha stretto con gli Usa un
accordo antiterrorismo,
nell’ambito del quale, ai primi
di aprile, si è detta disponibile
ad accogliere la richiesta di Wa-
shington di trasferire in Ucrai-
na equipaggiamento militare
di fabbricazione russa in cam-
bio di forniture occidentali più
moderne. Non è chiaro se l’in-
vio sia stato autorizzato, ma Ni-
cosia ha – scrive Forbes – siste-
mi antimissile russi di piccola e
media gittata che “potrebbero
rafforzare le difese ucraine”.
Repubblica di Irl and a e
Malta, membri Ue ma non Na-
to, non mettono in discussione
la loro storica neutralità, essen-
dosi limitati a inviare aiuti u-
manitari e medicine e ad acco-
gliere profughi, ma escludendo
ogni forma di supporto milita-
re. Dublino ha mandato anche
cibo, combustibile e giubbotti
antiproiettile
In Ungheria Viktor Orban,
attaccato da Kiev per la sua
sbandierata neutralità, non
solo non ha inviato armi all’U-
craina, ma non ha consentito
nemmeno il transito degli ar-
mamenti sul territorio. Secon-
do un decreto presidenziale,
possono transitare solo attrez-
zature protettive e benzina. Il
prezzo del conflitto “non lo pa-
gheranno le famiglie unghere-
si”, ha riferito il portavoce del
premier, al quarto mandato
consecutivo dopo la nuova vit-
toria del 4 aprile. Budapest
non dirà niet neppure all’ener-
gia di Mosca, che fornisce al
Paese l’85% del gas. Il manca-
to supporto militare a Kiev ha
rotto il fronte di Visegrad: Var-
savia, Praga e Bratislava han-
no deciso infatti di inviare ar-
‘‘
mi a Zelensky.
La Bulgaria (membro Nato
e Ue ma fuori dalla zona
euro) non ha inviato ar-
Se un solo mi a Kiev e ha criticato
le sanzioni alla Russia.
proiettile verrà
Sofia è in stallo sulla
crisi ucraina. L’appog-
gio bellico a Kiev, nella
inviato a Kiev, coalizione quadriparti-
tica al potere, è frenato
il partito lascerà
dal partito socialista – a
maggioranza filo-russa
la coalizione – che si oppone al soste-
’’
gno militare: “Se un so-
di governo
lo proiettile verrà invia-
to a Kiev, il
partito lasce-
Socialisti bulgari rà la coalizio-
ne”. Se le ar-
mi dovessero
essere invia-
te all’esercito
di Zelensky,
Sofia sareb-
be dunque senza governo. An-
che il presidente Rumen Ra-
OVADIA dev ha avvertito: mandare ar-
CON L’ANPI: mi vuol dire diventare parte
“NO ARMI” del conflitto.
Cambia invece idea, in senso
L’ASSOCIAZIONE inverso, la Spagna: “Sarà il no-
dei partigiani italiani stro più grande invio di armi
il 25 aprile all’Ucraina. Il doppio rispetto
non sfilerà con le agli aiuti militari mandati fino-
bandiere della Nato? ra dall’inizio della guerra il 24
“È una scelta febbraio. I primi – ha pre-
sacrosanta perché la cisato il premier spa-
Nato è responsabile gnolo Pedro San-
di guerre criminali chez in visita ieri a
perciò è normale Kiev – sono già in
non volerle portare" transito verso la
ha detto ieri Moni Po l o n i a s u l l a
Ovadia parlando Ysabel con 200
con l'Adnkronos. tonnellate di mu-
Il regista condivide nizioni, 30 camion
anche la posizione e 10 veicoli leggeri”.
dell'Anpi sull'invio Dunque nessun passo
delle armi in indietro da parte del Paese
Ucraina, schierandosi iberico (che è tra i maggiori
con il presidente contribuenti del Fondo euro-
Pagliarulo: "Fornire peo per la pace nonostante la
armi all'Ucraina – divisione interna al governo
conclude – si rosso-viola con metà dei mini-
rovescerebbe contro stri di Podemos contraria alla
il popolo ucraino. scelta di Sanchez, criticato a
A me interessano destra per “menefreghismo”. A
le vittime e gli esseri niente sono serviti gli appelli
umani, non dei viola, né la piattaforma in-
la politica” ternazionale da loro avviata per
unire i partiti che dicono no alla
guerra. A proposito di destra,
invece, è proprio per “risponde-
re” alla risalita nei sondaggi dei
Popolari, che al rifiuto del pre-
sidente francese Macron di re-
carsi in Ucraina, Sanchez ha
fatto sapere che lui invece sa-
rebbe andato presto da Zelen-
sky. “Siamo qui per appoggiare
in modo forte e chiaro la pace”,
ha detto Sanchez. Il presidente
ucraino ha ringraziato e, come
si dice, a buon rendere. Un
giorno, quando la guerra finirà
qualcuno dovrà pur aiutare a
ricostruire il Paese.
Natangelo
IL CASO
Escalation Usa Ipotesi azioni Nato
Italia da 19 mesi senza
ambasciatore Usa:
è l’unico Paese del G7
» Salvatore Cannavò
C
olpisce il ritmo con cui Joe Bi-
den accelera l’intervento nella
guerra. E colpisce che, allo
stesso tempo, tenga in scarsa consi-
derazione l’Italia, sulla carta il Paese
più atlantista della Ue, non nomi-
nando l’ambasciatore Usa a Roma.
Attualmente l’ambasciata è retta
dall’ “incaricato di affari” Thomas
Smitham, che dirige la sede dopo l’u-
scita di Lewis Eisenberg, l’ambascia-
tore nominato dall’ex presidente
Donald Trump, nel 2019.
L’Italia è l’unico dei Pae-
si del G7 a non avere an-
cora l’ambasciatore, re-
centemente si sono a-
vute le nomine in
Francia e Germania,
Giappone, ma anche
in Canada e Gran Bre-
tagna. L’Italia continua
ad attendere come se la
relazione con il nostro Pae-
se non fosse così centrale, no-
nostante il governo Draghi sia stato
accreditato, e si stia comportando,
come il governo più filo-americano
dell’Unione. Quello che non ha avu-
to dubbi sul ruolo della Nato, sull’in-
vio di armi, addirittura sulle fornitu-
re di gas provenienti dalla Russia.
I MOTIVI DI QUESTA mancata nomina
sono ovviamente annidati nell’alveo
della politica statunitense, negli e-
quilibri del Partito democratico (si
vociferava lo scorso mese di una po-
stazione tenuta in caldo per Nancy
Pelosi che però si ricandiderà al Con-
gresso), nelle scelte del Dipartimen-
to di Stato e nel necessario passaggio
in Senato per la conferma. E i son-
daggi danno per perso l’attuale van-
taggio dell’Amministrazione alla
Camera alta alle elezioni di Midterm
di novembre.
Al di là delle convulsioni interne
alla politica statunitense, si pone il
nodo del rapporto con Roma nel
momento in cui Washington sem-
bra spronare gli alleati ad alzare il ti-
ro nei rapporti con Mosca.
ESTERI l 5
Una prova in questa direzione è
la convinzione, manifestata chiara-
mente da Biden nella sua conferen-
za stampa di ieri, che “non ci sono
prove che Mariupol sia caduta”. E
quindi che, nonostante la devasta-
zione della città, occorra continua-
re a rifornire di armi gli ucraini per
ribaltare la situazione in quella cit-
tà. Magari ipotizzando interventi
diretti come quello ventilato da Vic-
toria Nuland, sottosegretaria di
Stato per gli Affari politici, secondo
la quale “c’è una certa speranza che
la Russia possa permettere un pas-
saggio sicuro” per civili e militari fe-
riti da Mariupol e “se questo doves-
se avvenire gli alleati Nato potreb-
bero essere coinvolti”. Un interven-
to Nato, non meglio specificato, che
può far pensare a una ingerenza di-
retta dell’Alleanza atlantica finora
mai ipotizzata in questi termini.
A dimostrazione dello sforzo Usa
ci sono poi i nuovi stanziamenti in
armi. Ieri altri 800 milioni di aiuti
militari, che si sommano alla cifra
analoga varata la scorsa settimana e
che porta a 3,4 miliardi il plafond
già messo al servizio degli ucraini
da quando è scoppiata la guerra.
Tanto che il presidente ha annun-
ciato la richiesta al Congresso di u-
na nuova autorizzazione per i pros-
simi giorni.
Il pacchetto includerà armi di ar-
tiglieria pesante e prevede anche un
nuovo drone realizzato apposita-
mente per l’Ucraina, il Phoenix
Ghost prodotto dalla Aevex Aero-
space, un’azienda che ha un rappor-
to consolidato con il Pentagono. Il
drone richiederà un “addestramen-
to minimo”, ha affermato un funzio-
nario del Dipartimento della Difesa
e potrebbe essere “un’arma vagante
che vola verso un bersaglio e fa e-
splodere una testata esplosiva”.
Forse anche questo spiega la dichia-
razione del rappresentante Ue per
la politica estera, Josep Borrell:
“Continueremo ad appoggiare l’U-
craina, ma senza diventare bellige-
ranti”. La partita dei prossimi giorni
potrebbe essere questa.
6 l ECONOMIA
BLOCCO TOTALE?
t (Arera) lo smentisce: bisognerà razionare, altro che condizionatori bassi
DOPO L’ANGOLA,
IERI IL PATTO PURE
A BRAZZAVILLE
SECONDA TAPPA,
e ultima del tour
africano dell’Ad di Eni
Claudio Descalzi e dei
ministri Luigi Di Maio
e Roberto Cingolani alla
ricerca di gas sostitutivo
di quello russo (Mario
Draghi, com’è noto,
è a casa col Covid). Dopo
l’intesa firmata in Angola
che potrebbe valere 1,5
miliardi di metri cubi di
Gnl in più (forse dal 2023,
forse dopo), ieri è toccato
al governo del Congo
firmare un’intesa da
4,5 miliardi di mc da un
progetto industriale che
è atteso partire (forse)
solo l’anno prossimo...
COME SIAMO
MESSI CON
LE SCORTE?
32%
LA PERCENTUALE
di riempimento
degli stoccaggi (dataset
GIE) a martedì 19 aprile,
ma è solo all’8%
se si considera il livello
di stoccaggio rispetto
al tasso di consumo:
dati in linea con quelli
di Paesi come Germania e
Olanda, entrambi contrari
al blocco del gas russo
ENERGIA Draghi aveva detto “scorte fino all’autunno”, però Besseghini
Gas, l’Italia ha un’autonomia
soltanto di dieci settimane
» Marco Palombi
O
gni tanto capita che
qualche elemento di
verità si faccia strada
in mezzo alla cortina
fumogena di faciloneria e pro-
paganda alimentata – ahinoi –
anche dai “tecnici” al governo:
l’Italia in caso di blocco dell’e-
xport russo di gas ha circa 10
settimane di autonomia prima
di passare a distacchi program-
mati delle utenze; se accadesse
da inizio maggio per via del ri-
fiuto di pagare in rubli signifi-
cherebbe arrivare più o meno a
metà luglio (e non “tranquilla-
mente a ottobre”, come ha so-
stenuto Mario Draghi). Questa
non è una deduzione del Fatto,
ma una dichiarazione del pre-
sidente dell’Autorità per l’ener-
gia (Arera) Stefano Besseghini
al Corriere della Sera: l’opinio-
ne pubblica può certo appog-
giare la decisione di
chiudere i rapporti
con la Russia per
questioni etiche o
perché ritiene che
questo possa aiutare
l’Ucraina a porre fi-
ne al conflitto (an-
corché sia indimo-
strabile), ma do-
vrebbe farlo sapen-
do cosa c’è davvero in ballo.
RIPARTIAMO DA CAPO. Ieri i mi-
nistri Luigi Di Maio e Roberto
Cingolani - scortati da Descalzi
dell’Eni - hanno fatto la secon-
da tappa, in Congo, del tour a-
fricano in cerca di gas alterna-
tivo a quello russo. Ricapito-
lando: si tratta di 30 miliardi di
metri cubi che servono a pro-
durre elettricità e a far andare
riscaldamenti, cucine e indu-
strie. Sostituirli sarà affare di
anni e pagato a caro prezzo:
mezzo mondo cerca gas insie-
me a noi. Ieri Cingolani ha det-
to alla Stampache invece ne sa-
remo fuori in 18 mesi, cioè per
la fine del 2023. Gli accordi si-
glati finora, però, non garanti-
scono affatto che andrà così:
dall’Algeria ne dovrebbero ar-
rivare 9 miliardi in più (forse)
ma al massimo 3 quest’anno (si
andrà a regime, di nuovo forse,
nel 2024); l’intesa con l’Angola
di mercoledì ne vale altri 1,5 mi-
liardi se va benissimo dal 2023,
la firma ieri in Congo altri 4,5
miliardi in un progetto che do-
vrebbe partire (sic) nel 2023.
Nota a margine: più della
metà di questo gas è Gnl, gas li-
quefatto che arriva via mare,
per il quale ad oggi non abbia-
mo la capacità di rigassificazio-
ne necessaria (Snam tratta due
navi rigassificatore: la prima
sarà forse operativa a giugno
2023). Nel frattempo, peraltro,
i progetti Eni in Libia si ferma-
no uno dopo l’altro per la guer-
ra civile, mentre il risparmio e-
nergetico (condizionatori, ri-
scaldamenti, illuminazione
pubblica, etc.) in uno scenario
molto ottimistico consente di
tagliare circa 5 miliardi di mc.
Diciamo allora che il gover-
Blocco
dell’export
Continua
il tour africano
de governo
in cerca di gas
FOTO LAPRESSE
no ha buttato il cuore oltre IL TOUR
l’ostacolo sull’autonomia
da Mosca, al prezzo peraltro INTESA
di legarsi a Stati non meno COL CONGO:
autocratici e con contratti
lunghi, che non potranno IL PROGETTO
che rallentare la transizione
“verde”. Solo che 18 o 24 me- PARTE, FORSE,
si in questa situazione sono
un’èra geologica. Se, come
NEL 2023
tutti sperano, ci fosse anche
solo un cessate il fuoco sa-
rebbe assai più difficile far in-
goiare all’opinione pubblica la
rinuncia immediata a gas e pe-
trolio russi per punire Vladimir
Putin. Se accadrà, dunque, è
probabile che sia in queste set-
timane/mesi: la prima occasio-
ne è a inizio maggio, quando
Mosca potrebbe chiedere di
pagare in rubli (com’è noto l’e-
scamotage del doppio conto in
Gazprombank con cui si voleva
aggirare l’ostacolo non piace
alla Commissione Ue).
E qui torna centrale la que-
stione degli stoccaggi. Secondo
il dataset GIE, quelli italiani
mercoledì erano pieni al 32%
circa, ma il livello rispetto al
tasso di consumo è all’8,1%. Va
detto che la “s tagione” degli
stoccaggi è appena iniziata:
marzo è andato malissimo, a-
prile un po’ meglio grazie a un
premio riconosciuto a chi par-
tecipa alle aste che viene pagato
dai consumatori in bol-
letta. Per Draghi, però, è
tutto a posto: non solo
“arriviamo a ottobre”,
ma a Pasqua ci ha fatto
sapere che “abbiamo gas
negli stoccaggi e avremo
altri fornitori: se anche
dovessero essere prese
misure di contenimen-
to, sarebbero miti”.
Cos’ha detto invece
Besseghini di Arera? “Se andia-
mo incontro a una chiusura
delle forniture di gas russo, il ri-
schio che gli stoccaggi non sia-
no riempiti a sufficienza c’è ec-
come”e“in quel caso entrerem-
mo quasi certamente in uno
scenario di emergenza, quindi
scatterebbe un protocollo che
prevede dei distacchi di carico e
delle prevalenze fra le utenze. I
dettagli sono riservati”. Quale
autonomia abbiamo? “Volen-
do fare una stima, almeno 10
settimane, mettendo in campo
le riserve strategiche e ottimiz-
zando i consumi”. Dunque, se
accadesse a breve arriveremmo
a metà/fine luglio. Una previ-
sione simile a quella raccolta
dal Fatto in ambienti Eni: “Ar-
riviamo al massimo ad agosto”.
Qui non si parla di condiziona-
tori abbassati, ma di fabbriche
chiuse: andrebbe spiegato con
chiarezza.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
EASTMED
t
Il governo apre
anche al gasdotto
inutile e costoso
» Giacomo Salvini
L’
indipendenza dal gas russo val bene una giravolta poli-
tica. Anche se riguarda un gasdotto da quasi duemila
chilometri che costerà 6 miliardi e sicure proteste delle
comunità locali della costa pugliese. In teoria un incubo per il
M5S, ma la guerra in Ucraina e la disperata ricerca di affran-
carsi dal gas di Mosca rischia di cancellare ogni antica battaglia.
E così, su richiesta della Lega, il ministero degli Esteri di Luigi
Di Maio apre al progetto EastMed, un gasdotto che dovrebbe
portare gas da Israele in Italia e nel resto d’Europa, passando
per Cipro e Grecia. Stiamo parlando di un’infrastruttura sot-
tomarina lunga 1.900 chilometri che passerebbe da Otranto, a
20 chilometri dal Tap, in grado di portare 11 miliardi di metri
cubi di gas l’anno (l’import Ue dalla Russia ne vale oggi 170).
Costo: 6 miliardi finan-
ziati dal programma eu-
ropeo Connecting Euro-
pe Facility e dalla Banca
Europea degli Investi-
menti. Sul progetto però
i dubbi sono molti: Ci-
pro è in attesa di uno
studio di fattibilità che
arriverà a settembre
2022, diversi esperti
non sono convinti che
l’opera riesca a coprire la
parte prevista del fabbi-
sogno europeo di gas e
secondo l’associazione
Global Witness il gasdotto genererà in un
anno più gas serra di quanti ne emettano L’OPERA
Francia, Spagna e Italia messe insieme.
L’opera ha avuto una storia travagliata a LA LEGA
partire dall’opposizione della Turchia IN PRESSING,
passando per la decisione degli Stati Uniti
LA FARNESINA
– confermata a gennaio dall’amministra-
zione Biden – di accantonare il gasdotto DICE SÌ
(che però farebbe arricchire anche le im-
prese statunitensi Chevron ed Exxon). In
Italia era stato il ministro Carlo Calenda nel 2017 a firmare l’a-
desione al progetto, ma il governo Lega-M5S un anno dopo era
entrato in collisione sul dossier: Giorgetti e Salvini si erano e-
spressi a favore, mentre il premier Conte e il ministro dell’Am-
biente Costa avevano rinviato la firma in attesa di nuova va-
lutazione di impatto ambientale.
LA GUERRA in Ucraina però ha cambiato tutto. L’Ue ha inserito
il gasdotto tra le opere prioritarie e gli Usa hanno cambiato i-
dea. Ora anche il governo italiano ha deciso di riaprire il dos-
sier. Il deputato leghista Paolo Formentini, con posizioni filo-a-
tlantiche e membro della delegazione Nato del Parlamento i-
taliano, ieri ha depositato in commissione Esteri una risolu-
zione per chiedere al governo di attivarsi con i Paesi del pro-
getto per “rilanciarlo, associandovi l’Italia”. Formentini lo ha
fatto dopo la risposta positiva a una sua interrogazione identica
al governo: il 7 aprile il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di
Stefano (M5S), dopo aver elencato le criticità su costi e tempi
(non sarebbe pronto prima del 2027), ha spiegato per iscritto
che “il progetto EastMed si porrebbe in linea con la nostra stra-
tegia di diversificazione delle rotte del gas, con la nostra azione
di rafforzamento verso i Paesi già fornitori, come Algeria e Li-
bia, e con l’idea di fare dell’Italia un verohub europeo dell’e-
nergia, valorizzando il bacino mediterraneo e, in particolare, la
sua sponda meridionale”. Concetto ribadito ieri da Di Stefano
in commissione Esteri alla Camera. Il voto sulla risoluzione ar-
riverà la prossima settimana: la maggioranza rischia di spac-
carsi, ma il governo si sta orientando verso il sì.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022 ECONOMIA l 7

