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Cosa si intende per gestire la produzione Classificazione delle tipologie produttive Lapproccio tradizionale Nuovi modelli di gestione Costi di produzione e qualit
Cosa si intende per gestire la produzione Classificazione delle tipologie produttive Lapproccio tradizionale Nuovi modelli di gestione Costi di produzione e qualit
In sintesi:
Gestire la produzione vuol dire: Determinare cosa produrre/acquistare e quando ed in che quantit; Con la massima soddisfazione del cliente; Con la massima efficienza; Per raggiungere questi obiettivi il sistema informativo pu essere un valido supporto ma ancora pi importante capire quali sono le caratteristiche della produzione che si vuole andare ad ottimizzare. Realt produttive diverse hanno criticit e soluzioni molto diverse fra loro, dunque fondamentale classificare bene la tipologia di produzione dellazienda che si ha di fronte.
Cosa si intende per gestire la produzione Classificazione delle tipologie produttive Lapproccio tradizionale Nuovi modelli di gestione Costi di produzione e qualit
Dimensioni e coordinate
Una tipologia produttiva si pu classificare attraverso vari aspetti. Tre dimensioni sono per essenziali per ogni tipo di classificazione:
Modalit di risposta alla domanda del mercato; Modalit di organizzazione del processo produttivo; Modalit con cui avviene il versamento a magazzino dei prodotti;
A gruppi funzionali Personale specializzato su un ristretto numero di attivit (Pezzi con lavorazioni simili vengono trattati dagli stessi operatori) Costi di produzione medi Flessibilit media Investimento medio
A flusso Modello simile al precedente ma le lavorazioni sono svolte dalle macchine, mentre il personale ha funzione di controllo. Personale ridotto in numero con elevate competenze tecniche Costi di produzione bassissimi Flessibilit quasi nulla Investimento elevatissimo
Cosa si intende per gestire la produzione Classificazione delle tipologie produttive Lapproccio tradizionale Nuovi modelli di gestione Costi di produzione e qualit
Tanto pi grande (nellesempio pari a 0,6) tanto pi il sistema diviene ma tanto pi si incorpora nel trend componente di breve periodo. Lipotesi di avere un trend futuro costante pu portare a grossi errori in casi in cui il trend reale di forte crescita : per questi esistono tutta una serie di versioni maggiormente intelligenti quali lexponential smoothing doppio, triplo, e cos via. In questi casi lipotesi di trend futuro una funzione crescente (lineare, quadratica, esponenziale etc..).
In sostanza, una volta effettuata tale decomposizione si possiede una espressione analitica della componente non aleatoria della successione di domanda Dp(n) ed una misura del relativo margine di errore essendo: Componente Non Aleatoria Dp(n) = T(n) + S(n) Componente Aleatoria Media[E(n)], DevStd[E(n)] La prima componente pu essere utilizzata per lestensione dei dati passati nel futuro mentre la seconda per stimare la corrispondente tolleranza (ovviamente nellipotesi che il comportamento statistico non cambi).
Passo 1 : estrazione del trend. In questo caso stato utilizzato un andamento a gradino prolungato con regressione lineare. In questo modo i coeff. di stagionalit hanno significato fisico di stagionalit infra annuale.
1 4 7 10 13 16 19 22 25 28 31 34 37 40 43 46 49 52 55 58
12 0 %
110 %
10 0 %
90%
Passo 2 : estrazione della componente stagionale come deviazione % dal trend precedentemente ottenuto.
80%
70 %
60%
10 13 16 19 22 25 28 31 34 37 40 43 46 49 52 55 58
Passo 3 : Verifica grafica della validit del modello. Vengono inoltre ricavati i valori previsionali futuri e calcolata la componente di erraticit.
12 146
0,4% 4,8%
90% 1,3
90,3%
Passo 4 : viene descritta statisticamente lerraticit e determinata la sua variabilit. E a questo punto possibile calcolare il valore di Smin.
190
La formula di Wilson
Attraverso questa formula possibile calcolare analiticamente il lotto economico di acquisto (e per estensione quello di produzione). La formula ricavata prendendo alcune ipotesi semplificative: Domanda unitaria nel periodo prevedibile e costante, d (pz/gg) Prezzo unitario di acquisto noto e costante, C0 (euro/ordine) Costo percentuale (i) sul valore delle scorte (V) noto e costante Lead time di acquisto LTA(periodi) noto e costante
Stanti queste ipotesi abbiamo: CT = Costo Totale = CO + CM CO = Costo Ordinazione = C0*d/Q CM = Costo Mantenimento = V*i * Q/2 Essendo infatti questo landamento della quantit nel tempo:
La formula di Wilson
30 25 20 15 10 5 0 Giugno Gennaio Luglio Febbraio Ottobre Maggio Agosto Marzo Settembre Novembre Dicembre Aprile
d [Pz/gg] D [Pz]
abbiamo che Media[Giac] = Q/2 (dove Q il lotto di acquisto) e dunque a tale valore riferito il costo di mantenimento.