PRESTITI • L’Ucraina deve già 13,4 mld al Fondo monetario

» Nicola Borzi

ANNI DI RIFORME
IN CAMBIO
DI FINANZIAMENTI
DOPO L’INGRESSO
nell’Fmi e nella Banca
mondiale del settembre
1992, per ottenere
l’accesso ai finanziamenti
erogati dalle istituzioni
finanziarie internazionali
necessari a sostenere
la propria economia,
Kiev ha dovuto varare
numerosi piani di riforma
del settore economico
e finanziario, tagliare
i sussidi sui costi
dell’energia a famiglie
e imprese e introdurre
norme più severe di
contrasto alla corruzione
P
er evitare l’imminente Distruzione
tracollo causato dall’in- Il Pil di Kiev calerà
vasione russa, le armi dal 35 al 45%.
non bastano: l’Ucraina Sotto, la direttrice
ha urgente bisogno di denaro. dell’Fmi, Kristalina
A causa dell’ “operazione mili- Georgieva
tare speciale” di Mosca scattata FOTO ANSA
il 24 febbraio, il Fondo mone-
tario internazionale prevede
che quest’anno il Pil di Kiev si
contrarrà del 35% rispetto al miliardi di euro dalle istituzio-
2021, la Banca Mondiale si ni di Bruxelles e 2 miliardi dalla
spinge addirittura a ipotizzare Banca europea per gli investi-
un -45%. Ieri i ministri delle Fi- menti. Regno Unito, Canada e
nanze del G7, nel summit di Giappone avevano promesso
Washington, hanno annuncia- aiuti per un valore complessivo
to un impegno con la comunità di 1 miliardo.
internazionale per un ulteriore
sostegno all’Ucraina da oltre LA BANCA CENTRALE ucraina
24 miliardi di dollari a partire calcola che dall’inizio della
da quest’anno, aggiungendo guerra il sostegno finanziario
che sono pronti a fare ancora di internazionale totale sia arri-
più se necessario. Ma il tempo vato a 3,8 miliardi. Non è la pri-
stringe: solo per coprire i biso- ma volta che Kiev chiede aiuto
gni attuali, secondo la direttri- finanziario alla comunità in-
ce generale dell’Fmi, Kristalina ternazionale. Dopo essere en-
Georgieva, l’Ucraina dovrà re- trata nell’Fmi e nella Banca
perire al più presto almeno 5 mondiale a settembre 1992,
miliardi di dollari in ciascuno Kiev ha rapidamente scalato le
classifiche dei

L’Fmi: a Kiev servono 15 mld

Paesi più indebi-
tati con le istitu-
zioni finanziarie
internazionali si-
no a diventare il

in tre mesi o andrà in default

nei prossimi tre mesi. L’I-
talia, fa sapere il ministro
dell’Economia Daniele Fran-
co, ha così annunciato aiuti
per altri 200 milioni di euro di
aiuti all’Ucraina.
Nei giorni scorsi il ministro
delle Finanze ucraino, Sergei
Marchenko, aveva affermato
che il deficit di bilancio di Kiev a
marzo ammontava a 2,7 mi-
liardi di dollari e dovrebbe
viaggiare tra i 5 e i 7 miliardi al
mese ad aprile e maggio. Gli
aiuti servono per tenere aperte
scuole e ospedali, acquistare
beni di prima necessità, pa-
gare stipendi e pensioni. Ec-
co perché l’Fmi discuterà rapi-
damente le esigenze finanzia-
rie di Kiev con i Paesi partner. Il
presidente della Banca mon-
diale, David Malpass, ha affer-
mato che l’istituto sta prepa-
rando un trasferimento d’e-
mergenza da 1,5 miliardi per le
esigenze immediate. Appena
dopo l’inizio della guerra, la
Banca mondiale aveva versato
all’Ucraina quasi 1 miliardo.
SECONDO IL FONDO monetario
internazionale, per coprire il
disavanzo del bilancio pubbli-
co ucraino servirà un mix di
aiuti a fondo perduto e di pre-
terzo Stato più e-
sposto all’inizio
del decennio
scorso. A maggio
del 2014, dopo
l’invasione russa
della Crimea, l’F-
mi approvò un
piano di salva-
stiti. I finanziamenti milioni di dollari in aiuti eco- taggio da 17,1 miliardi di dollari
potranno essere for- nomici all’Ucraina, oltre a un per l’Ucraina. Dal 2014 al 2021
PROMESSE niti attraverso un importo simile annunciato a Kiev ha ricevuto aiuti economi-
IL G7: 24 MLD conto speciale aper-
to dall’Fmi nei giorni
marzo dal presidente Joe Bi-
den. L’aiuto però dovrà essere
ci per oltre 60 miliardi di dol-
lari. A oggi, l’Ucraina ha un de-
GIÀ NEL 2022 scorsi, mirato a sod-
disfare le esigenze
approvato il più rapidamente
possibile dal Congresso di Wa-
bito di 94,7 miliardi. Di questi,
il Fondo monetario internazio-
PER AIUTARE della bilancia dei pa- shington. Secondo il database nale, la Banca mondiale, le
ZELENSKY gamenti e del bilan-
cio pubblico dell’U-
del tedesco Istituto di Kiel per
l’economia globale, gli Stati U-
banche di sviluppo e le istitu-
zioni finanziarie internazionali
craina e a stabiliz- niti sono il maggiore sostenito- vantano crediti per 22 miliardi,
zarne l’economia. Il re finanziario dell’Ucraina: i con l’Fmi esposto per 13,4 mi-
Canada è il primo dati al 27 marzo vedevano im- liardi dei quali 2 miliardi in sca-
Paese a essersi mosso, promet- pegni Usa verso Kiev per 7,6 denza quest’anno. Ecco perché,
tendo un versamento da 795 miliardi di euro dallo scoppio oltre a nuovi prestiti, c’è chi
milioni di dollari. Nelle scorse della guerra. Tutti i 27 Paesi Ue chiede che le istituzioni finan-
ore gli Stati Uniti hanno reso insieme ammontavano invece ziarie rimettano a Kiev anche i
noto che forniranno altri 500 ad appena 2,9 miliardi, più 1,4 suoi vecchi debiti.

LAVORO
t L’ANALISI PER IL FT, CON L’USCITA DELLE MULTINAZIONALI DALLA RUSSIA SI RISCHIANO ESUBERI DI MASSA

Fuga da Mosca, fino a 200mila licenziati

L’
ultimo, in ordine tempo-
rale, è il gigante mondiale
LUKOIL, del tabacco Imperial
SI DIMETTE Brands che, dopo aver sospeso le
IL CAPO attività in Russia, ha deciso an-
che di svendere i propri asset
IL FONDATORE (circa 225 milioni di euro) agli
e presidente della investitori locali. Come ha già
Lukoil, Vagit Alekpe- fatto la British American Tobac-
rov, il cui impero da co. Una decisione, questa del co-
oltre 100.000 dipen- losso di Bristol, che ora avrà ri-
denti produce il 2% percussioni anche sui mille di-
del petrolio mondiale, pendenti che lavorano nello sta-
si è dimesso dopo 30 bilimento di Volgograd. Dall’i-
anni. Qualcuno pensa nizio del conflitto, infatti, dal pe-
che la decisione sia trolio al cibo, dall’elettronica al-
da mettere in relazio- le automobili passando per fi-
ne alla posizione nanze e banche, sono già più di
critica assunta sulla 600 le multinazionali che han-
guerra in Ucraina no deciso di sospendere le atti-
vità in Russia con un contraccol-
po notevole per i lavoratori che
rischiano sempre un licenzia-
mento di massa.
Secondo un’analisi del Finan-
cial Times, in Russia ci sono an-
Fabbrica di sigarette FOTO ANSA
cora 188 mila dipendenti delle
grandi aziende occidentali, tra
cui McDonald’s e Renault, che
continuano a ricevere lo stipen-
dio nonostante le società per cui
lavorano hanno sospeso le attivi-
tà. Ma è probabile – si legge
nell’articolo – che il numero reale
sia molto più alto: molte società,
tra cui la proprietà di Kfc e Co-
ca-Cola, non hanno infatti anco-
ra confermato se stanno pagan-
do il personale.
IL DATO del Ft è comunque in li-
nea con quanto denunciato dal
sindaco di Mosca, Sergei Sobya-
nin, secondo il quale “tra i lavo-
ratori delle società di proprietà
straniera nella capitale russa cir-
ca 200.000 dipendenti rischia-
no di perdere il lavoro”. Una pos-
sibilità più che concreta visto
che il governo russo sta lottando
per evitare la disoccupazione di
massa, lanciando un pacchetto
da oltre 41 milioni di dollari a be-
neficio di 58.000 lavoratori più a
rischio.
Per ora McDonald’s, che ha
sospeso l’attività dei suoi 850 ri-
storanti in Russia, continua a re-
munerare 62 mila addetti. Il co-
losso, che ha registrato un fattu-
rato globale di 23 miliardi di dol-
lari lo scorso anno, ha spiegato
che in Russia, tra salari e costi di
locazione, ha un esborso di 50
milioni di dollari al mese. Ikea si
è impegnata a pagare il proprio
personale russo per tre mesi fino
alla fine di maggio, un mese in
più rispetto ai due mesi di esu-
bero previsti dalla legge russa.
Un esborso, però, relativamente
piccolo per grandi aziende come
quella svedese: il salario minimo
russo ammonta a 156 dollari al
mese. Anche il colosso di jeans
Levi Strauss paga regolarmente
i suoi oltre 800 lavoratori, ma il
gruppo ha anche fatto sapere
che “per come stanno andando
le cose non sono ottimisti sul fat-
to che saranno presto nuova-
mente operativi”. E ora, con il
prolungarsi della guerra, la si-
tuazione si complica soprattutto
per i lavoratori nelle fabbriche.
Se, infatti, i dipendenti di Bo-
ston Consulting Group, Linkla-
ters e McKinsey verranno tra-
sferiti in altri Paesi, sono gli ope-
rai a rischiare di perdere il posto
se le fabbriche non riapriranno
al più presto. Ma, sottolinea il
Financial Times, la maggioran-
za degli investitori ritiene che ci
vorranno dai due ai cinque anni
prima che le società occidentali
possano tornare in Russia.
Resta il dibattito sul destino di
questi lavoratori: dopo gli orrori
della guerra, ricadrà anche su di
loro il prezzo che si vuole far pa-
gare alla Russia per mettere sotto
pressione su Putin.
FQ
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
L’INTERVISTA • Raffaele Crocco Guerra e impatto ambientale
“La Difesa è l’industria che produce
più CO2: ecologismo è pacifismo”
L’IDEATORE
DELL’ATLANTE
DELLE GUERRE
GIORNALISTA,
è presidente
dell'associazione
46° Parallelo ed editore
de “L'Atlante delle
Guerre”, che oggi
è anche un sito
dedicato ai temi
del sociale,
dell'ambiente e della
pace. È anche direttore
di Unimondo
I NUMERI
20%
DEL DEGRADO
ambientale è dovuto a
eserciti e attività militari
280MLN
TONNELLATE DI CO2
è la stima di quante
emissioni annue
dipendano dall’intera
industria della Difesa.
Gli Stati Uniti hanno
il primato mondiale
del consumo
» Elisabetta Ambrosi
“P
erché non ci si può
dire ecologisti se
non si è pacifisti? È
semplice. I legami
tra guerre e ambiente sono for-
tissimi, e vanno in due direzio-
ni: non solo oggi molte guerre
vengono determinate da come
noi gestiamo l’ambiente e dalla
scarsità crescente di risorse, ma
anche l’ambiente – suolo, ac-
qua, colture – viene distrutto
dalle guerre. E oggi che è la
Giornata della Terra vale la pe-
na ribadirlo, visto che consu-
miamo due pianeti e mezza
l’anno e una buona parte di
questo consumo è legato alle
guerre”. Giornalista di lunga
data, ideatore e direttore
dell’Atlante delle Guerre e dei
Conflitti del Mondo, Raffaele
Crocco ha anche appena pub-
blicato il libro Ucraina 2022:
la guerra delle vanità (Terra
Nuova editore).
Da osservatore dei conflitti
del mondo, la guerra come
devasta l’ambiente?
Gli esempi sono moltissimi.
Penso al Mali, in guerra da an-
ni, dove il consumo di suolo e il
land grabbing è fortissimo, e
questo ha provocato lo sposta-
mento di milioni di persone in
altri territori. Penso alla Co-
lombia, dove un terzo del terri-
torio della Colombia è minato,
ma lo stesso vale per l’Afghani-
stan. E purtroppo anche l’U-
craina rischia di avere lo stesso
problema. In Francia, per ca-
pirci, ancora si sminano terreni
inutilizzabili a causa di resi-
duati bellici della Prima guerra
mondiale...
Al tempo stesso, la guerra
viene provocata dalle crisi
ambientali.
Troppo spesso concepiamo la
guerra come causa e non come
effetto. Eppure basta pensare
alle migrazioni dovute al cam-
biamento climatico: oggi ab-
biamo 250 milioni di migranti
per il clima a livello globale, e
questo numero è destinato a
triplicarsi per il clima entro il
2050. La maggior parte di
questi profughi ambientali si
spostano nelle città, dove si
crea una pressione inaudita
che poi causa conflitti, e vince
chi detiene il monopolio delle
risorse.
Come l’acqua.
Secondo l’International Panel
on Climate Change (Ipcc), la
corsa all’accaparramento idri-
co e la loro iniqua distribuzione
sarà la base della maggioranza
‘‘
dei conflitti a venire. Circa un
miliardo di persone vive con 5
litri di acqua al
giorno, e la situa-
zione è destinata
ad aggravarsi.
Basti pensare al-
le tensioni enor-
Consumiamo
mi che si stanno
scatenando tra
Egitto ed Etio-
pia, per la diga
sul Nilo.
La guerra incide anche in
termini di emissioni.
due pianeti
Purtroppo è difficile capire
quanto, perché l’Accordo di Pa-
rigi non ha reso obbligatorio ri-
e mezzo l’anno:
buona parte per
durre le emissioni di carbonio
militari e gli accordi interna-
zionali non calcolano l’impatto
le guerre
ambientale della guerra. Ep-
pure è stato stimato che il 20%
del degrado ambientale del
mondo sia dovuto agli eserciti e
alle attività militari. E che le e-
missioni del Dipartimento del-
la Difesa degli Stati Uniti – il
più grande consumatore istitu-
zionale di petrolio ed emettito-
re di gas serra del mondo – am-
montino a 153 milioni tonnel-
late di CO2 l’anno, mentre
l’intera industria della di-
fesa sia responsabile
dell ’emissione di circa
280 milioni di tonnellate
di CO2 l’anno. Aumenta-
re le spese militari signifi-
ca anche questo.
La guerra ci allontana
dagli obiettivi dell’A-
genda Onu 2030?
Assolutamente sì. L’A-
genda 2030 ha nella sua
‘pancia’ l’obiettivo di crea-
re un mondo in cui i diritti
vengono rispettati e in un
mondo così la guerra è i-
nevitabilmente e intelli-
gentemente messa ai
margini. Al di là delle que-
stioni etiche, religiose, po-
litiche e ideologiche, la
CRONACA l 9
Air Force Usa
Un KC-135
produce
75.300 kg
di CO2
ogni 100 km
volati
FOTO ANSA
pace è la cosa più conveniente.
Lei è anche molto critico
sull ’invio di armi all’U-
craina.
Lo spiego con una metafora bi-
blica. Se Putin è Caino, Abele lo
salviamo disarmando Caino,
non dando anche ad Abele
un’arma. Le ‘anime partigiane’
sorte ora hanno scoperto il rac-
conto dell’orrore, ma la guerra
è sempre orrore. È sangue, vio-
lenza, distruzione, puzza di
merda: sempre e ovunque.
Lei denuncia anche il dop-
pio trattamento verso i
profughi.
I siriani, gli afghani, gli irache-
ni, i curdi, tentano quotidiana-
mente di arrivare da noi. Quan-
do qualcuno di loro ce la fa, im-
piega anni ad ottenere – quan-
do accade – lo status di rifugia-
to. Nessuno ha mai battuto ci-
glio. Per contro, ai profughi u-
craini abbiamo concesso rapi-
damente lo status di rifugiato.
Giusto, niente da dire, ma di
fatto abbiamo creato profughi
di serie A e profughi di serie B.
Cosa auspica, dunque?
Per il bene del popolo ucraino e
per salvarlo dal massacro, spe-
ro che gli alfieri delle “guerre di
liberazione” abbassino i toni.
Spero si rendano conto che le
soluzioni sono complesse e de-
vono muoversi sempre nel sol-
co dei diritti, che valgono per
tutti e sempre. E spero capisca-
no che lo spirito da hooligan
che usano insultando il mondo
del pacifismo non serve a risol-
vere il dramma di chi sta sotto le
bombe. Torniamo a discutere,
a confrontarci. Torniamo a vi-
vere in una democrazia. Se non
lo facciamo, cosa ci rende di-
versi da chi appoggia un ditta-
tore come Putin?
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10 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022

M5S • Il Garante a Roma per trattare sui soldi al blog

» Luca De Carolis

CONCORRENZA,
IL DDL SLITTA
A LUGLIO
IL DISEGNO di legge
Concorrenza sarà
discusso con una doppia
lettura, senza fiducia,
tra Camera e Senato
(in realtà dovrebbe essere
la normalità). Il testo però
dovrà essere approvato
in terza lettura entro
il 15 luglio e sui temi
del disegno di legge si
muoveranno in maniera
coordinata capigruppo
di Camera e Senato.
A insistere per la doppia
lettura è stato il Pd che,
un po’ a sorpresa, come
Lega e Forza Italia, chiede
la modifica della norma
sulle concessioni balneari.
L’altro nodo sono le
concessioni idroelettriche:
il Carroccio vuole le gare,
I
l Garante riceve gruppi di
5Stelle, parla (anche) in te-
desco e semina battute: “Ste
caz... di comunità energeti-
che le ho inventate io”. Ma Bep-
pe Grillo, in trasferta a Roma
con consueta base in un hotel
che si affaccia sui Fori, in città è
sceso soprattutto per parlare di
cose serie. “Sono qui per aiutare
Giuseppe Conte sui temi” spie-
ga ad alcuni dei tanti interlocu-
tori, e per temi intende innan-
zitutto energia e transizione e-
cologica. Però l’artista parla an-
che di guerra, dicendosi con-
trario all’invio di armi in Ucrai-
na. “Del resto siamo stati fon- Riuniti di nuovo
dati il 4 ottobre, il giorno di San Mercoledì, Beppe
Francesco”ricorda uno dei gril- Grillo è andato
lini che lo ha visto. Ma quella di a cena con
Grillo è una sconfessione della il leader del M5S,
linea del governo Draghi, sot- Giuseppe Conte
toscritta anche dal M5S e da ANSA/LAPRESSE
Conte, che in serata per evitare
guai – anche con il Pd – tampo-

i dem invece chiedono
la proroga della
concessione per vent’anni
Grillo in missione:
na: “Non mi risulta affatto che
Grillo abbia assunto una posi-
zione in dissenso rispetto alla
linea del Movimento”. E co-
munque, ricorda il leader, “è

“No all’invio di armi”

stata una decisione sofferta...”.
Ma a Roma il fondatore ragio-
na e discute pure di soldi. Ossia
di contratti, tramite cui stabili- vio di armi, il Garante, e figu-
re tariffe o comunque contri- rarsi sull’aumento delle spese
buti economici per ospitare i militari. Nel frattempo è la vol-

p o s t del Movimento sul suo
blog, così da fare da megafono
ai contenuti dei 5Stelle. Per
questo appena arrivato in città,
mercoledì, era andato a cena
con il tesoriere del M5S Clau-
dio Cominardi, con il presiden-
te della Camera Roberto Fico e
con Conte. Ma le indiscrezioni
sulla trattativa irritano subito il
corpaccione parlamentare.
“Dovremmo restituire al parti-
to per pagare il blog di Grillo,
mentre sui territori ci chiedono
delle sedi da aprire e delle risor-
se per gli eventi?” sibila una
Ma Conte tampona
lo che è pur sempre il Garan-
te...”, protesta un veterano. C’è
chi chiede un’assemblea. Tanto
più che si racconta anche della
richiesta di un ruolo per una
collaboratrice dell’artista, Ni-
na Monti. Ma Conte deve cer-
ta dell’ex sindaca di Roma, Vir-
ginia Raggi, e della senatrice
Laura Bottici, entrambe nel co-
mitato di Garanzia. Restano
per oltre un’ora in albergo. Poi
uscendo l’ex sindaca risponde
sul termovalorizzatore annun-
ciato dal suo successore in
Campidoglio, Roberto Gual-
di Torino, Chiara e con due 5Stelle che al Forum tieri: “È noto che il M5S è con-
Appendino. Stando alloggiano abitualmente, l’ex tro gli inceneritori”. Sottotesto,
INTENTI a quanto filtra dai Guardasigilli Alfonso Bonafe- il primo a essere contrario è
“SONO QUI 5Stelle, il Garante
dovrebbe “sviluppa-
de e il vicepresidente Michele
Gubitosa. Poi vede i capigrup-
sempre stato Grillo (da lì nac-
que la frattura con il sindaco di
PER AIUTARE re contenuti su tran-
sizione ecologica e
po di Camera e Senato, Davide
Crippa e Mariolina Castellone,
Parma, Pizzarotti).

parlamentare di lungo corso.
RIFLESSIONI e umori simili stil-
lano anche dai deputati riuniti
alla Camera per votare la rifor-
ma del Csm (palesemente con-
trovoglia). “Alla fine dobbiamo
pagare sempre noi, e per giunta
dovremmo versare soldi a quel-
care un’intesa. Non può fare a
meno del supporto del fonda-
tore. Non con le Amministrati-
ve alle porte e a meno di un an-
no dalle Politiche. Per questo il
presidente del M5S rilancia, of-
frendo a Grillo un ruolo anche
nella costituenda scuola di for-
mazione, affidata all’ex sindaca
GIUSEPPE innovazione tecno- e Carla Ruocco. A tutti parla dei SU ROMA scende una sera con
SUI TEMI” logica” e cercare e-
sempi di “buone pra-
suoi argomenti preferiti, a par-
tire dall’energia. “Il 3 maggio
qualche nuvola. Il Garante e
Conte si rivedranno, prima che
tiche” in altre nazio- Beppe e Conte saranno assie- Grillo riparta da Roma oggi po-
ni. Di certo il fonda- me a un evento sulle comunità meriggio. L’accordo sulla co-
tore mostra a tutti un energetiche” fa sapere il sena- municazione va definito, lima-
ottimo umore. In albergo fa co- tore Gianni Girotto. Ma la to. Ma anche da quello passa il
lazione con il ministro dell’A- guerra in Ucraina affiora. futuro del M5S. Dove Grillo pe-
gricoltura, Stefano Patuanelli, Scandisce di essere contro l’in- sa ancora.

MATTEO D’ARABIA
t AL SENATO BOCCIATA LA PROPOSTA DI SENTIRE IL LEADER IV SU VECCHI E NUOVI INCARICHI

Conflitti d’interessi: Renzi non ci aggiorna

» Ilaria Proietti l’obbligo previsto dal regolamen- mited, alla società di investimen- sere stato comunicato alcunché
to interno del Senato di comuni- to Lakestar Advisors GmbH; dal- della sua attività di imprenditore:

V
LA CONTI ietato disturbare Matteo
LASCIA Renzi, anche se c’è in gioco
ITALIA VIVA la trasparenza. E così il co-
mitato di Palazzo Madama incari-
LA SINDACA cato di vigilare sulla compatibilità
di San Lazzaro, con il mandato parlamentare de-
Isabella Conti, gli incarichi assunti fuori da Pa-
ha deciso di non lazzo Madama dai senatori, si è vi-
rinnovare la tessera sto bocciare la proposta della sua
di Italia Viva dopo convocazione di fronte alla giunta
la decisione del presieduta da Maurizio Gasparri.
partito di sostenere Giunta dove è in corso un’i-
il sindaco di struttoria aperta a seguito dell’i-
centrodestra Bucci niziativa di un gruppo di ex parla-
a Genova: “Non c’è più mentari, costituzionalisti e intel-
chiarezza sui valori lettuali, che a metà gennaio ha
del partito” ha detto scritto alla presidente Maria Eli-
la Conti sabetta Alberti Casellati affinché
il capo di Italia Viva si decidesse a
scegliere tra l’appartenenza al
Parlamento nazionale e la parte-
cipazione a “organismi promozio-
nali di altri Stati”. Per una questio-
ne di opportunità. Anche se resta
In difficoltà M.Renzi LAPRESSE
care tempestivamente le cariche
ricoperte al momento dell’elezio-
ne e pure quelle assunte o cessate
nel corso del mandato.
“Ciascun senatore è tenuto ad
aggiornare il foglio notizie”, ha ri-
cordato Pietro Grasso contro cui
ha fatto scudo Nadia Ginetti di I-
talia Viva secondo cui a Renzi non
si può contestar nulla. Ergo “non si
comprendono le ragioni per la sua
audizione, tanto più che quegli in-
carichi sono forme di collabora-
zione o di mere partecipazioni a
forum di discussione”.
FATTO STA che l’ultimo aggiorna-
mento sui suoi incarichi comuni-
cato al Senato da Renzi risale all’11
ottobre 2021 nel quale aveva di-
chiarato di essere membro di una
serie di board: dal think tankdella
società di gestione del risparmio
globale Algebris Investments Li-
la Royal Commission per la con-
servazione e valorizzazione del si-
to archeologico di Al Ula retta da
un consiglio d’amministrazione
di cui fanno parte alcuni membri
della famiglia reale saudita, al Fu-
ture Investment Initiative Insti-
tute, una fondazione che promuo-
ve l’innovazione sostenendo ini-
ziative nei campi della sostenibi-
lità, della salute, dell’intelligenza
artificiale e della robotica sempre
con sede in Arabia Saudita.
Per finire con l’incarico di com-
ponente del consiglio di ammini-
strazione della Delimobil Hol-
ding spa, società di car sharing
moscovita fondata dall’imprendi-
tore napoletano Vincenzo Trani.
Incarico da cui Renzi ha annun-
ciato le dimissioni a seguito
dell’attacco russo all’Ucraina, ma
che non risultano formalizzate al
Senato. Come pure non risulta es-
nell’aprile del 2021 aveva battez-
zato con il doppio ruolo di ammi-
nistratore e azionista unico, la
Ma.Re Consulting società di con-
sulenza, assistenza, prestazione
di servizi, svolgimento di analisi,
studi e ricerche dirette alle impre-
se o a favore delle stesse o di enti,
soggetti e servizi in genere, in ma-
teria di strategia aziendale e indu-
striale, con sede in pieno centro a
Roma.
Contattato dal Fatto, Renzi fa
sapere quanto a Delimobil di es-
sersi effettivamente dimesso il 24
febbraio e, sibillinamente, che “lo
comunica al Senato seguendo le
regole del Senato”. Par di capire
invece che nessuna comunicazio-
ne sarebbe dovuta per la società di
consulenza, perché non ha “inca-
richi nel board della Ma.Re”. Che,
a quanto pare, di suo conserva so-
lo le iniziali.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022 ESTERI l 11

FRANCIA
t
Sfida Macron-Le Pen: ago
della bilancia Mélenchon
» Luana De Micco
Ospiti e cachet:
PARIGI
LA DIFFERENZA

A
nche ieri, come da LA FANNO I VOTI

tramontato tradizione, dopo il di- DELL’“INSOUMIS”

battito tv di mercole-
dì sera tra i due sfi-
il decalogo Rai danti all’Eliseo in vista del voto
di domenica, i francesi hanno
di Barachini (FI) passato ore a chiedersi chi, tra
Marine Le Pen e Emmanuel
Macron, avesse vinto il duello.
Vantaggio a Macron, è stato il
» Gianluca Roselli verdetto del sondaggio Elabe
realizzato tra i telespettatori,
A CHI ANDRANNO i
voti degli elettori della
sinistra di Mélenchon.
Dall'ultimo studio Elabe,
il 42% di loro voterebbe
Macron, il 25% Le Pen.
Gli altri esiterebbero
tra astensione e scheda
bianca. Il leader intanto
guarda alle Legislative

A
lla fine la seduta saltata fa
tirare a tutti un sospiro di
sollievo. Sì, perché i par-
titi in Vigilanza Rai (che si do-
veva tenere ieri ma è stata ri-
mandata a martedì prossimo)
stanno ancora litigando sulla
bozza presentata dal presidente
Alberto Barachini che ha messo
una serie di paletti sugli ospiti
dei talk show. Che, secondo quel
testo, devono essere “co m p e-
tenti e autorevoli”, devono “ruo-
per i quali il presidente uscen- di giugno e forte del
te sarebbe stato più convin- recente risultato dice:
cente (59%) della leader RN “Eleggetemi premier”
(39%). “Macron domina, Le
Pen regge il confronto”, scrive-
va Le Figaro. Le Monde: “Ap- L’ultimo
puntamento mancato anche confronto
questa volta per Le Pen”. Il Macron e Le Pen
quotidiano ha paragonato il sugli schermi
capo dello Stato a un “serpente nel dibattito
boa” che ha “strangolato poco di mercoledì sera
alla volta l’avversaria fino a far- FOTO LAPRESSE
la soffocare”. I due si erano già

57,5%
tare”, non devono incentivare la affrontati in tv nel 2017. All’e-
“spettacolarizzazione”, ma so- poca Le Pen era stata esitante,
prattutto “va privilegiato chi in- approssimativa, aggressiva. Il Pen sui suoi legami SFIDA IN TV per i due candidati sa per Mélenchon. L’ “indomi-
terviene a titolo gratuito”.
Tutto nasce dal caso di Ales-
giovane candidato di En Mar-
che! era stato più abile e com-
con Mosca, accusan-
dola di “dipendere dal MANU È STATO all’Eliseo era di sedur-
re gli elettori di sini-
to” aspetta con ansia le legisla-
tive di giugno, atteso come il
sandro Orsini ospitato a Carta-
bianca a 2 mila euro a puntata:
petente. LA PERCENTUALE in
favore del presidente
potere russo” per un
prestito da 9,7 milioni
ARROGANTE, stra e in particolare
quelli di Jean-Luc
“terzo turno” delle elezioni, e
chiede alla gauche di mobili-
polemiche a non finire e deci- QUESTA VOLTA la sfida per lei e- Macron, secondo di euro contratto in u- MARINE POCO Mélenchon, l’Insou- tarsi per ottenere la maggio-
il sondaggio Ipsos
sione dell’azienda di stracciare ra di mostrarsi credibile e “pre- na banca russa. “Sono
INCISIVA mis che al primo tur- ranza in Assemblea: “Elegge-

il contratto. Risultato: ora Or-
sini dalla Berlinguer ci va gratis
e martedì scorso Cartabianca
ha vinto la serata con il 6,1%,
superando Di Martedì (5,6%) e
Fuori dal coro (5,1%). “Quella
bozza non ci piace e non la vo-
tiamo: ha il sapore dell’i n ge-
TALK SHOW
SCONTRO
IN VIGILANZA
E TUTTO
RINVIATO
renza nella libertà di giornalisti
e conduttori. Non è compito
della Vigilanza entrare nelle
scalette dei programmi”, dico-
no dal M5S. “La politica può so-
sidenziale”. Per lui di apparire
meno arrogante e più vicino
alla gente. Nessuno dei due ha
davvero vinto la sfida. Le Pen,
che si era ritirata due giorni a
studiare, non è riuscita a com-
petere sul piano tecnico con
Macron. Il presidente-boa se
l’è mangiata anche sul carovi-
ta, tema su cui Le Pen ha fatto
tutta la sua campagna. Lei non
ha insistito dove poteva fare
male, come sui 600 miliardi
supplementari di debito pub-
blico accumulati in cinque an-
ni, o sulla polemica per le con-
sulenze a McKinsey. Parlando
di Ucraina, Macron non ha e-
sitato invece ad attaccare Le
LA TRASFERTA
t CONVERSIONI A COLLOQUIO CON SALVINI E COL PAPA. CHE LO ELOGIA PER L’ACCOGLIENZA
42,5%
PER LA SFIDANTE
Sempre Ipsos ritiene
che Marine Le Pen
non supererà questa
percentuale: potrebbe
avere i voti dell’estrema
destra di Zemmour ma gli
altri partiti, dai Verdi ai
socialisti, faranno muro
una donna perfetta-
mente libera”, si è di-
fesa lei. Pur di non ri-
sultare aggressiva, la
leader dell’estrema destra è
stata troppo prudente e non
abbastanza offensiva. Macron
con i gomiti sul tavolo e lo
sguardo altrove è parso non
solo arrogante, pure condi-
scendente. Glielo ha rinfaccia-
to Le Pen ieri: è stato “sprez-
zante come sempre – ha detto
– e non s’è stupito nessuno”.
“Se si critica sulla forma è che
non si hanno argomenti sul
fondo”, le ha risposto Gabriel
Attal, portavoce del governo.
L’altra sfida di mercoledì sera
no è arrivato terzo con
il 21,9%, raccogliendo
il massa il voto dei gio-
vani. Neanche in que-
sto sono riusciti. Il clima pote-
va essere un punto d’attacco.
MACRON HA DATO alla Le Pen
della “climato-sce ttica”. Lei
del “climato-ipocrita”. A parte
questo, il dibattito sull’ecolo-
gia si è ridotto al solo nucleare.
Ieri i due candidati sono torna-
ti in campagna. Le Pen nelle
sue regioni del nord, in terra si-
cura. Macron a Saint-Denis,
nella periferia popolare, gio-
vane, multietnica e arrabbiata
di Parigi, che ha votato in mas-
temi primo ministro”, ha e-
sclamato l’altro giorno su BFM
Tv. Ma prima c’è il ballottaggio
di domenica. Nel 2017 Macron
aveva vinto agilmente, 66% a
34%. Questa volta, anche se
parte favorito, il risultato po-
trebbe essere più serrato:
57,5% a 42,5%, secondo l’Ip-
sos. Le Pen può contare sul vo-
to degli elettori di Zemmour
(7%), Macron può recuperare
buona parte dei voti di Pécres-
se (4,8%). A sinistra, la socia-
lista Hidalgo, l’ecologista Ja-
dot e il comunista Roussel
(meno del 10% in tre) hanno
invitato a fare da scudo all’e-
strema destra.