La formula di Wilson
Abbiamo in conclusione che la funzione CT (Q) ha andamento ad U :
Dunque che esiste un valore ottimale di quantit acquistata che minimizza la funzione CT, che vale:
2dC0 Q* = Vi
Questa lespressione del lotto economico di acquisto che stavamo cercando.
MRP : Limiti
LMRP svolge un ruolo fondamentale perch: Pianifica i Materiali Genera dei legami di pegging Ordine Padre-Ordine Figlio
I limiti legati ad un approccio puramente MRP sono legati ai seguenti aspetti: Le date dellMRP sono date al pi tardi : le fasi sono sequenzializzate senza margini necessari per cautelarsi da scarti, rilavorazioni etc Possono essere pianificati ordini nel passato e, anche se in grado di riposizionarli in avanti, lMRP non in grado di determinare gli effetti sul piano complessivo di tali situazioni. LMRP non tiene conto delle effettive disponibilit delle risorse (calendari, stato, vincoli).
MRP II
MRP II indica una pianificazione di tutte le risorse manifatturiere, ovvero Manufacturing Resources Planning. Non solo vengono determinati i fabbisogni dei materiali ma anche le sequenze ottimali di lavoro nei centri. Implica una gestione di tipo closed loop invece che lineare (MRP). Nello schema MRP II si parla di tre diversi tipi di pianificazione, ovvero: Pianificazione Strategica, o di lungo periodo Pianificazione Tattica, o di medio periodo Pianificazione Operativa, o di breve periodo
MRP II : La Schedulazione
Allinterno di quella che viene definita Schedulazione della produzione possono essere individuate le seguenti macro fasi: Allocation : Assegnazione delle operazioni alle macchine. Scheduling : Assegnazione delle operazioni destinate ad una macchina ad un intervallo temporale. Sequencing : Sequenziazione dei jobs relativi ad una stessa macchina per uno stesso intervallo temporale. Lassegnazione di una operazione (job) ad una macchina avviene tipicamente cercando la prima macchina disponibile (ovvero non in riparazione e/o gi impegnata nellesecuzione di un job) compatibile col job. Loperazione in s abbastanza banale se si eccettua lipotesi della conoscenza on line dello stato dello stabilimento produttivo (necessit della presenza di un sistema di SFC, Shop Floor Control).
MRP II : La Schedulazione
Una volta assegnato un job ad una macchina si dovr determinare in quale intervallo temporale andr a cadere e di conseguenza il carico di quella macchina. Lo scheduling pu avvenire con logica in avanti o allindietro, ovvero le operazioni saranno piazzate rispettando i relativi vincoli di sequenza a partire dalla data di inizio minimo o dalla data di consegna del corrispondente ordine. Lo scheduling allocher le fasi tenendo inizialmente conto dei soli vincoli di precedenza, procedendo poi a bilanciare il carico allinterno di un determinato centro di lavoro fra i vari intervalli spostando le fasi in esubero con un criterio di ordinamento fisso (CRP) oppure cercando di raggiungere un obiettivo di efficienza (FCP) legato ad aspetti quali: Utilizzo delle risorse con pi alta attitudine Massimizzazione della saturazione delle macchine In questo caso lalgoritmo potr andare a proporre macchine diverse da quelle preferenziali per ottenere un miglior compromesso fra attitudine ed impiego delle macchine nel loro complesso nel bucket temporale.
MRP II : La Schedulazione
Il sequencing si occupa, adottando opportuni criteri di priorit di determinare le code di lavoro delle varie macchine allinterno degli intervalli temporali a cui i job sono stati assegnati coi passi precedenti. Tale coda, determinata univocamente solo da algortimi di tipo FCP, viene ottenuta inseguendo un obiettivo legato ad uno o pi dei seguenti obiettivi parziali che prevedono la precedenza dei job con: Date di consegna richiesta pi vicine (EDT, Earliest Date Time). Tempi di Setup minimi rispetto al job precedente (MSUT, Minimum Setup Time). Tempo di Slack minimi (MST, Minimum Slack Time dove Slack = Data al pi tardi Data al pi presto). LIFO/FIFO (viene schedulato lultimo/il primo job entrato in coda). Tempo di produzione pi lungo/corto (LPT/SPT, Long production time/Short Production Time)
DRP
Il DRP (Distribution Requirements Planning) un sistema che utilizza tecniche di tipo MRP per la pianificazione dei programmi di spedizione in base alla domanda indipendente registrata su magazzini periferici. Lalgoritmo si basa su una rappresentazione tipo distinta base del canale logistico, come ad esempio la seguente:
In cui un magazzino centrale alimenta due depositi interregionali (Est ed Ovest) che a loro volta spediscono a quattro depositi periferici.