Orbán “benedetto” sui migranti

lo dare delle indicazioni di
massima. No agli atti della Vi-
gilanza su questioni editoriali.
E, se non si pagano gli ospiti, si
fa un bel regalo a Mediaset e
La7. E comunque decidere di
pagare spetta solo all’azienda”,
sottolinea il pentastellato Al- » Wanda Marra za Umana, il libro sulla Statio Orbis Salvini è stato l’unico leader italia-
berto Airola. del 27 marzo 2020. Soprattutto con il no a vedere Orbán. Nessun bilaterale

Sul piede di guerra ci sono
anche FdI e Leu. “Il testo non ci
piace e non convince. O salta o
dobbiamo cambiarlo”, dicono
dal partito di Giorgia Meloni.
Orientati a favore sono invece
FI, Lega e Italia Viva. Perples-
sità pure nel Pd. “Stiamo lavo-
rando per arrivare a un’intesa
che miri a rafforzare il concetto
che, soprattutto in un momento
come questo, non si debba fare
disinformazione”, osserva Vale-
ria Fedeli. Insomma, la bozza
Barachini verrà rigettata, no-
nostante il presidente abbia
chiesto di “non smontare l’inte-
ro impianto”. Forse ne verrà
scritta una nuova o forse no.
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P
rima va in udienza dal Papa in
Vaticano, Viktor Orbán, poi in-
contra il leader della Lega, Mat-
teo Salvini. La visita del premier un-
gherese a Roma racconta molto degli
equilibri mondiali in movimento. Per-
ché se da una parte l’Ungheria è uno
dei paesi che ha tenuto posizioni più
sfumate rispetto alla guerra in Ucrai-
na e dunque prezioso ai fini di un – per
ora altamente improbabile – negozia-
to, il sovranismo europeo rischia di u-
scire ammaccato dalla sconfitta di
Marine Le Pen in Francia. Orbán a Ro-
ma si muove all’interno di queste due
coordinate. L’udienza in Vaticano du-
ra 40 minuti. Bergoglio regala al pre-
mier ungherese una formella in bron-
zo raffigurante San Martino, che pro-
tegge il povero donandogli una parte
del proprio mantello, i volumi dei do-
cumenti papali, il Messaggio per la
Giornata Mondiale della Pace di que-
st’anno, il Documento sulla Fratellan-
Nuovi amici Papa Francesco e Orbán
primo dono, il Papa vuole ribadire
l’apprezzamento – espresso in modo
esplicito – per l’accoglienza dei rifu-
giati ucraini fatta dall’Ungheria. Un
cambiamento, fosse pure momenta-
neo, della politica fatta dal paese. I due
si confrontano anche sulla guerra.
PAPA FRANCESCO, porta avanti una
“diplomazia della Misericordia”, cer-
cando di tenere aperte le vie del dia-
logo con Putin. L’Ungheria non ha se-
guito gli States sull’invio di armi a
Kiev e ha posto il veto sull’embargo al
petrolio. Ieri Orbán al Papa ha rega-
lato due libri, di e su Bela Bartok,
compositore ungherese, una raccolta
di cd di musica lirica, un volume del
1750 con l’Ufficio delle Ore per la Set-
timana Santa in inglese e latino. “Ho
chiesto a Papa Francesco di sostenere
i nostri sforzi per la pace”, ha detto u-
scendo, facendo sapere di averlo invi-
tato a Budapest.
con componenti del governo e nessun
vertice con Giorgia Meloni. “Abbiamo
parlato di pace, economia, sostegni
per famiglie e imprese, lotta all’immi-
grazione clandestina, difesa degli in-
teressi italiani e ungheresi”, ha fatto
sapere il fu “Capitano”. Dalla Lega
chiariscono che si è parlato degli sforzi
per la pace. E non è un caso che Salvini
sia su posizioni lontane da quelle a-
tlantiste della Meloni. A filtrare sono
anche le pressioni leghiste per il grup-
po unico sovranista europeo. Dopo lu-
nedì, Identità e Libertà potrebbe
svuotarsi ulteriormente. Fdi non sem-
bra interessata. Ma Orbán continua a
non essere iscritto ad alcun gruppo. In
serata al ricevimento all’Ambasciata
d’Ungheria c’erano Salvini e il gover-
natore del Fvg Fedriga, Lupi (Nci), e
poi una delegazione di Fdi, tra cui il
presidente del Copasir, Urso. Presente
anche Gasparri (FI). Assenti sia Anto-
nio Tajani che Meloni.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
ALÌ, LA BOXE E IL BLOG
DI SERGEJ DAL: FILOSOFO
PREFERITO DA PUTIN
L
a gentilezza nuoce alla boxe. Da quando, in se-
guito alla guerra in Ucraina, la Russia si è di-
sconnessa dall’Internet globale, spopola
sull’intranet russo il blog di Sergej Dal, il filo-
sofo di Mosca preferito da Putin: ex-peso massimo, è
celebre per il ko inflitto a Cassius Clay nel 2015 a Scot-
tsdale, Arizona, che gli valse il titolo mondiale. (“Bat-
tere Cassius Clay era il mio sogno e finalmente ci sono
riuscito!” esclamò raggiante Dal mentre le commesse
del Wal-Mart locale sollevavano da terra la carrozzella
rovesciata con dentro Muhammad Alì all’ultimo sta-
dio del Parkinson). Il blog di Dal, Vola come una mosca,
pungi come uno stronzo, ha un ethos che l’autore rias-
sume così: “Nulla di meglio di un uppercut contro le
assurdità del mondo”. Secondo Dal, le persone tendo-
no a respingere come assurde le idee che non condi-
vidono, e solo un montante ben assestato può convin-
cerle che hanno torto. “Non c’è gentilezza nella boxe, ed
è giusto sia così anche nella vita,” sostiene. “Sul ring ca-
pisci subito che, se ti fermi a comprendere le ragioni
dell ’altro, ne ricavi solo botte.” Il principio della
non-gentilezza fu formulato nel 1978 da Donald Da-
vidson, tra i maggiori esponenti della filosofia analiti-
ca, dopo uno studio degli incontri di pugilato di pen-
satori come Gottlob Frege, Bertrand Russell e Ludwig
Wittgenstein, tutti scarsi di riflessi, gioco di gambe, pu-
gni e tecnica. Davidson, allievo del logico statunitense
Willard Quine, che stese con un gancio sinistro a Stan-
ford, aggiudicandosene così la cattedra, aveva perfe-
zionato i suoi colpi alla scuola del Circolo di Vienna,
dove si allenava con il filosofo tedesco Rudolf Carnap e
il logico polacco Alfred Tarski. Proprio a partire dagli
insegnamenti di Tarski, Davidson definì il concetto di
gentilezza, che per Tarski andava limitata ai rapporti
con l’arbitro, e comunque non sempre (“Se l’arbitro è
una testa di cazzo, una gomitata sul naso ‘per sbaglio’ ci
sta tutta,” rideva Tarski). Da Quine (Oggetto e cazzotto,
1960), Davidson prese invece la constatazione che “di-
retti, ganci e montanti eliminano le incomprensioni
fra gli interlocutori”. Quine era dell’idea che jab e up-
percut non fossero entità astratte, ma comportamenti
da interpretare, ed è meglio farlo prima che l’arbitro
arrivi a 10; per Davidson, invece, il bello dei pugni è che
non necessitano di una chiave interpretativa, poiché
essi già contengono un valore incontestabile di razio-
nalità e verità: “Individuare il significato inteso dall’av-
versario, dopo aver assegnato valore ai contenuti del
suo cazzotto, ti fa abbassare la guardia, e un attimo do-
po senti tanti uccellini e vai giù.” Per Davidson, in altre
parole, i pugili sono esseri razionali che colpiscono in
modo coerente, presupposto senza il quale sarebbe dif-
ficile dare senso a ciò che capita in un incontro di boxe:
“Se un turista che ignora l’esistenza del pugilato si tro-
vasse davanti a un ring, non riuscirebbe a immaginare
alcun motivo per cui abbia senso che una recinzione a
quattro corde si trovi in quel punto, e penserebbe che
sia stato stupido costruirne una. Deciderebbe quindi di
oltrepassarla, e verrebbe subito steso dal peso massimo
che si trova oltre quella recinzione”. La morale della
storia? “Mai salire su un ring, specie se in un angolo c’è
seduto Mike Tyson”. Secondo Dal, che ha fatto propri
questi insegnamenti, nella vita vale il discorso della re-
cinzione: “Il modo più efficace per imparare qualcosa è
capire esattamente chi c’è sul ring, dove la gentilezza, e
l’empatia verso le ragioni dell’altro, contano poco, ri-
spetto alla razionalità di un diretto sul tuo naso che ti fa
comprendere all’istante il tuo errore. La gentilezza la-
sciamola ai rapporti fra israeliani e palestinesi”.
Perché tanto odio
contro Giuseppe Conte?
Da tempo mi chiedo come mai il
mondo giornalistico, tolte rare
eccezioni, si scagli senza se e sen-
za ma contro Giuseppe Conte. Ci
provo e ci riprovo, ma non riesco
a capire il continuo rigetto di bile
nei confronti del leader del MSS.
L’apice, dopo parecchio tempo
che non lo seguivo in tv, l’ho visto
a Otto e mezzo, dove è stato orga-
nizzato un “quattro contro uno”
con il palese obiettivo di metterlo
in difficoltà senza cercare le vere
risposte ai quesiti posti. È stato
un attacco unilaterale dall’inizio
alla fine, gratuito e sostanzial-
mente senza diritto di replica,
perché gli si richiedevano soltan-
to risposte estremamente coinci-
se che spesso era difficile dare vi-
sta la segretezza dei documenti
citati e l’aggressività (se così vo-
gliamo chiamarla) degli intervi-
statori. Spero di capirci qualcosa
prima o poi, ma ahimè mi trovo
in seria difficoltà.
FRANCESCO MULTARI
Il branco contro l’ex
premier a Otto e mezzo
Lilli Gruber: “Ma lei è d’accordo
per l’invio delle armi all’Ucrai-
na?”. Lucio Caracciolo: “Ma lei è
d’accordo per l’invio delle armi
all’Ucraina?”. Massimo Giannini:
“Ma lei è d’accordo per l’invio delle
armi all’Ucraina, da ora in avan-
ti?”. “Abiura, abiura, abiura!”.
Conclusione di Lilli Gruber: “Pre-
sidente, lei è ambiguo!”. Il branco
è dentro di noi.
GIUSI DONATACCI
Falsità e pregiudizi
contro il leader M5S
Ho appena assistito, non senza
stupore, all’indegna canea di Otto
e Mezzo. Non tanto per Giannini,
che ci ha abituati alle intemerate
più sgangherate, purché volte a
screditare colui che egli stesso de-
finì “Re travicello”, con una coltre
di ipocrisia e pregiudizio che in
confronto Vespa è Pulitzer. Nean-
che per l’altra commediante della
quale non ho volutamente fatto la
fatica di ricordare il nome, tanto
erano risibili le ipotesi di “alto tra-
dimento” con le quali tentava di
inchiodare il putribondo Conte.
No, nella puntata di oggi stupisce
un Caracciolo che si stupisce che
una delegazione medica fosse an-
che militare: infatti, in paesi come
la Russia (ma anche in molti altri,
a dire la verità), le uniche eccellen-
ze mediche sono possibili all’in-
terno delle Forze Armate. Ma vin-
ce a mani basse la totale mancan-
za di senso compiuto delle ester-
nazioni della Gruber, che arriva
ad apostrofare Conte di ambigui-
tà in malo modo perché non tifa
né per Macron né per Le Pen; è e-
videntemente molto semplice
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Caporedattore Stefano Citati
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Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
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LODICOALFATTO
Preda della tecnocrazia “A 80 anni
vengo escluso da parte dell’esistenza”
L’ALTROIERI ERO all’ufficio postale, in attesa del
turno. Entra appoggiata al suo carrello una signora
più anziana di me: deve far scattare il riconoscimen-
to automatico del green pass per ottenere il bigliet-
to col numero. Non ci riesce e nessuno del personale
può o sa soccorrerla. Cerco di aiutarla. Alla fine è
stata costretta a tornare sui suoi passi, rinunciando.
Aveva novant’anni e veniva, con l’autobus, dall’e-
strema periferia. Sempre allo stesso ufficio assisto
alla paziente spiegazione d’un impiegato a favore
d’un uomo di mezza età. Per ottenere l’appunta-
mento doveva scaricare un’app, compilare il modu-
lo e non so se spedirlo o inviarne una scansione con In fila Anziani in coda alla posta FOTO ANSA
la stessa app. L’uomo era sprovvisto di smartphone.
Questa invece è toccata a me. Vado in banca perché
mi serve una “prepagata”: ho prima dovuto chiede- che non sono in grado di fare. E ancora: un mio amico
re l’appuntamento per via informatica. Mi riceve u- ha la passione della montagna. Ex scalatore, in buo-
na persona gentile. Finiti gli accertamenti mi segna- na forma, ha preso un sentiero CAI a lui noto, che
la che sto per ricevere un codice dalla centrale ro- però, a causa d’un recente e non segnalato dissesto
mana: ma scopriamo che il mio telefonino non è “a- idrogeologico, lo ha costretto, verso sera, a chiama-
bilitato”a ricevere tali messaggi a pagamento. Chie- re il 118. Bene, anche a lui chiedono di localizzare tra-
do alla consulente se possa sostituirsi a me o se vi mite il telefonino la sua posizione. Lui non ci riesce.
sia una via alternativa per ottenere la carta. Scuote Ma, noti, conosceva perfettamente numero di sen-
la testa desolata e mi consiglia di recarmi nella più tiero, località e coordinate del luogo in cui si trovava:
vicina sede della Tim per cambiare il contratto. Sono alla fine, di fronte all’insipienza inflessibile dell’ope-
passati mesi e la prepagata ancora non l’ho ottenu- ratore al telefono, ha dovuto minacciare una denun-
ta. Ho ottant’anni, vivo solo, e quasi non passa gior- cia per omissione di soccorso. Ora chiedo: qual è la
no senza che la morsa della tecnocrazia imperante, posizione dei partiti politici (tutti, temo) di fronte a
in cui gli uomini sono semplici appendici degli al- un problema enorme di crescente marginalizzazio-
goritmi, non si stringa sempre più, impedendomi di ne di milioni di persone? Diciamo: silenzio totale? E
vivere con un minimo di dignità. A ogni accelerata quale consapevolezza c’è di questo sistematico e
della tecno-rivoluzione permanente, come me, mi- capillare ‘abuso istituzionale’ nel mondo del giorna-
lioni di italiani sono sempre più spinti fuori dai cir- lismo e dell’informazione? Dobbiamo morire tutti
cuiti vitali degli scambi, dei servizi, delle relazioni. noi, analfabeti informatici, in modo che resti in Italia
Un altro paio di esempi. Chiamo la Guardia medica (e in Europa) solo chi, nato col computer e con lo
per un’affezione allarmante e chiedo se sia il caso di smartphone, sarà ‘adatto all’ambiente’? E non è
effettuare un tampone: ne riconoscono l’opportu- spaventoso questo darwinismo sociale?
nità e mi chiedono di scaricare la prescrizione. Cosa GIOVANNI PELLIZZARI
constatare per chi parteggia la si- da Lilli Gruber. La quale, eviden- vo bisognerà superare “l’istintivo
gnora, che pretende che Conte temente, è sempre pronta a tolle- rifiuto e l’inconsapevole resisten-
faccia professione di fede senza se rare persone come De Benedetti o za” a farlo. Consapevolezza e re-
e senza ma, come se l’alternativa a Bernabè, ma è sempre cazzutissi- sponsabilità che ci dobbiamo as-
una fascista fosse un giglio di ma con tutti gli ospiti del Movi- sumere, altrimenti i Fridays for
campo e non un arnese pluririci- mento 5 Stelle. Anche per questo, future saranno stati inutili.
clato, con storiacce di corruzione e senza se e senza ma, alle prossime MELQUIADES
affari loschi, e come se non avesse elezioni voterò Giuseppe Conte.
già devastato la politica francese GIOVANNI FRULLONI
da anni, salvato in calcio d’angolo
dalla pandemia quando il calcio lo Ora fermiamo davvero
stava prendendo lui dal suo popo-
lo. E pensare che queste sono le il riscaldamento globale
trasmissioni serie... figuriamoci il Le misure energetiche necessarie
resto. Poi dice che gli italiani non a compensare il gas russo potreb-
credono nell’informazione, chissà bero essere un esercizio virtuoso
come mai. per diminuire gli sprechi e predi-
ANDREA BIAGIOTTI sporci ad affrontare la guerra, al-
trettanto ineludibile, contro il ri-
Conte linciato: motivo scaldamento globale del pianeta.
Quella in Ucraina, prima o poi si
in più per votarlo concluderà. La seconda, peggio- LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
Gruber indisponente, Giannini rata a causa della guerra, ci impor- ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
pelosetto, Caracciolo sornione. rà comunque di ridurre drastica- accedi a FQEXTRA, la versione digi-
Conte un galantuomo, che addi- mente e razionalizzare i consumi tale del nostro quotidiano
rittura si prende dell’“ambiguo” energetici. Per arrivare all’obietti-
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
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IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022 PIAZZA GRANDE l 13