Parametri di scorta
ovvero: Quanto ordinare : Lotto economico di acquisto, Q* Quando ordinare : Livello di riordino, LR (o in alternativa intervallo di riordino, IR) Quanto tenere in scorta: livello di Scorta minima, Smin Fatte alcune ipotesi semplificative possibile determinarne i valori in modo analitico.
Nota : i parametri in questione possono essere impiegati anche in una gestione MRP. In quel caso c da tener conto della diversa modellizzazione della domanda (variabilit solo sul LTA ed LTP ed al limite sui coefficienti di impiego della Distinta).
ovvero, la scorta minima dipende linearmente dalle variabilit della domanda unitaria e del lead time di acquisto ma anche esponenzialmente dal livello di servizio richiesto, come si vede dal grafico successivo.
120%
3,5 3,0
100%
2,5
80%
60%
40%
20%
0% 0,00
Occorre valutare con cura il livello di servizio da imporre per non avere magazzini enormi senza ottenerne alcun vantaggio concreto! Conclusione
1,00
2,00
3,00
4,00
20%
40%
60%
80%
100%
120%
LS=DISTR.NORM.ST(k)
K noto LS
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Lean Production
Lespressione Lean Production stata usata per la prima volta nel testo La macchina che ha cambiato il mondo (Womack e Jones, 1990) e allude ad un nuovo modello di gestione del sistema produttivo, costruito sullesempio dellesperienza Toyota ed il relativo TPS (Toyota Production System). In presenza di un numero elevato di prodotti a fronte di microturbolenze della domanda un sistema Lean in grado di autoregolarsi e mantenersi stabile. Lestensione dei principi della Lean non pi limitatamente al reparto produzione ma a tutto il sistema aziendale nel suo complesso ha portato alla nascita del termine Azienda Snella e della corrispondente teoria di gestione.
Strumenti
Time Line
Lazienda ha come scopo principale quello di cercare di ridurre continuamente la lunghezza della Time Line (linea che va dal momento in cui il cliente effettua un ordine allazienda, al momento in cui lazienda riceve il denaro corrispondente) attraverso la rimozione dei muda (sprechi) con la partecipazione al miglioramento di tutto il personale aziendale. I principali sprechi in un sistema produttivo sono imputabili a: sprechi di trasporto; sprechi per attese; sprechi di movimento; sprechi per scorte; sprechi di processo; sprechi di sovrapproduzione; sprechi per prodotti difettosi.
TPS : Elementi
Gli elementi fondamentali con cui porre in essere il TPS sono questi: Standardizzazione Operatore e Team 3P Direzione per politiche Jidoka Just in Time Heijunka
Solo dopo che stato stabilito uno standard, possibile basarsi su di esso per poter compiere successive attivit di miglioramento continuo. Gli operatori non sono visti come singoli ma mebri di una squadra e vengono resi il pi possibile partecipi del miglioramento continuo accentuando gli aspetti di responsabilit e partecipazione. 3P, ossia Procution Preparation Process. Si prevede una forte integrazione fra i due momenti di industrializzazione e pianificazione della produzione in modo da poter ridurre i costi massimizzando la qualit.
Si tratta in pratica di realizzare grandi miglioramenti nella gestione aziendale attraverso un processo manageriale proveniente dallalta direzione ed incentrato su pochi obiettivi. Importanti la circolazione delle informazioni e lapproccio PDCA.
TPS : Elementi
Attraverso il Jidoka si intende costruire la qualit nel processo mediante una perfetta integrazione tra uomo e macchina. In particolare visto che lobiettivo la qualit si deve dotare il personale della capcit di decidere in autonomia larresto della macchina o impianto quando la qualit non pi assicurata; Il JIT pu essere considerato come un insieme di tecniche che hanno come obiettivo quello di far pulsare il sistema produttivo come il mercato e nello stesso tempo cercare di ridurre il pi possibile la Time Line ed ottenere cos un numero ridotto di sprechi. Fra gli aspetti essenziali ricordiamo la tipologia Pull e lapproccio One Piece One Flow. Lo scopo quello di livellare la produzione attraverso la frammentazione delle quantit prodotte in media in un determinato periodo di tempo. In pratica consiste nel frammentare il pi possibile i lotti di produzione, portandoli al minimo indispensabile, anche in presenza della possibilit di aggregarli e mantenere costante il volume totale prodotto.
Standardizzazione Operatore e Team 3P Direzione per politiche Jidoka Just in Time Heijunka
TPS : Strumenti
Vediamo brevemente gli strumenti con cui attuare il TPS :
Attraverso il Cell Design (o Value Stream Mapping) si rappresenta il flusso del valore allinterno del sistema aziendale. La tecnica delle 5S riguarda la pulizia e lordine del posto di lavoro. Il metodo delle 5S consente di standardizzare la gestione del posto di lavoro, in modo da definire con precisione le regole per rispettare gli standard definiti. E una tecnica che trasforma i bisogni dei clienti in caratteristiche di qualit che vengono incorporate nel progetto e proiettate con scelte prioritarie (deployment) nel processo e quindi nel prodotto, il cui risultato dipende dalla rete di queste relazioni. Si tratta di un approccio alla manutenzione che ha come scopo quello di ridurre al minimo le fermate degli impianti ed ottenere la massima efficienza del sistema produttivo e che realizza lintegrazione tra settore produttivo e settore manutentivo Il metodo SMED ha come obiettivo quello di ridurre drasticamente i tempi di set-up, fino ad ottenere una durata esprimibile in minuti, con numeri di una sola cifra (single digit minute).
Lo strumento Kanban
La gestione Kanban consente un funzionamento in cui le parti sono prodotte solo quando servono, eliminando squilibri di inventario risultanti da una errata previsione di richiesta. Prima che il sistema a schede possa essere attuato, necessaria una sostanziale revisione fisica delle attrezzature e della disposizione (layout) degli impianti che devono soddisfare ai seguenti requisiti: Lo stabilimento organizzato in centri di lavoro i quali possiedono due punti di stoccaggio in entrata ed in uscita, organizzati a contenitori. Non devono essere immagazzinate scorte al di fuori di tali punti. Devono essere definiti e fissati i percorsi, cosicch ciascun particolare abbia un percorso definito attraverso la produzione, e occorre che in ogni stabilimento ci sia un solo punto di rifornimento per ciascuna parte.
I Kanban di prelievo e di produzione in modo alternato risalgono la catena da valle a monte, mentre il flusso di materiali trasformati procede in direzione opposta dai magazzini di materie prime ai magazzini di prodotti finiti.
ROI
Quando si valuta una azione di miglioramento questa deve necessariamente migliorare il ROI del sistema o del sottosistema; non interessa alcun miglioramento di ciascuno dei parametri chiave preso singolarmente (approccio olistico).
BUFFER
MAGAZZINO OUTPUT
Il buffer deve essere alimentato in modo da garantire alla risorsa critica alimentazione continua e la schedulazione delle attivit della risorsa deve essere legata al livello del medesimo.
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Configurazioni di costo
I costi s ma per quale scopo e contenenti cosa? Esistono alcune configurazioni tipiche di costo, ciascuna utilizzata per uno scopo diverso: Il costo primo utilizzato per valutare in sostanza i responsabili di tali costi, ovvero in genere i capi reparto coinvolti nelle varie lavorazioni. Il costo industriale in genere utilizzato per la valorizzazione dei magazzini, per la stima della convenienza a produrre o comprare, per la realizzazione di preventivi per i clienti sulla base delle esperienze passate. Il costo complessivo utilizzato nelle aziende che producono per commessa per valutare la redditivit delle singole commesse. Il costo economico-tecnico invece utilizzato per la valutazione della remunerativit dei prezzi di vendita.
Il calcolo del costo primo avviene tipicamente cos: Materie Prime UCA, CMP, LIFO, FIFO, CST Materiali di Consumo UCA, CMP, LIFO, FIFO, CST Manodopera Interna Tempo Lavorazione * Indice Costo Lavorazione Manodopera Esterna Listino Lavorazioni Esterne
Nota : pur essendo il costo primo un diretto, a rigore per calcolare lindice di costo si ha bisogno di un procedimento di ribaltamento fra centri di costo, per lo meno fra quelli interessati dalla lavorazione in questione.
Fra gli altri costi generali ad esempio: Costi di ordinazione Costi di trasporto Costi di stockout Costi di marketing/pubblicit Costi di gestione ordini
e cos via.
La progettazione un costo diretto ovviamente se lazienda di tipo ETO, altrimenti ricade nei costi generali industriali. Questi sono i soliti visti per la contabilit di prodotto. Fra i gli altri costi si deve tener conto che non compaiono praticamente costi di gestione delle scorte dato che quanto viene preso per una certa commessa viene per questa immediatamente utilizzato (es. montato e spedito nel cantiere).
Utilizzando questi elementi, dopo aver ricavato il costo complessivo per linea con le solite tecniche di imputazione, allocazione e ribaltamento si divide tale valore per il volume di produzione medio alla data finale, dato da:
Q = Qp + *Sf - *Si
Ottenendo cos il costo medio (relativamente a tutti i prodotti che sono stati ricavanti da quella linea per ipotesi non troppo diversi luno dellaltro) per quel processo.