FATTIDIVITA
GLI UCRAINI POSSONO STARE SILVIA TRUZZI

ANTIPATICI. MA NON ADESSO

“La preside (non) ci

P sta col maturando”:

erché gli ucraini ci GAD LERNER tenti giunte profughe in Italia,
stanno antipatici? E- che gli ucraini non condividono i
ra prevedibile un nostri sentimenti pacifisti. Che a

la brutta commedia
contraccolpo dopo la ma aggredita non era un inerme sugli “ucrainazi” e sulle vittime noi chiedano di fare la guerra a
prima grande ondata agnello sacrificale, bensì dispo- civili che altro non sarebbero che Putin, anziché negoziare con il
emotiva di solidarie- neva di un esercito bene armato. “scudi umani ostaggio dei nazi- loro carnefice. Che preferiscano
tà, le raccolte di fondi, il soccorso Che si tratta, sì, di un Paese in cui sti”. Anche se sono sintomi di un le armi di Biden alla moderazio-
e l’accoglienza diffusa di quasi si sono svolte elezioni democra- umore sotterraneo, del bisogno ne di Scholz.

centomila profughi. Ma ora sta
affiorando tra noi un insidioso
senso di fastidio con il quale cre-
do sia necessario fare i conti. Non
basta a giustificarlo, infatti, la
pur detestabile campagna di de-
monizzazione del dissenso cul-
minata negli attacchi rivolti con-
tro l’Anpi. C’è dell’altro? E allora
parliamone.
Certo, nel corso di questi due
mesi, l’opinione pubblica – già
divisa sull’invio di aiuti militari –
non ha gradito la retorica bellici-
sta con cui si è accompagnato
l’inquadramento acritico del go-
verno nel cosiddetto “blocco oc-
cidentale”. Né tanto meno poteva
gradire il frettoloso, immotivato
incremento delle spese militari
(che con gli aiuti agli u-
craini nulla ha a che fa-
re). In proposito, per u-
na volta, i sondaggi par-
lano chiaro.
Così ha cominciato a
serpeggiare l’idea che
per colpa degli ucraini –
o, diciamo meglio, per
colpa dell’obbligo di di-
fenderli dall’aggressio-
ne di Putin – finiremo
per mettere a repenta-
glio la nostra sicurezza e
il nostro benessere. Ne
varrà la pena? E ancora:
se lo meritano?
Ecco allora emergere
il fastidio derivante dal-
la scoperta che la vitti-
tiche, e la cui società civile aspira
a integrarsi nel modello europeo,
ma pur sempre afflitto da corru-
zione, oligarchi ingombranti, in-
gerenze straniere, lascito del re-
gime sovietico. Anche l’offensiva
mediatica di cui si rende prota-
gonista il presidente Zelensky,
avvalendosi delle più raffinate
tecniche di comunicazione, ali-
menta il dubbio che abbiamo a
che fare con una macchina pro-
pagandistica sperimentata. Per
non parlare dell’influenza cultu-
rale perdurante di un nazionali-
smo ucraino etnocentrico di ma-
trice reazionaria: minoritario
ma bellicoso.
Lasciamo perdere le farneti-
cazioni che si leggono nei social
di giustificare un’avversione che
va pur decifrata. Al fondo, credo
che dobbiamo misurarci con la
diversità di visione della guerra
che separa gli europei dell’ovest
dagli europei dell’est. E che trae
origine dal diverso vissuto che
pesa sugli uni e sugli altri, come
trauma incancellabile, al cospet-
to dei totalitarismi novecente-
schi. Per capirci, ricordo quando
a Vilnius, capitale della Lituania,
mi recai a visitare il Museo del
Genocidio. Credevo di trovarvi
commemorata la liquidazione
del ghetto ebraico a opera dei na-
zisti e dei collaborazionisti litua-
ni – cinquantamila morti – e in-
vece lì vengono ricordate solo le
vittime del Kgb sovietico. Per
“genocidio” s’intende
e s c l u s i va m e n t e l a
spietata repressione
comunista. Non c’è
spazio, tutt’ora, per u-
na rielaborazione del-
le atrocità vissute
comprensiva della
Shoah. Solo la minac-
cia costituita dalla po-
tenza russa permane a
sovrastare la memo-
ria. Il loro nemico as-
soluto è il comunismo,
così come per noi è il
nazifascismo.
Potrà infastidirci
dunque apprendere,
magari parlando con
le mogli dei combat-
Ovvio che non dobbiamo pie-
garci alla pretesa irreparabile
della guerra a oltranza. Ma dob-
biamo loro rispetto e compren-
sione perché restano comunque
le vittime di una violenza inaudi-
ta, perpetrata dal secondo eserci-
to del mondo, dotato di arsenali
nucleari, mobilitato da un auto-
crate che va ripetendogli che so-
no una nazione inventata, solo u-
na provincia della grande Russia.
Non vi crederanno se gli direte
che farebbero meglio ad arren-
dersi, perché loro – che da
trent’anni assaporano l’indipen-
denza – hanno buoni motivi per
dubitare della pietà dell’invasore
e ricordano bene cosa significa
vivere sottomessi a un giogo stra-
niero. Per questo trovo profon-
damente ingiusta l’antipatia che
va diffondendosi nei confronti
della resistenza ucraina, pur con
tutti gli ovvi distinguo da quella
che celebreremo il prossimo 25
aprile, pur nella consapevolezza
dei rischi di allargamento del
conflitto. Nessuna auspicabile i-
niziativa negoziale che final-
mente l’Ue si decida a intrapren-
dere – meglio tardi che mai – po-
trà prescindere dalla solidarietà
con un popolo aggredito e da un
fermo contrasto all’espansioni-
smo criminale di Putin. Giusto
sforzarsi di distinguere, ma alla
fine ha ragione Liliana Segre:
“Oggi è impossibile cantare Bella
Ciao senza pensare agli ucraini”.
I
l 29 marzo abbiamo appreso da Repubblica che al
liceo Montale di Roma la dirigente scolastica cin-
quantenne se la faceva con un alunno (“La preside ci
sta col maturando”, l’ennesima, pessima commedia
scollacciata andata in onda a quotidiani e reti unificati
per tre settimane). Non c’era il nome di lei, ma il nome
della scuola sì (quante presidi 49enni ci saranno al liceo
Montale?). Il nome di lui invece non lo abbiamo saputo
allora, ancorché il giovane fosse (anche all’epoca dei fat-
ti) maggiorenne e continuiamo a non saperlo ora: la pri-
vacy a generi alterni. Cosa era successo? Una segnala-
zione era arrivata all’Ufficio scolastico regionale, che a-
veva subito disposto un’indagine. Tutto, stando al rac-
conto del sedotto, era iniziato a dicembre, durante l’oc-
cupazione del liceo. I due avevano iniziato a scambiarsi
email e messaggi, poi a frequentarsi. La foto che illustra-
va il primo articolo era un muro della scuola con una
scritta - “La laurea in pedagogia l’hai presa troppo se-
riamente” - e già il giorno successivo c’era una foto della
procace preside. In queste tre set-
timane abbiamo saputo un po’
di tutto della signora e letto
pensosi editoriali sul “pat-
to d’aula violato”, mentre
con grande coraggio lei
negava per ogni dove di a-
ver avuto una storia con
l’alunno, dovendo rendere
conto perfino delle sue scelte
in fatto di abbigliamento. È un
attimo e sono subito gli anni Cin-
quanta: perché un conto è se sei
Brigitte Macron, un altro è se sei u- I MEDIA
na sconosciuta che insegna
sull’Appia. I NUOVI ALVARO
VITALI DAVANTI
INTANTO, gli studenti hanno preso AL BUCO DELLA
le distanze con un comunicato
contro la “gogna mediatica” dalla SERRATURA (SE
quale volevano discostarsi: “Non NON È QUELLA
riconosciamo come nostre le criti-
che che le vengono poste in quanto DI UN POTENTE)
donna, perché rifiutiamo la conce-
zione maschilista che giudica le

“IL PERICOLO PIÙ GRANDE” (OGGI)

donne per la loro vita sessuale”. Il 2 aprile erano uscite
presunte chat e registrazioni audio che Repubblica a-
vrebbe visionato e udito. Lo stesso giorno il Garante del-
la Privacy era intervenuto per disporre il blocco della

È NON SAPER FINIRE IL CONFLITTO

diffusione delle chat. Ma i buoi erano già evidentemente
scappati. Insomma, i segnali che la vicenda forse non era
così chiara c’erano tutti. Il sexgateperò continua a essere
ritenuto rilevante da buona parte della stampa. Anzi ri-
levantissimo perché non può essere trattato come una

L
a sciagurata guerra
scatenata da Putin
sta causando un cu-
mulo di tragedie dirette (vittime e
distruzioni) e indirette, immedia-
te e differite che investono il mon-
do intero. E fa balenare come mai in preceden-
za la minaccia apocalittica della guerra globa-
le, atomica compresa. Ci si è dati una linea ros-
sa da non varcare, ma l’escalation bellica (e l’in-
cidente preterintenzionale che non si può e-
scludere) ci avvicina sempre più allo scontro
diretto tra grandi potenze. Mi è occorso di ri-
leggere un editoriale del Corriere di Franco
Venturini, fine analista di politica estera dece-
duto di recente. Era il 7 marzo scorso e, se non
erro, si tratta del suo ultimo articolo, che por-
tava un eloquente titolo: “Il pericolo più gran-
de (per tutti)”. Venturini si esprimeva così:
“tendiamo a non guardare in faccia il pericolo
maggiore, il male assoluto di una guerra tota-
le… è già chiara l’urgenza di un gesto di corag-
gio da parte dell’occidente… si deve correre il
rischio di essere paragonati a Chamberlain e a
Daladier e alle ingenue viltà di Monaco ’38…
parlare con Putin è diventato urgente… si de-
vono tenere presenti anche le preoccupazioni
per la sicurezza della Russia… la priorità asso-
luta oggi è evitare la guerra totale”. È stato un
caso che mi sia capitato di rileggere quelle pa-
role, ma si è rivelato un esercizio utile. Spiego
perché. Primo: da allora –un mese e mezzo fa –
la guerra si è incrudelita e così pure l’escalation
storia tra due persone adulte e consenzienti. Guai a voi:
FRANCO MONACO tale sciagura. Non meno che in “E’ una lettura superficiale e persino pericolosa dei fatti
nome del superiore interesse che dimentica il contesto in cui la storia si è svolta, e cioè
dell ’umanità. Adoperandosi a tra le mura di un liceo, all’interno di un sistema di valori
bellica con il coinvolgimento sempre più ac- portare, bon gré mal gré, a un tavolo negoziale e di poteri ben delineato e regolamentato, nel quale, per
centuato dei Paesi occidentali nella fornitura i belligeranti. Note e fondate le obiezioni: Pu- fare un esempio, è vietato persino dare ripetizioni po-
di armi e nel sostegno militare alla resistenza tin vuole prima vincere sul campo, Zelensky meridiane agli allievi, indipendentemente se maggio-
ucraina. Mi chiedo: possiamo considerare me- invoca un coinvolgimento diretto della Nato, il renni o minorenni, figurarsi intrattenere relazioni sen-
no appropriato l’allarme levato allora da Ven- compromesso presumibilmente sarebbe timentali. Non a caso è stata aperta un’inchiesta mini-
turini? Semmai il contrario. Secondo: oggi, all’insegna di una “pace ingiusta” (più ingiusta steriale”. Ecco, due giorni fa abbiamo saputo che l’ispe-
grazie alla escalation bellica sul terreno e negli che pace in quanto siglata cedendo qualcosa a zione ministeriale si è conclusa e che la preside non solo
animi, quel monito, che osava spin- chi sta dalla parte del torto). Tutte o- non è stata licenziata, ma non è stata sottoposta ad alcun
gersi sino alla tesi di non farsi con- biezioni ragionevoli, ma insufficien- procedimento o provvedimento disciplinare. Come
dizionare neppure dal paragone più SUL CORRIERE ti a fronte del “pericolo più grande”e mai? Ieri, sempre su Repubblica, abbiamo letto che è ac-
caduto perché lo studente non ha voluto consegnare le
vituperato patto del 1938, sarebbe VENTURINI IL 7
o meno calzante con il giustamente dell’urgenza – mai come in questo
caso il tempo non è variabile indif- chat e gli audio che “provano” la relazione. Ma noi ten-
bollato come vile appello a una resa. MARZO DICEVA ferente in termini di vite umane e di diamo a non sottovalutare il lavoro degli ispettori e a
Terzo. Mi chiedo: è verosimile che
oggi, sul Corriere e in genere sulla
CHE SI DOVEVA distruzioni – di porre fine alle osti-
lità. Possiamo dire che la postura di
pensare che probabilmente non è accaduto nulla di ri-
levante. A parte lo sputtanamento (sostantivo illumi-
stampa occidentale, si possa leggere TRATTARE CON Usa ed Europa siano decisamente o- nante, eh?) di una donna che, come ha giustamente
di nuovo un editoriale di tale teno- PUTIN: NON SE rientate a tale priorità delle priorità? scritto Michele Serra ieri, è stata sottoposta a un’espo-
re? Di nuovo risponderei di no. È È giusto soccorrere gli ucraini la cui sizione mediatica “molto greve, ovviamente sospinta
motivo di riflessione. Sta a significa- NE PARLA PIÙ? priorità è difendere la propria indi- dal cicaleccio pettegolo dei social, che è identico al ci-
re non solo che la guerra ha cono- pendenza e la propria libertà, ma u- caleccio pettegolo di sempre, ma moltiplicato per un
sciuto un tragico crescendo, ma che na volta che si è deliberato di non miliardo”. Diciamo che anche i media hanno avuto la lo-
lo spirito e la cultura della guerra, inavvertita- varcare la linea rossa, non è viltà ma dovere di ro parte. Con l’aggravante che se i social sono il bar dello
mente ma progressivamente, hanno fatto trasparenza ed etica della responsabilità aiu- sport, l’informazione in teoria è fatta da professionisti
breccia anche in noi al punto da depotenziare tarli a comprendere che un compromesso è ne- che peraltro, mentre sputtanano la preside, invocano la
la consapevolezza del – parafrasando quel ti- cessario. Ripeto: in nome del superiore inte- privacy per i casi di qualche personaggio pubblico (me-
tolo – “pericolo più grande (per tutti)”. Quarto resse dell’umanità minacciata dal “pericolo glio se eletto in Toscana).
e soprattutto, il senso e il corollario di quell’an- più grande”. Tantopiù che le linee portanti di
gosciata preoccupazione: chi ha potere e re- quel compromesso sono sin d’ora abbastanza
sponsabilità ha il dovere di esperire sino all’e- chiare e che difficilmente una base negoziale
stremo limite ogni tentativo di porre fine a una potrà discostarsi da esse.
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022

\/ \/
PENTITO DI MAFIA
IN SCADENZA IL 30.04
Navigator, in 1.900
a casa se Brunetta
ed Enti non cedono

“A
bbiamo chiesto al
ministro Andrea Or-
lando se dal 2 mag-
CORTE DI CASSAZIONE gio i navigator resteranno sen-
za lavoro, non ci è stata data ri-
I pc dei Graviano: sposta”. La sintesi dei sindaca-
listi usciti dall’incontro di ieri
“Le prove su B. rende l’idea di quanto parados-
sale sia la situazione che si cree-
non cercatele lì” rà se non saranno trovate solu-
zioni dell’ultimo minuto:
1.900 operatori precari
dell’Anpal Servizi, assunti nel

M
anca “il nesso di perti-
nenza tra i reati per cui
si procede, il presunto
finanziamento documentato
dalla scrittura privata e il se-
questro di documenti e dati in-
formatici rispetto a terzi”. Dove
i“terzi”sono i familiari del boss.
Lo afferma la Cassazione nelle
motivazioni della sentenza che
2019 per assistere i centri per
l’impiego nelle attività di ricer-
ca di occupazione per chi pren-
de il Reddito di cittadinanza,
rischiano ora di diventare di-
soccupati loro, proprio nel
giorno della festa del lavoro, il
primo maggio. “Dal 26 saremo
in presidio permanente”, ha

Spatuzza presto libero: Cassazione annulla accoglie il ricorso dell’avvocato

Mario Murano, difensore di
Nunzia e Benedetto Graviano,

con rinvio il “no” dei giudici di Sorveglianza fratelli del boss Giuseppe Gra-
viano, contro il sequestro degli
estratti di 4 cellulari e 2 pc ese-
guiti dalla Procura di Firenze

I
l collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza presto po-
trebbe tornare libero. Ieri la Corte di Cassazione ha de-
ciso sul ricorso presentato dall’uomo che per anni ha
collaborato con lo Stato contro l’ultimo diniego del tribu-
nale di Sorveglianza. I giudici della Suprema Corte hanno
annullato con rinvio: il caso torna ora davanti al Tribunale
di sorveglianza che dovrà riesaminare nuovamente la ri-
chiesta di liberazione condizionale. Il killer pentito che
che ha confessato le stragi di via D’Amelio del 1992 e che
ha smascherato i depistaggi sull’omicidio di Paolo Borsel-
lino, dopo 25 anni di reclusione ha chiesto di tornare li-
bero. Secondo quanto rivelato ieri dal Corriere, sulla sua
richiesta c’è stato un diniego del Tribunale di sorveglian-
za. Che –secondo il quotidiano –ha stabilito che Spatuzza
non ha ancora terminato il “percorso di rieducazione”, che
anzi deve “consolidarsi”. Secondo i giudici di Sorveglian-
za, riporta Il Corriere, è necessario “un esame particolar-
mente approfondito e attento” che certifichi un “irrever-
sibile cambiamento” da dimostrarsi attraverso la “con-
danna totale del proprio passato criminoso”. Per i giudici
dunque Spatuzza deve “completare e consolidare il posi-
tivo percorso intrapreso”. Contro questa decisione i legali
del coolaboratore hanno presentato ricorso, discusso ieri dopo le dichiarazioni rese ai pm
in Cassazione in un’udienza “non partecipata”. La procura dal boss. Quest’ultimo aveva
Generale ieri si è espressa a favore della libertà condizio- detto che “soggetti a lui vicini”
nale. E i giudici di Cassazione hanno deciso per un annul- avevano documenti che indica-
lamento con rinvio. Vedremo con quali motivazioni, ma il vano che la mafia aveva finan-
caso ora passerà al Tribunale di sorveglianza. Come per la ziato con 20 miliardi di lire detto la segretaria Cgil Tania
vicenda di Giovanni Brusca, il mafioso che a giugno 2021 Berlusconi, e che questi “rap- Scacchetti, dopo la riunione. È
ha lasciato il carcere dopo aver finito di scontare la propria porti finanziari” costituirebbe- una corsa contro il tempo. Or-
pena, il ricorso di Spatuzza ha scatenato reazioni. Secon- ro “l’antefatto rispetto alla stra- lando ha promesso di farsi ca-
do Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, tegia che ha condotto alle stra- rico del problema, sostenendo
“Spatuzza ha compiuto un percorso spirituale di cambia- gi”del 1993-94. Per i giudici oc- di aver trovato le risorse. Pro-
mento, ha fatto condannare dei criminali e ha permesso di corre “evitare che il sequestro blema: un’eventuale proroga
smascherare il depistaggio di Scarantino, un depistaggio assuma valenza meramente e- dovrebbe mettere d’accordo
di Stato”, dunque “è giusto che lo Stato”rispetti “una legge, splorativa di notizie di reato di- anche il ministero della Fun-
voluta, tra l’altro, da Falcone e Borsellino”. Il vero scan- verse rispetto a quella per cui si zione Pubblica e delle Regioni,
dalo, per Salvatore Borsellino, non è la libertà condizio- procede”. L’avvocato Murano che hanno sempre osteggiato i
nale ma la riforma dell’ergastolo ostativo, approvata alla commenta: “Finalmente la navigator anche e soprattutto
Camera (manca il voto al Senato): “Non è accettabile che Cassazione fa prevalere il dirit- per ragioni politiche.
dei criminali mafiosi possano essere rimessi in libertà do- to sulle teorie astruse”. ROB. ROT.
po un certo numero di anni, anche senza aver collaborato
con la giustizia”, ma solo “dissociandosi a parole”.
VALERIA PACELLI
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
DISEGNO DI LEGGE
\/
COMMISSIONE D’INCHIESTA
FINANZA NEL NORDEST
Sparkasse in Friuli,
Bolzano si prende
la banca Civibank
L’
altoatesina Sparkasse di
Bolzano fa acquisti nel
Friuli-Venezia Giulia,
regione amministrata dalla Le-
ga. È la stessa banca dove i fi-
nanzieri hanno cercato un an-
no fa le tracce del passaggio di
parte dei 49 milioni sottratti
dal partito in modo truffaldino
allo Stato. Sparkasse è vicina al
45% delle azioni rastrellate
grazie all’opa lanciata per im-
padronirsi di Civibank, che l’ha
considerata “ostile”. C’è tempo
fino al 6 maggio per completare
un’operazione economica, ma
dai risvolti politici, visto che la
finanziaria regionale Friulia ha
aderito, lanciando un segnale
chiaro: l’amministrazione del
governatore Massimiliano Fe-
driga non si mette di traverso
rispetto all’espansione di Spar-
kasse. “Appurato che Friulia ha
inspiegabilmente deciso di a-
derire all’Opa – chiede in una
interrogazione il consigliere
regionale Furio Honsell, di O-
pen Sinistra Fvg – la Regione
Friuli condivide lo stesso disin-
teresse su quali siano i soggetti
che controllano un’importante
banca del territorio? Di certo
ha approvato, sia con l’assesso-
re Barbara Zilli, che con la pre-
sidente Friulia ed ex assessore,
Federica Seganti”. Una staffila-
ta non dissimile da quella
dell ’ex governatrice Debora
Serracchiani del Pd, dopo che il
cda di Civibank aveva definito
“ostile” l’Opa: “Qual è la strate-
gia della Regione autonoma,
che in passato attorno allo sta-
tuto aveva creato scelte innova-
tive?”. Per il momento Fedriga
ha risposto: “La Regione non si
intromette nel mercato”. Sarà
anche così, ma la Lega coman-
da sia a Trieste che a Bolzano,
con Sudtiroler Volkspartei.
GIUSEPPE PIETROBELLI
\/
INDAGATA FIGLIA DEPUTATA PD
Concorsi all’UniReggio,
interdetto il rettore
“MA TU BUONO glielo hai fatto il
q giudizio a questa”. “A quello glielo
dobbiamo fare meglio”. “Su questo devi a-
vere certezze”. Concorsi pilotati all’univer-
sità Mediterranea di Reggio Calabria ma
anche appalti gestiti in maniera irregolare
e carte di credito utilizzate per motivi per-
sonali. L’Ateneo è stato travolta dall’in-
chiesta “Magnifica” coordinata dalla Pro-
cura di Reggio Calabria. Gli indagati sono
52. Per 6 docenti e 2 amministrativi, i pm
avevano chiesto i domiciliari ma il gip ha
disposto l’interdizione. C’è pure il rettore
dell’università Santo Marcello Zimbone,
sospeso per 10 mesi. Indagata, per abuso
d’ufficio, anche Rita Elvira Adamo, la figlia
della deputata del Pd Enza Bruno Bossio.
LU. MU.
Utero in affitto ‘reato universale’
Passa la proposta della Meloni
LA PRATICA della maternità surrogata da
vietare in Italia, un reato perseguibile anche
se commesso all’estero. È stata approvata a
larga maggioranza in commissione giustizia
la proposta di Giorgia Meloni sull’utero in af-
Gli incidenti sul lavoro danneggiano anche
l’economia: perso dal 3 al 6% del Pil annuo
N
on è solo un dramma umano e sociale: gli infortuni e
le morti sul lavoro (1.121 nel 2021) creano anche un
danno all’economia. Tanto che – si stima – hanno un
impatto negativo sul Pil che va dal 3% al 6%. C’è anche que-
sto dato tra le 400 pagine di relazione intermedia presen-
tata ieri dalla commissione parlamentare sulle condizioni
di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza.
L’organo, presieduto da Gianclaudio Bressa, era stato i-
stituito dal Senato a ottobre 2019 ma di fatto è entrato in
funzione un anno e mezzo dopo, sulla spinta di una serie di
tragedie avvenute nei luoghi di lavoro (tra le quali la morte
della giovane operaia Luana D'Orazio). In un Paese in cui i
costi per la sicurezza sono spesso percepiti come uno spre-
co, bisognerebbe invece partire da qui per considerare i
vantaggi degli investimenti in prevenzione: in alcuni Paesi,
fa notare la commissione, il ritorno positivo di ogni euro
messo per migliorare le condizioni di chi lavora è risultato
pari al doppio di quanto speso. Insomma, anche da noi an-
drebbe introdotto un indicatore per valutarlo. Gli infortuni,
infatti, costringono spesso alla sospensione del lavoro, alla
sostituzione della vittima, con annessi costi di formazione
che si sommano a quelli di primo intervento. Ed è anche un
\/
GARA LUNGOMARE MODUGNO
Bari, arrestato sindaco
di Polignano a Mare
APPALTI agli “amici degli amici”
q per mantenere o accrescere con-
senso politico. È l’ipotesi attorno alla quale
ruota l’inchiesta della Procura di Bari che
ha portato oggi all’arresto del sindaco di
Polignano a Mare, Domenico Vitto (Pd), e
alla esecuzione di altre nove misure cau-
telari, 5 interdizioni nei confronti di altret-
tanti imprenditori e 4 arresti. Agli indagati
sono contestati, a vario titolo, i reati di con-
corso in turbativa d’asta, falso ideologico e
subappalto illecito per 6 presunte gare
truccate del valore di circa 1,2 milioni di eu-
ro, bandite tra il 2020 e il 2021. Tra gli ap-
palti c’è la riqualificazione, da 850 mila eu-
ro, del lungomare di Polignano a Mare, in-
titolato a Domenico Modugno, con la piaz-
za dove sorge la statua del cantautore.
fitto, condivisa dai membri di Forza Italia, Le-
ga e M5S. Contrario solo il Pd. “A chi dice che
questa norma è discriminatoria verso la co-
munità Lgbt ricordo che la gravidanza non è
una merce e i corpi delle donne, come quelli
di chiunque altro, non sono oggetti di libero
utilizzo”, ha detto la ministra Mara Carfagna.
Ora il testo arriverà alle Camere.
danno di immagine; anche volendo mettere da parte la
componente umana, quindi, conviene evitarli anche a costo
di aumentare gli oneri piuttosto che scommettere che non
accadano.
Il settore più delicato resta quello degli appalti, soprat-
tutto la logistica. Le attività di trasporto e facchinaggio, in-
fatti, sono sempre più state esternalizzate dalle imprese, a
partire dagli anni novanta, con l’obiettivo di risparmiare sui
costi (anche di sicurezza). Ha quindi avuto origine il feno-
meno delle cosiddette cooperative spurie, che nascono e
muoiono in funzione del singolo appalto: è qui che si annida
la componente più fragile del mondo del lavoro. Ecco per-
ché la commissione propone di inasprire le pene contro chi
mette in piedi false coop, oltre che equiparare stipendi e
trattamenti di lavoratori in appalto e diretti. “Non si muore
solo di cadute o per schiacciamento – fa notare il senatore
Iunio Valerio Romano, vicepresidente della commissione -
ma anche per la cattiva organizzazione. Sicurezza e sfrut-
tamento sono due costanti del mondo del lavoro: la com-
missione ha provato a spezzare questo dualismo con pro-
poste che saranno sottoposte alle commissioni di merito”.
ROBERTO ROTUNNO
\/
L’EX SENATORE DELL’UDEUR
Napoli, assolto Barbato
da accuse di camorra
SETTE ANNI dopo l’arresto che
q molto rumore fece tra i palazzi
della politica perché fresco di candida-
tura con De Luca, l’ex senatore Tomma-
so Barbato è stato assolto in appello dal
reato di concorso esterno in associazio-
ne camorristica. L’accusa era grave: a-
ver stretto un patto politico mafioso con
il clan dei Casalesi sugli affidamenti
dell’acqua pubblica. La Cassazione ave-
va annullato le condanne in primo e se-
condo grado “ravvisando violazioni di
legge e clamorosi errori nella valutazio-
ne delle prove”, afferma Barbato in una
nota diffusa dai suoi legali, Francesco
Picca e Claudio Botti. Una ipotesi di cor-
ruzione è stata dichiarata prescritta.
VIN. IUR.
ZOOM l 15
l
IL RACCONTO
L’anatra-cigno,
l’immondizia
fotogenica e altre
amenità festive
» Andrea Vitali
F
atte le debite differenze, an-
che il paesello è stato invaso
durante la Pasqua e sua so-
rella minore Pasquetta. Visitato-
ri, turisti d’ogni etnia l’h a nn o
preso d’assalto, creando negli in-
digeni la singolare sensazione di
essere estranei al luogo dove abi-
tano da sempre. Tutt’altro che
spiacevole, questa pacifica inva-
sione ha permesso di cogliere in-
teressanti osservazioni espresse
da chi, sul lago, veniva probabil-
mente per la prima volta. Quale,
a esempio, la meraviglia di colui
che, indicandola alla moglie, ha
esclamato di non aver mai visto
un’anatra così grossa in vita sua
(né mai la vedrà poiché trattavasi
di cigno). La presenza di gabbia-
ni, probabil-
mente visti
SORPRESE solo al mare
fino a quel
I TURISTI momento, ha
REGALANO fatto sorgere
SEMPRE in alcuni il
dubbio che
SODDISFAZIONI l’acqua di la-
go forse non è
poi così dolce
come si dice in giro. Drammatica,
per chi è uso svegliarsi al mattino
e bere il domestico caffè guar-
dandolo, è stata la diagnosi di un
serioso quanto pelato profeta la
cui previsione, vedendo il lago
così basso, ha pronosticato il suo
destino: si prosciugherà stante i
cambiamenti climatici. Denso di
mistero invece è risultato il com-
portamento di un gruppo di
giapponesi, che non mancano
mai, intenti a fotografare i cestini
dei rifiuti allineati sul lungolago,
massimamente attratti da quelli
da cui debordavano cartoni di
pizza al taglio e lattine. L’arrivo
dell’aliscafo che non ha attracca-
to poiché nessuno doveva scen-
dere e nessuno salire è stato in-
terpretato come un colpo di tea-
tro fatto a beneficio dei turisti e
dei loro telefonini che l’hanno co-
sì fotografato e filmato. Il suono
di una sirena di vigili del fuoco,
poiché poco lontano se ne anda-
vano in fumo trenta ettari di bo-
sco, ha fatto ululare più di un ca-
ne, un bambino ha pianto, la
mamma ha detto che era ora di
tornare a casa ma il papà no, c’è
ancora un bel sole e poi decide lui,
da cui litigio. Quando finalmente
ho incrociato una faccia nota mi è
venuto istintivo chiedere, “Anche
lei qui?”. Non è finita. Alle viste c’è
il 25 aprile, lunedì, e non dimen-
tichiamo il 1° maggio.
16 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022

COVID-19
t
Contagi di nuovo in calo,
ma i test in caduta libera
FONDAZIONE GIMBE “Numeri condizionati da pochi tamponi”. L’Oms: l’Italia
resta al quarto posto nel mondo per diffusione del virus e al quinto per morti

IL BOLLETTINO » Natascia Ronchetti a fare la quarta dose del vac-

166 C
cino anti-Covid i soggetti per
ontagi in netta discesa cui è indicato. Anche in vista
(meno 19,5%), rico- dell’altra grande sfida che ci
veri stabili nelle aree attende, ovvero quella dei
mediche e in diminu- prossimi mesi di ottobre e no-
zione nelle terapie intensive vembre, quando sarà proba-
I DECESSI (meno 8,9%), meno decessi bilmente necessaria una nuo-
Continua (giù del 7,3%). Dall’ulti mo va vaccinazione con un vacci-
a essere alto il numero rapporto della Fondazione no speriamo aggiornato per le
dei morti: nell’ultima Gimbe sulla settimana com- varianti del virus”. Proprio sul
settimana presa tra il 13 e il 19 aprile ar- fronte delle vaccinazioni sia-
sono stati 928. rivano numeri che sembrereb- mo (quasi) fermi, come osser-
Complessivamente bero far sperare nel deciso e va Gimbe.
dall’inizio della progressivo allentamento del-
pandemia sono la stretta della pandemia. Non PERCHÈ È VERO che la copertu-
saliti a 162.264 è proprio così. E questo per vari ra con il booster ha raggiunto

75.020
motivi. Tra martedì e mercole-
dì i nuovi casi sono stati in to-
tale quasi 175 mila, i decessi
371. E l’Italia resta pur sempre
al quarto posto nel mondo, co-
I CONTAGI me segnala l’Organizzazione
Rallenta mondiale della Sanità, per nu-
la curva dei contagi, mero di contagi. Il periodo
anche se rispetto a una p r e s o i n c o n s i d e ra z i o n e
settimana fa cresce dall’Oms è recentissimo, è la
del 15,5%. Le persone settimana compresa tra l’11 e il
attualmente positive 17 aprile. E prima di noi ci sono
sono oltre 1,2 milioni solo, nell’ordine, la Corea del
Sud, la Francia e la Germania.
L’Italia a livello globale è anche
al quinto posto per decessi, do-
po Stati Uniti, Russia, Corea
del Sud e Germania: solo
nell’ultima settimana ne ab-
biamo contati 928.
VA DETTO CHE, come del resto
sottolinea la stessa Fondazio-
ne Gimbe, nella settimana a-
nalizzata sono stati eseguiti
L’incidenza
diminuisce
migliaia di tamponi in meno.
Dai quasi tre milioni dei sette
I casi nell’ultima
settimana
giorni precedenti si è infatti
scesi a poco meno di 2,3: il
sono diminuiti 21,4% in meno. Sono dimi-
del 19,5% nuiti sia gli antigenici rapidi
FOTO ANSA (per questi il tasso di positivi-
tà è però aumentato, arrivan-
do al 16,4%), sia quelli mole-
colari. E meno tamponi signi-
ficano meno contagi rilevati.
“I numeri sono condizionati
da una riduzione dell’attività
di testing”, conferma il presi-
dente di Gimbe, Nino Carta-
bellotta. Inoltre, l’impennata
dei nuovi casi rilevata merco-
ledì, quando furono quasi 100
mila contro i 75 mila di ieri,
potrebbe essere il segnale di
un rimbalzo da ricondurre al-
le festività pasquali. I medici
di famiglia, ma anche infetti-
vologi come Massimo Galli, a-
vevano del resto avvertito: ce-
ne, pranzi, convivialità, viaggi
avrebbero potuto dare una
grossa spinta alla diffusione
di Omicron, replicando
Gli Ordini dei medici
Anelli: “Prevediamo
un aumento anche
dei ricoveri per effetto
delle festività pasquali”
quanto avvenuto lo scorso
Natale. Ieri Filippo Anelli,
presidente della Federazione
degli Ordini dei medici ha ri-
badito l’allarme. “Attualmen-
te c’è un calo di attenzione ver-
so il Covid – ha detto –, ma al
contempo registriamo negli
ultimi giorni un aumento dei
contagi mentre i ricoveri
scendono molto lentamente.
Ci aspettiamo un aumento di
casi e ricoveri per effetto delle
festività”. La preoccupazione
maggiore dei medici resta ri-
volta verso le persone più fra-
gili, che come ha ribadito A-
nelli, “possono andare incon-
tro a una riacutizzazione delle
proprie patologie, con com-
plicanze anche mortali. Per
questo invitiamo fortemente
oltre l’89% degli over 80,
l’88% della fascia 70-79 e
l’85% di quella compresa tra i
60 e i 69 anni. Ma è anche vero
che diminuisce il numero dei
nuovi vaccinati tra gli ultra-
cinquantenni (meno 16,1%
rispetto alla settimana prece-
dente). Così come si conferma
l’alto numero degli italiani
che non hanno fatto nemme-
no una dose. Adesso sono
6,89 milioni. Tolti gli oltre 2,6
milioni guarite e quindi tem-
poraneamente protette, re-
stano 4,2 milioni di irriduci-
bili. Ancora al rallentatore an-
che la campagna quarta dose.
Il tasso di copertura dei fragili
(gli immunocompromessi e i
trapiantati) ha superato di
poco il 10%, con macroscopi-
che differenze regionali, dato
che si va dal 40,5% del Pie-
monte all’1,6% della Calabria.
La somministrazione del se-
condo booster procede al ral-
lentatore anche per quanto ri-
guarda gli ultraottantenni, gli
anziani ospiti delle Rsa, i fra-
gili over 60. Una platea di ol-
tre 4,4 milioni di persone per
le quali il tasso di copertura è
appena allo 0,7%, ancora una
volta con grandi differenze tra
le regioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Svizzera Zero misure, epidemia ferma

Stop anche all’isolamento dei positivi
» Peter D’Angelo vaccinati con 3 dosi e molti sono stati già in-
fettati, talvolta a loro insaputa in quanto non
• RESTRIZIONI Dopo aver archiviato il certi- hanno sviluppato sintomi o non si sono testa-
ficato di vaccinazione o guarigione per acce- ti”. Così fotografa la situazione Davide Rob-
dere a luoghi pubblici, il governo ha cancellato biani, direttore dell'IRB svizzero (Istituto di
anche l’obbligo di mascherine sui mezzi pub- Ricerca in Biomedicina) e responsabile del la-
blici e nelle strutture sanitarie. I contagi intan- boratorio di Immunologia e Malattie Infetti-
to sono crollati, così come i decessi. ve. “La variante Omicron circola comunque

I
n Svizzera i casi di Covid sono crollati e i
morti sono quasi a zero: nell'ultima setti-
mana si sono registrati in media 3 decessi al
giorno. Il 30 marzo il governo ha decretato la
fine dell'emergenza e dal 1° aprile non è più
obbligatorio l'isolamento per le persone ri-
sultate positive. Anche l'obbligo di indossare
la mascherina sui mezzi di trasporto pubblici
e nelle strutture sanitarie è revocato (tranne
rari casi in funzione dei singoli cantoni). Erano
gli ultimi provvedimenti ancora in vigore do-
po i massicci allentamenti del 17 febbraio,
quando è stato anche stralciato l'obbligo di un
Assembramenti No mascherina FOTO ANSA
certificato di avvenuta vaccinazione o guari-
gione per accedere all'interno di luoghi pub-
blici o ad attività. I risultati raggiunti dal Paese
elvetico sono molto interessanti, soprattutto
se comparati alla confinante Italia. “A gennaio
e marzo in Svizzera vi sono stati due picchi, il
secondo dei quali proprio in coincidenza
dell’apertura generalizzata. Ma molti sono
ancora. Quello che mi preoccupa è che anche
le persone vaccinate e con decorsi leggeri
possono sviluppare il long Covid”. Le prospet-
tive sono ancora in divenire. “I dati sulla quar-
ta dose sono scarsi – spiega Robbiani –. Tre
dosi, pur con lo stesso antigene, sono efficaci
a ridurre il rischio di ospedalizzazione anche
contro Omicron. Non è certo che ci saranno
vaccini specifici per Omicron, l’obiettivo do-
vrebbe essere lo sviluppo di vaccini o altre
contromisure efficaci contro i coronavirus,
anche quelli futuri. Molto si muove nella ri-
cerca accademica su questo fronte, anche nei
nostri laboratori di Bellinzona”.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
IL LIBRO Le vere frasi del filosofo travisato dal Corsera
» Daniela Ranieri
M
ECCO COME ercoledì il Co rr ie re
TI CORREGGO pubblica una bella
IL LINGUISTA intervista a Noam
LA RIDUZIONE a titolo Chomsky, tra i mag-
è sempre opera delicata. giori pensatori viventi e riferi-
Mercoledì, il Corriere mento della sinistra radicale,
della Sera ha titolato una con questo titolo virgolettato: “I
bella intervista a Noam resistenti come i partigiani. So-
Chomsky sulla guerra no eroici”. Esulta la borghesia
in Ucraina “I resistenti intellettuale italiana, dal 24 feb-
come i partigiani sono braio inguainata nella tuta mi-
eroici”. Il titolo, però, metica e impegnata a dire che
tagliava un po’ troppo dobbiamo fomentare la resi-
il pensiero del filosofo stenza ucraina perché essa è u-
e linguista, che sugli Usa guale a quella italiana che ha
e sulla guerra la pensa sconfitto il nazi-fascismo (eroi-
diversamente. Qui cizzando all’uopo pure il batta-
accanto una differenza tra glione nazista Azov). Il titolo di-
il pensiero “mainstream” venta virale e viene lanciato co-
(evidenziato in neretto) me un “tiè” all’indirizzo della si-
e quel che scrive nistra pacifista: “E l’Anpi che di-
realmente Chomsky nel ce?”, sghignazzano i lib-dem in
libro “Perché l’Ucraina”. commenti a stampino. “E ora
che lo dice perfino Noam Chom-
sky, mi pare che la discussione a
sinistra è chiusa”, twitta Polito
ILLIBRO del Corriere.
Ma Chomsky ha davvero det-
to questo? No. Ha detto: “Ci so-
no naturalmente molte diffe-
renze tra la resistenza partigiana
italiana e la resistenza ucraina
guidata dall’esercito contro l’ag-
gressione russa. La somiglianza
cruciale è che entrambe sono e-
roiche e pienamente giustifica-
te”. Quindi: l’asserzione “le due
resistenze sono molto diverse, in
comune hanno l’essere eroiche e
giustificate” diventa per il Cor-
» Perché riere e la narrativa dominante:
l’Ucraina “Sono uguali, identiche, pratica-
Noam Chomsky mente la stessa cosa, in quanto e-
Pagine: 144 ro ic he ”. (Si tenga conto che
Prezzo: 12 e Chomsky è un linguista).
‘‘
Editore: Ponte Nella stessa intervista via
alle Grazie mail Chomsky smonta la “libe-
razione” (lui lo scrive tra virgo-
lette) dell’Italia da parte degli
Alleati: per lui, essi hanno stabi-
lito “il governo Badoglio e la fa-
miglia reale”, accolto i “colla-
boratori fascisti”, “disperso
Dobbiamo trovare la resistenza antifascista e
smantellato gli organi di go-
un modo per verno locali che i partigiani
avevano formato”, e “negli
anni successivi gli Usa inter-
porre fine a vennero radicalmente in I-
talia per far sì che la destra
questa guerra conservasse il potere”. Non
proprio un grande endorse-
prima che ci sia ment a favore di quel che sta
facendo l’Occidente in U-
un’escalation craina, se si vuole portare a-
vanti analogie farlocche.
Comunque, consigliamo
ai semplificatori di leggere
per intero (non solo il titolo)
Perché l’Ucraina, libro di in-
terviste a Chomsky di C.J.
Polychroniou e Valentina
Nicolì (Ponte alle Grazie): vi
troveranno pensieri illuminanti
(e secondo i loro standard, mol-
to filo-Putin). Ne riportiamo al-
cuni (i grassetti sono nostri).
Per quelli che “le guerre della
Nato non c’entrano con l’ag-
gressione della Russia, che è
nazista”.
“L’invasione dell’Iraq (da parte
della Nato, ndr) è stato un caso
da manuale di quel crimine per
il quale i nazisti furono impicca-
ti a Norimberga: una pura e
semplice aggressione non pro-
Chomsky sulle armi
sbugiarda i bellicisti
e quelli lo arruolano
vocata. Oltre che un pugno in
faccia alla Russia”.
Ma l’Ucraina deve entrare
nella Nato, la reazione della
Russia è immotivata!
“Da alcuni documenti riservati
degli Stati Uniti, poi resi pubbli-
ci da WikiLeaks, emerge che su-
bito dopo l’offerta sconsiderata
di Bush figlio all’Ucraina di ade-
rire alla Nato la Russia lanciò u-
na serie di avvertimenti sul fatto
che quella minaccia militare
non sarebbe stata tollerata.
Comprensibilmente”.
Ma l’Occidente aiuta l’Ucrai-
na a esercitare la sua sovrani-
tà! Gli Usa tutelano la libertà
delle nazioni.
“L’Ucraina può avere lo stesso
ruolo che l’Austria e alcuni paesi
nordici ebbero durante la Guer-
ra fredda: neutrali. (…). Gli Stati
Uniti rifiutano questa prospetti-
Un professore
impegnato
Oltre a essere uno dei
padri della Linguistica,
Noam Chomsky è
sempre stato critico
nei confronti della
politica estera Usa
FOTO ANSA
va, proclamando un’appassio-
nata devozione alla sovranità
delle nazioni, che non può essere
violata: il diritto dell’Ucraina ad
aderire alla Nato va salvaguar-
dato. Una posizione virtuosa,
che può forse essere encomiata
negli Stati Uniti, ma di certo sol-
lecita sghignazzi ovunque nel
mondo, Cremlino compreso. Il
mondo ci conosce bene come
modello di devozione alla sovra-
nità, soprattutto nei tre casi che
più degli altri hanno fatto infu-
riare la Russia: Iraq, Libia e Ko-
sovo-Serbia”.
La Nato aveva ragione a schie-
rare l’esercito: ci difende.
“C’è un modo facile di affrontare
lo schieramento di armi: non
schierarle affatto. Del resto
schierarle non trova giustifica-
zione. Gli Usa possono anche ri-
vendicarne il carattere difensi-
vo, ma evidentemente la Russia
la vede in maniera diversa, non
senza ragioni….
Lo storico Richard Sakwa ha
osservato che ‘l’esistenza della
Nato si giustifica col bisogno di
gestire le minacce provocate dal
suo allargamento’; un giudizio
plausibile”.
E allora, sentiamo, perché lo
farebbero, gli Usa?
“Possiamo tranquillamente ac-
cantonare le ridicole esibizioni
di rispetto per la sacrosanta so-
ESTERI l 17
vranità. Dunque, in nome di un
principio nel quale non credono
neppure per un istante, e per
perseguire un obiettivo che san-
no essere fuori portata, gli Stati
Uniti corrono il rischio di disa-
strose sciagure… una mossa in-
comprensibile, che però rivela
plausibili calcoli imperialistici”.
Va bene, ma adesso mandia-
mo più armi.
“La reazione a una crisi reale o
immaginaria è sempre stata
quella di mettere mano alla pi-
stola invece di porgere il ramo-
scello d’ulivo. È quasi un riflesso
condizionato, e le conseguenze
in genere sono terribili, per le
vittime di sempre”.
Facciamo la no-fly zone, come
chiede Zelensky.
“La richiesta di Zelensky è com-
prensibile. Ma acconsentire
porterebbe molto probabilmen-
te alla cancellazione dell’Ucrai-
na e ben oltre. Il semplice fatto
che se ne parli negli Stati Uniti è
sorprendente. È una follia”.
Non c’è più spazio per i nego-
ziati e l’unica opzione è scon-
figgere Putin.
“Dobbiamo trovare un modo
per porre fine a questa guerra
prima che ci sia un’escalation
che può portare alla devastazio-
ne totale dell’Ucraina e a una
catastrofe inimmaginabile an-
che al di fuori dei suoi confini.
L’unico modo per farlo è me-
diante un accordo negoziato.
Piaccia o no, ciò implica anche
garantire una sorta di via di fuga
per Putin, altrimenti accadrà il
peggio”.
Ma Putin non va ascoltato. È
un folle.
“Si sprecano le chiacchiere da
bar: è un folle? Costringerà l’Eu-
ropa a diventare un satellite del-
la Russia? Che cos’ha in mente?
Un modo per scoprirlo è ascol-
tare quel che ha da dire: da anni
Putin prova a convincere gli Usa
a prestare attenzione alle richie-
ste che, assieme al ministro de-
gli Esteri Lavrov, ha formulato
più volte: invano”.
Armi, armi, armi! È una guer-
ra giusta!
“La teoria della guerra giusta,
purtroppo, nel mondo reale ha
la stessa valenza dell’‘intervento
umanitario’, del ‘dovere di pro-
teggere’ o della ‘difesa della de-
mocrazia’.
A prima vista, sembra quasi
una ovvietà che un popolo ar-
mato abbia il diritto di difender-
si da un brutale aggressore. Gli
eventi hanno sempre delle con-
seguenze. Tali domande non
possono essere eluse da chiun-
que sia dotato di una spina dor-
sale morale. Non possono non
sorgere tutte le volte che valutia-
mo se e come armare coloro che
resistono coraggiosamente a
un’aggressione omicida... Dob-
biamo anche chiederci quanto
siamo disposti a correre il ri-
schio di una guerra atomica, che
non segnerà solo la fine dell’U-
craina, ma ben oltre, fino all’im-
pensabile”.
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18 l SECONDO TEMPO
Ten Hag allo United
I Red Devils hanno annunciato
l’accordo col tecnico olandese sino
al 2025 con opzione per uno ulteriore:
“Entusiasta della sfida che ci attende”
A
Pubblichiamo passaggi del
libro “Un gioco da ragazzi”,
biografia di Bruno Conti
scritta con Gianmarco Menga.
i miei scherzi ride di gusto an-
che mister Liedholm che pure
oggi ha preteso di fare la solita
strada da Villa Pamphilj, dove
siamo in ritiro, allo Stadio. Non
importa che ci sia traffico: lui è
la scaramanzia in persona e
non sente ragioni. Una volta
(...) c’era talmente tanta confu-
sione per strada che Sergio
(l’autista) ipotizzò un tragitto
alternativo. “Non se ne parla”
BIOGRAFIA disse Liedholm. “Chiediamo u-
BRUNO CONTI na mezz’ora all’arbitro, ma la
È nato a Nettuno strada non si cambia per alcun
il 13 marzo 1955. motivo.” (...) Lo stadio è già pie-
Campione del no ed è tempo di entrare in
mondo con la campo per il riscaldamento. Al
Nazionale italiana rientro negli spogliatoi, noto
nel 1982, ha legato che Liedholm si è adoperato
il proprio nome nel suo ennesimo rituale di sca-
a quello della Roma, ramanzia compulsiva. Le scar-
con la quale pe, che io e i miei compagni ab-
ha vinto lo scudetto biamo lasciato sparpagliate vi-
nel 1982-1983. cino ai borsoni, sono tutte per-
Si è ritirato dal fettamente allineate e distan-
mondo del calcio ziate. Il mister ogni volta aspet-
professionistico ta che usciamo tutti dalla stan-
nel 1991. za per sistemare ogni singolo
Nell'immediato scarpino con il piede mancino e
è nominato con le mani in tasca. (...)
allenatore delle Da lontano vediamo arriva-
squadre giovanili re il mago Maggi, indossa i con-
della Roma, cui sueti pantaloni larghissimi alle
segue nel 1994 il caviglie e in mano ha i soliti fo-
ruolo di responsabile gli scritti a penna, pieni di con-
del settore giovanile giunzioni astrali, algoritmi e ri-
della stessa tuali vari. Li prepara per il mi-
ster che decide la formazione
della domenica in base alle sue
indicazioni, spesso basandosi
sul segno zodiacale di ogni cal-
ciatore: se il mago percepisce la
possibilità che gli astri possano
essere sfavorevoli, meglio tene-
re in panchina i giocatori nati
sotto quel segno. Per Liedholm
è un amico e un consigliere in-
fallibile. Pare che, quando alle-
nava il Milan, Maggi gli abbia
curato un’ulcera con sole tre se-
ILLIBRO dute spiritiche. Mentre il mago
ci viene incontro, Ciccio Gra-
ziani mi dice: “Brù, ma è lui
quello del tuo amuleto?”. An-
nuisco (...) appena il mago si av-
vicina a noi, inizia a incalzarlo.
“Tu sei il famoso Mario Maggi,
vero? Ascolta, smettila di dire
al mister le solite cavolate su a-
stri, rituali e quant’altro. Gli fai
solo del male al cervello. Falla
finita”. Subito dopo alza la ma-
BRUNO CONTI
» Un gioco no destra e gli dà uno schiaffo
da ragazzi dietro al collo. Noi restiamo
Bruno Conti impietriti, mentre Maggi non
con Gianmarco dice una parola e si dilegua. A
Menga quel punto mi rivolgo a Ciccio:
Pagine: 208 “Non sai quello che hai fatto.
Prezzo: 17 e Per Liedholm guai a chi lo toc-
Editore: Rizzoli ca. È una specie di santità”.
Qualche ora più tardi (...) il no-
stro dirigente ferma Graziani:
“Liedholm ti vuole in camera
sua”. Ciccio si fa bianco in volto,
riesce solo a dirci: “Mi racco-
mando, se il mister vi chiede
qualcosa, ditegli che era uno
scherzo”. (...) All’Olimpico arri-
va la Fiorentina. Al rientro dal
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
Carlos: “Arriva Mbappé” Superlega, nuove sanzioni
L’ex terzino sinistro delle Merengues, Il Tribunale di Madrid accetta il
a Pamplona per seguire la squadra di ricorso di Ceferin, presidente Uefa
Ancelotti contro l’Osasuna, si è detto contro Real, Juve e Barcellona. Ora
sicuro dell’acquisto del talento del Psg la Uefa potrà agire nei loro confronti
BIOGRAFIA Il nazionale e romanista si racconta riscaldamento Liedholm con-
trolla che non ci siano fiori nello
spogliatoio. Il mago gli diceva
che portassero sfortuna. (...)
Ma non è l’unica fissazione del
mister. Nel giubbotto rosso e a-
Bandiere rancione con cui siede in pan-
Bruno Conti china, nasconde decine di a-
e Francesco muleti, tra cui cornetti di sva-
Totti sono riate dimensioni e un pacchet-
tra i romanisti to di sale che serve per un altro
più celebri rito: prima del fischio d’inizio
FOTO ANSA ne prende due pizzichi e li getta
dietro le spalle. Serve per scac-
ciare il malocchio.
Mario Maggi (...) era un uo-
mo di corporatura media, sulla
sessantina, con i capelli bianchi
e la riga a sinistra. Indossava
pantaloni grigi che sembrava-
no di almeno una taglia più
grande, abbinati a magliette
con dei bottoni sotto al colletto.
Sulle mani aveva diverse cica-
trici che, secondo i suoi raccon-
ti, si era procurato durante la
Seconda guerra mondiale. Vi-
veva da anni a Buscate, al con-
fine tra la provincia di Milano e
quella di Varese, e a lui il mister
svedese si rivolgeva ogni volta
che dovevamo giocare a Torino
o a Milano. Il giovedì si andava
in ritiro all’Hotel Europa di Bu-
sto Arsizio e di sera ci ritrova-
vamo tutti a casa del mago che
abitava a una decina di chilo-
metri dall’albergo. Davanti al
caminetto in pietra, Liedholm
si faceva dare le indicazioni su
chi far giocare la domenica, in
base a strane coincidenze a-
strali. Un giovedì sera manca-
vano tre giorni alla partita con-
tro la Juve del 10 maggio 1981,
quella delle polemiche infinite
per il gol annullato a Turone. Il
mago si avvicinò a me con una
catenina tra le mani: “So che sei
entrato nel giro della Naziona-
le, sento che giocherai i Mon-
diali. Ecco, questa catenina è
per te. Mi raccomando, indos-
IO, IL MAGO
sala in Spagna”. Un anno dopo,
fisso quell’amuleto, sperando
che abbia ragione. Ma i miei
pensieri vengono interrotti dal
toc-toc alla porta. “Brù, dai a-
pri!”. È Marco Tardelli, e chi
sennò? Non dorme mai e vor-
E IL MISTER
rebbe che non dormissero
neanche gli altri. Bearzot per
questo lo ha ribattezzato “il co-
yote” e non si addormenta fin-
ché non vede Tardelli chiuso
nella sua stanza. Cioè, mai. È
più forte di lui, non so come fac-
cia a stare in piedi tutto il giorno
senza neppure qualche ora di
sonno. Ogni sera fa il giro delle
camere, tutte tranne una che è
invalicabile, quella di Zoff e Sci-
rea che tutti noi chiamiamo
“Svizzera”. Lì dalle dieci non vo-
la una mosca e guai a disturba-
re. Apro la porta e vedo Marco
con gli occhi che trasmettono
adrenalina. La stessa che ho in
corpo anche io. “Brù, chi dorme
stasera?! Dai, fammi entrare”.
“Tutti i riti di Liedholm”
Restiamo a parlare di quello
che potrà accadere contro la
Polonia fino alle tre di mattina.
(...) Poche ore più tardi, ecco l’e-
sordio al Mundial ’82.
IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022
MOTORI
FERRARI Tolti i veli alla nuova “Rossa” con un motore V6 ibrido
plug-in da 830 CV di potenza massima. E ora si attende il suv
296 GTS è la prima
spider del “Cavallino”
con l’anima ibrida
» Omar Abu Eideh
25 I
INUMERI
n attesa di rivelare i detta-
gli della strategia indu-
striale di lungo termine –
svelata a giugno – Ferrari
ha tolto i veli alla nuova 296
I CHILOMETRI
“ELETTRICI”
GTS, prima Rossa della storia
che abbina la carrozzeria spi-
L’unità a corrente
è alimentata
der a un motore V6 ibrido
plug-in (cioè ricaricabile) da
da una batteria da 830 CV di potenza. E se la
7,45 kWh di capacità, meccanica, sopraffina, è
che consente quella dell’edizione coupé,
alla 296 GTS denominata 296 GTB, a fare
di viaggiare la differenza sulla GTS è la
per circa 25 km presenza di un tetto rigido re-
a emissioni zero trattile, che impiega 14 secon-
fino a una velocità di per consentire ai fortunati
massima di 135 passeggeri di viaggiare en
km/h, oltre la quale plein air.
si riaccende
il motore termico SOTTO AL COFANO, dietro la
2,9
schiena dei passeggeri, pulsa
un 6 cilindri biturbo di 3 litri:
eroga 663 Cv a cui si aggiun-
gono i 167 sprigionati dall’u-
nità motrice elettrica, collega-
I SECONDI ta alla trasmissione a doppia
DA 0 A 100 frizione a otto marce. L’unità a
7,6 per toccare corrente è alimentata da una
i 200 all’ora batteria da 7,45 kWh di capa-
da fermo e punta cità, che consente alla 296 G-
massima superiore TS di viaggiare per circa 25 km
a 330 km/h a emissioni zero fino a una ve-
locità massima di 135 km/h,
oltre la quale si riaccende il
motore termico.
Per gli insaziabili, poi, c’è
l’allestimento “Assetto Fiora-
no”, dotato di ammortizzatori
a regolazione fissa, derivati
dal mondo delle competizioni
GT clienti, componenti della
carrozzeria alleggeriti – fra
cui i pannelli portieri realizza-
3NOVITÀ3 Presentata la RZ450e con batteria al litio di 71,4 kW, che assicura circa 400 km di autonomia
Con Lexus il lusso green alla giapponese
313
I
l secondo modello 100% elet-
trico della Lexus si chiama
RZ450e ed è un crossover
lungo 481 cm. La carrozzeria,
I CAVALLI muscolosa e tagliente, nascon-
COMPLESSIVI de la piattaforma e-TNGA di
La nuova Lexus Toyota, ingegnerizzata per ave-
ha due motori re le batterie installate sul pavi-
elettrici con assi mento dell’auto: così il baricen-
elettrificati: tro si mantiene basso, a tutto
quello anteriore vantaggio della guidabilità.
genera 204 Cv, Caratteristica saliente dell’a-
mentre il posteriore bitacolo è il “One Motion Grip”,
109, per una potenza un volante opzionale che ricor-
complessiva da la cloche di un aereo e con-
pari a 313 cavalli, sente di non staccare mai le ma-
con una coppia ni dall’impugnatura. Infatti, lo
motrice di 435 Nm sterzo arriva da un finecorsa
all ’altro con una rotazione di
soli 150 gradi, il che permette di
non incrociare mai le braccia
ti con la fibra di carbonio – e
pneumatici Michelin Sport
Cup 2R, dedicati all’utilizzo su
tracciato.
Prestazioni? Balistiche:
2,9 secondi per scattare da 0 a
100 km/h, 7,6 per toccare i
200 all’ora da fermo e punta
massima superiore a 330
km/h. Da definire il listino: a
titolo di riferimento, quello
della versione coupé, 296 G-
TB, parte da circa 270 mila eu-
ro. I prezzi dei bolidi emiliani
valgono bilanci record per il
Cavallino: nel 2021 i ricavi
della Ferrari hanno raggiunto
i 4,3 miliardi, con un margine
operativo lordo del 35,9%.
quando si guida. L’a-
bitacolo, di stampo
minimalista, si avvale
di un display da 14
pollici – che fa da con-
traltare al cruscotto
digitale – su cui è in-
stallato il sistema
multimediale, com-
patibile con Apple
CarPlay e Android
Auto.
La meccanica a
quattro ruote motrici prevede
due motori elettrici a motoriz-
zare altrettanti “e-Axle”, ovvero
assi elettrificati: quello anterio-
re genera 204 Cv, mentre il po-
steriore 109, per una potenza
complessiva pari a 313 cavalli,
con una coppia motrice di 435
“Nel 2022 continueremo a
implementare il nostro ambi-
zioso ed entusiasmante piano
di prodotti e nei prossimi mesi
presenteremo altri due nuovi
modelli, uno dei quali è l’atte-
sissimo Purosangue (il primo
suv di Maranello, ndr) che so-
no sicuro supererà le attese”,
ha detto l’ad Benedetto Vigna,
specificando che il portafoglio
ordini è il “più forte della sto-
ria, in crescita a doppia cifra e
in grado di coprire la produ-
zione fino al 2023”.
TUTTAVIA, Ferrari guarda an-
che a un futuro fatto di elettri-
ficazione e il prossimo 16 giu-
Nm. Ad alimentare il tutto c’è u-
na batteria a litio con capacità
totale di 71,4 kW, in grado di as-
sicurare 400 km di autonomia
omologata. Ricaricando l’auto
in corrente continua a 150 kW,
si passa dal 10 all’80% della ca-
rica in circa mezz’ora.
Su strada gno sarà
In alto, e al pr esen ta-
centro, la to il nuovo
nuova Ferrari: piano industriale
è la prima dell ’azienda: “S e-
del “Cavallino” gnerà una tappa sto-
con un’anima rica della nostra sto-
ibrida ria, perché ci offre
l ’o p p o r t u n i t à d i
presentare la nostra
costante tensione verso l’in-
novazione, l’esclusività e l’ec-
cellenza, e di aggiornarvi sul
nostro percorso di elettrifica-
zione, un elemento fonda-
mentale nel nostro percorso
verso la carbon neutrality en-
tro il 2030”, ha promesso il
presidente John Elkann.
Fra le dotazioni, la RZ450e
comprende i riscaldatori ra-
dianti, cioè i pannelli con super-
ficie a temperatura regolabile e
a basso consumo energetico,
posizionati all’altezza delle gi-
nocchia di chi siede davanti.
Non mancano gli ultimi ritrova-
ti in fatto di assistenza alla gui-
da, fra cui il cruise control adat-
tivo, la frenata automatica di e-
mergenza con rilevamento pe-
doni e ciclisti oltreché il moni-
toraggio dell’angolo morto dei
retrovisori laterali. Infine, la
vettura presenta un dispositivo
che impedisce l’apertura della
portiera se vengono rilevati vei-
coli o ciclisti in avvicinamento
dal retro. I prezzi? Ancora da
definire.
SECONDO TEMPO l 19
3IL MERCATO3
Europa dell’auto:
le poche vendite
iniziano a far
(molta) paura
» Marco Scafati
I
l mercato dell’auto nell’U-
nione europea, più i Paesi
Efta e il Regno Unito, a mar-
zo ha perso il 18,8% rispetto al-
lo stesso mese del 2021 e
addirittura il 36,4% a
quello del 2019. A ca-
dere sono stati an-
c o ra u n a v o l t a i
mercati più impor-
tanti: Spagna
(-48,1%), Regno
Unito (-40,4%), Ita-
lia (-37,1%), Francia
(-34%) e Germania
(-28,9%). Un ulteriore spro-
fondo dunque, dopo un inizio
2022 balbettante, che ha por-
tato i numeri del primo trime-
stre a un -10,6% che preoccu-
pa non poco. Soprattutto per-
ché, come ha evidenziato il
C e n t r o S t u d i P r o m o t o r,
proiettando questo risultato
sull’intero anno si raggiunge-
rebbe un totale di immatrico-
lazioni poco sotto i 10,4 milio-
ni, ovvero ben cinque milioni e
mezzo in meno rispetto al
2019, ultima annata pre-Co-
vid. In pratica un terzo del vo-
lume d’affari andato in fumo,
con conseguenze immagina-
bili sull’occupazione nel Vec-
chio continente, ma anche
sulla tenuta industriale di un
comparto già ampiamente e-
sposto dagli investimenti sul-
la mobilità elettrica, che tar-
dano a generare ritorni signi-
ficativi.
I motivi della débâcle sono
da ricercare nell’accumulo ne-
fasto degli eventi che stanno
mettendo a dura prova l’eco-
nomia, di settore e non: gli
strascichi dell’emergenza sa-
nitaria, la crisi dei semicon-
duttori che rallenta la produ-
zione, la guerra tra Russia e U-
craina nonché, soprattutto,
l’aumento del livello dei prezzi,
fattore che a ben vedere preoc-
cupa di più i consumatori. Che
non ci pensano nemmeno a fa-
re acquisti importanti e onero-
si in un momento storico che
regala solo incertezze.
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20 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Venerdì 22 Aprile 2022

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

UN POSTO
A #CARTABIANCA
, “CORONA, lei lo sapeva
che il bacio è una questio-
ne chimica?”. “Certo, Bianchina.
Quando ero giovane andavo al so-
do, adesso invece mi serve la chi-
mica, ma non nel bacio”. Nuova
svolta nella telenovela più appas-
sionante di Rai3, Un posto a #car-
tabianca, nata dall’intuizione di
Bianca Berlinguer di intercettare
Mauro Corona e mutare in caba-
rettista questo simpatico Buko-
wski per principianti. Ma andiamo
con ordine, come le telenovele e-
sigono. Quattro anni fa, il dialogo
Berlinguer-Corona anticipa ge-
nialmente l’era della call (oggi se
non hai almeno una call sei un po-
veraccio): ci si incontra e ci si
scontra, sì, ma a distanza, perché
l’alpigiano non vuol saperne di
scendere dalle sue malghe. Si par-
te sotto i buoni auspici dell’audi-
tel, con il modello dichiarato Fa-
zio-Littizzetto a ruoli invertiti. Li-
gia e timorata
lei, boccalone e
TALK smargiasso lui.
IL SUCCESSO Con il tempo il
siparietto si al-
DEL DUETTO larga, Corona
CORONA- si allunga (spe-
cialmente i go-
BERLINGUER miti), finché un
bel giorno l’e-
remita catodi-
co sbotta in un “Zitta, gallina!”,
che gli costa la cacciata immedia-
ta dal programma. Comincia la
toccante fase dickensiana di Un
posto a #cartabianca; lui chiede
scusa, lei è pronta a perdonarlo
ma il duro patrigno Franco Di Ma-
re, direttore di Rai3, continua a te-
nerli separati. Il caso prende rile-
vanza nazionale: su metà dei talk
si discute se sia giusto riammet-
tere il reprobo, intanto l’altra metà
lo ospita al confino. Arriva infine il
ricongiungimento. Lui per l’occa-
sione abbandona la canotta per lo
smoking e scopre una inedita vo-
glia di tenerezza. Inizia la fase Al
Bano-Romina, e forse, un domani,
Sandra-Raimondo. Invece, ecco il
nuovo colpo di scena. Una setti-
mana fa, le prime avvisaglie:
“Bianchina, lei ha mai fatto ritoc-
chi estetici? Io sì. Vuol sapere do-
ve?”. E ora, con la dissertazione
sulla geopolitica del bacio, non ci
sono più dubbi: Berlinguer-Coro-
na sono entrati nella fase La pupa
e il secchione, forse per strappare
qualche telespettatore ai dirim-
pettai di Italia1. Barbara D’Urso è
avvisata.
NANNI DELBECCHI

PROGRAMMITV

09:05 UnoMattina 08:45 Radio2 Social Club 08:00 Agorà 07:35 Chips 07:59 Tg5 06:45 Cartoni animati 07:00 Omnibus News 19:05 Occupation: Rainfall
09:55 Storie italiane 09:55 Gli imperdibili 09:45 Agorà Extra 08:35 Agenzia Rockford 08:44 Mattino Cinque News 08:40 Chicago Fire 07:30 Tg La7 21:15 Diavoli - Seconda stagione
11:55 È sempre mezzogiorno 10:00 Tg2 Italia 10:35 Elisir 09:40 Hazzard 11:00 Forum 10:30 Chicago P.d. 07:55 Omnibus - Meteo 23:05 La prima vacanza non si
11:00 Tg Sport Giorno 12:00 Tg3 10:40 Dalla Parte degli Animali 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 08:00 OMNIBUS scorda mai
13:30 Tg1 11:10 I fatti vostri 12:45 Quante storie 13:42 Beautiful 09:40 Coffee Break 01:00 Belli ciao
11:55 Tg4 13:11 Sport Mediaset
14:00 Oggi è un altro giorno 13:00 Tg2 Giorno 13:15 Passato e presente 12:23 Il Segreto 14:10 Una Vita 14:00 I Simpson 11:00 L'Aria Che Tira 02:25 100X100Cinema
15:55 Il Paradiso delle Signore 14:00 Ore 14 14:20 Tg3 13:00 La Signora in Giallo 14:45 Uomini e Donne 15:20 I Griffin 13:30 Tg La7 02:40 Good Kill
17:05 La vita in diretta 15:15 Detto fatto 15:25 Gli imperdibili 16:10 Amici di Maria 14:15 Tagadà 04:25 Step Up
14:00 Lo Sportello di Forum 15:45 Magnum P.i.
18:45 L'eredità 17:15 Castle 15:30 #Maestri 15:30 Tg4 - Speciale 16:40 L' Isola dei Famosi 17:30 Ncis: Los Angeles 16:40 Taga Focus
18:30 Tg Sport Sera 16:15 Geo 16:47 Brave and Beautiful 17:00 Speciale Tg La7
20:00 Tg1 18:50 LOL :-) 19:00 Tg3 16:44 Bounce 17:25 Pomeriggio Cinque 18:30 Studio Aperto 20:00 Tg La7
18:58 Tg4 19:30 C.s.i. Miami 18:15 Ce l'avevo quasi fatta
20:30 Soliti ignoti - Il ritorno 19:00 Blue Bloods 20:00 Blob 18:45 Avanti Un Altro 20:35 Otto e Mezzo 19:15 Cash or Trash
21:25 The band 19:40 The good doctor 20:20 I partigiani raccontano 19:52 Tempesta d'amore 20:00 Tg5 20:24 Ncis - Unità Anticrimine 21:15 Propaganda Live 20:20 Deal With It Stai al gioco
20:30 Tg2 20:45 Un posto al sole 20:30 Stasera Italia 20:40 Striscia La Notizia 21:20 FILM Rocky II 01:00 Tg La7 21:25 Fratelli di Crozza
00:00 Tg1 Sera 21:20 Quarto Grado 23:50 Eliminators
21:20 NCIS 21:20 Bella ciao, per la libertà 21:20 Isola dei Famosi 01:10 Otto e Mezzo 22:55 Accordi & disaccordi
00:05 Tv7 23:00 Belve 23:15 Illuminate 00:50 Training Day 01:15 Tg5 01:30 Taken 01:50 L'Aria Che Tira (r) 00:05 Fratelli di Crozza
01:15 Rai News24 23:55 O anche no 00:00 Tg3 Linea Notte 01:56 Il Consigliori 01:50 Striscia La Notizia 02:22 Sport Mediaset 03:50 Tagadà (r) 01:35 Airport Security Spagna